19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo •...

50
NAZARENA MAJONE Luigi Di Carluccio Luigi Di Carluccio La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità Figlie del Divino Zelo • Roma Periodico trimestrale - Anno VI - N. 1 - Gennaio-Marzo 2005 - Poste Italiane S.P.A. Spediz. in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB – Roma – Autorizzazione Tribunale di Roma n. 177/2000 del 17.04.2000 19 19

Transcript of 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo •...

Page 1: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

NAZARENA MAJONE

Luigi Di CarluccioLuigi Di Carluccio

La sua fede,speranzae carità

La sua fede,speranzae carità

Figlie del Divino Zelo • RomaPeri

odic

otr

imes

tral

e-

Ann

oV

I-

N.1

-G

enna

io-M

arzo

2005

-Po

ste

Ital

iane

S.P.

A.S

pedi

z.in

abbo

nam

ento

post

ale

–D

.L.3

53/2

003

(con

v.in

L.2

7/02

/200

4n.

46)

art.

1co

mm

a2

DC

B–

Rom

a–

Aut

oriz

zazi

one

Tri

buna

ledi

Rom

an.

177/

2000

del1

7.04

.200

0

1919

Page 2: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

NAZARENA MAJONE

Responsabile: Sr. Rosa Graziano

Redazione e Direzione Amministrativa: Postulazione M. Nazarena MajoneCirconvallazione Appia, 146 - 00179 Roma - Tel. 06.78.04.642

Page 3: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Luigi Di Carluccio

La sua fede,speranzae carità

Figlie del Divino Zelo • Roma

Page 4: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Madre Maria Nazarena Majone

Confondatricedelle Figlie del Divino Zelo

Page 5: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 3 –

Presentazione

L’esercizio delle virtù teologali è imprescindi-bile nel percorso della santità. Esso appare a trat-ti forti e non di rado straordinari nella VenerabileMadre Nazarena Majone, sicché parlarne è neces-sario per la conoscenza di lei e proficuo per la no-stra edificazione.

L’Autore di queste pagine, noto ai cultori distudi nazareniani, espone la materia attenendosi almetodo storiografico già da lui seguito nella stesu-ra della Positio, vale a dire il complesso probato-rio della santità della Madre, a suo tempo presen-tato alla Congregazione per le Cause dei Santi.

Egli sottolinea, parlando della fede, della spe-ranza e della carità in Nazarena Majone, la mira-bile continuità tra la sua vita interiore e le manife-stazioni esteriori. Pur nell’autonomia di un suopercorso personalissimo, illuminato dalla graziadello Spirito, ella Venerabile si muove nel solcodella spiritualità del fondatore e maestro, Sant’An-nibale Maria Di Francia. Si leggono non senza vi-va partecipazione, i giudizi che lo stesso esprimesul mirabile abito teologale della sua discepolaprediletta.

L’esercizio delle virtù teologali appare dina-mico, calato nel vissuto, che è per lo più quello diuna donna nei difficili contesti ambientali di unaFamiglia religiosa nascente, nella quale tutto erada inventare e risolvere seguendo il proprio estrocreativo sostenuto da grande spirito di sacrificio.Perciò è tanto più sorprendente questa donna che«se ne sta tranquilla, serena, abbandonata nelle ma-ni di Dio», secondo la testimone oculare Suor Ga-briella Ruvolo.

Non insisto. Lascio al lettore questo studio, nel

Page 6: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

quale il rigore metodologico si associa a un piace-vole linguaggio comunicativo. L’esemplarità dellaVenerabile è coinvolgente, scuote dalle postazionicomode, mostra a quale misura può giungere unacreatura quando si lasci investire dalla luce di unafede totale, di una speranza incrollabile e di un’ar-dente carità.

Infine, si avverte che nella presente stesuradelle virtù teologali l’Autore sintetizza quanto conmaggiore ampiezza ebbe ad esporre nelle Giorna-te di Firenze (3-4 maggio 2003). La redazionecompleta di quegli incontri è depositata nella pub-blicazione «L’olio dell’amore» – A cura di Sr.Rosa Graziano – Postulazione Nazarena Majone– Roma 2004, pp. 53-85.

SR. ROSA GRAZIANO,Postulatrice

– 4 –

Page 7: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 5 –

La fede

1. L’abito delle virtù teologali

Il corredo o abito delle virtù teologali va consi-derato come un insieme ben compaginato, dove fe-de, speranza e carità stanno tra loro quali elementiintimamente connessi, correlativi e interagenti.Virtù sorelle, esse convivono spesso, quasi fuse intanti movimenti della vita interiore ed esteriore diNazarena, tuttavia non a tal punto da non prestarsiall’analisi. Valga la seguente testimonianza di SuorOlimpia Basso:

«La si vedeva tutta raccolta, compenetrata,aveva un’espressione del viso soave e i suoi occhisi velavano di lagrime. Si sentiva che in Lei eraGesù che parlava e che quello che diceva lo avevaattinto nell’intimità con Dio, nella meditazione enella Comunione»1.

È facile ravvisare in questo trasalimento spiri-tuale di Nazarena la compresenza di molte virtù,non senza un’allusione a probabili manifestazionimistiche, un territorio suggestivo su cui gli studio-si hanno ampio spazio di esplorazione. Nel testotraluce tutto l’abito teologale, non soltanto l’una ol’altra virtù.

Un’altra annotazione è doverosa, quando par-liamo delle virtù della Venerabile. Mi riferisco almirabile filtro tra la sua vita e quella del Padre An-nibale, che ella ebbe fondatore e maestro di spiritoper circa 40 anni. Sono scontate le somiglianze, ad-dirittura il respiro sincronizzato delle loro anime.Tuttavia appare una forzatura quella che fa di lei

1 Positio, I, p. 9.

Page 8: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 6 –

una copia perfetta del suo maestro, sicché quel chesi dice del Padre lo si può dire di lei2.

Certo, occorre mantenere vivo il discorso suuna Nazarena «figlia fedelissima del Fondatore»,come la ricordano i testimoni, tra cui lo storico ro-gazionista T. Tusino. Va bene così, purché si ri-spetti nel contempo la sua cifra personale, i suoitratti inconfondibili. Il suo calco spirituale non puòessere misurato da quello pur straordinario del fon-datore, perché occorre mettere in conto la sua indo-le femminile, su cui il tocco dello Spirito ha intes-suto «un’inaspettata manifestazione dellagrazia»3.

2. Quale fede?

Quella di Nazarena è una fede che impregnatutta la vita, i pensieri, i progetti, le azioni. La suafede è un vedere diverso, secondo l’esortazione disan Paolo: «Non conformatevi alla mentalità diquesto secolo…» (Rm 12, 2). Puntuale, e allineatoal testo paolino, l’ammonimento di lei quando ac-coglieva le aspiranti alla vita religiosa: «Dimenti-cate la vostra vita passata».

La fede le dà una visione nuova di sé, dellarealtà e offre una motivazione nuova ad ogni movi-mento del suo spirito. Tutto, per dirla in breve, siqualifica alla luce di questa virtù. Basta osservarlaal suo primo apparire sullo scenario del quartiereAvignone, nell’ottobre del 1889. Le biografie giu-stamente fermano quel momento, lo commentanocon ammirazione. La ragazza di Graniti è ritrattadal Padre Santoro in un vivo controluce con lacompagna di vocazione Carmela D’Amore. Penso-

2 Positio, I, Summarium: Suor Sinforosa Cipolla, § 111.3 Positio, I, Informatio Relatoris, XLIII.

Page 9: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 7 –

sa e un po’ titubante, questa, mentre il suo sguardosmarrito inquadra quella trincea desolata; sorriden-te, e piena di sano ottimismo, Maria Majone. Perti-nente la sottolineatura dello storico, sorpreso dalfatto che una giovane di paese stendesse già un oc-chio di fede così matura su un perimetro di moltemiserie, dove apostoli di professione avevano tre-mato e, dopo breve collaudo accanto al Padre An-nibale, si erano mestamente defilati.

Profonda l’osservazione del Relatore dellaPositio, P. Cristoforo Bove, o.f.m.c, a rincalzo del-l’approccio di Nazarena col quartiere Avignone:«La realtà visibile non si giustifica con la ragione,e chiede di essere trasvalutata nella fede, nellasperanza dei beni futuri, nel fuoco d’amore che siannoda al Cristo Signore»4.

Non la cultura dei libri illumina il vedere di-verso di Nazarena. È lo spirito di sapienza e di in-telletto ad alimentare in lei il proprio discernimen-to del mondo e delle cose. Dunque, oltre che esse-re un vedere diverso, la sua fede è un giudicare di-verso. La fede diventa il suo metro di giudizio su sestessa, sull’Opera, sulle persone. Mai un orienta-mento o un’opzione saranno da lei scelti col sem-plice lume della ragione. È difficile cogliere unvuoto di fede nell’itinerario di Nazarena.

Chi voglia leggere la sua biografia in tale pro-spettiva, vi troverà un susseguirsi di momenti neiquali la fede la tira fuori dalla dissipazione, dallefaziosità e dai suoi stessi limiti caratteriali. Ellalegge e giudica nella fede le divisioni in seno allacomunità, le umiliazioni personali ricevute da Me-lania Calvat, le incomprensioni che determinano ilsuo accantonamento nel Capitolo del 1928. Que-st’ultimo segna l’inizio di un calvario doloroso, maproprio allora Nazarena qualifica il suo vissuto con

4 Ibidem, Informatio Relatoris.

Page 10: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 8 –

una fede più grande, che fa parlare di eroismo aisuoi diversi biografi.

Solo così Nazarena esce illesa da situazioninon che difficili, allucinanti. È esemplare il carteg-gio con la Carcò, Superiora Generale dal 1932. Ti-rata suo malgrado in un groviglio di miserie allequali non aveva dato appiglio, la Venerabile dimo-stra una straordinaria capacità di assorbire gli av-venimenti e un discernimento spirituale, che lepermette di cogliere dietro l’ordito umano la manosapiente della Provvidenza che tutto dispone per ilbene.

La fede diventa il suo abito spirituale, tanto dafarla apparire tranquilla, religiosa senza affanni, leiche negli ultimi dodici anni ebbe invece a soffrirele pene dell’inferno. L’abbandono nel Signore ètalmente totalizzante, da predisporla a rinunciareanche alla testimonianza dei suoi sensi, dei suoi oc-chi, per vedere come buono, giusto e santo solo«quello che Dio stima e non ha nessun valore quel-lo che non è secondo il Cuore di Dio»5.

3. La sua fede attraverso le fonti

Seguo il metodo della Positio, quello delleprove convergenti. Il metodo si basa sull’esame ditutti i generi di documenti reperibili su un dato pro-blema. Nel caso delle virtù teologali, quindi dellafede, concorrono le seguenti fonti: – autobiogra-fiche – biografiche – processuali – extrapro-cessuali – stampa periodica e saggistica – ma-teriale iconografico. Il procedimento è faticoso,ma massimamente probativo. Qui, per esigenzepratiche, ci limitiamo ad alcune fonti principali.

5 PESCI G., La luce nasce al tramonto, p. 131.

Page 11: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Fonti autobiografiche

In un certo senso, è Nazarena stessa a parlarcidella sua fede, specialmente nei seguenti documen-ti:

– Atto di perfetta obbedienza al Padre Anni-bale Maria Di Francia (2 luglio 1904), col qualeella si consegna al suo maestro di spirito nel segnodella fede. Quell’atto resta un riferimento costantenel suo percorso di santificazione.

– Voto di fiducia (5 luglio 1905). È impressio-nante con quanta determinazione Nazarena sovrap-pone alla realtà naturale quella soprannaturale. En-tro la trama della storia come successione cronolo-gica dei fatti, ella spinge lo sguardo oltre le appa-renze. Nazarena percepisce la storia della Provvi-denza anche nel vissuto meno seducente, e ad essasi affida.

– Lettere al Fratello Concetto Ruta (1927-31).È una collezione di scritti nei quali Nazarena si po-ne, pur senza pensarlo, maestra di vita spirituale alRogazionista in crisi per la sua infermità. Fede,amore al Signore sostanziano quelle lettere, comedimostra la seguente citazione che in qualche mo-do le riassume: «Confidi in quel Cuore amoroso,che Lui solo è quello che può alleviare le sue penee raddolcire i suoi dolori/…/. Quindi le ripeto, co-raggio e confidenza in Dio e non tema la morte,che presto o tardi tutti dobbiamo morire».

– Lettere a M. Cristina Figura e a M. Ascen-sione Carcò. Questi scritti costituiscono un com-plesso documentale ancora da approfondire a li-vello di ricerca. Ma basta una lettura anche fugaceper inquadrare una Nazarena forte e temprata, diuna personalità inconsueta che non è affatto quel-la un po’ oleografica che spesso offre di lei unprofilo di madre dolce e tenera. In un ritratto sin-tetico sta bene anche la dolcezza materna, purchési tratti di una maternità offerta, sofferta, dispo-gliata e immolata per le sue figlie e per l’Opera

– 9 –

Page 12: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 10 –

nel segno di una fede spinta all’eroismo. In unacontroversia con Madre Cristina Figura (una tem-pesta in un bicchier d’acqua!), la risposta di Naza-rena lascia senza fiato: «Se io avessi capito che V.M. fin dal primo momento voleva che si compras-se una sola campana/…/, io senz’altro avrei pen-sato per una sola campana. Perché del resto, né ilcampanile e né le campane mi porterò all’altromondo/…/. Oh, come aspetto con ansia di volarepresto lassù!!!6.

– Appunti spirituali. Questa sorta di diario in-timo ci svela con l’immediatezza di un linguaggioscarno e a volte ruvido il mondo interiore di Na-zarena. La sua fede è messa a nudo, i suoi slancisi intridono di speranza e d’amore ardente al Si-gnore. È un impasto che a volte sfora nello spaziodell’esperienza mistica, concessa a pochi eletti.Sono lampi improvvisi nel chiaroscuro di un quo-tidiano eroico, sostanziato di rinunzie, di mortifi-cazioni, di sofferenze fisiche e morali impressio-nanti. Ed è sempre un linguaggio pregnante, in cuisi cala tutto intero l’abito delle virtù teologali. Ba-sti un esempio, dove il sentimento della fede s’ac-compagna a una percezione quasi tangibile di Dio,che ella ama su tutto. «Considerare tutte le mieazioni – scrive in un appunto – come fatte allapresenza di Dio. Per fare bene ogni cosa è la fedeviva nella presenza di Dio, che vede non solamen-te i nostri atti, ma anche i nostri pensieri e le no-stre intenzioni più segrete! Se noi l’avessimo que-sta fede viva, oh, come baderemmo alle nostreazioni, ai nostri passi, ai nostri sguardi, alle no-stre parole. Beato chi cammina sempre alla pre-senza di Dio»7.

6 Positio, II, p. 801.7 Scritti di M. Nazarena, CP, IV: Appunti spirituali, p. 209.

Page 13: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 11 –

Fonti biografiche

Le biografie maggiori di Nazarena Majone so-no quelle di don Giuseppe Pesci e di Mario Franci-ni. Mi limito al primo. Egli registra in Nazarenauna fede che supera la misura, per diventare fami-liarità e confidenza col Signore, finché, come av-viene a ogni donna creativa in famiglia, «cominciaa comandare», come si esprime efficacemente ilbiografo. E cita il caso della probanda RaffaellaFalcone, la cieca miracolata su ordinazione di Na-zarena. Il biografo non ignora il progressivo affi-narsi della fede, compagna inseparabile nel cam-mino ascetico della Venerabile: «La prova eroicadella sua Fede – scrive – la dette proprio quan-do, rimasta sola, con la carne sofferente e lo spiri-to assediato dai ricordi e colmo di pene morali,non si lasciò andare alla deriva/…/. Rimase sottola Croce, poiché credeva fermamente che nell’oradelle tenebre Egli, il divino Sposo, è vicino e tra-sforma ogni dolore in oro purissimo /…/»8.

Fonti processuali ed extraprocessuali

Queste fonti godono di un’autorevolezza spe-cifica. Sono testimonianze di persone vissute acontatto diretto con Nazarena o con le consorelledella prima generazione. Spesso si hanno relazionidi Figlie del Divino Zelo, rilasciate prima del Pro-cesso di beatificazione, comunque da esso acquisi-te agli atti. La Positio ha riordinato questo corposoapparato testimoniale in dieci Quaderni.

Gli Interrogatori (formulario di 138 domandealle quali i testimoni dovevano rispondere in sedeprocessuale) dedicano cinque punti alla virtù della

8 PESCI G., op. cit. p. 136.

Page 14: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 12 –

fede. Dal loro insieme possiamo capire che la fededi Nazarena passa attraverso diverse fasi e modula-zioni:– si sviluppa costantemente nelle circostanze or-

dinarie e in grado più qualificante negli ultimianni;

– si manifesta come desiderio di perfezione, zeloper la gloria di Dio e la salvezza delle anime,amore al Signore, rifiuto del peccato, docilitàalla Chiesa;

– si alimenta con la preghiera, la meditazione, lavita liturgica e sacramentale, eccetera;

– si rivela eroica nei momenti difficili della vita,nei travagli della Congregazione, nelle vicissi-tudini personali, nell’avvicinarsi della morte.

Le testimonianze processuali e quelle extra-processuali rispondono ampiamente: alcune voltecon ingenuo stupore, altre con consapevole discer-nimento critico, cogliendo nell’esercizio di questavirtù il segno dell’eroismo.

Una nipote di Nazarena, Martina Majone, usaun’espressione che vale un superlativo: «la fedel’aveva quasi nel sangue». La rivede in preghiera,la ricorda tra parenti e nipotini a inculcare l’osser-vanza della legge di Dio, il rifiuto del peccato.Quindi rilascia un episodio rivelatore: «Mio padre– dichiara – era amministratore terriero del baro-ne Oddo. Una volta che la zia era venuta a Sciaccacon Madre Gesuina Palma, il barone stava male…e mio padre era andato al suo capezzale. Quando lazia seppe che il barone stava morendo si preoccupòe disse. – Ma come farà ad avere i sacramenti? –.E subito prende una carrozza/…/ e si precipita alcapezzale del barone, lo assiste, gli fa dare i sacra-menti e poi fa ritorno a Sciacca. Ricordo che eramolto felice e soddisfatta»9.

9 Positio, I, Summarium, § 94.

Page 15: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 13 –

Ho parlato della fede come di un diverso vede-re. L’episodio reso da Suor Ermenegilda Serra, te-stimone oculare dal 1925 al 1932 e oltre, dimostracome Nazarena sapeva trasvalutare nella fede an-che le cose più umili. «Vedendola salire le scalepiano piano – attesta la Suora – qualche volta ledomandavo: – Madre, è stanca? –. ‘No – mi ri-spondeva – ma ad ogni scalino mi rivolgo a Gesùcon una intenzione: per la conversione degli ebrei,musulmani, peccatori, ecc. Non bisogna perderenessuna occasione per consolare il Cuore di Ge-sù»10.

Poco aggiungono altre citazioni che si potreb-bero addurre. Tralascio poi del tutto le testimo-nianze extraprocessuali. È tuttavia edificante ricor-dare tante Figlie del Divino Zelo delle prime gene-razioni. Vissero con la Madre, ne assorbirono lospirito e lo trasmisero, creature ricche di fede e d’a-more a loro volta, la cui memoria resta imperituranell’Opera: Suor Carmela D’Amore, Suor OlimpiaBasso, Suor Beatrice Spalletta, Suor Geltrude Fa-mularo, Suor Gabriella Ruvolo, Suor Ilaria Occhi-no e altre ancora.

4. La sua fede vista da Sant’Annibale

Negli scritti del santo Fondatore, ivi incluse lecentinaia di lettere oggi godibili nei due volumi«Figliuola carissima»11, non troviamo giudizi di-retti su questa o quella virtù di Madre Nazarena. IlPadre, quando la corrispondenza con la sua figliaprediletta non verte su problemi di governo e di

10 Ivi, § 256.11 «Figliuola carissima» – Lettere di Padre Annibale M. Di

Francia a Nazarena Majone – A cura di Luigi Di Carluc-cio, Roma 2003, Voll. I-II.

Page 16: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 14 –

amministrazione, si fa presente a lei come severomaestro d’anima. Pertanto, il dosaggio degli am-monimenti morali supera di gran lunga le lodi e gliapprezzamenti. Questi fanno capolino, in manieraoccasionale, quando le situazioni sono difficili o lasalute di lei è gravemente compromessa, o anche inalcune ricorrenze, come compleanni, venticinque-simo di professione e simili. Sono rari i momentinei quali un Padre Annibale più aperto lascia trape-lare l’altissima stima verso la sua discepola.

Semmai, l’epistolario del Santo alla Venerabi-le costituisce nel suo insieme un mirabile profilospirituale della Venerabile. E però, si può mai pen-sare che il Fondatore potesse definire quella carafiglia come «una delle pietre della mistica fabbri-ca»12, senza riconoscerle per ciò stesso l’abito teo-logale della fede, della speranza e della carità? Co-me le può augurare di «condurre la Navicella tra imarosi e le tempeste13, se non perché le accreditaun ricco corredo spirituale? O, nella famosa letteradel 25 giugno 1914, chiederle l’abbandono di fidu-cia nell’abisso di ogni Misericordia, qual è il Cuo-re amorosissimo, dolcissimo, soavissimo di Gesù14,se non fosse certo di avere davanti un’interlocutri-ce ricettiva di aneliti così generosi?

Altre volte il Padre esorta Nazarena a essere ri-conoscente al Signore per le grazie singolari rice-vute, anche se, prudentemente, aggiunge l’ammo-nimento a crescere nella fede e nella fiducia in Dio,come nella lettera del 23 marzo 1917, per il 25° diprofessione.

Infine, una pagina di toccante umanità. La in-dirizza a Nazarena, intorno agli eventi del terremo-

12 Ivi, Lettera del 17 agosto 1902, Vol. II, p. 35. Lo scritto ètra i più notevoli dell’epistolario.

13 Ibidem.14 Ivi, Vol. I, p. 234.

Page 17: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 15 –

to del 1908, un Padre Annibale particolarmentecordiale, sotto l’impulso di un’affezione santa. Nelripercorrere la lettera, assumo le esortazioni alla fe-de e all’abbandono nel Signore come abiti mentaliche Nazarena conquisterà pienamente nell’età ma-tura, quando l’esperienza e la sofferenza sollecite-ranno tutte le sue energie interiori. Ecco il testodella lettera:

«Fatevi coraggio, non vi avvilite, procurateche vi sia l’osservanza, tenete la disciplina, tenetele giovani bene soggette, siate mansueta ma auto-revole, e date l’esempio dell’osservanza, della di-sciplina e della pietà. Fidate nella santissima Ver-gine di cui siete stata eletta a fare le veci nel Go-verno delle comunità, pregatela spesso con moltafiducia e la Madre santa non può non esaudirviquando le presenterete i suoi meriti e quelli puredel Patriarca S. Giuseppe. Ci vuole la Croce San-ta, il patire, e l’angustia per formarsi un Istituto,ma felice chi si immola per la consolazione delCuore Santissimo di Gesù! La Figlia del DivinoZelo deve essere tutta zelo a portare la Croce edimmolarsi per la santificazione e salute delle ani-me!»15.

15 La lettera è riportata in Positio, I, § 316.

Page 18: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z
Page 19: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

La speranza

1. Nazarena, icona della speranza

Donna della speranza è Nazarena. Nel suo cor-redo spirituale questa virtù orienta il suo sguardooltre l’orizzonte terreno, ai beni futuri. Quei beni,che per il mondo e perfino per i credenti mediocrisono spesso soltanto un sogno vaporoso e illusorio,si stagliano davanti a lei concreti come la realtàsensibile. E lei, ad essi corre con una tensione tota-le, che brucia qualunque passione terrena. La spe-ranza che «non delude» (Rm 5.5) è la sua forza se-greta.

Chi crede, spera anche nel futuro di cui Dio sifa garante. Il futuro, che Nazarena cerca e per ilquale sacrifica il presente con le sue attrattive, haun nome, si chiama Regno di Dio. A questo termi-ne, che è fuori del tempo, lei tende. Da esso, inol-tre, riceve luce per capire la vita, per accogliere gliavvenimenti, per dare a ciascuna cosa il valore giu-sto, un valore che è sempre relativo di fronte all’as-soluto dell’eternità.

Nazarena, donna sperante, svela al mondo chedove gli uomini hanno messo la parola fine, Dioscrive in Cristo risorto e primogenito dei viventila parola principio. Ma è da notare che il senti-mento della speranza, che proietta in avanti i pas-si e i progetti di Nazarena, viene a trovarsi in per-fetto equilibrio col sentimento del presente, confe-rendo ad esso pienezza di grazia e fecondità. Cosìaccadeva a lei di dare importanza alle più piccolecose, ai gesti minimi che in genere si stimano in-significanti. Anche raccogliere un pezzo di cartada terra o dar da bere a una bambina era per leiimportante. Su un piano di sapienza cristiana, nul-la di ciò che è umano resta nell’insignificanza. Al-

– 17 –

Page 20: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

la presenza della speranza, l’effimero si riempie dieternità.

La speranza dà senso e valore originali a quan-to Nazarena pensa, progetta e opera. La sua non èuna virtù ripiegata soltanto sulla propria persona,sulla santificazione personale. La vitalità della suasperanza consiste nel suo incarnarsi nella storia,nel suo farsi giudice delle scelte, dei pensieri, degliorientamenti, il tutto sottraendo alla precarietà deltempo e tutto rivalutando sullo schermo dell’eter-no. Così, vediamo Nazarena operare per la promo-zione dei piccoli e dei poveri, andare in mezzo allagente. Non si presenta agli altri in nome di una op-portunità terrena o con uno dei tanti messianismisociologici che poi si dissolvono al primo soffiardei venti. Ella, illuminata dalla speranza cristiana,fa credito agli ultimi della terra di una stima e di unfuturo, che non è circoscritto solo nel breve oriz-zonte di questo mondo o nella prospettiva di un’e-levazione sociale. La speranza allude a una realtàultraterrena, dove gli ultimi sono i primi e i privile-giati. L’osservazione è pertinente e fa capire, tral’altro, la qualità alta della pedagogia nazareniananell’educazione dei bambini e nella formazionedelle future Figlie del Divino Zelo.

Chi è nulla per il mondo, è sempre tutto per ilSignore. Anche questa considerazione rientra nel-l’alone di luce della speranza. È sorprendente lasua affezione per gli emarginati, per i vinti della so-cietà. Ella li guarda e li avvicina con la convinzio-ne che anch’essi sono destinatari delle promesse diDio, e da qui si rafforza la sua fiducia di poterlipromuovere e coinvolgerli in un progetto di reden-zione e di grazia.

La speranza spiega l’audacia di lei particolar-mente nelle circostanze in cui si trova a tu per tucon la realtà del peccato. La speranza la spinge aosare. Penso ai carcerati di Taormina, alloggiatisotto la Casa religiosa, ai barboni di strada, bran-delli di umanità, alle coppie concubine, alle fami-

– 18 –

Page 21: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 19 –

glie frantumate, alle vocazioni in crisi. La dispera-zione della salvezza, che è considerata peccato con-tro lo Spirito Santo, la induceva a pregare, a pagareil costo della conversione col sacrificio personale.

Dio non butta via la vita del peccatore. Nulladella creatura umana resta escluso dalla speranza. Ariportare simili osservazioni al vissuto di Nazarenasi ha l’impressione di scoprire un mondo nuovo, in-travisto fino ad oggi forse in maniera riduttiva.

2. Le fonti autobiografiche

Leggendo gli scritti della Venerabile, si notasubito che lei interpreta la vita come un lungo av-vento, in fondo al quale vi è lo Sposo che inaugu-rerà per la sposa fedele, vergine prudente, il giornoeterno, dove non vi sarà lutto e morte.

Il fatto che lei sia la consacrata del Signore,per lui e con lui povera di ricchezze terrene, acui-sce la tensione alla parusia, il grande incontro. Lasperanza è tutto questo, e gli scritti nazareniani loconfermano.

Prendiamo il Voto della fiducia. «Sperare contra spem»: è la dichiarazione pro-

grammatica che mostra da una parte l’assoluta nul-lità della creatura e dall’altra l’assoluta potenza diDio. Sullo sfondo di così audace proposito (dietrole quinte s’intravede la sapiente regia del santoFondatore), Nazarena si obbliga «con voto» allasperanza. È il tempo delle difficoltà senza numerodell’Opera (siamo nel 1905), piccolo germe espo-sto al graffio del vento e allo scempio della tempe-sta. Ricorderò che già nel 1886 e nel 1893 il Fon-datore abbozzava due testi sul voto della fiducia,mentre annotava che «l’Opera si è trovata in unvortice di tribolazioni, ed è stata cento volte pressoa morir prima di nascere».

Nazarena dichiara dunque che nulla può in-frangere la sua fiducia in Dio: non le colpe perso-

Page 22: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 20 –

nali, non gli eventi avversi e neppure lo scatena-mento delle forze del male. «Mi obbligo – dichia-ra – di non lasciarmi scoraggiare», prega di nonvoler mai perdere la ferma speranza neppure«quando ci abbiate quasi ridotti al nulla».

L’esercizio della speranza, sollecitato dal Vo-to della fiducia, si perfeziona attraverso le provedella vita, e si fa presente quasi a controbilanciarele sofferenze che furono particolarmente dilaniantidal 1928 alla morte. Messa da parte, non perde laserenità, anzi conforta e sollecita al bene le figliespirituali. Nel 1930 scriveva alla Comunità femmi-nile di Messina: «I vostri auguri mi tornarono gra-ditissimi e di cuore ringrazio. Io prego sempre perVoi specie nei momenti silenziosi della S. Comu-nione e non manco di deporre ogni giorno sul Co-stato Aperto di Gesù dei variopinti fiorellini per lemie figlie in Cristo lontane che dicano al Signoretante cose belle e che profumano solo d’Eternità edi assoluto disprezzo dei beni futili di quaggiù»16.

Il sapore della speranza lievita il brano, le mi-serie di quaggiù sono proiettate su uno schermo ol-tre il tempo. Si potrebbe dire la stessa cosa rileg-gendo nella prospettiva della speranza il carteggiodi Nazarena con il Fratello Concetto Ruta, già ri-cordato per la fede. Valga una citazione per tutte:«Pio e buono fratello, pensi che il tempo passa siaper quelli che godono come per quelli che soffro-no. Beato chi sa approfittare di questi mezzi che ilSignore ci dà di potere acquistare meriti per l’e-ternità».

Negli Appunti spirituali il sentimento dellasperanza appare sempre congiunto al sentimentodell’umiltà e alla professione del proprio nulla. Lasottolineatura è importante, in quanto rivela in Na-zarena un organismo spirituale perfettamente alli-

16 Scritti di M. Nazarena, CP, IV, p. 162.

Page 23: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 21 –

neato con le regole dell’ascetica tradizionale. Vo-glio dire che la sua è una speranza in equilibrio tragli eccessi della presunzione e del timore. MadreNazarena è un’anima sperante, mai presuntuosa,mai in preda a un timore incontrollato. Anche neimomenti più duri sa pregare e consigliare agli altril’abbandono di fiducia: «Rumorosi saranno i fluttidel mare, le tempeste della vita, gli scogli da sal-pare… Non temete, Iddio del cielo è la vostra pro-tezione!!!»17.

La speranza, che dà la certezza dei beni futuripromessi da Dio nel Cristo, si trasforma in preghie-ra quando le contrarietà più premono e dilagano. Èallora che Nazarena lancia il suo grido, non peròscomposto: «O anima mia, servi e spera nella mi-sericordia del tuo Dio che porgerà rimedio ad ognitua pena. Chi si adatta alla necessità è savio, pe-netra i misteri di Dio». O ancora: «O buon Gesù,perché la mia preghiera non possa essere: né timi-da, né tiepida, né baldanzosa, con umile fiducia eferma speranza la unisco alla vostra che Voi fate aDio Padre»18.

3. Le fonti processuali ed extraprocessuali

Le testimonianze processuali insistono sull’e-sercizio della speranza, senza inferire aspetti asce-tici e principi generali. Del resto, le domande postedagli Interrogatori processuali chiedevano di sape-re «in che modo si manifestò concretamente lavirtù della speranza» e con quali mezzi la Venera-bile intese a conquistarla.

L’abbandono in Dio, la calma nelle contra-rietà, il perenne sorriso sono le note salienti rileva-

17 Ivi, p. 201.18 Ivi, p. 208. La citazione precedente è a p. 204.

Page 24: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 22 –

te dai testimoni. Ma alcuni di essi, più avvertiti,pongono riflessioni articolate, come P. Pietro Cifu-ni e Suor Daniela Pilotto.

La Positio commenta: «Il profilo della Servadi Dio, nel tracciato testimoniale di P. Cifuni èquello di un’eroina, che passa attraverso ogni piùdura prova senza mai arretrare, anzi aggiungendodi suo uno slancio supplementare, non richiesto nédalle circostanze né dalle regole»19.

Suor Daniela Pilotto sviluppa il concetto diDonna forte, attribuito a Nazarena che nei momen-ti cruciali manifesta una capacità di sofferenza, chesolo una rocciosa speranza poteva trarre dalla suaindole femminile.

È infine segno di speranza il silenzio: un silen-zio, quel 18 marzo 1928, col quale, secondo la te-stimonianza di Suor Gabriella Ruvolo, Nazarenaassorbe la propria deposizione da Superiora Gene-rale senza una parola, mansueta come un’agnelli-na. L’imbarazzo delle Suore capitolari isola edesalta, in mezzo alla sala assembleare, una Nazare-na che, in quella scena, crinale del suo percorsoumano e spirituale, sa sollevare le miserie e legger-le come una pagina di una storia scritta dalla manodi Dio.

«Tutte le suore – narra la Ruvolo – si guar-davano e compresero che avevano fatto un imbro-glio. La Rev.da Madre comprese più delle altre,che erano stati fatti preparati, ma stette ferma e fe-ce silenzio/…/»20.

Il brano della Ruvolo è extraprocessuale. Essoè citato dalla Pilotto nella sua deposizione al pro-cesso, insieme ad altre memorie di suore che furo-no presenti ai fatti. È il caso di Suor Elvira Piccar-di, che completa il profilo di Nazarena al capitolo

19 Positio, I, p. 43.20 AFDZ/RM, CP, V, Q5, p. 253.

Page 25: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 23 –

del 1928: «Mentre tutte piangevano per non averlapiù come guida suprema, Lei sola restava tranquil-la e aveva per tutte e per ognuna una parola diconforto e di incoraggiamento: ‘Adoriamo la divi-na Volontà? Diceva, ‘sappiate però che sarò sem-pre la vostra madre’»21.

Dopo quei giorni seguirono dodici lunghi anni,in progressione dolorosa. Vi trovano spazio le in-comprensioni, le calunnie, la segregazione dallacomunità. La Positio registra attentamente quegliavvenimenti. In mezzo alle contrarietà Nazarena fatesoro della lezione del compianto Padre Annibale,maestro della sua anima. Suor Olimpia Basso, lapi-dariamente, scorge su quel calvario desolato il fio-re della speranza: una Nazarena sollevata in Dio,protesa in ogni momento a offrirsi al «Divino Vole-re… vittima di olocausto»22.

4. Alla scuola di Sant’Annibale

Nazarena era docile al suo maestro spirituale,il Padre Annibale. Ora, su quali punti insisteva egliriguardo all’esercizio della speranza teologale?

Negli anni iniziali del Novecento e fino al1915-18, i temi più ricorrenti sono, per un verso lecolpe passate, l’espiazione, il perdono; per l’altro,l’abbandono di fiducia in Dio, la certa speranzadel recupero.

Insieme a una viva percezione del male mo-rale, Nazarena viene guidata ad affrettare i passiverso la perfezione. Entra gradualmente in unospazio ascetico, che si suole chiamare della se-conda conversione. È un’espressione con cui siindica una sorta di rifondazione dell’anima nella

21 Posino, I, p. 44.22 Ibidem.

Page 26: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

linea di propositi e di un’opzione più radicale del-la santità.

Il Fondatore interviene, alcune volte, su richie-sta di Nazarena. Egli insiste sulla docilità alla Divi-na Volontà e sull’ubbidienza, due elementi correla-tivi, poiché il disegno di Dio si rivela attraverso iconcreti precetti di chi dirige un’anima o una co-munità.

La speranza di Nazarena si configura (lo si èvisto nelle pagine precedenti) come un guardareoltre. Le apparenze ingannano, il presente è relati-vo, le cose prendono il giusto posto nella prospetti-va dell’eternità. Quel guardare oltre investe la pro-pria natura, le persone, gli eventi. Tutto Nazarenadeve considerare con spirituale sapienza, senza la-sciarsi irretire dalle apparenze. Anche i propri limi-ti personali devono essere inquadrati nella speran-za, con la fiducia di poterli vincere con l’aiuto del-la grazia.

Quali limiti e difetti aveva Nazarena, secondoil suo maestro spirituale? Padre Annibale annota inlei una certa rudezza di modi, un residuo attacca-mento al proprio giudizio. Questo accadeva quan-do Nazarena era ancora inesperta di governo, percui le poteva capitare di andare oltre la misura nelrapporto con le consorelle.

D’altra parte, il Padre non mancava di incorag-giare l’ancor giovane figlia. La vedeva generosa,pronta a ogni sacrificio. In alcune lettere assumeverso di lei toni umanissimi fino alla tenerezza.Centro focale è il richiamo a non sfiduciarsi: «Get-tate tutto il vostro passato, tutto il vostro presentee tutto il futuro nell’abisso di ogni Misericordia,qual è il Cuore amorosissimo, dolcissimo, soavis-simo di Gesù!»23.

La lettera porge dunque alla Figlia prediletta

– 24 –

23 Lettera del 25 giugno 1914.

Page 27: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

il linguaggio della speranza, perché lo assimili e lotraduca in fecondità di opere. È sintomatico chequesta lettera, di cui si è citato solo un piccolo trat-to, abbia somiglianze sorprendenti con quelle cheNazarena scriverà tra il 1928-31 al Fratello Con-cetto Ruta, altre volte ricordato. L’insegnamentodel Fondatore era stato da lei perfettamente assimi-lato.

Concludendo, si può ben affermare che Naza-rena ha letto in silenzio, nella fede e nella speranzadei beni futuri, la vita con le sue gioie e sofferenze.Tale lettura ella ha trasmesso alle Figlie del DivinoZelo e, oggi, a chi si avvicina alla storia della suaanima.

– 25 –

Page 28: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z
Page 29: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 27 –

La carita’

1. «Chi non ama non ha conosciuto Dio» (Gv 4, 8)

La fede e la speranza sono per l’anima, e dun-que per Nazarena, i due tratti di un movimentoche giunge a compiutezza nella virtù teologaledella carità. La carità non è altro che l’amore fi-liale, infuso dallo Spirito insieme alla grazia quan-do, col battesimo, la nostra umanità è adottata daDio in Cristo. Nel rapporto filiale, l’anima si fa in-tima e familiare di Dio attraverso Gesù. Negliscritti, oltre che nelle movenze spirituali di Naza-rena, si riscontra la verità espressa dalla prima let-tera di Giovanni: «chiunque riconosce che Gesù èil Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amoreche Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’a-more dimora in Dio e Dio dimora in Lui» (1Gv 4,15-16).

Nazarena è la donna che ha conosciuto Dioamandolo. Non con l’acutezza della mente l’ha co-nosciuto, ma con gli «occhi del cuore», come lichiama Pascal. Di lì ha raggiunto il mistero delDio amore.

Una volta raggiunto l’Amore infinito, se nenutre, se ne colma l’anima e le mani per donare asua volta a dismisura ai fratelli e alle sorelle, agliumili e ai bambini, ai poveri di pane e ai poveri diDio. L’amore di Dio e del prossimo hanno la stes-sa origine divina. Non l’indole naturale di Nazare-na, non la sua spontanea generosità spieganol’ampiezza del suo amore. L’amore di Dio e deifigli di Dio poggia sullo zoccolo solido della fedee della speranza. Queste virtù soprannaturali fan-no da baluardo protettivo all’amore e gli conferi-

Page 30: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

scono una dimensione non riscontrabile negli af-fetti puramente umani.

E anche quella sua maternità sorridente, cherende così affascinante la figura di lei, non tanto al-la sua indole naturale aperta è dovuto, quanto all’a-more di carità che su quell’indole si innesta, impri-mendovi il sigillo qualificante. Colgo una riflessio-ne simile in una pagina di Paola Ricci Sindoni, laquale afferma: «Non tutti gli amanti di Dio hannoquesto fascino, che spesso è legato a quel tratto,che certo appartiene a madre Nazarena, e che ri-chiede una specie di fanciullezza»24.

Questa specie di fanciullezza, evocata dallaSindoni, ha un nome tecnico: è l’infanzia spiritua-le, della quale Nazarena mostra tratti vistosi, comeci avverte la Positio e come ha dimostrato il saggio«Nazarena Majone e la sua piccola via», 2001/5,della collana curata dalla Postulazione. La colori-tura Teresiana riscontrata in Nazarena ha del restoun ascendente diretto nella spiritualità di Sant’An-nibale, che ebbe tendenze carmelitane serie e dure-voli.

2. Nazarena, uno spazio per l’irruzione di Dio

L’amore muove verso la persona amata, conun incoercibile desiderio di assimilazione e di fu-sione. Quando questo movimento è compiuto, si hauna sorta di scambio d’anime. Allora il bene di unoè vissuto come proprio dall’altro, e così ogni altromomento. Anche la Sacra Scrittura parla di una fu-sione-simbiosi, quando dice che i due cuori saran-no una sola fiamma.

Il fatto singolare è che Nazarena compie, o

– 28 –

24 «Su ali d’aquila». – Ricordando M. Nazarena Majone,Roma, 1999, pp. 34-35.

Page 31: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 29 –

aspira a compiere, una vera sostituzione tra sé e ilSignore, perché possa realizzarsi nella sua personala perfetta santificazione. In tal senso, la preghieraseguente è di un’arditezza singolare: «Signore, dame sola non posso raggiungere quella santità per-fetta che da me volete: è affar vostro; io mi rimettonelle vostre mani; pensate voi a santificarmi; voipensate a rendermi quale voi volete, degna dei vo-stri occhi»25.

Sostituzione, fusione o supplenza che sia, ane-liti di questo genere presuppongono in Nazarena ilsuo spogliamento, lo svuotarsi di se stessa, perchél’irruzione del Signore in lei si proporziona allospazio che fa dentro di sé. Tutta la vita di Nazarenaè uno scavo interiore, per permettere al Signore discendere nel vuoto lasciato dalle passioni terrene ecreare un capolavoro.

Ma, come in un gioco di specchi, le prospetti-ve cambiano, si sostituiscono e capovolgono. Cosìsuggerisce, negli Appunti spirituali, una preghieradel mattino in cui è lei a chiedere di essere tenuta«chiusa entro il Vostro Cuore», cioè il Cuore diGesù. Similmente in un’invocazione della sera silegge: «Cuore dolcissimo del mio fedelissimoamante Gesù/…/ in voi mi inchiudo».

Il lavorio per fare spazio a Dio si chiama ri-nunzia. Nazarena vi si dedica fin dall’ingresso nel-l’Opera, guidata da Padre Annibale. Si può dire chetutta la sua milizia religiosa è un progressivo rinne-gamento di sé. È la fase ascetica che suole chia-marsi pars destruens, propedeutica all’irruzionedella grazia. Una lettera del Padre a lei, del 29 otto-bre 1925, può essere presa come segnalazione chequel processo di rinunzia era giunto al punto più al-to. Lo fa arguire la forte espressione della lettera:

25 Positio, II, p. 751 (dagli Appunti spirituali di M. Nazare-na).

Page 32: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 30 –

«Gesù diletto vi consolerà. È per lui che avete di-sfatta la vostra vita».

Il processo di svuotamento, secondo queste pa-role autorevoli, era dunque realizzato, anche se maipuò dirsi concluso. Nell’occasione, il Fondatore in-tendeva incoraggiare la discepola che in quel tem-po si era lamentata con lui per un dolore al braccioe le sofferenze del diabete. Lui va alla radice delproblema e, sollevando quegli acciacchi in un’at-mosfera più alta, le ricorda che non si meritava poitanta attenzione il braccio, lei che aveva offerto alSignore ben altro: tutta se stessa, corpo e anima,progetti e fatiche, sogni e amori.

Ho detto precedentemente che l’amore crea ilmovimento verso la persona amata. Nell’ambitodella carità, che è virtù soprannaturale, tale movi-mento si esprime in forme radicali quando la crea-tura percepisce se stessa come il Nulla e Dio comeil Tutto. Non viene meno l’autostima, diventa im-prescindibile partire da Dio, somma perfezione, emisurare da lui ogni valore umano.

Mi rendo conto che queste riflessioni possonoritenersi forzature di chi scrive, soggettive e impro-babili in Nazarena, anima tutto sommato semplice.Così non è. La Venerabile mostra una viva perce-zione dei problemi esposti, comprende bene checosa è il disfacimento di sé e se esso rappresentasolo la prima fase del percorso ascetico, presuppo-sto necessario alla seconda, che è il raggiungimen-to dell’amore unitivo e sponsale. Non si deve maiperdere di vista, dietro i suoi movimenti, la regia diPadre Annibale, per circa quarant’anni suo mae-stro. È lui ad additarle, di là dalla rinunzia, gli ele-menti costruttivi della vita spirituale, quando lescrive il 25 giugno 1914: «Mi auguro che il vostrocuore e l’anima vostra siano uniti a Gesù comeUnico, Eterno, Infinito Bene, per il quale nulla èdare tutta la vostra vita».

Nazarena si ritrova dunque davanti all’opzionedell’amore trasformante. Il Nulla è davanti al Tut-

Page 33: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 31 –

to. Non vi è che una scelta per riscattare la pochez-za umana. Nazarena ne è profondamente consape-vole:

«Sono povera, non ho niente, e mossa dal sen-timento della mia miseria e da quello della vostramisericordia, vengo a domandarvi, o Spirito Divi-no, la elemosina della vostra grazia/…/, la elemo-sina dei buoni pensieri, dei buoni desideri, dei piimovimenti, delle forti risoluzioni, che fanno i san-ti»26.

Diventare spazio di Dio implica partecipare aciò che è di Dio. Nazarena non arretra, prega confemminile delicatezza il Signore, con l’intento disollevarlo dalle pene intime per il peccato del mon-do: «Tu hai sofferto troppo, prendi riposo, soffro ioin vece Tua»27.

3. Alle soglie dell’unione sponsale

Nazarena che accoglie la sofferenze e cerca larinunzia mira a un termine solo: legarsi radical-mente «per sempre allo Sposo divino /…/, fare del-la vita un lungo atto d’amore»28. Così si esprimenella Preghiera e convenzione col Sacro Cuore diGesù.

Nel Convegno spirituale dell’anima amante diGesù, del 1922, Nazarena torna ancora con i trattitotalitari dell’amore a Dio. Siccome questo amoreimplica il sacrificio e l’unione al Divino Volere, el-la domanda al Signore di poter avere tutte le vitedei santi, quella della Vergine Maria e dello stessoGesù. Solo così potrebbe soddisfare la sua sete di

26 AFDZ/RM, CP, V, pp. 70-86: Pensieri spirituali (da nonconfondersi con gli Appunti spirituali).

27 Ivi.28 AFDZ/RM, CP, IV, p. 224.

Page 34: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 32 –

amore e pareggiare in qualche modo il debito d’a-more che come creatura deve al Creatore.

C’è nel linguaggio nazareniano un’inflessionesponsale. Lei si sente Sposa del Signore, il suo«eterno Amore», il «Sommo Bene», il «nostro Di-letto», come spesso si legge nei suoi scritti. LaPositio non manca di commentare: «Alla scuola diP. Annibale s’era impossessata/…/ dei tratti spiri-tuali che definiscono i lineamenti di una vera Spo-sa di Cristo/…/. Povera sulla terra, distaccata epurificata da una dura milizia ascetica, Maria/Majone/ andava incontro al Signore con l’animacolma di altri beni: ‘Ecco che già tu sei ricca, bel-la, nobile, e lo sei tanto, che tutta la bellezza, lanobiltà, la potenza di quella che non ebbe la tuasorte/…/ non è che polvere e fango dinnanzi allatua sorte’»29.

Nazarena interpreta la dignità sponsale comecorresponsabilità e compartecipazione ai desideridello Sposo. È vero che si presenta davanti al suoSposo piccola, povera, debole come lo può essereuna creatura. Non è però circuita dai suoi proble-mi personali, come ogni Sposa amante, nella lineadella sua sensibilità femminile, si addossa le sof-ferenze del Cristo, le sua pene intime per il maledel mondo. Paga la sua intimità con il Signore conl’espiazione: «Accetta con gioia le spine e la cro-ce – osserva il primo biografo – /…/ e sale alCalvario con lui, per essergli vicina anche sullacroce»30.

Il Tabernacolo si configura davanti a lei comeil luogo dello Sposo. Nel momento della Comu-nione, nell’adorazione eucaristica Nazarena si

29 Positio, II, pp. 190-91. La Positio cita un discorso del Fon-datore del 19 marzo 1908 (v. Antologia Rogazionista,p. 52).

30 PESCI G., op. cit., p. 151.

Page 35: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

effondeva in dolcissimi colloqui, la vedevanospesso come assorta in estasi. Non chiedeva tantodi essere consolata quanto di consolare, di dareuna mano allo Sposo per le cattiverie degli uomi-ni. «Anima innamorata – ribatte il biografo –non voleva che altri prima di lei desse il ‘buon-giorno’ a Gesù: sentinella d’amore, correva pri-ma che la luce facesse impallidire la terra a par-lare con il suo Diletto, che l’attendeva nella pri-gione del Tabernacolo»31.

Nazarena è Sposa di uno Sposo crocifisso.Nulla autentica la sua rinunzia, il suo amore al Si-gnore quanto questa collocazione ai piedi di unoSposo dolente: «con lui/…/inchiodata alla croce»,come si esprime l’altro biografo, Mario Francini.

Intima di Dio, Sposa di Gesù, Nazarena si aprea tutte le dimensioni dell’amore e ne accoglie tuttele conseguenze. Un’ansia di martirio si legge neisuoi atteggiamenti, specialmente durante il periodoromano(1934-39).

4. Tra amore e sete di martirio

Nazarena non finisce di stupirci. Non le bastadi accogliere la croce, ma, come Teresa di GesùBambino, la chiede. Il privilegio della sofferenzasegna il limite cui può arrivare una creatura aman-te. Gli incomodi fisici, che avevano segnato la vitadella Venerabile in età ancora giovanile, si compli-carono negli ultimi anni. Un’altra sofferenza per leiancora più lancinante si aggiunse, quella moraleper le vicende ben note del 1928 e successive. Ep-pure, la carne inferma non era di peso al suo spiri-to, che lo possa essere una foglia nella chioma diuna quercia.

– 33 –

31 Ivi, p. 153.

Page 36: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Per lei l’amore è tutto. Quando le suore l’avvi-cinano nella solitudine della dimora romana e lacompatiscono o esortano a far valere le proprie ra-gioni presso le superiori, lei risponde col sorriso.Con quel sorriso educa a interpretare in positivo glieventi, a incanalarli nell’alveo della Divina Vo-lontà. Era lì l’approdo al suo vivere e morire.

Questo in sostanza ci dicono e ridicono le te-stimonianze processuali più avvertite e le tante me-morie rilasciate dalle primissime Figlie del DivinoZelo. Suor Celeste Iacino resta impressionata daldesiderio di Dio, che Nazarena esprime fino a esal-tare la morte come il dies natalis, festa dell’animache corona con presagi di felicità l’unione intimacon Dio. Suor Daniela Pilotto riprende una testi-monianza di Suor M. Romualda Pelleriti, secondocui Nazarena, qualche giorno prima di morire, ri-volta al quadro del Padre Annibale con MariaBambina, che ella poteva guardare di fronte al let-to, ebbe ad esclamare: «Sì, sì, vengo». E nell’orasegnata, ricevendo l’Eucaristia, mormorò: «Ecco-mi, sono pronta!»32.

Aveva pregato per tutta la vita di potersiuniformare alla Volontà Divina, fino a domandareal Signore e alla SS. Vergine uno scambio di vo-lontà, come si è visto già nella «Preghiera e con-venzione col Sacro Cuore». Nel momento più altodella sua audacia spirituale, va ancora oltre. ponel’«Atto di offerta all’Amore Misericordioso»33, chelascia senza parole:

«Mio Gesù, ti amo con la tua carità infinita e,per farti piacere, mi offro per sempre, per mezzodel Cuore Immacolato di Maria, come vittima diolocausto all’Amore Misericordioso del tuo SacroCuore. Benedicimi, abbracciami, santificami»34.

– 34 –

32 Positio, I, § 126.33 Ivi, p. 178.34 Positio, II, Appunti spirituali, p. 820.

Page 37: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Siamo nel mistero dell’esperienza mistica.L’anima si consegna passiva, lascia fare al suo Si-gnore Non suonano dunque retoriche le parole cheil primo biografo rilascia davanti a Nazarena diste-sa sul letto di morte: «Rimase tutta la notte: e il suocorpo piagato era come vittima uccisa davanti al-l’altare, come ostia consumata da una fiamma d’a-more».

– 35 –

Page 38: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z
Page 39: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Voto di fiducia

O dolcissimo Signor mio Gesù Cristo, nelle af-flizioni e nelle tribolazioni, nelle incertezze e nellepenurie che mi circondano, io vengo ai vostri Piedie con ogni umile ed amorosa fiducia, da Voi aspet-to infallibilmente l’aiuto, il soccorso e la Provvi-denza opportuna. E perché ammezzo al tremoredella fragile mia natura, questa fiducia non mi ven-ga mai meno, io ne faccio espressamente un voto,qui ai vostri Piedi, obbligandomi a non voler maidiffidare, o consentire alla minima diffidenza o sfi-ducia nelle diverse circostanze, di ristrettezze e didisinganni, d’insuccessi, di persecuzioni che ci po-tranno sopravvenire; anzi, mi obbligo formalmentecon voto di raddoppiare, in simili circostanze, l’u-mile e amorosa fiducia nella Carità dolcissima enella sovrabbondante Pietà divina del vostro beni-gnissimo Cuore e nella soavissima e materna Ca-rità e compassione dell’Immacolato Cuore di Ma-ria, Madre Vostra e Madre nostra.

Mi obbligo con voto che sopravvenendomi si-mili, inaspettate ed imprevedibili circostanze avrò,con la grazia vostra e per quanto posso, almenocon la volontà, una ferma Fede e Speranza, cheVoi e la Madre Vostra SS.ma, potete e volete li-berarci da ogni triste posizione e pericolo di di-spersione; che Voi e la Madre vostra Santissima,potete e volete alimentare, soccorrere, provvedere,rifugiare, sovvenire, proteggere, liberare e salvaretanti orfanelli e tante orfanelle, tanti Sacerdoti,tante vergini e tanti poverelli; tutto questo perso-nale, che finora avete miracolosamente sostentato.Questi nascenti Istituti, che sono iniziati con lavostra divina Parola: «Rogate ergo DominumMessis ut mittat Operarios in Messem suam», chehanno abbracciato questa santa missione; questi

– 37 –

Page 40: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Istituti, che con tanti prodigi della vostra potenzae della vostra Misericordia, avete fin qui condottie protetti. Mi obbligo nel contempo, o Signoremio, a non lasciarmi scoraggiare per l’adempi-mento di questo voto, dalla vista dei peccati mieie di quelli che appartengono a questi Istituti; mainvece fiderò nella vostra infinita clemenza, chevogliate sorpassare a tutte le nostre indegnità, co-prendole coi vostri divini meriti e soddisfacendovicol prezzo del Sangue Vostro Preziosissimo.

O amorosissimo mio Signore, accettate e chiu-dete nel vostro amorosissimo Cuore e nell’Imma-colato Cuore di Maria questo voto, datemi grazia diosservarlo esattamente nei momenti più critici, pu-re quando ci abbiate condotti fino alle porte d’in-ferno e ci abbiate quasi ridotti al nulla. Allora, fateche io miserabile, piena di umile fiducia, di speran-za e di confidenza, abbia la viva Fede che voi pote-te e volete salvarci e ci salverete, quando noi menoce lo aspettiamo, anche operando prodigi di onni-potenza e di Misericordia! Amen!

Un’Ave Maria alla SS. Vergine, perché benedi-ca questo voto e mi dia grazia di adempierlo fedel-mente, di sperare anche contro spem e lo presentiEssa stessa al Cuore SS. di Gesù. Amen.

Messina li 5 Luglio 1905

SUOR M. NAZARENA DELLA SS. VERGINE

– 38 –

Page 41: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Cronologia essenziale

Page 42: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z
Page 43: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

21 giugno 1869 • Nasce a Graniti.

14 ottobre 1889 • Entra come aspirante nell’Istituto delCan. A. M. Di Francia nel quartiereAvígnone, alla periferia di Messina: a20 anni di età.

18 marzo 1891 • Con le Novizie del «Piccolo ritiro S. Giuseppe» sottoscrive le promesseannuali di castità, povertà e obbedien-za, nonché quello di zelare per le voca-zioni: a 22 anni di età.

18 marzo 1892 • Professione religiosa di Maria Majo-ne, cui il Padre Annibale impone il no-me di Suor Maria Nazarena: a 23 annidi età.

5 agosto 1896 • Suor M. Nazarena è eletta direttricedell’orfanotrofio all’Istituto SpiritoSanto: a 27 anni di età.

14 settembre 1897 • Melanie Calvat arriva a Messina perdirigere la comunità dello Spirito San-to: Suor M. Nazarena ha 28 anni di età.

2 ottobre 1898 • Melanie Calvat lascia l’Istituto. LaMadre M. Nazarena resta come supe-riora: ha 29 anni di età. Manterrà l’inca-rico ininterrottamente, per disposizionedel Fondatore, fino al 18 marzo 1928.

14 settembre 1901 • L’Arcivescovo di Messina approva inomi delle Congregazioni fondate dalCan. Di Francia: le «Figlie del DivinoZelo», i «Rogazionisti del Cuore di Ge-sù».

12 gennaio 1902 • Apertura della casa di Taormina.Madre M. Nazarena ha 33 anni di età.

5 luglio 1905 • La Madre M. Nazarena, a 36 anni dietà, esprime il «Voto della fiducia».

19 marzo 1907 • Professione perpetua di Madre M.Nazarena: a 38 anni di età.

gennaio 1909 • Dopo il terremoto del 28.12.1908 leorfane e gli orfani degli istituti del Can.Di Francia sono trasferiti nelle Puglie.La Madre M. Nazarena lascia Messina:a 40 anni di età.

– 41 –

Page 44: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

– 42 –

1909 - 1913 • Durante la permanenza in terra diPuglia le Figlie del Divino Zelo avvia-no le case di Francavilla Fontana, Oriae Trani.

23 marzo 1909 • S.S. Pio X riceve in udienza privatauna piccola delegazione della Pia Ope-ra; ne fanno parte tra gli altri il PadreDi Francia e la Madre M. Nazarena: el-la ha 40 anni di età.

7 ottobre 1909 • Apertura della casa di S. Pier Niceto:la Madre M. Nazarena ha 40 anni dietà.

5 maggio 1913 • La Madre M. Nazarena, a 44 anni,scrive la preghiera «Per deliberazionida prendere».

29 giugno 1915 • Apertura della casa di S. Eufemiad’Aspromonte: la Madre M. Nazarenaha 46 anni di età e siamo durante la Iguerra mondiale.

7 novembre 1915 • La Madre M. Nazarena visita Grani-ti, il suo paese natale.

4 aprile 1916 • Apertura della casa di Altamura: laMadre M. Nazarena ha 47 anni di età esiamo ancora nella I guerra mondiale.

19 marzo 1917 • 25° della professione religiosa dellaMadre M. Nazarena: a 48 anni di età.

1° luglio 1921 • Apertura della residenza estiva diFiumara Guardia: la Madre M. Nazare-na ha 52 anni di età.

2 agosto 1921 • La Madre M. Nazarena compie la«Consacrazione e dedica di tutte le Fi-glie del Divino Zelo siccome Figlie delDivino Volere».

4 maggio 1921 • Udienza di S.S. Papa Benedetto XVal Padre Annibale, due Sacerdoti e laMadre M. Nazarena.

27 febbraio 1922 • La Madre M. Nazarena, a 53 anni dietà, esprime il «Convegno spiritualedell’anima amante di Gesù».

12 novembre 1924 • Fondazione della casa di Roma: lamadre M. Nazarena ha 55 anni di età.

Page 45: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

24 giugno 1925 • La Madre M. Nazarena, a 56 anni dietà, compone la «Preghiera giornaliera:Viva la Divina Volontà».

4 agosto 1926 • Approvazione canonica delle Costi-tuzioni dell’Istituto.

11 febbraio 1927 • Apertura della casa di Novara di Si-cilia: la Madre M. Nazarena ha 58 annidi età.

1 giugno 1927 • Morte del Padre Annibale M. DiFrancia. La Madre M. Nazarena ha 58anni di età.

18 marzo 1928 • Il Capitolo generale delle Figlie delDivino Zelo elegge Superiora Generalela Madre M. Cristina Figura.

24 marzo 1928 • La Madre M. Nazarena Majone è tra-sferita alla casa di Taormina: a 59 annidi età.

7 ottobre 1932 • Deposizione del Consiglio Generali-zio. La Madre M. Nazarena è nominataVicaria Generale e Superiora della Ca-sa di Messina: ella ha 63 anni di età.

24 gennaio 1934 • Esonerata dall’incarico di superiora,la Madre M. Nazarena lascia definiti-vamente Messina e parte per Roma: el-la ha 65 anni di età.

25 gennaio1939 • Dopo lunga malattia la Madre M.Nazarena Majone spira santamente a70 anni di età.

8 gennaio 1992 • Inizio del Processo di canonizzazio-ne della M. Nazarena.

11 maggio 1992 • Le spoglie mortali della Madre M.Nazarena sono trasferite a Messina,dove vengono solennemente tumulatenella Chiesa di S. Maria dello SpiritoSanto.

2 giugno 1993 • Si conclude il processo diocesano dicanonizzazione.

1 ottobre 1998 • Viene consegnata alla Congregazio-ne delle Cause dei Santi la Positio su-per virtutibus.

– 43 –

Page 46: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

9 maggio 2003 • Il Congresso Peculiare dei Teologi,riunitosi presso la Congregazione delleCause dei Santi, conclude la discussio-ne sulle virtù eroiche di Madre Nazare-na col «Voto» unanime affermativo.

28 ottobre 2003 • Presso la Congreazione delle Causedei Santi i Cardinali e i Vescovi riunitiin Congresso Ordinario, dopo la rela-zione di Mons. Salvatore Boccaccio,esprimono unanime parere affermati-vo, in merito all’esercizio eroico dellevirtù della Serva di Dio, Madre Naza-rena Majone.

20 dicembre 2003 • Alla presenza del Papa GiovanniPaolo II viene promulgato il Decretorelativo alle virtù eroiche di Madre Na-zarena, che da questo momento è di-chiarata VENERABILE.

– 44 –

Page 47: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

INDICE

Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

La fede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

1. L’abito delle virtù teologali . . . . . . . . . . . . 52. Quale fede? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63. La sua fede attraverso le fonti . . . . . . . . . . . 84. La sua fede vista da Sant’Annibale . . . . . . . 13

La speranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

1. Nazarena, icona della speranza . . . . . . . . . . 172. Le fonti autobiografiche . . . . . . . . . . . . . . . 193. Le fonti processuali ed extraprocessuali . . . 214. Alla scuola di Sant’Annibale . . . . . . . . . . . . 23

La carità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

1. «Chi non ama non ha conosciuto Dio» . . . . 272. Nazarena, uno spazio per l’irruzione di Dio 283. Alle soglie dell’unione sponsale . . . . . . . . . 314. Tra amore e sete di martirio . . . . . . . . . . . . . 33

Voto di fiducia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Cronologia essenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

– 45 –

Page 48: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z
Page 49: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z

Stampa: Litografia Cristo ReVia Flaminia, 77 – 00067 Morlupo (Roma)

Tel. e Fax 06.9071394 - 06.9071440

Page 50: 19...La sua fede, speranza e carità La sua fede, speranza e carità P Figlie del Divino Zelo • Roma e r i o d i c o t r i m e s t r a l e-A n n o V I-N. 1-G e n n a i o-M a r z