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28 Rivista Militare SAPERE AUDE! SAPERE AUDE! Brigata RISTA-EW: Brigata RISTA-EW: operatori per la sicurezza del Paese operatori per la sicurezza del Paese di Francesca Cannataro* e Valentina Cosco** In queste due pagine, personale del 41° reggimento “Cordenons” sperimenta in Afghanistan il nuovo UAV “Bramor” RISTA-EW: Reconnaissance, Intelligence, Surveillance, Target Acquisition - Electronic Warfare: un acronimo che raccoglie in sè innumerevoli sfaccettature e possibilità d’impiego. Un viaggio nel cuore della Brigata RISTA-EW per conoscere meglio i suoi uomini e le sue peculiarità.

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28 Rivista Militare

SAPERE AUDE!SAPERE AUDE!Brigata RISTA-EW:Brigata RISTA-EW:operatori per la sicurezza del Paeseoperatori per la sicurezza del Paese

di Francesca Cannataro*e Valentina Cosco**

In queste due pagine, personaledel 41° reggimento “Cordenons”sperimenta in Afghanistan ilnuovo UAV “Bramor”

RISTA-EW: Reconnaissance, Intelligence, Surveillance,Target Acquisition - Electronic Warfare: un acronimo cheraccoglie in sè innumerevoli sfaccettature e possibilitàd’impiego.Un viaggio nel cuore della Brigata RISTA-EW per conosceremeglio i suoi uomini e le sue peculiarità.

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Supporto alle operazioni delle Grandi Unitàattraverso il reperimento di informazioninonché l’interdizione delle capacità IEW (In-telligence Electronic Warfare) avversarie,approntamento di Task Forces specializza-te, preparazione del personale G2 e S2dell’Esercito. Tutto questo e molto più è laBrigata RISTA-EW di stanza ad Anzio (RM),al comando del Generale di Brigata France-sco Maria Ceravolo. La Brigata è alle dipen-denze del Comando delle Trasmissioni e In-formazioni dell’Esercito (CoTIE) e raggrup-pa diverse capacità. Tante anime in un solo“corpo”, per il raggiungimento di un unicoobiettivo. Scopo primario della Brigata èquello di soddisfare, infatti, le esigenze spe-cialistiche in materia di “informazioni milita-ri” per il livello tattico e contribuire alle ne-cessità del livello operativo. Un lavoro gior-naliero di raccolta, coordinamento e analisi.Di messa in rete delle informazioni prove-nienti dai diversi domini dell’Intelligence.Un’attività costante, impegnativa e silenzio-sa. Senza sosta e interruzioni. Gli uomini ele donne della Brigata RISTA-EW lavoranocon passione e dedizione senza soluzionedi continuità. Un lavoro che deve esseretempestivo e aggiornato con l’uso di qual-siasi fonte, aperta o riservata nonché conl’utilizzo di una strumentazione sempre piùall’avanguardia e al passo con i tempi. LaBrigata RISTA-EW trae le sue origini dalpreesistente Centro Difesa Elettronica(CDE), costituito ad Anzio nel 1963, nelquale erano confluiti il 9° battaglione tra-smissioni (unità costituita a Roma il 1° apri-le 1959 per trasformazione della compagniaspeciale trasmissioni I-RG, in vita dal 15aprile 1955), oltre al personale dell’11° bat-taglione trasmissioni. Dopo una serie di vi-cissitudini storiche che negli anni hannoportato a diverse soppressioni, ridenomina-zioni e riconfigurazioni, il 1° giugno del2004, nel quadro dei processi ordinativi diinteresse della Forza Armata, il preesistenteRaggruppamento RISTA-EW, costituito nel2001 con l’intento di conferire unitarietà diComando e di indirizzo programmatico allecapacità RISTA-EW della Forza Armata, as-sume la denominazione di Brigata RISTA-EW. Nello stesso anno vengono poste lebasi per la costituzione di una nuova unitàpreposta alla ricerca informativa, i cui com-piti erano stati già delineati nell’ambito delProgetto RISTA-EW, successivamente co-stituita in Anzio il 28 maggio 2005 e deno-minata 13° battaglione Ricerca Informativa“Aquileia”; della Sezione Librerie EW, al finedi assicurare il Supporto Operativo di Guer-ra Elettronica alle unità dell’Aviazione del-l’Esercito, in seguito ubicata presso l’Aero-porto di Pratica di Mare nell’autunno del2005. Inoltre, nell’ambito dei provvedimentivolti a dare concreta attuazione al predetto

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Progetto RISTA-EW, dal 2005 su disposizione dello Stato Maggiore del-l’Esercito, al fine di dotare la Brigata anche delle componenti di capacità diricerca strumentale “by stealth”, vennero affiliati alla Brigata il 3° reggimen-to cavalleria “Savoia” e il 185° reggimento Ricerca e Acquisizione Obiettivi(RAO). Dal 21 settembre 2007, a seguito della riconfigurazione del Co-mando per le T.I.E., viene ulteriormente riconfigurato il Comando BrigataRISTA-EW, di cui sono potenziate le strutture di staff. Nello stesso anno,sempre nel settore del Supporto Operativo alla Guerra Elettronica (SO-GE), lo Stato Maggiore dell’Esercito dispone dapprima la costituzione del“Nucleo Iniziale di Formazione del Centro di Capacità Terrestre per il Sup-porto Operativo alla Guerra Elettronica”, attivato in data 18 marzo 2008 e,successivamente, il 22 febbraio 2010, la costituzione della Sezione Libre-rie EW (Anti RCIED). Dal Lazio al Veneto è così che è dislocata sul territo-rio nazionale la Brigata RISTA-EW dalla quale dipendono il Centro RISTA-EW con sede ad Anzio; il 33° reggimento EW con sede a Treviso; il 41°reggimento “Cordenons” con sede a Sora; il 13° battaglione “Aquileia” consede ad Anzio; la Sezione Librerie EW con sede a Pratica di Mare; la Se-zione Librerie EW (Anti RCIED) con sede ad Anzio. Due reggimenti e unbattaglione, un Centro di formazione e due poli di eccellenza per lo svilup-po delle capacità di Supporto Operativo alla Guerra Elettronica in camposia aereo sia terrestre. Le diverse anime della Brigata RISTA -EW sonol’insieme di tanti tasselli che portano il nome di professionisti di elevatapreparazione tecnica e specialistica. Al centro sempre e comunque l’uo-mo. I militari del 41° reggimento “Cordenons” sono incaricati della sorve-glianza del campo di battaglia e acquisizione obiettivi; dell’impiego integra-to di sensori aerei e terrestri; dell’elaborazione dei dati acquisiti dai senso-ri. Il 33° reggimento EW di Treviso si occupa, invece, dell’intercettazione,disturbo e inganno di emissioni; a loro sono deputate le capacità di analisidel traffico dati, fonia, radar e guerra elettronica delle possibili contropartisu un teatro di operazioni, utilizzando delle Task Forces a livello reggimen-to a supporto di Grandi Unità rischierate appunto nei diversi Teatri Operati-vi esteri. Gli uomini del 13° battaglione “Aquileia” rivestono, invece, il com-

pito di approntare i “field humint te-ams” per sviluppare, a livello tatti-co, tutte le principali attività inerentialla ricerca di notizie da fonte uma-na (humint appunto, ndr), a direttosupporto di Grandi Unità o nell’am-bito di gruppi tattici RISTA-EW. Epoi il Centro RISTA-EW che ha ilcompito di qualificare e specializza-re il personale destinato ad operarenell’area RISTA-EW e nelle areeS2/G2 dei Comandi/unità. Diversisettori e campi di operazione, tuttisotto l’egida della Brigata RISTA.Competenza, passione e tecnolo-gia per addestrarsi a fare sempremeglio per la sicurezza del Paese.Tutto questo è insomma la BrigataRISTA-EW. Un mondo che abbia-mo avuto l’onore di vivere e di rac-contare con un viaggio ideale che,partendo dalla viva voce del Co-mandante della Brigata, vi farà co-noscere le piccole e grandi vicendee il professionale operare di quegliuomini che, lontano dalla ribaltadella cronaca o dagli onori delle rie-vocazioni storiche, hanno contribui-to e contribuiscono, giorno dopogiorno, a costruire il nostro Paese ea garantire la sicurezza e la libertàdelle sue Istituzioni.

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Signor Generale, in un quadro geostrategico mutevole, le Forze Arma-te sono chiamate sempre più spesso a interventi in difesa della pace edei diritti umani. Missioni che richiedono la disponibilità di uno stru-mento militare moderno ed efficiente, dotato di grande professionalitàe proiettabilità esterna. Quella da Lei comandata è una Brigata al pas-so coi tempi e all’avanguardia che, con un lavoro alacre e silente, ri-sponde con elevata competenza e abilità a “esigenze” imprescindibiliper la Forza Armata stessa.Può, in quest’ottica, darci un quadro generale del lavoro svolto dagliuomini e dalle donne che da Lei dipendono?

La Brigata RISTA-EW è la Grande Unità che ha il compito nell’ambito del-l’Esercito Italiano di realizzare tutti i prodotti d’Intelligence tattici a favoredelle unità di manovra operanti nei vari Teatri Operativi. È strutturata su unComando Brigata con le normali organizzazioni standard di un Comando,quindi quella prettamente operativa data dall’Ufficio Operazioni Addestra-mento e Informazioni. La differenza dalle altre Brigate è che l’Ufficio Infor-mazioni è più grande, costituendo l’anima stessa della Brigata. Vi è poi ov-viamente l’Ufficio Personale. Dalla Brigata dipendono tre pedine che svol-gono quelli che sono i domini dell’Intelligence.Il primo dominio è quello HUMINT (Human intelligence) ovvero la raccolta diinformazioni da fonti umane. Ne è deputato il 13° “Aquileia” di stanza ad An-zio. Poi vi è il 41° Sorao di stanza a Sora, addetto alla sorveglianza del campodi battaglia e all’acquisizione degli obiettivi. Esso si occupa della raccolta di in-formazioni tramite sensori che possono essere ottici, come i droni, che con-sentono l’acquisizione di dati tramite immagini, filmati o fotografie nel campo

del visibile oinfrarosso (dunqueanche in notturna), oppu-re radaristiche, ossia attraverso radarutilizzati sia per individuare oggetti edunque eventuali obiettivi o radarcontrofuoco, con il compito specificodi identificare eventuali sorgenti difuoco avversarie. Il terzo e ultimo do-minio è poi quello del campo elettro-magnetico sia per impedire all’avver-sario di usarlo, attraverso anzitutto laradiolocalizzazione, sia per l’indivi-duazione della fonte (avversaria oamica) e, infine, per la determinazio-ne dell’azione da porre in atto. L’azio-ne può essere cinetica (non di com-petenza della Brigata, che pone inessere la neutralizzazione materialedell’emettitore) o non cinetica che èla guerra elettronica attraverso il di-sturbo delle emissioni elettromagneti-che, compito fondamentale dell’unitàche fa capo al reggimento di guerraelettronica, il 33° EW, che si trovanella sede di Treviso. Altro compitofondamentale della Brigata è la pro-tezione delle nostre forze dalle mi-nacce degli IED (Improvised Explosi-ve Device) radio comandati. La Bri-gata gestisce, infatti, per conto della

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CON GLI OCCHICON GLI OCCHIDEL COMANDANTEDEL COMANDANTEIntervista al Generale di BrigataIntervista al Generale di BrigataFrancesco Maria Ceravolo,Francesco Maria Ceravolo,Comandante della Brigata RISTA-EWComandante della Brigata RISTA-EW

Il Generale di Brigata Francesco Maria Ceravolo è l’attuale Coman-dante della Brigata RISTA-EW. Uno sguardo che trasmette determi-nazione, umanità, orgoglio e senso di appartenenza. Fierezza diuomo nel servire la Patria cui ha giurato fedeltà, orgoglio di Co-mandante nel guidare professionisti di elevata preparazione tec-nica e culturale. Egli è pervaso da un forte senso di appartenen-za all’Esercito Italiano.Le parole seguono e confermano ciò che i nostri sensi percepi-scono appieno nel corso dell’intervista nella quale in modo det-tagliato ci racconta il lavoro svolto dagli uomini e dalle donnedella Grande Unità specialistica della Forza Armata posta alsuo comando. Non usa mezzi termini, il Generale Ceravolo, ilcuore della Brigata è l’uomo.È proprio l’uomo, infatti, il baricentro attorno al quale ruota tutto.Ce lo dice con forza e lo sottolinea costantemente durante il collo-quio. Una Brigata spesso fuori dalla “ribalta mediatica”, ma che congrande e costante lavoro quotidianamente opera in un settore delica-to e fondamentale per l’Esercito Italiano e non solo.

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Forza Armata e anche per le altre, i disturbatori per difendersi da questo tipo diminaccia, una sezione molto tecnica che ha sede in Anzio. Un’ulteriore sezio-ne, che conclude l’organico della Brigata da un punto di vista operativo, èquella Librerie con il compito di difendere i nostri velivoli dalle minacce portateda missili controaerei a guida radar o infrarossi.

Come avviene la formazione?

Il Centro RISTA-EW è deputato alla formazione di tutto il personale in orga-nico alla Brigata e anche del resto della Forza Armata destinato a operarenel settore due, ovvero quello dell’Intelligence. In stretta collaborazione conil Centro Intelligence Interforze (responsabile primo, secondo la normativanazionale, dell’Intelligence militare), inoltre, può concorrere a formare il per-sonale di altre Forze Armate o Corpi Armati dello Stato in caso di specificarichiesta o su delega del Centro Interforze.

Il lavoro condotto dalla Brigata da Lei comandata richiede, ovvia-mente, “un’Intelligence” culturale all’altezza della complessità checaratterizza il divenire delle cose nella scena internazionale. La si-curezza di fatto è una questione transdisciplinare, transculturale,transnazionale, un argomento, insomma, complesso. In quale tas-sello di questo articolato e multiforme mosaico si colloca la Briga-ta RISTA-EW?

Il sistema d’arma più importante della Brigata è l’uomo o la donna, perché èla risorsa umana che, se opportunamente formata e addestrata, a prescin-dere dagli strumenti tecnologici che impiega, che chiaramente sono sempreal passo con i tempi, otterrà un prodotto Intelligence efficace e rispondenteai quesiti che i Comandanti in operazione fanno di volta in volta all’Intelli-gence. La risorsa umana è dunque al centro del sistema.

“Per il singolo soldato la comuni-cazione e la condivisione delleoperazioni, sia a livello di squadrache verso i livelli di comando so-vraordinati, risultano di fondamen-tale importanza in quanto permet-tono di integrare l’unità di mano-vra in un sistema di comando econtrollo network-centrico (...) tuttigli elementi che prendono parte aun’operazione diventano nodi in-telligenti e attivi di una rete unifi-cata”. Così si legge in un docu-mento della Difesa. La Brigata RI-STA – EW rappresenta, alla luce diciò, un punto focale di un sistemacomplesso e articolato. Può illu-strarci come le diverse componen-ti che costituiscono la Sua Brigatainteragiscono e si interfacciano inprimis tra loro e poi con gli altri re-parti dell’Esercito Italiano? Di qua-li eventuali altri assetti specialisticidi Forza Armata essa si avvale?

Tutti concorrono all’Intelligence. Poil’elaborazione spetta al personalespecializzato che lo inserisce nel ci-clo Intelligence che si compone diquattro fasi. La prima è la direzionecioè l’elaborazione di un piano di ri-cerca strutturato assegnando l’obiet-

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tivo di ricerca a chi meglio può rispondere alla domanda iniziale; la ricerca ve-ra e propria (collection) delle informazioni; l’elaborazione (processing) dei datiacquisiti mettendo anche in sistema i tre domini; la diffusione del dato informa-tivo (dissemination). L’Intelligence ha due livelli, quello di staff in cui si svolgo-no le tre fasi di direzione, elaborazione e disseminazione; poi c’è la fase di ri-cerca deputata ai “collector”. La Brigata emana tramite i suoi complessi tatticiRISTA dei gruppi misti di “collector” (assetti di guerra elettronica, Humint e disorveglianza del campo di battaglia). Tutto confluisce, poi, nel cervello dell’In-telligence, i nuclei incaricati di predisporre i piani di ricerca e preposti alla cor-relazione delle informazioni acquisite. Uno dei compiti fondamentali della Bri-gata è dunque fornire assetti alle altre unità, distaccando suoi elementi a com-pletamento degli staff due delle Brigate o Divisioni che andiamo a supportare.Esistono dunque assetti specialistici di ricerca informativa propri della BrigataRISTA-EW e altri che concorrono alla ricerca informativa. Alcuni sono assolu-tamente generici, ad esempio il report della pattuglia di fanteria che può diven-tare l’anello mancante della catena. Poi ci sono altre componenti specialisti-che come possono essere le Forze Speciali, gli elicotteri dell’Aviazione del-l’Esercito dotati di particolare strumentazione. Insomma il complesso del qua-dro delle forze che opera sul territorio, perché l’Intelligence non è nient’altroche la conoscenza dell’ambiente e del nemico.

Esiste una collaborazione interforze tra strutture paritetiche che mette inrete il lavoro della Sua Brigata e quello di altre Forze Armate nazionali?

Il Centro Intelligence Interforze sintetizza tutto quello che le tre singole For-ze Armate contribuiscono a costruire per la creazione di un quadro Intelli-gence totale. Nello specifico, l’Esercito si occupa dell’Intelligence tattica cheha immediato impatto sulla sicurezza. L’Intelligence è una e lavora su più li-velli con uno scambio continuo di informazioni. Il tutto viene naturalmenteintegrato nel quadro generale.

A livello operativo NATO e ONU come si inquadra la Sua Brigata in ter-mini di “cooperazione internazionale”?

Bisogna dividere i due aspetti. L’Italia fa parte della NATO, organizzazionestrutturata con delle procedure standardizzate in tutti i settori anche, dunque,in quello dell’Intelligence. La maggioranza delle pubblicazioni di riferimentoche utilizziamo sono, infatti, standard NATO. Questo ci consente di parlare lostesso linguaggio e di innestarci appieno con gli altri Eserciti NATO avendoprocedure uguali o comunque molto simili. L’ONU non è invece un’organizza-zione strutturata come la NATO, quindi di volta in volta a seconda della missio-ne ci sono regole specifiche stabilite dall’ONU che possono andare da livellozero Intelligence a una missione che potrebbe prevedere l’impiego di Intelli-gence con specifiche direttive date dall’ONU per la singola missione. Non esi-stono, dunque, per l’ONU procedure standardizzate.

Nella logica della nuova frontiera delle guerre asimmetriche, in cui ilcombattente più debole mette in atto strategie belliche, sfruttandomezzi non convenzionali e attaccando luoghi simbolo dell’avversario,la Brigata RISTA-EW gioca sicuramente un ruolo determinante. Cosadice a riguardo?

Nell’ambito delle guerre asimmetriche la cosa importante è sapere. Le nuo-ve minacce asimmetriche hanno portato, infatti, a non avere più un nemico,ma una minaccia immanente che a seconda del Teatro Operativo in cui si vaa operare può essere la più variegata. Questo comporta che rispetto alle for-ze di manovra, l’Intelligence diventa un valore incrementale. Più io riesco asapere, più posso prevenire. Avere l’informazione giusta al momento giustopuò evitare che una situazione di crisi degeneri in un conflitto aperto. L’Intel-ligence sta assumendo a mio avviso, pensiero condiviso in molti ambienti,un aspetto fondamentale nella gestione delle Operazioni asimmetriche.

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VITA DAVITA DAHUMINTHUMINT

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11113333°°°°13°AAAAQQQQUUUUIIIILLLLEEEEIIIIAAAAAQUILEIA

UUUU nnnn ppppoooo ’’’’ dddd iiii ssss tttt oooorrrr iiii aaaaU n p o ’ d i s t o r i aIl 13° battaglione “Aquileia” è l’unica unità dell’Esercito Italiano dedicata alla raccolta informativa derivante da fonti uma-ne (HUMINT). Il battaglione, erede della componente di ricerca informativa umana del disciolto 13° Gruppo Acquisizio-ne Obiettivi, ne ha ereditato la Bandiera di Guerra. Fin dalla sua creazione nel 1959, la 3a Brigata missili “Aquileia” diPortogruaro è stata dotata di un distaccamento speciale di paracadutisti, incaricati di operare dietro le linee nemicheper fornire supporto informativo, localizzando gli obiettivi primari. Tale distaccamento, della consistenza di una squadra,si è poi trasformato, nel luglio 1960, nella Batteria Ricognizione e Sorveglianza, trasformata poi nel Battaglione Acquisi-zione Obiettivi. Nel gennaio 1961 il reparto ha preso il nome di 13° battaglione artiglieria da ricognizione, e nel 1962quello di 13° battaglione Acquisizione Obiettivi. Quest’ultima trasformazione comportava l’apporto di un distaccamentodell’Aviazione Leggera dell’Esercito e la creazione, nel 1964, di una Sezione Aerei Teleguidati con l’introduzione dei pri-mi droni Canadair AN/USD-1B. La sempre maggiore importanza degli RPV (Remotely Piloted Vehicle) nella raccolta diinformazioni ha portato nel 1973 alla trasformazione della sezione in batteria. Nel 1975, dopo la sostituzione dei razzis/s “Honest John” con i missili s/s “Lance” di portata superiore nell’ambito della Brigata “Aquileia”, il reparto ha preso ladenominazione di 13° Gruppo Acquisizione Obiettivi Aquileia (GR.AC.O.). L’ultimo importante cambiamento nell’orga-nizzazione del 13° GR.AC.O. si è avuto nel 1985, quando il reparto ha perso la propria componente ALE, costituita dauno squadrone di elicotteri AB-204 B. Nel frattempo il GR.AC.O. aveva avuto in dotazione il nuovo vettore teleguidatoCanadair AD/USD-501. Il 16 dicembre 1986 viene concessa al Gruppo la Bandiera di Guerra. Successivamente, il trat-tato SNF (Short Range Nuclear Forces), che prevedeva la eliminazione di tutte le forze nucleari a corto raggio dislocatein Europa, provocò lo scioglimento della Brigata missili. Il GR.AC.O. fu posto allora alle dipendenze del Comando Arti-glieria del 5° Corpo d’Armata. Il 30 settembre 1993, in un periodo in cui l’Esercito Italiano subiva una profonda trasfor-mazione per adeguare la propria struttura e la propria capacità operativa alle nuove esigenze della mutata strategiadella NATO, il 13° Gruppo Acquisizione Obiettivi (GR.AC.O.) veniva soppresso e la Bandiera di Guerra versata al Sa-crario del Vittoriano. La batteria aerei teleguidati venne trasferita a Casarsa della Delizia, alle dipendenze del 41° grup-po specialisti d’artiglieria. Ufficiali e Sottufficiali paracadutisti furono trasferiti alla caserma “Duca” di Montorio Veronese,mentre il reparto prese il nome di LRRP (Long Range Reconnaissance Patrol), soppresso anch’esso alcuni anni dopo.Il 31 maggio 2005, nel quadro dei processi ordinativi di interesse della Forza Armata, volti a conferire un indirizzo pro-grammatico alle capacità RISTA–EW, cioè di Ricognizione, Intelligence, Sorveglianza, Acquisizione Obiettivi e GuerraElettronica, viene costituito, in seno al Comando Trasmissioni e Informazioni Esercito in Anzio, quale Ente logistico-am-ministrativo, il 13° battaglione di Ricerca Informativa “Aquileia”, alle dipendenze d’impiego della Brigata RISTA-EW econ il compito di sviluppare, a livello tattico, tutte le principali attività inerenti alla ricerca di notizie da fonte umana (HU-MINT), a diretto supporto di Grandi Unità o nell’ambito di gruppi tattici (Task Forces) RISTA–EW. Il 13° battaglione diRicerca Informativa “Aquileia” sviluppa tutte le principali attività inerenti alla ricerca di notizie provenienti da fonti umane(HUMINT), al fine di effettuare la ricerca e raccolta delle notizie utili a soddisfare le esigenze informative definite dal Co-mandante o dal G2/S2 dell’unità di manovra.

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HUMINT. Questa illustre sconosciu-ta. Ci sono cose difficili da racconta-re. Spesso capita che il lavoro di unacronista e di una fotoreporter diventiarduo e complicato, perché non è fa-cile racchiudere in parole e immaginiquel mondo che si apre davanti aituoi occhi, soprattutto se si deve ri-portare il lavoro silente di chi operalontano dai riflettori. Da giornalisteembedded ci siamo così trovate a vi-vere e, dunque, a dover raccontareuna realtà che di fatto è lontana, per ovvie ragioni, dalla ribalta anche media-tica: la Human Intelligence (HUMINT). Una categoria dell’Intelligence volta al-la raccolta di informazioni da fonti umane. Basata sullo “sfruttamento” siste-matico e controllato di fonti umane, obiettivi e individui attraverso l’interazioneo la sorveglianza. La Human Intelligence è uno dei pilastri del processo di “In-telligence collection,” deve essere coordinata e controllata e i suoi prodottivanno fusi con gli altri prodotti Intelligence. Contribuisce a delineare e com-pletare la “INTEL situational awareness” in quanto raccoglie informazioni al fi-ne di soddisfare le Esigenze Informative Specifiche che contribuiscono a ri-spondere alle Priority Intelligence Requirements (PIRs) dei Comandanti. Èinoltre una pedina fondamentale allorquando ci si trova a operare in un conte-sto tecnologicamente non sofisticato. A oggi scrivi HUMINT e leggi 13° batta-glione “Aquileia”, l’unica unità dell’Esercito Italiano dedicata alla raccolta infor-mativa derivante da fonti umane e al momento della chiusura del nostro ser-vizio comandata dal Tenente Colonnello Alessandro Ferretti. Per dieci giorniabbiamo lavorato fianco a fianco con gli operatori e gli specialisti dello storicobattaglione di stanza ad Anzio e inquadrato nella Brigata RISTA-EW seguen-do con loro un’intensa attività addestrativa. Un’esperienza unica per l’esclusi-va opportunità concessa a noi di Rivista Militare. Un operatore HUMINT è unindividuo, militare o civile, particolarmente addestrato in campo tattico e infor-mativo, impiegato nella collection, primariamente da fonte umana, per scopidi Intelligence. Il 13° battaglione “Aquileia” sviluppa tutte le principali attivitàinerenti alla ricerca di notizie provenienti da fonti umane, al fine di effettuarela ricerca e raccolta dei dati utili a soddisfare le esigenze informative definitedal Comandante e/o dal G2/S2. In particolare, i team di Ricerca Informativaforniscono il supporto informativo specialistico all’Area Funzionale “I-EW” del-la Grande Unità/Task Force RISTA-EW in cui sono inquadrate, mediante l’ac-quisizione di dati informativi da fonti umane disponibili all’interno dell’Area diResponsabilità Informativa. Il battaglione viene impiegato in operazioni persingoli Team di Ricerca Informativa (Field HUMINT Team): in supporto direttoalle Grandi Unità o nell’ambito di una Task Force RISTA-EW. Debriefing (ov-vero interviste condotte, in maniera prestabilita e sistematica da parte di per-sonale qualificato al fine di ottenere informazioni di rilevanza Intelligence), in-contri, contatti, key leader engagement. Per dieci giorni abbiamo vissuto inaddestramento con gli uomini del 13°. Li abbiamo visti arrivare su un territorio“sconosciuto”, prendere contatti, dialogare con la gente e approcciarsi a lorocon tatto e determinazione. Attuando tutte quelle procedure che vengono po-ste in essere in Teatro Operativo. Da giornaliste embedded, incastonandoci

nella loro realtà e quotidianità, abbia-mo potuto vedere il professionaleoperare degli uomini dell’”Aquileia”.Abbiamo registrato storie di collabo-razione e condivisione. Di rapporti in-staurati, di spirito di gruppo. Abbiamoosservato, catturato con gli occhi, poielaborato con il cuore e con la mentee infine compreso. Compreso cheessere operatore HUMINT significaessere anzitutto uomini attenti agliuomini. Significa essere dotati di unanaturale sensibilità, essere predispo-sti a recepire l’umano sentire, rispet-tandolo. Possedere quel bagaglio di“vita” che ti consente di percepire,ascoltare, avere e prendere coscien-za. A trecentosessanta gradi. Signifi-ca essere padrone di un know howculturale che fonda il suo pilastronella conoscenza della lingua, dellacultura e delle tradizioni dei popoli.Significa essere leali, affidabili, pa-zienti, determinati e decisi. Vuol direessere operatori specializzati, adde-strati a comprendere ogni segnaledell’individuo e dell’ambiente circo-stante. Gesti, parole, sguardi, mo-venze, atteggiamenti e tutto ciò chepuò essere utile al fine della buonariuscita del task assegnato. Posse-dere quegli strumenti anche tecniciper comprendere tutto ciò, significarelazionarsi e sapersi relazionare.Osservare e saper osservare. Affi-darsi all’altro ed essere parte di unteam. Equivale, insomma, a essereuomini prima ancora che militari percogliere le variegate sfaccettaturedegli esseri umani, le contraddizionicosì come la buona fede. Significa,in sintesi, conoscere gli uomini e leloro passioni e avere il coraggio e lapreparazione per formulare valuta-zioni precise, anche se mai certi checonsentano ai decisori di prendere iprovvedimenti migliori nell’interessenazionale. Tutto questo sono gli uo-mini del 13° battaglione “Aquileia”.

*Giornalista**Fotoreporter

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