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2 3 Altro, anno 4, numero 28 Supplemento numero 15 a “Il Tambor per non perdere la Trebisonda” Registrazione n° 25 del 12/12/2013, Tribunale di Bergamo Direttore responsabile: Paolo Aresi Citazione Si racconta che, reso espansivo dal nèttare, per caso Giove bandisse i suoi assilli, mettendosi piacevolmente a scherzare con la sorridente Giunone. "Il piacere che provate voi donne", le disse, "è certamente maggiore di quello che provano i maschi." Lei contesta. Decisero di sentire allora il parere di Tiresia, che per pratica conosceva l'uno e l'altro amore. Con un colpo di bastone aveva infatti interrotto in una selva verdeggiante il connubio di due grossi serpenti, e divenuto per miracolo da uomo femmina, rimase tale per sette autunni. [...] E costui, scelto come arbitro in quella divertente contesa, conferma la tesi di Giove. Più del giusto e del dovuto al caso, a quanto si dice, s'impermalì la figlia di Saturno e gli occhi di chi le aveva dato torto condannò a eterna tenebra. Ma il padre onnipotente (giacché nessun dio può annullare ciò che un altro dio ha fatto), in cambio della vista perduta, gli diede scienza del futuro, alleviando la pena con l'onore. Metamorfosi III, Ovidio, 316-336

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Altro, anno 4, numero 28

Supplemento numero 15 a “Il Tambor per non perdere la Trebisonda”Registrazione n° 25 del 12/12/2013, Tribunale di BergamoDirettore responsabile: Paolo Aresi

Citazione

Si racconta che, reso espansivo dal nèttare, per caso Giovebandisse i suoi assilli, mettendosi piacevolmente a scherzarecon la sorridente Giunone. "Il piacere che provate voi donne",le disse, "è certamente maggiore di quello che provano i maschi."Lei contesta. Decisero di sentire allora il pareredi Tiresia, che per pratica conosceva l'uno e l'altro amore.Con un colpo di bastone aveva infatti interrottoin una selva verdeggiante il connubio di due grossi serpenti,e divenuto per miracolo da uomo femmina, rimasetale per sette autunni. [...]E costui, scelto come arbitro in quella divertente contesa,conferma la tesi di Giove. Più del giusto e del dovuto al caso,a quanto si dice, s'impermalì la figlia di Saturno e gli occhidi chi le aveva dato torto condannò a eterna tenebra.Ma il padre onnipotente (giacché nessun dio può annullareciò che un altro dio ha fatto), in cambio della vista perduta,gli diede scienza del futuro, alleviando la pena con l'onore.

Metamorfosi III, Ovidio, 316-336

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INDICE

3. Citazione

8. MAMMA, PAPÀ, SONO ETEROCamilla Facchinetti

15. Intervista

POCHE PAROLE TANTI FATTILudovica Sanseverino

12. Sesso

LOW HANGING FRUITAlfredo Marchetti

6. Editoriale

Arianna Gelfi

SESSO

24.

MASTURBAZIONE

Ghost

20. Tutta un'altra storia

'OL BREVÌGiulio Bonandrini

17. ProspettiveFrancesco Marinoni, Lorenzo Caldirola, Beatrice Marconi

Sguardi e parole22.41. Le immagini di dicembre

Cinetealtro

COMIZI D'AMOREAndrea Calini

30.

Altro dall'altro

COME PENSARE DI

PIÙ AL SESSODomnita Prisacari

32.

38.

Riccardo Orlando

Indovinelli matematici

28. Altro che musica

PEPERONCINI ROSSI

PICCANTIFrancesco Marinoni

LA VOSTRA VOCE IN NUMERIAlfredo Marchetti, Lorenzo Caldirola, Arianna Gelfi

34. Inchiesta

26. LA TORTURA PIÙ VECCHIA

DEL MONDOMatteo Rizzi

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Arianna Gelfi

Già a fine estate la redazione di Altro stava pensando a voi, a come allietarvi un inverno freddo, bagnato e monotono. Questo “numero 28” infatti è in gestazione da parecchi mesi ed era ormai abbastanza maturo per venire alla luce. Oggi parliamo di sesso. Il tema scotta, scioglie la neve, accende rossori d'imbarazzo: per questo ci piaceva tanto. Al punto che si è pure ripensato l'ordine del giornale per entrare subito nel vivo di uno dei dibattiti più vivaci, quello sull'omosessualità (pagina 8). Come sempre cercando di scendere dal rassicurante orizzonte delle massime generali e parlare invece delle nostre storie straordinariamente personali. Certo vuol dire scoprirsi, e in questo ambiente così freddo potete immaginare quanto sia scomodo farlo. Lo sapeva bene Pasolini quando si è messo in testa di girare per l'Italia e chiedere alla gente

cosa ne pesava del sesso (pagina 30): il suo coraggio ci ha divertito tanto che abbiamo voluto anche noi giocare ai giornalisti. Siamo entrati nelle vostre scuole e vi abbiamo chiesto se fate sesso, se vi piace, se ne parlate. Questioni di corpo, pensiero e parola. I 438 questionari raccolti parlano a voce chiara: rispecchiamoci allora a pagina 34 negli esiti di questa piccola inchiesta.Dalla prostituzione alla masturbazione, dai sexy shop ai porno: l'intento è quello di dichiarare come centrale la sessualità nella crescita dei giovani. Tocca a tutti perché è diritto di tutti desiderare una vita sessuale che ci faccia stare bene, che faccia al caso nostro. E qui gli adulti c'entrano poco.Possiamo serenamente garantirvi che la mappa per questo tesoro non è tra queste pagine. Perché non è una sola. Per questo stesso motivo non troverete raccontata nemmeno la tenerezza che solo la sessualità può svelare: quella la potete leggere su un altro Altro, quello solo vostro, sfogliando qua e là tra i ricordi più cari. Noi non disturberemo.

SESSO

Editoriale

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Camilla Facchinetti

MAMMA, PAPÀ,SONO ETERO

Froci. Finocchi. Checche. Culattoni. Sono contro natura. Poveretti, hanno una malattia. Chi di voi è l'uomo e chi la donna? Cammina contro il muro che c'è quel bar per i froci di là. Finché sono a casa loro mi sta bene, ma che non si facciano vedere in giro. Non facciamoli vedere ai bambini. Io voglio bene a mio figlio, ma se fosse gay lo sbatterei fuori di casa. I gay sono delle donne represse. Le lesbiche sono tutte camioniste. Le lesbiche sono degli uomini mancati. Sei lesbica perché un uomo non ti vorrebbe mai. Essere gay è peccato. Io non sono omofobo ma... Essere gay va di moda. Non fare il frocio. Il gay pride è una carnevalata. I froci sono tutti delle puttane. Non affiderei mai un bambino ad un gay. I gay fanno schifo. Frocio di merda. La lista in realtà sarebbe molto più lunga.Le unioni civili sono state da poco approvate, ma al contrario di quello che dice la legge italiana, l'approvazione della brava gente mia connazionale tarda a farsi sentire. "Mamma, papà, sono gay". Chi è omosessuale si sente in dovere di comunicarlo alla famiglia, ed è sempre un salto nel vuoto. Cosa penseranno di me? E se non fossero felici? Mi vorranno bene comunque? È proprio quest'ultima domanda che dovrebbe farci paura. Quanta crudeltà riversiamo contro la comunità LGBT (lesbica, gay, bisex, trans) per far sì che i figli dubitino dell'affetto dei loro stessi genitori?Essere gay fa paura; certo, non per tutti per fortuna e non a tutti nello stesso modo, ma vorrei chiarire un punto fondamentale. Essere gay non è una scelta. Davvero credete che, potendo scegliere, una persona deciderebbe di intraprendere la via più difficile? Una vita fatta di difficoltà, incomprensioni e, nel peggiore dei casi, di violenza fisica, sapendo che si potrebbe evitare tutto questo semplicemente amando qualcuno del sesso opposto? Non penso proprio. O per meglio dire, certo, si può sempre mentire a se stessi. Si può sposare

una persona che non si ama e avere anche una famiglia, dei figli ed una casa priva d'affetto e colma di risentimento. L'Italia ha approvato le unioni civili, ma gli italiani no.Per molto tempo mi sono chiesta cosa potesse servire per abbattere il muro che separa etero e gay, per fare capire a tutti quanti che la persona che chiamate "frocio" potrebbe essere il dottore che vi salverà la vita, o l'avvocatessa che vi rappresenterà in tribunale.L'unica risposta che ho trovato è quella di abbattere questo alone di mistero, un ghetto, in cui rinchiudiamo gli omosessuali, e poteredipanare ogni qualsiasi dubbio.Quando mi è stato proposto di scrivere questo articolo mi è stato chiesto sottovoce perché "Scusa ma in casa c'è mia nonna e di questo non posso farmi sentire parlare"; con quelle mezze parole che odio così tanto "sai, ehm, dato che tu, ecco, insomma, lo sai, dato che tu sei così, potresti scriverlo tu quel pezzo di cui ti parlavo".Ora basta. Sono stufa. Siamo nel 2017 e c'è ancora chi cita la Bibbia per nascondersi.Mi chiamo Camilla, ho ventuno anni, frequento l'università di Bergamo e sono lesbica.Ve lo dico con il cuore in mano, ho le pulsazioni a mille sapendo quello che ho appena scritto.Avevo paura? Si.Ne avrò ancora? Mai più.Nel film "In & Out" (1997, diretto da Frank Oz) un professore di letteratura inglese in una piccola cittadina dell'Indiana, appassionato di poesia e di Barbara Streisand, ormai prossimo al matrimonio con la sua storica fidanzata si scopre essere gay. Dopo questa dichiarazione la vita del professor Howard viene sconvolta, e viene di colpo assediato dai giornalisti e dalle domande di studenti, genitori e soprattutto della fidanzata. Ma grazie a Peter, un famoso giornalista omosessuale arrivato in città per raccontare questa vicenda, Howard troverà il coraggio di ammettere la propria omosessualità e di dichiararla a tutti. Nella scena finale tutti gli studenti del protagonista per sostenerlo, si alzano e dichiarano di essere gay, in questo modo la nobiltà d'animo del professore verrà riabilitata, eccetera, eccetera.Non viviamo in un film americano buonista degli anni novanta e quindi no, nessuno si

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al vostro fianco le associazioni che vi proteggeranno o l'amico di sempre, che lo sapeva già, e vi vuole bene, come al solito perché "cosa vuoi che cambi tra di noi". Per me è stato così, e spero davvero che lo sia anche per altri.Concludo con le parole di uno dei miei cantautori preferiti che penso calzino a pennello:

“Dev' esserci lo sento, in terra o in cielo un posto,

dove non soffriremo e tutto sarà giusto.”

(F. Guccini, Cirano)

alzerà in piedi quando vi dichiarerete. Io ero sola. Probabilmente voi sarete soli. Per molti anni ancora saremo soli.Certo, esistono un sacco di associazioni come l'Arcigay ma la verità è che la nostra vita privata è, per l'appunto, privata. Anche solo uno schiaffo dopo avere "confessato" o un silenzio troppo prolungato potrebbero troncare i rapporti familiari per sempre.Ora vi confesserò una cosa: sono una codarda. Solo metà della mia famiglia sa "ufficialmente" che sono gay, l'altra metà fa finta di ignorarlo perché non ho esattamente appeso manifesti in giro per la città. Però sono stanca della zia che mi chiede dove sia il mio fidanzato o del fatto che non posso presentare la mia ragazza alla mia famiglia. Sono stanca di sentire mio zio che bestemmia davanti ai suoi figli però "ah no! Copritevi gli occhi che non voglio che diventiate finocchi pure voi".Io ho voluto bene alla mia famiglia, tanto e per tanto tempo, ho provato a convincermi del fatto che avrei potuto continuare così, a nascondermi, ma la verità è che in fondo noi siamo essere umani condizionati da tutto e da tutti ed esiste solamente una piccola, minuscola e probabilmente per gli altri insignificante parte di noi in cui siamo veramente liberi. È come un soffio flebile che si fa sentire di tanto in tanto, è debole e cerchiamo continuamente di soffocarlo ma solo in quel nostro piccolo spazio di noi stessi non abbiamo bisogno di mentire, di essere noi, di essere leggeri. Ho un macigno che mi preme sul petto da troppo tempo e non sono un'ipocrita, quindi glielo dirò, e se dovesse andare male, pazienza; saprò che finalmente quella vocina flebile che chiamiamo coscienza sarà più vera.Nutro la vana speranza che queste poche parole siano di aiuto per qualcuno, e lo so che solo qualche riga prima ho scritto che siamo soli, ma non abbiamo sostegno solo nel frangente in cui le parole "sono gay" riecheggeranno nella stanza in cui vi trovate; dopodiché uscite, ditelo ai vostri amici, agli sconosciuti o al gatto della vicina, insomma, lasciatevi pervadere dalla sincerità.Molti se ne andranno, vi tratteranno male o addirittura cercheranno di farvi del male, ma se avete bisogno di aiuto troverete ancora lì,

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comunque, la sua utilità rimane ancora un mistero oggetto di studio.Per molto tempo è stato inoltre considerato un momento trascurabile del sesso a due poiché non è fondamentale per il concepimento. C’è però un altro fatto che sento di dover citare ed è il fatto che le donne hanno appena imparato, dopo millenni, a lamentarsi liberamente delle proprie mestruazioni, del parto, del doversi depilare, truccare, pettinare, mettere a dieta per rispettare un certo canone. Tutti questi aspetti le rendono più “deboli” fisicamente, ma assai più forti dal punto di vista retorico contro il genere maschile: così forti da rendersi conto che se il segreto venisse svelato i maschi ne soffrirebbero enormemente. Come puoi dire ad un uomo, o peggio ancora ad un ragazzo, così pieno delle sue insicurezze e così bisognoso di tutte le attenzioni che sai dare, anche solo per avere un’erezione, che tu, da sola, puoi permetterti di raggiungere ben due tipi di orgasmo? Non puoi, ne uscirebbe distrutto. E così non resta che un falso: “bravo amore, anche stavolta mi hai fatto venire”.A riprova di ciò la mitologia greca insegna che, per aver svelato tale segreto, un certo Tiresia venne reso cieco. Siamo dunque giunti a una risposta: sì, tante donne si masturbano, ma non ve lo diranno mai, visto che sarebbero poi obbligate a strapparvi gli occhi.

MASTURBAZIONE

Ghost

Se dovessi scrivere un articolo sulla masturbazione comincerei con le parole di qualcun altro, qualcuno di più intelligente, qualcuno che diceva: “È come uno schifoso guazzabuglio di pensieri che si scioglie, è una cascata di sintomi di delirio che gocciolano da tutte le parti”.Era certamente una persona coraggiosa quel qualcuno: fare un monologo di quasi dieci minuti sull’autoerotismo davanti a un intero teatro (nel 1981 tra l’altro), è ben diverso dal chiudersi nella propria stanza e praticarlo, semplicemente.Questo coraggio non ha voluto nascondere nulla di questa pratica (per alcuni) quotidiana: nemmeno il fatto che spesso porta a galla i nostri pensieri più turpi, squallidi; quelli che alla luce del sole ci farebbero sprofondare dalla vergogna e che condanniamo come immorali; quelli che fanno emergere il nostro essere, in fondo, bestie. E quando si risale dall’oscurità si ripudiano quelle immagini così eccitanti fino a pochi secondi prima, come se tutta la vita fosse, al di fuori di quegli istanti, un eterno periodo refrattario del pensiero.Stai tranquillo, lettore, questo pezzo non sarà costituito solo dalle mie elucubrazioni sul senso di colpa. Sappiamo tutti infatti quale sia la domanda fondamentale riguardante l’autoerotismo, il secondo grande mistero dell’universo (dopo la ricetta della Coca-Cola), l’interrogativo supremo: “Ma le donne si masturbano? E se sì perché non lo ammettono (quasi) mai?”.Non nascondo che queste domande mi mettano in difficoltà, anche perché, al contrario di poche righe fa, non ho una fonte attendibile a cui appellarmi (eccezion fatta per certi motti femministi che mi riservo di non riportare).Certamente alcune donne (so che è una quantità molto imprecisa) si masturbano, ma la maggior parte di loro non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura e dei motivi, razionali o irrazionali che siano, devono pur esserci. Il primo è che la scoperta dell’esistenza di un orgasmo femminile è relativamente recente o,

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CITTÀ BLU, TESTE MATTE

Vieni con me,mi hai detto.Ti ho seguito nuda divertendomi.Nel contemplartisi è scucita da meme stessa.

Città blu e teste mattepopolano un universo che respiraa ritmo dalle onde del piacere.Da lontano una lucina:forse un faro?

Dice la tua voce: è la lucedi una lucciola.Su questa scialuppasi torna a casa.

Col mare alle spalle ti guardoper la millesima e prima volta.Chi sei?Un attimo fa avrei giurato noi fossimo una cosa sola.Lo avrei giurato su Dio.

A.P.

Sguardi e parole