20 Omelie Su Maria in Maggio

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1 MESE DI MAGGIO: 1 Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE 1. L’apostolo Paolo ci rivela l’esistenza di una lettera dice — « scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di carne». Tale lettera « conosciuta e letta da tutti gli uomini » è la comunità stessa di Corinto, cioè la Chiesa, in quanto ha accolto la Parola di Dio e vive di essa (cf 2 Cor 3, 2-3). 2. Lettera di Dio è, in questo senso, anche Maria in quanto non è solo un membro della Chiesa come gli altri, ma è la figura stessa della Chiesa, o la Chiesa allo stato nascente. Una lettera che tutti possono leggere e capire, dotti e indotti. La Tradizione ha raccolto questo pensiero, parlando di Maria come di « una tavoletta incerata», su cui Dio ha potuto scrivere in libertà tutto ciò che ha voluto (Origene); come di «un libro grande e nuovo », in cui solo lo Spirito Santo ha scritto (S. Epifanio), come «il volume, in cui il Padre scrisse il suo Verbo » (Liturgia bizantina). 3. Noi vorremmo leggere questa lettera di Dio con uno scopo pratico ed « edificante»: quello di tracciare un cammino di santificazione tutto modellato sulla Madre di Dio. Un cammino di ascolto e di obbedienza alla Parola di Dio sulle orme della Madre di Dio. Crediamo infatti che Maria

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Libro di Religione

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    MESE DI MAGGIO: 1 Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE 1. Lapostolo Paolo ci rivela lesistenza di una lettera dice scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di carne. Tale lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini la comunit stessa di Corinto, cio la Chiesa, in quanto ha accolto la Parola di Dio e vive di essa (cf 2 Cor 3, 2-3). 2. Lettera di Dio , in questo senso, anche Maria in quanto non solo un membro della Chiesa come gli altri, ma la figura stessa della Chiesa, o la Chiesa allo stato nascente. Una lettera che tutti possono leggere e capire, dotti e indotti. La Tradizione ha raccolto questo pensiero, parlando di Maria come di una tavoletta incerata, su cui Dio ha potuto scrivere in libert tutto ci che ha voluto (Origene); come di un libro grande e nuovo , in cui solo lo Spirito Santo ha scritto (S. Epifanio), come il volume, in cui il Padre scrisse il suo Verbo (Liturgia bizantina). 3. Noi vorremmo leggere questa lettera di Dio con uno scopo pratico ed edificante: quello di tracciare un cammino di santificazione tutto modellato sulla Madre di Dio. Un cammino di ascolto e di obbedienza alla Parola di Dio sulle orme della Madre di Dio. Crediamo infatti che Maria

    2

    possa dire a tutti noi: Fatevi imitatori miei come io lo sono di Cristo (1 Cor 11, 1). 4. Di Maria non si parla molto spesso nel Nuovo Testamento. Tuttavia ella non assente in nessuno dei tre momenti costitutivi del mistero cristiano che sono: LIncarnazione, quando si costituita la persona stessa del

    Redentore, Dio e uomo; il suo grembo - dicevano i Padri della Chiesa - stato il telaio o il laboratorio , in cui lo Spirito Santo ha tessuto al Verbo la sua veste umana

    il Mistero pasquale, quando questa persona ha compiuto lopera della nostra redenzione distruggendo il peccato e rinnovando la vita: presso la croce di Ges stava Maria sua madre (cf Gv 19, 25)

    e la Pentecoste, quando viene dato lo Spirito Santo che render operante e attuale questa salvezza nella Chiesa. E scritto che gli apostoli erano assidui e concordi nella preghiera con Maria, la madre di Ges (cf At 1, 14).

    5. Seguiamo Maria in ognuna di queste tre tappe fondamentali, per essere aiutati a metterci alla sequela di Cristo in modo concreto e risoluto, per rivivere tutto il suo mistero. Useremo le categorie del Concilio Vaticano II. Della rivelazione, il Concilio mette in luce un principio ben noto, e cio che essa avviene con parole e con azioni. Anche i fatti sono parole, esclamava gi santAgostino La bibbia presenta vite e persone intere che sono, in se stesse, profetiche ed esemplari: Abramo, Mos, i profeti Ezechiele sar per voi un segno: voi farete in tutto come ha fatto lui (Ez 24, 24).

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    MESE DI MAGGIO: 1 Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE 1. Lapostolo Paolo ci rivela lesistenza di una lettera dice scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di carne. Tale lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini la comunit stessa di Corinto, cio la Chiesa, in quanto ha accolto la Parola di Dio e vive di essa (cf 2 Cor 3, 2-3). 2. Lettera di Dio , in questo senso, anche Maria in quanto non solo un membro della Chiesa come gli altri, ma la figura stessa della Chiesa, o la Chiesa allo stato nascente. Una lettera che tutti possono leggere e capire, dotti e indotti. La Tradizione ha raccolto questo pensiero, parlando di Maria come di una tavoletta incerata, su cui Dio ha potuto scrivere in libert tutto ci che ha voluto (Origene); come di un libro grande e nuovo , in cui solo lo Spirito Santo ha scritto (S. Epifanio), come il volume, in cui il Padre scrisse il suo Verbo (Liturgia bizantina). 3. Noi vorremmo leggere questa lettera di Dio con uno scopo pratico ed edificante: quello di tracciare un cammino di santificazione tutto modellato sulla Madre di Dio. Un cammino di ascolto e di obbedienza alla Parola di Dio sulle orme della Madre di Dio. Crediamo infatti che Maria

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    possa dire a tutti noi: Fatevi imitatori miei come io lo sono di Cristo (1 Cor 11, 1). 4. Di Maria non si parla molto spesso nel Nuovo Testamento. Tuttavia ella non assente in nessuno dei tre momenti costitutivi del mistero cristiano che sono: LIncarnazione, quando si costituita la persona stessa del

    Redentore, Dio e uomo; il suo grembo - dicevano i Padri della Chiesa - stato il telaio o il laboratorio , in cui lo Spirito Santo ha tessuto al Verbo la sua veste umana

    il Mistero pasquale, quando questa persona ha compiuto lopera della nostra redenzione distruggendo il peccato e rinnovando la vita: presso la croce di Ges stava Maria sua madre (cf Gv 19, 25)

    e la Pentecoste, quando viene dato lo Spirito Santo che render operante e attuale questa salvezza nella Chiesa. E scritto che gli apostoli erano assidui e concordi nella preghiera con Maria, la madre di Ges (cf At 1, 14).

    5. Seguiamo Maria in ognuna di queste tre tappe fondamentali, per essere aiutati a metterci alla sequela di Cristo in modo concreto e risoluto, per rivivere tutto il suo mistero. Useremo le categorie del Concilio Vaticano II. Della rivelazione, il Concilio mette in luce un principio ben noto, e cio che essa avviene con parole e con azioni. Anche i fatti sono parole, esclamava gi santAgostino La bibbia presenta vite e persone intere che sono, in se stesse, profetiche ed esemplari: Abramo, Mos, i profeti Ezechiele sar per voi un segno: voi farete in tutto come ha fatto lui (Ez 24, 24).

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    Maria partecipa di questo carattere. Ella parola di Dio non solo per ci che dice nella Scrittura, o per ci che si dice di lei, ma anche per quello che fa e che . Il suo semplice stare sotto la croce un segno e quanto denso di significato! Quando leggiamo la vita di Maria alla luce della Parola di Dio Dio che parla alla Chiesa e a ognuno di noi. Maria e di lei soltanto si pu dire, in senso reale e figurato, che gravida della Parola. Maria una parola incarnata. Di lei si pu dire come della Parola di Dio: Non nel cielo perch tu dica: Chi salir per noi in cielo, per prendercela... Non di l del mare. Anzi, questa parola molto vicina a te (Dt 30, 12-14). 6. Da Maria passeremo alla Chiesa. Maria sar come una

    sorta di cerniera: figura della Chiesa specchio . Maria uno specchio per la Chiesa in duplice senso: primo, perch riflette la luce che ella stessa riceve, secondo, perch in Maria la Chiesa pu e deve specchiarsi , cio guardarsi e confrontarsi per farsi bella agli occhi del suo celeste Sposo. In termini concreti di fronte a un atteggiamento, o un evento della vita della Madonna, ci domanderemo subito: Cosa significa questo per la Chiesa e per ognuno di noi? Che dobbiamo fare per mettere in pratica ci che lo Spirito Santo ci ha voluto dire attraverso Maria? La risposta pi valida da parte nostra non vista nella devozione a Maria, quanto nellimitazione di Maria. Se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena s osservato, se ne va, e subito dimentica

    4

    comra. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libert, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi trover la sua felicit nel praticarla (Gc 1, 23-25). Faremo un itinerario molto semplice e molto pratico, una sorta di corso di esercizi spirituali guidati da Maria. Esercizi, perch ogni meditazione ci metter dinanzi qualcosa che dobbiamo fare ed esercitare, non solo capire. 7. Laiuto maggiore, nel contemplare e imitare Maria, ci verr dallo Spirito Santo che ha fatto di Maria una parola di Dio per la Chiesa: Maria, come parte della Parola di Dio, simboleggiata in quel rotolo scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli (cf Ap 5, 1). Solo lAgnello ne rompe i sigilli per mezzo del suo Spirito e ne rivela il senso a chi vuole. Una preghiera: che Dio si degni di svelarci ci che lo Spirito dice oggi alle Chiese per mezzo della Vergine Maria, Madre di Dio.

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    Maria partecipa di questo carattere. Ella parola di Dio non solo per ci che dice nella Scrittura, o per ci che si dice di lei, ma anche per quello che fa e che . Il suo semplice stare sotto la croce un segno e quanto denso di significato! Quando leggiamo la vita di Maria alla luce della Parola di Dio Dio che parla alla Chiesa e a ognuno di noi. Maria e di lei soltanto si pu dire, in senso reale e figurato, che gravida della Parola. Maria una parola incarnata. Di lei si pu dire come della Parola di Dio: Non nel cielo perch tu dica: Chi salir per noi in cielo, per prendercela... Non di l del mare. Anzi, questa parola molto vicina a te (Dt 30, 12-14). 6. Da Maria passeremo alla Chiesa. Maria sar come una

    sorta di cerniera: figura della Chiesa specchio . Maria uno specchio per la Chiesa in duplice senso: primo, perch riflette la luce che ella stessa riceve, secondo, perch in Maria la Chiesa pu e deve specchiarsi , cio guardarsi e confrontarsi per farsi bella agli occhi del suo celeste Sposo. In termini concreti di fronte a un atteggiamento, o un evento della vita della Madonna, ci domanderemo subito: Cosa significa questo per la Chiesa e per ognuno di noi? Che dobbiamo fare per mettere in pratica ci che lo Spirito Santo ci ha voluto dire attraverso Maria? La risposta pi valida da parte nostra non vista nella devozione a Maria, quanto nellimitazione di Maria. Se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena s osservato, se ne va, e subito dimentica

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    comra. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libert, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi trover la sua felicit nel praticarla (Gc 1, 23-25). Faremo un itinerario molto semplice e molto pratico, una sorta di corso di esercizi spirituali guidati da Maria. Esercizi, perch ogni meditazione ci metter dinanzi qualcosa che dobbiamo fare ed esercitare, non solo capire. 7. Laiuto maggiore, nel contemplare e imitare Maria, ci verr dallo Spirito Santo che ha fatto di Maria una parola di Dio per la Chiesa: Maria, come parte della Parola di Dio, simboleggiata in quel rotolo scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli (cf Ap 5, 1). Solo lAgnello ne rompe i sigilli per mezzo del suo Spirito e ne rivela il senso a chi vuole. Una preghiera: che Dio si degni di svelarci ci che lo Spirito dice oggi alle Chiese per mezzo della Vergine Maria, Madre di Dio.

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    MESE DI MAGGIO: 2 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE

    1. PIENA DI GRAZIA Maria guida la Chiesa alla riscoperta della grazia di Dio

    1. La Grazia in Maria 1- La lettera vivente di Dio, che Maria, comincia con una

    parola cos vasta da racchiudere in s, come un seme, tutta quanta la vita di lei.

    E la parola grazia. Entrando da lei, langelo disse: Rallegrati, o piena di grazia, e di nuovo: Non temere, Maria, perch hai trovato grazia (Lc 1, 28.30).

    Langelo non chiama Maria per nome, ma la chiama piena di grazia o ricolmata di grazia (kecharitomene).

    Nella grazia lidentit pi profonda di Maria. 2- Dio presentato dalla Bibbia come ricco, cio pieno, di

    grazia (cf Es 34, 6). Che cosa questa grazia?

    a) Grazia il fatto che il Dio della Bibbia, oltre che colui che esiste per s, anche colui che esiste per noi.

    b) Grazia il fatto che Dio amore. E che il Padre ami noi, favore libero e immeritato.

    4- Che cosa avviene quando questa grazia incontra Maria, o noi credenti? La grazia realizza in Maria quella bellezza che chiamiamo

    santit. Tutta bella (tota pulchra. Immacolata la

    2

    pregano i cattolici. E gli ortodossi Tuttasanta (Panaghia).

    Questa santit di Maria la pone al di sopra della grazia di ogni altra persona, sia dellAntico che del Nuovo Testamento.

    2. Significato per noi Che cosa significa, per la Chiesa e per ognuno di noi, il fatto

    che la storia di Maria cominci con la parola grazia? 1- Tutto dono: senza Ges non sei niente. = La grazia il primo principio del cristianesimo. Prima

    del comandamento, nella fede cristiana, viene dunque il dono.

    Grazia e pace da Dio, Padre nostro e dal Signore Ges Cristo! : cos iniziano, pressoch invariabilmente, le lettere degli apostoli, di Paolo, di Giovanni Non solo un augurio, ma anche una notizia: vi annunciamo che siete nel favore di Dio a causa di Cristo!

    = La grazia il distintivo del cristianesimo. Quello che fa la differenza con le altre religioni. la grazia. Nel cristianesimo c una fonte, o centrale di produzione,

    della grazia: la morte redentiva di Cristo, la riconciliazione operata da lui.

    I fondatori di religioni si sono limitati a dare lesempio, ma Cristo non ha dato solo lesempio; ha dato la grazia.

    Le religioni sono come tanti fili di rame: esternamente sembrano uguali. Ma solo dentro un filo passa la corrente elettrica; allora che differenza rispetto a tutti gli altri! = La pi grande eresia e stoltezza delluomo moderno non credente pensare di poter fare a meno della grazia.

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    MESE DI MAGGIO: 2 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE

    1. PIENA DI GRAZIA Maria guida la Chiesa alla riscoperta della grazia di Dio

    1. La Grazia in Maria 1- La lettera vivente di Dio, che Maria, comincia con una

    parola cos vasta da racchiudere in s, come un seme, tutta quanta la vita di lei.

    E la parola grazia. Entrando da lei, langelo disse: Rallegrati, o piena di grazia, e di nuovo: Non temere, Maria, perch hai trovato grazia (Lc 1, 28.30).

    Langelo non chiama Maria per nome, ma la chiama piena di grazia o ricolmata di grazia (kecharitomene).

    Nella grazia lidentit pi profonda di Maria. 2- Dio presentato dalla Bibbia come ricco, cio pieno, di

    grazia (cf Es 34, 6). Che cosa questa grazia?

    a) Grazia il fatto che il Dio della Bibbia, oltre che colui che esiste per s, anche colui che esiste per noi.

    b) Grazia il fatto che Dio amore. E che il Padre ami noi, favore libero e immeritato.

    4- Che cosa avviene quando questa grazia incontra Maria, o noi credenti? La grazia realizza in Maria quella bellezza che chiamiamo

    santit. Tutta bella (tota pulchra. Immacolata la

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    pregano i cattolici. E gli ortodossi Tuttasanta (Panaghia).

    Questa santit di Maria la pone al di sopra della grazia di ogni altra persona, sia dellAntico che del Nuovo Testamento.

    2. Significato per noi Che cosa significa, per la Chiesa e per ognuno di noi, il fatto

    che la storia di Maria cominci con la parola grazia? 1- Tutto dono: senza Ges non sei niente. = La grazia il primo principio del cristianesimo. Prima

    del comandamento, nella fede cristiana, viene dunque il dono.

    Grazia e pace da Dio, Padre nostro e dal Signore Ges Cristo! : cos iniziano, pressoch invariabilmente, le lettere degli apostoli, di Paolo, di Giovanni Non solo un augurio, ma anche una notizia: vi annunciamo che siete nel favore di Dio a causa di Cristo!

    = La grazia il distintivo del cristianesimo. Quello che fa la differenza con le altre religioni. la grazia. Nel cristianesimo c una fonte, o centrale di produzione,

    della grazia: la morte redentiva di Cristo, la riconciliazione operata da lui.

    I fondatori di religioni si sono limitati a dare lesempio, ma Cristo non ha dato solo lesempio; ha dato la grazia.

    Le religioni sono come tanti fili di rame: esternamente sembrano uguali. Ma solo dentro un filo passa la corrente elettrica; allora che differenza rispetto a tutti gli altri! = La pi grande eresia e stoltezza delluomo moderno non credente pensare di poter fare a meno della grazia.

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    Un esempio: la psicanalisi. Si crede che basti aiutare il paziente a conoscere e portare alla luce della ragione le sue nevrosi o i suoi complessi di colpa, perch questi siano guariti. La psicanalisi la confessione, senza la grazia. Ma un uomo senza grazia o che rifiuta la grazia un uomo vuoto . 2- Il Signore con te. I cristiani hanno discusso parecchio sulla grazia. Tra chiese cristiane si discute ancora molto sulla grazia: A) Si discute fra Protestanti e Cattolici-ortodossi. (grazia estrinseca e grazia intrinseca) = Le chiese della Riforma concepiscono la grazia come una specie di grazia fatta a un condannato: rende giusta una persona che per resta sempre peccatore = Le chiese tradizionali, Cattolica e Ortodossa, concepiscono la grazia come una realt che rende santi, con una bellezza interiore. E una reale Partecipazione alla natura e alla vita di Dio. B) Si discute fra Ortodossi e Cattolici (grazia increata e grazia creata): = Per la teologia ortodossa, infatti, grazia indica anzitutto la presenza stessa dello Spirito Santo nellanima = mentre per la teologia cattolica, soprattutto post-tridentina, essa prima di tutto una qualit creata, la grazia santificante, che rende possibile, a sua volta, la presenza personale dello Spirito Santo e di tutta la Trinit. La contemplazione di Maria ci aiuta oggi a ritrovare la sintesi fra tutte queste distinzioni. In lei la grazia indica tutte queste cose dette:

    4

    = Come dicono i Protestanti: vive la pienezza del favore divino = Come dicono i Cattolici-ortodossi: pienezza di santit personale = Come dicono gli Ortodossi il Signore vive in lei nel modo pi forte concepibile, fisico e spirituale insieme = Come dicono i Cattolici una casa d oro che si apre all abitazione dello Spirito.

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    Un esempio: la psicanalisi. Si crede che basti aiutare il paziente a conoscere e portare alla luce della ragione le sue nevrosi o i suoi complessi di colpa, perch questi siano guariti. La psicanalisi la confessione, senza la grazia. Ma un uomo senza grazia o che rifiuta la grazia un uomo vuoto . 2- Il Signore con te. I cristiani hanno discusso parecchio sulla grazia. Tra chiese cristiane si discute ancora molto sulla grazia: A) Si discute fra Protestanti e Cattolici-ortodossi. (grazia estrinseca e grazia intrinseca) = Le chiese della Riforma concepiscono la grazia come una specie di grazia fatta a un condannato: rende giusta una persona che per resta sempre peccatore = Le chiese tradizionali, Cattolica e Ortodossa, concepiscono la grazia come una realt che rende santi, con una bellezza interiore. E una reale Partecipazione alla natura e alla vita di Dio. B) Si discute fra Ortodossi e Cattolici (grazia increata e grazia creata): = Per la teologia ortodossa, infatti, grazia indica anzitutto la presenza stessa dello Spirito Santo nellanima = mentre per la teologia cattolica, soprattutto post-tridentina, essa prima di tutto una qualit creata, la grazia santificante, che rende possibile, a sua volta, la presenza personale dello Spirito Santo e di tutta la Trinit. La contemplazione di Maria ci aiuta oggi a ritrovare la sintesi fra tutte queste distinzioni. In lei la grazia indica tutte queste cose dette:

    4

    = Come dicono i Protestanti: vive la pienezza del favore divino = Come dicono i Cattolici-ortodossi: pienezza di santit personale = Come dicono gli Ortodossi il Signore vive in lei nel modo pi forte concepibile, fisico e spirituale insieme = Come dicono i Cattolici una casa d oro che si apre all abitazione dello Spirito.

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    MESE DI MAGGIO: 3 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE

    1. PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria ci fa riscoprire la grazia

    1. La grazia la grandezza della Chiesa =La Chiesa da molti misconosciuta e rifiutata, perch vista quasi solo come unorganizzazione umana, con le sue leggi, i suoi riti e le incoerenze dei suoi ministri =Da parte nostra ci sono due modi fondamentali di difendere la Chiesa e lintera vita cristiana. A) Uno il modo apologetico e polemico che consiste nel difendere la Chiesa, rispondendo colpo su colpo alle accuse dei suoi nemici. Ci mettiamo sul piani degli accusatori. B) Laltro il modo kerigmatico, o di annuncio, che consiste nel proclamare serenamente il vangelo della grazia che dentro la Chiesa, cio la sua capacit di perdono e la sua forza divina, e questo con i mezzi propri che sono lannuncio, la preghiera, il perdono, lamore, la dolcezza. Tra i due modi di guardare la Chiesa c la stessa differenza che c tra il guardare un arazzo sul rovescio o sul dritto. Partire dalla grazia. La grazia nella Chiesa come la perla nellostrica. La differenza che qui non lostrica che produce la perla, ma la perla che produce lostrica.

    2. La grazia linizio della gloria Per molte persone, tutto il problema religioso si riduce a: E se poi esiste davvero qualcosa dopo la morte? . Conseguentemente, lo scopo principale della Chiesa si pensa che sia di condurre gli uomini cielo, a incontrare Dio, ma solo dopo la morte. La dottrina della grazia la sola capace di cambiare questa

    triste situazione.

    2

    La grazia rende presente gi, in qualche modo, la vita eterna; ci fa vedere e gustare Dio fin da questa vita. in speranza noi siamo salvati (Rm 8, 24): dove in speranza significa a modo di primizia. La speranza cristiana una forma, per quanto provvisoria e imperfetta, di possesso.

    La grazia la presenza di Dio. Le due espressioni: piena di grazia e il Signore con te sono quasi la stessa cosa. La grazia del Nuovo Testamento si pu definire con san Paolo: Cristo in noi, speranza della gloria (Col 1, 27).

    La vita cristiana trova unanalogia e un simbolo in ci che era il fidanzamento presso gli ebrei: Maria, al momento dellAnnunciazione, era gi sposa di Giuseppe a pieno titolo; nessuno poteva rescindere il patto nuziale, o separarla dal su sposo. Siamo gi di Dio e di Cristo, anche se non siamo ancora andati a stare stabilmente con lui.

    Cabasilas paragona la vita di grazia alla vita dellembrione in gestazione nel della madre: finch egli - qui plasmato modellato e divenuto perfetto - non sia generato a quel mondo perfetto che non invecchia.

    S. Elisabetta della Trinit: Io ho trovato il cielo sulla terra perch il cielo Dio e Dio nellanima mia. Il giorno che ho capito questo, tutto si illuminato in me e vorrei questo segreto a tutti coloro che amo

    3. Non ricevere invano la grazia di Dio La riscoperta della grazia contiene anche un appello alla conversione vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio (2 Cor 6, 1). Si pu infatti sciupare la grazia. Questo avviene = Quando non si corrisponde alla grazia; ci si prende gioco della ricchezza della bont di Dio, della sua tolleranza e

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    MESE DI MAGGIO: 3 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE

    1. PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria ci fa riscoprire la grazia

    1. La grazia la grandezza della Chiesa =La Chiesa da molti misconosciuta e rifiutata, perch vista quasi solo come unorganizzazione umana, con le sue leggi, i suoi riti e le incoerenze dei suoi ministri =Da parte nostra ci sono due modi fondamentali di difendere la Chiesa e lintera vita cristiana. A) Uno il modo apologetico e polemico che consiste nel difendere la Chiesa, rispondendo colpo su colpo alle accuse dei suoi nemici. Ci mettiamo sul piani degli accusatori. B) Laltro il modo kerigmatico, o di annuncio, che consiste nel proclamare serenamente il vangelo della grazia che dentro la Chiesa, cio la sua capacit di perdono e la sua forza divina, e questo con i mezzi propri che sono lannuncio, la preghiera, il perdono, lamore, la dolcezza. Tra i due modi di guardare la Chiesa c la stessa differenza che c tra il guardare un arazzo sul rovescio o sul dritto. Partire dalla grazia. La grazia nella Chiesa come la perla nellostrica. La differenza che qui non lostrica che produce la perla, ma la perla che produce lostrica.

    2. La grazia linizio della gloria Per molte persone, tutto il problema religioso si riduce a: E se poi esiste davvero qualcosa dopo la morte? . Conseguentemente, lo scopo principale della Chiesa si pensa che sia di condurre gli uomini cielo, a incontrare Dio, ma solo dopo la morte. La dottrina della grazia la sola capace di cambiare questa

    triste situazione.

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    La grazia rende presente gi, in qualche modo, la vita eterna; ci fa vedere e gustare Dio fin da questa vita. in speranza noi siamo salvati (Rm 8, 24): dove in speranza significa a modo di primizia. La speranza cristiana una forma, per quanto provvisoria e imperfetta, di possesso.

    La grazia la presenza di Dio. Le due espressioni: piena di grazia e il Signore con te sono quasi la stessa cosa. La grazia del Nuovo Testamento si pu definire con san Paolo: Cristo in noi, speranza della gloria (Col 1, 27).

    La vita cristiana trova unanalogia e un simbolo in ci che era il fidanzamento presso gli ebrei: Maria, al momento dellAnnunciazione, era gi sposa di Giuseppe a pieno titolo; nessuno poteva rescindere il patto nuziale, o separarla dal su sposo. Siamo gi di Dio e di Cristo, anche se non siamo ancora andati a stare stabilmente con lui.

    Cabasilas paragona la vita di grazia alla vita dellembrione in gestazione nel della madre: finch egli - qui plasmato modellato e divenuto perfetto - non sia generato a quel mondo perfetto che non invecchia.

    S. Elisabetta della Trinit: Io ho trovato il cielo sulla terra perch il cielo Dio e Dio nellanima mia. Il giorno che ho capito questo, tutto si illuminato in me e vorrei questo segreto a tutti coloro che amo

    3. Non ricevere invano la grazia di Dio La riscoperta della grazia contiene anche un appello alla conversione vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio (2 Cor 6, 1). Si pu infatti sciupare la grazia. Questo avviene = Quando non si corrisponde alla grazia; ci si prende gioco della ricchezza della bont di Dio, della sua tolleranza e

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    pazienza, senza riconoscere che la bont di Dio ci spinge a conversione (cf Rm 2, 4). = quando non si coltiva la grazia, di modo che essa possa produrre i suoi frutti che sono i frutti dello Spirito, le virt. = Quando crediamo di poter vivere, insieme, in grazia e in peccato.perch c abbondanza di grazia: Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perch abbondi la grazia? E assurdo! (Rm 6, 1-2.15). E assurdo, cio una mostruosit, perch questo significa rispondere alla grazia con lingratitudine, significa voler fare stare insieme vita e morte. = Quando -caso estremo- la perdiamo, viviamo in peccato, cio in disgrazia di Dio. Questo terribile perch presagio di morte eterna. La disgrazia di Dio linizio della dannazione; vivere gi dannati; anche se ancora non capaci di vedere e sperimentare di quale danno irreparabile tratta. Non si dovrebbe vivere in disgrazia di Dio neppure notte. E troppo pericoloso. Non tramonti il sole sopra la vostra ira, dice la Scrittura (Ef 4, 26); ma ancora pi importante e non tramonti il sole sopra lira di Dio. San Giovanni Bosco: E se morissi stanotte? Non facciamo come l uomo trovato nella sala del banchetto senza la veste nuziale, che ammutolisce ed gettato fuori (cf Mt 22, 11 s).

    4. esercizio spirituale E qual lesercizio da fare ora, al termine di questo primo capitolo della vita di Maria che la grazia? E un esercizio di fede, di gratitudine e di vigilanza di fede: dobbiamo credere alla grazia, credere che il

    Signore con noi .

    4

    = La grazia la ragione principale della nostra gioia: cerca la gioia nel Signore (Sal 37). Niente assolutamente anteporre al favore e all amicizia di Dio. Noi possiamo dire: Felicit e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita (Sal 23, 6). = La grazia anche la ragione principale del nostro coraggio. san Paolo che si lamentava per la sua spina nella carne, che sa rispose Dio? Rispose: Ti basta la mia grazia (2 Cor 12, 9). di gratitudine: primo dovere, il primo bisogno, che nasce

    in chi ha ricevuto una grazia quello di rendere grazie, che per la Bibbia significa benedire, esaltare il Donatore, mostrando per lui veemente amore e ammirazione. Quanto preziosa la tua grazia, o Dio! (Sal 36, 8); La tua grazia vale pi della vita (Sai 63, 4).

    di vigilanza: Bisogna fare il possibile per rinnovare ogni giorno il contatto con la grazia di Dio che in noi, cio con Cristo in speranza della gloria.

    Accanto al titolo Santa Maria delle grazie, uno dei titoli pi cari al popolo cristiano, scopriamo un titolo ancora pi bello, ancora pi necessario: Santa Maria della Grazia

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    pazienza, senza riconoscere che la bont di Dio ci spinge a conversione (cf Rm 2, 4). = quando non si coltiva la grazia, di modo che essa possa produrre i suoi frutti che sono i frutti dello Spirito, le virt. = Quando crediamo di poter vivere, insieme, in grazia e in peccato.perch c abbondanza di grazia: Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perch abbondi la grazia? E assurdo! (Rm 6, 1-2.15). E assurdo, cio una mostruosit, perch questo significa rispondere alla grazia con lingratitudine, significa voler fare stare insieme vita e morte. = Quando -caso estremo- la perdiamo, viviamo in peccato, cio in disgrazia di Dio. Questo terribile perch presagio di morte eterna. La disgrazia di Dio linizio della dannazione; vivere gi dannati; anche se ancora non capaci di vedere e sperimentare di quale danno irreparabile tratta. Non si dovrebbe vivere in disgrazia di Dio neppure notte. E troppo pericoloso. Non tramonti il sole sopra la vostra ira, dice la Scrittura (Ef 4, 26); ma ancora pi importante e non tramonti il sole sopra lira di Dio. San Giovanni Bosco: E se morissi stanotte? Non facciamo come l uomo trovato nella sala del banchetto senza la veste nuziale, che ammutolisce ed gettato fuori (cf Mt 22, 11 s).

    4. esercizio spirituale E qual lesercizio da fare ora, al termine di questo primo capitolo della vita di Maria che la grazia? E un esercizio di fede, di gratitudine e di vigilanza di fede: dobbiamo credere alla grazia, credere che il

    Signore con noi .

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    = La grazia la ragione principale della nostra gioia: cerca la gioia nel Signore (Sal 37). Niente assolutamente anteporre al favore e all amicizia di Dio. Noi possiamo dire: Felicit e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita (Sal 23, 6). = La grazia anche la ragione principale del nostro coraggio. san Paolo che si lamentava per la sua spina nella carne, che sa rispose Dio? Rispose: Ti basta la mia grazia (2 Cor 12, 9). di gratitudine: primo dovere, il primo bisogno, che nasce

    in chi ha ricevuto una grazia quello di rendere grazie, che per la Bibbia significa benedire, esaltare il Donatore, mostrando per lui veemente amore e ammirazione. Quanto preziosa la tua grazia, o Dio! (Sal 36, 8); La tua grazia vale pi della vita (Sai 63, 4).

    di vigilanza: Bisogna fare il possibile per rinnovare ogni giorno il contatto con la grazia di Dio che in noi, cio con Cristo in speranza della gloria.

    Accanto al titolo Santa Maria delle grazie, uno dei titoli pi cari al popolo cristiano, scopriamo un titolo ancora pi bello, ancora pi necessario: Santa Maria della Grazia

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    MESE DI MAGGIO: 4 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia 2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede

    BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! VISITAZIONE

    Beata colei che ha creduto nelladempimento delle parole del Signore (Lc 1, 45). Maria ha creduto ed diventata cos Madre del Signore: questa la grandezza di Maria Maria si offre a Dio come una pagina bianca, sulla quale egli pu scrivere tutto ci che vuole. Anche Maria pose una domanda allangelo, ma per sapere come eseguire la volont di Dio. Il fiat di Maria resta dunque pieno e incondizionato.

    1- Un s nuziale Il fiat di Maria il s nuziale della sposa allo sposo. Le nozze annunciate dai profeti: E avverr in quel giorno... A lei si applicano perci le parole del profeta: Ti far mia sposa per sempre... Ti fidanzer con me nella fedelt (Os 2) 1- La fede, atto dello Spirito: Lo Spirito Santo le dato per concepire Cristo nel suo corpo, ma anche, per fede, nel suo cuore. Una esperienza simile a quella di S. Teresa del B: Ges: Fu un bacio damore: mi sentivo amata e dicevo: Ti amo, mi do a te per sempre 2- Atto libero. Eppure il fiat di Maria fu un atto libero, un atto damore, di docilit. questa la vera grandezza personale di Maria. Il vangelo ci aiuta a capire dove risiede la vera grandezza di sua Maria: Elisabetta: beata perch hai creduto Ges: beato chi ascolta la Parola e la mette in pratica

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    2- Un s non facile 1- A prima vista, quello di Maria fu un atto di fede facile e perfino scontato: diventare madre di un re che avrebbe regnato in eterno Dio non inganna, non nasconde ai suoi servi le conseguenze cui andranno incontro. (v. Geremia: Ti muoveranno guerra (Ger 1, 19); v. Saulo: Io gli mostrer quanto dovr soffrire per il mio nome (At 9, 16) ). Dio non pu aver agito diversamente con Maria: Maria ha creduto in totale solitudine: Simeone, ben presto, dar espressione a questo presentimento. 2- La fede pu essere messa alla prova dal dubbio: non dal dubbio su Dio, ma su di s: Avr capito bene? E se mi fossi ingannata? E se non fosse stato Dio a parlare? . Maria non ha creduto una volta e poi basta nella sua vita. 3- Se Ges fu tentato, sarebbe veramente strano che Maria che gli stata cos vicina in tutto non io sia stata. La fede, dice san Pietro, si prova nel crogiolo (cf i Pt 1, 7) e LApocalisse dice che il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire e che si avvent contro la donna che aveva partorito (cf Ap 12, 4.13). La donna, qui, indica la Chiesa. Ma potremmo dirlo di Maria figura della Chiesa.

    4. Nella scia di Maria Che dice a noi la fede di Maria? 1- Anzitutto Maria ci parla dellimportanza della fede.

    L acqua (la grazia) ha bisogno della terra che l accolga (fede) per far germogliare il seme. Anche le melodie e gli accordi pi sublimi sono inutili se non c un orecchio capace di ascoltare 2- Maria ci dice che anche la fede grazia. Opera di Dio questa, dice Ges: che crediate (cf Gv 6, 29). Per grazia siete salvi mediante la fede e ci (cio il credere) non viene da voi, ma dono di Dio perch nessuno possa vantarsene (Ef 2, 8 s). Guai se uno pensasse: la grazia dipende da Dio, ma la fede dipende da me

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    MESE DI MAGGIO: 4 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia 2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede

    BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! VISITAZIONE

    Beata colei che ha creduto nelladempimento delle parole del Signore (Lc 1, 45). Maria ha creduto ed diventata cos Madre del Signore: questa la grandezza di Maria Maria si offre a Dio come una pagina bianca, sulla quale egli pu scrivere tutto ci che vuole. Anche Maria pose una domanda allangelo, ma per sapere come eseguire la volont di Dio. Il fiat di Maria resta dunque pieno e incondizionato.

    1- Un s nuziale Il fiat di Maria il s nuziale della sposa allo sposo. Le nozze annunciate dai profeti: E avverr in quel giorno... A lei si applicano perci le parole del profeta: Ti far mia sposa per sempre... Ti fidanzer con me nella fedelt (Os 2) 1- La fede, atto dello Spirito: Lo Spirito Santo le dato per concepire Cristo nel suo corpo, ma anche, per fede, nel suo cuore. Una esperienza simile a quella di S. Teresa del B: Ges: Fu un bacio damore: mi sentivo amata e dicevo: Ti amo, mi do a te per sempre 2- Atto libero. Eppure il fiat di Maria fu un atto libero, un atto damore, di docilit. questa la vera grandezza personale di Maria. Il vangelo ci aiuta a capire dove risiede la vera grandezza di sua Maria: Elisabetta: beata perch hai creduto Ges: beato chi ascolta la Parola e la mette in pratica

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    2- Un s non facile 1- A prima vista, quello di Maria fu un atto di fede facile e perfino scontato: diventare madre di un re che avrebbe regnato in eterno Dio non inganna, non nasconde ai suoi servi le conseguenze cui andranno incontro. (v. Geremia: Ti muoveranno guerra (Ger 1, 19); v. Saulo: Io gli mostrer quanto dovr soffrire per il mio nome (At 9, 16) ). Dio non pu aver agito diversamente con Maria: Maria ha creduto in totale solitudine: Simeone, ben presto, dar espressione a questo presentimento. 2- La fede pu essere messa alla prova dal dubbio: non dal dubbio su Dio, ma su di s: Avr capito bene? E se mi fossi ingannata? E se non fosse stato Dio a parlare? . Maria non ha creduto una volta e poi basta nella sua vita. 3- Se Ges fu tentato, sarebbe veramente strano che Maria che gli stata cos vicina in tutto non io sia stata. La fede, dice san Pietro, si prova nel crogiolo (cf i Pt 1, 7) e LApocalisse dice che il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire e che si avvent contro la donna che aveva partorito (cf Ap 12, 4.13). La donna, qui, indica la Chiesa. Ma potremmo dirlo di Maria figura della Chiesa.

    4. Nella scia di Maria Che dice a noi la fede di Maria? 1- Anzitutto Maria ci parla dellimportanza della fede.

    L acqua (la grazia) ha bisogno della terra che l accolga (fede) per far germogliare il seme. Anche le melodie e gli accordi pi sublimi sono inutili se non c un orecchio capace di ascoltare 2- Maria ci dice che anche la fede grazia. Opera di Dio questa, dice Ges: che crediate (cf Gv 6, 29). Per grazia siete salvi mediante la fede e ci (cio il credere) non viene da voi, ma dono di Dio perch nessuno possa vantarsene (Ef 2, 8 s). Guai se uno pensasse: la grazia dipende da Dio, ma la fede dipende da me

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    3- Maria ci dice che la fede personale e comunitaria: E il duplice rischi della fede: il soggettivismo (dimentica la vita della comunit) e l esteriorit (non si fa scelta personale) *) Maria ci insegna che l atto di fede s personale: un rapporto da persona a persona.. E un fidarsi di Dio e un affidarsi completamente a Dio. *) Ma la fede di Maria anche comunitaria. Ella non crede in un Dio soggettivo, personale. Crede invece al Dio dei Padri, al Dio del suo popolo. Ella si inserisce umilmente nella schiera dei credenti, diventa la prima credente della nuova alleanza, come Abramo era stato il primo credente dellantica alleanza. Maria non avrebbe creduto allangelo, se le avesse rivelato un Dio diverso dal Dio del suo popolo Israele. Anche esternamente, Maria si assoggetta a tutte le prescrizioni della legge: fa circoncidere il Bambino, lo presenta al tempio, si sottopone lei stessa ai rito della purificazione, sale a Gerusalemme per la Pasqua. *) Maria ci aiuta a credere personalmente, ma nella Chiesa; credere nella Chiesa, ma personalmente.

    La fede della Chiesa come il grande angolare che permette di cogliere un panorama: io faccio mia la fede di tutti quelli che mi hanno preceduto: degli apostoli, dei martiri, dei dottori. I Santi, non potendo portare con s in cielo la fede dove essa non serve pi , l hanno lasciata in eredit alla Chiesa. Dicendo: Io credo in Dio Padre Onnipotente... . Il mio piccolo io , unito e fuso con quello grande di tutto il corpo mistico di Cristo, passato e presente, forma un grido pi potente del fragore del mare che fa tremare dalle fondamenta il regno delle tenebre.

    4- Maria ci dice che la fede comporta il nostro fiat Ma Dio non pu costruire in noi il suo tempio se prima noi non gli abbiamo liberamente ceduto la propriet del terreno Si tratta di dare a Dio la nostra libert, con un atto di fede e di consenso, con un s pieno e totale.

    4

    Di qui limportanza decisiva di dire a Dio, una volta nella vita, un si faccia, fiat , come quello di Maria. Come fare? E semplice: dopo averci pregato, perch non sia una cosa superficiale, dire a Dio con le parole stesse di Maria: Eccomi, sono il servo, o la serva, dei Signore: si faccia di me secondo la tua parola! . Dico amen, s, mio Dio, a tutto il tuo progetto, ti cedo me stesso! Poi lo rinnoveremo quotidianamente con il fiat della Chiesa e dei credenti, nel Padre nostro : sia fatta la tua volont!. Maria disse il suo fiat allottativo, con desiderio e gioia, non con mal celata rassegnazione, a denti stretti. Sapendo che la volont di Dio a nostro riguardo infinitamente pi bella e pi ricca di promesse, di ogni nostro progetto; sapendo che Dio amore infinito e che nutre per noi progetti di pace e non di afflizione (cf Ger 29, 11), noi diciamo Si compia presto su di me, o Dio, la tua volont di amore e di pace! . Il pensiero contemporaneo che ha fatto dellanalisi dellesistenza il suo oggetto primario, ha dimostrato chiaramente che bisogna dire amen a qualcosa. Se non si dice a Dio che amore, io si deve dire a qualcosaltro che solo fredda e paralizzante necessit: al destino, ai fato. Lalternativa filosofica alla fede il fatalismo. Il pi noto filosofo di questo secolo, dopo aver detto che l esistenza un vivere-per-la-morte, assegna alluomo, come unico mezzo per rendere autentica la propria esistenza, quello di accettare il suo destino. Luomo raggiunge la sua completezza nellamore del fato (amor fati). Ma come diverso e opprimente questo amen pagano, rispetto all amen cristiano, detto a uno che ti ha creato, che non fredda e cieca necessit, ma amore.

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    3- Maria ci dice che la fede personale e comunitaria: E il duplice rischi della fede: il soggettivismo (dimentica la vita della comunit) e l esteriorit (non si fa scelta personale) *) Maria ci insegna che l atto di fede s personale: un rapporto da persona a persona.. E un fidarsi di Dio e un affidarsi completamente a Dio. *) Ma la fede di Maria anche comunitaria. Ella non crede in un Dio soggettivo, personale. Crede invece al Dio dei Padri, al Dio del suo popolo. Ella si inserisce umilmente nella schiera dei credenti, diventa la prima credente della nuova alleanza, come Abramo era stato il primo credente dellantica alleanza. Maria non avrebbe creduto allangelo, se le avesse rivelato un Dio diverso dal Dio del suo popolo Israele. Anche esternamente, Maria si assoggetta a tutte le prescrizioni della legge: fa circoncidere il Bambino, lo presenta al tempio, si sottopone lei stessa ai rito della purificazione, sale a Gerusalemme per la Pasqua. *) Maria ci aiuta a credere personalmente, ma nella Chiesa; credere nella Chiesa, ma personalmente.

    La fede della Chiesa come il grande angolare che permette di cogliere un panorama: io faccio mia la fede di tutti quelli che mi hanno preceduto: degli apostoli, dei martiri, dei dottori. I Santi, non potendo portare con s in cielo la fede dove essa non serve pi , l hanno lasciata in eredit alla Chiesa. Dicendo: Io credo in Dio Padre Onnipotente... . Il mio piccolo io , unito e fuso con quello grande di tutto il corpo mistico di Cristo, passato e presente, forma un grido pi potente del fragore del mare che fa tremare dalle fondamenta il regno delle tenebre.

    4- Maria ci dice che la fede comporta il nostro fiat Ma Dio non pu costruire in noi il suo tempio se prima noi non gli abbiamo liberamente ceduto la propriet del terreno Si tratta di dare a Dio la nostra libert, con un atto di fede e di consenso, con un s pieno e totale.

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    Di qui limportanza decisiva di dire a Dio, una volta nella vita, un si faccia, fiat , come quello di Maria. Come fare? E semplice: dopo averci pregato, perch non sia una cosa superficiale, dire a Dio con le parole stesse di Maria: Eccomi, sono il servo, o la serva, dei Signore: si faccia di me secondo la tua parola! . Dico amen, s, mio Dio, a tutto il tuo progetto, ti cedo me stesso! Poi lo rinnoveremo quotidianamente con il fiat della Chiesa e dei credenti, nel Padre nostro : sia fatta la tua volont!. Maria disse il suo fiat allottativo, con desiderio e gioia, non con mal celata rassegnazione, a denti stretti. Sapendo che la volont di Dio a nostro riguardo infinitamente pi bella e pi ricca di promesse, di ogni nostro progetto; sapendo che Dio amore infinito e che nutre per noi progetti di pace e non di afflizione (cf Ger 29, 11), noi diciamo Si compia presto su di me, o Dio, la tua volont di amore e di pace! . Il pensiero contemporaneo che ha fatto dellanalisi dellesistenza il suo oggetto primario, ha dimostrato chiaramente che bisogna dire amen a qualcosa. Se non si dice a Dio che amore, io si deve dire a qualcosaltro che solo fredda e paralizzante necessit: al destino, ai fato. Lalternativa filosofica alla fede il fatalismo. Il pi noto filosofo di questo secolo, dopo aver detto che l esistenza un vivere-per-la-morte, assegna alluomo, come unico mezzo per rendere autentica la propria esistenza, quello di accettare il suo destino. Luomo raggiunge la sua completezza nellamore del fato (amor fati). Ma come diverso e opprimente questo amen pagano, rispetto all amen cristiano, detto a uno che ti ha creato, che non fredda e cieca necessit, ma amore.

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    MESE DI MAGGIO: 5 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE PIENA DI GRAZIA NATALE BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! VISITAZIONE

    CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Maria, Madre di Dio

    1- Dopo lAnnunciazione e Visitazione ora viene il Natale. Nel Natale Maria divenne veramente e pienamente Madre di Dio. Madre di Dio: un titolo che esprime uno dei misteri e, per la ragione, uno dei paradossi pi alti del cristianesimo. Quello che i cieli non possono contenere, si racchiuso nelle tue viscere, fatto uomo! (cf i Re 8, 27): quello che Israele diceva di s nel momento in cui la gloria di Dio venne, in una nube, a dimorare nel tempio oggi lo possiamo dire di Maria. Madre di Dio il pi antico e importante titolo dogmatico della Madonna: Efeso 431 2- Nel parlare di Maria, la Scrittura mette costantemente in risalto due elementi, o momenti, fondamentali della maternit. Essi sono: concepire e partorire. Una vergine concepir e partorir un figlio (Is 7, 14). Ecco concepirai nel seno e partorirai un figlio (Lc 1, 31). Il generare, comune sia al padre che alla madre, mentre il secondo, il partorire, esclusivo della madre. 3- Una contemplazione di fede Raccogliamoci ora davanti al titolo Madre di Dio, come davanti a una icona, in contemplazione. Quanto ricco questo titolo di Madre di Dio. Esso ci parla, successivamente, di Ges, di Dio e di Maria. A = Madre di Dio ci parla di Ges

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    a) Di Ges esso ci attesta anzitutto che vero uomo: Egli ha vissuto la vicenda umana in tutta la sua concretezza b) Madre di Dio attesta, in secondo luogo, che Ges vero Dio. Non Dio per adozione, Dio per modo di dire. c) Il titolo Madre di Dio attesta che Ges Dio e uomo in una stessa persona. Se in Ges umanit e divinit fossero state unite come pensavano gli eretici condannati a Efeso - di ununione solo morale e non personale, Maria non potrebbe essere detta pi Madre di Dio, ma solo Madre di Cristo. B- Madre di Dio ci parla di Dio = Ci parla anzitutto dellumilt di Dio. Che contrasto fra il nostro Dio con il dio dei filosofi! *) Vi sono pensatori che trovano perfino strano e quasi offensivo per un essere umano avere avuto una madre, perch questo significa dipendere radicalmente da qualcuno, non poter progettare interamente da soli la propria esistenza. Dio ha voluto avere una madre! *) Luomo, da sempre, cerca Dio in alto. Cerca di costruire, con i suoi sforzi ascetici o intellettuali, una specie di piramide, pensando che al vertice di essa trover Dio. E non si accorge che Dio sceso e ha rovesciato la piramide; si messo lui stesso alla base, per portare su di s tutto e tutti. = Ci parla della nobilt della materia Dio scende nel cuore stesso della materia. Tutto ci proclama la santit delle cose da lui create. Ha santificato e redento la nascita umana. Soprattutto Dio ha rivelato la dignit della donna in quanto tale.

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    MESE DI MAGGIO: 5 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE PIENA DI GRAZIA NATALE BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! VISITAZIONE

    CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Maria, Madre di Dio

    1- Dopo lAnnunciazione e Visitazione ora viene il Natale. Nel Natale Maria divenne veramente e pienamente Madre di Dio. Madre di Dio: un titolo che esprime uno dei misteri e, per la ragione, uno dei paradossi pi alti del cristianesimo. Quello che i cieli non possono contenere, si racchiuso nelle tue viscere, fatto uomo! (cf i Re 8, 27): quello che Israele diceva di s nel momento in cui la gloria di Dio venne, in una nube, a dimorare nel tempio oggi lo possiamo dire di Maria. Madre di Dio il pi antico e importante titolo dogmatico della Madonna: Efeso 431 2- Nel parlare di Maria, la Scrittura mette costantemente in risalto due elementi, o momenti, fondamentali della maternit. Essi sono: concepire e partorire. Una vergine concepir e partorir un figlio (Is 7, 14). Ecco concepirai nel seno e partorirai un figlio (Lc 1, 31). Il generare, comune sia al padre che alla madre, mentre il secondo, il partorire, esclusivo della madre. 3- Una contemplazione di fede Raccogliamoci ora davanti al titolo Madre di Dio, come davanti a una icona, in contemplazione. Quanto ricco questo titolo di Madre di Dio. Esso ci parla, successivamente, di Ges, di Dio e di Maria. A = Madre di Dio ci parla di Ges

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    a) Di Ges esso ci attesta anzitutto che vero uomo: Egli ha vissuto la vicenda umana in tutta la sua concretezza b) Madre di Dio attesta, in secondo luogo, che Ges vero Dio. Non Dio per adozione, Dio per modo di dire. c) Il titolo Madre di Dio attesta che Ges Dio e uomo in una stessa persona. Se in Ges umanit e divinit fossero state unite come pensavano gli eretici condannati a Efeso - di ununione solo morale e non personale, Maria non potrebbe essere detta pi Madre di Dio, ma solo Madre di Cristo. B- Madre di Dio ci parla di Dio = Ci parla anzitutto dellumilt di Dio. Che contrasto fra il nostro Dio con il dio dei filosofi! *) Vi sono pensatori che trovano perfino strano e quasi offensivo per un essere umano avere avuto una madre, perch questo significa dipendere radicalmente da qualcuno, non poter progettare interamente da soli la propria esistenza. Dio ha voluto avere una madre! *) Luomo, da sempre, cerca Dio in alto. Cerca di costruire, con i suoi sforzi ascetici o intellettuali, una specie di piramide, pensando che al vertice di essa trover Dio. E non si accorge che Dio sceso e ha rovesciato la piramide; si messo lui stesso alla base, per portare su di s tutto e tutti. = Ci parla della nobilt della materia Dio scende nel cuore stesso della materia. Tutto ci proclama la santit delle cose da lui create. Ha santificato e redento la nascita umana. Soprattutto Dio ha rivelato la dignit della donna in quanto tale.

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    4- Come imitare questo tratto della Madonna di essere Madre di Dio? Maria Madre di Dio non solo perch l ha portato fisicamente nel grembo, ma anche perch l ha concepito prima nel cuore con la fede. Possiamo imitarla in questo secondo senso. Ogni anima che crede, concepisce e genera il Verbo di Dio... secondo la fede, tutte le anime generano Cristo quando accolgono la parola di Dio (S: Ambrogio) A- MATERNITA INCOMPLETE Vi sono due tipi di maternit incompleta: 1)il non partorire: l aborto, 2) il non concepire (figli concepiti in provetta o utero dato in. Prestito) Purtroppo anche sul piano spirituale ci sono queste due tristi possibilit. 1) Concepisce Ges senza partorirlo chi accoglie la Parola,

    senza metterla in pratica. Si continua a fare un aborto spirituale dietro laltro, formulando propositi di conversione che vengono poi sistematicamente dimenticati e abbandonati a met strada. Insomma, chi ha la fede, ma non ha le opere.

    2) Partorisce, al contrario, Cristo senza averlo concepito chi fa tante opere, anche buone, ma che non vengono dal cuore, da amore per Dio e da retta intenzione, ma piuttosto dallabitudine, dallipocrisia, dalla ricerca della propria gloria e del proprio interesse, o semplicemente dalla soddisfazione che d il fare. Insomma, chi ha le opere ma non ha la fede.

    B- MATERNITA COMPLETE

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    San Bonaventura, in un opuscolo intitolato Le cinque feste di Ges Bambino dice che lanima devota, per grazia dello Spirito Santo, pu spiritualmente concepire il Verbo, partorirlo, dargli il nome, cercarlo e adorarlo con i Magi e infine presentarlo a Dio Padre nel tempio. a) Per san Bonaventura, lanima concepisce Ges quando, scontenta della vita che conduce, come fecondata dalla grazia dello Spirito Santo e concepisce il proposito di una vita nuova. b) Il Figlio di Dio nasce nel cuore allorch lanima mette immediatamente in opera il suo santo proposito. Se il proposito non messo in atto, Ges concepito, ma non partorito. Non si celebrer mai la seconda festa di Ges Bambino che il Natale! E uno dei tanti rinvii, di cui forse stata punteggiata la nostra vita; una delle ragioni principali per cui cos pochi si fanno santi. C) Se decidi di arrivare qui dice ancora Bonaventura- devi armarti di coraggio; la tentazione alla tua porta Prima ti dice: non ce la farai mai, comprometti il tuo buon nome... Poi ti insinua: stai per ingannare la gente che ti crede un santo mentre non lo sei A tutte queste tentazioni, bisogna rispondere con fede: Non divenuta troppo corta la mano del Signore da non poter salvare! (Is 59, 1) o, come Agostino Si isti et istae, cur non ego? .

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    4- Come imitare questo tratto della Madonna di essere Madre di Dio? Maria Madre di Dio non solo perch l ha portato fisicamente nel grembo, ma anche perch l ha concepito prima nel cuore con la fede. Possiamo imitarla in questo secondo senso. Ogni anima che crede, concepisce e genera il Verbo di Dio... secondo la fede, tutte le anime generano Cristo quando accolgono la parola di Dio (S: Ambrogio) A- MATERNITA INCOMPLETE Vi sono due tipi di maternit incompleta: 1)il non partorire: l aborto, 2) il non concepire (figli concepiti in provetta o utero dato in. Prestito) Purtroppo anche sul piano spirituale ci sono queste due tristi possibilit. 1) Concepisce Ges senza partorirlo chi accoglie la Parola,

    senza metterla in pratica. Si continua a fare un aborto spirituale dietro laltro, formulando propositi di conversione che vengono poi sistematicamente dimenticati e abbandonati a met strada. Insomma, chi ha la fede, ma non ha le opere.

    2) Partorisce, al contrario, Cristo senza averlo concepito chi fa tante opere, anche buone, ma che non vengono dal cuore, da amore per Dio e da retta intenzione, ma piuttosto dallabitudine, dallipocrisia, dalla ricerca della propria gloria e del proprio interesse, o semplicemente dalla soddisfazione che d il fare. Insomma, chi ha le opere ma non ha la fede.

    B- MATERNITA COMPLETE

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    San Bonaventura, in un opuscolo intitolato Le cinque feste di Ges Bambino dice che lanima devota, per grazia dello Spirito Santo, pu spiritualmente concepire il Verbo, partorirlo, dargli il nome, cercarlo e adorarlo con i Magi e infine presentarlo a Dio Padre nel tempio. a) Per san Bonaventura, lanima concepisce Ges quando, scontenta della vita che conduce, come fecondata dalla grazia dello Spirito Santo e concepisce il proposito di una vita nuova. b) Il Figlio di Dio nasce nel cuore allorch lanima mette immediatamente in opera il suo santo proposito. Se il proposito non messo in atto, Ges concepito, ma non partorito. Non si celebrer mai la seconda festa di Ges Bambino che il Natale! E uno dei tanti rinvii, di cui forse stata punteggiata la nostra vita; una delle ragioni principali per cui cos pochi si fanno santi. C) Se decidi di arrivare qui dice ancora Bonaventura- devi armarti di coraggio; la tentazione alla tua porta Prima ti dice: non ce la farai mai, comprometti il tuo buon nome... Poi ti insinua: stai per ingannare la gente che ti crede un santo mentre non lo sei A tutte queste tentazioni, bisogna rispondere con fede: Non divenuta troppo corta la mano del Signore da non poter salvare! (Is 59, 1) o, come Agostino Si isti et istae, cur non ego? .

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    MESE DI MAGGIO: 6 Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia 2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede 3- CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Natale: Maria, Madre di Dio Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE 1. CHE C TRA ME E TE, O DONNA? Vita Pubblica di Ges.

    In questa seconda parte del nostro cammino vogliamo seguire Maria nel Mistero pasquale, Maria ci prende per mano e ci incoraggia: Andiamo anche noi a morire con lui! (Gv 11, 16).

    1. Impar lobbedienza dalle cose che pat Tutta la vita di Ges, da quando Giovanni Battista lo salut come lAgnello di Dio, una preparazione alla sua Pasqua. Secondo il Vangelo di Luca, la vita pubblica di Ges fu tutta una lenta e inarrestabile. salita verso Gerusalemme, dove avrebbe consumato il suo esodo (cf Lc 9, 31). Anche per Maria il Mistero pasquale cominci assai per tempo gi dalle parole di Simeone. Vogliamo seguire Maria durante la vita pubblica di Ges e vedere di che cosa ella figura e modello in questo tempo. a) Per unanima che stata ricolmata di grazia dopo il periodo delle grazie iniziali, in cui Dio a volte quasi lo si tocca con mano viene il tempo della purificazione e della spoliazione. Viene la notte della fede. il tempo della potatura . Questa spoliazione si consum sotto la croce, ma cominci ben prima. Anche a Nazaret e soprattutto durante la vita pubblica di Ges, ella avanzava nella peregrinazione della fede. La Redemptoris Mater, scritta per lanno mariano, applica a Maria la categoria della kenosi (il distacco completo)

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    b) La devozione alla Madonna, nella Chiesa cattolica, ha vissuto un salto tra prima e dopo il Vaticano II. = Prima, la categoria fondamentale con la quale si spiegava la grandezza della Madonna era quella del privilegio o dellesenzione (dogmi dellImmmacolata e dellAssunzione): esentata dai dolori parto, dalla fatica, dal dubbio, dalla tentazione, dallignoranza, assunta in cielo senza passare per la morte Non ci si rendeva conto che, in questo modo, anzich associare Maria a Ges la si dissociava completamente da lui, che speriment fatica, dolore, angoscia, tentazioni e morte. Tutto questo si rifletteva nelliconografia della Madonna: creatura in genere disincarnata e idealizzata; una Madonna che sembra aver appena sfiorata la terra con la punta dei piedi. = Il Vaticano II spiega la santit unica di Maria con la categoria della fede: ha camminato, anzi ha progredito nella fede: la grandezza spirituale di una creatura davanti a Dio, in questa vita, non si misura infatti tanto da ci che Dio le d, quanto da ci che Dio le chiede. Questo diminuisce, ma accresce a dismisura la grandezza di Maria.

    2. Maria durante la vita pubblica di Ges Vi sono, nei Vangeli, menzioni della Madonna che in passato, nel clima dominato dallidea di privilegio, creavano un certo disagio tra i credenti: Ora invece ci appaiono pietre miliari nel cammino di fede di Maria A) Partiamo dallepisodio dello smarrimento di Ges nel tempio: perch mi cercavate? Una madre sarebbe in grado di capire cosa dovette provare nel cuore Maria a quelle parole. Quelle parole mettevano tra Ges e lei una volont diversa,

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    MESE DI MAGGIO: 6 Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia 2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede 3- CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Natale: Maria, Madre di Dio Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE 1. CHE C TRA ME E TE, O DONNA? Vita Pubblica di Ges.

    In questa seconda parte del nostro cammino vogliamo seguire Maria nel Mistero pasquale, Maria ci prende per mano e ci incoraggia: Andiamo anche noi a morire con lui! (Gv 11, 16).

    1. Impar lobbedienza dalle cose che pat Tutta la vita di Ges, da quando Giovanni Battista lo salut come lAgnello di Dio, una preparazione alla sua Pasqua. Secondo il Vangelo di Luca, la vita pubblica di Ges fu tutta una lenta e inarrestabile. salita verso Gerusalemme, dove avrebbe consumato il suo esodo (cf Lc 9, 31). Anche per Maria il Mistero pasquale cominci assai per tempo gi dalle parole di Simeone. Vogliamo seguire Maria durante la vita pubblica di Ges e vedere di che cosa ella figura e modello in questo tempo. a) Per unanima che stata ricolmata di grazia dopo il periodo delle grazie iniziali, in cui Dio a volte quasi lo si tocca con mano viene il tempo della purificazione e della spoliazione. Viene la notte della fede. il tempo della potatura . Questa spoliazione si consum sotto la croce, ma cominci ben prima. Anche a Nazaret e soprattutto durante la vita pubblica di Ges, ella avanzava nella peregrinazione della fede. La Redemptoris Mater, scritta per lanno mariano, applica a Maria la categoria della kenosi (il distacco completo)

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    b) La devozione alla Madonna, nella Chiesa cattolica, ha vissuto un salto tra prima e dopo il Vaticano II. = Prima, la categoria fondamentale con la quale si spiegava la grandezza della Madonna era quella del privilegio o dellesenzione (dogmi dellImmmacolata e dellAssunzione): esentata dai dolori parto, dalla fatica, dal dubbio, dalla tentazione, dallignoranza, assunta in cielo senza passare per la morte Non ci si rendeva conto che, in questo modo, anzich associare Maria a Ges la si dissociava completamente da lui, che speriment fatica, dolore, angoscia, tentazioni e morte. Tutto questo si rifletteva nelliconografia della Madonna: creatura in genere disincarnata e idealizzata; una Madonna che sembra aver appena sfiorata la terra con la punta dei piedi. = Il Vaticano II spiega la santit unica di Maria con la categoria della fede: ha camminato, anzi ha progredito nella fede: la grandezza spirituale di una creatura davanti a Dio, in questa vita, non si misura infatti tanto da ci che Dio le d, quanto da ci che Dio le chiede. Questo diminuisce, ma accresce a dismisura la grandezza di Maria.

    2. Maria durante la vita pubblica di Ges Vi sono, nei Vangeli, menzioni della Madonna che in passato, nel clima dominato dallidea di privilegio, creavano un certo disagio tra i credenti: Ora invece ci appaiono pietre miliari nel cammino di fede di Maria A) Partiamo dallepisodio dello smarrimento di Ges nel tempio: perch mi cercavate? Una madre sarebbe in grado di capire cosa dovette provare nel cuore Maria a quelle parole. Quelle parole mettevano tra Ges e lei una volont diversa,

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    infinitamente pi importante, che faceva passare in secondo ordine anche il rapporto filiale con lei. B) Nozze di Cana Che c tra me e te, o donna? (Gv 2, 4). Parole dal suono duro, mortificante; sembrano di nuovo porre una distanza tra Ges e sua Madre. C) Chi mia Madre? Forse la Madre si preoccupava, com naturalissimo in una mamma, della sua salute, perch poco prima scritto che Ges non poteva neppure prendere cibo a causa della folla Maria, la Madre, deve mendicare perfino il diritto di poter vedere il Figlio e parlargli. Ella non si fa largo tra la folla. Rest invece fuori in attesa e altri andarono da Ges a riferirgli: Fuori c tua madre che ti vuole parlare . Chi mia Madre? Possiamo intuire lumiliazione e la sofferenza che cerano per Maria in quelle parole. Oggi sappiamo che in quelle parole contenuto pi un elogio che un rimprovero; ma ella non lo sapeva, almeno in quel momento. In quel momento, cera solo lamarezza di un rifiuto. D) Il seguito femminile di Ges Un ultimo dettaglio in questa linea. San Luca parla, in un certo punto del suo Vangelo, del seguito femminile di Ges: lo assistevano con i loro beni (pensiamo all impegno di preparare un pasto, lavare o rammendare un vestito) E che tra queste donne non figura la madre e tutti sanno quanto una madre desidererebbe essere lei a prendersi cura di questi piccoli servizi del figlio, specie se consacrato al Signore. E il sacrificio totale del cuore.

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    E) Cosa significa tutto questo? Una serie difatti e parole cos precisi e coerenti non pu essere un caso. Maria ha dovuto passare anche lei attraverso la sua kenosi. La kenosi di Ges consistette nel fatto che, anzich far valere i suoi diritti e le sue prerogative divine, se ne spogli, assumendo lo stato di servo e apparendo allesterno un uomo come gli altri. La kenosi di Maria consistette nel fatto che: 1- anzich far valere i suoi diritti come madre del Messia, se ne lasci spogliare, apparendo dinanzi a tutti una donna come le altre.Dalla sua maternit non trasse alcun vantaggio terreno. Seguiva Ges come se non fosse la madre. Questa la povert spirituale. 2- Ges diceva che la Parola ci con cui Dio pota, monda i tralci: Voi siete mondi per la Parola... (Gv 13, 3). Tali sono state le parole che egli ha rivolte alla Madre. Che fosse proprio questa, cio la Parola, la spada che, secondo Simeone, le avrebbe un giorno trapassato lanima? 3- Paolo lo chiama un vivere dimentico del passato (Fil 3, 13). San Giovanni della Croce chiama questo la notte oscura della memoria e, nel parlarne, fa menzione esplicita della Madre di Dio. Essa consiste nel dimenticarsi - o meglio, nel non potersi ricordare, neppure volendolo del passato, ed essere protesi unicamente verso Dio, vivendo in pura speranza. 4- Ges si comportato con la Madre come un direttore spirituale lucido ed esigente che, avendo intravisto unanima deccezione, non le fa perdere tempo, ma la trascina, in una corsa senza tregua verso la totale spoliazione, in vista dellunione con Dio. Ha insegnato a Maria il rinnegamento di s. Io faccio sempre le cose che gli sono gradite (Gv 8, 29).

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    infinitamente pi importante, che faceva passare in secondo ordine anche il rapporto filiale con lei. B) Nozze di Cana Che c tra me e te, o donna? (Gv 2, 4). Parole dal suono duro, mortificante; sembrano di nuovo porre una distanza tra Ges e sua Madre. C) Chi mia Madre? Forse la Madre si preoccupava, com naturalissimo in una mamma, della sua salute, perch poco prima scritto che Ges non poteva neppure prendere cibo a causa della folla Maria, la Madre, deve mendicare perfino il diritto di poter vedere il Figlio e parlargli. Ella non si fa largo tra la folla. Rest invece fuori in attesa e altri andarono da Ges a riferirgli: Fuori c tua madre che ti vuole parlare . Chi mia Madre? Possiamo intuire lumiliazione e la sofferenza che cerano per Maria in quelle parole. Oggi sappiamo che in quelle parole contenuto pi un elogio che un rimprovero; ma ella non lo sapeva, almeno in quel momento. In quel momento, cera solo lamarezza di un rifiuto. D) Il seguito femminile di Ges Un ultimo dettaglio in questa linea. San Luca parla, in un certo punto del suo Vangelo, del seguito femminile di Ges: lo assistevano con i loro beni (pensiamo all impegno di preparare un pasto, lavare o rammendare un vestito) E che tra queste donne non figura la madre e tutti sanno quanto una madre desidererebbe essere lei a prendersi cura di questi piccoli servizi del figlio, specie se consacrato al Signore. E il sacrificio totale del cuore.

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    E) Cosa significa tutto questo? Una serie difatti e parole cos precisi e coerenti non pu essere un caso. Maria ha dovuto passare anche lei attraverso la sua kenosi. La kenosi di Ges consistette nel fatto che, anzich far valere i suoi diritti e le sue prerogative divine, se ne spogli, assumendo lo stato di servo e apparendo allesterno un uomo come gli altri. La kenosi di Maria consistette nel fatto che: 1- anzich far valere i suoi diritti come madre del Messia, se ne lasci spogliare, apparendo dinanzi a tutti una donna come le altre.Dalla sua maternit non trasse alcun vantaggio terreno. Seguiva Ges come se non fosse la madre. Questa la povert spirituale. 2- Ges diceva che la Parola ci con cui Dio pota, monda i tralci: Voi siete mondi per la Parola... (Gv 13, 3). Tali sono state le parole che egli ha rivolte alla Madre. Che fosse proprio questa, cio la Parola, la spada che, secondo Simeone, le avrebbe un giorno trapassato lanima? 3- Paolo lo chiama un vivere dimentico del passato (Fil 3, 13). San Giovanni della Croce chiama questo la notte oscura della memoria e, nel parlarne, fa menzione esplicita della Madre di Dio. Essa consiste nel dimenticarsi - o meglio, nel non potersi ricordare, neppure volendolo del passato, ed essere protesi unicamente verso Dio, vivendo in pura speranza. 4- Ges si comportato con la Madre come un direttore spirituale lucido ed esigente che, avendo intravisto unanima deccezione, non le fa perdere tempo, ma la trascina, in una corsa senza tregua verso la totale spoliazione, in vista dellunione con Dio. Ha insegnato a Maria il rinnegamento di s. Io faccio sempre le cose che gli sono gradite (Gv 8, 29).

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    MESE DI MAGGIO: 7 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia 2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede 3- CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Natale: Maria, Madre di Dio Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE 1. CHE C TRA ME E TE, O DONNA? Vita Pubblica di Ges.

    1. Da madre materiale a Madre spirituale Perch era necessario tutto questo? Maria non era gi santa, piena di fede, gi abbastanza provata? Ma Dio veramente amore, come scritto? La prima risposta a questa domanda : perch cos ha fatto Ges, e Maria doveva essergli vicina, per essere la sua prima e pi perfetta discepola. Maria stessa non avrebbe scambiato questo privilegio con nessun altro al mondo. Ma c anche un motivo pi misterioso e, per capirlo, partiamo da una parola di san Paolo: La carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, n ci che corruttibile, lincorruttibilit (1 Cor 15, 50). Il piano della grazia diverso da quello della natura; ci che eterno, diverso da ci che si svolge nel tempo. Non si passa dalluno allaltro piano per evoluzione rettilinea e indolore. C di mezzo un salto di qualit infinito. Occorre perci uninterruzione, una morte, per passare dalluno allaltro; qualcosa deve essere scompaginato nel suo primo assetto, per accedere a questo diverso e superiore modo di essere. La maternit di Maria era una maternit avvenuta nella carne e nel sangue . Perch potesse diventare qualcosa di eterno, di spirituale, un fatto unicamente del Regno, doveva passare attraverso una morte. Ges ha portato lesempio del chicco di grano (cf Gv 12, 24). Che peccato ha commesso il chicco di grano, per dover morire sotto terra? Nessuno, ma solo se muore porta molto frutto.

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    E quante volte il chicco deve morire ! Come seme, come spiga, come chicco macinato, come farina nel forno, come pane mangiato

    2. Da Madre a discepola di Cristo Contempliamo ora Maria non pi come Madre, ma come discepola. Chi mia madre?...Chi compie la volont di Dio, costui mio fratello, sorella e madre (Mc 3, 3 3-35) Come reag Maria all apparente freddezza del Figlio nei suoi riguardi? Docilit assoluta. Santa Maria fece la volont del Padre e la fece interamente; e perci vale di pi per Maria essere stata discepola di Cristo, anzich Madre di Cristo. (SantAgostino) Qui appare la santit personale unica della Madre di Dio, la meraviglia pi alta della grazia. Confrontiamola con la ribellione di Pietro a CafarnaoPietro si preoccupava per Ges, ma anche per s. Maria no. Maria taceva. Il fatto che Maria taccia non significa che per Maria tutto facile. Ella non fu esente dalla fatica del credere.

    3. Passiamo da Maria alla Chiesa. 1- Lapplicazione a noi fatta da Ges stesso nel Vangelo. Se qualcuno vuoI venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perch chi vorr salvare la propria vita, la perder; ma chi perder la propria vita per causa mia e del Vangelo la salver (Mc 8 34-35). La proclamazione del Regno laspetto kerigmatico del Vangelo; ma esso contiene anche un aspetto ascetico, in quanto via per realizzare la perfezione morale alla sequela di Cristo. 2- Qui siamo al cuore ascetico del Vangelo. Se voglio seguire Cristo, non devo aggrapparmi a me stesso, nel tentativo di rendere sicura la mia vita; ma, al contrario, devo

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    MESE DI MAGGIO: 7 Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia 2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede 3- CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Natale: Maria, Madre di Dio Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE 1. CHE C TRA ME E TE, O DONNA? Vita Pubblica di Ges.

    1. Da madre materiale a Madre spirituale Perch era necessario tutto questo? Maria non era gi santa, piena di fede, gi abbastanza provata? Ma Dio veramente amore, come scritto? La prima risposta a questa domanda : perch cos ha fatto Ges, e Maria doveva essergli vicina, per essere la sua prima e pi perfetta discepola. Maria stessa non avrebbe scambiato questo privilegio con nessun altro al mondo. Ma c anche un motivo pi misterioso e, per capirlo, partiamo da una parola di san Paolo: La carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, n ci che corruttibile, lincorruttibilit (1 Cor 15, 50). Il piano della grazia diverso da quello della natura; ci che eterno, diverso da ci che si svolge nel tempo. Non si passa dalluno allaltro piano per evoluzione rettilinea e indolore. C di mezzo un salto di qualit infinito. Occorre perci uninterruzione, una morte, per passare dalluno allaltro; qualcosa deve essere scompaginato nel suo primo assetto, per accedere a questo diverso e superiore modo di essere. La maternit di Maria era una maternit avvenuta nella carne e nel sangue . Perch potesse diventare qualcosa di eterno, di spirituale, un fatto unicamente del Regno, doveva passare attraverso una morte. Ges ha portato lesempio del chicco di grano (cf Gv 12, 24). Che peccato ha commesso il chicco di grano, per dover morire sotto terra? Nessuno, ma solo se muore porta molto frutto.

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    E quante volte il chicco deve morire ! Come seme, come spiga, come chicco macinato, come farina nel forno, come pane mangiato

    2. Da Madre a discepola di Cristo Contempliamo ora Maria non pi come Madre, ma come discepola. Chi mia madre?...Chi compie la volont di Dio, costui mio fratello, sorella e madre (Mc 3, 3 3-35) Come reag Maria all apparente freddezza del Figlio nei suoi riguardi? Docilit assoluta. Santa Maria fece la volont del Padre e la fece interamente; e perci vale di pi per Maria essere stata discepola di Cristo, anzich Madre di Cristo. (SantAgostino) Qui appare la santit personale unica della Madre di Dio, la meraviglia pi alta della grazia. Confrontiamola con la ribellione di Pietro a CafarnaoPietro si preoccupava per Ges, ma anche per s. Maria no. Maria taceva. Il fatto che Maria taccia non significa che per Maria tutto facile. Ella non fu esente dalla fatica del credere.

    3. Passiamo da Maria alla Chiesa. 1- Lapplicazione a noi fatta da Ges stesso nel Vangelo. Se qualcuno vuoI venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perch chi vorr salvare la propria vita, la perder; ma chi perder la propria vita per causa mia e del Vangelo la salver (Mc 8 34-35). La proclamazione del Regno laspetto kerigmatico del Vangelo; ma esso contiene anche un aspetto ascetico, in quanto via per realizzare la perfezione morale alla sequela di Cristo. 2- Qui siamo al cuore ascetico del Vangelo. Se voglio seguire Cristo, non devo aggrapparmi a me stesso, nel tentativo di rendere sicura la mia vita; ma, al contrario, devo

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    dire di no a me stesso e alle mie tendenze naturali, in una disponibilit a Dio che va fino alla morte. Si tratta di sapere per chi vogliamo vivere: se per noi stessi, o per il Signore. La scelta si presenta in modo critico nella vita dei martiri. Ma in modo diverso la stessa scelta si impone a tutti i discepoli, in ogni momento della vita. Ogni no detto a se stesso per amore, un s detto a Cristo. Nel Nuovo Testamento il verbo rinnegare ricorre con costanza in due contesti diversi: quando si parla di rinnegamento di s e quando si parla di rinnegamento di Cristo: Chi mi rinnegher davanti agli uomini... (Mt 10, 33). Le due cose sono, secondo il Vangelo, in alternativa: o si rinnega se stessi, o si rinnega Cristo. 3- Il rinnegamento non dunque mai fine a se stesso, n un ideale in s. Dire no a se stessi il mezzo; dire s a Cristo il fine. Pietro , nel Vangelo, lillustrazione drammatica di tutto questo. Ma messo davanti alla scelta, lo rinneg Volendo salvare la propria vita, la perde; cio perde la sua vera vita, il suo vero io, quello che ha di meglio, la sua stessa ragione di esistere. Cos ormai Pietro senza il suo Maestro? Nulla! Per questo, uscito fuori, pianse amaramente (cf Lc 22). Lascetica cristiana non va vista come rinuncia, saper dire dei no , autolesionismo. Il fine una vita pi piena. E scambio fortunato. Es: Chiameremmo forse rinunciatario il poveretto che abbandona la sua misera capannuccia, oscura e umida, per trasferirsi in un magnifico palazzo, fornito di ogni ben di Dio, nel quale stato invitato gratuitamente?

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    3- La rinuncia cristiana non vuol dire tristezza. Ogni gioia che possiamo avere nella vita proporzionata alloggetto della nostra scelta. Scegliere s stessi: misera fonte, una balia asciutta. Scegliere Cristo: fonte di gioia eterna ed inesauribile. Giudicando, per analogia, da ci che avviene nei santi, dobbiamo dire Maria scopriva di giorno in giorno una gioia di tipo nuovo, rispetto alle gioie materne di Betlemme o di Nazaret. Gioia di credere. Gioia di dare a Dio la cosa per lui pi preziosa. Perch anche nei confronti di Dio, c pi gioia nel dare che nel ricevere. Gioia di scoprire un Dio, le cui vie sono inaccessibili. Angela da Foligno, una grande mistica, che aveva fatto esperienze analoghe, parla di una gioia speciale che chiama la gioia dellincomprensibilit . Essa consiste nel capire che non si pu capire. Questa incomprensibilit, anzich tristezza, genera gioia, perch fa vedere che Dio ancora pi ricco e pi grande di quanto tu riesca a comprendere e che il tuo Dio! 4- Si tratta ora di decidersi. Prova rinunciare a una azione o a uno spettacolo sconveniente, trattieniti quando hai una gran voglia si sfogare la tua rabbia contro qualcuno. Rinuncia a un guadagno illecito: Riapri il dialogo con la persona da cui hai avuto un torto... 5- Un programma bello, ma non illudiamoci. La natura mette in atto tutti i suoi meccanismi di difesa prima di cedere; essa vuole salvare la propria vita e non perderla. Difende palmo a palmo il suo spazio. Essa tende a tenere Dio fuori dei propri confini, perch sa che lavvicinarsi di Dio significa la fine della sua quiete e della sua autonomia. Maria aiutaci a non fare la nostra volont; fa scoprire anche a noi la gioia nuova di dare qualcosa a Dio.

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    dire di no a me stesso e alle mie tendenze naturali, in una disponibilit a Dio che va fino alla morte. Si tratta di sapere per chi vogliamo vivere: se per noi stessi, o per il Signore. La scelta si presenta in modo critico nella vita dei martiri. Ma in modo diverso la stessa scelta si impone a tutti i discepoli, in ogni momento della vita. Ogni no detto a se stesso per amore, un s detto a Cristo. Nel Nuovo Testamento il verbo rinnegare ricorre con costanza in due contesti diversi: quando si parla di rinnegamento di s e quando si parla di rinnegamento di Cristo: Chi mi rinnegher davanti agli uomini... (Mt 10, 33). Le due cose sono, secondo il Vangelo, in alternativa: o si rinnega se stessi, o si rinnega Cristo. 3- Il rinnegamento non dunque mai fine a se stesso, n un ideale in s. Dire no a se stessi il mezzo; dire s a Cristo il fine. Pietro , nel Vangelo, lillustrazione drammatica di tutto questo. Ma messo davanti alla scelta, lo rinneg Volendo salvare la propria vita, la perde; cio perde la sua vera vita, il suo vero io, quello che ha di meglio, la sua stessa ragione di esistere. Cos ormai Pietro senza il suo Maestro? Nulla! Per questo, uscito fuori, pianse amaramente (cf Lc 22). Lascetica cristiana non va vista come rinuncia, saper dire dei no , autolesionismo. Il fine una vita pi piena. E scambio fortunato. Es: Chiameremmo forse rinunciatario il poveretto che abbandona la sua misera capannuccia, oscura e umida, per trasferirsi in un magnifico palazzo, fornito di ogni ben di Dio, nel quale stato invitato gratuitamente?

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    3- La rinuncia cristiana non vuol dire tristezza. Ogni gioia che possiamo avere nella vita proporzionata alloggetto della nostra scelta. Scegliere s stessi: misera fonte, una balia asciutta. Scegliere Cristo: fonte di gioia eterna ed inesauribile. Giudicando, per analogia, da ci che avviene nei santi, dobbiamo dire Maria scopriva di giorno in giorno una gioia di tipo nuovo, rispetto alle gioie materne di Betlemme o di Nazaret. Gioia di credere. Gioia di dare a Dio la cosa per lui pi preziosa. Perch anche nei confronti di Dio, c pi gioia nel dare che nel ricevere. Gioia di scoprire un Dio, le cui vie sono inaccessibili. Angela da Foligno, una grande mistica, che aveva fatto esperienze analoghe, parla di una gioia speciale che chiama la gioia dellincomprensibilit . Essa consiste nel capire che non si pu capire. Questa incomprensibilit, anzich tristezza, genera gioia, perch fa vedere che Dio ancora pi ricco e pi grande di quanto tu riesca a comprendere e che il tuo Dio! 4- Si tratta ora di decidersi. Prova rinunciare a una azione o a uno spettacolo sconveniente, trattieniti quando hai una gran voglia si sfogare la tua rabbia contro qualcuno. Rinuncia a un guadagno illecito: Riapri il dialogo con la persona da cui hai avuto un torto... 5- Un programma bello, ma non illudiamoci. La natura mette in atto tutti i suoi meccanismi di difesa prima di cedere; essa vuole salvare la propria vita e non perderla. Difende palmo a palmo il suo spazio. Essa tende a tenere Dio fuori dei propri confini, perch sa che lavvicinarsi di Dio significa la fine della sua quiete e della sua autonomia. Maria aiutaci a non fare la nostra volont; fa scoprire anche a noi la gioia nuova di dare qualcosa a Dio.

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    MESE DI MAGGIO: 8 Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1. PIENA DI GRAZIA 2. BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Maria, la piena di fede 3. CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE

    1. PRESSO LA CROCE DI GESU STAVA MARIA SUA MADRE

    Maria, madre della Speranza Ges tra le braccia della croce. Tra Maria e il Figlio sulla croce sembra esserci una distanza incolmabile. Andiamo anche noi sotto la croce.

    1- Maria nel Mistero pasquale Stavano presso la croce di Ges sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. (Gv 19, 35) Sembra che Maria sia presente solo in met, non in tutto, il Mistero pasquale. Non c alla risurrezione di Cristo. Ma entriamo pi a fondo nel Vangelo di Giovanni Sul Calvario, avviene per Giovanni il passaggio dallantica alla nuova Pasqua, dallantica alla nuova alleanza, dalle profezie alla realt. Il momento del tutto compiuto . Levangelista lo mette in evidenza, collocando la morte di Ges nel pomeriggio del 14 Nisan, nel momento, cio, in cui, nel tempio di Gerusalemme, si immolavano gli agnelli pasquali, e citando una prescrizione dellEsodo relativa allagnello pasquale . In pi: la croce di Cristo nel vangelo di Giovanni rappresenta la sua ora; in essa si rivela appieno la gloria di Cristo, la sua sovranit divina, l ora in cui dona lo Spirito. Per Giovanni, Maria -ponendosi ai piedi della croce- si pone nel cuore stesso del Mistero pasquale. Assiste alla sconfitta e alla glorificazione del Figlio. Le donne scoprirono la risurrezione di Cristo allalba del terzo giorno, Maria la scopr quando era veramente ancora buio

    2

    Di quello che ho detto abbiamo una conferma anche storica. Le Chiese dellAsia Minore, fondate o guidate da Giovanni, celebravano la Pasqua il 14 Nisan, cio nellanniversario della morte(non della resurrezione) di Cristo. Non per niente antica persuasione dalla comunit cristiana che Ges sia apparso per primo a Maria.

    2. Maria la pura agnella Se sul Calvario, presso la croce di Ges, cera Maria sua Madre, vuoi dire che ella era a Gerusalemme in quei giorni e, se era a Gerusalemme, allora ha visto tutto, ha assistito a tutto. Ha assistito alle grida: Barabba, non costui! ; ha assistito all Ecce homo, ha visto la carne della sua carne flagellata, sanguinante, coronata di

    spine, seminuda davanti alla folla, sussultare, scossa da brividi di morte, sulla croce.

    Ha udito il rumore dei colpi di martello e gli insulti: Se sei il Figlio di Dio... .

    Ha visto i soldati dividersi le sue vesti e la tunica che lei stessa aveva forse intessuto.

    Non ha avuto dunque torto la piet cristiana quando ha applicato anche a Maria le parole dalla figlia di Sion: O voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c un dolore simile al mio dolore! (Lam 1,12).

    Vicino alla Croce si consuma il sacrificio di Maria: 1- Maria poteva dire di s: Io porto le stimmate di Ges nel mio corpo (Gal 6, 17): stimmate invisibili, impresse sul cuore, come si sa che avvenuto in seguito in alcuni santi e sante. 2- In quel momento a Maria fu chiesto qualcosa di molto difficile: di perdonare: Padre, perdonali (Lc 23, 34). Ella cap cosa il Padre celeste si aspettava da lei: e perdon. 3- Di Maria sotto la croce non ci sono riferiti grida e lamenti; non ci sono trasmesse parole. Maria tace, come sempre.

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    MESE DI MAGGIO: 8 Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE 1. PIENA DI GRAZIA 2. BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Maria, la piena di fede 3. CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE

    1. PRESSO LA CROCE DI GESU STAVA MARIA SUA MADRE

    Maria, madre della Speranza Ges tra le braccia della croce. Tra Maria e il Figlio sulla croce sembra esserci una distanza incolmabile. Andiamo anche noi sotto la croce.

    1- Maria nel Mistero pasquale Stavano presso la croce di Ges sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. (Gv 19, 35) Sembra che Maria sia presente solo in met, non in tutto, il Mistero pasquale. Non c alla risurrezione di Cristo. Ma entriamo pi a fondo nel Vangelo di Giovanni Sul Calvario, avviene per Giovanni il passaggio dallantica alla nuova Pasqua, dallantica alla nuova alleanza, dalle profezie alla realt. Il momento del tutto compiuto . Levangelista lo mette in evidenza, collocando la morte di Ges nel pomeriggio del 14 Nisan, nel momento, cio, in cui, nel tempio di Gerusalemme, si immolavano gli agnelli pasquali, e citando una prescrizione dellEsodo relativa allagnello pasquale . In pi: la croce di Cristo nel vangelo di Giovanni rappresenta la sua ora; in essa si rivela appieno la gloria di Cristo, la sua sovranit divina, l ora in cui dona lo Spirito. Per Giovanni, Maria -ponendosi ai piedi della croce- si pone nel cuore stesso del Mistero pasquale. Assiste alla sconfitta e alla glorificazione del Figlio. Le donne scoprirono la risurrezione di Cristo allalba del terzo giorno, Maria la scopr quando era veramente ancora buio

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    Di quello che ho detto abbiamo una conferma anche storica. Le Chiese dellAsia Minore, fondate o guidate da Giovanni, celebravano la Pasqua il 14 Nisan, cio nellanniversario della morte(non della resurrezione) di Cristo. Non per niente antica persuasione dalla comunit cristiana che Ges sia apparso per primo a Maria.

    2. Maria la pura agnella Se sul Calvario, presso la croce di Ges, cera Maria sua Madre, vuoi dire che ella era a Gerusalemme in quei giorni e, se era a Gerusalemme, allora ha visto tutto, ha assistito a tutto. Ha assistito alle grida: Barabba, non costui! ; ha assistito all Ecce homo, ha visto la carne della sua carne flagellata, sanguinante, coronata di

    spine, seminuda davanti alla folla, sussultare, scossa da brividi di morte, sulla croce.

    Ha udito il rumore dei colpi di martello e gli insulti: Se sei il Figlio di Dio... .

    Ha visto i soldati dividersi le sue vesti e la tunica che lei stessa aveva forse intessuto.

    Non ha avuto dunque torto la piet cristiana quando ha applicato anche a Maria le