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Migliorare l’Efficienza nell’Apprendimento Linguistico VIDEOLEZIONE 2. Come funzionano la mente e il cervello nell’acquisizione linguistica Pag. 1 VIDEOLEZIONE 2. Come funzionano il cervello e la mente nell’acquisizione linguistica Paolo E. Balboni, Fabio Caon, Michele Daloiso INDICE 1. Schema della lezione 2. Materiali per l’approfondimento 2.1. Approccio naturale di acquisizione linguistica secondo S. D. Krashen 2.2. Com’è organizzato il cervello 2.3. La mente e l’acquisizione linguistica 3. Autovalutazione

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    VIDEOLEZIONE 2.Come funzionano il cervello e la mente nellacquisizione linguisticaPaolo E. Balboni, Fabio Caon, Michele Daloiso

    INDICE

    1. Schema della lezione

    2. Materiali per lapprofondimento2.1. Approccio naturale di acquisizione linguistica secondo S. D. Krashen2.2. Com organizzato il cervello2.3. La mente e lacquisizione linguistica

    3. Autovalutazione

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    1. Schema della lezioneSi vedr in questa lezione la macchina meravigliosa che abbiamo in testa: il cervello, che un po ilhardware, e la mente, il software, che geneticamente predisposta allacquisizione linguistica bastipensare allenorme lavoro che compie fin dai primi mesi di vita in cui riesce a imparare uno, due o anchepi lingue! La filosofia di fondo di questa lezione ma anche di tutto il corso, che come impianto rientra inquella che nei materiali dapprofondimento della lezione 1 avete visto come glottodidattica umanistica,che si basa sulle potenzialit delluomo che la nostra mente acquisisce lingue spontaneamente, chelintervento didattico deve aiutare il processo naturale (vedi la sezione su Krashen nei materiali diapprofondimento, sotto) e non dirottarlo verso problemi non sempre essenziali, non anticipare problemiche naturalmente si pongono pi avanti nel processo di acquisizione.

    Il primo intervento di Michele Daloiso, che illustra alcune conoscenze provenienti dalla neurolinguistica,la scienza che studia come il cervello elabora il linguaggio e offre informazioni preziose su come possiamomigliorarci nellapprendimento delle lingue. Il nostro cervello strutturato in due emisferi conspecializzazioni diverse:

    a. lemisfero destro si attiva quando svolgiamo compiti che richiedono una visione globale, creativit,intuizione ecc.; anche lemisfero che ci aiuta a leggere tra le righe di un testo, facendo inferenze;

    b. lemisfero sinistro si attiva quando svolgiamo compiti analitici, logici, sequenziali.I due emisferi per collaborano moltissimo anche quando dobbiamo analizzare un input linguistico.Chiamiamo questa collaborazione bimodalit. Gli studi di neurolinguistica ci dicono anche che la bimodalitnon avviene in modo casuale; esiste un ordine preciso: prima si attiva lemisfero destro (globalit) e poiquello sinistro (analisi). Chiamiamo questo percorso da destra a sinistra direzionalit.Balboni sintetizza: la macchina funziona secondo due modi di percepire la realt ma con una direzione, dalglobale allanalitico, dal contesto al testo. Questo diventer importante, ad esempio per luso del dizionarioecc.: prima si cerca di capire dal contesto, solo alla seconda lettura si va sul dizionario. Poi si propone unaltro passo: basta esporre una persona a lingua perch la impari? No, servono due condizioni, che non ci siafiltro affettivo e che ci sia una motivazione.

    Nel suo secondo intervento Michele Daloiso spiega che non c apprendimento se non si memorizza. Alivello cerebrale memorizzare vuol dire creare sinapsi, cio collegamenti tra cellule nervose cheimmagazzinano dati e li recuperano alloccorrenza. Perch si creino sinapsi ci devono essere tre condizioni:

    1. esporsi frequentemente alla lingua (non basta unora di inglese alla settimana per imparare veramentelinglese);

    2. rielaborare la lingua (non basta ripetere a pappagallo liste di parole per memorizzarle e saperle usare);3. essere rilassati (attenzione allormone dello stress, che crea una barriera e ci impedisce di memorizzare

    se siamo sotto pressione).

    Fabio Caon affronta poi la natura della motivazione, individuando allinterno delle diverse precisazioni deltermine generale la sottocategoria di motivazione intrinseca (cio legata al piacere, agli interessi delsoggetto e quindi autogenerantesi) come importantissima per facilitare unacquisizione stabile e duraturadella lingua.

    In sintesi, il processo di acquisizione, cio di rielaborazione e di memorizzazione di quanto si capitonellinput (dialoghi, letture, canzoni, ecc.) richiede 4 condizioni:

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    1. bimodalit, ne parleremo spesso in queste lezioni: linput va considerato sia in maniera globale sia inmaniera analitica;

    2. direzionalit, altro tema che torner, soprattutto per ricordare che la dimensione globale, intuitiva,emozionale precede quella analitica, razionale;

    3. filtro affettivo, che pu bloccare il normale processo di memorizzazione, di creazione di sinapsi, se cansia, stress, paura di non farcela;

    4. motivazione, lenergia che mette in moto il hardware cerebrale e il software mentale consentendo chesi metta in moto il processo di acquisizione.

    Materiali gratuiti citati nel video:Nella lezione vengono citati alcuni materiali gratuiti, comparsi sulla rivista EL.LE, Educazione Linguistica Language Education:- n.3, 2012, interamente dedicato alle difficolt di apprendimento degli alunni con dislessia, di cui ha

    parlato Daloiso nellultima parte della lezione: http://edizionicf.unive.it/index.php/ELLE- n. 4, 2013, c un saggio di Balboni sulla dimensione emozionale nellapprendimento e insegnamento

    delle lingue: http://edizionicf.unive.it/index.php/ELLE/issue/archiveQuanto alla motivazione, sempre gratuitamente si pu vedere il capitolo 4 nel libro di Fabio Caon legatoalla percezione degli studenti rispetto allo studio del francese:http://edizionicafoscari.unive.it/col/exp/38/190/SAIL/1

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    2. Materiali per lapprofondimento

    2.1. Approccio naturale di acquisizione linguistica secondo S. D. KrashenTra i materiali della lezione 1 c un paragrafo da P. E. Balboni Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nellesociet complesse (Torino, UTET Universit, 2013, terza edizione), che riprendiamo qui:Chomsky ha ipotizzato lesistenza di un Language Acquisition Device, studiandone poi soprattutto laspettosintattico. Krashen partito dallipotesi chomskyana per elaborare la SLAT (Second Language AcquisitionTheory) e in particolare lopposizione tra acquisition e learning, che riprende in sostanza quella chomskyanatra knowing e cognising.Acquisizione, apprendimento, monitorLacquisizione un processo inconscio che sfrutta le strategie globali dellemisfero destro del cervelloinsieme a quelle analitiche dellemisfero sinistro; quanto viene acquisito entra a fare parte stabile dellacompetenza della persona, entra nella sua memoria a lungo termine.Di converso, lapprendimento un processo razionale, governato dallemisfero sinistro e di per s nonproduce acquisizione stabile: la competenza appresa, in altre parole, una competenza provvisoria, non definitiva. Inoltre, essa viene attivata molto pi lentamente della competenza acquisita, per cui nellacomunicazione reale non si ha tempo di farvi ricorso se non come monitor, come controllo grammaticale, insenso lato.Alla base della SLAT sta lidea che linsegnante debba lavorare per produrre acquisizione; quando si produceapprendimento si pu avere la sensazione di aver ottenuto un risultato positivo, ma in realt si tratta di unfatto temporaneo che non genera un comportamento linguistico autonomo. Questa dicotomia risultaquindi una cartina di tornasole per valutare del materiale didattico o per osservare lazione di uninsegnante.Krashen individua altri tre principi, che richiameremo sinteticamente, che indicano come produrreacquisizione anzich apprendimento.

    Input comprensibileLasserzione di base di questa ipotesi : lacquisizione avviene quando lallievo concentra lattenzione sulsignificato dellinput e non sulla sua forma (fonologica, morfo-sintattica, testuale ecc.). Siamo agi antipodidegli approcci formalistici e strutturalistici che abbiamo visto nella prima parte di questo capitolo.Se a una persona si fornisce un input reso comprensibile (dallinsegnante, dal compagno di lavoro, dallamadre nei confronti del bambino ecc.: quello che Bruner chiama Language Acquisition Support System)allora il Language Acquisition Device si mette autonomamente in moto e procede allacquisizione purchsi verifichino le condizioni delle due ipotesi che seguono.

    Ordine naturale e i+1, zona di sviluppo potenziale, interlinguaLa prima delle condizioni perch linput venga acquisito che esso sia collocato al gradino dellordinenaturale immediatamente successivo allinput acquisito fino a quel momento.Si tratta dellapplicazione krasheniana [] di una nozione psicologica che Vygotskij chiama area di sviluppopotenziale e che in Bruner troviamo come zone of proximal development: la distanza tra la parte di uncompito che una persona gi in grado di eseguire e il livello potenziale cui pu giungere nel tentativo dicompiere la parte restante del compito, distanza che pu percorrere da solo o sotto la guida di una personapi esperta (unmagister, qualcuno che magis, di pi).Quindi, tornando alla formula krasheniana i + 1 in cui:

    - i = la parte del compito linguistico o comunicativo che si gi in grado di eseguire sulla base dellacompetenza acquisita;

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    - + 1 = larea di sviluppo potenziale.Krashen inserisce i vari scalini i+1 lungo lordine naturale dacquisizione, cio la successione degli elementilinguistici nelle sequenze di acquisizione cos come emergono dagli studi di linguistica acquisizionale [ci sitorner in pi lezioni di MEAL]. Le conseguenze possibili sono due:

    a. se noi prendiamo un elemento a caso della sequenza, tutti gli elementi che vengono prima di quelpunto sono condizione necessaria per poterlo acquisire; essi costituiscono la i della formula;

    b. se il punto i+1 compare nellinput reso comprensibile, il fatto di aver gi acquisito gli elementiprecedenti condizione sufficiente perch lacquisizione del nuovo avvenga, purch il filtro affettivo siaaperto.

    Filtro affettivoLipotesi afferma che affinch i+1 sia acquisito necessario che non sia inserito il filtro affettivo, altrimentici che si comprende viene collocato nella memoria a breve o medio termine ma non passa ai centridellacquisizione stabile e definitiva [ci si torner in pi lezioni di MEAL].La metafora del filtro, utile per comprendere il principio, corrisponde a stimoli chimici ben precisi: in statodi serenit ladrenalina si trasforma in noradrenalina, un neurotrasmettitore che facilita la memorizzazione,mentre in stati di paura e stress si produce uno steroide che blocca la noradrenalina e fa andare in conflittolamigdala (ghiandola emotiva che vuole difendere la mente da eventi spiacevoli) e lippocampo, laghiandola che invece ha un ruolo attivo nellattivare i lobi frontali e iniziare la memorizzazione (Cardona,2001). Il filtro affettivo dunque un preciso meccanismo di autodifesa, che viene inserito da:- stati di ansia: ad esempio, un dettato autocorretto non ansiogeno, solo una sfida con se stessi,

    mentre un dettato che poi viene corretto dallinsegnante ansiogeno e quindi questultima attivit nonserve a far acquisire lingua;

    - attivit che pongono a rischio limmagine di s che lo studente vuole offrire al resto della classe: adesempio, chiedere a uno studente di parlare o dialogare in lingua straniera prima che egli si senta sicurodi riuscirci inutile ai fini dellacquisizione;

    - attivit che minano lautostima: il dettato, la procedura cloze, le tecniche di incastro, e cos via, sonoattivit che pongono lo studente di fronte alla propria capacit di problem solving e, se la sfida eccessiva e lallievo teme di soccombere, egli inserisce unautodifesa, un filtro affettivo, e dunque nonacquisisce;

    - attivit che provocano la sensazione di non essere in grado di apprendere: per evitare questo effetto,ad esempio, le attivit di comprensione che aprono ununit dapprendimento devono facilitare almassimo il primo contatto con un nuovo testo in lingua straniera, evitando linserimento del filtroaffettivo.

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    2.2. Com organizzato il cervelloNel saggio Il cervello parlante, edito da Treccani nel 2009( http://www.treccani.it/scuola/tesine/lingue_straniere/daloiso.html), Michele Daloiso descritto alcuniaspetti fondamenti dellorganizzazione del nostro cervello, che sintetizziamo qui sotto.Il cervello umano contiene miliardi di cellule nervose definite neuroni in connessione tra di loro. Ineuroni si configurano come mezzi di trasporto, che si scambiano ed elaborano continuamenteinformazioni. Il passaggio di informazioni avviene sotto forma di segnali elettrici attraverso gli assoni, ossiaprolungamenti cellulari le cui terminazioni (sinapsi) creano punti di connessione con altri neuroni. In questomodo, un singolo neurone pu arrivare a influenzare lattivit di migliaia di altre cellule nervose. Lafunzione principale dei neuroni consiste nel coordinare lattivit umana a livello sia di funzionamento degliorgani sia di comportamento. Per assolvere a tale compito, i neuroni si organizzano in gruppi neuronali, chesi specializzano in una funzione precisa. Questa riorganizzazione in sistemi nervosi pi complessi dovuta inparte a fattori genetici (vi sono infatti funzioni umane che non devono essere apprese, come ad esempio ilpianto dei neonati) e in parte allinterazione con lambiente (altre funzioni, come il linguaggio, non possonoprescindere dallesposizione ad input ambientali).Cervello, ambiente ed esperienzaQuesta distinzione tra sistemi nervosi determinati geneticamente o dallinterazione con lambiente risultafondamentale, poich esistono:

    a. processi che attendono lesperienza, i quali attivano il potenziale genetico utilizzando informazioniambientali largamente accessibili a tutti i membri della specie (ad esempio, la capacit di ascoltaresuoni linguistici, distinguendoli dal rumore ambientale);

    b. processi che dipendono dallesperienza, i quali fanno leva su informazioni ambientali che variano aseconda dei contesti e delle situazioni di apprendimento (ad esempio, lesposizione ad una linguaspecifica, o la crescita in un contesto bilingue).

    Lapprendimento di una lingua straniera un processo che dipende dallesperienza (quanto siamo espostialla lingua, quanto possiamo usarla) ma fa anche leva su alcuni processi che attendono lesperienza(capacit di riconoscere i suoni della lingua, memorizzare le parole ecc.).Affinch i gruppi neuronali specializzati possano formarsi e stabilizzarsi, fondamentale linterazione conlambiente: solo in seguito a specifici input ambientali i canali nervosi possono diventare permanenti,rafforzando le connessioni sinaptiche associate a quellinput.Un ambiente di apprendimento ricco di stimolazioni dirette ad una particolare funzione cognitiva incidefortemente sullo sviluppo cerebrale, aumentando le rappresentazioni neuronali nelle aree che processanotale funzione. Alcuni studi hanno ad esempio dimostrato che lesperienza musicale (ad esempio, imparare asuonare uno strumento) genera un allargamento delle rappresentazioni corticali della corteccia auditiva; latipologia di strumento, inoltre, influisce notevolmente sui sistemi sensoriali coinvolti, per cui ad esempio ilviolinista manifesta una rappresentazione neuronale pi estesa nellarea motoria che controlla i movimentidelle dita della mano sinistra. Anche per le funzioni del linguaggio si creano gruppi neuronali specifici, la cuiestensione ed efficienza dipende largamente dallesperienza ambientale.

    La lingua materna nel cervelloNel saggio Il cervello parlante abbiamo anche descritto come si organizzano le lingue nel nostro cervello.Secondo gli studi di neurolinguistica del bilinguismo, durante lacquisizione della lingua materna si vengonoa formare nel cervello precisi circuiti neuronali definiti sistemi neuro-funzionali specializzati per lelingue. Si parla di almeno quattro sistemi neuro-funzionali, che, pur in continua interazione, controllanoseparatamente le dimensioni:

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    a. linguistica: questo sistema neuro-funzionale gestisce le competenze linguistiche, ossia le procedureneuropsicologiche che consentono di comprendere e produrre lingua; esso coinvolge sia le aree diBroca per la produzione e di Wernike per la comprensione, sia numerosi altri centri nervosi cheprocessano la fonetica, la morfosintassi e il lessico;

    b. metalinguistica: questo sistema gestisce invece le conoscenze linguistiche, ossia da un lato laconsapevolezza delle regole di funzionamento della lingua, dallaltro la capacit di riflessione sullalingua. Le aree cerebrali coinvolte in questo sistema neuro-funzionale sono principalmente i magazzinidi memoria esplicita e il lobo frontale;

    c. pragmatica: in questo sistema vengono controllate sia alcune dinamiche generali di comunicazione nonlinguistica legate al contesto socio-culturale nel quale si immersi, sia alcune scelte linguistichedipendenti dal contesto (registro, stile, variet); la dimensione pragmatica elaborata diffusamentenelle aree corticali dellemisfero destro;

    d. emozionale: questo modulo neuro-funzionale, localizzato nel sistema limbico funge da centro dicontrollo e valutazione emotiva dellinput; solo una risposta positiva da parte di queste aree garantisceil funzionamento degli altri moduli.

    Le altre lingue nel cervelloDurante lapprendimento di una lingua non materna si ritiene che allinterno di ciascuno di questi macro-sistemi si formino dei sub-sistemi neuronali che elaborano in modo specifico quella lingua. La velocit diattivazione e lefficienza dei sub-sistemi che processano la LS dipendono da numerosi fattori, tra i qualivanno evidenziati:

    a. let iniziale di apprendimento della lingua: se lacquisizione inizia fin dalla pi tenera et si attivano imeccanismi neuropsicologici tipici dellelaborazione della lingua materna, che possono condurre ad unacompetenza potenzialmente vicina a quella di un madrelingua;

    b. la frequenza di esposizione e le effettive possibilit duso della lingua: esiste una soglia di attivazioneper ciascun sub-sistema, ossia una quantit minima di impulsi neurali positivi necessaria per farfunzionare i circuiti nervosi. Nellapprendimento a scuola una delle difficolt maggiori risiede nel fattoche, essendo esposti poco frequentemente ed avendo poche possibilit duso della lingua straniera, glistudenti hanno bisogno di una quantit di energia cerebrale molto elevata per attivare i sub-sistemiche processano quella lingua;

    c. il coinvolgimento emotivo durante lapprendimento: per abbassare la soglia di attivazione della LS non sufficienze aumentare la frequenza di esposizione allinput. E infatti essenziale che gli allievi trovinoun ambiente di apprendimento stimolante, coinvolgente, rilassato, sicuro;

    d. la correttezza dellinput linguistico: a differenza dellacquisizione della lingua materna,nellapprendimento della lingua straniera in contesto scolastico la maggior parte dellinput fornitodallinsegnante (direttamente o attraverso sussidi glottodidattici come le tecnologie, materiali audio,video e cartacei, ecc.). I sub-sistemi neuro-funzionali processano e memorizzano linput a cui si esposti. Ci comporta una notevole responsabilit per il docente poich un input scorretto conduceallapprendimento di comportamenti scorretti (pronuncia errata, lessico inappropriato o formalmentescorretto, ecc.); fortunatamente le tecnologie e internet offrono moltissime possibilit per entrare incontatto diretto con la lingua, attraverso siti, chat, social network, video ecc.

    e. le predisposizioni intellettive: ognuno di noi ha uno stile di apprendimento linguistico e deve esserneconsapevole per poterlo sfruttare al meglio per imparare le lingue. Pi si cresce e meno il cervello plastico (per queste ragioni i bambini imparano meglio e pi in fretta degli adulti), ma se si conosconomeglio le proprie preferenze di apprendimento sar possibile ottimizzare le proprie risorse e ottenerebuoni risultati.

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    2.3. La mente e lapprendimento linguisticoRiprendiamo queste pagine da P. E. Balboni, Imparare le lingue straniere, Venezia, Marsilio, 2007 (secondaedizione 2014).

    La mente umana ha un dispositivo di acquisizione linguistica noto internazionalmente come LAD (LanguageAcquisition Device, come lo ha chiamato Noam Chomsky) sul cui funzionamento abbiamo ipotesiabbastanza precise. Se, come pare plausibile, queste ipotesi sono affidabili, trascurarle in fase di studio diuna lingua straniera appare come un andare contro natura.

    Il meccanismo di acquisizione linguisticaIl meccanismo, che innato ed quindi patrimonio di tutti gli uomini, funziona secondo qunaestasuccessione di fasi, che analizziamo qui di seguito perch, conoscendole, lo studente pu megliocomprendere e governare il proprio processo acquisitivo. In sintesi, il percorso acquisitivo partedallosservazione dellinput linguistico ricevuto, dalla creazione di ipotesi sul suo funzionamento, dallaverifica delle ipotesi che, se confermate, vengono fissate, automatizzate per quanto possibile nellamemoria; se possibile, si procede anche ad una riflessione, ad una sistematizzazione dei fenomeni costanti,regolari (le regole) che abbiamo nella lingua che stiamo acquisendo.Vediamo pi da vicino queste fasi.

    a. Osservazione dellinput ricevuto e compresoLa mente osserva linput linguistico che riceve e che comprende; nella scuola si esposti ad un input inlingua straniera prevalentemente scritto, mentre nella realt che ci ha consentito di acquisire litalianolinput stato essenzialmente multisensoriale, con azioni che si snodavano parallele al testo linguistico e inmolti casi lo rendevano trasparente anche quando litaliano era lingua ancora quasi sconosciuta (questainterazione tra lingua e contesto multisensoriale quel che rende possibile lapprendimento spontaneo diuna lingua seconda non straniera come litaliano acquisito da immigrati in Italia o linglese studiato inGran Bretagna da un italiano).(Se vero che la scuola offre poco input multisensoriale, ne consegue che interesse dello studente dilingua straniera procurarselo: dovendo interagire in un negozio allestero, sar impossibile scusarsi dellapropria incompetenza attribuendola allinsegnante che face scrivere molto e parlare poco. quindiinteresse personale, privato dello studente esporsi a input in lingua straniera supplementare a quelloofferto dalla scuola, cosa che non richiede ricerche o sforzi particolari ma solo autonomia e iniziativa).

    b. Creazione di ipotesi su quanto osservatoSulla base di ci che ha osservato, la mente elabora delle ipotesi. Procediamo con esempi per megliochiarire questa fase cruciale, essenziale per lacquisizione.Se si vedono due persone si incontrano e si stringono la mano e allo stesso tempo ripetono lo stesso suono molto probabile che a quel suono corrisponda una formula di saluto: si tratta di una ipotesi pragmatica,basata sulla nostra conoscenza del mondo e dei suoi copioni di comportamento sociale: nel casospecifico, sappiamo che le persone che si incontrano si salutano e che i saluti sono ripetitivi.Questo meccanismo si applica anche alle regole delle varie grammatiche: ad esempio, se ogni volta checompaiono i soggetti he, she, it il verbo successivo ha una s finale che non compare negli altri casi, la menteelabora (non necessariamente in modo consapevole) unipotesi secondo cui in inglese la terza persona deiverbi caratterizzata da una s: per questa ragione che intorno ai tre anni i bambini italiani, fatta lipotesiche la prima persona italiana sia composta dalla radice del verbo + o smettono di dire vado, che usavanocorrettamente per imitazione, e generano ando (lipotesi giusta, litaliano che sbagliato), allostesso modo in cui i loro coetanei inglesi, creata lipotesi che il passato abbia un suono dentale d/t,generano goed al posto della forma went che hanno udito e usato in tutte le narrazioni.La creazione di ipotesi particolarmente facilitata nei testi permanenti, cio nei testi scritti o(video)registrati che si possono leggere o vedere e ascoltare pi volte, ma questo non significa che essa sia

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    possibile solo con testi permanenti: il LAD geneticamente predisposto per fare ipotesi sulla lingua oraleusata in situazioni significative.

    c. Verifica le ipotesiRiprendiamo gli esempi del punto precedente. Se alle due formule linguistiche ripetute dai signori che siincontrano e si salutano segue linvito a sedersi ecc., losservatore riceve la conferma che si tratta di saluti;se invece uno tira un pugno allaltro, lipotesi cambia e diviene quella di un insulto; se dopo aver ipotizzatola o della prima persona del presente dei verbi italiani si genera io desidero acqua e si ottiene acqua,lipotesi confermata, se si genera ando e gli ascoltatori si sono messi a ridere, dicendoci non si dice ioando, si dice io vado, lipotesi generale confermata, anche se per il caso specifico andare vado disconfermata.Linsegnante ha una funzione fondamentale nel guidare lo studente nella creazione e nella verifica delleipotesi, nonch nel completare il quadro che lo studente ha ipotizzato: linsegnante svolge una funzionedetta LASS (Language Acquisition Support System, secondo la terminologia proposta da Bruner); ma lostudente pu autonomamente elaborare e verificare delle ipotesi e poi accedere alla consulenzadellinsegnante o di un esperto se non riesce a ottenere da solo la verifica o la falsificazione delle sueipotesi.Se linsegnante con il quale si studia procede secondo le fasi b e c, bene; se invece tende a saltarequeste fasi passando immediatamente dallosservazione alla fissazione e agli schemi grammaticali, lostudente pu negoziare la possibilit di avere un minimo di tempo per cercare di arrivare da solo allipotesi,o quanto meno pu seguire questa logica (psicolinguisticamente corretta, secondo natura) nelle attivitlinguistiche che svolge da solo.

    d. Fissazione delle regoleLa regola (lo ripetiamo: regola come regolarit nei meccanismi di funzionamento, non come norma)che stata ipotizzata e poi confermata deve essere automatizzata, fissata; in tal modo la regola pu poiapplicata automaticamente senza la necessit di ricorrere consapevolmente allelaborazione razionale, che lenta e faticosa e non sempre possibile o desiderabile durante la comunicazione autentica.La fissazione avviene di solito tramite esercizi di carattere strutturale, quindi ripetitivi. Li citiamo qui perricordare che gli esercizi sono successivi alle tre fasi precedenti, non servono se vengono svoltiprecedentemente alla fase di osservazione e a quelle di creazione e di verifica di ipotesi.Gli esercizi sono spesso faticosi e ancor pi speso risultano noiosi: ma la consapevolezza del loro ruolonellacquisizione linguistica pu aiutare a superare gli aspetti demotivanti.

    e. RiflessioneQuesta fase non propria dellacquisizione spontanea di una lingua, bens delle situazioni dapprendimentostrutturate, come nel caso dei corsi di lingua straniera o nella riflessione sullitaliano che si effettua unavolta entrati nella scuola, con le attivit di alfabetizzazione, di analisi grammaticale e logica e cos via.Ci non significa che la regola su cui non riflettuto non esista nella mente: qualunque parlante di italianosa che la gente vanno (frase che pu anche essere prodotta in contesti autentici caratterizzati da fretta,stanchezza, urgenza) sgrammaticata, e in molti casi, posto di fronte allerrore, anche in grado dielaborare una riflessione sul funzionamento della lingua.La riflessione fondamentale perch

    - affianca allacquisizione implicita lapprendimento esplicito, creando lo strumento razionale che puservire per monitorare le proprie performance linguistiche;

    - consente la sistematizzazione, il completamento del quadro: la funzione dellinsegnante essenziale, inquanto pu non solo confermare la correttezza del quadro prodotto (ad esempio: tutte la paroleitaliane che finiscono in i e in u sono femminili), ma anche completarlo con dettagli difficili daosservare (tranne le parole in i e in u di origine straniera: tab, men, igl, taxi, sci).

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    La riflessione non riguarda solo la morfologia (la forma delle parole: la formazione di maschili e femminili,singolari e plurali, comparativi e superlativi, ecc.) e la sintassi (le regole di combinazione delle parole e dellefrasi), cio la cosiddetta grammatica (noi useremo spesso un termine che fonde questi due livelli:morfosintassi), ma riguarda tutte le grammatiche, da quella che governa la connotazione del lessico (casa,abitazione, palazzo, catapecchia ecc.), alle regole retoriche che governano certi generi (ad esempio, ilmodo in cui si scrive una lettera in francese, in inglese ecc.), alluso dei registri formali e informali e cos via.(Sul ruolo della riflessione nei processi di memorizzazione si veda il paragrafo seguente).

    La conseguenza profonda di questo meccanismo di funzionamento della mente che il percorso naturale diacquisizione di una lingua prende le mosse dallesposizione a input linguistico, su cui si formulano ipotesi daverificare prima di trarne la regola, e non muove invece da quadri di regole o da elenchi lessicali. Questiultimi possono costituire il punto darrivo, sono spesso molto utili, ma vengono dopo il processo acquisitivie lo completano.

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    3. Autovalutazione

    Chi intende verificare se sono realmente acquisiti deve semplicemente inserire il termine giusto nellacasella che corrisponde alla sua definizione e poi fare le domande a scelta multipla che seguono.Per verificare la correttezza la via pi semplice controllare i materiali riportati sopra; la chiave dellattivitcomunque fornita alla conclusione della scheda.

    .Da questo studioso americano prende il nome la Second Language Acquisition Theory, chedistingue tra apprendimento razionale e acquisizione inconsapevole, ma capace poi digenerare lingua; perch avvenga lacquisizione necessario che linput sia resocomprensibile, che sia collocato al giusto punto nella sequenza acquisizionale, che non siaalzato un filtro affettivo di autodifesa.

    .

    Pu essere legata al dovere, ai programmi scolastici, ma non molto efficae; pu esserelegata al bisogno, ma si esaurisce quando lo studente sente che non ha pi bisogno; puessere legata al piacere di imparare, di avere a disposizione uno strumento nuovo dicomunicazione, di conoscere altri mondi.

    .Si tratta di una difesa psicologica che la mente umana attiva quando si agisce in stato diansia, quando si ha paura di sbagliare, si teme di mettere a rischio la propria immagine, e cosvia.

    .Dispositivo psicologico innato, teorizzato da Noam Chomsky, che consente lacquisizionelinguistica a ciascun essere umano.

    .Secondo la terminologia di Bruner, si chiama cos la funzione che svolge linsegnante nelguidare e sostenere lo studente nella creazione e nella verifica delle ipotesi sulla lingua chesta imparando.

    1. Il filtro affettivo legatoa. a problemi di carattere psicologico dovuto a traumi infantilib. alla paura di sentirsi incapaci e di diminuire la propria immagine di fronte ai compagnic. alla necessit di filtrare gli argomenti attraverso la motivazione degli studentid. al fatto che lacquisizione filtrata dallordine naturale e affettivo in cui la mente assimila la lingua

    2. La bimodalit del cervelloa. indica il fatto che il cervello diviso in due emisferib. rimanda alle diverse et della persona, e quindi ai diversi stili di apprendimentoc. indica che ogni emisfero cerebrale percepisce la realt in maniera diversad. indica che, essendo la lingua localizzata nellemisfero sinistro, necessario un approccio analitico

    3. La motivazionea. dipende da quanto una potr poi utilizzare la lingua che studiab. include ma solo nei bambini una forte componente emozionalec. utile per apprendere, ma gli studenti seri non hanno bisogno di particolari motivazionid. per le lingue differenti dallinglese non pu, oggi, far leva sullutilit strumentale di quella lingua

    4. La motivazione basata sul bisognoa. si esaurisce in tempi relativamente brevib. lunica che davvero sostiene lo studioc. deve essere accoppiata al dovere per funzionared. non affatto utile, lunica vera motivazione essendo il piacere

  • Migliorare lEfficienza nellApprendimento Linguistico

    VIDEOLEZIONE 2. Come funzionano la mente e il cervello nellacquisizione linguistica Pag. 12

    Soluzioni

    Krashen Da questo studioso americano prende il nome la Second Language Acquisition Theory, chedistingue tra apprendimento razionale e acquisizione inconsapevole, ma capace poi digenerare lingua; perch avvenga lacquisizione necessario che linput sia resocomprensibile, che sia collocato al giusto punto nella sequenza acquisizionale, che non siaalzato un filtro affettivo di autodifesa.

    La motivazione Pu essere legata al dovere, ai programmi scolastici, ma non molto efficae; pu esserelegata al bisogno, ma si esaurisce quando lo studente sente che non ha pi bisogno; puessere legata al piacere di imparare, di avere a disposizione uno strumento nuovo dicomunicazione, di conoscere altri mondi.

    Filtro affettivo Si tratta di una difesa psicologica che la mente umana attiva quando si agisce in stato diansia, quando si ha paura di sbagliare, si teme di mettere a rischio la propria immagine, e cosvia.

    Language AcquisitionDevice (LAD)

    Dispositivo psicologico innato, teorizzato da Noam Chomsky, che consente lacquisizionelinguistica a ciascun essere umano.

    Language AcquisitionSupport System(LASS)

    Secondo la terminologia di Bruner, si chiama cos la funzione che svolge linsegnante nelguidare e sostenere lo studente nella creazione e nella verifica delle ipotesi sulla lingua chesta imparando.

    1. Il filtro affettivo legato alla paura di sentirsi incapaci e di diminuire la propria immagine di fronte aicompagni

    2. La bimodalit del cervello indica che ogni emisfero cerebrale percepisce la realt in maniera diversa3. La motivazione include ma solo nei bambini una forte componente emozionale4. La motivazione basata sul bisogno si esaurisce in tempi relativamente brevi