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Anno XLV - nr. 138 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - FEBBRARIO 2017 20 gennaio 1943 Nowo Postojalowka 20 gennaio 1943 Nowo Postojalowka

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Anno XLV - nr. 138 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - FEBBRARIO 2017

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CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI DELEGATI

DOMENICA 12 MARZO 2017Domenica 12 marzo 2017 presso il CENTRO POLIFUNZIONALE

del Comune di SANTO STEFANO AL MARE, in Lungomare Cristoforo Colombo 76/a

è convocata l’Assemblea Ordinaria annuale dei delegati.

La presente comunicazione ha valore di regolare avviso di convocazione.ORARIO:

Ore 14.00 in prima convocazione.Ore 15.00 in seconda convocazione.

ORDINE DEL GIORNO

1. Verifica dei poteri.2. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea.3. Lettura ed approvazione del verbale della precedente assemblea.4. Relazione Morale del Presidente Sezionale per l’anno 2016. Approvazione Relazione Morale5. Rendiconto economico e finanziario anno 2016 – Relazione dei Revisori dei Conti Approvazione rendiconto anno 2016.6. Elezione dei Delegati Sezionali all’Assemblea Nazionale.7. Modifica art. 25 del regolamento sezionale: durata delle cariche del gruppo 8. Camicia sezionale9. Revisione prezzo del bollino anno 2018,10.. Previsioni anno 2017 e proposte varie.

All’Assemblea potranno presenziare tutti i Soci Alpini ed Amici degli Alpini della Sezione; alle operazioni di voto potranno partecipare solo i Delegati eletti dalle assemblee di Gruppo.

IL PRESIDENTE SEZIONALE Enzo Daprelà

AVVISO IMPORTANTEDESTINAZIONE DEL 5 PER MILLE

La destinazione del 5 per mille è un’occasione imperdibile per contribuire in modo sostanziale ad incrementare le casse della nostra Sezione. Infatti basta una semplice firma nella casella riservata al 5 PER 1000

perché una parte delle imposte pagate, venga versata alla nostra Sezione. Non è una “tassa” in più ma solo il cambio di destinazione di una somma

che deve essere, comunque, versata allo Stato. La destinazione del 5 per 1000 può essere fatta anche da chi non presenta denuncia dei redditi ma che è in possesso del Mod. CUD.

Occorre in tutti i casi indicare nell’apposito spazio dei moduli 730, UNICO e CUDil codice della Sezione A.N.A. di Imperia che è il seguente:

91001040087Perché l’iniziativa abbia successo è importante che tutti gli alpini e i soci aggregati prendano coscienza che il loro

contributo individuale è determinante. Basta una semplice firma e il numero sopra indicato per garantire un futuro più sereno alla nostra Sezione e ai nostri Gruppi.

SEZIONE DI IMPERIA

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74° ANNIVERSARIO DELLA CAMPAGNA DI RUSSIA

GIORNATA DEL RICORDO20 gennaio 1943 Nowo Postojalowka

29 gennaio 1943 ValujkiDomenica 29 gennaio la Sezione Ana di Imperia e l’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra hanno organizzato l’annuale Cerimonia al Cimitero di Imperia Oneglia per rinnovare il ricordo dei Caduti della Guerra di Russia. Ci si è ritrovati così nel piazzale del Cimitero di Oneglia, da dove è partita la sfilata, aperta dalla Fanfara Colle di Nava, verso il monumento dell’Alpino, Tomba simbolica degli alpini del Battaglione Pieve di Teco e di tutti i militari della Provincia di Imperia Caduti in Terra di Russia. Il monumento è stato circondato Dal Gonfalone della Città di Imperia, dal Vessillo Sezionale, dai numerosi Gagliardetti, dal Labaro Nastro Azzurro scortato da Alberto Alberti, figlio di Giacomo e dai Labari delle Associazioni Combattentistiche. Presente la Medaglia d’Oro al Valor Civile Antonio Brunetti vittima del terrorismo, il Sindaco di Imperia Carlo Capacci, il Consigliere Regionale Marco Scajola, il comandante dei Carabinieri Colonello Rinaldo Ventriglia, il Comandante della Capitaneria di Porto C.F. Luciano Pischedda ed il Sottotenente Gianluca Savoia

della Guardia di Finanza. Dopo l’Alzabandiera, con l’esecuzione dell’Inno di Mameli cantato a gran voce dai presenti, i Presidenti dell’ANA di Imperia e dell’ A.N.C.D.S.C., Daprelà e Verrando assieme alle autorità hanno scortato le Corone d’Alloro al monumento al quale è seguito un momento di raccoglimento. Una corona è stata dedicata al Caporale Giorgio Langella, di Diano Marina caduto in Afghanistan nel 2006, fatta pervenire dal Comando del 2° Reggimento Alpini.Il Presidente Daprelà nel suo saluto ha ricordato i Caduti in Prigionia. L’oratore ufficiale, il Col. Riccardo Lanteri ha tenuto una piccola lezione di storia, ricordando lo svolgersi degli eventi che hanno coinvolto l’Armata Italiana nei tragici giorni della ritirata. Al termine si è riformato il corteo per recarsi nella Chiesa della Sacra Famiglia dove si è celebrata la Santa Messa officiata dall’ artigliere alpino don Paolo Pozzoli e animata dal Coro Monte Saccarello. Al termine della funzione, la Fanfara “Colle di Nava” ha intrattenuto i presenti con un breve concertino sul piazzale antistante la Chiesa; quindi, tutti al rinfresco offerto dalla Sezione.

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I PRIGIONIERI ITALIANI IN RUSSIADal rapporto di Carlo Vicentini e Paolo Resta

Dopo l’epilogo di Walujki dove si infransero defi-nitivamente le speranze degli alpini contro la ca-valleria cosacca e i terribili carri armati T34, iniziò per moltissimi un calvario ben peggiore, se ciò si poteva ritenere possibile, di quello appena com-piuto con la tragica ritirata nella steppa.Come indicato dal “Rapporto sui prigionieri di guerra italiani in Russia” curato da Carlo Vicentini e Paolo Resta edito dall’U.N.I.R.R., furono miglia-ia i soldati italiani caduti nelle mani dei sovietici che andarono ad accrescere il numero dei morti, molti prima di arrivare ai campi di prigionia o per-ché passati per le armi al momento della cattura o perché uccisi dalla fatica e dallo sfinimento delle interminabili marce del “davai” di trasferimento

nelle retrovie, dove uscire dalla fila per le esigenze corporali voleva dire morire. Non si contano poi i morti negli inumani trasporti ferroviari che duravano intere settimane. Migliaia di soldati catturati morirono di inedia, di dissenteria, di setticemia, per congelamenti o ferite non curate nei primi centri di smistamento nei quali non si effettuava, inizialmente alcuna identifica-zione. Tra il gennaio e il giugno del 1943 morì l’85% dei prigionieri internati nei lager, con la massima concentrazione nel mese di marzo. Pensiamo che tra questi si possa contare la nostra M.O.V.M. Ten. Andrea Gerbolini del Btg “Pieve di Teco” ferito e catturato a Nowo Postojalowka e morto, appunto, nel marzo del ’43.Non parliamo, poi, di quanti furono deportati nei 270 campi di prigionia e i circa 200 lager – ospedali, uccisi dalla distrofia alimentare, dalla pellagra, dalle malattie polmonari o colpiti da tifo petecchiale (malattia che non si poteva nominare per ordine dello stesso Stalin), dalle fatiche dei lavori forzati e dalla scarsa nutrizione.Il Rapporto ci dice che, basandosi su elementi recenti, dei 95.000 uomini assenti alla fine della Riti-rata: 25.000 morirono nel corso dello stesso ripiegamento tra il 17 e il 31 gennaio del 1943;dei 70.000 catturati sono morti in prigionia secondo questa ripartizione: 38.000 censiti dai russi nei campi; 22.000 durante le marce, i trasporti ferroviari e non censiti nei primi mesi;solo 10.000 soldati sono sopravvissuti e sono stati rimpatriati. I russi dovettero gestire circa 500.000 prigionieri: tedeschi, ungheresi, rumeni e italiani furono smi-stati in un numero imprecisato di campi e lager – ospedali. Sicuramente il numero superò i trecento impianti. La frequente richiesta di operai specializzati come calzolai, muratori, fornai, macellai pro-vocò una polverizzazione del numero degli internati i cui primitivi nuclei venivano in continuazione smembrati e ricomposti in unità sempre più piccole.Da lì il personale scetticismo alle notizie di ritrovamenti di caduti italiani identificati come apparte-

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nenti a precisi contingenti come avvenuto di recente intorno a Kirov a ottocento chilometri da Mosca, zona dove si trovavano impianti ospedalieri per prigionieri feriti e sgomberati da altri campi. Lì dove sono state scoperte fosse comuni in cui sono stati trovati i resti di circa ventimila prigionieri tra i quali, si è detto e scritto, anche quelli di alpini del Pieve di Teco.La notizia ha creato speranze e aspettative soprattutto nella nostra provincia. Ci sono ancora fami-liari che nutrono illusioni. Ci sono ancora ferite che stentano a rimarginarsi e notizie come queste non fanno che riaprirle. E’ il caso di Ginetta Veziano di Isolabona, orfana dell’alpino Luigi Veziano (24.11.1916) 2^ Compagnia del Pieve. Ginetta, non si è mai rassegnata alla mancanza di notizie del padre che non ha mai conosciuto. Ha chiamato un pomeriggio e ha raccontato la sua storia che l’ha portata anche in Russia sulle orme del Battaglione.

Ma come dicevamo all’inizio, non fu solo ritirata, ci fu tutto il resto e i campi di prigionia. Vogliamo ricordare i più importanti:

62/169 NEKRILOVO Regione di Voronesc sul Don a 150 Km dal fronte del Corpo d’Armata Alpino – internati 1.111 (i pochi sopravvissuti trasferiti oltre gli Urali: tutti morti)74 ORANKI Regione di Gorki 400 Km a est di Mosca – 621 di cui 327 ufficiali29 PARTA ARAL Kazakistan meridionale – 298 di cui anche nel 194538 RENI Reg. di Izmalia sul Mar Nero – soldati italiani trovati dai russi nel Lager di Bor in Serbia 673160 SUZDAL Reg. di Vladimir (tra Mosca e Gorki) italiani catturati tra Natale e 31.12 42 – 821 nell’ottobre del 1943 campo per soli ufficiali di tutte le nazionalità188 TAMBOV Reg a S/E di Mosca – Uno dei campi più grandi come capienza (16.000). Vi furono concentrati gli appartenenti alle Divisioni Alpine catturati nella ritirata – 8197 più 998 dei lazzaretti (tifo petecchiale)58 TIOMNIKOV Repubblica di Mordovia a 500 km a S/E di Mosca – appartenenti alle Divisioni di Fanteria (Cosseria – Torino – Pasubio – Sforzesca – Vicenza) – 432956 UCIOSTOJE Reg. di Tabov – Lager di primo smistamento rimasto aperto solo tre mesi durante i quali morirono 4.344 tutti appartenenti al Corpo d’Armata Alpino137 VOLSK Regione di Saratov (corso medio inferiore del Volga) 1229

Nel 1992 l’ex prigioniero Guido Caleppio, incaricato di ONOROCADUTI accedeva all’Archivio dell’ar-mata Rossa grazie alla “glasnost” (trasparenza) instaurata da Gorbaciov che per quattro mesi, incon-trando molte difficoltà, riuscì a reperire e fotografare importanti documenti riguardanti i prigionieri italiani.Dai cimiteri campali furono riesumate e rimpatriate le salme di numerosi Caduti.Alla fine del 1992, in forma di tabulati computerizzati venivano consegnati al Gen. Gavazza otto elen-chi abbastanza completi di nomi, grado, data e luogo della cattura, codice dei lager dove il prigioniero era stato rinchiuso, data di morte ed eventuale luogo di interramento, per complessivi 64.400 nomi.La presenza di questi dati si riscontra solo per i prigionieri che sono stati rimpatriati e per quelli morti successivamente alle grandi epidemie.Chiunque prenda iniziative per portare a casa i resti o notizie dei nostri poveri morti ha la nostra ap-provazione. Pretendiamo però che si faccia nel dovuto rispetto dei caduti. In passato abbiamo assistito al mercato delle piastrine cercate sui cimiteri di guerra con i metal detector. Togliere la piastrina a un soldato caduto è come strappare la lapide a una tomba. E’ come rubare la sua identità.Lasciamo che questi ragazzi, questi italiani riposino in pace la dove sono caduti e ricordiamoli per il loro senso del dovere, con riconoscenza e rispetto per il loro sacrificio.

Enzo Daprelà

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RICORDATA A MONDOVI’ LA BATTAGLIA DI NOWO POSTOJALOWKA

NUTRITA PARTECIPAZIONE DELLA SEZIONE DI IMPERIA

Organizzata dalle Sezioni di Ceva, Mondovì Cuneo e Saluzzo, domenica 15 gennaio a Mon-dovì si è tenuta la cerimonia in ricordo dei Caduti della Campagna di Russia e in particolare del 74° anniversario della Battaglia di Nowo Postojalowka dove tra il 19 e il 20 gennaio del

1943 la Divisione “Cuneense” con i resti della “Julia” si infransero contro i terribili carri armati sovietici T34.Molte le penne nere giunte dalla provincia di Imperia che si sono ritrovate sul grande piazzale. Un grazie particolare va al Consigliere Sezionale e Capogruppo di Verezzo, Massimino Filippi, per aver portato all’appuntamento oltre novanta partecipanti.E’ stato un piacere trovarci così tanti nonostante la temperatura piuttosto rigida del Basso Pie-monte imbiancato dalla neve dei primi giorni di un gennaio che non fa altro che il suo dovere.

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Molti i vessilli e i gagliardetti schierati in piazza della Repubblica già alle prime ore del mattino per salutare l’arrivo del Labaro Nazionale scortato dal Presidente Nazionale Sebastiano Fa-vero e da un buon numero di Consiglieri Nazionali.Alle 8.45, come da programma, ha preso il via la cerimonia con l’Alza Bandiera e l’Onore ai Caduti con l’esecuzione dell’Inno Nazionale e della Canzone del Piave dalla sempre perfetta e brillante Fanfara della Brigata Taurinense magistralmente diretta dal M.llo Calandri.A seguire, intorno alle 9.30, ha preso forma il corteo che, man mano, si è avviato verso la zona di Mondovì Altipiano. Il nostro vessillo, affidato al Consigliere Luigi Rovere, è stato scortato dal Presidente della Sezione Enzo Daprelà. Il non proprio breve percorso è terminato in Piazza Monte Regale, grande slargo antistante la Chiesa Parrocchiale, dove si sono tenute le allocu-zioni con interventi delle varie autorità civili e militari concluse con il saluto del Presidente Na-zionale. Alle 11 nella Chiesa - Santuario dedicata al Sacro Cuore, occupata in ogni ordine di posti è stata celebrata la Messa in suffragio. La commemorazione è terminata con l’esibizione delle Fanfara Sezionale, della Monregalese e della Fanfara della Brigata Taurinense che si è prodotta anche in un applauditissimo carosello.Molto applaudito anche il reparto salmerie e il gruppo storico “Alpin del dui” dell’Associazione “Tracce della Memoria”. Non è mancata, nel pomeriggio, una visita del nostro Luigi alla Caserma “Giuseppe Magliano” dove ha prestato servizio qualche “giorno fa” con il grado di sergente. “Monduì ardì !”

Pietrlata

DUE PASSI NELLA STORIAIncontro nella Sede Sezionale con gli studenti dell’ITISLodevole iniziativa dell’ eclettico Consigliere Sezionale, Ezio Ghersi, che tra le molteplici attività che svolge annovera anche quella di insegnante (dovrebbe essere quella principale) presso l’Istituto Tecnico Industriale “Galileo Galilei”, di promuovere una serie di incontri presso la Sede della Sezione tra i ragazzi delle quinte classi e gli alpini, per parlare un po’ di storia, in particolar modo, del Primo conflitto mondiale ricorrendo il Centenario della Grande Guerra. Ovviamente l’iniziativa non poteva che trovare l’approvazione e il plauso del Presidente Sezionale che, presi i dovuti accordi con altri docenti, ha fissato i primi due appuntamenti. La mattina del 20 dicembre la sede di Piazza Calvi si è riempita di gio-ventù: circa quaranta tra ragazzi e ragazze che, dopo il rituale alpino del “saluto alla bandiera”, hanno seguito con attenzione il racconto dei fatti che hanno portato allo scoppio della Guerra a partire dalla terza guerra d’ indipendenza, per poi arrivare all’entrata nel conflitto da parte dell’Italia a fianco ai paesi dell’Intesa. Per meglio entrare nell’argomento sono stati esposti diversi cimeli, dalle maschere antigas, al fucile 91, alle mantel-line di panno. Daprelà ha voluto ricordare ai ragazzi che i soldati che combatterono quella guerra in condizioni ambientali a volte estreme, avessero più o meno la loro stessa età. Al termine dell’esposizione è stata proiettata la prima parte del film “Fango e gloria”. Visto l’esito positivo del primo incontro l’iniziativa si è ripetuta il 24 gennaio quando è sta-ta proiettata la seconda parte del film e si è introdotto l’argomento che sarà oggetto dei prossimi incontri cioè il periodo storico che va dal 1919 alla Seconda Guerra Mondiale con particolare cenno alla Campagna di Russia. Gli stessi argomenti saranno esposti dal Presidente nel corso di una serie di incontri presso l’UNI 3 di Imperia nei mesi di febbraio e marzo.Che ci abbia preso gusto?

Dap

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LA PROTEZIONE CIVILE NELLE ZONE TERREMOTATEGli “elementi naturali” si sono scatenati con eccezionale violenza e durata nel centro Italia colpendo duramen-te la popolazione locale.Questa volta, differentemente da quanto avvenuto per il terremoto in Abruzzo del 2009 e per quello dell’Emilia del 2012, l’Associazione Nazionale Alpini, e la sua Protezione Civile, non è stata chiamata direttamente ad intervenire; difatti, le operazioni di soccorso sono state affidate unicamente alle “colonne mobili” di alcune regioni, all’interno delle quali erano, comunque, inquadrati numerosi Alpini. Nemmeno la Regione Liguria è stata attivata, per cui i nostri Volontari di P.C., loro malgrado, non hanno potuto partecipare alle operazioni di soccorso.La Sede Nazionale dell’A.N.A, quindi, ha programmato interventi, a medio termine, di ricostruzione di edifici pubblici da realizzarsi in alcuni dei Comuni colpiti dal sisma. Tra questi, il primo è stato la costruzione del nuovo polo scolastico di Arquata del Tronto, composto da moduli prefabbricati antisismici, donati dalla Fondazione Rava, ed i volontari della Protezione Civile A.N.A hanno realizzato la platea ed i sottoservizi (energia elettrica, smaltimento delle acque reflue e approvvigionamento idrico).In questo contesto generale è stato richiesto l’intervento anche della nostra Protezione Civile.Dal 15 al 22 ottobre scorso, una squadra tecnica formata dal sottoscritto, con incarico di capo cantiere, Ezio Ghersi, come operatore mezzi movimento terra, e Mauro Capiolo, idraulico, hanno lavorato presso il cantie-re “scuole” di Arquata del Tronto unitamente a Carletto Olivieri e Renato Ferraris della Sezio-ne di Savona.E’ stata una settimana di intenso lavoro, duran-te la quale abbiamo realizzato, con ritmi serrati ed orari, che alcune volte si sono protratti an-che nelle ore notturne, gli impianti fognari ed idraulici della costruenda scuola, rispettando, nonostante gli inevitabili imprevisti, il cronopro-gramma di progetto.In mezzo alla devastazione di Arquata del Tron-to, eravamo l’unico cantiere di ricostruzione.La struttura scolastica è stata poi inaugurata il successivo 29 novembre, sotto una debole nevicata, alla presenza delle Autorità locali e della rappresentanza dell’Associazione Nazio-nale Alpini.E’ stata una esperienza impegnativa ma ricca di soddisfazioni. Un’esperienza che ritengo paragonabile a quella vissuta quarantanni or sono da coloro che che parteciparono alla rico-struzione del Friuli.Mi piace pensare che abbiamo contribuito a piantare un piccolo seme per la ricostruzione di quella martoriata cittadina, che, una settimana dopo il nostro intervento, è stata nuovamente colpita da una seconda terribile scossa di ter-remoto e che ora è coperta da un’eccezionale coltre nevosa.

Giovanni Badano

SPECIALE PROTEZIONE CIVILE

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L’ALLUVIONE DI NOVEMBRE NEL PONENTE LIGURELe allerte meteo degli ultimi anni ci tengono sempre con il fiato sospeso: bombe d’acqua che vagano sopra le nostre teste, pronte a scaricare una bordata di inumana distruzione. La Liguria, si sa, è particolarmente esposta a questi rischi, e questa volta è toccato a noi: Val Tanaro, Valle Arroscia. I paesi del cuore che frana-no a valle, le strade isolate, le vie allagate. Il nucleo di Protezione Civile della Sezione di Imperia entra subito in azione: giovedì sera, scongiurato il pe-ricolo alluvione a Bordighera, la squadra imperiese viene dirottata a Pieve di Teco, dove la situazione appare da subito critica. Arriviamo in paese a mezzanotte, nel diluvio, su una statale 28 dai cui muri di contenimento escono getti d’acqua come idranti. Il Centro operativo comunale distacca la squadra su Calderara, bisogna raggiungere la frazione e comuni-care la situazione, ma il paese non lo raggiungiamo: uno smottamento con tanto di alberi e massi blocca completamente la strada, dietrofront.Tutte le squadre vengono inviate al centro di Pieve di Teco, dove i vari ruscelli convogliati sono esplosi, inondando cantine e decine di locali: il “Maniscalco”, celebre pizzeria, ha più di un metro d’acqua all’interno, si fa fatica a contenere la marea, nonostante le numerose idrovore impiegate: gli alpini passano la restante nottata a svuotare dall’acqua gelida la cantina del “caffè dell’orologio”. Due alpini vengono inviati alla frazione di Lovegno per constatare la situazione, ma anche qui la strada è bloccata: un enorme olivo si è abbattuto sulla strada, ai due non resta che aprirsi la via a colpi di roncola. Quasi albeggia quando la squadra riceve l’ordine di rientro, ultimo nucleo a lasciare Pieve di Teco quella notte infame. Il pomeriggio successivo, rafforzati da un altro mezzo e dai colleghi alpini di Sanremo e Bordighera, la squa-dra di Imperia ritorna a Pieve, e dopo una ricognizione sulla statale 28 si mette a disposizione degli abitanti di Pornassio: alpini e pornassini lavorano gomito a gomito con pale e tira-fango fino al calar del sole, finché la statale 28 non viene liberata dai detriti presso l’abitato di Case Rosse.Sabato la situazione sembra migliorare, rimangono ancora danni maggiori per i quali serve l’intervento di mezzi meccanici, ma i volontari cominciano a essere smobilitati. Tuttavia, terminati i servizi comandati, gli alpini proprio non se la sentono di starsene a casa. A piccoli gruppi, in borghese o in mimetica, con carriole e pale ritornano in Valle, per fare ancora qualcosa: a Mendatica operano la domenica mattina (prima ancora dell’arrivo dei nuclei di protezione civile), un paio di giovani alpini che, rindossata la mimetica, avanzano nel fango del parco delle canalette, liberando a suon di motosega la via, per poi essere trasferiti nei boschi sopra il paese, dove a colpi di picco liberano dai detriti un grosso canale di raccolta delle acque.Passa una settimana, si comincia ad avere un’idea più chiara delle proporzioni del disastro: in Valle Arroscia spicca su tutte l’emergenza di Lavina di Rezzo, dove un torrente laterale ha spazzato via case e inondato un fianco del paese con una melma indefinibile che copre ogni cosa.Tornano gli alpini: il nucleo di protezione civile, gli alpini di Diano Marina, di Imperia, di San Lorenzo. Uniformi gialle, mimetiche e abiti da lavoro vengono ugualmente imbrattate dal fango in due giornate di duro lavoro al fianco di moltissimi altri volontari. Mi permetto di ricordare un momento focale di quella domenica: una lunga catena umana di spalatori, con l’ausilio dell’acqua pulita, che viene versata dalla cima del paese, sta liberando la via pedonale principale della frazione. E’ un continuo tintinnare di pale e picchi che colpiscono rocce, sassi e legni accatastati, im-precazioni e lunghi silenzi di chi sta risparmiando il fiato per lavorare meglio. Poi parte un canto: qualcuno attacca piano, gli altri lo seguono e il volume aumenta. E’ “Poesia”, un canto malinconico che in questa si-tuazione prende al cuore. Le voci si alzano a coprire il rumore delle pale, si canta non per prendersi gioco di chi ha perso tutto in quella disgrazia, ma per farsi forza l’un l’altro, per far vedere a quel fiume di fango che, uniti, vinciamo la calamità.

Federico Guadalupi

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INTERVISTIAMO LA NOSTRA PROTEZIONE CIVILESiamo a Bordighera nella sede del Nucleo di Protezione Civile Sezionale, dove ci accoglie Giovanni Badano che, ormai da diversi anni, riveste l’incarico di Coordinatore.Ciao Giovanni, raccontaci la storia di questa struttura definita, dal Past President Marini, una dei fiori all’occhiello della Sezione di Imperia.Il Nostro Nucleo di P.C. venne costituito nell’anno 1986, su volere del Consiglio Direttivo Sezionale guidato dall’allora Presidente Ten.Col. Arrigo Emanuelli, che affidò l’incarico di Coordinatore al Ge-nerale Vittorio Campana. In quegli anni, la Protezione Civile era ancora agli arbori e le strutture, sia a livello locale che nazionale, cominciavano a costituirsi e a prendere forma, mentre l’A.N.A., reduce dell’esperienza maturata durante la ricostruzione del Friuli terremotato, già poteva contare su una struttura organizzata e strutturata a livello nazionale. Il Nostro Nucleo fu, fin da subito, operativo, partecipando alle attività di soccorso nell’alluvione della Valtellina; un nostro volontario venne anche inviato in Armenia (Russia), dove operava l’Ospedale da Campo dell’Associazione Nazionale Alpini, per prestare soccorso alla popolazione colpita da un devastante terremoto. Dopo alcuni anni dalla costituzione, come a volte succede anche nelle migliori famiglie, all’interno del nostro Nucleo si cre-arono delle tensioni che si conclusero con una scissione e l’abbandono di numerosi volontari che andarono a costituire una struttura autonoma non facente più parte dell’A.N.A.Il nostro Nucleo restò, comunque, operativo partecipando fattivamente nell’alluvione che, nel 1994, colpì l’Astigiano dove le operazioni di soccorso vennero, in buona parte, affidate direttamente all’As-sociazione Nazionale Alpini. Dopo le dimissioni del Generale Campana (1997) seguirono anni, in cui, anche a causa della mancanza di una sede idonea, il nostro Nucleo di P.C. ridusse drastica-mente la propria operatività, mantenendo unicamente una squadra A.I.B. in Val Nervia e limitandosi a partecipare alle esercitazioni organizzate dall’A.N.A.

SPECIALE PROTEZIONE CIVILE

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Quando è che siete tornati ad essere operativi?Nel novembre del 2000/gennaio 2001 quando, a seguito dell’eccezionale perdurare di nubifragi che colpirono Ceriana causando esondazioni, smottamenti e frane, il Sindaco Bruna Rebaudo chiese l’ausilio della Protezione Civile del 1° Raggruppamento dell’ A.N.A. (Piemonte Liguria e Valle d’Aosta) che operò nelle attività post-emergenziali sul territorio cerianasco garantendo, per più di un mese la presenza, giornaliera e continuativa, di 20 volontari per complessive 706 giornate/uomo. In quell’occasione il sottoscritto unitamente a Curzio Santini, della Sezione di Savona, coordinò gli interventi ed i volontari della Sezione di Imperia, lavorarono costantemente a fianco del volontari piemontesi, gettando, così, le basi del nostro nuovo Nucleo di Protezione Civile.

E questa sede?Come ho già detto, dopo il 2000 il nostro Nucleo, pur disponendo unicamente di un inadatto magaz-zino in Taggia, tornò ad essere operativo ed a partecipare attivamente anche alle attività esercitative in ambito A.N.A., tanto che nel settembre del 2006 organizzammo a Pigna l’esercitazione di Pro-tezione Civile del 1° Raggruppamento dell’A.N.A., che vide la partecipazione di circa 600 volontari che eseguirono lavori di pulizia degli alvei di numerosi corsi d’acqua della Valle Nervia. La settimana successiva all’esercitazione il ponente ligure venne colpito da un violento e persistente nubifragio che batté duramente il territorio di Bordighera e Vallecrosia, causando danni ed allagamenti diffu-si. Intervenimmo prontamente a fianco di altre squadre ed organizzazioni provinciali. Cessati gli interventi di primo soccorso, i nostri volontari, su richiesta del Comune di Bordighera, si resero di-sponibili, in ore notturne per un’intera settimana, partecipando ad attività di ripristino della viabilità pubblica. Detti interventi costituirono il “biglietto da visita” che ci consentì di stipulare con il Comune di Bordighera una convenzione, tutt’ora vigente, che prevede anche l’assegnazione di questa sede che, per dimensioni e conformazione, ci consente di mantenere un buon livello di operatività.

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Quali sono le principali attrezzature di cui dispone il Nucleo?Dopo il 2000 si è dovuti ripartire praticamente da zero, ciò ha comportato un significativo impegno di risorse umane ed economiche per poter giungere alle condizioni attuali. In oggi il nucleo dispone di due Land Rover Defender 90; un automezzo promiscuo Iveco Daily (acquistato col generoso con-tributo dell’Alpino Carlo Carli); attrezzature idonee all’accoglienza, costituite da una tenda campo base, n° 4 tende ministeriali, una Tenda Ferrino Montana; attrezzature individuali e di squadra (motopompe – gruppi elettrogeni – motoseghe ecc.) idonee a garantire l’operatività del Nucleo.

E per quanto concerne l’organico?L’organico si è andato definendo nel tempo a causa di un inevitabile ricambio di Volontari, dovuto a varie ragioni. Dopo la flessione subita negli anni 1997/2000 l’organico in oggi si è attestato su una trentina di Volontari, che sono stati partecipi nelle principali attività di soccorso sia locali che nazionali: dall’alluvione di Varazze del 2010 e del Levante Ligure degli anni 2011 e di Genova nel 2015, dall’emergenza neve del centro Italia del 2012; dal Terremoto dell’Aquila del 2009 a quello dell’Emilia del 2012. Inoltre, nell’anno 2012 in seno alla ns. Unità di P.C., è stato costituito un Nucleo Cinofilo di soccorso denominato “ALPHA” brevettato per la ricerca in superficie.

Quali sono le principali esigenze odierne?Le attrezzature di cui disponiamo sono sufficienti ed idonee a garantire l’operatività del Nucleo. Quello che ci necessita realmente sono dei nuovi volontari. Tra noi ci sono ancora dei “soci fondato-ri” (Riccardo Ferrari; Oreste Pastor ed il sottoscritto) e purtroppo abbiamo un solo “bocia” Federico Guadalupi, sempre disponibile e volenteroso. Alcuni di noi, principalmente per motivi “anagrafici”, non sono più pienamente operativi conseguentemente il carico degli impegni si concentra su di un numero sempre minore di volontari. ABBIAMO BISOGNO DI COMPLEMENTI.

Quali sono le difficoltà nel reperire nuovi volontari?Noi facciamo parte dell’Associazione Nazionale Alpini, i nostri volontari sono prevalentemente Alpi-ni; certamente l’abolizione della Leva ha fatto venire meno l’apporto delle nuove generazioni di Alpi-ni da cui attingere nuovi volontari. E’, però, altrettanto vero che all’interno della Sezione di Imperia ci sono sicuramente molti soci che per età e capacità professionali potrebbero essere degli ottimi volontari di P.C. Ricordo comunque, che la porta è aperta a tutti, non solo agli alpini; anche i soci aggregati, gli amici degli alpini, sono i benvenuti.

Ed allora come mai trovi queste difficoltà a reperire nuovi volontari?La risposta più frequente che ricevo quanto cerco di convincere qualcuno a fare parte della nostra P.C. è “verrei ma, sai, ho da fare e non ho tempo” . Nel nostro Nucleo ci sono dei pensionati, ma ci sono anche dei dipendenti pubblici e privati, ci sono commercianti e imprenditori, lavoratori autono-mi e liberi professionisti. Tutti noi “abbiamo da fare” ma crediamo in quello che facciamo e, quindi, troviamo il tempo per farlo. Da molti anni abbiamo abbandonato la gravosa attività di antincendio boschivo, conseguentemente l’impegno che si richiede ai volontari nell’arco dell’anno è assoluta-mente sopportabile ed accettabile da tutti. Inoltre, maggiore è l’organico del Nucleo maggiore è la possibilità di turnazione e, quindi, minore è l’impegno richiesto al singolo volontario. Affido, pertanto, alle pagine di “Alpi Marittime” l’invito ai tutti gli Alpini della Sezione di Imperia di entrare a fare parte del nostro Nucleo di protezione civile ed a svolgere un’attività che, per le sue finalità, costituisce, a mio parere, il più attuale e concreto modo di “essere degni delle glorie dei nostri Avi”.

A conclusione di questa intervista non ci resta che condividere la richiesta del nostro Coordinatore, augurando un buon lavoro a tutti i Volontari della Protezione Civile.

Augusto Ferrari

SPECIALE PROTEZIONE CIVILE

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V I T A S E Z I O N A L E

CONIOAlpini e Ospiti della Casa Orengo-Demora in festa a BorgomaroMusica coinvolgente di fisarmoniche e chitarre (ri-gorosamente live si dice oggi…) e canti, tanti canti alpini e popolari, hanno unito nel pomeriggio del 14 gennaio gli Ospiti della Casa di Riposo Orengo-De-moro di Borgomaro agli Alpini del Gruppo di Conio che unisce le penne nere di tutta l’Alta Valle Impero. Gli alpini, numerosi e caciarosi, con il loro cappello con la penna e un repertorio di canti della prima guer-ra mondiale, diretti dal capogruppo Tino Bazzano, hanno suscitato grande entusiasmo e partecipazione. L’appuntamento è ormai una consuetudine annuale di fine feste ed è preparato meticolosamente, dal punto di vista canoro, dal Personale del Ricovero coordina-to dalla bravissima Andreina.L’incontro ha avuto conclusione con l’inno nazionale “Fratelli d’Italia” con tutti, o quasi, in piedi e sull’at-tenti.La Santa Messa, officiata nella magnifica cappella barocca dell’Istituto, ha dato un suggello religioso al gioioso pomeriggio.

Giovanni Gandolfo

IMPERIARicordati a Imperia i martiri delle foibeVenerdì mattina10 febbraio si è tenuta alla presenza delle maggiori autorità civili e militari e alle associazioni d’arma, la celebrazione che ricorda l’eccidio consumato nel periodo tra il 1943 e il 1945 di oltre diecimila italiani dell’Istria, della Dalmazia e della Venezia Giulia, gettati nelle cavità carsiche dai partigiani del dittatore jugoslavo Tito.Una popolazione di 350.000 dovette lasciare le proprie case per essere ricoverata in campi di raccolta in Italia.Il sacrificio di questa nostra gente è stato ricordato nei Giardini Martiri delle Foibe di Viale Matteotti con la depo-sizione di una corona d’alloro.Hanno preso la parola il Dott. Tommaso Chersola Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, il Presidente del Circolo Giuliano Dalmata, Lino Vivoda, il Vice Sindaco Giuseppe Zagarella, il Presidente della Provincia Avv. Fabio Natta e il Prefetto di Imperia Silvana Tizzano.Tutti hanno voluto ricordare il compianto Presidente Carlo Azelio Ciampi che nel 2004 volle con forza ufficializ-zare il sacrificio di questi innocenti martiri, per troppo tempo dimenticati, istituzionalizzando questa “giornata del ricordo”.Per la nostra Associazione erano presenti il Presidente Enzo Daprelà e il Consigliere Sezionale Graziano Gabbi.

Nuovo Direttivo al Nastro AzzurroLa Federazione Provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro ha eletto il nuovo Direttivo:Antonio Brunetti, Medaglia d’Oro del Ministero degli Interni è il nuovo Presidente; la carica di Vice Presidente è stata assunta dal Dott. Alberto Alberti mentre al Cav. Corrado Milintenda è stata affidata la Segreteria.Un bel trio di amici a cui vanno le congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro da parte della Sezione.

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RIVA – SANTO STEFANOIncontro canoro al “Franchiolo”L’appuntamento era stato fissato da qualche tempo; nell’ultima riunione di Gruppo è stato confermato de-finitivamente, pertanto abbiamo comunicato la data e fissato l’orario con il responsabile della struttura, af-finché tutto si svolgesse per il meglio. Del progetto ne abbiamo parlato anche ai Gruppi a noi più vicini e il risultato è stato ottenuto, con il contributo di alpini di Sanremo e Verezzo. Così martedì 7 febbraio alle tre e mezza del pomeriggio ci siamo presentati in buon numero alla “Casa protetta per Anziani Franchiolo” per portare un po’ di allegria “canora” alle persone degenti nella struttura. Il risultato è stato ottenuto gra-zie anche alla disponibilità del nostro fisarmonicista

Sebastiano, che ha coperto con maestria le carenze che sono emerse tra i “coristi”, dovute in gran parte alla mancata effettuazione di prove! In ogni caso ci siamo ripromessi di migliorare almeno un poco sotto questo aspetto, senza per altro voler raggiungere la professionalità e bravura del nostro coro “Monte Saccarello”! Quanto fatto alla casa di riposo è stato comunque apprezzato dai presenti, bendisposti verso di noi e ci hanno generosamente applaudito e qualche lacri-ma ha fatto luccicare gli occhi a chi ha ripensato a momenti vissuti in tempi lontani. L’incontro si è concluso dopo circa due ore con un brindisi di arrivederci e con la nostra promessa di ritornare a fare visita a questi fratelli maggiori in una prossima occasione. Il nostro grazie va a tutti loro e a chi si occupa attivamente per permettergli una vita dignitosa in età avanzata, che, senza pessimismo, sarà la nostra vita prossima: è cogliere la realtà per trovarci pronti a viverla.Armando Cha

SANREMOBanco del FarmacoSabato 11 febbraio alpini del Gruppo di Sanremo e di Riva Santo Stefano hanno partecipato alla giornata del Banco del Farmaco presso la farmacia Nota. Il loro contributo è stato fondamentale per la buona riuscita dell’iniziativa. Tra i parteci-panti si sono distinti i Consiglieri Sezionali Roberto Criscuolo e Armando Cha.

# ERRATA CORRIGEIl gruppo Monte Toraggio-Pigna-Buggio, il Capogruppo e la Redazione si scusano con Osvaldo Borfiga per non aver nominato su Alpi Marittime il nome del figlio Alberto nella Deposizione dei Cappelli durante la messa del 21 agosto a San Sia-crio.

Incontro col Sindaco di Amatrice

Venerdì 10 febbraio a Santo Stefano al Mare, alpini del Gruppo hanno parteci-po con esponenti di altre associazioni all’incontro col Sindaco di Amatrice, Giorgio Pirozzi, nell’ambito di mani-festazioni a sostegno del comune terre-motato.

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VALLECROSIASenza memoria non abbiamo futuro ed è importante in questo momento ricordarePresenti autorità civili, militari e religiose, gli alpini del gruppo di Vallecrosia e al-pini dei gruppi di Ventimiglia, Bordighera, Verezzo, e naturalmente il vessillo del-la nostra Sezione, rappresentanti della comunità Ebraica e della comunità Valdese, oltre a decine di studenti delle scuole di Vallecrosia e del consiglio comunale dei ragazzi, e naturalmente della popolazione, si è celebrata LA GIORNATA DELLA MEMORIA, ricorrenza internazionale con la quale vengono commemorate le vitti-me dell’Olocausto. SONO PASSATI 71 anni ma la tragedia della SHOAH continua ad essere una ferita aperta nell’animo umano. Cerimonia avvenuta presso i giardini pubblici di via San Rocco ove nel febbraio 1944 veniva istituito un campo di concen-tramento provinciale per Ebrei e familiari dissidenti e renitenti alla leva nella R.S.I. chiuso poi nell’agosto dello stesso anno non prima però di vedere transitare diverse persone poi deportate nei campi di sterminio nazisti. La cerimonia ha preso il via con l’ascolto dell’inno nazionale, ha preso poi la parola il Sindaco l’ing. Ferdinando Giordano, che oltre a ricordare la tragedia della shoah, ha rivolto un pensiero all’attualità, ricordando i migranti e gli stranieri “Continuare l’esempio dei giusti che pur nella tempesta del nazifascismo non vollero cedere alle barbarie del razzismo, seppero accogliere gli ebrei perseguitati; ispirarci a loro non solo per respingere quei rigurgiti di antisemitismo, ma anche per continuare a dire dei “no” a chi non smette di rappresentare i migranti come diversi, intrusi, nemici da sconfiggere. Riaffermare con forza che lo straniero da noi non è un’ insidia da allontanare, quanto piuttosto una donna, un uomo, un bambino da rispettare e da accogliere: il professor Giampaolo Lanteri ha poi parlato con dolcezza ai bambini delle scuole come se ancora fossero i suoi allievi ricordando loro di rispettare sempre i più deboli e ricordando la storia di questo campo di concentramento. Il colonnello Riccardo Lanteri del gruppo di Vallecrosia ha ricordato il sacrificio di tutti i militari dell’I.M.I. (internati militari italiani) che quasi mai nessuno ricorda; nel settembre del 43 oltre un milione di soldati italiani vennero catturati dai tedeschi di questi più di 600.000 finirono nei lager di prigionia tedeschi. Il colonnello ha esposto una fotografia lette-raria di ciò che è stato nel lontano 43 e di come furono trattai i nostri soldati, senza dimenticare la nostra medaglia d’oro Gen. Adolfo Rivoir. (Da ricordare che questa orazione è stata fortemente voluta dal nostro capogruppo di Vallecrosia Pinuccio Turone e inserita nel programma comunale). Si è poi proceduto alla deposizione di una corona d’alloro, in onore di tutti i caduti e si è proseguito con l’ascolto di poesie e scritti da parte degli alunni delle scuole. La rappresentante della Comunità Ebraica ha poi chiuso la cerimonia con un suo intervento.

Festa della Befana e “Pompieropoli” a CamporossoSi è tenuta a Camporosso il 6 gennaio 2017 la festa della Befana per i più piccini, con la partecipazione dei Vigili del Fuoco e della Croce Verde Intemelia, per far conoscere le potenzialità del nostro pronto intervento. La nostra delegazione del grup-po alpini era come sempre presente a portare il contributo alla riuscita della giornata. Occasione migliore per salutare e ringraziare la nostra iscritta Patrizia Bottiglieri, insignita di onorificenza da alcuni mesi del titolo di “Gran Dama dei Savoia” per il suo grande impegno nel volontariato essendo Lei anche iscritta e volontaria della Croce Verde Intemelia Pinuccio Turone

ADUNATA NAZIONALETREVISO 13 / 14 Maggio 2017

In occasione dell’Adunata saranno organizzati diversi pullman per raggiungere Treviso.Potete contattare le seguenti persone che forniranno il programmo nel dettaglio:

Massimino FILIPPI (Verezzo) 339 61 33 752Tino BAZZANO (Conio) 338 86 02 471

Roberto CRISCUOLO (Fanfara Colle di Nava) 388 39 10 008

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VENTIMIGLIAFesta del GruppoIl 4 settembre 2016 il Gruppo di Ventimiglia ha organizzato la festa annuale nel suo “buon ritiro” in località Sant’Antu-nin, nella frazione di Trucco. E’ stata una bellissima giornata, allietata da un sole meraviglioso che ha fatto risplendere ancor più la zona in cui si trova la sede del gruppo ed il monumento agli Alpini.La sfilata nel “Viale del Ricordo” ha portato il corteo dei partecipanti, preceduto dal gonfalone della Regione Liguria e del Comune di Ventimiglia, davanti al monumento agli Alpini. L’alzabandiera e quindi gli “onori ai caduti” hanno preceduto la celebrazione della messa al campo officiata da Don Rito, parroco di Roverino. Al termine della funzione religiosa, parole di apprezzamento e di cordialità nei confronti degli alpini sono state espresse dal rappresentante dell’Amministrazione Comunale. Successivamente sono intervenuti l’avv. Sonia Viale, Vice Presidente della Regione Liguria, il Gen. Marcello Bellacicco, Vice Comandante delle truppe Alpine e Massimo Curasì, Vice Presidente Nazionale A.N.A. A questo punto, terminate le formalità, i presenti hanno parteci-pato al “Rancio Alpino” curato in modo particolare sia nel menù che nel servizio ai tavoli, potendo così degustare piatti tipicamente liguri (trenette al pesto, cima genovese, coniglio alla ligure, ecc..) ed un ottimo vino Dolcetto delle Terre del Barolo. I commensali erano ben 163 e tutti sono tornati alle loro sedi ben soddisfatti della bella giornata trascorsa insieme agli Alpini di Ventimiglia, i quali hanno dato appuntamento al prossimo 3 settembre 2017.

Assemblea dei SociIl 15 dicembre scorso si è tenuta nella sede sociale del Gruppo l’Assemblea dei soci per il rinnovo del Direttivo, trime-stre 2017 – 2019. Dopo un’esauriente relazione morale del Capogruppo Guido Maccario e l’approvazione del rendicon-to di cassa si è passati alle votazioni che hanno visto la riconferma dello stesso Maccario al vertice del Gruppo intemelio. A far parte del Consiglio direttivo sono stati, inoltre, chiamati i soci Salvatore Buccafurri, Domenico Fantini, Roberto Ramella, Bruno Morabito, Gianfranco Maggioni, Bruno Germinasi, Angelo Squarciafichi, Tommaso Spanò, Mauro Morsia e Andrea Gatti.

Natale alla casa di riposo ChiapporiCome da tradizione ormai consolidata, nel giorno di Natale gli Alpini Intemeli hanno fatto visita agli ospiti della Casa di Riposo “E. Chiappori” di Latte in Ventimiglia. Tantissimi i presenti alcuni dei quali si sono intrattenuti con parenti e ricoverati. Hanno partecipato anche gli amici francesi degli Chasseurs di Mentone. Alle ore 10,30 Don Rito – parro-co di Roverino – ha celebrato la Santa Messa alla presenza di numerosi ospiti della Casa di Riposo. Al termine, dopo la lettura della preghiera dell’Alpino da parte del past Presidente Sezionale G.Franco Marini, Don Rito ha benedetto una pregevole opera preparata con legno di ulivo dal nostro amico Squarciafichi Dino. Il manufatto, consistente in una croce incorniciata in un supporto sempre di ulivo, sarà messa nella piccola cappella di Sant’Antunin. A seguire Dario Canavese ed alcuni altri Alpini si sono prodigati per consegnare a tutti gli ospiti, nelle loro camere, un piccolo omaggio a ricordo del NATALE. Nel frattempo, in un locale al piano terra, veniva effettuata l’estrazione dei biglietti vincenti i premi della Lotteria Alpina 2016. A mezzogiorno infine gli Alpini hanno condiviso la loro presenza, con gli ospiti della Casa di Riposo, durante il pranzo di Natale trattenendosi presso i loro tavoli.

Raccolta alimentare dei LionsSabato 21 gennaio il Gruppo Alpini di Ventimiglia ha partecipato con numerosi suoi soci alla raccolta straordinaria di generi alimentari non deperibili organizzata dai Lions Club di Venitmiglia, allo scopo di contribuire al sostentamento di tante famiglie del territorio intemelio che si trovano in notevoli difficoltà economiche.Il supermercato Conad di Via Carso ha gentilmente aderito alla richiesta di partecipare con le sue strutture a tale impe-gnativo compito ed i risultati si sono visti, tanto che è stata sfiorata la tonnellata di prodotti donati dai clienti del super-mercato.Nello specifico sono stati raccolti 24 kg di olio, 52 di zucchero, 32 di omogeneizzati, 111 di latte, 29 di tonno e carne in scatola, 58 di biscotti, 119 di pelati e passata di pomodoro, 55 di farina, 68 di legumi vari, 5 di caffè e thè, 292 di pasta, 5 di detersivi e 50 chili di merce varia, per un totale di 986 chilogrammi di prodotti.

Un ringraziamento particolare a Dario Canavese, Bruno Morabito, Gianni Miconi, Domenico Fantini, Luciano Vallauri e Angelo Squarciafichi.

Guido Maccario

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SABATO 1 LUGLIO 2017 Sacrario del Colle di Nava

ore 17.00 scoprimento lapide in memoria della M.A.V.M. Alpino Albino Carbone Btg. Ceva, Divisione Cuneense

ore 21.00 Località Colle di Nava Forte Centrale 19° CANTAMONTAGNA Rassegna di Cori Alpini

DOMENICA 2 LUGLIO 2017 Sacrario del Colle di Nava

ore 09.00 ammassamentoore 10.00 sfilata verso il Sacrarioore 10.25 Alzabandieraore 10.30 Santa Messaore 11.15 orazione ufficialeore 11.30 Onori ai Caduti ed al Generale Emilio Battisti

Presteranno servizio il Coro Monte Saccarello e la Fanfara Colle di Nava. Al termine della cerimonia sarà disponibile un servizio di catering per il pranzo, organizzato dalla Sezione ANA di Imperia presso l’area attrezzata.

Per prenotazioni e informazioni:Sede ANA Imperia, Piazza Ulisse Calvi 1 – 18100 Imperiatelefono e fax: 0183 753324 • mail: [email protected]

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VEREZZORicordata la Ritirata di Russia e la battaglia di Nowo PostojalowkaDomenica 5 febbraio il Gruppo di Verezzo ha ricordato, come ogni anno, i Caduti della sfortunata campagna di Rus-sia che vide, tra il 1941 e il1943 impegnati sul fronte del Don 220.000 soldati italiani di cui 57.000 facenti parte del Corpo d’armata alpino, composto dalle Divisioni “Cuneen-se”, “Julia” e ”Tridentina”. Un po’ di pioggia non ha certo scoraggiato un buon numero di alpini che si sono dati appun-tamento sul piazzale della parrocchiale di San Donato dove, a metà mattinata, si è svolta la cerimonia dell’Alzabandiera e dell’Onore ai Caduti. Dopo la deposizione da parte del ca-pogruppo Massimino Filippi di un omaggio floreale al Mo-numento, il Col. Riccardo Lanteri che per l’occasione ha svolto il ruolo di cerimoniere, ha scandito i nomi dei Caduti cui i presenti hanno risposto: “presente!”. La cerimonia è proseguita all’interno della parrocchia per la celebrazione della Messa in suffragio, celebrata da Don Claudio Bigarella, coadiuvato dal diacono Moreno Destro. Dopo la “Preghiera dell’Alpino” recitata dal Presidente Enzo Daprelà, il capogruppo ha ringraziato i partecipanti per la loro presenza e ha ceduto la parola allo stesso Presidente che ha ricordato il tragico destino di molti soldati italiani sopravvissuti alle terribili marce del “davaj” e tradotti in prigionia negli oltre duecento lager, morti di stenti e di tifo petecchiale. Al Col. Lanteri è stata affidata l’esposizione dei fatti che hanno determinato l’ecatombe dell’A.R.M.I.R., in modo particolare della Divisione “Cuneense” che con i resti della Divisione “Julia” subì il quasi totale annientamento nella battaglia di Nowo Postojalowka, che si completò con il tragico epilogo di Waluiki. L’assessore alle Politiche Sociali, Caterina Pi-reri, moglie di alpino, ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale di Sanremo affermando il proprio personale attaccamento alle penne nere. Pietralata

68° RADUNO NAZIONALEAL COLLE DI NAVA

Nel 74° anniversario della Ritirata di Russia la Sezione di Imperia, ininterrottamente dal 1950, organizza il Raduno Nazionale presso il Sacrario della Divisione Cuneense. Questo è il programma.

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MANIFESTAZIONI DELLA SEZIONEIndichiamo il calendario delle manifestazioni che si terranno nel 2017 sia sezionali che a carattere nazionale.

02 aprile – CAMPOROSSO: Raduno della Val Nervia

13-14 maggio – TREVISO: Adunata Nazionale

28 maggio – MILANO: Assemblea Nazionale dei delegati

11 giugno – BAJARDO: Raduno di Gruppo

11 giugno – ALASSIO: Premio “Alpino dell’Anno” (Sezione di Savona)

01 luglio – COLLE DI NAVA: 19^ Edizione del Cantamontagna presso il Forte Centrale

01–02 luglio – COLLE DI NAVA: 68° Raduno Naz.le al Sacrario della Div. “Cuneense”

09 luglio – PONTEDASSIO: Raduno di gruppo a Bestagno

16 luglio – VEREZZO: Raduno di Gruppo

22 luglio – CONIO: Raduno di Gruppo (pomeriggio)

22–23 luglio – VALLECROSIA : Raduno di Gruppo

30 luglio – MONTE TORAGGIO: Raduno a Colla Belenda

06 agosto – BORGHETTO D’ARROSCIA: Raduno di Gruppo a Gavenola

20 agosto – MONTE TORAGGIO: Incontro a San Siacrio

27 agosto – CERIANA : Raduno di Gruppo (da confermare)

03 settembre – VENTIMIGLIA: Raduno a Sant’Antunin

10 settembre – RIVA – SANTO STEFANO: Raduno di Gruppo

22 settembre – Festa di S. Maurizio Patrono delle Truppe Alpine

07-08 ottobre – SALUZZO: 20° Raduno del Primo Raggruppamento

14–15 ottobre – PIEVE DI TECO: Raduno per il 130° Anniversario di costituzione del

Battaglione “Pieve di Teco”

Il Generale Luigi Morena è andato avantiIl Generale Luigi Morena, 99 anni, reduce di Monte Marrone e Medaglia d’Argento al V.M., si è spento il 6 febbraio mattina ad Aosta, dove viveva da qualche anno. Era nato a Scaletta Uzzone (Cuneo) il 15 agosto 1917. Fu Sot-totenente di complemento al 1° Alpini, Btg. Mondovì e nel 1941 fu inquadrato nel Btg. Exilles, al 3° Alpini della Taurinense, di stanza in Val d’Arc, nella Francia occupata. Poi nel marzo 1943 fu trasferito al Btg. Fenestrelle, a Priepolje, in Montenegro. Nel combattimento della Selletta Kapak, compiuto per consentire al Btg. Intra di ripiegare, ebbe il suo battesimo del fuoco. Quindi il ritorno in Patria e l’eroica presa di Monte Marrone con il Btg. Pie-monte e la Guerra di Liberazione. Fu comandante della Smalp nei primi anni Settanta e i tanti alpini che comandò lo ricordano con stima e affetto.Lo ricordiamo al 14° Raduno del 1° Raggruppamento ad Imperia nel 2011, quando ha recitato, con solennità, la Preghiera dell’Al-pino. Il Presidente, i consiglieri e tutti gli alpini della Sezione par-tecipano al dolore della famiglia.

Al momento di andare in stampa è giunta la notizia che è andato avanti Carlo Vicentini, sottotenente del BTG. Monte Cervino, reduce di Russia, decorato con 2 MBVM. Condoglianze della Sezione ai famigliari.

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SI RICORDA DI RINNOVARE LA TESSERA.

SONO DISPONIBILI I BOLLINIPRESSO I CAPIGRUPPO.

NASCITEBORDIGHERAL’alpino Benigno Giovanni annuncia con gioia la nascita dello scarponcino Jacopo nato il 1 ottobre ad Imperia. Ai genitori Matteo e Laura e ai nonni il gruppo formula sinceri auguri di ogni bene.

Il 17 novembre è nato lo scarponcino Leonardo Guglielmi. La bella notizia l’annuncia il papà, l’alpino Silvio Guglielmi. Ai ge-nitori Lara e Silvio e a tutta la famiglia il gruppo formula i più sinceri auguri di ogni bene.

BORGHETTO D’ARROSCIANel mese dicembre una bellissima stella alpina di nome Ilenia è arrivata ad allietare il Natale del Capogruppo Ginetto Donato. Al nonno e ai genitori vanno le congratulazioni dei soci.

CONIOSono arrivati nel Gruppo di Conio due nuovi Scarponcini che allietano le famiglie dell’alpino Gianfranco Gandolfo e dell’al-pino Pino Mela. Auguri ai neo-nonni e ai genitori.

RIVA SANTO STEFANOIl 10 gennaio 2017 e’ nato Nicolas, tutto il Gruppo Riva S. Ste-fano augura ogni bene al nuovo scarponcino, al fratellino, alla mamma al papa’, alla nonna Franca e al nonno il nostro “ Gio “ Balestra.

VEREZZOL’alpino Salvatore Gabrielli è diventato nonno ed annuncia la nascita di Leonardo, un bel scarponcino. Felicitazioni alla famiglia da parte di tutto il Gruppo.

FIORI D’ARANCIOPONTEDASSIOL’alpino Simone Bonsignorio, figlio dell’alpino Gianni e del Consigliere Comunale Giacomina Ramoino, si è sposato con Aurora Bellomia. Simone ha prestato servizio come Volonta-rio in Ferma Breve presso la Scuola Militare Alpina di Aosta, nella caserma Monte Bianco a La Thuile ed è uno dei sempre più rari giovani della Sezione ad indossare un cappello alpino vero. Auguri dal gruppo di felicità, salute e… tanti scarponcini e stelle alpine!

IMPERIAIl Coro Monte Saccarello ha festeggiato l’amico Delio Gastaldi che è il giorno 4 febbraio in quel di Diano San Pietro è convolato a nozze con la sua Nives. Ai neo sposi vanno le felicitazioni della Sezione e della Redazione.

SONO ANDATI AVANTICONIOE’ andato avanti l’alpino Bruno Maglio di Montegrosso Pian Latte, classe 1945, alpino del Battaglione Susa. Gli alpini di Conio si uniscono alla famiglia e rinnovano sentite condoglianze.

IMPERIAHa raggiunto il Paradiso di Cantore il “vecio” Gerolamo Saglietto, clas-se 1932, già capogruppo di Porto Maurizio. Alla moglie e ai familiari vanno le più sincere condoglianze del Capogruppo e degli alpini im-periesi.

MONTE TORAGGIOPIGNAIl Gruppo partecipa al cordoglio dei familiari per la scomparsa del so-cio alpino e membro del Consiglio di Gruppo Valter Paolotti, classe 1937, alpino del Btg. Mondovì.

PONTEDASSIOIl Gruppo porge le condoglianze alla famiglia dell’alpino Mario Spalla, andato avanti dopo una lunga malattia. Esponente politico di caratura provinciale, schietto e aperto, ha sempre partecipato alle iniziative del Grup-po, finché la salute lo ha sorretto.Il Capo Gruppo Piero Bonsignorio.

VEREZZOE’ mancato l’alpino Battista Alberto Donzella, classe 1934, Caporal Maggiore del Battaglione Mondovì. Il Gruppo rinnova le condoglianze alla famiglia.

Gerolamo Saglietto

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ALPI MARITTIME N. 138

Notiziario della Associazione Nazionale AlpiniRedaz.: Piazza Ulisse Calvi, 1 - 18100 IMPERIA

Tel/fax: 0183 753324 email: [email protected] - [email protected]

Direttore Responsabile: Alberto GhiglioneRedazione Carlo Alassio, Alberto Casella,

Roberto Criscuolo, Pietralata, Silvio Grandazzi, Augusto Ferrari

Foto per gentile concessione di Imperia Post

Chiuso in tipografia il 20/02/2017

Aut.Trib. Imperia 15-11-71Tipografia Nante - via Gaudo 4/6 - Imperia

ALPI MARITTIME N. 138

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