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LA CULTURA DELLA DOMICILIARITÀ:UNA VOCE DI SPERANZA

La propria casa rappresenta per eccellenza il luogo del confor-to e dell’affetto e non è retorica dire che è nella propria casa che si vorrebbe rimanere nella vecchiaia, nel corso di malattie lunghe e invalidanti e fi nanco nel momento della morte.

Con questa profonda convinzione la Compagnia di San Pao-lo, da molti anni, promuove e sostiene numerosi progetti che fa-voriscano la cultura della domiciliarità, quale modalità elettiva di intervento a favore delle persone anche con limitata autonomia.

Si tratta di un vero modello culturale, innovativo anche dal pun-to di vista terapeutico, che pone al centro dell’interesse la persona con il suo contesto culturale, sociale e affettivo. Una cultura nuova, dunque, che contribuisce ad alleviare le sofferenze e ad umaniz-zare il dolore, ma che signifi ca anche, a livello della collettività, un intervento più razionale e spesso economicamente più sostenibile nell’ambito della sanità pubblica.

“La Bottega del Possibile” di Torre Pellice costituisce un esempio di applicazione di questa nuova cultura, defi nendo la domiciliarità come un “diritto della persona, spesso ancora non esigibile, e che si desidera rendere effettivo”. Fin dal 2004 la Compagnia di San Paolo sostiene i progetti di questa associazione, che attiva punti di ascolto, organizza seminari, offre aggiornamenti e occasioni di in-contro agli operatori del sociale, anche attraverso un dialogo con e tra le istituzioni e gli enti impegnati in tale ambito.

Obiettivo de “La Bottega del Possibile” è soprattutto promuo-vere e diffondere una nuova sensibilità, contribuendo a formare un sistema di rete in favore delle persone e delle famiglie, costituito dalla solidarietà della comunità locale, dove ogni cittadino sappia promuovere il capitale sociale della comunità stessa assumendosi responsabilità e doveri per affermare il diritto a non essere estraniati dal proprio “mondo” quando esso è più importante che mai.

Segretario Generaledella Compagnia di San Paolo

Paolo GASTALDO

Il nostro cammino di Associazione di Promozione Sociale “curioso di Domiciliarità”, prosegue, incontra nuovi amici della Domiciliarità, aggrega altre risorse umane creative che pensano, propongono, costruiscono con noi nuovi percorsi di sostegno alla Domiciliarità delle persone e delle famiglie che ne chiedono il rispetto, di chi chiede garanzie in tal senso.

La “Bottega del Possibile” è di fatto un laboratorio culturale, “palestra” di pensiero, di ricerca e di azione sul tema della Domi-ciliarità, è un’ “impresa sociale” sempre più affascinante e coinvol-gente, che mette in evidenza con urgenza la necessità di attivare nuove vie di rinnovamento nella politica sociale per ricostruire un nuovo modello di welfare, che poggi su una partecipazione attiva di tutti gli attori e i benefi ciari, sulla relazione, sulla valorizzazione del lavoro di cura, sulla solidarietà, equità, giustizia e fratellanza sociale.

In questa cornice e con queste motivazioni proponiamo il pro-gramma

La Borsa Attrezzi e il Punto di Ascolto 2010che si rivolge in particolare, ai “decisori” (pubblici amministra-

tori o tecnici) e agli OSS, operatori socio-sanitari di base a cui da sempre la nostra Associazione dedica “un’attenzione privilegiata”.

E’ comunque un programma aperto a tutti.I temi trattati sono molti (e articolati in sette fi loni presentati con i

colori della bandiera della pace) con la fi nalità di aiutare a sceglie-re quali suggestioni formative e di scambio di esperienze utilizzare.

Il programma è un invito ad incontri di rifl essione sempre più produttivi nello scambio di esperienze, anche con il 3° Settore per “ricaricare le pile” a servizio delle persone più in diffi coltà, più fragili, dei “cittadini ultimi e penultimi”.

L’invito è dunque un appello alla partecipazione determinato dal coraggio degli ideali e dall’audacia della speranza, per “osa-re” la speranza.

Venite con noi dunqueper aiutarci a camminare avanti.

LA BORSA DEGLI ATTREZZI 2010

Salvatore RAO Mariena SCASSELLATI SFORZOLINI GALETTI Vice Presidente Presidente

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare

nuove terrema scoprire/avere

nuovi occhi”

Marcel Proust

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LA BORSADEGLI ATTREZZI

2010

LA DOMICILIARITÀ: AGGIUNGE VITA AGLI ANZIANI 24 MARZO ANIMARE. CAPACITÀ ED EMOZIONI CON LE PERSONE ANZIANE. . . . pag. 4 28 APRILE DOMICILIARITÀ E MOVIMENTO. IL CORPO RITROVATO ALLA VITA. IL MOVIMENTO PER AGGIUNGERE VITA AGLI ANNI . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14 13 OTTOBRE L’AFFIDAMENTO FAMILIARE PER LE PERSONE ADULTE IN DIFFICOLTÀ. NUOVI PERCORSI DI DOMICILIARITÀ, UNA RISPOSTA DI ACCOGLIENZA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 50

1° CANTIERE: IN CAMMINO VERSO UN NUOVO WELFARE 9 APRILE POVERTÀ VECCHIE E NUOVE. IL VENIR MENO DELLE RETI E DEI LEGAMI

SOCIALI. CHI SI OCCUPA E PREOCCUPA DEI POVERI? . . . . . . . . . . . . pag. 6 19 MAGGIO PROGETTARE NEL SOCIALE. LA VALUTAZIONE PARTECIPATA DEI SERVIZI ALLA

PERSONA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 24 16 GIUGNO UN NUOVO WELFARE DI PROXIMITÉE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 32 23 GIUGNO LA SUSSIDIARIETÀ. ATTORI E SOGGETTI COINVOLTI PER TUTELARE INTERESSI

COMUNI. UN PATTO DI FRATELLANZA È POSSIBILE? . . . . . . . . . . . . . . . pag. 36

2° CANTIERE: VERSO “UNA CASA PER L’OSS”23 APRILE LE ASSISTENTI FAMILIARI NEL SISTEMA DOMICILIARITÀ. NON CHIAMIAMOLE BADANTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1011 MAGGIO IL CORPO, CASA DELLE EMOZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18 8 SETTEMBRE L’OPERATORE SOCIO SANITARIO E LA VULNOLOGIA. L’O.S.S.SERVATORE VULNOLOGICO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 40 15 SETTEMBRE NE UCCIDE PIÙ LA LINGUA CHE... IL LINGUAGGIO NELLA RELAZIONE D’AIUTO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4222 SETTEMBRE E SE KAIROS, UNA BUONA VOLTA, SCONFIGGESSE KRONOS? IL TEMPO - I TEMPI NELLE PRATICHE DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE . . . pag. 44 8 OTTOBRE LE VIE DEL CAMBIAMENTO. IL CAMBIAMENTO NELLA RELAZIONE D’AIUTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 48

DOMICILIARITÀ E DISABILITÀ 8 GIUGNO UNA PERSONA SI-CURA IN UNA CASA SU MISURA. UNA CASA INTELLIGENTE. ADEGUATEZZA E AUTONOMIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2820 OTTOBRE LA FAMIGLIA DAVANTI ALLA DISABILITÀ IMPROVVISA. L’OSS COME GARANTE DELLA QUALITÀ DI VITA E DELLA TUTELA DELLA

DIGNITÀ DEL PAZIENTE E DEI SUOI FAMILIARI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5210 NOVEMBRE PARLIAMO DI AUTISMO. SENTIRSI A CASA NEL MONDO DELLE RELAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5618-19 NOVEMBRE IL LAVORO CON I DISABILI. ICF E CONVENZIONE ONU: A CHE PUNTO SIAMO NELLA REALTÀ DEI NOSTRI SERVIZI?. . . . . . . . . . pag. 58

L’INTERO E L’INTORNO 4 MAGGIO ABITARE I SUONI: LA FORZA EDUCATIVA DELLA MUSICA . . . . . . . . . . . pag. 1626 MAGGIO ABITARE E SICUREZZA. AMMINISTRATORI, URBANISTI E ARCHITETTI, OPE-

RATORI SOCIALI SI CONFRONTANO SULLA COSTRUZIONE DI UNA CITTÀ POSSIBILE, ACCOGLIENTE E SICURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 26

18 GIUGNO LA STANZA VERDE. MATERIALI, TECNICHE, SPAZI E AMBIENTI NATURALI PER PROMUOVERE BENESSERE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3425 GIUGNO E ADESSO DOVE VADO? L’ACCESSO POSSIBILE AD UN PUNTO UNICO. LA VERIFICA DOPO UN ANNO DI LAVORO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 38

LA DOMICILIARITÀ SI-CURA DEI BAMBINI21 APRILE I FRATELLI, LE SORELLE DI BAMBINI CON DISABILITÀ: BISOGNI EDUCATIVI ED AFFETTIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 829 SETTEMBRE GIOCO E BENESSERE. L’ESPERIENZA LUDICA COME PERCORSO INCLUSIVO

DEI BAMBINI CON DISABILITÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 46

LE STRUTTURE RESIDENZIALI SI APRONO ALLA DOMICILIARITÀ11 GIUGNO (IN PIEMONTE) LE STRUTTURE RESIDENZIALI SI APRONO ALLA DOMICILIARITÀ. PENSARE AL FUTURO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3027 OTTOBRE (IN VENETO) LE STRUTTURE RESIDENZIALI SI APRONO ALLA DOMICILIARITÀ. PENSARE AL FUTURO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 54

16° PUNTO D’ASCOLTO SULLA DOMICILIARITÀ16° PUNTO D’ASCOLTO SULLA DOMICILIARITÀ14-15 MAGGIO QUANDO LE CAMPAGNE APRONO NUOVI SENTIERI SOCIALI. AGRICOLTURA SOCIALE E DOMICILIARITÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 20

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SEMINARIO

ANIMARE CAPACITÀ ED EMOZIONI

CON LE PERSONE ANZIANE

mercoledì 24 marzo 2010 ore 8,30 – 16,30

presso la sede de

in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PRESENTAZIONE

Negli ultimi anni, il concetto di animazione visto come insieme di attività strutturate per aiutare le persone in situazione di malattia o di disabilità ha modifi cato di molto il suo signifi cato. Si comprende oggi che “Animare” non è solo impegnare il tempo dell’altro con percorsi più o meno interessanti. Ani-mare signifi ca riattivare competenze artistiche e operative, signifi ca riattivare memorie e riaccendere il piacere di vivere attraverso l’utilizzo di tecniche ed approcci che portino la persona anziana a restare attaccata alla vita. C’è una bella differenza quindi tra “intrattenimento” e “animazione”. Animare è restituire l’altro alla relazione con il mondo, specie se si tratta di persone che hanno perso tutto, gli affetti, le abitudini, la propria domiciliarità.

L’animazione nelle strutture di ricovero per anziani è fondamentale per mantenere vivo l’interesse per la vita, attraverso momenti dove il concetto di piacere e di condivisione delle emozioni restituisce a ciascuno la propria sto-ria poiché come scriveva Basaglia: “…Alle persone che hanno perduto tutto, succede infi ne di perdere se stesse”.

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

ore 9 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,30 ANIMARE O INTRATTENERE? DIFFERENZE NEGLI APPROCCI DI ANIMAZIONE Paolo Frascinelli (*), formatore, musicoterapeuta, Torre Pellice (TO)

ore 10 L’ANIMAZIONE INDIVIDUALE NECESSITÀ DI PERSONALIZZARE GLI INTERVENTI Miranda Canale (*), adest, animatrice del “Foyer” di Angrogna,

Comunità Montana Val Pellice, Torre Pellice (TO)

ore 11 PERCORSI DI TEATRO FRA MEMORIA ED EMOZIONI Fulvia Basso, educatrice, animatore professionale, Piscina (TO)

ore 12 Condivisione e rifl essione di gruppo sui temi trattati.

ore 12,30 Pausa per uno spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori IL CORPO, IL MOVIMENTO, LE EMOZIONI Diletta Dalla Casa, danza terapeuta, Torino

ore 15,30 Esperienze a confronto. Si invitano i partecipanti a condividere le esperienze vissute e

condotte nel campo dell’animazione per anziani in strutture di ricovero.

Sono graditi documenti fi lmati e interventi esperienziali da compartire tra i presenti.

Questionario di valutazione

Conclusioni del coordinatore

ore 16,30 Termine del seminario

Coordina: Paolo Frascinelli (*), educatore, formatore, musico terapeuta, Torre Pellice.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

POVERTÀ VECCHIE E NUOVEIL VENIR MENO DELLE RETI E DEI LEGAMI SOCIALI

CHI SI OCCUPA E PREOCCUPA DEI POVERI?

venerdì 9 aprile 2010 ore 9 - 17

PRESENTAZIONE

Nel nostro Paese il 10% delle famiglie più ricche detiene il 44,5% della ricchezza nazionale, mentre il 50% delle famiglie italiane, quelle più povere, possiede il 9,8% della ricchezza netta complessiva. Una frattura impressionante che non ha eguali in Europa. Abbiamo più di 2 milioni di disoccupati e, tra i giovani, la disoccupazione sfi ora il 27% (1 giovane su 4 cerca lavoro e non lo trova).

La”povertà relativa” colpisce oltre 8 milioni di persone, il 13,6% della popolazione; si trova-no, invece, nella condizione di “povertà assoluta” quasi 2.900.000 persone, il 4,9% dell’intera popolazione. L’Istat ha calcolato che il 4% delle famiglie residenti (circa 2 milioni di persone) vive poco al di sopra della soglia di povertà relativa, cioè dispone di soli 50 euro al mese in più rispetto ai “poveri”. Il nostro paese si trova in una delle posizioni peggiori in Europa; inoltre, l’Italia si caratterizza anche per la scarsa, se non ormai nulla, mobilità sociale. È opinione diffusa tra gli operatori e gli studiosi della materia come sia bassissima l’effi cacia delle nostre politiche sociali di contrasto alla povertà, nonostante la nostra spesa complessiva a sostegno della protezione sociale, resti ad un livello non dissimile dalla media degli altri paesi europei, ma ben sotto ai livelli di spesa della Francia, Germania, Belgio, Austria. Le misure introdotte come la Social Card e il Bonus “elettrico” si sono dimostrate del tutto ineffi caci e incapaci di far fuoriuscire da quella condizione i benefi ciari delle misure.

Il nostro sistema di welfare vive una sua crisi, ormai da tempo, che va anche ricondotta alla crisi della società post fordista, il cui sistema di protezione sociale era imperniato su un im-pianto lavoristico, su trasferimenti monetari, sull’affi dare alla famiglia la funzione di assistenza e di cura dei suoi membri più deboli. Il welfare si trova a fare i conti, oggi, con la sfi da delle do-mande crescenti, poste anche da una maggiore molteplicità di soggetti rispetto al passato, domande alimentate da una percezione d’insicurezza che riguarda gli aspetti fondamentali dell’esistenza, con una moltiplicazione quantitativa e qualitativa dei bisogni. Il nostro welfare necessita di un radicale ammodernamento, di risorse adeguate, di un potenziamento dei servizi, dei livelli essenziali di assistenza garantiti in tutto il paese, della partecipazione attiva dei vari soggetti e attori locali, della partecipazione dei benefi ciari.

È indispensabile varare una misura universalistica di contrasto alla povertà come strate-gia di inclusione (reddito minimo di inserimento), superando gli interventi spot del tutto inef-fi caci.

Parliamone insieme.

presso Via Valpellice 68/a San Secondo di Pinerolo (TO)tel. 0121 503125

PROGRAMMA

ore 9,00 Accoglienza e registrazione partecipanti

SALUTI DELLA PRESIDENTE DE “LA BOTTEGA DEL POSSIBILE” Mariena Scassellati Sforzolini Galetti

ore 9,15 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,30 LA POVERTÀ CHE AVANZA, LO SCENARIO RILEVATO, CONOSCERE PER AGIRE. Marco Revelli, Commissione Nazionale di contrasto all’esclusione sociale

ore 10,15 POVERTÀ ASSOLUTA, POVERTÀ RELATIVA. LE POLITICHE DI CONTRASTO. DAL LIBRO BIANCO ALLE POLITICHE REGIONALI Remo Siza, Docente Università di Cagliari, dirigente pubblico

ore 11,00 POVERI DI IERI/POVERI DI OGGI DISEGUAGLIANZE ED ESCLUSIONE SOCIALE Don Virginio Colmegna, Presidente Fondazione “Casa della Carità”, Milano

ore 11,45 Pausa caffè

ore 12,00 E A CASA NOSTRA I POVERI LI CONOSCIAMO? UNA REALTÀ IN CRESCENDO Gaetana Cipriani, Direttore del Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali C.I.S.S., Pinerolo (TO)

ore 12,20 PRECARIETÀ LAVORATIVA / ESPULSIONE DAL MERCATO DEL LAVORO: FATTORI DELLA NUOVA POVERTÀ Carlo Chiama, Assessore al Lavoro, Provincia di Torino

ore 12,40 Dibattito

ore 13,00 Pausa pranzo

ore 14,15 Ripresa dei lavori ESPERIENZE E REALTÀ A CONFRONTO CONOSCERE LE MILLE SFUMATURE DELLA POVERTÀ DI OGGI

Stefano Gallarato, Presidente Uffi cio Pio Compagnia di San Paolo, Torino Luca Salomone, Presidente Cooperativa Parella, Torino Gabriele Verrone, Associazione “San Marcellino”, Genova Nadia Lambiase, Banca Etica, Torino Alessandro Mostaccio, Movimento Consumatori, Torino Tito Ammirati, Social Club, Torino

ore 15,45 Dibattito

ore 16,15 QUALI POLITICHE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ ATTUATE NEI TERRITORI ? Angela Migliasso, Assessore al Welfare Regione Piemonte Amalia Neirotti (*, Sindaco di Rivalta (TO), Presidente Anci Piemonte

Questionario di valutazione

ore 17 Conclusioni del Coordinatore

Coordina: Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

I FRATELLI, LE SORELLEDI BAMBINI CON DISABILITÀ:

BISOGNI EDUCATIVI ED AFFETTIVI

mercoledì 21 aprile 2010 ore 9 - 17

PRESENTAZIONE

Con questo seminario desideriamo continuare il nostro cammino sul tema del bimbo disabile e della sua famiglia, avviato nel 2008.

Il sostegno alla domiciliarià è anche essenziale quando la famiglia deve gestire con fatica e sofferenza, rientrando a casa dall’ospedale dopo la na-scita, la cura di un bambino disabile o a rischio di disabilità permanente.

Per tutto ciò, insieme alla Fondazione Paideia e alla Provincia di Torino, abbiamo da tempo all’attenzione la formazione degli operatori, in particolare degli OSS per il loro rapporto di vicinanza con “il piccolo” in diffi coltà e la sua famiglia. La famiglia infatti deve affrontare problemi di ogni genere, anche, ad esempio, con gli altri fi gli. La famiglia ha bisogno di sostegno, anche in questi casi, per la fatica della cura.

Per il 2010 sono previsti due seminari in cui coinvolgere anche gli operatori degli asili nido e delle scuole materne. Oltre a quello che qui si presenta, si realizzerà un altro seminario: “Gioco e benessere: l’esperienza ludica come percorso inclusivo dei bambini con disabilità” (29 settembre).

Abbiamo anche predisposto un progetto denominato “Il piccolo Luca” che si prefi gge, oltre al proseguire nella formazione degli operatori e del sup-porto alla famiglia, di ricercare nel contempo buone prassi già strutturate in progetti, concreti e non casuali, relativi al bimbo disabile al fi ne di accompa-gnarlo nella sua crescita di “persona con un suo senso”, vicino alla sua fami-glia, nel contesto della comunità locale attiva, presente e partecipe.

Allora, venite con noi per pensare e cercare.

a TorinoPiazza Solferino 9tel. 011 - 5520473

PROGRAMMA

ore 9,00 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,10 DISABILITÀ E RELAZIONE FAMIGLIARE: I FRATELLI Mauro Burlina (*), psicologo, Responsabile Uffi cio Disabilità, ULSS n° 6, Vicenza

ore 9,50 IL BAMBINO CON DISABILITÀ E I SUOI FRATELLI: RICADUTE COGNITIVE ED EVOLUTIVE Silvio Venuti (*), Direttore Struttura Complessa Servizio Territoriale di Continuità delle Cure, ASL TO3 Collegno-Pinerolo

ore 10,50 Pausa caffè

ore 11 ESPERIENZE: Anna Gaia, psicopedagogista e facilitatrice di gruppi di automutuoaiuto Cooperativa di Solidarietà Sociale “Domus

Laetitiae”, Sagliano Micca (BI) Agnese, l’esperienza di una sorella

ore 12 Domande e interventi liberi

ore 13 Pausa per spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

Gruppi di lavoro sulla base di quanto emerso nella mattinata COME SOSTENERE LA CRESCITA DEI FRATELLI: SERVIZI FORMALI E OFFERTE INFORMALI

1) Cosa può fare la famiglia 2) Cosa può fare la comunità 3) Cosa possono fare i servizi

Il bisogno di coinvolgimento e di informazione. Il desiderio di ascolto e valorizzazione. L’indipendenza e l’autonomia futura. Poter e saper chiedere aiuto

ore 16 Restituzione dei lavori di gruppo

Questionario di valutazione

ore 16,30 Conclusioni del Coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Fabrizio Serra (*), Direttore Fondazione Paideia onlus, Torino.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

presso

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SEMINARIO

L’ASSISTENTEFAMILIARE

NEL SISTEMA DOMICILIARITÀNON CHIAMIAMOLE

BADANTI !

venerdì 23 aprile 2010 ore 8,30 - 17

presso la sede de

in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PRESENTAZIONE

Gli assistenti familiari (per lo più donne e donne straniere) sono opera-tori “domiciliari di fatto” (spesso chiamati “badanti”, ma è un’espressione che non ci piace e che speriamo venga abbandonata), per lo più senza qualifi ca uffi ciale, che lavorano per svolgere sia le mansioni domestiche che, soprattutto, di cura della persona presso le famiglie per lo più com-poste da una sola persona o da una coppia di coniugi, sovente scarsa-mente autosuffi cienti o del tutto inabili, La convivenza nell’intercultura, la lontananza dal proprio luogo di origine e spesso dalla propria famiglia, complicano le situazioni di tanti operatori/assistenti familiari che “stan-no dentro la situazione di cura”, anche per tempi molto lunghi, senza i sostegni indispensabili per un lavoro di relazione, molto sovente davvero usurante.

Sono spesso isolati, svolgono funzioni “pesanti”, per lo più ancora non regolarizzate, sia rispetto al permesso di soggiorno che dal punto di vista

previdenziale, ma di grande aiuto alle persone non più autonome ed alle loro famiglie.

Gli assistenti familiari costituiscono, inseriti in “un mondo con mille sfu-mature” un prezioso sostegno alla domiciliarità, ormai irrinunciabile, per-ché consentono alle persone in diffi coltà di continuare a vivere, e spesso a morire, nella propria casa dove esiste la loro domiciliarità e, nello stesso tempo, danno sollievo e sicurezza alla famiglia, con cui i rapporti non sono sempre facili.

Molte sono le persone anziane, assai limitate nell’autonomia e con una rete familiare evanescente, che vivono a casa grazie all’assistente familiare; molto dura è spesso la condizione degli ultra ottantenni che ricorrono all’assistente familiare a cui sono affi dati tutti i compiti in un in-contro tra due solitudini.

Tutto considerato, anche per “salvare tale tipologia di sostegno alla domiciliarità”, è urgente intervenire per sostenere e valorizzare la loro”professione”; ciò vuole dire attivarsi non solo nel campo della for-mazione ma, soprattutto, nel campo dei diritti del lavoro e dei diritti alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita.

È urgente e necessario, quindi, anche prevedere la partecipazione e la presenza dell’assistente familiare nella RETE dei servizi alla persona.

Gli assistenti familiari di fatto costituiscono – dice qualcuno - il nuovo welfare italiano, un “welfare fai da te”, per un’area non presidiata dal pubblico; ancora oggi è un welfare nascosto.

Parliamone con urgenza per maggiormente comprendere, nel con-fronto tra le esperienze, come far meglio per includere ed integrare a sostegno delle persone assistite e delle persone che le assistono.

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

ore 9 L’ASSISTENTE FAMILIARE RISORSA DEL SISTEMA DOMICILIARITÀ Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

LA CATENA GLOBALE DELLA CURA LO SCENARIO DELLA SITUAZIONE ITALIANA Sergio Pasquinelli

INSIEME A VOI CONTINUIAMO A VIVERE A CASA NOSTRA Il sorriso della domiciliarità Proiezione di un video. Riprese di Silvio Invernelli (*). Produzione Cooperativa Armonia Work, Revello (CN)

SCENARI E EVOLUZIONE DEL “MERCATO” DELLE ASSISTENTI FAMILIARI IN PIEMONTE Concetta Contini, Italia Lavoro, Torino

segue...

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...continua

ore 11,15 Pausa caffè

IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ATTRAVERSO I CENTRI PER L’IMPIEGO Renato Zambon, Direttore Centro per l’Impiego, Pinerolo (TO)

LE ASSISTENTI FAMILIARI QUALE PUNTO RETE NEL WELFARE LOCALE Sabrina Palaia, assistente sociale, Centrale Operativa Continuità delle Cure ASL TO2, Torino

ore 12,30 Discussione

ore 13 Pausa per pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

L’INFERMIERA, L’OSS, L’ASSISTENTE FAMILIARE: UNA MODALITÀ DI INTERVENTO INTEGRATO

Elisabetta Lambert (*), infermiera coordinatrice Cure domiciliari ASL TO3 Distretto Valle di Susa, Susa (TO)

un OSS

un’assistente familiare

VOLONTARI E ASSISTENTI FAMILIARI UN’ INTER-AZIONE POSSIBILE Giulia Menchetti Cesarato, Presidente AVULSS, Chivasso (TO)

IL NOSTRO LAVORO DI CURA Miriam Amura e Gabriella Poeana, assistenti familiari, Torre Pellice (TO)

LA “TATA” DEI NONNI? UNA COLF? UNA “PICCOLA” OSS? UN OPERATORE SOCIALE? LA FORMAZIONE PER QUALIFICARE E SOSTENERE CHI CURA Maria Antonietta Crosetto (*), assistente sociale, tutor accademico Corso di laurea in Servizio Sociale, Facoltà Scienze politiche, sede di Cuneo

LA VOCE DEL SINDACATO Anna Maria Olivetti, CGIL Torino

UNA TESTIMONIANZA DI INCONTRO ANCHE CON LE ASSISTENTI FAMILIARI Laura Malanca, Segretaria Provinciale ACLI-COLF, Torino

IL WELFARE “FAI DA TE”. TIRIAMO LE FILA. Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Sergio Pasquinelli, direttore di ricerca all’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS),

Milano, per le politiche relative alla non autosuffi cienza, a interventi di contrasto della povertà e valutazione dei

servizi sociali. Direttore Qualifi care.info, sito dedicato al lavoro privato di cura.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

L’ASSISTENTEFAMILIARE

NEL SISTEMA DOMICILIARITÀNON CHIAMIAMOLE

BADANTI !

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SEMINARIO

DOMICILIARITÀ E MOVIMENTOIL CORPO RITROVATO ALLA VITAIL MOVIMENTO PER AGGIUNGERE

VITA AGLI ANNI

PRESENTAZIONE

Continuiamo a confrontarci, di concerto con l’Associazione nazionale “Ui-sperlagrandetà” sul tema del movimento trattando anche della ginnastica dolce a domicilio.

Ciò: per promuovere un altro stile di vita rispetto al movimento e al ri-schio che, nella solitudine, la persona anziana sia rappresentata ormai solo più da un “corpo vacante”, non più padrone di sé. per verifi care anche la promozione del movimento nell’ambito del progetto individuale di continuità assistenziale dopo la dimissione dall’ospe-dale per persone parzialmente autosuffi cienti, uno strumento in più di recupe-ro e/ mantenimento dell’autonomia, la massima possibile.

La ginnastica a domicilio infatti ha come obiettivo la riattivazione psicofi -sica, cioè il recupero anche parziale delle capacità di autonomia nelle atti-vità quotidiane e l’incremento delle relazioni e attività sociali per coloro che, anche non in presenza di particolari patologie, “non si muovono più di casa”, perché condizionati da una protratta sedentarietà, da periodi di allettamento o da situazioni di solitudine e depressione (un esempio: la ricerca UISP/Auser/Università “La Sapienza” di Roma, sostenuta dal Ministero del Welfare in sedici città nel 2004/2005, ha monitorato il reinserimento di 85 delle 115 persone se-gnalate dalle ASL e S.S.)

Si vuole dunque andare a casa per attivare un progetto/intervento di pre-venzione e di recupero anche per socializzare e animare rispetto all’INTERO e all’INTORNO della persona.

Il seminario è particolarmente destinato agli OSS impegnati sia a domicilio che presso i Centri diurni o le strutture residenziali.

Anche gli assistenti familiari saranno ben accolti.

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

ore 9 MUOVERSI PER STAR MEGLIO IL CORPO COME PAROLA Mariena Scassellati Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile”

“FINCHÈ POSSO MANDARMI LE GAMBE” Maddalena ci insegna

Proiezione di un video dell’Associazione “La Bottega del Possibile”

I VECCHI NON LASCIAMOLI IN PACE DIAMO VOCE AL CORPO. LA CASA COME AZIONE. Andrea Imeroni, Presidente Nazionale Uisperlagrandetà, Torino

I LUOGHI DELLA CURA Silvio Venuti (*), Direttore Struttura Complessa Servizio Territoriale di Continuità delle Cure, ASL TO3 Collegno-Pinerolo (TO)

Dibattito

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

PROMUOVERE MOBILITÀ CON GLI STRUMENTI “POVERI” DELLA CASA

Molti esempi concreti: - L’attività fi sica adattata - L’intervento a domicilio - L’intervento nella struttura residenziale

Sergio Bianco, Presidente “Uisper lagrandetà” del Piemonte Federica Ursino, Responsabile formazione “Uisper lagrandetà” del Piemonte

Dibattito

Questionario di valutazione

Il seminario sarà “arricchito” dalla proiezione di diversi video

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Andrea Imeroni, Presidente Nazionale Uisperlagrandetà, Torino

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

“Filastrocca impertinente”Chi sta zitto non dice niente;chi sta fermo non cammina;

chi va lontano non s’avvicina;chi si siede non sta ritto;

chi va storto non va diritto;e chi non parte, in verità,in nessun posto arriverà.

Gianni Rodari

mercoledì 28 aprile 2010ore 8,30 - 17

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

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SEMINARIO

ABITARE I SUONI:la forza educativa della

MUSICA

martedì 4 maggio 2010 ore 8,30 – 16,30

PRESENTAZIONE

Si è scritto molto in questi anni a proposito della musica e sulla sua rivalutazione in campo socio-educativo. Molte persone si sono impegnate e a tutt’oggi s’impegnano affi nché la musica venga recepita, ascoltata e vissuta, non solo come “prodotto este-tico-artistico” ma come un vero e proprio linguaggio, capace di unire, di far cultura e di far sperimentare le persone nell’utilizzo del proprio corpo e della propria creatività.

Musica è tutto quello che noi vogliamo che essa sia: dalla musica cosiddetta “col-ta” agli apparenti suoni disorganizzati di culture molto lontane dalla nostra; è bene ricordarci di questo e ricordarlo anche a coloro (bambini, adulti, genitori) che vorreb-bero cimentarsi con questo “linguaggio” ma che pensano di non avere capacità.

In questo seminario cercheremo di esplorare le sonorità e la nostra musicalità at-traverso lavori di gruppo che ci permetteranno di scoprire competenze personali al di fuori di un contesto didattico e/o produttivo e di ridurre al minimo nozionismi e teo-rizzazioni intorno alla musica; piuttosto cercheremo di viverla dal di dentro, far si che le sonorità e le contaminazioni dei vari modelli musicali ci contagino ed entrino a far parte di un linguaggio più universale. Nonostante la musica permetta percorsi culturali e di evoluzione delle emozioni in ciascuna persona essa, nel corso dei secoli, almeno per le società occidentali, è sempre stata relegata tra i margini della nostra esistenza: da una parte abbiamo assistito all’evolversi della musica cosiddetta “colta” o “d’eli-te” destinata a cerchie di intenditori ristrette o ai musicisti stessi, dall’altra la musica “leggera” pare fosse destinata alle masse con altri scopi, altri obiettivi culturali. Oggi comprendiamo che il valore del linguaggio musicale supera di gran lunga i soli traguar-di estetici e chi in qualche modo lo manovra o lo utilizza nel campo educativo può e deve guardare sé stesso come “agente di cambiamento”. Solo in questi termini si può parlare di “Terapia della musica”; quando cioè con un opportuno utilizzo del bagaglio musicale di ciascuno di noi ci si riconcilia con la propria canzone, con il proprio corpo e con la realtà che lo circonda.

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

ore 9 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,15 INTRODUZIONE AL SEMINARIO ESPERIENZIALE Paolo Frascinelli (*), formatore, musicoterapeuta, Torre Pellice (TO)

Avvio dei lavori musicali di gruppo centrati su tre temi fondamentali:

1) Ascolto: inteso come osservazione dell’altro e delle proprie emozioni 2) Corpo: visto come “strumento” che ci permette una personale “sonorità” 3) Osservazione degli stili musicali: come metafora del nostro raccontarci e rapportarci con gli altri.

Considerazioni di gruppo alla fi ne dei lavori.

ore 12,30 Pausa per uno spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

RISCOPRIRE IL PIACERE NEL FAR MUSICA: lavori sonoro/musicali di gruppo e considerazioni in merito alla funzione della musica nell’abito del lavoro sociale Luca Mazzara, musicista, maestro di musica, Cenesi (SV)

Questionario di valutazione

Conclusioni del coordinatore

ore 16,30 Termine del seminario

Coordina: Paolo Frascinelli (*), educatore, formatore, musico terapeuta, Torre Pellice (TO).

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SEMINARIO

IL CORPO,CASA DELLE EMOZIONI

martedì 11 maggio 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

Il corpo è la nostra casa, anzi come molte discipline insegnano è il nostro tempio. Il tempio dell’anima per alcuni, per altri l’affermazione del nostro essere presenti in que-sta realtà sociale. Con il nostro corpo facciamo davvero tante cose, alcune ormai le eseguiamo meccanicamente, asserviti ai ritmi del quotidiano. Facciamo anche tante cose al nostro corpo, decidiamo di tenerlo in forma o di lasciarlo andare per le sue inclinazioni meno evolute. Molti di noi si rendono conto di “avere un corpo” proprio nel momento in cui quest’ultimo manda segnali sofferti e richieste di cura.

Sappiamo ormai che il corpo non è solo un involucro esterno che porta a spasso la nostra personalità. Tutte le scienze umanistiche e scientifi che concordano sull’eviden-te rapporto corpo/mente, corpo/emozioni. Molte patologie dette “psicosomatiche” impongono sul corpo blocchi emotivi o diffi coltà relazionali con gli altri o con se stessi.

Così, nelle relazioni e nelle professioni di cura incontriamo persone e corpi che rac-contano storie attraverso i segni di ciò che hanno vissuto, corpi fatti di parole, di gesti e di memorie. Corpi depositari di emozioni che spesso stentano ad affi orare perché immersi nell’urgenza del dolore. Questo seminario si propone di dare voce ai vissuti, alle esperienze quotidiane di prossimità in un clima di ascolto profondo verso ciò che ac-cade, nell’operatore e in chi necessita di cure, nel momento in cui avviene l’incontro.

Il concetto di professionalità nella relazione d’aiuto assume una connotazione che va al di là della sola esecuzione di prestazioni e di compiti. Nel seminario attraverso gli interventi e la discussione di gruppo si sperimenteranno le reazioni del proprio corpo ma anche le implicazioni ed i vissuti emotivi e come gli organi di senso siano “strumenti professionali sia diagnostici che terapeutici”.

Ecco dunque una giornata tesa a sostenere l’azione di cura degli operatori nella relazione d’aiuto per conoscere e ri-conoscere la persona, la sua storia e la sua pos-sibile autonomia.

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

“Il mio corpo è più del mio corpo. Io non ho un corpo, io sono un corpo.”Emmanuel Mounier (Filosofo francese 1905-1950)

…Stiamo perdendo la capacità di ascoltarei segnali del corpo, di riconoscere le nostre emozioni

e di dialogare interiormente con noi stessi… non riusciamo più a sentire quello che c’è oltre a noi

perdendo il contatto con gli altri e con la natura…

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente de “La Bottega

del Possibile”

IL CORPO FERITO, RIFIUTATO, IL CORPO AMATO: LA SOFFERENZA, LA VERGOGNA E IL DESIDERIO NELLA RELAZIONE DI CURA. Fabrizio Zucca (*) psicologo, psicoterapeuta, Associazione

“Area” onlus, docente Università del Piemonte Orientale, Torino

ore 10,45 Pausa caffè

ore 11 TOCCARE/INCONTRARE IL CORPO DEGLI ALTRI LA QUOTIDIANITÀ LAVORATIVA DELL’OPERATORE DI CURA Andrea Callea, educatore, counsellor, Consorzio IN.RE.TE., Ivrea (TO)

LE EMO-AZIONI L’IMPORTANZA DELLE EMOZIONI NELLE PROFESSIONI DI CURA Cristiano Ghibaudo, formatore, esperto di comunicazione, autore del libro “Le rane che si credevano pesci”, Fossano (CN)

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa lavori

LA CURA NEL TOCCO ESPERIENZE DI INCONTRI QUOTIDIANI Manuela Sobrero (*), estetista e pedicure, Torre Pellice (TO)

CORPI IN RELAZIONE IL LINGUAGGIO DEI CORPI NELLA RELAZIONE D’AIUTO Paolo Frascinelli (*) formatore, musico terapeuta, Torre Pellice (TO)

Interventi di animazione sensoriale a cura di Dario Milano (*), formatore, educatore ambientale,

Cavallermaggiore (CN)

ore 16 INSIEME: FACCIAMO IL PUNTO… NON PER CONCLUDERE MA PER… ARRIVEDERCI

Questionario di valutazione

Conclusioni del coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Paolo Frascinelli (*), formatore, musicoterapeuta, Torre Pellice (TO)

Alla progettazione del seminario ha collaborato anche Mauro Burlina (*)psicologo, Responsabile Uffi cio Disabilità ULSS n.6 Vicenza

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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presso

CENTRO CONGRESSIVia Valpellice 68/a San Secondo di Pinerolo (TO)

tel. 0121 503125

“Non si scoprirebbe mai niente se ci si considerassesoddisfatti di quello che si è già scoperto”.

Seneca

PUNTO d’ASCOLTO 16 SULLA DOMICILIARITÀ

QUANDO LE CAMPAGNEAPRONO NUOVI SENTIERI SOCIALIAgricoltura sociale e Domiciliarità

QUANDO LE CAMPAGNEAPRONO NUOVI SENTIERI SOCIALIAgricoltura sociale e Domiciliarità

venerdì 14 - sabato 15maggio 2010

Vincent van GoghLa moisson (La mietitura)

Arles, 1888

segue...

PROGRAMMA

venerdì 14 maggio

ore 8,30 Accoglienza ore 9-13 PERCHÉ UN NUOVO PERCORSO A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITÀ Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile” ore 9-9,30 Saluti: Mariagiuseppina Puglisi, Provincia di Torino, Assessore alle

Politiche Attive di Cittadinanza, Diritti Sociali, Parità. Alessandro Barberis (*), Presidente Camera di commercio

industria artigianato e agricoltura di Torino, Giorgio Rabino, Direttore Generale ASL TO3 Pinerolo/Collegno ore 9,30-10 L’AGRICOLTURA SOCIALE NELLA CORNICE DI UN WELFARE PLURALE Salvatore Rao, vice Presidente de “La Bottega del Possibile” ore 10-10,45 QUANDO LE CAMPAGNE COLTIVANO VALORI. La promozione di nuove risposte sociali per le persone Francesco Di Iacovo, docente di Economia Agraria, Dipartimento di Produzioni Animali, Università degli Studi di Pisa ore 10,45 Coffee break ore 11,15 ELEMENTI PER UNA DISCUSSIONE Renzo Scortegagna, coordinatore Dibattito ore 11,45-12,30 IL PUNTO DI VISTA DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA Riccardo Chiabrando, Coldiretti Lodovico Actis Perinetto, Confederazione Italiana Agricoltori ore 12,30 IL PUNTO DI VISTA DELLA POLITICA Assessore all’Agricoltura Regione Piemonte ore 13-14 Pausa per uno spuntino insieme ore 14 Ripresa dei lavori SERVIZI SOCIALI E AGRICOLTURA: UN’INTERAZIONE UTILE? Proiezione COLTIVARE L’AUTUNNO: LA DISABILITÀ, LA RELAZIONE

CON LA NATURALITÀ, LA DOMICILIARITÀ video realizzato da “La Bottega del Possibile”

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ore14,30-16 1) L’esperienza della Valdera Giovanni Forte, Direttore Generale Unione dei Comuni

della Valdera (PI)

2) L’esperienza del Forum delle Fattorie Sociali di Pordenone Alberto Grizzo, Coordinatore socio sanitario Ass6 Friuli Occidentale

3) L’esperienza della Conca d’Oro, Bassano del Grappa Fabio Comunello, Presidente

4) Il Consorzio Copernico Andrea Ardissone, Ivrea (TO)

5) L’esperienza della Coldiretti della Provincia di Torino Stefania Fumagalli, Responsabile Progetti, Torino

6) Nuovi luoghi della cura nella continuità assistenziale Silvio Venuti (*), psichiatra, Direttore Struttura Complessa Servizio Territoriale di Continuità

delle Cure, ASL TO3 Pinerolo-Collegno (TO)

Coffee break

ore 16,30 ELEMENTI PER UNA DISCUSSIONE Renzo Scortegagna, coordinatore

Dibattito

È prevista la partecipazione dei rappresentanti delle ASL del territorio

ore 17,30 IL PUNTO DI VISTA DELLA POLITICA Maria Grazia Morando, Assessore Politiche Sociali e Pari Opportunità, Provincia di Alessandria

ore 18 Chiusura dei lavori 1° giornata

ore 20,30 “SORPRESA” MUSICALE

sabato 15 maggio

ore 9 precise AGRICOLTURA SOCIALE: LE ESPERIENZE DELLA COOPERAZIONE SOCIALE

ore 9-9,40 L’agricoltura sociale e i rapporti con il Terzo Settore Giorgio Osti, sociologo, Università di Trieste

ore 9,40-9,55 Libera Terra Davide Mattiello, “LIBERA, Associazioni, nomi e numeri

contro le mafi e” - Piemonte

ore 9,55-10,15 La voce del FORUM del Terzo Settore Elide Tisi, Portavoce FORUM del Piemonte, Presidente

di Federsolidarietà Piemonte

ore 10,15-10,35 La formazione per un lavoro sociale integrato tra agricoltura e servizi alla persona Francesco Aglì (*), pedagogista, ricercatore, saggista,

coordinatore attività formative Scuola Malva Arnaldi – ricerca, sperimentazione e

formazione in agricoltura, Bibiana (TO)

Coffee break

ore 11 ELEMENTI PER UNA DISCUSSIONE Renzo Scortegagna, coordinatore

Dibattito

ore 11,45 Tiriamo le fi la Assessore Welfare Regione Piemonte Marco Balagna, Assessore all’Agricoltura e alla Mon-

tagna, Provincia di Torino Salvatore Rao, vice Presidente de “La Bottega del

Possibile”

ore 12,40 Conclusioni a cura del coordinatore UN ARRIVEDERCI AL PUNTO D’ASCOLTO 2011 Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 13,30 Termine dei lavori

Coordina: Renzo Scortegagna (*), sociologo, Università degli Studi di Padova.

“La Bottega del Possibile” dal 2000 è associata a“LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le mafi e”

...continua

QUANDO LE CAMPAGNEAPRONO NUOVI SENTIERI SOCIALIAgricoltura sociale e Domiciliarità

QUANDO LE CAMPAGNEAPRONO NUOVI SENTIERI SOCIALIAgricoltura sociale e Domiciliarità

PUNTO d’ASCOLTO 16 SULLA DOMICILIARITÀ

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

PROGETTARE NEL SOCIALELA VALUTAZIONE PARTECIPATA DEI SERVIZI ALLA PERSONA

mercoledì 19 maggio 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

Il PIANO DI ZONA (PDZ) è lo strumento di programmazione, in ambito sociale, previsto dalla legge di riforma del sistema dei servizi e degli interventi sociali, la n°.328 del 2000

Il PDZ è di fatto il prodotto di negoziazione e contrattazione tra gli attori locali pubblici e privati, del 3° settore, dell’associazionismo all’interno di un ambito territoriale defi nito.

È patto tra i cittadini e le imprese sociali, che investe sulla “non separatezza” tra sviluppo economico e sviluppo sociale. Il sistema dei servizi, rilanciati con forza con la legge di riforma, assume il portato di essere una infrastruttura locale necessaria per promuovere sviluppo e inclu-sione sociale, partecipazione e crescita delle responsabilità all’interno della comunità. La legge 328 che investe molto sulla programmazione partecipata, sulla valutazione e sul monitoraggio.

Un tempo la programmazione si riduceva ad essere il varo di una buona legge, dopo il confronto/scontro nell’arena parlamentare; oggi sappiamo che una buona legge deve essere implementata dalla partecipazione locale. A maggior ragione oggi in una fase di globalizza-zione dove i territori assumono rilevanza nella produzione, sarebbe debole aggrapparsi ad una riforma centrale senza l’implementazione locale.

La stessa legge di riforma ha ritenuto imprescindibile, nei confronti del processo di program-mazione, progettazione, realizzazione del sistema dei servizi e interventi sociali, il loro monitorag-gio e valutazione come PRASSI, quindi come ricerca di maggiore effi cienza ed effi cacia delle nostre politiche

Le politiche sociali devono essere integrate con le politiche altre (formazione, immigrazione, terzo settore, giovani, mobilità, trasporti, casa) e, pertanto, non tenute disgiunte dagli altri stru-menti di programmazione territoriale (Piani strategici, POR, Agenda 21,PAT, PTC).

Il PDZ è strumento obbligatorio voluto al fi ne di rafforzare l’assetto delle politiche sociali chiamando all’elaborazione e predisposizione dello strumento tutti gli attori e i soggetti locali.

E’ stato ovunque strumento partecipato, condiviso, è stata occasione affi nchè tutti aves-sero conoscenza e informazione della struttura dei servizi sociali, un patrimonio di conoscenza non solo più degli operatori degli enti pubblici. L’analisi dei bisogni e la diagnosi di comunità è, dunque, avvenuta con la partecipazione di tutti.

Non più solo strumento di miglioramento dei servizi ma strumento che viene predisposto per dare una nuova centralità alla persona promuovendo benessere per la comunità migliorando la qualità della vita

La Valutazione PDZ è processo che tende al miglioramento delle azioni, alla verifi ca sul come le risorse sono utilizzate, all’effi cacia delle stesse, come delle prestazioni.

La valutazione è attività che serve per evidenziare le criticità in merito all’avanzamento delle singole azioni e progetti, ma anche i fattori di successo degli interventi realizzati.

Valutazione anche delle collaborazioni della rete e sulle capacità dispiegate nel promuo-vere le politiche sociali parti integranti delle politiche di programmazione territoriale.

presso Via Valpellice 68/a San Secondo di Pinerolo (TO)tel. 0121 503125

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile” ore 9,15 GOVERNARE CON I CITTADINI Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,45 UN INQUADRAMENTO CONCETTUALE NEL PROGETTARE Remo Siza, Docente Università di Cagliari, dirigente pubblico

ore 10,30 ALCUNE ESPERIENZE DI BUONE PRASSI PER IL PIANO DI ZONA Massimo Vai, Cooperativa Sociale “Il punto”, Gassino Torinese (TO) Mauro Ferrari (*), Direttore Consorzio C.I.S.S. zona Ossola, Pallanzeno (VB) Annalisa Sala (*), Direttore Consorzio I.R.I.S., Biella A.Barbara Bisset, Responsabile Uffi cio Programmazione Territoriale, Servizio Solidarietà Sociale, Provincia di Torino

Dibattito

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

GLI INDICATORI DI QUALITÀ NEI SERVIZI ALLA PERSONA L’ESPERIENZA DELL’ASL TO3 DEL PIEMONTE Simona Martina (*), Direttore Struttura Complessa Programmazione e Controllo di Gestione, ASL TO3, Pinerolo/Collegno (TO)

ECONOMIA DI RELAZIONE E VALUTAZIONE NEI SERVIZI ALLA PERSONA Roberto Burlando (*), docente di politica economica, etica ed economia, fi nanza etica e microcredito, Università degli Studi di Torino

ore 15 PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE PARTECIPATA QUANDO FARLO CON I BENEFICIARI?

Paolo Petrucci, Cooperativa Animazione Valdocco (TO) Gianluca Poloniato, Cooperativa Sociale P.G. Frassati (TO) Guido Geninatti, Consorzio Kairos (TO)

Dibattito

Questionario di valutazione

ore 17 Conclusioni del Coordinatore

Coordinano: Remo Siza, Docente Università di Cagliari, dirigente pubblico. Salvatore Rao, vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

ABITARE E SICUREZZAAMMINISTRATORI, URBANISTI E ARCHITETTI,

OPERATORI SOCIALI SI CONFRONTANOSULLA COSTRUZIONE DI UNA CITTÀ POSSIBILE,

ACCOGLIENTE E SICURA

mercoledì 26 maggio 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

Che esista una relazione tra condizioni di sicurezza delle persone e qualità urbana è cosa ovvia e risaputa. Sin dall’origine, le città hanno rappresentato al contempo luogo di sviluppo sociale, culturale, economico, spazio in cui preservare l’incolumità della comunità ma anche crogiolo di contraddizioni, discriminazioni e confl itti sociali.

La connotazione delle politiche urbane o, più propriamente dello sviluppo urbanistico, non sempre ha saputo tenere conto delle profonde trasformazio-ni che la città conosceva dal punto di vista sociale, culturale e economico. Come un organismo composto da corpi che si sanno essere interdipendenti ma agiscono in modo autonomo, le città hanno stentato a coniugare il tema dello sviluppo urbano con quello della crescita sociale e economica, la quali-tà della vita con la sicurezza, il governo della complessità con la condivisione e la partecipazione dei cittadini.

È a partire da questo quadro che ci sembra utile e ragionevole proporre una rifl essione che affronti il tema di come l’ambiente costruito, la progetta-zione e il mantenimento dello spazio pubblico, la cura di case e quartieri può contribuire a costruire condizioni di maggiore sicurezza e qualità della vita. A partire dalle scelte di governo locale, dalla sensibilità di urbanisti e architetti, dalla consapevolezza dei cittadini che concorrere alla migliore vivibilità di un quartiere impone, anche, a ognuno di fare qualcosa.

presso Via Valpellice 68/a San Secondo di Pinerolo (TO)tel. 0121 503125

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

ore 9 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile” Marco Sorrentino (*),Presidente Associazione “Amapola”, Associazione di progettazione e accompagnamento sul tema

della sicurezza urbana, Torino.

ore 9,30 LA SICUREZZA URBANA E SOCIALE COME BENE COLLETTIVO Giandomenico Amendola, professore ordinario di Sociologia

Urbana nella Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, creatore e coordinatore del CityLab (Laboratorio Interdisciplinare sulla Vulnerabilità Sociale e sulla Sicurezza Urbana)

SICUREZZA E RELAZIONI NELLA RECIPROCITÀ Pier Luigi Ossola, Osservatorio Economia Civile, Camera di Commercio, Torino

ESPERIENZE SU AREE RESIDENZIALI PRIVATE IN CONDIZIONI DI DEGRADO Siria Trezzi, Assessore alle Politiche Sociali e per l’Integrazione,

Contratti di Quartiere, Pari Opportunità, Politiche dei tempi, Comune di Cinisello Balsamo (MI)

LA CRISI ABITATIVA E LE MAPPE DEL NUOVO DISAGIO ABITATIVO Ugo Baldini, architetto, “Caire” Cooperativa Architetti e Ingegneri, Reggio Emilia

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori L’ASCOLTO CHE CAMMINA DÀ SICUREZZA Patrizia Bernardi, Operatore Socio Sanitario, “Casa Don Dalmasso”, Bernezzo (CN)

PROGETTARE INTERVENTI DI HOUSING SOCIALE Mirella Violato, Cooperativa Atypica, Torino

ABITARE E SICUREZZA NELLE AREE ERP E PROGETTI DI MIX SOCIALE Simona Patria, ATC, Torino

IL PROGETTO HabitAL. INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA IN ALCUNI QUARTIERI DELLA CITTÀ DI ALESSANDRIA Marina Fasciolo, assistente sociale, Consorzio C.I.S.S.A.C.A.(AL)

Questionario di valutazione

TIRIAMO LE FILA Conclusioni del coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

UNA PERSONA SI-CURAIN UNA CASA SU MISURA

UNA CASA INTELLIGENTE,ADEGUATEZZA E AUTONOMIA

martedì 8 giugno 2010 ore 8,30 – 17

PRESENTAZIONE

La persona e la casa sono l’irrinunciabile della dimensione della domicilia-rità di ciascuno di noi, di ogni persona. La persona abita nel suo corpo, nella sua casa, nel suo INTERO e nel suo INTORNO.

La casa cura, fa bene, fa salute.La domiciliarità si cura, si sostiene nel sistema domiciliarità che esige an-

che una casa adeguata, attrezzata a seconda dell’autonomia della persona, della sua capacità residua, della sua ormai inesistente mobilità.

Per sostenere la domiciliarità della persona che ne chiede il rispetto in pre-senza di ridotta autosuffi cienza è indispensabile una casa su misura, conno-tata da spazi adeguati, ausili, invenzioni personalizzate dell’arte fantastica e creativa della domotica, abbattendo delle barriere di ogni genere per con-sentire il restare a casa tra gli affetti, le proprie cose care, le proprie memorie, la propria storia.

Il progetto individualizzato di sostegno alla domiciliarità della persona va attivato pertanto in modo integrato nella rete delle reti della comunità locale, ogni volta che è possibile, tutte le volte che è possibile, elevando la soglia di tale possibile.

L’Associazione “La Bottega del Possibile” da anni ormai rifl ette e passa pa-rola sul tema della casa, della cura della domiciliarità e su tutte le sfaccettatu-re a queste connesse. Questo seminario è la prosecuzione di un tema che ci sta a cuore perché signifi ca e determina rispetto della domiciliarità, obiettivo per cui l’Associazione si impegna con forte determinazione, con l’audacia della speranza,… osando la speranza!

“CORI da La Rocca” In luoghi abbandonati noi costruiremo con mattoni nuovi vi sono mani e macchine e argilla per nuovi mattoni e calce per nuova calcina dove i mattoni sono caduti costruiremo con pietra nuova dove le travi sono marcite costruiremo con nuovo legname dove parole non sono pronunciate costruiremo con nuovo linguaggio c’è un lavoro comune è un impegno per ciascuno. (T.S. Eliot)

presso la sede de

in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ IL SEMINARIO IL SIGNIFICATO DELLA DOMICILIARITÀ. LA CASA CURA. Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,30 ABITARE IL CORPO NELLA PROPRIA CASA Andrea Imeroni, Presidente “Uisperlagrandetà”, autore di numerose

pubblicazioni sul tema del movimento e del corpo, Torino

UNA POLITICA PER LA CASA Sergio Conti, esperto di programmazione territoriale ed edilizia, Torino

ADEGUATEZZA E AUTONOMIA. UNA CASA SU MISURA. LIBERTÀ E DOMICILIARITÀ

1) L’ANGOLO DI KATE proiezione di un video dell’Associazione “La Bottega del Possibile”

ore 10,30 Pausa caffè

2) L’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE Carlo Pontillo, medico, responsabile area disabilità, ASL TO2, Torino

ore 11,15 Pausa caffè

ore 11,30 3) STRUMENTI, RICERCA, DOMOTICA: MIGLIORARE LA REALTÀ PER SUPPORTARE NUOVE POSSIBILITÀ Giovanni Francesco Magnani, informatico, Zero B, Torino

4) UNA CASA COLORATA. ABITARE L’ALZHEIMER. Patrizia Simondi, architetto, ASL CN1, Cuneo

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

RICORDATI DI PROTEGGERTI UN’ESPERIENZA DI VOLONTARIATO NELL’ATTIVAZIONE DELLA COMUNITÀ Maria Grazia Macchieraldo, formatrice specializzata in counselling, Cooperativa “Il Piccolo Principe” Milano

UNO SQUILLO CHE RASSICURA E ACCOMPAGNA Renzo Signorile, Responsabile centrale Telesoccorso, Cooperativa Animazione Valdocco, Torino

IMPARAR FACENDO UN MINI ALLOGGIO PER “INSEGNARE AUTONOMIA” IL C.A.S.A. (Centro Autismo e Sindrome Asperger) Francesca Vinai, educatrice, ASL CN1 Mondovì (CN)

LA CASA COME SPAZIO EDUCATIVO Paolo Frascinelli (*), educatore, esperto di disabilità, Torre Pellice (TO)

Discussione

ore 16,15 Questionario di valutazione

ore 16,30 TIRIAMO LE FILA Salvatore Rao, vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Pietro Stefanini, assistente sociale, sociologo, esperto di disabilità, Parma.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

Informatica Pervasiva, Domotica, Ricerca

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SEMINARIO

LE STRUTTURE RESIDENZIALISI APRONO ALLA DOMICILIARITÀ

PENSARE AL FUTURO

venerdì 11 giugno 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

La struttura residenziale che si apre al territorio per sostenere a casa la persona che, nonostante la ridotta autonomia, non vuol lasciare il suo spazio signifi cativo di vita, diviene un prezioso strumento nel SISTEMA DOMICILIARITÀ.

Le esperienze di buone prassi in tal senso devono e possono essere cono-sciute per offrire rifl essioni e strategie per innovare e individuare un futuro in presenza di organizzazioni e tipologie istituzionali che sembrano superate o comunque da ripensare.

La storia delle IPAB, spesso con origini antiche, induce al confronto e de-termina la forte esigenza di ripensarsi per non … appartenere solo al passato.

Le buone prassi di apertura al territorio con la messa a disposizione di ri-sposte all’interno anche per chi resta a casa sua, e l’attivazione di servizi a domicilio, trasformano di fatto la struttura residenziale in un Centro di Servizi, determinando di conseguenza, l’urgenza di incontro e di scambio di espe-rienze per chi sta cercando “una via nuova”.

Venite con noi, dunque, per ascoltare, per parlare, per pensare insieme… al futuro.

Vincent van Gogh - 1887

a RIVALTA di Torinopresso Cappella ex Monastero - Via Balegno

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

ore 9 LE STRUTTURE RESIDENZIALI APERTE AL TERRITORIO COME STRUMENTO DI DOMICILIARITÀ

Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile”

L’ESIGENZA DI RINNOVAMENTO Amalia Neirotti (*), Sindaco del Comune di Rivalta (TO), Presidente ANCI Piemonte

LE MICROCOMUNITÀ FAMILIARI QUALE SOSTEGNO A SITUAZIONI DI DOMICILIARITÀ DIFFICILI Ebe Quintavalla, esperta politiche per gli anziani e componente c.d.a. ASP RETE di Reggio Emilia

PRESENTE E PROSPETTIVE PER LE IPAB O… A RISCHIO DI DIVENTARE “PASSATO”?

– Alcune voci sul tema La Provincia di Torino Antonella Ferrero, Assessorato alle Politiche Attive di Cittadinanza, Diritti Sociali, Parità, Provincia di Torino L’ A.N.S.D.I.P.P. (Associazione Nazionale dei managers del sociale, tra i Direttori e i Dirigenti di Istituzioni pubbliche e private in ambito assistenziale socio sanitario e educativo) Damiano Mantovani, Presidente Nazionale, Lendinara (RO)

Discussione

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

LE ESPERIENZE CONCRETE DI APERTURA AL TERRITORIO: La “Fondazione Pia Opera Ciccarelli” (ex IPAB), San Giovanni Lupatoto (VR) Elisabetta Elio (*), Direttore Servizi Residenziali e formazione Da IPAB a Azienda Servizi alla Persona Carlo Gobbi, Responsabile Area Anziani, ASP “Azalea”, Castel San Giovanni (PC) L’esperienza di due strutture della montagna veneta Maria Chiara Santin (*), Direttore Generale Azienda Feltrinaper i Servizi alla

Persona, Feltre e Ser.Sa. SpA (Servizi Sociali Assistenziali), Belluno La voce dell’IPAB del Comune di Locana (TO) Giovanni Bruno Mattiet, Sindaco Il Progetto “VENIAMO A TROVARVI” di “Casa Don Dalmasso”, Bernezzo (CN) Le voci di: - Silvio Invernelli (*), Direttore - Patrizia Bernardi, OSS “itinerante” Con: - Marco Giraudo (*), medico di famiglia del territorio - Andrea Silvestri, Responsabile Settore Attività Istituzionali, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Il Progetto “NOI CON VOI” Marco Armand Hugon, Presidente Commissione Sinodale per la Diaconia Valdese, Torre Pellice (TO)

Discussione

Questionario di valutazione

TIRIAMO LE FILA a cura del coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Sarà presente Margherita Appendino, Attività Amministrative in materia di IPAB, REGIONE PIEMONTE, Assessorato Welfare.

Coordinano: - Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente e - Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

UN NUOVO WELFAREDI PROXIMITÉE

mercoledì 16 giugno 2010 ore 9 – 17

PRESENTAZIONE

Assistiamo, da tempo, all’inadeguatezza del nostro sistema di welfare.Un welfare che si trova a fare i conti, oggi, con la sfi da delle domande

crescenti, poste anche da una maggiore molteplicità di soggetti rispetto al passato. Le insicurezze della società in cui viviamo, le incertezze per il futu-ro, la precarietà, il venir meno dei legami sociali, il cambiamento del ruolo e della composizione delle famiglie, la crescita costante e continua di famiglie con un solo componente, l’invecchiamento della popolazione, l’esplodere delle non autosuffi cienze, l’aumento dell’area delle povertà, il disagio socia-le crescente, il sovraindebitamento delle famiglie, la società multiculturale e multietnica, pongono nuove domande a cui non è possibile dare risposta ri-correndo alle vecchie misure o interventi riparativi.

Si pone la necessità di aprire nuovi cantieri sociali, per un nuovo welfare locale che sperimenti nuove misure e sentieri di intervento, una nuova mutua-lità tra soggetti diversi, un nuovo welfare- propulsore di cambiamenti culturali, cambiamenti negli stili di vita, nei consumi, nei modi e nelle forme degli ac-quisti, nell’erogare servizi alla persona, nel garantire diritti esigibili e nuovi diritti di cittadinanza. Si tratta di un nuovo welfare che assume come intervento strategico proprio le “Zone grigie”, dello svantaggio diffuso, delle povertà re-lative, di coloro che faticano a mantenere standard di vita come un tempo, della precarietà lavorativa che è ormai divenuta precarietà esistenziale, della domanda inevasa di servizi familiari, di tutta quella parte di popolazione sem-pre più in via di impoverimento progressivo ed esposta in modo intermittente ai rischi sociali. Occorre investire sulla sperimentazione nei territori aprendo laboratori locali, responsabilizzando a queste sfi de gli Uffi ci di Piano, gli ammi-nistratori locali e i tecnici, gli attori e i vari soggetti sociali, l’associazionismo e i cittadini, in un lavoro che non può che essere integrato, intrecciato, ognuno con il proprio ruolo e la propria responsabilità ma insieme, perché “insieme è meglio”.

Si pone l’urgenza di recuperare il defi cit di socialità, di far ripartire un nuovo circuito dell’incontro delle persone, il circuito delle reciprocità, capace di pro-durre relazioni prolungate nel tempo, di tessere nuovi legami sociali.

“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare” Winston Churchill

a TorinoPiazza Solferino 9tel. 011 - 5520473

presso

PROGRAMMA

ore 9,00 Accoglienza e registrazione partecipanti

ore 9,15 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

IL RUOLO DELL’ENTE INTERMEDIO DI PROGRAMMAZIONE PER RIDURRE LE DISEGUAGLIANZE E LE DIVERSITÀ DI ACCESSO AL SISTEMA INTEGRATO

DEI SERVIZI Mariagiuseppina Puglisi, Assessore alle Politiche Attive di Cittadinanza, Diritti Sociali, Parità, Provincia di Torino

ore 9,50 UN NUOVO WELFARE LOCALE: RETI ROBUSTE PER SORREGGERE LEGAMI SOCIALI FORTI Salvatore Rao, vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 10,30 LO STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE LOCALE RESTITUISCE NUOVI SPAZI PUBBLICI E RIGENERA PROCESSI PARTECIPATIVI Franco Floris, Direttore rivista “Animazione Sociale”

ore 11 Pausa caffè

ore 11,30 PROMUOVERE NUOVE POLITICHE SOCIALI VULNERABILITÀ, DISUGUAGLIANZA, DINAMICHE FAMILIARI Nicola Negri, Sociologia economica, Università degli Studi di Torino

ore 12,15 Dibattito

ore 13 pausa per spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

UN NUOVO WELFARE: TRA RETI E SINERGIE Alberto Grizzo, Coordinatore socio sanitario Ass6 Friuli Occidentale

IL RUOLO DELLE FONDAZIONI Fabrizio Serra (*), Direttore Fondazione Paideia onlus, Torino

OPERATORI SOCIALI: RICOSTRUTTORI DI SOCIALITÀ RISCOPRIAMO IL GUSTO DELL’ESSERE Laura Mussano (*), Direttore Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali dei Comuni dell’Alessandrino C.I.S.S.A.C.A., Alessandria Luciano Tosco, Responsabile Area Minori, Comune di Torino Fabrizio Zucca (*), psicologo, psicoterapeuta, docente Università degli

Studi Piemonte Orientale, Torino

IL RUOLO DEGLI AMMINISTRATORI NEL PROCESSO RICOSTRUTTIVO DI UN NUOVO WELFARE Flavio Como, pubblico amministratore, Biella Roberta Papi, Assessore alle Politiche Sociali, Comune di Genova Amalia Neirotti (*), Sindaco di Rivalta (TO) e Presidente ANCI Piemonte

Dibattito

Questionario di valutazione

Conclusioni del Coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

LA STANZA VERDEMATERIALI, TECNICHE,

SPAZI E AMBIENTI NATURALIPER PROMUOVERE IL BENESSERE

venerdì 18 giugno 2010 ore 8,30 - 17

“Noi siamo sempre parte integrante dell’ambiente che ci circonda… l’organizzazio-ne degli spazi e l’uso dei medesimi sono fattori importanti nel progettare i luoghi e i modi dell’educare, e le caratteristiche dell’ambiente educativo infl uenzano i processi di ap-prendimento e formazione… la progettazione degli spazi esterni deve tenere ovviamente presente una molteplicità di fattori pedagogici ed architettonici: la sicurezza, le recin-zioni, il terreno, i dislivelli e la pavimentazione, il verde e i trattamenti fi tosanitari, gli attrezzi, ma soprattutto deve inventare le attività fi siche, creative ed organizzative…”

(Vanna Iori - Lo spazio vissuto -)

PRESENTAZIONE

Di progetti si parlerà nel seminario-laboratorio organizzato anche questo anno dal “La Bottega del Possibile”.

Partendo da esperienze concrete che già vengono realizzate e utilizzate dagli operatori sociali all’interno delle loro realtà, si discuteranno criticità, solu-zioni alternative, materiali e spazi.

Questo anno quindi la giornata sarà veramente un “cantiere” di lavoro in cui ognuno porterà il proprio contributo e in cui sarà possibile confrontarsi in modo concreto.

Mettendo in comune i saperi di ognuno si potranno trovare nuove soluzio-ni nell’ottica del progetto più grande di una qualità di vita intesa come mi-glioramento sia degli spazi domestici e familiari, che di quelli “pubblici” quali centri diurni e comunità terapeutiche residenziali.

Verifi cheremo il tutto con il contributo di esperti di progettazione, nuovi tecnici formati in corsi specifi ci e grazie alla sensibilità di chi sa narrare e scri-vere il benessere che si trae dal contatto con gli elementi naturali.

Osservatorioin Rete

Telematicadell’Ortoterapia

nel Socialewww.ortogiardinoterapia.org

presso la Comunità della Cooperativa Sociale “Insieme a voi” di Busca (CN)

Villa Ferrero Fraz. Madonna del Campanile 25 - tel. 0171 946372

“Tutto è cominciato dall’orto… l’orto-giardino ha sempre portato con sé una valenza simbolica, legata a storia, leggenda e mito, nella quale fantasia e realtà si compenetra-no…che sia urbano o di campagna, colto o rustico, misto di ortaggi e fi ori o rigoroso e geometrico, un orto è un fatto democratico. Tutti avrebbero diritto ad un orto…

Come nel giardino, anche per l’orto è richiesto un intervento progettuale, ma sono la semplicità e la genuinità che rendono tutto più armonioso e bello da vedere e da mangiare. Sì, perché poi, alla fi ne, l’orto più bello è anche quello più buono. L’orto delle delizie, ovvero il sogno di un’intera primavera…”

(dall’introduzione a: “Gli orti felici” di Paolo Pejrone).

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti presso Villa Ferrero Patrizia Bausano, Presidente della Cooperativa “Insieme a voi”

ore 9 AUTOPRESENTAZIONE dei partecipanti la giornata seminariale chi siamo e perchè siamo qui quale progetto stiamo realizzando cosa ci serve per andare avanti

ore 10,30 UNO SPAZIO TERAPEUTICO Maurizio Zarpellon, vivaista e scrittore e Pia Pera, scrittrice e

animatrice del sito www.ortidipace.org ci accompagnano nel giardino terapeutico di Villa Ferrero, Progettualità e narrazione per uno spazio del benessere

ore 12 ELABORAZIONE DEI TEMI TOCCATI NELLA MATTINATA

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori ELABORAZIONE PROGETTI PER GRUPPI TEMATICI nuove prospettive per la realizzazione di spazi terapeutici

ore 16 CHIUSURA LABORATORI PROGETTUALI E SINTESI DEI PUNTI TOCCATI DURANTE LA GIORNATA

Questionario di valutazione

Conclusioni del coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordinano: - Dario Milano (*), formatore, educatore ambientale, Cavallermaggiore (CN) - Piero Bertero, agrotecnico, operatore CDSE,

Cavallermaggiore (CN)

Sarà importante che tutti i partecipanti portino testimonianze concrete delloro lavoro (scritti, foto, fi lmati, progetti ecc.) da utilizzare come “materiale”

su cui costruire le basi degli orti-giardini a venire.

Alla progettazione del seminario hanno collaborato anche: Roberta Rossi maestra arti e mestieri artistici Marco Milanese Vice Presidente Cooperativa “Insieme a voi”

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

LA SUSSIDIARIETÀATTORI E SOGGETTI COINVOLTI

PER TUTELARE INTERESSI COMUNIUN PATTO DI FRATELLANZA È POSSIBILE?

mercoledì 23 giugno 2010 ore 9 - 17

PRESENTAZIONE

Il principio di sussidiarietà è stato elevato a rango costituzionale dalla Legge Costituzionale N° 3 del 18.10.2001. Il termine è usato in un duplice signifi cato sus-sidiarietà verticale per indicare il tipo di rapporto delle pubbliche istituzioni fra loro gerarchicamente ordinate e sussidiarietà orizzontale per il rapporto tra le istituzioni pubbliche e i cittadini singoli e associati, corpi intermedi tra cittadini e Istituzioni.

I soggetti del 3° settore sono i soggetti più vicini ai cittadini più di quanto non lo siano le istituzioni locali, ma altrettanto sono i soggetti più vicini alle istituzioni lo-cali più di quanto non lo siano i singoli cittadini Nel 1991 vengono approvate due importanti leggi nazionali la 266 sul volontariato e la 381 sulle cooperative sociali; ciò subito dopo la riforma sulle autonomie locali, a conferma che “la pianta” della sussidiarietà può svilupparsi orizzontalmente solo in una società in cui il livello delle responsabilità istituzionali sia vicino al territorio e alla popolazione.

Le due leggi e quella successiva sulle Associazioni di Promozione Sociale (giunta solo nel 2000), rappresentano una svolta determinante nella defi nizione di un nuovo rapporto fra istituzioni e società civile, come l’ingresso vero e proprio delle formazioni sociali nell’esercizio delle funzioni pubbliche.

Occorre ammettere però che nonostante i principi e la ratio che ispirava le leggi e la riforma, l’esercitare una funzione pubblica da parte di tali soggetti è funzione che non è tuttora riuscita ad affermarsi pienamente. La stagione dei Piani di Zona è stata però una buona occasione per sperimentare e verifi care concretamente i livelli di sussidiarietà che si sono realizzati nei territori. I diversi “poteri”: quello gerarchico istituzionale, dell’offerta, della domanda e quello co-munitario, a seconda dei territori, hanno avuto un peso diverso.

Ritenendo che nei servizi alla persona non possa affermarsi una pura logica mercantile vorremmo poter, quindi, rifl ettere se con la sussidiarietà i diversi poteri mirano tutti a perseguire come unico fi ne il benessere della comunità anche attraverso la qualità del rapporto tra l’operatore dei servizi alla persona e la per-sona stessa. E, infi ne, quale livello di partecipazione dell’utente vi è stato per una “produzione” del servizio come reale espressione dei bisogni?

a TorinoPiazza Solferino 9tel. 011 - 5520473

presso

PROGRAMMA

ore 9,00 Accoglienza e registrazione partecipanti

SALUTI DELLA PRESIDENTE Mariena Scassellati Sforzolini Galetti

ore 9,15 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Salvatore Rao, Vice Presidente

CONFLITTI – POTERI – EGEMONIA INTERESSI TUTELATI DA UNA SUSSIDIARIETÀ VIRTUOSA Mario Calbi, esperto di politiche sociali, già Assessore del Comune di Genova, membro del Circolo di Studi sul Lavoro Sociale “Oltre il Giardino”, Genova

ore 11,30 Pausa caffè

ore 11,45 Dibattito

ore 13 Pausa per spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

SCRIVIAMO UN NUOVO PATTO ETICO PER UN NUOVO WELFARE LOCALE CONFRONTI – INCONTRI – SCONTRI TRA GLI ATTORI E SOGGETTI TERRITORIALI

Dibattono:

Elide Tisi, portavoce del Forum del Terzo Settore del Piemonte Joli Ghibaudi, Gruppo Abele, Torino Aldo Romagnolli, Presidente Osservatorio Economia Civile

della Camera di Commercio di Torino Amalia Neirotti (*), Presidente ANCI Piemonte Stefano Tassinari, Presidente ACLI, Torino

ore 15,45 Dibattito

Questionario di valutazione

ore 16,45 Conclusioni del Coordinatore

ore 17 Termine seminario

Coordina: Salvatore Rao, vice Presidente de “La Bottega del Possibile”

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

E ADESSO DOVE VADO?L’ACCESSO POSSIBILEAD UN PUNTO UNICO

LA VERIFICA DOPO UN ANNO DI LAVORO

venerdì 25 giugno 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

Nel corso del precedente incontro (del settembre 2009) tenutosi a “Bottega” alla presenza di operatori dei servizi socio sanitari sono state presentate alcune esperienze di riorganizzazione del sistema dei servizi per la costruzione dei Punti Unici di Accesso, come da indicazione normativa regionale. Nel corso della giornata sono stati analizzati alcuni modelli regionali sviluppatisi sul territorio italiano, cercando di mettere a fuoco quali fossero le diffi coltà e i nodi nella progettazione dei P.U.A..

I lavori di gruppo hanno consentito ai partecipanti di confrontarsi per esplicitare strategie di miglioramento, punti critici e punti di forza immaginando un sistema di moni-toraggio e valutazione delle esperienze di P.U.A. già avviate o in fase d’avvio.

L’incontro si è concluso con la raccolta di molti materiali ed esperienze e la richiesta di ritrovarsi per fare il punto della situazione entro un anno.

Allora, dopo un anno, quali sono i nostri obiettivi?Ad un anno di distanza quali esperienze sono state portate avanti sul territorio regio-

nale? Quali esperienze sono state realizzate in altre Regioni? Quali dati sono stati raccolti da chi ha avviato Porte Uniche d’Accesso o sportelli integrati? Riprendendo le doman-de utilizzate precedentemente per avviare una rifl essione in termini valutativi, è neces-sario a quasi un anno di distanza, riprendere alcune questioni e provare a capire quali esiti hanno effettivamente avuto i progetti avviati e quelli compiutamente realizzati.

In particolare:• quanti e quali accessi sono stati gestiti dal P.U.A.?• quanti e quali operatori sono stati coinvolti in modo stabile? • quanti sportelli sul territorio sono stati aperti e sono ad oggi attivi?• l’accesso unico è relativo a quali servizi? • e’ stata dedicata una formazione agli operatori dello sportello? se sì su quali temi?• come sono gestite le informazioni per/nell’accesso (esiste un sistema informativo infor-

matizzato? Sono trasferite informazioni sui casi ai servizi di competenza tramite moduli appositi?)

• nell’insieme quali sono stati i principali miglioramenti realizzati nel corso dell’anno?• nell’insieme quali sono state le principali diffi coltà incontrate nel corso dell’anno?

La giornata si aprirà con un breve aggiornamento sulle esperienze regionali note (Friuli Venezia Giulia, Umbria, Puglia, Lombardia,Veneto). La maggior parte della gior-nata sarà dedicata alla presentazione e discussione di esperienze. Ai partecipanti sarà inviata una scheda descrittiva da compilare relativamente alla loro esperienza. Dopo ogni esperienza è previsto un momento di discussione di gruppo.

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile” ore 9,15 OBIETTIVI E GRIGLIA DELLE DOMANDE Cristiano Gori (*), consulente scientifi co dell’Istituto per la Ricerca

Sociale di Milano e visiting fellow presso la London School of Economics and Political Science

ore 9,30 AGGIORNAMENTO: COSA È SUCCESSO NELLE REGIONI NELL’ULTIMO ANNO Diletta Cicoletti, ricercatrice IRS (Istituto Ricerca Sociale), Milano

ore 10 COSA È SUCCESSO IN PIEMONTE Adelfo Aricò, collaboratore per l’integrazione socio sanitaria ARES e Assessorato Welfare Regione Piemonte

ore 10,20 IL RACCONTO (O LA NARRAZIONE) DELLE ESPERIENZE ESPERIENZA 1: IL PUNTO S LO SPORTELLO UNICO DEL VERBANO CUSIO OSSOLA - Mauro Ferrari (*), Direttore Consorzio C.I.S.S. zona Ossola - Angelo Barbaglia, Direttore del Consorzio Socio Assistenziale

del Cusio e referente sul tema per l’intera Provincia di Verbania

ore 11 Intervallo

ore 11,15 ESPERIENZA 2: IL PROGETTO DI TORINO Carlo Romano, Direttore Distretto 5, ASL TO2 ore 12 ESPERIENZA 3: L’INFORMAZIONE ACCESSIBILE - Anna Aschero, Comunità Montana Alto Tanaro, Cebano, Monregalese, Ceva (CN) - Giovanni Battista Zammiello, Direttore Distretto di Ceva - Ornella Righetto, Coordinatrice PUA Socio-Sanitario, ASL CN1

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

ESPERIENZA 4: LA FATTIBILITÀ DEL PUNTO UNICO DI ACCESSO Paola Fasano (*), medico, Direttore Distretto di Collegno, ASL TO3 Pinerolo/Collegno

ESPERIENZA 5: LO SPORTELLO SOCIALE DEL CHIERESE Raffaela Guercini (*), Direttore del C.S.S.A.C. Consorzio dei Servizi

Socio Assistenziali del Chierese, Chieri (TO)

ore 14,45 DISCUSSIONE PER LA LETTURA TRASVERSALE DELLE ESPERIENZE Cristiano Gori e Diletta Cicoletti

ore 16 Questionario di valutazione

ore 16,15 Conclusioni del Coordinatore

ore 17 Chiusura dei lavori

Coordina: Cristiano Gori (*),consulente scientifi co dell’Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e visiting fellow presso la London School of Economics and Political Science.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

L’OPERATORESOCIO SANITARIOE LA VULNOLOGIA

L’O.S.S.ERVATORE VULNOLOGICO

mercoledì 8 settembre 2010 ore 8,30 – 16,30

PRESENTAZIONE

La nostra Associazione ha un’attenzione privilegiata alla fi gura dell’OSS.

Con questo seminario, che prosegue il discorso avviato lo scorso anno, si desidera perseguire la crescita professionale dell’oss attra-verso un percorso formativo che informi anche sulle possibilità di inter-vento nella cura del paziente portatore di lesioni cutanee croniche.

Il programma prevede:• introduzione alla Vulnologia, con accrescimento delle conoscen-

ze di pertinenza dell’operatore socio sanitario in tale ambito.

• Socialità e problematiche relazionali del paziente vulnologico e dei caregivers.

• L’oss come interlocutore del paziente in cerca di aiuto: l’impor-tanza della fi gura “amicale” all’interno dell’équipe multidiscipli-nare.

• Approccio al paziente vulnologico per relazionarsi in modo cor-retto al fi ne di farlo sentire partecipe del suo percorso di cura.

• Vulnologia “applicata”: quante e quali le potenzialità di un OSS.

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,15 LA VOCE DEGLI OSS E DELL’INFERMIERE - Giustina Concas (*), operatore socio sanitario, Pinerolo (TO) - Elisabetta Lambert (*), infermiera coordinatrice cure domiciliari

ASL TO3, Distretto di Susa (TO), con una OSS

ore 9,45 LA VOCE DELLA GERIATRIA Graziella Rossi

ore 10,15 INTRODUZIONE ALLA VULNOLOGIA CON ACCRESCIMENTO DELLE CONOSCENZE DI PERTINENZA

DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO Roberto Cassino, geriatra, docente Master in Vulnologia Universi-

tà degli Studi di Torino, Scuola di Riparazione Tessutale, Università degli Studi di Pisa, Corsi di perfezionamento Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Coordinatore Medico in Chirurgia Casa di Cura “S. Luca”, Pecetto Torinese.

OTTIMIZZAZIONE DEL PROFILO PROFESSIONALE: POSSIBILITÀ DI INTERVENTO DELL’OSS NEL MANAGEMENT DEL

PAZIENTE PORTATORE DI LESIONE CUTANEA CRONICA Roberto Cassino

APPROCCIO AL PAZIENTE VULNOLOGICO: RELAZIONARSI IN MODO CORRETTO PER FARLO SENTIRE PARTE-

CIPE DEL SUO PERCORSO DI CURA Emanuela Torretta (*), Operatore Socio Sanitario, Casa di Cura “S. Luca”, Pecetto Torinese.

ore 11,15 Pausa caffè

ore 11,30 SOCIALITÀ E PROBLEMATICHE RELAZIONALI DEL PAZIENTE VULNOLOGICO E DEI CAREGIVERS Annamaria Ippolito (*), Operatore Socio Sanitario, formatore di

oss, medici e infermieri, Società di Ricerca “Vulnera”, Torino

Discussione insieme ore 13 Pausa per spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

L’OSS COME INTERLOCUTORE DEL PAZIENTE IN CERCA DI AIUTO L’IMPORTANZA DELLA FIGURA “AMICALE” ALL’INTERNO

DELL’ÈQUIPE MULTIDISCIPLINARE Annamaria Ippolito

Discussione insieme

Questionario di valutazione

ore 16 Conclusioni del Coordinatore

ore 16,30 Termine del seminario

Coordina: Graziella Rossi, geriatra, specialista angiologia medica, Direttore Struttura Complessa Geriatria e Lungassistenza ASL TO3,

Collegno/Pinerolo (TO)(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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“…L’uomo è tanto ghiotto di sistemi e di deduzioni astratte,da essere pronto a travisare deliberatamente la verità,

a vendersi gli occhi e le orecchie, pur di giustifi care la sua logica”Dostoevskij

SEMINARIO

NE UCCIDEPIÙ LA LINGUA CHE…

Il linguaggio nella relazione d’aiuto

mercoledì 15 settembre 2010 ore 8,30 – 16,30

PRESENTAZIONE

In questo Seminario parleremo di…parole. Parole che offendono, che giudicano, che intrappolano le persone, parole che avvelenano e possono condizionare lo sviluppo intellettivo e la fi ducia delle per-sone di cui ci occupiamo.

Rifl etteremo sul concetto di “ Cibo” legato alle parole che utilizzia-mo tutti i giorni. Infatti la parola è un cibo che nutre l’altro di fi ducia, di speranza, che ci permette di sentirci parte di una umanità ricca e complessa. Cosa succede quando invece questo cibo diventa ve-lenoso? Quali sono le trappole linguistiche nelle quali molti operatori sociali spesso cadono? Attraverso momenti di rifl essione individuale e di gruppo lavoreremo sul potere costruttivo della Parola, che quando è veramente educativa è capace di rinforzare ed esortare noi stessi e gli altri ad avere fi ducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità.

Osserveremo le parole che diciamo a noi stessi e quelle che utiliz-ziamo per descrivere le nostre emozioni ed il mondo che ci circonda. Osserveremo come sia facile creare realtà in cui ogni nostra giustifi -cazione sembra plausibile.

Osserveremo soprattutto il linguaggio nella relazione d’aiuto, così necessario e a volte “strumento principe” dell’operatore sociale per aiutare l’altro a ricostruire una sua identità, a rinforzare le parti sane , a credere di avere un posto nel mondo.

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

ore 9 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,15 LA PAROLA CREA E RISOLVE PROBLEMI DI RELAZIONE; L’OSSERVAZIONE DELLE PAROLE NELLA RELAZIONE D’AIUTO Paolo Frascinelli (*), formatore, musicoterapeuta, Torre Pellice (TO)

Pausa caffè

ore 11,30 IL LINGUAGGIO/PAROLA: COME CIBO CHE NUTRE L’ALTRO E IL NOSTRO MODO DI VEDERE NOI STESSI IN RELAIZONE CON IL MONDO

ore 12,30 Pausa per uno spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

IL LINGUAGGIO EDUCATIVO NELLE PROFESSIONI DEL SOCIALE: • Le convinzioni che caratterizzano il nostro pensiero • Condivisione di gruppo sui temi trattati

Questionario di valutazione

Conclusioni del Coordinatore

ore 16,30 Termine del seminario

Coordina: Paolo Frascinelli (*), formatore, musico terapeuta, Torre Pellice (TO).

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

E SE KAIROS, UN BUONA VOLTA,SCONFIGGESSE KRONOS?

IL TEMPO – I TEMPINELLE PRATICHE DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

mercoledì 22 settembre 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

“La Bottega del Possibile” vuole quest’anno approfondire una dimensione della Continuità Assistenziale quella del TEMPO.

Il Tempo, i Tempi delle Continuità Assistenziali come Tempo e Tempi delle Persone e delle loro Famiglie. E’ da diversi anni che a “Bottega” ci si confronta con la Continuità Assistenziale.• Nel 2005: “L’Integrazione ospedale-territorio:garanzie per un’effi cace conti-

nuità assistenziale”.• Nel 2008: “La continuità assistenziale per il rispetto della domiciliarità nell’inte-

grazione di rete”.• Nel 2009: “La domiciliarità cura… la domiciliarità si cura. Il sostegno nella con-

tinuità assistenziale”.L’obiettivo delle organizzazioni socio-sanitarie è giustamente l’appropriatez-

za delle risposte, la pertinenza degli strumenti di valutazioni multidimensionali, la tracciabilità dei singoli percorsi che ogni cittadino attua nei diversi luoghi di cura.

Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, kronos e kairos. La prima si riferisce al tempo logico e sequenziale. La seconda signifi ca un tempo nel mezzo, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa di speciale accade”. Mentre kronos è quantitativo, kairos ha una natura quali-tativa.Nella lotta tra kairos e kronos, kairos è sempre perdente.

E’ possibile offrire tempo/tempi nei nostri servizi alle persone e alle loro fami-glie per permettere loro di ri-tracciare la Continuità di Vita pur in nuove condizio-ni di cronicità, fragilità, vulnerabilità? Come ri-proporre la propria casa in questa nuova continuità di vita che è prevalentemente di vita assistita?

“La Bottega del Possibile” nel ri-affermare con forza il suo punto di vista, pro-va quest’anno a convocare quanti sono protagonisti di questi nuovi processi attorno a buone pratiche di continuità per le persone che vivono e vogliono continuare a stare anche in montagna. La continuità assistenziale per i territori montani, per quei servizi, per quei cittadini che in montagna risiedono quali ulte-riori sfi de ci richiede di accettare?

Venite a “Bottega”... Insieme CONTINUIAMO a cercare. Vi Aspettiamo!

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

ore 9 “A BOTTEGA” PER CONFRONTARSI SULLE BUONE PRATICHE DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALI Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

IL PENSIERO DI UN’OSS DI ORIGINE AFRICANA Lunanga Lukenge (*), Torino

ore 9,30 INVOCAZIONI DI CONTINUITÀ Una testimonianza, una lettura di un brano letterario

TRA KAIROS E KRONOS: LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE SFIDA L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI Ne discutono:

- Silvio Venuti (*), psichiatra, Direttore Struttura Complessa Servizio Territoriale di Continuità delle Cure, ASL TO3 Pinerolo-Collegno (TO) - Patrizia Corradini, Direttore del Dipartimento delle Cure Primarie

e dei Servizi Territoriali, ASL CN2, Alba-Bra - Gabriella Viberti, Consulente progetti, ARESS Piemonte

Dibattito

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

INVOCAZIONI DI CONTINUITÀ Una testimonianza, una lettura di un brano letterario

PRATICHE DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE IN MONTAGNA Ne discutono:

- Corrado Camilla, Medico di famiglia, ASL CN1, Demonte (CN) - Patrizia Bernardi, Operatore socio sanitario, “Casa Don Dalmasso”, Bernezzo (CN) - Maria Rollero (*), Coordinatrice infermieristica, ASL TO3 Distretto

di Susa (TO), con Simona Bordino e Rossana Albrito, infermiere di territorio

- Paola Sderci, Assistente sociale, referente cure domiciliari, ASL TO3 Pinerolo - L’Assessore regionale alla Salute e Sanità Regione Piemonte

Dibattito

Questionario di valutazione

ore 16,30 Conclusioni dei Coordinatori

ore 17 Termine del seminario

Coordinano: - Pasquale Giuliano (*),Coordinatore Infermieristico Servizi Territoriali ASL TO3 Collegno/Pinerolo (TO) - Marco Giraudo (*), medico di famiglia, ASL CN1, Cervasca (CN)

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

GIOCO E BENESSEREL’ESPERIENZA LUDICA

COME PERCORSO INCLUSIVODEI BAMBINI CON DISABILITÀ

mercoledì 29 settembre 2010 ore 8,30 – 17

PRESENTAZIONE

La funzione del gioco nei bambini è da molti anni argomento di trattazio-ne da parte di psicologi e pedagogisti. La letteratura evidenzia le molteplici funzioni delle attività di gioco nell’età evolutiva. Il gioco rappresenta infatti uno dei modi privilegiati per esplorare il mondo esterno e quello delle relazio-ni interpersonali, per sviluppare abilità motorie e cognitive, per sperimentare ruoli, per agire la propria creatività. E’ evidente come le attività ludiche rico-prano nei bambini disabili le medesime funzioni. Per questo motivo è dannoso e fuorviante considerare il gioco con i bambini disabili unicamente in un’ot-tica terapeutica, il gioco rappresenta infatti un’attività spontanea cui tutti i bambini hanno diritto. Giocare, come comunicare, risponde ad un bisogno intrinseco dei piccoli, non può divenire un solo atto riabilitativo in cui non ven-gano prese in considerazione le dimensioni della spontaneità e del genuino divertimento. Attraverso il gioco impariamo a stare nel mondo, proviamo pia-cere e veniamo riconosciuti nelle nostre peculiari capacità. In questo semina-rio dunque cercheremo di percorrere le vie del giocare come “passepartout” per rompere l’isolamento e i sentimenti di esclusione, in virtù di un piacere nel scoprirsi e riscoprirsi capaci di divertirsi e crescere insieme agli altri.

a TorinoPiazza Solferino 9tel. 011 - 5520473

presso

“Due cose mantengono vive le creature:il letto e il giuoco;perché l’uno è refrigerio de le fatichee l’altro ricreazione dei fastidi”Pietro Aretino (1492-1556),poeta e drammaturgo

“I giochi dei bambininon sono giochi,

e bisogna considerarlicome le loro azioni più serie”

Michel de Montaigne (1533-1592)politico e fi losofo francese

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO - Fabrizio Serra, Direttore Fondazione Paideia - Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,30 IL GIOCO COME STRUMENTO PRIVILEGIATO DI RELAZIONI E APPRENDIMENTI

Anna Maria Venera, psicopedagogista, docente di “pedagogia sperimentale”, Università di Torino

ore 10,45 QUESTO È UN GIOCO? Roberto Maurizio, psicopedagogista, ricercatore, collaboratore Fondazione Paideia e Fondazione Zancan, Padova

Pausa caffè

ore 12 Discussione di gruppo

ore 12,30 Pausa per spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

QUANTO PIACE AL MONDO È BREVE SOGNO? Considerazioni intorno al concetto di piacere nell’attività ludica con i bambini

Luca Mazzara, musicista, conduttore ed esperto in laboratori sul gioco con bambini disabili, Cenesi (SV)

ore 15,30 IL PIACERE DEL GIOCO Un diritto per uscire dalla condizione di “malato”

Paolo Frascinelli (*) formatore, musicoterapeuta, “La Bottega del Possibile”, Torre Pellice (TO)

ore 16,00 INSIEME: FACCIAMO IL PUNTO… NON PER CONCLUDERE MA PER… ARRIVEDERCI

Questionario di valutazione

Conclusioni del coordinatore

ore 17,00 Termine del seminario

Coordina: Fabrizio Serra (*), Direttore Fondazione Paideia onlus, Torino.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

LE VIEDEL CAMBIAMENTO

Il cambiamento nelle relazioni d’aiuto

venerdì 8 ottobre 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

Quando e perché si cambia quando si viene aiutati? Questa giornata mette al centro il cambiamento nelle relazioni

d’aiuto: i termini con cui viene defi nito, i modi in cui avviene, le con-dizioni che lo favoriscono.

Oggi sappiamo molto sui metodi di lavoro, gli strumenti, i manuali traboccano di indicazioni su come fare buoni progetti sui casi. Ma sappiamo ancora ben poco su cosa davvero innesca il cambiamen-to atteso.

Ci riferiamo al cambiamento delle persone che accedono ai ser-vizi, siano essi minori con diffi coltà, adulti problematici, famiglie, an-ziani fragili, e che possiamo genericamente ricondurre a un processo di superamento delle condizioni di bisogno che hanno dato origine all’aiuto.

La giornata si rivolge ad assistenti sociali, educatori, Oss e alle di-verse professioni d’aiuto. Viene condotta da docenti con una lunga esperienza sul tema e si concentra soprattutto su un lavoro di labora-torio orientato a capire i meccanismi di un aiuto effi cace e le moda-lità migliori per valutarlo.

Sarà una giornata fortemente interattiva con i partecipanti, con momenti di laboratorio, presentazione di casi, del racconto delle sto-rie e della elaborazione di gruppo.

La giornata prende anche spunto da due numeri di “Prospettive Sociali e Sanitarie”: n. 17 del 2009, e n. 4 del 2010.

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

ore 9 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

Sergio Pasquinelli, direttore di ricerca all’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS), Milano, dove si occupa di politiche per la non autosuffi cienza, interventi di contrasto della povertà e valutazione dei servizi sociali.

Dirige Qualifi care.info, sito dedicato al lavoro privato di cura.

Ariela Casartelli, assistente sociale, counsellor professionista e analista transazionale certifi cata nel campo del counselling.

Consulente e formatrice Irs, insegna alla Scuola di counselling psicosociale del Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano.

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori, in cui verranno sviluppati i temi della mattina anche attraverso

due interventi specifi ci:

• LA NARRAZIONE NEL LAVORO DI CURA Sarina Lombardo, coordinatrice di laurea in infermieristica, Cuneo

• LA GESTIONE DELLE EMOZIONI NELLE RELAZIONI DI AIUTO Elena Tourn, coordinatrice infermieristica, RSA “Il Girasole” ASL TO3

Bibiana (TO)

Questionario di valutazione

Conclusioni del coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordinano: Sergio Pasquinelli e Ariela Casartelli

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SEMINARIO

L’AFFIDAMENTOFAMILIARE

PER LE PERSONE ADULTE IN DIFFICOLTÀNuovi percorsi di domiciliarità,

una risposta di accoglienza

mercoledì 13 ottobre 2010 ore 8,30 - 17

presso la sede de

in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PRESENTAZIONE

La fragilità, la solitudine, l’isolamento di tante persone adulte o anziane determinano situazioni di complessità, di sofferenza, di dif-fi coltà.

Come Associazione, con la fi nalità di promozione della cultura della domiciliarità, la ricerca continua al fi ne di individuare nuovi per-corsi di sostegno alla domiciliarità nel quadro della “cura”.

Anche l’affi damento familiare per le persone adulte in diversi con-testi può essere una risposta nel SISTEMA DOMICILIARITÀ. E magari an-che l’ambito dell’agricoltura sociale come percorso assolutamente innovativo in tal senso ci può dare una risposta? Su ciò stiamo ap-punto “indagando” per reperire nuove risorse di fattibilità e di soste-nibilità.

La ricerca di nuove ipotesi ci stimola a studiare nell’innovazione per poter garantire, nella fl essibilità e nell’appropriatezza, risposte alle diversità di ogni persona, diversità intesa come valore collegata alla storia della persona stessa.

Per tutto ciò invitiamo a venire con noi per cercare insieme.

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO NUOVI PERCORSI DI DOMICILIARITÀ: L’AFFIDAMENTO FAMILIARE PER LE PERSONE ADULTE IN DIFFICOLTÀ O IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,40 FAMILIARITÀ E ALTERITÀ: ACCOGLIENZA O TERAPIA? Fabrizio Zucca (*), psicologo, psicoterapeuta, Associazione

“Area” onlus, docente Università del Piemonte Orientale, Torino

ore 10 LE PERSONE DISABILI Maria Luisa Giacometti (*), Coordinatrice Centri Diurni per la

disabilità, Consorzio Socio Assistenziale C.I.S., Ciriè (TO) Claudio Sarzotti, genitore affi datario, Cervasca (CN) Roberta Muzzone, assistente sociale, Comune di Torino

Alcune rifl essioni insieme

ore 11 Pausa caffè

ore 11,15 LE PERSONE ANZIANE Irene Gili Fivela, assistente sociale, Comune di Torino Anna Abburrà, Direttore Consorzio INT.ES.A., Bra (CN)

Alcune rifl essioni insieme

ore 12 LE PERSONE CON PROBLEMI DI SALUTE MENTALE Paolo Lombardini, psichiatra, ASL TO3 Pinerolo/Collegno (TO) Il gruppo affi di progetto “A bordo con noi”, Pinerolo (TO)

Alcune rifl essioni insieme

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

Proiezione del video “INSIEME A VOI CONTINUIAMO A VIVERE A CASA NOSTRA. IL SORRISO DELLA DOMICILIARITÀ”

Lavoro in gruppo

ore 15,30 Discussione insieme, perché… INSIEME è MEGLIO

Sarà presente come facilitatrice per le rifl essioni insiemeAriela Casartelli, assistente sociale, counsellor, formatrice,

IRS – istituto per la Ricerca Sociale - Milano

ore 16 Questionario di valutazione

ore 16,15 Conclusioni del Coordinatore

ore 17 Chiusura dei lavori

Coordina: Anna Abburrà, Direttore Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale INT.ES.A., Bra (CN)

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

LA FAMIGLIADAVANTI ALLA DISABILITÀ IMPROVVISA

L’OSS COME GARANTE DELLA QUALITÀ DI VITA E DELLA TUTELA DELLA DIGNITÀ DEL PAZIENTE

E DEI SUOI FAMILIARI

mercoledì 20 ottobre 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

La “immagine sociale” dell’OSS è vittima di due elementi critici: la sua ori-gine storica (che risale ai “portantini” di una volta) e l’indifferenza del mon-do ai tempi di cura per l’“assistenza alla persona”. Quest’ultimo elemento è particolarmente importante; ciò fa sì che, davanti ad ogni caso di malattia gravemente invalidante, soprattutto se questa abbia come conseguenza la perdita defi nitiva di competenze ed autonomie di una persona, l’attenzione di tutti sia concentrata sugli aspetti medici ed infermieristici del problema. La sequenza che domina l’attenzione dei famigliari è quella ben nota “punture-pastiglie-fl ebo-esami-medicazioni-prelievi-raggi-fi sioterapia-…..”. Tutto il resto, dal come maneggiare il corpo infermo, magari superando le resistenze op-poste da una mente anch’essa alterata in modo più o meno permanente e grave, al come impedire alle persone vicine ad esse (il marito o la moglie, i fi gli, i genitori, gli amici volenterosi …) di fare degli sbagli, all’impatto del lutto non di rado urlato di tutti per la scomparsa spesso defi nitiva di una “normalità” per la quale si era lottato, ha di fatto poco posto nei manuali, nei protocolli, nelle procedure.

Nel seminario vogliamo proporre una situazione concreta ricostruita nei suoi percorsi e meccanismi attraverso la partecipazione degli operatori e dei famigliari che vi furono coinvolti (almeno nei limiti del possibile). Le narrazio-ni verranno “lette” da esperti esterni al caso, in una specie di procedura di “supervisione allargata”. Sarà un esame “partecipato” al termine del quale si tireranno delle fi la e verranno forniti anche suggerimenti per ulteriori appro-fondimenti culturali e scientifi ci.

presso la sede de in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti

ore 9,30 QUANDO UN FAMILIARE DIVENTA “MATTO” Presentazione del caso (narrazione a più voci) Famigliare, operatori psichiatrici intervenuti, medico di medicina

generale, oss (se intervenuto)

LETTURA DEL CASO A PIÙ VOCI Psichiatra, psicologo, infermiere professionale, oss, medico di

medicina generale, medico legale, assistente sociale Discussione di gruppo

QUANDO UN TUMORE CEREBRALE TI SPEGNE LA MENTE Presentazione del caso (narrazione a più voci) Medico di medicina generale, infermiera dell’ADI

LETTURA DEL CASO A PIÙ VOCI Psichiatra, psicologo, infermiere professionale, oss, medico di

medicina generale, medico legale, assistente sociale

Discussione di gruppo

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori

Tiriamo le fi la. • I dati comuni a questi due casi • La “protezione della dignità” nella Convenzione di Oviedo (diventata legge italiana) e nelle ricerche OMS • Il signifi cato dell’assistenza alla persona • Strumenti di lavoro: a. Il “lutto” del paziente cosciente b. Il “lutto” dei famigliari c. La “devianza” del paziente rispetto alle aspettative dei famigliari d. I rischi psicologici dell’operatore; l’identifi cazione con il famigliare/il paziente. e. Imparare a gestire la sofferenza dell’altro e la propria. Il problema del burn out. f. Estendere la protezione del paziente e dei famigliari: quando chiamare il giudice.

Le fi gure coinvolte: psicologo, psichiatra, antropologo criminale, medico di medicina generale, medico legale, assistente sociale

Tirano le fi la insieme ai partecipanti: • Virginio Oddone (*), medico legale, antropologo criminale • Emanuele Fontana (*), psichiatra • Marco Giraudo, medico di medicina generale • Elisa Borello (*), psicologa, psicoterapeuta • Massimo Marsili, psichiatra • Patrizia Bauso, psicologa

Questionario di valutazione

Conclusioni del coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Emanuele Fontana (*), Direttore Struttura Complessa Psichiatria 2, Dipartimento Salute Mentale di Pinerolo, ASL TO3, Pinerolo/Collegno (TO). (*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

LE STRUTTURE RESIDENZIALISI APRONO ALLA DOMICILIARITÀ

PENSARE AL FUTURO

mercoledì 27 ottobre 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

La struttura residenziale che si apre al territorio per sostenere a casa la persona che, nonostante la ridotta autonomia, non vuol lasciare il suo spazio signifi cativo di vita, diviene un prezioso strumento nel SISTEMA DOMICILIARITÀ.

Le esperienze di buone prassi in tal senso devono e possono essere cono-sciute per offrire rifl essioni e strategie per innovare e individuare un futuro in presenza di organizzazioni e tipologie istituzionali che sembrano superate o comunque da ripensare.

La storia delle IPAB, spesso con origini antiche, induce al confronto e de-termina la forte esigenza di ripensarsi per non … appartenere solo al passato.

Le buone prassi di apertura al territorio con la messa a disposizione di ri-sposte all’interno anche per chi resta a casa sua, e l’attivazione di servizi a domicilio, trasformano di fatto la struttura residenziale in un Centro di Servizi, determinando di conseguenza, l’urgenza di incontro e di scambio di espe-rienze per chi sta cercando “una via nuova”.

Venite con noi, dunque, per ascoltare, per parlare, per pensare insieme… al futuro.

Vincent van Gogh - 1887

in VENETO A SAN BONIFACIO (VR)presso la Sala Convegni dell’Ospedale “Girolamo Fracastoro”

Via Circonvallazione

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

ore 9 LE STRUTTURE RESIDENZIALI APERTE AL TERRITORIO COME STRUMENTO DI DOMICILIARITÀ

Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente de “La Bottega del Possibile” ore 9,15 L’ESIGENZA DI RINNOVAMENTO Michele Maglio, Direttore per i Servizi Sociali Regione Veneto, Venezia

IL CAMBIAMENTO DEL SISTEMA DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE Marco Trabucchi, Università Tor Vergata, Roma e Direttore Scientifi co Gruppo Ricerca Geriatrica di Brescia

LE MICROCOMUNITÀ FAMILIARI QUALE SOSTEGNO A SITUAZIONI DI DOMICILIARITÀ DIFFICILI Ebe Quintavalla, esperta politiche per gli anziani e componente c.d.a. ASP RETE di Reggio Emilia

PRESENTE E PROSPETTIVE PER LE IPAB O… A RISCHIO DI DIVENTARE “PASSATO”? L’ A.N.S.D.I.P.P. (Associazione Nazionale dei managers del sociale, tra i Direttori e i Dirigenti di Istituzioni pubbliche e private in ambito assistenziale socio sanitario e educativo) Damiano Mantovani, Presidente,

Lendinara (RO)

Discussione

ore 13 Pausa pranzo

ore 14 Ripresa dei lavori LE ESPERIENZE CONCRETE DI APERTURA AL TERRITORIO: La “Fondazione Pia Opera Ciccarelli” (ex IPAB), San Giovanni Lupatoto (VR) Elisabetta Elio (*), Direttore Servizi Residenziali e formazione Da IPAB a Azienda Servizi alla Persona Carlo Gobbi, Responsabile Area Socio Sanitaria, Casa Protetta “Albesani”, Castel San Giovanni (PC) L’esperienza di due strutture della montagna veneta Maria Chiara Santin (*), Direttore Generale Azienda Feltrina per i Servizi

alla Persona, Feltre e Ser.Sa. SpA (Servizi Sociali Assistenziali), Belluno Il Progetto “VENIAMO A TROVARVI” di “Casa Don Dalmasso”, Bernezzo (CN) Le voci di: - Silvio Invernelli (*), Direttore - Patrizia Bernardi, OSS “itinerante” INTEGRAZIONE TRA DISTRETTO SOCIO SANITARIO E CENTRI SERVIZI

PER ANZIANI NELL’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Roberto Borin, Direttore del Distretto n.4, Azienda ULSS n. 20 di Verona

LA CASA DI RIPOSO “GUIZZO MARSEILLE” DI VOLPAGO DI MONTELLO (TV) Barbara Militello, Direttrice e Vice Presidente Nazionale ANSDIPP Discussione

Questionario di valutazione

TIRIAMO LE FILA a cura del coordinatore

ore 17 Termine del seminario

Coordina: Salvatore Rao, Vice Presidente de “La Bottega del Possibile”.

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

PARLIAMO DI AUTISMOSENTIRSI A CASA

NEL MONDO DELLE RELAZIONI

mercoledì 10 novembre 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

I problemi collegati ai disturbi dello “spettro autistico” sono molti nelle varie età. Si fa fatica a garantire, di fatto, il diritto della persona, bambino o adulto, a star bene nella sua domiciliarità, a casa, sul territorio.

Servono le reti integrate per dare risposte sostenibili ai bisogni di salu-te, con appropriatezza e fl essibilità. Servono nuovi percorsi e strategie nel quadro anche di una sussidiarietà corretta con il rispetto delle responsa-bilità istituzionali.

Il cammino è ancora lungo per superare la frammentazione, le disu-guaglianze, anche tra le varie regioni del paese Italia. Per il bambino, per l’adolescente, la scuola e il tempo libero sono ancora troppo spesso spazi non suffi cientemente attrezzati ed adeguati o del tutto vuoti di risposte.

Il diritto alla diversità, a risposte pertinenti alla singola persona-minore è ancora troppo sovente non esigibile, ricadendo sulla famiglia, ancora troppo sola e estremamente affaticata.

Se non si può raggiungere la guarigione è però essenziale ed irrinun-ciabile garantire una qualità di vita migliore nella massima uguaglianza possibile, e nel quadro di pari opportunità.

Allora, i problemi sono molti, ricordando anche il vuoto di cura dopo il diciottesimo anno e l’angoscia del “dopo di noi”.

Parliamone per capire meglio cosa si può fare insieme, con alleanze positive tra genitori ed istituzioni.

Alcuni esempi eccellenti esistono… cerchiamo di diffonderli come buone prassi che diventino buone politiche.

presso la sede de

in Viale Trento, 9 - TORRE PELLICE

PROGRAMMA

ore 8,30 Accoglienza e registrazione partecipanti

CONTINUIAMO IL DISCORSO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile” Fabrizio Serra (*), Direttore Fondazione Paideia, Torino

ore 9,30 NUOVI PERCORSI DI INTERVENTO NELLA STRATEGIA DELLA CURA PERCORSI DI PRESA IN CARICO NEL CICLO DI VITA

Maurizio Arduino, psicologo, psicoterapeuta, ASL CN1, Mondovì (CN)

ore 10,15 I BISOGNI DELLA FAMIGLIA. LA FATICA DELLA CURA. Tiziana De Acetis, Presidente ANGSA Piemonte, Associazione

Nazionale Genitori Soggetti Autistici, Torino Luca Conca, referente territoriale ANGSA Piemonte, None (TO) Assunta Gargano (*), adest, Luserna San Giovanni (TO)

ore 11 Intervallo

ore 11,15 LA VOCE DELLA REGIONE PIEMONTE Maria Maspoli, Assessorato Tutela Salute e Sanità

LA VOCE DELL’ASL TO3 Marco Rolando, Direttore Struttura Complessa Neuropsichiatria

Infantile, ASL TO3 Pinerolo/Collegno (TO)

IL RAPPORTO CON LA SCUOLA Arianna Porzi, ANGSA Piemonte, referente progetti scolastici, Torino

I BISOGNI DELLA FAMIGLIA: LA GESTIONE DEL TEMPO LIBERO Aurora Rubiolo, Presidente Associazione “L’Airone”, Manta (CN)

ore 12,30 Discussione

ore 13 Pausa per spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

Proiezione del video AUTISMO. ASPETTI CLINICI E INTERVENTI PSICOEDUCATIVI

COME LE RONDINI IL RITORNO A CASA: RISPARMIO E QUALITÀ DELLA VITA Maurizio Arduino

ore 14,50 LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI DI BASE: GLI OSS A SUPPORTO, LE EMOZIONI NEL RAPPORTO DI AIUTO Giuseppe Viada, Direttore Consorzio Socio Assistenziale C.S.S.M.

Mondovì (CN)

Discussione

Questionario di valutazione

ore 16,30 TIRIAMO LE FILA: QUALI PROSPETTIVE ANCHE PER IL DOPO DI NOI ore 17 Termine del seminario

Coordina: Emanuele Fontana (*), Direttore Struttura Complessa Psichiatria 2, Dipartimento Salute Mentale di Pinerolo, ASL TO3, Pinerolo/Collegno (TO).

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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SEMINARIO

IL LAVORO CON I DISABILIICF E CONVENZIONE ONU:

A CHE PUNTO SIAMONELLA REALTÀ DEI NOSTRI SERVIZI?

giovedì 18 e venerdì 19 novembre 2010 ore 8,30 - 17

PRESENTAZIONE

In questi anni i Seminari di Novembre hanno affrontato tematiche differenti.

Nello sforzo di fornire sempre un contributo al dibattito culturale sul tema DISABILITA’, abbiamo cercato di tenere il passo e di aggiornarci seguendo l’evolvere della realtà nella quale stiamo lavorando.

Questi i temi degli ultimi anni (per i quali abbiamo pubblicato an-nualmente gli ATTI):

• 2003 – Progetto Individuale, Progetto di Vita: signifi cati e strumenti a confronto.• 2004 – Progetto Individuale, Progetto di Vita: strategie di coinvolgimento della famiglia.• 2005 – La residenzialità: durante e dopo di noi.• 2006 – La residenzialità: la situazione e le prospettive.• 2007 – “…dall’autostrada ai sentieri…” Il “durante” per preparare il “dopo”: nuove competenze, nuova progettualità.• 2008 – La Vita Indipendente.• 2009 – Autonomia, autonomie: differenti percorsi per obiettivi comuni.

presso Via Valpellice 68/a San Secondo di Pinerolo (TO)tel. 0121 503125

“La qualità nella diversità! Fa bene a tutti…”Andrea Canevaro

Giunti a questo punto, ci sembra importante tenere conto di al-cune “novità” che sono venute a determinarsi: l’introduzione dell’ICF (Classifi cazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) e l’approvazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Alcune domande sorgono spontanee:- quale impatto sulla realtà dei Servizi?- quale “distanza” intercorre fra quelle “nuove” accezioni/idee/

interpretazioni ed il concreto lavoro sul campo?- ci sono esperienze signifi cative che testimoniano di aver intro-

dotto la nuova concezione della disabilità derivante dall’ICF?- le Commissioni UVH hanno iniziato a tener conto delle indica-

zioni della Convenzione? ecc….

Pare di trovarsi di fronte ad un bivio o stretti in una morsa che sem-bra soffocare:

- lo stimolo derivante dall’ICF e dalla Convenzione sembrereb-be spingere sempre più verso una maggiore articolazione e differenziazione delle risposte a fronte di bisogni diversi e multi-formi, la ristrettezza delle risorse, i limiti imposti dalle procedure di accreditamento che bloccano lo sviluppo dell’innovazione, i contesti territoriali piuttosto tiepidi, il volontariato sempre più “spremuto” sembrerebbero circoscrivere l’orizzonte verso una chiusura all’interno di un “conosciuto” e “rassicurante”.

Il Seminario intende pertanto “fare il punto della situazione” attra-verso quattro differenti contributi:

• le relazioni – una rifl essione teorica;• il confronto – una tavola rotonda che favorisca il dialogo e il

confronto fra alcuni Direttori di Consorzi (o responsabili dell’Area Disabilità) di Regioni differenti;

• le esperienze – presentazione di esperienze signifi cative che hanno introdotto “frammenti” (più o meno grandi) dell’ICF nel-la loro progettazione e/o valutazione;

• il dibattito – fra tutti i partecipanti ed i relatori.

PROGRAMMA

GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE

ore 8,30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

ore 9,15 PERCHÉ QUESTO SEMINARIO Mariena Scassellati Sforzolini Galetti Presidente de “La Bottega del Possibile”

ore 9,30 DALL’IMPIANTO GIURIDICO ALLE PROSPETTIVE FUTURE relazione di avvio sugli aspetti giuridico-istituzionali - Franco Dalla Mura, (*), avvocato amministrativista, Verona - Salvatore Nocera, avvocato, vice presidente nazionale

FISH, Roma

ore 10,30 Discussione

ore 11 Pausa caffè segue...

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...continua

IL LAVORO CON I DISABILIICF E CONVENZIONE ONU:

A CHE PUNTO SIAMONELLA REALTÀ DEI NOSTRI SERVIZI?

ore 11,30 TAVOLA ROTONDA: “A CHE PUNTO SIAMO?” CONFRONTO FRA: - Anna Abburrà, Direttore Consorzio INT.ES.A., Bra (CN) - Mauro Perino, Direttore Consorzio C.I.S.A.P. Collegno/Grugliasco (TO) - Mauro Burlina (*), Responsabile Uffi cio Disabilità ULSS n.6

Vicenza - Antonella Pinzauti , Direttore Servizi Sociali Azienda ULSS n.5

Ovest Vicenza

ore 12,30 Discussione

ore 13 Pausa per spuntino

ore 14 Ripresa dei lavori

PRESENTAZIONE DI ESPERIENZE: PROGETTO DI VITA, INTEGRAZIONE FRA PROFESSIONI, ICF: SI PUÒ FARE! - Giuliano Tarditi, fi siatra, Responsabile Servizio Recupero e

Rieducazione Funzionale ASL TO5, Nichelino (TO) - Susanna Savoldi, educatrice professionale, Responsabile

area disabilità Consorzio C.I.S.A. 12, Nichelino (TO)

SPERIMENTAZIONE DELLA SCHEDA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE S.Va.M.Di. DELLA REGIONE VENETO - Sabina Bollori, Coordinatrice dell’UOS Disabilità in Età Adulta ULSS 5 Ovest Vicentino - Francesca Concato, Responsabile Unità Operativa ed Evolutiva – disabilità A, ULSS 5 Ovest Vicentino

Dibattito

ore 17 Conclusione della prima giornata

VENERDÌ 19 NOVEMBRE

ore 9 (precise) AIUTATI CHE IL CIEL TI AIUTA... LE DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI, I DOCUMENTI INTERNAZIONALI, LA VITA ADULTA Andrea Canevaro(*), pedagogista, Dipartimento Scienze dell’Educazione Università degli Studi di Bologna

ore 10,45 Pausa caffè

ore 11,15 Discussione

ore 12,30 Pausa per spuntino

ore 13,30 Ripresa dei lavori

UNA RIFLESSIONE PER STIMOLARE IL CONFRONTO SULLE INNOVAZIONI NEI SERVIZI Giancarlo Sanavio e Claudio Caffarena

Segue discussione. Prospettive e conclusioni.

Questionario di valutazione

ore 17 Termine del seminario

Coordinano: - Claudio Caffarena (*), sociologo, esperto area disabilità, Piossasco (TO) - Giancarlo Sanavio (*), esperto area disabilità e cooperazione sociale, Padova

(*) socio de “La Bottega del Possibile”

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QUOTA DI ISCRIZIONE(comprensiva dello spuntino/pranzo) è di

• Euro 50,00 per i seminari di un giorno •(Euro 30,00 per gli operatori OSS)

• Euro 100,00 per i seminari di due giorni •(Euro 60,00 per gli operatori OSS)

Agli altri operatori che si fanno carico personalmentedella quota di iscrizione

si applicherà uno sconto del 20% alla tariffa piena

OFFERTE SPECIALI PER ENTI/COOPERATIVE:ogni 4 iscritti 1 ospite - oltre 8 iscritti 2 ospiti

La quota deve essere corrisposta anche da chidopo aver prenotato la partecipazione

non l’ha disdetta entro il giorno prima e non si è presentato.

PER INFORMAZIONIAssociazione La Bottega del Possibile

Viale Trento, 9 - 10066 Torre Pellice (TO)Tel. e fax 0121.953377 - 0121.332996

bottegadelpossibile@bottegadel [email protected]

Nel sito: www.bottegadelpossibile.it si possono trovarei programmi dettagliati di tutti i seminari de

«La Borsa degli attrezzi 2010»

Chi desidera pernottare è invitato a rivolgersi direttamente all’Hotel Residence Villa Glicini,

Via Valpellice 68/a San Secondo di Pinerolo (TO) tel. 0121 503125 [email protected]

facendo riferimento agli accordi con l’Associazione “La Bottega del Possibile”

LA BORSA DEGLI ATTREZZI 2010Tutti i seminari

saranno introdotti dalla PresidenteMariena Scassellati Sforzolini Galetti

o dal Vice PresidenteSalvatore Rao

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QUOTA DI ISCRIZIONE(comprensiva del pranzo del venerdì)

• Euro 40,00 •Per i SOCI de “La Bottega” partecipazione gratuita ai lavori;

si richiede il contributo di 10 euro per il pranzo(da versare alla segreteria organizzativa all’atto dell’accoglienza)

PER INFORMAZIONIAssociazione La Bottega del Possibile

Viale Trento, 9 - 10066 Torre Pellice (TO)Tel. e fax 0121.953377 - 0121.332996

bottegadelpossibile@bottegadel [email protected]

Nel sito: www.bottegadelpossibile.it si possono trovarei programmi dettagliati di tutti i seminari de

«La Borsa degli attrezzi 2010»

Chi desidera pernottare è invitato a rivolgersi direttamente all’Hotel Residence Villa Glicini,

Via Valpellice 68/a San Secondo di Pinerolo (TO) tel. 0121 503125 [email protected]

facendo riferimento agli accordicon l’Associazione “La Bottega del Possibile”

«La Bottega del Possibile» è un’Associazione nata nel gennaio 1994, che ha avuto il riconoscimento di “personali-tà giuridica di diritto privato” dalla Regione Piemonte e, dal 4/12/2007, è iscritta nel registro regionale – sezione Provincia di Torino, delle Associazioni di Promozione Sociale.

L’Associazione, che ha soci in nove regioni, aderisce al FO-RUM REGIONALE DEL 3° SETTORE e all’Associazione “LIBERA, Associazioni, nomi e numeri CONTRO le MAFIE”.

«La Bottega del Possibile» è impegnata nella:

promozione della cultura della domiciliarità; sensibilizzazione per il potenziamento della “soglia del

possibile” e quindi per il rispetto della domiciliarità richiesto dalla persona, diritto irrinunciabile sancito anche dai primi articoli della nostra Costituzione;

attivazione del SISTEMA DOMICILIARITÀ che signifi ca poter “sostenere a casa”chi non vuole abbandonare la propria casa con le sue appartenenze;

ricerca/innovazione nel sistema dei servizi e degli inter-venti sociali, per un nuovo welfare locale integrato e par-tecipato;

formazione continua degli operatori, per interventi sempre più effi caci e per potenziare il rispetto della volontà delle persone nel proprio contesto.

DOMICILIARITÀ signifi ca la dimensione della vita della persona, il suo INTERO e il suo

INTORNO, nel binomio CASA-PERSONA

il CONTESTO dotato di senso per la persona

un concetto che fa perno sulla CASA ma va “OLTRE” LA CASA

un concetto globale che richiama la GLOBALITÀ DELLA PERSONA e la GLOBALITÀ DELLA SALUTE

Vorremmopiantare

un albero,per farlo crescere

dopo di noi.

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DOMICILIARITÀ NON signifi ca il domicilio fi scale o anagrafi co

l’assistenza domiciliare che è uno degli strumenti per ga-rantire il rispetto della domiciliarità quando la persona lo richiede

responsabilità da caricare sulle sole spalle di “qualcuno”. Infatti, per rendere esigibile il rispetto del diritto alla domici-liarità devono farsene carico tutti, a tutti i livelli, in tutti i con-testi, nella comunità locale nel quadro di una cittadinanza attiva.

La promozione della cultura di domiciliaritàè un obiettivo, un progetto culturale e politico

di democrazia e di libertà.

Pertanto, nei vari strumenti di programmazione del sociale, come ad esempio nei piani di zona, occorre tenerne conto.

L’Associazione, girando per l’Italia, intende attivare il più possibile, impegno, condivisione e responsabilità al fi ne di far aumentare il numero dei cittadini, enti, istituzioni, che si ado-perano perché anche le persone in diffi coltà possano rimane-re in quel contesto signifi cativo che rappresenta appunto la loro domiciliarità ricevendo il sostegno di cui hanno bisogno.

Il fi lone trasversale di tutte le iniziativeè la CASA,

riferimento principale della domiciliaritàdi ogni persona.

Pensiamo a una CASA APERTA e intelligente, casa delle relazioni, casa legata alla storia, alle gioie, ai dolori, al pa-esaggio, alle amicizie, alle leggende, “all’acqua del proprio pozzo”, alle cose care della persona, delle persone.

Gli operatori socio-sanitari di base (ex Adest, ora OSS) – come prevede lo Statuto dell’Associazione – continuano ad avere “un’attenzione privilegiata”, nel confronto con le altre professionalità dell’area sociale e sanitaria.

L’Associazione con la sua sede operativa in Torre Pellice (TO), accogliente, facilitatrice di comunicazione e di costru-zione di relazioni sociali, luogo di incontro, è uno spazio per “seminare domiciliarità”, è luogo “per pensare”; costituisce or-mai, per molti operatori e amministratori, anche un riferimento positivo che può sostenere nelle diffi coltà dando strumenti di supporto o indirizzare nella ricerca di risorse e soluzioni.

«La Bottega del Possibile» vuole essere un “laboratorio cul-turale, etico e politico”, che fa rifl ettere, che induce delle do-mande, che promuove e investe sulle potenzialità presenti in ogni persona, che dà senso agli amministratori, ai volontari, agli operatori divenendo per loro anche un luogo signifi cativo per rimotivarsi e confrontarsi.

“Cerco «la Bottega»”, dice qualcuno, “per uscire dalla soli-tudine dei miei pensieri”, “per ricaricare le pile!”.

Tra le attività, oltre la partecipazione e promozione di con-vegni e dibattiti, si colloca anche l’accoglienza in visite guida-te per gli amministratori ed operatori, in particolare di allievi dei corsi per operatori socio-sanitari, per educatori, per stu-denti universitari di psicologia e del corso di laurea in servizio sociale provenienti da varie zone del paese Italia.

Abbiamo scritto questi appuntiper coinvolgere in una concreta condivisione,

per FARE-INSIEME, per FARE-CON,per costruire delle ALLEANZE di DOMICILIARITÀ,

per PASSARE PAROLA DI DOMICILIARITÀper concretizzare il SISTEMA DOMICILIARITÀ.Auguriamo, dunque, a tutti buoni propositi

e pensieri di domiciliarità, e…a presto.

L’Associazione «La Bottega del Possibile» è presieduta da: • Mariena Scassellati Sforzolini Galetti, Presidente, esperta in promozione e organizzazione dei servizi sociali e

fondatrice dell’Associazione (Val Pellice);• Salvatore Rao, vice Presidente, esperto in politiche sociali (Ivrea)

ed è amministrata da un Comitato Esecutivo è costituito da:• Francesco Aglì, pedagogista (Val Pellice)• Angela Bosio, esperta di cooperazione sociale (Asti)• Stefano Bosio, operatore socio sanitario (Val Pellice)• Maria Antonietta Crosetto, assistente sociale, formatore (Saluzzo)• Simona Martina, dirigente ASL (Val Pellice)• Marco Giraudo, medico di famiglia (Cuneo)• Pasquale Giuliano, infermiere, coordinatore di distretto, formatore (Piossasco - TO)

Collegio dei Revisori dei Conti è formato dai soci:• Bruna Chiotti, Presidente, esperta di Cooperazione Sociale,

già pubblico amministratore (Saluzzo)• Calisto Audiberti, imprenditore (Torino)• Claudio Caffarena, sociologo, esperto di disabilità (Piossasco – TO)

16A edizione7 gennaio 2010

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…perché il rispetto della domiciliaritàè un diritto della persona

spesso ancora non esigibilee che si desidera rendere effettivo.

L’Associazione di promozione sociale «La Bottega del Possibile», nata nel 1994 a Torre Pellice (TO), proprio per diffondere la cultura della domiciliarità ancora relativamente poco conosciuta, ha re-alizzato un grosso impegno di sensibilizzazione culturale, ma molto resta ancora da fare per far comprendere cos’è la domiciliarità e cosa signifi ca applicarne la cultura e il diritto.

La domiciliarità della persona comprende la persona stessa con la sua globalità, unicità, irripetibilità e tutto ciò che la circonda che signifi ca la casa con i suoi affetti, ricordi, esperienze, gioie e soffe-renze… ma va oltre… rappresenta il rapporto con l’esterno, con ciò che la circonda, l’ambiente, il paesaggio, il paese, le relazioni, la cultura locale.

Ogni persona “idealmente” ha i suoi “sacchetti” che contengo-no le cose care.

È quindi un «intero» e un «intorno» di cui si ha bisogno per non sentirsi spaesati, per vivere appieno la propria domiciliarità radica-ta sul territorio e… nell’ “intorno” bisogna poterci stare davvero, bisogna “abitarvi” realmente!

La domiciliarità è lo scenario della persona, è il contesto dotato di senso per la persona stessa.

Vivere a casa fa bene, la casa è il rifugio, dà sicurezza, rassi-cura. La casa rappresenta la storia, il presente e il futuro; la casa ha una sua luce, i suoi profumi, i suoi rumori, la sua storia. La casa cura, dà voglia di futuro con il desiderio di non abbandonarla, fi nchè è possibile, anche quando si è divenuti meno autonomi, anche quando si sta per abbandonare questo mondo terreno.

Certo per non promuovere il rispetto di una domiciliarità di ab-bandono, l’intorno deve poter disporre e agire con un sistema di rete, il SISTEMA DOMICILIARITÀ, per accogliere, per sostenere, per accompagnare, per aiutare chi aiuta. Molteplici sono le modalità di sostegno che costituiscono la ormai ben conosciuta «mappa degli strumenti», strumenti indispensabili per supportare la domici-liarità, per renderne possibile il rispetto; strumenti che ormai cono-sciamo, li abbiamo costruiti, sperimentati, li abbiamo diffusi all’in-terno del sistema dei servizi e degli interventi sociali. Ora dobbiamo promuoverne l’attivazione concreta, reale, effettiva sul territorio.

Tra gli strumenti comprendiamo in primo luogo l’assistenza domi-ciliare; ben altra cosa però dal concetto culturale di domiciliarità con cui ancora molto spesso la si confonde. Facendo coincidere appunto obiettivi e strumenti, si crea solo confusione e non si pro-muove la cultura.

La comunità locale deve divenire – attorno alla persona ed alla famiglia e ai loro problemi e risorse – sempre più una comunità responsabile, consapevole, partecipe, laboratorio di solidarietà, dove ogni cittadino promuove il capitale sociale della comunità stessa assumendosi responsabilità e doveri per promuovere diritti nel contesto di una sussidiarietà virtuosa, plurale e integrata.

Ecco dunque cosa costituisce il nostro progetto-obiettivo cul-turale e politico che si traduce in giro per l’Italia nella promozione di politiche sociali non solo riparatorie ma di politiche attive, pre-ventive, in attività di formazione e sensibilizzazione, diversamente articolate (corsi, seminari, punti di ascolto, convegni, dibattiti, visite guidate, ecc.), in pubblicazione di testi, in produzione di video, in ricerca, confronto di esperienze, diffusione di “buone prassi” per giungere a delle “buone politiche”.

«La Bottega del Possibile» svolge dunque una continua promo-zione per attivare, diffondere e radicare cultura di domiciliarità dove è possibile, per «passar parola di domiciliarità» ai vari opera-tori del sociale, volontari, pubblici amministratori, cittadini, a favore delle persone più fragili, deboli e delle loro famiglie.

Tutto ciò perché il rispetto della domiciliarità è un diritto che di-scende dai primi articoli della nostra Costituzione, spesso ancora un diritto negato: accoglierlo è un dovere che sentiamo, è cultura di democrazia.

Il vice Presidente La Presidente Salvatore Rao Mariena Scassellati Sforzolini Galetti

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LA BORSA DEGLI ATTREZZI 2010è realizzata con il contributo di

con il patrocinio di

Marzo 2010Realizz. e Stampa: Tipografi a GRAFICA STILGRAF - Luserna S.G. (To) - 0121.909530

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Associazione di Promozione SocialeLA BOTTEGA DEL POSSIBILE

10066 TORRE PELLICE (TO) - Viale Trento, 9

Tel. e fax 0121.953377 - 0121.332996e-mail: [email protected]

[email protected]: www.bottegadelpossibile.it

P.IVA 07046960014 Codice Fiscale 94528590014Organizzazione con Sistema di Gestione Certifi cato da CERMET secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008