1915 - 2015 - Ana Savona4 Relazione morale del P sidente ivolgo innanzitutto un reve-rente pensiero...

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Bollettino della Sezione A.N.A. di Savona Anno 11 - Numero 1 - Maggio 2016 Direttore Responsabile: LoRenzo Chiarlone • Reg. Trib. di Savona N. 550 Reg. Periodici Aut. 3 maggio 2004 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. • D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 art. 1, comma 2) D.C.B. Savona 1915 - 2015 A Calizzano, ricordando la bataglia di Valujki

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Bollettino della Sezione A.N.A. di SavonaAnno 11 - Numero 1 - Maggio 2016

Direttore Responsabile: LoRenzo Chiarlone • Reg. Trib. di Savona N. 550 Reg. Periodici Aut. 3 maggio 2004Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. • D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 art. 1, comma 2) D.C.B. Savona

1915 - 2015

A Calizzano, ricordando la battaglia di Valujki

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2 Sezione di Savona

Programma Manifestazioni A.N.A. 2015

Maggio v 27 Albisola Concerto di corali alpine s 28 Albisola 6º raduno del Lev. Inaug. Mon. 50º Fond. Gruppo d 29 Milano Ass. DelegatiGiugno g 2 Vendone Camminata Alpina al Monte Castellermo s d 18-19 Gorizia Raduno 3º Raggruppamento v s d 17-18-19 Loano 42º Premio L’Alpino dell’Anno d 26 Trento Pellegrinaggio al Rifugio ContrinLuglio d 3 Col di Nava 67º Raduno al Sacrario Cuneense v 8 Anniversario Fondazione ANA d 10 Asiago Pellegrinaggio Ortigara d 10 Bardineto Raduno di Gruppo d 17 Carcare Raduno di Valle d 24 Vendone Raduno di Gruppo Festa Montagna s 30 Pontinvrea Raduno di Gruppo d 31 Trento 53º Pellegrinaggio in Adamello d 31 Colle S. Giacomo Raduno Gruppo MallareAgosto d 7 Varazze Raduno di Gruppo sul Monte Beigua d 21 Val Merula Raduno di Gruppo s d 27-28 Cairo M. Inaugurazione nuova sedeSettembre d 4 Vicenza Pellegrinaggio al monte Pasubio d 4 Balestrino Raduno di Gruppo s d 10-11 Val Susa Raduno 1º Ragguppamento d 25 Savona Gara di Tiro a SegnoOttobre s d 1-2 Ascoli Piceno Raduno del 4º Raggruppamento s d 8-9 Mestre Festa Madonna del Don (solenne) s d 15-16 Desenzano Raduno del 2º RaggruppamentoNovembre d 20 Milano Riunione Presidenti ANA s 26 Albisola Raduno Capigruppo sezionaliDicembre g 8 Ellera Raduno Gruppo Albisole d 11 Milano Tradizionale Santa Messa in Duomo d 17 Savona Santa Messa di Natale in Duomo

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI SAVONA

ORGANIGRAMMA 2016 PRESIDENTE: G.Mario GERVASONI VICEPRESIDENTE: Guido VIVIAN SEGRETARIO- TESORIERE: Franco GHERSI Vice Segretario: Giorgio IVOL

CONSIGLIERI SEZIONALI Gruppo app.za Gruppo app.za

ACCINELLI Piergiorgio Albissole MASINI Marco VendoneBASSO Mario Bardineto PARODI Luca LoanoBRUNET Silvio Finale Ligure PATRONE Emilio VarazzeCREDENTINO Giorgio Savona PENNONE Sergio SavonaDAL MAS Fabrizio Savona PONZI Dante AlbissoleDEFENDI Stefano Celle Ligure ROSSI Mario VarazzeGABOSSI Santo Finale Ligure TROTTA Luigi Finale LigureGHERSI Franco Albissole VIVIAN Guido Cairo Montenotte

GIUNTA DI SCRUTINIO REVISORI DEI CONTI OLIVERI Carletto LANARO Vincenzo MALFATTI Giovanni SICCARDI Angelo LORENZETTI Carlo IVOL Giorgio

DELEGATI ASSEMBLEA NAZIONALE

LANARO Vincenzo IVOL Giorgio VIVIAN Guido MASINI Marco (ris.)

DELEGATO CENTRO STUDI ANA: BERTINO Luigi

REFERENTI DI ZONA

Zona 1: PATRONE - PONZI Zona 2: PENNONE - DALMAS Zona 3: VIVIAN - CREDENTINOZona 4: VIVIAN - CREDENTINO Zona 5: MASINI (LANARO - OLIVERI)

Zona 6: GABOSSI - BRUNET Zona 7: BASSO (LANARO - OLIVERI)

COMMISSIONI 2016Sport:

Rossi M. - Masini M.Giornale Sezionale:

Accinelli PG. - Bertino L.Gervasoni GM.

Malfatti G. - Pennone S.

Premio “L’Alpino dell’Anno”:Presidente Sezionale Ghersi F. (segretario)

M. Curasì (CDN) - Accinelli P.G.Perata G. - Patrone E.

Cerimonieri Sezionali:Verda G. - Lanaro V.Ferrero G. - Oliveri C.

Fiscale e Legale:Avv. Randacio Mario

Protezione Civile:Gervasoni G.M. - Ferraris R.

Giovani: Rebagliati G.M.

Cori e Fanfara: Patrone E. - Lanaro V.

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on essere mai tentati dal potere, ma am-mantarsi della luce dell’umiltà. Negli Al-pini il vero potere è la straordinaria forza

dell’umiltà, la semplicità del dialogo, la culturadella memoria. Le incertezze che travagliano le associa-zioni come la nostra si possono superare rian-nodando il filo dei valori per ritrovare l’armonia,tenendo sempre presenti le esigenze della so-cietà che cambia e aspettando risposte semprepiù convincenti. Dobbiamo annullare le distanze tra associa-zione e comunità, abbiamo le qualità per farloperché negli Alpini ci sono inesauribili risorseper dare un sostegno concreto. Le piazze ciguardano e aspettano da noi risposte convin-centi con attività che devono richiamare l’inte-resse della gente. La nostra deve essere una sfida continua alcambiamento per trovare la chiave di volta, ba-silare per contribuire al processo di migliora-mento della società. Sta a noi far diventare l’associazione piùforte, noi e solo noi abbiamo le qualità perfarlo trasformandoci in eccezionali “operai del-l'A.N.A.” Non è soltanto nei numeri che si cresce, masi cresce principalmente con la forza delle ideee della umiltà. Come ho più volte ribadito, il Vo-lontariato sta vivendo, in questo difficile mo-mento storico, una fase di preoccupante crisi,sia di nuove adesioni che di mantenimentodegli effettivi. Molti soci lasciano per tante ra-gioni: insoddisfazione, delusione, poco coinvol-gimento nella vita di tutti i giorni, ma anche permotivi di carattere economico. Che fare? Semplice a dirsi, ma difficile darisolvere o suggerire soluzioni. Nonostante ciò,cercherò di dare il mio apporto per contribuirea rafforzare la nostra Associazione. “Non pos-siamo più permetterci di perdere soci” e, quindi,“Cosa posso fare per invogliare una persona adentrare in un Gruppo di Alpini? Cosa potrei fareper trattenere un socio che vuole andarsene?”Constatata, purtroppo, la veridicità della primaaffermazione, mi soffermerò sulle due do-mande successive suggerendo alcune valuta-zioni del tutto personali... È compito di ogni cittadino, responsabile esolidale, creare le premesse per promuovere ilvolontariato coinvolgendo, in un processo dipartecipazione attiva, giovani, persone uscitedal mondo del lavoro ed anziani attivi che in-tendono essere utili alla comunità ed interes-sarsi al bene comune. Per cui dovremmo far partecipi ai valori edagli ideali alpini queste persone facendo loroconoscere le nostre finalità, gli obiettivi sociali,le attività a livello locale, nazionale ed inter-nazionale. Le basi sulle quali si regge un Gruppo alpinosono l’amicizia e la stima reciproca fra gli ade-renti e questi sentimenti vanno sempre “nutriti”e alimentati attraverso incontri programmati ecoinvolgenti. I “vecchi” soci devono incorag-giare, stimolare e rendere partecipi i nuovi esoprattutto coloro che, insoddisfatti, si allonta-nano. Dobbiamo essere disponibili ad ascoltare

i bisogni e le esigenze dei nostri soci incenti-vando in loro il senso di appartenenza, la moti-vazione e l’orgoglio di essere soci Alpini attivi,solerti, capaci, dinamici e disponibili a proget-tare ed organizzare attività varie. Rafforzare l’autostima, l’assertività e l’auto-nomia dei soci potrebbe essere un'efficace so-luzione per rendere la nostra associazione piùforte, più tenace ed accattivante. Più forti, seoperiamo insieme... Se l’unione fa la forza eccoun punto di partenza per la risposta al nostroquesito. È ben vero che l’unità di misura del-l'A.N.A., la micro struttura su cui si basa la suaorganizzazione è il Grup-po, ma ciò non significache ogni Gruppo devemuoversi per conto suo,occupandosi unicamentedella sua attività, delleproprie iniziative. Al contrario, l’artico-lata strutturazione orga-nizzativa in Gruppi, Sezio-ni, Raggruppamenti, ecc,su fino alla Sede Nazio-nale, non fa altro che indi-carci la strada da intra-prendere proprio in quelladirezione: dello stare in-sieme, del collaborare, perpoi, insieme, provare arealizzare attività comuni,condivise campagne comunicative, collettiveoperatività sul territorio. Un’impresa vissuta nell’ampiezza di una Se-zione, proprio perché maggiormente articolatae complessa, ma, certamente, più incisiva e vi-sivamente più penetrante, abbisogna dell’ap-porto caratteriale, personale e di stile di tutti icomponenti che la condividono, a partire daivari soci che a loro volta compongono i varigruppi coinvolti. Troppo spesso ci si isola nel proprio orti-cello, gelosi dell’intraprendenza altrui, quandobasterebbe un po’ di pazienza, di altrettantalungimiranza e voglia di contribuire alla realiz-zazione di un intento, per far valere la propria(o del proprio Gruppo) personalità e presenza,attraverso idee, contributi fattivi, capacità diascoltare e di migliorare quanto già proposto(eventualmente da altri). Solo così, concretamente, nel fare, nel-l’agire, magari suffragati da una buona cono-scenza delle dinamiche, dei regolamenti e dei“veri” scopi dell'A.N.A., si esalta la propria per-sonalità (e del proprio Gruppo), il proprio ruolo,il proprio valore di Alpini e di persone (che poisono la stessa cosa). È ben più importante essere ricordati perquanto si è fatto e per i risultati raggiunti, ma-gari tutti insieme, perché ovviamente di mag-giori proporzioni, e quindi maggiormenteincisivi nella società che quotidianamente ce lirichiede, che per la propria individualità e sensodel protagonismo. Il presidente, i consiglieri, icapigruppo passano, le iniziative concrete, gliaiuti dati ai bisognosi, restano. Di questo do-vremmo essere veramente orgogliosi.

L’Associazione è forte, è la più grande delmondo, tutti noi lo sappiamo. L’Associazione èforte perché fino a che vi saranno Alpini cheporteranno avanti, con coerenza e con convin-zione, i nostri valori potrà solamente crescere.Se vi saranno sempre Alpini che rinuncerannoalle loro comodità di casa, a restare in pantofolela sera, finché ci saranno Alpini che si mette-ranno in gioco fattivamente, rinunciando a“pezzi” della loro vita per operare per l’Associa-zione, questa sarà viva, sarà forte! Importante è non diventare un Alpino chepaga la quota per poter mettere la spilletta e

ostentarla in giro, ma è parte-cipare e collaborare attiva-mente alla vita del Gruppo,della Zona, della Sezione

Se vi sono ancora Alpiniche prendono la macchina,magari disdicono un impegnodi lavoro per un lavoro disquadra, ecco che l’Associa-zione è forte; se vengono amancare queste prerogativel’Associazione perde e si inde-bolisce. Diciamo che deve es-serci una gratuità che, spesso,viene a mancare.

L’Associazione potrebbeessere più forte se ci fossepiù condivisione, più collabo-razione nei Gruppi e non si

lasciasse tutto sulle spalle di pochi o di unosolo per poi coprirlo di critiche; se ci fosse unaminore, anzi se non ci fosse proprio la vogliadi primeggiare, in modo non alpino, su tutto etutti spesso disfacendo lo spirito dell'A.N.A.per poter affermare se stessi, forse saremmoin grado di migliorala fattivamente. Questo modo di agire di alcuni soci crea di-saffezione, scontento, amarezza in chi cerca difare. Impariamo ad accettare gli altri senza voleressere “primedonne”, senza prevaricare, senzacriticare sempre e comunque, cerchiamo di ac-cettare gli altri per costruire e non per distrug-gere tutto nell’ottica di una visione privata epersonale. Se sei tu, sei solo e non hai nulla allespalle, non vai lontano, fai poco; se ti unisci faimolto e vai lontano. I soci A.N.A. dovrebbero interagire, proget-tare e pensare in grande, confrontarsi e colla-borare evitando le asettiche riunioni di sempre;sarebbe auspicabile uscire da un incontro cari-chi, entusiasti del programma da svolgere e nonstanchi ed annoiati guardando l’orologio. Infine anche l’informazione è basilare: dob-biamo usare i social network non solo per pub-blicare le nostre foto ma per farci conoscere,divulgare le attività e coinvolgere nuovi soci po-tenziali. La nostra stampa alpina, poi, dovrebbeessere più diffusa, presente, per esempio, neiluoghi pubblici, non ha senso che rimanga soloappannaggio dei soci; e di questo potrebberofarsi carico i vari Gruppi. Ritengo ci sia molto da lavorare, ma iltempo non manca, ci vuole solo… la voglia e unpo' di spirito!

Il vostro presidente G. Mario Gervasoni

Pensieri del Presidente

Il saluto del Psidente

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4 Relazione morale del Psidente

ivolgo innanzitutto un reve-rente pensiero ai nostri Soci“andati avanti” nel 2015;

purtroppo sono numerosi e alcunihanno vissuto in mezzo a noi rico-prendo importanti incarichi peranni. Un ricordo inoltre per gli ap-partenenti alle Forze Armate ri-guardo agli deceduti in missione dipace e alle Forze dell’Ordine chel’anno scorso hanno perso la vitaper motivi di servizio. Un cordialesaluto ed un amichevole abbraccioai Reduci presenti e assenti. Un vivo ringraziamento vaanche a tutti i Capigruppo e ai loroAlfieri, al gen. Giacomo Verda, aGhersi Franco e a quanti hannocontribuito al buon funziona-mento della Sezione. Ai componenti del ConsiglioDirettivo sezionale e delle varieCommissioni, ai Referenti di zona,alla componenti della Giunta discrutinio ed ai Revisori dei conti ri-volgo un grazie sincero e mi au-guro che continuino a collaborareattivamente, ognuno con le pro-prie capacità, per migliorare sem-pre più la vita della sezione e deigruppi che la compongono. Un saluto amichevole a tuttigli Alpini e Amici che con il lorogeneroso impegno contribui-scono a mantenere elevato il pre-stigio e l’apprezzamento di cuigode, tra la popolazione, la nostraAssociazione. Un saluto particolare al consi-gliere nazionale Massimo Curasì,all'ex vicepresidente nazionaleLuigi Bertino e all'ex presidente se-zionale Piergiorgio Accinelli, sem-pre disponibili nelle varie necessitàdella Sezione. (…)

Dicevo tempo fa che la realtà incui viviamo ogni giorno ci lasciasempre più perplessi e disorientati:l'economia in dissesto naviga in untunnel del quale non si vedel'uscita, il lavoro carente ha toc-cato da vicino anche alcuni di noi,i nostri giovani non trovano occu-pazione e vedono un futuro senzacertezze, vedo persone che sonosempre state positive ed intra-prendenti con il morale a terra esenza più voglia di lottare, quelloche succede a pochi passi dall'Ita-lia sembra non ci riguardi, ma... ciriguarda, eccome! Vedo molti giovani senza la-voro e obbiettivi, ma anche senzaeducazione e pochi che ancoracredono ai valori della famiglia, allasolidarietà, al rispetto dei doveri… Bene, mi sembra che negli ul-timi anni nulla sia cambiato, anzi,la situazione peggiora sempre più.La grave situazione economica cheè esplosa si è rivelata e continua arivelarsi di difficile soluzione: que-sto ha causato pure una forte re-cessione morale. Ognuno di noi però DEVE tro-vare la forza di rimboccarsi le ma-niche nel vero senso della parola,tornare ad essere positivi, ad aiu-tare chi ci è vicino che è un po' piùdebole o malmesso, a riscoprirequella voglia di fare e di superarele difficoltà con l'entusiasmo che èstata sempre una dote degli italianie degli Alpini in particolare. Siamo Alpini, facciamo parte diun'Associazione in cui esiste an-cora l’amor di Patria, l'affetto perla famiglia, il rispetto delle tradi-zioni e della nostra storia; in cui gliuomini sono rispettati non in virtù

della carica che rivestono ma perle loro qualità morali e per la coe-renza delle loro vite; in cui gli uo-mini non si vergognano degli occhilucidi quando vedono sventolare lanostra bandiera o sentono l’InnoNazionale. Il nostro è ancora un mondoprezioso anche per quelli che nonfanno parte della nostra Associa-zione, ma che ricorrono a noiquando c’è bisogno di lavorare se-riamente e disinteressatamente,non solo perchè siamo fortunata-mente ancora numerosi. Possiamo e dobbiamo allar-gare a tutta la collettività che cicirconda il nostro modo di agire eoperare, nel segno della memoria,solidarietà, laboriosità e amicizia. La sezione di Savona deveperseguire sempre questi scopi,tralasciando campanilismi, orgo-glio e superando malintesi, conla volontà di restare sempre unitae di proseguire per quella stradache i nostri “veci” ci hanno bentracciato. Dobbiamo dare tutti qualcosaper questa nostra Associazione,non solo sotto forma del bollino,dobbiamo mettere il meglio di noistessi nei nostri Gruppi, parteci-pando alle varie attività, dobbiamoessere presenti alle manifestazioninazionali e sezionali, dobbiamo im-pegnarci nelle varie forme di soli-darietà verso chi ha bisogno, neinostri paesi e fuori.OGNUNO CON LE PROPRIEPOSSIBILITÀ Avevo tempo fa manifestatoche il momento che stavo vivendopersonalmente era enormementestressante. Gli impegni che dovevo

affrontare giornalmente, nel la-voro, in sede, nella nuova casa se-zionale, in famiglia, mi avevanoportato al serio convincimento checontinuare su questa stradaavrebbe portato, in ogni campo, aun graduale peggioramento dellaqualità del mio operato e allascarsa lucidità nell’affrontare i pro-blemi e nel prendere le decisioniquotidiane. Il mio carattere mi ha portatoperò, superato il periodo di sban-damento e aiutato dai consigli dimolti di voi, a decidere di termi-nare il mio mandato nel 2017 equanto ho iniziato. Gradirei peròche qualcuno di voi si muovessegià sin d'ora e uscisse allo sco-perto, il tempo passa in fretta e lasedia (non la poltrona) è pronta! Posso assicurarvi che in questidieci anni ho coltivato rapportiumani che altrove non avrei po-tuto trovare, ho vissuto con inten-sità, passione e coinvolgimentoemotivo ogni attimo della mia vitaprivata e alpina; tutto ciò grazie alpopolo alpino della Sezione di Sa-vona che mi ha accolto con affettoe rispettato con sincerità sin dallamia elezione. Sono grato a tutti voi indistin-tamente per la stima e l’amiciziache mi avete dimostrato in questidieci anni di mandato, densi di la-voro, di qualche preoccupazione,ma ritengo e spero anche di buonirisultati. Grazie per l’attenzione e vi ab-braccio tutti calorosamente, as-sieme alle vostre famiglie. Viva gli Alpini, viva Savona,viva l’Italia! Gm Gervasoni

RELAZIONE MORALE DEL PRESIDENTE(Stralcio dalla relazione morale del 2015 del Presidente sezionale Gervasoni)

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La Sezione di Savona organizza per ilprossimo Aprile 2017 una Crociera in par-tenza da Savona della durata di 5 giornidal 15 al 19 aprile 2017. La crociera partirà da Savona il 15Aprile alle ore 16,30 (imbarco dalle ore13) per navigare verso Barcellona dovearriveremo il 16 Aprile alle 14. Rimarremoa Barcellona sino alle ore 19 dopodiché siparte per Palma dove arriveremo il 17 alleore 8. Di qui si parte alle ore 14 in dire-zione Marsiglia dove arriveremo per le

ore 9 del 18 Aprile. Ripartiremo da Mar-siglia alle ore 18 in direzione Savona dovearriveremo alle ore 8 del 19 Aprile contermine della crociera. Durante le soste sipotranno visitare le varie località sia congite organizzate che da soli. Coloro che fossero interessati a que-sta iniziativa sono pregati di mettersi incontatto con la segreteria della Sezione aln° Tel. 019 851608 oppure passandopresso la sede stessa entro il mese di No-vembre 2016.

Crociera sociale

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5Attività Sezionale

el mese di dicembre, anche la Sezione di Savona dedica daanni una Messa al ricordo di tutti gli Alpini andati avanti edi tutti i militari italiani Caduti in guerra o in missioni di pace.

La Messa è stata celebrata in cattedrale,e accompagnata dalcoro di Osiglia che ha fatto da sottofondo all’emozionante Pre-ghiera dell’Alpino recitata dal gen. Giacomo Verda.

Terminata la Messa, il presidente sezionale G.M.Gervasoni hasalutato tutti gli Alpini presenti e in particolare i nostri ultimi Re-duci: Leonardo Sassetti cl. 1921, Reduce di Russia; Antonio Parodicl. 1914, Reduce dei Balcani.

Poi il corteo, ricomposto e aperto dalla fanfara sezionale“Monte Beigua”, ha raggiunto piazza Mameli dove è stata postauna corona d’alloro al Monumento ai Caduti.

Alpino g.m.

Natale a Savona

a anni viene celebrata nelDuomo di Milano una S.Messa dedicata a tutti i

Caduti, che con il passare deltempo ha coinvolto tutto il popoloalpino dell’Italia, divenendo unacerimonia solenne.

La Messa di Natale, forte-mente voluta a suo tempo dal ten.Peppino Prisco, rientrato dalla de-vastante campagna di Russia con isuperstiti del btg. Aquila; egli volleche in prossimità di ogni Natale cisi ricordasse degli Alpini lasciatinella gelida terra di Russia e anno-

tava sul suo diario: “Che non siapiù soltanto un Natale di gelo, difame, di fuoco perché ogni annonoi saremo là, su quella neve achiamarLi”.

Così ogni anno in piazzaDuomo si celebra una cerimonianon solo alpina, ma di tutta lagente che applaude la fanfara dellaTaurinense, il Labaro dell’Ana conil Presidente nazionale SebastianoFavero, il Comandante le TruppeAlpine gen. Federico Bonato, i ves-silli e gagliardetti provenienti datutta Italia.

Milano e Savona ricordano i Cadutiin Guerra e in Pace

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Attività Sezionale6

a anni il solerte capo-gruppo Ugo Canoniero in-sieme a tutti gli Alpini e

Soci del Gruppo di Calizzano or-ganizza una suggestiva comme-morazione in ricordo dei Caduti eDispersi della Cuneense nella di-sperata ritirata di Russia.

Dopo la Messa nella parroc-chia di S. Lorenzo e gli onori aiCaduti al Monumento, la colonna,alla luce delle fiaccole, si reca alMonumento all’Alpino dove il ge-nerale G. Verda, dopo un breveintervento, chiama ad alta vocetutti i calizzanesi Caduti in guerrao dispersi. Tutti rispondono “Pre-sente” in un'atmosfera di sentitacommozione.

Nel gennaio 1943 si è regi-strato il secondo sfondamentoda parte delle armate sovietichee la ritirata del Corpo d’Armataalpino che rimaneva chiuso inuna sacca che includeva le Divi-sioni Julia, Cuneense, Tridentinae la Cosseria.

Più a sud Julia e Cuneensedovettero sacrificarsi contro leforze corazzate sovietiche per

evitare che il fianco sinistro dellaritirata crollasse. La Julia si mosseil giorno successivo, cioè il 16gennaio, verso le tre del pomerig-

gio, con destinazione Valujki.Nessuno le dirà più nulla. Quandoarriverà combattendo in conti-nuazione, a Valujki, troverà i russi

ad attenderla. Gli ultimi superstitidella Julia verranno annientati;stessa sorte è toccata ai restidella Cuneense, già decimata a

Nowo-Postojalowka.L’alpino Giuseppe Toigo, da

Arten (Feltre), si farà legare al-l’esterno di un carro armato, per

poter andare avanti allo scopertoe sparare meglio con la sua mitra-gliatrice. Lo riporteranno in Italiacieco. “Gli atti di eroismo - dirà ilgen. Ricagno - sono tanti, tanti…E sono costati tanto a tutti queifiglioli, quei soldati leali, quell’im-mensa famiglia perduta.” Um-berto Ricagno è morto a Genovanel 1964.

Valujki fu una carneficina; ilcolonnello Manfredi, Coman-dante del 1° Alpini, falciato dauna raffica di mitra (medagliad’oro), Lino Ponzinibio, Coman-dante del “Mondovì” ferito e cat-turato con tutti i suoi uomini(medaglia d’oro).

Il ten. col. G. Avenanti, Co-mandante del “Ceva”, muore aNowo-Postojalowka nel contra-stare carri armati russi (medagliad’oro); i generali Battisti della Cu-neense, Ricagno della Julia, Pa-scolini della Cosseria, furonocatturati e inviati ai campi di con-centramento.

Una prigionia durissima chedurò fino al 16 maggio 1950.

alpino gm.

A Calizzano, ricordando la battaglia di Valujki

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Attività Sezionale 7

abato 5 marzo 2016 il Palaz-zetto dello Sport di Savonaè stato ufficialmente intito-

lato a Settimio Pagnini, nostrosocio “andato avanti” nell'ottobrescorso.

Come Alpino partecipò, da uf-ficiale, alla Campagna di Jugosla-via; al suo rientro a Savona entrònelle formazioni partigiane, con in-carichi di responsabilità a rischiodella propria vita.

Terminata la guerra diventòistruttore di basket, avviando allosport diverse generazioni di gio-vani cestisti; giunse anche a rico-prire il ruolo di allenatore dellaNazionale femminile di Pallacane-stro, conquistando il titolo Euro-peo nel 1972.

L'intitolazione del Palazzetto dicorso Tardy e Benech, uno dei“campi di battaglia” preferiti di Set-timio, è stata richiesta dal mondosportivo savonese, e non solo, al-l'indomani della sua scomparsa edè stata subito approvata dall'Am-ministrazione Comunale.

Alla cerimonia, culminata conla presentazione delle targhe com-memorative poste all'esterno eall'interno della struttura, sonointervenute diverse autorità politi-che cittadine e regionali, rappre-sentanti di CONI, FederazioneItaliana Pallacanestro, Associa-zione Partigiani nonché giocatricidella squadra nazionale femmi-nile e della ASD Scuola BasketTeam '98.

Non poteva mancare, ovvia-mente, l'Associazione NazionaleAlpini, nella figura del Presidentedella Sezione, Gian Mario Gerva-soni, di altri Alpini tra cui il reducedi Russia Leonardo Sassetti.

Al termine del commosso ri-cordo delle nipoti di Pagnini e ditutti coloro che hanno condivisocon lui un percorso umano e spor-tivo, mons. Vittorio Lupi, vescovodella diocesi di Savona-Noli, ha im-

partito la benedizione.Con Pagnini lo sport savonese

e la città intera, hanno perso unafigura di grande spessore, tecnicoe personale, ma un po' dello spiritobattagliero di Settimio Pagninicontinuerà a vivere nel Palazzettoche adesso porta il suo nome.

Marco Calleri

L'intervento del Presidente Gervasoni«Ringrazio il Comune di Savona per l’intitolazione del Palazzetto delloSport cittadino a Settimio Pagnini, perché rappresenti il punto di par-tenza per ricordare il valore umano, morale e sportivo che Settimiodiffondeva e insegnava praticando il mondo del basket.

Dobbiamo tutti ricordare in maniera indelebile chi è riuscito, comeSettimio, a trasmettere la passione sportiva nella sua dimensione na-turale, che si fonda sul rispetto delle regole e sui valori dell’altruismoe della generosità.

Abbiamo posto una targa che non riporta solo il nome di un im-pianto sportivo, ma significa ringraziamento e insegnamento, perchéuna città che sa riconoscere i suoi figli migliori è una città migliore.

So già che quanto stiamo dicendo oggi non sarebbe andato a genioa Settimio, per il suo carattere schivo e riservato, ma è nostro doverericordarlo per quello che è stato, per quello che ha fatto e per quelloche continuerà a essere, non solo nel mondo dello sport e della cittàdi Savona, ma anche in quello degli Alpini, del quale era orgoglioso difar parte da decenni.

Alle nostre manifestazioni alpine portava con orgoglio, oltre alcappello, appese al taschino della giacca, le tre Croci di cui era insi-gnito per meriti di guerra, quella guerra alla quale ha partecipato enella quale si è distinto.

Dal giorno della sua improvvisa dipartita, qualche mese fa, ho sen-tito tanta gente che lo ha conosciuto e lo rimpiange. Lo si ricordacome grande ascoltatore, intelligente, istruito, curioso, umile, severocon te stesso e con gli altri, altruista e… sportivo.

Non mi sono stupito più di tanto; spesso, quando veniva nellasede degli Alpini, mi raccontava qualche ricordo della sua vita, qualcheesperienza vissuta, in ogni campo, sempre in modo chiaro e sincero,e ora ho la conferma, se ce ne fosse bisogno, che quello che la gentedice è verità.

È stato per me un grande amico, mi ha reso partecipe delle tantesoddisfazioni che ha avuto durante la sua lunga e intensa vita, maanche delle delusioni e delle sofferenze che inevitabilmente ha dovutosopportare, in particolar modo la perdita della moglie e gli anni vissutipoi in solitudine in una casa vuota.

Era inoltre molto lucido nel descrivere il periodo passato in guerrae, come partigiano, le peripezie, i pericoli e i tanti amici persi.

Per me e per tutti quanti lo ascoltavano era una fonte di cono-scenza ma anche di ammirazione e lascia a tutti noi un patrimonio mo-rale e di grande umanità.

Per gli Alpini in particolare, tra i quali ha lasciato un grande vuoto,sarà uno stimolo a restare sempre uniti e proseguire la loro strada fattadi solidarietà, amicizia e amor di Patria e perchè no... di sport.»

G.Mario Gervasoni

In memoria del nostro Settimio Pagnini

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o scoppio della mina sul La-gazuoi avviene nelle primeore del primo gennaio

1916, poco sopra la Cengia Mar-tini; questo fatto segna il passag-gio dal primo al secondo anno diguerra e soprattutto cominciauna fase nuova e sconvolgentenei combattimenti per la conqui-sta delle vette e delle posizionimontane dominanti, quella dellaguerra di mine. La situazione era seria perchénel gennaio del 1916 gli Austriacieffettuarono azioni di alleggeri-mento sul fronte dell’Isonzo e gliItaliani subirono ulteriori gravis-sime perdite. I reggimenti erano dissan-guati, i battaglioni ombra di quellioriginali, l’esercito italiano en-trato impreparato in guerra e,dopo il colossale sforzo dell’otto-bre-novembre 1915, venne a tro-varsi per due o tre mesi in unostato di vero collasso. Sull’Isonzo gli Alpini eranoschierati nella zona del Rombon,al Cukla, nella conca di Plezzo esulla dorsale Vrsic-Vrata-MonteNero-Monte Rosso-Sleme-Mrzli,nella neve, nel ghiaccio e sottouna bora paurosa che prendevad’infilata tutta la linea. Il termo-metro scese a meno trenta gradisottozero e il detto dei montanari“Inverno-inferno” non fu maitanto vero. Meglio non chiederlo comeandò a quelli della 35a compa-gnia del ”Susa”, capitano GiacomoLombardi, che presidiò a lungo lavetta del monte Nero a 2300metri di quota. Il motto del batta-glione era “A brusa sut’al Susa”,ma invece di bruciare si gelava. Bisognava spalare la neve,intagliare i gradini nel ghiacciovetrato per portare su le tavoledi legno, il filo spinato, i paletti acoda di porco, le munizioni, icannoni, fieno e paglia, tutto aspalla o a basto di mulo e a voltequando il mulo non riusciva asalire veniva aiutato in tre oquattro, sotto la povera bestiascalciante. Altre volte capitava che imuli, oltre a portare il basto, aiu-tavano gli Alpini che si facevanotirare attaccandosi alla coda. Intanto il monte Cukla, ad-dossato al terribile Rombon, sullaConca di Plezza, dopo alterne vi-cende, era in mano agli Austriaci;si tentò ancora, durante la quintabattaglia sull’Isonzo, con il Ceva,

il Bassano, l’Exilles e Val Tanaro,di riprendere il Cukla ma in se-guito al rigido inverno 1915 esotto una bufera di neve l’im-presa fallì. Il Cukla venne riconquistatoin maggio con l’intervento di seibattaglioni Ceva, Borgo S.Dal-mazzo, Saluzzo, Val Camonica,Bassano e Sette Comuni. l 4 maggio Alpini e Bersagliericonquistano la cima del Culka, frai Caduti gli Alpini del Saluzzo tro-vano il loro comandante, il te-nente col. Luigi Piglione che, allatesta del suo battaglione, erastato colpito a morte. Verrà insi-gnito della Medaglia d'oro (unadelle tre Medaglie d'oro dela Se-zione di Asti.) Altro sangue alpino fu ver-sato nella zona del Rombon, unmassiccio alto 2200 metri che so-vrasta la conca di Plezzo. Gli Austriaci vi si erano siste-mati con posizioni fortificate emunite di solidi reticolati contro iquali furono impiegate le prime“armi nuove”, le bombarde:enormi pignatte cariche di esplo-sivo e sparate con tiro a mortaio. Contro il Rombon, in luglio,erano impegnati Ceva, Bicocca,Saluzzo, Borgo S.Dalmazzo, Ve-

stone e Val Camonica. Fu un macello, perché l’arti-glieria e le bombarde avevanofatto pochissimi danni ai retico-lati. Il Borgo S.Dalmazzo per-dette il Comandante, maggioreGianbattista Morello, e il Cap-pellano don Francesco Bona-via. A chi lo consigliava di unirsia loro nel ripiegamento, ri-spose: “Se non gli sono vicinoquando hanno bisogno di me, ache cosa servo io?” In quel giorno di settembre leperdite furono 63 uffi-ciali,1557 Alpini, e l’esito nullo. In agosto gli Italiani riesconoa entrare a Gorizia. Alle opera-zioni, in un quadro grandioso esanguinoso, si rileva l’inter-vento di batterie someggiate eda montagna che appoggia-rono efficacemente le azionidel VI e VII e XI Corpo d’armatasul Sabotino, sul Calvario, sulS.Michele, sul sei Busi, nomiche fanno rabbrividire per imorti che sono costati. La guerra di aquile fra le vettesi trasforma dalle azioni impe-tuose si passa a operazioni stu-

diate meticolosamente, con sca-late avventurose, trafori, caricheesplosive gigantesche e si pos-sono raggruppare in un breveelenco: la conquista del passodella Sentinella, in aprile, contem-poraneamente alla conquista delCol di Lana e in luglio l’elimina-zione del Castelletto. Per quanto riguarda il Tren-tino, la conquista del Cauriol, delGardinal, della Busa Alta in val diFassa. Tutte imprese di una diffi-coltà inaudita a quote altissime. Quanto al Col di Lana, l’ideaoriginale era di aprirsi una stradasotterranea che sbucasse allespalle del nemico. Un sottotenente del Genio,l’ing. Gelaio Gaetani, andato in ri-cognizione fino agli avamposti, ri-tenne inattuabile il progetto eobiettò: “Piuttosto vi faccio sca-vare una galleria sotto il sederedegli austriaci e ve li faccio saltareper aria!”. Sembrava una battuta e fu in-vece il germe di una idea.

(Liberamente tratto da “Alpini sto-ria e leggenda” - ed. Coged.)

La nostra storia

La Grande Guerra 1916/2016

Caro signor Tarditi...

Nel luglio del 1916, nella zona delle Tofane, agiva il V raggruppamentoAlpini al comando del colonnello Tarditi, che aveva il suo quartier ge-nerale a Vervei. Dal quale, raramente Tarditi si muoveva.

Questo suo astenersi dal prendere contatto personale con posi-zioni e reparti sulle cime, non giovava al prestigio di una “pennabianca”. Proprio in quella zona, qualche mese prima, gli Alpini eranostati testimoni, alla Forcella di Fontana Negra, sotto la Tofana di Rozes,della morte di Antonio Cantore.

E così quelli del V raggruppamento cantavano: “Caro signor Tar-diti... al Fenis vada lei... invece di guardarlo col binocolo… da Vervei!”

Inoltre il colonnello Tarditi aveva una sua mania, per la quale gli Al-pini smoccolavano. Andava sempre in giro armato di forbici e di ba-stoncino per misurare le “penne nere” fuori ordinanza; quelle piùlunghe del lecito le tagliava sull’istante. Il gesto, oltretutto, ricordavaagli Alpini che cosa effettivamente era una penna tagliata, cioè una“penna mozza”, un morto, e quindi, oltre ai moccoli, venivano eseguitirituali di toccamenti a scopo di scongiuro.

Un giorno, però, qualcuno trovò il coraggio di dire in faccia, a que-sto colonnello rompiscatole, quello che pensava. Il qualcuno fu il te-nente Venier, un valoroso combattente del Masarè. Il tenente Venierpassava per Vervei durante una bufera di neve e si teneva riparato colbavero alzato della mantellina. In tal modo non aveva potuto vedere ilcolonnello Tarditi, che era al riparo della bufera, sulla porta del Co-mando. Il colonnello fece chiamare il Venier e iniziò la ramanzina: ”Te-nente, lei non conosce né saluta il suo colonnello?”

Venier non lo lasciò finire:”Colonnello, io sto di casa lassù, sul Ma-sarè, dove non ho mai avuto l’onore di incontrarla!”

Sbattè i tacchi e proseguì per la sua strada, lasciando senza paroleil signor Tarditi.

(Liberamente tratto da “Alpini storia e leggenda” - ed. Coged.)

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Sebastiano FAVERO Presidente Nazionale A.N.A. Gen. D. Federico BONATO Comandante delle Truppe Alpine Dott. Giorgio MANARI Prefetto di Savona Dott. Giovanni TOTI Presidente della Giunta Regionale Ligure Dott. Monica GIULIANO Presidente della Provincia di Savona S.E. Mons. Vittorio LUPI Vescovo di Savona-Noli S.E. Mons. Guglielmo BORGHETTI Vescovo di Albenga-Imperia Dott. Giovanni SIGNER Questore di Savona C.V. (C.P.) Vincenzo VITALE Comandante delle Capitanerie di Porto di Savona Col. Michele PIEMONTESE Comandante Prov.le Guardia di Finanza Ten. Col. Alessandro PARISI Comandante Prov.le Carabinieri Gen. B. Aduo VICENZI Direttore Scuola di Polizia Penitenziaria Dott. Giovanni LEGATO Comandante Provinciale Polizia Stradale Dott. Silvio CIAPICA Comandante Provinciale Corpo Forestale dello Stato Rag. Massimo CURASì Consigliere Nazionale A.N.A. Romano SANTINI Capogruppo A.N.A. di Loano

PROGRAMMA

Comitato d’Onoredel 42º Premio Nazionale

“L’Alpino dell’Anno 2015”

mercoledì 1 giugnoore 21: Piazza rocca• Concerto del Coro MontagneVerdi di Calizzano

lunedì 13 giugnoore 17,30: Palazzo Comunale• Inaugurazione mostra storica“100 anni dalla grande guerra”

venerdì 17 giugnoore 19: Convento dei Cappuccini• Apertura RANCIO ALPINO

ore 21 Parrocchia di S. giovanniP.zza Italia• Concerto dei Cori alpinidella Sezione di Savona “Monte Greppino” “Sulle note del lago” di Osiglia

sabato 18 giugnoore 15 • Concerto itinerante per le vie cittadine dellaFanfara Sezionale “Monte Beigua”

ore 16 • Onori ai Monumenti Alpini di Piazza Valerga e Corso Roma

ore 21 - giardino del Principe• Concerto del Coro “Monte Cauriol”(Genova) orto Maccagli: Concerto della Fanfaradei Congedati della Brigata Alpina“Orobica” (Bergamo)

domenica 19 giugnoore 9 - Piazza Mazzini • Ammassamento

ore 9,45 • Alzabandiera e Onori al Vessillo della Sezione di Savona• Sfilata per le vie cittadine con le Fanfare Monte Beigua Sez. Savona e Colle di Nava Sez. Imperia • Onori al Monumento ai Caduti

ore 11 - Piazza ItaliaParrocchia di S. Giovanni – S. Messa• Cerimonia di consegna del PremioNaz.le “L’Alpino dell’Anno 2015” • Saluto delle Autorità

ore 13 - Piazza ItaliaAmmainabandiera

Il Sindaco di Loano, Luigi PIgnoCCAe il Presidente della Sezione AnA di Savona, gian Mario gervASonI,

si pregiano di presentare il

Loano 17-18-19 giugno

RANCIO ALPINOal Convento dei Frati Cappuccini - Via dei Gazzi 5

Venerdì 17 e Sabato 18: ore 19 / 23 • Domenica 19: ore 13 / 16

42º Premio L’Alpino de ’Anno

Città di Loano

• MOSTRA STORICA“100 anni dalla Grande Guerra”Palazzo Comunale13 / 18 giugno (ore7,30/19) 19 giugno (ore 7,30/12,30)

domenica 19 giugno• ANNULLO FILATELICOPalazzo Comunale P.T. (ore 7,30 – 12,30)

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a quarantaduesima edizione de “L’Alpino dell’anno 2015”, organizzata come sempre con grande impegnoe competenza dalle sezione di Savona, si terrà quest’anno a Loano in concomitanza del raduno sezionale.

Saranno premiati due Alpini, uno in armi ed uno in congedo che nel corso del 2015 si siano distinti per avercompiuto un’azione degna di particolare attenzione, di valenza morale o di solidarietà umana. Sono gesti che meritano certamente la nostra considerazione ed il plauso incondizionato che fannoonore sia a chi li ha compiuti che alla nostra Associazione. Alpini veri che hanno saputo tradurre in pratica e nel modo migliore i nostri valori e l’insegnamento deinostri veci. Grazie quindi alla Sezione di Savona ed al suo Presidente Gian Mario Gervasoni, ed un saluto a tutti ipartecipanti. Con affetto.

Il Vostro Presidente

Sebastiano Favero

Il saluto del Presidente Nazionale A.N.A.

con vero piacere che rivolgo il mio più cordiale saluto alla Sezione savonese dell’Associazione NazionaleAlpini che quest’anno a Loano celebrala 42ª edizione del Premio Nazionale “L’Alpino dell’Anno 2015”.

Celebrare questa ricorrenza significa anche ripercorrere le numerose attività svolte finora dall’associazionesavonese che, con la sua lunga e apprezzata presenza, costituisce un sicuro punto di riferimento per tuttala Comunità. Questo momento è anche l’accasione per riflettere sui valori che da sempre gli Alpini hannodifeso ed è, allo stesso tempo, un invito a proseguire e sostenere tutte le attività intraprese nel campo dellasolidarieta. Agli Alpini va la nostra gratitudine, la stima e l’apprezzamento per i principi, i valori e le tradizioniche riaffermano nel loro agire quotidiano. Un ricordo commosso va a quanti, con il sacrificio della vita, hanno onorato il nostro tricolore, poichè,solo riaffermando il vero amore di Patria inteso come difesa della nostra identità e dei valori di una societàlibera e democratica, sempre nel rispetto della regole della convivenza, si contribuisce alla cresxcita e allasicurezza del Paese. Grazie di cuore. Giorgio Manari

Prefetto di Savona

ÈIl saluto del Prefetto della Provincia di Savona

42º Premio L’Alpino de ’Anno

aro Presidente Gervasoni, Amici della Sezione A.N.A. di Savona, a Voi il mio caloroso saluto e sinceroringraziamento poiché anche quest’anno, per il Vostro tramite, un Alpino sarà premiato per il suo lo-

devole comportamento. Oggigiorno, saper porre nel giusto risalto azioni ammirevoli compiute da Alpini in armi ed in congedo,affinché tutti ne traggano esempio, è un’opera meritoria alla quale va il mio plauso e che si aggiunge allavoro che già svolgono quotidianamente, con grande professionalità e con notevoli sacrifici, le donne e gliuomini delle Truppe Alpine sia in Italia che all’estero . Voglio salutare e ringraziare anche i cittadini e l’amministrazione comunale di Loano, che ospita questaedizione del Premio, nella certezza che accoglierà nel migliore dei modi tutti gli Alpini. Infine, mi complimento con coloro che quest’anno riceveranno l’ambìto premio, poiché sarà più chemeritato sotto ogni profilo, professionale e morale. Con tali sentimenti, saluto fraternamente tutti i convenuti al 42° Premio Nazionale “l’Alpino dell’Anno2015”.

Generale di Corpo d’ArmataFederico Bonato

CIl saluto del Comandante delle Truppe Alpine

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arissimi Alpini, è sempre con grande piacere ed emozione che rivolgo a tutti voi il mio saluto, unito aquello del Consiglio Direttivo della Sezione di Savona in occasione del “nostro” 42° Premio “l'Alpino del-

l'Anno 2015”. Quest'anno è stata scelta come sede delle manifestazioni la città di Loano e quindi il suoGruppo, sicuri che, come è stato per le passate edizioni, tutto si svolgerà per il meglio e... alpinamente. Abbiamo avuto un assaggio, per la verità molto positivo, delle possibilità e della ricerca dei migliori risultatiespressi dalla città e dal gruppo in occasione del 10° Raduno del 1° Raggruppamento nel 2007, evento chesconvolge anche le sezioni più organizzate, e che ha avuto un successo di cui ancora si parla con orgoglio. Da queste righe voglio ringraziare indistintamente tutti coloro che, alpini e non, hanno dato la loro di-sponibilità per la buona riuscita della manifestazione, dall'Amministrazione Comunale al gruppo alpini diLoano, dai vari enti ai Frati Cappuccini. Tutta la città si è mossa per accogliere, quanti sicuramente tanti, vor-ranno stringersi attorno ai premiati, uomini che qualcuno, sicuramente non esagerando, ha definito “eroi”. Un abbraccio all'alpina anche ai premiati degli anni passati che non vorranno mancare questa nuovaemozione. Viva gli Alpini e viva Loano!

G. Mario Gervasoni

CIl saluto del Presidente della Sezione di Savona

Loano 17-18-19 giugno42º Premio L’Alpino de ’Anno

ono trascorsi nove anni dall'indimenticabile Raduno del 1° Raggruppamento svoltosi nella nostra cittàma, nonostante il tempo trascorso, si continua a parlarne, ricordando le fasi più significative di quegli

otto giorni che ancor oggi ci elettrizzano. Noi Alpini del Gruppo di Loano siamo grati al Presidente e al Consiglio Direttivo della Sezione di Savona,perché la loro scelta ha risvegliato in noi, memori della passata esperienza, la voglia di ricreare una manife-stazione importante, degna delle trascorse edizioni del Premio. Stiamo individuando gli angoli importantidella nostra città, che per la loro ubicazione e storicità meravigliano i turisti, ma che, imbandierati e valorizzatiper l'occasione, sicuramente susciteranno ulteriore stupore e curiosità. Voglio comunque sin d'ora ufficialmente ringraziare calorosamente gli Alpini del Gruppo, che si sono im-mediatamente calati, ognuno nella propria mansione, per la realizzazione delle incombenze necessarie inevento del genere. Un particolare ringraziamento va all'Amministrazione comunale che, con amcizia e competenza, ci aiutacostantemente. Un caro saluto infine voglio rivolgerlo agli Alpini vicini e lontani che con le loro famiglie vorranno cono-scerci e abbracciarci nei giorni della manifestazione, qui nella nostra Loano... alpina. Viva gli Alpini! Viva Loano!

Romano Santini

SIl saluto del Capogruppo di Loano

l Comune di Loano torna ad ospitare un importante evento alpino, organizzato dalla Sezione di Savonain collaborazione con il nostro Gruppo. La Città nelle giornate del 17, 18 e 19 giugno abbraccerà lenumerose Penne Nere che parteciperanno alle numerose manifestazioni organizzate a corollario della

premiazione degli Alpini in Armi e in Congedo, designati per il 2015 Un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaboratato con passione ed impegno per un eventoche è simbolo di fratellanza, amicizia, solidarietà e senso del dovere, da sempre punti cardine del corpodegli Alpini. Loano è sempre orgogliosa di avere, tra i suoi figli, numerosi Alpini che hanno dato la vita per la Patriae altri che perpetuano e portano avanti il loro esempio. Viva l'Italia e viva gli Alpini!

Luigi Pignocca

IIl saluto del Sindaco di Loano

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e si scorrono i nomi dei premiati succedutisi negli anni, si trovano Alpininoti (tra i quali il Presidente nazionale Nando Caprioli) ed altri noti

solo nelle loro Sezioni di appartenenza: tutti hanno rappresentato più chedegnamente l’Associazione nazionale Alpini, i suoi valori, la sua riservatezzanel non sbandierare ai quattro venti quanto di bello e di positivo sapeva co-struire per i meno fortunati, la sua prontezza nell’accorrere in caso di cala-mità naturali, il suo supporto alle amministrazioni locali. Si premia pure, su segnalazione del Comando Truppe Alpine, l’Alpino inarmi che si è distinto, con atti eroici o con lodevole dedizione al servizio,

nelle missioni di pace all’estero o durante la ferma militare. Questo è lo spirito del Premio, istituito nel 1974 dal Presidente Siccardi,voluto e perpetuato negli anni dalla Sezione di Savona, dai suoi Presidentie da tutti gli Alpini. È un Premio molto sentito, si aspetta ogni anno la suaconsegna; da quando il Consiglio Direttivo ha deciso di consegnarlo un annoin città e due in provincia, i gruppi della Sezione fanno a gara per farseloassegnare, mettono in campo uomini e mezzi, perché i premiati trovino unambiente Alpino che li metta a loro agio e che faccia loro vivere delle gior-nate indimenticabili.

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MOTIVAZIONI

Premio Nazionale L’Alpino dell’Anno

ALPINO DELL’ANNO 2015 IN CONGEDOAlpino Giacomo ALCURI - Classe 1966 - Sez. A.N.A. CASALE M.TO - Gr. CASALE SUD

Motivazione: Dopo avere svolto il servizio militare nel 1984 nella Fanfara della Brigata Alpina Julia, ha sempre portato nella societàcivile i valori alpini e la forza attrattiva del cappello e della sua tromba. La partecipazione costante e attiva a gruppi bandistici e fanfareviene purtroppo interrotta nel 2011, quando un tragico incidente stradale strappa alla sua famiglia il figlio diciassettenne Simone. Conquesto macigno sul cuore Giacomo continua la vita di padre e di marito, pur avendo nel cuore un sogno: fare qualcosa di diverso, tra-sformare il lutto “in un valore aggiunto”. Venuto a conoscenza che si stanno raccogliendo fondi per la realizzazione di un reparto di uro-logia nell'ospedale di Tamale (Ghana), ospedale che offre cure specialistiche a circa quattro milioni di persone in un Paese estremamentepovero, abbraccia immediatamente l'iniziativa. D'accordo con la moglie parte immediatamente per il Ghana, mette a disposizione lasua capacità professionale, devolve i proventi del risarcimento assicurativo alla causa e continua ad accompagnare la campagna di rac-colta fondi. Presente alla posa della prima pietra con il suo cappello alpino portato con orgoglio, si impegna a portarlo all'inaugurazionedell'ospedale che si chiamerà “Central Hospital Simone Arcuri”. Chiaro esempio di “grande cuore alpino”, Giacomo rende immenso onoreall'Associazione di cui fa parte.

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ALPINO DELL’ANNO 2015 IN ARMI1º Mar. Lgt. Enrico LILLO - Classe 1961 - RECOM “TRIDENTINA”

Motivazione: Sottufficiale effettivo al RECOM “Tridentina” emergente per le limpidissime doti di fondo e le elevatissime qualità pro-fessionali. In particolare, il giorno 25 marzo 2015, libero dal servizio si trovava in un bar della città di Bolzano quando, avvertite le urladisperate di un'addetta all'esercizio commerciale provocate dall'aver visto un cliente sentirsi male per difficoltà respiratorie, intervenivacon encomiabile slancio e ferma determinazione nel soccorrere il malcapitato. Praticando la manovra di Hemlich, imparata anni addietrodurante un corso di addestramento, ovvero cercando di far deglutire il soggetto in preda a principio di soffocamento, riusciva a liberarele vie respiratorie del malcapitato e, di conseguenza, permettergli di riprendere a respirare salvandogli la vita. Per la generosità dimo-strata e l'eccezionale altruismo dimostrato, il 1° Maresciallo Luogotente LILLO ha contribuito a dare lustro ed elevare l'immagine delleTruppe Alpine e dell'Esercito Italiano nel tessuto sociale.

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ALPINO DELL’ANNO 2015 IN CONGEDO - Diploma d’OnoreAlpino Oreste PASTOR - Classe 1946 - Sez. A.N.A. IMPERIA - Gr. BUGGIO

Vicepresidente della Sezione A.N.A. di IMPERIA

Motivazione: La mattina del 13 agosto 2105 il medico chirurgo Roberto Mattei, praticante di ciclismo su strada, rimane vittima di ungrave incidente nel quale, cadendo dalla bicicletta, viene sbalzato oltre la ringhiera di un ponte. L'incidente avrebbe conseguenze fatalise la folta vegetazione non attuisse la caduta prima dell'impatto sulle pietre del torrente. Alcuni ciclisti di passaggio allertano il 118 ve-locemente accorso, ma le difficoltà e l'impervietà della zona rendono ardua l'organizzazione del recupero dell'infortunato. Trovatosi ca-sualmente sul posto l'Oreste si getta tra rovi e cespugli fornito solo di una vecchia roncola e, incurante del pericolo di precipitare luistesso, riesce ad aprire un varco che permetterà ai soccorritori di passare e raggiungere il ferito. Mentre all'infortunato vengono praticatele prime cure, Oreste gli si presenta davanti grondante di sudore e sanguinante e tenendogli una mano gli dice: “Tranquillo, adesso titiriamo fuori!” Azione di merito istintiva e disinteressata di un Alpino in congedo, ma sopratutto di un UOMO, degna di essere raccontata,perchè si unisce alla sua opera quotidiana di solidarietà nella raccolta di alimenti e vestiario per i bisognosi. Fiore all'occhiello per i paesidell'Imperiese e per l'Associazione Nazionale Alpini, chiaro esempio di altrismo e alpinità.

42º Premio L’Alpino de ’Anno

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Trofei assegnati dal 1974 al 2014

1974 alle armi Alp. Cesare Gazzaniga - 4° Reggimento Alpini

in congedo Alp. Pierino Cattini - Sez. A.N.A. Omegna

1975 alle ami Alp. Angelo Raimondo - Btg. “Tirano”

in congedo Alp. Nino Genesio Barello - Pres. Sez. A.N.A. Bolzano

1976 alle armi Art. mont. Giorgio Gariup del Gruppo “Udine”

in congedo l’Alpino in congedo che ha operato in Friuli

1977 alle armi Serg. Magg. Franco Buzzolan del Gruppo “Vicenza”

in congedo Alp. Dott. Leonardo Caprioli - Pres. Sez. A.N.A. di Bergamo

1978 alle armi Art. mont. Mario Terrasan del Gruppo “Belluno”

in congedo Alp. Sergio Zecchinelli - Sez. A.N.A. Verona

1979 alle armi Serg. Magg. Giuseppe Magrin della 7a Cp. Trasm.

in congedo Alp. Ermanno Cantarutti - Sez. A.N.A. Udine

1980 alle armi Alp. Maurizio Adami del Btg. T. “Gardena”

“ “ Alp. Rosario Sandri dell’Autogruppo “Claudia”

in congedo Alp. Giovanni Grigoletto - Sez. A.N.A. Vicenza (alla memoria)

1981 alle armi Alp. Paolo Leporati del Btg. Alp. “Cividale”

“ “ Alp. Ottorino Petrini del Btg. Alp. “Cividale”

in congedo Alp. Domenico Zanni - Sez. A.N.A. Reggio Emilia (alla memoria)

1982 alle armi S. Ten. (alp.) Carlo Piazza del Btg. “Morbegno”

in congedo Alp. Armando Chini - Sez. A.NA. Trento

1983 alle armi C.le Roberto Villani del Btg. Alp. “Feltre”

1984 alle armi Alp. Michele Ventricelli del Btg. “Saluzzo”

Scuola Militare Alpina - Aosta

in congedo Alp. Paolo Da Tos - Sezione di Belluno - Gruppo di Alleghe

1985 alle armi Serg. Magg. Fabio Graziosi - Comp. Genio Pionieri “Tridentina”

1986 alle armi C.le Attilio Sommavilla - Btg. Alp. “Bassano”

Alp. Alfred Wurzer - Btg. Alp. “Bassano”

1987 alle armi Alp. Andreas Gruber - Btg. Log. “Orobica”

1988 alle armi S.Ten. med. Vittorio Rasi del Btg. log. “Orobica”

in congedo Alp. Gianfranco Rota - Sez. A.N.A. Bergamo

1989 alle armi C.le Stefano Tarasco del Btg. Alp. “Saluzzo”

1990 alle armi Alp. Luigi Stefanini del Btg. Alp. “Trento”

1991 alle armi S. Ten. Cesare Chiarena del Btg. Alpini “Mondovì”

1992 alle armi Serg. Magg. Roberto Bellotti del Btg. Alpini “Iseo”

1993 alle armi Alp. Mattia Grossi - Sanità “Taurinense”

in congedo Alp. Dario Pelassa - Sez. A.N.A. di Cuneo

1994 alle armi S.Ten. Antonio Scarano - 8° Regg. Alp. “Julia”

in congedo Alp. Antonio Sangalli - Sez. A.N.A. Lecco

1995 alle armi M.llo Sergio Mattiello del 4° Raggr. AVES “Altair”

“ “ M.llo Giuseppe Maturi id.

“ “ Serg. Paolo Sfrecola id.

in congedo Alp. Domenico Giupponi - Sez. A.N.A. Bergamo

1996 alle armi S.Ten. Marco Fiorenza - 3° Rgt. Alpini

in congedo Alp. Dott. Edoardo Chiella - Sez. A.N.A. Trieste

1997 alle armi Ten. Gianmarco Di Leo - 3° Rgt. Alpini

in congedo Alp. Germano Fiorirna - Sez. A.N.A. Bergamo

Loano 17-18-19 giugno42º Premio L’Alpino de ’Anno

Premio Nazionale l’Alpino dell’Anno

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1998 alle armi Alp. Daniele Ragazzi - Rep. Comando IV C.d.A.

in congedo Alp. Armando Fagiolini - Sez. A.N.A. Saluzzo

1999 alle armi C.le Luciano Arcuri - Btg. Logistico “Taurinense”

“ “ C.le Francesco Pace id.

in congedo Alp. Francesco Rocca - Sez. A.N.A. Mondovì

2000 alle armi S.Ten. Giuseppe Scarpino - 1° Rgt. Art. Mont.

in congedo Alp. Piero Merelli - Sez. A.N.A. Bergamo

2001 alle armi C.le Magg. Michele Endrighetti - Btg. Monte Cervino - Bolzano.

in congedo Alpino in congedo Volontario nella Protezione Civile dell’A.N.A. - Milano

diploma di merito Alpino Lino Lorenzon - Sezione di V.Veneto - Gruppo di Follina

2002 alle armi C.le Magg VFB. Rispoli Pasquale - Comando Truppe Alpine di Bolzano

in congedo Alp. Lucio Piccardi - Sezione di Bergamo - Gruppo di Dalmine

diploma di merito Alp. Aldo Brizio - Sezione di Cuneo - Gruppo di Fossano

2003 alle armi C.le Magg. VFP. Ferdinando Giannini - 14 Rgt. Alpini Venzone (UD)

in congedo Alp. Antonio Valsecchi - Sezione di Lecco - Gruppo di Rancio Laorca

diploma di merito Alp. Stefano Traverso - Sezione di Salò - Gruppo di Montesuello

diploma di merito Alp. Giorgio Bobba - Sezione di Vercelli - Gruppo di San Germano

2004 alle armi C.le Magg. V.S.B. Euclide Altavilla - 32° Rgt. Genio Guastatori - Torino

in congedo Alp. Franco Pini - Sezione di Bergamo - Gruppo di Valtesse-Valverde

diploma di merito Alp. Walter Pellegrini - Sezione di Pordenone - Gruppo di Castions

diploma di merito Alp. Marco Bavestrello - Sezione di Genova - Gruppo di S. Margherita Lig.

2005 alle armi C.le VFB Martino De Luca - 2° Rgt. Genio Guastatori - Trento

in congedo Alp. Mario Fantini - Sez. Abruzzi - Gruppo di Torricella Peligna (CH)

diploma di merito Alp. Giuseppe Franzoni - Sez. di Brescia - Gruppo di Ospitaletto

2006 alle armi C.le VFB Enzo Formisano - 6° Rgt. Brunico

in congedo Alp. Rino Berlendis - Sezione di Bergamo - Gruppo di Zogno

diploma di merito Alp. Domenico Cartisano (alla memoria) - Sez. di Imperia - Gr. di Bordighera

2007 alle armi C.le Magg. Sc. Christian Borzani - 5° Rgt. Alp. - Vipiteno

in congedo Alp. Emilio Grivon - Sez. Valdostana - Gruppo Chambave

diploma di merito Alp. Daniele De Michiel - Sez. Cadore - Gruppo di Lorenzago

2008 alle armi C.le Magg. VSP. Cristina Zodda - 9° Rgt. Alpini l’Aquila

in congedo Alp. Mario Cena - Sez. Torino - Gruppo di Pecetto

diploma di merito Alp. Pier Luigi Bertola - Sez. Asti - Gruppo di Moasca

2009 alle armi C.le Magg. Simone Di Mattia -Centro Addestr.to Alpino -Aosta

in congedo Alp. Paolo Artico - Sez. Treviso - Gruppo di Salgareda

ric. speciale Alpini in congedo per iniziative terremoto Abruzzo

2010 alle armi C.le Magg. Sc. Domenico Cerrato - 5° Rgt. Alpini Vipiteno

in congedo Alp. Francesco Canali - Sez. Parma - Gruppo di Palanzano

dipl. di merito alle armi C.le Magg. Rita Denaro - 5° Rgt. Alpini Vipiteno

C.le Andrea Longobardi - 5° Rgt. Alpini Vipiteno

dipl. di merito in congedo Alp. Mario Colcera - Sez. Venezia - Gruppo di Mestre

Alp. Giovanni Bacchiocchi - Sez. Brescia - Gruppo di Gottolengo

2011 alle armi Serg. Magg. Mirko Maddaleno - 2° Rgt. Alpini Cuneo

in congedo Alp. Mauro Tieppo - Sez. di Feltre - Gruppo di Lentiai

diploma di merito Alp. Adriano Frignati - Sezione di Varese - Gruppo di Gemonio

2012 alle armi Mar. Ord. Luca Antonacci - 2° Rgt. Alpini Cuneo

in congedo Alp. Giuseppe Zonca - Sez. Bergamo - Gruppo di Calusco d’Adda

menzione di merito Art. Alp. Walter Bevilacqua - Sezione Domodossola - Gruppo di Varzo

2013 alle armi C.le Magg. Capo Stefano Lomonaco - 32° Rgt. Genio Guastatori - Torino

in congedo Alp. Graziano Tonon - Sez. Treviso - Gruppo di Piavon

diplomi di merito Alp. Giacomo Folcio - Sezione Milano - Gruppo di Giussano

Alpini Bruno Picco, Gerri Patriarca, Iglif Scussolin, Paolo Zingaro

Sezione Gemona - Gruppo di Bordano

2014 alle armi Serg. Giorgio Marrocco – Rgt. Logistico Julia - Merano

in congedo Alp. Luciano Pierotti - Sezione Modena – Gruppo Fiorano Mod.se

42º Premio L’Alpino de ’Anno

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P

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Concerti

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18 Loano 17-18-19 giugno42º Premio L’Alpino de ’Anno

oano si trova alla foce del torrente Nimbalto ed è conosciuta comelocalità balneare e turistica. Si raggiunge con l’autostrada Genova-Ventimiglia (casello di Pietra Ligure), dall’Aeroporto di Villanova

d’Albenga, con la linea ferroviaria (stazione in piazzale Marconi) e diverselinee di pullman. L’ottimo clima temperato e asciutto è assicurato dalla posizione nelgolfo, al riparo dai venti di tramontana. L’abitato si sviluppa lungo la fasciacostiera: alle spalle si stagliano i monti S.Pietrino, S.Pietro, Ravinet,Ciazze Lunghe, Monte Carmo; a monte sorgono giardini, ville e monu-menti e i quartieri più moderni. In collina si arrocca la Frazione di Verzi. Il porto turistico ha ereditato la tradizione marinara, quando ancorale grandi navi a vela solcavano le onde del Mediterraneo e degli Oceani:quattro pontili e fondali da 2 a 4 metri per accogliere oltre 600 imbarca-zioni con servizi acqua, telefono, carburante, manutenzione, luce e tv.Una struttura che costituisce un forte impulso per lo sviluppo della cit-tadina, tuttora oggetto di diversi progetti di consolidamento ed espan-sione. Magnifica la spiaggia che si distende a levante del molo foraneo,lunga oltre due chilometri è di natura sabbiosa mista a ghiaietta. Una barriera artificiale protegge flora e fauna marina: lo specchio dimare è tra i più suggestivi della Riviera con acque pulite e chiare nellequali sono comuni triglie, saraghi, orate, polipi, ca-lamari, gronghi, straccini e molte altre specie, anchedi passaggio (è facile una gita all’Isola Gallinara). Inautunno, al largo, capita di avvistare i simpatici del-fini. A terra si percorre la splendida passeggiata dellaMadonna di Loreto fiancheggiata dalle palme.Prende il nome dall’omonima chiesetta al di sottodel livello stradale. Il centro storico è ricco di storia e di edifici im-ponenti, spesso decorati da affreschi e fregi con bot-teghe dove si possono trovare prodotti tipici emanufatti artigianali. E non mancano i piccoli parti-colari da scoprire che rendono il percorso interessante e curioso (inpiazza Massena, ad esempio, c’è una piccola fontanella). Verso Ponente,Ponte Romano (via Pontassi), la Parrocchia di S.Pio X (via Bergamo); nellazona centrale verso monte la Parrocchia di Santa Maria Immacolata deipadri Cappuccini (via Gazzi); sul Nimbalto la Loggetta del XVI secolo(viale Libia), in centro Palazzo Richeri e il suo portico (piazza Rocca).Loano è gemellata con la cittadina francese di Francheville (Lione).

STORIA DI LOANO La fondazione di Loano risale all’epoca romana (da vedere il mosaico inComune), qualcuno vi attribusce la presenza della località di Pollupice."Lodanum super podium" (Poggio di S.Damiano) era l’originario nome.Carlo Magno l’affidò ai Benedettini (775-1000), divenne feudo del Mo-nastero di S.Pietro in Varatella. Subì le incursioni dei pirati. Il Vescovo diAlbenga la pose sotto il proprio dominio (XII secolo). Fu acquistata da Oberto Doria (1263). Si alternarono fasi di espan-sione in collina per fuggire dai predoni e sulla costa destinanta a svilup-parsi in seguito (1309). Nel 1342 sotto Genova, passò alla famiglia Doria(1477) e ai Fieschi (1505). Dopo la congiura (1547), il governatore di Mi-

lano la restituì ai Doria. I Genovesi, soprattutto con Gia-nandrea I, costruirono palazzi, fontane, mura e

fortificazioni, favorirono il commercio el’industria. Nacquero una zecca e una ti-

pografia. Loano andò poi a Carlo Ema-

nuele di Savoia (1737). Tra il 23 e 24novembre del 1795, fu teatro dellabattaglia tra le truppe francesi del-l’esercito repubblicano e gli austro-

piemontesi, come ricorda l’Arco deltrionfo a Parigi, e seguì le sorti napo-

leoniche sino al 1813. Venne riportatanella Repubblica ligure e al Piemonte; nel

1870 fu sede della stazione ferroviaria sulla linea della Riviera.

MONUMENTI DI LOANOLa parrocchiale di San Giovanni Battista fu costruita da Andrea Doria

(1633-1638) e si affaccia in piazza Italia, dominata dal verde e bianco.La pianta è decagonale sormontata da una cupola a spicchi (50 metri)antisismica. In cima la statua del Patrono. All’interno vanno ammiratenumerose tele del ‘600. Nella prima cappella di destra: "Santa Barbara"di L.Borzone (1642), "S.Sebastiano" di Orazio De Ferrari (1639), "Croci-

fissione" del Borzone. Dietro l’altar maggiore "Nascitadel Battista" dell’Ansaldo (1625); nella Cappella di si-nistra: "Madonna, S.Antonio Abate e Paolo Eremita"del De Ferrari, "Decollazione di S.Giovanni Battista"di Giovanni Domenico Cappellini. Poi "Caduta diSaulo" di Domenico Fiasella detto il "Sarzana" (1589-1669), "Madonna, S.Pietro e S.Giovanni Evangelista"del De Ferrari (1638), "Bacio di Giuda" di ignoto (XVIIsecolo), "S.Francesco Saverio battezza gli Indiani" delBadaracco. Qualche passo e si arriva all’Oratorio di N.S. del S. Ro-sario o delle Cappe Turchine (1661) che custodisce al-

cuni preziosi Crocifissi processionali (Cristo nero), una scultura ligneadell’artista Olivari dedicato alla "Visitazione della Vergine" e organo.Verso il mare (via Boragine), sorge invece l’Oratorio delle Cappe Bianche(sui resti della Chiesa delle Benedettine di S.Giovanni). Fu restaurato nel1769 e anch’esso conservaCrocifissi sontuosi, arricchitida preziose decorazioni.La Chiesa e il Convento diS.Agostino (via Pasubio) ri-salgono al XVI secolo. Fu-rono fondati da GiovanniAndrea Doria e Zenobia deimarchesi Del Carretto. Tre le navate distinte da colonne in pietra di Fi-nale. Spiccano il "Presepio" e "Assunzione" di Benedetto Brandimarte(1590, abside), "Martirio di S.Andrea" di G.B.Paggi (1544-1627), "Batte-simo di Gesù" del Semino (1590) e alcune statue di M.Sparzo (intorno alXVII secolo). Accanto il Chiostro. Sul Monte Carmelo sorge un magnifico Santua-rio edificato tra il 1603 e il 1608 dall’architetto Rembado e affidato aiCarmelitani. Il disegno era stato definito dal Ponzello per Andrea DoriaII e la moglie Giovanna Colonna. La pianta è a croce latina con cupolaottagonale, cinque altari corinzi con gli stemmi delle nobili famiglie. Con-serva "S.Giovanni Battista" e "S.Andrea" di Domenico Crespi (1560-1636), "S.Carlo" di Francesco Vanni (1563-1619), "S.Francescostigmatizzato" del Paggi, "Crocifisso" di G.B.Lomi. Sotto il presbiterio le"Tombe dei Doria", sepolti fino al 1793. Nei pressi il Convento e il Chio-stro in pietra di Verezzi, una Torre e un’incantevole vista sul mare. Ante-riore al XIII secolo, sorge verso la circonvallazione il Borgo medievaledominato dall’imponente Castello dei Vescovi di Albenga (1289), poi deiDoria (ampliato nel 1602 da Giovanni Andrea I), fino al 1670 fu sededella Zecca. Circondato dalla vegetazione e dotato di una loggia sul mare,è accessibile solo attraverso un ponte levatoio. All’interno pitture genovesi del XVII secolo. Per superare il Torrente

Loano, la perla del Ponente LigureL

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Nimbalto, si può percorrere il Ponte di S.Sebastiano costruito in pietra(XVII secolo) su resti romani. Da qui si raggiunge via Libia e la Loggia cin-quecentesca a nord delle mura loanesi. Svoltando in via Isnardi, si arrivain piazza Italia che offre, tra le palme, il cinquecentesco Palazzo Comu-nale (già dei Doria) attribuibile al Ponzello con portale in pietra nera (XVIsecolo), loggette, affreschi e una Torre pentagonale merlata (1608, ospita

una sala congressi): tra le duecostruzioni, la Fontana Gio-vanna (1609, un tempo sullavia per il Borgo) di G.B.Can-tone per Giovanna Colonna. Il Palazzo Comunale è carat-terizzato da balconi e loggesulle facciate principali e i

lati, da ambienti interni vasti e scaloni. Al primo piano è sistemato grandemosaico romano ritrovato nel 1912 nei "carruggetti orbi", a una cinquan-tina di metri dal mare, e recuperato nel 1937. Il mosaico è in bianco e nero con motivi a grandi rosoni a quattro fo-glie ovali e descritti da una treccia che si dipana in linee ondeggianti sututto il pavimento, attribuibili per lo più al II secolo. Spiccano decorazionigeometriche, oggetti, vegetali, animali (come negli ovali) che, per la sem-plicità, si discostano dalla tradizione ellenistica. Foglie di vite o platanoin ramoscelli, edera, melograno e forse acanto. Non mancano raffigura-zioni di vasi (a reticolato tipici del III secolo) con anfore ebrocche, coppe dall’alto piede e una specie di dardo sim-bolico. C’è poi il delfino (solo e con il tridente) insieme adancora e timone. Infine vanno osservati i numerosi motivi"guerreschi": dal trofeo con armi delle amazzoni (tiposcure su aste incrociate e scudo decorato da croce unci-nata o da cerchietti bianchi) allo scudo romboidale confrecce, dai simboli marinari (con insegna presso navi e le-gioni romane) al fulmine di Giove alle peltae stilizzate. Neiquadrati tra i rosoni si alternano un cerchio e un quadrato(spiccano sette esagoni con croci S.Andrea). Più avanti verso il mare, piazza Palestro con il Palazzodel Comandante (1606) di Arnolfini, segretario di Andrea Doria II. Sededel Commissario del Principe e del Tribunale, conserva notevoli affreschi.Giunti in via Doria, prendendo e percorrendo via Cavour si incontrala Porta dell’Orologio o di Passorino (1774) dedicata a Vittorio AmedeoIII, con l’antica Campana del soccorso. Oltre la casa dove nacque RosaRaimondi (1776), madre di Giuseppe Garibaldi.

ESCURSIONI NEL VERDE E SPORT A LOANO E DINTORNI Fuori da Loano, tra gli ulivi liguri, sorge il Santuario dei Ss Cosma e Da-miano dal bel piazzale semicircolare, contornato da cipressi secolari. Visi arriva facilmente superando Monte Carmelo a sinistra e la chiesa delleRolandette, percorrendo via S.Damiano. La struttura è una ricostruzionedel ‘600 su un precedente edificio a navata unica. Scendendo si incontrail sentiero per Bric dei Cinque alberi (castelliere preromano). Loano vennefondata lungo il tracciato della Julia Augusta che da Vado Ligure arrivavafino alla Francia. Sono quindi moltissime le testimonianze di quel periodoe i sentieri che gravitano nell’area dell’entroterra. Va citato il viale deglieucaliptus da cui parte la collina. Proseguendo lungo la Valle del Nim-balto si incontra la Frazione di Verzi (segnavia due quadrati rossi) formatada otto borgate (Case, Borgarino, Isola inferiore e superiore, Molini,Quarzi, Castagnabanca). Merita una visita la Parrocchia intitolata a Nostra Signora delle Gra-zie e alla Natività di Maria. L’edificio religioso risale al 1471 e nel tempoha subito diversi interventi che ne hanno modificato gradualmentel’aspetto. Oggi ne rimane la versione secondo lo stile architettonico ba-rocco. Da vedere la statua della Madonna. Da qui per la Chiesa di S.Mar-tino. Passando per le Cascine Corma (vasca in cemento per irrigazione)e Provvidenza (accanto al Rio), si arriva al parcheggio e alla teleferica peril rifugio di Pian delle Bosse. Un sentiero ed emerge la struttura gestitadal Cai di Loano (48 posti letto, ristoro). Il percorso fa parte del Sentiero delle Terre Alte. Si possono raggiun-gere le palestre di roccia (Rocca dell’Aia, torrione di quarzite, e Scogliodel Butto) o la vetta del Monte Carmo (per il Bric Pratello e il Giogo di

Giustenice oppure il sentiero di cresta). I duepercorsi si intrecciano: passando da Roccadell’Aia, Costa Sellette (rifugio privato"Amici del Monte Carmo"), Monte Carmo.Oppure, sempre partendo da Loano, apiedi o in bicicletta si accede al Santuariodi Santa Libera e a Verzi (circa due ore). Lecolline sono coperte da una ricca vegeta-zione sulla quale dominano le coltivazionid’ulivo. Numerosissime le specie d’uccelli: frin-guelli, cardellini, storni, merli, gazze, beccacce. Senza dimenticare il gab-biano ligure che sorveglia la costa (potrebbe essere allestito un museonaturalistico a Palazzo Doria). Da Loano è possibile raggiungere le Grottedi Toirano (circa 70), conosciute sin dal 1519. La Grotta della Basura (strega in dialetto) conserva impronte del-l’Uomo di Neanderthal, inoltre sono frequenti fenomeni calcarei (comestalattiti e stalagmiti) e cavità scavate nella roccia (come "Sala Morelli","Corridoio delle Torce", "Laghetto", "Cattedrale" e "Cimitero degli orsi").A TOIRANO si può visitare il Museo etnografico della Val Varatella (orario10,00-13,00/15,00-18,00), sistemato nelle scuderie di Palazzo Del Car-retto. Il Museo offre circa mille pezzi legati alla coltivazione dell’olivo(aratri, attrezzi per la potatura, frantoi), per ripercorrere le storie e la vitadei campi dal XVII al XX secolo. Nove le sezioni: dalla fienatura (falci, ra-

strelli) ai laboratori del fabbro e del falegname, dalla viadomestica (ricostruzione cucina e camera da letto del‘800) al costume (uno femminile per la festa e una cappadella Confraternita dei Discliplinati di Toirano).Sopra TOVO S. GIACOMO, si può fare un salto al Museodell’orologio monumentale "G.B.Bergallo" con esemplariche partono dal XVIII secolo oppure a Boissano, la cuifondazione leggedaria fu attribuita nel Medioevo a S.Pie-tro di ritorno da Antiochia. Vi rimane la Cappella di S.Pie-tro di Varatella, appartenuta ai Banedettini, poi aiCertosini (1316).

SPORT E ARIA APERTA A LOANOCittadina di mare, Loano offre la possibilità di svolgere attività all’ariaaperta di ogni genere. I bambini troveranno divertente impegnarsi neigiochi installati nei giardini di Parco Grossi (via Manzoni) e Rocca (viadelle Caselle) oppure scorrazzare sul lungomare punteggiato di panchineper il meritato riposo. La spiaggia si anima di sportivi che si dedicano aimmersioni, windsurf, vela e nuoto (possibilità di corsi) e che si riunisconoper giocare a beach volley.Gli appassionati di forma fisica possono con-centrarsi piacevolmente sullo spinning o l’aerobica in riva al mare. A "terra", Loano presenta diversi impianti sportivi, primo fra tutti ilcomplesso del Palazzetto dello Sport con campo da basket (PallacanestroLoano in C femminile) e pallavolo (Loano Toirano in C femminile), piscinacoperta e olimpionica scoperta. Si aggiungano campi da tennis, dabocce, da calcio (Stadio comunale "G.Ellena" con la Loanese S.Francescoin Eccellenza), due percorsi minigolf, pista di pattinaggio.

GASTRONOMIA E TRADIZIONI DI LOANOLoano offre moltissime "specialità del luogo", tipiche della cucina ligure:sughi e zuppe di pesce, bianchetti fatti all’olio-limone-pepe o nelle frit-telle, gamberi, "muscoli", orate e mille altre specie di pesce, fritture miste,minestrone di fettuccine oppure lasagne al pesto (aglio, basilico, pinoli eolio d’oliva). E poi ancora i pansotti all’erbette e ricotta, la torta di carciofie di zucca, la torta pasqualina (impasto con boragini, erbette, uovo "duro",cipolla coperto da una sfoglia dorata), le verdure ripiene, lumache inzemin. A tavola è d’obbligo gustare i sapori dei vinidella zona: vermentino, passito, malvasia. Nonpossono mancare i dolci: le golose "biscette"(bastoncini con farina, nocciole, zucchero), i"baci" al cioccolato, il "pane del pescatore" oi "sorrisi di Loano" (trionfo di nocciole e cioc-colato). La seconda domenica di luglio sitiene poi la sagra gastronomica del "Crostolo",prelibato dolce tipico.

42º Premio L’Alpino de ’Anno

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20 Loano 17-18-19 giugno42º Premio L’Alpino de ’Anno

l Gruppo Alpini di Loano nasce il 14 novembre 1929 come si puònotare dal gagliardetto originale, che porta in calce l’anno della suanascita e che è normalmente esposto in sede. Attualmente è visi-

bile nell’edificio del Comune, presso la sala del mosaico, ora ospitantela mostra alpina “100 anni dalla Grande Guerra”! Primo Capogruppo fu eletto l’alpino Samuele Burastero, che diri-geva una cinquantina di Alpini nominati amichevolmente “Vecchi Scar-poni”! Dopo il periodo bellico, il 10 novembre 1958 venne ricostituitoil Gruppo con a capo l’alpino cav. Pietro Moreno. Sotto la sua guida, nel1962 venne celebrato in Loano il 2° Raduno dei Battaglioni Liguri, unmomento di chiara e manifesta unione e solidarietà di corpi alpini. Nel 1967 venne inaugurato in Loano il primo monumento al Corpodegli Alpini, una torre piramidale tronca, sormontata da una grandeaquila sita in Via dei Gazzi.Nell’anno 1978 successe come Capogruppo l’Alpino Renato Gariano. In quel periodo il Gruppo Alpini di Loano lasciò gli abituali ed ospitaliluoghi di raduno per una sede più consona ma sempre provvisoria; ilnuovo ed ampio locale era sito all’ interno del con-vento di Monte Carmelo. In data 23.10.82 l’alpino Giovanni Martelli èil nuovo capogruppo. Sotto la sua guida viene di-segnato, realizzato ed eretto il Monumento mar-moreo rappresentane un bassorilievo di unAlpino in armi, che è tuttora visibile nel parcopubblico Rocca. Nel periodo 1989 è eletto capogruppo l’ al-pino Aldo Lombardi al quale seguirà per cinqueanni l’alpino Vincenzo Lanaro che nel 1996 cedeil ruolo all’alpino Renato Facchinetti. Sotto la gestione di quest’ultimo, nell’anno 1999 viene realizzatoun Raduno Intersezionale in occasione del 70° anniversario della fon-dazione del Gruppo. Dopo alcuni mesi di lavoro compiuto dagli “Scarponi Alpini Loa-nesi”, il 4 novembre 2005 viene inaugurata l’attuale sede del Gruppo

Alpini di Loano, sempre aperta ad amici e ospiti il martedi e venerdisera. Nel 2007 assume il ruolo di capogruppo l’alpino Alberto Scaletti

e in questo periodo viene celebrato il 10° Raduno del 1° Raggruppa-mento: giornate memorabili per Loano, che futotalmente invasa da una moltitudine di Pennenere, specie il giorno della sfilata di 20.000 Al-pini giunti da ogni parte d'Italia.

Nell’anno seguente, il 2008, il ruolo di capo-gruppo passa all’Alpino Ferdinando Torterolo.

Dal 2009 ad oggi il ruolo di capogruppo è as-sunto dall’alpino Romano Santini.

Pregi e motivo di vanto di tutti questi “vecchiscarponi” la loro continuità nel mantenere altala tradizione alpina con i suoi valori, la memoria,l'amicizia e la solidarietà.

Prova di quanto sopra è l'ottimo rapporto con le istituzioni e la po-polazione, oltre che con le altre associazioni locali. Ottima è la consi-derazione dell'Associazione verso questi “Alpini della riviera diponente”, “di mare” come li chiama qualcuno, per la loro laboriosità ela perenne presenza alle numerose manifestazioni alpine.

Il Gruppo Alpini di LoanoI

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2142º Premio L’Alpino de ’Anno

• ALASSIO• ALBENGA• ALBISOLE• ALTA VAL LERRONE• ALTARE• BALESTRINO• BARDINETO• BORGHETTO S.S.• BORGIO VEREZZI• BORMIDA• CAIRO MONTENOTTE• CALIZZANO• CARCARE• CASTELBIANCO• CELLE LIGURE• CENGIO• CERIALE• CISANO SUL NEVA• COSSERIA• DEGO• FINALE LIGURE• LOANO• MALLARE• MILLESIMO• NOLI• ORCO FEGLINO• OSIGLIA• PALLARE• PIETRA LIGURE• PLODIO• PONTINVREA• ROCCAVIGNALE• SASSELLO• SAVONA• SPOTORNO• TOIRANO• URBE• VADO QUILIANO• VAL LETIMBRO• VAL MERULA• VARAZZE• VENDONE• VILLANOVA D’ALBENGA

Gruppi Sezione ANA di SavonaL’ANA Associazione Nazionale Alpini riunisce tutti gli appartenenti al Corpo degli Al-

pini, è divisa in Sezioni e le Sezioni in Gruppi, non solo in Italia ma in tutto il mondo.Il simbolo di ogni associazione combattentistica è il Labaro e sul nostro sono appun-tate 216 Medaglie d’Oro.

Il simbolo della Sezione è il Ves-sillo mentre il simbolo delGruppo è il Gagliardetto.Il Vessillo, sorretto da un alfiere,è accompagnato dal Presidente,nel nostro caso GM. Gervasoni, oda un Consigliere sezionale;segue la Fanfara sezionale e pre-cede il folto numero dei Gagliar-detti sezionali.Il nostro Vessillo si fregia di ottodecorazioni, di cui quattro con-ferite all’A.N.A. per meriti civilee quattro d’oro, con Nastro Az-zurro al Valor Militare a quattroAlpini savonesi, che per i loromeriti, nel corso delle guerre acui l’Italia ha partecipato, hannomeritato di essere decorati, per-

ché ogni atto di dignità e di valore, quando oltrepassa il sacro limite del dovere, di-venta patrimonio morale di tutti gli Italiani. Riportiamo di seguito i loro nomi.

Il Nostro Vessillo

Alpino Aldo TURINETTOalla memoria

Sottotenente AlpiniClasse 1919

QUOTA 852 (BALCANIA), 5 maggio 1942

Artigliere Alpino Riccardo DE CAROLIalla memoria

Capitano Artiglieria da Montagna Classe 1878

Mergheb LIBIA, 27 febbraio 1912

Alpino Benvenuto RATTOalla memoria

Tenente Alpini Classe 1915

MONTE GOLICO - QUOTA 1615 (FRONTE GRECO ALBANESE), 7 marzo 1941

Alpino Mario CESARITenente AlpiniClasse 1915

FRONTE RUSSO, gennaio 1943

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22 Loano 17-18-19 giugno42º Premio L’Alpino de ’Anno

l legame tra gli Alpini e la Montagna è sostan-ziale, forte e radicato come le pendici deimonti, scenario di tante imprese, av-

venture, battaglie e canzoni che appar-tengono al nostro mondo. E anche qui in Liguria, in questa

striscia di terra stretta tra mare emontagna, non facciamo ecce-zioni. Figurarsi a Loano dove pos-

siamo onorarci della presenzadi una “signora” montagnacome il Monte Carmo che, coni suoi 1.389 metri sul livello delmare, è una delle vette più altedelle Alpi Liguri, capace, nellegiornate di cielo terso, di rega-lare ai suoi escursionisti unavista maestosa e spettacolare dalMonviso alla Corsica. Possonoquindi gli Alpini di Loano e dei centrivicini non amare questa montagna? Il legame tra gli Alpini di Loano e il

Monte Carmo si andrà poi a rafforzarenell’arco di quest’anno grazie alla collabora-zione con la neo costituita associazione “Amici delCarmo” (www.amicidelcarmo.it, presenti anche su Face-book, cercateli!). Un’associazione che si propone di riprendere gli ideali di fra-

tellanza, aiuto reciproco e rispetto dell’ambienteche spinsero nel 1966 un gruppo di amici a

costruire la baita posta ai piedi dellavetta del Carmo.

Con simili valori la sintonia con noiAlpini naturalmente è stata imme-

diata! Anche perché il nostroGruppo ha una parte attiva nellastoria recente del Monte Carmo.

Infatti tra le forti e valorosebraccia che nel 1965 hannotrasportato l’attuale croceposta sulla cima c’erano quelledi diversi Alpini di Loano.

Vogliamo ricordare Moreno(l’allora Capogruppo), Arecco,

Bolla, Burlando, Garolla, Gimel-lipadre e figlio (uno Alpino e l’altro

Marinaio, testimonianza delladoppia natura di noi liguri) e Milesi.

L’associazione “Amici del Carmo”,anche con la nostra collaborazione, si

darà parecchio da fare quest’anno, ricor-diamo in particolare:

- 2 giugno 2016: “Festa del Fiore” e 66° anniver-sario della posa della prima croce;

- 6 settembre: 51° anniversario della posa dell’attuale croce;

- 14 settembre: Anniversario della Benedizione dell’attuale croce.

Il Monte Carmo

da Bardineto partenza ore 8.30 in auto per il Giogo di Giustenice. In vetta in 40/45 minuti(percorso bianco breve e facile).

da Pietra Ligure partenza ore 8.30 in auto per Giustenice S. Lorenzoe proseguendo per circa 8 Km. si raggiunge il Giogo di Giustenice, dal quale si arriva in vetta del M. Carmoin 40/45 minuti(percorso bianco breve e facile).

da Loano partenza ore 6,50 in auto per raggiungere la località Castagnabianca. Da lì a piedi per il Rifugio Pian delle Bosse e la vetta del M. Carmo(percorso rosso lungo e... faticoso).(per chi non è mai salito sul M.Carmo sarà l'occasione migliore per ammirareun incantevole angolo di Liguria)

da Toirano e Bardineto in auto sino al Giogo di Toirano. Partenza ore 8,00 e arrivo in vetta in circa un'ora e 45'(percorso verde medio).

M. CARMOm. 1389

Per raggiungere il M. Carmo:

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2342º Premio L’Alpino de ’Anno

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24 Loano 17-18-19 giugno42º Premio L’Alpino de ’Anno

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25Cori e Fanfa

Anche per il 2016 la fanfaraMonte Beigua ha gia iniziato la suaattività partecipando all'inaugura-zione della sede del Gruppo di Pie-tra Ligure Valmaremola a Tovo SanGiacomo il 3 aprile, quindi è statapresente al raduno degli Artiglieridel Gruppo Pinerolo in Varazze. Domenica 17 ad Arenzano èintervenuta al raduno del settorePonente della Sez di genova. Dopo l'Adunata nazionale adAsti, nel corso 2016 è nostra in-tenzione realizzare un concerto

per ricordare il nostro presidenteItalo Balbo, che come ogni anno il23 marzo ricordiamo andando nelpiccolo cimitero di Cerisola Gares-sio a rendergli omaggio. L'impegno da parte di tutti imusicanti è notevole ma nel ri-cordo di chi ci ha insegnato ad es-sere alla pari di un reparto militaresi riescono sempre a superare ledifficoltà che si incontrano. Un grazie di cuore a coloro checi aiutano e ci sostengono.

Canta da 25 anni e ora è ilnostro terzo Coro sezionaleIl coro "Sulle note del Lago" nascenel 1991 ad Osiglia per volontà dialcuni amici, uniti dalla comunepassione per il canto , sempre di-retto dal maestro Fulvio Porta. Il primo concerto ufficiale si ètenuto durante la S. Messa di Na-tale del 1991; da allora il coro hasempre continuato a esibirsi. Esegue un repertorio di cantipopolari della montagna, cantidella tradizione alpina - portati allanotorietà dai Cori S.A.T., MonteCauriol ed altresì composizionid'autore (Bepi De Marzi) - cre-dendo fermamente nel loro valoreculturale e musicale. Accompagnaanche le funzioni liturgiche con unrepertorio di musica sacra. Si esi-bisce prevalentemente in Liguria e

in Piemonte, ma non sono man-cate le occasioni per andare piùlontano: l’anno scorso, per esem-pio, ha cantato ai mercatini di Na-tale a Vipiteno. Oggi l'organico delcoro è costituito da 30 elementi(voci miste, maschili e femminili) enel corso degli ultimi tre anni il nu-mero dei coristi è aumentato con-siderevolmente in ognuna dellequattro sezioni vocali ed è motivo

di vanto dire che molti dei nuovicoristi sono ragazzi e ragazze; ciòha comportato adattamenti e mo-difiche, con un conseguente pe-riodo di prove mirate al riassettodelle sezioni, sia per i brani già co-nosciuti e consolidati che perquelli di nuova esecuzione. Quest’anno ricorre il venticin-quesimo anno di attività del coro,un bellissimo traguardo raggiunto!

E sempre quest’anno abbiamoavuto il grande onore di diventare ilterzo coro A.N.A. della Sezione diSavona. Il coro porta con sé la tra-dizione del canto popolare e alpinoe mira alla capacità di realizzareuna perfetta immagine di espres-sione collettiva: una sola voce fattadi molti e molte, un esempio dicoesione, preparazione e soprat-tutto una comunicazione collettivacapace di creare emozioni. Il nostro comune obiettivo èquello di fare del nostro meglio,crescere insieme e trasmettere achi ci ascolta, soprattutto alle gene-razioni più giovani, la nostra pas-sione e le nostre emozioni. Il coro, per le prove, si ritrovaogni giovedì alle 21 nell’oratorio diOsiglia, in piazza S. Francesco. Elena Porta

Il coro di Osiglia

La fanfara “Monte Beigua”

Nella foto, la fanfara Monte Beigua sul Monte Beigua al raduno dei Gruppi del Levante della nostra Sezione.

Il coro alpino “Alta Val Bormida”nasce nel 2009 dall’intuizione diVenanzio Ferri, all’epoca Capo-gruppo del Gruppo Alpini Carcare,con la finalità di mantenere vivi ediffondere i valori alpini. Dopo i primi tempi dedicati allaricerca dei coristi e del Maestro, laprima prova si è tenuta il 9 marzo2009 in Via Cornareto, nella sededel Gruppo di Carcare. Alla primaprova erano presenti quindicimembri, diretti dal maestro ElioGiordano. Il coro prende nomedalla Val Bormida, da sempre zonadi reclutamento alpino, ed è ilprimo Coro Alpino costituitosi inzona. Il primo concerto si è tenutonel piazzale antistante la sede al-

pina di Carcare il 21 giugno 2009,dopo pochi mesi di prove, alloscopo di presentare il coro alla cit-tadinanza carcarese e valbormi-dese. Per i coristi si tratta diun’esperienza unica, perché lamaggior parte di loro non ha maicantato in una corale. Grazie all’impegno costante ealla bravura del Maestro e grazieall’entusiasmo e alla passione infi-nita dei coristi, si sono ottenuti no-tevoli risultati. In pochi anni di attività, il coroconta ben 35 elementi e ha moltis-simi concerti all’attivo, tutti con fi-nalità benefiche. Il 22 gennaio2012, al Palazzo di Città di CairoMontenotte, con il Coro Alpino al

completo, si è tenuto un concertodedicato ai Reduci di Russia. L'obiettivo e la speranza delpresidente Venanzio Ferri sono dicontinuare a far crescere il Coro,migliorandolo sempre di più e con-tinuando a trasmettere emozioni ecelebrare gli Alpini. Il 6 settembre

2012 il coro ha cambiato maestroed è ora diretto da Federico Demar-chi, di grande esperienza e diplo-mato al Conservatorio. Le prove del coro alpino “AltaVal Bormida” si tengono tutti i gio-vedì sera nella sede del Gruppo, inVia Cornareto.

Il Coro Alta Val Bormida

Il coro Monte Greppino

Il Coro ANA Monte Greppino!

Della Sezione di Savona!

Cerca coristi!

Chi volesse partecipare e far parte del coro

può venirci a trovare ogni giovedì alle ore 21

nella nostra sede di Varazze, a Cantalupo (sopra la Società).!!

Per info:!

[email protected]

Gian Mario 347 7177064 Marco 340 7460097

CORO MONTE GREPPINO

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Il Coro ANA Monte Greppino!

Della Sezione di Savona!

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Chi volesse partecipare e far parte del coro

può venirci a trovare ogni giovedì alle ore 21

nella nostra sede di Varazze, a Cantalupo (sopra la Società).!!

Per info:!

[email protected]

Gian Mario 347 7177064 Marco 340 7460097

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Chi volesse partecipare e far parte del coro

può venirci a trovare ogni giovedì alle ore 21

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Gian Mario 347 7177064 Marco 340 7460097

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vare ogni giovedì alle ore 21 nella nostra sede di Varazze, aCantalupo (sopra la Società). Per info:

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26 Attività Sezionale

uesta prima parte del 2016è stata piena di attività perl’unita di Protezione Civile

sezionale a partire dalle allerte ni-vologiche e meteo che si sonosusseguite con presidio anchenotturno presso la sede di Pila-lunga, né sono mancati gli inter-venti per ricerca personescomparse. Per andare in ordine cronolo-gico, un nutrito numero di volon-tari ha partecipato alla com-memorazione della “notte di Va-luiki” a Calizzano, cerimonia sem-pre toccante. Siamo inoltre stati presenti adiverse manifestazioni come lacommemorazione dei piloti Ca-duti in località Madonna delMonte, alla Processione al San-tuario della Misericordia di Sa-vona ed abbiamo prestato ausilioalla Processione savonese del Ve-nerdi Santo. Siamo stati presenti anchealla corsa ciclistica Milano-San-remo e alla giornata del FAI a VillaZanelli. Insieme agli Alpini dei Gruppidi Savona e delle Albisole ab-biamo dato assistenza alla AlfMarathon di Savona. Ad Aprile un gruppo di Volon-

tarie il Presidente sezionale è vo-lato a Malta per continuare la col-laborazione con il localeseminario di Rabat. Come di con-sueto siamo stati accolti con ca-lore da don Carlo, che ci haaccompagnato nei momenti liberidi permanenza a Malta. E ancora siamo stati presentialla Expo di Savona dove ab-biamo rappresentato, insieme agliAlpini del Gruppo di Savona, laSezione e la Protezione Civile. Il 23 aprile l’Unità di Prot. Ci-

vile, già impegnata nell'allertameteo, è stata attivata dal Co-mune di Savona per contrastarelo spiaggiamento di idrocarburisul litorale savonese. Alle ore 14,30 è arrivata la ri-chiesta di intervento per contra-stare lo spiaggiamento di idro-carburi provenienti, presumibil-mente, dallo sversamento avve-nuto nel porto petroli di Genova. Radunati i volontari presso ilCentro Operativo, l'Unità si è re-cata sul litorale savonese interes-

sato dallo spiaggiamento degliidrocarburi. Indossate le tute ap-posite, guanti, mascherine e sti-vali, ha iniziato l’opera di bonifica,raccogliendo e insacchettandoquanto spiaggiato. Negli anni scorsi un volonta-rio, Felice Zanini, istruttore sub,nonché responsabile del NucleoSommozzatori sezionale, ha fre-quentato un corso organizzatodalle Capitanerie di Porto e daLegambiente sulla specifica te-matica degli spiaggiamenti; suc-cessivamente ha poi riversato,con un apposito corso le sue co-noscenze, sui Volontari dell'Unità. Questo addestramento li haportati a conoscenza delle proce-dure di intervento in questo tipodi emergenze, sia per quanto at-tiene i DPI sia sulle attrezzaturenecessarie. Dopo circa sei ore di inter-vento è stata portata a terminel’operazione e i Volontari sonorientrati al Centro Operativo ef-fettuando le operazioni di decon-taminazione previste.

Renato Ferrariscoordinatore

Attività di Protezione Civile

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Passo del Tonale (BS), 21 aprile 2016. Allo scopo di verificare le capacità acquisitenel saper operare ad alta quota, gli Alpini dellaBrigata Julia hanno affrontato un’impegnativaattività scialpinistica di elevato livello tecnicosui ghiacciai del Presena e dell’Adamello (il piùgrande delle Alpi Italiane). Durante le due intense settimane di ad-destramento, svolte lungo itinerari di diffi-coltà crescente e culminate con un raidscialpinistico che ha portato gli Alpini in vettaal Monte Adamello (quota 3554), oltre all’in-dispensabile preparazione fisica e alle neces-

sarie doti sciistiche il personale ha messo allaprova le proprie capacità nel saper muoverein sicurezza su neve e ghiaccio, adattandosialle mutevoli condizioni meteonivologicheche caratterizzano l’alta montagna, nel viverein condizioni di emergenza costruendo rico-veri per il pernottamento in quota a tempera-ture particolarmente rigide e nella ricerca erecupero di eventuali travolti da valanga. Particolarmente importante per la riuscitadell’attività è stato il supporto informativofornito dal Servizio Meteomont delle TruppeAlpine.

Addestramento scialpinistico ad alta quota per gli Alpini della Julia

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27Notizie dai Grui della Provincia

Domenica 31 gennaio scorso,come ogni anno, in concomitanzadell'anniversario della Battaglia diNikolayewka, gli Alpini di Albengacon il patrocinio del Comune e lacollaborazione della Sezione di Sa-vona, hanno organizzato la com-memorazione solenne di taleevento. Ore 9,30 ammassamento sullungofiume Centa, presso la sededella Croce Bianca, con la pre-senza dei Gruppi della Sezione e difuori Sezione, oltre alla rappresen-tanza delle varie Armi, delle varieassociazioni e delle autorità, con ilSindaco Giorgio Cangiano e labanda musicale cittadina. A seguire, corteo per le vie cit-tadine con in testa il gonfalone delComune, il Labaro della Sezione etutti i gagliardetti. Poi, alzabandiera con deposi-zione della corona di alloro inpiazza XX Settembre al Monu-

mento all'Alpino e il suo mulo,opera dell'artista albenganese Fla-vio Furlani, inaugurata nel 2008 eche raffigura un mulo che colmuso cerca di destare il suo con-ducente disteso sulla nuda roccia,ormai esanime. Tra gli interventi delle autorità

presenti, ha fatto spicco quello delSindaco che, nel commentarel'epigrafe sulla lapide posta afianco del monumento con la frase"Sacrificarono il loro futuro per ilnostro presente! Alpini sempre",ha invitato i presenti a riflettere:"…possiamo, nell'attuale contesto

storico, essere degni del loro sacri-ficio?"Al termine il corteo si è nuova-mente mosso per le vie cittadineverso la chiesa del Sacro Cuore diGesù, dove è stata celebrata laSanta Messa solenne.

Pa. V.

AlbengaGRUPPO DI

Continuano le quotidiane attivitàassociative del Gruppo. Il 20 di-cembre scorso una delegazione dinostri soci si è recata alla Casa diRiposo “Conradi” di Albissola Ma-rina per portare agli ospiti i tradi-zionali "Auguri Natalizi Alpini". L'11 dicembre, nella nostrasede abbiamo collaborato fattiva-mente alla realizzazione del"Pranzo Ecosolidale", organizzatodall' Amministrazione Comunale di

Superiore ed altri, a favore dei pro-fughi ospitati nel complesso delSantuario Della Pace. Il 5 marzo scorso nella Casa diRiposo comunale “San Nicolò”, aSuperiore, alla presenza del cons.com. Sprio e della direttrice Ghi-solfo, è stato organizzato un po-meriggio di cori, con la pregevoleesibizione del nostro sezionalecoro alpino “Monte Greppino" cheringraziamo. Facciamo presente a tutti i no-stri lettori che nei giorni 27-28maggio 2016 si svolgerà il "6° Ra-duno del Settore Levante" dei

Gruppi A.N.A. delle Albissole, CelleLigure e Varazze. In concomitanzacon tale Raduno verrà inauguratoil nuovo Monumento ai Caduti inAlbissola Marina, dell'artista Gial-lombardo, (in sostituzione del pre-cedente deteriorato dal gelo).L'evento che darà anche partico-lare rilevanza alle celebrazioni peril "Cinquantesimo del GruppoA.N.A. delle Albissole" si svolgeràla sera del venerdì... con la tradi-zionale rassegna di cori Soreghinae Monte Greppino ed il sabato po-meriggio a "Marina", Largo Divi-sione Cuneense, con inaugurazio-

ne ed allocuzioni; sfilata per le viecittadine fino a "Capo" - parroc-chia Stella Maris, per la S. Messaper terminare poi con l'ammaina-bandiera presso la nostra sedesezionale a "Superiore" (viale Maz-zini, 42b) e con rinfresco finale. Ed ora l'inizio della nostra sto-ria tratto da "Liguria Alpina" - men-sile delle Sezioni liguri A.N.A.fondato dal gen. Remigio Vigliero(numero dell'ottobre 1966). "ALBI-SOLA. Nei locali di via Mariconi, 8-1 è stata effettuata la sera del 29settembre 1966, l'assemblea deisoci residenti nelle Albissole per laelezione delle nuove cariche. Ha presieduto l'assemblea ilpresidente sezionale Siccardi che,illustrati brevemente gli scopidella riunione, ha porto il più vivoringraziamento e compiacimentoagli organizzatori per quanto at-tuato: campi da bocce ed acco-gliente sede. La votazione ha dato il se-guente esito: Capo Gruppo il sig.Giulio Lavagna, consiglieri: col. Ser-gio Bovio, sig. Giulio Bazzano, sig.Giovanni Bruzzone, sig. Gian PaoloBianco, rag. Giacomo Corona, dr.Mario Patrucco, sig. Franco Scaglia;Revisori dei conti sig. Giuseppe Mi-lesi, sig. Silvestro Mallarino."

Pier Giorgio Accinelli. Alpino.

Nella foto a sinistra, il coro MonteGreppino alla Casa di Riposo San Ni-colò di Albisola Superiore.

AlbisoleGRUPPO DELLE

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Commemorazione della Battagliadi Nowo Postjalowka, fronte Russo 19-20 gennaio ‘43Domenica 24 gennaio scorso gliAlpini cairesi hanno onorato il te-stimone lasciatoci nel 1992 dalten. col. Teresio Goslino, reduce diRussia decorato al Valor Militare,con la celebrazione del 73° anni-versario della tragica ritirata dalFronte russo, come se quelle ormesulla neve fossero ancora lì ben vi-sibili, tracce indelebili di una trage-dia che ebbe una sua grandezzacostruita con il sacrificio di tantegiovani vite (ben 123 cairesi traCaduti e Dispersi, di cui 82 tra Al-pini e Artiglieri da montagna), conle indicibili sofferenze dei sopra-vissuti in una ritirata che era unatto di eroismo ad ogni passo. Alla presenza dei sindaci diCairo M. Fulvio Briano, di CarcareFranco Bologna e di Bormida Da-niele Galliano, con le autorità mili-tari, il consigliere nazionale ANAMassimo Curasì, i Vessilli sezionalidi Savona, scortato dal vicepresi-

dente Guido Vivian, e di AcquiTerme, scortato dal vicepresidenteRaffaele Traversa, alle ore 10 ini-ziava la cerimonia in piazza dellaVittoria con l’alzabandiera el’Onore ai Caduti, di fronte al no-stro “Altare della Patria”, così comenell’arco dei decenni dal 1947 aCairo, si conserva la memoria diciò che fu e di come eravamo,onorando quei valori sempre viviche continuano ad essere i nostripunti di riferimento. Proseguiva la formazione delcorteo, sulle chiare note dellaBanda musicale “Giacomo Puc-cini”, per raggiungere la zona di

largo Caduti e Dispersi di Russia,antistante la scuola media “G.C.Abba”; di fronte alla stele comme-morativa dell’ARMIR l’Onore aiCaduti, la deposizione di un sertodi fiori e “la preghiera di coloro chenon ritorneranno”. Come di consueto terminavala commemorazione la S. Messa inSan Lorenzo a suffragio di tutti iCaduti, celebrata da parroco donMario Montanaro che nell’omeliacome sempre ha avuto parole af-fettuose di riconoscenza versoquei giovani che 73 anni fa sacrifi-carono la loro vita per la Patria. La funzione terminava con la Preghiera dell’Alpino, con il sup-

porto dell’impeccabile esecuzionedel “Signore delle Cime” da partedella brava corale parrocchiale. In fine la celebrazione del-l’unico Reduce di Russia presente,il serg. magg. Leonardo Sassetticlasse 1921, attraverso le paroledel cerimoniere gen. GiacomoVerda, ha suscitato ancora attimi disuggestiva commozione e spe-ranza, speranza che gli Alpini nonhanno mai perduta perché hannosempre avuto il coraggio di cercarein tutti i modi di essere degni delleglorie dei loro Padri.

Ampelio Zamberlan

28 Notizie dai Grui della Provincia

VECCHI ALPINI AMICI DEI BAMBINITutto ha inizio quando il GruppoAlpini di Celle Ligure riceve losfratto dalla sede, dopo oltre diecianni, in quel di Sanda, sulle alturedi Celle. Il cambio di presidenza dellalocale SMS ha portato alla deci-sione che i locali occupati dagli Al-pini dovevano avere altradestinazione. Il Gruppo Alpini si ècosì trovato nella condizione didoversi cercare un nuovo localeper la propria “Baita”. Il Capogruppo in carica, Lo-renzo Vallarino, si è rivolto al Sin-daco, Renato Zunino, per risolvere

il problema in tempi brevi. Icolloqui hanno portato a unaccordo che poteva esserevantaggioso per entrambele parti, da regolare con de-libera comunale: il GruppoAlpini riceveva in uso un lo-cale del Comune, sito inpiazza Volta, da adibire asede e in cambio si impe-gnava a svolgere la puliziadel giardino pubblico antistantel'edificio che ospita la Scuola Ma-terna ed Elementare. Convocata un'assemblea stra-ordinaria del Gruppo, si è accet-tata di buon grado l'accordo e sisono formate squadre di 3-4 Alpiniche, con cadenza trisettimanale,avrebbero provveduto alla rego-lare pulizia dei giardini, special-mente dagli aghi di pino marittimo

dopo giornate ventose. La popola-zione di Celle ha accolto con sim-patico apprezzamento la presenzadegli Alpini, rimarcando in varieoccasioni il fatto che i giardini nonfossero mai stati così in ordine. I bambini della Scuola Ma-terna, affacciandosialle finestre delleaule, vedendo questiuomini con le petto-rine arancione nelgiardino hanno chie-sto alle loro maestrechi fossero e le mae-stre hanno preso lospunto da questo in-teresse per una sim-patica iniziativa. Hanno deciso di ringraziare gliAlpini del Gruppo di Celle per lacura dei giardini utilizzati dai bam-bini dopo l'uscita da scuola, rega-lando un quadro colorato daipiccoli, raffigurante un cappello al-pino. Una rappresentanza del

Gruppo è stata invitata allaScuola Materna per la conse-gna del simpatico riconosci-mento di “ Amici dei bambini”.Nell'occasione gli Alpini sisono prestati a risponderead alcune curiose domandedei piccoli amici e hanno ac-cettato con vero piacere ilquadro che oggi fa bella mo-stra nella sede del Gruppo.

Dopo aver regalato ad ognibambino una bandierina tricolore,Alpini e piccoli Amici si sono riunitiper le foto di Aruppo. Oggi nella piccola “Baita”“ delGruppo di Celle L. (di fronte alla

stazione) gli Alpini si riunisconoogni venerdi sera dalle 18 alle19per discutere di problemi e pro-grammi e, in allegria, gustare unaperitivo a base di panizza fritta eun buon bicchiere di vino. Viva gli alpini!

Cairo M.GRUPPO DI

Celle LigureGRUPPO DI

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29Notizie dai Grui della Provincia

L'8 febbraio a1916 alle ore 22 aseguito di un grave incendio di-vampato presso il reparto del bini-trotoluene e del tritolo nellostabilimento ausiliario del 'EsercitoItaliano SIPE di Cengio, il tenentedi Artiglieria Leonardo Corradi connon comune sprezzo del pericolo,fatto evacuare il reparto, si gettòfra le fiamme per domare l'incen-dio tranciando con un ascia i tubiin piombo di alimentazione delleapparecchiature, riuscendo così adevitare l'esplosione dell'intero sta-bilimento (che allora contava8.000 operai militarizzati e vari re-parti dell'esercito nonché unaCompagnia dei Reali Carabinieri). Questo gesto di altruismocostò la vita al tenente ma salvòmigliaia di persone. Nell'esplosione rimasero feritianche tre Carabinieri e una senti-nella accorsi con Corradi per cer-care di domare le fiamme (dei treCarabinieri e della sentinella del-l'esercito, nonostante le numerosericerche, non si sono riuscite a tro-vare le generalità). Il gesto di Corradi fu premiatocon la medaglia d'argento al valormilitare (notizia che sono riuscitoa reperire solamente in questigiorni). Corradi, laureato in chi-mica, rivestiva il grado di tenentedi complemento del 6° reggimentod'Artiglieria da campagna. A seguito d' indagini e com-missione d' inchiesta parlamen-tare, nel 1918 vennero identificatiquali colpevoli dell' incendio allo

stabilimento SIPE tre spie dell'Im-pero austro-ungarico successiva-mente passate per le armi confucilazione alla schiena il 21 feb-braio del 1918 presso il presso ilforte di Pietralata (Roma). Si trat-tava di Renato Gatti anni 30, Giu-seppe Lanzetti anni 65 e DantePegazzano di anni 45. La loro condanna a morte erastata confermata dal Ttribunalemilitare supremo di guerra. Tutti etre erano stati assunti alla SIPE diCengio; in particolar modo RenatoGatti era conosciuto dalle autoritàdi pubblica sicurezza quale fer-vente patriottico interventista. In realtà era il principale uomodi fiducia dello spionaggio au-striaco in Italia. Gatti raggiunseLanzetti a Cengio per affiancarlonelle operazioni di sabotaggio. E presumibile che Lanzetti ePegazzano fossero già presenti aCengio dalla metà del 1915. Primadi giungere a Cengio, Gatti sabotòi ponti sul Piave e provocò ilgrande incendio nel porto di Ge-

nova (8 dicembre 1915). Senza l'ardimento del tenenteCorradi il gesto doloso delle trespie avrebbe provocato una taleesplosione da radere al suolo l'in-tero stabilimento e tutta la fra-

zione Cengio Genepro, compresala ferrovia. Vicino al reparto dove si svi-luppò l'incendio (a circa due-cento metri dall'ingresso prin-cipale) erano presenti tre vagoni-merci carichi di esplosivi prontiper essere inviati al fronte quellasera stessa! Se la SIPE di Cengiofosse saltata in aria non sarebbepiù stato fornito il necessarioapprovvigionamento di muni-zioni al fronte, essendo Cengio ilprimo fornitore di munizionidell' esercito. Fino ai primi anni '50 questofatto era ancora conosciuto e, datestimonianze orali raccolte ,ve-niva ogni anno celebrata a feb-braio una messa a suffragio. Poinel tempo la cosa è andata via viascemando cadendo nel dimentica-toio collettivo.

CengioGRUPPO DI

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Centenario Grande Guerra 1915 - 2015

• Cengio 2015- 2016 •

Il Gruppo ANA di Cengio ha attiva-mente partecipato all'organizza-zione delle cerimonie delCentenario della Grande Guerra incollaborazione con l'Amministra-zione comunale. Due manifestazioni, in duedate diverse, che hanno dato rilievoal sacrificio della popolazione cen-gese e della intera Val Bormida nelcontesto di una situazione ambien-tale che si era venuta a creare almomento dell'entrata in guerra del-l'Italia, in quanto Cengio sede dallafine del XIX sec. di uno stabili-mento per la produzione e il confe-zionamento di materiale esplosivo,la S.I.P.E.(Società Italiana ProdottiEsplodenti), unico fornitore per ilRegio Esercito, veniva consideratazona di guerra. Una vicenda storica che nelcorso di cento anni, è andata quasicompletamente perduta e che solograzie alla caparbia volontà di ri-cerca dell'assessore Boris Arturi(socio Alpino) è stata riportata allaluce con nuove e interessanti con-notazioni, grazie anche alla possibi-lità di consultare archivi storici.

13 Giugno 2015La commemorazione del Centena-rio vera e propria si è svolta il 13giugno 2015 al Santuario N. S. delDeserto di Millesimo, simbolo didevozione dell'intera Val Bormida. La scelta logistica è stata de-terminata da una considerazionestorico religiosa, perchè in queglianni (inzi XX secolo) molte fami-glie raccomandavano alla Ma-

donna l'anima dei propri figli, ma-riti, nipoti che partivano per ilfronte, con pochissime prospet-tive di poterli riabbracciare a co-flitto terminato. Una folta partecipazione dirappresentanti di associazionid'Arma, A.N.A. in primo piano econ moltissimi Alpini, varie delega-zioni di Protezione Civile, autoritàmilitari, provinciali e comunali, nu-merose associazioni di volonta-riato hanno fatto da cornice a unacerimonia sobria ma piena di signi-ficato, alla luce di un caldo tra-monto, dopo una pioggia cheaveva minacciato di ostacolare lamanifestazione. Onori militari e due ali di follahanno accolto l'arrivo della ban-diera “storica” dell'AssociazioneCombattenti dell'ex stabilimento,un autentico cimelio poiché erastata consegnata nel lontano1919 dalle autorità di allora, a te-stimonianza del valore di quei po-veri operai (8000 nel 1916) che inisolamento coatto avevano lavo-rato duramente in condizioni divita disumane. Infatti moltissimo “abitavano”stalle, fienili e baracche di legno!All'entrata in guerra tutta la zonaera stata militarizzata. E questo onorato “Vessillo tri-colore” giunto integro a noi, conuna sua particolare storia e grazieall'alpino Ildo Ranuschio “vecio” delnostro Gruppo, ha suscitato unsenso di sincera commozione. Dopo la benedizione della ban-diera da parte di don Teresio, par-roco rettore del Santuario, e leallocuzioni delle autorità, la cerimo-nia è proseguita all'interno del San-tuario con un dolce e armoniosoconcerto dei cori ANA MonteGreppino e Penne Nere della ValBormida e dei cori Montagne Verdie Sulle note del Lago.

16 febbraio 2016Per la cerimonia del 16 febbraioscorso è stato organizzato, nellostorico Palazzo Rosso, un conve-gno per ricordare la figura del ten.Corradi. Presenti il sindaco di Pon-tremoli, paese d'origine di Corradi,il presidente sezionale G.M. Gerva-soni, il parroco di Cengio prof. donGuido, il sindaco Sergio Marenco,davanti adun pubblico numerososono intervenuti Luca e Paolo Tan-duo, due bravissimi appassionati eesperti di storia, che hanno illu-strato la situazione socio-politica diquegli anni. Creatori di una interessantemostra a pannelli incentrata sullaGrande Guerra, hanno riscosso unottimo successo e la mostra storicaè stata visitata da alcune classi dellascuola primaria e secondaria diCengio e Millesimo. L'assessore Ar-turi nell'introdurre la serata ha det-tagliatamente raccontato il fattostorico avvenuto. Gli alunni della 3ª A e B dellascuola primaria di Cengio, magi-stralmente guidati dalla maestraElsa Poggio, ci hanno offerto unbell'articolo che riportiamo qui diseguito.

La S.I.P.E. Di Cengio al tempodella Prima Guerra Mondiale

«Cengio più di cento anni fa vienescelto per la sua piccola pianura at-traversata dal fiume Bormida comesito adatto alla costruzione di unafabbrica. Nasce la S.I.P.E. (SocietàItaliana Polveri Esplodenti) e dopopochi anni a causa, purtroppo,della prima Guerra Mondiale, di-venta il più importante centro ita-liano di preparazione dellemunizioni utili ai militari che com-battevano sui nostri fronti. Nell'azienda avevano assuntomigliaia di lavoratori, moltissimedonne e anche i bambini; certo la

vita non era come quella che vi-viamo oggi. Le bombe dette “ana-nas”, provenienti dall’ Italsider diGenova, venivano riempite utiliz-zando il tritolo con una particolaremiccia esplodente. La ferrovia aveva un binarioche entrava in stabilimento, quindicaricavano il prodotto diretta-mente sui vagoni dei treni merci,inviandoli a destinazione. Tutto ciòche si produceva in più diventavascorta che veniva immagazzinataalla “Pertite”, posta in lunghi tunnelscavati nella collina. Il paese era militarizzato, chi la-vorava in quel luogo non veniva ri-chiamato in guerra. Per entrarenella zona “rossa” occorreva un la-sciapassare. Nonostante tutte le precau-zioni tre loschi individui - RenatoGatti, Giuseppe Lanzetti e DantePegazzano - riuscirono a farsi assu-mere nello stabilimento. Ora il fatto saliente: questi tipiriuscirono ad organizzare un atten-tato e la sera dell’8 febbraio 1916;alle ore 22 viene dato l’allarme, ilreparto del tritolo è fatto evacuaree con grande coraggio dal ten. Leonardo Corradi, toscano diPontremoli, laureato in chimica eoperante nello stabilimento, affian-cato da tre Carabinieri e una senti-nella dell’Esercito, dei quali non siconoscono le generalità. Entra e, per interrompere l’ar-rivo delle polveri, taglia conun'accetta i tubi di piombo. Pur-troppo avviene comunque unadeflagrazione e il tenente muore,mentre i Carabinieri e la senti-nella sono feriti. Egli salva così, con il dono dellasua vita, 130 persone, il paese in-tero e il circondario da sicura fine.Abbiamo saputo che per il suogesto eroico è stato insignito dellamedaglia d’argento al valore civile.»

Notizie dai Grui della Provincia

Nella bellissima domenica del 3aprile scorso si è svolta a Savo-na l'Half Marathon, una manife-stazione podistica su strada, a li-vello nazionale. È stata richiesta la presenzadegli Alpini e della Protezione Ci-vile ANA per aiutare la Poliziamunicipale nella gestione dellaviabilità e sicurezza del percorso. Un grande grazie a tutta laProtezione Civile ANA di Savonae a tutti gli Alpini del Gruppo diSavona.

Fabrizio Dal Mas

SavonaGRUPPO DI

CengioGRUPPO DI

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CRONACHE DEL PRIMO QUADRIMESTREGennaio, mese di Sant'AntonioAbate, patrono della frazione di Al-picella e Santo tanto caro agli Al-pini; non per niente è il nome delnostro decano Antonio Parodi che,tagliando il traguardo dei 102 anni,con la sua lucidità, continua ad es-sere un prezioso testimone e unencomiabile esempio. La tradizione contadina pre-senta in questo periodo un piattosemplice, ma che per noi Alpini èsinonimo di aggregazione e di con-vivialità condivisa, la famosa“zeaia”, gelatina. Una festa, e que-st'anno anche un record, con ben365 piatti preparati e “spazzolati”in poche ore. A fine mese il Gruppo ha pre-senziato a varie manifestazioni al-pine con una particolare par-tecipazione alla Giornata della Me-moria, al cimitero urbano. Con febbraio è terminato il se-condo mandato di gestione delCapogruppo G.B. Marenco e delsuo Direttivo. L'Assemblea Gene-rale, a cui erano presenti una cin-quantina di Alpini, ha tributato glionori a un capogruppo che in seianni si è dedicato “anima e corpo”al Gruppo con impegno encomia-bile e generosità non comuni. Illungo applauso a seguire la sua ul-tima relazione morale ha rappre-sentato un inequivocabile segno distima e affetto.

La stessa Assemblea ha indetto leelezioni per il rinnovo delle carichesociali per la fine del mese, da cui èscaturito il nuovo Consiglio Diret-tivo: Emilio Patrone, capogruppo –Enrico Dabove, vice capogruppo –Antonio Danaidi, segretario – Anto-nio Giusto, tesoriere – G.P. Damele,Gianni Ferrando, Mauro Pistone,G.B. Marenco, Mario Rossi, G.B. Oli-vieri e Giuseppe Perata, consiglieri. L'ultima domenica di febbraioil Gruppo ha condiviso col CAI lo-cale una camminata sulle alturedella frazione di Casanova, coro-nata da un pranzo luculliano nei lo-cali della parrocchia, curato dagliAmici della Società Cattolica. Il mese di marzo ha visto con-solidarsi il Gruppo attorno alnuovo C.D. che ha partecipato coni propri delegati all'Assemblea Se-zionale di Savona. Inoltre ha de-gnamente espletato il servizio diassistenza alla viabilità in occa-sione della Milano-Sanremo. Infine aprile ha coinvolto gliAlpini nel Raduno del GAM “Pine-rolo”nella nostra città, dove gli Ar-tiglieri G.B. Marenco e FeliceVernazza si sono prodigati nellaregia di una manifestazione con-dotta in maniera impeccabile. Siamo poi stati lusingati dallapresenza di ben tre generali incongedo - Di Paolo, Sturniolo eVerda -, dal vessillo della SezioneSavonese e da una ventina di ga-gliardetti, nonché da almeno 200Artiglieri, allietati dalle note dellafanfara “Monte Beigua” e del coro“Monte Greppino”. La domenica successiva il

Gruppo ha ospitato in sede gliamici Alpini di Mede Lomellina(PV) guidati da Franco Valisi. LaMessa nel convento dei Cappuc-cini e un pranzo “da sposi” nel no-stro ampio salone, preparato conla consueta professionalità culina-ria dai cuochi del Gruppo: Carlo,Steva, Paolo, Giannino, Dino, e daivari collaboratori, per lo più amicisempre presenti. Infine un gene-roso scambio di doni ha suggellatoun'amicizia tra i due Gruppi, ormaiconsolidata da tanti anni. L'impegno degli Alpini si è ma-nifestato anche nella nutrita par-tecipazione alle manifestazionicomunali del 25 Aprile, con la pre-senza di almeno una ventina diPenne nere. Con l'imponente festa patro-nale di Santa Caterina da Siena sichiude il mese di aprile, mentre permaggio si parla dell'Adunata Na-zionale di Asti, ma questo è unaltro capitolo, la cui cronaca meri-

terà altri articoli.Non dimentichiamo comunque dimantenere i contatti col Gruppoattraverso:1. La frequentazione della sedenelle giornate di sabato dalle ore 9alle 12.2. Le informazioni esposte setti-manalmente nella nostra bachecasul ponte, in via Baglietto, vicinoalla sede dei taxi.3. Oltre al nostro ricco e preziososemestrale “Sempre Alpin”, la let-tura del mensile “Il Giornalino”, no-tiziario delle frazioni e della città diVarazze, che riporta sempre unapagina dedicata all'attività diGruppo e il calendario delle mani-festazioni. Infine tu... Alpino “dormiente”che tanti anni fa onorasti il Corpocon la Nera Penna, fatti un regalo,e con uno scatto d'orgoglio iscrivitiall'ANA, ti aspettiamo!

Il CapogruppoEmilio Patrone (377 4469507)

31Notizie dai Grui della Provincia

VarazzeGRUPPO DI

Domenica 24 aprile si è svolto aVillanova il raduno degli Alpini percelebrare il 40° anniversario dellafondazione del Gruppo, alla pre-senza di autorità civili, quattro sin-daci, e militari e con la parte-cipazione di 23 gagliardetti rap-presentanti altrattanti Gruppi e ilvessillo della Sezione, nonché lapresenza di associazioni d'Arma e

civili. La cerimonia si è svolta alMonumento ai Caduti con l'alza-bandiera la consegna del nuovogagliardetto al Gruppo di Villanova(offerto dalla Madrina, signora Ro-sanna Ferrari); quindi gli onori aiCaduti; la S. Messa celebrata dalparroco don Giancarlo Aprosio se-guita dalla Preghiera dell'Alpino re-citata dal nostro gen. Giacomo

Verda. Si è formato quindi il cor-teo, preceduto dalla fanfara dellaSezione ANA di Imperia, che, per-corso il centro storico, si è fermatoal ponte sul torrente Lerrone, inti-tolato nel marzo 2004 alla Divi-sione Alpina Cuneense, DivisioneMartire; qui si sono ricordati e resi

gli onori a quanti della Divisionesono rimasti in terra di Russia.

Marcello

Villanovad’Albenga

GRUPPO DI

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Redazione: G. Mario Gervasoni, Pier Giorgio Accinelli, Luigi Bertino, Gianni Malfatti, Riccardo Rosa.Composizione: Cromatica - RapalloL.Editrice Cairo Montenotte - Savona Tel. 019 821863 - 333 4189360Poste Italiane Spa • Sped. in A.P. • D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04, art 1, comma 2) D.C.B. Savona.

Indirizzo DestinatarioSezione A.N.A. - Savona - Corso Ricci, 265 R - 17100 Savona - Tel e Fax 019.851608

Gruppo delle Albisole Alp. Giovanni Bogetto (1916)

Gruppo di Balestrino Alp. Luigi Panizza (1933)

Gruppo di Borghetto S.S. Alp. Giuseppe Francia (1936)

Gruppo di Calizzano Alp. Renzo Ferraro (1934)

Gruppo di Finale Ligure Alp. Dino Mendaro (1936)Alp. Orazio Ultra (1925)Alp. Giobatta Tassistro (1948)Serg. Alp. Carbone (1919)

Gruppo di LoanoAlp. Battista Fabiole (1937)

Gruppo di OsigliaAggr. Luigi Mezzano

Gruppo di NoliAlp. Franco Salice (1929)

Anche per quest’anno è possibile destinare il 5 per mille dell’IRPEF a organizzazioni senza fini di lucroe la nostra Unità di Protezione Civilerientra tra quante possono riceverequesto contributo. Chiunque voglia sostenere iniziative di assistenza e solidarietàpuò indicare questa intenzione nella sua prossima dichiarazione dei redditi, precisando il numero di codice fiscale che è

92066300093

All’Unità di Protezione Civile ANA della Sezione è possibile destinare un ulteriore

5 PER MILLE dell’IRPEF

9 2 0 6 6 3 0 0 0 9 3

OFFERTE

La Redazione ringrazia per il vitale OSSIGENO...e si augura di poterne respirare sempre di più...

Le nostre Penne Mozze

per il nostroBollettino sezionale

e per la Sede- Euro 100: Luigi Bertino- Euro 1.150: Gruppo di Loano- Euro 1.500: Ass. Comm. Villapiano- Euro 1000: NN

Peonai e memorie

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Tre generazioni di Ghersi:da 100 anni a 1!!!

Il nonno Domenico Testa con il nipo-tino Domenico, nato il 10 luglio 2015.Tantissimi auguri da tutti gli Alpini delGruppo di Varazze.

Alpino Pietro Dotta, escursione nelleDolomiti al cippo del generale Cantore,sulle Tofane. Quest’anno ricorre il cen-tenario della morte.

Alpinie Amiciavete

rinnovatoil bollino?