2010 - Maggio - FEGIME News

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Anno I - Numero 6 - maggio 2010 www.fegime.it C on circa 724 MW installati nel 2009 il fotovoltaico in Italia ha rag- giunto una capacità cumulativa di circa 1.142 MW a fine dello scorso anno, con oltre 71.000 impianti realizzati (39.500 nel solo 2009). Questi sono alcuni dei dati presentati all’Italian Pv Summit 2010 di Verona da Gerardo Montanino, direttore operativo del GSE (Gestore Servizi Elettrici), l’ente che cura tutta la macchina del conto energia in Italia. Montanino ha spiegato che le nostre tar- iffe in conto energia si mantengono su livelli molto elevati se considerate per l’intero periodo incentivante e in base al buon livello di insolazione del nostro paese. «Si è provato a compararle con quelle di paesi europei – ha detto - e si è potuto valutare che per i piccoli impianti residenziali (fino a 3 kW), fatto 100 il red- dito guadagnato in Italia, quello ottenibile con le tariffe tedesche è pari alla metà, in Spagna è di 76 e in Francia è di 58,6». Se si portano a confronto gli impianti com- merciali sopra i 20 kW di potenza, questo rapporto non differisce di molto, ad ec- cezione per la Spagna che è poco sotto al nostro paese, mentre in Germania il valore si attesta intorno a 43,3 e in Francia a 65,4. La prossima riduzione degli incentivi prevista a partire dal gennaio 2011, darà una accelerazione alle installazioni nel 2010, soprattutto nella seconda parte dell’anno. «Crediamo che a fine 2010 ar- riveremo in Italia a 2.500 MW, con un totale di almeno 130 mila impianti fo- tovoltaici e una produzione annuale che si attesterà intorno ai 2 miliardi di chilowattora», ha detto Montanino. Una crescita che si avvertirà anche nelle risorse dedicate agli incentivi in conto energia: «mentre nel 2009 la quota annu- ale è stata pari a 292 milioni di euro, nel 2010 dovrebbe toccare gli 800 milioni di euro», ha aggiunto il responsabile del GSE. Tra gli altri dati statistici forniti dal GSE è interessante sottolineare come il 12% della potenza fotovoltaica totale in- stallata in Italia si sia registrata in Puglia e che finora il 93% degli impianti è parzial- mente o totalmente integrato in strutture edilizie; questa percentuale scende a 65% . I l commissario europeo all’Energia Gunther Oettinger ha an- nunciato nuovi fondi per comuni ed enti locali che si impeg- nano a tagliare i consumi energetici e che l’’importo comples- sivo potrebbe raggiungere i 150 milioni di Euro. L’annuncio arriva in concomitanza con la cerimonia di firma del Patto dei Sindaci, che vede coinvolti 500 sindaci che si impegnano a ri- durre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 nelle proprie città. “Stiamo elaborando una proposta - ha detto Oettinger - per mettere a disposizione dei comuni europei un fondo destinato a moltiplicare i progetti concreti per l’efficienza energetica”. Ha poi aggiunto”La prossima settimana sapremo quanto denaro non verrà speso nel quadro degli interventi di mitigazione della crisi economica, una cifra fra i 115 e 150 milioni di euro. Fare- mo quindi la proposta di stornare queste risorse per i comuni”. Sempre sul fronte dell’efficienza energetica, ha affermato Oet- tinger, la Commissione europea sta preparando una strategia ad hoc, ‘’con un capitolo sulle misure a livello locale e regionale’’. > I consumi di casa tenuti sotto controllo...............2 > Interventi efficienza energetica per 7,8.mld.......3 > 12 milioni di impianti non a norma.......................4 > Angolo dei produttori............................................... 5 > Focus: Incentivi............................................................ 6 CONTENUTI A FINE 2010 SI ARRIVERÀ A 2500 MW FOTOVOLTAICI

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Anno I - Numero 6 - maggio 2010 www.fegime.it

Con circa 724 MW installati nel 2009 il fotovoltaico in Italia ha rag-giunto una capacità cumulativa di circa 1.142 MW a fine dello scorso

anno, con oltre 71.000 impianti realizzati (39.500 nel solo 2009). Questi sono alcuni dei dati presentati all’Italian Pv Summit 2010 di Verona da Gerardo Montanino, direttore operativo del GSE (Gestore Servizi Elettrici), l’ente che cura tutta la macchina del conto energia in Italia.Montanino ha spiegato che le nostre tar-iffe in conto energia si mantengono su livelli molto elevati se considerate per l’intero periodo incentivante e in base al buon livello di insolazione del nostro paese. «Si è provato a compararle con quelle di paesi europei – ha detto - e si è potuto valutare che per i piccoli impianti residenziali (fino a 3 kW), fatto 100 il red-dito guadagnato in Italia, quello ottenibile con le tariffe tedesche è pari alla metà, in Spagna è di 76 e in Francia è di 58,6». Se si portano a confronto gli impianti com-merciali sopra i 20 kW di potenza, questo rapporto non differisce di molto, ad ec-cezione per la Spagna che è poco sotto al nostro paese, mentre in Germania il valore si attesta intorno a 43,3 e in Francia a 65,4.La prossima riduzione degli incentivi prevista a partire dal gennaio 2011, darà una accelerazione alle installazioni nel 2010, soprattutto nella seconda parte dell’anno. «Crediamo che a fine 2010 ar-riveremo in Italia a 2.500 MW, con un totale di almeno 130 mila impianti fo-tovoltaici e una produzione annuale che si attesterà intorno ai 2 miliardi di chilowattora», ha detto Montanino.Una crescita che si avvertirà anche nelle risorse dedicate agli incentivi in conto energia: «mentre nel 2009 la quota annu-ale è stata pari a 292 milioni di euro, nel 2010 dovrebbe toccare gli 800 milioni di euro», ha aggiunto il responsabile del GSE. Tra gli altri dati statistici forniti dal GSE è interessante sottolineare come il 12% della potenza fotovoltaica totale in-stallata in Italia si sia registrata in Puglia e che finora il 93% degli impianti è parzial-mente o totalmente integrato in strutture edilizie; questa percentuale scende a 65% .

Il commissario europeo all’Energia Gunther Oettinger ha an-nunciato nuovi fondi per comuni ed enti locali che si impeg-nano a tagliare i consumi energetici e che l’’importo comples-sivo potrebbe raggiungere i 150 milioni di Euro. L’annuncio

arriva in concomitanza con la cerimonia di firma del Patto dei Sindaci, che vede coinvolti 500 sindaci che si impegnano a ri-durre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 nelle proprie città.“Stiamo elaborando una proposta - ha detto Oettinger - per mettere a disposizione dei comuni europei un fondo destinato a moltiplicare i progetti concreti per l’efficienza energetica”. Ha poi aggiunto”La prossima settimana sapremo quanto denaro non verrà speso nel quadro degli interventi di mitigazione della crisi economica, una cifra fra i 115 e 150 milioni di euro. Fare-mo quindi la proposta di stornare queste risorse per i comuni”.Sempre sul fronte dell’efficienza energetica, ha affermato Oet-tinger, la Commissione europea sta preparando una strategia ad hoc, ‘’con un capitolo sulle misure a livello locale e regionale’’.

DALL’EUROPA, 150 MILIONIPER L’EFFICIENZA ENERGETICA

Fegime News

> I consumi di casa tenuti sotto controllo...............2

> Interventi efficienza energetica per 7,8.mld.......3

> 12 milioni di impianti non a norma.......................4

> Angolo dei produttori............................................... 5

> Focus: Incentivi............................................................ 6

CONTENUTI

A FINE 2010 SI ARRIVERÀ A 2500 MW FOTOVOLTAICI

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Tutto sotto controllo. O almeno i consumi energetici. Lo garantiscono diversi strumenti ora reperibili sul mercato che si presentano per lo più come dei pannelli informativi multifunzione grazie ai quali gli utenti pos-sono tenersi aggiornati sui propri consumi energetici e sui relativi costi. Spesso questi dispositivi sono in grado di connettersi via Internet o attraverso i cellulari. Funzio-na in modalità wireless il pannello proposto da Ge che si connette attraverso ZigBee o Wi-Fi e si col-lega a contatori intelligenti, elet-trodomestici e termostati presenti nell’abitazione per raccogliere le informazioni necessarie, gestire le modalità di utilizzo e fornire in tempo reale i dati che permettono agli utenti di effettuare le scelte migliori in tema di energia. Il siste-ma si presenta come una classica cornice da tavolo, potendo quindi essere posizionato praticamente ovunque all’interno della casa. Le funzionalità integrate nel pan-nello dipendono dalla selezione di applicazioni compiuta da ciascuna Utility. Il sistema, inoltre, può essere programmato per controllare gli elettrodomestici intelligenti, i termostati e i dispositivi di riscaldamento e raffreddamento reagendo immedi-atamente alle modifiche inerenti prezzo e domanda. Il pannello diventerà così una sorta di consulente ener-getico, fornendo dati sull’andamento e suggerimenti per un consumo ottimale dell’energia.

LA DOMOTICA CHE VA SU INTERNET

Anche Telecom Italia e BTicino stanno lavorando per potere effettuare, attraverso uno smartphone, un pal-mare o un personal computer, il controllo da remoto delle funzioni di illuminazione, di sicurezza e comfort del proprio ambiente domestico, ottimizzando ancora

una volta anche i consumi energetici. Con una casa connessa a Internet e MyHome si potrà controllare diretta-mente dal portale BTicino My Home Web funzioni domotiche di comfort - risparmio (gestione di luci, tapparelle, temperatura e musica), videocontrollo (visualizzazione degli am-bienti) e di sicurezza (at-tivazione e disattivazione dell’impianto antifurto, ricezione e notifiche su eventi di allarme), che

potranno anche essere attivate o disattivate a remoto. La domotica intelligente non si collega solo a Internet, ma va anche di radiofrequenza. È quello che Vimar pro-pone con By-me per gestire con una centralina senza fili le funzioni del sistema domotico: videocitofonia, scenari, automazioni, antintrusione, clima, controllo carichi, comunicazione da remoto. Utile, soprattutto, là dove non è possibile intervenire con opere murarie.

> CONSUMI DI CASA TENUTI SOT TO CONTROLLO

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Accenture, Exalto ed Harebell hanno firmato un accordo pluriennale per portare sul mercato italiano dell’energia e dell’ambiente, prodotti e

servizi innovativi nel campo dell’efficienza energetica, della riduzione delle emissioni, delle fonti alternative e del decentramento energetico. L’accordo vuole essere anche un catalizzatore e acceleratore per l’adozione in Italia delle numerose soluzioni e applicazioni emergenti in campo energetico e ambientale, principalmente nei settori della Power Generation e delle Smart Cities la cui adozione permettera’ di raggiungere e superare i target europei per il 2020 di riduzione delle emissioni di CO2, oltre che di ottenere significativi risparmi energetici a livello industriale e urbano. La strategia dell’intesa Accenture-Exalto-Harebell e’ quella di rispondere alla crescente richiesta di soluzioni ad alto valore aggiunto, ma soprattutto di massimizzare l’efficienza energetica, la riduzione della CO2 con soluzioni a 360*, realizzate anche nella formula “chiavi in mano”. Oggi i mercati dei settori energivori, dell’industria in generale e degli enti locali, hanno infatti crescenti necessita’ ridurre i costi energetici e l’impatto ambientale delle proprie attivita’

e dei propri territori. A fronte di investimenti importanti previsti in queste aree, e’ per loro pero’ necessario avere garanzie di una tempestiva realizzazione, scalabilita’ dei progetti, adeguata copertura finanziaria e massima efficienza tecnico-ingegneristica. A titolo di esempio, i servizi proposti sono in grado di migliorare nell’ambito dei consumi di energia elettrica di un singolo operatore o soggetto industriale, l’efficienza energetica del 5-10%. A livello di emissioni prodotte dai siti urbani, puo’ attivare soluzioni e programmi in grado di ridurre la CO2 dal 40 al 60% entro il 2020-2025, come gia’ accade a Londra, dove Accenture ha supportato l’amministrazione comunale nel piano di riduzione delle emissioni CO2, con un target previsto di -60% entro i prossimi 15 anni. La complementarieta’ delle competenze, del know-how tecnologico e delle metodologie delle tre aziende costituisce, dunque, un nuovo soggetto in grado di sviluppare un’offerta strategica “chiavi in mano” che puo’ attivare efficacemente per i diversi settori di applicazione il meglio delle soluzioni esistenti, sia da un punto di vista tecnico che economico.

> ACCENTURE-EXALTO-HAREBELL, ACCORDO PER EFFICIENZA IMPRESE

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Oltre 7,8 mld di euro attivati in tre anni per interventi di efficienza e riqualifi-cazione energetica degli

edifici, 600mila gli utenti che hanno aderito e 27.559 le documentazioni pervenute ad oggi all’Agenzia delle Entrate. Sono questi i risultati delle detrazioni fiscali del 55% introdotte nella Finanziaria 2007, e confer-mate fino al 31 dicembre 2010, pre-sentati oggi a Roma in un Rapporto dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo svi-luppo economico sostenibile che gestisce questi incentivi per conto del ministero dello Sviluppo Eco-nomico. Secondo l’Unita’ Tecnica per l’Efficienza Energetica dell’Enea che stilato il bilancio, circa il 55% degli in-terventi sono stati realizzati nelle re-gioni del Nord Italia, con Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto in testa, seguiti dal Lazio e Toscana per il centro Italia, ancora bassa in-vece la partecipazione delle regioni del Sud. Gli interventi di riqualifi-cazione energetica hanno riguarda-to nella maggioranza dei casi gli in-fissi degli edifici, gli impianti termici e gli impianti di solare termico. In tre anni, inoltre, gli interventi sono cresciuti per numero e volume ogni anno, facendo registrare investi-menti per 1.403 mln di euro nel 2007, 3.500 mln nel 2008 e 2.900 mln nel 2009, dato quest’ultimo ritenuto non ancora definitivo. Il bilancio di

tre anni di detrazioni e’ stato pre-sentato nell’ambito del workshop ‘Detrazioni fiscali per l’efficienza en-ergetica: analisi e prospettive’ pro-mosso dal Commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, cui ha partecipato il Sottosegretario allo Sviluppo Eco-nomico, Stefano Saglia. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, an-

che Federico Monaco, Responsabile modulistica discale dell’Agenzia delle Entrate, ed il segretario nazi-onale di Adiconsum, Paolo Landi. “Questo bilancio e’ un utile spunto per comprendere quanto siano utili questi incentivi per l’ambiente, per l’efficienza energetica, per minori costi per le famiglie ma anche dal punto di vista del gettito fiscale” ha detto Saglia. “Siamo convinti -ha detto ancora Saglia- che con questi investimenti, seppure con una de-trazione fiscale importante del 55%, si vada a far emergere quel sommer-so che molto spesso c’e’ nell’edilizia, inutile negarlo, e che consente di mobilitare investimenti anche sulle

tecnologie italiane”. “Quindi -ha sot-tolineato- non e’ solo un costo per lo Stato”. Riguardo il gettito ipotiz-zato Saglia ha sottolineato: “stiamo facendo i conti”. “E’ chiaro -ha ag-giunto- che siamo tutti parte dello stesso Governo. Il ministro Tremonti fa un mestiere molto difficile, soprat-tutto in questo momento di crisi eco-

nomica, cio’ non toglie che sul tema dell’efficienza en-ergetica c’e’ ancora spazio per investire e quindi attu-are nuove normative”. “At-tenzione fortissima” anche da parte dell’Agenzia delle Entrate per i risultati delle detrazioni del 55% e’ stata sottolineata dal responsa-bile modulistica Federico

Monaco. “Molte -ha detto- le do-mande arrivate negli utlimi tempi e l’attenzione e’ sia nell’ottica del monitoraggio della spesa sia per il controllo della spettanza delle de-trazioni fiscali indicate nelle dichi-arazioni dei redditi”. Riguardo i dati di riepilogo, Monaco ha quindi rif-erito che all’Agenzia delle Entrate, dal 2007 al 2009, “sono pervenute 27.559 documentazioni, mentre le spese sostenute sono state di 191 mln di euro per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, 209 mln per interventi sulle finestre e gli involucri esterni degli edifici, 12 mln per la sostituzione di impi-anti di climatizzazione invernale”.

CON DETRAZIONI AL 55% INTERVENTI EFFICIENZA ENERGETICA PER 7,8 MLD

E’ firmato Carecaled il primo campo da tennis in Italia illu-minato a LED. Nuovo primato per le soluzioni Carecaled che permettono di avere in Italia il primo campo da tennis illuminato con tecnologia LED nonchè uno dei pochissimi al mondo, grazie all’installa-zione di 20 moduli ZHT4.I 20 proiettori LED da 108 Wh hanno sostituito i 10 tradizionali da 400 Wh, garantendo un illumi-namento medio a un metro da terra superiore ai 320 lux, con meno di 2500 Wh di potenza instal-lata. L’impianto precedente raggiungeva appe-na 200 lux e consumava oltre 5000 Wh. Questo si traduce in un sostanziale dimezzamento dei consumi ener-getici con un livello di illuminazione notevolmente superiore e più confortevole ma anche in un impatto ambientale estre-mamente contenuto.

Nuovo modulo a LED ZHT4

Il catalogo Carecaled si arricchisce di un’innovativa soluzione modulare per l’illuminazione a LED degli im-pianti sportivi e non solo, che unisce risparmio energetico, abbagliamento ridotto, ed econo-micità di gestione.Il sistema illuminante modulare ZHT4 è utiliz-zabile per un numero infinito di applicazioni: da quelle professionali agli impianti sportivi, dall’illuminazione di esterni (edifici, monumen-ti, chiese) a quella di capannoni industriali.Ai tradizionali vantaggi della tecnologia LED,

si aggiungono una grande flessibilità nell’orientamento e un’estrema semplicità di installazione. L’illuminazione è vivi-da e la distribuzione estremamente uniforme.

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> CURIOSITÀ: NUOVA LUCE SUL TENNIS NAZIONALE

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Gli italiani non possono dor-mire sonni sicuri: le abita-zioni con impianti elettrici non a norma sono infatti

ben 12 milioni (2/3 del totale di quel-le costruite prima del 1990) e sono oltre 45.000 gli incidenti domestici, anche mortali, originati ogni anno da problemi all’impianto elettrico, con danni sociali per milioni di euro. Lo si leg-ge in una nota di PROSIEL è un’Associazione senza scopo di lucro, nata nel 2000, che ha come obiettivo la promozio-ne della sicurezza e della qua-lità dell’impianto elettrico.Il 44,8% degli intervistati di-chiara di conoscere la nor-mativa in materia di sicurez-za elettrica ma circa la metà (51,5%) non ne sa indicare i contenuti. Nono-stante questo il 72,7% del campio-ne attribuisce, in termini di adegua-tezza alle norme, voti maggiori di 8 (su una scala da 1-10) al proprio im-pianto. In effetti, come suggerisco-no i dati demoscopici nuovamente aggiornati dalla stessa PROSIEL, per il 44% delle abitazioni con impianti elettrici realizzati prima del 1990 non è stata redatta alcuna relazione di

conformità nonostante il 64% degli intervistati viva in concreta presenza di rischio e benché il 92% del cam-pione preso in esame reputi il pro-prio impianto “sicuro”, dichiarando di non avere mai avuto inconvenienti.Poco confortante è quanto emerge dall’indagine Demoskopea, aggior-

nata nel febbraio 2010. E se come evidenziato dai risultati della ricerca la popolazione italiana non appare particolarmente sensibile al proble-ma della sicurezza anche il quadro che emerge dalle risposte rilevate tra il target degli agenti immobiliari è a dir poco sconfortante. L’indagine volta, infatti, a misurare la rilevanza della sicurezza degli impianti elettri-ci nei processi di vendita e locazione di immobili ha evidenziato che no-

nostante la sicurezza degli impianti costituisca un’argomentazione più efficace in caso di locazione, la ri-chiesta da parte dei clienti di docu-mentazione che certifichi la messa a norma degli impianti elettrici av-viene più frequentemente nel caso di acquisto: 59% rispetto al 35% di chi cerca un immobile in affitto.Va sottolineato comunque che si tratta di un livello di informazio-ne ancora molto modesto: solo un cliente su due tra chi acquista (53%) e meno ancora tra chi affitta (42%) ha un livello di informazione ade-guato in tema di sicurezza elettrica. Gli agenti immobiliari dichiarano nella stragrande maggioranza dei casi (oltre il 70%) di spingere i loro clienti a richiedere o a presentare la

documentazione relativa alla mes-sa a norma degli impianti in fase di rogito. L’indagine, quindi, conferma lo scarso livello di informazione ed attenzione dei clienti in tema di si-curezza mentre sono gli agenti im-mobiliari più attenti al problema, tanto che puntano sulla sicurezza in fase di trattativa commercia-le spingendo sia i clienti venditori a presentare la documentazione sia gli acquirenti a farne richiesta.

> IN ITALIA 12 MILIONI DI IMPIANTI ELETTRICI NON A NORMA

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Il decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40 (decreto incentivi) ha dato il via all’erogazione degli incentivi finalizzati ad in-centivare alcuni interventi nei limiti fissati dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 26 marzo 2010 recan-te Modalità di erogazione delle risorse del Fondo previsto dall’articolo 4 del DL n. 40/2010, per il sostegno della do-manda finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, eco-compatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavo-ro, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 6 aprile 2010, n. 79.In particolare, il DM 26 marzo 2010 fis-sa i limiti complessivi di spesa tra cui:

• 10 milioni di euro per i contributi per l’acquisto e l’installazione di variatori di velocità (inverter), per l’acquisto di motori ad alta efficienza (IE2), per l’ac-quisto di UPS (gruppi statici di continuità) ad alta efficienza e per l’acquisto di batterie di condensato-ri che contribuiscano alla riduzione delle perdite di energia elettrica sulle reti media e bassa tensione;

• 60 milioni di euro per i contributi per l’acqui-sto di immobili ad alta efficienza energetica.

Per quanto concerne, in particolare, quest’ul-timo punto, il Decreto del Ministero dello Svi-luppo Economico, prevede dei contributi pari a:

• 83 euro per metro quadrato di superficie utile e nel limite massimo di 5000 euro, per l’acquisto di immobili di nuova costruzione, come prima abi-tazione della famiglia, con fabbisogno di energia primaria migliore almeno del 30% rispetto ai valori di cui all’allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del D.lgs. n. 192/05 e successive modifiche e integrazioni;

• 116europer metro quadrato di superficie utile e nel limite massimo di 7000 euro, per l’acquisto di immo-bile con fabbisogno di energia primaria migliore al-meno del 50% rispetto ai valori di cui all’allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni; il raggiungi-mento delle prestazioni energetiche di cui al prece-dente comma deve essere certificato sulla base del-le procedure fissate dal D.lgs. n. 192/05 e successive modifiche e integrazioni, da un soggetto accreditato.

> Incentivi sugli immobili energeticamente efficienti

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ANGOLO DEI PRODUTTORI

Il Consiglio di Amministrazione di Gewiss SpA, riu-nitosi martedì 27 aprile, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2010 del Grup-po Gewiss. I punti salienti sono: fatturato al +22%,

redditività operativa in miglioramento sul 2009 e utile netto all’8% sul fatturato. Il fatturato consolidato al 31 marzo 2010 era pari a 72 milioni di euro, in crescita del 22% rispetto al 2009 (che evidenziava una flessione del 36% verso il primo quadrimestre del 2008 poi parzial-mente recuperata sino al -19% di fine esercizio 2009).Al termine della riunione il presidente Domenico Bos-atelli ha dichiarato: «Il primo trimestre del 2010 come gia’ commentato a fine 2009 mostra tuttora segnali di una limitata dinamica dei consumi, incertezza sul fronte degli investimenti internazionali e difficolta’ di accesso al credito per le aziende. Fenomeni confermati anche nel settore elettrotecnico che evidenzia ancora un limi-tato trend di crescita derivante da attivita di ricostituzi-one delle scorte della distibuzione, ridotti investimenti residenziali e nel terziano e da un effetto combinato tra aumento costi delle materie prime e listino prezzi. In questo contesto le azioni strategiche poste in essere dal Gruppo Gewis nel primo trimestre sono riconduci-

bili a tre macro aree di intervento: consolidamento delle quote di mercato sul core business, lancio delle nuove famiglie di prodotti innovativi (cataloghi Domo/Chorus Bloc e Lite) e stretto monitoraggio delle spese di strut-tura degli investimenti commerciali - marketing ed ef-ficienza logistico-produttiva».«I risultati raggiunti nel trimestre da Gewiss sia a livello di fatturato sia di risultato netto sono confortanti ma preferiamo attendere la chiusura del primo semes-tre 2010 per verificare l’attesa stabilizzazione delle di-namiche di competizione, le politiche della distribuzi-one di matenale elettrico, il trend internazionale del costo materie prime e le azioni governative di stimolo dell’economia dei principali Paesi industrializzati».«Anche nel prossimo trimestre viene confermata la linea strategica adottata sinora dal Gruppo, basata sull’offerta dell’impianto elettrico integrato con l’ampia gamma di prodotti innovativi e di alta qualita (riconducibili alle tre divisioni Domotics - Energy - Lighting), nella convinzi-one che la stessa potrà consentire di beneficiare di un vantaggio competitivo e di un consolidamento della nostra posizione di mercato».

> MEMO2 - LA MEMORIA DELL’IMPIANTO IN FORMATO ELETTRONICO

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> ELETTROTECNICA: INVESTIMENTI ANCORA RIDOTTI

ABB ha arricchito la sua of-ferta di prodotti con pro-filo pro M introducendo sul mercato il nuovo disposi-

tivo MeMo2, l’innovativa memoria modulare da 2Gb per contenere, proteggere e mantenere nel tempo, in formato digitale, tutti i dati di pro-getto relativi ai quadri/impianti e centralini elettrici. Questo disposi-tivo da guida DIN ha un ingombro pari a due moduli, uno riservato alla scheda di memoria e l’altro al cavo di connessione certificato USB ver-sione 2.0.

Il nuovo MeMo2, basato su una memoria di alta qualità sviluppata per il data storage, facilita il lavoro di tutti gli operatori sia nel settore civile che nel settore industriale: quadristi, installatori, OEMs, ma-nutentori e gestori degli impianti. Questo prodotto rappresenta in sin-tesi la memoria dell’impianto offren-do la reperibilità immediata di tutte le informazioni a corredo del quad-ro/impianto elettrico, quali: schemi elettrici, planimetrie, programma PLC, software di configurazione di

dispositivi installati, manuali di is-truzione, istruzioni di montaggio, certificati di conformità, test e loro risultati, documenti per manutenzi-one programmata, codici di parti di ricambio, documenti promozionali

dell’azienda, foto ecc. MeMo2 è stato studiato per con-sentire un utilizzo agevole; infatti, non richiede alcun cablaggio per-ché integra il cavo di connessione USB di lunghezza 60 cm con un pra-tico supporto estraibile, composto dal rullo avvolgicavo guidato da una molla, atto a far scorrere il cavo nelle due direzioni. Inoltre possiede

un tappo imperdibile di protezione e la tampografia del logo USB per-mette di identificarlo con semplicità all’interno del quadro elettrico.

Il dispositivo deve essere collegato alla porta USB del Per-sonal Computer, anche prima dell’installazione nel quadro elettrico, che lo riconosce in auto-matico come una qual-siasi memoria esterna, permettendo quindi il semplice trasferimento dei vari documenti pres-celti, in modo affidabile e veloce (tecnologia USB 2.0). Questo significa che non occorre alcun soft-

ware aggiuntivo per consultare e aggiornare tutte le informazioni in esso contenute. Per evitare possibili manipolazioni e riproduzioni im-proprie del contenuto della memo-ria, in MeMo2 è possibile installare un software per crittografare i dati sensibili, che vengono resi disponi-bili solo attraverso una password di protezione.

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FOCUS: INCENTIVI

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Il signor Rossi non esiste. Se esistesse, però, sarebbe propri-etario di una villetta in Brianza, costruita tra gli anni 60 e i primi anni 80. Una casa di circa 160 metri quadrati, con il

riscaldamento a metano e le finestre nuove di zecca: vetri ad alta efficienza installati grazie alla detrazione fiscale del 55% sul risparmio energetico.Il signor Rossi non esiste. Non “questo” signor Rossi, perlom-eno. Ma il suo ritratto riassume bene le caratteristiche medie dei 590mila italiani che finora hanno sfruttato lo sconto fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Il ritratto lo si ricava dalla Relazione 2008 elaborata dall’Enea, che sarà presentata domani a Roma nel convegno «Detrazioni fiscali per l’efficienza energetica» e poi pubblicata sul sito dell’ente. Raccontare le cifre consente di sfatare molti falsi miti sul 55 per cento. E, forse, di capire che ne sarà della detrazione. Perché il punto è proprio questo: ad oggi, è valida solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre di quest’anno. Poi finirà, e i contribuenti potranno appellarsi solo al più ma-gro 36%, che premia i lavori di ristrutturazione, compresi quelli per il risparmio energetico.Tutto questo a meno di una proroga, che non va data per scontata, ma non è impossibile. Il ministero dello Sviluppo economico dà un giudizio del 55% «assolutamente positivo dal punto di vista tecnico». Si tratterà, se mai, di avere una vi-sione d’insieme, considerando «il numero di pratiche ricevute, la caratterizzazione degli interventi, gli investimenti soste-nuti», oltre al risparmio energetico conseguito e agli effetti indiretti come l’emersione del lavoro nero. Del monitoraggio 2007-2009 è stato incaricato appunto l’Enea. Dopodiché, spi-egano dal dicastero guidato da Claudio Scajola, «si valuterà l’opportunità per un’eventuale proroga». Tanti signor Rossi ci sperano, così come le aziende produttrici, i progettisti e gli in-stallatori.Per ora, le cifre disponibili dicono che il 55% è una detrazione molto più “padana” di quanto si possa immaginare a prima vista. Dei 3,5 miliardi spesi nel 2008, praticamente la metà è riferita ai contribuenti di Lombardia, Veneto e Piemonte. E la percentuale sale al 61% se si include anche l’Emilia Romagna. Come dire: le quattro maggiori regioni del Nord hanno speso (e ricevuto, in termini di detrazioni) più di tutte le altre messe insieme.«Su questo dato influisce probabilmente una quota di som-merso, che nelle regioni meridionali è più elevato, ma bisogna sottolineare l’effetto positivo che il 55% ha avuto anche al Sud, dove pur nell’esiguità degli importi ha fatto emergere una fet-ta di mercato che era in nero, ad esempio nel solare termico», commenta Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legam-biente.Oltre alla geografia della detrazione, bisogna considerare gli edifici coinvolti. Nel 2008 il 43% degli interventi ha riguarda-to immobili realizzati tra il 1961 e il 1982, cui va aggiunto un 21% di edifici più recenti. A ben guardare, dunque, meno della metà dei “cantieri verdi” ha interessato edifici costruiti prima degli anni 60. E se è vero che molti dei palazzoni colabrodo sono proprio quelli costruiti negli anni del boom, è altrettanto vero che le case vecchie sono quelle che hanno più bisogno di adeguamenti. Ma qui, con ogni probabilità, la colpa non è del 55%, quanto piuttosto dei vincoli edilizi che pendono sugli immobili collocati nei centri storici.Spulciando tra gli interventi agevolati, si vede bene anche il tipo di edifici che hanno beneficiato della detrazione: quasi tutte abitazioni (c’è solo un 5% di negozi, uffici e capannoni), pochi condomini e una maggioranza schiacciante di villette e

palazzine di quattro, cinque o sei appartamenti. Una differen-za che può essere spiegata con la difficoltà di deliberare nelle assemblee condominiali, ma anche con i costi maggiori per gli interventi su vasta scala.Ancora più importante il tipo di interventi eseguiti: gli infissi assorbono metà delle pratiche, mentre tutti gli altri lavori si di-vidono il resto, con la sostituzione della caldaia e l’installazione dei pannelli solari nettamente più diffusi delle coibentazioni di tetto e pareti. Ecco perché l’immaginario signor Rossi ha le finestre nuove di zecca.

Tanta attenzione per gli infissi, però, si porta dietro un piccolo paradosso, perché l’intervento più gettonato è anche quello che rende meno in termini di risparmio energetico. L’Enea ha fatto i calcoli per il 2008: un proprietario che installa infissi ad alto rendimento, per tagliare i consumi di un MWh (megawat-tora) deve spendere 3.693 euro; se installa i pannelli solari, invece, può ottenere lo stesso risparmio con 856 euro (i dati completi sono a destra, nel grafico più in basso). «I cittadini hanno privilegiato l’opzione più semplice per modalità di in-stallazione e procedure», commenta Giampaolo Valentini, a capo del gruppo efficienza energetica dell’Enea.«Il fatto che tanti italiani abbiano cambiato gli infissi segna comunque un salto di mentalità positivo tra i consumatori. Poi ognuno parte da dove riesce, e chi ha fatto un intervento quest’anno magari ne farà un altro l’anno prossimo», replica Pietro Gimelli, dg di Uncsaal, l’associazione dei costruttori di serramenti in alluminio e acciaio. «Questi incentivi – prosegue Gimelli – hanno permesso a tante aziende di sopravvivere alla crisi migliorando lo standard dei propri prodotti».Proprio da queste considerazioni si partirà per ragionare sul futuro del 55%, nel convegno di domani. Alcuni, come Uncsaal, ne chie-dono la proroga così com’è. Altri cominciano a prospettare qualche correzione. Ad esempio – scrive l’Enea nella sua relazi-one – si potrebbero rimodulare i bonus sugli interventi più ef-ficienti o su quelli non ancora incentivati, cercando magari di intaccare i consumi per il condizionamento estivo o sfruttando il potenziale ancora inespresso della cogenerazione. Oppure, suggerisce Zanchini di Legambiente, «anziché premiare alcuni tipi di tecnologie, si potrebbe ragionare in termini di classi en-ergetiche degli edifici, dando la detrazione ai proprietari che certificano il miglioramento, passando ad esempio dalla classe G alla D, o dalla D alla C, comunque l’abbiano conseguito».Anche se alla fine il parere decisivo sarà quello del ministero dell’Economia, chiamato a “pesare” il bonus in termini finan-ziari. I dati ufficiali sul 2009 saranno resi noti solo domani dai responsabili dello Sviluppo, ma Il Sole 24 Ore può comunque elaborare una stima, sulla base del numero di domande pre-sentate l’anno scorso, 238mila in tutto. Tenendo conto che dall’anno scorso si può inserire solo un intervento per pratica, è probabile che la spesa media sia leggermente diminuita ris-petto ai 14mila euro del 2008 (quando invece una domanda poteva riferirsi a più lavori): l’importo annuo, quindi, dovrebbe arrivare intorno ai 3 miliardi, con un totale nel triennio di circa 8 miliardi. Il che significa più di 4 miliardi di detrazioni.Il guaio, sottolineano le imprese, è che ragionando in termini di spese agevolate si conteggiano solo i costi, e non i benefici.

DALSOLE24ORE:PERIL55PERCENTOUNSUCCESSOSOLARE