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Mensile della FIALS Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità ANNO XXIV , numero 3-4 Maggio-Giugno 2014 NON SE NE PUO’ PIU’ DEL BLOCCO DEI CONTRATTI! NON SE NE PUO’ PIÙ DEL BLOCCO DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO. BASTA CON GLI SPRECHI E LA CORRU- ZIONE NELLA SANITA’. PER LA FIALS VI SONO LE RISORSE ECONOMICHE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NA- ZIONALE. Da tempo affermiamo che con il recupe- ro di risorse economiche con la lotta agli sprechi e alla corruzione nella sanità, vi sono, da subito, notevoli margini non solo per il rinnovo economico del contrat- to nazionale di lavoro per tutti i dipendenti bloccato dal 2010, ma anche risorse per rendere più efficiente il servizio sanitario nazionale. Così Giuseppe Carbone, Se- gretario Generale della FIALS, alle recen- ti dichiarazioni del Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia. Il blocco del contratto continuerà sino al 2014, ha dichiarato Madia ma senza al- lungarsi al 2020. Bisognerà, successiva- mente recuperare risorse per sbloccare i contratti. Per il ministro il blocco dei contratti pubblici dal 2009 è un’ingiu- stizia, come è una grandissima ingiustizia quella dei tantissimi precari che ci sono nella pubblica amministrazione. Rima- ne una ingiustizia, replica Carbone, il blocco del rinnovo contrattuale. Un rinnovo che i dipendenti ce lo chiedo- no a chiare lettere. Fino ad oggi vi è stata una perdita economica media oltre i 7 mila euro solo per il personale del comparto sa- nità. Sempre sul tema sanità, collegato al rinnovo contrattuale, Carbone chiarisce che rimane possibile garantire una buona sanità evitando gli sprechi e quindi libe- rando risorse economiche per migliorare il sistema sanitario pubblico e le motiva- zioni del personale del Servizio Sanitario Nazionale. Una motivazione di carattere economico che comprenda, soprattutto, il riconosci- mento delle diverse professionalità e del lavoro svolto. I risultati da raggiungere, prosegue Carbone, sono quelli di rende re più efficiente e qualificante il sistema sanitario, stabilireparametri flessibili di recupero della spesa sanitaria in tutte le regioni, fissare, concretamente, obiettividi investimento dei risparmi nella sanità e nelle retribuzioni dei dipendenti stessi. Lo spreco in sanità è il risultato di catti- va gestione delle risor se economiche, che non è accettabile in questo periodo di crisi globale. L’illecito nella sanità, continua Carbo- ne, è enorme ed è in crescita costante. Non esiste una sanità privata visto che l’attuale sistema sanitario nazionale met- te sullo stesso piano pubblico e privato convenzionato e non presenta alcuna concorrenza o alternativa. Non vi è alcun obiettivo comune di competizione positiva al fine di esprimere al meglio la “produ- zione sanitaria”. I DRG corrisposti sono gli stessi della sanità pubblica. I privati hanno interesse a fare utili, così si concentrano sulle attività che consentono i maggiori rimborsi dalle regioni: penso a chirurgia, trapianti, ortopedia, al fiume di introiti nelle riabilitazioni e geriatrie. Da una clinica all’altra, un viaggio continuo per gli anziani, ma quando il caso diventa acuto subito la corsa in ospedale pubblico. La pediatria che consente di guadagnare molto meno non è appetitosa dai privati. Gli interessi economici che si toccano nel- la sanità privata sono enormi e le crona- che quotidiane, riportate dai mass media nelle varie regioni, derivanti dagli accre- ditamenti facili, alle stesse fatturazioni, sono la dimostrazione di un giro vorticoso, immorale ed inaccettabile. Se la sanità privata è divenuta il pozzo di San Patrizio nell’accaparrarsi una grossa fetta delle risorse economiche, la sanità pubblica, per Carbone, non è da meno negli spre- chi, nella inefficienza e nella stessa im- moralità. Mentre il personale opera “con dedizione“ nella sanità, vi sono caste che arrecano danni patrimoniali ingenti. L’attività illecita nel settore della Sa- nità si manifesta attraverso molteplici ti- pologie di condotte i L’EDITORIALE Editoriale 1 Lorenzin 3 Lotta agli sprechi 3 Lotta alle truffe e alla corruzione 4 Rinnovo contratto 5 Patto della salute 6 Convenzioni FIALS 7 Lo sapevate che? 9 Copertura sanitaria all’estero 9 Precari sanità 10 Lavoro notturno 10 Concorsi FIALS 11 Sentenze 11 Dalle Sedi Regionali e Provinciali FIALS 12 Indice

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Mensile della FIALSFederazione Italiana Autonomie Locali e Sanità

ANNO XXIV , numero 3-4 Maggio-Giugno 2014

NON SE NE PUO’ PIU’ DEL BLOCCO DEI CONTRATTI!

NON SE NE PUO’ PIÙ DEL BLOCCO DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO. BASTA CON GLI SPRECHI E LA CORRU-ZIONE NELLA SANITA’. PER LA FIALS VI SONO LE RISORSE ECONOMICHE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NA-ZIONALE. 

Da tempo affermiamo che con il recupe-ro di risorse economiche con la lotta agli sprechi e alla corruzione nella sanità, vi sono,  da subito,  notevoli margini non solo per il rinnovo economico del contrat-to nazionale di lavoro per tutti i dipendenti bloccato dal 2010, ma anche risorse per rendere più efficiente il servizio sanitario nazionale. Così  Giuseppe Carbone, Se-gretario Generale della FIALS,  alle recen-ti dichiarazioni del Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia.

Il blocco del contratto continuerà sino al 2014, ha dichiarato  Madia  ma senza al-lungarsi al 2020. Bisognerà, successiva-mente recuperare risorse per sbloccare i contratti. Per il ministro  il blocco dei contratti pubblici dal 2009 è un’ingiu-stizia, come è una grandissima ingiustizia quella dei tantissimi precari che ci sono nella pubblica amministrazione. Rima-ne una ingiustizia, replica Carbone,  il blocco del rinnovo contrattuale.

Un rinnovo che i dipendenti ce lo chiedo-no a chiare lettere. Fino ad oggi vi è stata una perdita economica media oltre i 7 mila euro solo per il personale del comparto sa-nità. Sempre sul tema sanità, collegato al rinnovo contrattuale,  Carbone  chiarisce che rimane possibile garantire una buona sanità evitando gli sprechi e quindi libe-rando risorse economiche per migliorare il sistema sanitario pubblico e le motiva-zioni del personale del Servizio Sanitario Nazionale.

Una motivazione di carattere economico che comprenda, soprattutto, il riconosci-mento delle diverse professionalità e del lavoro svolto. I risultati da raggiungere, prosegue Carbone, sono quelli di rende

re più efficiente e qualificante il sistema sanitario, stabilireparametri flessibili di recupero della spesa sanitaria in tutte le regioni, fissare, concretamente, obiettividi investimento dei risparmi nella sanità e nelle retribuzioni dei dipendenti stessi. Lo spreco in sanità è il risultato di catti-va gestione delle risor se economiche, che non è accettabile in questo periodo di crisi globale. L’illecito nella sanità, continua Carbo-ne, è enorme ed è in crescita costante. Non esiste una sanità privata visto che l’attuale sistema sanitario nazionale met-te sullo stesso piano pubblico e privato convenzionato e non presenta alcuna concorrenza o alternativa. Non vi è alcun obiettivo comune di competizione positiva al fine di esprimere al meglio la “produ-zione sanitaria”. I DRG corrisposti sono gli stessi della sanità pubblica.

I privati hanno interesse a fare utili, così si concentrano sulle attività che consentono i maggiori rimborsi dalle regioni: penso a chirurgia, trapianti, ortopedia, al fiume di introiti nelle riabilitazioni e geriatrie. Da una clinica all’altra, un viaggio continuo per gli anziani, ma quando il caso diventa acuto subito la corsa in ospedale pubblico.

La pediatria che consente di guadagnare molto meno non è appetitosa dai privati.Gli interessi economici che si toccano nel-la sanità privata sono enormi e le crona-che quotidiane, riportate dai mass media nelle varie regioni, derivanti dagli accre-ditamenti facili, alle stesse fatturazioni, sono la dimostrazione di un giro vorticoso,  immorale ed inaccettabile. Se la sanità privata è divenuta il pozzo di San Patrizio nell’accaparrarsi una grossa fetta delle risorse economiche, la sanità pubblica, per  Carbone, non è da meno negli spre-chi, nella inefficienza e nella stessa im-moralità. Mentre il personale opera “con dedizione“ nella sanità, vi sono caste che arrecano danni patrimoniali ingenti.

L’attività illecita nel settore della Sa-nità si manifesta attraverso molteplici ti-pologie di condotte i

L’EDITO

RIA

LE

Editoriale 1

Lorenzin 3

Lotta agli sprechi 3

Lotta alle truffe ealla corruzione 4

Rinnovo contratto 5

Patto della salute 6

Convenzioni FIALS 7

Lo sapevate che? 9

Copertura sanitaria all’estero 9

Precari sanità 10

Lavoro notturno 10

Concorsi FIALS 11

Sentenze 11

Dalle Sedi Regionali e Provinciali FIALS 12

Indice

2Maggio - Giugno 2014

Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità

ANNO XXIV, numero 3-4 Maggio-Giugno 2014Aut. Trib. di Brindisi n. 11/91 del 24/6/91

DIRETTOREGiuseppe Carbone

DIRETTORE RESPONSABILEAntonio Grimaldi

REDAZIONECiro Balzano

Daniele BedettiFrancesco D’Angelo

Bruno Ferraro Massimo Ferrucci

Sandro Idonea Michele Losacco

Cristina MagnocavalloRoberto MaranielloMassimo MincuzziFabio Pototshnig Gianni RecchiaSanto SalvatoreSalvatore Stabile

EDITO DALLA FIALSLargo Angioli, 10 – Brindisi

Fax: 0831-564.124

Telefono: 0831-523.429 Oppure: 0831-568.356

REDAZIONE SINDACALEViale dell’Arte, 85 Sc. A int. 2

ROMATelefono 06-35341726

INTERNETE.mail: [email protected]

[email protected]: www.fials.it e www.fials.eu

PROGETTO GRAFICOGiada Monti

Chiuso in redazione il 02.06.2014

illecite, come ad esempio strutture spe-cializzate costruite e mai usate, acqui-sto di sofisticate apparecchiature lascia-te inutilizzate per anni, talvolta sino al loro degrado, lavori infiniti per ristruttu-rare ospedali, i mancati completamenti oppure le mancate o inadeguate ristrut-turazion o spesse volte   la mancata loro utilizzazione, tangenti per appalti, incarichi illegittimi conferiti a personale estraneo alle aziende sanitarie, le irrego-larità sulle doppie e/o fraudolenti fattu-razioni, la politica di spesa dei medici di base che, a volte, é fonte incontrollabile

in quella  farmaceutica e nella diagnosti-ca strumentale, le irregolari concessioni di accreditamento e gestioni di case di cura convenzionate, gli irregolari rim-borsi alla sanità privata convenzionata (case di cura, laboratori di diagnosti-ca strumentale, ecc), sulle prestazio-ni erogate oltre il tetto  finanziato di spesa,   il fenomeno, economicamente voraginoso, delle esternalizzazione dei servizi di pulizia, portierato, lavanderia, mensa, smaltimento dei rifiuti speciali, l’abuso di incarichi illegittimi ai dirigenti medici,ecc..

Le ultime stime, prosegue il Segre-tario Generale della  FIALS,  preve-dono un minimo di 20 miliardi di euro all’anno di spreco nella sanità.

Il Ministro  Madia  deve avere il corag-gio di confrontarsi, prima del 13 giugno (seduta del Consiglio dei Ministri) per il varo delle norme sulla riforma della pubblica amministrazione, con tutte le OO.SS., comprese la  FIALS, poiché ri-teniamo, seguita  Carbone, che in un confronto serrato sia possibile definire nuovi sistemi strutturali organizzativi nella pubblica amministrazione ed in particolare anche nella sanità, e stabili-re obiettivi di recupero di risorse econo-miche per destinarle, in percentuale, al miglioramento dell’efficienza della sani-tà pubblica e all’aumento degli stipendi dei dipendenti della sanità.

Riteniamo, conclude Carbone che i di-pendenti pubblici, per il tramite delle proprie rappresentanze sindacali, devo-no essere messi in grado di essere

MADIA: CONTRATTI PUBBLICI BLOCCATI FINO AL 2014, POI CERCHIAMO RISORSE

I contratti nazionali nella pubblica amministrazione “nel Def non si dice assolutamente che sono bloccati fino al 2020.

C’è scritto che sono bloccati fino alla fine del 2014”. Lo dice il Ministro della Funzione pubblica, Marian-na Madia, parlando oggi (27 maggio) con le agenzie di stampa.

Dopo quella data, spiega, si possono “recuperare risorse per sbloccarli” at-traverso le riforme, per questo la ri-forma della pubblica amministrazione va fatta “bene e velocemente”.

RINNOVO CONTRATTUALE

protagonisti in ogni singola amministra-zione e responsabili delle scelte opera-te con i vertici aziendali ed assumersi anche tali responsabilità anche a livello economico così come professionale.

Il  contratto subito, per la  FIALS, ri-mane un’azione qualificante del Gover-no Renzi che non si può contraccambia-re con gli sgravi fiscali (80 euro mensili non per tutti).

Giuseppe CarboneSegretario Generale FIALS

3Maggio - Giugno 2014

LORENZINTROPPI POTERI AL MINISTRO DELL’ECONOMIA E FINANZE PER CONTRARRE LA SPESA SANITARIA.

L’AFFONDO DEL MINISTRO DELLA SALUTE LORENZIN: COSÌ NON PUÒ ANDARE.

Rimane necessario uscire da una logica ragionieri-stica della sanità. Que-sto il pensiero politico espresso ieri in un con-vegno dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Da sempre, ha proseguito il Ministro, ed ancor di più negli ultimi anni, le politiche sanitarie sono state ad ap-pannaggio del Ministro dell’Economia e Finanze, all’in-segna del tentativo di contrarre la spesa e con l’obiet-tivo di un adeguato livello di assistenza ai cittadini.Obiettivo quest’ultimo mai definito concretamente poi-ché il controllo della spesa, con i soli e ripetuti tagli li-neari, ha influito negativamente con il concetto di assi-stenza ed organizzazione efficiente del sistema salute.

E’ arrivato il momento di restituire al Ministero della Salu-te il suo ruolo legittimo di effettiva gestione della politica sanitaria poiché in caso contrario è preferibile abolirlo. Secondo il ministro, un sistema sanitario che funzioni in modo più efficace rimane possibile solo recuperando una visione di insieme che uniformi i meccanismi di valutazione e che elimini le enormi difformità che caratterizzano il no-stro territorio, spesso anche all’interno delle singole regioni.

Un nuovo sistema di governance che consenta un’ef-fettiva ed efficace selezione dei manager sanitari poi-ché, allo stato attuale, circolano sempre gli stessi nomi. Rimane necessario intervenire, introducendo nuovi meccanismi di reclutamento, magari tramite l’utiliz-zo di un albo nazionale da cui attingere quando serve.

Prosegue il Ministro dichiarando che è indispensabi-le, soprattutto, pensare ad importanti investimenti nel SSN che devono riguardare soprattutto le infra-strutture tecnologiche, l’innovazione, la ricerca e lo sblocco del turn over del personale e pensare, an-che, ai percorsi di carriere dello stesso personale.

Gli investimenti sono possibili recuperando risorse all’interno del sistema, abbandonando integralmente l’idea dei tagli lineari. E per farlo è indispensabile un processo di trasformazione misurabile e quantificabi-le, incentrato su un meccanismo nazionale di verifica. Il Ministro conclude dichiarando che rimane possibi-le un recupero di risorse economiche nell’attuale si-stema sanitario quantificabile in 10 miliardi di euro.Alle dichiarazioni del Ministro Lorenzin seguono quelle del Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbo-ne, che rimarca la assoluta possibilità di risparmiare in sanità ma il Ministro deve avere il coraggio di confrontar-si con le forze sindacali e con gli operatori della sanità.

Il sistema sanitario con le implicazioni di carattere econo-mico, in linea con il pensiero della Lorenzin, prosegue Car-bone,  deve essere gestito direttamente dal Ministro della Salute e il confronto con le forze sociali e le Regioni deve determinare un nuovo sistema strutturale per gestire la riqualificazione della spesa, eliminare i notevoli sprechi e decidere le modalità con cui investire le risorse che si libereranno tra esigenze del servizio sani-tario nazionale e quelle proprie degli operatori.

LOTTA AGLI SPRECHI

SOLO ELIMINANDO GLI SPRECHI RIUSCIREMO A RENDERE SOSTENIBILE LA SANITÀ DEL FUTURO.

UNA SANITÀ PUBBLICA E UNIVERSALE CHE TUTELI I CITTADINI E GARANTISCA I DIRITTI ECONOMICI E PROFESSIONALI DEI DIPENDENTI, QUESTA LA POSIZIONE FIALS.

“Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, ispirato ai principi di universalità, uguaglianza e globalità, è riconosciuto tra i primi nel mondo. Rispetto ad analoghe realtà europee dispone infatti di elevatissime professionalità, di centri ospedalieri, universitari, di alta specializzazione, di Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici e priva-ti e Centri di Ricerca assolutamente competitivi”. È quan-to scrive il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin nel suo editoriale pubblicato sul secondo numero della nuova newsletter del Ministero della Salute “Salute Informa +”.

“La trasformazione e l’evoluzione dei bisogni di salu-te  - specifica il Ministro - alla luce dell’impatto della crisi economica sui sistemi di welfare europei rendono però ineludibile il tema del cambiamento in sanità, diventato centrale per la sostenibilità stessa del sistema sanitario affinché anche le prossime generazioni possano contare su un’assistenza nazionale pubblica e universale. Occor-re porre in essere una politica fondata non sui tagli ma sull’eliminazione degli sprechi e sulla giusta allocazione delle risorse. In questo contesto per quanto riguarda il nostro Paese sarà proprio il Patto per la Salute che stia-mo definendo con le Regioni lo strumento di garanzia per un uso razionale delle risorse nel settore sanitario e per l’eliminazione degli sprechi nel sistema. Il nuovo Patto e il programma di revisione della spesa vanno nella stessa direzione”. Immediata la presa di posizione del Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone. “Risparmiare in sanità si può ma bisogna avere il coraggio di confron-tarsi con le forze sindacali e con gli operatori della sani-tà”, non solo prosegue Carbone, dove operare i tagli che non possono e non devono essere lineari, ma anche e soprattutto per gestire al meglio la riqualificazione della spesa, ma anche per decidere le modalità con cui in-vestire le risorse che si libereranno tra esigenze del servizio sanitario nazionale e quelle proprie degli operatori che contribuiscono, di fatto, a tali rispar-mi e all’efficienza dei servizi ai cittadini/pazienti.

Se il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha quanti-ficato in dieci miliardi di euro i possibili risparmi strutturali che si potranno ottenere dalla sanità e che andranno rein-vestiti nello stesso Ssn, secondo le stime della FIALS non sono inferiori a venti miliardi. La strada giusta da percor-rere, dichiara Carbone, non è certamente tagliare il livel-lo di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale ma mettere in campo azioni di efficientamento e qualificazio-ne della spesa attraverso la lotta agli sprechi ed una convincente programmazione sociosanitaria nazionale.Non siamo convinti, come ha dichiarato la  Lorenzin, che tra i principali interventi vi è quello di spostare il baricentro dell’assistenza dall’ospedale al territorio, ma secondo Carbone,  rimane necessario che vi sia la con-temporaneità tra riorganizzazione dell’offerta ospedaliera ed il potenziamento dell’assistenza territoriale, per evita-re vuoti assistenziali e un depotenziamento dei servizi.

4Maggio - Giugno 2014

LOTTA ALLE TRUFFE E ALLA CORRUZIONE

TRUFFE RECORD E FRODI ALLA SANITÀ. LA CARICA DELLE FALSE ESENZIONI. DAGLI APPALTI AI FALSI RICOVERI, AI TICKET. STIMATO UN DANNO ERARIALE DI UN MILIARDO DI EURO. INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA PRESENTATI COME SALVA-VITA

IL DOSSIER DELLA GUARDIA DI FINANZA

C’è una voragine nei conti dello Stato provocata dalle truffe al servizio sanitario nazionale. Oltre un miliardo di euro di danni erariali causati dalle irregolarità compiute da medici e operatori, spesso d’accordo con i pazienti oppure con gli agenti assicurativi. Ma anche con le società farmaceutiche e con le aziende private che si occupano di commercializzazio-ne di macchinari.

E’ il clamoroso risultato dei controlli compiuti dalla Guardia di Finanza nell’ultimo anno. E le verifiche dei primi due mesi del 2014 sembrano confermare il trend visto che fino al 28 febbraio scorso sono già state segnalate alla Corte dei Conti 104 persone e l’ammontare delle perdite supera i 150 milioni di euro. Sono decine le tipologie degli illeciti e le più frequenti riguardano gli interventi di chirurgia estetica spacciati per operazioni su gravi patologie, i finti ricoveri di pronto soccor-so nelle strutture private, le iperprescrizioni di farmaci.

SCOPERTI OLTRE 700 FUNZIONARI INFEDELI

Il dossier dell’Ufficio Tutela e mercato delle Fiamme Gialle guidato dal colonnello Giovanni Avitabile fornisce numeri e casi di un fenomeno che viene costantemente monitorato perché, come si sottolinea nella relazione «il controllo della spesa vista la sua particolare importanza nell’ambito del bi-lancio pubblico e le sue preoccupanti dinamiche di crescita, rappresenta una delle priorità inderogabili per il raggiungi-mento degli obiettivi di politica economica».

E perché «la necessità di risanare i conti pubblici impone un’oculata attività di contenimento e razionalizzazione del-la spesa anche con una mirata attività di verifica finalizza-ta all’individuazione delle condotte negligenti o illecite che, consentendo sprechi, diseconomie o inefficienze, possono rappresentare una variabile sensibile nelle funzione di cre-scita delle uscite». I controlli si muovono sul doppio binario: all’indagine affidata ai nuclei territoriali, si affiancano i «pro-tocolli di collaborazione con le Aziende sanitarie locali per ottenere uno scambio

informativo e l’attivazione delle ispezioni». I dati forniscono il quadro: nel 2013 sono stati compiuti 10.333 controlli e 1.173 sono state le persone denunciate per un valore che supera i 23 milioni di euro. Ben più grave il capitolo delle richieste di risarcimento avan-zate dalla Corte dei Conti: sono 177 le verifiche, 742 i fun-zionari pubblici sottoposti a procedimento, un miliardo e 5 milioni di euro il totale delle contestazioni.

I FALSI DRG E IL DAY HOSPITAL

Si chiamano “Raggruppamenti omogenei di diagnosi” e ser-vono a stabilire le tariffe per le prestazioni che vengono ca-ricate sul Servizio Sanitario Nazionale. Proprio “truccando” i referti e quindi «facendo rientrare l’intervento nella catego-ria autorizzata oppure per la quale è previsto un rimborso superiore al dovuto» sono stati drenati centinaia di milioni di euro alle casse statali.

Il caso più eclatante riguarda le operazioni di chirurgia este-tica che invece vengono spacciate per interventi su gravi patologie, spesso addirittura tumorali. Le rinoplastiche fat-te passare come settoplastica sono certa mente frequenti, ma c’è anche chi si è rifatto il seno, le cosce, l’addome so-stenendo di essere molto malato, addirittura in pericolo di vita. Qualche settimana fa sono stati indagati il primario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo e alcuni alti dirigenti del nosocomio proprio con l’accusa di aver falsificato le cartelle cliniche di una decina di pazienti.Tecnica usata per ottenere illecitamentei rimborsi è anche l’attestazione di ricoveri in realtà mai avvenuti oppure gli interventi effettuati in ambu-latorio per i quali si richiede invece il rimborso di day ho-spital. Sono escamotage apparentemente da poche migliaia di euro, ma moltiplicati per centinaia di migliaia di cittadini determinano un esborso spropositato

FARMACI E TICKET SEMPRE GRATIS

Un’indagine effettuata due anni fa in Lombardia dimostrò che a Milano un cittadino su cinque non pagava il ticket pur non avendo diritto all’esonero. Alla fine ben il 20 per cento degli assistiti risultò non in regola.

La maggior parte aveva contraffatto i dati dell’autocertifica-zioni, il resto aveva ottenuto una attestazione compiacente. Il quadro fornito dagli analisti della Guardia di Finanza prova che a livello nazionale la situazione è analoga se non peggio-re. Basti pensare che su 9.936 controlli effettuati, sono state trovate ben 7.972 posizioni “fuorilegge” che hanno provoca-to un “buco” nel bilancio statale di circa un milione di euro. Vuol dire 8 su 10, quindi una percentuale clamorosa. Ben più alto è il volume delle “uscite” causate dalla iperprescrizione di farmaci da parte dei medici di base. Storia emblematica è quella di Catania dove si è scoperto che «la emissione di ricette è di 7 punti superiore alla media nazionale senza che questo sia supportato da un quadro epidemiologico tale da poter giustificare l’eccessivo consumo». In cima all’elenco ci sono gli inibitori di pompa, le statine e gli antidiabetici, ma sono decine e decine le confezioni acquistate con l’esenzione senza che i pazienti ne avessero effettiva necessità.

Nessuno eguaglia il dottore che ha prescritto 700 fiale di an-tibiotico alla moglie, ma a scorrere le denunce i casi eclatan-ti sono davvero tantissimi. Da tempo l’attività dei medici di base viene monitorata anche per quanto riguarda il numero dei “clienti”. Le verifiche per tutelare il settore della spesa pubblica hanno infatti evidenziato la presenza negli elenchi di persone emigrate all’estero o decedute. Secondo il rap-porto stilato dal colonnello Avitabile «è necessario stimolare ulteriormente le competenti strutture sanitarie ad avviare in modo sistematico, a livello nazionale, una opportuna opera di bonifica e aggiornamento delle liste degli assistiti con con-seguente rideterminazione degli importi spettanti ai medici e il recupero delle somme già percepite senza titolo dagli stessi»

5Maggio - Giugno 2014

RINNOVO CONTRATTOLE LINEE PROGRAMMATICHE PROPOSITIVE DELLA FIALS E DELLA UNSA CONFSAL

La  FIALS  congiuntamente con  l’UNSA Confsal  – rappre-sentativa nel vigente comparto ministeriali – hanno elaborato le linee guida programmatiche per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del pub-blico impiego  e nello specifico per i comparti  Stato,  Regioni e Sanità,  Autonomie Locali. Un’azione comune FIALS e l’UN-SA Confsal, hanno dichiarato i rispettivi Segretari Generali Giu-seppe Carbone  e  Massimo Battaglia, quale segno tangibile

della possibilità, all’interno dei sindacati di categoria della medesima Confederazione, promuovere nel pubblico impie-go, coesioni che puntano a definire e raggiungere obiettivi comuni, tesi a sollecitare, in primis, il Governo ed i Ministeri competenti, come la stessa ARAN e i Comitati di Settore dei relativi Comparti,  all’avvio dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego fermi dal dicembre 2009.Contratti Nazionali per i nuovi  4 comparti e rispettive Aree Dirigenziali (questi ultimi da definire prioritariamente da parte del Ministero della Funzione Pubblica), che a parere della FIALS ed UNSA Confsal, devono essere preceduti da un contratto collettivo nazionale quadro, da valere per tutto il pubblico impiego, che:

- riconosca, oltre ai principi generali delle modifiche della parte normativa, soprattutto il riconoscimento della par-te economica stipendiale  a partire, almeno, dal 2015 e quella  accessoria  anche retroattivamente dal 2014 con il recupero di risorse con la spending review nelle singole am-ministrazioni;

- definisca la “centralità” delle risorse umane nella Pub-blica Amministrazione, consentendo ai singoli dipen-denti una informazione e partecipazione nella gestione della singola Amministrazione, tesa a promuovere azioni che incidano sulla spending review per il rilancio e l’efficienza dei servizi pubblici a favore dei cittadini ed investire ed incen-tivare, con il recupero di risorse economiche derivanti dal taglio degli sprechi, i premi di produttività e l’accessorio economico per gli stessi dipendenti;  

- vada a modificare strutturalmente l’attuale sistema del-le relazioni sindacali che vede, al momento, soccombere il sindacato sulle Parti Datoriali;

- riconosca al sindacato un ruolo più partecipativo  sulle scelte organizzative, di recupero, di efficienza e produttività, di premialità e di investimento sulle professionalità (con-trattazione e concertazione) e di verifica e controllo (im-pegni di spesa, programmi di abbattimento degli sprechi e reinvestimento dei risparmi prodotti) nella pubblica ammi-nistrazione.

Rimane utile un tuo parere sul documento ma anche e soprat-tutto sia proposizioni integrative sui singoli capitoli illustrati ma anche proposte analitiche sulle “specificità” da presen-tare e sostenere nella successiva presentazione alle Parti per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per il “Comparto Regioni e Sanità”. Ogni tua osservazione e proposta potrà essere trasmessa tramite l’apposita sessione del nostro sito che vede nella homepage un’apposito spazio nella sessione “linee programmatiche rinnovi contrattuali”.

LA LUNGODEGENZA E LE FINTE EMERGENZE

Il limite massimo stabilito dalla legge per la degenza parla di 60 giorni, dopo scatta la tariffa più bassa per il rimborso. Ma aggirare l’ostacolo per ospedali e cliniche convenzionate è evidentemente molto facile. Basta “frazionare” il ricovero e per il paziente a carico dello Stato la tariffa rimarrà sempre al massimo. Si tratta di un “sistema” illecito non facile da scoprire che provoca danni da milioni di euro.

Prima della scadenza dei due mesi, il malato viene “dimes-so” e accettato nuovamente qualche giorno dopo. In realtà in alcuni casi è accaduto che non si sia addirittura mosso dalla struttura. Ma le vie della truffa appaiono infinite. E così ci sono anche i «finti ricoveri eseguiti in regime d’emergenza da case di cura che sulla base del Piano sanitario Regiona-le non risultano in realtà abilitate. Numerose degenze sono state attivate in questo modo nonostante la clinica non fosse dotata di servizio di pronto soccorso. E nonostante la legge imponga questo tipo di reparto come condizione indispensa-bile per poter ricorrere a questa tipologia di ricovero».

MACCHINARI E APPALTI TRUCCATI

Ci sono medici che utilizzano privatamente, facendosi paga-re profumate parcelle, i macchinari comprati dalle strutture pubbliche. Uno dei casi più eclatanti, con un danno che su-pera i 200 mila euro, è stato scoperto in Abruzzo ed è stato citato dal procuratore regionale Fausta Di Grazia nella sua relazione di apertura dell’anno giudiziario. La magistratura contabile «ha agito nei confronti di un medico, docente uni-versitario, per aver utilizzato privatamente, per alcuni anni, attrezzature diagnostiche acquisite con fondi della Regione e da quest’ultima rese disponibili all’Università de L’Aquila. Il danno complessivo attiene ai profili strettamente patrimo-niali, al disservizio arrecato all’Università e all’Asl oltre che al pregiudizio d’immagine per la risonanza mediatica avuta dalla vicenda, a seguito della quale il convenuto è stato con-dannato anche in sede penale».

Un capitolo che naturalmente provoca esborsi da milioni di euro è quello degli appalti pubblici. Sono decine e decine le inchieste aperte in tutta Italia, prima fra tutte spicca quel-la sulla Regione Lombardia con il disvelamento dell’accor-do tra politica e imprenditoria. Tra i casi citati nel rappor-to della Guardia di Finanza c’è quello che riguarda la Asl di Brindisi dove la Corte dei Conti ha evidenziato «l’alterazione, mediante vari e, a volte, sofisticati meccanismi fraudolenti, della libera concorrenza tra le imprese partecipanti alle gare per l’aggiudicazione dei lavori, con immediata ripercussione sull’entità della spesa sostenuta, a tutto personale vantaggio degli agenti pubblici coinvolti e delle imprese conniventi e a corrispondente grave detrimento del patrimonio pubblico, ove si consideri il cospicuo valore complessivo (circa 35 mi-lioni di Euro) degli appalti oggetto di indagine».

Fonte: www.corriere.it/economia/14_aprile_14

6Maggio - Giugno 2014

Sono 72 le strutture ospedaliere  con meno di 60 posti letto destinate a chiudere, per un totale di 2837 posti letto in meno. La regione con più strutture in via di chiusura è la Sicilia, dove sono 23 i presidi ospedalieri per 946 posti letto in meno. Segue la Lombardia, con 10 strutture e 355 posti letto.

Il Patto per la Salute prevede infatti il taglio di ospedali, lo  stop al rimborso delle prescrizione “inappropriate” e

la  riforma del ticket, che pagheranno tutti ma sarà meno caro. Un patto che il ministero della salute sarebbe pronto a chiudere entro giugno. Oltre al taglio degli ospedali, novità arrivano dunque an-che sui ticket:

“Metà degli italiani è esente dal ticket e sono quelli che con-sumano l’80% delle prestazioni sanitarie. In compenso chi li paga si svena per visite specialistiche e diagnostica, alle quali, per questo motivo, rinunciano ogni anno 6 milioni di italiani. Di qui l’idea, ancora da mettere nero su bianco, di ridurli drasticamente, rivedendo però le esenzioni, non più agganciate al reddito Irpef, che premia gli evasori, ma a quell’indicatore più reale della ricchezza che è l’Isee. Cor-retto in questo caso premiando chi ha più familiari a carico, anziani e malati cronici. Questi ultimi non sarebbero però più esentati se hanno un reddito Isee alto”. Ecco l’elenco delle strutture ospedaliere destinate a chiude-re:

Piemonte: 2 stabilimenti, 74 posti letto in meno-Oftalmico: 44 posti letto;-Evangelico Valdese: 30 posti letto;

Lombardia: 10 stabilimenti, 355 posti letto in meno- Ospedale di Cuasso al Monte: 58 posti letto;- Ospedale di Circolo Umberto I a Bellano: 42 posti letto;- Ospedale civile di Morbegno: 47 posti letto;- Ospedale Crotta Oltrocchi a Vaprio D’Adda: 20 posti letto;- P.O. Anastasi Zappatoni a Cassano d’Adda: 46 posti letto;- Ospedale di Circolo Serbelloni a Gorgonzola: 29 posti letto;- Ospedale F.M. Passi a Calcinate: 58 posti letto;- Ospedale di Leno: 16 posti letto;- Presidio Ospedaliero di Salò: 15 posti letto;- Ospedale Ss. Annunziata a Varzi: 24 posti letto;

Provincia autonoma di Bolzano: 2 strutture, 109 posti in meno- Ospedale di base di Vitipeno: 58 posti letto;- Ospedale di base di San Candido: 51 posti letto;

Emilia Romagna: 1 struttura, 22 posti letto in meno-Ospedale Bobbio: 22 posti letto;

Marche: 1 struttura, 59 posti- Ospedale Ss Donnino e Carlo: 59 posti letto;

Toscana: 5 strutture, 231 posti letto in meno- P. O. S. Maria Maddalena a Borgo San Lazzaro Volterra: 55 posti letto;

PATTO DELLA SALUTE PATTO DELLA SALUTE, ANCORA LA PAVENTATA CHIUSURA DI 72 OSPEDALI

- Ospedale del Casentino a Bibbena: 57 posti letto;- Ospedale della Valtiberina a Sansepolcro: 54 posti letto;- Ospedale civile di Castel del Piano Grosseto: 39 posti letto;- P. O. Amiata Senese a Abbadia San Salvatore: 26 posti letto;

Lazio: 6 strutture, 168 posti letto in meno- Ospedale di Acquapendente: 8 posti letto;- Ospedale Regionale Oftalmico a Roma: 14 posti letto;- Ospedale Villa Albani ad Anzio: 35 posti letto;- Ospedale Ariccia: 25 posti letto;- Ospedale Padre Pio di Bracciano: 58 posti letto;- Centro Paraplegici Ostia Gennario di Ro a Roma: 28 posti letto;

Abruzzo: 3 strutture, 134 posti letto in meno- P.O. Castel di Sangro: 37 posti letto;- P.O. Tagliacozzo Umberto I: 40 posti letto;- P.O. M. Ss. Immacolata di GuardiaGrele: 57 posti letto;

Campania: 6 strutture, 247 posti letto in meno- P.O.S. Alfonso Maria Dè Liguori Sant’Agata dé Goti: 57 posti letto;- Ospedale di Bisaccia: 50 posti letto;- P.O. Mauro Scarlato Scafati: 43 posti letto;- Ospedale Civile Gaetanina Scotto a Procida: 6 posti letto;- Ospedale Civile di Agropoli: 45 posti letto;- P.O.S. Felice a Cancello: 46 posti letto;

Basilicata: 1 struttura- P.O. di Chiaromonte

Calabria: 4 strutture, 167 posti letto in meno- Ospedale Civile San Giovanni in Fiore Cosenza: 52 posti let-to;- P.O. Tropea: 40 posti letto;- P.O. Serra San Bruno: 28 posti letto;- P.O. Giovanni XXIII a Gioia Tauro: 42 posti letto;

Sardegna: 8 strutture, 281 posti letto in meno- Ospedale Marino Regina Margherita ad Alghero: 43 posti letto;- P.O. Paolo Merlo a La Maddalena: 30 posti letto;- P. O. C. Zonchello a Nuoro: 44 posti letto;- P. O. San Camillo a Sorgono: 36 posti letto;- P.O.S. Giuseppe a Isili: 34 posti letto;- P. O. Cto a Iglesias: 36 posti letto;- P.O. San Marcellino a Muravera Cagliari: 36 posti letto;- P. O. Microcitemico a Cagliari: 22 posti letto;

Sicilia: 23 strutture, 946 posti letto in meno- P.O. F.lli Parlapiano a Ribera: 36 posti letto;- P. O. M. Immacolata Longo a Mussomeli: 47 posti letto;- P. O. Maddalena Raimondi a San Cataldo: 43 posti letto;- P. O. Santo Stefano a Mazzarino: 25 posti letto;- P. O. Suor Cecilia Basarocco a Niscemi: 41 posti letto;- S. Giovanni di Dio e S. Isidoro a Giarre: 35 posti letto;- P. O. Maria Ss. Addolorata a Biancavilla: 52 posti letto;- P. O. Castiglione Prestianni a Bronte: 51 posti letto;- P. O. Ss. Salvatore a Paternò: 55 posti letto;- P. O. Basso Ragusa Militello in Val di Catania: 47 posti letto;- P. O. M. Chiello a Piazza Armerina: 51 posti letto;- P. O. Ferro-Capra-Branciforte a Leonforte: 57 posti letto;- P. O. Lipari: 25 posti letto;- P. O. Dei Bianchi Corleone: 58 posti letto;- P. O. Madonna dell’Alto a Petralia Sottana: 38 posti letto;- Ospedale Regina Margherita a Comiso: 46 posti letto;- Ospedale Busacca a Scicli: 51 posti letto;- P. O. Trigona a Noto: 54 posti letto;- P. O. A. Rizza a Siracusa: 24 posti letto;- Ospedale San Vito e Santo Spirito ad Alcamo: 50 posti letto;- P. O. B. Nagar a Pantelleria: 18 posti letto;- P. O. Abele Ajello a mazara del Vallo: 18 posti letto;- P. O. Vittorio Emanuele III a Salemi: 24 posti letto.

7Maggio - Giugno 2014

CONVENZIONI FIALS

Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità

La Segreteria Generale FIALS ha siglato una convenzione con l'Università Telematica TELMA che prevede la possibilità di conseguire titoli accademici, anche mediante la valorizzazione degli studi compiuti e delle attività formative effettuate tramite FIALS Formazione.

Per la recente normativa “Legge 43/06” il Master e’ il titolo di studio obbligatorio per esercitare le funzioni di coordinamento nelle Aziende Sanitarie Locali dopo i vari decreti attuativi. Master Riconosciuto così come previsto dall’accordo stato regioni del 01/08/2007

I PUNTI DI FORZA DELLA CONVENZIONE

• Master in modalità E-Learning;• Lo stage verrà effettuato in Azienda Sanitarie della Regione • Sconto del 50% delle tasse Universitarie per gli Associati FIALS• La durata del corso è di un solo anno• Frequenza Telematica• Il pagamento delle tasse universitarie, può essere rateizzato.

Il "manager sanitario" formato attraverso il Master può operare:

nelle aziende sanitarie pubbliche; nelle aziende sanitarie private e negli enti non profit; negli assessorati regionali alla sanità e nelle agenzie sanitarie regionali; nel settore della consulenza di direzione e d’organizzazione in ambito sanitario ; nel settore della ricerca sanitaria ed in quello della formazione universitaria.

Destinatari:

I destinatari del Master sono coloro che possiedono una laurea di primo livello o specialistica secondo il vigente ordinamento afferente ad una professione sanitaria , si intendono ricompresse professioni di cui alla Legge 01.02.06 n 43.

Ai sensi e per gli effetti dell'Art 1, punto 10 della Legge 08 gennaio 2002 , n. 1 , al corso possono essere ammessi anche coloro che sono in possesso di diplomi, conseguiti in base alla normativa precedente, dagli appartenenti alle professioni sanitarie di cui alle leggi 26 febbraio 1999, n. 42, e 10 agosto 2000, n. 251 e 01 febbraio 2006 n 43 .

Maggiori informazioni sul sito: contattare il Vostro Rappresentante FIALS, oppure contattare i recapiti qui sotto.

………………………………………………………………………………………………………...................

FIALS Segreteria Generale : Università Telematica TELMA: Largo Angioli 12 – 72100 BRINDISI Via di S. C. da Siena n° 57, 00186 Roma Tel. 0831/568356 Fax. 0831/564124 Tel. 0669190797 Fax 066792048 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected]

8Gennaio - Febbraio 2014

CONVENZIONI FIALS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

Master Universitario di 1° livello in Funzioni Specialistiche

“MANAGEMENT DELLA FORMAZIONE IN AMBITO SANITARIO” ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera “c” della legge 43/2006

PUNTI DI FORZA

Master ed esami in modalità E-Learning; Lo stage verrà effettuato in Aziende Sanitarie Regionali; Sconto del 50% delle tasse Universitarie per gli Associati FIALS; La durata del corso è di un solo anno; Frequenza Telematica; Il pagamento delle tasse universitarie può essere rateizzato; l’attribuzione di 60 crediti formativi

Il corso ha la finalità di formare Managers e specialisti nelle attività di programmazione, direzione, gestione, monitoraggio di sistemi e piani di formazione in ambito sanitario ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera “c” della legge 43/2006 per l’accesso alle funzioni specialistiche (ivi comprese tutte le funzioni previste dai contratti collettivi vigenti).

Il master intende formare in particolare professionisti che operano nelle aziende sanitarie nel settore della formazione,sia a livello di management formativo,sia a livello di coordinamento dei servizi formativi, sia per attività di tutoraggio delle stesse attività formative.

Il manager e/o il tutor di sistemi formativi nel settore socio-sanitario si occupa di:

analisi dei bisogni formativi; verificare la congruità del piano formativo rispetto alle esigenze dei diversi profili professionali; metodologie e tecniche di formazione e di valutazione; progettazione di percorsi formativi; supportare le politiche formative del management aziendale; monitoraggio e valutazione degli interventi formativi; garantire le attività di tutoraggio nell’attuazione del piano e dei corsi; assicurare un supporto sistematico di assistenza ai neoassunti.

Il Master ha la durata di 12 mesi per un totale di 1500 ore complessive (lezioni;studio individuale; prove di sperimentazione; ricerche; elaborato finale; assistenza; tutoraggio).

Il corso sarà erogato totalmente in rete ai sensi del Decreto interministeriale del 17 marzo 2003, che ha istituito le università telematiche, ed ai sensi del DM 7.5.2004 che ha istituito l’università telematica TEL.M.A.

Le lezioni digitali ed il tutoraggio in rete saranno erogati e fruibili secondo quanto stabilito dall’Ateneo e come indicato nella Carta dei servizi consultabile sul sito dell’Ateneo (www.unitelma.it).

Diploma di master

Il master prevede l’attribuzione di 60 crediti formativi. Al termine del corso e con la valutazione dell’elaborato finale (project work) sarà rilasciato il diploma di master universitario di secondo livello in “Management della formazione in ambito sanitario” con l’attribuzione di 60 crediti formativi universitari. La scelta dell’argomento dell’elaborato finale sarà effettuata con riferimento ai moduli del Master.

FIALS Segreteria Generale Largo Angioli 12 – 72100 Brindisi Tel. 0831568356  Fax 0831564124 

Sito: www. fials.it e‐mail: [email protected] 

  UNITELMA UNIVERSITA’ TELEMATICA TELMA Via Santa Caterina da Siena n. 57 00186 Roma  Tel. 06 69190798  

www.unitelma.it 

Sbocchi Professionali

Direzione e coordinamento dei piani di formazione nelle aziende sanitari; attività di tutoraggio dei corsi di formazione; esperto in metodi e tecniche di formazione nel settore sanitario; esperto in metodi e tecniche di e-learning.Tutte le funzioni di cui all’art. 6, comma 1, lettera c della legge 43/2006.

Destinatari

I destinatari del Master sono coloro che possiedono una laurea di primo livello o specialistica secondo il vigente ordinamento afferente ad una professione sanitaria, si intendono ricompresse professioni di cui alla Legge 01.02.06 n 43.

Ai sensi e per gli effetti dell’Art 1, punto 10 della Legge 08 gennaio 2002, n. 1, al corso sono ammessi anche coloro che sono in possesso di diplomi conseguiti in base alla normativa precedente

Riconoscimento di 30 crediti Formativi Universitari per coloro che hanno già frequentato il “Master universitario di I livello in Management e funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie” presso l’università TEL.MA

9Maggio - Giugno 2014

BOLLETTE E FATTURE LUCE, GAS, TELEFONO, ACQUA: QUANTO TEMPO

VANNO CONSERVATE?La prescrizione dei pagamenti da effettuare periodi-camente nell’anno o nella frazione di un anno è di cin-que anni.

Le ricevute di pagamento delle bollette della luce, del gas e del telefono vanno conservate per massimo cinque anni. Dopo tale periodo possono anche essere buttate. Infatti, la società erogatrice del servizio non può esigere pagamenti più vecchi di cinque anni. Se lo fa, l’utente può rilevare che tali crediti sono prescrit-ti e, pertanto, non è tenuto a versare alcun importo. Il codice civile [1] stabilisce che ogni diritto (di cui si può disporre) si estingue se il titolare dello stesso non lo esercita per un certo periodo di tempo. Il termine ordinario di prescrizione è di die-ci anni, e vale anche con riferimento alla  conservazione della documentazione.

Tuttavia, vi sono casi in cui la legge dispone termini diversi da quello ordinario, in base al tipo di atto e di documento. Per quanto concerne le fatture di pagamento delle utenze do-mestiche (acqua, gas, luce, telefono), il termine è di cinque anni dalla data di scadenza del pagamento [2].

Secondo la Cass. [3], anche per i tributi locali (v. tassa sui rifiuti) il termine di prescrizione è di cinque anni, ma sul punto non vi è molta chiarezza. Infine, per il bollo auto il termine è di tre anni dalla data di scadenza, anche se l’autovettura è stata venduta: tale ter-mine, tuttavia, dev’essere considerato in pratica di quattro anni, perché cade alla fine del terzo anno successivo a quello in cui doveva avvenire il versamento. [1] Art. 2934 cod. civ.[2] Poiché si tratta di pagamenti da effettuare periodicamente in riferimento all’anno o alla frazione di anno, ai sensi dell’articolo 2948, n. 4, cod. civ.[3] Cass. sent. n. n. 4283 del 23.02.2010.

no all’estero nei Paesi dell’Unione Europea (UE), Spazio Eco-nomico Europeo e Svizzera (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro (solo parte greca e non turca), Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Let-tonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norve-gia, Paesi Bassi (Olanda), Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria) è sufficiente essere in possesso della nuova TS-TEAM, Tessera Sanitaria - Tessera Europea di Assicurazione Malattia.

La T.E.A.M. ha una validità di cinque anni e sarà automatica-mente rinnovata. La nuova tessera non contiene i dati sanitari e non sostitui-sce la tessera sanitaria attualmente in possesso del cittadino che deve comunque essere conservata. Il cittadino che non ha ancora ricevuto la Tessera Sanitaria Europea può verificare lo stato di emissione della stessa andando sul sito web dell’Agenzia delle Entrate o avere in-formazioni circa il mancato invio a un qualsiasi Ufficio delle Entrate oppure chiamare il numero verde 800.030.070. Per l’attivazione della tessera TEAM, la richiesta di duplica-to e/o il certificato sostitutivo provvisorio occorre rivolgersi agli sportelli amministrativi di scelta e revoca. Paesi extra UE con i quali esistono accordi bilaterali

Argentina, Australia, Brasile, Capoverde, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Serbia - Montenegro, Principato di Monaco, San Marino, Tunisia

Qualora ci si rechi in uno di questi Paesi, si può godere dell’assistenza sanitaria solamente se si rientra nelle cate-gorie e nelle situazioni previste dalle convenzioni. E’ dunque opportuno informarsi presso l’ASL di residenza.

Per chi non rientra nelle categorie e nelle situazioni previste dalle convenzioni è consigliabile stipulare un’apposita poliz-za sanitaria prima della partenza. Paesi extra UE con i quali non esistono accordi bilaterali

Ogni prestazione sanitaria dovrà essere pagata interamente, a costi che possono essere elevatissimi. Poiché non è previ-sto il rimborso è consigliabile stipulare un’apposita polizza sanitaria prima della partenza. Vista la complessità della materia è opportuno prima di partire:

Informarsi presso l’Ufficio Assistenza Estero dell’ASL TO1Consultare il sito www.salute.gov.it alla voce assistenza sani-taria all’estero, con la possibilità di simulare la propria situa-zione (“Se parto per”)  RICOVERI PRESSO CENTRI DI ALTISSIMA SPECIALIZZAZIONE ALL’ESTERO

Per quanto riguarda il tra-sferimento per cure all’e-stero presso centri di al-tissima specializzazione, il cittadino deve presentarsi presso l’Ufficio Assistenza Estero della propria ASL. La richiesta di autorizzazione presentata dal cittadino, preventivamente al ricovero,

deve essere accompagnata da una motivata proposta del medico specialista. La domanda, la proposta e l’eventuale documentazione clinica,  verranno trasmesse dall’Ufficio  al Centro Regionale  di Riferimento Ospedaliero per la valuta-zione e l’eventuale autorizzazione. Per ulteriori approfondi-menti, vista la varietà delle casistiche, consigliamo di rivol-gersi all’Ufficio Estero.

In partenza per l’estero? Non dimenticate la Tessera Sanitaria Con la giusta informazione sanitaria si viaggia sereni in Europa e in tutto il mondo.

Paesi Unione Europea (UE)Per ottenere le cure necessarie per un temporaneo soggior

COPERTURA SANITARIA ALL’ESTERO

10Maggio - Giugno 2014

NUOVA BOZZA DEL DPCM: SI AVVICINA LA STABILIZZAZIONE DI 35.000 PRECARI DELLA SANITÀ. CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO PROROGATI AL 2016 Si tratta di un importante decreto che disciplina le procedure concorsuali riservate alle assunzioni presso gli Enti del SSN e prevede specifiche disposizioni per il personale dedicato alla ricerca. Il nuovo testo torna all’esame del Ministero della Salute e verrà esaminato dai Sindacati (presenti la FIALS, FIALS Medici e FIALS Dirigenti) convocati in data 29 Mag-gio 2014. Il testo modificato rispetto a quello del dicembre 2013, prevede che, ferme restando le graduatorie dei concorsi pubblici a tempo indeterminato, gli Enti, entro il 31 dicembre 2016, possono bandire procedure concorsua-li per titoli ed esami per assunzioni a tempo indeterminato del personale. Per tali bandi si dovrà tenere conto an-che della riserva del personale del comparto sanità e delle aree dirigenziali che alla data del 30 ottobre 2013  abbia maturato negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, con contratto di la-voro subordinato a tempo determinato, anche presso enti del medesimo ambito regionale diversi da quello che indice la procedura.

Le procedure concorsuali  sono avviate, fermi restando gli obiettivi di contenimento della spesa complessiva di per-sonale, a valere sulle risorse assunzionali relative agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 anche complessivamente consi-derate, nel rispetto della programmazione del fabbisogno, nonché, a garanzia dell’adeguato accesso dall’esterno, nel limite massimo complessivo del 50%, in alternativa a quelle di cui all’art. 35, comma 3- bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 o in maniera complementare purché nel limite della predetta percentuale. Si specifica che l’avvio di queste procedure deve poi tener conto anche del blocco del turnover e degli eventuali vincoli assunzionali presenti nel-le Regioni sottoposte a Piani di rientro”. Il decreto esprime la possibilità di stabilizzazione per chi ha un lavoro precario non solo a tempo determinato, ma anche con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o con altre forme di lavoro flessibile o con convenzioni. Poi il richiamo alla legge 125/2013, nella parte in cui si specifica che il Dpcm disci-plina le procedure concorsuali per l’assunzione «a livello di ciascun profilo riservate indette dagli Enti del Servizio sa-nitario nazionale. Inoltre viene stabilito che gli Enti, entro il 31 dicembre 2016, possono bandire procedure concorsuali per titoli ed esami per assunzioni a tempo indeterminato del personale. Le procedure concorsuali sono riservate al personale del comparto sanità nonché a quello appartenente alle aree dirigenziali  in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativo, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della Finanziaria 2007 e al personale che al 30 ottobre 2013 abbia maturato nel quinquennio. Per quello che concerne il personale dedicato alla ricerca, sono ammessi alle procedure concorsuali tutti coloro che hanno un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato de-dicato alla ricerca in sanità. Tutti coloro che con tale con-tratto, hanno maturato alla data di pubblicazione della legge n. 125 del 30 ottobre 2013, nell’ente che intende effettuare le procedure concorsuali, o in altri enti del Servizio Sanita-rio regionale, almeno tre anni di servizio, potranno essere prorogati fino al completamento delle medesime procedure concorsuali e non oltre il 31 dicembre 2016.

TRATTATIVA SUL DPCM PER LA STABILIZZAZIONDEI PRE-CARI IN SANITA’. RINVIO AL 3 GIUGNO 

Purtroppo è stata rinviata a martedì 3 giugno la trattativa del 29 maggio presso il Ministero della Salute riferita alla defini-zione delle regole, tramite un DPCM, per la stabilizzazione dei precari in sanità. Come abbiamo già riferito, la nuova

bozza del DPCM redatta successivamente al parere del MEF e della Funzione Pubblica, non risolve minimamente la sta-bilizzazione del personale precario ma anzi lo aggrava con forti ripercussioni sui livelli essenziali di assistenza. Lacci e lacciuoli sono stati posti dal MEF che vanno ad annullare le linee guida  del 10 febbraio del 2011 della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali che consenti-vano alle Regioni, nell’ambito della propria programmazione finanziaria, di garantire obiettivi di risparmi complessivi con la possibilità di investirli sulle spese di personale anche con percentuali di risparmio in misura diversa rispetto a quelle previste. Ma le penalizzazioni più drammatiche, riportate nella nuova bozza del nuovo DPCM, dichiara il Segretario Generale della FIALS,Giuseppe Carbone, sono quelle riserva-te alle Regioni con piani di rientro che non avranno alcuna possibilità, stante le scarse risorse economiche e la impos-sibilità alle assunzioni a stabilizzare il personale precario. Per la FIALS resta irricevibile e da ritrasmettere al mittente la nuova versione del DPCM. Nella riunione del 3 giugno, la delegazione FIALS, conclude Carbone, non solo segnalerà il disaccordo ma chiederà una inversione e correzione del testo per la stabilizzazione dei precari e per non esporre il servizio sanitario nazionale ad una interruzione dei servizi erogati.

PRECARI SANITA’

LAVORO NOTTURNOLavoro notturno, rischio danni a lungo termine

Il lavoro notturno getta il corpo nel caos e potrebbe causare danni alla salute a lungo termine. Uno studio che arriva dalla Gran Bretagna, a cura dei ricercatori dello Sleep Research Centre del Surrey. C’è più rischio di diabete e attacchi cardiaci

Il lavoro notturno getta il corpo nel caos e potrebbe causa-re danni alla salute a lungo termine, avvertono i ricerca-tori dello Sleep Re-search Centre del Surrey (Gb) sulla rivista ‘Proceedings of the National Aca-demy of Sciences’.

Già in passato era stato dimostrato che svolgere il proprio mestiere dopo una certa ora comporta tassi più alti di dia-bete di tipo 2, attacchi cardiaci e cancro. Ora gli scienziati britannici hanno scoperto che il lavoro notturno turba il no-stro organismo a un livello molecolare ancora più profondo. Il corpo umano ha un proprio ritmo naturale, il noto ‘orologio biologico’ che fa in modo che si dorma la notte e si sia attivi durante il giorno.

Questo consente che si regolino correttamente gli ormoni, la temperatura corporea, le capacità atletiche, l’umore e la funzione del cervello. Lo studio ha seguito 22 persone il cui corpo è stato ‘sconvolto’ dal passaggio a un stile di vita nor-male a quello di un lavoratore assegnato al turno di notte. Gli esami del sangue hanno mostrato che normalmente il 6% dei geni sono ‘settati’ per essere più o meno attivi in mo-menti specifici della giornata. Ma dopo che i volontari hanno lavorato tutta la notte, “oltre il 97% dei geni sono andati fuo-ri sincronia e questo spiega anche perché ci sentiamo così male per il jet lag dovuto a un lungo viaggio, oppure se dob-biamo lavorare a turni irregolari”, spiega Simon Archer, uno dei ricercatori dell’Università del Surrey. Secondo gli esperti tutti i tessuti del corpo hanno il loro ritmo quotidiano, ma con i turni di notte questo viene ‘scombussolato’, con il cuore che lavora in modo non sincronizzato ai reni, per esempio, o al cervello. “E’ come vivere in una cosa dove c’è un orologio che segna un’ora diversa in ogni stanza, cosa che ovviamen-te porta al caos”, spiegano, puntualizzando che anche se il loro è uno studio a breve termine, “si può immaginare cosa questo possa comportare per la salute”.Fonte: Adnkronos Salute

11Maggio - Giugno 2014

ASSENZA DEL LAVORATORE MALATO DAL DOMICILIO: LEGITTIMA IN CASO DI E

MERGENZA

Con l’interessante  or-dinanza n. 2047 del 30 gennaio 2014, la Suprema Corte ha af-fermato che l’assenza del lavoratore amma-lato dal domicilio e la mancata preventiva comunicazione dell’al-lontanamento al suo datore di lavoro è legit-tima, ove si accerti la

recrudescenza della patologia che rende indifferibile l’uscita dall’abitazione per recarsi dal medico curante e impraticabile la preventiva comunicazione dell’assenza al datore di lavoro.

Il caso trae origine dall’accoglimento da parte del giudice di gravame dell’appello proposto da un lavoratore nei con-fronti del suo datore di lavoro, con cui era stato chiesto di restituire la somma di poco più di 600 euro, trattenutagli per essere risultato assente dal domicilio in sede di visita di con-trollo durante la fascia oraria di reperibilità nonché l’annul-lamento della sanzione disciplinare dell’ammonizione scritta irrogata per non aver preventivamente avvisato la società dell’allontanamento dal domicilio durante detta fascia oraria di reperibilità.

Il datore di lavoro, però, decideva di ricorrere per cassazione, sostenendo, anzitutto, che il dipendente era decaduto dal diritto al  trattamento economico di malattia  per il periodo di dieci giorni per essere risultato assente alla visita domici-liare di controllo senza giustificato motivo; in secondo luogo, che, sul piano disciplinare, la norma del C.C.N.L., in caso di assenza del lavoratore dal lavoro per malattia, sanziona, in mancanza di idonea giustificazione, l’ipotesi di assenza dal domicilio in sede di visita di controllo, senza la  preventiva comunicazione della stessa alla società.

La Cassazione ha, però, dato ragione al dipendente, ritenen-done giustificata l’assenza dal domicilio, in ragione dell’ur-genza indotta dall’improvviso acutizzarsi della patologia do-lorosa che aveva reso indifferibile l’uscita dall’abitazione

SENTENZE

Con atto di citazione la competente Procura Regionale presso la Corte dei Conti chiamava in giudizio alcuni medici dipen-denti per sentirli condannare al pagamento in favore dell’E-rario di una somma superiore ad euro 30 mila.

Secondo la Procura, il danno erariale derivava dall’avere il dipendente ottenuto anche grazie ad un collega l’indenni-tà e il congedo annuale per rischio radiologico in assenza

delle condizioni previste dalla legge. La Procura riportava una se rie di rilevamenti effettuati dai Carabinieri. Nella sostanza, i NAS accertavano che la dipen-dente aveva fruito dei benefici connessi all’esposizione al ri-schio radiologico senza che la certificazione che la riguardava fosse veritiera. Per poter fruire dell’indennità di rischio radio-logico è richiesto di avanzare specifica istanza, compilando e

firmando un apposito modulo, che viene poi controfirmato dal responsabile. In tale documento sono riportate le man-sioni che comportano esposizione a radiazioni ionizzanti, la frequenza delle stesse e se tale attività viene eseguita nelle cosiddette “zone controllate”.

In giurisprudenza si è anche affermato che per il persona-le sanitario diverso dai medici e dai tecnici di radiologia è necessario (ed imprescindibile) un accertamento sulle sin-gole situazioni concrete (modalità e orario di lavoro, intensi-tà dell’esposizione) a cura della apposita Commissione, che deve procedere all’accertamento basandosi su dati formali certi, quanto alla rilevazione e all’interpretazione, e idonei a rappresentare con continuità il concreto svolgimento dell’at-tività degli interessati comportante una esposizione (anche non continuativa) alle radiazioni ionizzanti, gravando su di essa la responsabilità degli esborsi conseguenti all’eventua-le riconoscimento dei presupposti per l’attribuzione dell’in-dennità. Nel caso specifico l’azienda sanitaria, discostandosi dalla giurisprudenza citata, aveva erogato detti benefici e riconosciuto il congedo aggiuntivo senza che fosse interve-nuto l’accertamento tecnico della Commissione. In ogni caso la dipendente è stata condannata al risarcimento del danno a titolo di dolo.

La versione integrale della sentenza è disponibile sul sito www.fials.it

Nel considerare gli obblighi gravanti sul medico e sulla strut-tura sanitaria, occorre considerare il tipo di struttura alla quale ci si rivolge e la patologia prospettata dal paziente.

CASSAZIONE, OBBLIGO DI INTERVENTI E MISURE DIFFERENZIATE NEL PRONTO

SOCCORSO

INDENNITA’ DI RICHIO RADIOLOGICO. INTERVENTO DELLA CORTE DEI CONTI

PERCHE’ PERCEPITA ILLEGITTIMAMENTE

per recarsi dal medico curante e impraticabile la preventiva comunicazione dell’assenza alla datrice di lavoro.

Di estremo interesse le conseguenze pratiche della sentenza, in quanto la Corte di Cassazione chiarisce inequivocabilmen-te che non è sufficiente, per sanzionare il dipendente amma-lato, assente dall’abitazione nella fascia oraria di reperibilità, che questi non abbia comunicato tempestivamente di dover-si allontanare, in quanto ove l’irreperibilità del dipendente, nella fascia oraria, sia dovuta a un’emergenza provocata dal-la recrudescenza della malattia che lo obblighi ad andare di corsa dal medico curante, questi non può essere sanzionato né può essere trattenuto il relativo trattamento economico (v. art. 5, comma 14, legge 11 novembre 1983 n. 638).

SERVIZIO CONCORSI FIALS

Vi ricordiamo che nel nostro sito www.fials.it oltre a trova-re molte interessanti ed utili notizie è presente e scaricabile direttamente sul vostro PC e/o smatphone il SERVIZIO CON-CORSI FIALS, cioè l’elenco di tutti i concorsi per tutti i profili professionali del comparto, della dirigenza medica e della dirigenza non medica emessi da tutte le ASL italiane.

L’aggiornamento dei concorsi avviene, di norma, ogni 2 set-timane. Dall’inizio dell’anno sono già 18 gli aggiornamenti.

La Segreteria Nazionale FIALS

12Maggio - Giugno 2014

FIALS LAZIO 1: FIALS SODDISFATTA PER CONDANNA ANTISINDACALITA’ REGIONE“Ci diciamo pienamente soddisfatti per la condanna inflit-ta alla Regione Lazio dalla I sezione del Tribunale civile di Roma che descrive il comportamento della Regione Lazio  come antisindacale non avendo convocato al tavolo di con-

certazione, per la stesura definitiva dell’accordo sul precariato, la Nostra Organizzazione”.

Lo dichiara in una nota la Segreteria provinciale di Roma di FIALS specifi-cando anche l’importanza del tavolo regionale. “Avremmo dovuto parte-cipare e quindi sottoscrivere il Verbale di accordo per il superamento del precariato in Sanità, documento che è stato firmato da altre organizzazio-ni il 5 dicembre 2013, ma così non è stato. Infatti – si precisa nella nota – “La FIALS si duole dell’antisindacalità della condotta della Regione Lazio nell’aver sottoscritto con le sole altre Organizzazione sindacali un verbale di accordo definitivo, in data 05 dicembre 2013, relativo al personale pre-cario nell’ambito della sanità, omettendo di convocare preventivamente o comunque consultare l’associazione sindacale ricorrente”.

“L’esclusione della FIALS da una successiva fase di trattative finalizzate alla modifica di una bozza di accordo raggiunto, anche, con la suddetta Organizzazione non può che considerarsi ingiustificatamente discrimina-toria nei confronti della FIALS, ricorrente, e potenzialmente lesivo della sua capacità di negoziazione e della sua credibilità nei confronti degli iscritti – aggiunge la nota -. Per questo il Tribunale, alla quale ci siamo ri-volti per la grave lesione subita, ha ritenuto che la condotta della Regione Lazio debba ritenersi  antisindacale in quanto oggettivamente adottata in violazione degli obblighi di correttezza e buona fede che,  ai sensi dell’art. 1337 codice civile , vincolano qualsiasi trattativa contrattuale ivi compre-sa quella adottata in sede sindacale.

Pertanto il Giudice del Lavoro accoglie il ricorso della FIALS visto l’ art. 28 Statuto dei Lavoratori e condanna la Regione Lazio per condotta antisin-dacale”. “Nel verbale in questione veniva annunciata l’adozione, in am-bito sanitario, di una serie di misure finalizzate al graduale superamento del precariato, tra cui la proroga o il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato o di contratti di collaborazione e l’introduzione di vincoli fina-lizzati ad evitare l’uso improprio dei rapporti di lavoro flessibile e le parti concordavano la definizione di standard ‘quanti-qualitativi’ del personale di ruolo l’istituzione di un tavolo congiunto di verifica della situazione del personale – conclude la nota FIALS -. Tanto con riferimento ai lavoratori a tempo indeterminato che con riferimento ai contratti di lavoro precario. Temi tutti di cui ci stiamo occupando da anni e ce sono centrali per la nostra linea di azione e di tutele dei lavoratori”. 

DALLE SEDI REGIONALI E PROVINCIALI FIALS

CASSAZIONE CIVILE, NULLITÀ DEL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE PER DIFETTO

DI MOTIVAZIONEIl fatto

Un dentista ha proposto ricorso contro la decisione della competente Commissione Odontoiatri che aveva irrogato nei suoi confronti la sanzione disciplinare della “cesura” per vio-lazione dei doveri inerenti alla professione medica in relazio-ne ad un volantino pubblicitario diffuso dalla struttura in cui rivestiva il ruolo di Direttore sanitario.La CEPPS chiamata a decidere la questione ha rigettato il ricorso e il sanitario ha agito dinanzi alla Suprema Corte.

Profili giuridici

La Corte di Cassazione ha evidenziato che il provvedimento sanzionatorio im-pugnato è del tutto carente di motiva-zione ed è quindi radicalmente nullo. La necessità del-la motivazione dei provvedimenti in ge-nere è un principio cardine nel nostro ordinamento giuri-dico e, ancor più in generale dello Sta-to moderno inteso come Stato di di-

ritto. L’obbligo di motivazione in linea generale trova il suo fondamento nelle norme di legge che regolano le varie tipo-logie di processo: civile, penale, amministrativo, disciplinare, tributario, arbitrale. Vi sono tuttavia particolari norme che prevedono siffatto obbligo espressamente per determinati settori. Nella fattispecie tale obbligo è previsto dal D.P.R. 5 aprile 1950, n. 221, art. 47 (Approvazione del regolamento..sulla ricostituzione degli Ordini delle Professioni sanitarie e per la disciplina dell’esercizio delle professioni stesse) che commina la nullità del provvedimento che infligge la sanzio-ne disciplinare se non contiene “l’esposizione dei motivi”.

La versione integrale della sentenza è disponibile sul sito www.fials.it

Nel caso si acceda ad un Pronto Soccorso, non si può prescindere dal considerare il tipo di ur-genza rappresentata dal paziente, qualificata nella sua gravità dai medici del pronto soccorso, ma in re-lazione alla cui tipologia si ha ragione di pretendere dalla struttura ospedalie-ra che vengano realizzati interventi e misure diffe-renziate.

Non solo il profilo terapeutico è differente a seconda della patologia lamentata dal singolo paziente che si presenta al pronto soccorso, ma necessariamente differenziato deve essere anche l’atteggiamento di protezione che la struttura deve svolgere fin dal primo intervento.

Non appare pertanto idonea ad escludere l’inadempimento della struttura sanitaria di pronto soccorso, nel vigilare sul-la sicurezza di paziente psichiatrica in menomate condizioni di intendere e volere, la circostanza che questa sia lasciata sola in una stanza d’ospedale, affidata esclusivamente alla vigilanza di una parente.

La versione integrale della sentenza è disponibile sul sito www.fials.it

FIALS LAZIO 2: LA REGIONE CONCORDI NUOVO PIANO OPERATIVO CON NOI“Il programma operativo che vorrebbe rivoluzionare il settore sanitario e assistenziale deve essere presentato e concertato con le parti sociali. Soprattutto nel caso specifico in cui le strutture saranno chiuse, ristruttu-rate, accorpate e riorganizzate. Tutto questo fino a oggi non è stato fatto: FIALS non ha ricevuto alcuna convocazione tantomeno il documento sot-toscritto dal commissario Zingaretti. Non per questo non l’ha letto, stu-diato e commentato. Tutt’altro. Ci accingiamo infatti a rilevare parecchie criticità su interventi, modalità e tempistica”.

Lo dichiara in una nota la Segreteria provinciale di Roma commentando il Programma Operativo 2013-2015 che il presidente del Lazio e commissa-rio ad acta per il rientro dal debito Nicola Zingaretti ha sottoscritto negli ultimi giorni e notificato a Mef e ministero della Salute. “Sarebbe irragio-nevole infatti per la Regione procedere con la chiusura di taluni presidi e non avviare tavoli appositi per la mobilità dei dipendenti. Senza contare che il riordino messo su carta dal presidente Zingaretti contempla solo tagli, accorpamenti e chiusure. Primo fra tutti – precisa la nota - l’accorpamento dell’Asl Roma A con l’Asl Roma E e la riduzione dell’ospedale San Filippo Neri a mero presidio. Unificando le tre entità si andrà incontro solo a un esiguo risparmio sugli emolumenti dei vertici apicali. Ma non è questo il risparmio di cui il Lazio ha bisogno per rientrare del deficit”. “Diversamente – prosegue la nota - non sono previste affatto le riconversioni delle strutture in chiusura in case della salute. Vale a dire che le case della Salute non sono ancora diventate realtà. Specificata-mente per quanto riguarda il presidio Nuovo Regina Margherita declas-sato da ospedale e pronto soccorso otorino nel 2008 a punto di primo soccorso, oggi, lo ritroviamo nel piano del governatore da riconvertire di nuovo. Altrettanto si parla di ridare una nuova destinazione d’uso al Forlanini quando questa struttura è sotto stretto vincolo architettonico e funzionale. Similmente troviamo poco proponibile l’accorpamento dei tre grandi Irccs: Spallanzani che si occupa di malattie infettive, del centro dei tumori Regina Elena e del San Gallicano.

13Maggio - Giugno 2014

FIALS LOMBARDIA: LA REGIONE PRESENTA LA PROPOSTA PER LE RISORSE AGGIUNTIVE. LA POSIZIONE DELLA FIALS Si è concluso, da poco,  l’incontro di trattativa all’Assessorato

Regionale alla Salute con le OO.SS., di cui la FIALS Regionale, per la defi-nizione dell’accordo relativo agli obiettivi delle risorse aggiuntive regionali anno 2014 (RAR).

La Direzione Generale Regionale Sanità, ha formulato alla parte sin-dacale, in sintesi richiamata, la seguente proposta:

- parte economica: la disponibilità di un fondo regionale per le RAR pari al 65% delle risorse rispetto all’anno 2013;- parte normativa obiettivi da raggiungere a livello aziendale: n. 6 specifici macro obiettivi regionali, di comune rilevanza per Dirigenza e Comparto, il cui sviluppo dovrà avvenire nel secondo semestre dell’anno 2014;- ulteriore parte economica per l’anno 2014 (residuo max 35% RAR 2013): fermo restando il non superamento del tetto massimo delle quote annue definite nell’accordo RAR del 2013 legato a progetti che compor-tino un effettivo contenimento dei costi di tutto il personale in ser-vizio (qualsiasi tipologia di rapporto di lavoro).

L’ipotesi dell’accordo regionale, per le RAR 2014, - max valore economico 65% del valore del 2013 -  prevede il seguente  cronogramma:

- le Aziende Sanitarie, entro e non oltre il 31 luglio 2014, sono tenute a definire, previa contrattazione integrativa con le OO.SS. di cia-scuna area negoziale, progetti aziendali, di loro competenza, tenendo ben presente i tre macro obiettivi regionali da raggiungere. Gli stessi saranno validati dal Nucleo di Valutazione o Organismo Indipendente di Valutazione, sempre a livello aziendale, e non necessitano di trasmissione alla Direzione Generale Sanità;- i progetti aziendali ed i relativi obiettivi da raggiungere, devono, obbligatoriamente, essere partecipati a tutti i singoli dipendenti  in modo che gli spessi siano, preventivamente, responsabilizzati sul raggiun-gimento degli stessi;- gli obiettivi di ciascun progetto  aziendale devono essere tarati in rapporto alla competenza e responsabilità di ciascuna unità operativa e degli stessi operatori in attività;- i progetti ed obiettivi, definiti in contrattazione integrativa aziendale, devono contenere gli specifici indicatori riferiti al raggiungimento dei me-desimi obiettivi e i criteri di valutazione di ciascun dipendente coinvolto. Questi ultimi dovranno tener conto anche dell’apporto dato da ogni singo-lo dipendente all’interno dell’équipe di cui fa parte;- ogni singolo progetto aziendale deve essere presentato ai dipen-denti interessati  e gli stessi, obbligatoriamente,attraverso il si-stema delle relazioni sindacali, devono essere monitorati attraverso una verifica intermedia ( per eventuali correttivi) e finale;- ogni dipendente, nessuno escluso, deve essere coinvolto nei proget-ti obiettivi aziendali;

Quote economiche da distribuire ai singoli dipendenti e diverse pro-fessionalità: la proposta regionale, in sintesi prevede:

- singolo dipendente: attribuzione di una quota RAR;- personale infermieristico: ulteriore quota da sommare a quella del punto precedente;- personale turnista: ulteriore quota aggiuntiva.

Tempistica distribuzione quote RAR 2014, previa verifica del Nucleo di Valutazione o  O.I.V. aziendale del raggiungimento degli obiettivi:

- settembre 2014: erogazione di una quota pari al 50% dell’importo do-vuto;- febbraio 2015: saldo RAR 2014.

L’accordo delle RAR 2014 ha durata fino al 31 dicembre 2014.

Sintesi dei macro obiettivi regionali proposti nell’accordo e da concre-tizzare e configurare, a livello di ciascuna Azienda, previa contrattazione integrativa:

A.  riferiti alle Aziende Ospedaliere e le Fondazioni IRCCS di di-ritto pubblico:

1.    Controllo delle infezioni correlate all’assistenza;2.     Promozione delle azioni di prevenzione per tutte le fasce di età, volte a sostenere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute con particolare riferimento a sana alimentazione, stile di vita, cessazione tabagica; 3.     Revisione dei protocolli di pronta disponibilità – guardia igienica per

manente aziendali e verifica dell’efficienza dell’attivazione: effettuazione di simulazione nei differenti scenari.

B.     Riferiti alle Aziende Sanitarie Locali:

1.     Promozione delle azioni di prevenzione per tutte le fasce di età volte a sostenere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute con particolare riferimento a sana alimentazione, stile di vita, cessazione tabagica;2.     Promozione delle attività di promozione e controllo: perseguimento di livelli aziendali adeguati ed omogenei per le prestazioni di prevenzione;3.     Razionalizzazione delle risorse strumentali: definizione ed adozione di procedure aziendali, nel rispetto della normativa sulla tutela della privacy, tese al miglioramento del livello di economicità dei sevizi attraverso la diminuzione dell’utilizzo degli strumenti tradizionali di lavoro attraverso il maggior utilizzo dei dispositivi informatici, con relativa evidenza della semplificazione attuata.

Per quanto attiene, invece, gli ulteriori progetti aziendali, riferiti alla quota max 35% delle risorse RAR 2013 - fermo restando il non supera-mento del tetto massimo delle quote annue definite nell’accordo RAR del 2013 legati ad obiettivi che comportino un effettivo contenimento dei costi di tutto il personale in servizio (qualsiasi tipologia di rapporto di lavoro), gli stessi:

·          dovranno essere predisposti dalle singole relative aziende, entro e non oltre il 30 settembre 2014, previo confronto negoziale con le OO.SS. di ciascuna area negoziale;·          dovranno essere preventivamente validati dal Nucleo di Valutazione o O.I.V. aziendale e dallo stesso Collegio dei Revisori dei Conti e certificati a consuntivo;·                    la predetta certificazione, unitamente ad una dichiarazione di ciascun Direttore Generale di azienda Sanitaria, dovrà essere inviata ai competenti uffici regionali per l’autorizzazione.

L’ipotesi di accordo, per quanto attiene questi ultimi progetti, non defi-nisce alcun crono programma circa le fasi di pagamento delle quote ai dipendenti. Un aspetto che certo non sfugge alla FIALS.

Proprio sugli aspetti degli ulteriori progetti aziendali, il Segretario Regio-nale della FIALS, Roberto Gentile, non solo ha chiesto alla Direzione Ge-nerale Sanità di riscrivere la parte relativa al 35% per meglio “ponderarla sul territorio e quindi presso i vari Enti”, ma soprattutto ha dichiarato irricevibile la decurtazione del 35% del fondo RAR 2014 che abbat-terebbe la quota dei singoli dipendenti rispetto al 2013, in un momento in cui tutti gli operatori non hanno un rinnovo contrattuale dal 2010 con un impoverimento totale delle retribuzioni, ma anche perché si vuole co-stringere tutti i singoli dipendenti ad un lavoro “a cottimo” sviluppando  ulteriori progetti aziendali tesi all’obiettivo del contenimento del costo del personale che, in somma sintesi, vuole dire minore personale,nessuna sostituzione di personale proprio nel periodo delle ferie, nessuna as-sunzione, a fronte di una attività quotidiana maggiore.

A tutto ciò si collega, anche, ha proseguito Gentile, il recente decreto “Renzi” che ha concesso solo ad una minima parte di dipendenti i famosi 80 euro mensili creando ulteriori demotivazioni per la maggior parte dei professionisti e dipendenti. Un gioco al massacro che certo non ci vede in linea con gli obiettivi regionali RAR 2014.La FIALS ha chiesto alla Regione di rivedere le proprie posizioni. La tratta-tiva è stata aggiornata a data da definirsi. Rimane per la FIALS lo stato di agitazione.

Preoccupante anche la chiusura degli Ospedali Riuniti di Albano e Genza-no e dell’ospedale Luigi Spolverini di Ariccia che potrebbe avvenire prima che il nuovo Ospedale dei Castelli venga edificato. Insomma in definitiva non vediamo garanzie nella programmazione né verso i cittadini utenti né verso i lavoratori. Non crediamo infatti che queste chiusure e accorpa-menti porteranno risparmi piuttosto invece tagli all’offerta e conseguente sminuimento della qualità e dell’eccellenza. Restano in piedi le consulen-ze, i contratti fiduciari e le collaborazioni eccezionali in campo non sani-tario che sono il vero dispendio di risorse dal quale invece – conclude la nota - si dovrebbe uscire per ritrovare un po’ di serenità gestionale ed economica. Aspettiamo a questo proposito che il governatore ci dia conto delle nostre affermazioni”.

FIALS BERGAMO: LA FIALS PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE

Al sig. Prefetto della provincia di Bergamoill.ma Dott.ssa Francesca Ferrandino

R.R n.13492319636-1Alla direzione provinciale del Lavoro

di Bergamo via Ermete Novelli, 2 - Bergamo

R.R n.12769355261 -5Al Direttore Generale A.S.L di Bergamo

Gent.ma Dott. Mara Azzi RR n. 13170654850 -1.

Pc. Alla Segreteria Nazionale FIALS

Al Segretario Responsabile FIALS Lombardia Egr. Dott. Roberto Gentile.

Loro Sedi : Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione presso l’A.O Bolognini di Seriate. Uso irregolare e difforme delle prestazioni lavorative imposte al personale dipendente afferente all’area Medica e del Comparto. Visti gli inutili e numerosi tentativi da noi espletati per sensibiliz-zare la dirigenza aziendale al rispetto delle norme contrattuali e delle Leggi vigenti che disciplinano il rapporto di lavoro del perso-nale dipendente, contemplate nell’art. 2103 c.c., e dall’ art. 52 del te-sto unico 165/2001, nonché dall’art 13 dello Statuto dei lavoratori. Nel constatare, che le nostre legittime richieste sulla questione in oggetto sono a tutt’oggi rimaste inascoltate, anzi oserei dire la situazione eviden-ziata come già insostenibile è peggiorata, ci vediamo costretti, nostro mal

14Maggio - Giugno 2014

FIALS CASERTA: ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO AL “MOSCATI”, LA PROTESTA DEI SINDACATI

grado, ad intraprendere le iniziative di lotta previste dalle norme vigenti.

A tal fine la segreteria provinciale della Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità della provincia di Bergamo, a seguito del mandato accorda-toci da numerosi lavoratori si vede costretta ad intraprendere le iniziative di lotta previste dall’articolo 2 comma 11, della legge n. 146 e successive modifiche ed integrazioni, proclamando lo stato di agitazione. Contestual-mente si richiedere all’ufficio ispettivo della D.P.L di Bergamo, nonché all’uf-ficio controllo e qualità della ASL della provincia di Bergamo una pondera-ta e puntale verifica ricognitiva di quanto portato alla nostra conoscenza.L’iniziativa è richiesta dall’ormai cronica carenza di personale, dove, per garantire almeno i livelli minimi d’assistenza quantificata in Lea minuti, vengono imposte al personale dipendente prestazioni lavora-tive, che vanno ben oltre la soglia massima consentita legalmente.

Le turnazioni di pronta disponibilità, in alcuni casi arrivate ad essere 15/20 al mese, vengono espletate continuative in aggiunta al normale orario di lavoro (specialmente risulterebbe questo accadere nelle camere operato-rie) e sui riposi.

Il personale infermieristico, quello tecnico e quello medico, in alcuni casi ha oltre 2000 ore straordinarie accumulate, dove fisiologicamente è im-possibile si possa riuscire a smaltire e neanche ad essere riconosciuta la corresponsione economica. (A tal proposito il Tribunale di Bergamo con sentenza n. 973/2011 ha condannato l’A.O Bolognini).Ulteriori prestazioni lavorative vengono espletate con il sistema premian-te o incentivante, rientri urgenti ecc. ecc.

La nostra fondata preoccupazione è legata essenzialmente ai termini di prevenzione e sicurezza sia per gli utenti, che per il personale dipendente sottoposto a serio rischio di errori contravvenendo ai basilari principi del total management quality e della disciplina di risoluzione dei problemi nota come risk cause analysis.

Basti citare l’antipaticissima vicenda della paziente di Foresto Sparso, soc-corsa dal 118 viene portata al PS di Seriate, dopo una prima visita viene inviata a fare gli accertamenti radiografici dove le veniva diagnosticata la frattura del tronchiate omerale scapolo omerale alla spalla destra, rima-nendo inascoltati i dolori lancinanti avvertiti alla spalla sinistra dalla pa-ziente. Veniva medicata applicando un apposito tutore alla spalla destra. Fin qui se tutto possa sembrare ancora “normale” giova ricordare che altermine dei dieci giorni prescritti, la malcapitata paziente in occasione della visita di controllo, con sommo stupore apprese dal personale medico che la spalla fratturata non era la destra, bensì la sinistra. Serve anche forse ricordare della giovane paziente psichiatrica in fase acuta, gettatasi dalla finestra dei locali del reparto dove era ricoverata, della stessa sorte accaduta ad una paziente ricoverata presso il centro Alzheimer di Gazza-niga, che dire dell’infermiera dipendente gettatasi dal quarto piano, o del giovane medico deceduto in ospedale per cause a noi del tutto sconosciute.

Purtroppo questi sono solo alcuni episodi portati a conoscenza dell’opinio-ne pubblica dalla stampa locale e c’è da sperare ulteriori eventi non siano rimasti nascosti o erroneamente ricondotti ad altre cause.

Questi spiacevoli episodi sono dovuti alla fatalità, risponderanno le menti più acute, questo però non esclude di lasciarci ritenere legittimo a questo punto chiedersi del perché avvengono queste fatalità? come è possibile che un personale altamente qualificato e preparato possa incorrere in er-rori diagnostici di tale portata?; siamo sicuri che le inidonee disposizioni organizzative, che impongono eccessivi carichi di lavoro non possano es-sere concause in formulare tali errori diagnostici. Forse anche concausa di azioni tanto estreme e irreparabili? Preme inoltre evidenziare come tale organizzazione esponga gli inconsapevoli operatori tecnici a notevoli re-sponsabilità civili e penali nel malaugurato caso di verificarsi di possibili errori clinici, non solo; espone altresì la stessa amministrazione ospedalie-ra a serio rischio di rilevanti richieste risarcitorie per non avere messo in atto idonee condizioni lavorative in sicurezza e salubrità la cui mancanza di adeguate misure si traduce nel porre il personale tutto ad eccessivi cari-chi di lavoro di vario genere, nonché turnazioni di P.D., in palese violazione delle disposizioni contrattuali che dispongono:

- i turni di PD possono essere svolti per sei giorni al mese;- non può durare più di 12 ore e non possono essere svolti più turni consecutivi; - non possono svolti nei giorni feriali in orari diurni, ma bensì dalle ore 22 alle ore 6. - il dipendente che svolge la P.D. nella giornata festiva ha diritto a un giorno di riposo compensativo.

Numerose sentenze della magistrature Italiana si sono espresse in tal sen-so, sia consentito citarne alcune: Tribunale di Milano: Sentenza n. 2210 del 18 /06/2006; Tribunale di Milano: Sentenza n. 89 del 14/11/2007; Tribunale di Milano: Sentenza n. 11869 del 3/05/2007; Tribunale di Milano: Sentenza n.170 del 26/10/2006; Tribunale di Bari: Sentenza n. 1476 del 2/10/2006; Tribunale di Rimini: Sentenza n. 320 del 4/10/2012.

Lo stesso Tribunale di Milano con sentenza n. 89 del 14/11/2007 e sen-tenza n. 2210 del 18/06/2006 ribadiscono inoltre, che neppure i sindacati possono siglare accordi aziendali per derogare l’articolo 7 comma 6 del CCNL 2001 comparto Sanità che regola l’istituto della P.D.. Ma non solo, la stessa Direzione Generale Sanità della Lombardia, alla luce delle numerose sentenze pronunciate è dovuta intervenire, invitando tutte le Aziende Ospedaliere ad attenersi ad una turnistica programmata come dalle indicazioni contrattuali e del D.lgs. n. 66 dell’8/04/2003.Per quanto sopra evidenziato, la scrivente Segreteria Provinciale, invita

pertanto formalmente gli organismi preposti in indirizzo ad accertare le anomale e preoccupanti condizioni di lavoro esistenti presso la Bolognini di Seriate. Successivamente si invita il massimo organo di Governo del-la Provincia di Bergamo ad attivare la procedura di raffreddamento dei conflitti.

Nell’attesa di cortese riscontro scritto, si porgono vigili e distinti saluti.

Il segretario Provinciale FIALSAlfredo De marchi.

FEDERAZIONE ITALIANA AUTONOMIE LOCALI E SANITA’

Protestano i rappresentanti sindacali dell’ospedale “Moscati” per la mancanza di riscontro delle osservazioni presentate alla dire-

zione sanitaria in merito all’organizzazione del lavoro.

Per gli esponenti di CGIL-Fp, UIL-Fpl, FIALS e UGL il mancato confronto-Protestano i rappresentanti sindacali dell’ospedale “Moscati” per la man-canza di riscontro delle osservazioni presentate alla direzione sanitaria in merito all’organizzazione del lavoro. Per gli esponenti di CGIL-Fp, UIL-Fpl, FIALS e UGL il mancato confronto creerebbe problematiche circa il corretto funzionamento dei servizi. Da qui la necessità di segnalare il problema alla Direzione Generale dell’Asl.“Il sindacato – si legge nella nota trasmessa anche alla direzione sanitaria del Moscati – esprime forte preoccupazione per l’andamento generale che viene ulteriormente compromesso da un recente provvedimento della D.S. che impone il recupero con turni compensativi del lavoro effettuato in regi-me di straordinario. Infatti esso è del tutto immotivato visto che il budget assegnato al presidio ospedaliero di Aversa è di 1 milione e 644mila euro, inferiore solo del 5% rispetto all’anno 2013, per cui può solo pensare che tali decisioni, autoritarie ed arbitrarie, siano il frutto di uno stato di satura-zione che non gli consente più di assolvere con equilibrio alle sue funzioni”. “A ben vedere – continua la nota – le croniche e non più sostenibi-li carenze di personale del Reparto di Medicina, soffocato dall’enor-me numero di “barelle” che determinano un’inadeguata assistenza alberghiera e di privacy ai pazienti stessi cosi come il dissesto del Pronto Soccorso dovuto    all’atavica  carenza di personale infermie-ristico e Oss, segnalata a più riprese dal direttore dell’U.O. e dal coor-dinatore,    sono certamente problemi che non lo lasciano tranquilli”. “A tal proposito –ricordano i rappresentanti sindacali – si segnala la re-cente nota del coordinatore del Pronto soccorso, indirizzata alla direzione sanitaria del presidio, che dichiara di declinare ogni responsabilità nella mancata predisposizione dei turni    stante l’attuale numero di persona-le, dei 30 infermieri disponibili sono presenti solo 23; dei 20 Oss sono presenti 17 e di questi ultimi almeno 3 affetti da patologie limitative”. “Ma questo sottolinea la nota- è solo la punta dell’iceberg. Motive per il quale le scriventi apprezzerebbero un gesto risolutivo di di-missioni dall’incarico del detto dirigente che si libererebbe da pe-santi incombenze e consentirebbe ad un altro Dirigente di affron-tarle con più equilibrio mentre già incombe la prossima estate dove bisognerà fare i conti anche con la fruizione di ferie al personale”. “Probabilmente – sottolineano i firmatari della nota- si conta molto su uno pseudo-progetto di lavoro che in verità non si è capito chi deve   orga-nizzarlo”. “Le scriventi organizzazione aziendali, stante la voluta assen-za di riscontro alle richieste sindacali da parte del direttore sanitario del presidio,    invitano – conclude la nota – la direzione generale dell’Asl ad intervenire per il ripristino di corrette  relazioni sindacali nella struttura”.

Pubblichiamo la lettera aperta del sindacato catanzarese della FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), a fir-ma del segretario provinciale Irene Torchia in cui si chiedono

spiegazioni al direttore dell’Asp di Catanzaro Mancuso sulla mancata ri-unione per discutere dei fondi aziendali. La lettera propone anche una riflessione del sindacato sul nuovo atto aziendale dell’Asp catanzarese.

“In riscontro alla nota trasmessa via email  dal Dirigente UO.RS (Prot. n. 193/UORS del 24/03/2014 di pari oggetto) con la quale si inviava a codesta OO.SS. convocazione per il giorno 07 aprile 2014 si fa presente che l’incontro è andato defezionato senza avere avuto nessuna comuni-cazione in merito. Non si è avuta un’ulteriore convocazione immediata ed urgente per concludere un iter  di una  prolissità infinita, a garanzia dei lavoratori che sono in attesa da molto tempo delle proprie spettanze retributive di produttività e che da tempo  Lei ha promesso ma che non ha a tutt’oggi onorato. La scrivente O.S. è costretta a rimarcare l’im-portanza di una nuova data di convocazione ufficiale istituzionale con tempestiva urgenza per la concertazione sui Fondi Aziendali. Le comunico inoltre che dopo una lettura attenta  della copia dell’Atto Aziendale da Lei inviatoci per informativa istituzionale/sociale e per quanto di propria competenza e appartenenza, Le si invia la nostra riflessione che può ce-stinare o sostenere: faccia un po’ Lei! La  nostra Tesi è che si tratti di un Atto Aziendale che di fatto annulla con un colpo di spugna tutte le battaglie da noi intraprese nel 2007 (accorpamento ex ASL di Lamezia

FIALS CATANZARO: LETTERA APERTA DELLA FIALS AL DG ASP MANCUSO

15Maggio - Giugno 2014

Dall’1 giugno 2014, a Copparo, spiega la dirigente del sindacato della sanità FIALS, «i 26 posti letto di Area medica si ridurranno a 20 posti a gestiti di medicina generale con 9 infermieri e 11 oss

(operatori socio sanitari, ndr) che però sono 6 a fronte dei 10 effettivi».

La FIALS ribadisce «che non si può continuare a perseguire la riduzione dei costi del personale penalizzando sempre le ultime “ruote del carro”. Per ridurre i costi basterebbe entrare nel merito di alcuni incarichi dirigen-ziali di unità operativa e moduli organizzativi - prosegue Mirella Boschetti, della FIALS - Gli oss fanno un lavoro estremamente faticoso: mobilitazione e alzata dei pazienti non autosufficenti rendono il loro lavoro, per quanto riguarda le patologie del rachide, più a rischio dei facchini e degli edili.

Meno oss nella lungodegenze significa allungare i tempi di mobilitazione ed alzata dei pazienti riducendo il tempo per l’attività riabilitativa degli stessi. L’età media degli oss (tutte donne) è compresa tra i 50/60 anni e le ripetute chiamate in servizio per coprire le assenze e la mancata program-mazione estiva delle ferie ovviamente creano stress».

La FIALS, infine, vorrebbe sapere quale sarà il destino del servizio di Ria-bilitazione di Copparo».

FIALS FERRARA: AUMETARE I POSTI DEGLI OSS…

Terme) per salvaguardare l’Azienda Sanitaria Lametia, con una Riorga-nizzazione costruita con Strutture Complesse, Semplici Dipartimentali e Strutture di sub-articolazioni che di fatto declassano le specialità intensive e sub-intensive di Lamezia quali Utic, Oculistica, Dialisi, TIN, Malattie Infet-tive ecc.. senza più primariati e personale, ovvero che sia ritorno all’antico “Spoke” tanto decantato dalla politica regionale passata e presente. È un Atto dove si evince che il Dipartimento di Medicina la farà da padrone con oltre 25  strutture afferenti (con super Direttore di Dipartimento), che am-bulatori funzionali territoriali diventeranno strutture semplici ospedaliere dipartimentali; che vi sarà declassamento-depotenziamento dell’attività chirurgica specialistica, con un ritorno a nuove “attività” senza personale sanitario e dulcis in fundo con la disarticolazione dell’attività  territoriale.

La scrivente O.S. Le comunica in modo ufficiale/istituzionale la propria riflessione politica sindacale affinché sia chiaro che Lei non ha avuto l’avallo della nostra O.S nel nuovo ”Atto Aziendale” e che le afferma-zioni di alcuni politici/associazioni locali sui quotidiani e mass-media di un silenzio assordante da parte dei Sindacati quasi ci fosse un as-senso da parte nostra, sono state gratuite. La scrivente O.S. ribadisce e afferma la propria autonomia di pensiero e di opinione, non avendo imbavagliamenti da nessuno e le conferma, per quanto possa servi-re, in merito all’Atto Aziendale propinato,non discusso e non concerta-to che così com’è non piace e risulta proprio inopportuno e poco lun-gimirante, per come già esplicitato sopra in generale e in particolare”.

Un macchinario di alta tecnologia acquistato dalla Asl per oltre 46.000 euro da anni è depositato nel reparto di Otorinolaringo-

iatria dello Spaziani di Frosinone senza che sia mai stato utilizzato. Per questo motivo il sindacato FIALS ha presentato un esposto alla Corte dei conti e alla Regione per chiedere che si faccia chiarezza sul caso e per accertare eventuali profili di responsabilità.

Parliamo nello specifico di un Simulatore chirurgico computerizzato che la direzione sanitaria dell’ospedale nel 2012 ha acquistato su richiesta del primario, per “accrescere le capacità diagnostiche e tecniche dell’equi-pe che si dedica alla chirurgia dell’orecchio medio, fornendo infatti tale strumento la possibilità di esercitarsi anticipatamente sull’anatomia del paziente prima dell’intervento chirurgico”. La Asl acquistò lo strumento, rifornendosi dall’unica società che lo commercializza in Italia, per 22.990 euro.

“Ma in realtà - spiega l’avvocato Giuseppe Tomasso per la FIALS - dalla data di acquisizione tale apparecchiatura non risulterebbe essere stata utilizzata né si sarebbe provveduto alla formazione del personale”. Né del resto si sarebbe potuto, visto che lo strumento è stato comprato senza il relativo software. Acquistato solo nel gennaio 2014 per 19.000 euro. Complessivamente quindi 46.180 euro di spesa.

Ma il macchinario dal 2012 ad oggi non sarebbe mai stato utilizzato. “Tale situazione - continua la FIALS - potrebbe configurare personali e concorrenti profili di responsabilità per chi ha consentito l’acquisto senza accertarsi che la strumentazione potesse essere utilizzata o per chi ha proceduto a distanza di due anni all’acquisto del software senza adottare alcuna iniziativa per contestare l’omessa utilizzazione”.

Per lo Spaziani di Frosinone, in termini di strumentistica, non è un mo-mento felice.

Durante il ponte del primo maggio, infatti, ignoti si sono introdotti nel re

FIALS FROSINONE: LA ASL SPENDE 46.000 EURO PER UN MACCHINARIO MAI UTILIZZATO

Ancora proteste dei sindacati FIALS, Fsi, Nursind e Usb contro il di-rettore generale della Asl numero 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Giancarlo Silveri, tacciato di «problematiche all’organizzazione del lavoro».  I sindacati dopo la seconda convocazione da parte

del prefetto dell’Aquila per procedere al tentativo di conciliazione stigma-tizzano la reiterata assenza del direttore generale Giancar lo Silveri: «è un atto di grave scorrettezza», hanno protestato. Era presente invece per la Asl Stefano Di Rocco, direttore del personale che all’apertura della seduta ha annunciato di non essere in possesso di una formale delega del dg. 

Di Rocca ha comunque reso nota la disponibilità dell’azienda a convocare per maggio un tavolo esteso a tutte le sigle per analizzare i problemi. I sindacati hanno denunciato l’«atteggiamento antisindacale» dell’Asl che continue-rebbe a non dare applicazione alle norme che regolano la contrattazione de-centrata, come ad esempio in materia di definizione delle piante organiche.

Lamentano che la mancanza di regole all’interno dell’azienda non può «avere gravi ricadute sulla organizzazione del lavoro e conseguentemen-te sulla qualità e quantità dei servizi erogati ai cittadini». Ma i sindacati hanno denunciato anche un «comportamento discriminatorio» della di-rezione generale che avrebbe interloquito solo con alcune sigle sindacali «La preoccupazione non nasce solo per una questione squisitamente for-male, in quanto non applicato il contratto nei luoghi di lavoro, ma compor-ta, altresì, inevitabilmente la creazione di problematiche all’organizzazione del lavoro da cui discende la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini», proseguono. Le quattro sigle sindacali «comunicano altresì di non aver in-terrotto lo stato di agitazione, pertanto, si preparano a intraprendere ogni azione utile, non escluse azioni legali, a tutela dei dipendenti e dell’utenza».

Il disagio della zona parcheggio per i dipendenti della strut-tura di Sesto San Giovanni cerca, attraverso una petizio-ne popolare, di smuovere l’opinione pubblica. In meno di

20 giorni il sindacato autonomo FILAS raccoglie piu di 700 firme.

A Sesto San Giovanni, già in passato, la problematica legata all’assenza di parcheggi per la zona dell’ospedale era stata sollevata. A cercare di trovare una soluzione anche Vincenzo De Martino  (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanitari) che ha istituito una raccolta firme: oltre 700 adesioni in mendo di 20 giorni. “La raccolta firme - ha dichiara-to il rappresentate della FIALS - ha evidenziato un disagio evidente per tutti i lavoratori, utenti e cittadini  che l’amministrazione sestese igno-ra. No alla strumentalizzazione politica dei disagi della cittadinanza”.

“Sono certo - ha continuato  De Martino  - che solo con una collabo-razione attiva tra comune, azienda e sindacato si riuscirà a trova-re una soluzione a questa problematica che perdura da tanti anni”.

FIALS MILANO: RACCOLA FIRME DELLA FIALS PER I PARCHEGGI DELL’OSPEDALE

Il sindacato autonomo Fials aveva spedito una denuncia in Procura contro il trasferimento, definito “elettorale”,

di alcuni medici dell’ospedale di Nola. Ma la direzione sanitaria dell’Asl 3 sud smentisce l’accusa. Due provvedimenti della direzione sanitaria dell’ospedale di Nola, risalenti alla metà di aprile, sono finiti nella polemica più dura. Provvedimenti con cui è stato disposto il trasferimento ad altre sedi di due medici dell’ospe-dale di Nola, nosocomio da tempo immemore al centro di critiche a causa di evidenti carenze di uomini e mezzi.

Intanto un camice bianco è stato aggregato a tre distretti sanitari del Nola-no. Il secondo medico, invece, è stato inviato al reparto day surgery dell’o-spedale Apicella di Pollena, altra struttura molto zoppicante. Ma la Fials ha tuonato contro questi spostamenti, che ha giudicato sostanzialmente det-tati da una matrice politica, a sua volta mossa da esclusive mire elettorali.

FIALS NAPOLI: TRASFERIMENTI NELLA BUFERA, L’ASL 3: NESSUNA SCELTA ELETTORALE

FIALS L’AQUILA: I SINDACATI PROTESTANO CONTRO MANAGEr ASL L’AQUILA

parto di Gastroenterologia dello Spaziani hanno trafugato, complici an-chele telecamere di vigilanza fuori uso, nove endoscopi per un valore di circa 300.000 euro.

Un colpo durissimo all’attività del reparto che da ieri ha sospeso le visite e gli interventi a tempo indeterminato in attesa di “rifornire” gli ambulatori. Nel frattempo il servizio è garantito agli ospedali di Sora e Cassino ma le liste di attesa si allungheranno notevolmente. Sul caso indaga la Polizia.

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SPAZIO RISERVATO ALLE STRUTTURE PROVINCIALI

Arrivederci al prossimo numero di : se volete scriverci o richiederci argomenti da approfondire, o semplice curiosità, potete scriverci al seguente indirizzo: [email protected]

Maggio - Giugno 2014

FIALS VARESE: LA RSU NON SOTTOSCRIVE L’ACCORDO PER RIDURRE I PROBLEMI NEGLI OSPEDALIIn un comunicato, la rappresentanza di base spiega i motivi del “No” all’intesa che metteva a disposizione 450.000 euro in due

anni per migliorare alcune criticità.

Nessun accordo. Le RSU, i sindacati di base dell’Azienda ospeda-liera di Varese, si sono rifiutati di sottoscrivere l’intesa siglata lo scorso 15 aprile tra direzione e le sigle del comparto ( Cgil, Cisl, Uil, Fsi, FIALS e Nursing up ).  In un comunicato le rappresentanze di base criticano il piano scritto per risolvere, con un riconoscimento economico di 450.000 euro nel biennio 2013-2014,  le criticità presenti nei diversi ospedali: «Dopo un’attenta e discussa analisi del progetto, la Rsu, che ribadiamo rappre-sentativa di tutti i lavoratori, ha deciso, a maggioranza, la non sottoscri-zione di tale intesa.

La scelta la si può riassumere in due punti importanti: rispetto al primo punto riteniamo che i disagi e le criticità, ad oggi presenti in  azien-da, non possono, per principio, essere monetizzabili, tenuto conto che la somma, messa a disposizione dall’azienda “una tantum”, a fronte di una minaccia di  sciopero, ha solo un effetto di un misero contentino, la-sciando insoluti gran parte dei problemi, se pur con l’impegno della stessa a nuove assunzioni e coperture dei turnover.  

Relativamente al secondo punto, la distribuzione di tali risorse eco-nomiche non è prevista per tutti i lavoratori, con l’evidente rischio che tutto questo generi una inutile e pericolosa divisione che la Rsu non vuole alimentare. Riconoscendo infatti che le difficoltà sono presenti in tutti i settori: da quelli amministrativi, tecnico- economali a quelli sanitari, con gli opportuni distinguo, da qui la nostra decisione.

Consci del fatto, anche, che in precedenti occasioni la politica dell’azienda è sempre stata quella di ricondurre il tutto a riconoscimenti economici “una tantum” senza mai affrontate seriamente i problemi che da anni interessano la nostra azienda. 

Con il nostro no auspichiamo invece, che a fronte dei molteplici dati trasmessi dall’azienda, che analizzeremo con attenzione e con i tempi dovuti, e non finalizzati  al progetto, ma con la consapevolezza che gli strumenti di lotta e rivendicazione non passano solo attraverso un mero riconoscimento economico, cio’ possa consentire di sbloccare le ri-gidita’ aziendali e della direzione e dare risposte strutturali ai problemi.

FIALS POTENZA: VERTENZA DON UVA, INTERVENGONO I SINDACATIFp Cgil , Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl FIALS denunciano in una nota stam-pa lo stato di abbandono in cui versa il Don Uva di Potenza.

Regione Basilicata e Commissario Straordinario avrebbero il compito di trovare soluzioni. Sono mesi – si legge nella nota – che chiediamo la revoca dei contratti di solidarietà, la riorganizzazione complessiva e la concreta definizione dei percorsi per l’autonomia giuridica ed economica della struttura potentina ma sia il Commissario che la Regione continuano a perdere tempo.

Dopo l’ultimo incontro sul tema contratti di solidarietà, dove le Organizza-zioni Sindacali hanno ribadito la necessità di procedere immediatamente alla revoca degli stessi e hanno chiesto di conoscere i dati relativi ai ri

La Fials ha anche sporto denuncia in Procura. Poi però, a distan-za di qualche giorno, il direttore sanitario dell’Asl Napoli 3 sud, Giuseppe Russo, ha replicato alle accuse. “Il direttore sanitario dell’ospedale di Nola con una nota del 10 aprile 2014, numero di protocollo 1818 - scrive il dirigente - ha rappresentato alla dire-zione sanitaria aziendale alcune criticità che rendevano oppor-tuna l’assegnazione, in via temporanea, ai distretti sanitari 49, 50 e 52, di un medico in servizio presso il presidio ospedaliero.

L’ordine di servizio consequenziale è partito il giorno 15 aprile. Allo stesso modo - racconta ancora Russo - il 10 aprile 2014, con numero di protocollo1821, il direttore sanitario dell’ospedale nolano ha chiesto, dato le criticità esistenti, l’assegnazione di un’unità medica in pianta stabile al day surgery di chirurgia presso l’ospedale di Pollena Trocchia: in data 15 aprile sono state effettuate le disposizioni consequenziali”. Quindi, la smentita: “Dalla cronologia degli atti citati - spiega il di-rettore sanitario dell’Asl Napoli 3 Sud - emerge in tutta chiarezza che i trasferimenti sono dovuti a delle semplici scelte organizzati-ve e gestionali riconducibili a delle situazioni di oggettiva difficol-tà operativa in cui versavano le strutture distrettuali e con l’unico obiettivo di garantire i livelli essenziali di assistenza. Scelte comun-que operate in date di molto antecedenti le consultazioni elettorali”. Infine, la stoccata alla Fials. “Rilevo da notizie informali – con-clude Russo - che uno dei firmatari dell’esposto pare sia can-didato in occasione delle prossime consultazioni elettorali”.

Si tratta di un dipendente dell’ospedale Santa Maria della Pietà, candidato al consiglio comunale di Nola nella lista di uno dei mag-giori partiti nazionali. Dunque, l’Asl tenta di far passare come una strumentalizzazione politica una precisa accusa di clientelismo. Re-sta però il dato oggettivo di una sanità campana e, più in genera-le, italiana, ancora troppo ancorata al potere gestionale dei partiti. 

sparmi avuti per effetto della stessa solidarietà e di tutte le fuoriuscite di personale (pensionamenti e mobilità volontarie), la documentazione che è stata trasmessa in seguito alle OO.SS. non solo non risponde a quanto ri-chiesto ma si ripropongono i dati dei primi esuberi dichiarati dall’azienda.

Ognuno deve assumersi la propria responsabilità e la Regione non può continuare solo ad assistere senza intervenire ma deve rispettare gli im-pegni assunti da un intero Consiglio Regionale.