Confessioni di un killer...

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Confessioni di un killer economico di Alfredo Cosco 3 marzo 2012 Quando conobbi questo documento, mi colpì la forte assonanza che esso ha con vicende di una attualità straordinaria. Non posso darvi la certezza che tutto sia vero, ma certamente è “verisimile”, e merita di essere conosciuto. Io lo scoprii dalla visione dell’Addendum di Zeitgeist (1), l’opera documentarista che si aggiunse al primo, epocale, Zeitgeist (2). In un certo senso certe opere contribuiscono, al di là dei loro meriti effettivi, a fare epoca. Avvenne, nel campo del cinema, con Blade Runner, gran bel film, ma non capolavoro assoluto, eppure entrò nello “Spirito del Tempo”. Il colossale tentativo di Zeitgeist è nello “Spirito del tempo”, già dal titolo stesso... che non è altro che la traduzione di “Spirito del tempo” in tedesco. La testimonianza che leggerete - che è solo una parte dell’Addendum, in cui si parla di molto altro - è di John Perkins (vedi foto sotto), già autore di "Confessioni di un killer economico". Perkins è stato per oltre 20 anni economista in una delle principali società di consulenza ingegneristica, la Chas.T.Main, di Boston. Successivamente è diventato imprenditore nel settore della produzione di energia elettrica e scrittore. (1) visibile a questo link: http://youtu.be/60O_cEuxslM ; (2) visibile a questo link: http://youtu.be/pvLZ6yl-ZhQ .

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Confessioni di un killer economico di Alfredo Cosco

3 marzo 2012

Quando conobbi questo documento, mi colpì la forte assonanza che esso ha con vicende di una attualità straordinaria. Non posso darvi la certezza che tutto sia vero, ma certamente è “verisimile”, e merita di essere conosciuto. Io lo scoprii dalla visione dell’Addendum di Zeitgeist (1), l’opera documentarista che si aggiunse al primo, epocale, Zeitgeist (2). In un certo senso certe opere contribuiscono, al di là dei loro meriti effettivi, a fare epoca. Avvenne, nel campo del cinema, con Blade Runner, gran bel film, ma non capolavoro assoluto, eppure entrò nello “Spirito del Tempo”. Il colossale tentativo di Zeitgeist è nello “Spirito del tempo”, già dal titolo stesso... che non è altro che la traduzione di “Spirito del tempo” in tedesco. La testimonianza che leggerete - che è solo una parte dell’Addendum, in cui si parla di molto altro - è di John Perkins (vedi foto sotto), già autore di "Confessioni di un killer economico".

Perkins è stato per oltre 20 anni economista in una delle principali società di consulenza ingegneristica, la Chas.T.Main, di Boston. Successivamente è diventato imprenditore nel settore della produzione di energia elettrica e scrittore. (1) visibile a questo link: http://youtu.be/60O_cEuxslM; (2) visibile a questo link: http://youtu.be/pvLZ6yl-ZhQ.

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Il suo libro più conosciuto è "Confessions of an Economic Hit Man" (2004). La traduzione italiana della Minimum Fax (2005) ha preferito tradurlo con “Confessioni di un sicario dell’economia”. Ma secondo me la parola Killer è più efficace, perché rende in maniera ancora più veritiera e brutale il senso violento della sua testimonianza. Quelle che Perkins racconta sono alcune delle modalità in cui avviene la silenziosa e raffinata lotta di chi gestisce il potere, contro le popolazioni, e della fine che fanno quei leader che non si fanno comprare. Due premesse. Uno: non tutto deve necessariamente essere vero. Prendete sempre ogni cosa come un’approssimazione della verità, ma mai come certezza incontrovertibile. E due: Perkins pone l’attenzione in maniera principale sulla vessatoria e criminale politica internazionale americana. Ma, hic sunt leones, questo è il punto... non aspettatevi di trovare adesso un “semplice”, anche se sempre necessario, atto di condanna contro la storia predatoria americana. Perché, Ladies and Gentlemen, qui si parla del presente… E non solo di USA. Qui si parla di “tecniche del Potere” che vanno al di là degli stessi U.S.A, e operano anche in altri contesti. Cosa dice Mr. Perkins? Che per sottomettere altri Paesi, specie se produttori di petrolio o ricchi di riserve naturali, si sono sempre usati strumenti come: - USO DEL DEBITO - CORRUZIONE - COLPI DI STATO. E per ottenere gli scopi prefissati sorse la figura del killer economico. Perkins sostiene di essere stato per decenni un killer economico. A volte in un Paese hanno preso il potere alcuni veri grandi Leader, uomini incorruttibili, carismatici, che lottavano per il loro popolo, come Salvador Allende in Cile, tanto per cominciare a fare un nome. Questi Uomini non erano i cani al guinzaglio corrotti che fino a un tempo precedente si mettevano a pecorina lasciando saccheggiare il loro territorio e impoverire il proprio popolo, per favorire colossi multinazionali, bancari, Stati predatori. Questi Uomini erano talmente pazzi che avevano l’idea blasfema di volere essere al servizio del loro popolo, di pretendere che le risorse del proprio Paese andassero in primo luogo al Popolo che abitava quel Paese. E questo non piaceva affatto. Non piaceva neanche un po'. Davvero disdicevole. E allora venivano mandati i killer economici. Come agisce un killer economico? In primo luogo prova a corrompere. Va dal leader e gli fa capire che il suo potere sarà ancora più saldo e lui e la sua famiglia saranno coperti d’oro, ma dovrà accettare essenzialmente due cose, strettamente interconnesse tra loro: che le risorse del proprio Paese vengano saccheggiate da agglomerati internazionali; e che quel Paese... ACCETTI SOLDI IN PRESTITO. A volte si partiva direttamente dal denaro in prestito... e il resto veniva da sé. Ora ci torneremo comunque. Se il laeder non si faceva corrompere, si cercava di ucciderlo o renderlo ininfluente in ogni modo possibile. Se ogni intervento sotterraneo falliva, il grado ultimo è l’intervento militare come è avvenuto in Iraq (sempre tenendo conto di ciò che racconta Perkins). E tutte queste cose le leggerete nella testimonianza di Perkins.

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Ma adesso, focalizziamoci sulla PRESSIONE PER OTTENERE PRESTITO, sulla coercizione a FARE DEBITO. Perché quei Paesi dovevano indebitarsi con il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale o altre agenzie? Perché si cercava (e si cerca) in tutti i modi di ottenere questo? Perché uno Stato, specie se in difficoltà o non troppo finanziariamente ricco, se si indebita per cifre enormi, gravate da ingenti interessi, sarà quasi sempre, non solo impossibilitato a restituirle, ma ridotto praticamente sul lastrico. E là vengono gli scagnozzi. Nessuna “operazione coperta” questa volta. Vengono in carne ed ossa. Gli inviati del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale... e con aria contrita diranno a quel Paese: “Ci dispiace, il vostro debito è alle stelle; voi siete in bancarotta e nessuno vi concederà fiducia. Siamo disposti a darvi qualche altro soldo, ma dovete fare come diremo noi. Seguire il nostro programma”. Ragazzi… non comincia a ricordarvi qualcosa, tutto questo? Torniamo ai gentili signori dell’FMI e della BM. Cosa chiedono in cambio di altri soldi, che accresceranno ulteriormente il debito? Propongono sempre lo stesso programma, sempre: anche se lo presentano con terminologie quali “necessarie riforme strutturali”. E alcuni capisaldi immancabili di quel programma sono: - tagli alla spesa sociale (questi includono l’istruzione, la sanità e le pensioni), - svendita delle risorse naturali, - privatizzazioni delle imprese statali, - liberalizzazione del commercio, - deregulation generalizzata. Non continua a ricordarvi qualcosa? Ci sono tante forme di terrorismo. Una delle più sottili, ma anche delle più efficaci è il terrorismo economico. Il debito come arma di dominio.

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E adesso, facciamo un salto temporale e geografico. Tutt’altro contesto. Questi giorni. Europa... Grecia.

Grecia: "il più grosso successo dell'euro" (cit. Mario Monti) Quale è stata la politica del FMI e della Banca Centrale Europea nei confronti della Grecia? Come si è agito per “salvare” la Grecia? CONCESSIONE DI SOSTANZIOSI PRESTITI, CON NOTEVOLI INTERESSI. Ma come può un Paese già (casualmente?) in difficoltà economica risarcire quei prestiti? Non può. E quindi passa un anno è la Grecia ha ancora più debiti di prima. E questa volta cosa le si propone per “salvarla”?... Ulteriori prestiti. Ma questi prestiti in cambio di cosa vengono dati? In cambio delle “necessarie riforme strutturali”. In cosa consistono queste riforme strutturali? Tagliare i servizi pubblici... impoverire il welfare... privatizzare... liberalizzare... svendere le risorse naturali. Lo stesso sistema. Lo stesso metodo. Le stesse tecniche descritte da Perkins. E qui non si dice che necessariamente deve esservi il dolo, ma non è stupefacente questa ripetitività e coerenza di metodi? Guarda tu, alla fine si attua sempre lo stesso sistema a tenaglia. Pochi giorni fa il popolo greco è sceso in piazza contro l’ennesimo saccheggio sociale. FMI, BCE e Commissione Europea hanno concesso l’ennesimo prestito in cambio di un’ulteriore draconiano piano soclale, che comporta 15.000 licenziamenti dal settore pubblico, la riduzione del 20% dei salari minimi e altre misure in stile Vlad l’Impalatore. Anche un demente, anche un decerebrato sa che un paese bastonato, indebitato, impoverito sarà reso ancora più debole da questi salassi sociali; e con l’aggiunta del nuovo prestito, il suo debito tra un anno sarà ancora più incontrollabile. E allora proporranno altre “riforme strutturali”... tagli, privatizzazioni, svendite del patrimonio collettivo.

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Più ci soffermiamo, più l’analogia con i metodi di killeraggio economico descritti da Perkins è stupefacente. Ma il senso di tutto questo non è l’angoscia o la rabbia impotente. Ma di provare a capire. E di agire per il cambiamento. Ci hanno fatto credere che solo una è la versione reale delle cose, e solo una l’alternativa disponibile. Bene, non è così. Loro sono fantasmi. Se le persone si risvegliassero, le strutture del dominio crollerebbero domani stesso. Il testo di Perkins va assolutamente letto. Prima di leggerlo voglio però fare una dedica: a tutti quegli uomini che furono fatti fuori perché non accettarono di farsi comprare, non accettarono di farsi corrompere, non accettarono di farsi piegare, non accettarono il collare, non accettarono di ingrassarsi e vendere, insieme alla propria dignità, il proprio Paese, le sue risorse e il proprio popolo. Uomini come Salvador Allende, Mossadech, Arbenz, Jaime Roldós Aguilera, Omar Torrijos, e tutti gli altri.

Da sinistra verso destra: Allende, Mossadech, Arbenz, Aguilera, Torrijos E mi vengono in mente le parole di Pride che gli U2 dedicarono a Martin Luther King: “Presero la tua vita. Non potevano prendere il tuo orgoglio”.

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IL KILLER ECONOMICO di John Perkins

“Ci sono due modi per conquistare

e rendere schiava una nazione. Uno è con le spade, l’altro è con il debito”.

John Adams 1735-1826

Noi killer economici siamo stati i veri responsabili della creazione di questo primo impero globale, lavorando in diversi modi, ma probabilmente il più comune era identificare un Paese che aveva risorse che la nostra società desiderava, come il petrolio. Dopodiché facevamo concedere enormi prestiti a quel Paese, dalla Banca Mondiale o da una delle sue organizzazioni collaterali. Ma il denaro in verità non arrivava mai a quel Paese, andava invece a quel gruppo di società per la costruzione di progetti di infrastrutture, impianti energetici, siti industriali, porti, cose di cui beneficiava una cerchia di persone ricche di quel paese oltre alle nostre multinazionali. Di sicuro non ne beneficiava affatto il popolo. Comunque tutto quel paese, e quella gente, venivano lasciati con un enorme debito. Ed era proprio questo l’obiettivo. Fare in modo che non potessero pagarlo. E noi killer economici tornavamo e gli dicevamo: “Sentite, avete preso molto denaro, non potete pagare il vostro debito, quindi vendete il petrolio a prezzi molto bassi alle nostre compagnie petrolifere, lasciateci costruire basi militari nella vostra nazione, o mandate delle truppe in supporto alle nostre in qualche posto del mondo come l’Iraq, o votate come noi nella prossima votazione ONU, fate privatizzare nei vostri Paesi le imprese pubbliche, i servizi idrici ed elettrici, e fateli vendere alle società degli Stati Uniti o ad altre multinazionali. Quindi una cosa che si espande a macchia d’olio, ed è il modo tipico di agire del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Fanno indebitare quei Paesi in modo che non possano pagare il debito. Dopodiché offrono il rifinanziamento di quel debito, facendo pagare interessi ancora maggiori, e si chiede in cambio un corrispettivo chiamato “conditionality” o “good governante”, che significa che devono svendere le loro risorse, compresi molti dei loro servizi sociali, le imprese dei servizi pubblici, e alcune volte il loro sistema scolastico, o il loro sistema giuridico o assicurativo, affinché si costruiscano le società straniere. Quindi il doppio, il triplo, il quadruplo di quello che cercano di ottenere.

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Iran 1953. La creazione dei killer economici risale ai primi anni ’50, quando il Presidente Mossadech venne eletto democraticamente in Iran. Era considerato la speranza per la democrazia nel Medio Oriente e in tutto il mondo. Fu l’uomo dell’anno per il Time magazine.

Ma una cosa che dichiarava di continuo, e che mise anche in pratica, era l’idea che le compagnie petrolifere straniere dovevano pagare il popolo iraniano molto di più per il petrolio che prelevavano dall’Iran, e il popolo iraniano doveva trarre benefici da questo. Una politica strana. Non ci piaceva naturalmente. Ma avevamo paura di fare quello che facevamo di solito, cioè inviare l’esercito. Mandammo invece un agente della Cia, Kermet Roosvelt, un parente di Teddy Roosvelt, e con l’impiego di pochi milioni di dollari risultò molto pratico ed efficiente, e in poco tempo riuscì a rovesciare il governo di Mossadech, riportò lo Shah in Iran per rimpiazzarlo, il quale era stato sempre favorevole alle politiche del petrolio, e fu davvero efficace. Così negli U.S.A., a Washington, la gente si guardò negli occhi e disse “Wow, questo è facile ed economico". Quindi, tutto questo diede inizio ad un nuovo modo di manipolare i paesi, in modo da creare degli imperi. L’unico problema con Roosvelt è che era un agente affiliato della Cia, se fosse stato catturato le conseguenze sarebbero potute essere piuttosto pesanti. Quindi molto velocemente si decise che bisognava affidarsi a consulenti privati, per distribuire del denaro attraverso la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, o una delle altre agenzie. Bisognava assoldare gente come me che lavorava per società private. Quindi se fossimo stati smascherati, non ci sarebbero state conseguenze per il governo.

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Guatemala 1954. Quando Arbenz divenne presidente in Guatemala, il Paese era sotto l’influenza della United Fruit Company, una grande multinazionale.

E Arbenz si candidò affermando: “Come sapete, vogliamo ridare le terre al popolo". E una volta preso il potere, cominciò ad introdurre politiche che facevano esattamente questo. Restituire le terre alla gente. Alla United Fruit non piacque affatto. Quindi incaricarono una grande impresa di pubbliche relazioni di condurre una enorme campagna negli U.S.A. per convincere la gente, i cittadini, la stampa americana ed il Congresso degli U.S.A. che Arbenz era un burattino dei sovietici, e che se gli avessimo consentito di rimanere al potere i sovietici avrebbero avuto un punto di appoggio in questo emisfero. E perciò, da quel momento in poi, si diffuse una grande paura nella vita di tutti del terrore rosso, del terrore comunista. E quindi, riassumendo questa lunga storia, a seguito di tutta questa campagna di pubbliche relazioni - fatta col coinvolgimento di parti della CIA - i militari fecero cacciare quest’uomo. In effetti fu quello che fu fatto. Abbiamo mandato loro aerei, soldati, infiltrati; abbiamo mandato tutto per farlo fuori. E ci siamo riusciti. Il nuovo Presidente dovette risistemare le cose dopo di lui, fondamentalmente riconcedendo tutto alle multinazionali, inclusa la United Fruit.

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Ecuador 1981. L’Ecuador è stato governato da dittatori filoamericani, spesso decisamente brutali. Dopodiché si decise che doveva tenersi una elezione democratica. Jaime Roldós Aguilera si candidò, dichiarando che il suo obiettivo principale come Presidente sarebbe stato che le risorse dell’Ecuador fossero usate per aiutare il popolo, e vinse in modo schiacciante.

Jaime Roldós non era nessuno, non aveva mai vinto niente in Ecuador, e iniziò a mettere in atto queste politiche. Voleva essere sicuro che i profitti del petrolio fossero usati per aiutare la gente. Bene, questo non piace agli U.S.A. Fui mandato laggiù, insieme ad altri numero killers, per cambiare Roldós, per corromperlo, per persuaderlo, per fargli sapere “ok, tu puoi diventare molto ricco, tu e la tua famiglia, se fai il nostro gioco. Ma se continui a perseguire queste politiche che hai promesso, te ne andrai”. Non mi voleva sentire. Fu assassinato. Non appena ci fu l’incidente aereo, l’intera zona venne circondata. Le uniche persone che potevano accedervi erano militari statunitensi di una base militare delle vicinanze e militari ecuadoreni. Quando le indagini andarono avanti, due dei testimoni chiave morirono in incidenti stradali, prima che potessero rilasciare le loro testimonianze. Molte cose strane accaddero intorno all’assassinio di Roldós. Io, come molti altri che hanno esaminato questi eventi, non ho alcun dubbio che si sia trattato di un omicidio. Ovviamente, nella mia posizione di killer economico, mi aspettavo che sarebbe accaduto qualcosa a Jamie. Non ero sicuro che si arrivasse ad un assassinio a sangue freddo, ma lo ero del fatto che venisse cacciato, in quanto non poteva essere corrotto, non si sarebbe lasciato corrompere nel modo in cui avremmo voluto.

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Panama 1981. Omar Torrijos, il Presidente del Panama, era una delle persone che preferivo, mi piaceva molto incontrarlo. Era un uomo carismatico, era un uomo che voleva davvero aiutare il suo Paese.

Quando provai a comprarlo, a corromperlo, mi disse: “Guarda John” (mi chiamava Juanito) “Guarda Juanito, non ho bisogno di soldi. Quello che mi serve è che il mio Paese sia trattato in modo leale. Voglio che agli U.S.A. venga pagato il debito per le infrastrutture che avete fatto qui. Voglio essere nella condizione di potere aiutare altri paesi latinoamericani quando diventeranno indipendenti, e si libereranno di questa terribile presenza del Nord. Voi ci state sfruttando in modo così crudele. Dobbiamo ridare il Canale di Panama di nuovo nelle mani del popolo panamense. Questo è quello che voglio, quindi lasciami in pace, non provare a comprarmi". Era il 1981, e a maggio Jaime Roldós venne assassinato, e Omar ne era ben consapevole. Torrijos fece riunire la sua famiglia e disse: "Sono probabilmente il prossimo, ma va bene così, perché ho fatto quello che dovevo fare, rinegoziare il possesso del Canale. Il Canale non ritornerà nelle nostre mani se si finisce solo per discutere delle trattative con Jimmy Carter". Nel giugno di quello stesso anno, solo un paio di mesi dopo, anche lui morì in un incidente aereo, e senza dubbio venne ucciso da killer assoldai dalla CIA. Passando inosservata, una delle guardie del corpo di Torrijos, gli consegnò, prima di salire sull’aereo, un registratore, un piccolo registratore che conteneva una bomba.

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Venezuela 2002. Per me è interessante come questo sistema stia continuando allo stesso modo ormai da molti anni, e come i killer economici diventino sempre più abili. Veniamo a quello che è successo di recente in Venezuela. Nel 1998 Hugo Chavez venne eletto Presidente, seguendo una lunga schiera di Presidenti che furono molto corrotti e che fondamentalmente avevano distrutto l’economia della nazione. E Chavez venne eletto per lasciarsi alle spalle tutto questo.

Chavez si presentò agli U.S.A. e fece una prima richiesta affinchè il petrolio venezuelano fosse utilizzato per aiutare il popolo venezuelano. Bene, questo non piace agli U.S.A. E così nel 2002 il colpo di stato. E non c’è dubbio per me e per la maggior parte delle persone che la CIA sia dietro quel colpo di stato. Il modo in cui il golpe venne fomentato ricorda molto quello che Roosvelt aveva fatto in Iran. Pagare persone per riversarsi in strada, per insorgere, protestare, per dire come Chavez era molto impopolare. Sapete, se potete raggruppare poche migliaia di persone che lo fanno, e li fate riprendere dalla TV, potete farli sembrare come un’intera nazione. Eccetto per Chavez, in questo caso, perché lui era abbastanza intelligente, e la gente era dalla sua parte così fortemente che riuscirono a sconfiggerli. E’ stato un momento fenomenale per la storia dell’America Latina. [Ma Chavez è morto il 5 marzo 2013 per un cancro sospetto, a suo dire inoculatogli da uomini U.S.A. in occasione del suo primo ricovero, N.d.R.].

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Iraq 2003. L’Iraq ha rappresentato un perfetto esempio di come funziona il sistema. Noi killer economici, come prima linea di azione, cerchiamo di corrompere i governi, inducendoli ad accettare questi enormi prestiti, i quali li rendono così bisognosi di fondi da finire praticamente sul lastrico. Se falliamo, come a Panama con Omar Torrijos, e in Ecuador con Jaime Roldós - uomini che rifiutavano la corruzione -, allora si attiva la seconda linea di azione, cioè quella di inviare degli infiltrati, degli sciacalli, che rovesciano il governo o uccidono. Ed una volta che questo accade, si insedia un nuovo governo, e si dirà qual è la nuova linea da seguire affinché il nuovo Presidente la conosca, nel caso non la conoscesse già. E nel caso dell’Iraq entrambe queste cose fallirono. I killer economici non riuscirono ad arrivare a Saddam Hussein.

Provammo ad indurlo ad accettare l’accordo che invece la Casa Reale dei Sauditi aveva accettato, ma lui non volle. E quindi arrivarono gli infiltrati per farlo fuori, ma non ci riuscirono, la sua sicurezza era molto buona. Dopotutto lui una volta aveva lavorato per la CIA, era stato ingaggiato per assassinare un ex Presidente dell’Iraq, e fallì, ma conobbe il sistema. Così nel ’91 abbiamo mandato le nostre truppe ed abbiamo neutralizzato l’Iraq militarmente. Pensavamo a quel punto che Saddam Hussein sarebbe sceso a patti, non avremmo potuto rimuoverlo all’epoca.Ovviamente noi vogliamo questi uomini forti, ci piacciono, perché controllano la gente. Pensammo che poteva controllare i kurdi, mantenere gli iraniani oltre il confine, e continuare a produrre petrolio per noi. Pensammo che sarebbe sceso a patti, per questo i killer ritornarono successivamente, ma senza alcun successo. Se avessero avuto successo, sarebbe ancora al potere nel suo Paese. Gli venderemmo tutti gli aerei caccia che vuole, tutto ciò che vuole. Ma non ci riuscirono, non ebbero successo; gli infiltrati non riuscirono ancora a farlo fuori, così mandammo nuovamente l’esercito e questa volta abbiamo completato l’opera, e l’abbiamo fatto fuori, con un’operazione creata per i nostri obiettivi, con accordi per la ricostruzione davvero molto redditizi. E ricostruire nazioni che abbiamo praticamente distrutto, è un affare davvero grande, se siete proprietari di una grande impresa di costruzioni, un affare molto grande.

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Quindi nell’Iraq si sono viste tutte le tre fasi: i killer che hanno fallito, gli infiltrati anche, e quindi il rimedio finale: viene inviato l’esercito. www.bornagain.it/wp/2012/03/03/conf...ller-economico/