20/10/2012 “Io credo che tutta quest’acqua, in questo anno ... · come la morte, è l’amore,...

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U.N.I.T.A.L.S.I. UNIONE NAZIONALE ITALIANA TRASPORTO AMMALATI A LOURDES E SANTUARI INTERNAZIONALI 20/10/2012 “Io credo che tutta quest’acqua, in questo anno di crisi, ci ricorda le lacrime e i problemi di questo nostro mondo” (Confidenze di una pellegrina)

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U.N.I.T.A.L.S.I.UNIONE NAZIONALE ITALIANATRASPORTO AMMALATI A LOURDESE SANTUARI INTERNAZIONALI

20/10/2012“Io credo che tutta quest’acqua, in questo anno di crisi,

ci ricorda le lacrime e i problemi di questo nostro mondo”(Confidenze di una pellegrina)

UNITALSI SEZIONE ROMANA-LAZIALE

AlbanoLargo PianaPresidente: Pasquale Corsetti Assistente ecclesiastico: D. Salvatore Falbo

Anagni-AlatriPresso Centro PastoraleVia dei Villini, 22 - 03014 FiuggiTel. 0775/507015Presidente: Piergiorgio Ballini Assistente ecclesiastico: Mariani don Maurizio

Aziendali Romac/o Policlinico – L.go A. Gemelli 00167 RomaTel. 06/30155145Presidente: Sergio BarbiAssistente ecclesiastico:don Angelo Auletta

CassinoPalagio Badiale - P.zza della Curia 03043 MontecassinoTel. 0776/688014Presidente: Mauro BucciAssistente ecclesiastico: don Eric Di Camillo

Civita CastellanaVia XII Settembre, 6Civita Castellana Tel. 0761/515275Presidente: Giuseppe BottacchiariAssistente ecclesiastico: Rongoni don Piero

CivitavecchiaVia Puglie, 18 00053 Civitavecchia Tel. 0766/502446Presidente: Giulio SpinelliAssistente ecclesiastico: Leto don Ivan

FrascatiPiazza Del Gesù, 15 – 00044 Frascati

Tel. 06/9422603

Presidente: Rita Zaratti

Assistente ecclesiastico:

Salvioni don Costantino

FrosinoneVia Monti Lepini, 51 - C/o Curia Vescovile

03100 Frosinone

Tel. 0775/201844

Presidente: Maria Carla Traversari

Assistente ecclesiastico: D. Silvio Chiappini

LatinaVia Sezze, 16 - c/o Curia Vescovile

04100 Latina

Tel. 0773/662923

Presidente: Beatrice Spagnolo

Assistente ecclesiastico: Laba don Henryk

PalestrinaVia Roma, 23 – 00036 Palestrina

Tel. 06/9535014

Presidente: Daniele Ferracci

Assistente ecclesiastico: Sabbi don Romolo

Porto S. RufinaVia dei Pastori, 14 – 00057 Maccarese

Tel. 06/6679399

Presidente: Emiliano Ciardulli

Assistente ecclesiastico: Trovato don Walter

RietiVia del Porto, 27 – 02100 Rieti

Tel. 0746/483491Presidente: Maria Luisa Di MaioAssistente ecclesiastico: Bardotti don Luigi

Roma-cittàVia degli Embrici, 32 – 00185 RomaTel. 06/98260496Presidente: Alessandro PinnaAssistente ecclesiastico: D. Romano De Angelis

Sabina e Poggio MirtetoVia Matteotti, 222 – c/o Parr. S. Biagio00018 Palombara SabinaTel. 0774/66088Presidente: Maurizio TassiAssistente ecclesiastico: Barzan don Pedro

Sora-Aquino-PontecorvoVia Conte Canofari - Villa Angelina03039 SoraTel. 0776/824585Presidente: Marina FolcarelliAssistente ecclesiastico:Porretta don Pasquale

TivoliV.lo Lolli Da Lusignano, 7 - 00019 TivoliTel. 0774/331877Presidente: Roberto ProiettiAssistente ecclesiastico: Ilari don Marco

Velletri-SegniVia XXV Aprile, 18 - 00034 ColleferroTel. 06/97236796Presidente: Vito CapozziAssistente ecclesiastico: Fiore don Marco

ViterboVia Santa Rosa, 801100 ViterboTel. 0761/220045Presidente: M. Cristina CaucciAssistente ecclesiastico: Chico don Paolo

Sedi delle sottosezioni

Via Luigi Lilio, 62 - Tel. 06.51955963 - Fax 06.51955964c/c n° 84168004 - 00142 ROMA

IBAN: IT69G0312703307CC1580036163

Presidente regionale:Preziosa Terrinoni

Assistente ecclesiastico regionale:don Gianni Toni

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“Come mai la gente sente forte attaccamentoe devozione alla Madonna?” Don Gianni Toni

Assistente Ecclesiastico Regionale

C ertamente più di qualcuno si sarà posto ladomanda:

“Come mai la gente sente forte l’attaccamento edevozione alla Madonna?” E’ una delle domande ricorrenti per la fede che nescaturisce e sopratutto per la dimostrazione di affetto e di amore che il popolo cristiano riserva allaMadonna! Si dice che in Italia non vi sia città chenon abbia una parrocchia con il titolo dedicato allaMadonna. Ma perché tutto ciò? Qualcuno, esperto di libri econ qualche laurea, è arrivato a dire che ciòsarebbe sintomo di una fede un pò sfuocata perchéogni cristiano dovrebbe avere al centro CristoGesù! A questa obiezione è facile trovare la rispos-ta: la gente sente la Madonna vicina alla sua realtà,alla sua vita, al suo mondo quotidiano. Insommasente Maria come ... compagna di strada! Si, dellastrada della vita. Questa ragazzina di Nazaret che dirà a Dio attra-verso l’arcangelo Gabriele il suo “si” per un proget-to che riguarda ogni uomo: la nascita di Cristo Sal-vatore. Da questo momento Maria diventa la com-pagna, la sorella, la Madre a cui fare riferimento eda imitare. Come dimenticare le problematiche vis-sute da fidanzata?Un ragazzo, Giuseppe, che sente come ogni gio-vane le difficoltà di un rapporto quasi più grandedelle sue forze e che avrà bisogno del sostegnodell’ arcangelo Gabriele per accettare il piano diDio in Maria. E Maria? Si affida a Dio! E questo suoaffidamento troverà la conclusione nel si sponsaletra lei e il suo fidanzato! La nascita poi non sarà tanto facile: ieri come oggi!Oggi, per mancanza di ospedali a portata di manooccorre prevedere bene le cose e così ieri con unlungo cammino da Nazaret a Betlemme e la nasci-ta fuori da un contesto naturale ... in una stalla!Eppoi Maria diventerà emigrante! Come non pen-sare alla sorte di tante persone che, soprattutto inquesti tempi, vivono accanto a noi, ma anche atante giovani coppie che devono andare lontanodalla propria famiglia di origine per un lavoro

decente. La fuga in Egitto richiama alle problema-tiche che tanti si trovano a vivere oggi per i loro figli.Figli che magari nel crescere arrecano tanti pen-sieri ai genitori con qualche fuori programma impre-visto! Si, anche a Maria arriva l’imprevisto diperdere Gesù adolescente tra i pellegrini che per laPasqua ebraica si erano portati a Gerusalemme eper tre giorni lo cercheranno invano! Ogni sacerdote al riguardo potrebbe raccontarestorie di figli e di madri in ansia! E quando i sognidei figli non si avverano o tardano ad arrivare checosa fanno le madri? Sono in attesa silenziosa! Si,come Maria che per 30 anni è stata silenziosa nellavita nascosta del Suo Figlio chiedendosi senz’altroche cosa sarebbe accaduto di questo Figlio Suo efiglio di Dio, fino a quando un giorno la lascerà perandare nella non lontana Cafarnao a “chiamare” isuoi apostoli e poi in giro per la Galilea e poi per laSamaria e Giudea a predicare e a parlare di DioSuo Padre!E lei sarà rimasta in attesa a vegliare, a domandarenotizie fin quando anche lei, una volta morto il suomarito Giuseppe, lo avrà seguito per meglio

Maria compagna di strada

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conoscere quello che era il suo progetto. Certa-mente avrà gioito come tante mamme quando i figlisi laureano e realizzano i loro sogni, quando lo avràvisto acclamare come profeta da Betfage aGerusalemme con l’osanna cantato dai bambinidella città agitando rami di ulivo! Certamente, anchese il Vangelo non lo dice, avrà assistito magari aquella cena in preparazione alla Pasqua e soprat-tutto il suo cuore le sarà quasi uscito dal pettoquando Suo Figlio verrà tradito da uno dei suoi, rin-negato da Pietro e caricato del legno della croceverrà portato lungo le vie di Gerusalemme peressere ucciso! Quale madre oggi che prova l’esperienza della sof-ferenza, del dolore e della morte non si ritrova inMaria come donna del dolore? Ecco perché il popo-lo semplice sente forte la presenza di Maria, perchélei è lo “specchio” al quale rifarsi per le situazionivere della vita! Non ci sono lungo i millenni dellastoria figure simili a Maria. In tutti gli angoli dellaterrà l’uomo e la donna che lotta, soffre e sperasente Maria vicina alla propria realtà di vita e comerisposta vera ai tanti interrogativi. Anche chi noncrede nella religione cristiana, come il mussulmano,

la rispetta come madre del profeta e i suoi santuarisono visitati da persone di ogni ceto e di ogni fede!L’uomo da sempre cerca non chi gli “cammina”avanti o indietro ma a fianco: Maria di Nazaret èquesta risposta e questa compagna di vita! Ma Lei non si è limitata a stare vicina solo nelleoccasioni di dolore e di morte ma anche di vita. AGerusalemme, vicino al sepolcro di Gesù, vi è unospazio all’interno della grande basilica chiamato il“giardino dell’attesa di Maria”. Si, dove Maria atten-deva la risurrezione del Suo figlio.Si, come ogni madre attende sempre la rispostapositiva della realizzazione del proprio figlio! Maria è la risposta ad ogni perché umano. E ilsegno tangibile di questo affetto umano verso ladonna per eccellenza è il mese di maggio, con lesue devozioni, i rosari e le feste in suo onore. E la tradizione popolare mette sulla bocca di ogniuomo nei casi di bisogno, l’invocazione semplice eforte densa di significato: “Madonna mia”. Si, lei stranamente è sentita da ogni cristiano comeappartenente a se stesso e davanti a Lei ogni uomosi sente figlio, al di là del passare degli anni! Glianni della strada, della vita umana!

L’onorificenza aMarcel e Francesca Viron

Due amici cavalieri... pontifici!

M arcel e Francesca Viron, eredi del fotografo cheper primo ebbe l’onore di fotografare S. Berna-dette Soubirous, la prima santa a posare per

delle foto, sono stati insigniti del titolo di cavaliere e damadell’ordine equestre di S. Silvestro Papa. L’onorificenza è stata concessa dal S. Padre BenedettoXVI dietro richiesta dell’Unitalsi romana-laziale con letteradel vescovo Mons. Luigi Marrucci. L’investitura delle insegne è avvenuta durante il pellegri-naggio dell’Unitalsi laziale del mese di agosto.

Nella foto si può vedere Marcel e Francesca con le inse-gne, insieme al vicepresidente nazionale Unitalsi e gover-natore generale dell’Ordine Equestre dei Cavalieri del S. Sepolcro, Agostino Borromeo, il cerimoniere di LourdesD. Maurizio Stefanutti, d. Gianni Toni e Preziosa Terrinoni.

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L’ incontro con il Signore è avvenimento chetrasforma e trasfigura la nostra vita, collo-cando la nostra esistenza in un orizzonte

nuovo nel quale vivere il mistero del Dio Uno e Trino,l’evento di salvezza attraverso il quale il Padre nellapienezza dei tempi manda il Figlio affinché, mediantela sua passione, morte e resurrezione, redima ilmondo e doni lo Spirito Santo che guida la Chiesanell’attesa del suo ritorno glorioso. Tale avvenimento è tratto caratteristico del nostrovivere, elemento distintivo del cristiano che approc-cia i suoi giorni nella prospettiva di una vita nuovacolorata e vivificata di speranza: pur non sapendonei particolari cosa lo attende è però benconsapevole che ogni giorno è per lui comeporta spalancata verso l’incontro col Si-gnore: la creatura anela così al suo Cre-atore, uomini e donne di ogni tempo cheinseguono e cercano Colui che dona sensoall’ esistenza, innamorati che gridano al loroSignore: Mettimi come sigillo sul tuo cuore,come sigillo sul tuo braccio; perché fortecome la morte, è l’amore, tenace come gliinferi è la passione: le sue vampe sonvampe di fuoco, una fiamma del Signore! Legrandi acque non possono spegnerel’amore né i fiumi travolgerlo (Ct 8,6-7a).

PER-CORRERE LA VIA DELLA FEDE:

UN PELLEGRINAGGIO

“VERSO E CON” LA CHIESA

Con la Lettera apostolica Porta fidei dell’11ottobre 2011, il Santo Padre Benedetto XVIha indetto un Anno della fede che intendecontribuire ad una rinnovata conversione alSignore Gesù e alla riscoperta della fede,affinché tutti i membri della Chiesa sianotestimoni credibili e gioiosi del SignoreRisorto nel mondo di oggi, capaci di indi-care alle tante persone in ricerca la “portadella fede”; l’anno della fede è cominciatol’11 ottobre 2012 (in occasione del 50°

anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II edel 20° anniversario della promulgazione del Cate-chismo della Chiesa Cattolica) e terminerà il 24novembre 2013, Solennità di Nostro Signore GesùCristo Re dell’universo. La sollecitudine della Chiesanel saper cogliere e leggere i segni dei tempi matu-ra nel solco degli insegnamenti del Concilio VaticanoII e si declina, di volta in volta, nella sensibile operadi discernimento affinché Dio sia presente nellepieghe del nostro mondo e ciascun uomo possaincontrarlo”. Si tratta di una sfida costante propria dell’agire mis-sionario e al contempo premurosa attenzione al con-

Un pellegrinaggio “verso e con” Gesù D. Danilo PrioriVice Assistente Nazionale Unitalsi

Per-correre la via della fede

L’

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testo culturale e sociale nel quale l’uomo vive: delresto tutta la storia della salvezza è simile ad un pel-legrinaggio educativo, una sorta di viaggio peda-gogico lungo il quale Dio progressivamente educa ilsuo Popolo e lo prepara all’incontro col Figlio, tappae meta del nostro errare verso la salvezza”, LaChiesa individua proprio nell’emergenza educatival’orizzonte nel quale collocare gli sforzi perché lenostre comunità possano quotidianamente speri-mentare la forza sanante e liberante che scaturiscedall’incontro col Cristo e il suo Vangelo”. Per-correre la vita buona del Vangelo significaabitare il nostro tempo con lo spirito del pellegrino alquale il Signore chiede di compiere scelte respon-sabili alla luce della fede. Per-correre la vita buona del Vangelo significasvoltare per la strada verso il Regno equipaggiatidegli strumenti di viaggio necessari per giungere allameta. Per-correre la vita buona del Vangelo significa parte-cipare attivamente alla missione ricevuta dagli apo-stoli di andare e fare discepoli tutti i popoli, battez-zandoli e formandoli alla loro testimonianza. Per-correre la vita buona del Vangelo significa nonsoltanto rinnovare e ripensare il nostro cammino difede, ma sempre e comunque aumentare la qualitàdella nostra testimonianza.Per-correre la vita buona del Vangelo significa anchecorrere “verso e con” i fratelli che hanno bisognodella speranza per poter vivere il proprio presente. Per-correre la vita buona del Vangelo significadunque mettersi ancora una volta alla scuola diGesù, il Maestro buono che ha parlato e agitomostrando nella vita il suo insegnamento: «GesùCristo è la via, che conduce ciascuno alla piena rea-lizzazione di sé secondo il disegno di Dio. È la verità,che rivela l’uomo a se stesso e ne guida il camminodi crescita e nella libertà. È la vita, perché in lui ogniuomo trova il senso ultimo del suo esistere e del suooperare: la piena comunione di amore con Dio nell’e-ternità. Prima di tornare al Padre, Gesù promette aisuoi discepoli il dono dello Spirito Santo, attraverso ilquale continuerà la sua opera-educativa”. Il nostro percorrere la vita buona del Vangelo ci portainevitabilmente a varcare la Porta della fede (At14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio:è una porta sempre aperta che immette nellafamiglia ecclesiale mediante un cammino corrobora-to dalla duplice mensa della Parola e del Pane, e·plasmato dalla grazia che trasforma i cuori. Conqueste parole potremmo sinteticamente introdurre ecollegare gli ambiti formativi dell’associazione diquest’anno e le preziose indicazioni fornite dal Santo

Padre in occasione della Lettera Apostolica in formadi Motu Proprio “Porta Fidei” con la quale si indicel’Anno della fede. Sarà un tempo durante il quale lacompagine ecclesiale avrà la possibilità di riflettere evalutare la propria fede nel Signore Gesù, impostan-do un cammino di autentica e rinnovata conversionea Colui che è l’unico Salvatore del mondo; le tappefondamentali di questo pellegrinaggio che la Chiesaprosegue tra le persecuzioni del mondo e le conso-lazioni di Dio saranno: un rinnovato entusiasmo nel-l’annuncio del Vangelo e quindi una nuova evangeliz-zazione; una convinta confessione della propria fedecapace di far comprendere appieno quanto profes-sato, celebrato, vissuto e pregato; un’apertura spe-ciale alla grazia che agisce e trasforma il cuore del-l’uomo; una coraggiosa testimonianza della propriafede che sostenga e alimenti non solo la relazionepersonale con Dio, ma anche l’impegno pubblico diogni credente; una comune e vivace riscoperta deicontenuti fondamentali della fede espressi nel Cate-chismo della Chiesa Cattolica e tesi all’incontro sacra-mentale; una chiara consapevolezza del misterioso einsondabile intreccio tra santità e peccato che per-mea la storia della nostra fede; un intensificato eresponsabile impegno ecclesiale perché «la fedesenza carità non porta frutto, e la carità senza fedesarebbe un sentimento in balia costante del dubbio». Proprio quest’ultimo tema chiama in causa ciascunodi noi, personalmente e insieme, come associazionedi fedeli al servizio dei malati: la fede in Gesù Cristounico Salvatore ci spinge verso la gloria della resur-rezione senza rifiutare o rinnegare il passaggio attra-verso la croce. Sarà allora l’intera Unitalsi a soffer-marsi sulle finalità del proprio apostolato, sulleurgenze educative, sulla qualità del proprio servizio,affinché la nostra carismatica vicinanza al mondodella sofferenza possa arricchirsi degli spunti che ilSanto Padre Benedetto XVI - coadiuvato dall’Assem-blea Generale dei Sinodo dei Vescovi che si è riuni-to nel mese di ottobre 2012 - vorrà donarci sul temade La nuova evangelizzazione per la trasmissionedella fede cristiana. Ci accompagna in questo pellegrinaggio la BeataVergine Maria, la donna esemplare che «porge allaChiesa lo specchio in cui essa è invitata ariconoscere la propria identità, gli affetti del cuore, gliatteggiamenti e i gesti che Dio attende da lei. Conquesta disponibilità, ci poniamo sotto lo sguardodella Madre di Dio, perché ci guidi nel cammino del-l’educazione». A colei che ha risposto all’annunciodell’Angelo come Madre dei credenti affidiamo ilcammino della Chiesa e il nostro percorso formativoattraverso la Porta della fede!

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Incontro spirituale per volontari,pellegrini e disabili Signorelli Elena

I l 26 maggio l’UNITALSI ha organizzato l’incontrospirituale per volontari, pellegrini e disabili pressouna delle città più belle e spirituali d’Italia: ASSISI.

Tutti i partecipanti della sezione Romana-Laziale si sonoincontrati la mattina alla chiesa Santa Maria degli Angeliper avere il primo incontro di preghiera aiutati dall’assis-tente regionale don Gianni Toni. La messa è stata celebrata da un ex barelliere dell ‘UNI-TALSI (p. Domenico oggi vice assistente regionale uni-talsi per l’Umbria) che, con sua grande emozione, ci haraccontato la propria esperienza di quando era volon-tario, nonché del suo percorso personale per arrivaread essere oggi un padre spirituale, riuscendo in questomodo ad entrare nei cuori di tutti i presenti ed emozio-nando ancora di più chi ha avuto la possibilità e ilpiacere di conoscerlo prima della sua scelta di vita reli-giosa. Un successivo incontro di preghiera si è avuto ilpomeriggio presso la basilica di S. Chiara, dove

Una giornata ad Assisi con l’Unitalsisono tenute le spoglie della prima donna che seguìS. Francesco: santa Chiara e dove c’è stato un sec-ondo momento di raccoglimento spirituale. È stata una giornata carica di forti emozioni, che cihanno permesso di condividere quello che è nostroservizio tra i volontari stessi nonché tra i nostri amici incarrozza. Vedere negli occhi degli ammalati la gioia di poter pre-gare nella porziuncola, di poter vedere le spoglie diSanta Chiara ha reso qualsiasi fatica ci sia stata, degnadi essere vissuta. Assisi è un luogo speciale, dove si respira un’aria parti-colare, dove si sente una fortissima spiritualità in ogniangolo visitato. I suoi colori, i suoi profumi, il suo effetto sulle personenon può lasciar indifferenti. La carica sprigionata èabbagliante, qualcosa che sorprende ogni volta che cisi arriva. È sicuramente uno dei luoghi spirituali di piùforte intensità che fa entrare in ognuno di noi pace, per-

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mettendo allo stesso tempo di dimenticarsi dei dispiac-eri o dolori che ognuno di noi porta con sé. Permette di tirare fuori e di sfogare ogni nostra angos-cia, facendoci tornare a casa con una luce nell’ animoe negli occhi che ognuno di noi ha potuto vedere nell’altro. Non si può entrare in questa città e non sentirsi catturatida quello che rappresenta. Vivere queste emozioni conl’UNITALSI rende il tutto ancora più intenso, perché latua pace, la tua gioia, il tuo sentirti vivo è condiviso inogni momento della giornata con altri volontari: i piùgrandi hanno sempre qualche aneddoto simpatico eprofondo da raccontarti; i più piccoli ti emozionano conla loro meraviglia per la novità, per Assisi, per quello cheprovano per il semplice fatto di essere lì con la nostra

associazione. Non sono emozioni facilmente descrivibili perchébisognerebbe viverle, bisognerebbe vedere in primapersona cosa succede quando un disabile piange perla felicità di essere entrato nella porziuncola o di averpotuto vedere le spoglie di Santa Chiara, una donna adoggi amata profondamente per il suo animo caritatev-ole, che riesce ad entrare nei cuori di tutti. Purtroppo però il tempo non è stato infinito: verso le 16siamo dovuti ripartire per tornare nelle nostre case,pronti a testimoniare la nostra piccola ma importanteesperienza con l’unitalsi, con i nostri amici ammalati adAssisi. Sono anche incontri che permettono di intensificare lanostra fede e di renderci fratelli della famiglia UNITALSI.

Viaggiando insiemeAutorizzazione del Tribunale di Velletri n. 13 del 4-10-90

Direttore Responsabile: Tommaso RicciRedazione c/o: Don Gianni Toni - Viale G.de Chirico - LATINA - [email protected]

Amministrazione: Unitalsi - Via Lilio, 62 - ROMAFoto: Viron - Medici - Grafica e Stampa: “Nuova Grafica 87 srl” PONTINIA (Lt) - Tel. 0773.86227

P. Domenico Spagnoli, vice assisstente regionale dell’Umbria, presiede la S. Messa

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D omenica 16 settembre è stata davvero unabellissima giornata per l’Unitalsi laziale!Unsole splendido ha dato il benvenuto a più

di 800 persone che hanno risposto all’invito, peraltro pubblicizzato anche su questa rivista, di vivereuna giornata di preghiera e fraternità nel santuariodedicato alla Madonna di Fatima. La S.Messa celebrata a mezzogiorno da don Gian-ni con don Angelo degli Aziendali e don Maurizio diAnagni, ha dato la possibilità a molti di arrivare concomodo (da Viterbo in bus e così con due bus emacchine da Roma) e da tanti altri posti dellaregione ma, purtroppo, anche con le assenze com-plete di partecipanti da parte di alcune sotto-sezioni! Una cosa graditissima da molti è stata la cele-brazione liturgica accompagnata da un’orchestra di

venticinque elementi giovani, provenienti da Latinache nel pomeriggio, dopo il pranzo a sacco che hapermesso anche lo scambio di panini e dolci, hannotenuto un concerto con pezzi di musica classicariscuotendo un successo strepitoso! Il Vescovo Mauro Parmeggiani, che non ha volutomancare e che ha animato il rosario meditato ha giàanticipato la sua partecipazione al pellegrinaggio diagosto dell’anno prossimo!.Occorre però fare in modo che tutti siano presenti aquesti momenti per sfatare quel saluto che non sideve più sentire alla fine di un pellegrinaggio quan-do si arriva a Roma Ostiense: “Arrivederci all’annoprossimo”! No, non più ma ... arrivederci alla prossi-ma attività!!! E l’attività dopo quella della preghiera è stata unadomenica passata a Reinbow-fantastic land di Val-

Giornata di preghiera e fraternità nel santuariodedicato alla Madonna di Fatima

Giornata di spiritualità a S. Vittorinoe... su e giù per le montagne russe!!!

...gli altri 600 erano sulle giostre!

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montone, domenica 7 ottobre. I numeri? Seicento persone con qualche sotto-sezione che neanche in questa occasione ricreativasi è “svegllata” dal suo torpore! In compenso sono stati molti i bambini presenti maanche molti amici ammalati, con l’infanzia terminatada un bel pezzo!!! Inutile nascondersi le emozioni sulle grandissime

montagne russe e le paure di altri a non salirvi(compresa Preziosa e don Gianni!). Anche qui la S. Messa a mezzogiorno celebrata da don Gianninel teatro del Parco ha ricordato a molti che ladomenica è “il giorno del Signore”. Ovviamente la foto che possiamo vedere raccoglieuna minima parte dei partecipanti. Gli altri? Occu-patissimi a ... divertirsi!

“Anche tu pere v a n g e l i z -zare il mon-

do”: il Signore ce l’haanche con te. La suamano tesa ti ha indi-viduato nella folla. Einutile che tu finga dinon sentire, o tinasconda per non fartivedere. Quell’indice tiraggiunge e ti inchiodaa responsabilità pre-cise che non puoiscaricare su nessuno.“Anche tu”. Perché il

mondo è la vigna del Signore, dove egli ci mandatutti a lavorare. A qualsiasi ora del giorno. Non pre-occuparti: non ti si chiede nulla di straordinario.Neppure il tuo denaro: forse non ne hai.

E quand’anche ne avessi, e lo donassi tutto, nonavresti ancora obbedito all’intimo comando del Sig-nore. Si chiede da te soltanto che, ovunque tu vada,in qualsiasi angolo tu consumi l’esistenza, possadiffondere attorno a te il buon profumo di Cristo.Che ti lasci scavare l’anima dalle lacrime dellagente. Che ti impegni a vivere la vita come un donoe non come un peso.Che ti decida, finalmente, a camminare sulle vie delVangelo, missionario di giustizia e di pace. Esprimiin mezzo alla gente una presenza gioiosa, audace,intelligente e propositiva.Se vi dicono che afferrate le nuvole, che battetel’aria, che non siete pratici, prendetelo come uncomplimento. Non fate riduzioni sui sogni. Non prat-icate sconti sull’utopia.Se dentro vi canta un grande amore per Gesù Cristoe vi date da fare per vivere il Vangelo, la gente sichiederà: “Ma cosa si cela negli occhi così pieni distupore di costoro?”

“Anche tu per evangelizzare il mondo” Don Tonino BelloServi inutili a tempo pieno

Lente d’ingrandimento

“A

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N ella mente di tanti sorge sempre unadomanda: “Occorre recarsi in pellegri-naggio ad un santuario per trovare la

forza spirituale”? Perchè molti vanno ogni anno aLourdes o a Fatima? Perchè vi ritornano? Mi sembra quanto opportuno rispondere a questeprime obiezioni che anche qualche amico lettorepotrebbe avere nella sua mente prima di procederecon il racconto delle apparizioni ed il racconto distorie di uomini e donne che grazie a Lourdeshanno cambiato la loro vita spirituale e non solo! Cercherò quindi di dare una risposta attraverso unbrano ad hoc, scritto dallo scrittore francese cattoli-co e premio Nobel per la letteratura nel 1952 edanche lui autore di un libro romanzato su Lourdes: “La parola di Cristo sugli adoratori in spirito e veritàfu rivolta a una donna, accanto a un pozzo. Pensi

Occorre recarsi in pellegrinaggio ad unsantuario per trovare la forza spirituale?

Pregare con un pellegrinaggio... perché?forse che, dopo la partenza del Salvatore, quelladonna e i Samaritani che avevano creduto in lei nonsiano spesso ritornati in quel luogo? Allorchè tutto fu consumato e il mistero di Gesù furivelato, si può forse dubitare che quella peccatricepentita sia andata là ad inginocchiarsi e a pregare? Pregava” in spirito e verità” ma le sue ginocchia toc-cavano quella terra che i piedi del Cristo avevanocalpestata; la sua fronte si appoggiava dove si erariposato. Nel 1858, una ragazzina ha detto di aver visto qui laMadre di Gesù; ha scavato con le mani la terra dellagrotta e una sorgente nascosta ha cominciato asgorgare. Degli infermi sono stati guariti. Credi forse che glialtri, tanti altri, non sarebbero venuti qui? Così aLourdes la grazia dà appuntamento ai corpi soffer-

Don Gianni con la nipote di suor Lucia di Fatima

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C on diversi amici della primafila, guidati spiritualmente daun ottimo don Andres, dal

giorno 11 al giorno 18 ottobre scorso,abbiamo effettuato il nostro pellegri-naggio a Fatima ed a Santiago diCompostela in coincidenza con il 13ottobre, giorno nel quale, 95 anni fa,ebbe luogo il c.d. miracolo del sole.Questa esperienza ci ha fatto com-prendere, ancora una volta, che ilsenso del vero pellegrinaggio, non stain una forma di gita turistico - religiosa,bensì in un vero cammino di Fede; uncammino di liberazione dalla schiavitùdel peccato ; un cammino che condu-ce ad un’adesione piena al volere diDio; un ripercorrere, a ritroso, la pro-pria vita inoltrandosi nella propriacoscienza per entrare in quel desertosconfinato dove, nel profondo silenzioe nella quiete si incontra Dio.

Dott. Franco Mariani

L’Unitalsi di Sora a Fatima e Santiago

enti, alle anime ferite dal peccato. E’ già moltovenire qui, è un primo movimento di fede: “Tutto èpossibile se credi”... io credo, Signore ma soccorri-mi nella mia incredulità ... Il pellegrinaggio mette in movimento la poveramacchina umana, è una partenza, una messa inmarcia. La rete che il Cristo getta nel mare dell’u-manità risale carica di persone concrete, non solodegli spiriti, ma delle creature al contempo spirito evita. Il Cristo non ci divide, non ci mutila: è tuttointero che ogni credente in Lui è gettato nel fiumedella Grazia. La materia non è rigettata, iI sensibile non è dis-prezzato. Il Cristo vuole che un po’ di fango dellaterra tocchi gli occhi del cieco che vuoi guarire. E’ sulla materia, è su un pezzo di pane, è su unacoppa di vino che Egli pronuncia le parole. Insom-ma anche il pellegrinaggio fa parte della materialitàdel cristianesimo: questo non è uno spiritualismo,compreso solo da pochi eletti in grado di elevarsi aldi sopra del mondo, è un fatto di carne e di sangue

nel quale c’è posto per tutto quanto è umano. Non lo si ripeterà mai abbastanza, minacciati comesiamo dalla riduzione della fede a un’ideologiaastratta: “Il Verbo si è fatto carne ed è venuto adabitare in mezzo a noi”. Noi, dunque, noi che per esprimere, vivere, testimo-niare la fede in quel Verbo abbiamo bisogno anchedi indossare le scarpe, iI mantello, iI cappello delpellegrino e metterci nella polvere e nel fango dellestrade, camminando verso un luogo dove l’incontrocol Sacro sia privilegiato.” Tutta questa lunga citazione del cattolico Mauriac èanticipata e riassunta nell’invito della S. Vergine allapiccola Bernadette quando nell’Apparizione dimartedì 2 marzo 1858, Ia tredicesima, gli disse:“Vada a dire ai sacerdoti che si venga qui in proces-sione e che si costruisca una Cappella”. E da quel giorno più di settecentocinquanta milionidi persone si sono portate alla vecchia roccia diMassabielle a Lourdes e per la stragrande maggio-ranza di loro quel viaggio ... gli ha cambiato la vita!

Giovanni Fidenzi ci ha lasciato il 10 Luglio2012.Era nato a Roma il 3 Aprile 1955 e subitoabbandonato dalla mamma. Per dodici anniè stato ospite dell’ottavo padiglione di SantaMaria della Pietà (manicomio). Nel 1967 èentrato al Don Guanella dove ha trovato lasua vera famiglia. Ben voluto da tutti, erabravo nella recitazione, nel canto, amavaascoltare la radio, specialmente quella vati-cana. Per questo sapeva imitare con bravurai vari Papi: da Giovanni XXIII a BenedettoXVI.Amava molto gli amici dell’Unitalsi di Roma,Frascati, Fregene, Riano, S. Paolo conosciutiduranti i numerosi viaggi fatti a Loreto, Lour-des, Fatima.Nella sua breve malattia, pur molto dolorosa,non si lamentava, l’unico desiderio era di tor-nare a casa dai suoi compagni, operatori,sacerdoti. Ha lasciato un vuoto nelle personeda lui amate.

Giovanni Fidenzici ha lasciati

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UNIONE NAZIONALE TRASPORTI AMMALATI A LOURDES

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Aut. n. DB/SSIC/E8170 del 03/04/2002

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È vero:viviamo una crisiparticolarmentesentita da tutti

in campoeconomico.

Proviamo a pensarea chi è provato

dalla vitafin dalla nascita.Una tua offerta

potrà aiutarei bambini

che ogni annoaccompagniamo

a Loreto.Grazie a quanti

non si limiterannoa girare pagina...

Auguri di unSanto Natale edun sereno 2013

alla grande famigliadell’Unitalsi Laziale

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La Grotta sommersada tre metri di acqua

F inalmente la stagione deipellegrinaggio della nostrarealtà romana/laziale stava

andando verso la conclusione condue pellegrinaggi: il primo dal 17 al22 con un treno stracolmo ed un voloaereo ed il secondo, dal 21 al 27 condue treni ed un aereo!La cosa più straordinaria è per laquale si era creato un clima di gran-de attesa a Lourdes ed anche inFrancia era l'arrivo con il pellegri-naggio del reliquiario del beato Gio-vanni Paolo II, gentilmente messo anostra disposizione dal PontificioConsiglio per gli operatori sanitari,per ricordare il secondo anno dellabeatificazione di Karol Wojtila.Il primo pellegrinaggio aveva iniziatoi suoi giorni con l'impegno e la parte-cipazione di tutti che desideravanoconoscere e riscoprire ciò che laS.Vergine aveva affidato alla piccolaBernadette.I primi due giorni erano andatisecondo il programma stabilito.Venerdì il fiume Gave si era alzato almattino ma non tanto da preoccupa-re noi pellegrini inesperti che guar-davamo al fiume come sempresenza nessun presagimento...Il programma prevedeva per venerdìpomeriggio la S. Messa alle ore14,30, la foto ricordo davanti la Basi-lica del Rosario, la partecipazionealla recita del rosario alla Grotta perle 18 e la via crucis per il personalealle 21,30.Dopo la S. Messa in S. Bernadette siamo usciti perandare verso la Grotta ma i ponti gemelli non eranotransitabili: dei volontari ne impedivano l'accesso.Ovviamente il rosario delle 18 lo abbiamo seguitodal televisore del salone grande al piano zero delSalus ma... era una registrazione dei giorni prece-denti.Intanto davanti al Salus il Gave correva e si... gon-

A big rain... ha detto stop!

fiava. Davanti alla Grotta era vietato passare e iltraffico era bloccato dalle grandi arcate.La Via Crucis per i volontari è stata rimandata algiorno dopo... Così, con l'acqua che non ci lascia-va siamo andati a letto.Al sabato mattina l'acqua non ha mai smesso discendere mentre il fiume Gave era sempre più alivello alto e le porte del santuario intorno alle 10sono state completamente chiuse.

Don Gianni ToniAssistente Ecclesiastico Regionale

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zione Civile francese invitava alasciare Lourdes.Per le persone preposte alla dire-zione del pellegrinaggio è stato untuor de force e di nervi incredibi-le... e da non poter raccontare!.Occorre dire loro grazie ed ungrande grazie a Silvie Tempia, cheha prestato la sua opera al di làdel tempo di lavoro e dei suoicompiti assegnati.Unica persona del Salus che giàdal venerdi abbiamo visto presen-te e pronta a cercare soluzioni coni responsabili della romana/laziale.Finalmente si è arrivati alla solu-zione di far ripartire l'aereo inserata e il treno al mattino delladomenica e la decisione, affidataalla presidente di sezione, Prezio-sa Terrinoni, di annullare o meno ilsecondo pellegrinaggio!Così è finita la stagione dei pelle-grinaggi, iniziata in aprile con ilrientro di un bambino del Gemelliin aereo in mezzo a delle difficoltàe la conclusione arrivata per agen-ti atmosferici.E' inutile nasconderci che in moltici siamo chiesti: "Perchè"?E la risposta abbiamo voluto tro-varla proprio nel messaggio dellaS. Vergine: "Penitenza, penitenza,penitenza".Quella penitenza che oggi più chemai dobbiamo mettere in pro-gramma in questo anno appenaaperto dal S. Padre e dedicato alla

riscoperta della fede, quella fede che deve essererinnovata e riscoperta ma soprattutto fatta riscopri-re!Da queste pagine mi sembra bello annunciare chequella reliquia del S. Padre farà il giro delle nostresotto-sezioni per momenti di preghiera, catechesiper aiutarci nel cammino e nella testimonianza dellefede forti delle prime parole che il S. Padre dissequel lontano 22 ottobre il giorno del suo insedia-mento nella sede di Pietro "Non abbiate paura, apri-te, anzi spalancate le porte a Cristo"!Quella paura che aveva preso molti di noi davanti atre metri e mezzo di acqua che avevano coperto lagrotta e non solo lasciando scoperte solo pochecandele del grande candelabro della grotta quasi aricordare le parole del vangelo: "Voi siete la luce diCristo...".

Noi abbiamo deciso di andare a celebrare la S.Messa alla Chiesa parrocchiale (che ha anche ilricordo del fonte battesimale di S. Bernadette) e quisi è dovuto affrontare più di qualche sorella e barel-lieri contrari a questa scelta.Il risultato è stato che vi hanno preso parte piùmalati del giorno precedente alla Messa nella Chie-sa di S. Bernadette!E' stata una bella celebrazione con il rinnovo dellepromesse matrimoniali e per la prima volta tantihanno potuto vedere dove S. Bernadette è divenutafiglia di Dio con il battesimo.La visita è poi continuata passando davanti alCachot e rientrando tutti per il settimo piano delSalus.Dalle ore dodici in poi è stato un crescere del fiumee di problemi! Intorno alle 14 è arrivato l'ordine delSindaco di sgombrare gli hotel a rischio e la Prote-

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“Come mai la gente sente forte attaccamentoe devozione alla Madonna?” Alessandro Pinna

Presidente Unitalsi sotto-sezione di Roma

I l 22 ottobre è la festa liturgica del Beato Gio-vanni Paolo II. Era in programma di viverla aLourdes, visto che cadeva in coincidenza del

pellegrinaggio più importante per la sezione roma-na-laziale.E' stato così che il creativo d. Gianni Toni si è messoin testa di portare una reliquia del Papa a Lourdescome "ritorno" ideale dopo quell'ultimo pellegrinag-gio che in vita il Papa avevafatto proprio a Lourdes!Tutto era pronto: la stampadi Lourdes aveva invitato ilourdesi a partecipare allamessa internazionale del 24dove la reliquia sarebbestata esposta in S. Pio X.Per questo avevamo avutoaddirittura a disposizione lareliquia custodita presso ilPontificio Consiglio per glioperatori sanitari!Ma l'inondazione del fiumeGave ha cancellato tutto!Il primo dei nostri pellegri-naggi presente a Lourdesdurante l'inondazione, havisto amaramente il fiumesalire, la grotta inondata edil pellegrinaggio riprenderela via forzata del ritornodopo soli due giorni!Ma nonostante tutto ciò si èvoluto, come Roma unital-siana, vivere la festa liturgi-ca del papa beato presso laparrocchia S. Maria delleGrazie con la disponibilità epartecipazione dell'assi-stente di sotto-sezione donRomano De Angelis.La chiesa era piena alle16,30 quando d. Romano èentrato con Gesù eucarestiaaccompagnato da d. Gianni

e don Giulio.Dopo l'adorazione vi è stata la S. Messa presiedutada d. Gianni che nell'omelia ci ha fatto rivivere queimomenti dell'inondazione, lo smarrimento dei pelle-grini e le lacrime di tanti nel dover in fretta abbando-nare Lourdes... senza un saluto o almeno una visitaalla Grotta.

Una festa... alternativa

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E, come a Lourdes, la statuadella fiaccolata ha fatto ilsuo ingresso alla fine dellacelebrazione eucaristicacon un momento tutto maria-no, la chiesa illuminata dallesole fiaccole e Lei che illu-minata di luce sembravarassicurarci nelle nostre titu-banze!Molte erano le persone pre-senti che dovevano esserein quel pellegrinaggio e cheavevano gli occhi umidi..Ma lei ha permesso anchequesto e, come diceva unoscrittore francese Bernanos:tutto è grazia.Vogliamo vederla così questo pellegrinaggio man-cato che certamente agli occhi di Dio avrà un suosignificato.L'8 dicembre e l'11 febbraio saranno due date alter-native per poter raggiungere Lourdes in pellegri-naggio.Per tutti però l'impegno a vivere il proprio credo e

con nelle orecchie la voce proprio di Giovanni PaoloII, quelle stesse parole che sono risuonate nella Par-rocchia di S. Maria delle Grazie quando il reliquiarioha fatto il suo ingresso: "Non abbiate paura...".E noi continueremo a fidarci di Dio e della vergineconfidando nella protezione del "nostro Vescovoromano"!

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Una settimana di fede e solidarietàa Lourdes

Dal 26 al 31 Agosto ho parteci-pato, assieme ai seminaristidella diocesi di Tivoli e al nostroVescovo mons. Mauro Parmeg-giani, al pellegrinaggio a Lour-des organizzato dalla sezioneromana-laziale dell’Unitalsi.Quando mi è stato chiesto discrivere qualche riga sull’espe-rienza fatta, è come se fossi sali-to nuovamente sul “treno bian-co”, che dalla stazione Ostienseci ha condotto fino a Lourdes,amena cittadina che sorge allependici dei Pirenei, dove 154anni fa la Madonna è apparsaalla piccola Bernadette Sobi-rous. E’ difficile riconoscere nellatrafficata ed attrezzata cittadina odierna i tratti di quelpaese povero e sperduto, fatto oggetto dell’amore edella predilezione divina che ha vissuto una parabolastorica simile a quella dell’umile villaggio di Galilea,Nazareth, dove l’angelo Gabriele apparve alla vergineMaria, annunciando la venuta del Salvatore.Forse è questa la prima operazione da fare appenaarrivati; mettere da parte gli orpelli e le cerimonie dicui a volte siamo sazi e gustare il silenzio ricco diparole e di consolazione che si respira, sostando inpreghiera davanti alla grotta di Massabielle. Confes-so che all’inizio del pellegrinaggio non ero particolar-mente entusiasta, forse perché già ero stato a Lour-des nel 2008 ma in quell’occasione non avevo vissu-to l’esperienza con grande consapevolezza; vivereinvece l’esperienza con l’Unitalsi, a contatto con ildolore e la sofferenza, mi ha aperto una nuova pro-spettiva. Dolore e sofferenza non sono astrazioni, mali ho visti incarnati nei volti di tante persone chehanno affrontato questo “viaggio della speranza” per

Preti domani

I l vescovo di Tivoli, mons. Mauro Parmeggiani, ricordando l’inizio della sua vocazione sacerdotale, que-st’anno ha pensato di portare tutti i seminaristi della sua diocesi per una settimana di fede e solidarietà aLourdes. Ricordando le parole del fondatore dell’Unitalsi che al termine di quel viaggio senza fede disse:

“Se Lourdes ha fatto bene a me, farà bene anche agli altri” proponiamo appunto la riflessione che ci confidauno dei seminaristi che vi hanno preso parte. (G.T.)

affidare tutta la loro vita a Maria, madre di Gesù emadre nostra, e lì ho compreso il grande miracoloche la Madonna ha operato e continua ad operare aLourdes; la presenza costante ed operativa di Diodentro di noi.Santa Bernadette questo l’aveva capito bene e ci haofferto un esempio affinchè noi facessimo altrettanto.La mia memoria torna così grata ai momenti forti dipreghiera vissuta, dalla suggestiva fiaccolata auxflambeaux alla via Crucis notturna, guidata dalla vocerassicurante di don Gianni Toni, e a tutte le personeche hanno condiviso con me questa esperienza cosìcoinvolgente. Tutto questo mi ha radicato sempre dipiù nel proposito di donare la mia vita al Signore nelsacerdozio e mi sono ripromesso di tornare, almenouna volta l’anno a Lourdes, lì dove, sotto lo sguardomaterno di Maria, le storie di milioni di persone comerivoli d’acqua si fondono insieme come un unicofiume, il fiume della misericordia divina che diventaStoria di amore di Dio con ogni uomo.

Il Vescovo con i seminaristi ed alcuni... infiltrati

Mino BartoliniSeminarista di Tivoli

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I l 16 giugno scorso è nata ufficialmente la sotto-sezione dell'Unitalsi nell'Arcidiocesi di Gaeta. Peranni ed anni molti di questa Diocesi hanno parte-

cipato ai pellegrinaggi dei treni bianchi aggregandosialla sotto-sezionedi Latina.A dare inizio atutto fu l'alloraparroco in Fondidon Giulio Peppeinsieme ad Anto-nio Giardino.Per tanto tempoquello è stato untandem che haportato a Lourdescentinaia di per-sone ogni anno,sopratutto nelmese di settem-bre con il pelle-grinaggio nazio-nale.A don Giulio sub-entrò don GuerinoPiccioni con unapresenza sempre più allargata di partecipanti daparte di tutta la Diocesi.Finalmente, ora che il numero dei soci volontari effet-tivi ha raggiunto un bel numero, dietro richiesta uffi-ciale dell'Arcivescovo di Gaeta Mons. BernardoD'Onorio, si è dato inizio alla nascita ufficiale dellasotto-sezione diocesana con la delibera della sederegionale a firma di Preziosa Terrinoni. Ma Gaeta, inun certo qual senso, lo spirito di Lourdes l'ha vistonascere proprio nel suo humus naturale.E' qui che il Papa Pio IX, pregando nella cappellad'oro che si trova nella chiesa dell'Annunziata davan-ti alla bellissima tela che raffigura Maria l'Immacolata,fu ispirato nel proclamare il dogma dell'ImmacolataConcezzione che fu da lui proclamato nell'anno 1858con la bolla "ineffabilis Deus".Quattro anni dopo la S. Vergine alla piccola Berna-dette Soubirous confidava ciò che il Papa aveva

dichiarato quattro anni prima: "Io sono l'ImmacolataConcezione". Eppure la nascita ufficiale di questareraltà unitalsiana è stata l'ultima nella nostra regione!Il 16 giugno, nel pomeriggio la statua pellegrina della

fiaccolata di Lour-des per l'occasio-ne è stata portataa Gaeta accom-pagnata dall'assi-stente regionaled. Gianni Toni coni membri del con-siglio regionale.Ad accoglierlanella piazza dellungomare, oltrea tanti unitalsianied ex pellegrinianche una fanfa-ra dei bersaglieri!La S. Messa pre-sieduta dall'Arci-vescovo nellaChiesa dell'An-nunziata con labenedizione dello

stendardo della sotto-sezione hanno fatto di quelmomento un fatto storico che sarà ricordato da tutti ipresenti e non solo.Emozionante è stato il momento del "ringraziamento"per questa nuova realtà con il passaggio di tutti i pre-senti nella vicina cappella d'oro.Il pellegrinaggio di settembre ha visto sfilare a Lour-des, per la prima volta, lo stendardo della sotto-sezio-ne con qualche partecipante emozionatissimo!La stagione dei pellegrinaggi è stata chiusa quest'an-no con la partecipazione di quaranta persone anchein Terra Santa accompagnati dall'assistente di sotto-sezione, don Guerino. Auguri cari quindi ai fratelli esorelle gaetani perchè il loro cammino nei prossimimesi sia segnato dalle scelte mature di un consiglio edi una presidenza diocesana locale, mentre il com-missariamento come prevede lo statuto è stato affida-to a Pino Cardinali ex presidente di Latina.

Sottosezione dell’Unitalsinell’Arcidiocesi di Gaeta

Gaeta: la città dell’Immacolata

Il personale della neo sottosezione di Gaeta a Lourdes

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Con tanto tempo in anticipo vi comunichiamo gli appuntamenti della nostra real-tà regionale, chiedendo ad ogni unitalsiano di partecipare e di far partecipare.Date nelle quali le sottosezioni si sono impegnate a non organizzare attività con-comitanti.

Prendi nota...

9/10 Marzogiornata di sensibilizzazione e di autofinanzia-

mento con la vendita degli ultivi bonsai.

21 Aprilegiornata di spiritualità pressol’Abbazia di Montecassino.

7 Settembregiornata di spiritualità pressoil Santuario “Madonna di Fatima”di S. Vittorino - Tivoli. Sarà presente ilreliquiario del beato Giovanni Paolo II

19 Maggiogiornata di spiritualità presso il

Santuario di Greccio (Rieti) dove SanFrancesco ha creato il presepe.

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Prossimamente per la Casa Editrice Shalomsarà in libreria di Don Gianni Toni:“Lourdes... mi ha cambiato la vita”

Nuove storie raccontate da pellegrini e ammalatie con il racconto da parte di uno degli infermieri

che hanno assistito Giovanni Paolo IInegli ultimi mesi della sua vita terrena.

L’ a stagione dei pellegrinaggi si presentava per que-sta stagione ricca come non mai! Da un pellegrinag-gio solo si sarebbe

passati in quest'anno a duepellegrinaggi e con la parteci-pazione di ben 162 persone!A ciò bisogna aggiungereuna bellissima iniziativa natadalla mente del nostro donGianni: porre una lapide nellacappella al lago di Tiberiadedove Gesù diede il servizio di"pascere le pecore": il manda-to papale! Perchè allora nonporre su quelle pietre diTabga una lapide con il "gra-zie" della città e dell'Unitalsi diRoma per il dono della fedeportato a Roma da Pietro?Il tutto sembrava una cosa davivere "in famiglia".Ma una volta sparsa la noti-zia, il 23 novembre ben 86persone avrebbero parteci-pato a quel "grazie" per ildono della fede e tra questi il Sindaco di Roma, on. Gianni Ale-manno, il Patriarca ed il Custode di Terra Santa, il Nunzio Apo-stolico di Terra Santa e l'ambasciatore italiano in Israele, oltreai responsabili nazionali Unitalsi! Un primo pellegrinaggio siera portato laggiù dal 5 al 16 novembre con tappe anche inGiordania sul monte Nebo, Madaba, Jerash, Amman e Petra.Persone che hanno portato con sè qualche centinaio di chili divestiti per bambini e piccole offerte per qualche goccia di soli-darietà verso il Catithas Baby bostila, la Creche, Casa S. Anto-nio. Là dove il mare dei bisogni sembra non avere argini!Settantasei persone tornate contente ma con negli orecchi ilsibilo notturno di aerei militari isrraeliani in volo su Gaza.

All'ultimo momento, lunedi 19, il pellegrinaggio del "grazie aPietro"è stato annullato o meglio rimandato per la fine di gen-

naio. Il motivo è certamente noto a tutti: Gaza sotto bombarda-mento con più di 100 morti! Quando si vive come le galline ingabbia, mentre il mondo resta a guardare e si limita a far usci-re proclami sterili ed inutili con Gaza che la concentrazione delpiù alto numero di abitanti per chilometro quadrato rispetto atutto il mondo, non è giusto lanciare razzi contro qualcuno maè comprensibile! Come Unitalsi abbiamo messo in programmatre pellegrinaggi per il 2013 e tornare laggiù per dire ai nostrifratelli di fede: non vi lasciamo soli! Laggiù sono le nostre radi-ci. Laggiù vogliamo operare per poter riascoltare presto ilcanto che fu fatto quella notte di Natale da parte degli angeli"Gloria a Dio e pace agli uomini che Dio ama".

Terra Santa.... terra senza pace!

L

Il gruppo di Terra Santa dal 6 al 16 Novembre

Se vuoi, ogni anno a Giugno,puoi aiutarci a far sorridere

tanti bambini specialirispondendo con la tua generosità.

È un sogno che si concretizzada 38 anni...

...aiutaci a continuare!

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