1802 1830-1831 1853-1856 1859 1860 1803 1832 1833 · Concezione politica affermata nel Congresso di...

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1802 Milano diventa capitale della neonata Repubblica Italiana (ex Repubblica Cisalpina) di cui Napoleone è Presidente. Ugo Foscolo pubblica Le ultime lettere di Jacopo Ortis. 1803 Nella cattedrale di Notre- Dame a Parigi Napoleone è incoronato imperatore. 1814-1815 Congresso di Vienna: dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815. 1816 Madame de Staël pubblica Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni sul primo numero della rivista “Biblioteca italiana”. 1818-1819 Esce il periodico “Il Conciliatore”. 1819 Walter Scott pubblica Ivanhoe, prototipo del romanzo storico. 1820-1821 Moti insurrezionali liberali e carbonari in Europa; in Piemonte Carlo Alberto concede una costituzione. 1824 Giacomo Leopardi interviene sulla cultura del tempo con il Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani . 1827 Alessandro Manzoni pubblica I promessi sposi (la cosiddetta edizione “Ventisettana”) 1830-1831 Rivoluzione di luglio in Francia. Indipendenza della Grecia dall’impero ottomano. Fallimento dei moti insurrezionali a Modena. Viene abolita la schiavitù nelle colonie inglesi. 1832 Goethe muore e viene pubblicata l’edizione definitiva di Faust. 1833 Massimo D’Azeglio pubblica Ettore Fieramosca. 1837 Invenzione del telegrafo. 1844 Fallimento della spedizione dei fratelli Bandiera in Calabria. 1847 Goffredo Mameli compone il testo dell’inno Fratelli d’Italia. 1848 Palermo insorge contro i Borbone e ottiene la costituzione; a Parigi viene proclamata la Seconda repubblica; Carlo Alberto e il granduca di Toscana concedono statuti; altre insurrezioni a Milano, Venezia, Vienna, Berlino, Budapest e Praga; Carlo Alberto dichiara guerra all’Austria (Prima guerra di indipendenza); repressione delle rivolte di Vienna e di Praga; l’esercito sabaudo viene sconfitto a Custoza. Karl Marx e Friedrich Engels pubblicano il Manifesto del partito comunista. 1852 Colpo di stato di Luigi Bonaparte, che diventa imperatore dei francesi con il nome di Napoleone III. In Italia Cavour è nominato capo del governo del Regno sabaudo. 1853-1856 Guerra di Crimea. 1859 L’Austria dichiara guerra al Piemonte; Seconda guerra d’indipendenza. 1860 Spedizione dei Mille; annessione dei territori del Meridione d’Italia, delle Marche e dell’Umbria al Regno dei Savoia. 1861 Proclamazione del Regno d’Italia; inizio della guerra di Secessione negli Stati Uniti. 1862 Bismarck diventa cancelliere prussiano . 1864 Creazione della Prima Internazionale dei lavoratori . 1865 Trasferimento della capitale a Firenze. 1871 Roma è proclamata capitale. Una grande depressione si abbatte (sino al 1896) sull’economia europea, con ribasso dei corsi monetari, rallentamento del ritmo di crescita. Giuseppe Verdi, grande maestro dell’opera lirica, compone Aida. .

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1802

Milano diventa capitaledella neonata RepubblicaItaliana (ex RepubblicaCisalpina) di cuiNapoleone è Presidente.Ugo Foscolo pubblica Leultime lettere di JacopoOrtis.

1803

Nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi Napoleoneè incoronato imperatore.

1814-1815

Congresso di Vienna: dal1º novembre 1814 al 9giugno 1815.

1816

Madame de Staël pubblicaSulla maniera e l’utilità delletraduzioni sul primonumero della rivista“Biblioteca italiana”.

1818-1819

Esce il periodico“Il Conciliatore”.

1819

Walter Scott pubblicaIvanhoe, prototipo delromanzo storico.

1820-1821

Moti insurrezionali liberalie carbonari in Europa; inPiemonte Carlo Albertoconcede una costituzione.

1824

Giacomo Leopardiinterviene sulla cultura deltempo con il Discorsosopra lo stato presente deicostumi degli italiani .

1827

Alessandro Manzonipubblica I promessi sposi(la cosiddetta edizione“Ventisettana”)

1830-1831

Rivoluzione di luglio inFrancia. Indipendenzadella Grecia dall’imperoottomano. Fallimento deimoti insurrezionali aModena. Viene abolita laschiavitù nelle colonieinglesi.

1832

Goethe muore e vienepubblicata l’edizionedefinitiva di Faust.

1833

Massimo D’Azegliopubblica Ettore Fieramosca.

1837

Invenzione del telegrafo.

1844

Fallimento della spedizionedei fratelli Bandiera inCalabria.

1847

Goffredo Mameli componeil testo dell’inno Fratellid’Italia.

1848

Palermo insorge contro iBorbone e ottiene lacostituzione; a Parigi vieneproclamata la Secondarepubblica; Carlo Alberto eil granduca di Toscanaconcedono statuti; altreinsurrezioni a Milano,Venezia, Vienna, Berlino,Budapest e Praga; CarloAlberto dichiara guerraall’Austria (Prima guerra diindipendenza); repressionedelle rivolte di Vienna e diPraga; l’esercito sabaudoviene sconfitto a Custoza.Karl Marx e FriedrichEngels pubblicano ilManifesto del partitocomunista.

1852

Colpo di stato di LuigiBonaparte, che diventaimperatore dei francesicon il nome di NapoleoneIII. In Italia Cavour ènominato capo del governodel Regno sabaudo.

1853-1856

Guerra di Crimea.

1859

L’Austria dichiara guerra alPiemonte; Seconda guerrad’indipendenza.

1860

Spedizione dei Mille;annessione dei territori delMeridione d’Italia, delleMarche e dell’Umbria alRegno dei Savoia.

1861

Proclamazione del Regnod’Italia; inizio della guerradi Secessione negli StatiUniti.

1862

Bismarck diventacancelliere prussiano .

1864

Creazione della PrimaInternazionale deilavoratori .

1865

Trasferimento dellacapitale a Firenze.

1871

Roma è proclamatacapitale. Una grandedepressione si abbatte(sino al 1896)sull’economia europea, conribasso dei corsi monetari,rallentamento del ritmo dicrescita. Giuseppe Verdi,grande maestro dell’operalirica, compone Aida. .

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Caspar David Friedrich,Viandante sul mare di nebbia(particolare), 1818.

Le poetiche delRomanticismo

Sezione

8

Mappa dei contenuti

Capitoli1 Ugo Foscolo2 Johann Wolfgang Goethe3 La poesia europea in età romantica4 Il romanzo europeo in età romantica5 La polemica tra classicisti e romantici6 Alessandro Manzoni7 La poesia romantica in Italia8 Il romanzo in Italia9 Gli scrittori politici e i memorialisti

Page 3: 1802 1830-1831 1853-1856 1859 1860 1803 1832 1833 · Concezione politica affermata nel Congresso di Vienna (1814-1815) dal rappresentante della monarchia francese Talleyrand (1754–1838)

2 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

Il contesto storico

Con il Congresso di Vienna |1|, svoltosi da novembredel 1814 al giugno del 1815, Austria, Inghilterra,Prussia e Russia, potenze vincitrici sulla Francia di

Napoleone, operano una vera e propria restaurazione di-nastica e territoriale che coinvolge l’intera Europa. Essepartono dal presupposto che possono essere definite “na-zioni” solo quelle che si sono dimostrate capaci di mante-nere la propria indipendenza politica nel corso dei secoli.Così i vecchi sovrani che regnavano prima della Rivolu-zione francese e prima di Napoleone, dopo il Congresso diVienna tentano di ripristinare pienamente le strutturepolitiche, sociali e culturali del passato fondate sull’asso-lutismo politico e sull’organizzazione feudale delle socie-tà. In quest’ottica l’ordine è quindi garantito solo dallamonarchia. Il periodo storico contrassegnato da questieventi prende il nome di Restaurazione e si estende cro-nologicamente dal 1815 fino al 1848 |2|.

Introduzione

|1| Il Congresso di Vienna, 1814-1815, stampa austriaca del XIX secolo.

|2| Carta dell’Europa dopo il Congresso di Vienna

marMediterraneo

marTirreno

maredel Nord

marBaltico

marIonio

mar Nero

Parigi

Londra

Atene

Istanbul

Sofia

Praga

Berlino

Vienna

Budapest

Bucarest

Venezia

Bologna Belgrado

Francoforte

Bari

Mosca

Roma

Palermo

Tunisi

Bordeaux

MadridLisbona

regno

di francia

regno

di spagna

regno del

portogallo

impero d’austria

regno

lombardo-venetoregno

di sardegna

gran

duc. di

toscana

stato

della

chiesa

duc. parma

duc. modena

duc. massa e carrara

prin lucca

regno di

norvegia

regno

di svezia

impero russo

principato

di serbia

impero ottomanoregno

delle due

sicilie

regno

di gran

bretagna

e irlanda

paesi

bassi

regno di

prussia

regno di

polonia

confederazione

germanica

regno di

danimarca

svizzera

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| Introduzione | Il contesto storico | 3

L’Italia che esce dal Congresso diVienna è quasi interamente conse-gnata al controllo politico dell’Au-stria sia in modo diretto nel RegnoLombardo-Veneto assegnato a Fran-cesco I, sia in modo indiretto nel Re-gno delle Due Sicilie di Ferdinando Idi Borbone e nei Ducati di Modena diFrancesco IV e di Parma e Piacenza diMaria Luisa d’Austria. Uniche ecce-zioni sono rappresentate dal Regnodi Sardegna, in cui torna a regnare ladinastia dei Savoia con la scialba fi-gura di Vittorio Emanuele I e dalGranducato di Toscana di Ferdinan-do III di Lorena. A parte va segnalatolo Stato pontificio che, sotto il ponti-ficato di Gregorio XVI, si caratterizzacomunque per la difesa rigorosa e in-transigente dell’ortodossia. Se nella politica si tenta diimporre l’assolutismo legittimista*, nella società,nell’economia e nella cultura non possono però essereannullate completamente le conquiste più significativeraggiunte dalla borghesia nell’età napoleonica. In Italia,come in Europa, si diffondono sempre più correnti dipensiero liberali e democratiche che affermano con for-za le esigenze di libertà, di autonomia e di cambiamento.Esse puntano non solo al raggiungimento di una mag-giore libertà economica – grazie anche al liberismo*–,ma anche alla conquista dell’indipendenza nazionaledal dominio straniero in quei paesi dove ancora taleobiettivo non era stato raggiunto.

Le ondate rivoluzionarie che si susseguono in Europatra il 1820 e il 1848 mostrano la debolezza della strategiapolitica della Restaurazione. La fragilità dell’ordine geo-politico imposto da Vienna e le diffidenti relazioni diplo-matiche tra gli stati europei sono dovute, da un lato, allaconflittualità economica tra gli stati e dall’altro alla cre-scente e mai realmente risolta inquietudine politica e so-ciale delle singole realtà europee. Tutto ciò autorizza adaffermare che il sistema politico varato nel 1815 e mante-nuto in vita, seppure con crescente difficoltà, fino al 1848,era destinato sin dal suo sorgere al fallimento.

Tre sono le fasi rivoluzionarieche attraversano l’Europa tra il 1815e il 1848.1 La prima fase interessa gli anni1820-1821. In Spagna, in Grecia |3|, inItalia meridionale e in Piemonte si ac-cendono moti insurrezionali che, no-nostante il loro esito fallimentare,contribuiscono a mettere in crisi l’as-setto della Restaurazione. Essi apronoun lungo periodo di conflittualità incui si rafforzano i movimenti pa-triottici e le società segrete, fino adallora l’unica forma in cui la cospira-zione si opponeva ai governi reaziona-ri europei |4|.2 Nel 1830 i moti rivoluzionari in-teressano la Francia, che ottiene lamonarchia costituzionale da Luigi

Filippo d’Orleans – detto il re “borghese” in quanto redei francesi per volontà della nazione – in Belgio e inItalia, tali agitazioni saranno invece destinate al falli-mento. Ma è proprio questa ulteriore sconfitta che con-tribuisce a far maturare il movimento patriottico ita-liano e a sviluppare le linee politiche e culturali del no-stro Risorgimento, con al centro della battaglia politica

* Assolutismo legittimistaConcezione politica affermata nel Congresso di Vienna (1814-1815) dalrappresentante della monarchia francese Talleyrand (1754–1838) il qualeteorizzava un ritorno all’assolutismo monarchico e, riaffermando che ilpotere dinastico è assegnato “per grazia di Dio”, pretendeva larestaurazione sui loro “legittimi” troni dei sovrani europei arbitrariamentedetronizzati da Napoleone con atti illegittimi a seguito delle numeroseguerre condotte e vinte in Europa.

* LiberismoDottrina che propugna un sistema economico basato sulla liberaconcorrenza e che limita perciò la funzione dello stato alla rimozione degliostacoli che impediscono il funzionamento del mercato.

Roma

Napoli

Palermo

Taranto

Cosenza

TorinoAlessandria

Conteadi Nizza

Genova

RietiL’Aquila

Ponza Benevento

Pontecorvo

Milano

Venezia

Firenze

pisacane

Rimini

Ancona

Bologna

Catania

savoiaregno di

sardegna

granducatodi toscana stato

pontificio

duc. diparma

duc. dimodena

duc. di lucca

regno disardegna

regno delledue sicilie

regno delledue sicilie

regnolombardo-veneto

legenda

Moti carbonari,liberali e mazziniani

|3| Un insorto issa la bandiera della Grecia, stampa del 1821.

|4| Carta dell’Italia dei moti carbonari.

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4 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

comune l’ideale dell’indipendenza nazionale,pur mantenendo, per lungo tempo, una diversitàdi metodi e di obiettivi. Infatti: da un lato si assi-ste alla nascita del movimento repubblicano diGiuseppe Mazzini, che punta all’unificazionenazionale attraverso un processo rivoluzionariosu base popolare, capace di dare vita ad una repub-blica ispirata a modelli popolari e basata sul suf-fragio universale. Dall’altro si manifestano cor-renti che, partendo da una visione realistica dellasituazione italiana in atto, ipotizzano un processo gradua-le di riforme di stampo liberale. Negli anni Trenta i libera-li moderati sviluppano un intenso dibattito tra coloroche individuano nel papato la forza spirituale unificatricedell’Italia – come nell’ipotesi neoguelfa di Vincenzo Gio-berti (1801-1852) > p. 488 | – e quelli che, invece, ravvisa-no, più realisticamente, nella presenza dell’Austria l’osta-colo maggiore da fronteggiare nell’immediato per arriva-re a qualsiasi ipotesi di unificazione. Per questo i liberalimoderati guardano al Piemonte e ai Savoia come i soli in-terlocutori in grado di agire, sul piano diplomatico e mili-tare, in direzione del processo di indipendenza.3 È il 1848, però, l’anno in cui dalla Francia si propaga alresto dell’Europa una nuova ondata rivoluzionaria, che

sancisce definitivamente la fine dell’ordine costituitodal Congresso di Vienna e la morte dell’assolutismo. Ilcarattere eminentemente borghese della rivoluzionefrancese del 1848 non deve nascondere quanto l’ampiapartecipazione popolare per la prima volta renda diver-so dai precedenti questo nuovo momento rivoluziona-rio, solitamente capeggiato dai democratici. È proprio diquesto periodo l’incontro fra ceti intellettuali e massepopolari che sarà il tema fondamentale della storia euro-pea fino al Novecento, mentre rappresenta un limite lamancata partecipazione delle masse popolari contadine,che rimarranno sostanzialmente estranee, se non ostili,all’urto rivoluzionario. Contemporaneamente allo scop-pio dei moti del 1848 in Europa, lo stato sabaudo, nellafigura del re Carlo Alberto, interessato a una politicaespansionistica in direzione del Lombardo-Veneto, di-chiara guerra all’Austria – Prima guerra d’indipenden-za, 1848-1849 –, sollecitato dall’insurrezione antiau-striaca della capitale lombarda e aiutato anche dai rin-forzi di patrioti volontari provenienti da diversi statiitaliani. Ma l’eccessiva prudenza militare di Carlo Alber-to e l’evidente interesse annessionistico deludono forte-

mente sia i democraticisia i moderati italiani. Lasconfitta militare subitadall’esercito sabaudo aCustoza costringe CarloAlberto a firmare un armi-stizio con l’Austria e a riti-rarsi oltre il Ticino, la-sciando Milano agli au-striaci. L’ennesimo falli-mento del movimento in-surrezionale non impedi-sce, però, nel corso deglianni Cinquanta, l’ulterio-re diffondersi dell’idea ri-sorgimentale, grazie an-che all’azione diplomaticae militare di due figuredecisive nello scenario ita-

liano: Camillo Benso conte di Cavour e Giuseppe Gari-baldi. Cavour, diventato primo ministro del regno sa-baudo, riesce a porre la questione dell’indipendenza edell’unificazione italiana come un problema europeolegato alla sua stabilità e all’ordine sociale interno dellenazioni, siglando l’alleanza militare del Piemonte con laFrancia di Napoleone III e provocando nel 1859 la Se-conda guerra d’indipendenza contro l’Austria. Garibal-di, guidando nel 1860 la spedizione militare dei Mille inSicilia |5| contro le truppe borboniche, avvia la svoltadeterminante per il processo di unificazione della peni-sola, che si attuerà definitivamente con la proclamazio-ne nel 1861 del Regno d’Italia, da cui restano ancoraesclusi Roma e il Triveneto |6|.

Roma

Marsala

NapoliSalerno

Palermo Messina

Venezia

Bolzano

Quarto

Torino

Ginevra

Monaco

Ancona Firenze

Talamone

Milano

Caserta

Reggio

Verona Trieste Fiume

Zara

savoiaveneto

nizza

parma

modena

toscana

sicilia

corsica

sardegna

marche

umbria

mare Adriatico

mar Tirreno

regno delledue sicilie

regno disardegna

imperod’austria

stato dellachiesa

legenda

Garibaldi

Savoia

Ampliamenti finoal 1870

Ampliamento finoal 1919-1920

|5| Carta della spedizione dei Mille.

|6| Garibaldi a Marsala, XIX secolo.Torino, Museo del Risorgimento.

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| Introduzione | La nuova societˆ | 5

La nuova società

Il nuovo modello di produzione industriale, chedall’Inghilterra di fine Settecento si afferma nel cor-so del primo Ottocento in alcuni paesi dell’Europa

(Francia, Belgio, Germania, Italia settentrionale) e ne-gli Stati Uniti, trasforma rapidamente la società e i rap-porti dell’uomo con l’ambiente e con la natura, crean-do le premesse per la nascita e lo sviluppo di un merca-to economico planetario.

Il progresso scientifico e le nuove tecnologie confe-riscono una capacità di espansione inarrestabile allarivoluzione industriale. L’organizzazione della socie-tà, del lavoro e, soprattutto, dell’economia subisce unatrasformazione radicale. L’incremento demograficostraordinario cui si assiste in Europa, dove si passa dai188 milioni di abitanti del 1800 ai 260 milioni del 1850,si concentra particolarmente nelle città, in un processodi urbanizzazione che porterà, nel giro di pochi anni,alla nascita di grandi e caotiche metropoli |7|.

Lo sviluppo industriale comporta anche la rivolu-zione nei trasporti e la riorganizzazione della rete via-ria. Vengono costruite nuove linee ferroviarie: la Stoc-kton-Darlington |8| in Inghilterra (1825); la Parigi-Ver-sailles in Francia (1836); la Norimberga-Furth in Ger-mania (1835); la Napoli-Portici (1839) e la Milano-Vene-zia (1846). E dalle prime applicazioni della macchina avapore alle imbarcazioni (1807) si arriva rapidamenteal primo veliero con propulsione ausiliaria a vaporeche nel 1819 attraversa l’Atlantico e all’avvio di un re-golare servizio transoceanico di navi senza vele dal1838; poi, con l’adozione del ferro nella costruzione e lasostituzione delle pale con l’elica (1843), inizia l’era deigrandi piroscafi.

A incidere profondamente sul sistema delle comu-nicazioni è inoltre l’invenzione del telegrafo (1837),che introduce innovazioni importanti nei settori eco-nomici (banche e borsa) e nel giornalismo.

Borghesia e proletariatoIl fallimento della Restaurazione è dovuto, in gran par-te, alla scarsa comprensione, da parte dei regnanti eu-ropei di due trasformazioni irreversibili scaturite dallaRivoluzione francese: la fine del predominio aristo-cratico e la concentrazione progressiva del potereeconomico nelle mani della borghesia.

Nel corso dell’Ottocento, una borghesia sempre piùdominante consolida il proprio potere attraverso un’e-quilibrata politica di conciliazione fra istanze econo-miche liberistiche e istanze politiche democratiche,diventando, dopo il 1848, la classe egemone in grado didirigere le iniziative politiche e culturali di gran partedei paesi europei. Ma gli stessi fermenti rivoluzionaridel secolo, in special modo quelli del 1848, rivelano,

per la prima volta, la presenza sulla scena politica e so-ciale di una classe di salariati, gli operai industriali,sempre più consapevoli della loro forza e del loro ruolodeterminante all’interno del contesto economico e so-ciale dell’età industriale. In poco tempo la classe opera-ia giungerà a rivendicare il riconoscimento dei propridiritti, individuando nella borghesia il suo antagonistasociale e dotandosi di un’organizzazione politica e sin-dacale sempre più strutturata.

Il pensiero socialista e l’azione cooperativa e di mu-tuo soccorso dei francesi Claude-Henry de Saint-Si-mon (1760-1825) e Louis Blanc (1811-1882); la piùcomplessa sistemazione teorica e organizzativa del so-cialismo operata da Karl Marx e da Friedrich Engels> p. 6 |, sintetizzata nel Manifesto del partito comunista(1848), minano alla base le sicurezze acquisite dallaborghesia. La lotta di classe e il movimento operaio di-venteranno gli ostacoli più ingombranti per la borghe-sia capitalistica che, ottenuti prestigio politico ed eco-nomico, diviene ora timorosa di perderli.

|7| Veduta di Londra, litografia del 1845.

|8| La prima linea ferroviaria del mondo, Stockton-Darlington,stampa del 1830.

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6 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

Il pensiero filosofico

La filosofia tedesca domina la cultura europeadell’Ottocento e influenza in modo diretto il movi-mento romantico tedesco e più in generale euro-

peo. La reazione all’Illuminismo operata dalla filosofiaidealistica pone l’accento sul potere creativo dell’uomoe considera la realtà solo come creazione dell’io e suaproiezione. Eredi di Kant e della sua filosofia critica, ipensatori tedeschi non considerano più la natura comeoggetto di analisi scientifica, ma di una conoscenza indi-viduale e soggettiva. Per Johann Gottlieb Fichte (1762-1814) e Friedrich Schelling (1775-1854), seppure conaccenti diversi, reale e ideale non sono i poli di un con-fronto, ma forze dinamiche di uno sviluppo continuoteso alla costruzione di un’unità superiore, innatanell’uomo e nella natura e perduta nello sviluppo dellaciviltà. L’arte e l’intuizione possono ristabilire tale unitàe una rinnovata armonia tra coscienza e natura. PerSchelling l’arte presenta due caratteristiche. È la formaprivilegiata e superiore di conoscenza, l’unica capace dicogliere l’unità originaria del mondo. Essa, attraversol’intuizione, riesce a cogliere l’unità di particolare e uni-versale, e a vedere nella natura il mondo ideale dell’uni-tà armonica di tutte le cose.

La sistemazione filosofica più robusta e più influentedell’idealismo tedesco si deve a Georg Wilhelm Frie-drich Hegel (1770-1831). Il filosofo di Jena, lontano dal-la riduzione del valore conoscitivo della ragione operatadal Romanticismo, individua una piena identità tra rea-le e razionale, tra ragione e realtà. Proprio nelle contrad-dizioni della realtà, nei suoi conflitti e nelle sue opposi-zioni la ragione umana può cogliere il principio raziona-le che la regola e ricondurre la molteplicità dei fenomeniall’unità della spiegazione filosofica. E se la realtà è perHegel un divenire continuo, nella storia si può coglierela razionalità del reale – storicismo* –. La ragione è lostrumento che permette di ricondurre le diverse e mol-teplici manifestazioni storiche a unità attraverso unprocesso dialettico derivato dalla sintesi degli aspetti op-posti e contraddittori con cui il reale si presenta nellesue manifestazioni concrete.

Dalla filosofia hegeliana partono le riflessioni filoso-fiche di Karl Marx (1818-1883) e Friedrich Engels(1820-1895). Essi riprendono da Hegel il metododialettico*, ma lo trasferiscono dal mondo delle idee aquello dei reali rapporti materiali di produzione: la lottadi classe tra borghesia e proletariato produce la dialetti-

ca storica. La contrapposizione tra due sole forze, nonconciliabili, dà vita a uno scontro sociale e a un processorivoluzionario, sino alla sconfitta di una delle due. L’etàmoderna, secondo questa interpretazione, è stata con-trassegnata dall’opposizione tra nobiltà e nascente bor-ghesia; l’età contemporanea è segnata dalla contrap-posizione tra borghesia e proletariato: un processo ri-voluzionario toglierà i mezzi di produzione ai capitalistiper consegnarli alla collettività in una società di liberi euguali, la società comunista. Marx, nell’opera Il capitale,pubblicato tra il 1867 e il 1895, conduce anche una rigo-rosa analisi dei meccanismi di funzionamento del siste-ma capitalistico e dell’alienazione* dei rapporti umani,in una società dominata dalla mercificazione e dalleregole del mercato.

All’egemonia filosofica hegeliana si oppone il pensie-ro di Arthur Schopenhauer (1788-1860), che inizial-mente ha però poco seguito. A partire da Kant, egli affer-ma che il mondo conosciuto è semplice rappresentazio-ne; nella sua natura profonda l’uomo avverte il deside-rio, la disperata volontà di vita, che si contrappone allarazionalità apparente del reale. In questo contrasto è laradice del dolore che può estinguersi solo attraverso ilcontrollo, il contenimento di questa volontà vitale; unpessimismo di stampo irrazionalistico che presentaalcuni punti di contatto con un altro pensatore “inattua-le” dell’Ottocento: il nostro Giacomo Leopardi.

I canali di diffusione della cultura

Nel corso dell’Ottocento tramonta definitivamen-te la figura dell’intellettuale tradizionale, diestrazione clericale o nobiliare, e si impone la

figura del letterato borghese che non vive più di rendi-ta, ma deve guadagnarsi da vivere col proprio lavoro.

* Metodo dialetticoArte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gliargomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,a far trionfare il proprio punto di vista su quello dell’antagonista. Nellinguaggio filosofico, il termine ha avuto accezioni diverse, secondo leepoche e le scuole. In Kant, d. trascendentale o «logica dell’apparenza» è lateoria degli errori naturali dello spirito umano, che si illude di poterdeterminare, sul solo fondamento di ragionamenti teorici, la naturadell’anima, del mondo e di Dio, e cade invece in inevitabili, inestricabilicontraddizioni. Nell’idealismo post-kantiano e per Hegel in partic., ladialettica è la natura stessa del pensiero che si sviluppa secondo proprieleggi ma in modo conforme allo sviluppo della realtà anzirappresentandone la struttura stessa.

* StoricismoIndirizzo filosofico tedesco della seconda metà dell’Ottocentocaratterizzato dall’importanza assegnata all’evento umano visto comemomento singolo e irripetibile. Il primo autore che presenti un similemodello teorico è Johann Gottfried Herder nel mondo tedesco,Giambattista Vico in quello latino.

* AlienazioneIn Karl Marx – è la condizione dell’uomo nella società capitalistica, chenon si riconosce più nel prodotto del proprio lavoro. In questa accezione, iltermine designa il disagio dell’uomo nella moderna civiltà industriale,nella quale il lavoro lo fa sentire lontano dalle proprie radici naturali. Marxsviluppa il concetto del lavoro estraniato, conseguenza di un sistemabasato sull’avere anziché sull’essere. Un sistema in cui l’uomo si estraniadal proprio lavoro, diventato oggetto di appropriazione e sfruttamento daparte di altri.

Page 8: 1802 1830-1831 1853-1856 1859 1860 1803 1832 1833 · Concezione politica affermata nel Congresso di Vienna (1814-1815) dal rappresentante della monarchia francese Talleyrand (1754–1838)

| Introduzione | I canali di diffusione della cultura | 7

In Francia, l’ampis-sima diffusione deigiornali registrata nellafase iniziale della Rivo-luzione (1789-1792) vie-ne interrotta dagli inter-venti censori imposti du-rante il Terrore e conti-nuati negli anni del Diret-

torio e nell’età napoleoni-ca. Come negli altri paesieuropei, essa riprende apartire dal primo venten-nio dell’Ottocento. Il 1829 èla data di nascita della rivi-

sta letteraria “La revue desdeux mondes”, sede di inte-

ressanti dibattiti politici eculturali, seguita, nel corso della prima metà del seco-lo, da altri periodici.

La stampa in ItaliaIn Italia, nonostante l’arretratezza politica e culturale,si sviluppano alcune esperienze giornalistiche di note-vole interesse. Spicca quella breve ma intensa de “IlConciliatore”, periodico letterario (1818-1819) cheunisce le forze migliori della cultura liberale lombar-da. La repressione di cui è vittima la rivista, e che porte-rà alla sua chiusura appena un anno dopo, lascia unvuoto che non sarà mai colmato dalle esperienze purmeritorie dei milanesi “Biblioteca italiana” e “NuovoRicoglitore”. Qualche anno più tardi si assiste alla fon-dazione di alcune riviste che, in diversi modi e in di-versa misura, contribuiranno alla vita culturale delpaese: l’“Antologia” |10| > p. 451 | di Giovan PietroVieusseux a Firenze, “Il Progresso” a Napoli e “Il Poli-tecnico” a Milano, quest’ultima fondata da Carlo Cat-taneo (1801-1869) > p. 474 |. Alle riviste si affianca uncerto numero di pubblicazioni periodiche e di alma-nacchi* rivolti a un pubblico più popolare, spesso an-che settoriale (è il caso del “Giornale Agrario Toscano”),o a strati sociali fino ad allora esclusi dal circuito cultu-rale, come donne e bambini. Un cenno a parte merita,per la specificità del dibattito politico italiano, la fiori-tura con l’unità d’Italia di testate politiche come“Nuova Antologia”, fondata nel 1866, “La Rassegna Set-timanale” (1878) o “Fanfulla della domenica” (1879),che ebbero però vita breve e travagliata.

Nella prima metà del secolo si afferma, in particola-re nei paesi europei più avanzati – Gran Bretagna, Fran-cia, Olanda – e negli Stati Uniti d’America, un nuovomodo di organizzare e diffondere il dibattito culturale,politico e ideologico, che sarà accolto prontamente an-che dal resto d’Europa. La novità consiste soprattuttonel tentativo di allargare progressivamente il pub-blico al quale ci si rivolge, poiché è questa l’epoca incui esso si afferma e influenza sempre più la scena so-ciale.

La stampa in Inghilterra e in FranciaIn Inghilterra, fin dal Settecento, dopo la seconda rivo-luzione industriale e con l’ascesa al potere delle nuoveclassi borghesi, si diffonde l’uso di leggere quotidiana-mente i prodotti a stampa |9|. La divulgazione di rivisteculturali come “The Spectator”, libelli*, giornali, libri,avevano fatto della Gran Bretagna, e di Londra in parti-colare, il centro più dinamico dell’industria culturaleeuropea. Ma è dopo la caduta del regime napoleonicoche avviene una svolta cruciale: a partire dagli anni Ven-ti dell’Ottocento, in particolare con la diffusione del “Ti-mes” quotidiano londinese fondato nel 1785, nasce lastampa moderna, cioè quella pensata non per una fazio-ne politica e ideologica, ma al servizio di tutti i lettori.Accanto alla stampa quotidiana, che prima in Gran Bre-tagna, poi in Francia e negli Stati Uniti acquista una for-za e un’influenza fino ad allora inimmaginabili, la stam-pa periodica svolge un ruolo culturale. Solo nei primidecenni del secolo nascono in Gran Bretagna tre periodi-ci di grande prestigio: “The Quarterly Review”, “TheEdinburgh Review” e “The Westminster Review”, carat-terizzati da diversi orientamenti politici.

|9| Benjamin Robert Haydon, In attesa del Times, 1831. Collezione privata.

|10| Il primo tomo dell’ ”Antologia”, Firenze nel 1821. Milano, Museo delRisorgimento.

* LibelloVolumetto, spessoanonimo, che raccogliescritti violentementepolemici e irriverenti.

* AlmanaccoTesto che registra i giorni dell’annocon le indicazioni astronomiche,meteorologiche ma ancherassegna annuale che contienedati e notizie d’interesse specifico.

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8 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

to quantitativo e qualitativo nella nascente industria edi-toriale italiana. La prima redazione del romanzo, pubbli-cata per la prima volta a Milano presso l’editore Ferrarionel 1827, vende, nel giro di dieci anni, tra edizioni ufficialied edizioni pirata, duecentomila copie: una cifra straordi-naria per i tempi. Questo travolgente successo indica lepotenzialità del mercato librario italiano, confermate dal-la positiva accoglienza dei romanzi storici La battaglia diBenevento (1827) di Francesco Domenico Guerrazzi

(1804-1873) > p. 449 | ed Ettore Fieramosca (1833) di Massi-mo D’Azeglio > p. 450 |.

Gabinetti di lettura, congressi,spettacoli teatraliAltri canali di dibattito culturale, oltre ai salotti e ai caffè,grandi protagonisti della vita letteraria dell’Illuminismo,sono in questo secolo i gabinetti di lettura, i congressi de-gli scienziati e gli spettacoli teatrali, rivolti, questi ultimi,a un pubblico sempre più vasto.

Il gabinetto di lettura – un luogo di incontro intellet-tuale che sta tra il salotto, la biblioteca e l’accademia, ispi-rato ai modelli diffusi in Europa fin dall’inizio del Sette-cento – in Italia diviene una delle sedi più interessanti diproduzione e circolazione culturale. Il più celebre è ilGabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, fonda-to a Firenze nel 1819, che offre in libera consultazione tut-te le principali riviste europee e le più importanti novitàlibrarie dei più diversi campi disciplinari: letteratura, geo-grafia, esplorazioni, viaggi, arti, scienze, economia, stati-stica. Fra le attività del centro, frequentato anche da Leo-pardi e Manzoni durante i loro soggiorni fiorentini, saràcompresa la pubblicazione di una “Antologia”, periodicod’impegno intellettuale e politico.

L’editoriaIl libro costituisce nell’Ottocento una delle fonti princi-pali di formazione dell’opinione pubblica nelle sue variearticolazioni ideologiche. Nel corso del secolo l’interesseper il dibattito di idee, la lettura, l’informazione cultura-le e scientifica cresce in modo consistente in tutti i paesieuropei. Contestualmente diminuisce l’analfabetismo eaumentano le possibilità di acquisto dei libri, semprepiù alla portata di lettori anche popolari; l’industria li-braria inventa nuovi canali di diffusione popolare delprodotto-libro: i romanzi sono venduti in dispense set-timanali o mensili a prezzi molto bassi, come nel casodei romanzi d’appendice o feuilleton. L’informazione e lacultura partecipano per la prima volta a un mercatoconcorrenziale in cui gli editori di giornali (di periodici,di libri) offrono la loro merce, al pari di altre, a prezzicompetitivi per sottrarre lettori all’editore concorrente.Nella costruzione di una moderna industria culturalesono determinanti le entrate pubblicitarie, che nel cor-so della prima metà dell’Ottocento, seppure ancora limi-tate, diventano essenziali nella gestione finanziaria deigiornali.

Negli stessi anni nascono, nei principali paesi euro-pei, le prime grandi case editrici; il marchio editoriale,sempre più identificabile per la fisionomia delle sue pro-poste culturali, assume un ruolo di garanzia e affidabili-tà rispetto al prodotto offerto.

Anche in Italia, seppure in scala ridotta rispetto allealtre nazioni europee, si assiste alla nascita di una ri-stretta industria editoriale. La città che si distingue inquesto settore è sicuramente Milano (dove nel 1861viene fondata la casa editrice Fratelli Treves e dove nel1869 nasce l’Associazione libraria italiana), seguita da Ve-nezia, capitale tradizionale dell’edito-ria sin dalle edizioni quattrocenteschedi Aldo Manuzio, Firenze (Felice LeMonnier), Torino (Pomba, Paravia, Loe-scher) e Napoli (Loffredo). L’editoria di-venta anche una possibile fonte di gua-dagno per i letterati alla ricerca di unacondizione di autonomia economica eintellettuale. Per questo Leopardi guar-da all’industria editoriale milanese, col-laborando con l’editore Stella che nel1825 gli commissiona il commento del-le Rime di Petrarca e poi la realizzazionedi due “crestomazie”, antologie dellaprosa e della poesia italiane (pubblicaterispettivamente nel 1827 e 1828).

Ma è la vicenda editoriale de I pro-messi sposi di Alessandro Manzoni(1785-1873) > p. 291 | a produrre un sal-

|11| Angelo Inganni, Facciata del Teatro alla Scala diMilano, 1852.

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| Introduzione | La moda | 9

La moda

Insieme ai già esaminati processi di urbanizzazione ealle loro conseguenze, un altro fenomeno segna conevidenza il cambiamento radicale della società euro-

pea avvenuto nel corso dell’Ottocento: la diffusione e ilpeso crescente della moda.

La svolta reale avviene nei decenni della Restaurazio-ne e si afferma pienamente nella seconda metà del seco-lo. Londra per la moda maschile, Parigi per quella fem-minile, producono grandi trasformazioni nei modi diabbigliarsi e quindi nei comportamenti collettivi deigruppi sociali. Le innovazioni nella moda maschile(delle classi sufficientemente abbienti, quindi esclusequelle proletarie), si rifanno a quella che viene definitala “linea inglese”: alla magniloquenza e monotoniadell’abbigliamento settecentesco e napoleonico si con-trappone una linea che prevede una distinzione tra abbi-gliamento cittadino (pantaloni lunghi, stivaletti, cap-pello a cilindro, eliminazione di parrucca e spada, usodel bastone da passeggio, giaccone, gilet, camicia concollo alto e fascia o cravatta annodata) e il più sempliceabbigliamento per la campagna (con stivali e calzini al-lacciati sotto il ginocchio). A partire dalla metà dell’Ot-tocento questo abbigliamento, con ulteriori semplifica-zioni, sarà adottato da tutti gli uomini borghesi, d’Euro-pa e Stati Uniti e, nel corso del secolo, in versione ancorapiù semplice, anche da una buona parte dei ceti popola-ri, fino ad arrivare ad una sostanziale parificazione tra idue modi di vestire, tipica del Novecento.

Diverso è il caso della moda femminile in Francia|12|: si passa dall’abbigliamento decisamente audace delperiodo rivoluzionario, che prevedeva scollature e tessu-ti trasparenti, a una moda che ricerca più sobrietà e pu-

Un ruolo particolarmente significativo assumonoanche i congressi scientifici, organizzati dal 1839 al1847 in diverse città italiane e capaci di imprimere unimpulso al progresso e alla modernizzazione tecnologi-ca del paese.

Nella prima metà dell’Ottocento vengono fondati an-che numerosi teatri, sia nelle grandi sia nelle piccolecittà, a dimostrazione del crescente successo popolaredelle rappresentazioni, che contribuiscono all’arricchi-mento culturale del pubblico e a volte diventano occa-sione e spunto di polemica politica e contestazione. Ot-tengono notevole fortuna il melodramma > p. 444 | el’opera di Giuseppe Verdi (1813-1901), che desta gli entu-siasmi dei liberali e ne influenza l’interpretazione in sen-so indipendentista e politico; le arie verdiane, cantate esuonate diffusamente nella quotidianità, diventano an-che un efficace strumento di propaganda politica |11|.

Le serate teatrali, inoltre, forniscono il pretesto peresibire gli abiti all’ultima moda e contribuiscono alladiffusione di modelli di vita e di comportamenti colletti-vi di tipo prevalentemente borghese. Nei centri periferi-ci gli spettacoli giungono grazie a compagnie di attoriambulanti che con la loro attività veicolano nuove idee,nuove mode, nuovi punti di osservazione della realtà.

L’istruzioneUn discorso a parte meritano i luoghi istituzionalidell’organizzazione culturale. Le riforme nel sistemadell’istruzione, avviate anche in Italia da Napoleone neiprimi anni dell’Ottocento, convivono, dopo la sua cadu-ta, con la controffensiva pedagogica della risorgenteCompagnia di Gesù* presente in diversi paesi cattolici.La necessità di un rinnovamento dell’istruzione popo-lare, avvertita come urgente da alcuni intellettuali ditradizione giacobina, per esempio Vincenzo Cuoco(1770-1823), trova un riscontro attivo presso gli scrittoricattolici, in particolare nelle riflessioni pubblicate sul-l’“Antologia”, il periodico del Gabinetto Vieusseux. Al-cuni isolati intellettuali, come il grammatico e filologopurista napoletano Basilio Puoti, dedicano i loro sforzialla costruzione di una scuola nuova, di alto profilo, eli-taria. Ma dovremo aspettare l’unità d’Italia (1861) perassistere al primo ampio tentativo di riforma scolasticacon l’adozione della Legge Casati, già in vigore dal 1859nel regno sabaudo, che sarà gradualmente applicata sututto il territorio nazionale.

|12| James Tissot, Ritratto del marchese e della marchesa di Miramon con ifigli, 1865. Parigi, Musée d’Orsay.

* Compagnia di Gesù: congregazione religiosa fondata nel 1534da Sant’Ignazio di Loyola i cui membri sono chiamati comunemente“gesuiti” dal nome di Gesù. Il titolo di “compagnia” derivadall’ordinamento che il genio militare dello stesso fondatoreimpresse al suo ordine. I gesuiti osservano il voto di totaleobbedienza al papa e svolgono un’intensa opera di apostolato nellemissioni e nell’educazione.

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10 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

materia oggetto della narrazione. In seguito il vocabolosi arricchisce di altre sfumature: “fantasioso, fantastico”,specialmente per ciò che riguarda gli elementi naturali,e proprio questa relazione con la natura è importanteper gli ulteriori sviluppi del concetto. Nella secondametà del Settecento, infatti, l’aggettivo “romantico” èusato in riferimento ai misteri della natura. In Francia iltermine si lega al paesaggio con la sfumatura di “pittore-sco, selvaggio”. Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) lorecupera aggiungendovi il significato di “vago, indistin-to, che fa sognare”. Nel frattempo Wolfgang von Goethe(1749-1832) > p. 119 |, ne I dolori del giovane Werther(1774), assegna al tedesco romantisch l’ultima e definitivaconnotazione di “passionale, agitato da conflitti interio-ri”. Tutto questo spiega le diversità che ciascuna nazio-ne aveva conservato e sviluppato come fisionomia carat-teristica propria. Pertanto, ogni nazione europea ha avu-to un suo Romanticismo, che si è costruito in forme di-verse secondo la tradizione culturale e le condizionistorico-politiche sulle quali si è innestato. D’altra parte,è proprio grazie allo scambio tra differenti culture che idiversi Romanticismi si arricchiscono e si configuranocome tali: Giacomo Leopardi (1798-1837), nel Discorsosopra lo stato presente dei costumi degli italiani (1824), osser-va che mai come in quest’epoca «ciascuna nazione vuolconoscere più a fondo che può le lingue, le letterature e icostumi degli altri popoli». La maggiore facilità delle viedi comunicazione, il progredire del commercio e lo svi-luppo del mercato economico, i viaggi culturali e nonpiù solo per affari o necessità politiche o religiose, la dif-fusione delle traduzioni, contribuiscono a costituire ilquadro culturale del primo Ottocento, in cui la riscoper-ta delle tradizioni nazionali convive con un serratoconfronto tra le diverse culture. I continui scambi cul-turali tra Italia e Francia, l’attività di mediazione svoltadalla scrittrice ginevrina Madame de Staël (1766-1817)> p. 225 | tra Francia, Germania e Italia, le scelte culturali(idealistiche) e politiche di poeti inglesi come GeorgeGordon Byron (1788-1824) > p. 213 |, John Keats (1795-1821) > p. 209 | e Percy Bysshe Shelley (1792-1822)> p. 202 | che fanno dell’Italia la propria patria d’elezione,o ancora il culto del Viaggio in Italia > p. 145 | di Goethe,tutto concorre a costruire il quadro di una cultura euro-pea considerata come un patrimonio condiviso.

I mutamenti socio-economici maturano di pari passocon il fallimento, sul fronte politico e filosofico, dellesperanze rivoluzionarie del 1789. L’esperienza del Terro-re, l’imperialismo napoleonico e la conseguente Restau-razione affievoliscono, negli intellettuali che avevanoguardato con favore agli eventi francesi, quella fiducianella ragione umana che aveva sostenuto il pensiero il-luminista; la loro delusione si tramuta ben presto in ri-flessione sui limiti del razionalismo, di cui gli eventirivoluzionari avrebbero voluto essere la realizzazionepratica e politica.

dore. Si rinuncia alle elaborate acconciature in favore dicappellini leggeri di diversa fattura; si rendono più sem-plici le fogge delle gonne e alle scollature si preferisconoabiti lunghi e accollati. Anche per la moda femminile,insomma, si assiste a una progressiva semplificazione,all’imporsi di un “tono medio” che, dalla Francia e da Pa-rigi, si diffonderà e prenderà piede in particolare in GranBretagna e Stati Uniti. È qui, infatti, che è più presente,alla fine del secolo, la figura della donna impegnata inattività lavorative fuori casa e quindi alla ricerca, nellasua vita quotidiana, di un abbigliamento pratico.

Il Romanticismo:tempi, luoghi e idee

Non c’è termine più europeo di “romanticismo”,poiché esso esprime in modo completo quellasintesi del retaggio culturale di secoli che ha for-

mato l’identità del vecchio continente. La sua etimolo-gia comincia dalla locuzione del latino medievale roma-nice loqui, “parlare al modo dei Romani”, cioè in una lin-gua neolatina o romanza. Da una di queste, il franceseantico, viene il termine romance, che nel Medioevo desi-gnava le narrazioni in versi di argomento cavalleresco eavventuroso, accomunate dalla ricorrenza del caratteremistico, del magico, del favoloso. Ancora nel Seicentol’aggettivo inglese romantic è utilizzato nel significato di“irreale, che si svolge come in un romance”. Ed è con lostesso termine inglese che viene conferita un’accezionespregiativa, nel significato di “finta e inverosimile”, alla

|13| Anne-Louis Girodet, Ossian riceve nel Walhalla i generali dellaRepubblica caduti per la patria (particolare), 1801. Rueil-Malmaison,Musée National du Château de Malmaison.

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| Introduzione | Romanticismo: tempi, luoghi e idee | 11

bilità e del sistema di valori su cui sono fondate. Questanuova concezione produce una lacerazione tra il mondoantico, stabile nei suoi eterni riferimenti mitologici, e ilmondo moderno, che non ha più valori di riferimento fis-si e prestabiliti.

Il fermento culturale nato dalla rivista “Athenäum” hacosì come protagonista il primo gruppo di romantici eu-ropei, tra cui il poeta Novalis (1772-1801) > p. 178 | e il filo-sofo Friedrich Schelling, per i quali la nuova cultura e lanuova arte devono ispirarsi alla letteratura del Medioevo,nato dall’incontro tra le invasioni barbariche, il cristiane-simo e le fantasie orientali diffuse in Europa. L’arte ro-mantica è, per Friedrich Schlegel, sia il risultato di quellafusione del passato sia un progetto in divenire, riunifica-zione e trasformazione continua di tutti i generi che supe-ri anche le distinzioni tra arte, filosofia e scienza. L’antitesitra classico e romantico viene quindi simboleggiata daldivenire delle forme romantiche contrapposto alla statici-tà e immutabilità delle forme classiche.

InghilterraAnche in Inghilterra si possono rintracciare le premessedel gusto romantico: la nozione estetica di “sublime”,considerato come il primo, fondamentale concetto ro-mantico, ha la sua elaborazione nel trattato di EdmundBurke (1729-1797), Ricerca filosofica sull’origine delle idee delsublime e del bello (1757); l’autore distingue tra il bello, sen-timento di piacere che nasce dalla contemplazione disin-teressata della forma, e il sublime, che rappresenta ciò cheimmediatamente colpisce l’emotività e il sentimento, checommuove l’animo con la manifestazione della forza, del-la condizione drammatica di un fenomeno naturale o diuna situazione psicologica. Nelle manifestazioni artisti-che, il sublime è prodotto da tutto ciò che precede l’inter-vento della ragione.

La svolta decisiva per il Romanticismo anglosassoneavviene in quello stesso 1798 che vede in Germania la na-scita di “Athenäum”: William Wordsworth (1770-1850)> p. 196 | e Samuel Taylor Coleridge (1772-1834) > p. 182 |

sono infatti gli autori delle Lyrical Ballads (1800) la cui Pre-fazione, scritta due anni prima da Wordsworth, diviene ilmanifesto del Romanticismo inglese. In piena autonomiadai modelli tedeschi, i due poeti affermano l’idea di unapoesia che rifiuti il principio classico di imitazione edesprima la genuinità e naturalità dei sentimenti. Essipongono al centro della loro attività letteraria l’espres-sione dell’interiorità dell’autore, che da imitatore di-venta creatore. Wordsworth sottolinea inoltre l’esigenzadella spontaneità: di qui il rifiuto dei codici, del linguag-gio aulico proprio degli scrittori del Settecento e la ricercadi una poesia che prenda ispirazione dagli scenari natu-rali della regione dei laghi del Cumberland a cui i duepoeti, per questo definiti “laghisti”, si ispirano, e cheproduca una lirica dominata dall’amore per la natura eper gli aspetti umili e semplici della vita quotidiana.

GermaniaLa nascita ufficiale del Romanticismo coincide con lapubblicazione nel 1798 della rivista “Athenäum” deifratelli August e Friedrich Schlegel, attorno alla qualematurano le prime formulazioni critiche della nuovasensibilità culturale del gruppo romantico di Jena. Giàintorno al 1770, infatti, alcuni intellettuali e scrittori diorigine borghese si raccolgono intorno alle figure diFriedrich Schiller (1759-1805) e Johann Wolfgangvon Goethe> p. 119 |, lettori appassionati di Ossian*|13|,Shakespeare, Rousseau, ma anche di Omero, esaltandola forza istintiva e dirompente del genio, che segue l’i-stinto naturale opponendosi alle regole e alle conven-zioni artistiche; essi rappresentano spesso, nei loro scrit-ti, personaggi eccezionali che lottano per difendere unideale, fuori dalla morale comune, contro una realtàgretta e meschina. August Schlegel (1767-1845),trent’anni dopo, darà un nome a questo movimento pre-cursore: Sturm und Drang (“Tempesta e assalto”), dal ti-tolo della commedia Der Wirrwarr, oder Sturm und Drang(1776) |14| di uno dei giovani protagonisti di quell’espe-rienza, Friedrich Maximilian Klinger (1752-1831)

Lo scrittore Friedrich Schlegel (1772-1829), autore tral’altro del Corso di letteratura drammatica (1809-1811), con-centra la sua attenzione sulla necessità di abbandonare icanoni dell’estetica normativa classica a favore di una teo-ria del bello che cerchi di comprendere le opere solo a par-tire da una ricostruzione storica della cultura, della sensi-

|14| Caspar David Friedrich, Mare Artico o il naufragio della Speranza, circa1823-1824. Amburgo, Kunsthalle.

* Canti di Ossian e ossianesimoFra il 1760 e il 1773 il poeta scozzese James Macpherson (1736 - 1796)pubblicò i Canti di Ossian, versione rimaneggiata del cosiddetto “Cicloossianico”, le composizioni di tono epico che tradizionalmente i bardigaelici e scozzesi cantavano al suono della loro arpa. L’opera diMacpherson – composta da 22 poemetti in prosa – narra in tono epicoed elegiaco imprese d’arme e di amore ed ebbe grande fortuna negliambienti preromantici europei dell’epoca, soprattutto per il gusto delledescrizioni di paesaggi naturali selvaggi e notturni e per la presenza ditemi sepolcrali legati al tema della morte e alla rassegnazione sulla sortedell’uomo. Ne derivò il genere letterario ossianico che riprese motivi estile dell’opera di Macpherson.

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12 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

storia passata intesa come insegnamento per il presente,sono gli elementi che caratterizzano il nostro Romanti-cismo rispetto a quello europeo, connotandolo comemovimento squisitamente politico.

In questa prospettiva si delineano ulteriori aspetti si-gnificativi: la funzione pedagogica della letteratura con-cepita come strumento per educare il popolo, il concettodi nazione e il ruolo principalmente civile del letterato,cui spetta il compito di costruire un sistema di valori co-muni per la futura nazione.

I temi del Romanticismo

LÕimmaginario romantico nasce da una scissionetra io e mondo, tra corpo e spirito; già Schillernel trattato Sulla poesia ingenua e sentimentale

(1795) riconosce che la coscienza della modernità por-ta l’uomo a una condizione di dissidio e di separazione:- da una parte l’eroe, con i suoi ideali e i suoi sogni

d’infinito, dall’altra il mondo borghese, con il suo prag-matismo utilitaristico;

Francia e ItaliaIn Francia e in Italia il dibattito sul Romanticismoinizia con ritardo. Per la diffusione del movimento interra francese ha un’influenza fondamentale la pubbli-cazione nel 1814 del trattato La Germania (De l’Allema-gne) di Madame de Staël, in cui viene esaltata la culturaromantica tedesca. Nello stesso anno escono in francese(che è ancora la lingua principale della cultura europea)La letteratura del Mezzogiorno d’Europa dello storico gine-vrino Simonde de Sismondi (1773-1842) e la traduzionedel Corso di letteratura drammatica di Friedrich Schlegel,opere di autori che orbitano intorno al cenacolo cultura-le della Staël, il castello di Coppet, vicino Ginevra, da cuisi irradia la discussione intorno ai nuovi concetti ro-mantici.

Anche se già nell’opera di François-René de Chateau-briand (1768-1848) si preannunciavano temi romantici,come un inedito e più problematico sentimento religio-so come ne Il Genio del Cristianesimo (1802), o nuove figu-re di eroi come il protagonista del romanzo René (1805),le resistenze che le nuove teorie romantiche incontranonella patria dell’Illuminismo ne ostacolano la diffusione.Autorevoli pensatori (è il caso per esempio del filosofo diJoseph de Maistre) condannavano severamente i principiastratti della rivoluzione, giungendo a incitare i regnantia una restaurazione piena dell’ordine monarchico e deisuoi antichi valori. È solo nella Prefazione al dramma sto-rico Cromwell (1827) che Victor Hugo (1802-1885)> p. 214 | afferma i tratti romantici dell’esaltazione delgusto della storia, dei contrasti e delle forti opposizioni,della mescolanza di comico e tragico.

In Italia le istanze romantiche giungono in ritardoe non possono ritenersi concluse nel 1848, come inveceaccade per le altre nazioni europee, poiché l’intreccio fraRisorgimento politico e Romanticismo porta a conside-rare chiusa questa esperienza solo nel 1861 con l’unifica-zione.

Dalle sollecitazioni nate dall’articolo Sulla maniera el’utilità delle traduzioni (1816) della Staël scaturiscono,nello stesso anno, tre manifesti di adesione al Romanti-cismo, quelli di Ludovico Breme (1780-1820), PietroBorsieri (1788-1852) e Giovanni Berchet (1783-1851).L’aspirazione all’indipendenza e all’unità nazionale e ilsentimento patriottico convogliano temi e motivi che,già espressi in precedenza da scrittori quali Ugo Foscolo(1778-1827) > p. 23 |, suscitano ora l’interesse sistematicodi autori diversi tra loro, ma uniti da questa tensione ide-ale. Così, il Romanticismo italiano s’intreccia e si fon-de con le tematiche risorgimentali, indirizzandosiverso un’idea di letteratura civile che possa modificarela realtà attraverso la sua utilità e verità.

Il realismo, l’aderenza al vero in quanto moralmenteutile, come afferma Alessandro Manzoni > p. 291 | nellaLettera sul Romanticismo (1823), l’impegno civile, l’esi-genza di mettere in versi la realtà contemporanea o la

|15| Joseph Mallord William Turner, Annibale e il suo esercito attraversanole Alpi, 1812. Londra, Tate Gallery.

|16| Francesco Hayez, Pietro l’Eremita predica la crociata, 1828. Milano,Collezione privata.

Page 14: 1802 1830-1831 1853-1856 1859 1860 1803 1832 1833 · Concezione politica affermata nel Congresso di Vienna (1814-1815) dal rappresentante della monarchia francese Talleyrand (1754–1838)

| Introduzione | I temi del Romanticismo | 13

nei romanzi storici italiani di D’Azeglio e Guerrazzi,nelle tragedie di Silvio Pellico (1789-1854) e di Manzoni,nella pittura patriottica di Francesco Hayez |16|.

In campo politico si contrappongono al cosmopoliti-smo illuministico i valori nazionali e la storia dei popolieuropei; si esalta l’idea di patria e il concetto di nazione,cioè l’insieme di usi, costumi, storia, valori di una comu-nità territoriale.

L’interioritàL’importanza che i romantici attribuiscono alla sfera dellasoggettività e dell’interiorità attrae gli scrittori verso lezone più oscure e misteriose della nostra psiche: emergo-no così i temi del sogno, della follia, del delirio, di tuttiquegli stati mentali in cui il venir meno del controllo ra-zionale apre la strada a improvvise illuminazioni intuiti-ve. Gran parte della poesia tedesca (Novalis, tra gli altri), ela fioritura delle tematiche legate al fantastico sono il frut-to di questa tendenza, di cui sono espressione i raccontifantastici e del mistero dell’americano Edgar Allan Poe(1809-1849) – inventore del primo detective che la storiadel genere poliziesco ricordi, Auguste Dupin ne I delittidella rue Morgue (1841) – che apriranno la strada alle diver-se forme di questo genere narrativo. Legate alle insonda-bili sfere dell’interiorità sono anche le immagini del dop-pio, care alla letteratura romantica: esse traducono la per-cezione lacerante di un individuo dissociato che, guar-dando dentro se stesso, scopre la presenza di un altro,

proiezione dei suoi impulsi e desideri.Si trova questa presenza nel raccontoLa meravigliosa storia di Peter Schlemihl(1814) di Adelbert von Chamisso(1781-1838), storia di un uomo chevende la propria ombra al diavolo ene ottiene in cambio solo un profon-do senso di angoscia > Focus, p. 272 |.

Eroi e titaniL’atto di nascita dello spirito modernoci è consegnato dal personaggio diuna tragedia di Goethe, Faust (1832)Egli è dotato di un’individualità ec-cezionale e persegue la diversità e lasuperiorità rispetto al mondo circo-stante fino alle estreme conseguenze:è proprio questa mancanza di misura,contro ogni credenza convenzionale,che gli garantisce la salvezza finale.Legato al mito di Faust è un altro tipi-co personaggio esaltato dalla sensibi-lità romantica: il Titano, colui che sfi-da le convenzioni comuni, vivendofino in fondo il dramma della sua co-scienza in piena autonomia. Il titani-smo |17| trova spazio nella letteratu-

- da una parte la natura e la poesia, dall’altra la realtàsociale, il mondo.Il malessere prodotto da questa scissione, da questo sen-so di mancanza è quello che i tedeschi chiamano Sehn-sucht, lo struggimento (“il malessere che deriva da unamancanza”).

La naturaUn grande tema della letteratura romantica è il rappor-to dell’uomo con la natura |15|, vista sempre come ma-nifestazione del sublime. La natura può essere:- specchio di un animo tormentato e inquieto, spesso

figurativamente rappresentato da paesaggi naturaliestremi;- metafora dell’incomprensibilità e del mistero dell’e-

sistenza;- espressione del divino.

La natura si anima di una vita misteriosa, manifestazio-ne di una potenza invisibile talvolta sacra, oppure espri-me ostilità e distanza, con cui riafferma la sua superiori-tà nei confronti della finitezza umana.

L’amoreLa stessa visione assoluta e totalizzante viene riservatadagli scrittori romantici al tema dell’amore. Anche que-sta esperienza trasporta l’individuo oltre i limiti dellapropria finitezza, mettendolo in contatto con le profon-dità del suo essere. Nella tensione romantica tra finito einfinito, l’amore è generalmente de-stinato a produrre infelicità, per la di-stanza che si crea tra promesse/attesee la mancata soddisfazione finale.

La storiaLa cultura romantica sviluppa un pro-fondo senso della storia; l’influenzadello storicismo hegeliano porta i ro-mantici a considerare fatti e idee com-prensibili soltanto se collocati in unaprospettiva storica. La sensibilità ro-mantica considera la storia come unpatrimonio prezioso, basando su diessa l’attuazione delle identità nazio-nali. Il Medioevo è l’epoca privile-giata dai letterati romantici inteso:- sia come fuga dalla realtà, recupero

di un’età leggendaria e fantastica a cuifanno riferimento i romantici stranie-ri, come Scott in Ivanhoe (1819)> p. 255 |, Keats nella ballata La BelleDame sans merci (1820), Hugo inNotre-Dame de Paris (1831);- sia come rivalutazione del momen-

to storico in cui si sono formate le co-scienze dei popoli europei, presenti

|17| Gustave Moreau, Prometeo, 1868.Parigi, Musée Gustave Moreau.

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14 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

ra romantica fondendosi con i più diversi motivi letterari,psicologici e filosofici: dagli eroi di Byron, come Manfredo Caino nelle opere omonime (1817 e 1821), al Prometeoribelle (1820) di Shelley.

Il sacroIl Romanticismo recupera, dopo l’ateismo e il deismo il-luminista, un forte interesse per il sacro. La fede, la fidu-cia in ciò che non si vede, permette di raggiungere l’asso-luto. Si recupera quindi anche la religiosità tradizionale,interpretata come l’espressione dei bisogni più profondie spirituali dell’uomo. Oltre al già citato Chateaubriandcon il suo Genio del Cristianesimo (1802), particolarmenterilevanti sono il percorso biografico e letterario di Man-zoni, che avrà nella religione il fulcro vitale della suaesperienza artistica, e il misticismo di autori come Nova-lis > p. 178 |.

Poetiche e sistemi espressivi

La poesiaLa poesia europea dell’Ottocento conosce importantisviluppi e radicali cambiamenti rispetto al passato, do-vuti alle novità portate dal Romanticismo. Si possonoindividuare due direttrici di ricerca poetica:1 una linea “filosofica” che tende a interpretare la re-altà profonda dell’uomo, a considerare la poesia liricacome rivelazione di una realtà nascosta da ricercare nellapropria interiorità o al di là della realtà visibile, più evi-dente nella poesia inglese e tedesca;2 una linea “realista” che tende verso la realtà comu-ne, affrontando situazioni e temi nuovi con un registroquasi prosastico e colloquiale; è la direzione presa, condiversi risultati, dalla poesia francese e italiana.Tutte e due le linee poetiche (la prima precede cronologi-camente la seconda) tendono comunque, anche se in modiopposti, a rinnovare radicalmente il ruolo e la funzionedella poesia, che ora è chiamata a esprimere i sentimentispontanei dell’uomo e a ricercarne la verità e l’autenticitàpiù profonda. Il poeta non è più il colto intellettuale prose-cutore della tradizione, ma il “creatore” che ambisce adacquisire, attraverso la poesia, una forma di conoscenza.

La linea lirica “filosofica” ha i suoi maggiori esponen-ti nella letteratura romantica inglese e tedesca: daWordsworth, a Coleridge, da Keats a Shelley per l’Inghil-terra; da Novalis a Hölderlin per la Germania. Tutte que-ste esperienze sono accomunate dalla ricerca di un lin-guaggio intenso e analogico, in grado di esprimere l’i-nesprimibile, di rappresentare ciò che sta oltre la realtàsensibile.

La linea realista si articola in numerosi forme e generi:- la novella in versi della prima generazione romanti-

ca italiana, in particolare di Tommaso Grossi (1790-1853) > p. 416 |e Giovanni Berchet > p. 284 |, intrisa dispirito risorgimentale, così come la poesia patriottica di

Goffredo Mameli (1827-1849), autore nel 1847 delle pa-role dell’inno Fratelli d’Italia > p. 416 |;- la poesia dialettale di Carlo Porta (1775-1821)

> p. 418 | e Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863)> p. 427 | che, con il suo ricorso a un linguaggio popolare,è in naturale sintonia con la poetica romantica di adesio-ne al vero;- la poesia satirica, diretta contro la società e la politica

contemporanee, come quella di Giuseppe Giusti > p. 438 |,che coniuga i fermenti patriottici con una vivace satira dicostume, o di Victor Hugo con le poesie de I castighi, chepolemizzano aspramente con il regno di Napoleone III, oancora di George Gordon Byron > p. 213 | con il Don Juan.Tale linea prevale, in Italia, fino alla conclusione del pro-cesso unitario, che determina una fase successiva nellaquale alla poesia non si chiederà più di partecipare agrandi processi storici collettivi, ma piuttosto di offrireun momento di evasione. Questa tendenza è ben rappre-sentata dalla figura e dall’opera poetica di Aleardo Ale-ardi (1812-1878) > p. 441 |, che prende a pretesto la vicen-da storica per descrizioni paesaggistiche o eleganti fan-tasie; o da quella dell’ultimo Niccolò Tommaseo (1802-1874) > p. 451 | che, parallelamente al suo lavoro di ricer-ca sulle forme della poesia popolare, guardando alleesperienze della poesia nordica europea, tende a espri-mere in versi le sue personali inquietudini.

Anche sul piano formale questa esigenza di rinnova-mento rende insufficienti e inadeguate le forme poeti-che tradizionali. Si abbandonano il sonetto e la terzina,mentre il verso sciolto decade nei suoi usi tradizionali(satire, sermoni, epistole metriche) ed è invece impiega-to in senso del tutto nuovo negli idilli > p. 292 | leopar-diani, nelle canzoni libere leopardiane o nella novellaromantica in versi (in concorrenza con l’ottava). Tornain voga un genere poetico come l’ode, già usato nel Set-tecento per temi d’impegno civile e considerato adattoai temi della libertà e dell’indipendenza: l’uso “civile” ètestimoniato dalle odi di Berchet (Il giuramento di Ponti-da) e di Alessandro Manzoni (Marzo 1821 e Il cinquemaggio) > p. 308 |. La nuova poesia romantica italiana –ma questo vale anche per altri paesi europei – privilegiale forme di derivazione popolare, vera o presunta: ottavanarrativa, madrigale e ballata > p. 415 |, o soluzioni musi-cali (come il melodramma) con versi brevi, anche di di-verso metro.

Un discorso a parte merita la produzione lirica diManzoni > p. 299 |. L’esperienza letteraria sperimentale,che lo porta dalla lirica alla tragedia e poi alla scelta delromanzo, acquista nell’elaborazione e stesura degli Innisacri un notevole interesse, attestato anche dalla curiosi-tà che suscita tra gli scrittori contemporanei, primo fratutti Goethe, che ne è un attento lettore: la volontà ditestimoniare la fede e di costruire una poesia corale siesprime in un linguaggio arduo sia sul piano concettua-le sia su quello formale. E se da un lato Manzoni troverà

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| Introduzione | Poetiche e sistemi espressivi | 15

che li circonda e che ne condiziona azioni e comporta-menti. Stendhal scrive quello che viene considerato ilprimo romanzo realista, Il rosso e il nero, 1830. Con Bal-zac, l’idea del romanzo unico lascia il posto a quelladel “ciclo”, in cui si vuole rappresentare la nuova societàborghese in un affresco composto da più scene: è il casodella Commedia umana, titolo di evidente ispirazionedantesca, una raccolta dei novanta romanzi, racconti esaggi scritti da Balzac e da lui così ordinati per descriverela società francese tra il 1830 e il 1840. La denuncia delleineguaglianze sociali muove lo scrittore Eugène Sue(1804-1857) > p. 224 | a pubblicare nel 1842-1843 I misteridi Parigi, il cui successo editoriale contribuirà alla nasci-ta del feuilleton o romanzo d’appendice, che consistevanella pubblicazione a puntate di un romanzo nell’ulti-ma o penultima pagina (appendice) di un quotidiano,allo scopo di allargare il numero dei lettori |19|.

Inghilterra e ItaliaIn Inghilterra Charles Dickens (1812-1870) > p. 263 |

ambienta i suoi romanzi realisti nella Londra vittoriana,in piena espansione economica, e osserva, con acute in-dagini e sentimenti di partecipazione umana, le condi-zioni di vita delle classi meno agiate della società indu-striale, denunciando i falsi miti del progresso inseguitoa ogni costo.

In Italia, il successo de I promessi sposi di AlessandroManzoni > p. 291 |, romanzo storico mutuato dal modellodi Scott, anche se profondamente rinnovato nella strut-tura e negli obiettivi, apre la strada a numerosi imitatori

ed epigoni. La produzione e diffusione dei romanzistorici italiani – da Francesco Domenico Guerraz-zi a Massimo D’Azeglio – che si era strettamenteintrecciata alla causa politica dell’indipendenza

|18| Alfred de Vigny, Poèmes, Charles Gosselin, Parigi 1829.

|19| Josef Danhauser, Liszt al piano, 1840. Berlino, Staatsbibliothek. Neldipinto sono rappresentati la contessa Marie d’Agoult ai piedi del pianista,in poltrona George Sand, Alexandre Dumas, Victor Hugo, Niccolò Paganinie Gioachino Rossini.

con il teatro e con il romanzo altre strade per raggiunge-re un pubblico più vasto, d’altro lato è certo che la me-scolanza di tradizione colta e tradizione popolare, dilinguaggio alto e lessico quotidiano è un tratto tipico digran parte della produzione in versi dell’Ottocento chesolo la lingua del melodramma, con l’ausilio della musi-ca, riesce parzialmente ad attenuare.

Il romanzoCon l’Ottocento si apre la grande stagione del romanzoeuropeo, influenzata, almeno nei primi decenni del se-colo, dal Romanticismo. Anche se l’esplosione del ro-manzo ottocentesco ha le sue premesse nell’esperienzadel secolo precedente, che aveva già visto la sua diffusio-ne nelle forme del romanzo epistolare, del romanzo psi-cologico e sentimentale, del romanzo fantastico, del ro-manzo di formazione, nell’Ottocento si assiste da unlato alla definitiva codificazione del genere, dall’altroall’inserimento di due nuovi elementi fondamentali,frutto della nuova sensibilità romantica: la storia e la re-altà. Il romanzo storico dello scozzese Walter Scott(1771-1832) e altri generi già affermati con successo,come il fantastico e il gotico (si ricordi il Frankenstein diMary Shelley), sono i modelli vincenti dei primi decen-ni dell’Ottocento.

FranciaIn Francia si diffonde il romanzo storico, anche se connotevoli differenze rispetto al modello scottiano: Alfredde Vigny (1797-1863) |18|, a Honoré de Balzac (1799-1850), fino a Victor Hugo e alla trilogia di Alexan-dre Dumas padre (1802-1870) suD’Artagnan e i moschet-tieri, tutti gli autori fran-cesi guardano alla storiacon una maggiore atten-zione per le implicazionipolitiche e ideologiche de-gli avvenimenti narrati. Inmolti di loro risulta centra-le il tema del conflitto psi-cologico tra individuo e so-cietà, come avviene nei ro-manzi di Benjamin Constant(Adolfo, 1816) o in quelli di Ma-dame de Staël (Delfina, 1802 eCorinna, 1807) e di René de Cha-teaubriand (Renato, 1816).

Negli anni Trenta e Quarantadell’Ottocento si assiste a un’im-portante svolta del genere: nasceil romanzo realista, a opera prin-cipalmente di Balzac e di Sten-dhal (1783-1842) > p. 237 |. Nel romanzo realista i perso-naggi si muovono e agiscono in relazione all’ambiente

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16 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

nazionale dura però molto poco e il romanzo realistafrancese non riesce immediatamente a mettere radici,anche per l’arretratezza socioculturale dell’Italia. A partequindi l’esperienza sentimentale e psicologica di Fede ebellezza (1840) di Niccolò Tommaseo, che si discosta dalmodello manzoniano, occorre aspettare le Confessioni diun italiano (1867) di Ippolito Nievo (1831-1861) > p. 460 |,perché il romanzo storico italiano si leghi a una riflessio-ne sulle vicende presenti della storia nazionale.

La prosa politica e memorialistica

Il carattere fortemente innovativo che l’intellettualeromantico assume nella società fa sì che anche in Ita-lia la prosa dilaghi in ambiti e con modalità del tutto

nuove. Dalla filosofia alla storiografia alla critica lettera-ria continua l’opera di modernizzazione già in parte at-tuata dalla cultura illuministica. Le stesse battaglie risor-gimentali richiedono una prosa che sappia coinvolgereemotivamente il lettore dei libelli, dei manifesti politici odei periodici. La prosa di Giuseppe Mazzini (1805-1872)> p. 477 |, di Vincenzo Gioberti (1801-1852), > p. 488 | oquella tendenzialmente rivolta al popolo di Carlo Pisa-cane (1818-1857) e Giuseppe Ferrari (1811-1876) crea unnuovo modello di comunicazione politica e culturale sucui si formerà la classe dirigente delle generazioni suc-cessive all’Unità. Un breve cenno merita, anche sottoquesto profilo, l’opera di Carlo Cattaneo (1801-1869),che rinnova profondamente la tradizione della prosa didivulgazione scientifica adeguandola al pubblico di unanazione moderna e libera.

Altro genere, soprattutto italiano, è la memorialisti-ca: i libri di memorie, per lo più racconti autobiograficicon tematiche legate alle vicen-de drammatiche della lotta perl’indipendenza e l’unificazioneitaliana, coniugano le caratteri-stiche romantiche dell’indivi-dualità eroica e del resocontosulla contemporaneità e anno-verano fra i loro autori nume-rosi partecipanti all’esperienzarisorgimentale: dal più famosoSilvio Pellico de Le mie prigioni(1832) > p. 492 | a Massimo D’A-zeglio con I miei ricordi (postu-mo, 1867) a Luigi Settembrini,autore di Ricordanze della miavita (1879) e alle numeroseesperienze degli scrittori gari-baldini.

Il melodramma

La nuova vocazione popolare della letteratura si faevidente con il melodramma, che, continuando latradizione dell’opera in musica settecentesca (è

del 1724 Didone abbandonata di Pietro Metastasio), si ri-propone nell’Ottocento, in un connubio inscindibile traparole e musica attraverso il quale sembra realizzarsi ilsogno della cultura romantica di una forma d’arte auten-ticamente popolare > Focus, p. 444 |. Con Giuseppe Verdi(1813-1901) l’opera lirica italiana, erede del melodram-ma, sarà capace di interpretare i sentimenti più profondidella identità nazionale italiana ancora non realizzata,creando un legame che si conserverà nel tempo. Si capi-sce come tanta poesia romantica, per ottenere una mag-giore diffusione, si rivolga al modello linguistico e co-municativo dei libretti d’opera cui aveva arriso tantafortuna fra il pubblico del teatro.

Il teatro

Il teatro drammatico dei primi anni dell’Ottocentoaccoglie i canoni fondamentali della cultura roman-tica:

- la valorizzazione della soggettività;- la messa in evidenza dei moti passionali e degli affetti;- la scelta di situazioni conflittuali nelle quali l’indivi-

duo eccezionale può lottare contro un tiranno ingiusto.Proprio sulla passione amorosa e sul tema dell’amorecontrastato, ostacolato e finito tragicamente è incen-trato l’Hernani (1830) |20|, una delle opere teatrali piùfamose di Victor Hugo > p. 214 |, autore anche deidrammi Cromwell (1827) e Ruy Blas (1838) che suscitano

|20 | Il Teatro La Fenice di Venezia,stampa della prima metà del XIX secolo.

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| Introduzione | Il teatro | 17

accesi dibattiti tra classicisti e romantici, in Franciacome in altri paesi d’Europa. L’ambientazione storicadell’Hernani, la corte spagnola di Carlo V, è solo lo sfon-do di un’intricata e a tratti enfatica storia passionaledi due innamorati al centro di numerosi colpi di scena.Non è un caso che questo dramma sia stato scelto daGiuseppe Verdi per una trasposizione operistica, sulibretto di Francesco Maria Piave, l’Ernani, rappresen-tata con successo nel 1844.

In Germania e in Italia il dramma privilegia laprospettiva storico-politica, collegandosi al senti-mento nazionale e patriottico, e a quella connette laricerca, tipicamente romantica, delle radici medievalidelle comunità nazionali. In questo contesto non vadimenticata l’opera di Goethe: non solo perché il suoFaust (1832) fu accolto come un grande poema dram-matico capace d’interpretare l’anima della nazione te-desca, una nazione ancora politicamente divisa, comelo era quella italiana; ma anche perché, in qualità didirettore del teatro di Weimar – incarico che Goethemantenne per molti anni, curando personalmente lascelta di autori e attori, la scenografia, la recitazione –egli contribuisce a trasformare il teatro in luogo so-cialmente rilevante.

Tra i drammi storici tedeschi più rilevanti è da ri-cordare il Guglielmo Tell (1804) di Friedrich Schiller,che con le sue opere tenta di fondare un teatro nazio-nale, germanico, libero dai vincoli del classicismo.Della sua produzione vanno citati almeno I Masnadieri(1782) e il Don Carlos (1785). All’ambito tedesco appar-tiene anche l’esperienza del poeta romantico Hein-rich von Kleist, che con la Battaglia di Arminio (1809)innalza un vero e proprio inno al recupero delle pro-prie radici nazionali. Più originale è l’opera Woyzeck(1837) di Georg Buchner in cui si rappresenta, in modoessenziale, oggettivo e con tratti espressionisti, la vi-cenda del soldato Woyzeck che arriva a uccidere ladonna amata da cui è stato tradito. La novità dramma-turgica del testo è confermata dall’interesse che susci-terà in un musicista d’avanguardia come Alban Berg(1885-1935), che lo traduce in un’opera lirica nel 1922.

In Italia, accanto alla produzione tragica che si at-tarda nel gusto raffinato e letterario del classicismo(testimoniato dalle tragedie foscoliane Aiace, 1811, eRicciarda, 1813) domina la scrittura drammatica diAlessandro Manzoni. Soprattutto con l’Adelchi (1822)> p. 317 | lo scrittore lombardo, oltre a proporre inmodo storicamente documentato il tema del riscattopatriottico e nazionale e a costruire personaggi storicicredibili dalle complesse e articolate psicologie (Adel-chi ed Ermengarda), introduce e modifica la funzionedel coro utilizzandolo come un “cantuccio” riservatoal poeta perché egli possa parlare e intervenire perso-nalmente all’interno dell’azione scenica. Nel panora-ma italiano merita poi di essere ricordata l’opera di

Giambattista Piccolini (1782-1861), in particolare ilsuo Arnaldo da Brescia (1843), uno dei testi teatrali piùespressamente patriottici e nazionali del nostro Otto-cento.

Tra le personalità più influenti dell’epoca vi sonoanche l’inglese George Gordon Byron |21|, autore didrammi storici di grande impatto emotivo come i giàcitati Manfred (1817) e Caino (1821) > p. 213 |, e lo scritto-re russo Aleksandr Sergeevich Puškin (1799-1837),che con il suo Boris Godunov (1831) dà vita a un grandeaffresco drammatico sulla storia russa.

L’Ottocento è anche il secolo in cui si afferma il fe-nomeno del divismo dell’attore: il pubblico delle cit-tà comincia a recarsi a teatro per ammirare il proprioattore preferito, che concentra su di sé gran parte delsenso complessivo dell’allestimento. Nasce infatti ametà Ottocento la figura del “grande interprete”, coluiche aderisce perfettamente al proprio personaggio (unpersonaggio di statura eroica, secondo la misura deiromantici), ama e soffre con lui, sovrapponendosi a luiin un rapporto di vera simbiosi. Alcuni celebri “matta-tori” sono rimasti famosi: il francese Talma, l’ingleseEdmund Kean, gli italiani Alamanno Morelli, Gusta-vo Modena, Tommaso Salvini.

|21| Thomas Phillips, Lord Byron in abiti albanesi, 1813. Londra NationalPortrait Gallery.

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18 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

La scienzaGli sviluppi della ricerca scienti-fica ottocentesca contribuisco-no a modificare radicalmenteabitudini millenarie, special-mente nel già citato campo deitrasporti e delle comunicazioni,grazie ai progressi della fisicache danno avvio alla realizzazio-ne di nuovi motori e mezzi di co-municazione come il telegrafo.Le innovazioni più importanti ri-guardano la termodinamica, l’e-lettrodinamica e la teoria elet-tromagnetica della luce. Fisiciillustri quali Augustin Fresnel,Jean-Bernard-Léon Foucault,André-Marie Ampère, MichaelFaraday, James Clerk Maxwell,Hermann von Helmholtz e iltorinese Amedeo Avogadrogiungono a risultati decisivinella comprensione di fenomeniscientifici che si rivelano fondamentali per il progressotecnologico.In ambito matematico, Carl Friedrich Gauss risolve

problemi classici di alge-bra, chiarisce alcune

questioni relativeai numeri im-maginari e portainnovazioni nella

geometria del-lo spazio, mentre

Nikolaj Lobačevskij eBernhard Riemann si in-

dirizzano verso la scopertadelle geometrie non euclidee.

Le arti figurativeLa pittura, così come la letteratura e la musica, trovasubito piena sintonia con gli ideali che venivano matu-rando nel periodo successivo alla Rivoluzione francesee all’impero napoleonico.Jacques-Louis David (1748-1825), il più grande in-novatore tra i pittori francesi dell’epoca, sperimentasia lo stile sobrio del periodo repubblicano sia quello

fastoso e magniloquente delperiodo imperiale. Tra Sette eOttocento anche in Spagna, inInghilterra e in Germania pitto-ri quali Francisco Goya (1746-1828), William Blake (1757-1827) Johann Heinrich Füssli(1741-1825) introducono nel-le loro raffigurazioni pittoriche,sulla scorta delle tematiche del“sublime”, un senso di mistero,di angoscia e di enigma. Goyaassocia a questo tipo di pitturaun interesse politico e realisticoche si applicherà ai dipinti de-dicati alla guerra di liberazionedel popolo spagnolo contro l’e-sercito napoleonico.Un altro grande innovatore èil francese Jean-Auguste-Do-minique Ingres (1780-1867),modello formale di molti pitto-ri fino alle innovazioni dell’Im-pressionismo della seconda

metà dell’Ottocento. I suoi ritratti, i suoi nudi, i suoidipinti di tema orientale sono esempi pittorici di raradelicatezza e linearità che segnano tutta la pittura eu-ropea del primo Ottocento.Si riconoscono due tendenze realmente innovative nel-la pittura dei primi decenni del secolo, caratterizzaterispettivamente da:– un rinnovato interesse per la rappresentazione della

storia contemporanea (realismo);– un interesse specifico e aggiornato per il paesaggio.I due pittori più rappresentativi della prima tendenzasono i francesi Jean-Louis André Théodore Gericault

(1791-1824) ed Eugène Delacroix (1798-1863). Ilprimo si distingue per una forte carica politica e percaratterizzazioni intensamente drammatiche, in cui sievidenziano dettagli crudi e realistici (come nella ce-lebre Zattera della Medusa del 1819). Il secondo puntasull’impegno politico e sul carattere realistico delle suerappresentazioni, concentrando il suo interesse su ar-gomenti e costumi esotici ed extraeuropei. Sempre inquest’ambito vanno citati il pittore e incisore HonoréDaumier (1808-1879) e Gustave Courbet (1819-1877),considerato tra i più originali precursori del movimentoimpressionista.

Scienzae ArteLa rivoluzionescientificae i nuovi idealinelle arti

Gottlieb Biermann, Ritratto del matematico efilosofo Carl Friedrich Gauss, 1887.Sintesi additiva dei colori scoperta dal fisicoJames Clerk Maxwell nel 1860.

Eugène Delacroix, La Libertà che guida il popolo(particolare), 1830. Parigi, Museo del Louvre.

Caspar David Friedrich, Le età della vita (particolare),1834-1835. Leipzig, Museum der Bildenden Künste

William Blake, Il fantasma di una pulce,1819-1820. Londra, Tate Gallery.

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magine e dalla funzionetradizionale del composito-re di musica – fino ad alloraal servizio di un principe odi un committente religioso–incarnando un nuovo tipodi autore di musica che, inassoluta autonomia, com-pone non su commissione,ma seguendo la sua per-sonale ispirazione. La suaproduzione è ampissimae varia: nuovi tipi di sinfo-nie, sonate per uno o piùstrumenti, concerti, opere,quartetti, fino alle tardecomposizioni per piano-forte in cui sviluppa ancoranuove strade di innova-zione tecnica che sarannofruttuosamente seguitesolo nel Novecento. Accan-to a Beethoven si distin-gue Carl Maria von Weber

(1786-1826) che per primo propugna, in opposizionealla diffusione dell’opera italiana, un’opera nazionaletedesca che esprima i sentimenti e le tradizioni storichee leggendarie delle popolazioni germaniche (Il franco

cacciatore, 1821); itinerario che porterà, alla metà delsecolo, all’opera complessa e multiforme di RichardWagner (1813-1883).I settori musicali più influenzati dallo spirito romanticosono però quelli della musica strumentale e da camera.Franz Schubert (1797-1828) con i suoi Lieder, le sin-fonie e le sonate cerca di esprimere la forte soggetti-vità dell’artista romantico; Robert Schumann (1810-1856), oltre a praticarle nella sua musica, teorizza leidee musicali romantiche in numerosi articoli; al russoFelix Mendelssohn (1809-1847) si deve la riscoper-ta di Bach; Franz Liszt (1811-1866) verifica le sueteorie musicali in una grande varietà di composizio-ni; Fryderyk Chopin (1810-1849), famoso per le suesognanti composizioni per pianoforte, è acclamato intutta Europa già dai contemporanei; il francese HectorBerlioz (1803-1869) tenta di spingere alle estremeconseguenze la tematica soggettiva del Romantici-smo, come nella sua Simphonie fantastique (1830) conla quale mette in musica la sua biografia

Anche in Italia è la pitturala forma artistica in cui piùvelocemente si manifestal’allontanamento dallo stilee dalle tematiche neoclassi-che e l’affermarsi del nuovoclima culturale del Roman-ticismo. Spicca la figuradel veneziano FrancescoHayez (1791-1882), che sitrasferisce prima a Romae poi a Milano, dove entrain contatto con gli ambien-ti democratici e romanticiche lo invitano a esporre isuoi dipinti all’Accademia diBrera. Le sue opere di argo-mento storico – per esem-pio, i Vespri siciliani e la teladenominata I profughi di Par-

ga (1831)– sono contrasse-gnate da un tema caro agliscrittori romantici italiani:il contrasto tra sentimentoprivato e sentimento pubblico, il sacrificio dei propri af-fetti alla causa della lotta per realizzare l’indipendenzadella nazione italiana. Il pittore veneziano è anche autoredi opere di altro genere, come Il bacio (1859), in cui coglieuna coppia di giovani, inseriti in un ambiente vagamentemedievale, in un momento di intimità.Interpreti della seconda tendenza sono invece gli inglesiJohn Constable (1776-1837) e Joseph William Turner(1775-1851) e il tedesco Caspar David Friedrich (1774-1840) nei cui paesaggi l’uomo scompare e diventaprotagonista la natura, nella sua ricchezza cromatica;l’approccio romantico è evidente nella consapevolezzadolorosa della finitezza e insufficienza degli uomini difronte alla grandezza infinita e allo stesso tempo in-combente della natura.

La musicaInsieme alla pittura, la musica è l’arte che esprime al me-glio le modificazioni che hanno caratterizzato la societàoccidentale nel primo cinquantennio dell’Ottocento.L’area tedesca è quella sicuramente più innovativa incampo musicale. Su tutti domina la figura di Ludwig vanBeethoven (1770-1827), che più di ogni altro interpretalo spirito innovativo del tempo. Egli si allontana dall’im-

Théodore Géricault, La zattera della Medusa (particolare), circa 1819Parigi, Musée du Louvre.

Francisco Goya, Le fucilazioni del 3 maggio 1808 (particolare), 1814.Madrid, Museo del Prado.

Joseph Karl Stieler, Ritratto del compositore Ludwigvan Beethoven mentre compone la Missa Solemnis,1819-1820. Bonn, Beethoven-Haus.

Page 21: 1802 1830-1831 1853-1856 1859 1860 1803 1832 1833 · Concezione politica affermata nel Congresso di Vienna (1814-1815) dal rappresentante della monarchia francese Talleyrand (1754–1838)

20 | sezione 8 | Le poetiche del Romanticismo |

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Con la sua opera trasversale ai generi letterari,ALESSANDRO MANZONI (1785-1873) segna l’Ottocentoromantico

Si mostra capace di presa diretta sulla realtà lapoesia dialettale di CARLO PORTA (1775-1821)e GIUSEPPE GIOACHINO BELLI (1791-1863)

1801 Napoleonesconfigge gli austriacia Marengo e ripristinala RepubblicaCisalpina1804 Il Senatoproclama Bonaparteimperatore deifrancesi

1807 Per la primavolta la macchina avapore viene applicataalle imbarcazioni1808 Scoppial’insurrezionepopolare in Spagnacontro i francesi1814 Con il Congressodi Vienna si apre l’etàdella Restaurazione

1815 Rientro a Napolidei Borbone efucilazione diGioacchino Murat /Sconfitta di Waterloo1819 Prima rivoltaoperaia in Inghilterra1820 Scoppiano aNapoli e in Sicilia imoti carbonari

1821 Napoleonemuore nell’Isola diSant’Elena1825 È inaugurata laprima linea ferroviariainglese

I principaliautori trattatinei prossimicapitoli

I principalieventi storici

La pubblicazione nel1798 della rivista“Athenäum” segna lanascita delRomanticismotedesco

Il movimentoromanticoinglese prendeforma nel 1798con l’uscita delleLyrical Ballads diWordsworth eColeridge

Preannunciato dall’operadi Jean-JacquesRousseau,il Romanticismo giungein Francia con qualcheritardo

Svolge un ruoloprecursore ilmovimento culturaledello Sturm und Drang,del quale partecipaJOHANN WOLFGANGGOETHE (1749-1832)

Suggestioni preromantichenel secondo ’700 sono lapoetica del sublime, lapoesia sepolcrale diEdward Young e di ThomasGray e i Canti di Ossian diJames Macpherson

Il primo impulso alladiffusione delRomanticismo viene dalCircolo di Jena, unsodalizio di letterati efilosofi promosso daifratelli Schlegel

La prima generazione diromantici inglesi è quelladei “poeti dei laghi”, tra cuiWILLIAM WORDSWORTH(1770-1850) e SAMUELTAYLOR COLERIDGE(1772-1834,nell’illustrazione)

La prefazione allatragedia Cromwell diVICTOR HUGO del 1827funge da manifestoprogrammatico delRomanticismo francese

EVENTI

AUTORI 1780 1790 1800 1810 1820

NOVALIS (1772-1801) WALTER SCOTT (1771-1832) FRIEDRICH HÖLDERLIN (1770-1843)

GEORGE GORDON BYRON (1788-1824) STENDHAL (1783-1842)

GIUSEPPE GIUSTI (1809-1850)VICTOR HUGO (1802-1855)

GERMANIA

INGHILTERRA

ITALIA

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In Italia le istan-ze romantiche siintrecciano conla lotta risorgi-mentale, con-notando il Ro-manticismo insenso politico ecivile

La stagione romantica prendeavvio nel 1816 con l’articoloSulla maniera e utilità delle

traduzioni di MADAME DESTAËL (1766-1817)

Nella polemica tra classicisti e romantici spiccano PIETROGIORDANI (1774-1848) e GIOVANNI BERCHET (1783-1851).

Il primo Romanticismo èlombardo: organo diaggregazione è il periodico “IlConciliatore” (1818-1819)

Mappa dei contenuti

FRANCIA

JOHANN WOLFGANG GOETHE (1749-1832) MADAME DE STAËL (1766-1817)

JANE AUSTEN (1775-1818) CARLO PORTA (1775-1821) SAMUEL TAYLOR COLERIDGE (1772-1834)

JOHN KEATS (1795-1821) PERCY BISSHE SHELLEY (1792-1822)HONORÉ DE BALZAC (1799-1850)

Page 22: 1802 1830-1831 1853-1856 1859 1860 1803 1832 1833 · Concezione politica affermata nel Congresso di Vienna (1814-1815) dal rappresentante della monarchia francese Talleyrand (1754–1838)

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Il primato della letteratura romantica inGermania va alla poesia, a partire dall’idealismomagico di NOVALIS (1772-1801)

La seconda fase romantica,di segno popolare e mistico,si apre nel 1804 con la scuoladi Heidelberg,

Tra Notre-Dame

de Paris (1831) eI miserabili (1862) sicompie la paraboladel maggior letteratoromantico VICTORHUGO (1802-1855)

Nasce e si sviluppa con WALTER SCOTT (1771-1832)il romanzo storico di ambientazione medievale

Inaugura il romanzo realistafrancese Il rosso e il nero (1830)di STENDHAL (1783-1842)

Il ciclo di 90 romanzi della Comédie

humaine di HONORÉ DE BALZAC(1799-1850) pone al centro ilconflitto tra individuo e società

Il romanzo realista dell’Inghilterra vittoriana trova pienezzadi espressione nell’opera di CHARLES DICKENS (1812-1870)

Recupera in forme personali il romanzosettecentesco d’ambiente borgheseJANE AUSTEN (1775-1818)

Spirito ribelle e culto titanico dell’individuocaratterizzano i poeti di seconda generazionePERCY BISSHE SHELLEY (1792-1822) e GEORGEGORDON BYRON (1788-1824)

Un posto a sé, per eccellenza formale e cultodella bellezza, spetta alla lirica di JOHN KEATS(1795-1821)

La poesia romantica trova il suo geniofondatore in FRANÇOIS-RENÉ DECHATEAUBRIAND (1768-1848)

Incarnano pienamente gli ideali romanticipoeti come ALPHONSE DE LAMARTINE(1790-1869), ALFRED DE VIGNY (1797-1863) e ALFRED DE MUSSET (1810-1857)

1830 Vieneproclamata la“monarchia di luglio”di Luigi Filippo / Salesul trono sabaudoCarlo Alberto di Savoia1831 GiuseppeMazzini fonda aMarsiglia la GiovineItalia

1837 Samuel Morseinventa il telegrafo1842 Al Teatro allaScala di Milano va inscena il Nabucco diGiuseppe Verdi

1848 Terza ondatarivoluzionaria inEuropa / In Italiascoppia la Primaguerra d’indipendenza1852 Con un colpo diStato Napoleone IIIinsedia in Francia ilSecondo impero

1853 Barsanti eMatteuccicostruiscono il primomotore a scoppio1859 Scoppia laSeconda guerrad’indipendenzaitaliana control’Austria

1860 Garibaldi compiela Spedizione dei Millein Sicilia contro letruppe borboniche1861 Si conclude ilprocesso diunificazione italiana:viene proclamato ilRegno d’Italia

1830 1840 1850 1860 1870

WILLIAM WORDSWORTH (1770-1850)

GIOVANNI BERCHET (1783-1851) SILVIO PELLICO (1789-1854) ALESSANDRO MANZONI (1785-1873)

ALFRED DE MUSSET (1810-1857) CHARLES DICKENS (1812-1870) ALEARDO ALEARDI (1812-1878)CARLO CATTANEO (1801-1869) GIUSEPPE MAZZINI (1805-1872) NICCOLÒ TOMMASEO (1802-1874)

IPPOLITO NIEVO (1831-1861) GIOVANNI PRATI (1814-1884)

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In posizione defilata, cerca la sua voce lirica il più grandepoeta italiano dell’Ottocento, GIACOMO LEOPARDI(1798-1837)

Tentativi di allontanarsi dal modellomanzoniano sono le esperienzenarrative di NICCOLÒ TOMMASEO(1802-1874) e di IPPOLITO NIEVO(1831-1861, nell’illustrazione)

Alla seconda fase romantica appartienela poesia satirica di GIUSEPPE GIUSTI (1809-1850)

La terza generazione romantica di GIOVANNI PRATI (1814-1884) eALEARDO ALEARDI (1812-1878) è di segno sentimentale e patetico

La scrittura memorialistica e politica, da GIUSEPPE MAZZINI (1805-1872) a CARLO CATTANEO (1801-1869), da VINCENZO GIOBERTI(1801-1852) a SILVIO PELLICO (1789-1854), rivela lo stretto nessoin Italia tra Romanticismo e Risorgimento

La persistenza della lezione neoclassica,coniugata con le nuove idee romantiche, informala poesia di FRIEDRICH HÖLDERLIN (1770-1843)

Un poeta appartato ma di granderilievo nel panorama tedesco èHEINRICH HEINE (1797-1856)

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FRANÇOIS-RENÉ DE CHATEAUBRIAND (1768-1848)

PIETRO GIORDANI (1774-1848)

GIUSEPPE GIOACCHINO BELLI (1791-1863) ALPHONSE DE LAMARTINE (1790-1869)VINCENZO GIOBERTI (1801-1852) HEINRICH HEINE (1797-1856) ALFRED DE VIGNY (1797-1863)