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Spire S.r.l. - Via Fermi, 63 Reggio Emilia Tel. 0522.767130 - Fax: 0522.1697377 Test INTEST FLORA + SCHEDA TECNICA TEST INTEST FLORA + Introduzione Patogenesi Descrizione Disbiosi Intestinale Clinica Diagnosi Terapia Bibliografia DISBIOSI INTESTINALE FLORA BATTERICA INTEST FLORA + ANALISI FUNGHI MUFFE E LIEVITI INDACANO E SCATOLO + www.diagnosticaspire.it [email protected]

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Test INTEST FLORA +

SCHEDA TECNICA TEST INTEST FLORA +

IntroduzionePatogenesi

Descrizione Disbiosi IntestinaleClinica

DiagnosiTerapia

Bibliografia

DISBIOSI INTESTINALE

FLORA BATTERICA

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DIAGNOSTICA DI ECCELLENZA

La reattività immunomediata verso i microrganismi e la disbiosi intestinale.

INTRODUZIONE

La presenza di microrganismi nell'organismo umano è pressoché costante e

non sempre causa di squilibrio e di patologie. Lo sviluppo di microrganismi

verso forme patogene viene favorito da condizioni legate alla civiltà attuale

ed agli stili di vita dei singoli individui (inquinamento dell'aria, conservanti,

coloranti, concimi artificiali, eccesso di farmaci ecc.), ponendo comunque al

primo posto l'errato modo di alimentarsi, in quanto si tende generalmente a

privilegiare nella nostra alimentazione un'alta percentuale di zuccheri e

proteine, i quali rappresentano l'ideale terreno di sviluppo dei

microrganismi.

L'equilibrio fra il nostro corpo ed i microrganismi non può assolutamente

prescindere dalle condizioni igienico-alimentari ed ambientali in cui ci si

trova. La normale flora batterica intestinale tende ad essere distrutta

completamente dallo sviluppo esponenziale delle forme micotiche che,

proporzionalmente alla loro evoluzione, producono quantità enormi di

micotossine, le quali rallentano il metabolismo ed abbassano la reattività

del sistema immunitario, sovraccaricando il sistema linfatico ed il

mesenchima. Dal punto di vista della terapia è perciò fondamentale

intervenire sulla loro crescita, riportando l'organismo in uno stato di

cosiddetta eubiosi. I microrganismi sono da considerare, peraltro, degli

indicatori di terreno e possono di conseguenza svolgere un preziosissimo

ruolo nel facilitare la comprensione della situazione in cui si trova il

paziente. È consequenziale a quanto esposto precedentemente che un

eccessivo sviluppo di funghi e batteri sia da considerarsi come uno stato di

disbiosi da correggere assieme alle cause che l'hanno creata. Tra le reazioni

non tossiche immunomediate verso tali microrganismi è possibile

individuare reazioni non IgE-mediate il cui meccanismo immunologico è di

tipo IgG-mediato.

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Test INTEST FLORA +

«QUANDO SI INTENDE IL

COINVOLGIMENTO DEL SISTEMA

IMMUNITARIO IN UNA REAZIONE

AVVERSA DI TIPO NON ALLERGICO È

PIU' CORRETTO PARLARE DI

REATTIVITA' IMMUNOMEDIATA CON

COINVOLGIMENTO DI IgG

SPECIFICHE ALLERGOLOGICHE

(CON CONSEGUENTE FORMAZIONE

DI IMMUNOCOMPLESSI)»

METODICA ANALITICA CERTIFICATA

REFERTO CHIARO E LEGGIBILE

BREVI TEMPI DI REFERTAZIONE

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PATOGENESI

Il punto focale di questa risposta

immunomediata verso i microrganismi va

ricercato a livello dell'apparato digerente.

Oltre alla basilare funzione digestiva,

l'apparato digerente svolge una funzione

di barriera fondamentale. L'intestino

funziona come una porta d'ingresso per

una vasta gamma di antigeni estranei

assunti dall'individuo dall'ambiente

esterno, soprattutto tramite la dieta. Il

sistema immunitario, da una parte deve

impedire una risposta forte contro gli

ant igeni t ip ic i dei microrganismi

naturalmente present i a l l ' interno

de l l 'o rgan i smo, e da l l 'a l t ra deve

riconoscere ed eliminare i patogeni in

grado di entrare attraverso l'intestino.

L'equilibrio di tutti i fattori che entrano in

gioco in questo effetto barriera è di vitale

importanza.

In determinate condizioni l'effetto barriera

viene a mancare e gli antigeni caratteristici

d e l l e s u p e r fi c i c e l l u l a r i d i t a l i

microrganismi, normalmente percepiti

come innocui dall'organismo, permeano

fino ai capillari dei villi intestinali e, una

volta in circolo, attivano una risposta

infiammatoria, sia locale che generalizzata.

L ' a c c u m u l o p r o g r e s s i v o d i

immunoglobuline di classe G specifiche

verso determinat i ant igeni por ta

gradualmente al lo svi luppo del la

sintomatologia.

L'insorgenza dei sintomi necessita di un

tempo di latenza che corrisponde

a l l ' a c c u m u l o i n c i r c o l o d e g l i

immunocomplessi antigene micotico-

an t i co rpo spec ifico ( IgG ) , fino a l

s u p e r a m e n t o d e l l i v e l l o s o g l i a ,

esattamente come fosse una sorta di

intossicazione.

D'altro canto occorre prendere in

considerazione l'atro grande effetto

c a u s a t o d a l l a p r e s e n z a e d a l l a

proliferazione di questa popolazione

m i c o t i c a , o v v e r o l ' a l t e r a z i o n e

dell'equilibrio inizialmente posseduto

dalla flora microbica intestinale, portando

l'individuo ad uno stato di disbiosi.

LA DISBIOSI INTESTINALE

Parlando di disbiosi intestinale è

b e n e s o f f e r m a r s i s u l l a

definizione delle caratteristiche

delle due principali forme di

disbiosi alle quali può andare

incontro il nostro organismo: la

disbiosi “fermentativa” e la

disbiosi “putrefattiva”.

È opportuno definire il termine

“disbiosi” come uno squilibrio

qualitativo/quantitativo di

microrganismi che sovvertono il

normale equilibrio della flora

intestinale. Questo equilibrio può

alterarsi, con la produzione di

metaboliti attraverso processi di

fermentazione o di putrefazione,

provocando disturbi quali stipsi,

diarrea, malassorbimento dei

nutrienti, meteorismo, dolori

addominali, infezioni delle vie

urinarie, prostatiti, cefalee, foruncolosi, dermatiti, vertigini e capogiri, colon irritabile, ecc.

Se i microrganismi che sostengono questa disbiosi sono “saccarolitici” (ad esempio in una dieta

ricca di dolciumi o in generale di carboidrati complessi) si presenterà una “disbiosi

fermentativa”, con proliferazione di microrganismi soprattutto a livello dell'intestino tenue, e

problemi di meteorismo addominale, flatulenza, feci a carattere acido, ecc.

Al contrario, se la dieta è prevalentemente a base di carne o di grassi animali, e scarsa di fibre,

si potrebbe presentare una “disbiosi putrefattiva”, con un pH fecale più basico di quello

fisiologico e con una ricca popolazione di batteri disbiotici situati nel tratto dell'intestino

crasso, in grado di portare problemi quali foruncolosi, alitosi, cefalea, malessere, stanchezza

cronica, insonnia, cardiopatie e stipsi.

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Test INTEST FLORA +

APPARATO NEUROLOGICO

Cefalea, emicrania,

sbalzi d’umore, insonnia,

astenia,

attacchi di panico...

APPARATO GASTROENTERICO

-

Dolori addominali, nausea,

pirosi gastrica,

stipsi o diarrea, meteorismo,

alitosi, colite...

CLINICA

Le condizioni sintomatologiche correlate alla reattività immunomediata verso microrganismi, ed il conseguente stato disbiotico, coinvolgono

principalmente l'apparato gastroenterico, con un indiretto interessamento del sistema neurologico, esclusivamente coinvolto a livello di cefalee ed

emicranie, seguite da fisiologici sbalzi d'umore ed astenia. Si può immaginare la fase di accumulo come una fase di latenza in cui le immunoglobuline

di tipo G innescano uno stato infiammatorio che può raggiungere e colpire anche i bersagli meno facilmente riconducibili a problematiche alimentari.

Molti pazienti lamentano sintomi che non sono in grado di risolvere completamente per via farmacologica o, in certi casi, insorgono disturbi refrattari

alle terapie. Sicuramente, i disturbi gastroenterici sono frequenti: colon irritabile, meteorismo, costipazione, diarrea, nausea, vomito, ecc. Molti sintomi

sono spesso “mascherati”, cioè risultano comuni, quali cefalea, nevralgia, astenia cronica, labilità d'umore, insonnia, ecc. La difficoltà di ricollegare

questi sintomi a problematiche relative alla presenza di microrganismi è ulteriormente aggravata dal fatto che la risposta immunomediata è soggettiva,

in quanto non tutti i soggetti reagiscono allo stesso modo.

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DIAGNOSI

Il test INTEST FLORA + si divide in due

principali finestre di analisi: la prima consente di

i n d i v i d u a r e l 'eve n t u a l e p r e s e n z a d i

immunoglobuline di classe G nel siero del

paziente, immunoglobuline generate dalla

reazione leucocitaria avvenuta a livello della

barriera intestinale verso antigeni di natura

fungina. La seconda finestra di analisi è relativa

a l l ' i dent ificaz ione de l l a na tu ra , e d i

conseguenza della causa, del tipo di eventuale

disbiosi in atto.

La quantificazione della risposta IgG-mediata

verso i microrganismi consiste nel dosaggio dei

livelli anticorpali mediante metodica ELISA

(Enzyme-Linked ImmunoSorbert Assay) su

piastre su cui sono stati fatti adsorbire

precedentemente estratti antigenici di specifici

ceppi fungini. Questa tecnica si basa sull'utilizzo

di anticorpi marcati con un enzima. Il

r iconoscimento dell 'antigene da par te

dell'anticorpo forma un complesso stabile che

può essere evidenziato con un substrato

opportuno. Il substrato, reagendo con l'enzima,

p roduce una co lo raz ione f a c i lmen te

quantificabile. La metodica ELISA rappresenta

al giorno d'oggi la soluzione qualitativamente

più valida, con la garanzia di ottenere ottimi

risultati in termini di sensibilità e ripetibilità.

È difficile discernere in base ai soli sintomi quale

m i c r o r g a n i s m o d i s t u r b a l 'o m eo s t a s i

dell'organismo, a causa della lunga fase di

latenza ed a causa dei sintomi spesso analoghi.

Per questo motivo, nel test INTEST FLORA +

vengono testati gli antigeni dei seguenti 12

microrganismi:

Ÿ Aspergillus niger

Ÿ Aspergillus fumigatus

Ÿ Penicillum notatum

Ÿ Mix di Penicillum

Ÿ Mucor racemosus

Ÿ Mix di Mucor

Ÿ Rhizopus nigricans

Ÿ Lievito naturale

Ÿ Saccharomyces cerevisiae

Ÿ Saccharomyces pastorianus

Ÿ Candida albicans

Ÿ Botrytis cinerea

Il test viene effettuato con il siero del paziente: occorre perciò servirsi di un prelievo di

sangue venoso o capillare. Non è necessario il digiuno.

Per quanto riguarda invece la seconda area di screening del test, esistono due parametri che

possono essere analizzati ed indicare se si è in presenza di disbiosi fermentativa o di

disbiosi putrefattiva, informazione fondamentale per andare poi a decidere quale percorso

terapeutico sia il più opportuno da seguire. Tali parametri sono ottenuti attraverso la

misurazione di due metaboliti, ovvero l'indacano e lo scatolo, che vengono rilevati in un

campione di urina, e che derivano dai processi batterici di trasformazione di uno specifico

aminoacido assunto con la nostra dieta, il triptofano. Ne deriva che una percentuale elevata

di indacano è in grado di esprimere la presenza di una disbiosi fermentativa a carico

dell'intestino tenue. Viceversa, un alto valore di scatolo segnala la presenza di una disbiosi

di tipo putrefattivo a carico dell'intestino crasso.

TERAPIE

Le strategie terapeutiche da attuare in casi di positività al test sono varie e possono essere

attuate in sinergia, senza necessariamente essere esclusive l'una con l'altra:

- Esistono precise indicazioni relative a diete ad eliminazione più o meno stringenti, create

appositamente per contrastare uno specifico microrganismo fungino (come ad esempio una

dieta ad eliminazione specifica per la lotta ai miceti del genere Candida).

- Un'ottima pratica preventiva consiste nel lavaggio accurato di tutta la frutta e la verdura,

integrato dall'aggiunta di principi attivi o semplicemente composti chimici (es. amuchina,

bicarbonato, ecc.).

- L'assunzione di particolari probiotici, utili a riequilibrare la flora intestinale minacciata

dalla presenza di microrganismi micotici. L'analisi dei parametri relativi ai livelli di indacano

e scatolo è utile proprio in questi casi, andando a discriminare l'utilità di una

somministrazione di bifidobatteri in caso di disbiosi putrefattiva, mentre si preferisce far

riferimento all'utilizzo di lattobacilli per quanto riguarda invece i casi di disbiosi

fermentativa, essendo questi ultimi i più adatti a svolgere la loro attività metabolica

all'interno dell'intestino tenue.

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