2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della...

12
Pag. 1 ANNO XX Numero 7 LUGLIO 2010 FOGLIO DELLA COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA NAZIONALITÀ ITALIANA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI” DI PIRANO BOLLO PAGATO PRESSO L’UFFICIO POSTALE 6330 PIRANO POŠTNINA PLAČANA PRI POŠTI 6330 PIRAN STAMPE - TISKOVINA Informiamo i gentili lettori che il nostro mensile Il TRILLO può venir letto in forma elettronica sul sito della Comunità, all’indirizzo: www.unione-italiana.org/pirano LE PERLE DEL NOSTRO DIALETTO Discorso letto alla presentazione del II volume dal presidente della CAN Bruno Fonda Cari amici, l’opera che presentiamo, intende essere la continuazione di un lungo percorso di ricerca portato alacremente in porto dai nostri Ondina Lusa e Marino Bonifacio: due nomi che noi piranesi certamente ben conosciamo ed apprezziamo. Questa seconda perla si incastona degnamente nell’anello dei ricordi, che costituisce e documenta la nostra viva e reale presenza su questo territorio. Purtroppo l’orizzonte degli eventi che negli ultimi tempi ha caratterizzato questo nostro essere parte importante, inscindibile e fondamentale di questa regione, si è oscurato. Diversi sono stati i tentativi di accantonarci nell’oblio per farci sparire definitivamente. Non per ultimo il caso della nostra Parenzana, ossia della stazione della parenzana, i cui resti avrebbero dovuto trovare nuova linfa in un nuovo edificio e sono stati invece fatti sparire per sempre Fulvia Zudič, Marino Bonifacio, Ondina Lusa, Amalia Petronio e Bruno Fonda

Transcript of 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della...

Page 1: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 1

ANNO XX

Numero 7

LUGLIO

2010

F O G L I O D E L L A C O M U N I T À A U T O G E S T I T A D E L L A N A Z I O N A L I T À I T A L I A N AC O M U N I T À D E G L I I T A L I A N I “ G I U S E P P E T A R T I N I ” D I P I R A N O

BOLLO PAGATO PRESSO L’UFFICIO POSTALE 6330 PIRANO

POŠTNINA PLAČANA PRI POŠTI 6330 PIRAN

ST

AM

PE

-

T

IS

KO

VI

NA

Informiamo i gentili lettori che il nostro mensile

Il TRILLO può venir letto in forma elettronica sul sito

della Comunità, all’indirizzo: www.unione-italiana.org/pirano

LE PERLE DEL NOSTRO DIALETTODiscorso letto alla presentazione del II volume dal presidente della CAN Bruno Fonda

Cari amici, l’opera che presentiamo, intende essere la continuazione di un lungo percorso di ricerca portato alacremente in porto dai nostri Ondina Lusa e Marino Bonifacio: due nomi che noi piranesi certamente ben conosciamo ed apprezziamo. Questa seconda perla si incastona

degnamente nell’anello dei ricordi, che costituisce e documenta la nostra viva e reale presenza su questo territorio. Purtroppo l’orizzonte degli eventi che negli ultimi tempi ha caratterizzato questo nostro essere parte importante, inscindibile e fondamentale di questa regione,

si è oscurato. Diversi sono stati i tentativi di accantonarci nell’oblio per farci sparire definitivamente. Non per ultimo il caso della nostra Parenzana, ossia della stazione della parenzana, i cui resti avrebbero dovuto trovare nuova linfa in un nuovo edificio e sono stati invece fatti sparire per sempre

Fulvia Zudič, Marino Bonifacio, Ondina Lusa, Amalia Petronio e Bruno Fonda

Page 2: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 2

e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.A ciò si aggiunge la realtà del bilinguismo, diventato ormai una farsa: una storiella scritta nei documenti importanti, ma rimasto lì, sulla carta, e poco applicato (o non applicato affatto) nell’ indifferenza di tanti.Da più parti si sente parlare di tutela del patrimonio artistico e culturale di questa regione. Io chiederei di quale patrimonio si tratti? Del nostro non certamente! O del nostro, fatto loro: perché anche questo succede. La nostra lingua italiana, il nostro dialetto, le nostre tradizioni sono ormai un optional: se le si possono evitare, le si evitano.Il tutto purtroppo nell’insano tentativo di cancellare la nostra presenza su questo territorio, che ha dato i natali ai nostri nonni ed ai nostri avi. Esprimersi in italiano è diventata vocazione di pochi coraggiosi. Si preferisce parlare nella lingua della maggioranza, appunto per non sentirsi diverso.

La crisi universale che stiamo attraversando certamente non gioca a nostro favore: al di là delle gravi carenze di carattere economico che si prospettano, si sta manifestando una situazione nei nostri confronti, che non è certamente positiva. La crisi, l’omologazione, la globalizzazione hanno portato e creato l’ INDIFFERENZA. Sì, proprio l’indifferenza nei confronti degli altri, dei diversi. E noi, nati e vissuti qui per generazioni, siamo purtroppo gli altri, rappresentiamo i diversi. E quanto è più grave in tutto ciò, sono proprio le cosiddette persone importanti, le istituzioni, coloro che per cultura e sensibilità dovrebbero avere a cuore questa situazione, cercando di porvi rimedio e che invece creano ad hoc una situazione di indifferenza nei nostri confronti. Siamo purtroppo dei diversi a casa nostra!Una situazione divenuta ormai insostenibile e contro la quale si deve lottare, ci si deve opporre per non sparire definitivamente, per lasciare ancora una speranza

alle nuove generazioni.In questo contesto, credo si includa degnamente l’opera che Vi proponiamo. Opera che, come la precedente, si inserisce nel processo di recupero e di salvaguardia di valori linguistici, comportamentali, ambientali, ormai relegati alla memoria, ma importanti ed essenziali, credo, per decifrare la nostra presenza, la nostra essenza su questo lembo di terra istriana. Conoscere per esistere: ecco il nostro slogan, contro ogni forma di indifferenza, che è il male peggiore dell’ umanità all’ inizio di questo terzo millennio.Conoscere queste nostre radici, queste nostre origini, per non dimenticarle, per tramandarle ai posteri, per rendere consapevole ed educare chi ci vorrebbe accantonare nell’oblio, nel pieno rispetto della nostra individualità di persone e di cittadini europei. Un’altra perla, dunque, per la collana del nostro Rinascimento.

LE PERLE DEL NOSTRO DIALETTOdi Giorgina Rebol

Ho partecipato alla presentazione del libro LE PERLE DEL NOSTRO DIALETTO – II volume. Ho ascoltato con attenzione i motivi che hanno indotto i due autori: Ondina Lusa e Marino Bonifacio alla pubblicazione di questo secondo volume. Ho confrontato il loro pensiero con il mio e ho constatato che realmente per non dimenticarsi delle nostre origini, della nostra parlata, dei nostri modi di dire, dei nostri detti, proverbi e cantilene, bisogna scriverli, scriverli ed ancora scriverli. Questo è ormai l’ unico modo per non dimerticare. Questo lo dico per esperienza personale. Il mio dialetto non è più’ quello di una volta, molti lemmi

pianesi li ho già dimenticati. Quando leggo in dialetto piranese mi collego alla parlata di mia nonna (nata nel l886).Con lei ho parlato sempre in dialetto Quando un lemma non lo conosco penso mentalmente a lei e ripetendo la parola mi ricordo della sua parlata e così riconosco il significato del termine.I miei figli hanno parlato in dialetto, oltre che con me, con la loro nonna. Adesso la mia nipotina parla con sua nonna, ossia con me, in dialetto. Questo dialetto che parlo con la mia nipotina è molto italianizzato, non è più quello che parlavo io con mia nonna.Ciò significa che ogni generazione parla sempre di meno il dialetto

che hanno parlato prima di noi più generazioni.Il nostro dialetto piranese sta scomparedo ed è per questo che bisogna scriverlo il più possibile, perché soltanto così rimarrà vivo e non verrà dimenticato. Io faccio il possibile per non dimenticarlo, ma purtroppo ci sono molte altre lingue che influenzano la nostra parlata, anche per praticità adoperiamo la parola a noi più vicina o piu facile da esprimere..Ringrazio gli autori del libro e l’autrice dei disegni. Disegni che ci imprimomo i simboli della nostra Pirano.

Page 3: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 3

CANTINE APERTE SUL COLLIO GORIZIANO 2010 Irena Argentin Novak

Nell’ultima domenica di maggio sul Collio goriziano viene organizzata dai produttori di vino della zona, la tradizionale manifestazione di “Cantine Aperte”. Con un gruppo misto fra soci della nostra comunità, triestini e goriziani, abbiamo visitato alcune di queste cantine. Ogni partecipante acquista un bicchiere, (i cui soldi vanno in beneficenza), che da’ diritto a degustare i vini delle cantine. I produttori organizzano la visita guidata delle loro cantine e sono spiegati i vari metodi di produzione del vino. Le prime tre aziende agricole visitate sono situate a San Floriano del Collio molto vicino al confine con la Slovenia. Nella quarta cantina a Dolegna del Colllio, abbiamo pranzato e ad ogni portata ci hanno fatto degustare i loro vini. Terminata la visita siamo partiti verso Corno di Rosazzo sui Colli orientali del Friuli, per vedere la Cantina “Butussi Valentino” una delle aziende agricole piu’ grandi viste nella giornata. In occasione dei mondiali di calcio è stata scelta

come ultima cantina da visitare, la “Villa Martina” di cui una parte del vino prodotto viene dal Sud Africa. I proprietari hanno acquistato dei terreni in questo Paese e grazie al clima secco producono del vino molto particolare. La vendemmia si svolge a febbraio ed il vino imbottigliato viene spedito tramite nave nella cantina in Italia.

Al termine della giornata non poteva mancare un ultimo rinfresco dove anche i nostri produttori hanno offerto ai partecipanti il loro vino. Dopo aver mangiato e cantato canzoni istriane, triestine e goriziane, siamo ripartiti verso casa sicuramente un po’ stanchi, ma felici della bella giornata passata assieme.

AVVISO

Informiamo i nostri lettori che »Il Trillo« ospita testi, contributi e fotografie di tutti coloro che sentono il desiderio di inviarci aneddoti, racconti di vita vissuta, vecchie storie, memorie e fotografie della Pirano di un tempo. È un modo per raccogliere ancora testimonianze, prima che queste siano cancellate dell’oblio del tempo: una maniera per documentare questa nostra presenza su questo lembo di terra istriana. Ognuno di voi certamente avrà dei racconti, delle storie di vita vissuta, ambientate o inerenti la nostra città,conservati o celati nella propria memoria: si tratta di estrapolarli e di inviarceli. Grazie per la collaborazione

la redazione de “Il Trillo”

IL TRILLO, Foglio della comunità Italiana di Pirano.

Redattore responsabile: Bruno Fonda.

A questo numero de “Il Trillo” hanno collaborato:Fulvia Zudič, Marisa Zottich De Rosario, Alberto Manzin, Žiga Dolher, Ondina Lusa, Doriana Kozlovič Smotlak.

Pirano, 24 luglio 2010

Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90Fax: +386 (5) 673 01 45Contabilità: +386 (5) 673 30 91Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40E-mail: [email protected]

Stampa e impaginazione:PIGRAF s.r.l., Isolanumero copie: 1100

STANZA RICORDO “GIUSEPPE TARTINI”

ORARIO

Tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 12.00dalle ore 18.00 alle ore 21.00

lunedì chiuso

Prezzo del biglietto:adulti - 1,50 euro

studenti – pensionati - 1,00 euro

Page 4: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 4

La sfilata delle squadre

Saluto tradizionale a Pirano fra le squadre: »dammi cinque«, sotto lo sguardo felice di Giuseppe Tartini

GIOCHI ANTICHI IN PIAZZA E TORNEO DI PANDOLOdi Elio Bičič

I simboli della giornata L`incontro nella sezione bambini Pirano contro Capodistria

Dimostrazione dei giochi dei nostri nonni Si divertivano anche i piu meno giovani

Page 5: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 5

Terza qualificata Piacalet Capodistria

Seconda qualificata Robe Varie Pirano Prima qualificata Mazza la Panda Capodistria

La squadra ragazzi di Capodistria

Giudice Rok Slama

La squadra ragazzi di Pirano

Page 6: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 6

STORIE E STORIELLE

San Giorgio, 18.500.000 a.C.Il megavulcano eruttò trilioni di metri cubi di cenere nell’atmosfera oscurando il cielo per 750 anni, innescando così una delle tante ere glaciali. Il drago stava planando verso il dromeosauro quando l’onda d’urto li colpì violentemente scagliandoli verso la parete della montagna. Poi fu il buio. 987 d.C.I piranesi erano ricchi perché avevano capito il segreto della pesca notturna. Mentre gli altri pescavano solo di giorno, loro avevano acceso un falò e avevano notato che i pesci ne erano attratti. Cominciò così un periodo di benessere e prosperità per la città di Pirano. I pescatori si avventuravano sempre più al largo e costruivano falò sempre più grandi. Finché una mente brillante non propose di costruire un faro alto 10 metri, ma dopo un po’ i pesci impararono a tenersi lontano dalle coste piranesi. Perciò il faro cresceva sempre più alto, fino a superare in altezza il maggiormente noto faro d’Alessandria.Dicembre, 999 d.C.Africa nord-orientale. Un terremoto smosse la terra sradicando gli alberi e provocando una crepa nella montagna. Dopo un pò del fumo acre riempì la piccola vallata sottostante e un brontolio profondo seguito da uno stridio lacerante lo spazzò via. Un’enorme testa con la cresta sbucò dalla parete crepata. Con un’incredibile velocità per la sua mole, si tuffò giù dal pendio cadendo come un sasso. Quando sembrava non avesse più scampo, spianò le ali ed elegantemente prese quota. Non riconosceva il terreno. Non riusciva a trovare il nido. Dopo due ore di ricerca le ferite la fecero puntare verso nord. Era una femmina. E i maschi si trovavano a nord. Volando a 1 km d’altezza rilasciava il suo richiamo d’accoppiamento (a onde lunghe), ma non riceveva nessuna risposta. Stremata dai venti contrari e dal temporale, rischiava di cadere in mare. Ad un tratto, in lontananza, vide una luce. Era proprio davanti a lei. Avvicinandosi non percepì alcun pericolo, perciò si appollaiò su quello strano picco e si addormentò. Il temporale passò e Pirano si stava svegliando in una mattinata priva di nuvole, ma piuttosto fresca. Grande fu la meraviglia quando i piranesi videro il drago sopra il loro faro. Quasi tutti erano terrorizzati. Qualcuno ipotizzò un castigo divino, altri pensavano che il drago fosse morto. I monaci, scesi in città per chiedere l’elemosina e fare opere di carità cristiana, si misero in ginocchio e incominciarono a pregare. Temevano la fine del mondo. Intonarono un canto di lode al signore al quale si unirono tutti. La melodia svegliò il drago che, da cacciatore rapace qual era, non mosse un muscolo, ma aprì soltanto un occhio. Degli strani esseri mai visti si agitavano

stranamente. Li osservava da più di mezz’ora, quando i morsi della fame si fecero sentire. Il drago alzò la testa e la gente cominciò a gridare, spaventata e meravigliata allo stesso tempo. Il drago non aveva mai udito simili suoni. Quando spalancò le ali, cominciò il fuggi-fuggi generale. L’istinto predatore prese il sopravvento sulla curiosità e il drago si buttò verso quelle forme strane catturandone due. Ne prese una tra le fauci e ghermì un’altra stretta nella zampa. Girandosi intorno, vide che non avevano intenzione di difendersi, ma scappavano tutti chiudendosi in casa. Le fauci del drago cominciarono a masticare. Poi deglutì. Non era il massimo, ma era commestibile. Tranciando in due la preda che aveva tra le zampe, la mangiò in due bocconi. Il drago spiccò nuovamente il volo e si appollaiò sul faro. I piranesi erano terrorizzati. Di notte, quando il drago dormiva, si recarono alla chiesa principale per pregare e chiedere consiglio al vescovo venuto da Capodistria. Siccome era giunto quando era buio, non aveva visto il drago, ma credeva che questi villici e zoticoni di Pirano avessero di nuovo esagerato col vino e con la grappa, probabilmente mischiando le due cose. Li rincuorò dicendo che sarebbe bastata una preghiera, o meglio due, e un sincero pentimento dei peccati commessi, e il drago sarebbe scomparso. E se ciò non sarebbe bastato, ci avrebbe pensato lui. In nome di Dio l’avrebbe scacciato, come fece San Patrizio con i serpenti in Irlanda. Rimase stupito dall’intensità delle preghiere. Non aveva mai visto cristiani più devoti. Dopo quattro ore di preghiere disse basta e li mandò a dormire.Al mattino si recò verso la punta di Pirano per vedere con i suoi occhi quel che pensavano di aver visto quei sempliciotti. Siccome era miope, si era recato fin sotto il faro per vedere meglio. Ma il faro era troppo alto e fin lì non ci vedeva. Brandendo la croce, pensava di fare un po’ di scena gridando:”Vattene, creatura immonda! Te lo ordino, in nome di Dio nostro Signore! Vattene all’…” e l’ultima cosa che vide furono delle enormi fauci spalancate. I piranesi che abitavano in punta chiusero le imposte socchiuse, dalle quali sbirciavano intimoriti, e si

Page 7: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 7

rintanarono sotto i tavoli. Attratto da quei rumori secchi, si avvicinò alla prima casa e annusò. Sentiva odore di paura. Spiccò un balzo sul tetto e questi sprofondò. Stavolta le prede erano tre, non avevano scampo. Il drago banchettò così per sette giorni. D’altronde i piranesi, barricati nelle loro case, stavano finendo le scorte di cibo e acqua, e non potendo andare più a pescare, la fame bussava anche alle loro porte.La notte tra il settimo e l’ottavo giorno si riunirono per decidere sul da farsi. Di cavalieri nei paraggi non ce n’erano. Le guardie del prefetto erano tre vecchi che, al massimo, mettevano alla gogna qualche ubriacone. Non erano certo degli ammazza draghi. Poi cercarono dei volontari offrendo in ricompensa dodici capre, una batana seminuova e una casa sfitta da poco a cui bisognava rifare il tetto. L’unico che si fece avanti fu Giorgio, che non era proprio una cima (oggi lo definiremmo lo scemo del villaggio). Per tutto quel ben di Dio l’avrebbe fatto fuori lui il drago. Il consiglio non era troppo incoraggiato dal fatto che ci avrebbe pensato Giorgio, ma siccome nessun altro s’era fatto avanti… Giorgio andò sul molo e si addentrò nel capanno dei pescatori, dove prese il più grande e pesante arpione di ferro mezzo arrugginito. Mise in moto la pietra dell’arrotino e ne affilò la punta. Poi si incamminò verso il faro. A un paio di metri da lui si fermò, guardò in alto e deglutì la saliva. Poi, facendosi forza, s’avviò verso la cima, arrampicandosi su per le scale di pietra, che a spirale portavano fino in alto. Stava arrivando un temporale. I primi fulmini squarciarono l’aria e la pioggia cominciò a cadere copiosamente. Giunto in cima, Giorgio si raccomandò al Signore, e con tutte le sue forze conficcò l’arpione nel drago perforandogli un’ala. La membrana si lacerò, l’arpione si incastrò nelle scaglie della pancia e Giorgio, nel tentativo di estrarlo e conficcarglielo nel cuore, perse l’equilibrio e per poco non cadde giù dal faro. Rimase appeso ai gradini un paio di metri più in sotto. Il drago si mosse nel sonno e l’arpione gli toccò un nervo scoperto dell’ala. Un dolore lancinante lo svegliò, e non potendo muovere l’ala, cacciò un urlo agghiacciante. Con un dolore tremendo, sfregando l’arpione sulla pancia, spianò le ali, e fu in quel preciso momento che un fulmine, attratto dall’arpione, lo colpì, sbalzandolo dalla cima del faro. Il drago rovinò rumorosamente in mare. Era morto ancor prima di toccar l’acqua. Giorgio si issò con fatica e guardò verso il buio del mare. I fulmini, squarciando il buio con la loro luce, ogni tanto gli permettevano di vedere la sagoma immobile sugli scogli sotto il faro.Il mattino seguente, gli abitanti, timorosi, si avvicinarono alla carcassa, e vedendo che il drago era morto, cominciarono a smembrarlo. L’avrebbero

venduto, pezzo per pezzo, a peso d’oro. Poi, con i soldi ricavati demolirono la chiesa e ne fecero una più grande e maestosa col campanile. Ma, innanzitutto, smantellarono il faro e ne costruirono uno più piccolo, non più alto di quindici metri. La sua torre era costellata di merletti a punta, così che nessun drago si sarebbe mai appollaiato di nuovo su di esso.Così oggi sappiamo che il San Giorgio patrono di Pirano non era altro che lo scemo del villaggio.

A cura di Arianna Protič

SE IO FOSSI FIORE

No no, non ci siamo. Ma che rosa, giglio o orchidea potrei mai essere io? Sono fiori troppo belli ed eleganti, fragili e che non servono a nulla. Buoni giusto per starsene in un vaso di cristallo senza manco farsi toccare. Articoli da vanitàIo sono una donna vera, rozza e solida come un carro armato, tutta doveri. Adattissima a sopportare le traversie di una vita quotidiana da donna in carriera – madrea – moglie – pendolare – eccetera, senza manco una smorfia: perché non ne avrei diritto.Potrei essere una violetta, già quello sì, che almeno si può annusare e candire. O un cavolfiore, buono e splendente nei suoi ghirigori frattalici. Oppure, sì, ci sono, un fiore di zucca. Così vivace, agreste, ispido, accende l’orto della sua fiamma zolfina e rallegra tavole e palati con mille ricette estive, una più buona dell’altra. Indimenticabile, soprattutto se riempito di alici e mozzarella, pastellato e fritto. Adatto a tutti gli usi. Oppure, in alternativa, anche una pianta di borragine non sarebbe male. Ottime le foglie, sia in insalata che fritte. Ed i fiori, poi! Una cascatella di stelline blu e profumate di fresco, adattissime per decorare o condire i formaggi. Pianta rusticamente bella e utile anche questa, sì, sì, sì. O anche, per finire, un di papavero. Avvampa tra l’erba per un giorno, selvatico e sgualcito. E non lo puoi mica cogliere, tagliato durerebbe niente.È libero Se io fossi fiore… Ma chi voglio prendere in giro? Sono un paio di sandali da uomo, comodi ed assolutamente ineleganti. Un matrimonio lanciato oltre ogni incomprensione. Una lacrima che rotola sul tavolo da cucina, non vista e non voluta…

A cura di Lara Gashi

Page 8: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 8

LA MIA GIORNATA ESTIVA NELLE SALINE di Bortola Pitacco

D’estate da piccola facevo tanti bagni nel fiume, andavo a far la spesa a San Bortolo o a Sicciole. Poi mio padre mi mandava a far qualche servizio, come aprire o chiudere le bocchele dele saline o se stava cambiando il vento, mi mandava a girare la macchina. Andavo anche a buttar giù il fioreto che nasceva nei cavedini.Però mi divertivo a modo mio: la sera, prima del buio andavo a pescare i granchi con l’ odega e un vaso per mettere i granchi, dove c’erano piccoli passaggi di acqua di mare nell’argine si riunivano le schile e li pescavo sempre con l’odega. Portavo quello che prendevo a casa e con i granchi si faceva un buon sughetto e le schile invece andavano fritte.Nei avaroi dei corboli e nei morari (delle saline) c’erano dondoli, poi c’erano gli sburioni, una specie di verdura.Sulle grotte dell’argine nascevano le tacapiere e si faceva un po’ di fatica a staccarle, ma ci riuscivo e trovavo anche le naride.Quando si scatenava il temporale noi ragazzini andavamo alla foce del fiume dove c’era una grande palude, e lì la mareggiata spingeva garuse e porchi e noi li raccoglievamo tutti felici perché ci piacevano molto.Di notte, quando la luna era scura, papà andava a pescare con la togna. Ci appendeva un guato per la coda, così rimaneva vivo per delle ore e poi con la batela vogando piano piano, si trascinava la togna con la speranza di prendere un branzino. Per tante notti non prendeva niente, però qualche volta ne prendeva uno abbastanza grande e allora bisognava venderlo.

Nelle saline non c’era il ghiaccio per tenerlo fresco e allora lo avvolgevamo in un canovaccio bagnato e perché non gli si appannassero gli occhi durante la notte si mettevano due coperchi di scatole di lucido da scarpe in modo da non far toccare gli occhi dal canovaccio.Allora partivo di buon ora da casa e cammina, cammina, attraversavo le saline del Lera, poi San Bortolo, Santa Lucia, San Lorenzo e finalmente il molo a Portorose, dove si attaccava il piroscafo. Allora consegnavo il branzino a un marinaio amico di mio padre e lui lo vendeva a Trieste. Il giorno dopo rifacevo tutta quella strada per farmi dare il denaro che quel marinaio aveva ricavato dalla vendita.Come è cambiato il mondo negli anni che sono passati e quanto benessere è stato raggiunto. Beati i giovani che hanno davanti a loro questo secolo di abbondanza.

BANDI – CORSI – CONCORSI

Corso di lingua e cultura italiana (http://www.unipi.it/italianoperstranieri)

* * * * *

Concorso artistico letterario “L’Inedito Anziano” (scadenza 31 luglio 2010) www.ineditoanziano.it

Concorso internazionale di poesia “Sledi-Tracce” 2010 (scadenza 31 agosto 2010)

* * * * *

Le persone interessate ai bandi e alle modalità dei concorsi sono invitate a rivolgersi alla segreteria

della Comunità (lunedì-venerdì 9.00 – 12.00).

BIBLIOTECA “DIEGO DE CASTRO”

Nel mese di AGOSTO la biblioteca rimarrà chiusa per ferie

La Famea dei salineri in partenza per le saline

Page 9: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 9

UN PO’ DI SPORT

Gli alunni della scuola elementare »Vincenzo e Diego de Castro« sono stati molto attivi nel campo sportivo. Ecco segnati alcuni dei risultati ottenuti dai nostri alunni durante l’anno scolastico 2009/10:

20/10/2009 - gare di cross U.I. a Umago• Žak Baloš Krajnc medaglia d’oro. categoria ragazzi• Paola Horbunova 4º posto nella categoria ragazze

11/11/2009 - gare U.I. di calcetto a Umago• 4. posto della squadra scolastica di calcio composta da: Ugo Dino Fonda, David Brec, Luka Duniš, Andrej Antonič, Žak Baloš Krajnc e Alex Lovrecic

17/12/2009 - Gare di tennistavolo U.I. a Dignano

5/5/2010 - gare di atletica U.I. a Umago per i più piccini

• Daniel Veznaver 1º posto corsa 40m bambini• Hana Susman 1ºposto corsa 40m bambine• Sara Romanello 1º posto salto in lungo bambine• Sandro Romanello 1º posto salto in lungo categoria ragazzini

• Alan Žikovič 1º posto tiro a canestro categoria ragazzini• Donika Pasuli 2º posto tiro a canestro categoria ragazzine• Adis Čehić 3º posto lancio vortex categoria bambini• ErikPutar 4º posto lancio vortex categoria ragazzini

20/5/2010 - gare di atletica U.I a Pola• Ainhoa Lizariturry Apollonio 2º posto corsa 300m categoria cadette• Žak Baloš 2º posto corsa 60m categoria ragazzi• Ainhoa Lizariturry Apollonio 3º posto salto in alto categoria cadette• David brec 3º posto salto in lungo categoria cadetti• Finalisti David Brec corsa 80m• Ugo Dino Fonda 4ºposto salto in alto• Andrej Antonič 5º posto salto in alto• Paola Horbunova 4º posto corsa 1000m• Finalisti: David Brec (corsa 80m), staffetta ragazze ( Pirec, Markežič, Paulin, Horbunova), staffetta cadetti ( Antonič, Lovrečič M., Fonda e Brec), staffetta cadette (Musizza, Šmajdek Bennetsen, Horvat e Ainhoa Lizariturry Apollonio)

27/5/2010 - gare comunali di atletica• Ainhoa Lizariturry Apollonio 1º posto corsa 300m• Žak Baloš 2º posto corsa 60m• Alex Lovrečič 3º posto corsa 60m• Žak Baloš 1º posto corsa 300m• Teo Ruzzier 4º posto corsa 300m• Sara Horvat 4º posto corsa 60m

Page 10: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 10

AUGURI VIVISSIMI a Suzana Kogovšek e Francesco Liturri

che nel mese di maggio si sono uniti in matrimonio.

Auguri ai novelli sposi dal Coro »Giuseppe Tartini« di Pirano

LETTERE IN REDAZIONE

RINGRAZIAMENTORingrazio di cuore tutti i membri della commissione elettorale che mi hanno aiutata in questo grande lavoro. Soprattutto le ragazze con cui abbiamo contato fino a notte fonda, Valda che mi ha dato tutte le indicazioni e tutti i volontari ai seggi, che hanno sacrificato una gran parte della domenica e grazie a chi è stato disponibile sempre, anche all’ ultimo momento.

Gloria Frlič

COMPLIMENTI ai bambini ed alle insegnanti

de L’inventastorie

I bambini che durante l’anno hanno partecipato ai laboratori creativi » L’inventastorie«, organizzati dalla nostra Comunità e guidati dalle insegnanti Mariella Batista ed Elena Bulfon, hanno aderito all’ottava edizione del Concorso internazionale di libri per bambini e ragazzi “Sulle ali delle farfalle e dei cigni” a Schwanenstadt, in Austria.Al concorso sono stati premiati con il premio speciale della giuria per il libro illustrato IL TESORO DELL’ISOLA CICILO.BRAVI: Lana Maria Bernetič, Anna Klarica, Etian Križman, Niam Križman, Thomas Marijanovič, Lea Mauro, Ivan Pintarič, Den Posavec.

I bambini e le insegnanti sono invitati assieme ai genitori alla premiazione prevista per sabato 18 settembre 2010 alle ore 15 a Schwanenstadt (Austria)

TANTI CARI AUGURI per il compleanno ad ADRIJANA CAH, le amiche di Casa Tartini.

SETTIMANA INTERNAZIONALE DEI 3 GOLFI

Dall’11 al 20 giugno 2010 si è tenuta a Muggia la 6ª Settimana Internazionale dei 3 Golfi. La società pesca sportiva Oradella di Pirano ha partecipato martedì 15 giugno alla gara di pesca sportiva dalle barche organizzata dal GPmarinaresca di Muggia con due squadre, aggiudicandosi il 4º posto. Mercoledì 16 giugno l’Oradella ha portato i bambini che hanno partecipato alla gara di pesca sportiva giovanile dai moli di porto San Rocco sempre a cura del GPmarinaresca. Jan Mauser si è aggiudicato la coppa per il 2º posto, Jan Brvar Mozgan si è classificato al 3º posto, mentre Anna Klarica si è aggiudicata il 4º posto. Ringraziamo il GPmarinaresca di Muggia per i regali e i premi ai partecipanti alle varie competizioni e per il bellissimo incontro conviviale.

Ragazzi e mentori

Page 11: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 11

CONOSCIAMO IL NOSTRO DIALETTOdi Donna Luisa

Carissimi amici lettori! Luglio è arrivato con il solleone e ci ha portati al mare a rinfrescarci e goderci le meritate vacanze.I contadini sono lieti per le abbondanti raccolte di verdure: suchete, pomidori, fasoleti, cogumer, arbete, radicio, salata e per la frutta: peri, perseghi, armelini e fighi. Tutto questo ed altro possiamo trovarlo nel nostro nuovo mercato ortofrutticolo di Santa Lucia.

I lemmi di questo mese mi sono stati inviati dalla signora Ottavia Vegliach di Pirano che saluto e ringrazio per la sua partecipazione.

1. Becher A. Bucato2. Cluca B. Bugie3. Consâ C. Pizzo4. Desbratâ D. Calcio5. Floce E. Ripostiglio6. Giosso F. Lucertola7. Lama G. Sciocchezze8. Levero H. Seduta9. Lissia I. Mettere in ammollo10. Merlo L. Bambola11. Monade M. Rubinetto12. Naserda N. Macellaio13. Peada O. Poco14. Pupa P. Lepre15. Sbiasido Q. Maniglia16. Sentada R. Fischietto17. Sgabussin S. Condire18. Smoiâ T. Colpo19. Spina U. Pallido, Sbiadito20. Subioto V. Pozzanghera21. Surlo Z. Riassettare

La soluzione dovrà pervenire entro il 14 agosto 2010. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà estratta, riceverà il primo e secondo CD del gruppo Calegaria.

Soluzioni del concorso pubblicato sul n. 6

Slinga-Stringa, Somense-Semi, Sbrovada-Scottatura, Simisi-Cimici, Britola-Coltello a serramanico, Scarsela-Tasca, Rosegâ-Rosicchiare, Tedioso-Noioso, Graion-Cespuglio, Stremido-Spaurito, Mocoloso-Moccioso, Cassiol-Mestolo, Cicâ-Rodersi, Inbalonado-Avvolto, Manera-Mannaia, Barbin-Mento, Cognado- Cognato, Colme-Tetto, Frisoli-Ciccioli, Sbudelado-Discinto,Patina-Lucido per scarpe. Tra le risposte esatte è stata sorteggiata la signora Antonia Pitacco di Sicciole che riceverà il DVD “Documentario e rassegna fotografica della Prima esposizione provinciale istriana”.

Proverbi de casa nostra

L’omo maridado xe senpre un oselo inbragado.Chi va in leto sensa sena, duta la note se remena.

Chi no ga misura no dura.Chi vive sperando, mori cantando.

Senpre ben no se pol stâ.

“Passeggiata sul molo di Pirano” fotografia della collezione del signor Sobota di Pirano.

Page 12: 2010 LUGLIO - unione-italiana.org 0710.pdf · Pag. 2 e sono oggi irrecuperabili: una fetta della nostra memoria storica caduta volutamente nell’oblio, nell’ indifferenza di tanti.

Pag. 12

APPUNTAMENTI DI AGOSTO 2010

Giovedì 19 agosto 2010 alle ore 21.00 nel Duomo di Pirano CONCERTO delCollegium musicum Fluminense( S.A.C. “Fratellanza” Comunità degli Italiani di Fiume, Croazia)Branimir Rizoniko, oboe baroccoTea Grubišić e Eduard Kraljić, violini barocchiMaja Veljak, violino e viola da braccio barocchiValeriya Vashchenko, viola baroccaDavid Stefanutti, violoncello barocco e viola da gambaValter Veljak, contrabassoRoberto Haller, clavicembaloIn programma Europa Barocca, rarità strumentali di Jean Baptiste Lully, Johann Joseph Fux, Andrè Campra, Arcangelo Corelli, Alessandro Scarlatti, Thomas Arne, Georg Philipp Telemann.

Il concerto viene organizzato dalla Comunità autogestita della nazionalità italiana di Pirano nell’ambito del programma culturale.Ingresso libero!

Casa Tartini, sede della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”di Pirano sarà chiusa per ferie da domenica 1 agosto a domenica 15 agosto 2010.

Sabato 21 agosto 2010 alle ore 21.00 nella sala delle Vedute di Casa Tartini a PiranoCONCERTOGiuseppe Tartini L’Arte dell’ArcoFrantišek Brikcius- violoncello

26-29 agosto 2010 in Casa Tartini Corso di violino-metodo Suzuki

27-28-29 agosto 2010 uscita della corale della CI, partecipazione al Festival popolare presso l’Aia della Corte a Novi di Modena.

17 e 18 settembre 2010escursione in Prekmurjeorganizzata dall’agenzia turistica Maona di Pirano. (informazioni e prenotazioni presso la segreteria 67 33 090)

Pirano, 24 luglio 2010 Fulvia Zudič

Collegium musicum Fluminense

Martedì 31 agosto 2010 alle ore 19.00 nella sala delle vedute di Casa Tartini a PiranoPresentazione del libro GLI AMICI DI LEUWEN di Maurizio Lo Re.L’autore e l’opera verranno presentati da Aljoša Curavić.