2014 Midena e Il Regime

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    Atti dellAccademia San Marco di Pordenone, 16 (2014)ISBN: 97888 904107 7 2 661

    Ermes Midena tra il 1933 e il 1936 era riuscito a costruire uno specialerapporto di collaborazione con le principali sfere dellamministrazione fasci-sta, tanto che limmagine di una rivoluzione politica si materializz in Friulianche attraverso una quindicina di moderne architetture riconducibili a lui.

    Le cose cominciarono a cambiare quando il partito sembr abbandonare lastrada dellautocelebrazione attraverso la costruzione di architetture civili.Fin tanto che al governo del partito e dellamministrazione statale ci

    furono Primo Fumei e Temistocle Testa il progetto di territorializzazione delfascismo sembrava avere una gestione tutta interna alla provincia di Udine.1Lallontanamento di Fumei nel 36 e il trasferimento di Testa a Fiume allini-zio del 382 renderanno pi debole il gruppo dirigente friulano sottopostoormai a pressioni sempre pi esogene. Dopo il 36 il Regime investir mol-tissimo denaro nella provincia friulana, ma attraverso progetti tesi a raggiun-gere fini diversi dalla costruzione di una serie di servizi alle piccole comuni-t locali. Lo far. per esempio, per realizzare in segreto le opere difensive delVallo Littorio di ispirazione antitedesca, oppure per finanziare grandi pro-getti di riorganizzazione produttiva e industriale di ispirazione autarchica.

    Gi a partire dal 1934 ci si era resi conto che la mancanza di finanziamen-ti tesi al radicamento del partito avrebbe messo in crisi un ambizioso proces-so di diffusione dei tipi edilizi delle Case del Balilla e delle Case del Fascio.3I comuni rimasti fuori dal programma di opere disegnato da Testa, Fumei eMidena nel 1933 non ebbero pi modo di costruire le proprie nuove strutture.

    1 Ho ricostruito il quadro del programma del 1933-1936 in M. BACCICHET, La costru-zione di un paesaggio fascista (1933-36): strategie di territorializzazione delle case del

    regime in Friuli, Storia Urbana, in corso di pubblicazione.2 S.E. Testa prefetto di Fiume. S.E. Giovanni Niutta a Udine, Il Popolo del Friuli, 18

    febbraio 1938.3 M. MULAZZANI, Le case del regime. Architettura pubblica tra le due guerre, in Guida

    critica allarchitettura contemporanea. Friuli Venezia Giulia, a cura di S. POLANO, L.SEMERANI, Venezia 1992, 106-110; Case del Balilla. Architettura e fascismo, a cura diR. CAPOMOLLA, M. MULAZZANI, R. VITTORINI, Milano 2008.

    ERMESMIDENAEALCUNIPROGETTIINEDITIPERILREGIME(1937-1938)

    Moreno Baccichet

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    Moreno Baccichet, Progetti inediti di Ermes Midena per il Regime (1937-1938)

    Durante le fasi di realizzazione del programma era emersa chiaramente ladifficolt di rintracciare le risorse necessarie per costruire tutti gli edifici diRegime che i singoli podest ormai chiedevano agli organismi di partito.

    Un documento del novembre del 1934 ci particolarmente utile percomprendere le difficolt economiche che fin dal primo momento avevanominato il progetto di Fumei. Una lettera firmata dal presidente, allora an-che segretario federale del PNF, riassumeva agli associati dellONB friula-na lo stato dei lavori intrapresi, sollecitando la necessit di vedere confer-mati allassociazione i finanziamenti consueti. Lintenzione di Fumei eraquella di sollecitare soprattutto i comuni a far pervenire le loro quote as-sociative nelle casse dellONB per linizio del 1935, quando i pagamenti pergli stati di avanzamento dei lavori sarebbero diventati pi urgenti e diffici-

    li e si sarebbero dovute intraprendere le prime opere di arredamento. Ilpresidente volle toccare le corde della friulanit, vantando un primato na-zionale che si attribuiva: Lorgoglio dei Friulani di essere primi sempre edappertutto deve costituire un incentivo a maggiori e pi nobili operespecialmente quando si tratti di educare le giovani forze che lOpera Balil-la ha lorgoglio di inquadrare, di proteggere, di seguire per la loro educa-zione fisica e per lelevazione morale.4Ancora una volta il Regime tocca-va la doppia corda dellappartenenza alla grande e alla piccola patria, an-cora una volta il Friuli veniva descritto come un luogo a parte, ma ancora-to ai miti nazionali e per questo in qualche modo speciale.

    Lattivit edificatoria dellassociazione veniva descritta nel modo se-guente:

    Per la iniziativa di questo Comitato Provinciale stanno sorgendo: il Col-legio del Balilla per la preparazione magistrale dei giovanetti e la CasadellEconomia Domestica per le Piccole e Giovani Italiane. In 21 comunidella Provincia nellanno XIII verranno inaugurate solennemente le Ca-se dei Balilla che saranno il centro dellattivit sportiva, militare, assisten-ziale, culturale e comprenderanno la biblioteca, la palestra, la sala di

    lettura, la sala di proiezioni cinematografiche, la sala di scherma; lambu-latorio medico e gli Uffici del Comitato.

    Si stava arrivando lentamente alla soluzione di molteplici iniziativeche hanno valso ad imprimere allazione educativa e formatrice dello spi-

    4 Gemona, Archivio Storico Comunale, 1882/Sovvenzione allONB, circolare di Fumeidell8 novembre 1934.

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    rito delle nuove generazioni un ritmo sempre pi intenso, pi continuativo,e pi realizzatore.5In realt, il Comitato Provinciale era pi impegnato sulfronte della gestione del patrimonio edificato, piuttosto che su quello della

    programmazione di nuove opere. La sola casa progettata dopo il 1936 fuquella di Fagagna, che era stata programmata nel gennaio del 1936 concriteri molto diversi da quelli che avevano contraddistinto il primo pro-gramma. Infatti, il fabbricato non sarebbe stato un edificio nuovo e moder-no posto ai bordi dellabitato, ma si sarebbe ottenuto ricavando detti in-dispensabili locali dalladattamento di precedente fabbricato di proprietComunale, posto nel cortile Municipale in Fagagna.6

    Nonostante gli sforzi di Testa e Fumei, nel 1935 il Friuli raggiunse ilmassimo della disoccupazione contando pi di cinquantamila lavoratori

    incapaci di accedere a qualsiasi lavoro e, di fatto, assistiti solo dalle orga-nizzazioni di carit del partito e dei comuni. Questi ultimi si trovarononella condizione di dirottare parte dei loro bilanci dalle opere pubblicheallassistenza.7Questo fenomeno provoc una crisi generale delle costru-zioni non indispensabili, e lo stesso Testa fece il possibile per raffreddare lavolont costruttiva dei gerarchi locali. In alcuni casi le inibizioni assunserola forma di una nuova normativa. Le case dellONB non si sarebbero pipotute costruire nei comuni che non avessero avuto un sufficiente saldodemografico positivo:

    inutile costruire Case, palestre, campi sportivi, in quei luoghi in cui, frapochi anni, i Balilla saranno in numero minore di quello attuale. Pertantosaranno sospesi i lavori di costruzione delle Case del Balilla in quei co-muni in cui la natalit non supera il 20 per mille []. La politica costrut-tiva sar intensificata in quelle provincie, nelle quali la popolazione inaumento.8

    5

    Buia, Archivio Storico Comunale, 4/Relazione delle attivit svolte dallONB provin-ciale, 31 ottobre 1935.6 Udine, Archivio di Stato, Giovent Italiana, Casa G.I. Fagagna, 7 maggio 1940, atto di

    trasferimento della Casa Balilla alla GIL. La scarsa propensione della GIL ad attiva-re i programmi per la costruzione di architetture stata rilevata anche dalla Vittorini.R. VITTORINI, Costruire per educare: le case del Balilla, in Case del Balilla, 14-37: 34.

    7 A.M. VINCI,Il Friuli. Storia e societ, IV. 1925-1943. Il regime fascista, Udine 2006, 94.8 Non si costruiscono Case del Balilla nei Comuni a scarsa natalit, Il Popolo del Friu-

    li, 10 febbraio 1935. La provincia perder posizioni negli anni a venire perch dre-nata dallemigrazione delle famiglie pi giovani inviate nei territori di bonifica e inAfrica Orientale: La natalit nei Capoluoghi di Provinca. Udine al 59 posto, ivi, 15gennaio 1938 (nel 1937 era al trentaduesimo posto).

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    Questa apparente severit in realt serviva solo a giustificare il fattoche ormai gran parte delle risorse dovevano essere destinate allesemplarecostruzione di un paesaggio fascista in Africa Orientale. La stessa Africa

    verso la quale venivano indirizzate molte giovani famiglie convinte dallapropaganda a vivere lesperienza di una speciale migrazione interna allIm-pero. Tra i tentativi non riusciti di far ripartire la macchina degli incarichiper le case del Regime vale la pena ricordare il ricorso che uno degli archi-tetti udinesi meno prolifici, Riccardo Bartolomasi, fece a Temistocle Testa.

    Alla sua richiesta di intercedere con chi poteva affidargli qualche in-carico Bartolomasi alleg la foto di uno studio inedito per tipo di Casa diGruppo rionale fascista: per composizione della pianta e per architetturache segue la corrente moderna dellarte e della costruzione che manca ad

    Udine, e per importanza di costo si potrebbe confrontare con una casa delbalilla di un comune importante.9Bartolomasi si era mosso senza cogliereil momento pi propizio. Mentre tra la fine del 35 e linizio del 36 si inau-gurava una consistente serie di realizzazioni fasciste in Friuli,10sul frontedella programmazione degli investimenti si registrava un brusco rallenta-mento, sia in casa del PNF come in quella dellONB. Molte delle opereinaugurate avevano subito un travagliato iter durante le fasi di costruzione,tanto che i costi erano cresciuti oltre qualsiasi controllo, e liter burocraticodelle case del Regime era ben lontano da una conclusione. Allinizio dimaggio del 36, per esempio, pochi giorni dopo linaugurazione delle primesedici Case del Balilla da parte di Renato Ricci, il podest di Moggio sirec dal prefetto lamentando di non avere ancora avuto da Midena unanuova perizia di variante con annessa relazione giustificativa, e ci tuttoconformemente alle disposizioni impartite da S.E. Il Prefetto nella riunionedi ierlaltro.11In modo non diverso, il podest si rifiutava di pagare larre-damento dellambulatorio, richiesto dallONB, ma non contemplato neicosti concordati.

    Proprio nel momento di maggior successo, il prestigio di Fumei comin-

    9 Larchitetto si dichiarava pronto ad elaborarne un progetto completo, ossequientealle eventuali richieste di varianti. Tra i concorsi annoverava la partecipazione aquello di Lignano. Testa si limit a inviare copia della lettera a Miani quale respon-sabile del sindacato (Udine, Archivio Cesare Miani, 9/1935, 25 giugno 1935, letteraprivata di Riccardo Bartolomasi a Temistocle Testa).

    10 Oltre cento milioni di opere pubbliche saranno inaugurate in Friuli, Il Popolo delFriuli, 26 ottobre 1935.

    11 Moggio Udinese, Archivio Storico Comunale (dora in poi, ACMU), MU1821, 7 mag-gio 1936, lettera del podest a Midena.

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    ciava ad appannarsi. Era come se i fatti veramente importanti stessero ac-cadendo altrove. Pier Arrigo Barnaba era gi partito per lAfrica Orientalee alla fine anche Fumei, allinizio del 36, lo segu cercando di inviare un

    segno molto forte allopinione pubblica. Quei disoccupati che nella loroterra conducevano una vita stentata, e vivevano grazie allassistenza delloStato, potevano riconquistare la dignit del lavoro recandosi in quelle terrelontane che i principali gerarchi fascisti stavano rendendo sicure e ospitali.12

    Questa nuova fase dellesperienza di politica territoriale ed economica,in Friuli e fuori dalla provincia, comport un nuovo registro nellattivitedilizia delle organizzazioni di regime, cos come un adeguamento del lin-guaggio espressivo. A partire dal 1936 assisteremo a una riduzione dellecommesse da parte del partito e, contemporaneamente, a uninedita ricerca

    di monumentalit anche in quegli architetti che si erano, fino a quel mo-mento, staccati dalla tradizione, o che non avevano sentito la necessit diesprimere unarchitettura monumentale ispirata dalla storia.

    La crisi degli incarichi rese ancora pi difficile lattivit professionale,ed era indispensabile proporsi ai nuovi gerarchi. Cesare Miani, allinizio del1937, descrivendo le condizioni della categoria al Comitato dellUnione deisindacati di Udine riferiva che lattivit dei liberi professionisti architetti per un complesso di ragioni pressoch paralizzata.

    Il complesso programma di costruzioni dellONB previsto per il 1936si dissolse, mentre il patrimonio costruito dimostr di essere sottoutilizzatoe solo le case poste nelle cittadine che ospitavano le legioni erano frequen-temente utilizzate.13A fronte del centinaio di realizzazioni previste, ne fu-rono costruite una ventina, nonostante per laddetto stampa dellONB Ilprogramma delle costruzioni stato in gran parte risolto, avuta presente lasua importanza politica, che ha sempre dominato, in questo scorcio di tem-po, le normali occupazioni organizzative.14Nella retorica della pubblicistica

    12

    G. PELLIZZONI

    ,Il fascismo friulano degli anni Trenta,Storia contemporanea in Friu-li XXVII, 28 (1997), 173-213: 191. Nel 1935 erano seimila gli operai friulani che la-voravano in Africa Orientale.

    13 Erano sede di legione San Daniele, Codroipo, Udine, Gemona, Tolmezzo, Latisana,Cervignano, Pontebba, Sacile, San Vito al Tagliamento. NellIndicatore del 1936 sielogiavano tra le opere dellONB le palestre, il Campeggio Alpino ai Piani di Luza(Forni Avoltri) capace di 600 posti, la Casa del Balilla provinciale, il CollegiodellONB, la Casa di economia domestica, sedici Case del Balilla in costruzione neiseguenti comuni: Aiello; S. Giorgio di Nogaro; Maniago; Aquileia; Mortegliano; Mar-tignacco; Codroipo; Moggio Udinese; Cervignano; Basiliano; S. Daniele del Friuli;Pordenone; Paluzza; Talmassons; Tarvisio, la colonia alpina.

    14 M. BERNARDINIS, LOpera Balilla in Friuli,La Panarie XIII, 73 (1937), 38-44.

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    di regime si proponeva quanto si era costruito come se fosse stato pi chesufficiente per strutturare lONB nel territorio. La vicenda delle costruzio-ni era unesperienza conclusa e soddisfacente.

    Il patrimonio di edifici progettati durante la prima fase del programmafu il contributo che il Friuli offr alla mostra sullONB organizzata nellaCasa delle Armi al Foro Mussolini nel 1937. In quelloccasione, una sele-zione di Case friulane fu presentata allopinione pubblica senza che fosseprecisato lo speciale percorso amministrativo che aveva contribuito a co-struire quellesperienza.15A quella data le case costruite in tutto il Regnoerano ben 640, e avevano mobilitato circa 950 architetti. In pieno periododella svolta totalitarista la mostra voleva convincere i visitatori, ma ancheMussolini, che le opere realizzate durante il periodo che aveva visto LuigiMoretti alla direzione dellUfficio tecnico, erano distanti dallo stile inter-nazionale, pur nel tentativo di rinnovare e di trovare, distaccandosi dallat-mosfera ottocentesca uno stile pi rispondente allo stile della vita fascista.16

    Alle diverse scale qualcosa stava cambiando nella necessit di proporre

    15 A. NEPPI, La grandiosa attivit edilizia dellOpera Nazionale Balilla, La Culturamoderna. Natura ed Arte XLVI, 12 (1937), 670-676: 670.

    16 G. PENSABENE, La mostra di architettura al Foro Mussolini, Il Tevere, 24-25 maggio1937. Vedi anche Realizzazioni dellarchitettura fascista, Il Resto del Carlino, 26maggio 1937; Opera Nazionale Balilla. La Mostra di Architettura al Foro Mussolini,Il Tevere, 24 maggio 1937; A. NEPPI, Le realizzazioni architettoniche dellOB, IlLavoro Fascista, 26 maggio 1937; P. SCARPA,Architettura giovane per lOpera Balilla,Il Messaggero, 26 maggio 1937.

    1.Prospettiva dellAutostazione pubblicata su Il Popolo del Friuli (23 gennaio 1938).

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    delle architetture che descrivessero il nuovo corso intrapreso dal Regimedopo il 1936. Non pi architetture di rappresentanza e di assistenza macomponenti di un sistema economico e produttivo, come le case della bo-

    nifica integrale o i nuovi complessi industriali. Di questo nuovo indirizzo,necessario per rendere esplicita a tutti la capacit di investimento statale,usufru soprattutto la categoria degli ingegneri e non quella degli architet-ti. Sul finire degli anni 30 Midena non era pi il progettista di riferimentoper i gerarchi locali, ma nemmeno i suoi colleghi riuscirono a intercettareimportanti incarichi.17

    Larchitetto locale che seppe meglio rappresentare dubbi e certezze deinuovi quadri di potere friulano fu senza dubbio Provino Valle. A lui il comu-ne, ora guidato da Pier Arrigo Barnaba, affid il compito di trasformare da

    colonia in asilo la Principi di Piemonte,18

    a lui si ricorse per avere un pro-getto di massima per la nuova Stazione delle autocorriere.19Lidea progettua-le (fig. 1) non fu mai concretizzata, ma vale la pena notare come in questocaso Valle si trov ad interpretare un linguaggio nuovo e modernista che soloun lustro prima non gli era proprio. Nel 37 larchitetto stava anche comple-tando per il PNF di Udine lopera pi aggiornata e rappresentativa della suapi recente produzione, la Casa della Madre e del Bambino della OMNI(fig.

    2). Fino allautunno del 38 Valle continu pure a lavorare alla rielaborazionedella facciata del Tempio Ossario semplificando in modo radicale il prospettooriginale ancora influenzato dal barrocchetto di moda negli anni 20.20

    17 Lamico Zanini stava ancora completando una delle ultime opere del programma dicostruzioni voluto da Testa e Fumei, la grande colonia del PNF a Lignano, ma riusca intercettare anche lincarico per la provvisoria ristrutturazione del teatro Puccini.Domani si riapre il rinnovato Puccini, Il Popolo del Friuli, 7 ottobre 1938;Il Puc-cini si rinnova, ivi, 18 febbraio 1938.

    18 La Colonia=Asilo Principi di Piemonte, ivi, 19 ottobre 2014. Si amplia la coloniacon progetto di Provino Valle: Il fabbricato principale comprender: due grandi

    camerate, ausiliate da altre due di minore ampiezza; un salone di soggiorno e di stu-dio; direzione, infermeria, ambulatorio, guardaroba.19 La stazione delle autocorriere. Verso la felice soluzione dun importante problema citta-

    dino, ivi, 23 gennaio 1938. Veniva cos pubblicata la prospettiva della Stazione delleautocorriere senza precisare il nome del progettista: ha fatto quindi redigere, da unvalente tecnico cittadino, un progetto di larga massima delledificio. Che fosse lui ilprofessionista sottinteso lo testimonia anche un suo breve articolo sulla localizzazionedella Stazione: P. VALLE, Dove dovrebbe sorgere la stazione per le autocorriere?, ivi, 2febbraio 1938, dove larchitetto dimostra di avere studiato il problema con attenzioneproponendo anche uno schema progettuale per la viabilit di Udine.

    20Il Duce assegna un nuovo contributo per il Tempio Ossario, ivi, 12 luglio 1938. Sullarchitetto, cfr. G. DRI, Valle Provino, architetto, in Nuovo Liruti. Dizionario Bio-

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    Per comprendere come Midena fosse stato allontanato dalle commes-se pubbliche dopo il 1936 sufficiente scorrere le immagini delle opere delRegime propagandate da Il Popolo del Friuli per la visita di Mussolininel settembre del 1938.21Gli impianti di Torre di Zuino erano stati proget-tati da un ingegnere, Giuseppe De Min, scelto da Franco Marinotti, la Casadel Fascio di Cividale era stata affidata a Cesare Miani e listituto per gliorfani delle Camice Nere a Cesare Pascoletti,22che, seppure friulano, lavo-rava a Roma con Marcello Piacentini. Pascoletti stava rielaborando il pianoregolatore della citt e furono suoi i pochi disegni che il Duce, durante lasua fugace visita udinese nel 38, riusc a vedere esposti in Municipio. Il

    grafico dei Friulani, 3. Let contemporanea, 4 voll., a cura di C. SCALON, C. GRIGGIO,G. BERGAMINI,Udine 2011, IV, 3474-3480.

    21 A queste si sommava limportante impianto delle distillerie di Cividale del qualeper non noto lautore. Opere insigni realizzate dal Regime in terra friulana, ivi, 18settembre 1938. Una fotocronaca delle opere intitolata Costruire, Combattere, mostrail Tempio Ossario di Valle, lOspedale, il Collegio della GIL di Midena, la distilleriadi Cervignano, la Casa del Fascio di Cividale, la Casa del Balilla di Cervignano, la

    Casa della Giovane Italiana e la Casa della Madre e del Bambino di Valle. Il pro-gramma della visita di Mussolini prevedeva linaugurazione della Casa della GiovaneItaliana, quella del Tempio Ossario, la semplice visita al Collegio GIL e alla Casa delFascio di Udine. Il giorno dopo avrebbe visitato altre opere: lOspedale in costruzio-ne a Udine, la Casa del Balilla a Cervignano, la Via Sacra ad Aquileia e poi Torvisco-sa. Mussolini e il Friuli, ivi, 20 settembre 1938.

    22 Listituto Orfani delle camicie nere, ivi, 16 settembre 1938. Il progetto dei lavoriinizialmente impostato dalling. Nelusco Zorzi, ebbe il crisma architettonico ed ese-cutivo da parte delling. Cesare Pascoletti.

    Sui tre progettisti si vedano le voci diM. DESABBATA, De Min Giuseppe, architetto,in Nuovo Liruti, 3/IV, 1224-1225; D. BARILLARI, Miani Cesare, architetto, ivi, 3/III, 2249-2251; EAD.,Pascoletti Cesare, ingegnere, ivi, 2544-2548.

    2.Provino Valle,La Casa dellaMadre e del Bambino a Udine.

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    legame Pascoletti-Barnaba mi sembra che dovrebbe essere maggiormenteapprofondito perch scendendo dalla balconata dopo il discorso alla follafu il podest di Udine che fece visitare al Duce una piccola mostra dei

    progetti del Piano Regolatore, le fotografie della vecchia Udine, il plasticodel palazzo progettato quale nuova sede della Cassa di Risparmio.23Dise-gni che di l a poco divennero oggetto di unaspra polemica tra Barnaba eil senatore Spezzotti che in cerca di un professionista che fosse in grado diredigere un contro piano per la ricostruzione della piazza del duomo nonscelse Midena o Zanini, ma il meno noto ingegnere Ferdinando Vicentini.

    Anche in questa importante vicenda, che infiamm i giornali di Udine,Midena rimase defilato e si dovette giustificare solo perch tirato in balloper aver partecipato a una commissione sul piano regolatore nel 1935.24Le

    23Il primo saluto del Friuli al Capo, ivi, 21 settembre 1938.24 La nuova piazza del duomo, ivi, 4 gennaio 1938. Sono gi iniziate le demolizioni e

    viene proposta la soluzione non realizzata di una piazza completamente porticata.Pochi mesi dopo Spezzotti reagisce alle trasformazioni urbane volute dal podest. Ilnuovo centro di Udine e la piazza del Duomo. Altre proposte, consensi e dissensi , ivi,18 aprile 1939.

    Luigi Spezzotti, assieme con ling. Ferdinando Vicentini pubblic un fascicolo dal ti-tolo: Progetto di sistemazione del centro di Udine che diverge - su alcuni punti - dalpiano regolatore approvato col RDL 5 settembre 1938.

    In questo si ricordava come la commissione voluta dal podest dAttimis nel 1935 eracomposta da Eugenio Linussa, Bertacioli, Miani, Midena, Sartorelli e Someda e cheapprov il progetto nellagosto del 1935. quello che divenne poi il concetto basilaredel piano regolatore approvato: sul concetto cio di non favorire, mediante la aper-tura di troppe o troppo larghe strade, un ulteriore incremento del traffico nel vecchiocentro gi oggi quasi incapace di contenerne il volume. Il 29 agosto del 1935, duran-te quella riunione, il podest espose alla commissione di non voler proseguire con unconcorso, ma con lincarico diretto a tre professionisti: un architetto designato dalComune (Pascoletti), altro designato dal Consiglio Superiore delle Antichit e BelleArti (Foschini) ed un ingegnere designato dal Ministero dei Lavori Pubblici (Berta-gnolio). In quelloccasione i tre furono presenti con diversi disegni per la soluzione

    del duomo. Il piano regolatore di Udine. Nostra intervista con il Podest, Il Popolo del Friuli, 25aprile 1939. A quattro anni da quei fatti Midena e Miani si trovarono nella condizio-ne di doversi defilare da responsabilit del piano al quale non avevano dato alcunbenestare: Gli architetti Miani e Midena ci hanno inviato una lettera in cui dichia-rano che essi furono solamente invitati a prendere visione del progetto ufficiale mache ad essi non furono richiesti n giudizi n approvazioni la lettera non vienepubblicata per esteso dal giornale che ricevette lordine di non dedicare pi una rigaalla polemica. Cfr. Una precisazione sul piano regolatore, ivi, 29 aprile 1939.

    La polemica era tutta interna al PNF locale ed aveva reso evidente una frattura nelPNF direttamente dalle pagine del giornale del partito: Il piano regolatore e il nuovocentro di Udine. Il sen. Spezzotti risponde allavv. Linussa, ivi, 19 aprile 1939. Il giornale

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    occasioni di visibilit di Midena erano davvero ridotte rispetto a quandonellaprile del 1936 aveva percorso tutto il Friuli al seguito di Renato Ric-ci per inaugurare le sedici nuove Case del Balilla.25La sola sua opera che

    di tanto in tanto veniva citata nel giornale del partito era la Casa dellaGiovane Italiana di Udine che, dopo un lungo periodo di cantierizzazione,sarebbe stata inaugurata definitivamente dal Duce nel settembre del 1938.26

    Cos come Ermes Midena era stato il principale interprete della sta-gione di maggior impegno del PNF e delle organizzazioni di Regime perla realizzazione di opere e architetture fasciste, cos dopo il 1936 larchi-tetto rispecchi nella sua produzione la crisi edificatoria del partito mus-soliniano. Le coperture politiche che gli erano servite per diventare ilprincipale collaboratore di Primo Fumei si erano dileguate con lallonta-

    namento forzoso del giovane gerarca e Midena aveva cos perso la suacapacit di essere linterprete dei desideri dei quadri di potere del fasci-smo friulano.27 La retorica propagandistica della fine degli anni 30 lo

    pubblic il plastico del progetto Foschini Pascoletti Bertagnolio e quello di Vicentini,che Spezzotti appoggiava perch si atterr alla caratteristica della nostra citt, liberada qualsiasi simmetria.

    Il piano regolatore e il nuovo centro di Udine. Linussa replica a Spezzotti, ivi, 21 apri-le 1938; Ferdinando Vicentini, Il piano regolatore. Le conclusioni delling. Vicentini, ivi,

    23 aprile 1939; Il piano regolatore di Udine. Nostra intervista con il podest, ivi, 25aprile 1939. Rispetto alla polemica presero posizione anche due vecchi architetti ormai lontani

    dal mercato dei progetti come Arduino Berlam e Domenico Rupolo che preseroposizione a favore del progetto di Vicentini. Cfr.Il piano regolatore. Considerazionie rilievi, ivi, 26 aprile 1939;Il piano regolatore del centro di Udine. Una lettera dellarch.Rupolo, ivi, 28 aprile 1939.

    25Nella stampa locale veniva ricordata la sua storica esperienza per losteria friulana:Ospitalit e turismo. Ritorno alle antiche insegne, ivi, 25 aprile 1938.

    26 La Casa della Giovane italiana, ivi, 18 settembre 1938. Ledificio ospit lVIII Mostradelleconomia domestica Il fabbricato, in stile moderno, stato costruito su disegno

    dellarchitetto Midena. Consta in due piani, con una parte sopraelevata e un pianointerrato dalla scuola di economia domestica, docce, lavanderia sperimentale, spoglia-toi e servizi. Nella Casa si svolgeranno tutte le attivit femminili della Gil e sarannosistemati gli uffici dellispettorato femminile. (La Casa della Giovane Italiana, ivi, 18settembre 1938).

    27Per ricostruire la figura professionale di Ermes Midena non si pu far riferimento aunestesa bibliografia e ci si dovr accontentare dei seguenti studi: L. DAMIANI, ErmesMidena, Quaderni della Face 53, 1978, 42-49; L. LENARDUZZI, Larchitetto ErmesMidena. Nuove proposte di lettura, ivi, 71, 1987, 47-60; Ermes Midena architetto mo-derno in Friuli, a cura di L. MANGILLI, Udine 1988; L. LENARDUZZI, Razionalismo ememoria storica nellarchitettura di Ermes Midena, Arte in Friuli, Arte a Trieste 10,1988, 169-183; D. BARILLARI,Architettura ed arredo nella progettazione razionalista di

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    Moreno Baccichet, Progetti inediti di Ermes Midena per il Regime (1937-1938)

    vedr lontano dai riflettori che invece saranno puntati per lo pi su pro-gettisti forestieri.28Lesperienza di Torre di Zuino (Torviscosa) assumerun carattere speciale per la forza esogena dei capitali e delle scelte poli-

    tiche di trasformazione del territorio friulano: i lavori hanno avuto inizionel novembre 1937. Sulle basi di apposito piano regolatore stanno sorgen-do gli edifici pubblici, le case coloniche, villette di abitazione, giardini e ifabbricati destinati alle opere assistenziali e dopolavoristiche, dalle scuo-le e dai nidi dinfanzia al teatro e alla biblioteca, dallalbergo alla piscinaed ai campi sportivi.

    La sola consolazione per larchitetto udinese stava nel fatto che il per-corso trionfale del Duce avrebbe toccato comunque tre opere importantivolute da Fumei e disegnate da Midena. Non solo si sarebbe inaugurata la

    Casa della Giovane Italiana, ma anche lattivato Collegio della G.I.L. equindi la Casa del Fascismo friulano dove, tra laltro, ha sostato in devotoomaggio nella Cripta Sacrario dei Caduti per la Causa.29I tre luoghi mo-derni costruiti da Midena per Fumei nel frattempo erano diventati il fulcrodi un percorso sui significati del fascismo friulano e sul senso educativodelle sue opere.30

    La nascita della Giovent Italiana del Littorio segn unulteriore viratadi rotta rispetto allo spirito con il quale il partito accudiva la giovent. Il PNFormai rincorreva i modelli di una educazione sempre pi premilitare. Le at-tenzioni alla salute, alla cultura e al corpo, erano sempre pi finalizzate alla

    Ermes Midena, Sot la Nape XLI, 2-3 (1989), 80-100; L. LENARDUZZI, Ermes Midenaarchitetto friulano, Critica darte LIV, 20 (1989), 67-74; L. EAD., Ermes Midena frarazionalismo e tradizione, Quaderni Guarnierani 11, 1991, 19-33; G. BUCCO, ErmesMidena (1895-1972) e il rinnovamento razionalista dellarredo, Atti dellAccademiaUdinese di Scienze, Lettere e Arti 89, 1996, 67-96; M. BACCICHET, Unopera perdutadi Ermes Midena: la Casa del Balilla a Maniago, Atti dellAccademia San Marcodi Pordenone 7-8, 2005-2006, 357-392; D. BARILLARI, La villa sulle colline friulane

    di Ermes Midena a Tricesimo, in Tresesin ad Tricensimum, a cura di E.COSTANTINI

    ,Udine 2011, 513-520.28 Opere insigni realizzate dal Regime in terra friulana, Il Popolo del Friuli, 18 settem-

    bre 1938.29 Allingresso della citt, davanti al parco della Rimembranza, campeggiava la scritta:

    Primi i caduti salutano il Duce della Vittoria: Mussolini ha alzato il braccio nelsaluto agli invisibili Presenti. (G. SANSONI, Friuli fascista, Udine 19422).

    30Anche gli edifici minori divennero luoghi delle visite dei gerarchi tanto che duranteil collaudo della Casa di Moggio il podest affermava sono stato oggi preavvisatoche il mese prossimo S.E. Il ministro per lEducazione Nazionale far una visita alleCase Balilla della Provincia, e quindi si porter anche a Moggio. (ACMU, MU1821,24 agosto 1937, lettera del podest a Morelli De Rossi).

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    Moreno Baccichet, Progetti inediti di Ermes Midena per il Regime (1937-1938)

    3. Ermes Midena,Casa del Balilla,1938 (piante e sezione).

    4.Ermes Midena,Casa del Balilla, 1937 ca. (prospettiva).

    costruzione del soldato obbediente, mentre la manualistica descriveva leCase della GIL con le sostanziali destinazioni funzionali di quelle dellONB.31Non va per dimenticato che il comando della GIL doveva essere collocato

    31 A. MELIS, Caratteri degli edifici. Distribuzione, proporzionamento, organizzazionedegli edifici tipici, Torino 1939, 155; Giovent italiana del Littorio, Roma 1940, 33.

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    nelledificio della Casa del Fascio alle dirette dipendenze del segretario dellocale PNF, ma fu cos solo per la sede di Pordenone, costruita dopo il 1937.32

    Uninteressante serie di progetti di case del Regime, elaborate da Mi-

    dena dopo il 1936, ci permette di definire non solo la crisi del programmaterritoriale definito solo tre anni prima, ma anche il nuovo registro forma-le che larchitettura di Regime avrebbe dovuto assumere anche in provin-cia, dopo la VI Triennale e la fondazione dellimpero. Per cominciare, unprogetto anonimo di Midena per una Casa della GIL, riconducibile al1937-1938, testimonia il tentativo dellarchitetto udinese di ripristinare undialogo con le organizzazioni del Regime che permettesse di riprendere ilprogramma di Fumei, per costruire ancora delle strutture semplici, comequelle realizzate nel primo periodo costruttivo. Il disegno di pianta e pro-

    spetti (figg. 3-4)33

    era forse rivolto al segretario del PNF, o forse a qualchepodest locale, ed esprime la volont dellarchitetto di moderare il propriolinguaggio, sia per adeguarlo alle nuove normative autarchiche, ma ancheal senso estetico dei funzionari di partito, poco allenati alle pi moderneesperienze del lessico architettonico. Come un tempo, le case sarebberostate nuovamente progettate su un solo piano, riducendo al minimo i costidegli alzati ed evitando le coperture piane che tanto avevano scandalizzatoil gusto estetico dei podest friulani. Il nuovo tetto a padiglione della Casadella Giovane Italiana veniva ripetuto anche negli edifici minori. La solu-zione proposta prevedeva una strana gradinata sul fronte, sul quale si af-facciavano le grandi aperture degli uffici dellONB, mentre il vero ingresso,posto tra la palestra e gli uffici, veniva denunciato allesterno da una pic-cola scaletta coperta da unesile pensilina. Il pi alto volume della palestrasarebbe stato trattato, in modo non diverso da altri casi precedenti, conampie finestre verticali.

    Questopera di semplificazione o di rinuncia ai canoni di composizionemoderna, leggibili nella politica dellONB dalla seconda met del 1932, sonoancor pi evidenti nelle goffe case progettate per la Giovent Italiana delLittorio, come quella di Fagagna, per esempio (fig. 5). Anche qui il volumesemplificato della palestra fu coperto con un ampio tetto a padiglione, e il

    32 Secondo Zapponi dopo lunione dellONB con il partito le operazioni di costruzionidelle sedi si resero pi rapide, ma questo sembra essere un modello esattamenteopposto a quello che accadde in Friuli. N. ZAPPONI,Il partito della giovent. Le orga-nizzazioni giovanili del fascismo 1926-1943, Storia contemporanea XIII, 4-5 (1982),569-633: 610.

    33 I due disegni per la Casa dei Balilla si trovano nel fascicolo relativo alla Casa delFascio di Tarcento e lasciano intendere che fossero stati elaborati per quella localit.

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    5.La palestra della GIL diFagagna in una foto del

    Dopoguerra.

    6.Ermes Midena,Caserma dei giovani fascisti(progetto di massima).

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    nastro delle finestre simulato con un effetto pittorico. Anche il progetto perla nuova caserma dei giovani fascisti di Udine (fig. 6) prevista nelle vicinan-ze del campo sportivo Moretti va ricondotto al 1937-1938. Il progetto pre-

    vedeva una struttura sulla quale si era discusso poco in citt, ma che, nelprogetto di massima, presenta unoriginale distribuzione che tenta di desu-mere il nuovo tipo dalla storica elaborazione delle Case Balilla. Di questoprogetto ci rimangono solo la planimetria e le piante, ma questo sufficien-te per comprendere lintenzione del progettista. Una palazzina su tre piani,sul fronte strada, avrebbe contenuto gli uffici e le due ampie camerate conilsolarium, mentre un corpo a doppia altezza avrebbe ospitato la palestra ei servizi. Di fatto la vita in comune veniva arricchita da locali dedicati allepratiche sportive che avrebbero forgiato i corpi scelti del fascismo udinese.

    Quasi un tempio dedicato agli sportivi lo spazio esterno veniva trattatocome un giardino semipubblico. Al centro del grande cortile trovava postouna piscina allaperto, dotata di un numero consistente di spogliatoi e di unbar aperto sullampio giardino. Il disegno non ci presenta gli alzati e, inscala 1:200, ha il valore di uno studio planivolumetrico funzionale. Non sap-piamo quale occasione fece scaturire il bozzetto, ma la sintetica descrizionedellidea progettuale fa intuire che non ci fu un incarico esplicito a Midena.

    Anche questo progetto, del quale non sappiamo nulla circa i motividella commessa, non riusc a essere finanziato. La mancanza di danaro e lanuova incertezza politica interna al PNF provinciale resero impossibile laripresa delle opere edilizie legate alle sedi delle organizzazioni di partito. Gliultimi interventi sulle opere progettate per lONB garantirono nel 37 qual-che squarcio di visibilit a Midena. A lui veniva ricondotto il complesso diopere per circa dieci milioni [che] danno alla GIL friulana una spiccata edinconfondibile fisionomia; un quadro costruttivo che abbraccia una vastazona, unisce centri grandi e piccoli e rende pi agevole lopera di penetra-zione e di educazione iniziata nel lontano 1926.34Il ritardo nella costruzio-ne del collegio di via Pradamano fece slittare la sua inaugurazione allotto-bre del 1937.35 A pochi mesi di distanza una visita improvvisa di AchilleStarace permetteva al segretario di prendere contatto con la struttura pro-gettata da Midena e non ancora entrata a pieno regime.36In realt lampia

    34Il Collegio della GIL, Il Popolo del Friuli, 15 settembre 1938.35Il Collegio della GIL nel secondo anno di vita, ivi, 26 agosto 1938.36 Lispezione fu improvvisa e non progettata da Starace che era a met maggio a Tre-

    viso. Nemmeno i pi alti gradi del partito erano stati informati della visita e persinoil prefetto arriv al collegio trafelato dopo che la voce dellarrivo di Starace si erasparsa per la citt. Cosa volesse verificare il segretario del partito con questa incur-

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    7.Planimetria con lindicazione del sedime della previsione della caserma della mi-lizia e il nuovo Istituto Magistrale.

    8.Ermes Midena,Schizzo relativo a una proposta per lIstituto Magistrale.

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    area messa a disposizione qualche anno prima dalla Provincia di Udinedava la possibilit di pensare di collocare in questa zona altre opere pubbli-che importanti e una serie di schizzi mideniani dimostrano un interesseanche per nuove tipologie di opere, come un Istituto Magistrale gestito di-rettamente dal partito e non dal ministero (figg. 7-9). Non solo la costruzio-ne del Collegio della GIL avrebbe permesso di formare dei maestri laici eattenti alle discipline sportive proposte da un nuovo stile di vita, ma il nuo-vo Istituto Magistrale avrebbe garantito la costruzione di una litedi inse-gnanti completamente formata allinterno del PNF. Alcuni disegni mostranodue diversi stadi del progetto. Una prospettiva che sembra collocare ilnuovo edificio tra il Collegio e il campo da calcio37 e un progetto definitoanche nelle piante che assume il disegno di una stecca spezzata e flessa incorrispondenza del blocco dellingresso. Ledificio presentava la sequenza diaule esposte a sud mentre invece il percorso di distribuzione era posto anord per maggiormente isolare le aule dai rumori della vicina ferrovia. An-che questa volta non abbiamo una restituzione prospettica delledificio checomunque esaltava i temi della simmetria e di una monumentalit fino adallora estranea alle opere mideniane per il Regime. Lelaborazione di unlinguaggio aulico e antimoderno ancora pi evidente nel successivo pro-

    sione non ci dato di sapere.Improvvisa visita del Segretario del Partito. S.E. Staraceispeziona il Collegio della GIL, ivi, 17 maggio 1938.

    37Sul retro delleliocopia si legge: Studio della scuola Magistrale annessa al Collegiodella GIL.

    9.Ermes Midena,Progetto per lIstituto Magistrale di Udine.

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    getto per il padiglione della scuola magistrale che venne realizzato allespalle del Collegio nel 1938 (figg. 10-11). Si trattava di un edificio basso,coperto con padiglioni in coppi e caratterizzato da un portico retto da esilicolonne. Il rivestimento della parete, eseguito con lastre in pietra che avreb-bero poi fatto da fondale a una moderna scultura, voleva attribuire piforza a questo piccolo edificio, quasi un annesso del moderno Collegio.

    A Tarcento, Midena far il possibile per ricostruire, allinizio del 37, undialogo con le gerarchie del partito, tentando di progettare la nuova sededel fascio in ampliamento al volume anonimo del teatro esistente. Qui lar-chitetto si trov in una situazione simile a quella affrontata per la Casa delBalilla di Cividale, e anche questa volta invent una nuova struttura chedoveva abbracciare il volume esistente, avvolgendolo. Ledificio veniva acollocarsi in un ambito particolare della piccola cittadina: la piazza civicaposta alla fine del corso che collegava, la stessa, alla piazza del duomo. Lar-chitetto udinese riusc, per loccasione, a cogliere una serie di delicati rap-porti tra il corso Vittorio Emanuele e la piazza, risolvendo il nodo dellalunga cortina edilizia con un volume aggettante semicilindrico. La partico-larit dei luoghi rese la pianta ricca di una serie di assi non ortogonali (fig.12), ricomposti nella monumentalit del portico che veniva portato avantianche sul fronte dellingresso al teatro. Il grande fascio littorio entrava pre-potente nella piazza senza creare un effetto dinamico. Come nella Casa delFascio di Miani per Cividale (fig. 13) la parete curva diventava un elementodecorativo della facciata, priva di un valore plastico architettonico (fig. 14).La parete curva, rivestita in lastre, e lenorme fascio mancano dellespressi-vit moderna e della purezza dellesperienza di Cervignano, o delleleganzadellesedra di Osoppo. Nonostante la pianta articolata, il prospetto tendeva

    10.Ermes Midena,Istituto Magistrale, le piante.

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    11.Prospettiva della palazzina a ovest nei restauri del 1938.

    a celare, sotto lo stesso trattamento parietale, funzioni del tutto diverse. Ilvolume semplificato della maggior parte del teatro esistente non venivanemmeno rappresentato nella prospettiva, mentre nella pianta il suo sedimesvasato veniva ripreso nel corpo di fabbrica che si affacciava su Corso Vit-torio Emanuele, e si chiudeva nel volume semicilindrico della scala (figg.15-19). Anche a livello locale le cose non andarono per il verso migliore, eallarchitetto fu chiesto di risolvere la nuova sede del locale PNF in manie-ra pi semplice ed economica. In un modo, cio, che lasciasse comera ilteatro del Fascio e che, operando un arretramento nei confronti della piazza,permettesse di dividere gli spazi del partito da quelli del dopolavoro. Diquesta seconda versione del progetto ci rimane solo una pianta del pianoterra e uno schizzo planimetrico, che intendeva cogliere loccasione dellar-chitettura del Regime per definire una generale riorganizzazione del corso(figg. 20-22). Al piano terra lesattoria e la banca assumevano un aspettomaggiormente istituzionale, senza essere a contatto con il bar dellOND,mentre una scala esterna permetteva di accedere agli uffici del partito. Ilfronte della Casa finiva per arretrare lasciando uno spazio di riguardo del

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    12. Ermes Midena, Plani-metria della piazza con lin-

    serimento della Casa del

    Fascio di Tarcento.

    tutto inutile nel contesto dellampio vuoto urbano, e invece dichiarava diessere la testata della moderna cortina edilizia del corso.

    Anche a Cervignano Midena cerc un rapporto simile con il PNF lo-cale, producendo un progetto di massima (figg. 23-27) che voleva occupareun lotto quadrato, posto alle spalle del municipio in stile storicista di Silva-no Barich. Loccasione per pensare a questopera fu forse la nomina a se-gretario federale del cervignanese Giuseppe Rinaldi, che era stato il vice diFumei, ma che a livello locale era sempre stato osteggiato dai colleghi dipartito. Il dimensionamento dei costi prevedeva la realizzazione della sededel partito con accorpata la scuola serale, che avrebbe trovato posto alprimo piano. Unala ad un solo piano, che si sarebbe potuta realizzare inun secondo tempo, avrebbe ospitato il dopolavoro. La superficie scopertasarebbe poi stata attrezzata ad arengario, giocando la composizione su unaserie di trasparenze del recinto, dal quale si staccava il lungo portico diaccesso. Unampia copertura a padiglione avrebbe risolto eventuali contra-sti sulla resistenza delle impermeabilizzazioni. Infatti, non era ancora statorisolto il problema delle perdite del tetto della Casa del Balilla cervignane-se, progettata da Scoccimarro e diretta da Midena. La successiva definizione

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    14.Ermes Midena,Casa del Fascio di Tarcen-to, 1937 (prospettiva).

    13.Mussolini, inaugurando la Casa del Fasciodi Cividale, arringa la folla durante la visita

    del 1938.

    del progetto non condusse a un impianto diverso da quello della primaipotesi, ma solo a una completa revisione dei prospetti, alla ricerca di unlinguaggio pi monumentale e adeguato alla retorica del partito. Le formenon dovevano pi rompere con la tradizione, ma spostare il linguaggio suun piano antimoderno e aulico. Sul piano funzionale, la nuova elaborazionedel progetto comport la trasformazione del primo piano con leliminazio-ne non solo del portico, ma anche della scuola serale, a favore di un vastolocale per le riunioni e la ginnastica. Scomparve lavancorpo del portico per

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    15.Ermes Midena,

    Casa del Fascio di Tarcento, 1937 (pianta del piano terra)

    .

    17.Ermes Midena,Casa del Fascio di Tarcento, 1937 (pianta della copertura).

    16.Ermes Midena,Casa del Fascio di Tarcento, 1937 (pianta del primo piano).

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    18.Ermes Midena,Casa del Fascio di Tarcento, 1937 (prospetto principale).

    19.Ermes Midena,Casa del Fascio di Tarcento, 1937 (sezione).

    20.Ermes Midena,Casa del Fascio di Tarcento, 1937 (schizzo planimetrico).

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    segnare langolo della facciata con una sorta di campaniletto civico che,ricavato dalla parete del fianco, dissimulava il tetto a doppia falda dellacostruzione. Per soddisfare le richieste della committenza il prospetto chesi affacciava sulla strada, e che conduceva ai giardini e al municipio, fudecorato con un basamento in pietra, chiavi sulle piattabande e un portaledingresso. Si tratta di un apparato decorativo che si scontrava in modoesplicito con le superfici pure del resto delledificio.

    Anche la Casa del Fascio di Cervignano rimase solo un progetto. Il PNFlocale non aveva mezzi propri, il bilancio del comune era gi in crisi per imutui contratti per la costruzione della Casa del Balilla e delle altre operepubbliche, mentre la federazione non era in grado di intervenire, perchormai priva di risorse da impegnare in una campagna di nuove costruzioni.

    Una vicenda simile a quella di Cervignano riguarda il progetto per lanuova Colonia elioterapica di Tarcento (figg. 28-30). Ancora una volta Mi-dena si mise a disposizione del podest per predisporre un progetto, che

    21.Ermes Midena,Casa del Fascio di Tarcento, 1937 (planimetria estesa al primo

    tratto del corso).

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    nel settembre del 37 arriv ad avere una definizione esecutiva, seppurericca di dubbi formali. La particolare soluzione planimetrica era il fruttodella speciale condizione creata dallansa del fiume Torre, utilizzato per labalneazione dei ragazzi. La forma della golena caratterizz la pianta curvae allungata, composta da un corpo di fabbrica su due piani in occasionedella zona dei servizi. Da questo volume, coperto con una falda spioventemolto ripida, si accedeva allambulatorio, alla cucina, alla dispensa e allospogliatoio. Da questo, poi, si entrava nella lunga manica della refezioneestiva, segnata da grandi vetrate che guardavano il fiume. Al primo pianoquesto lungo corpo edilizio diventava una grande terrazza per i bagni disole. Due scale esterne mettevano in collegamento la grande terrazza, co-perta da ampi tendaggi, con il torrente sottostante. Nel progetto larchitet-to tent una sorta di mimetismo rivestendo il basamento in pietra naturale,utilizzando lampia falda di copertura in legno e decorando le superfici aintonaco, con pietre angolari e finestre con false chiavi. La prospettiva

    22.Ermes Midena,Seconda versione della Casa del Fascio di Tarcento (pianta del

    piano terra).

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    rende esplicito il tentativo di Midena di coniugare questo nuovo tipo edi-lizio in un modo meno moderno, pi accettabile, seppure privo di riferimen-ti alla tradizione classica. Il basamento in pietra, lavorato come un rivesti-mento, non voleva rifarsi alle tessiture murarie delle case della val delTorre, ma intendeva confondere il principale piano delledificio con ilcontesto costituito dalle rocce affioranti e dai depositi fluviali dellambien-te ripariale. Si trattava di un espediente di mimetismo ambientale pi chedi una ricerca sui tipi edilizi della vallata.

    Giuseppe Rinaldi, il nuovo segretario federale, non aveva la volont ole risorse per costruire una nuova stagione di opere architettoniche. La si-tuazione si rese esplicita nel 38 quando sul giornale loperosit del partitofu dimostrata solo con opere stradali ed idrauliche e qualche raro edificioscolastico che non usciva dallordinariet.38Le inaugurate Case del Fascio

    38 Le opere del Regime nellAnno XVI in Friuli, Il Popolo del Friuli, 28 ottobre 1938.Vedi come esempio la scuola progettata dalling. Santi in stile 900 a Sevegliano:

    23.Ermes Midena,Casa del Fascio di Cervignano, 1937 (progetto di massima).

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    24.Ermes Midena,Casa del Fascio di Cervignano, 1937 (pianta del piano terra).

    25.Ermes Midena,Casa del Fascio di Cervignano, 1937 (fronte sulla corte).

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    di Sacile, Sauris e Tolmezzo non avevano un carattere architettonico, coscome le colonie elioterapiche locali, mentre, invece, stavano arrivando acompletamento la colonia di Lignano e quella di Tarvisio volute da Fumeinel 1934 con un linguaggio moderno.39Era sempre pi evidente che le scel-te di gestione territoriale ormai venivano prese a Roma come la costruzio-ne degli uffici finanzieri, la realizzazione dellacquedotto del Friuli centralee il secondo lotto dellospedale40 Non a caso una firma anonima, Sigma,riusc a leggere in veste autarchica questa nuova stagione di accentramentoromano del potere, capace di esprimersi architettonicamente nel simmetri-co palazzo per gli uffici finanziari declinato in un dozzinale stile impero.41

    Del resto il cambio di registro stilistico era ben chiaro a tutti e assunsein quegli anni il carattere di una speciale polemica per gli esiti del vicinoconcorso per la Casa del Fascio di Trieste.42 In quelloccasione RaffaelloGiolli protest per la bocciatura del progetto firmato da Pagano e Bianchetti,

    Opere pubbliche inaugurate a Sevegliano, ivi, 8 novembre 1938.39 Opere per la G.I.L che saranno inaugurate entro lanno XVII, ivi, 29 ottobre 1938; Lagrande Colonia marina inaugurata ieri a Lignano, ivi, 9 luglio 1939.

    40 Opere pubbliche a Udine e provincia deliberate dal Consiglio dei Ministri, ivi, 10 no-vembre 1938; vedi ancheIl Friuli eleva al Duce il sentimento della sua gratitudine, ivi,11 novembre 1938; Quindici milioni erogati dal Duce per la sistemazione del Cormore dello Stella, ivi, 15 novembre 1938.

    41 SIGMA,Autarchia edilizia ed orientamenti architettonici, ivi, 11 novembre 1938. Vedianche: La costruzione della sede degli uffici finanziari statali, ivi, 30 aprile 1939. Lar-chitettura del nuovo ospedale di Udine non era poi molto diversa: Come procede lacostruzione del nuovo Centro Ospitaliero, ivi, 25 ottobre 1938.

    42 R. GIOLLI,Il corriere dellArchitettura, ivi, 30 gennaio 1938.

    26.Ermes Midena,Casa del Fascio di Cervignano, 1937 (prospetto sulla strada).

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    27.Ermes Midena,Casa del Fascio di Cervignano, 1937(prospettiva).

    escluso gi durante la prima fase di selezione per la sua modernit: Invecedi discutere di razionalismo, la giuria ha fatto solo una discussione di ambien-tazione paesistica [] Eccoci pi dentro che mai, allora, i termini consuetidella polemica fra monumentalit e razionalismo; eccoci daccapo, e pi seve-ramente che mai, davanti alle Colonne dErcole delle sontuosit classiche.Pochi mesi dopo un anonimo articolo su Il Popolo del Friuli avrebbe riaf-fermato, invece, la necessit di unarchitettura capace di disegnare sul terri-torio la politica dello Stato: vera arte razionale quella che si adatta non aibisogni supposti di unipotetica umanit generica, ma ai bisogni di una uma-nit nazionale, del suo ambiente e delle sue possibilit.43Alle questioni distile si contrapponeva la necessit di disegnare quella politica territoriale cheora stava pensando alla riorganizzazione economica del territorio rendendoproduttive e abitate le aree bonificate e costruendo grandi impianti di

    43Autarchia e architettura, ivi, 14 agosto 1938.

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    28.Ermes Midena,Pianta del piano terra della Colonia Elioterapica di Tarcento.

    29.Ermes Midena,Fronte e sezione della Colonia Elioterapica di Tarcento.

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    30.Ermes Midena,Prospettiva della Colonia Elioterapica di Tarcento.

    trasformazione.44A Cervignano come a Torviscosa larchitettura industrialeavrebbe reso esplicito il nuovo corso economico del Regime.45 Ormai noncera gerarca in transito per il Friuli che non venisse dirottato sui grandicantieri industriali46e, nel sentire comune, questa rifondazione economica del

    44 Vedi in caso della distilleria di Cervignano costruita a supporto della produzioneagricola per produrre alcol carburante dalle barbabietole zuccherine tra la prima-vera e lestate del 1937 in soli sei mesi ed dovuto alla Societ Italiana per la indu-stria degli zuccheri, poderoso organismo che gi aveva realizzato durante lassedioeconomico lo zuccherificio di Littoria e le distillerie per alcool carburante di Miran-

    dola e di Rovigo. Da marzo ad agosto furono impiegati settecento operai. Cfr. Ladistilleria di Cervignano, ivi, 16 settembre 1938; Torre di Zuino I grandiosi impiantidella Snia Viscosa, ivi, 20 settembre 1938.

    45 Mussolini sembra voler controllare ogni finanziamento in Friuli, ma soprattutto ogniricaduta propagandistica dei suoi doni ai friulani. Il Duce eroga per il Friuli un mi-lione e mezzo per opere pubbliche e benefiche, ivi, 21 settembre 1938. Durante la vi-sita Mussolini annuncia finanziamenti per le case popolarissime 500 mila lire, perlEnte Economia Montana, per la costruzione delle scuole a Marano lagunare eLauco e per completare il Tempio Ossario e le colonie di Tarvisio e Lignano.

    46 S.E. Lantini visita a Torre di Zuino le industrie e le bonifiche, ivi, 14 aprile 1938; Levisite di S.E. Tassinari alle bonifiche di Fauglia e Fraida ed agli stabilimenti della Snia

    Viscosa,ivi, 16 aprile 1938.

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    Friuli veniva percepita al punto di volerla rappresentare con il concorso ar-tistico dal titolo Si fondano le citt.47

    Per finire, una serie di interessanti disegni rinvenuti nel fondo archivi-stico di Parma rendono ragione di un ultimo coinvolgimento di Midena pergli allestimenti che avrebbero vestito la citt in occasione del ritorno delDuce. Nel 38 anche il linguaggio aulico di queste strutture temporanee siera allontanato da qualsiasi forma di elaborazione moderna, per tendere acostruire apparati retorici e pseudoclassici, come quelli proposti da Midenanegli allestimenti del palco al polisportivo Moretti, e nel grande arco trion-fale gravato da tre pesanti aquile (figg. 31-34).

    I simboli dellimpero erano ormai lontani da quelli del primo fascismosquadrista. Laquila imperiale posta sul portale che inquadra larengario delMoretti non lascia dubbi. Non cerano pi nemmeno i margini per un di-battito interno al partito. Ormai tutto si concentrava nelle mani delluomonero che si affaccia da quella sorta di prua che solca il mare di folla

    47 Si fondano le citt. Concorso di pittura della Fondazione Marangoni, ivi, 20 gennaio 1938.

    31. Ermes Midena,Prospettive dei due

    allestimenti udinesi

    del 1938.

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    antistante. Diversa invece la misura con la quale larchitetto udinese af-front il problema del transito del Duce per il centro di Tarcento. I duearchi proposti (figg. 35-36) sono molto meno retorici, il primo volumetrico

    e basso, quasi schiacciato dal peso di qualche frase mussoliniana, il secondosottile e morbido che ricorda gli archi pubblicitari di fiere e mercati. Que-sto, tentando di raggiungere la ragguardevole altezza di dodici metri, vole-va garantire uno slancio sulla verticale, ancora mai espresso nelle architet-ture effimere delludinese. I temi della romanit erano gi stati ripresi eterritorializzati attraverso campagne di scavo delle citt romane (Aquileia,Cividale e Zuglio) rendendo visibili le testimonianze classiche scoperte oreinventate48 in attesa del Duce nel settembre del 38.49 Per loccasione ilPNF e la Prefettura organizzarono leffimero apparato che avrebbe ricevu-

    to nuovamente Mussolini dopo una lunga e volontaria assenza da Udine:Ogni via che sar percorsa dal Duce avr un suo aspetto caratteristico. Invari punti della citt saranno elevati grandi archi trionfali e scritte gran-diose, colonnati sormontati da gigantesche aquile, fiamme, altissimi pen-noni, drappeggiamenti tricolori e ornamenti ispirati al simbolo del Litto-rio. Zampilleranno anche fontane e cascate dacqua luminose, nel tripudiodelle luci che faranno sfolgorare tutta Udine.

    Gli apparati avrebbero previsto al castello, dove nel 22 Mussoliniaveva annunciato la marcia su Roma, colonne con aquile e fasci e sullaspecola la scritta DUX. Barnaba ci teneva come sindaco a far vedere cheanche a Udine aveva sferrato i suoi primi colpi il piccone dellurbanisticafascista e sulle demolizioni di Piazza del Duomo aveva fatto erigere dodi-ci grandi antenne blu. Il corteo del Duce si sarebbe fermato in PiazzaleXXVI luglio, per la visita al Tempio Ossario, dove saranno collocati mo-numentali trionfi, cio colonne in pietra bianca alte 7 metri sulle qualispiccheranno corazze, elmi, daghe, scudi in bronzo [] Imponente sarlaspetto della Casa del Littorio ai cui lati gi sorgono otto giganteschifasci littori con scure, su ognuno dei quali risulta in rilievo il nome di uncaduto per la Rivoluzione [] Allimbocco di via Roma sono iniziati i

    48Il Foro di Zuglio. La cerimonia inaugurale fra le vestigia romane, ivi, 22 aprile 1938; Lacelebrazione a Cividale del bimillenario di Augusto, ivi, 21 aprile 1938. Seguir linaugu-razione delle Terme Romane, portate alla luce con recenti scavi archeologici; Gli scaviromani, ivi, 24 aprile 1938 con la pubblicazione delle foto delle terme di Cividale; Esalta-zione della romanit del Friuli nel glorioso annuale dellIntervento, ivi, 25 aprile 1938.

    49Il Duce verr a Udine, ivi, 9 settembre 1938;In attesa del Duce, ivi, 10 settembre 1938.

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    32.Ermes Midena,Schizzo del

    palco al polisportivo Moretti,1938.

    33. Ermes Midena, Pianta eprospetto del palco al polispor-

    tivo Moretti, 1938.

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    lavori per la erezione di un arco trionfale con motivi romani e fascisti,mentre allinizio di via Vittorio Veneto, sarebbe sorto un altro arco trion-fale con pennoni e bandiere e la via sar resa festosa da altri pennoni50.Lapparato scenico seguiva il preciso percorso del dittatore in visita allacitt: gli addobbi speciali [saranno] disposti lungo le vie Aquileia, VittorioVeneto, Cavour, Lionello, Poscolle, Pradamano, Carducci, della Vittoria, inPiazza Umberto I e sul piazzale 26 Luglio. Il coinvolgimento professio-nale di Midena in questa grande architettura effimera non diventer maiesplicito e a differenza del 1936, per la tre giorni friulana di Renato Ricciin Friuli. Larchitetto non sar mai al seguito del Duce. Provino Vallelarchitetto che pi si avviciner a Mussolini durante la visita udinese in-troducendolo alla visita del Tempio Ossario. Sar lui che racconter ledifficolt economiche dellimpresa e inviter il capo del fascismo ad osser-vare i bozzetti disposti nella navata.

    La chiusura di ogni sogno di disegnare il territorio con nuove architettu-re fasciste decise dalllite locale del partito tramonter definitivamente con

    50 Udine tricolore. Il nuovo volto della citt. Fervore di preparativi, ivi, 18 settembre 1938.

    34.Ermes Midena,Disegno dellarco di trionfo, 1938.

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    la nuova sostituzione del segretario federale allinizio del 1939 e la sostituzio-ne di Giuseppe Rinaldi con Pier Antonio Poggi.51 interessante notare comeil periodo di Rinaldi (1936-1939) fosse letto da Cesare Miani come un perio-do di costruzioni moderne e significative per la nuova retorica fascista: que-sto periodo [eclettico] dura allincirca sino al 1936. Dopo questa epoca alcuniarchitetti rompono ogni indugio, e non solo nelle modeste manifestazioni diopere minori nelle quali gi prima davano libero corso al loro sentire maanche nelle opere architettoniche vere e proprie, affermano quellindirizzo

    51 Pier Antonio Poggi Federale di Udine. Il fascista Giuseppe Rinaldi destinato ad altroincarico, ivi, 18 febbraio 1939. interessante notare come uno degli ultimi annuncidi Rinaldi fosse relativo al desiderio di realizzare due sedi rionali per il partito: Li-nizio della costruzione delle sedi dei Gruppi Rionali, ivi, 25 novembre 1938. A pochigiorni dal suo allontanamento dalla guida del PNF il Segretario Federale ha dichia-rato che il problema della costruzione delle Case rionali deve essere realizzato ed haimpartito disposizioni perch venga bandito un concorso per il progetto per le primedue sedi rionali e per la definizione del piano finanziario relativo.

    35.Ermes Midena,Proposta per un arco trionfale a Tarcento, 1938.

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    che sar lo stile del nostro secolo.52La stagione delleclettismo di Gilbertiveniva completamente negata come quella delle opere funzionaliste del 1933-1936 nonostante il responsabile dellordine degli architetti di Udine ricono-

    scesse come si fossero gi affermati e diffusi i nuovi tipi edilizi:allo svilupparsi del nuovo vivere sociale che ha prodotto nuovi tipi dicostruzioni: quali le sedi per il Fascismo in tutte le sue manifestazioni; perla giovent, per le corporazioni sindacali e cos via [] Miani esaminasingolarmente artisti ed opere del periodo prima accennato, a cavallodella guerra mondiale, per poi passare a quel gruppo di architetti cheseguono le correnti contemporanee. Ne esamina le realizzazioni, e traedal complesso della loro produzione le relative conclusioni.53

    Nella realt molte delle opere che furono inaugurate nel 1939 non ri-spondevano a nessun principio di nuova architettura fascista se non quan-do si trattava di opere completate con un sensibile ritardo: sono sorte lenuove Case del Fascio di Cividale, Sauris, Aiello e Caneva; due ColonieElioterapiche Tarcento e Torreano, la Casa della Giovane Italiana consa-crata dalla visita del Duce; mentre gi in atto il finanziamento delle Casedel Fascio di Pordenone, Tolmezzo e Tarvisio.54

    Il nuovo sistema di gestione delle organizzazioni, tutto interno al PNFe sempre pi burocratizzato, comport, almeno in Friuli, una profonda crisidel volontariato e una interpretazione meno strutturata dellassistenziali-smo. Lentamente le sfilate avevano preso il posto delle lezioni, delle confe-renze e delle recite. La partecipazione delle organizzazioni giovanile allemanifestazioni del sabato fascista svuotarono lorganizzazione delle attivitprettamente culturali, concentrando limpegno della GIL nellistruzionepremilitare.55

    52

    C. MIANI

    ,Architetti e architettura nellultimo ventennio, ivi, 10 febbraio 1939.53Ibid. Miani si dilung sulla vicenda della costruzione del Tempio Ossario e criticapertamente laffidamento diretto del piano regolatore di Udine come modalit diincarico. Si visto praticamente, dopo il recente abbattimento dei fabbricati prospi-cienti il Duomo, come a un primo contatto con la realt il piano approvato abbia, perlo meno, fatto sorgere molte perplessit.

    54 Fascismo operante. Tre anni di intenso lavoro e di realizzazioni in Friuli, ivi, 1 marzo1939. La Casa del Fascio di Tarvisio non sar mai realizzata nonostante il rilievo datoal finanziamento di 25.000 lire promosso dallo stesso Starace:Il Segretario del Partitoper la Casa del Fascio di Tarvisio, ivi, 25 marzo 1939.

    55 Sulla virata verso leffimero dellONB vedi C. BETTI, LOpera Nazionale Balilla eleducazione fascista, Firenze 1984, XXI.

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    Riassunto

    Nella seconda met degli anni 30 del Novecento la crisi economica e politica cheattraversava la provincia di Udine mise in crisi la produzione architettonica dei piinteressanti progettisti friulani. Il caso di Midena emblematico per descrivere lacrisi delle commesse pubbliche e la difficolt incontrate dallarchitetto nel dialogocon i quadri del PNF tra il 1937 e il 1938, lanno segnato dalla visita di Mussoliniin Friuli. Alcuni disegni inediti per opere legate al regime rendono esplicito ancheun cambiamento di stile imposto a partire dal 1936 anche allinterno della provin-cia udinese. I progetti sembrano quasi degli esercizi di stile nonostante tendano adesplorare le categorie dei tipi edilizi richiesti dai nuovi ideali politici. Larchitettura chiamata a rappresentare i successi del fascismo costruendo spazi di rappresen-tazione che equivalgono a vere e proprie rappresentazioni popolari.

    Abstract

    In the second half of the 1930s the economic and political crisis in the province ofUdine caused the most interesting architects in Friuli distress in their production.

    Prime example is Midena to describe the crisis of public commissions and the dif-

    ficulties which the architect met in his relationships with the management among the

    National Fascist Party between 1937 and 1938, the year in which Mussolini visited

    Friuli. Some unpublished projects linked to the government explicit a sort of change

    in style dictated from 1936 also within the province of Udine. These projects look like

    stylistic exercises, in spite of tending to explore the building categories required by

    the new political ideals. Architecture must represent the success of Fascism, building

    display spaces which are the same as popular pageants.

    36. Ermes Midena,Arco di trionfo alto

    dodici metri per il

    Fascio di Tarcento,1938.