2013 CEOLA Ciak! Rimozione? I Film Sulla Bomba
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7/28/2019 2013 CEOLA Ciak! Rimozione? I Film Sulla Bomba
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Ciak! Rimozione?
I Film sulla Bomba
di Paolo Ceola
Se vi parlo di un uomo che precipita verso terra a cavalcioni di una
bomba atomica e sventolando un cappellone da cowboy, a meno che non
siate completamenti digiuni di cinema, avete capito a cosa mi riferisco.
Stanley Kubrick stato, probabilmente, il pi grande confezionatore diicone della storia del cinema. Il finale di Dr. Strangelove , si parva
licet, altrettanto carico di significato della rappresentazione della
creazione delluomo (le dita di Dio e di Adamo che si sfiorano) nella
Cappella Sistina o del piccolo Chaplin avvolto (o crocefisso) sulla ruota
dentata inModern Times. I concetti scaturiscono dalle immagini, e qui il
concetto chiaro:
la situazione atomica talmente fuori misura rispetto ai parametri
umani che lunica chiave di rappresentazione e narrazione il grottesco.
Gi la guerra normale, insomma quella non atomica, rappresenta una
bella sfida per qualsiasi narrazione, tanto che in molti permane il dubbioche sia effettivamente possibile spiegare la guerra a chi non lha fatta o
almeno vista da vicino. Ci malgrado dallIliade in poi le gesta belliche
non hanno mai cessato di essere scritte, filmate, fotografate. Questo
apparente paradosso si risolve pensando che lorrore respinge ed attira
nello stesso tempo, la morte indescrivibile ma al contempo cibo
quotidiano per ogni creatura sulla Terra, prima a livello di pensiero e
poi, quando suona la campana, nella realt effettuale. La coscienza della
morte, data e subita, proprio ci che ci fa esseri umani, quindi
linenarrabile viene, in realt, narrato in tutte le salse. Insomma, la
narrazione serve a rendere accettabile, e a volte (nel caso delluccisione
inferta) appetibile, la morte perch ci conduce ad una forma di dominio(illusorio ma non per questo meno effettivo) su di essa.
Il fatto per che questo meccanismo funziona se resta qualcuno a
raccontare, prima, e ad essere il destinatario del messaggio, poi. La
grande guerra nucleare desertifica fauna umana e non, paesaggio e tempi
storici. Essa, essendo incommensurabilmente devastante, si potrebbe
definire perfino una non-guerra, perfino non-umana, gi a partire
dallenergia di cui si nutre che quella propria delle stelle. Davanti ad
una guerra cos, non resterebbe che tacere, essendone capaci e rinunciare
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al racconto. Oppure, come fa il regista americano, prendere il tutto,
rivoltarlo come un guanto e ricoprirlo di uno sberleffo tragicomico.Kubrick prende in parola la sigla MAD (Mutual Assured
Distruction, in italiano
pazzo) e ne fa la cifra di
narrazione del film, le cui
vicende dovrebbero essere ben
note. Convinto che i
comunisti, oltre a minacciare il
mondo libero, gli sottraggano i
fluidi vitali, il generale
Ripper invia una squadriglia di
B52 a bombardare lURSS. Itentativi di far rientrare gli
aerei saranno inutili: uno
passer e colpir il proprio
obiettivo, proprio con la
bomba a cavalcioni della quale
si immoler il pilota T.J.
King Kong. Il film si chiude
con una serie di esplosioni
nucleari al suono di una dolce
canzone. Uno strepitoso Peter
Sellers interpreta ben tre ruoli,
un compassato e sempre pi disperato ufficiale inglese di collegamento,
il presidente americano e il Dr. Strangelove, consigliere militare del
Pentagono e nazista ripulito, come svela il suo braccio meccanico che
scatta autonomamente nel celebre salutoIl film non vuole far ridere,
ma sogghignare: tutto larsenale, il caso di dirlo, del militarismo
yankee viene sbeffeggiato senza piet. Tutta la situazione atomica
assurda, nella teoria e nella prassi, e Kubrick la tratta di conseguenza,
ben convinto che il grottesco sia lunica chiave interpretativa adatta.
In effetti, a vedere la riuscita dei film seri sulla guerra atomica, non
si fa fatica a dargli ragione. I vari On the Beach (nelle due versioni),Testament, The Day After, Threads: Nuclear War, When the Wind Blows
(et similia), si basano sostanzialmente sullo stesso canovaccio. Si
presuppone (senza spiegare il perch e il percome) che la tensione tra i
due blocchi nucleari cresca a dismisura, con schieramenti di truppe,
prime scaramucce e scontri aperti. La paura comincia ad insinuarsi nella
vita quotidiana dei cittadini comuni (la visione dal basso tratto
comune di tutti questi film) attraverso i comunicati sempre pi concitati
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dei mass media. Alla fine la Bomba scoppia, con relativo saccheggio dei
pochi filmati governativi di repertorio girati duranti i reali test.
A questo punto si illustra, con dovizia di particolari variamente
lacrimevoli e macabri, come sia vero il detto i vivi rimpiangeranno i
morti: mentre cade la pioggia di ceneri radioattive, tutti perdono i
capelli, tossiscono sempre pi forte e perdono liquidi organici vari, si
scatena lanarchia sociale,
sopravvivono i pi forti e
cattivi mentre
soccombono bimbi,
anziani e madri inquantit. Particolarmente
sfortunate le giovani
donne ancora avvenenti.
Lintento di queste
pellicole
sostanzialmente comune,
far passare il concetto che
dalla Bomba non vi
difesa n protezione e
che, dopo, nulla sar
come prima. Appare per
abbastanza evidente il
contrasto tra modalit
narrative e autentico
orrore di quello che
effettivamente
accadrebbe in caso di
scambio nucleare
massiccio: ne risulta un pietismo di maniera, con quel tanto di
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consolatorio che ogni rappresentazione dellapocalisse, nucleare o per
altra via, si porta dietro. Insomma lo spettatore non avvertito dellareale natura della situazione atomica, problema che invece Kubrick si
pose, pur risolvendolo nel totale sarcasmo.
Certo non tutti i film citati si equivalgono in termini di qualit. I
prodotti con lo zampino inglese, When the Wind Blows, Threads:
Nuclear War e The War Game, si segnalano il primo per essere un
cartone e gli altri due per essere docufiction per la TV, tutto sommato
abbastanza pudichi e rispettosi della sensibilit dello spettatore, oltre che
plausibili. Non per nulla sono targati BBC. Pi pomposi e stereotipati i
prodotti americani. A parte The Day After, che fu un grande successo di
pubblico pur non avendo nessuna qualit intrinseca, sono da ricordare
Testamente On the Beach. Il primo nacque come film per la TV, ma fuportato anche sugli schermi e valse addirittura alla protagonista, Jane
Alexander, una nomination allOscar. Ha molto in comune con linglese
Threads: Nuclear War, narrando di una piccola comunit colpita
marginalmente dal fallout nucleare, ma con conseguenze devastanti
man mano che passa il tempo. Abbastanza pudico e distaccato, ha per
laria un po troppo clinica e sociologica e, soprattutto, ha il finale
scontato.
On the Beach uscito in due edizioni, una del 59 a regia nientemeno
che di Stanley Kramer, laltra , per la TV, del 2000. Lorigine un bel
romanzo omonimo di Nevil Shute ma, come spesso accade al cinema, latrasposizione non funziona troppo. Vale la pena parlare solo del primo
film, che allinea un cast spettacolare, Gregory Peck / Ava Gardner / Fred
Astaire / Anthony Perkins. Il plot abbastanza originale: la guerra
nucleare totale ha sconvolto lemisfero boreale, un sottomarino
americano (Peck comandante) approda in Australia dove si aspetta
larrivo della nube radioattiva. Conseguenze umane: amorazzo senza
speranza tra Peck e Gardner, Fred Astaire, che fa lo scienziato, stavolta
non balla ma guida macchine da corsa, Perkins, ufficiale della Royal
Austrialian Navy, pensa tanto a moglie e figlia. Nessuno muove un
muscolo, pur in presenza di una simile catastrofe incombente; il pi
espressivo di tutti, in effetti, il sottomarino.
Torniamo a ribadire che, quale pi quale meno, tutti questi film
soffrono di una contraddizione insanabile: vogliono narrare
realisticamente una situazione inenarrabile, lolocausto atomico;
ovviamente ne esce una zuppetta simil horror che pu essere pi o meno
digeribile ma comunque inadeguata.
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Un discorso a parte meritano i documentari. Due titoli svettano su
tutti, The Atomic Cafe Trinity and Beyond: The Atomic Bomb Movie,non solo per la
pregevolezza
intrinseca ma perch
si integrano a
vicenda, riuscendo a
dare allo spettatore
unidea compiuta e a
volte sorprendente
dei primi passi
dellera atomica, sia
dal punto di vistascientifico che
politico-sociologico.
The Atomic Caf
una lunga carrellata attraverso spezzoni di cinegiornali, filmati di
propaganda, pubblicit tutti girati in piena guerra fredda allo scopo di
preparare la popolazione ad uno scontro nucleare con lUnione
Sovietica, tranquillizzarla in merito agli effetti di esplosioni sul suolo
americano e assicurarla sulla continuit, superiorit ed eternit
dellamerican way of life. Gli effetti sullo spettatore sono a dir poco
stranianti e raggelanti. Non c forse miglior esempio di colonialismo
del discorso che un ufficiale fa agli abitanti dellatollo di Bikini perinformarli che, per il loro bene, saranno trasferiti in unaltra isola.
Vedere i poveri isolani fare ciao ciao, sorridendo incerti, alle loro vite
passate fa stringere il cuore.
Si ride anche amaro, beninteso: negli anni 50 andava molto di moda
la canzoncina Duck and Cover (Abbassati e copriti) onde insegnare
ai bambini a proteggersi dallesplosione nucleare rifugiandosi sotto i
banchi, o indossando maschere fatte in casa o chiudendosi in
raffazzonati rifugi domestici, per salvarsi senza probleminon una
parola su quel che si sarebbe trovato alluscita, a guerra finita. Insomma,
una societ del tutto incapace di fare i conti con la realt, in una paroladel tutto schizoide. E, ancora una volta, si sarebbe tentati di dare ragionein toto a Kubrick: come si pu trattare seriamente una simile
situazione?
Trinity and Beyond: The Atomic Bomb Movie presenta alcuni tra i pi
importanti esperimenti che nel decennio 45 55 posero le basi dello
spettacolare accrescimento dellarsenale nucleare americano. Le
bellissime immagini rendono ancora pi acuto lo sconforto dello
spettatore, che ha precisa sensazione di assistere allaccrescimento, quasi
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fosse un gigantesco frattale, di una macchina di distruzione che si
autoalimenta, grazie alla sinergia tra politica, mondo militare e ambienteaccademico e la cui giustificazione risiede nel mero fatto di esistere.
Si pu essere tentati
insomma di affermare
che il linguaggio
documentaristico stato
pi efficace, rispetto ai
film di finzione,
rispetto al problema di
illustrare la situazione
atomica. Il fatto per
che, al di l del caratteretutto sommato elitario del
documentario, noi siamo
alla ricerca della catarsi:
il pubblico cerca
lemozione, ed mosso
essenzialmente dal
sentimento. Specialmente di fronte ad un fenomeno inestricabilmente
razionale/irrazionale come la guerra. Dobbiamo dunque considerare
finita la ricerca, ed assegnare al Dr. Strangelove la palma di miglior
film in assoluto sulla Bomba? Prima di sciogliere lenigma, vale per la
pena di aprire una piccola parentesi.
In un certo senso, tutti i film di cui abbiamo parlato (con la
significativa eccezione di Kubrick) trattano la situazione atomica con
una visuale ex post: che succede una volta che la Bomba scoppiata? Da
qui, abbiamo detto, la loro frequente inanit e incapacit ad assolvere un
compito troppo gravoso. Ma stato prodotto anche qualche buon film
con una visione ex ante: che cosa potrebbe produrre uno scontro
nucleare? Solitamente la narrazione si ferma o un attimo prima
dellirreparabile o dopo lo scambio dei primi colpi, lasciando il resto
allimmaginazione dello spettatore. Per quanto riguarda i responsabili
dellescalation verso il disastro, ci si spartisce equamente tra comandantimilitaristi, come in Crimson Tide e nel bellissimo The Bedford Incident
(con un grande e bastardissimo Richard Widmark, comandante di un
cacciatorpediniere impegnato in una caccia personale e paranoica con un
sottomarino russo) e macchine che sbarellano, con gli umani cui tocca
metterci una pezza decisiva, come nellingiustamente sottovalutato K
19: The Widowmaker (che porta pur sempre la firma dellOscar K.
Bigelow) e nellingiustamente sopravvalutato WarGames.
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Occorre anche dare conto di almeno un paio di pellicole che partono
dal presupposto non dello scoppio della Bomba, ma della sua merapresenza per narrare una storia delle conseguenze che ne derivano, sul
piano umano e su quello politico istituzionale. Il sacrificio che d il
titolo a Offret di Tarkovskij quello che il protagonista offre al
momento dellannunciato scoppio di una guerra nucleare: rinuncer ad
ogni avere pur di salvare i propria cari. La notizia risulta falsa, ma egli si
sente moralmente obbligato a mantenere la promessa, e appicca il fuoco
alla sua casa, finendo per essere considerato pazzo. La Bomba come
vertice della suprema hubrys delluomo, votato al continuo accumulo di
beni e altre vite da sfruttare e consumare. A rompere questa logica
autodistruttiva occorrono gesti di sapore francescano, radicali e
definitivi. Seven Days in May (rifatto come The Enemy Within molti annidopo) passa dalla dimensione esistenziale a quella politica. A seguito di
un accordo di disarmo nucleare stipulato con lUnione Sovietica, il
Presidente degli Stati Uniti e la democrazia stellata subiscono un
tentativo di colpo di stato da parte di alcuni generali. Il complotto sar
sventato, ma il film molto efficace nel ricordarci il peso del
condizionamento dellestablishmentmilitare sulle moderne democrazie.
La nostra rassegna potrebbe concludersi qui, se non fosse per un film
che riteniamo il film della Bomba, lunico che contrasti con il titolo
dato al saggio. La satira di Dr. Strangelove una forma di rimozione, e a
maggior ragione la finta seriosit di tutti gli altri film? Crediamo di s. Se
per gli altri film possiamo parlare, oltre che di rimozione, di falsa
coscienza, forse per lopera di Kubrick dobbiamo parlare di una sorta di
inadeguatezza, una specie di autoinganno che il regista si infligge: la
ragione di ci, e qui sta il punto di tutta la questione, che se si vuol
parlare della situazione atomica della dissuasione che si deve parlare,
non della distruzione dellumanit. Su questultima possibile (e lecito,
e forse lunico modo) utilizzare il lato nero della commedia, ma sulla
dissuasione no. Sulla dissuasione possibile (e lecito, e forse lunico
modo) utilizzare la chiave espressiva drammatico-realistica. La
dissuasione una cosa troppo seria per lasciarla a (certi) registi. Fail
Safe lo fa, Lumet riesce dove fallisce (pur girando un capolavoroassoluto) Kubrick.
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Apparentemente i due film sono gemelli. Girati nello stesso 19641,
originati da due libri molto simili, fu solo grazie ad una causa legale cheKubrick ottenne di uscire per primo; e vi fu anche unaccusa di plagio da
parte di uno degli autori dei romanzi originali verso laltro.
Naturalmente la trama , nellessenza, la stessa: un errore scatena i
bombardieri americani verso LUnione Sovietica; impossibile fermarli
e lirreparabile accade. Ma in Kubrick lerrore e la follia sono umani, in
Lumet sono le macchine e il sistema a fallire. Le somiglianze
finiscono qui. Nel film di Kubrick le bombe scoppiano a ripetizione, con
sottofondo di una dolce canzone, e, potremmo dire, non ci resta che
amaramente ridere della natura umana. In Fail Safe, dopo la distruzione
di Mosca, il Presidente americano offre in cambio il sacrificio di New
York, ordinata da lui stesso, per ristabilire lequilibrio, la fiducia e la
comunicazione tra i due schieramenti contrapposti. Ecco perch il film
di Lumet un film sulla dissuasione, cio sulla vera natura e ragion
dessere della Bomba; perch un film politico, mentre quello diKubrick una commedia grottesca; perch Fail Safe ci fa capire di pi
della guerra (atomica e non, basta seguire i dialoghi del film per capirlo),
pur inquietandoci di pi, di quanto non faccia Kubrick, che non fa che
ribadirci quel che gi sappiamo, cio che luomo pu essere folle. Lumet
1Fail Safe venne inutilmente rifatto, per la TV, nel 2000; inutilmente nel senso che non
venne cambiata una virgola rispetto alloriginale, a parte lultimo appello al pilota che
viene lanciato dal figlio invece che dalla moglie. Per quanto riguarda la regia, Frears
non Lumet
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ci dice, anche e invece, che luomo, attraverso il delitto e lespiazione,
pu evolvere. Per Kubrick il nemico siamo noi, e non vi nulla da fare.Per Lumet in nemico siamo noi, e se lo riconosciamo possiamo salvarci.
Filmografia
By Dawns Early Light(Alle prime luci dellalba), J. Sholder, 1991
Countdown to Looking Glass, F. Barzyk, 1984, L.&B. Productions Film
TV
Crimson Tide (Allarme rosso), T. Scott, 1995.
Dr. Strangelove, or How I Learned to Stop Worrying and Love theBomb, (Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non
preoccuparmi e ad amare la bomba), S. Kubrick, 1964
Fail Safe (A prova di errore), S. Lumet, 1964
Fail Safe (A prova di errore), S. Frears, 2000, Film TV
Hachigatsu no Kyoshikyoku (Rapsodia in agosto), A. Kurosawa, 1991
K 19: The Widowmaker(K- 19), K. Bigelow, 2002
Offret(Sacrificio), A. Tarkovskij, 1986
On the Beach (Lultima spiaggia), S. Kramer, 1959
On the Beach, R. Mulcahy, 2000, Film TV
Seven Days in May (Sette giorni a maggio), J. Frankenheimer, 1964
Testament, L. Littman, 1983, Film TV
The Atomic Caf, J. Loader, K. Rafferty, P. Rafferty, 1982
The Day After(Il giorno dopo), N. Meyer, 1983
The Bedford Incident(Stato dallarme), J. B. Harris, 1965
The Enemy Within (Voglia di potere o Complotto alla Casa Bianca), J.
Darby, 1994The War Game, Peter Watkins, BBC, 1965, Doc
Threads: Nuclear War, B. Hines, 1984 BBC, Film TV
Trinity and Beyond: The Atomic Bomb Movie, P. Kuran, Visual Concept
Entertainment, 1995, Doc
WarGames (Wargames Giochi di Guerra), J. Badham, 1983
When the Wind Blows (Quando soffia il vento), J. Teru Murakami, 1986