1969 03 Comunità 68

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Giornalini della Parrocchia: 1967-1981 Don Matteo Censi

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  • Gruppo COMUNIT 68

    Redazione: Guerrino Alberio, Claudio Capiaghi, G. Piero Capiaghi, Don Matteo Censi, Gianni Conconi, Rosirene Duranti, Mario Mascetti, Sandra Pettenghi, Emilio Russo.

    Grafico: G. Carlo Capiaghi, Angelo Fasola, Paolo Conconi, Donatella Rezzonico.

    Stampa: Luciana Capiaghi, Miriam Capiaghi, G. Paolo Capiaghi.

    Pubblicit: Pierino Cerea.

    Amministrazione: M. Enrica Ghielmetti.

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    SOMMARIO

    La Parola del Parroco Bilancio Comunale Padre Giacomo ricorda Ronago Autoritarismo: crisi della responsabilit La banda darchi ronaghese Bevi, Sichimundo, lacqua di Ronago Notiziario

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    COMUNIT 68 ANNO 2 n. 2 Febbraio - Marzo 1969

    Direzione e Redazione: Via Milano, 29 Ronago - - Ciclostilato da manoscritto -

  • BUONA PASQUA

    Anche se quest'anno la primavera tarda a venire,la Pasqua ormai alle porte. Pasqua non solo il ricordo della Resurrezione del Signore, ma soprattutto Ges che passa a comunicare a noi la risurrezione. L'incontro col Signore ha inizio con l'ascolto della Sua parola, la meditazione dei suoi misteri (cio di quanto per noi ha fatto), ma si attua pienamente solo attraverso i sacramenti. Ecco perch tutti a Pasqua siamo invitati ad accostarci alla Confessione e Comunione. Come consuetudine, nel pomeriggio della domenica delle Palme (30 marzo) ci saranno a disposizione i confessori, per dare a tutti la comodit di accostarsi ai Sacramenti. Avverto gi fin d'ora che la S. Messa vespertina che quella domenica verr celebrata alle ore 20, sar riservata ai soli uomini e giovani. Il luned santo ci saranno due sante messe: una al mattino e una a sera cos tutte le donne e le giovani potranno accostarsi alla Santa Comunione.

    LE OPERE PARROCCHIALI

    Da quando l'estate scorsa vennero abbattute le vecchie costruzioni adiacenti la chiesa, molti mi hanno domandato: come verranno sistemate le nuove opere parrocchiali? Quando si comincia a costruire? E. qualcuno: per quando tutto sar pronto? La risposta era sempre la stessa: siamo in attesa dei progetti, poi si vedr. I progetti finalmente sono arrivati, per prima di inoltrarli ai competenti uffici per ottenere le approvazioni civili ed ecclesiastiche, ho pensato che prima di tutto occorreva sottoporli all'approvazione dei parrocchiani.

  • Ho deciso per questo di pubblicale i disegni pi significativi ed i preventivi di massima. Le opere che ho giudicato necessario sono:

    1) La sistemazione del coretto di destra dell'altare. Ogni domenica alla Messa delle 10 una cinquantina di persone si ammassano in sacrestia, non trovando posto in chiesa. Con la costruzione del coretto questo inconveniente verrebbe risolto.

    2) Costruzione di una sala per conferenze, cinema-teatro, con annessa sala da giochi.

    3) Costruzione di alcune aule da adibirsi per la scuola di catechismo, biblioteca, sede di associazioni, con annesso un ricreatorio per gli alunni delle elementari.

    Dopo un accurato studio, presa in considerazione ogni possibile soluzione, si arrivati ai progetti che vengono qui presentati. Come potete notare abbiamo due complessi di opere.

    a) Coretto, aule e ricreatorio b) Sala conferenza, cinema-teatro con sala giochi.

    Come risulta dai preventivi di spesa, limpegno finanziario richiesto di notevole entit. Le entrate ordinarie annuali della chiesa, come sapete si aggirano sui cinque milioni di lire; quindi queste opere impegnano il bilancio parrocchiali di circa dieci anni. Non logico evidentemente costruire un pezzetto di fabbricato all'anno. Penso che se riuscissi ad ottenere un prestito garantito, si potrebbe realizzare la parte dei lavori che si ritiene pi urgente, e ammortizzata questa spesa, dare il via al secondo lotto di lavori. Desiderando conoscere il pensiero di tutti i parrocchiani circa la convenienza di questi lavori, i tempi di realizzazione e il modo di finanziamento, ho pensato di inserire nel presente numero di COMUNIT 68 un foglio per un'inchiesta esplorativa, (foglio azzurro). Invito a consegnare le risposte nell'apposita bussola che sar collocata sulla porta della chiesa, entro la domenica 23 marzo. La domenica seguente, 30 marzo, subito dopo la Messa delle 10, si terr l'assemblea parrocchiale, nella quale, presentati e discussi i risultati dell'inchiesta, si stabilir il programma e i modi di attuazione dei lavori. Penso che tutti vorranno prendere in considerazione questa inchiesta, che vuole essere un primo passo per una collaborazione sempre pi stretta tra parroco e parrocchiani.

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  • Preventivo di spesa per costruzione cinema con annesso salone di ricreazione, corpo servizi:

    1) opere da imprenditore edile,fondazioni continue, murature in calcestruzzo vibrato, facciate esterne per le parti a vista, picozzate 11.736.494.= 2) pavimenti e rivestimenti gomma compreso assistenza muraria 1.152.000.= 3) copertura in ferro, manto in eternit, fascie esterne in lamiera piegata tipo G.B.A. compreso assistenza muraria 2.022.500.= 4) plafonatura e rivestimento pareti locale cinema con pannelli coibentati 1.241.000.= 5) antiporti interni e portoncini di sicurezza compreso opere murarie 420.000.= 6) serramenti in alluminio per il piano superiore, e serramenti in ferro per locale di ricreazione compreso posa in opera 880.000.= 7) rivestimenti in ceramica per servizi e paviment i in gres per ingressi e servizi e ricreazione 798.000.= 8) quota impianto da riscaldamento ad aria compres o assistenza muraria. 2.000.000.= 9) impianto idrico sanitario compreso assistenza m uraria 600.000.= 10) impianto elettrico compreso assistenza muraria 500.000.= 11) opere da verniciatore e da vetraio 6 20.000.= 12) sistemazione esterna e fognatura 500 .000.= 13) oneri per calcoli cemento armato 300 .000.= 14) I.G.E., sedie, palco in legno 1.200.000 .=

    II tutto per lire 23.969.994.=

    Preventivo di spesa per costruzione di aule con annesso salone ricreatorio e coretto; le facciate esterne saranno eseguite in parte a intonaco civile ed in parte in cemento e graniglia martellinato:

  • 1) Opere da imprenditore edile .12.527.250.= 2) copertura eseguita su tavellonato con manto imp ermeabile con lamina superiore in rame (tipo VERQUIVRE) . 1.896.000.= 3) opere da fabbro comprese murarie . 360. 000.= 4) opere da falegname compreso posa . 1.790.0 00.= 5) impianto elettrico compresa assistenza . 300.000.= 6) quota impianto riscaldamento . 1.500.000. = 7) impianto idrico sanitario compresa assistenza . 600.000.= 8) pavimenti o rivestimenti'in gres ceramico ..1.164.000.= 9) opere da verniciatore e da vetraio . 7 00.000.= 10) fognatura e sistemazione esterna . 80 0.000.= 11) calcoli e oneri C.A., I.G.E. e dazio . 1 .400.000.= 12) formazione di portichetto con colonne in pietr a . 950.000.=

    il tutto per lire 23.987.250.=

    formazione di solo coretto, con sistemazione della facciata verso sud, sistemazione esterna la spesa si aggira a circa L. 3.000.000.= formazione di portichetto L. 950.000.=

  • INCHIESTA TRA I CAPOFAMIGLIA DI RONAGO CIRCA I PROGETTI DELLE OPERE PARROCCHIALI

    GIUDICATE OPPORTUNO L'ESECUZIONE DI QUESTI LAVORI? Si No

    QUALI DI QUESTE OPERE GIUDICATE NON NECESSARIE? Il cinema ricreatorio L'edificio dietro la chiesa Occorre realizzare tutto

    DEI PROGETTI PRESENTATI CE N'E' QUALCUNO CHE NON APROVATE? La sistemazione del coretto della chiesa (disegno 3) La costruzione dietro la chiesa (disegno 4-5) II cinema ricreatorio (disegno 1-2)

    DOVENDO PER NECESSITA' FINANZIARIE STABILIRE UN ORDINE DI PRIORIT NELL'ESECUZIONE DI QUESTI LAVORI, PEN SATE CHE SI DEBBA REALIZZARE: - prima il coretto e la sala cinema-ricreatorio e tra qualche anno l'edificio dietro la chiesa? - oppure la sistemazione totale delle opere adiacenti la chiesa e tra qualche anno costruire il cinema-ricreatorio?

    GIUDICATE OPPORTUNO PER LA PARROCCHIA CONTRARRE UN PRESTITO, COS DA POTER RISOLVERE SUBITO ALMENO UN PRIMO LOTTO DI LAVORI? Si No PENSATE DI POTER ANCHE VOI COLLABORARE AL PRESTITO? Si No AVETE DELLE OSSERVAZIONI DA FARE? _________________________________________________________________________

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  • Abbiamo raccolto negli uffici comunali il quadro generale del bilancio. Lo pubblichiamo, ringraziando gli impiegati comunali per la loro collaborazione.

    QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO DEL BILANCIO PREVENTIVO 1969

    Entrate Entrate tributarie ................................................................................ L. 16.898.781.= Entrate per compartecipazione a tributi erariali ................................. L. 2.733.260.= Entrate extra tributarie ....................................................................... L. 5.971.147.= Avanzo di amministrazione ................................................................ L. 792.560.= Entrate provenienti da beni patrimoniali . L. 10.000.= Contabilit speciali . L. 1.199.595.=

    TOTALE COMPLESSIVO L. 27.605.343.=

    Uscite Spese obbligatorie . L. 22.195.132.= Spese facoltative ... L. 535.000.= Spese in conto capitale . L. 2.400.000.= Spese per rimborso prestiti .. L. 1.275.616.= Contabilit speciali .... L. 1.199.595.=

    TOTALE COMPLESSIVO L. 27.605.343.=

  • Citt del Messico, resa famigliare a tutto il mondo dalle recenti Olimpiadi dello Sport, la nuova residenza di padre Giacomo, che ha di recente affidato ad un nastro magnetico tutti i suoi sentimenti d'affetto e di amicizia che continuano e legarlo a Ronago.

    Ci tiene a ripetere il bene che egli vuole al nostro paese ed ai suoi abitanti, ai giovani sopratutto ai quali, egli ha cercato, di dare una testimonianza viva dell'amore che deve unire, nel nome di Dio, tutta lumanit.

    La sua voce, che ci richiama la sua natura di uomo semplice e buono, ci ragguaglia sull'attuale vita religiosa nel Messico, dopo le grandi persecuzioni che tante vite umane hanno distrutto, tanti dolori hanno provocato e che hanno segnato profondamente la storia di quell'antichissimo Paese, sede di una delle pi luminose civilt, quella degli Atzechi.

    Oggi, soltanto i sacerdoti messicani possono svolgere in pubblico il loro apostolato; i sacerdoti missionari di altre nazionalit (tra i quali quelli italiani) devono insegnare negli istituti scolastici come professori laici e vestire l'abito borghese.

    La difficolt della vita religiosa causata dalla scarsit di sacerdoti messicani, dalle distante tra un centro popolato e l'altro (a volte si tratta di centinaia di chilometri) e dalla scarsit di mezzi di trasporto.

    Padre Giacomo desiderava continuare a dedicarsi ai giovani, a cercare nella giovent i continuatori dell'opera missionaria di conquista del regno di Dio, ad infondere nei loro cuori tutti i sentimenti di gratitudine e d'affetto che gli sono ispirati dalla vita vissuta nella nostra Patria, sia come religioso sia come cittadino, ma purtroppo non gli stato possibile. L'obbedienza ai Superiori ha fatto di padre Giacomo un economo.

    I giovani, ai quali egli si sente vicino per una spontanea identit di vedute e di esigenze spirituali, sono il suo affetto pi caro, tanto pi, che nel Messico le famiglie sono assai spesso numerose e favorevoli a delegare l'educazione e la formazione dei figli ai padri cattolici.

    Eppure padre Giacomo deve essere il padre economo di una comunit religiosa. Nel nuovo, inatteso incarico, egli incontra maggiori difficolt, tante da provocare "in alcuni

  • momenti lo scoraggiamento" come lui stesso afferma. La societ messicana non conosce l'esistenza di una classe media, ma divisa tra i pochi facoltosissimi ricchi ed i molti, moltissimi poveri per gran parte dediti all'agricoltura, alla coltivazione di terre che si estendono immensamente al di fuori dei grossi centri urbani.

    Quindi,la differenza che padre Giacomo costretto a riscontrare dopo quattro anni vissuti in Italia, in una delle zone pi industrializzate d'Italia e con un tenore di vita tra i pi elevati di Europa, non soltanto un risultato di confronti ma una difficolt reale per mandare avanti giorno per giorno la comunit della quale egli fa parte e che confida in lui per le numerose necessit materiali.

    E se all'inesperienza, alla scarsit di mezzi,al continuo crescere delle necessit, si aggiunge la quotidiana stanchezza fisica per le tante ore di lavoro, non deve sembrare esagerata la parola di padre Giacomo. La sua volont di far si che, anche in mezzo alle difficolt, la sua amata terra, il suo popolo, abbia ci che altri popoli hanno gi conquistato, il benessere materiale nella pace e nella con concordia basata sull'amore a Dio, sull'amore degli uomini gli uni verso gli altri.

    DALLA VIVA VOCE DI PADRE GIACOMO

    "Forse vi sembrer strano che padre Giacomo si ricordi ancora di Voi, io spero solo che non siate tutti arrabbiati con me, per la mia lunga dimenticanza o meglio per il mio lungo silenzio. Non per cattiveria che io scrivo cos poco, no al contrario, io vi vorrei scrivere molto spesso e vorrei veramente poter parlare con voi ogni qualvolta vi ricordo. Vi assicuro, che non son poche le volte che siete presenti nella mia mente e nel mio cuore, lo siete costantemente tutti voi miei cari amici di Ronago. Adesso non posso pi avere a mia disposizione, tutto quel tempo di cui potevo disporre a Venegono. Ora sono talmente preso dal mio lavoro, che molto spesso non mi riesce di dedicare almeno due o tre righe a mia madre. Non ci riesco proprio: tante volte riuscirei, ma arrivo a casa stanco, senza voglia di far niente, tante volte penso sarebbe bene scrivere, ma ancor meglio aspettare un momento di maggiore tranquillit. Arrivo stanco, stanchissimo dai miei impegni, Citt Del Messico molto grande e girare a piedi molto faticoso, specialmente per me che essendo incaricato

    dell'economia della nostra casa deve provvedere a tutto. Sono talmente oberato dal mio lavoro, che non riesco n a leggere un libro, n cosa ben pi grave a leggere il mio breviario, od almeno qualche pratica di piet, come facevo nella oramai lontana Venegono.

  • Quando ritorno a casa stanco,e forse anche scoraggiato per la mia giornata diffide, il ricordo dei vostri visi felici mi dona un poco di serenit. di questi ricordi che spesso attingo nuove forze per continuare la mia opera di sacerdote missionario, io spero soltanto che voi non mi dimentichiate e sopratutto spero nelle vostre preghiere, poich credo di averne tanto bisogno. Ora ricopro un posto di grande responsabilit, come economo di una delle nostre case di Citt Del Messico, e sfortunatamente la mia opera incominciata molto male, mi trovo in una situazione disastrosa per un economo. Ho dovuto incominciare tutto da principio, e siccome la casa in costruzione, con il passare dei giorni i problemi che devo risolvere aumentano, cos ogni giorno un pasticcio nuovo. Per quanto riguarda la citt, essa realmente molto bella, sopratutto dopo il grande spettacolo delle Olimpiadi. Il popolo messicano durante le olimpiadi, si sentito fratello di tutti gli altri popoli, nel mio intimo palpitavano anche tutti i vostri cuori. Anche nel mio noviziato ho accolto la visita di atleti italiani, essi erano per la verit un poco scoraggiati, l'organizzazione voleva che essi finite le gare ritornassero subito in Italia, non potendo visitare minima parte del Messico. Noi abbiamo fatto il possibile per accompagnarli nei luoghi pi caratteristici della citt, ma non era nelle nostre possibilit esaudire i loro desideri su larga scala. Mi sento in dovere di affermare che il Messico per queste olimpiadi ha dato molto, a detta di alcuni atleti avvicinati personalmente "queste sono state le olimpiadi pi affascinanti della storia". Questo meraviglioso "Messico" quando ero con voi in Italia, lo immaginavo molto lontano; ora che mi trovo in Messico sapendo della vostra amicizia che ci unisce sempre: anche la bella Italia non mi sembra tanto lontana. A Ronago in una delle nostre prime messe eravamo in cinque padri, ora ognuno per la propria strada fiducioso, di poter portare con s la stima di tutto il popolo cristiano. Io ho voluto incidere queste poche parole per ricordare a voi tutti la mia amicizia; vorrei salutare in modo particolare il buon don Matteo e tutti quanti, non voglio far nome per non correre il rischio di dimenticarmi di qualcuno di voi: per me siete tutti dei cari amici, Ora non mi rimane altro che salutarvi, ricordandovi il mio grande affetto e vi chiedo ancora una volta le vostre preghiere, poich le gioie che derivano dal nostro apostolato sono tante, ma ancora maggiori sono i problemi che mi si presentano. lo vi ricorder sempre tutti, continuer a scrivervi appena avr tempo sparando che anche voi mi ricordiate con affetto." Vostro P. Giacomo

    Per chi desiderasse inviare i propri saluti a P. Giacomo questo il suo indirizzo:

    P. GIACOMO OROXCO Apdo 23104 XOCHIMILCO 23 D.F. M E X I C O

    CC

  • LA BANDA D'ARCHI RONAGHESE

    colloquio con due componenti del complesso

    Pochi a Ronago sapranno che tempo fa (molto) nel nostro meraviglioso paese si esibiva una famosa orchestra ..... a corde "Comunit '68" conscio della grave lacuna si propone, con questa intervista agli allora baldi orchestrali, di fare conoscere l'esistenza di quel complesso musicale. A questo proposito ci siamo rivolti al sig. Paolo Bianchi e al sig. Emilio Bottinelli.

    Quando precisamente vi riuniste per formare l'orchestra?

    L'iniziativa era nata nel 1915, ma effettivamente l'orchestra si form alcuni anni dopo, terminata la guerra.

    Eravate in molti?

    S, parecchi e non tutti di Ronago. C'era anche una donna, soprannominata "Gubet" che suonava il mandolino. Certo triste pensare che di tanti, pochissimi ne sono rimasti.

    Il vostro repertorio era vasto? Che cosa comprendeva?

    Era vastissimo;comprendeva le musiche in voga allora: walzer, polke, mazurke, tanghi ed altre ancora. Perci dovevamo provare spesso e ci incontravamo in una sala sottostante la cooperativa. II nostro maestro era il sig. Bernasconi di Par, molto conosciuto, che dedicava la sua opera anche ad altri complessi musicali.

    Suonavate solo a Ronago o anche in altri paesi?

    Soprattutto in altri paesi: a Drezzo, Par, Gaggino, ecc. .. Qualche volta anche all'estero, a Mendrisio per esempio, ci esibivamo molto spesso.

    Riscuotevate molto successo?

    Si: tanta gente veniva ad ascoltarci, alle volte si limitava ad ascoltare, ma pi spesso si ballava. Portavamo una nota di allegria e di buonumore, la gente si divertiva e ci chiamava spesso.

  • Avete qualche particolare ricordo?

    Nonostante il tempo trascorso non possiamo dimenticare il motivo "cielo incantato" alla nostra prima esibizione e il giorno in cui, per la prima volta a Ronago, due di noi accompagnarono i canti in chiesa. vivo poi il ricordo delle lunghe camminate, che, entusiasti e pieni di buona volont, facevamo per andare a suonare. Allora ..... eravamo giovani anche noi!

    Quando e perch l'orchestra si sciolse?

    Nel 1934 circa, soprattutto per motivi finanziari. Innanzitutto non avevamo fondi (suonavamo infatti gratuitamente) e perci la riparazione degli strumenti e le altre inevitabili spese dovevamo coprirle di tasca nostra. Come se questo non bastasse, intervenne la legge sui diritti d'autore per cui si doveva pagarle una certa percentuale per ogni motivo eseguito. Cos, e non senza amarezze, tutto and in fumo. Rosirene & Giampiero

    Nella fotografia alcuni dei componenti dell'orchestra d'archi; si riconoscono da sinistra:

    Paolo Bianchi, Piero Bernasconi, Felice Tettamanti, Ernesto Bianchi, Battista Beretta, Ugo Balzaretti, Angelo Bernasconi, Carlo Conconi, Lino Bianchi, il signor Bernasconi, Giovanni Fontana, Giuseppe Merlo, Pasquale Ghielmetti, Augusto Robbiani, Vittore Fontana, Emilio Bottinelli.

  • AUTORITARISMO: crisi delle responsabilit

    Paolo: Ci siamo proposti di trattare un poco il problema della nostra societ, di quella societ che si dice "bene organizzata" quando si divide essenzialmente in due categorie di persone, quelli che comandano e quelli che ubbidiscono. questo ci che si chiama autoritarismo, una delle tante cose che la sensibilit moderna sta contestando. Mi sembra gi di vedere le facce contrariate dei lettori ronaghesi dopo la lettura di questo primo capoverso. Ma troppo facile, comodo e vigliacco, dire che questi problemi non ci interessano; che questa contestazione un gioco di giovani che non hanno altro a cui pensare. proprio questo atteggiamento di disinteresse che porta all'autoritarismo

    Don Matteo: Per prima cosa, secondo me, si dovrebbe cercare di spiegare le due parole "autorit" e "autoritarismo".

    Paolo: Ogni vita sociale si fonda su alcuni rapporti di dipendenza: il bambino dipende dai genitori, l'apprendista dal maestro, il paziente dal medico. Lo sviluppo della vita insieme ad altri uomini invece di sopprimere tende a moltiplicare questi rapporti: i ruoli si specializzano, le decisioni si complicano ed inconcepibile che tutti i membri di una societ possano allo stesso tempo pronunziarsi su tutti i punti in questione. Ad esempio, un malato non ha la competenza per scegliere le medicine per guarire e quindi deve dipendere dalla parola, dall'autorit del medico. Ogni rapporto di dipendenza implica un rapporto di autorit, intesa come delega da parte di un gruppo di persone e come servizio a questo stesso gruppo.

    Emilio: Autoritarismo quindi non significa la permanenza di un certo numero di rapporti di dipendenza nei vari settori della vita sociale. L'autoritarismo la forma sbagliata di intendere e vivere questi rapporti: si manifesta principalmente attraverso un aumento indebito del proprio potere e attraverso la sottrazione di questo potere ad ogni controllo da parte degli altri. Tutte le forme di autoritarismo rivelano in ultima analisi le difficolt di trattare gli altri come persone libere e responsabili.

    Gianni: Vorrei aggiungere una precisazione a quello che hai detto; l'autoritarismo pu rivelarsi s come volont di dominio, ma soprattutto, specie nella nostra societ, come volont di sottomissione. Pensare, interrogarsi, scegliere una fatica che stanca. L'inerzia e la paura della responsabilit personale tendono a far tacere la voce della coscienza: persuadono talora a scegliere di affidare ad altri il compito di pensare e di decidere per noi. E a lungo andare in questo "altri" abbiamo la pi cieca fiducia.

  • Emilio: Bisogna proprio dire che il tempo dell'"ipse dixit", "l'ha detto lui, quindi .." non davvero tramontato. Cos stato detto in alto, la questione decisa, e il "buon cittadino" ringrazia, sollevato dalla responsabilit di decidere da s.

    Gianni: Tutti noi in fondo abbiamo paura della responsabilit, di prendere delle decisioni che ci compromettano. Guardiamo solo come ci siamo limitate le nostre responsabilit in campo politico. L'unico impegno che in fondo sentiamo quello del voto, una volta ogni certo numero di anni. Poi niente altro. Al massimo diciamo per giustificarci "la politica non la capisco". Tutta la vita politica italiana la fanno quelle persone che abbiamo eletto spesso a caso: evidente in questo un certo autoritarismo nei nostri riguardi dato che non abbiamo nessun controllo. Ma la colpa nostra che non vogliamo questo controllo perch ci costa, perch facciamo fatica a pensare alla politica come a qualche cosa che ci riguarda, che ci deve prendere almeno in parte.

    Elidio: C ancora un aspetto della questione da considerare. I vertici, di natura loro, allo scopo di favorirne l'efficienza tendono all'autoritarismo. Meno si domanda, meno si vuole sapere, meno si critica in basso pi facile lavorare e comandare in alto. Se in un primo tempo questo anche utile, purch il vertice sia onesto, a lungo andare crea un distacco tra vertice e base. II vertice non sente pi le esigenze della base, la base si fida ciecamente del vertice. Questo in tutti i campi; della produzione, della politica, persino in quelli ecclesiali. L'autoritarismo dei vertici trova sempre, poco o tanto, nell'uomo un terreno in cui affondare le radici. La pigrizia che in noi, alimenta l'istinto gregario. Di qui il conformismo, cui l'uomo consente, generalmente sentendosi soddisfatto, purch le sue cose vadano per il verso che gli garba. necessario secondo me che l'attuale lontananza tra vertici e basi si colmi, anche a scapito di una possibile maggior lentezza o minor produzione, per salvaguardare la dignit dell'uomo come essere libero e responsabile. Tutta l'attuale contestazione s creata per questo distacco, in definitiva.

    Don Matteo: Un'ultima osservazione prima di concludere questa prima parte; vero che tante cose non vanno e quindi bisogna "contestarle" come dicono gli studenti: per anche vero che la soddisfazione di smantellare vecchie forme autoritarie pu rivelare la ferma determinazione di imporre finalmente il proprio stile e un proprio programma dopo anni di forzata sottomissione. Quindi d'accordo, contestiamo se giusto: ma non dimentichiamo di contestare prima di tutto noi stessi.

  • Per trovare il nome di Ronago scritto nelle carte che noi possediamo ancora oggi (conservate nelle biblioteche); bisogna arrivare al secolo IX in pieno Medioevo. Pu darsi che col tempo si possa trovare qualche codice pi antico che ne parli. Finora il pi vecchio che mi capitato tra mano del 14 gennaio 875; durante il regno di Ludovico II, successore dei figli di Carlo Magno. un documento che e stato redatto a Lugano, e parla di Ronago per caso, senza averne l'intenzione. In realt voleva solo parlare di un personaggio, che per aveva la fortuna di essere "de Runaco", cio"da Ronago". Dice infatti il documento che fra i testimoni di una donazione avvenuta tra persone di cui non parlo, c'erano anche Agefret, Sichimundo de Runaco", cio Agifredo e Sigismondo da Ronago, i quali erano vassalli di un certo "Bartaldo de Napotiano" (Baltardo da Novazzano?) La notizia interessante anche per un altro fatto: basta che noi ci ragioniamo su un momento insieme. Innanzitutto i nomi: Agifredo e Sigismondo. Sono nomi tutt'altro che latini, cio sono nomi tedeschi, meglio ancora longobardi. Ci significa che a Ronago avevano messo piede stabile anche i bravi barbari invasori, cosa normale a quei tempi. Certe cose che abbiamo studiate a scuola, non hanno lasciato per niente indenne il nostro paesello gi a quei tempi; come non molti decenni fa la "guerra mondiale, la quale,

  • studiata sui libri di scuola sembra lontana, ma se ci fermiamo davanti al monumento ai nostri caduti diventa tremendamente vicina. Ci avete mai pensato a questi scherzi della storia che in verit fatta da ognuno di noi, anche se sui libri noi non ci siamo? Ma torniamo ai nostri personaggi: oltre che di origine barbarica, erano "vassalli". Ci significa che l'ordinamento feudale instaurato gi dai Longobardi (per non dire dagli ultimi Romani) e poi cristallizzato da Carlo Magno, era in piena funzione anche a Ronago; per rimanere, pi o meno rimaneggiato, fino alla rivoluzione francese ed anche dopo, salvo qualche spiraglio di libert, con una vita sociale pi vivace in epoca comunale, come vedremo in un episodio del 1155. Altri personaggi ronaghesi figurano qua e l nei documenti: per lo pi sono tutti vassalli, dei signorotti del tempo. Si noti che per quei personaggi "da Ronago", lindicazione del paese di origine non significa gi pi il paese di nascita, ma la famiglia. Sar cio il cognome di gente nata magari a Como od a Milano (tanto per dire), la cui discendenza porta ancora oggi il cognome Ronago o Ronaghi. Cercate sull'elenco telefonico di Milano e ne troverete qualcuno. Cosi infatti si sono formati molti cognomi. Per citare qualche esempio presente in paese (ve ne sarebbero a decine), ricorder Lurati (da Lurate), Bernasconi (da Bernasca), Somaini (da Somaino), Capiaghi (da Capiago), Mascetti (da Maccio - in dialetto Masc), Grisoni (da Grisonno, frazione di Montano). Altri interessanti documenti, prima dell'anno mille, esistono "anche per tutti i paesi vicini, come Drezzo,Trevano, Uggiate, Albiolo, Caversaccio, ecc... Alcuni addirittura si trovano in Germania, provenienti dagli archivi degli imperatori medioevali. Ho notizia di uno che parla di Ronago,ma non l'ho ancora veduto. Comunque vi dir (in confidenza) che sto preparando, se Dio mi dar tempo, vita e voglia, una raccolta di tutti i documenti storici della nostra zona (e sono decine e decine), che pubblicher quando avr finito di trovarli e studiarli. Ma ci vorranno anni. E per questa volta chiudiamo il discorso, che mi riprometto di continuare, per presentarvi alcuni documenti medioevali degli anni compresi tra il 1000 ed il 1200 circa, cio dell'epoca comunale, che toccano la storia di Ronago con notizie interessantissime. A risentirci.

    Il vostro Mario Mascetti

  • Sono in corso di svolgimento od Uggiate, gli incontri su problemi di attualit organizzati nellambito della Zona Pastorale. II buon numero di partecipanti e l'interesse da essi dimostrato alle discussioni sono di buon auspicio e permettono di ben sperare per le prossime attivit che verranno a svilupparsi.

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    Domenica 2 marzo, 31 giovani di Ronago hanno partecipato ad una gita sciistica a St. Moritz. La giornata era bellissima ed il sole ormai primaverile ha rimandato a casa tutti abbronzati e contenti, anche se un po' scornati per l'elevato numero di sciatori presenti sulle piste.

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    La domenica di Pasqua come ormai tradizione, i giovani terranno una pesca di beneficenza, il cui ricavato viene in gran parte utilizzato per le varie attivit da essi svolte (fra cui il risanamento del bilancio di C. 68 quasi sempre deficitario). Ragazzi incaricati passeranno per le case a raccogliere doni che si vorranno offrire. Si ringraziano fin d'ora tutti coloro che contribuiranno.

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    Dai registri parrocchDai registri parrocchDai registri parrocchDai registri parrocchialiialiialiiali

    Battesimi: - Fontana Walter figlio di Enrico e Maria Casolini; - Merlo M. Grazia figlia di Giuseppe e Spagnut Emilia; - Mauri Fabio figlio di Carlo e Rodili Dina.

    Matrimoni: - Roncoroni ing. Antonio di Uggiate con Ghielmetti Clementina il 15/2/1969.

    Morti: - Mascetti Vincenzo di anni 70; - Parisotto Teresa di anni 62.

  • QUESTO SPAZIO A DISPOSIZIONE PER

    LA VOSTRA

    PUBBLICIT

  • P A R R O C C H I A D I R O N A G O ===============================

    Orario delle Funzioni

    Giorni Festivi:

    S. M E S S A ore 7 ore 10 ore 18

    Funzione Vespertina ore 14,15

    Giorni Feriali:

    Luned, Marted, Mercoled, Venerd, S. M E S S A ore 7

    Gioved S. M E S S A ore 9 Sabato S. M E S S A ore 19,30

    CONFESSIONI

    Ogni Sabato dalle ore 15 alle ore 18