Ronchetti - Dizionario Illustrato Dei Simboli 1922

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A.A.Questa lettera sta a capo dell'alfabeto di quasi tutte le lingue antiche e moderne, alla quale i Greci diedero il nome di Alpha, togliendola dall' aleph fenicio. Il vocabolo aleph significa capo o guida in lingua ebraica. I greci riguardavano la lettera A come infausta, siccome quella che veniva proferita dai sacerdoti nella formula imprecatoria dei sacrifizi; ed era l'abbre\iazione di ara (maledizione). Vedi Alfa e

Omega - Bue Aar o Aarou.

Lacedemoni.

Nome dei campi Elisi degli antichi Egiziani." dove i mani, durante l'eternit si consacravano a lavori agricoli che producevano dei raccolti meravigliosi. Aaron. Vedi Aronne.

Ab a.Figlio di lppotoone e di Melanira. Fu cangiato in ramarro da Cerere, perch si burl di lei e dei suoi sagrifizi. vedendola bere con troppa avidit.

Abacucco o Habacuc.Nome che significa il Lottatore; l'ottavo dei do dici profeti minori degli Ebrei. - Angelo che, preso per un capello. :lo tra~port nella prigqone di Daniele ove gli port un pane. Pane. Sporta.l - G. Ro!'ICU!!TTI.

-2Abaddon. Nome dato da S. Giovanni nell'Apocalisse a un angelo dell'abisso, conduttore di locuste devastatrici. Esse avevano per re, scrive l'inspirato E vangelista, l'angelo dell'abisso chiamato Abaddon (padre della distruzione), che in greco dicesi Apoll:yon, cio l' esterminatore. In Abaddon tal uni raffigurano Satana; altri invece videro simboleggiato quel Giovanni di Giscala che abbandon proditoriamente Geru salemme assediata da Tito, per tornarvi a capo di una banda di fanatici ribaldi che Io proclamarono re, e cagionarono danni infiniti alla sventurata citt. I rabbini chiamavano Abaddon il pi profondo dell'inferno. Abadir. Uno dei nomi delle pietre sacre presso i Fenici. Secondo' la mitologia sarebbe la pietra che Saturno divor, credendo di divorare suo figlio Giove. Vedi

Betili.Abari o Abarite. Sci t a, il quale per aver cantato il via~gio d' Apollo agli Iperborei, fu fatto primo sacerdote di questo Dio, da cui ebbe, oltre allo spirito profetico, una freccia, sopra la quale andava per aria. Abbandono Anemone dei boschi. Zefiro amava una Ninfa di questo nome. 'Flora, gela5a, la scacci dalla sua corte e la cangi in un fiore che sboccia prima di comparire la primavera. Zefiro abbandon Ancmo ne alle carezze di Borea, che, non riuscendo a farsi amare, l'agita, lo schiude e l'appassisce immediatamente.

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Abbandono dei figli. Corvo. Credevasi che quest'uccello covasse le uova senz.a nutrire i pulcini, perch appena usciti dal guscio, vedendoli con le piume bianche, li scacciasse dal nido non riconoscendoli per suoi figli. Nei Salmi si legge: Dio provvede il nutrimento perfino ai pulcini dei corvi, che invocano il suo nome, perch essendo come non legittimi abbandonati dai loro gc nitori ... Abbattimento. Mimosa pudica. Al mm1mo contatto le foglie di questa pianta lasciano cadere le loro foglioline. Abbondanz:a. Di'-init allegorica, rappresentata da una bella giovane coronala di fiori, con un manto verde a fiorami d'oro. Nella mano destra tiene una cornucopia piena di fiori e di frutta, c nella sinistra, talvolta, Wl manipolo di ~pighe. Animali: Formica. Gli indovini predicevano abbondante ricchez.z.a a coloro nelle cui case le formiche radunavano le provviste. Avendo le formiche portati molti grani di frumento in bocca a Mida di Frigia, ancora fanciullo, e mentre dormiva, gli si predisse che doveva diventare ricchissimo, come infatti lo divenne. Gru. Si vuole che in Egitto, nell'an no in cui comparve una gru con due teste, il rac colto fu buonissimo, e abbondantissimo quando se ne vide una con tre teste. Pecora. Secondo gli interpreti della Bibbia, la pecora simbolo di abbondanz.a e fertilit. - Vegetali: Frumento. perch un grano di frumento seminato si centuplica al raccolto. Diversi: Cornucopia. Spighe. Urna, di do\t 5Caturisce !"acqua, che porta fertilit.

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Abdia. Il quarto dei dodici profeti minori. - Pani, con cui Abdia nutr j cento profeti che nascose entro a caverne, per sottrarli al furore e alla persecuzione dell'empia Cezabele, moglie di Acabbo re d'Israele. Abele. I~ ebraico Hebel, soffio, oggetto che passa come un soffio, vanit. Secondo figlio di Adamo ed Eva.

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Agnello.

A beona . Nome di una divinit romana. Era cos detta dal verbo abire; andarsene, partire; perch presiedeva alla partenza. Abete. Albero che, elevandosi dritto, pu raggiungere Elevaperfino cinquanta metri. Vedi Arditezza -

:zione -:- Sublimit. Abito. Vedi Veste.Abnegazione.

Amatista.Aborrimento. Sputo. Gli an-tichi cristiani, udendo parole disoneste, che aborrivano, solevano sputare per purgarsi di tale bruttura. Atto ancora in uso, come segno di disprezzo. Aborto. Vedi Sconciamento. Abramo. Patriarca, grande progenitore e fondatore dellJ nazione ebraica. - Animali: Asino, carico di legna destinata al sacrificio. Montone, che sacrific in luogo di suo figlio._- Vegetali: Quercia. Diversi:

Altare, sul quale mise la legna. Angelo. che gli comand di non. sacrificare il figlio Isacco. Coltello dasacrificio.

Abraxas o Abrasax. Nome di una deit dei Basilidi, settari del II secolo dell'era cristiana. Consisteva in una pietra, sulla quale era rappr~entato generalmente un corpo umano sormontato da una testa di gallo o di leone, avente dei serpenti per le gambe e diverse insegne; con l'inscrizione A braxas e pi spesso A brasax in lettere greche le quali prese secondo i loro valori numerali e sommate, formano 365, numera dei giorni dell'anno, o delle rivoluzioni del sole nel zodiaco, come rilevasi dal valore numerico di ogni lettera di questa parola nell'alfabeto greco:ABPA~A:::

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Questo nome conteneva i nomi dei sette angeli che presiedevano ai sette cieli con le loro 365 virt, una per ciascun giorno dell'anno. Questi sette angeli erano emanazioni di questa deit. Secondo la dottrina dei Gnostici, vi erano 365 cieli, i quali concentravansi tutti nel primo cielo, sede della di\init rappresentata dal simbolo del sole. Alcuni vogliono invece che i Basilidi nascondessero sotto questa parola la dottrina della Trinit, e che le iniziali a (a) ~(b) p (r) stessero per le parole ebraiche Ab, Ben, Ruah, vale a dire Padre, Figliuolo e Spirito Santo.

Abrotano. Vedi Artemisia -Corona di abrotamo.

-6Acacia. Pianta graziosa ornamentale. Vedi Amore platonico - Massoneria. Acadina. Fontana meravigliosa della Sioilia. Era situata presso Catania, in vicinanza dei due laghi chiamati Delli, dei quali uno era di fuoco, l'altro di zolfo. Questa fontana, e i due laghi orribili che le stavano vicino, erano consacrati ai Palici, gemelli nati da Giove e da una Ninfa chiamata T alia, la quale essendo incinta, aveva talmente paura della vendetta di Giunone, che scongiur la terra d'inghiottirla, e la sua preghiera fu esaudita. Nelle profonde viscere di questa, T aiia si sgrav misteriosamente di due fanciulli, che la terra stessa mise poi alla luce da un'apertura fattasi nel ~uo seno, e dalla quale scatur la fontana Acadina, che fu tenuta in grande venerazione nei tempi antichi, poich serviva a mettere alla prova ~ giuramenti. Chi giurava, scriveva il proprio giuramento sopra certe tavolette, che gettava poi nella forrtana. Se queste galleggiavano, il giuramento era ritenuto sincero, se calavano al fondo, era creduto falso, e lo spergiuro veniva all'istante accecato, o bruciato dalle fiamme vendicatrici dei due laghi di fuoco e di zolfo. Acale. Discepolo, o nipote, di Dedalo. Inventore della sega e del compasso, di che Dedalo invidioso lo precipit da una torre, ma Minerva per compassione lo trasform in pernice. Acanto. Fratello di Acantide, fu cangiato in uccello. Secondo Vitruvio, era una giovane Ninfa che per aver

accolto favorevolmente Apollo. questi la cangi m pianta d acanto.

Acanto.Pianta che diede ongine al capitello cormt1o. Ve. di Architettura - Arti Belle Arti - Genio.

Accademia.Nel monumento di Andrea Alciati in S. Epifania di Pavia, si vedono due insegne, l'una di gentilizia e l'altra dell'Accademia, cio un caduceo intrecciato da doppie ali, da serpenti e cornucopie; queste rappresentano la ricchezza e felicit, i serpenti la prudenza e le ali la diligenza, qualit necessarie per la prospera riuscita nelle imprese. Cedro del Libano, simbolo dell'immortalit. Libri. Lima, che npulisce le opere. Melagrana, emblema dell'unione.

Accidia. Mescmbrianlcmo. Vedi Pigrizia. Acciuga. Pesciolino di mare. Vedi Prestezza. Accordo. Celtide. Accusatore vano. Oca. Cicerone, nell'arringa per Sesto Riccio, cita l'oca quale esempio dell'accusatore che faccia strepito senza alcun danno. Acero camp(;stre. Vedi Cautela - Esscque.

Achar.L'ente supremo, immortale, denza dei Punditi (indigeni), propria esi::tenza le anime e quantunque egli sia incorporeo. che, secondo la creha cavato dalla sua gli esseri materiali, Quindi il loro dogma

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che la creazione non che un'estrazione o cs/errsionc di Dio, e che la distruzione del mondo sar soltan~ lo un riprendere che Dio far tutto ci che avr in tal modo mandato fuori di s.

Acheloo. Figlio dell'Oceano e di Teti. Dio del fiume A~ cheloo, e fu ritenuto il re dei fiumi, perch il pi grande e, secondo la tradizione, il pi antico dei fiumi della Grecia. Acheloo era rivale di Ercole nel suo amore per Deianira, col quale lott e s'ebbe la peggio, ma, potendo Acheloo assumere varie forme, si cangi prima in serpente e poi in toro. Egli fu per vinto sotto questa forma da Ercole, e spogliato di uno dei suoi corni, ch'egli per ricuper, cedendo il corno di Amaltea. Secondo la leggenda, questo fiu~ me rassomigliava, nel suono delle sue acque, alla voce di un toro; i suoi meandri diedero origine alla storia della sua trasformazione in serpente. La vittoria di Ercole si riferisce all'incanalamento, median te il quale Ercole confin il fiume nel suo letto, guadagnando cos una vasta distesa d terreno simboleggiato nel corno dell'abbondanza. Ovidio raffigura Acheloo appoggiato sopra un braccio, col capo cinto di verdi canne, e un manto verde intorno, e con un solo corno, perch 1'altro gli fu rotto da Ercole. Fu anche rappresentato sotto forma di serpente o di toro, e spesso con lesta umana, munita di corna Acheronte. Figlio del Sole e della T erra. Fu cangiato in fiu~ me e precipitato nell'Inferno, per aver somministratu l'acqua ai Titani quando dichiararono la guerra a Giove. Le sue acque divenncr~ fango~e e amare, c

9 questo c uno det fiumi che le ombre dei morti dc 1ono passare senza speranza di ritorno. Achille. Figlio di P eleo e della f amosissirna N ere ide T etide, e re dei Mirmidoni in Tessaglia. Narrasi che sua madre lo ponesse di notte nel fuoco per distruggere le parti mortali ereditate dal padre, e l'ungesse, durante il giorno, d'ambrosia. T edite, una notte sorpresa da Peleo mentre poneva nel fuoco il fanciullo, abbandon il figlio e fugg; e P eleo lo affid al centauro Chirone, il quale lo ammaestr nell'arte di cavalcare e nella caccia, insegnandogli anche la medicina, e cambi il suo nome primitivo di Ligyron (cio piagnucoloso} in quello di Achille. Chirone nu tr il suo allievo con cuori di leone e midollo d'orso. Secondo altre leggende, T edite, tent rendere rnI'Uinerabile Achille tuffandolo nel fiume Stige, e le riusc, tranne nel tallon. Giunto all'et di nove anni, Calcante dichiar che Troia non poteva essere presa senza il suo aiuto; e T edite, sapendo che questa guerra doveva riuscirgli fatale, lo vest d'abiti femminili e lo intromise fra le figlie di Licomede di Sciro, le quali lo chiamarono Pirra a cagione del suoi capelli d'oro. Ma il suo sesso non rimase a lungo tempo celato, poich una delle sue compagne, Deidamia, divent tosto madre di un figlio, Pirro o Neottolemo. I Greci scopersero il suo nascondiglio e in1-iarono ambasciatori a Licomede, il quale, pur negando la presenza di Achille, permise loro di rovistare nel suo palazzo. Ulisse scopr, per mezzo di uno stratagemma, il -giovane eroe il quale promise immediatamente il suo aiuto ai Greci, e .divenne il terrore dei suoi nemici. Durante la guerra di Troia,

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Achille uccise Pantesilea, amazzone, ma nmase profondamente commosso nello 'scorgere la sua bellezza, e avendo osato T ersite canzonarlo per la sua tenerezza di cuore, Achille uccise con un pugno il dileggiatore. Fra le diverse narrazioni della sua morte citeremo la seguente: Achille amava Polissena, figlia di Priamo, e lusingato dalle promesse che gli sarebbe data in moglie se si unisse ai T roiani, egli si rec senza armi nel tempio di Apollo a Timbra, ove Paride l'uccise con una frecciata nel tallone. Achillea millefoglie. Forse !a pianta che s.i credeva ne. facesse u~ nella cura delle ferite l'eroe di cui porta il nome, e che pass a noi dalla pi .remota antichit con la fama di vulneraria, ossia di qualche efficacia nel promuovere le cicatrici delle piaghe e ~delle ferite. Vedi Guer-

riero -

Sollievo.

Achor. Dio delle mosche, al q.uale, secondo Plinio, gli abitanti di Girene offrivano s.acrifizi per ottenere di non essere molestati da tali insetti, e di guarire dalle malattie da essi cagionate. Aci. Figlio di Fa uno. Fu per la sua bellezza amato da Galatea, la quale era amata da Polifemo. Questo ciclope avendolo sorpreso con Galatea, lo schiacci con un pezzo di rupe; ma l'addolorata Ninfa cangi il di lui sangue in fiume, che fu chiamato Aci, e si trova in Sicilia. Ovidio descrive la trasformazione di Aci coi seguenti versi:

Subito soPra l'acqua tutto apparve Il giovanetto sino alla cintura, Ed in altro mutato non mi parve,

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Se non ch'era d'assai maggior statura; Ed il color di prima anco dispanc:, Onde la faccia gi lucida, e pura V erdeggia, e ornato d'uno e d'altro corno Il capo, cui va verde canna intorno. Acidalia.Soprannome di Venere, ritenuta quale Dea delle a. marezze e degli affanni. Nella citt di Orcomene in Beozia era\ una fontana che portava questo nome, nelle cui acque le Grazie solevano bagnarsi.

Acli o Aclide.

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Dea dell'oscurit e della tenebre. Alcuni vogliono che fosse il primo essere esistente prima della creazione e anche prima del caos, solo eterno e padre di tutti gli Dei. Vedi Demogorgone.

Aconito.Secondo alcuni mitologi, questo f10re sorto dalla bava del cane Cerbero condotto da Ercole sulla terra, secondo altri dal sangue di Prometeo lacerato dall'aquila. Vedi Amore colpevole Rimorso -

Vendetta. Acqua.Il culto dell'acqua coma elemento travasi nelle mitologie pi antiche. La parte importante di questo elemento nei fenomeni del mondo, la sua azione fe. condatrice, la natura misteriosa delle sue origini, tutto doveva operare vivamente sull'immaginazione dell'uomo primitivo e ispirare a esso ammirazione e meraviglia, sentimenti di riccnoscenza. Facile e naturale doveva quindi essere il passo di considerare questo elemento come un essere divino. Le acque :errestJt, sotto le loro forme diverse di sorgenti, di fiumi, di

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laghi, di man, come le acque del cielo che versano le nubi, furono da principio oggetti di venerazione diretta, poi rivolta pi tardi agli esseri personificati che ,)e rappresentavano nelle mitologie particolari. Gli scallldinavi consideravano le acque del cielo come sacre; l'acqua di sorgenti poi, attinta a mezzanotte o prima del levare del sole, diventava un rimedio potente e acquistava propriet magiche. Anche oggigiorno esiste la superstizione volgare in alcune nostre provincie che bagnandosi la notte della vigilia delle feste di S. Giovanni in certe acque minerali si possa guarire quasi per incanto da malattie cutanee. - Animali: Anitra, uccello che vive nell'acqua. Pesce. Gli Assiri ebbero per religione di astenersi dat. pesce, in venerazione della loro Gbele, la quale presiedeva principalmente alla pioggia. Per l'acqua adoravano il pesce, per l'aria la colomba. Vegetali: Canna palustre, che cresce nei corsi d'acqua, e con cui s'incoronavano i fiumi. Diversi: Azzurro, colore dell'acqua marina. lsocacdro. Secondo Euclide, questa figura so,lida, composta di venti triangoli eguali, simboleggia l'acqua, perch essa di natura mobile e atta alla divisione e al piegarsi. Remo. Uma, che versa acqua, emblema delle sorgenti e, come il remo, attributo dei Fiumi. Vedi Battesimo --

Dottrina Vita.

Pioggia. Nozze

Acqua c fuoco. Vedi Discordia -

Acqua marina. Vedi Dottrina dci gentili. Acquario. Uno dei dodici segni del zodiaco rappresentato sotto forma di un giovanotto che versa l'acqua contenuta in una urna. Vedi Ganimede - Zodiaco.

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Acrimonia.

Crisoprasio.Acri si o. Re d'Argo, padre di Danac ('edi). Acutezza d'ingegno. Sfinge, la quale, figurata sotto l'asta di Miner. a significa non esseni al mondo cosa tanto velata e cos occulta, che l'acutezza dell'umano ingegno non pos sa svelare e divulgare. Ad ad. Di\init dell'Assiria che supponevasi essere il Sole. Macrobio nei suoi saturnali dice che Adad vuoi dire uno, e che Atargate era considerata come sposa di Adad, questi rappresenta il Sole e quella la Terra. Aggiunge quindi che l'imagine di Adad veniva rappresentata con raggi volti all'ingi, mentre quelli di Atargate erano emessi all'ins, e ci per mostrare che tutto quanto produce la terra dipende dall'influenza del Sole, il Dio maggiore degli Assiri. Per rendere maggiormente chiaro il simbolo della terra, Atargate veniva rappresentata seduta sopra leoni. V ed i A targa le. Adamo. L'etimologia del suo nome sarebbe terra rossa. La storia di Adamo si conserva pi o meno alterata nelle tradizioni di tutti gli antichi popoli, la sua caduta il fondamento di quasi tutta la loro teologia. Quantunque estraneo al nostro compito, giacch siamo nel campo delle leggende, non sar privo d'interesse riportare la storia della creazione e della caduta di Adamo presso i diversi popoli. -Secondo gli antichi Persiani, Iddio, creato il mondo nell'interval-

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lo di 30 giorni, riposandosi ogni cinque d, si accinse dopo il alla sesta sua grande opera, ossia alla creazione dell'uomo maschio e della femmina, di Adamah ed Evah, per cui tutte le altre cose erano state create. Per popolare con maggior prestezza la terra, volle Iddio che Eva partorisse ogni d due ge melli, e che il mondo per mille anni non perdesse alcuno dei suoi abitanti. Lucifero, precipitato gi all'inferno, per la sua prevaricazione, s'istizz per tanta prosperit delle umane creature e le sedusse al pecca .. to, per cui Iddio, sdegnato, pun i trasgressori della sua legge col diluvio universale, da cui si salva rono appena pochi individui, e divennero i generatoci degli uomini che abitano tutt'ora sulla terra. - I Baniani, dimoranti nelle Indie orientali, avevano nella loro leggenda che Iddio, creato il mondo, ne aveva fissata la durata a quattro et, e volle per ci stabilirvi quattro uomini, maritati a quattro don ne, create appositamente per essi. Si mise pertlnto a creare l'uomo ordinando alla terra di far uscire dalle sue viscere questa eccellente creatura. L"l ter ra obbed, ed ecco comparire tosto il capo dell'uomo, e poi successivamente le altre parti del suo corpo, in cui Iddio spir la vita e il moto. Allora gli si apersero gli occhi, e l'uomo, lieto della vista del sole, le prime operazioni della sua mente rivolse a riconoscere e adorare il suo Creatore. Nello stesso tempo Iddio diede all'uomo una compagna simile a lui, imponendogli il nome di Purns, e alla donna quello di Parconl. ] due coniugi vissero assieme. e procrearono quattro figli: Bramone, Cullcri, Scindderi e Uri.1o, sacerdote il primo, re il secondo, negoziante il terzo e meccanico il quarto, che con la loro prole popolarono tutto il

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mondo. -Secondo i Maomettani, volendo Iddio creare l'uomo, disse a Gabriele di andare a pigliare uu pugno di ciascuno dei sette diversi strati che compongono la terra. Gabriele part subito e venne a dichia rare alla T erra l'ordine del Creatore. Essa ne fu spaventata, e preg il messaggero celeste d'esporre a Dio per parte sua, che vi era da temere che la creatura eh' egli voleva formare venisse a ribellarsi un giorno contro il suo Autore, ci che non mancherebbe di attirarle addosso la maledizione divina. Gabriele acconsent di riferire questa osservazione; ma essa non fu ascoltata, e Dio incaric l'angelo Michele di eseguire la sua volont. Al pari di Gabriele, egli si lasci muovere a compassione e ritorn al trono dell'Eterno per presentargli le querele della T erra. Allora Iddio affid la conunissione al formidabile Azrade, il quale senza perder tempo a conversare con la T erra, strapp dal suo seno i sette pugni di terra comandata e li port nell'Arabia, ove dovevasi consumare la grande opera della creazione. Iddio fu talmente soddisfatto della pronta severit del suo ministro, che gli diede poi anche l'incarico di separare le anime dai corpi, perci chiamato l'angelo della morte. Gli angeli impastarono la terra presentata da Azraele, con la quale Iddio form, di sua mano, una statua umana, e la lasci lungo tempo seccare sul luogo stesso della sua formazione. Gli angeli, capitanati dal loro duce Ebli o Lucifero, l'esammarSioni nascondono parec chie verit di morale, di fisica e di teologia, ritengono il primo Adamo o Adam Kadmon essere la prima e pi perfetta emanazione che sia uscita dall' essenza di Dio, e il primo di tutto ci che fu creato da principio. Lo raffigurano come un uomo avente cranio, un cervello, occhi, orechie, piedi e mani, in modo per che ciascuna di queste parti racchiude e cela profondi misteri. Il suo cranio la sapienza; la sua orecchia destra l'intell-igenza, quella smtstra la prudenza, e cos di seguito. - Secondo i ralmudisti, alla prima ora del giorno Dio raccolse la polvere di cui doveva comporlo, e Adamo divent un embrione, nella seconda stette in piedi, nella quarta diede i nomi a,g)i animali, la settiml\ fu impiegata nel matrimonio con Eva, che Dio condusse al suo sposo dopo averle inanellat-i i capelli. Alle ore dieci Adamo pecc, e alla dodicesima provava gi la pena del suo peccato e gli effetti della sentenza pronunciata contro di lui, cio i sudori e le fatiche. - Secondo i Rabbini, Adamo fu creato cos grande da toccare il cielo col capo. La materia del suo corpo fu presa da varie provincie; per la testa dalla Palestina, per il tronco da Babilonia, e per il resto da altri paesi. Gli angeli, alla vista di una statura cos mostruosa, ne mormorarono, e d~ssero a Dio che vi erano due esseri supremi, l'uno in cielo, l'altro in terra. Iddio, avvertito del suo fallo, appoggi la mano sul capo di di Adam:> e lo ridusse a una statura di 300 metri. Alcuni Rabbini sog~ungono che la materia del suo corpo era tanto sottile e delicata da avvicinarlo alla

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natura angelica, con una conoscenza perfetta di Dio e dei divini attributi a segno che interrogato da Dio: Qual il mio nome? rispondesse: lehovah (colui ch'), la pi fisolofica e profonda definizione che darsi possa della di\init. In principio Adamo si abbandon a un'orribile dissolutezza, rivolgendosi a lutti gli oggetti della creazione senza poter soddisfare i suoi disordinati appetiti, finch si un con Eva. Secondo alcuni Eva era il frutto proibito, ch'egli non poteva toccare senza delitto; ma non seppe resister ere alla tentazione cagionata dalla straordinaria bellezza di questa donna. Adamo fu talmente afflitto della morte di Abele, che stette 130 anni senza avvicinare sua moglie. In questo frattempo ebbe numerose sgualdrine fra i demoni succubi (cio che si trasformano in donne) e popol la terra di giganti; e la sua apostasia giunse al punto di far ritornare la pelle al suo prepuzio, per cancellare l'immagine di Dio. Adamo si pent finalmente di aver rotta quest'alleanza e macer il suo corpo con colpi di fune per sette settimane nel fiume Geon. Altri Rabbini dicono che Adamo per far penitenza del peccato originale rimase l 30 anni nell'acqua fino al naso; che visse separato da Eva ed ebbe commercio con una donna chiamata Lilit, formata come lui dal fango; che da questa unio11e nacquero i demoni della terra e i giganti. Eva dal canto suo si abbandon alle carezze degli angeli ribelli; ma Gabriele che fu sempre incaricato di commissioni grate, li riconcili e vissero poi in buona armonia. Dio, dicono i Persiani, cre Adamo nel quarto cielo, molto tempo prima del mondo, e gli permise di mangiare senza distinzione di tutti i frutti del paradiso, eccettuato il frumento che non poteva digerire dai po-

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ri. Eva a instigazione del demonio mangi il frumento e ne fece mangiare a suo marito; perci n'ebbero lo stomaco aggravato, ci che apr i loro occhi; allora Gabriele li mise fuori del paradiso, per timore che non lordassero un luogo puro di sua natura c che doveva rimaner tale. Secondo gli abitanti di Madagascar, Adamo non era soggetto nel paradiso ad alcun bisogno corporale, e la proibizione che Dio gli aveva fatta di bere e mangiare di quanto vi era nel paradrrso, sembrava abbastanza inutile. Nonostante il demonio and a trovarlo e gli domand perch non gustava i deliziosi frutti che ornavano il suo soggiorno e gli squisiti liquori che scorrevano come l' acqua. Adamo res.istette contro questo primo assalto ma il demonio non si dette per vinto, e non tard a ritornare e suppose che Dio lo mandasse ad annunciare al primo uomo che egli era padrone di mangiare e di bere tutto ci che ~li sarebbe piaciuto. Adamo credette, e si mise a mangiare e a bere. Qualche tempo dopo il suo ventre pieno ebbe bisogno di sgravarsi; Adamo macchi il luogo divino che egli abitava. Il demonio trionfante si affrett di accusarlo presso Dio, che scacci il peccatore dal paradiso. Qualche tempo dopa la sua disgrazia gli venne un tumore nella polpa di una gamba che si apr nel termine di sei mesi, uscendone una fanciulla. Sorpreso Adamo da questo, fece chiedere a Dio da Gabriele, come doveva comportarsi verso questa nuova creatura; gli fu risposto che doveva allevarla, e quando fosse giunta all'et da maritarsi di prenderla per moglie. Adamo obbed e diede il nome di Rahonna alla sua sposa. Abele e Caino furono i frutti di questa umone.

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Dopo questa lunga chiacchcrata, veniamo ai $imboli. F arfal/a, forse per la sua leggerezza. Fico, con le cui foglif si coperse dopo il peccato. Pelle di montone, che gli serv da vestito. Pomo, che gust con Eva. l teologi vogliono che il pomo abbia il significato di diletto e piacere dei sensi. Spighe, allusione all'aver dovu!o Adamo coltivare la terra per procurarsi il pane, con sudore. Vanga, emblema del lavoro.

Adattamento ai costumi :.ltrui. Polpo, attaccato agli scogli di cui, dicesi, ne prende il colore; similitudine di chi, sacrificando la prl.lpria libert, si sottopone alle opinioni e alle abitudini degli altri. Ade c Ades. Nome che i Greci davano a Plutone, re delle Ombre, e venne poi applicato all'inferno stesso. V ed i

Plutone.Adelaide (Sant'). Imperatrice. Barca, che le serv per evadere. Borsa, perch la santa era molto caritatevole. Chiesa. Adeona. Dea che presedieva all'arrivo, come A beona presiedeva alla partenza. Ader. Genio governatore del fuoco. Occupava presso gli antichi Persiani il posto che il ciclope Polifemo teneva presso Vulcano. Adianto. Dal greco adiantos, sempre secco. Vedi Capelvenere.

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Admeto .. Re favoloso del.Ja T essaglia, celebre per aver ac colto cortesemente Apollo cacciato dal cielo, affidandogli la custodia del numeroso suo bestiame. Apollo gli diede poco dopo prova della sua riconoscenza; poich Admeto essendosi innamorato della leggiadra Alceste, che Pelia, suo padre, non voleva dare in sposa, se non a chi fosse stato capace di aggiogare a uno stesso carro un cinghiale e un leone; aiutato da Apollo, Admeto fece questo miracolo. Un'altra volta (era il giorno delle sue nozze), volendo entrare nella camera nuziale, vide dinanzi a s un gruppo di serpenti mandati da Diana, che aveva dimenticata nei sacrifizi fatti al mattino agli Dei. Apollo ~ntercedette presso la sorella, e i rettili si ri tirarono alla sua voce. N arrasi che Admeto, caduto mortalmente .infermo, i numi, a richiesta di Apollo avevano dichiarato che non sarebbe guarito se alcuno non si offriva a morire per lui. f.d ecco che subito la giovane sua sposa si sacrifica per salvarlo. Gi ella era nel fondo del sepolcr; gi l'inconsolabile dolore di Admeto aveva commossa Proserpina che voleva restituirgliela, non astante le opposizioni di Plutone; quando Ercole, amico anch'esso di Admeto, discende all'inferno, passa l'Acheronte, incontra T anato ossia la Morte, l'assalta, la doma col forte suo braccio, la l~a con una catena adamantina, le strappa l'infelice principessa e la ricolloca immobile nel palazzo del marito, che dopo nove giorni la vede aprir gli occhi e sorridergli nuovamente: favola simLolica che tende a mostrare come l'ospitalit e la dc vozione dell'amicizia sono sempre ricompensate.

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Adolescenza.Viene rappresentata da V enere. Orsa, perch ritirandosi nella tana, non esce se non costretta dalb fame; allusione alla vita ritirata che fanno le ragazze. Gli Ateniesi chiamavano orse le fanciulle, quando all'avvicinarsi delle nozze, per amore della pudi cizia, si consacravano a Diana. V este variegata. Gli antichi comici introducevano nelle commedie il personaggio del giovane, vestito d'un abito a diver~i colori: emblema della volubilit dell'animo e la variet dei desideri dell'et giovanile.

Adolfo (Sant').Vescovo di Galizia. Mitra. Pastorale, attributr dei vescovi. T oro, a cui fu esposto.

Adone.Giovane bellissimo, secondo Ovidio, figlio di Ciniro, re di Cipro; e di sua figlia Mirra {vedi). Appena nato Adone, Venere fu cos presa dalla bellezza del fanciullo, che lo nascose in un cestello ch'essa affid a Proserpina, la quale, scoperto il tesoro che conteneva, non volle pi restituirlo. Sottoposta la lite a Giove, questi sentenzi che durante quattro mesi di ciascun anno Adone sarebbe padrone di s, durante altri quattro mesi apparterrebbe a Proserpina, e durante gli ultimi a V enere. Adone fu ucciso a caccia da un cinghiale. Saputo Venerc del ferimento del suo amato Adone, corse verso di lu1 t vers il nettare nel suo sangue, da cui spuntaroniJ immediatamente dei fiori. Morto, dovette scendere nell'Averno, ma gli fu concesso di vivere sei mesi all'anno con Venere nel mondo superiore. Adone sarebbe la personificazione della natura vegetale, che ripiglia vigore al ritorno del periodo della primavera.

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La morte di Adone simboleggia il sole giunto alla parte settentrionale del zodiaco; il cinghiale il simbolo dell'inverno, il cui freddo soffio fa spegnere la vita della natura. Fra le cerimonie usate nelle feste di Adone (Adonie} degna d'osservazione la seguente: Portavasi un vaso pieno di terra, nel quale era seminato del grano, e vi erano posti fiori, erbe, frutti, arboscelli e lattughe; questo vaso chiamavasi giardino d'Adone, e terminata la cerimonia gettavasi nel mare o in qualche fontana. Adonide. L'origine del nome di questa pianta mitologica, e deriva dal colore rosso del sangue di Adone, trasformato in fiore da Venerc. Vedi Ricordo doloroso. Adorazione. Parola composta da ad e os oris, bocca, e letteralmente significa portare la mano aHa bocca. Allegoricamente l'adorazione personificata in una donna prostrata, con la mano destra sul petto, tenendo r.ella sinistra un turibolo. l pittori cristiani la simboleggiarono anche con angeli davanti a un triangolo. Vegetali: Elianto, perch il girasole sempre rivolto verso il cielo, che sembra contemplare. Diversi: Baciare la mano, atto, che nella Bibbia menzionato come un segno di culto. Le parole di Giobbe: Se io guardai il sole splendido e la rifulgente luna, e se in segreto esult il mio cuore e baciai la mia mano con la mia bocca, ecc., si riferiscono alla costumanza pagana di adorare i corpi celesti, ciodi mostrar riverenza per essi, accostando le proprie mani alla bocca. 1\1 ani stese al ciclo. Adramelecco. Idolo Assiro, il c;ui culto consistevi! nell'abhruciil

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re in suo onore i propri figli. Riguardo alla figura sotto cui era rappresentato, varie sono le opinioni. Chi asserisce che era adorato sotto l'effigie di un mulo. altri di un pavone.

Adrano.Divinit siciliana adorata in tutta l'isola, e specialmente ad Adrano. Circa mille cani sacri erano Cllstoditi presso il suo tempio; i quali si mantenevano col doppio scopo, che sen~ssero di guida e di custodia. Infatti narrasi che se col capitavano devoti pellegrini, si vedevano questi animali andar loro incontro, leccar loro le mani e correre avanti come per guidarli; ma se le persone erano increduli o ladri che volessero entrare nel tempio, essi li riconoscevano subito, e li punivano saltando loro alla gola, strangolandoli. ... Adrastea (l'Inevitabile). Figlia di Giove e della Necessit, m1mstra dell'eterna giustizia e vendicatrice di tutte le offese, alle guaii nessuno poteva sottrarsi. Secondo alcuni, Adrastea non altro che un soprannome di Nemesl, denvato da Adrasto, che fu il primo a innalzare un tempio a questa divinit.

Adria.Figlia del mare. Vedi Venezia. Adriano (Sant';. Martire. Braccio tagliato. Corvo, che protesse il suo cadavere. Leone, a cui fu esposto. Ruota. Spa-

da, strumenti del suo supplizio.Adulatore. Ape, perch avendo il miele in bocca e il pungiglione naSioletta, rossastra. Una volta questa pietra era la nona in ordine sul petto rale del gran sacerdote ebreo. Vedi A bnegazionc

- Ammirazione l - Umilt.

Castit -

Fiducia -

Sobrie-

Amatore. Uomo che tiene nella destra un anello d'oro. Amatore delle donne altrui. 1\f urena, la quale, presso gli Egiziani, simboleggiava tanto un uomo che praticasse le donne degli altri, come chi avesse sposato una donna forestiera. Credevasi che le murene fossero tutte femmine, e si congiungessero con le vipere. Amazzoni Dal greco a, privative, e mazos, mammella. Donne guerriere della Cappadocia. Esse non volevano uomini con loro, e coi quali non si univano che una volta all'anno, dopo di che li rimandavano alle loro case, e a condizione che Qrima avessero ucciso tre dei loro nemici. Facevano morire o storpiavano i loro

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figli maschi, e allevavano con molta cura le loro fanciulle, alle quali bruciavano o comprimevano dall'infanzia la mammella destra per non aver impedimento al maneggio dell'arco. In una medaglia antica si vede una Amazzone vestita di un giubettino a foggia di corazza, terminato da una cintura e da una gonella militare, che discende appena fino al ginocchio: calza due comuni stivaletti. Porta nella mano destra, distesa, una piccola vittoria alata, avente una palma e una corona d'alloro: nella sinistra uno scudo e una lunga aiza a due tagli, sopra la quale si appoggia come se fosse una lancia. In un'altra medaglia rappresentata un'Amazzone quasi somigliante alla prima per il complesso del vestire e delle armi; soltanto che, invece di una piccola vittoria, tiene in mano un piccolo tempio. Ma qualunque forma avessero questi abbigliamenti, comuneme!Jie erano per fatti con pelle di fiere, che le Amazzoni uccidevano cacciando, e costantemente legati sulla spalla destra, lasciando scoperta la sinistra; e mai discendente oltre il ginocchio. Le loro armi erano le frecce, la lancia, l'azza e lo scudo. Ambarvali. Feste presso i Romani, per ottenere dagli Dei una buona raccolta. T ali feste celebravansi due volte all' anno, la prima in maggio e la seconda in giugno. La cerimonia consisteva nel sacrificare un toro, una scrofa e una pecora, dopo aver condotte tre volte le vittime intorno ai campi, accompagnate dai cittadini, uno di essi, incoronato di quercia, cantava in lode di Cerere un inno appositamente composto. Queste feste erano presiedute dai Fratelli Arvali. Ambasciatore llacifico. Vedi Pace.

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Ambizione. Ali, emblema della rapidit con cui vuole innalzarsi. Altea malvarosa. Penne ai pavone, di cui l'ambizione ama adornarsi. Scettro, che n10l conquistare. Ambra. Vedi Eliadi. Ambrogio (Sant.'). Arcivescovo di Milano e Dottore. ....,.- Animali: Ape. Si racconta che mentre Ambrogio dormiva in culla, uno sciame di api entrasse e uscisse dalla bocca del bambino per fabbricarvi un favo di miele; ci che fu preso come pronostico della soa\e eloquenza del Santo. Ca\lallo, rammentando la sua apparizione nella battaglia. Colomba, che lo indic all' episcopato. Diversi: Bambino. Si vuole che S. Ambrogio sia stato acclamato arci\esco\o di Milano, per bocca di un bambino lattante. Soldati, che scompigli. Staffile, di cui era munito quando apparve nella battaglia contro gli Ariani. Ambrosia Dal greco a, privativa, e brolos, mortale. Era l'alimento degli Dei. come il nettare ne era la bevanda, poich questi Dei, che gli uomini avevano creati nel loro delirio con tutte le passioni di cui erano essi medesimi agitati, aYevano bisogno di alimento, e malgrado della loro spirituale natura. Ambrosia marittima. Pianta che tramanda un odore aromatico. Vedi

Amore reciproco.Amcaspandi. Gli antichi Persiani riconoscevano, e anche oggigiorno i Parsi riconoscono come creatore del cielo

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e della terra e di tutti gli essere creati sette Dei o saggi immortali, che chiamavano Amcaspandi, e di cui fanno capo Ormuzd, comunemente da noi conosciuto sotto il nome di Oromaze. Questi saggi han no un gran numero di ministri, che si chiamano Dzcdi, e sono Geni benefici, ma di ordine inferiore. Dal loro lato i Dew, nemici degli Amcaspandi, si adoperano a viziare o a distruggere il bene che questi fanno. Essi sono parimenti in numero di sette, e hanno per capo Ahriman o Arimane. I Per~iani. avevano una gran venerazione per il numero sette. Vedi

Oromaze.'

Amenit della poesia. Ape. Secondo Varrone, le api hanno relazionecon le 'Muse; perch quando sono sparse e disunite fra loro, si .riuniscono al suono del cembalo e di canti. Pindaro prende il miele col latte per la soavit degli inni, simboleggiando il latte l'estro naturale, e il miele, perch fatto con gran fatica dalle api, l'arte e la diligenza. .

America.Personificata, vestita da selvaggio. Animali:

Testuggine, su cui seduta; Tiwe. - Diversi: Arco e frecce, arme dei selvaggi. Penne, cor. cui si orn a vano i selvaggi dell'America.

Ametista. Vedi Arnatista. Amicizia.Animali: Cane, preso spesso come emblema dell'amicizia, in cui considerata ~pecialmente la fedelt, e poi un animo disposto a giovare. Vegetali: Melagrana. Mirto. Gli antichi pretesero che il melagrana fecondasse se piantato vici11o al mirto.

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Anzi s1 credeva che, anche se lontani fra loro, le rispetti1 e radici anda~ero a trO\ arsi, avviticchiandosi insieme. Ramo secco, intorno al quale sale una vite carica di grappoli; perch l'amicizia circonda di sue cure anche i cuori inariditi. - Diversi: Gemelli (vedi). Alano posta sul cuore. Urna, su cui piange i suoi amici defunti. Violetto, colore.

Amicizia confermata. T a=za, o calice, scambievolmente sporta, e gli inviti a bere, tanto presso gli antichi, quanto oggi~ segno di confermazione d'amicizia. Amicizia con tutti. Uomo che ne solleva un altro da terra. Amicizia costante. Edera. T anaceto. Amicizia debole. T re uomini che si tengono per le ma m. Amicizia salda. Sale, che gli antichi usavano mettere davanti agE ospiti forestieri prima delle 1ivande, per dimostrar{; la fermezza e la perseveranza dell'amicizia; donde venne che molti, versando il sale sulla tavola, ritengono per cattivo augurio; mentre lo giudicano per buono e felice, se ... iene versato nel vino. Amico inutile. Rondine, perch essa pi degli altri uccelli vive ncino all'uomo, senza addomesticarsi mai. Ritorna a noi nella dolce primavera; ma quando la temperatura annuncia l'avvicinarsi del rigido inverno fugge; cos gli amici infedeli, nei buoni momenti accerchiano, nelle disgrazie si allontanano.4 - O. Roxcunn.

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A m ida. Divinit adorata dai Giapponesi, dalla quale sperano di ottenere l' elerna felicit col solo invocare f requenternente il suo nome. E' specialmente rappresentata con .)e orecchie forate, seduta, con le gambe incrociate, sopra un loto. Ammiratore di se stesso. Scimmia. Per il suo amore verso i propri figli, quest' animale venne paragonato alle persone che amano e stimano tutto ci che, in opere e parole, esce da loro stessi. Sinesio, uomo assai letlerato, nel riordinare le epistole da lui accuratamente scritte, dubit d'imitare la scimmia. Ess, diceva egli, CJUantunque mettano alla luce i pi sozzi di tutti gli. animali, credono tuttavia che siano beHissimi ~apra tutti gli altri. A m m i razione.

Ama lista.Ammone. Il nascosto, il Dio ignoto, il Dio supremo, re egl: Dei. Divinit egiziana, alla quale, a T ebe, fu de dicalo un tempio, a cui si arrivava lungo un immenso viale fiancheggiato da due lunghe file di montoni Il montone era consacrato ad Ammone, e nella stessa T ebe, se ne nutriva uno che era ritenuto la rappresentazione vivente del Dio, il quale, come si trova nella vecchia sede di T ebe, raffigurato in un uomo seduto che tiene sul capo una conciatura a lui pro pria, con due penne sulla corona inferiore. Nella pittura coloralo d'azzurro, forse per figurare il cielo. Ven1va anche rappresent alo in piedi, ora con 1~ testa di montone, ora con la faccia umana, con corn'l di montone che spuntano al di sotto delle orecchie, e la Lesta sormontata da un disco e due lunghe pen

-51ne, coi soliti attributi. Nei geroglifici un obelisco simbolo di questa divinit. Si vuole che anticamente in Egitto esistesse un bosco consacrato ad Ammone. nel cui mezzo sorgeva una fcntana chiamata acqua del sole, la quale allo spuntar del giorno era tiepida, a mezzogiorno fredda. e a mezzanotte tanto calda che bolliva, per intepidirsi verso il mattino. Presso questa fontana veniva adorato un certo simulacro in forma di ombelico composto di smeraldi, e di altre gerrune, largo di sotto, e rotondo, che si assottigliava verso la cima; e quando si voleva da questo idolo Sdpere qualche cosa; veniva portato intorno sopra una navicella dorata, a cui erano attaccate intorno molte tazze d'argento, e dmtro la quale entravano donne e fanciulle, cantando certi versi -scomposti, coi quali si credeva ottenere dal Dio risposta a quanto desideravasi sapere. l Greci identificarono Ammone a Giove e ne fecero il loro Giove Ammone. Si racconta che Bacco trovandosi nell'Arabia deserta, arso di sete, implor il soccorso di Giove (gli Egiziani vollero che fosse il Sole), che gli apparve in forma di montone, il quale, percuotendo col piede la terra, gli indic una sorgente d'acqua, e in quel luogo fu innalzato un magnifico tempio a Giove a cui diedero il nome di Ammone, che, secondo gli antichi, presiedeva alla salute; e la lesta di montone, secondo l'uso simbolico, rappresentava lo stesso Dio che aveva cura della salute di tutti. Dicesi che gli Egiziani quando si facevano visite, per il primo saluto, usavano pronunciare il nome di Arrunone, per buon augurio; ed essendo dagli antichi costumato di pregare il bene per i morti, che vissero bene, sui sepolcri, con diversi epitaffi li raccomandavano agli Dei infernali;

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ai quali talvolta sostituivano delle colonne su cui erano scolpite teste di montone, fra le quali pendevano hacche d'edera intrecciate vagamente con frondi : frutta. Ammonizione. Ferula, con cui, secondo Plutarco, usa vasi percuotere i fanciulli, come caf>tigo benevole. Amo. Ordigno da pesca. Vedi Inganno Perfidia. Amore. Quantunque il culto di questa divinit universale sia uno dei pi antichi, la nascita d'Amore tuttavia un mistero. Il soprannome di Oogene.> (nato da un uovo), sembra derivare da una pietra incisa, eseguil:.~ nello stile antico, che porta il nome di Phrigillas, rappresentante Eros uscente dall'uovo, col guscio rotto a lui vicino; inoltre sono notissimi i seguenti versi di Anacreonte, in cui dipinge un nido d'amori:

Un pipilar continuo Fan 'fieli' uscir degli uovi; Vedi i maggiori, assidui Porgere il cibo ai nuovi. Amore, l'Eros dei Greci, il Cupido dei Latini generalmente ritenuto figlio di Marte e di Venere, e rappresent.a la passione d'amore. Tutto simbolico nella pittura che si fa d'Amore. Nasce dalla bellezza e daJ,Ia forza; ha per sorelle le Grazie: queste sono sempre giovani, quegli sempre fanciullo; porta l'arco e la faretra piena di frecce, ma che non feriscono con eguale effetto. Le une, annate di punte di un metallo prezioso, portano nel cuore la gioia e la felicit, le altre, di piombo, fanno soffrire mali crudeli a coloro che ne sono colpiti. Le ali sono un

-53emblema della sua incostanza, la benda indica l' accecamento che produce in coloro che ferisce, e b fiaccola simbolo dell'ardente passione con cui accende i cuori. Fra molti amori finti dagli antichi, spesso simboleggiavano le diYerse passioni e i vari affetti dell'uomo. Le pietre incise, che rappresentano i giegendo di rose gialle e vermiglie il suo cammino. Rappresentasi ordinariamente cor'pnala di raggi, e talvolta alata; alcuni le mettono in mano una fiaccola. T re mortali furono sucessivamente amati dall'Aurora: 11 titano Astreo, il bel cacciatore Orione e Titonc re dei Troiani. il quale la spos, c per lui chiese e ottenne in dono da Giove l'immortalit, ma per essersi scordata di chiedera anche una perpetua giovinezza, egli invecchi perdendo ogni bellezza e attrattiva. Ridotto Titone vecchio tutte rughe, non capace d'altro che di far sentire la sua voce, fu dall'Aurora abbandonato, e convertito in cicala: allegoria del giorno che bello e fresco la mattina, poi dai raggi cocenti del sole vien fattn

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\ecchio, secco e deforme. Titonc la rese madre di Mennone, principe degli Etiopi, che fu ucciso da Achille. Dopo la morte del figlio, Aurora non cess di piangere; e le sue lagrime, che scendono sull'erba e sui fiori, formano la rugiada. - Gli Egiziani simboleggia\ano il crepuscolo con la stella Venere. Vedi

Speranza. Austerit. Carciofo. Nella Scozia, l'ordine del cardo aveva questa divisa: N es5uno mi offende impunemente. Autorit. Bastone di comando. Corona. Globo. Scettro.Tutti questi attributi sono insegne di onnipotenza. Autorit della Chiesa. Chiavi incrociate. Autunno. Nella personificazione delle stagioni. che nello stesso tempo simboleggiano le et dell'uomo, l'autunno raffigura la vecchiaia, prima della decrepitezza, rappresentata dall'inverno. Vasari lo Tappresent con Cornucopia piena di frutta, specialmente Bacco. d'uva. Fichi 5ecchi, che si sacrificavano a Bacco, Dio della vendemmia. Selvaggina e uccelli. In autuJno si apre la caccia. Vite carica d'uva, segno della vendemmia. Vedi l\fa5cherata. Avarizia. Personificata in una figura magra, macilente, eli sguardo sospettoso, in atto di tirare a s le braccia e le mani, ristringendosi nei panni, come se gelasse dal freddo; tenendo il pollice stretto fra le dita, o premendo contro il petto una borsa. - Animali: Lupo. Nibbio (vedi Rap.acit). Rospo. - Diversi; Borsa

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chiusa. Forziere, in cui sono custoditi i suoi tesori. M arw sinistra con le dita strette; perch, secondo gli in terpreti dei sogni, essendo essa anche segno di guadagno e arricchimento, pi atta al custodire, come pi tardiva, e piLl adatta alla tenacit. Diogene soleva dire non doversi porgere agli amici le mani strette; cio alla piacevolezza si doveva aggiungere la liberalit.

Avaro ricco. T anta/o, secondo i seguenti versi di Petronio: Non pu il misero T anta/o in/elice Tra l'acqua ber, n i vicin frutti corre, N l'ardente desio saziar gli li ce. Questi pu avanti agli occhi nostri porre L'imagine d'un, ver cui ogni ben scorre N si pu mai per la fame forre. Avatara. Parola sanscritta, che propriamente signif1ca discesa, ossia l'atto del discendere; come, per esempio, da un battello o altro veicolo; ma viene particolarmente applicata alla incarnazione delle divinit indiane e alla loro comparsa in terra solo qualche for na manifesta.

Avormiello. Vedi Citiso. Avvenimento del cristianesimo. Barca col pescatore S. Pietro, che figura non solo nell'anello del Papa, ma anche nei ducati d'oro di Camera Apostolica, quale segno della felicit seguitane dopo essere stata predetta tan'o tempo prima.

Avv-e'llmento fortuito. Mula. Raccontasi che Gabba fu incoraggiato anuove e generose 1mprese, per aver visto partorire

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una sua mula, ci che prese per buon augurio, perch suo nonno, rispondendo agli indO\ini che promette vano gesta gloriose al bambino, disse che ci avvc:r rebbe quanto partorisse una mula.

Avversario. T esla, col collo, la faccia e gli occhi in gesro contratto. secondo gli astrologi, i quali, a chi nasceva quando un simile segno, posto nel decimo grado dello Scorpione, ascende sopra l'orizzonte, predicevano un carattere indomabile e ostinazione nelle opinioni.

Avversit. Raslone, su cui si ap;JOggia per sostenersi, oppre5sa sotto le sventure che l'aggravano. Capanna, co!tetto rotto, perch non possiede nemmeno un rifugio sicuro per riposarvi. ..;;pada spezzata, che '!On pu;, pi difenderla. V es le nera, perch .porta il lutto dei giorni felici. Vedi Disprezzo dell'avversit Damalore dell'avversit - Fallo pi polente dall'av~Pr

sil. Avvilimento. Polpa. Dicesi che quest'animale sia talmente timido. che vedendo il pescatore non si muove, n cerca di sfuggire, ma si attacca ai sassi pi vicini, oppure pigEa la mano del pescatore, o gli si attacca alle gambe; c cos vien preso; a somiglianza di chi, preso da subitanea paura. avvilito e attonito non sappia darsi ragione del male o del pericolo che lo sovrast:l..

Avvocato. Palma, come emblema di eloquenza vittoriosa, echt anticamente si attaccava alle porte delle case deg~i avvocati.

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Avvoltoio.I poeti e molti naturalisti vollero dare un istinto ghiotto e crudele a questo uccello; per opposizione alla supposta generosit dell'aquila. Vedi Anno -

Cenlenario - Compassione - Divina provviden:Cl - Invidia - Marie - Meta - Misericordia Morte- Natura- Presagio- Rimorso- Testa d'awoltcio. Azalea. Dal greco azalos, bruciato, arido. Pianta che ama terreni aridi. Vedi Temperanza. Azzurro.Questo colore, dedicato a Giove, simboleggia l' elevazione di mente. Secondo Platone, i sacerdo~i d'Isi de erano vestiti d'azzurro, aflnch mirandoli la gente innalzassero, svegliati da questo colore, le mnti al cielo. Cicerone us talvolta vestirsi di questo colore: volendo con ci signi,ficare che la mente sua si innalzava molto. Leggesi in Ester che il re Assuero aveva tutta la camera addobbata d'azzuHo, per mostrare i' suoi alti pensieri. Vedi Acqua -

Aria restia Virt.

Cherubini - Ciclo ...- Dignit - Euca Gloria - Maria Vergine - Trinit --

B.Baal, Bel o Belo.Signore, padrone. Nome generico indicante Dio in molte lingue siro-arabiche. Nella Bibbia la denominazione di Baal si di, al nume maschio principale dei F enicii; e nelle cerimonie con cui lo si venerava

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.parlasi delle offerte d'incenso che gli si porgevano, delle frutta, dei dolci, come p~re dei torelli, e perfino dei bambini che gli si immolavano, come al Dio Moloch. l sacerdoti di Haal dan~avano, durante i sacrifici, intorno all'altare, e se le loro preghiere n?n erano esaudite, facevami sul corpo dei tagli coi col telli finch ne fosse corso il sangue, al pari dei sacerdoti di Bellona. l suoi adoratori si inginocchiavano davanti alla sua statu?., baciandola, e solevano giurare in suo nome. Vedi Omorol(a. Baau. Dea della notte presso i Fenici. Babbaino. Specie di scirrunia che mostra un'obbedien~a e una intelligen~a rimarchevole. Vedi Equinozio Ira

- Lettere Terra.Baccan~i.

Luna -

Nuotatore -

Sae~:rdote

Orgie festive e sacre in onore di Bacco presso Romani. Dicesi fossero introdotte dall'Italia meridio. naie in Etruria e quindi a Roma. ove celebravar1si in segreto. Gli ini~ia:i da vansi a bere fuori d'ogni misura, e ubriachi che fossero, trascendevano in ogni sorta di eccessi. Il tempo dell'ini~ia~ione era di dieci giorni, durante i quali l'ini~iato doveva astenersi da ogni piacere; nel decimo sedeva a solenne banchetto, era purificato con acqua e introdotto nei santuario. In principio soltanto le donne venivano ini~ictte, e le orgie si celebravano durante tre giorni in ciascun anno. Ma Pacula Annia, matrona della Campania, pretendendo essere mossa dall'influen~a diretta di Bacco, cambi interamente il modo di cele-

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hrazione, ammise gli uomini all'iniziazione, e ordinrge la luce e l' abbo!!rlanza fra i mortlli che hanno l'ar..ima pura, e la cui vita conforme ai princi[)i delle "irt. Egli ha sotto la sua protez..ione i buoi, i moutoni e tutti gli animali capaci di essere addomesticati. Egli vigila principalmente sull'anima del to~~ Abudad, in cui sono disposti i germi della vita universale. Oltre a ci, questa divinit, seduta sopra un trono d'oro, riceve nel soggiorno dell'eterna felici le anime dei giusti che le sono condotte davanti dagli

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i=cdi celesti, dopo che essi hanno passato il porto T cinevad.

Bai va.Divinit dei Lapponi che, secondo loro, presiede al fuoco.

Bala-Rmar Baladeva.Figlio di Wasudeva e di Royani, fratello uterir:o di Crisna, incarnazione del serpente mondiale Ananden, e, secondo altri, dell'istesso Visnu, che prese questa forma per insegnare ag)i uomini la giustizia ed estirpare con un vomero i giganti tra i quali \Vatarassuan. Egli era cos forte, che stritolava con la sola cla\a interi eserciti. E' rappresentato con un vomero m mano.

Baldanza.Oleandro rosso.

Balder o Baldr.Figlio di Odino e Frigga, marito di Nanna, i! pi bello, il pi saggio degli Dei. Abitava un palazzo magnifico, ove egli era assediato da sogni terribili che pronosticavano la sua morte. Sua madre, Frigga, volendo scongiurare il pericolo, fece prestare a tutti gli esseri animati e inanimati il giuramenti di non nuocere a Balder, futtavia, essa trascur una pianta misera e spregevole, il \schio. Mentre gli Dei si divertivano neli'Asgard a provare l'invulnerabilit di Balder, lanciandogli contro pietre, frecce e altri oggetti, Loki, Dio del male, va trovare }-leder. Dio cieco della guerra e fratello di Balder, e arma il suo braccio d'un ramo di. \schio, incitandolo a prender parte al gioco; Balder, colpito da Hoder, cadde morto. Gli Dei indignati, non potendo ven-

- Dbdicarlo, perch Asgard un luogo d'asilo inviolabile; gli fecero dei magnifici funerali. Frigga manda He!TI)onder, il messaggero degli Dei, a Hel che regna nel soggiorno della Morte, per rimandarle suo figlio dietro un premio, e Hel esige che tutti gli esseri piangano Balder, per render lo a sua madre; uno solo rifiut le sue lagrime, T ock, gigante di cui Loki prese la forma. Tutte le preghiere presso di esso sono inutili: Balder deve rimanere in potere di Hel fino a! Ragnarok (gran crepuscolo). Allora, egli rifabbricher il Gimle (cielo) coi suoi fratelli, e vi regner eternamente. Balena. Vedi Carro tirato da balene. - Giona. Balec;tra. Antico strumento da guerra. Vedi Preparazione

alla guerra.Bali. Re gigante dei demoni Daitia, il quale, col favore di Brahma, conquist l'intera terra, ma essendo in guerra con Indra, Visn promise aiuto a quest'ultimo, e apparve a Bali sotto la forma del nano W amen, chiedendogli tre passi e mezzo di terra per costruirsi una capanna. Bali acconsent alla domanda. Il nano immediatamente si ingrand, in modo che il suo corpo tocc il ci~lo. Col primo passo egli misur la terra, col secondo il cielo e col terzo il mondo sotterraneo, e occupando cos l'intero universo, per l'ultimo mezzo passo promessogli non rimase altro spazio .che il corpo dello stesso Bali, sul petto del quale Visnu pose il piede. Bali abbracci il ginocchio del Dio, scongiurandolo a rimaner sempre presso di lui. Visnu acconsent alla richiesta e gli diede il dominio del mondo sotterraneo. Nel settembre, qu:m-

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do la pirma\era comincia nel Malabar. si solennizza col l'uscita di Bali dal mondo sotterraneo, chiamato Balisalma. o abitazione di Bali. Ballerino. Tortora. Credevasi che quest'uccello, serrtendo suonare il piffero, o la cornamusa, facesse dei mo\imenti simili al ballare. Balsamina impaziente. Il frutto di questa pianta, chiamata \olgarrnente belliuomini, giunto a maturit. si fende con impeto lanciando i semi a considerevole distanza, mentre le valvole si ripiegano sopra s stesse. V ed i Impazienza. Balsamo. V ed i Eligio (Sant'). Balsamo consolatore.

Rosmarino.Bambino. Vedi Ambrogio (Sant'). Bandt.rola. Bandierina a due punte. Vedi Frivolezza ~!abilit.

!n

Vedi Ferdinando (San) Giacomo delle Marche (San) - Giacomo il Maggiore (San) - Luigi (San).

Bandiera.

Barb:l. l popoli antichi davano in generale molta importanza al volto ornato di una bella barba. Una barba lunga e folta non solo si considera in Oriente come il pi bell'ornamento, ma una condizione di dignit e pregevolezza. T an t o la stima che se ne fa. che si tiene come garanzia dell' onoratezza di un individuo, cos che, dubitando, per esempio, della sincerit di qualcuno, si suoi dire: Guardagli la barba. ossia giudica dal suo aspetto se sia capace di 'dire il

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vero. Un rabbuffo, un biasimo si esprimono con la frase familiare: Onta alla tua barba! Gli auguri di buona fortuna si esprimono sempre con le parole: Voglia Iddio conser'l'an>i la barba! Non s chiedono grazie e favori senza ripetere: Vi prego per la vostra barba, o per la vita della vostra barba; n si pu me~ glia apprezzare il valore d un oggetto, che dicendo Vale pi che la barba. - l greci e i romani consacravano le primizie delle loro barbe ai fiumi, alle tom~ be degli amici, agli altari d'Apollo, e sopra tutto, a quelli di Giove Capitolino. Nerone faceva conservare Ja sua barba in una scatola d'oro ornata di pietre preziose. Vedi Dignit virile Forza - Per~

lezione -

Sapienza -

Uomo -

Virt.

Barbabietola. Ortaggio conosciutissimo. Vedi Lascivia. BarbJlgiann. Uccello di rapina notturno, chiamato anche Allocco bianco. Vedi Ascalafo. Barbara (Santa). Patrona degli artiglieri. Calice, perch que~ sta santa viene invocata per non morire senza sacramenti. Cannone. Fulmine, che uccise suo padre dopo la di lei morte. Gladio, con cui fu decapitala da suo padre, Dioscoro, per aver abbracciata la fede cristiana. Libro di preghiere. Mammelle, che le furano tagliate. Ostia, medesimo significato del calice. Penne di pavone, che la santa portava per pal~ ma. Roccia, la quale si apr per riceverla. Torre con tre finestre in cui fu rinchiusa da suo padre. . Barca. Vedi Adelaide (Sant'} - Andrea (Sarzt')

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Avvenimento del Cristianesimo -

Caronte -

Giu-

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Pescatore Pietro (San). Bardana o Lappa. Pianta comune munita di capolini sferici, uncmati, perci si attaccano facilmente alle vesti. V ed i Caparbiet.Barnaba (San). In origine si chiamava Gioseffo. Gli Apostoli, dei quali era seguace, gli imposero il nome di Barnaba, che significa figlio di profeta e figlio di consolazione, -Alabarda, arma che ricorda il suo martirio. Croce. Dalmatica, egli appartenne alla trib di Levi. Mitra. Pastorale, per essere stato vescovo di Milano. Pietre, con cui fu lapidato. Rogo, rammentando il suo martirio. Scure. Bartolomeo. (San). Dall'ebraico bar Tolmai, 'figlio di Tolmai. Apostolo. Sub la crocifissione dopo essere stato scorticato vivo. Coltello. Croce. Pelle umana. Attributi del suo martirio. Baruch. Parola ebraica che significa Benedetto. Vedi Pro

liano l'Ospitaliero (San) -

feti.Jase di colonna. Vedi Principio. Basilico. Pianta comune odorosa. Vedi Po1ert Basil~sco.

Rovina.

Dal greco basilicos piccolo re. Molte favole s1 spacciarono intorno a questo animale. T re specie ne avevano creato con la loro fantasia gli antichi; il primo ardeva tutto ci che avvicinava, e faceva un deserto di ogni luogo in cui andasse, poich le pian-

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te e animali appassivano dinanzi a lui; il secondo era una specie di gorgone errante, che col suo sguardo letale dava la morte a tutto ci che vedeva; il terzo col semplice tatto faceva cadere le carni dalle ossa agli animali con cui veniva a contatto; e dicevasi che un quarto, concentrazione di malanni, venisse prodotto dalle uova di galli giunti a et decrepita (ova cenlonina), covate da rospi e da serpenti. Ecco come lo descrivono gli antichi: Il basilisco di grandezza non pi di dodici dita, con una macchia bianca nel capo, e un certo distinto diadema, donde il suo nome regale; oppure, che sia detto basilisco, perch altre specie di serpenti lo riveriscono. Questo muove il capo con poche, non molte piegature come avviene negli altri serpenti; ma dal mezzo in su cammina dritto cd elevato. Si vede rappresentato con un corpo squamoso, rigonfio, che termina in una lunga coda di serpente, incurvata; ha la testa di gallo, coronata, ed munito di otti piedi di rospo. Ci che si dice nella Bibbia del basilisco non sembra indica~ altro che un serpente velenoso e malefico, simbolo di colpa, di miseria, di distruzione. Vedi Calunniatore

- Colpa - Divinit da buoni principii.Bassapl~be.

Eternit -Male derivalo

T unica, perch l'usavanobito adatto al lavoro.

servt roma m, quale a-

Bassezza.

Cuscuta, pianta parassita che vive a profitto di chi la sostiene. Sparviero, che scende a terra, perchquest'uccello s'innalza o piomba al basso in linea

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retta; mentre gli altri uccelli, nell'uno e nell'altro caso, descrivono sempre una spirale.

Ba st.Dea con la lesta di gallo, adorata nel basso E gitto, e che personifica il calore fecondatore del sole.

Bastardo.Bozzacchio. M ula, generato dall'accoppiamento del cavallo e un'asina.

Basto.Arnese che si mette per sella alle bestie da soma. Vedi Servit.

Bastone. Il bastone fino dai tempi pi remoti fu distintivod'onore e di comando. Vedi Antonio (Sant'} Avversit Bordone Concordia Deboiezza nei falfi- Fermezza nei fatti- Giano- Giuseppe (San) lsidoro (Sant') Litigioso Marco (San) - Misantropo ozioso Raffaele (San) Segnale d'attacco Viandante.

Bast!lne dn pastore. II pedum degli antichi, cio un bastone piegato incurva all'estremit, che serviva per prendere le pecore o le capre per le gambe. Vedi Genoveffa (San ta) P an T alia.

Bastone di

comand~.

Quello del governatore di Roma, foderato di velluto cremisi con pezzi di metallo dorati all'estremit. Vedi Autorit.

Bastone pastorale.Bastone d'oro e d'argento, ricurvo nella sommit e fornito di fregi; ed segno di autorit spirituale dei vescovi e degli abati. Da principio fu di legno:

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quello di sant'Agostino fu di legno e di avorio; coperto di lamine d'oro fu quello di san Remigio, ve scovo di Reims. Vedi Pastorale.

Bata,i.Popolo di stirpe germanica. I Batavi erano rinomati a Roma per l'alta loro statura e la capigliatu ra bionda. Come guerrieri avevano per insegna due serpenti azzurri a guisa di caduceo, in uno scudo rosso; il bastone era bianco, con quattro specie di squame, l'una sovrapposta all'altra, le cui punte erano rivolte all'ingi. Battaglia. Vedi Segnale d'attacco.

Battaglia dubbia.Sella. Due soldati che combattono con la sega; allusione agli attacchi incerti della sega tirata innanzi e indietro, senza prendere una posizione sicura.

Battesimo.Il primo sacramento che la Chiesa cristiana conferisce all'uomo al suo ingresso nel mondo. Anticamente esso era differito spesso anche fino a un'et avanzata, e Costantino non lo ricevette che poco tempo prima della morte. Le cerimonie del batt~simo presso gli antichi erano le stesse che si praticano anche oggigiorno. Nel giorno stabilito il vescovo, o il sacerdote delegato da lui, accompagnava il convertito alla fede cristiana alla porta del battesimo, e gli toccava le orecchie e le pupille pronunciando le paro le ephpheta in caldaico, aperire in latino, a esempio del Salvatore nella guarigione del cieco nato. Dopo le imposizioni delle mani e dopo gli esorcismi era introdotto nel battistero; quivi egli rinunciava al demonio, alle ~ue pompe, alle sue opere, volgendosi in JNmo~pto verso occidente, imma~ne della tenebre,

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poi verso l'oriente, simbolo della luce; il celebrante faceva la benedizione dell'acqua per indicare tutti i misteri della Scrittura, la creazione, il diiU\io, il passaggio del mar Rosso, ecc. Poi il convertito si tuffava fino a tre volte nella piscina, nominando simultaneamente una delle tre persone della S. S. T rinit. Nell'uscire dal sacro luogo, il vescovo faceva al battezzato l'unzione della testa. In alcuni luoghi gli si lavavano i piedi, usanza particolare della Chiesa di Milano, e si copriva di una veste bianca, simbolo della purezza, che portava per un'intera settimana. Animali: Colomba. Quando Ges Cristo fu battezzato nel Giordano, sul capo gli si pos una colomba di una bianchezza purissima. Pesce. l Cristiani attribuivano la virt dell'acqua del fonte battesimale alla presenza di Cristo invisibile, pesce misterioso. - Diversi: Bianco, simbolo di purezza e innocenza. Bimo, lettera simbolica per la manifestazione del rice,;uto battesimo. Fonte ballesimale. Stola. V aso, che serve per attingere l'acqua benedetta. Verde, colore della speranza.

Batti o Bapti.Sacerdoti della dea Cotitto, le cui feste si celebravano con danze e ogni sorta di licenze; quindi deriv il proverbio: Adoratore di Cotitto, per designare un indi,iduo che perde il suo tempo a imbellettarsi come facevano i Batti. Vedi Cotillo. Baucl. Vedi Filemone. Bavani n Bhavani. Quella che d l'esistenza, ed chiamata anche ?arvali, regina dei monti, divinit degli lnd, figlia, sorella e sposa di Sivac. Essa la causa, la suprema creatrice, la grande operaia. Presso di lei si ere-

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de posta una grande cesta che racchiude i moddli degli esseri. Si presenta sotto due aspetti: l'uno malefico e distruggitore, l'altro creatore e fecondo d! beni reali, ed il principio femminile della creazione. Unita a Sivah, forma il simbolo mistico dell'unione dei due poteri generatori. Presiede ai parti, a ogni specie di riproduzione, e agli scavi delle miniere. E' anche una potente guerriera ed l'lside degli Ind. Si prende: J. per la luna, so~ente dell'umidit primitiva, riempita di germi dal sole e inondante il globo di essi; 2. per il Gange (chiamato anche Bhagirathu), che ha le sorgenti nel cielo, donde scende sulla terra per farvi nascere tutti i frutti: Essa rappresenta inoltre la combinazione dell'onda con la fiam ma, vero principio del mondo secondo la mitologia ind. E' l'ermafrodito primitivo che presenta l'unione dei due sessi. Finalmente essa interviene anche tra i mortali che piaccioni agli Dei e gli Dei stessi. Beatitudine futura. Latte e miele. Secondo la Bibbia, il Signore promette di condurre il suo popolo in una terra ove scorre latte e miele. Allusione simbolica, secondo i leo logi, alle delizie celesti e alla beatitudine futura; perch fra i cibi nostri questi sono ritenuti per i pi dolci e squisiti, acquistandoli senza fatica, e non richiedono alcuna preparazione o condimento, ma ci sono concessi per liberalit e grazia di Dio, e non ottenuti per industria dell'uomo. Beatrice (Santa). Martire. Cadaveri dei suoi fratelli, decapitati, S. Simplicio e S. Faustino, ai quali diede segretamente sepoltura. Cero. Corda, con cui fu strango lata e poi gettata sulla via.

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Beoc3ocia. Animale poco intelligente; l'atteggiamento goffo, l'andare impacciato. la vista abbacinantesi facilmente alla luce, e gli occhi grandi e aperti le danno una fisionomia stupida, che divent proverbiale, quantunque come simbolo rappresenti una virt piacevole. V ed i A morevolez::.a. Becco. Maschio della capra, considerato come uno degli animali pi accesi alla produzione. Adulto, egli basta a pi di cento femmine, e perci i becchi vivono poco tempo, e sono gi vecchi nell'et di cinque o sei anni. Vedi Bacco - Capricorno - Castit gran-

di;.sima Diavolo Dommazione del marito Guardarsi dagli stolti - Libidirre domala Marito di donna adultera - Marzo - Priapo Svergognata: Becco con quattro corna. Vedi Daniele.Begonia. Pianta d'aspetto grazioso, dai fiori copiosi e vaghi, che si succedono continuamente gli uni agli altri, in modo che la pianta si mostra tutto l'anno in fiore. Vedi Cordialit. Bel o Belo. Vedi Ba al. Bel principio tosto abbandor.ato. Asino che corre. Allusione a un'impresa pnnci piata coraggiosamente e bene, ma presto abbandonata; perch gli asini, in principio cominciano a correre in fretta, ma dopo pGco tempo rallentano talmente da dover essere trascinati dietro. Donde il pro\erbio: T rollo d'asino poco dura.lO G.Ro~cn&Tn.

Belizama. Nome sotto cm 1 Galli adoravano Minerva, inventrice delle arti. La raffiguravano senza egida e senza lancia, vestita di una tunica senza maniche, i piedi incrociati, la testa appoggiata sulla mano destra, e nell'attitudine di una donna che medita. Bella di giorno. Ncme volgare del convolvolo tricolore, cos chiamato, perch i suoi fiori si aprono allo spuntar del giorno e si chiudono verso sera. Vedi Civetteria Bella di notte. Nome volgare della nitaggine jalappa, i cui fiori si aprono la sera e sul far del giorno si chiudono. Vedi Notte- Riposo- Timidezza. Belladonna. Pianta velenosa. V ed i Silenzio. Belle Arti. Acanto. Belle imprese finitJ malamente. Seppia. Allusione a chi gran cose e belle di s promettendo, pare\'a che dovesse raggiungere magnifici successi, m che poi avesse miseramente deluso l'aspettativa generale; perch la seppia, se mai fa di s mostra ai pescatori, tosto che scorge i preparativi per essere presa, sparge intorno a s una materia nerastra, intorbidendo l'acqua, sottraendosi alla vista, fugge, deludendo cos il pescatore. Bellezza dell'anima. Danae. l poeti simboleggiavano con questa leggiadrissima fanciulla la bellezza dell'anima, che si contiene nelle virt naturali, e presero la pioggia d'o-

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ro, scesa le in grembo, per l'abbondanza dei celesti

beni. Bellezza della virt.Capigliatura. Nella Bibbia, dove si parla della forte e lunga capigliatura di Sansone, di cui ef;li a veva tanta cura, si allude a un ornamento di grande virt del capo, cio l'intelletto, la quale pi cresce, tanto pi diventa forte contro le passioni. l Filistei che si sforzavano di legare Sansone, raffigurano gli affetti umani e la forza della concupiscenza.

Bellezza effimera. Emcrocallide. Beli i co. Vedi Ombelico. Bellide.Nome scientifico della pr_atolina, margherita dci prati o fior di primavera. Vedi Amore - Candore - Innocenza. Bellimbusto. Guanti gialli. Il detto: in guanti gialli. allude a una persona elegante; il lion dei francesi. Belliuomini. Vedi Balsamina impa=iente. Bellona. Dea della guerra. sorella di Marte, e corrispon dente alla greca Enio. Il suo ufficio era di preparare il carro e i cavalli di Marie, quando egli andava in guerra. Rappresentasi coi capelli biondi, sparsi, il fuoco negli occhi. agitando una fiaccola accesa con una mano, e brandendo con l'altra una s{er=a insanguinata, di cui si serve per animare i combattenti. Talora le si aggiunge una tromba alla bocca, come segnale d'attacco del combattimento. In Roma, Bellona aveva un tempio alla cui porta era una piccola

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colonna chiamata bellica, contro la qual~ l'araldo lanciava una picca tutte le volte che si dichiarava la guerra.Bellonari.Sacerdoti di Bellona, i quali celebravano le feste della Dea, facendosi varie Incisioni nel corpo con la spada, e offrendole il sangue che sgorgava daiJe loro ferite, e di cui ne beveva anche il popolo per pu rificarsi. Vestivano di nero, col capo coperto d'un berretto parimente ner~.

Belzeb.Dall'ebraico bee/, divinit o idolo, e zebub, mosca. Potenza malefica, il pi importante, il pi molesto dei demoni, il principe dell'inferno. Preso come Dio delle mosche, gli si facevano sacrifizi abbru ciando sopra gli altari materie fetide, il cui fumo scacciava le mosche, aflnch ne liberasse il mondo. Gli scrittori sacri lo dicono orrido e spaventevole; chi lo fa alto come una torre, altri di una statura eguale alla nostra; alcuni lo figurano sotto la forma di un serpente; ve ne sono anche di quelli che lo immaginarono sotto le fattezze di una bella donna.

Benda.Striscia o fascia che si avvolge al capo. Le bende delle religiose si abbassano sulla fronte per significare che esse chiudono volontariamente gli occhi per ~on osservare le follie del mondo alle quali hanno rinunciato. Si chiama benda reale un diadema, perch il distintivo della dignit di re anticamente t>ra una benda che i re portavano sulla fronte. Vedi Amore Amor proprio Anarchia Errore

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Favore - Fortuna - Giustizia Obbedienza - Regia potest.

Ignoranza

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Ben-dzai-ten. Dea giapponese dell'eloquenza, della scienza, dell'amore, della musica e della ricchezza. E' la protettrice delle donne, soprattutto delle geishe (musiciste e cantanti), e anche dei pescatori e dei marina!. Bene circondato dal male. Rosa, le cui spine rappresentano le punture dei fastidi, i quali spesso amareggiano ci che si poteva avere di dolce; poich la gioia della nostra vita talmente circondata dagli affanni, che quasi sempre con l'allegrezza si trova congiunto il dclore. Donde il proverbio: Non v' rosa senza spine. Benedetto (San). Abate, fondatore dell'ordine religioso dei Benedettini. Campanello, spezzato dal diavolo, e col cui suono il Monaco romano avvertiva S. Benedetto quando gli calava il pane in un canestro legato a una corda, nella grotta di Subiaco, dove si naso~se per sfuggire ai pericoli della corruzione. C o colla. Colomba, sotto la cui forma egli vide l'anima di sua sorella salire al cielo. Corvo, nutrito dal santo, e che gli fece gettar via il pane avvelenato mandatogli. Diavolo. Disciplina. Libro. Pastorale. Spine. Slaccio. La nutrice di S. Benedetto avendo rotto uno slaccio di terra cotta avuto in prestito, il bambino lo rimise nella sua forma primitiva. T azza. I mon-3-ci che lo vollero per loro superiore, ben tosto si stancarono della rigida disciplina ch'egli esigeva, e, pentiti della loro scelta, deliberarono di avvelenarlo, ma la tazza si spezz, quando la benedisse prima di portarla alle labbra. Tiara. Benefattore. Lino, per il suo prodotto utilissimo.

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Beneficenza.

Corona di olmo (campestre) e di pampani, m ca po alle figure, emblema di beneficenza. Beneficio ricambia~o. Aquila. Narrasi che 'un mietitore, mandato dai compagni a prendere dell'acqua, trov presso la fou tana un serpente che avvolgeva nella sue spire un'aquila, che il mietitore liber, tagliando il serpente con la falce. Ritornato presso i suoi compagni diede loro a bere; ma quando egli stesso volle dissetarsi, comparve l'aquila a un tratto, togliendogli dalla bocca il vaso d'acqua, scagliandolo lontano, e mentre il mietitore si meravigliava di ci, tacciando l'aquila d'ingratitudiiie, vide i suoi compagni a uno a uno cadere a terra, e allora comprese che l'acqua era a vvelenata, e cos egli fu salvo per il benefizio ricam biato dall'aquila. Benignit. Aquila, che si ciba con un altro uccello nello stesso vaso. Berillo, dedicato alle Dominazioni, coro degli angeli che rendono l'uomo benigno. Benito (San). Casacca gialla, con cui, solto l'Inquisizione, si vestivano i condannati al rogo, e sulla quale era rdffi gurato un uomo sopra tizzoni infiammati, e circondato da diavoli esultanti di gioia. Berberi. Pianta irta di spine e a frutto acerbissimo. I suoi fiori sono assai irritabili e al minimo contatto gli stami si rip.iegano sul pistillo. Vedi Asprezza. Ruvidezza.Ber~ione. Vedi

Albio(lc,

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Berillo.Pietra preziosa, variet giallastra dello smeraldo marino. Vedi Amore .-- Benignit Dominazioni

-Impero -Scienza. Bernardo (San). Abate. Api. Arnia. Cane. La madre del slnto, incinta di lui, s'immaginava di portare in grembo un cane che abbaiasse fortemente. Ci che pi tardi fu considerato quale pronostico dello zelo che il santo mai cess di spiegare contro i nemici ddla Chiesa. Chiesa. Croce, simbolo delle austerit a cui egli si sottoponeva. Diavolo, di cui respinse le ten!azioni. Maria Vergine.' Mitra, per terra, avendo eg-li rifiutato l'arcivescovato. Ostia. Penna, perch fu scrittore. Strumenti della passione, rammentando le varie pene corporali che si infliggeva.

Berretta o berretto. Vedi Liberatore della patria. Berretta cardinalizia.Berrettino quadrato rosso concesso ai cardinali, per distinguersi dai prelati in quei luoghi dove essi non possono far uso del cappello rosso. Il colore rosso, in questo caso, ricorda ai cardinali tanto la dignit, quanto il martirio a cui devono essere disposti per amore della fede. Vedi Cardinali. Berretta ebraica. Vedi Giuseppe (San) -Profeti.

Berretta Berretto Berretto Berret.t.o Dibert -

ovale. Vedi Vulcano. con piume Vedi Leggerezza. da prete. Vedi Evonimo. frigio. Vedi Ecate- Emancipazione Mitra,

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Berta (Santa).Badessa e vedova. Altare, davanti al quale una delle sue figlie, al mome11to d'essere rapita, rinnov i suoi voti. Fanciulle, ~ssa prese il velo con due delle sue figlie. Fon tana. Mancando d'acqua il suo monastero, ella acquist una sorgente limitrofa, tracci un solco con la rocca e l'acqua la segu al convento.

Bertuccia.Specie di scimmia dal corpo gracile, affatto senza coda, faccia rugosa, orecchie tonde e somiglianti a quelle dell'uomo. Vedi Sciagurato.

Besa o Beso.Dio che assai anticamente gli Egiziani presero a1 popoli della spiagga del mar Rosso. E' rappresentato da un nano robusto e d'aspetto bestiale, vestito d'una pelle di pantera la cui coda gli pende di dietro fra le gambe, talvolta col capo acconciato con un mazzo di penne di struzzo. Era il buffone degli Dei, il signore padrone del piacere e della gioia, e, come tale, egli presiedeva ai finimenti delle donne, alle loro danze, al loro sonno; col coltello alla mano vegliava nelle camere da letto per allontanare gli spiriti maligni o gli animali dannosi. Lo si rappresentava talvolta saltando sconciamente e suonando l'arpa o il tamburello, tal altra armato a guerra ed eseguendo una danza di combattimento. Ai tempi dei Romani, questo Dio aveva un oracolo famoso in Abido, e dove non vi rendeva le sue risposte se non in biglietti suggellati.

Besatnondo.Divinit giapponese, dell'ordine dei F o lo chi (vedi).

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Bestia con sette teste. Vedi l dr a. Betill.Pietre che si riguardavano come discese dal cielo. Dicevansi piene di spirito profetico, e s'attribuiva loro il dono della parola e spontaneit di movimento.

Beto'1ica.Pianta rinomatissima presso gli antichi. Con le sue foglie secche si prepara una polvere a forzare lo starnuto; spandono un odore aromatico cos forte, che sovente cagionano a coloro che le raccolgono uno sbalordimento analogo a quello prodotto da soverchia dose di vino. Vedi Agitazione. Commozicne.

Betula piangente.Pianta i cui rami s'inclinano verso terra. Vedi linconia.

Ma-

Bevitore.Spugna, simbolo proverbiale comumsstmo.

Bhadracali.Moglie o figlia di Siva. Si confonde spesso con Bhavani. Il gigante Darida a\eva fatto per dodici anni penitenza in onore di Brahma, e in ncompensa ricevette da questo Dio un libro e alcuni braccialetti. Brahma gli insegn pure alcune preghiere, con !e quali poteva aumentare immensamente le sue forze, e gli diede il privilegio di non poter essere ucciso o ferito da alcuno. Il gigante credette d'allora in poi che solo i suoi degni emuli fossero gli Dei. Sfid lsvara (Siva), e questi mand una femmina chiamata Sorga che gli tagli la testa, la quale non era che apparente, avendone egli altre molto simili, una delle quali era tosto sostituita alla tagliata. Perci nel ~orno appresso esSQ sfid nuova.II1ente lsvara, il

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quale gli mand contro cinque donne sante che gli tagliarono cinque altre fteste ~mmaginarie, e il d seguente rinnov la sfida. lsvara deliberava con Vi~ sn, quando a un tratto una singolare forza uscente dal corpo di questi pass in lsvara, gli usc dalla fronte per l'occhio e si trasform in una femmina gigantesca che chiamasi Bhadracali o Petracari ~ Pagoda. Sette volte in sette giorni ella abbatt le teste del gigante Darida, ma non colp mai la testa reale. Per trionfare di lui ricorse all'astuzia, lo priv del libro e dei braccialetti che aveva ricevuti da Brahma, e finalmente gli tagli la vera testa. Suo padre l' ac~ colse freddamente al suo ritorno ed essa gli fece pro vare tutta la sua collera. lsvara, per riconciliarsi con lei, le diede due giovani serve, Virapatra e Kuetra cuela, e un vascello su cui poteva viaggiare senza essere veduta, in grazia del quale essa soggiorn fra gli uomini. Poi essa dimor per qualche tempo nel corpo di una scimmia, e con questo mezzo trionf di tutti i suoi nemici. Pi tardi spos un mortale.. ma rest vergine. E' rappresentata con otto facce e se~ dici mani nerissime, con grandi occhi rotondi e d'!nti somiglianti alle zanne di cinghiale. Porta a ciascuna orecchia un elefante, e serpenti attorcigliati intorno al corpo. Porta una spada, un tridente, una sciabola. un giavellotto, una picca, una scimmia con la tslrara o ruota mistica.

Bhairava. Vedi Siva. Bi a.Parola greca che significa violenza. I Greci nr avevano fatto una divinit, cui davano per padre lo Stige c Pallade per madre,

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Biagio (San). Vescovo. Martire, prima di decollarlo gli (aceta rono le costole con pettini di ferro, per questo i cardatori lo presero per il loro patrono. Cefo. C!.iesa. Como d'avorio con linimenti d'argento, chiamato dai francesi olifa:nt, che portavasi al collo, e serviva come strumento da fiato. Fanciullo soffocato da una spina di pesce, che il Santo salv. Papero. Pettini di ferro. Bianco. I Traci, che furono i primi a distinguere i giorni fausti dagli infausti, segnavano i primi con pie!re bianche e i secondi con pietre nere. Da ci derivarono presso i Greci e i Romani varie frasi relative ai giorni dell'anno, e quel modo di dire dies albo signanda /api/lo, che i nostri, allontanandosi dal vero e dal possibile, hanno trasformato in fare r.m segno con un carbone bianco. Presso gli Egiziani, i G:rci e i Romani, i sacerdoti erano vestiti di bianco; come lo erano, secondo Virgilio, anche i buoni poeti, gli uomini d'ingegno. Le donne, che aveyano sempre portato il lutto in abito nero al pari degli uomini presso i Greci e i Romani, sotto gli imperatori, cambia rono quest'uso, e le vedove lo portarono in abito bianco, con bende egualmente bianche; per mostrare la loro purit e candidezza verso il marito. Coloro che in Roma aspiravano alla magistratura portavano toghe bianche, perci si chiamavano candidati. Ur.a volta il bianco era perfino il carattere distintivo dei capitani e dei re, come lo fu poi il colore porpora. Quantunque il bianco sia simbolo principale dell'innocenza e della semplicit, alcuni lo vollero sev.no di biasimo, perch i Ciudei vestiro!lQ di 9uesto CSa prese nome. Bicipite (che ha due teste}. Vedi Ciano. Bi el. Dio della foresta Ercinia presso gli antichi Sassoni. l falegnami porta vano ai suoi sacerdoti le loro ascie da benedire. Presso gli Scandinavi, Biel era il Dio della vegetazione, protettore delle foreste. Bietola. Vedi Barbabietola. Biforme. Soprannome dato a Bacco, perch rappresenta\asi ora giovane, era vecchio, ora con barba, ora senza; ossia perch il vino, quando se ne beve pi del solito, rende gaio o tristo secondo il naturale. Bifronte. Che ha due fronti. Soprannome ~pecialmente di Giano, il quale era rappresentato dagli antichi con due facce, perch si supponeva che guardasse avanti e indietro, per mostrare ch'egli aveva la conoscenza del passato e dell'avvenire. Gli Ateniesi posero sulle loro monete una testa di donna unita a quella di Cecrope, ch'essi riguardavano quale istitutore del matrimonio, e quest'emblema dissero bifronte.

Bifrost.Parola celtica che significa arcobaleno, ed un ponte che va dalla terra al cielo, secondo la mitologia scandinava. Esso oltremodo solido e costrutto con maggior arte che qualsiasi opera del mondo; ma malgrado la sua solidit verr spezzato quando i figli di Muspcle, i geni malvagi, attraversati i gran fiumi d'inferno, passeranno su questo ponte a cavallo. Il ponte di fuoco, il quale si vede nel rosso dell' arcobaleno.

Biga.Carro tirato da due cavalli, p!U m uso presso i Romani. Le statue con le bighe furono la prima volta erette agli Dei, e in seguito ai vinctori dei giochi greci. Sotto gli imperatori romani si decretarono statue in bighe agli uomini benemeriti della patria. La biga era uno degli emblemi della vittoria. Ved1

Carro.Bilancia. Vedi Aesculanus Astrea Dub. bio- Equit- Giustizia- Mercante -Michele (San) T emi - Zodiaco. Bimo. Lettera simbolica. Vedi Battesimo. Bindzourou. Dio giapponese della medicina. Bipenne. Scure a due tagli. Vedi Punizione severa. Bisaccia. Specie di sacco di pelle concia, che portavasi dietro il dorso, passando le braccia per due cinghie di cuoio che lo sostengono. Vedi Preoccupazione delle cose terrene.

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Bisognoso d'altrui aiuto.Granchio e pinna. Geroglifico eg1z1ano di persona incapace di provvedere ai propri bisogni, senza il consiglio o l'aiuto degli altri; perch volevasi che il granchio nascondendosi nelle valve della pinna, che tiene aperte per fame, quando vede i pesciolini accorsi, sollecita la pin~a. la quale chiudendo le valvi! trova di che alimt:ntarsi, e ci con l'aiuto altrui, senza di questo, secondo Aristotile, la pinna morirebbe di fame.

Bito.Ente chimerico, immaginato dai Valentiniani, i quali lo riguardavano come principio della loro generaziOne.

Bitooe e Cleobi.Due giovani, figli di Cidippe, sacerdotessa di Giunone in Argo. Non trovandosi buoi per tirare il carro della loro madre, si posero essi stessi sotto il giogo e lo tirarono quaranta stadi fino al tempio, fra le ."\C clamazioni della moltitudine, che si rallegrava con la madre dell'amore dei figli. Questa preg la Dea che li ricompensasse col pi bel dono che potesse essere concesso a un mortale; donde anenne che i giovani, coricatisi per la stanchezza presso il tempio, non si svegliarono pi; ci che fu riguardato come una prova che la mrote il pi felice avvenimento per l'uomo.

Blito.Pianta dai frutti insipidi che somigliano a una fragola. Vedi Sciocco - Stolto.

Boa.Secondo gli antichi, questo serpente grosso, soleva

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tener dietro agli armenti per succhiare il latte delle vacche. Vedi Africa.Boa~mia.

Soprannome che i Beozi diedero a Minerva, per aver insegnato agli uomini l'arte di aggio5are i buoi e di valersene nei lavori agr~oli. Bocca. Vedi Verecondia. Boccale. Vedi Bacco.

Bolla.Ornamento in forma di palla, o di cuore, che i fanciulli dei romani portavano appeso al collo e scendeva sul petto; era d'oro, ma i figli dei liberti e dei cittadini lo portavano d cuoio. All'et in cui lasciavano la pretesta (toga bianca orlata di porpora) per prendere la toga virile, e55 cessavano di portare la bolla, e la sospendevano al collo dei Lari, cui la coll!S.acravano. Vedi Rimedio contro l'invidia Ve-

rit. Bolla.Specie di sigillo di metallo che si appendeva agli atti dei papi, degli imperatori e dei principi. Vedi

Antichit. Bolla di sapone. Vedi Fragilit umana. Bona Dea.Divinit romana, sorella, moglie o figlia di Fauno, chiamata anch'essa Fauna o Falua, come divina~ trice. Dea rinomata per castit e profezia, e il suo culto era affidato esclusivamente alle donne. Il suo santuario era una .grotta nel monte Aventino. La sua festa celebravasi ogni anno il giorno l o di magg-io nella oasa del console o pretore: e le cerimonie avevano luogo di . notte, ed erano eseguite da V estali. e

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le donne soltanto di nobilissima condizione, per solito, potevano prender parte in esse. Durante la solennit a nessun uomo era lecito metter piede nella casa, e anche i loro ritratti non erano tollerati se non coperti di un velo. E' noto che P. Clodio profan in tal occasione le sacre cerimonie, entrando nella casa di Cesare travestito da donna. Le. donne che celebravano la festa di Fa una, vi si dovevano preparare astenendosi da varie cose, specialmente da ogni commercio con gli uomini. La casa del console o pretore era ornata dalle Vestali, come un tempio, coi fiori e froooi di ogni albero, tranne il mirto, a cagione del suo significato erotico. La testa della statua della Dea veniva coronala di pampani, e un serpente circondava i suoi piedi. Quantunque nessuna donna potesse portare con ~ del vino, eravi in mezzo alla stan za un vaso pieno di vino, con che le donne faceva!IO le loro libazioni, ma quel vino per chiamavasi latte, e mellarium il vaso che lo conteneva, in modo che !l vino non veniva pronunciato. Dicesi che il sacrifizio a questa Dea consistesse nell'immolazione di galline di vario colore, tranne il nero. In seguito le donne davano principio alle loro danze bacchiche e a bere il vino per esse preparato. La Dea 5tessa credesi che ne abbia dato loro esempio, poich dicesi. mentre era ancora sulla terra, che si ubriacasse, e perci Fauno l'uccise con un bastone di mirto, suh]imandola poi alla condizione di Dea. Fa una veniva anche considerata come una Dea dotata di facolt sanatrice, come la indica il serpente attorcigliato a1 suoi piedi.Il

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RO>ICUETTI.

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Bonifacio. Vescovo. - Fontana. Grappolo d'uva. Libro attraversato da una spada. Spada.

Bont.Divinit onorata dai Romani. Rappresentasi coperta d'un velo d'oro e coronala di rula. Le sta appresso un pellicano che si apre il pelto per nutrire i pr