17-18/5 20-21/10 - educational.rai.it · Il carnevale degli animali. Grande fantasia zoologica...

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17-18/5 Giovedì 17 maggio 2018, 20.30 Venerdì 18 maggio 2018, 20.00 James Conlon direore Mozart Saint-Saëns Strauss 22 2017 — 2018 Auditorium Rai “Arturo Toscanini”, Torino

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17-18/5Giovedì 17 maggio 2018, 20.30Venerdì 18 maggio 2018, 20.00

James Conlon direttore

Mozart Saint-Saëns Strauss

22

2017 — 2018Auditorium Rai “Arturo Toscanini”, Torino

20-21/10Venerdì 20 ottobre 2017, 20.00Sabato 21 ottobre 2017, 20.30

Direttore: James Conlon

Johannes BrahmsSinfonia n.3 in fa maggiore op.90Sinfonia n.1 in do minore op.68

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 ore 20.30

VENERDÌ 18 MAGGIO 2018 ore 20.00

James Conlon direttore

Wolfgang Amadeus Mozart (1719-1791)Serenata in do minore KV 388 per ottetto di fiati (Nachtmusik) (1782)

AllegroAndante Menuetto in canone con trio Allegro

Durata: 25’ ca.

Camille Saint-Saëns (1835-1921)Il carnevale degli animali. Grande fantasia zoologica (1922)

Introduzione e marcia reale del leone (Andante maestoso)

Galline e galli (Allegro)Emioni. Animali veloci (Presto furioso)Tartarughe (Andante maestoso)L’elefante (Allegretto pomposo)Canguri (Moderato)Acquario (Andantino)Personaggi dalle orecchie lunghe (Ad libitum)Il cuculo in fondo al bosco (Andante)Voliera (Moderato grazioso)Pianisti (Allegro moderato)Fossili (Allegro ridicolo)Il cigno (Andantino grazioso)Finale (Molto allegro)

Durata: 25’ ca.

22°

Il concerto è registrato da Radio3che lo proporrà in data da destinarsi.

Richard Strauss (1864-1949)Der Bürger als Edelmann (Il borghese gentiluomo) (1918)Suite op. 60 dalle musiche di scena per la commedia di Molière

n. 1 Ouverture all’atto primo (Ritratto di Monsieur Jourdain)n. 2 Minuetton. 3 Il maestro di scherman. 4 Entrata e danza dei sartin. 5 Il minuetto di Lullyn. 6 Correnten. 7 Entrata di Cleonte (da Lully)n. 8 Preludio all’atto secondo

(Intermezzo) (Dorante e Dorimene - conte e

marchesa)n. 9 Il convitto (Musica da tavola e danza

degli sguatteri)

Alessandro Milani violino

Durata: 38’ ca.

Wolfgang Amadeus MozartSerenata (Nachtmusik) in do minore KV 388 per ottetto di fiati

Chi nel 1782 possa aver commissionato a Mozart questo capola-voro, o quali intenzioni l’abbiano spinto a comporlo non è dato sapere. Quel che è certo è che né il titolo né la destinazione a un ottetto di fiati bastano ad assegnarla al repertorio delle pur me-ravigliose pagine da intrattenimento, scritte con lo scopo prin-cipale di divertire e arredare di suoni piacevoli una festa all’a-perto, cui appartengono di solito le musiche destinate a questi complessi. Già la rinuncia al timbro aereo e lucente del flauto, compagno abituale degli altri quattro strumenti qui presenti a coppie, sembra indicare un’intenzione tutt�altro che decorativa. Ma il distacco più clamoroso dal mondo dei divertimenti, delle cassazioni e delle musiche da tavola, così in voga in quel tempo, sta nell’impianto in minore, scelta compiuta da Mozart solo di rado, e sempre con intenzioni e risultati specialmente intensi e drammatici. Insolita anche la struttura, limitata a quattro tempi quasi come in una sinfonia o in un altro lavoro importante; men-tre la dose consueta per quel genere di musiche ne prevedeva almeno cinque, con l�inserzione di un Minuetto in più, o sei, se si cominciava con una bella marcia introduttiva. Così quasi tutta la condotta della Serenata appare seria e profonda: il secondo tema del primo tempo è, sì, in maggiore, come regola vuole, ma certo non ci si respira alcuna frivolezza; anche l’Andante che segue sembra aver quasi un senso sinfonico, così come il ritor-no del modo minore, insieme con la scrittura in canone, sottrae perfino il Minuetto alla funzione tradizionale di danza garbata ed elegante. Logico che anche l’Allegro finale sia fedele a que-sta scelta stilistica, sottolineando la distanza ormai incolmabile fra questo Mozart della prima maturità viennese e quello che in una giovinezza favolosa aveva prodotto la fioritura superba e fa-scinosissima delle serenate salisburghesi.

Camille Saint-Saëns Il carnevale degli animali. Grande fantasia zoologica (1922)

Tutto avrebbe potuto immaginarsi Camille Saint-Saëns nel 1886, quando scrisse il Carnevale degli animali, ma non certo che nel Novecento proprio quella sarebbe rimasta la sua composizione più popolare, anzi forse la più popolare in assoluto, l’unica dav-vero familiare anche a chi non si interessa di musica. Saint-Saëns era allora un compositore altamente rispettabile e rispettato, au-

tore di tanta musica strumentale di gran valore e di un capolavo-ro operistico imponente come Sansone e Dalila: questa “fantasia zoologica” l’aveva scritta durante una vacanza in Austria, pen-sando proprio a una festa di Carnevale come quella che ne vide la prima e per molto tempo unica esecuzione, cui l’autore parte-cipò con tanto di maschera sul viso, e con la ferma intenzione di non pubblicarla mai. Ma quando dopo la morte di Saint-Saëns il Carnevale vide finalmente la luce ebbe subito una fortuna clamo-rosa. Certo per l’arguzia con la quale questi quattordici bozzetti riescono mettere in caricatura altrettante specie animali, e attra-verso qualcuna di queste anche qualche specie umana: trattan-do da somari i critici musicali, Personaggi dalle orecchie lunghe; e anche i Fossili con le loro citazioni beffarde da pezzi famosis-simi puntano a un bersaglio polemico evidente; mentre i Piani-sti sono direttamente catalogati come razza a sé dai loro stessi esercizi tecnici. Ma altrettanto e forse più per l’abilità favolosa con la quale la piccola orchestra che circonda i due pianoforti ne evoca, a volte in poche battute, le figure, o il modo di muoversi, o l’immagine sonora, magari stravolgendo il Can-can di Jacques Offenbach nel passo goffo delle tartarughe, o la Danza delle silfi-di dalla Damnation de Faust di Hector Berlioz nel valzer non pro-priamente aereo di un elefante. Non senza almeno un’incursione nelle zone del sentimento e del sogno in quel Cigno il cui canto bellissimo Saint-Saëns nel 1901 esentò dal silenzio cui aveva condannato il resto del lavoro concedendo a Mikahil Fokine di ricavarne un assolo di danza per Anna Pavlova.

Richard StraussDer Bürger als Edelmann (Il borghese gentiluomo). Suite dalle musiche di scena per la commedia di Molière, op. 60

La suite sinfonica dal Borghese gentiluomo è l�ultimo preziosissi-mo frutto di un’impresa artistica prodotta da Richard Strauss in-sieme con Hugo von Hofmannsthal, il letterato di finezza favolosa che per più di vent�anni fu suo ispiratore, oltre e più che librettista di lusso. Nel 1911 i due avevano progettato sia l’adattamento di un testo di Molière con musiche di scena di Strauss, sia un’opera da camera nella quale fondere motivi della mitologia classica e della commedia dell’arte. Presto le due idee finirono per sovrap-porsi: nacque così Arianna a Nasso, preceduta da una riduzione del Borghese gentiluomo, corredata dalle musiche di Strauss. La prima del 1912 a Stoccarda, regista il grande Max Reinhardt e con Strauss stesso sul podio, non ebbe grande successo. Hoff-mannsthal propose quindi a Strauss di sostituire il Borghese con

un Prologo in musica, dando così origine nel 1916 alla seconda e definitiva versione dell’Arianna. Poi, nel 1918, toccò al Borghese gentiluomo, assai ampliato portando la partitura a ben diciassette numeri contro gli otto della prima stesura, e un anno più tardi sin-tetizzato in una suite da concerto in nove pezzi. Concepito da Molière nel 1670 per Luigi XIV come coméd-ie-ballet, Le bourgeois gentilhomme era stato arricchito dalle musiche di un altro eccezionale servitore artistico del re Sole, Giovanni Battista Lulli, ormai noto soltanto come Jean-Bapti-ste Lully. Strauss ne rielaborò alcune nella sua partitura (nella suite sono i numeri 5, 6 e 7), che anche per questo carattere di pastiche stilistico risulta fra le più fascinose ed eleganti di lui. È uno Strauss novecentesco, forbito e prezioso, ormai pacifi-cato rispetto alle eruzioni vitalistiche della gioventù e invece ormai orientato verso rivisitazioni del passato ironiche e no-stalgicamente affettuose, sottolineate dall’impiego di un orga-nico da camera che accoglie anche il pianoforte. E proprio a un esotismo cronologico imbevuto di cultura sembra ispirarsi Strauss fin dall’Ouverture che dapprima ci presenta il protago-nista, Monsieur Jourdain, e termina con un’arietta, nella versio-ne scenica affidata a un soprano e qui intonata dall’oboe. Sfila poi la corte dei parassiti che sfruttano le ambizioni di arrampi-catore sociale di Jourdain: il Minuetto coincide con la lezione di danza, e offre a Strauss il destro di sfoggiare una scrittura di calligrafica eleganza cameristica; un’altra lezione, quella di scherma, dà vita a un episodio di segno quasi stravinskiano. L’entrata dei sarti che recano il lussuoso abito nuovo di Jour-dain pronto per la prova impegna il primo violino in arabeschi virtuosistici, suggerendo lo svolgersi di un’elaborata pantomi-ma. Quinto, sesto e settimo brano trasfigurano il materiale mu-sicale delle tre danze originali di Lully (l’Entrata di Cleonte è una sarabanda) nelle magie di un’armonia e di una strumentazione di rara levità. Il breve Intermezzo prima del secondo atto intro-duce i falsi aristocratici Dorante e Dorimene. Nella scena del banchetto Strauss si compiace di citazioni burlesche: si por-ta in tavola il salmone del Reno, e si odono motivi dell’Oro del Reno di Wagner; si serve il montone, ed ecco la musica dell’e-pisodio delle pecore nel Don Chisciotte di Strauss stesso; Do-rimene stuzzica Jourdain provocandolo a corteggiarla, e uno sberleffo dell�oboe ci evoca �La donna è mobile� dal Rigoletto; ritmi di danza ora calmi ora più vivaci si susseguono fino alla sorpresa finale, quando il più giovane dei garzoni di cucina balza fuori dall’omelette, scatenando una danza brillantissima.

Daniele Spini

James ConlonDirettore principale dell’OSN Rai dall’ottobre 2016. È Diret-tore musicale dell’Opera di Los Angeles e del Cincinnati May Festival, il più antico Festival corale degli Stati Uniti. È stato Direttore musicale del Ravinia Festival, sede estiva della Chicago Symphony Orchestra (2005-2015), Direttore principale dell’Opéra de Paris (1995-2004), Direttore gene-rale musicale della Città di Colonia, dove era a capo della Gürzenich-Orchester e dell’Opera di Colonia (1989-2002) e Direttore musicale della Filarmonica di Rotterdam (1983-1991). Dal suo debutto, avvenuto nel 1976, ha diretto più di 280 recite al Metropolitan di New York, fra cui nel 2014 Lady Macbeth del Distretto di Mcensk di Šostakovič. Ha diretto alla Scala di Milano, alla Royal Opera House di Londra, alla Lyric Opera di Chicago, al Maggio Musicale Fio-rentino, all’Opera di Roma, al Teatro Real di Madrid, al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e alla Staatsoper di Vienna. All’Opera di Los Angeles, dopo la sua nomina, ha diretto ol-tre 50 produzioni fra le quali si segnala la prima esecuzione del Ring des Nibelungen di Wagner nel 2010. Oltre a divul-gare il lavoro di compositori oscurati dal regime nazista, ha lavorato alla creazione della Fondazione OREL, della serie Recovered Voices dell’Opera di Los Angeles e dell’iniziativa “Ziering-Conlon” alla Colburn School. Ė stato anche impe-gnato nella direzione delle celebrazioni cittadine per il cen-tenario della nascita di Britten. Ha insegnato nelle scuole della New World Symphony, del Ravinia Festival, dell’Aspen Music Festival, del Tanglewood Music Center e alla Juilliard School di New York. Ha inciso per Emi, Sony Classical, Era-to, Capriccio e Telarc. La Decca gli ha dedicato un DVD e la PBS statunitense lo ha voluto come protagonista di nume-rose trasmissioni televisive. Nel 2009 ha vinto due Grammy Awards, riconoscimento replicato nel febbraio 2017 con al-tri due Grammy grazie all’incisione dell’opera di Corigliano/Hoffman, The Ghosts of Versailles, per l’etichetta PentaTone. Nel 2002 è stato insignito, per mano dell’allora Presidente

della Repubblica Francese Jacques Chirac, della Légion d’Honneur. Nel 2016 ha diretto il Concerto di Capodanno alla Fenice di Venezia, trasmesso in diretta su Rai 1. Nel 2017 ha diretto il Don Giovanni (terzo titolo della trilogia Mozart/Da Ponte) al Festival di Spoleto nell’ambito di un progetto triennale.Tra i recenti e futuri impegni: concerti con l’Orchestra Sin-fonica Nazionale della Rai tra cui il ciclo completo delle sin-fonie di Brahms e la partecipazione al Ravenna Festival; la prima mondiale di Register, for Organ and Orchestra di Nico Muhly con la Los Angeles Philarmonic; Billy Budd di Britten all’Opera di Roma; Falstaff di Verdi alla Staatsoper di Vien-na; concerti con la Filarmonica di Rotterdam, Orquesta Na-cional de España, Orchestre de Paris e Deutsche Sympho-nie-Orchester Berlin.

ControfagottoBruno Giudice

Corni*Ettore BongiovanniPaolo Valeriani

Trombe*Marco Braito

Trombone bassoGianfranco Marchesi

Timpani*Biagio Zoli

PercussioniCarmelo Giuliano GullottoAlberto OcchienaEmiliano RossiCarlo Alberto ChittolinaAndrea Zito

Arpa*Margherita Bassani

Pianoforti *Antonino Siringo*Roberto Galfione

*prime parti°concertini

Violini primi*Alessandro Milani (di spalla)°Giuseppe LercaraValerio Iaccio

Violini secondi*Roberto RighettiValentina BussoMichal Ďuriš

Viole*Luca RanieriGeri BrownMatilde Scarponi Greta Xoxi

Violoncelli*Massimo MacrìErmanno FrancoAmedeo FenoglioFabio Storino

Contrabbassi*Elio VenialiAntonello Labanca

Flauti e ottavini*Marco JorinoPaolo Fratini

Oboi*Francesco PomaricoTeresa Vicentini

Corni inglesiTeresa Vicentini

Clarinetti*Enrico Maria Baroni Franco Da Ronco

Fagotti*Elvio Di MartinoBruno Giudice

Partecipano al concerto

Alessandro Milanisuona un violino Giovanni Battista Guadagnini 1767 “ex Joachim” messo a disposizionedalla FondazionePro Canale di Milano.

Poltrona numerata: 20 euro

Poltrona numerata per abbonati alla Stagione: 15 euro

Poltrona numerata under 35: 10 euro

Abbonamento: 60 euro

Abbonamentoper abbonati alla Stagione: 45 euro

Abbonamento under 35: 30 euro

CONVENZIONE OSN RAI – VITTORIO PARKTutti gli abbonati, i possessori di Carnet e gli acquirenti dei singoli Concerti per la Sta-gione Sinfonica OSN Rai 2017-2018 che utilizzeranno il VITTORIO PARK di PIAZZA VITTORIO VENETO nelle serate previste dal cartellone, vidimando il biglietto di sosta nell’apposita macchinetta installata nel foyer dell’Auditorium Toscanini, avranno diritto allo sconto del 25% sulla tariffa oraria ordinaria.

Per informazioni rivolgersi al personale di sala o in biglietteria

Le varie convenzioni sono consultabili sul sito www.osn.rai.it alla sezione “riduzioni”.

www.sistemamusica.it è il nuovo portale della mu-sica classica a Torino nel quale troverete notizie, appuntamenti e approfondimenti su concerti, spet-tacoli ed eventi realizzati in città. Dal sito è inoltre possibile acquistare on line i biglietti delle princi-pali stagioni torinesi.

23°GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 ORE 20.30SABATO 26 MAGGIO 2018 ORE 20.00

James Conlon direttore

Tómas Tómasson baritono (L’Olandese)Kristinn Sigmundsson basso (Daland)Amber Wagner soprano (Senta)Sarah Murphy mezzosoprano (Mary)Rodrick Dixon tenore (Erik)Matthew Plenk tenore (timoniere di Daland)Coro Filarmonico SlovaccoJozef Chabroň maestro del coro Coro MaghiniClaudio Chiavazza maestro del coro

Richard Wagner (1813-1883)Der fliegende Holländer (L’Olandese volante)Opera romantica in tre atti. WWV 63 (1840-41)

SINGOLO CONCERTO Poltrona numerata: 30.00 €, 28.00 €, 26.00€ 15.00€ (ridotto giovani)

INGRESSO Posto non assegnato: da 20,00 € a 9,00 € (ridotto giovani)

BIGLIETTERIA via Rossini, 15 – 011.8104653/4961 [email protected] - www.osn.rai.it

instagram.com/orchestrasinfonicarai @OrchestraRai www.facebook.com/osnrai