150° ANNIVERSARIO Dell’Unità d’Italia 1861-2011 · 1821 in Piemonte, in quelli del 1831 e...

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150° ANNIVERSARIO Dell’Unità d’Italia 1861-2011 150° ANNIVERSARIO Dell’Unità d’Italia 1861-2011 ANNO XXVI - N. 1 - 2011 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. ABB. POST. - DL 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N. 46) D. INT. 21.10.2010, ART. 5 “TARIFFA ROC” CD-ROMA

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150° ANNIVERSARIODell’Unità d’Italia1861-2011

150° ANNIVERSARIODell’Unità d’Italia1861-2011

ANNO XXVI - N. 1 - 2011 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. ABB. POST. - DL 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N. 46) D. INT. 21.10.2010, ART. 5 “TARIFFA ROC” CD-ROMA

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SommarioGennaio 2011

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FIAMME GIALLE

PROPRIETARIO E EDITORE:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

Gennaio 20113

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FESTA DEL TRICOLORE

Inizio delle Celebrazioni per il 150° Anniversario...di Giovanni Verdicchio

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

30 TRISTIA

9 CERIMONIE

- PredazzoNovant’anni della Scuola Alpinadi Mauro Giannini- Bellagio50° Anniversario della scomparsa dei finanzieri...di Galliano Rivaletto- MontecastrilliCommemorato il Ten. Franco Petruccidi Luigi Carmine Tricarico

IN COPERTINAInizio delle Celebrazioni per i l 1 5 0 ° A n n i v e r s a r i o dell’Unità d’Italia

Il tricolore italiano ebbe le sue origini a Milano, quale ban-diera delle milizie lombarde create da Napoleone il 6 novembre 1796.Successivamente, a breve distanza di tempo, nel con-gresso di Reggio Emilia del 7 gennaio 1797, ricevette la consacrazione di vessillo della Cispadania.Adottato per la Repubblica Italiana (1802) e per il regno italico (1805-1814), dopo la caduta di Napoleone il trico-lore apparve nei moti del 1821 in Piemonte, in quelli del 1831 e poi, dal 23 marzo 1848, Re Carlo Alberto lo adottò per le sue truppe. E fu proprio in quegli anni che la bandiera.....

23 VITA NELLE SEZIONI

16 L’ANGOLO DELLA SALUTE

Il nostro amico cuorea cura di Massimo Santini

13 ASSEMBLEE

L’Annuale riunione dei Presidenti ANFI...di Bruno Violin

19 SOLIDARIETA’ ALLA FAMIGLIA DI YARA

18 UNA FAVOLA...Per un bambino dell’ANFI...di Nicola Morelli

6 UN SECOLO DI SPORT

Calendario storico edizione 2011...a cura di Angelo Maenza

INCONTRO

Commemorativo, Culturale, Gastronomico...di Tito Marini

14 UNIFICAZIONE FINANZIARIA

Legislazione degli Stati Preunitari...di Enzo Climinti

15 VIAGGI

Giordania - La terra dei Nabateidi Antonio Morlando

20 PRESIDENZA NAZIONALE DELL’A.N.F.I.CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICO

-Aumento delle pensioni per effetto della perequa-zione automatica per l’anno 2011a cura di Antonio Piga

21 RADUNI

...segue a pag. 3

il “Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.”I-XVIS

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FiammeGialle - Gennaio 2011

Il tricolore italiano ebbe le sue origini a Milano, quale bandiera delle milizie lom-barde create da Napoleone il 6 novem-bre 1796. Successivamente, a breve distanza di tempo, nel congresso di Reggio Emilia del 7 gennaio 1797, rice-vette la consacrazione di vessillo della Cispadania.Adottato per la Repubblica Italiana (1802) e per il regno italico (1805-1814), dopo la caduta di Napoleone il tri-colore apparve nei moti del 1821 in Piemonte, in quelli del 1831 e poi, dal 23 marzo 1848, Re Carlo Alberto lo adottò per le sue truppe. E fu proprio in quegli anni che la bandiera venne avvertita come simbolo del popolo, della libertà conquistata e, dunque, della nazione stessa.Il 14 marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera conti-nuò ad essere quella della prima guer-ra d'indipendenza.Soltanto nel 1925 furono definiti, per legge, i modelli della bandiera naziona-le e della bandiera di Stato.

Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella sedu-ta del 24 maggio 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Costituzione.Il tricolore ormai ha 214 anni di vita ed il 7 gennaio di ogni anno la città di Reggio Emilia festeggia il suo compleanno.Il Presidente della Repubblica, conscio dell'amore e dell'orgoglio del popolo ita-liano per la propria storia e per il tricolo-re, ha ritenuto di aprire le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia proprio a Reggio Emilia, il 7 gennaio 2011.Presenti in piazza il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ed i sindaci (Sergio Chiamparino, Matteo Renzi e Gianni Alemanno), delle tre città che sono state capitali d'Italia (Torino, fino al 1865, Firenze, fino al 1871 e Roma, Capitale dal 1871). Ai tre primi cittadini Napolitano ha con-segnato la copia del primo tricolore, una r iproduzione del vessi l lo del la Repubblica cispadana, ed ha donato anche una copia della Costituzione ad alcuni studenti in rappresentanza delle scuole di Reggio Emilia. Quindi, ha visi-

tato e inaugurato la mostra “La bandie-ra proibita. Il tricolore prima dell'unita", allestita per celebrare l'anniversario nei musei civici del Comune di Reggio Emilia.IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA HA PRONUNCIATO PRESSO IL TEATRO MUNICIPALE VALLI DI REGGIO EMILIA LA SEGUENTE ALLOCUZIONE:“”Un grazie per l'accoglienza e lo spet-tacolo che ci è stato offerto: un tripudio di tricolori, un tripudio di bandiere, un esempio di partecipazione popolare consapevole e festosa che ci conforta nella nostra convinzione e nel nostro sforzo perché ci dice quanto sia vivo, nelle nostre terre e tra le giovani gene-razioni, il senso della storia e dell'unità nazionale.Non c'era perciò luogo più giusto, e non c'era giorno più giusto, che Reggio Emilia il 7 di gennaio, per dare inizio alla fase più intensa e riccamente rap-presentativa delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia. Se c'è stata una memoria del nostro lungo processo sto-rico nazionale, che nei decenni dell'Italia repubblicana non si è mai omesso di coltivare e celebrare, è stata precisamente quella della nascita del tricolore; e ne va dato merito a questa

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di Giovanni Verdicchio

FESTA DEL TRICOLOREFESTA DEL TRICOLOREInizio delle Celebrazioni per il 150°Anniversario dell’Unità d’ItaliaInizio delle Celebrazioni per il 150°Anniversario dell’Unità d’Italia

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città, a questa popolazione e a quanti l'hanno via via rappresentata.Nel 2010 le celebrazioni del centocin-quantenario hanno richiamato eventi fondamentali del 1860, a cominciare dalla spedizione dei Mille, dall'impresa garibaldina per la liberazione della Sicilia e del Mezzogiorno, che aprì la strada al compimento del moto unita-rio.Oggi - nel passare il testimone ai Sindaci di Roma e delle due prime capi-tali del Regno unitario, che sono lieto di vedere tra noi e cordialmente saluto - si riparte dall'antefatto di quel moto, dalle prime connotazioni politico-statuali che l'Italia aveva assunto nell'era napoleo-nica, dalla scelta, 214 anni orsono, dell' "iscrivere in un piccolo lembo del terri-torio italiano - ha detto il professor Melloni - il tricolore come bandiera poli-tica".Un secolo più tardi - egli ha ricordato - il Carducci avrebbe celebrato il primo tri-colore come bandiera "nazionale" per-ché pre-esistente all'Unità. Discorso che si riallaccia a quello più ampio, e ricorrente, sui fondamenti identitari comuni, segnatamente culturali, emer-si attraverso un plurisecolare travaglio come propri della nazione italiana ben prima del suo tardivo costituirsi in Stato unitario.Nella sua così bella prolusione, Alberto Melloni ci ha fatto rivivere la storia dei "tanti tricolori" nell'Italia giacobina, fino all'affermarsi di quella che effettiva-mente divenne la bandiera dell'Italia unita, dello Stato nazionale finalmente nato; e ha soprattutto affrontato senza infingimenti i limiti che segnarono a

lungo il riconoscimento del valore comu-ne di quel vessillo. Egli ha fatto anche la storia, direi, della delusione, dello scon-tento, che accompagnò o ben presto seguì il compimento dell'Unità, la pro-clamazione, nel 1861, del Regno d'Italia e che ha finito per riprodursi fino ai giorni nostri.Giuseppe Galasso, uno dei nostri storici più operosamente e puntualmente impe-gnati nella riflessione sul centocinquan-tenario, ha ricordato come dopo il 1860 una parte delle stesse forze risorgimen-tali "andò all'opposizione - mazziniani, garibaldini, repubblicani, paleo sociali-sti" e come la critica del Risorgimento abbia, in diverse fasi successive, cono-sciuto significative espressioni. Anche oggi d'altronde non si chiede - nel cele-brare il centocinquantenario - una visio-ne acritica del Risorgimento, una rap-presentazione idilliaca del moto unitario e tantomeno della costruzione dello Stato nazionale. Quel che è giusto solle-citare è un approccio non sterilmente recriminatorio e sostanzialmente distruttivo, è un approccio che ponga in piena luce il decisivo avanzamento sto-rico che - al di là di contraddizioni e perfi-no di storture da non tacere - la nascita dello Stato nazionale unitario ha con-sentito all'Italia. La nascita del nostro Stato unitario e - come ho detto di recen-te - la sua rinascita su basi democrati-che, nel segno della Costituzione repubblicana.L'esperienza del fascismo e della lotta antifascista, della Resistenza in tutte le sue manifestazioni, della grande rifles-sione e della straordinaria ricerca dell'intesa in sede di Assemblea

Costituente, portò al superamento di antiche antinomie e di guasti profondi, condusse al recupero di ideali, valori, simboli comuni che erano stati piegati a logiche aberranti dal nazionalismo e dal fascismo. L'idea di Nazione, l'amor di patria, acquistarono o riacquistarono il loro fondamento di verità e il loro senso condiviso, così come i principi di sovranità dello Stato laico e di libertà religiosa. Apparvero definitivamente rimossi i motivi di separazione o estra-neità rispetto al comune risconoscersi in un ordinamento nazionale democra-tico : sia quelli di stampo confessionale sia quelli di stampo rivoluzionario inter-nazionalistico. Nello stesso tempo, il più granitico argine a ogni reviviscenza nazionalistica, per la pace e la giustizia tra le Nazioni, fu posto nell'articolo 11 della Costituzione e, nella pratica, con la nascita e lo sviluppo dell'Europa comunitaria.E non fu per caso che venne collocato all'articolo 12 il riferimento al tricolore i ta l iano come band iera de l la Repubblica. Riferimento sobrio, essen-ziale, ma imprescindibile. I Costituenti vollero farne - con quella collocazione nella Carta - una scelta non solo simbo-lica ma di principio.E dato che nessun gruppo politico ha mai chiesto che vengano sottoposti a revisione quei "Principi fondamentali" della nostra Costituzione, ciò dovrebbe significare che per tutti è pacifico l'obbligo di rispettarli. Comportamenti dissonanti, con particolare riferimento all'articolo sulla bandiera tricolore, non corrispondono alla fisionomia e ai dove-ri di forze che abbiano ruoli di rappre-sentanza e di governo.E più in generale, vorrei rivolgere un vivo incitamento a tutti i gruppi politici, di maggioranza e di opposizione, a tutti coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni nazionali regionali e locali, perché nei prossimi mesi, al Sud e al Centro come al Nord, si impegnino a fondo nelle iniziative per il centocin-quantenario, così da renderne davvero ampia e profonda la proiezione tra i cit-tadini, la partecipazione dei cittadini, in rapporto ad una ricorrenza da tradurre in occasione di rafforzamento della comune consapevolezza delle nostre responsabilità nazionali.Sono convinto che ciò sia possibile anche perché c'è una persistenza della memoria del Risorgimento e del moto nazionale unitario assai più diffusa, in tutte le regioni, di quanto taluno mostri di ritenere. E a forze politiche che

Le Autorità presenti

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hanno un significativo ruolo di rappre-sentanza democratica sul piano nazio-nale, e lo hanno in misura rilevante in una parte del paese, vorrei dire che il ritrarsi, o il trattenere le istituzioni, dall'impegno per il centocinquantena-rio - che è impegno a rafforzare le con-dizioni soggettive di un'efficace guida del paese - non giova a nessuno. Non giova a rendere più persuasive, poten-do invece solo indebolirle, legittime istanze di riforma federalistica e di generale rinnovamento dello Stato democratico.Non ripeterò ora preoccupazioni su cui ho avuto modo di esprimermi ampia-mente, per la difficoltà e la durezza delle prove che attendono e già incal-zano l'Italia in un delicato contesto euro-peo e in un arduo confronto internazio-nale. Vorrei solo dire che la premessa per affrontarle positivamente, metten-do a frutto tutte le risorse e le potenziali-tà su cui possiamo contare, sta in una rinnovata coscienza del doversi cimen-tare come nazione unita, come Stato nazionale aperto a tutte le collaborazio-ni e a tutte le sfide ma non incline a riserve e ambiguità sulla propria ragion

d'essere, e tanto meno a impulsi disgre-g a t i v i , c h e p o s s o n o m i n a r e l'essenzialità delle sue funzioni, dei suoi presidi e della sua coesione.E dunque, sia più che mai questo 7 gen-naio 2011, la riflessione e la festa con

cui oggi lo celebriamo a Reggio Emilia, pegno della nostra determinazione nel riaffermare, tutelare, rinsaldare l'unità nazionale, che fu la causa cui tanti ita-liani dedicarono il loro impegno e la loro vita””.

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Le Celebrazioni sono continuate il successivo giorno 8 a Ravenna dove, il Presidente della Repubblica, ha tenuto il suo intervento presso il Teatro Dante Alighieri

Il Presidente della Repubblica dona la “Costituzione” agli alunni delle scuole di Reggio Emilia

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Il 2 dicembre 2010, presso il Salone d'Onore della Caserma “Sante Laria” in Roma, alla presenza del Comandante Generale del Corpo, Gen. C. A. Nino Di Paolo, del Sottosegretario di Stato allo Sport , On. Rocco Crimi, del Presidente del CONI, Gianni Petrucci, di numerosissime altre Autorità civili, militari e religiose, nonché dei rappre-sentanti della stampa specializzata, dei Gruppi sportivi delle FF.AA., dei Corpi di Polizia e delle Sezioni Giovanili, è stato presentato, dalla dott.ssa Antonella Clerici, il nuovo Calendario Storico edizione 2011, tutto dedicato allo Sport gialloverde. Per l 'Assoc iaz ione Naz iona le Finanzieri d'Italia erano presenti il Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio ed il Gen. B. Angelo Maenza, componente della Redazione del Periodico “Fiamme Gialle”.La cerimonia, iniziata con la spettacola-re e suggestiva esibizione dei campioni del mondo di Karate - specialità “KATA”- Lucio Maurino e Luca Valdesi, insieme a Fulvio Sole, è proseguita facendo rivivere, per settori con gli stes-si atleti e con le immagini proiettati sul maxischermo, le emozionanti imprese che hanno portato le Fiamme Gialle alla conquista di tante medaglie olimpiche e mondiali.Il Calendario Storico della Guardia di Finanza, quest'anno con la copertina realizzata dal Maestro Bruno Landi, è tradizionalmente, dalla sua prima edi-zione del 1931, una pubblicazione che costituisce la memoria storica del Corpo. Ogni anno celebra un aspetto particola-re della vita del Corpo, l'edizione 2011, con quattro pagine in più rispetto all'edizione precedente, è dedicata al centenario dell'attività sportiva della Guardia di Finanza e al novantesimo anniversario dell'istituzione dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle. I protagonisti sono gli atleti della Guardia di Finanza, campioni di ieri e di oggi, veri artefici di innumerevoli vittorie che ci hanno regalato emozioni indi-menticabili.

UN SECOLO DI SPORTCALENDARIO STORICO EDIZIONE 2011

DELLA GUARDIA DI FINANZA

La Guardia di Finanza fece la sua appa-rizione nello sport militare agli inizi del secolo scorso. Nel 1911, infatti, una squadra di finanzieri prese parte per la prima volta alle grandi manifestazioni ginniche indette a Torino in occasione della celebrazione del Cinquantenario dell'Unità d'Italia, ottenendo il miglior punteggio tra le squadre militari.Nel 1921, la Guardia di Finanza si accostò per la prima volta al mondo dello sport con l'Atletica Leggera, partecipan-do con una squadra di finanzieri ad una gara di marcia denominata “Trofeo Scudo Nelli”. Detto Trofeo, dopo le tre vit-torie parziali ottenute negli anni 1922, 1925 e 1928, fu conquistato definitiva-mente dal Corpo ed attualmente è con-servato presso il Museo Storico.I campioni di ieri e di oggi c'erano davve-ro tutti: per gli sport invernali, Gustavo Thoeni, Piero Gros, Franco Nones, Giorgio Vanzetta, Josef Polig, Marta Capurso e Arianna Fontana; per l'atletica, Matteo Anesi, Ivano Brugnetti, Fabrizio Mori, Sandro Bellucci, Nicola Vizzoni,Giuseppe Gibilisco, Elisa Rigaudo; per i tuffi, Tania Cagnotto e per il nuoto, Domenico Fioravanti; per il canottaggio Agostino Abbagnale, Alessio Sartori, Simone Venier, Luca Agamennoni e Catello Amarante, men-

tre per la canoa, Antonio Rossi, Beniamino Bonomi, Bruno Dreossi; infi-ne, dalla linea di tiro, Roberto Di Donna ed i campioni del tatami, Giulia Quintavalle, Girolamo Giovinazzo, Lucia Morico, Davide Benetello e Stefano Maniscalco.Riportiamo la presentazione del Calendario da parte del Comandante Generale, Gen. C.A. Nino Di Paolo:“Ricorre nel 2011 il centenario dell'attività sportiva della Guardia di Finanza e il novantesimo anniversario dell'istituzione dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle.Questa duplice ricorrenza, che abbia-mo voluto celebrare con la presente edi-zione del Calendario, rappresenta uno dei più importanti traguardi raggiunti dal Corpo nel corso della sua storia.Ne porta una significativa testimonian-za la nostra Bandiera, recentemente decorata con la "Double Gold Star", massima onorificenza concessa dal Consiglio Internazionale dello Sport Militare (Cism) per i particolari meriti acquisiti dalla Guardia di Finanza in ambito sportivo. Un riconoscimento che fa dell'Italia il primo Paese a livello mon-diale ad avere una Bandiera di Guerra di un Corpo militare insignita con que-sta prestigiosa decorazione.

a cura di Angelo Maenza

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Il Sottosegretario di Stato allo Sport On. Rocco Crimi ed il Comandante Generale Gen C.A. Nino Di Paolo, durante la presentazione del Calendario Storico

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Sport e Guardia di Finanza, dunque.Un binomio vincente, un legame saldo e profondo. Storia lunga un secolo, sto-ria dello sport italiano. Una tradizione, quella delle Fiamme Gialle, costellata di brillanti successi anche con la maglia azzurra. Successi che premiano un'organizzazione che si nutre di quei valori - dedizione, lealtà, impegno e pas-sione - che lo sport riesce ad esprimere al meglio. Quegli stessi valori che vivifi-cano l'attività operativa che il Corpo svolge quotidianamente a tutela degli interessi economici e finanziari del Paese e dell'Unione europea.E’ questa la filosofia che ha ispirato il Calendario Storico 2011, realizzato con la collaborazione di chi è testimone dei successi sportivi dei nostri atleti in giallo verde, anche in ambito internazionale.I veri protagonisti di questa edizione sono gli atleti della Guardia di Finanza.I nostri campioni, di ieri e di oggi. Gli arte-fici di innumerevoli vittorie sportive che ci hanno regalato emozioni indimenti-cabili. A loro va tutto l'affetto e la gratitu-dine del Corpo per aver portato lo sport italiano ed i colori delle Fiamme Gialle ai massimi livelli.La pubblicazione è impreziosita dalla copertina realizzata dal Maestro Bruno Landi; dai messaggi di saluto curati dal Presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Jacques Rogge e dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), Giovanni Petrucci; dai racconti e dai commenti affidati ad illustri giornalisti e direttori di testate sportive nelle pagine dedicate alle varie discipline - atletica leggera, nuoto e tuffi, judo e karaté, canoa e canottaggio, tiro a segno, scherma, vela, sport invernali e pattinaggio - pra-ticate dai nostri finanzieri.Infine, le promesse e il futuro

dell'attività sportiva del Corpo: le Sezioni Giovanili, coordinate dal Centro Sportivo della Guardia di Finanza che ha il compito di curare la preparazione dei nostri atleti.Giovani, "educati nello sport", che sap-piano offrire "modelli positivi", essere testimoni di valori autentici sui quali costruire un'armonica convivenza civi-le.”L'edizione 2011 è stata, inoltre, impre-ziosita dai contributi, di seguito riportati, del Presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Jacques Rogge: ” Sport e Guardia di Finanza: un bino-mio vincente”; del Presidente del CONI, Giovanni Petrucci: ”Finanzieri e atleti “, e di prestigiose firme del giornali-smo sportivo come, Italo Cucci, Eugenio De Paoli, Andrea Monti, Alessandro Vocalelli , Augusto Frasca, Franco Fava, Giampiero Galeazzi, Giacomo Crosa. Hanno, inoltre, collaborato personaggi

particolarmente significativi dello sport in Fiamme Gialle quali Felice Mariani, Commissario Tecnico della nazionale di judo, e Antonio Rossi, pluricampione olimpico di canoa e Presidente della Commissione Atleti dei Comitati Olimpici Europei.Il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Jacques Rogge, ha voluto far giungere, agli sportivi in Fiamme Gialle, il suo saluto:“Nella vita di un club sportivo, gli anni-versari rappresentano sempre momen-ti molto particolari, che meritano di esse-re celebrati in modo speciale. Desidero quindi congratularmi con le Autorità di Vertice della Guardia di Finanza per aver deciso di dedicare il tradizionale Calendario 2011 del Corpo al 90° anni-versario del loro club sportivo, le famo-se Fiamme Gialle, ed ai suoi protagoni-sti, uomini e donne che praticano sport a livelli molto elevati in innumerevoli

La dott.ssa Antonella Clerici con i campioni del mondo di karate specialità “kata”

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discipline estive e invernali.La Guardia di Finanza ha buone ragioni per essere orgogliosa delle proprie tra-dizioni sportive, che oggi sono incarna-te da un club moderno, particolarmente forte in svariati ambiti.Sono molte, ad esempio, le sezioni spor-tive sparse in tutto il Paese, condotte da dirigenti, allenatori, preparatori, medici, tutti selezionati e formati all'interno della organizzazione che si considera come una vera e propria "famiglia". Inoltre, il fatto che negli anni Sessanta siano state create delle Sezioni Giovanili potrebbe in effetti apparire piuttosto inusuale per un club militare. Si è trattato di un grande passo che ha consentito, in questi ultimi cin-quant'anni, di promuovere la pratica dello sport tra migliaia di giovani. Per ultimo, ma non meno importante, desi-dero menzionare le eccezionali "perfor-mance" di tutti gli atleti e delle squadre, ottenute nel corso della storia di questo club.Hanno vinto titoli olimpici e mondiali, così come medaglie a livello continen-tale e nazionale in molte discipline, oltre a stabilire numerosi record nazionali e internazionali.Il più grande atleta-simbolo dello spirito delle Fiamme Gialle è Antonio Rossi,il campione di canoa, vincitore di cinque medaglie olimpiche, di cui tre d'oro, e oggi Presidente della Commissione Atleti dei Comitati Olimpici Europei.A nome del Comitato Olimpico Internazionale, desidero rinnovare i miei ringraziamenti alla Guardia di Finanza per il costante impegno profu-so nella promozione dello spirito del Movimento Olimpico, e soprattutto

nella diffusione dei valori dello sport tra le generazioni dei più giovani, così come anche i recenti Giochi Olimpici Giovanili di Singapore hanno confermato.Auguro alla Guardia di Finanza di conti-nuare a considerare lo sport e le sue Fiamme Gialle un autentico patrimonio, parte integrante della sua prestigiosa identità”.Infine, il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Gianni Petrucci, ha arricchito il calendario con il seguente messaggio augurale:“E' con grande piacere e viva soddisfa-zione che saluto a nome del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e mio perso-nale l'intero Corpo della Guardia di Finanza e questa lodevole iniziativa che va a festeggiare il centenario dell'attività sportiva del Corpo ed il novantesimo anniversario dell'istituzione dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle.Il Calendario Storico, divenuto un tradi-zionale appuntamento con il quale ogni anno la Guardia di Finanza celebra un aspetto particolare della vita dei finan-zieri e dell'intera Istituzione, con l'edizione 2011, va a ripercorrere una sto-ria lunga un secolo, una storia dello sport italiano. Un'occasione, quindi, per confermare ed esaltare ancora una volta l'impegno e la passione, oltre al sacrifi-cio, con il quale gli atleti delle Fiamme Gialle onorano il nostro Paese impe-gnandosi, con la divisa, nelle competi-zioni sportive così come nelle attività di servizio.Ed è a loro che desidero rivolgere i più sentiti complimenti ed i miei più profondi sentimenti di ammirazione.I successi sportivi di questo Corpo sono andati sempre più crescendo da quando

la Guardia di Finanza fece la sua appa-rizione nello sport militare agli inizi del Novecento, conquistando trofei ed andando man mano a prendere piede nelle diverse discipline sportive.Infatti, le Fiamme Gialle rappresentano al meglio lo sport in campo nazionale ed internazionale e sono detentrici di una lunga tradizione testimoniata da un ricco medagliere in un ampio ventaglio di discipline agonistiche.Le immagini riportate in questo Calendario ci fanno rivivere le emozioni che questi atleti hanno regalato all'Italia intera, lasciando traccia nella storia sportiva del nostro Paese e, nel con-tempo, rappresentando appieno i valori insiti nello sport; quei valori che trovano puntuale riscontro nell'attività operativa di questo Corpo Militare.Immagini, quindi, che sono la vera testi-monianza di quanto le Fiamme Gialle hanno contribuito e continuano a contri-buire alla grandezza dello sport italiano.Un grazie a tutti Voi ed un profondo sen-timento di riconoscenza per quello che fate e per quello che rappresentate”.Nel corso della cerimonia, tra gli altri, sono intervenuti: il Sottosegretario di Stato allo Sport, On. Rocco Crimi, che ha portato anche il saluto del Governo; il Presidente del CONI, Gianni Petrucci, che ha evidenziato il rilevante contribu-to fornito dagli Atleti della Guardia di Finanza nelle varie competizioni sporti-ve nazionali, internazionali e mondiali; il Comandante Generale, Gen.C.A. Nino di Paolo, che, tra l'altro, ha conclusione della festa dello sport gialloverde ha rin-graziato tutti gli intervenuti.

Da sinistra: il Brig. Antonio Rossi, il Presidente del CONI Gianni Petrucci, il Sottosegretario di Stato allo Sport On. Rocco Crimi ed il Comandante Generale Gen C.A. Nino Di Paolo

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ra il 15 novembre 1920 quan-do a l l 'ex caserma de i E“Landsturm” austriaci arriva-

rono i primi Finanzieri.Domenica 14 novembre 2010, a Predazzo è stato festeggiato il 90° compleanno della Scuola Alpina.Nell'occasione, dopo la Messa solenne concelebrata dal Secondo Cappellano Militare Capo Mons. Mario Mucci e dal Cappellano della Scuola Don Carlo, è stato inaugurato il monumento dedicato al Finanziere realizzato dal Brig. Lorenzo Pojer ed offerto dal Comune di Predazzo.La cerimonia è stata nobilitata dalla presenza di un grande numero di per-sone e dalla partecipazione di politici quali il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Dott. Lorenzo Dellai, dal Senatore Santini, dalla Dottoressa Bosin, Sindaco di Predazzo ed altri.Per la Guardia di Finanza erano pre-senti il Comandante Generale, Gen.

CERIMONIE

PREDAZZONovant’ anni della Scuola Alpina

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C.A. Nino Di Paolo (il quale, per quattro anni, ha prestato servizio alla Scuola Alpina insieme al Col. med.(r) Dott. Riccardo Piccinni; allora Dirigente del Servizio Sanitario), l'Ispettore dei Reparti di Istruzione, Gen. C.A. Virgilio Cicciò, il Comandante Interregionale dell'Italia Nord Orientale, Gen. C.A. Salvatore Debidda, il Comandante Regionale Trentino Alto Adige, Gen. B. Francesco Attardi e il Comandante della Legione Allievi, Gen. B. Giorgio Bartoletti. Direttore della cerimonia è stato i l Col . Secondo Alc iat i , Comandante la Scuola Alpina.Nel corso dell'evento è stato presentato un libro a firma del Gen. C.A. Carlo Valentino, che ripercorre la storia della più antica e prestigiosa Scuola Alpina del Mondo, con allegato un DVD che mostra degli stralci della vita e delle esercitazioni della Scuola.Erano presenti, inoltre, alcuni grandi dell'alpinismo mondiale quali Silvio “gnaro” Mondinelli (uno dei dieci nomi che appaiono sul libro d'oro degli scala-tori che arrampicano senza maschera di ossigeno), Armando Aste, Erich Abram, Manolo ed assi dello sci come Franco Nones, Gustavo Thoeni ed altri.Nella circostanza si ritiene rimarcare alcune cifre relative alla prestigiosa struttura: sono oltre 60 mila i Finanzieri

di Mauro Giannini

formati a Predazzo; sono state 52 mila le operazioni di soccorso alpino portate a termine dal SAGF (sia individuali sia in collaborazione); sono oltre 170 le nuove “vie” alpinistiche aperte, oltre le innumerevoli spedizioni effettuate in tutto il mondo. Nel settore agonistico sono ben 9 i titoli olimpici, contornati da numerose medaglie d'argento e di bron-zo; dieci i titoli mondiali con 17 meda-glie d'argento ed altrettante di bronzo.La partecipazione dei Soci ANFI del Trentino Alto Adige, organizzata e coor-dinata dal Consigliere Nazionale, Fin. Mauro Giannini, è stata talmente mas-siccia da meritare il plauso della supe-riore Gerarchia.Molta commozione e molta nostalgia hanno pervaso l'animo dei veterani par-tecipanti i quali, al pari dello scrivente, nell'occasione hanno rivisto i loro vent'anni, incontrando e rivedendo alcune delle figure storiche della Scuola, primo fra tutti il Generale Valentino e, non ultimo, il grande Carmelo Andreatta.La manifestazione si è chiusa nei locali del circolo unificato della Scuola con u n “ v i n d ' h o n n e u r ” , o f f e r t o dall'organizzazione.Durante il convivio il Comandante Generale si è intrattenuto amabilmente ed amichevolmente con i convenuti.

Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, il Sindaco di Predazzo e le altre autorità presenti alla Cerimonia

Monumento al Finanziere

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BELLAGIO50° Anniversar io de l la Scomparsa dei Finanzieri Francesco LONGO e Onofrio MALERBA

Il 6 novembre, data della scompar-sa dei Finanzieri mare Longo e Malerba, la Sezione ANFI di Menaggio ha ricordato il tragico evento, accaduto sulla sponda di Bellagio sul Lago di Como, con una suggestiva cerimonia commemora-tiva.Ricorrendo, quest'anno, il 50° anni-versario della tragica scomparsa dei due finanzieri la celebrazione, organizzata dal Presidente della Sezione, Brig. m. Cav. Galliano Rivaletto, con la collaborazione del direttivo della Sezione, ha visto la partecipazione di numerose Autorità civili, militari e religiose, tra cui il Sindaco di Bellagio, Dr. Angelo Barindelli, del Comandante della Compagnia di Menaggio, Cap. Gaetano Petrizzo, del Comandante la Stazione Navale di Nobiallo, Cap. Felice Ludovico Cicchetti. Il Consigliere Nazionale ANFI per la Lombardia, Cap. Comm. Stanislao Di Pascale, ha portato il saluto e gli auguri del Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio,

impossib i l i ta to a par tec ipare. Altrettanto graditi gli auguri pervenuti telefonicamente dal Vice Presidente Nazionale, Gen. D. Mauro Cappelli.La cerimonia ha avuto inizio alle 10,30 con la celebrazione di una Santa Messa, nella Chiesa Parrocchiale di San Giacomo di Bellagio, officiata dal Parroco don Renzo Denti. Presenti i familiari dei Fin.ri Longo e Malerba, le rappresentanze delle Sezioni ANFI con bandiera della provincia di Como, le Associazioni Combattentistiche e d'Arma locali.Al termine della S. Messa un corteo, di circa 150 persone, ha sfilato per le vie di Bellagio portandosi presso la

Lapide commemorativa a ricordo dei finanzieri, posta sul Lungolago.Al suono del Silenzio è stata deposta una corona d'alloro davanti alla Lapide mentre, sul Lago da una moto-vedetta, della Guardia di Finanza, veniva lanciata una corona sul luogo dell'affondamento del motoscafo con a bordo i due finanzieri.Il Sindaco di Bellagio, nel ricordare il tragico evento, ha manifestato la vici-nanza della popolazione nei confronti della Guardia di Finanza e dei suoi Caduti.Il Brig. Rivaletto, con evidente com-mozione, ha rivissuto i momenti della tragedia in quanto egli, in servizio pres-so la Stazione Navale di Menaggio, fu tra i primi a mettersi alla ricerca del motoscafo, con a bordo gli amici Longo e Malerba, che si rivelò poi affondato in pochissimo tempo a causa delle avverse condizioni atmo-sferiche.Con gli onori ai Caduti e con i ringra-ziamenti ai loro famigliari intervenuti è terminata la cerimonia.

di Galliano Rivaletto

Nella foto in alto:Le rappresentanze delle Sezioni A.N.F.I. e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, della provincia di Como, durante la deposizione della Corona d’alloro, sulla Lapide a ricordo dei Finanzieri Longo e Malerba posta sul lungo lago di Bellagio

Nella foto a lato:il Sindacodi Bellagio, Dott. Angelo Barindelli, con il Presidente della Sezione A.N.F.I. di Menaggio, Brig. Galliano Rivaletto

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MONTE CASTRILLICommemorato il Ten. Franco Petrucci

La Sezione A.N.F.I. di Terni, il 5 novembre 2010, ha organizzato una cerimonia a Montecastrilli per com-memorare il 44° Anniversario della morte del Ten. Franco Petrucci.La Caserma della Guardia di Finanza e la Sezione ANFI di Terni sono gemellate con la Scuola Media di Montecastrilli e, pertanto, le stesse sono intitolate all'Ufficiale.La cerimonia si è articolata con la deposizione di una corona di fiori ai piedi della lapide posta presso l'Istituto comprensivo con l'intervento del Sindaco, Dott. Raggi e del Dirigente Scolastico Prof.ssa Stefania Cornacchia, del l 'ex Presidente della Scuola Media, Prof.ssa Giuseppina Francia di detta città e del Presidente della Sezione, Lgt. Luigi Tricarico. Al termine il Cappellano Militare Capo della Guardia di Finanza del C.A.S. di Orvieto (TR), don Sergio Imperiale, ha impartito la benedizione, presenti i Docenti e gli alunni della Scuola; un corteo per le vie cittadine dalla Scuola al Duomo con stendardo del Comune, bandiera tricolore della Sezione, con circa 70 soci al seguito,

due corone di fiori, Autorità civili, militari e religiose, nonché i familiari del de-cuius, bandiera tricolore della Scuola con gli insegnanti e gli alunni; deposizio-ne di una corona ai piedi della lapide posta all'esterno della Chiesa in ricordo dell'Ufficiale; S. Messa al Duomo officia-ta dal Cappellano militare della Guardia di Finanza e dai parroci di detta città (con-celebranti) e con il coro della Chiesa e con la presenza di circa 180 persone.Hanno partecipato alla manifestazione: il Magg. Piero Cirillo e sottufficiali e

di Luigi Carmine Tricarico

finanzieri in rappresentanza del Comando Provinciale di Terni; il Sindaco e rappresentanza del Comune di Montecastrilli; la Sezione dell'Ass. Nazionale Carabinieri di Montecastrilli; l'Associazione Combattentistica e la Protezione Civile di Montecastrilli; la Sig.ra Speranzina Petrucci, con la figlia, sorella del Ten. Petrucci. La Sezione ha donato un foulard alla Sig.ra Petrucci ed una fotografia del defunto fratello con dei compagni di scuola. L'evento ha avuto eco sulla stampa locale.

I nuovi (o rinnovati) organi sociali d e l l e s e z i o n i A . N . F. I . d i Domodossola, Verbania e Cannobio hanno organizzato, congiuntamente, un incontro culturale - gastronomico finalizzato principalmente a rivitaliz-zare la memoria del passato e quindi socializzare con gli altri soci e rispet-tivi familiari, confrontando ricordi, esperienze e proiezioni per il futuro.

Commemorativo, cultura-le, gastronomico in Val Formazza delle Sezioni A.N.F.I. di Domodossola, Verbania e Cannobio

INCONTROINCONTRO

di Tito Marini

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L'appuntamento è stato programma-to per domenica 19 settembre 2010 con l'intento di abbinare agli altri scopi anche la celebrazione del Patrono San Matteo (l'era contempo-ranea impone la razionalizzazione anche del tempo libero secondo i prin-cipi dell'economia, per cui occorre realizzare il maggior numero di even-ti possibili con il minor tempo utilizza-bile).Culla della riunione collettiva dei soci e familiari delle tre sezioni ANFI della provincia di Verbania è stata la Val Formazza, nel comprensorio dell'Ossola. Il lembo di territorio più a nord del Piemonte (nelle Alpi Lepontine), al confine con la Svizzera, percorso dal fiume Toce che nasce alla sua estremità, for-mando poco dopo la spettacolare cascata omonima. Nella Valle è ancora diffuso il dialetto dei “Walser” (dal tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del canton Vallese) che erano una popolazione d i or ig ine germanica ( forse Alemanni, ma più probabilmente Sassoni) migrata dal Nord Europa e giunta attorno all'VIII secolo nell'alto Vallese… durante il XIII secolo, colo-ni walser provenienti dall'alto Vallese si stabilirono in diverse località dell'arco alpino. Nel comune di Formazza vi è una comunità Walser.In epoca recente la zona, confinante con un territorio notoriamente “caldo” per il contrabbando, era disseminata di caserme e piccoli reparti della Guardia di Finanza ove si avvicenda-

vano con rotazione frequente gli appar-tenenti al Corpo, sì che nei vari anni pas-savano in quelle zone molti finanzieri e sottufficiali. La maggior parte dei compo-nenti della comitiva, infatti, aveva fatto servizio in quel territorio. Negli ultimi decenni la presenza di tali reparti nella Valle è stata soppressa per il venir meno della pericolosità economica nella fascia confinaria che cinge appunto quella zona.Attualmente la Valle si presenta con la sua bella veste confezionata da una pro-diga “madre-natura” e che i suoi abitanti continuano ad abbellirla con la tenace operosità, tipica dei popoli di montagna, è meta turistica estiva ed invernale oltre che un polo termale. Non poteva che essere, quindi, migliore cornice per un intermeeting tra più sezioni dell'ANFI che insistono sul territorio provinciale, dando così un segno forte di riaggrega-zione tra colleghi che quei territori ave-vano visto protagonisti in età di servizio.Al mini raduno oltre al Consigliere Nazionale dell'ANFI per il Piemonte e Valle d'Aosta ha partecipato una rap-presen tanza de l la Sez ione d i Alessandria.La giornata - allietata da uno splendido sole, clima mite, cielo azzurro, monta-gne ancora ammantate di verde punteg-giato da piccoli nevai che hanno sfidato l'estate ed ora chiamano le nuove preci-sazioni nevose - ha voluto allietare i gitanti quasi a voler compensare la rigi-dità dei freddi inverni che tormentavano i turni di servizio in appostamento lungo la linea di confine (alta montagna) con turni di settantadue ore. Molti hanno ricordato

quei “settantadue ore”, il cui abbiglia-mento oggi fa venir freddo a ricordarlo, con il sacco a pelo fatto di pelle di peco-ra che teneva caldo ma pesava tanto e lo zaino con i viveri a secco e solo bevande alcoliche perché le altre non si portavano per il peso e perché gelava-no. Ricordi che inevitabilmente emozio-nano ma che nessuno vorrebbe riper-correre se non per la giovane età di allo-ra. Prima tappa Baceno: ritrovo dei parteci-panti, visita all'antica chiesa monumen-tale di “San Gaudenzio”, partecipazio-ne alla Santa Messa e celebrazione di San Matteo, patrono della Guardia di Finanza. Per il Corpo era presente il capitano Salvatore Maione da Verbania.Dopo la funzione religiosa, prosegui-mento per la Val Formazza, con tappa alle cascate del Toce, che quel giorno erano “aperte”. Indi proseguimento per Riale, ove i partecipanti hanno consu-mato il “fiero pasto” in gaia serenità ed abbondante rievocazione dei tempi pas-sati in gioventù anche in quelle monta-gne. Il luogo e la circostanza sono stati anche il palco scenico per lo scambio dei doni auguranti tra i presidenti delle sezioni partecipanti e dei saluti della Presidenza Nazionale, portati dal Capitano Tito Marini - Consigliere Nazionale per il Piemonte e Valle d'Aosta.

Dopo il lauto pranzo, si è raggiunto (chi ha voluto) la diga ed il lago di Morasco, grande invaso di acqua utilizzato dall'ENEL per la produzione di energia elettrica senza inquinamento.

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Il 30 ottobre 2010, presso la “Sala dei Grandi” della Provincia di Arezzo, su convocaz ione de l Cons ig l ie re Nazionale Comm. Marco Mugnaini, ha avuto luogo l'annuale assemblea dei Presidenti di Sezione della Toscana.Alla riunione hanno preso parte quasi tutti i Presidenti di Sezione ed alcuni rap-presentanti.Erano inoltre presenti il Comandante Regionale Toscana, Gen. D. Giuseppe Vicanolo, il Comandante Provinciale Col. t. ISSMI Dario Solombrino, il Presidente Nazionale Gen. C.A. Giovanni Verdicchio, il V. Presidente Nazionale per l'Italia Settentrionale Gen. D. Mauro Cappelli ed in rappre-sentanza de l l 'Ammin is t raz ione Provinciale la Dottoressa Mirella Ricci.Il Consigliere Mugnaini dopo il rituale saluto di benvenuto a tutti i presenti ha rivolto un particolare ringraziamento alla Vice Presidente della Provincia per la cortese ospitalità e ha invitato tutti ad osservare un minuto di raccoglimento in memoria degli Alpini recentemente Caduti in Afghanistan.Di seguito è intervenuta la Dottoressa Mirella Ricci che, con gli auguri di buon lavoro, ha rinnovato l'attenta e sentita stima dell'Ente rappresentato verso l'Associazione.I lavori sono proseguiti con il corposo intervento del Presidente Nazionale, Gen. C. A. Giovanni Verdicchio, che ha intrattenuto i presenti sui vari temi all'ordine del giorno. Al termine hanno preso la parola il Comandante Regionale Toscana, Gen. D. Giuseppe Vicanolo che, tra l'altro, ha espresso sentimenti di gratitudine, stima ed affet-to nei confronti delle Fiamme Gialle in congedo e il Col. Dario Solombrino, recentemente nominato “Socio Benemerito” dell'ANFI, che ha sottoli-neato la sua attenta e concreta vicinan-za all'Associazione.Nel corso della riunione il Presidente Nazionale ha fatto dono del Crest dell'Associazione alla V. Presidente della Provincia, ai Comandanti

ASSEMBLEE

Regionale e Provinciale ed al Presidente della Sezione di Arezzo, S. Ten. c.a. Bruno Violin.La riunione si è conclusa con la visita alla sede della Sezione da parte del

Pres idente Naz iona le , de l V. Presidente Nazionale e del Consigliere Nazionale per la Toscana e con il ritua-le pranzo in un caratteristico ristorante cittadino.

L’Annuale Riunione dei Presidenti A.N.F.I.della Regione Toscana

di Bruno Violin

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PREMESSAL'Italia considerata sino allora, nel corso della storia, soltanto una “entità geografica” con la proclamazione del Regno d'Italia e con il conferimento a Vittorio Emanuele II del titolo di Re d'Italia per grazia di Dio e volontà della Nazione, diveniva finalmente anche una “entità politica”; seppure per poter considerare completa l'unificazione ter-ritoriale, mancavano ancora Roma con i territori laziali sotto il dominio della Chiesa e Venezia con i territori veneti sotto la dominazione austriaca.Fatta l'Italia, non bisognava fare solo gli italiani, ma unificare anche tutto il corpo legislativo e normativo degli Stati pre-unitari.Per compiere questa unificazione il Governo di Cavour, nei primi tempi, approfittando della Legge dei pieni poteri (25 aprile 1859) aveva esteso alle provincie, che a mano a mano si andavano con i plebisciti unendo al Piemonte, molte leggi dello Stato sar-do.Purtroppo il 6 giugno moriva il Conte di Cavour, e a succedergli il Re chiamò il Barone Bettino Ricasoli, mentre alle finanze rimase il Conte Pietro Bastogi, l'unificazione perciò si compì assai len-tamente ed ostacolata da mille difficol-tà.

L'UNIFICAZIONE FINANZIARIAPer la unificazione della Legislazione finanziaria il Governo seguì un sistema organico, del quale illustriamo le linee principali.Con la Legge del 24 giugno 1860 era stata istituita presso il Consiglio di Stato una sezione temporanea per l'esame dei progetti di Legge.Successivamente vennero nominate, per ciascuna branca dell'ammini-strazione finanziaria, apposite com-missioni di esperti per lo studio delle modif icazioni d 'apportarsi al la Legislazione in vigore.Per prima fu unificata l'ammini-strazione del Debito pubblico.Questa unificazione più che un provve-dimento finanziario fu un atto di fede nazionale ed una solenne affermazio-ne politica. Si volle assicurare l'Europa sulle oneste intenzioni del nuovo Regno, che sebbene sorto dalla rivolu-

UNIFICAZIONE FINANZIARIALEGISLAZIONE DEGLI STATI PREUNITARI ALLA

PROCLAMAZIONE DEL REGNO D’ITALIA - 17 MARZO 1861

zione, riconosceva i debiti contratti dai pre-cedenti governi dispotici, anche se di origi-ni non legittime. A tale scopo il Governo pre-sentava i seguenti progetti, convertiti pre-sto in Leggi dello Stato: istituzione del Gran Libro del Debito Pubblico; unificazio-ne dei vari Debiti dello Stato; istituzione di casse di depositi e prestiti nelle città di Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo e Torino.Per costituire poi l'unità del Tesoro e stabi-lire in tutto il Regno un sistema uniforme per il maneggio del pubblico denaro e per la sua amministrazione e riscossione, pre-sentava i seguenti progetti: istituzione della Corte dei Conti; legge unica per la contabilità di Stato; legge unica per la riscossione delle imposte dirette.Contemporaneamente il Governo proce-deva alla unificazione della Legislazione tri-butaria cercando nello stesso tempo di migliorarla e renderla più fruttuosa per lo Stato.Già in forza della Legge dei pieni poteri era stata estesa a tutto il Regno la tariffa doga-nale dello Stato sardo, si erano date alle p rov inc ie de l l ' I ta l i a Cen t ra le e Settentrionale le norme per la Contabilità generale dello Stato e nelle stesse provin-cie si era pubblicato un regolamento per disciplinare le dogane e le privative dello Stato. Questo ultimo, però, poco dopo, veniva sostituito col Decreto 29 ottobre 1860 da un nuovo regolamento, che tratta-

va esclusivamente delle norme doganali.In seguito il Governo presentò al Parlamento i seguenti progetti di Legge: tasse sulle società di assicurazioni; tasse di registro; tasse di bollo; tasse di mano-morta; tasse sulle concessioni governati-ve; tasse del 10% sui trasporti ferroviari a piccola velocità; tasse ipotecarie.La posizione del Ministero Ricasoli all'inizio dell'anno 1862 era diventata diffi-cile perché, per varie ragioni, osteggiato sia dal partito conservatore, sia da quello di sinistra.Prima di ricevere un voto contrario dalla Camera il Ricasoli si dimise (28 febbraio 1862) e gli successe Urbano Rattazzi, con Quintino Sella Ministro delle Finanze.Il Ministro Sella, nella sua esposizione finanziaria dichiarava un disavanzo di £. 433.006.588,05, al quale, la Camera, fece fronte con il solo provvedimento della vendita dei beni demaniali e il pas-saggio allo Stato dei beni ecclesiastici; presentò poi alla Camera i progetti per l'ordinamento uniforme del Dazio di con-sumo e della tassa di ricchezza mobile, del riordinamento del gioco del lotto. Provvide ancora a disciplinare i monopoli del sale e dei tabacchi, ed il servizio doga-nale ed a varare, dopo alterne vicende parlamentari, la legge 13 maggio 1862, n. 616 con la quale veniva costituito il Corpo delle Guardie Doganali.Con la emanazione delle leggi che riordi-

di Enzo Climinti

14 FiammeGialle - Gennaio 2011

Stemma adottato dal Regno d’Italia, che simboleggia l’unione tra gli stati preunitari che sormontava il frontespizio delle leggi emanate dallo Stato italiano all’epoca

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navano i principali comparti del settore, alla fine dell'anno 1862, poteva dirsi pressoché compiuta l'unificazione “fi-nanziaria” del Regno. Restava però ancora molto da fare per dare attuazio-

ne alle norme unificatrici, con la emanazio-ne dei regolamenti e delle istruzioni relati-ve. Questo lavoro, con la caduta del Governo Rattazzi, spettò a partire dall'8 dicembre 1862, al nuovo Ministro delle

Finanze Marco Minghetti. (N.d.A.) pubbli-cazioni di riferimento: “Storia d'Italia” di D. Mack Smith “Unificazione finanziaria….” di Salvatore Gall iano e “Dir i t to Costituzionale” di Balladore Pallieri.

15FiammeGialle - Gennaio 2011

La Sezione ANFI di Roma 1 Nord con il tour della Giordania, dal 13 al 20 novem-bre, ha chiuso “in bellezza” l'attività socio-turistica, già particolarmente ricca ed apprezzata, del 2010.E, nell'intento che una descrizione del viaggio possa incontrare l'interesse e il piacere di conoscenza da parte dei lettori di Fiamme Gialle, ripercorro, in sintesi, il viaggio in terra di Giordania.Il gruppo giunge all'aeroporto di Amman e da lì trasferito presso un hotel della capi-tale. Il tour inizia con la visita guidata alla città romana di Jerash che suscita subito una grande meraviglia e ammirazione per l'ottimo stato di conservazione e la vasti-tà dell'aera dell'antica Gerasa. Di epoca greco-romana, risalente tra il primo e secondo secolo d.C.; di Gerasa si posso-no ammirare tra l'altro: l'Arco di Trionfo, i Templi di Zeus ed Artemide, il Ninfeo, le vie fiancheggiate di colonne, il Teatro che conserva ancora un'ottima acustica e le Basiliche. Il tour continua a Madaba, Monte Nebo e Kerak dove si visitano rispettivamente: la Chiesa Ortodossa di S. Giorgio con i suoi preziosi mosaici (par-ticolarmente famoso quello raffigurante la Palestina); Monte Nebo, luogo molto sug-gestivo, indicato dalla Bibbia come il punto dal quale Mosè vide la Terra Promessa e, proseguendo per Kerak, il Castello dei Crociati, bellissimo esempio di architettura medioevale. Con la visita a Petra, la città della Rosa Rossa, e capitale del regno dei Nabatei, il gruppo riceve sicuramente il maggior impatto emozionale per l'indescrivibile fascino paesaggistico e per la rara bellez-za di colori e dell'architettura di una città interamente scavata nella roccia più di 2000 anni fa, alla quale si accede a piedi attraverso un lungo e suggestivo canyon naturale tra le rocce. Nel corso della lunga e un po' faticosa escursione, facciamo sosta al Khazneh dove possiamo ammi-rare la famosa tomba di Petra che fa riferi-

mento ai tesori, con la sua spettacolare fac-ciata scolpita nella roccia, ai Palazzi di Corte e all'anfiteatro. Nella zona alta si scorgono, dominanti paesaggi affascinanti e sorprendenti, con costruzioni sepolcrali imponenti scavate nella roccia.L'arrivo a Beida, meglio conosciuta come la piccola Petra, ci offre altrettanta sugge-stione di rara bellezza, per i suoi magnifici edifici anch'essi scavati nella montagna. E, dalla piccola Petra, proseguiamo per il deserto di Wadi Rum (vedi foto) dove ci attende una singolare esperienza: l'emozionante escursione in jeep 4 x 4. La carovana di jeep occupate dal gruppo Anfi ripercorre a velocità sostenuta la “valle della luna” che, con le sue montagne e sab-biose distese color ocra, da cui emergono rocce granitiche, offre scenari lunari in una moltitudine di colori di grande fascino e rara bellezza. Dopo la “scorribanda” in jeep, la brava guida Firas ci accompagna in una tenda beduina per un gustoso e gra-dito the alla menta e, a seguire, in un'altra grande tendopoli beduina, per un pranzo tipico. Rientrati nella capitale, visitiamo Amman ed i suoi più importanti siti, quali: la Cittadella, il Tempio di Ercole, il Teatro

Romano ed anche l'interessante Museo Aarcheologico. Visita, infine, ai castelli del Deserto, costruiti dai califfi Omayadi tra il VI e l'VIII secolo d.C.: Qasr el Kharana, Qasr Amra e Qasr el Azraq, situato nel mezzo di un'oasi, ora riserva naturale, usata da Lawrence D'Arabia come quartiere generale durante la rivolta araba e, per finire, Quasr el Abd.Il magnifico tour si è concluso in un luogo sacro e suggestivo: Betania, per la visita al sito battesimale di Gesù sulle rive del Giordano e, a seguire, una rilassante e sensazionale espe-rienza sul Mar Morto, dove favoriti dalla calda giornata (circa 30°), non poteva mancare un divertente bagno nel salatissimo mare che, trovandosi a 390 metri sotto il livello del mare, è il punto più basso della Terra. In conclusione, quest'ultima esperien-za turistica ha entusiasmato tutti i par-tecipanti i quali, come calorosamente manifestato nel corso del viaggio di rientro a Roma, oltre all'incantevole bellezza del territorio hanno apprezza-to la qualità dei servizi e la perfetta organizzazione.

GIORDANIALa Terra dei Nabatei

VIAGGIVIAGGI

di Antonio Morlando

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FiammeGialle - Gennaio 2011

paziente sta facendo uno sforzo oppure durante una intensa emozione; nei casi cioè nei quali è richiesta dal cuore una maggiore quantità di ossigeno attraverso l 'aumento dell'apporto di sangue. Se una delle arterie coronarie presenta una ostru-zione, che, in condizioni di riposo consente comunque un flusso sangui-gno sufficiente, sotto sforzo fisico non sarà in grado, a causa della sua ostruzione, di far passare più sangue.Ne consegue che la regione del cuore che riceve sangue da quella arteria ostruita, andrà in sofferenza ischemica sotto sforzo, provocando una serie di fenomeni riflessi tra i quali anche la comparsa del dolore anginoso.Non appena la richiesta di ossigeno torna alla norma, cioè al termine dello sforzo o dell'emozione, il dolore regredisce lentamente.A volte l'ischemia miocardica oltre al dolore, si manifesta anche con altri sintomi quali la sudorazione, l'affanno e l'astenia intensa.Se il paziente sta compiendo uno sforzo, lo interromperà spontaneamen-te, se sta camminando a passo veloce si fermerà con una qualche scusa, magari a guardare una vetrina. Per questo l'angina pectoris, molti anni fa, veniva anche definita come “il male delle vetrine”.Oltre che sotto sforzo (angina da sforzo o angina stabile) l'angina può manife-starsi anche in condizioni di riposo (angina instabile) cioè in assenza di una aumentata richiesta di ossigeno da parte del cuore. In questi casi, oggigior-no divenuti molto frequenti, il rischio di infarto per il paziente aumenta in maniera significativa in quanto l'angina a riposo è spesso causata dalla rottura parziale o totale di una placca atero-sclerotica all'interno di una arteria coronaria che potrebbe ostruirsi completamente e senza alcun preavvi-so.A volte si ha la combinazione nello stesso paziente, di entrambe le manifestazioni da sforzo e a riposo ed altre volte infine il cuore può andare in sofferenza ischemica senza che il

paziente avverta dolore (ischemia silente).

Diagnosi La presenza di un dolore toracico del tipo sopradescritto obbliga il medico a mettere in atto un preciso protocollo diagnostico che consenta di identifica-re con precisione la causa del dolore. Non sempre infatti il dolore toracico o epigastrico o dorsale è causato da una ischemia cardiaca. Potremmo essere in presenza di dolori da artrosi cervica-li, di algie condro-costali, da esofagite, da gastrite con reflusso gastro-esofageo etc.Esistono attualmente varie metodiche che consentono la diagnosi di angina pectoris e pertanto di insufficienza coronarica. La più antica e più sempli-ce è certamente il test ergometrico (più noto come prova da sforzo) durante il quale il paziente viene fatto camminare a passo veloce su un tappeto ruotante con uno specifico protocollo di aumento progressivo dello sforzo. Contemporaneamente viene osservato l'elettrocardio-gramma, la pressione arteriosa e la eventuale comparsa di dolore toracico o comunque di dolore simile a quello riferito dal paziente. Se compare, durante la prova, una specifica alterazione dell'ecg (slivellamento del tratto ST) o un brusco calo della pressione arteriosa o si ripresenta il dolore riferito, la prova viene conside-rata indicativa di ostruzione coronari-ca.

EcostressSi tratta di uno specifico ecocardio-gramma transtoracico durante il quale il cuore viene sottoposto ad uno sforzo (simile a quello ottenuto con lo sforzo fisico) mediante la introduzione endovenosa di un farmaco che aumenta progressivamente il lavoro cardiaco. Se esiste una ostruzione delle coronarie, l'ecocardiogramma evidenzierà una riduzione della forza contrattile (ipocinesia) o il blocco della contrazione (acinesia) in una specifica zona del cuore. La prova è molto

L’Angolo della SALUTE

Cari Amici,eccoci al consueto appuntamento con il nostro cuore.Oggi parleremo di Angina Pectoris, un termine molto noto ma spesso confuso con altre patologie.L'Angina Pectoris rappresenta la manifestazione clinica di una tempo-ranea insufficienza cronica e cioè di un ridotto apporto di sangue (e quindi di ossigeno) al cuore. Si presenta abitualmente con un dolore al petto, spesso in mezzo al torace e, che può irradiarsi a sbarra a tutto il torace, al collo e al braccio sinistro. Il dolore ha un carattere costrittivo “come una morsa” lo descrivono abitualmente i pazienti “che aumenta progressiva-mente e scompare lentamente”.Altre volte la presentazione è meno tipica ed il dolore può localizzarsi esclusivamente alla schiena oppure alla gola e all'arcata dentaria (spesso viene descritto come un particolare mal di denti di breve durata). Altre volte infine, specialmente nella localizza-zione della ischemia a livello postero-inferiore, può simulare un mal di stomaco che allontana il paziente e spesso anche il medico, dalla sua identificazione immediata.L'angina viene di solito mentre il

Prof. Massimo Santini - Direttore Dipartimento Cardiovascolare Ospedale San Filippo Neri di Roma Consulente cardiologo del Poliambulatorio FAF di Roma, diretto dal dott. Riccardo Piccinni.

“L’angolo della salute” è a cura di Massimo Santini

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Il NostroAMICO CUORE

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specifica e consente la diagnosi di insufficienza coronarica anche se non compare il dolore toracico (Fig. 1). Essa inoltre, contrariamente al test ergometrico consente la identificazio-ne della regione cardiaca interessata dalla sofferenza ischemica e quindi, indirettamente, anche delle coronarie interessate dal processo ostruttivo.

La scintigrafia MiocardicaÈ un'altra metodica diagnostica molto utile nei casi di dolore toracico in quanto consente anche essa la identificazione delle zone cardiache sottoposte ad ischemia da sforzo. Al paziente, mentre si esercita sulla ciclette, viene iniettato un isotopo radioattivo che è veicolato dal sangue all'interno del cuore.Successivamente viene eseguita una mappa dell'attività istotopica nel cuore. Se una zona di cuore non mostra attività radioisotopica signifi-cherà che il sangue non vi è arrivato a causa di una ostruzione dell'arteria coronaria che è deputata alla irrorazio-ne di quella regione cardiaca.

La TAC delle arterie coronarie E' una speciale TAC che consente la visione anatomica delle arterie coronarie e può consentire la identifi-cazione di eventuali ostruzioni (vedi il numero precedente di Fiamme Gialle).

La CoronarografiaÈ certamente la metodica diagnostica principe nella diagnosi differenziale dell'angina pectoris con altre patologie non cardiache, in quanto consente la visione di tutto il lume dei vasi corona-rici e le loro eventuali ostruzioni. Inoltre, qualora presenti, le eventuali placche ostruttive possono conte-stualmente essere eliminate con l'Angioplastica cioè con uno speciale pallone che viene gonfiato all'interno delle arterie ostruite, eliminando la placca e riportando il flusso ematico alla normalità (Fig. 2).

TerapiaUna volta identificata la causa dell'angina nella presenza di una insufficienza coronarica possono essere applicate molteplici strategie terapeutiche che mireranno a bersagli di diversa importanza dalla risoluzione totale dell'ostruzione (Angioplastica Coronarica) alla risoluzione del problema causato dalla ostruzione

FiammeGialle - Gennaio 2011

che verrà “saltata” da un ponte venoso o a r t e r i o s o ( B y pa s s a o r t o -coronarico), alla riduzione o scompar-sa della sintomatologia anginosa mediante somministrazione di farmaci che consentono l'aumento del flusso sanguigno all'interno delle coronarie e che riducono il consumo di ossigeno da parte del cuore. In alcuni casi, ormai già trattati con angioplastica, bypass e farmaci, nei quali persiste un'angina ribelle, possono essere applicati speciali pacemakers spinali che riducono significativamente la sintoma-tologia.

Fig. 1

La scelta della specifica terapia viene demandata al cardiologo che, caso per caso, considererà i vantaggi e gli svantaggi ottenibili con le varie tecniche e personalizzerà la terapia di volta in volta in rapporto alla situazione anatomica e clinica del paziente.

P.S. Per domande su casi clinici personali o di amici, scrivete allo "Sportello Cuore" al seguente indiriz-zo:www.ilcuorediroma.org.

Fig. 2

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I Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

PRESENTAZIONE

1. Il Consiglio Nazionale dell’Associazione, nella riunione del 24/25 novembre 2010, ha approvato le

proposte di modifica allo Statuto, la cui bozza è stata predisposta dal Gruppo di Lavoro, nominato

dallo stesso Consiglio Nazionale con delibera del 23/24 marzo 2010 e composto dal Vicepresidente

Nazionale Vicario, Gen.C.A. Umberto FAVA, dal Vicepresidente Nazionale per l’Italia settentrionale,

Gen.D. Mauro CAPPELLI, e dal Consigliere Nazionale per l’Umbria e il Lazio, S.Ten. Pierangelo

NISSOLINO.

Il testo, di seguito riportato, costituisce il risultato finale di uno scambio di informazioni e di proposte

tra periferia e centro, nonché della concreta partecipazione di tutti i soci, volto a definire le regole

che, in futuro, dovrebbero presiedere alla vita associativa.

2. La nuova edizione sarà:

a. sottoposta, come previsto dall’art. 76 dello Statuto vigente, al giudizio ultimo e definitivo degli as-

sociati, i quali esprimeranno, democraticamente, la loro valutazione in sede di REFERENDUM

NAZIONALE, che si terrà il 5 MARZO 2011;

b. inviata al Comando Generale per le valutazioni di competenza e per il successivo inoltro al Mini-

stro dell’Economia e delle Finanze per la definitiva approvazione.

3. Il Referendum Nazionale costituisce un momento significativo per tutti i soci che saranno chiamati a

manifestare il loro giudizio sul nuovo Statuto che sostituirà quello vigente approvato, dal Ministro

dell’Economia e delle Finanze, in data 10 ottobre 2001.

E’ un adempimento del quale tutti i Finanzieri in congedo debbono sentirsi investiti, in quanto la par-

tecipazione al voto costituisce un’opportunità unica per delineare, tutti insieme, lo svolgersi della vita

dell’Associazione e, con essa, l’affermazione di valori assoluti, quali una convivenza democratica ed

una solidale operosità, per il raggiungimento di obiettivi comuni.

TUTTI I SOCI, AVENTI DIRITTO AL VOTO, SONO INVITATI

A PARTECIPARE AL REFERENDUM

NUOVO STATUTO DELL’A.N.F.I.

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II Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

TESTO DEL NUOVO STATUTO

TITOLO I Generalità

CAPO I

Disposizioni generali

Art. 1 Natura e sede

1. L’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (A.N.F.I.): a. è stata costituita con il Congresso di Roma del

16 – 18 gennaio 1927; b. è stata eretta in ente morale con regio decreto

11 marzo 1929, n. 377; c. è apolitica, apartitica e non ha fini di lucro; d. é posta sotto la tutela e la vigilanza del Mini-

stro dell’Economia e delle Finanze, che le at-tua per mezzo del Comandante Generale della Guardia di Finanza;

e. fa parte integrante del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma ed è iscritta all’Albo delle Associazioni Combattenti-stiche e d’Arma, tenuto dal Ministero della Di-fesa, ai sensi del Decreto del Ministro della Di-fesa 5 agosto 1982.

2. L’Associazione ha sede centrale in Roma. L’organizzazione centrale e periferica è stabilita dal Titolo III.

Art. 2 Finalità

1. L’Associazione persegue le seguenti finalità: a. promuovere e cementare l’unione di tutti i mili-

tari in servizio ed in congedo della Guardia di Finanza, mantenendo vivi, nel culto della me-moria delle gloriose tradizioni del Corpo e dell’A.N.F.I., il sentimento patrio, lo spirito di corpo, lo spirito militare ed il senso dell’onore;

b. conservare e rafforzare i sentimenti di fratel-lanza e di solidarietà tra i Finanzieri in servizio e quelli in congedo e tra essi e gli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia e rispettive as-sociazioni;

c. promuovere ogni attività per favorire l’accesso dell’Associazione ai vari organismi interasso-ciativi, costituiti tra le altre associazioni aventi scopi affini;

d. onorare degnamente i Caduti in guerra o per motivi di servizio;

e. partecipare alle manifestazioni di carattere mi-litare e commemorative anche con la compo-nente del servizio attivo, con le altre Forze Armate e di Polizia e con le altre Associazioni d’Arma e Combattentistiche;

f. sviluppare ed attuare, per il tramite dei propri rappresentanti, anche attraverso la promozio-ne, a livello centrale e periferico, di collaterali organizzazioni non lucrative, l’assistenza, sotto ogni aspetto, dei soci e dei loro familiari, rea-lizzando, nei vari settori d’intervento, una co-stante azione di sostegno per il miglioramento della vita dei propri appartenenti;

g. promuovere l’assistenza a favore dei soci in materia pensionistica e giuridica, avvalendosi del Centro di Assistenza Legale e Pensionisti-ca, nonché di analoghe strutture territoriali;

h. instaurare i necessari rapporti con tutte le Isti-tuzioni centrali e territoriali per favorire il con-

seguimento degli scopi di cui alle precedenti lettere f. e g.;

i. svolgere ogni possibile attività di volontariato per il superamento di difficoltà morali e mate-riali della collettività;

l. concorrere alle attività di protezione civile ed assicurare collaborazione alle Istituzioni sta-tuali e/o territoriali, in aderenza alla specificità delle esperienze acquisite in servizio;

m. prestare attività di volontariato con finalità di solidarietà sociale, nell’ambito della sicurezza urbana.

TITOLO II

Soci

CAPO I Categorie di soci. Acquisto e perdita della qualità

di socio. Diritti e doveri dei soci

Art. 3 Categorie di soci

1. L’Associazione è composta da soci ordinari, onora-ri, benemeriti e simpatizzanti.

2. Sono soci ordinari i Finanzieri di ogni grado e gli Al-lievi degli Istituti di Istruzione della Guardia di Fi-nanza, in congedo ed in servizio, le vedove, i ve-dovi e gli orfani maggiorenni dei soci ordinari.

3. Sono nominati soci onorari, con determinazione del Presidente Nazionale: a. il Comandante Generale, il Comandante in

Seconda ed il Capo di Stato Maggiore del Comando Generale della Guardia di Finanza, all’atto dell’assunzione dei relativi incarichi;

b. i membri del Consiglio Nazionale che abbiano svolto almeno un mandato, alla cessazione della carica.

4. Possono essere nominati soci onorari, con l’approvazione del Consiglio Nazionale: a. i Generali di Corpo d’Armata, i Generali di Di-

visione della Guardia di Finanza, le personalità pubbliche e gli appartenenti al ministero eccle-siale, di grado eminente, su proposta del Pre-sidente Nazionale dell’Associazione o di un Consigliere Nazionale;

b. i Generali di Brigata ed i Colonnelli della Guar-dia di Finanza, in servizio ed in congedo, i Ge-nerali delle altre Forze Armate in servizio nella Guardia di Finanza che abbiano acquisito par-ticolari riconoscimenti e benemerenze;

c. ogni altro socio iscritto che abbia ottenuto titoli onorifici di rilievo e/o specifici meriti nei con-fronti dell’Associazione.

La proposta di nomina, di cui alle lettere b. e c., che può essere formulata da ogni socio, per il tra-mite della Sezione, è preventivamente istruita dal Comitato Esecutivo Nazionale.

5. Sono soci benemeriti i Finanzieri di ogni grado e gli Allievi degli Istituti di Istruzione della Guardia di Fi-nanza, in congedo ed in servizio, nonché gli estra-nei alla Guardia di Finanza che hanno ben meritato per concrete opere e servizi resi a favore dell’Associazione. Essi sono nominati dal Comitato Esecutivo Nazionale, su proposta del Presidente Nazionale o del Consiglio di Sezione, tramite i competenti Consiglieri Nazionali.

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III Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

6. Sono soci simpatizzanti i congiunti maggiorenni dei Finanzieri di ogni grado e degli Allievi degli Istituti di Istruzione della Guardia di Finanza, in congedo ed in servizio, nonché i militari in congedo delle Forze Armate e di Polizia e gli estranei alla Guardia di Finanza che, per esimia personalità morale e ci-vica, godono della stima della cittadinanza. Essi sono nominati, previa valutazione di merito, dai Consigli di Sezione e non possono superare il 35% dei soci ordinari.

7. Acquisisce la qualifica aggiuntiva di sostenitore, il socio che versa la quota associativa annuale in mi-sura non inferiore al doppio di quella prevista.

Art. 4 Acquisto della qualità di socio

1. Acquista la qualità di socio ordinario o di socio simpatizzante colui che, in possesso dei requisiti previsti dallo Statuto e, comunque, non annove-rando alcuno dei motivi di esclusione previsti dall’articolo 5, ne fa domanda su apposito modello, conforme a quello approvato dalla Presidenza Na-zionale dell’Associazione, alla Sezione del Comune di residenza ovvero, in mancanza, alla Sezione di gradimento, previa deliberazione favorevole del Consiglio di Sezione e pagamento della quota as-sociativa. Il trasferimento di Sezione fa salva l’anzianità acquisita.

2. Il socio può iscriversi a più Sezioni. In tal caso deve esercitare l’elettorato attivo e passivo soltanto nella Sezione ricompresa tra quelle di cui al comma 1.

3. L’iscrizione decorre dalla data della domanda, pre-via deliberazione favorevole del Consiglio di Sezio-ne.

4. Contro la deliberazione che respinge la domanda di iscrizione è ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla data della ricezione della lettera raccomanda-ta con avviso di ricevimento, al Comitato Esecutivo Nazionale. La decisione del Comitato è inappellabi-le.

Art. 5 Cause di esclusione della qualità di socio

1. Non può far parte della Associazione chi: a. ha riportato condanna, anche non definitiva,

per delitto doloso;

b. è cessato dal servizio dalla Guardia di Finanza

per provvedimento autoritativo di espulsione o

per diniego della continuazione del rapporto

d’impiego;

c. non ha mantenuto una buona condotta morale

o civile o risulti di non essere degno di appar-

tenervi per qualsiasi motivo;

d. è stato espulso dalle Forze Armate, dai corpi

militarmente organizzati o da Istituti di Istruzio-

ne militare o destituito dai pubblici uffici.

Art. 6

Doveri e diritti del socio 1. Il socio ha il dovere di:

a. versare alla Sezione alla quale è iscritto la quota annuale associativa entro il 31 marzo dell’anno di competenza. Qualora nell’ambito di uno stesso nucleo familiare sia iscritto, qua-le socio, più di un componente, gli altri versano la metà della quota sociale e non hanno diritto a ricevere il periodico “Fiamme Gialle”;

b. osservare il contenuto dello Statuto e dei prin-cipi ispiratori dell’Associazione;

c. partecipare alla vita e alle attività dell’Associazione e cooperare al suo poten-ziamento morale e materiale;

d. mantenere un comportamento leale e dignito-so che non contraddica gli scopi del sodalizio, non leda l’onorabilità ed il prestigio dell’Associazione, degli organi sociali e della Guardia di Finanza e sia rispettoso verso gli altri soci;

e. informare l’Associazione di qualsiasi fatto, concernente la propria persona, che possa in-fluire sul rapporto associativo.

2. La mancata osservanza dei doveri sub lettera e. comporta l’avvio di un procedimento per grave vio-lazione dello Statuto, passibile di radiazione.

3. Il socio ha il diritto di: a. ricevere la tessera sociale comprovante la sua

qualità di socio ed il periodico “Fiamme Gialle”. Il socio ordinario, nominato socio onorario e/o benemerito, conserva la tessera di socio ordi-nario;

b. collaborare alla realizzazione degli scopi dell’Associazione;

c. godere dei benefici che l’Associazione realizza a favore dei suoi appartenenti.

4. Per l’elezione alle cariche sociali centrali e periferi-che ha diritto all’elettorato attivo e passivo sola-mente il socio ordinario ed il socio benemerito, se Finanziere in congedo, iscritto all’Associazione da almeno un anno alla data in cui sono indette le ele-zioni. Il Finanziere in servizio, la vedova, il vedovo e l’orfano maggiorenne iscritti quali soci ordinari, possono votare per le cariche sociali, ma non sono eleggibili.

5. Il requisito del periodo di iscrizione all’Associazione non è richiesto per ricoprire le cariche sociali della Sezione di nuova istituzione.

6. Il Finanziere in congedo, socio onorario o beneme-rito dell’Associazione, può esercitare l’elettorato at-tivo e passivo dopo un anno dalla nomina, a condi-zione che corrisponda la quota sociale.

7. Le prestazioni del socio sono gratuite. Al socio so-no, comunque, rimborsabili le spese documentate, sostenute per i fini istituzionali. Il socio che presta opera occasionale, necessaria per il funzionamento degli organi centrali e periferici, può ricevere un rimborso spese forfettario netto, nella misura e se-condo i criteri stabiliti dai rispettivi Consigli.

Art. 7

Perdita e sospensione cautelare della qualità di socio

1. La qualità di socio si perde per: a. dimissioni; b. mancato pagamento, senza giustificato motivo,

della quota associativa entro il trentuno marzo dell’anno di competenza;

c. sopravvenuta mancanza dei requisiti richiesti per la qualità di socio.

2. Il socio non in regola con il versamento della quota annuale, per causa di forza maggiore o per altro giustificato motivo, ha facoltà di essere riammesso, entro l’anno, dopo il relativo pagamento. Il tardivo pagamento oltre la fine dell’anno di competenza è considerato come nuova iscrizione.

3. La sospensione cautelare della qualità di socio si applica a seguito di: a. assunzione della qualità di imputato rinviato a

giudizio o ammesso a riti alternativi per un de-litto doloso fino alla sentenza passata in giudi-cato;

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IV Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

b. sospensione dall’impiego o dal servizio. 4. In caso di assoluzione definitiva il socio è reintegra-

to nell’Associazione.

Art. 8 Rapporti tra i soci

1. Le gerarchie e le precedenze sono stabilite in rela-zione alla carica e non al grado. Ciò non esime al-cun socio dal dovere di reciproco rispetto nonché dal riguardo dovuto ai soci più anziani o più elevati in grado ovvero titolari di una carica associativa.

2. La ripetuta violazione dei doveri di cui al comma 1 costituisce comportamento sanzionabile a norma del capo secondo.

CAPO II Sanzioni

Art. 9

Provvedimenti sanzionatori 1. I provvedimenti sanzionatori hanno carattere pre-

valentemente morale. Taluni possono anche inci-dere sul diritto a conservare la carica sociale in se-no all’A.N.F.I. e la qualità di socio.

2. Nei confronti del socio che compie atti contrari ai propri doveri o alle finalità ovvero ai principi statu-tari o che commette violazioni delle norme di com-portamento morale e sociale, possono essere adot-tati i seguenti provvedimenti, commisurati al tipo della mancanza, alla gravità ed alla reiterazione della stessa: a. richiamo: per lieve mancanza o omissione

causata da negligenza, non consona ai propri doveri;

b. ammonizione: per comportamenti non con-formi alle finalità ed ai principi dell’Associazione, che turbano la vita sociale;

c. sospensione da tre a sei mesi: per condotta contraria o estranea alle finalità statutarie ov-vero a seguito di irrogazione, per non meno di tre volte, delle sanzioni indicate alle lettere a. e b.;

d. radiazione dall’Associazione per: condanna definitiva per delitto doloso; comportamenti che hanno dato luogo all’

irrogazione di almeno due sanzioni sub lettera c. o mancanze di particolare gravità che hanno turbato l’attività e l’andamento sociale dell’Associazione e/o che hanno suscitato risonanza nell’opinione pubblica, con conseguenti ripercussioni sull’immagine della Guardia di Finanza e dell’A.N.F.I.

3. Nessun provvedimento sanzionatorio è adottato, salvo casi di urgenza, se prima non sono stati con-testati, per iscritto, i relativi addebiti e non sono sta-te acquisite le relative difese.

4. Il socio, sottoposto a procedimento sanzionatorio, ha facoltà di farsi assistere da altro socio di propria scelta, previa comunicazione scritta agli organi competenti.

Art. 10

Competenze per l’adozione dei provvedimenti sanzionatori

1. Il richiamo e l’ammonizione sono irrogati nei con-fronti del socio, in relazione allo status dell’interessato, dal: a. Presidente Nazionale per il componente gli or-

gani centrali;

b. Vicepresidente Nazionale competente per il Presidente di Sezione;

c. Presidente di Sezione per il socio iscritto alla Sezione.

2. La perdita della qualità di socio nei casi previsti dall’art. 7 comma 1, lettera c. e la sospensione, di cui all’art. 7, comma 3, e 9, comma 2, lettera c., sono adottate dal Comitato Esecutivo Nazionale nei confronti del socio, su proposta del: a. Presidente Nazionale, per il componente gli

organi centrali; b. Vicepresidente Nazionale competente per il

Presidente di Sezione; c. Presidente di Sezione, sentito il Consiglio di

Sezione, per il socio iscritto alla Sezione. Nei casi urgenti provvede il Presidente Nazionale, con successiva ratifica del Comitato Esecutivo.

3. Nei confronti dei componenti gli organi centrali, i provvedimenti sanzionatori di cui al precedente comma 2 sono adottati dal Consiglio Nazionale con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.

4. La radiazione, nei confronti di qualsiasi socio, è decisa dal Comitato Esecutivo Nazionale, su pro-posta del Presidente Nazionale, del Vicepresidente Nazionale competente, del Consigliere Nazionale competente e del Presidente di Sezione, previa acquisizione del parere del Collegio dei Probiviri. Nei confronti dei componenti gli organi centrali, il provvedimento è adottato con le modalità di cui al precedente comma 3.

5. Nel caso in cui la proposta di sospensione o di ra-diazione riguardi il componente di un organo colle-giale, questi non partecipa alla deliberazione.

6. Tutti gli atti devono essere notificati, nel più breve tempo possibile, con lettera raccomandata, con av-viso di ricevimento.

Art. 11

Effetto dei provvedimenti sanzionatori 1. La perdita e la sospensione dalla qualità di socio

nonché la radiazione non danno diritto alla restitu-zione delle quote sociali versate.

2. Il socio deve restituire la tessera sociale.

Art. 12 Ricorsi

1. Il socio, al quale è stato inflitto un provvedimento sanzionatorio, di cui all’art. 10, comma 1, lettere b. e c., commi 2 e 4, può presentare, entro trenta giorni dalla notifica, ricorso: a. al Comitato Esecutivo Nazionale per la san-

zione di cui all’art. 10, comma 1, lettera b.; b. al Vicepresidente Nazionale per la sanzione di

cui all’art. 10, comma 1, lettera c.; c. al Consiglio Nazionale per la sanzione di cui

all’art. 10, commi 2 e 4. Le deliberazioni assunte dal Consiglio Nazionale, con l’acquisizione del parere del Collegio dei Pro-biviri, sono inappellabili.

2. Il ricorso avverso i provvedimenti di cui all’art. 10, comma 1, lettera a., commi 3 e 4 adottati nei con-fronti di un componente un organo centrale, deve essere presentato, entro trenta giorni dalla notifica, al Collegio dei Probiviri.

3. L’organo o la carica sociale destinatario del ricorso, dopo averne accertato i requisiti di ricevibilità ed ammissibilità, può disporre nuovi accertamenti qua-lora ritenuti necessari.

4. Il ricorso non sospende il provvedimento.

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V Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

Art. 13 Sanzioni nei confronti del socio militare in servizio

1. Le violazioni commesse dal socio, militare in servi-zio, sono comunicate dalla Presidenza Nazionale ai superiori diretti della Guardia di Finanza. L’A.N.F.I. valuterà, sulla base delle norme statuta-rie, l’opportunità di adottare provvedimenti di cui all’art. 9, in relazione all’esito della segnalazione.

TITOLO III

Ordinamento

CAPO I Generalità

Art. 14

Organizzazione 1. Sono organi centrali dell’Associazione:

a. la Presidenza Nazionale, che comprende: - il Presidente Nazionale; - il Vicepresidente Nazionale Vicario; - i due Vicepresidenti Nazionali (uno per l’Italia settentrionale ed uno per l’Italia centro-meridionale), come da ripartizione territoriale stabilita dal Consiglio Nazionale;

- il Segretario Generale - il Vicesegretario Generale; - l’Economo; - il Responsabile Amministrativo del periodico

“Fiamme Gialle”; - il Centro di Assistenza Legale e Pensionisti-

ca; b. il Consiglio Nazionale; c. il Comitato Esecutivo Nazionale; d. il Collegio dei Sindaci; e. il Collegio dei Probiviri; f. il Consiglio di Amministrazione del periodico

“Fiamme Gialle”. 2. La Presidenza Nazionale, per specifiche e compro-

vate esigenze, con delibera del Consiglio Naziona-le, può avvalersi di personale esterno all’Asso-ciazione.

3. La Presidenza Nazionale si avvale, per il coordi-namento territoriale, dei Consiglieri Nazionali di e-strazione regionale e, per lo svolgimento di incari-chi specifici, dei Consiglieri Nazionali con residen-za a Roma.

4. Il Collegio dei Sindaci, il Collegio dei Probiviri, il Consiglio di Amministrazione ed il Comitato di Re-dazione del periodico “Fiamme Gialle” hanno se-de presso la Presidenza Nazionale.

5. Sono organi periferici dell’Associazione: a. la Sezione, che comprende:

- l’Assemblea: - il Presidente; - il Vicepresidente; - il Consiglio di Sezione; - il Comitato Esecutivo, ove istituito; - il Collegio dei Sindaci; - il Segretario; - l’Economo;

b. il Nucleo, eventualmente costituito nell’ambito della Sezione.

6. La struttura amministrativa della Sezione è costitui-ta dal Segretario e dall’Economo.

7. Le funzioni amministrative, centrali e periferiche, del Segretario, del Vicesegretario e dell’Economo possono essere ricoperte da soci non eletti alle ca-riche sociali.

Art. 15 Compiti della Presidenza Nazionale, del Consigliere

Nazionale e della Sezione. 1. Nel perseguire gli scopi statutari, la Presidenza

Nazionale, il Consigliere Nazionale e la Sezione, ciascuno al proprio livello: a. si inseriscono nel tessuto sociale in cui opera-

no; b. promuovono iniziative per la solidarietà,

l’assistenza in ogni settore e l’associazionismo e partecipano, nei limiti delle possibilità, ad at-tività di volontariato, di protezione civile e di si-curezza urbana;

c. intervengono alle cerimonie ufficiali dei Co-mandi della Guardia di Finanza e degli Organi Istituzionali dello Stato dai quali è richiesta la loro presenza ed alle onoranze dei Caduti del-le Forze Armate e di Polizia;

d. concorrono a mantenere viva la memoria stori-ca dei valori acquisiti durante il servizio attivo e delle attività svolte dall’Associazione.

Art. 16

Elezione e durata delle cariche sociali 1. La carica sociale ha la durata di cinque anni. Non

può essere ricoperta la stessa carica per più di due mandati consecutivi. Il socio, che ricopre una cari-ca sociale alla data di entrata in vigore del presente Statuto, può ricandidarsi alla stessa carica per un solo mandato.

2. Il Presidente Nazionale, il Vicepresidente Naziona-le Vicario, i Vicepresidenti Nazionali, i Consiglieri Nazionali, il Collegio dei Sindaci ed il Collegio dei Probiviri sono eletti contemporaneamente. La ces-sazione del mandato e lo scioglimento per qualun-que motivo del Consiglio Nazionale implica la de-cadenza di tutti gli organi centrali di cui all’art. 14.

3. La carica di Presidente Nazionale e di Presidente di Sezione che, per qualsiasi ragione, rimanga va-cante è ricoperta, sino al termine del mandato, dal Vicepresidente Nazionale Vicario e dal Vicepresi-dente della Sezione, i quali, a loro volta, sono sosti-tuiti dai candidati alla stessa carica che hanno rice-vuto il maggior numero di voti nelle ultime elezioni.

4. Tutte le altre cariche sociali elettive, che per qual-siasi ragione rimangono vacanti, sono ricoperte dal socio che ha riportato, quale candidato a quella ca-rica, il maggior numero di voti dopo gli eletti. In as-senza si procede a nuove elezioni.

5. Le cariche sociali e gli organi collegiali della Sezio-ne sono eletti contemporaneamente. La cessazio-ne dal mandato e lo scioglimento per qualunque motivo del Consiglio di Sezione implica la deca-denza di tutte le altre cariche sociali.

Art. 17

Provvedimenti di anticipata cessazione e decaden-za di organi collegiali e cariche sociali

1. Nel caso di dimissioni di un organo collegiale, nella totalità o nella maggioranza dei suoi componenti, il Comitato Esecutivo Nazionale delibera la sospen-sione e nomina un Commissario per provvedere al-la ordinaria amministrazione ed all’indizione delle elezioni, da effettuare entro un termine di tre mesi dalla deliberazione.

2. Nel caso sussistano gravi e comprovati motivi, il Consiglio Nazionale può: a. deliberare la decadenza di un organo collegia-

le; b. disporre lo scioglimento di Sezioni o di Consigli;

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VI Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

c. nominare un Commissario con l’incarico di provvedere ad indire nuove elezioni, da effet-tuare entro un termine di tre mesi dalla data della deliberazione.

3. Se i casi di cui ai commi 1 e 2 riguardano il Consi-glio Nazionale o il Comitato Esecutivo Nazionale, provvedono rispettivamente l’Autorità Tutoria o il Consiglio Nazionale.

4. L’anticipata cessazione della carica sociale può avvenire per sopravvenuta perdita o per sospen-sione cautelare dalla qualità di socio di cui all’articolo 7 e per sospensione o radiazione di cui all’art. 9 ovvero per impedimento, dimissioni o de-cadenza.

5. Sono cause di impedimento la malattia e l’assenza giustificata che non consentono l’esercizio delle funzioni per più di sei mesi.

6. I comportamenti e le attività palesemente contrarie ed estranee alle finalità ed ai principi statutari pos-sono costituire motivo di decadenza dalle cariche sociali rivestite, dopo aver acquisito il parere del Collegio dei Probiviri.

7. Il Presidente di ciascun organo collegiale decade dall’incarico quando, scaduti trenta giorni dai termi-ni statutari, omette, senza giustificato motivo, di convocare l’organo che presiede.

8. Il membro di ciascun organo collegiale decade dall’incarico in caso di ingiustificata assenza per almeno tre adunanze consecutive nel corso di un biennio del mandato.

9. Il componente di un organo sociale, cessato antici-patamente dall’incarico, è sostituito ai sensi dell’art. 17, commi 3 e 4. Non possono subentrare per so-stituzione più della metà dei componenti dell’organo sociale interessato.

10. Il socio che riveste una carica centrale o periferica è dichiarato decaduto con deliberazione del Consi-glio Nazionale, su proposta del: a. Comitato Esecutivo Nazionale, se trattasi di

socio che riveste una carica centrale; b. Vicepresidente Nazionale competente, se trat-

tasi di Presidente di Sezione o del Consigliere Nazionale competente, previa deliberazione della metà più uno dei componenti il Consiglio di Sezione, se trattasi di socio che riveste altra carica periferica.

11. Il provvedimento di decadenza è assunto con la

maggioranza dei due terzi dei componenti del Con-

siglio Nazionale o del Comitato Esecutivo Naziona-

le.

CAPO II

Norme comuni agli organi sociali

Art. 18 Organi deliberanti dell’Associazione

1. La potestà deliberante spetta ai soci che la eserci-tano secondo le modalità e nei tempi fissati dal presente Statuto. I soci si riuniscono in Assemblea presso le Sezioni di iscrizione: a. per eleggere i componenti degli organi colle-

giali in sede centrale ed in sede periferica; b. quando il Consiglio Nazionale ed i Consigli di

Sezione ne ravvisano la necessità; c. su richiesta motivata di almeno un decimo de-

gli associati. 2. Sono delegati ad esercitare la potestà deliberante:

a. il Consiglio Nazionale; b. il Consiglio di Sezione.

3. Per la realizzazione degli scopi associativi, il Con-siglio Nazionale ed il Consiglio di Sezione delibe-rano, ciascuno nel proprio ambito, secondo i prin-cipi di democrazia, trasparenza e reciproco rispet-to.

4. Al Consiglio Nazionale ed al Consiglio di Sezione rispondono, nell’esercizio delle funzioni loro de-mandate dallo Statuto, gli altri organi dell’Associazione.

Art. 19 Convocazioni degli organi collegiali

1. Gli organi collegiali centrali e periferici sono convo-cati dai rispettivi Presidenti, previo avviso, median-te fax o posta elettronica o documento cartaceo, fatto pervenire ai rispettivi membri almeno dieci giorni prima della data fissata. L’avviso di convoca-zione contiene l’ordine del giorno, il luogo e l’ora dell’adunanza.

2. Qualora, in prima convocazione, non sia presente la maggioranza dei componenti, la riunione è vali-da, in seconda convocazione, qualunque sia il nu-mero dei presenti.

3. Gli organi collegiali, in difetto di convocazione alle rispettive scadenze e nei casi dagli stessi ritenuti opportuni, possono chiederne una nuova con lette-ra firmata da almeno un terzo dei componenti.

Art. 20

Deliberazioni degli organi collegiali 1. Le deliberazioni degli organi collegiali:

a. sono assunte, ove non sia diversamente pre-visto, con il voto favorevole della maggioranza dei presenti. In caso di parità prevale il voto di chi presiede l’adunanza;

b. sono riportate in apposito verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario che, successi-vamente trascritto, si intende tacitamente ap-provato se non pervengono eccezioni scritte entro trenta giorni dalla data della sua spedi-zione ai membri del collegio;

c. impegnano l’Associazione limitatamente al contenuto dei verbali ritualmente approvati. In difetto di verbalizzazione ciascuno assume le responsabilità personali degli atti compiuti.

2. I membri dell’organo collegiale sono esenti da e-ventuali responsabilità, relative al contenuto della delibera, allorché hanno fatto verbalizzare il loro dissenso.

3. Le deliberazioni sono assunte, di regola, a voto pa-lese, salvo che, su istanza di uno dei suoi compo-nenti, venga richiesto il voto segreto.

4. Le deliberazioni del Consiglio Nazionale saranno pubblicate sul sito dell’Associazione.

Art. 21

Altre forme di deliberazioni 1. Il Comitato Esecutivo Nazionale, per ragioni di ur-

genza o per altri particolari motivi, ha facoltà di sentire il Consiglio Nazionale sulle questioni di sua competenza.

2. Nel caso di cui al comma 1, il Comitato Esecutivo Nazionale compila l’ordine del giorno e lo invia ai componenti del Consiglio Nazionale, che esprimo-no il loro voto su ciascuna questione.

3. Il Comitato Esecutivo Nazionale riscontra i voti e-spressi ed, in conformità dell’accertata maggioran-za, adotta le deliberazioni che sono verbalizzate e comunicate ai componenti del Consiglio Nazionale, con invio del relativo verbale.

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VII Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

4. E’ ammessa la possibilità di effettuare riunioni a mezzo video conferenza, o per mezzo di altri si-stemi tecnologici avanzati.

CAPO III

Attribuzioni e compiti

Art. 22 Presidente Nazionale

1. Il Presidente Nazionale dell’Associazione è anche Presidente del Consiglio Nazionale e del Comitato Esecutivo Nazionale.

2. Il Presidente Nazionale è eletto, su base nazionale, tra i soci con residenza a Roma che si sono can-didati per lo specifico incarico. Egli: a. rappresenta l’Associazione a tutti gli effetti, cu-

rando i contatti con l’Autorità Tutoria, che in-forma delle vicende di rilievo, e con le Autorità civili, militari e religiose, nonché con il Consi-glio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma;

b. ha la firma legale del sodalizio; c. vigila sull’attività sociale e sulla corretta utiliz-

zazione dei segni distintivi dell’Associazione, tutelandone l’immagine ed il prestigio;

d. convoca il Consiglio Nazionale ed il Comitato Esecutivo Nazionale, fissando l’ordine del giorno;

e. indice le elezioni generali ed i referendum na-zionali;

f. propone all’approvazione del Consiglio Nazio-nale la nomina del Segretario Generale, del Vicesegretario Generale, dell’ Economo e del Responsabile Amministrativo del periodico “Fiamme Gialle”, indicando i rispettivi nomina-tivi, scelti tra i soci con residenza a Roma. Qualora sia scelto per tali incarichi uno dei Consiglieri Nazionali con residenza a Roma, questi è sostituito con il candidato che ha otte-nuto il maggior numero di voti;

g. definisce, con propria determinazione, per quanto non previsto dallo Statuto, l’assetto or-ganizzativo della Presidenza Nazionale;

h. emana le disposizioni di carattere generale, che ritiene necessarie, per la corretta applica-zione delle norme dello Statuto e delle delibe-razioni del Consiglio Nazionale, nonché per l’operatività dell’Associazione;

i. ha facoltà di conferire incarichi o deleghe ai Vicepresidenti o ai componenti il Consiglio Na-zionale;

l. può irrogare o proporre sanzioni per il perso-nale in congedo della Presidenza Nazionale;

m. ha la facoltà di effettuare visite e controlli agli organi dell’Associazione, nonché di attribuire funzioni ispettive, per l’esame di situazioni par-ticolari, ai Vicepresidenti Nazionali o ai Consi-glieri Nazionali di estrazione regionale.

Art. 23 Vicepresidenti Nazionali

1. Il Vicepresidente Nazionale Vicario è eletto, su ba-se nazionale, tra i soci che abbiano residenza a Roma e che si siano candidati per lo specifico inca-rico. Egli: a. è membro del Consiglio Nazionale e del Comi-

tato Esecutivo Nazionale; b. collabora con il Presidente Nazionale e può ri-

cevere deleghe specifiche o incarichi di rap-presentanza, a livello nazionale e locale, non-

ché di effettuare visite e controlli agli organi dell’Associazione;

c. partecipa con il Presidente Nazionale e lo so-stituisce, in caso di assenza, alle più importanti manifestazioni associative;

d. subentra nella carica di Presidente Nazionale ai sensi dell’articolo 16.

2. I due Vicepresidenti Nazionali, con residenza nelle aree geografiche di rispettiva competenza, sono eletti tra i soci che si sono candidati per lo specifico incarico dagli iscritti nelle Sezioni delle Regioni di pertinenza. Essi: a. sono membri del Consiglio Nazionale e del

Comitato Esecutivo Nazionale; b. collaborano con il Presidente Nazionale, dal

quale possono ricevere deleghe specifiche o incarichi di rappresentanza, a livello nazionale e locale, nonché di effettuare visite e controlli agli organi dell’Associazione nell’ambito del lo-ro mandato;

c. svolgono, d’intesa con il Presidente Nazionale, ogni attività ed assumono le opportune iniziati-ve, nell’ambito di competenza, per il perse-guimento dei fini associativi;

d. partecipano alle più importanti manifestazioni a livello nazionale e locale ed all’organizzazione delle stesse allorché si svolgano nell’area di competenza;

e. vengono informati dai Consiglieri Nazionali di estrazione regionale di ogni situazione di rilie-vo;

f. provvedono a quanto previsto dagli artt. 10, 12 e 17, comma 10, lettera b..

CAPO IV

Consiglio Nazionale e Comitato Esecutivo Nazionale

Art. 24 Compiti del Consiglio Nazionale

1. Il Consiglio Nazionale esprime la volontà dell’Associazione ed è il supremo organo regolato-re della sua attività sul piano nazionale. Si riunisce nella sede centrale dell’Associazione o, se neces-sario, anche in altra sede, previa comunicazione ai suoi componenti.

2. Il Consiglio Nazionale: a. cura il perseguimento degli scopi

dell’Associazione; b. sovrintende all’andamento generale

dell’Associazione; c. stabilisce il programma nazionale di massima

ed i criteri ai quali deve uniformarsi l’attività del Comitato Esecutivo Nazionale;

d. esamina ed approva la previsione annuale del-le entrate e delle uscite, il consuntivo annuale delle entrate e delle uscite ed il rendiconto economico-patrimoniale;

e. determina, per gravi motivi, lo scioglimento di organi collegiali o la loro decadenza;

f. nomina il Segretario Generale, il Vicesegreta-rio Generale, l’Economo della Presidenza Na-zionale ed il Responsabile Amministrativo del periodico “Fiamme Gialle”, su proposta del Presidente Nazionale, tra i soci con residenza a Roma;

g. nomina, nei casi previsti, un Commissario con l’incarico di indire nuove elezioni entro il termi-ne di tre mesi, decorrenti dalla data della deli-berazione, con le stesse funzioni del Consiglio di Sezione;

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VIII Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

h. dichiara la decadenza del Presidente, dei Vi-cepresidenti Nazionali, dei Consiglieri Nazio-nali e, su proposta del Presidente, del Segre-tario Generale e del Vicesegretario Generale;

i. propone modifiche allo Statuto dell’Associazione;

l. fissa l’entità della quota associativa minima, comprensiva della parte destinata alla Presi-denza Nazionale, a titolo di contributo spese, per l’assolvimento, a livello centrale, dei fini i-stituzionali;

m. determina la somma che la Presidenza Nazio-nale devolve, annualmente, al periodico “Fiamme Gialle”, a titolo di contributo spese per la sua pubblicazione e spedizione;

n. provvede alla nomina delle cariche sociali ono-rarie di competenza;

o. determina la ripartizione territoriale per i due Vicepresidenti Nazionali ed il numero dei Con-siglieri Nazionali di estrazione regionale di cui all’articolo 14;

p. stabilisce la turnazione dei Consiglieri Nazio-nali di estrazione regionale che partecipano al Comitato Esecutivo.

3. I provvedimenti di cui al comma 2, lettere e., f. e g. sono adottati dal Consiglio Nazionale a maggioran-za del cinquanta per cento più uno dei suoi com-ponenti, aventi diritto al voto. Quelli di cui alla lette-ra h. sono adottati a maggioranza di almeno due terzi dei suoi componenti, aventi diritto al voto.

4. Per i provvedimenti diversi da quelli di cui al com-ma 3, il Consiglio Nazionale delibera ai sensi dell’articolo 20, comma 1.

Art. 25

Composizione del Consiglio Nazionale 1. Il Consiglio Nazionale è composto:

a. dal Presidente Nazionale; b. dal Vicepresidente Nazionale Vicario; c. dai due Vicepresidenti Nazionali; d. dal Segretario Generale e dal Vicesegretario

Generale, nominati dal Consiglio Nazionale, senza diritto di voto, se non Consiglieri Nazio-nali;

e. dai Consiglieri Nazionali di estrazione regiona-le, di massima uno per ciascuna Regione o gruppo di Regioni, secondo le determinazioni del Consiglio Nazionale;

f. dai tre Consiglieri Nazionali, aventi residenza a Roma, eletti su base nazionale.

Art. 26

Adunanze ordinarie e straordinarie 1. Le adunanze ordinarie del Consiglio Nazionale av-

vengono, di massima, una volta ogni semestre. Le adunanze straordinarie hanno luogo quando sono ritenute necessarie dal Presidente Nazionale o, in caso di richiesta con specificazione degli argomenti da trattare, da almeno un terzo dei componenti del Consiglio Nazionale, aventi diritto al voto.

2. Le adunanze sono indette dal Presidente Naziona-le e la data e l’ordine del giorno sono resi noti al-meno dieci giorni prima della data stabilita.

3. I componenti del Consiglio Nazionale, aventi diritto di voto, possono richiedere l’inserimento nell’Ordine del giorno di problematiche d’interesse generale, facendo pervenire, in tempo utile, speci-fica proposta, corredata da annessa relazione illu-strativa.

Art. 27 Validità delle adunanze

1. Per la validità delle adunanze degli organi collegiali è necessaria la presenza di almeno la metà dei componenti aventi diritto al voto più uno.

Art. 28

Attribuzioni dei Consiglieri Nazionali 1. I Consiglieri Nazionali di estrazione regionale, eletti

su base regionale, hanno funzioni di promozione, coordinamento, assistenza e pubbliche relazioni, nell’ambito dell’area di rispettiva competenza, per il perseguimento degli scopi associativi. Per tale atti-vità possono avvalersi della struttura delle Sezioni di competenza. A tal fine, essi: a. fanno parte del Consiglio Nazionale e parteci-

pano alle riunioni del Comitato Esecutivo Na-zionale secondo la turnazione stabilita dal Consiglio Nazionale;

b. convocano le riunioni dei Presidenti delle Se-zioni almeno una volta l’anno ed ogni qual vol-ta si renda indispensabile. Le convocazioni sono sospese a decorrere dall’inizio della pro-cedura per l’elezione degli organi centrali fino alla proclamazione degli eletti;

c. forniscono assistenza, consulenza e supporto alla organizzazione, allo sviluppo ed al poten-ziamento delle Sezioni e vigilano sull’osservanza dello Statuto e dei fini dell’Associazione;

d. mantengono relazioni con i Comandi della Guardia di Finanza, con le Autorità militari e civili e con le altre Associazioni d’Arma;

e. eseguono, per incarico del Presidente Nazio-nale o del competente Vicepresidente Nazio-nale ovvero d’iniziativa, motivati controlli ed in-chieste;

f. hanno facoltà di visitare le Sezioni di compe-tenza e partecipare ai Consigli di Sezione;

g. vengono informati dai Presidenti di Sezione sui programmi, sulle iniziative e sulle attività delle Sezioni e provvedono al loro coordinamento allorché hanno rilevanza o interessano più province;

h. prendono parte alle più importanti manifesta-zioni che interessano l’Associazione nella ri-spettiva area territoriale;

i. ricevono, per conoscenza, copia dei verbali e dei rendiconti delle Sezioni di competenza;

l. informano il Presidente Nazionale ed il Vice-presidente Nazionale competente di ogni si-tuazione di rilievo.

2. I Consiglieri Nazionali di cui al comma 1 assumono la denominazione di Consigliere Nazionale per la/le Regione/i di competenza.

3. I tre Consiglieri Nazionali, di cui all’art. 25, lettera f.: a. fanno parte del Consiglio Nazionale e parteci-

pano alle riunioni del Comitato Esecutivo; b. svolgono incarichi specifici, in aderenza alle li-

nee programmatiche, alle deliberazioni assun-te dal Consiglio Nazionale o su mandato del Presidente Nazionale.

Art. 29

Compiti del Comitato Esecutivo Nazionale 1. Il Comitato Esecutivo Nazionale è diretta emana-

zione del Consiglio Nazionale e costituisce l’organo di gestione ordinaria dell’Associazione.

2. Si riunisce, di massima, una volta al mese nella sede dell’Associazione in Roma e, se necessario,

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IX Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

anche in altra sede, previa comunicazione ai suoi componenti.

3. Il Comitato Esecutivo Nazionale: a. promuove le iniziative e le attività per la realiz-

zazione dei fini statutari; b. dà esecuzione alle deliberazioni del Consiglio

Nazionale; c. vigila sulla vita dell’Associazione, in tutte le

sue manifestazioni, riferendo al Consiglio Na-zionale ogni situazione meritevole di attenzio-ne;

d. adotta i provvedimenti sanzionatori di sua competenza ed istruisce quelli demandati al Consiglio Nazionale;

e. predispone il programma annuale di massima delle attività dell’Associazione, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Nazionale;

f. approva il rendiconto, di norma mensile, delle entrate e delle uscite;

g. definisce la previsione annuale delle entrate e delle uscite, il consuntivo annuale delle entrate e delle uscite nonché il rendiconto economico-patrimoniale della Presidenza Nazionale, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Na-zionale;

h. amministra il patrimonio sociale, promuovendo le necessarie deliberazioni da parte del Consi-glio Nazionale per le spese di straordinaria amministrazione;

i. istruisce le trattazioni per la nomina dei soci onorari, sulla base delle proposte pervenute, che dovranno essere approvate dal Consiglio Nazionale;

l. controlla gli atti e la corrispondenza di sua competenza proveniente dalle Sezioni, accer-tandone la piena conformità alle disposizioni ed alla normativa dell’Associazione;

m. delibera la nomina a socio benemerito ed a Presidente Onorario di Sezione;

n. assume, in caso di necessità ed urgenza, le decisioni di competenza del Consiglio Nazio-nale, con l’obbligo di sottoporle a ratifica nella prima riunione del Consiglio Nazionale;

o. esamina ed approva le proposte, motivate da-gli organi sociali, di sovvenzioni e di sussidi al-le Sezioni ed ai soci che si trovino in particolari condizioni di bisogno, considerando, ove pos-sibile, i criteri adottati dai comandi della Guar-dia di Finanza;

p. dichiara nulli i verbali delle elezioni tenute presso le Sezioni e quelli delle riunioni dei Consigli di Sezione e dei Comitati eventual-mente costituiti, qualora contengano delibera-zioni non conformi alle norme statutarie o alle finalità dell’Associazione. Tali provvedimenti sono soggetti a ratifica del Consiglio Naziona-le.

Art. 30

Composizione del Comitato Esecutivo Nazionale 1. Il Comitato Esecutivo Nazionale è composto:

a. dal Presidente Nazionale; b. dal Vicepresidente Nazionale Vicario che, in

assenza del Presidente, lo presiede; c. dai due Vicepresidenti Nazionali; d. dal Segretario Generale, che svolge le funzioni

di Segretario del Comitato e dal Vicesegretario Generale, senza diritto di voto, se non Consi-glieri Nazionali;

e. da tre Consiglieri Nazionali di estrazione re-gionale, che partecipano alle riunioni con rota-

zione periodica stabilita dal Consiglio Naziona-le, nonché dai tre Consiglieri Nazionali aventi residenza a Roma;

2. Alle riunioni del Comitato Esecutivo Nazionale può essere convocato dal Presidente il competente Consigliere Nazionale di estrazione regionale, per essere sentito su questioni di interesse della/e Re-gione/i di sua competenza, nonché su varie que-stioni relative al buon andamento delle Sezioni.

3. Alle riunioni del Comitato Esecutivo Nazionale par-tecipa, di norma, almeno un membro del Collegio sindacale, senza diritto di voto. L’assenza non in-fluisce sulla validità delle riunioni e delle decisioni del Comitato.

Art. 31 Compiti dei componenti del Comitato

Esecutivo Nazionale 1. Il Vicesegretario Generale, con la collaborazione

dell’Economo, redige il rendiconto mensile delle entrate e delle uscite, la previsione ed il consuntivo annuale delle entrate e delle uscite, nonché il ren-diconto economico patrimoniale della Presidenza Nazionale.

2. Gli altri componenti possono essere incaricati dal Comitato Esecutivo Nazionale di svolgere determi-nate funzioni o di curare particolari trattazioni.

CAPO V Compiti del Segretario Generale, Vicesegretario

Generale, Economo e Responsabile Amministrativo del periodico “Fiamme Gialle”,

Centro di Assistenza Legale e Pensionistica

Art. 32 Segretario Generale

1. Il Segretario Generale: a. è nominato dal Consiglio Nazionale, su propo-

sta del Presidente Nazionale, ed é scelto tra i soci con residenza a Roma. Se riveste la cari-ca di Consigliere Nazionale ha diritto al voto;

b. dirige e coordina la struttura organizzativa del-la Presidenza Nazionale secondo le direttive del Presidente;

c. firma, congiuntamente al Presidente Nazionale o al Vicepresidente Nazionale Vicario, i verbali delle riunioni del Consiglio Nazionale e del Comitato Esecutivo Nazionale e disgiuntamen-te, gli atti di ordinaria gestione della Presiden-za Nazionale, in assenza del Presidente Na-zionale;

d. provvede all’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio Nazionale e del Comitato Esecutivo Nazionale;

e. sovraintende all’attività logistico-amministrati-va;

f. fa parte del Consiglio di Amministrazione del periodico dell’Associazione “Fiamme Gialle”, quale componente di diritto.

Art. 33

Vicesegretario Generale 1. Il Vicesegretario Generale:

a. è nominato dal Consiglio Nazionale, su propo-sta del Presidente Nazionale, ed é scelto tra i soci con residenza a Roma. Se riveste la cari-ca di Consigliere Nazionale ha diritto al voto;

b. provvede: all’attività logistico-amministrativa della

Presidenza Nazionale e del periodico

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X Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

dell’Associazione “Fiamme Gialle”, avva-lendosi della collaborazione rispettivamen-te dell’Economo e del Responsabile Am-ministrativo del citato periodico, secondo i principi della buona amministrazione;

a quanto previsto dall’art. 31, comma 1; c. svolge le funzioni di Segretario del Consiglio

Nazionale e del Comitato Esecutivo, in assen-za del Segretario Generale;

d. cura la buona conservazione dell’archivio e dei beni della Presidenza Nazionale e del periodi-co “Fiamme Gialle”.

Art. 34

Economo e Responsabile Amministrativo del periodico “Fiamme Gialle”

1. L’Economo della Presidenza Nazionale ed il Re-sponsabile Amministrativo del periodico “Fiamme Gialle”, nominati dal Consiglio Nazionale su pro-posta del Presidente Nazionale, ciascuno per la parte di competenza: a. curano la tenuta delle scritture contabili; b. provvedono al servizio di cassa e collaborano

con il Vicesegretario Generale nella redazione del rendiconto mensile delle entrate e delle u-scite, della previsione annuale delle entrate e delle uscite, del consuntivo annuale delle en-trate e delle uscite nonché del rendiconto eco-nomico-patrimoniale della Presidenza Nazio-nale e del periodico “Fiamme Gialle”;

c. custodiscono ed aggiornano gli inventari dei mobili ed immobili della Presidenza Nazionale e del periodico “Fiamme Gialle”.

2. L’Economo della Presidenza Nazionale ed il Re-sponsabile Amministrativo del periodico “Fiamme Gialle” hanno facoltà, ciascuno, di tenere in cas-sa, per le esigenze correnti, una disponibilità non superiore a quella autorizzata dal Comitato Esecu-tivo Nazionale o dal Consiglio di Amministrazione. Gli importi eccedenti sono depositati in un istituto di credito o versati sul conto corrente postale, se-condo le indicazioni del Comitato Esecutivo Na-zionale o del Consiglio di Amministrazione, con le firme disgiunte del Presidente Nazionale e dell’Economo della Presidenza Nazionale o del Responsabile Amministrativo del periodico “Fiamme Gialle”.

Art. 35

Centro di Assistenza Legale e Pensionistica

1. Ha compiti di informazione, consulenza ed assi-stenza in materia pensionistica a favore degli as-sociati.

2. Il responsabile del Centro: a. è scelto tra professionisti di sicura competenza

ed è nominato dal Consiglio Nazionale, su proposta del Presidente Nazionale;

b. presenta, annualmente, al Consiglio Nazionale una relazione sull’attività svolta.

3. L’incarico, le condizioni del rapporto, la durata, le cause ed i termini dell’eventuale risoluzione del contratto sono regolati con apposita convenzione, approvata dal Consiglio Nazionale.

4. I Consiglieri Nazionali di estrazione regionale pos-sono istituire, nel territorio di competenza, analoga attività attenendosi, compatibilmente, a quanto previsto nei precedenti commi 1, 2 e 3, informando la Presidenza Nazionale.

CAPO VI

Collegio dei Sindaci

Art. 36 Sede e composizione

1. Il Collegio dei Sindaci ha sede presso la Presiden-za Nazionale ed è composto da tre membri effettivi e due supplenti che eleggono, nel loro ambito, il proprio Presidente. I Sindaci non possono ricoprire altre cariche sociali.

Art. 37

Compiti 1. Il Collegio dei Sindaci:

a. ha il compito di verificare la regolarità delle re-gistrazioni contabili e la corrispondenza della relativa documentazione;

b. esegue, almeno una volta ogni trimestre, il controllo contabile amministrativo per accerta-re la consistenza di cassa e l’esistenza dei va-lori e dei titoli di proprietà sociale. L’esito del controllo è riportato in un processo verbale che deve essere consegnato al Vicesegretario Ge-nerale;

c. presenta al Consiglio Nazionale una relazione sul consuntivo delle entrate e delle spese dell’esercizio decorso, al termine di ogni eser-cizio finanziario;

d. partecipa, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio Nazionale ed uno dei componenti può presenziare alle riunioni del Comitato E-secutivo Nazionale come uditore.

2. Il Vicesegretario Generale comunica al Segretario Generale ed al Comitato Esecutivo Nazionale le eventuali osservazioni fatte dal Collegio dei Sinda-ci, in sede di controllo.

CAPO VII

Collegio dei Probiviri

Art. 38 Sede e composizione

1. Il Collegio dei Probiviri ha sede presso la Presiden-za Nazionale ed è composto da tre membri, che eleggono, nel loro ambito, il Presidente. I Probiviri non possono ricoprire altre cariche sociali.

Art. 39 Compiti

1. Il Collegio dei Probiviri: a. delibera, in ultima istanza, sul ricorso di cui

all’art. 12, comma 2; b. si pronuncia su qualsiasi questione che il Pre-

sidente Nazionale, il Consiglio Nazionale o il Comitato Esecutivo Nazionale deferiscono al suo parere.

2. La deliberazione ed il parere di cui al comma 1 de-vono essere espressi a maggioranza entro sessan-ta giorni dalla loro ricezione e riportati in un pro-cesso verbale, firmato da tutti gli intervenuti.

3. La deliberazione di cui al comma 1, lettera a., deve essere notificata, per iscritto, all’interessato a cura della Presidenza Nazionale.

4. Il Collegio dei Probiviri può visionare tutti i docu-menti sociali relativi alla trattazione sottoposta alla sua valutazione, chiedendo agli organi centrali e periferici dell’Associazione che vengano esibiti. Può invitare le parti a comparire per deporre, an-che separatamente, sulla materia del contendere e

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XI Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

richiedere testimonianze e deposizioni che doves-se ritenere necessario assumere.

5. Uno dei componenti del Collegio dei Probiviri può partecipare, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio Nazionale.

CAPO VIII Sezione

Art. 40

Generalità ed organizzazione 1. La Sezione è l’organo periferico che realizza le fi-

nalità dell’Associazione. 2. L’istituzione della Sezione è approvata dal Comita-

to Esecutivo Nazionale, il quale, durante la fase costitutiva, nomina un Commissario avente le fa-coltà del Consiglio di Sezione.

3. L’identificazione della Sezione è determinata dalla sua intitolazione e dalla località ove ha sede.

4. La Sezione non può avere meno di quindici soci con diritto al voto.

5. Il Presidente ha la rappresentanza legale della Se-zione; è il responsabile dell’organizzazione e del suo funzionamento. E’ coadiuvato da un Vicepresi-dente, che lo sostituisce in caso di assenza e che assolve gli incarichi affidatigli.

6. Il territorio di competenza della Sezione corrispon-de, in linea di massima, a quello del Comune ove è ubicata e può estendersi a quelli limitrofi. Nelle grandi città, qualora il numero dei soci della Sezio-ne sia superiore a cinquecento, possono essere costituite altre Sezioni, previa autorizzazione del Comitato Esecutivo Nazionale.

7. La Sezione può essere intitolata, previa approva-zione del Comitato Esecutivo Nazionale, ai caduti in guerra, in servizio o decorati al valor militare o civile o che, comunque, si siano distinti per meriti eccezionali, acquisiti nel corso del servizio svolto nella Guardia di Finanza o nell’Associazione.

8. La richiesta di costituzione di una Sezione può es-sere avanzata alla Presidenza Nazionale per il tramite del Consigliere Nazionale di estrazione re-gionale competente per la Regione o gruppo di Regioni, da almeno quindici aspiranti non ancora soci dell’Associazione, residenti nel Comune o Comuni limitrofi ove la Sezione dovrebbe essere i-stituita.

9. In caso di scioglimento di una Sezione i soci della stessa potranno essere iscritti di diritto, a doman-da, ad altra Sezione secondo quanto previsto all’art. 4. La carica sociale eventualmente ricoperta presso la disciolta Sezione, costituisce requisito va-lido ai fini della rieleggibilità.

Art. 41

Compiti 1. La Sezione, oltre a quanto previsto dall’art. 15,

programma ed attua le sue iniziative nel rispetto dello Statuto.

2. Il programma annuale di Sezione, in ogni caso, comprende le iniziative e le attività di rilievo, tra le quali assumono particolare importanza quelle indi-cate all’art. 2, lett. i., l. ed m., nonché quelle emer-se nel corso delle riunioni indette dal competente Consigliere Nazionale di estrazione regionale.

3. La Sezione deve corrispondere, per motivi d’ufficio, direttamente con gli organi centrali dell’Asso-ciazione, informando, per conoscenza, nei casi previsti dallo Statuto ed in quelli più rilevanti, il Vi-cepresidente Nazionale ed il Consigliere Nazionale di estrazione regionale, salvo i necessari ed oppor-

tuni contatti con i Comandi locali della Guardia di Finanza.

4. La Sezione tiene aggiornati il registro o schedario dei soci ed il giornale di cassa, dove sono registrati tutti i fatti contabili, l’inventario dei beni in dotazio-ne, il registro di protocollo, il raccoglitore dei verbali e quelli della previsione delle entrate e delle uscite, nonché del consuntivo delle entrate e delle spese.

Art. 42

Consiglio di Sezione 1. Il Consiglio di Sezione:

a. esercita, su delega dell’Assemblea dei soci, la potestà deliberante in sede periferica;

b. sovrintende all’andamento generale della Se-zione;

c. approva il programma annuale delle attività della Sezione e fissa i criteri ai quali occorre attenersi per la gestione della stessa;

d. è l’organo che regola la vita della Sezione ed autorizza le spese che eccedono l’ordinaria amministrazione.

2. Il Consiglio di Sezione è composto da: a. il Presidente ed il Vicepresidente della Sezio-

ne: b. un Consigliere ogni quindici soci, con un mini-

mo di due ed un massimo di dieci. 3. Il Consiglio di Sezione:

a. è convocato dal Presidente almeno due volte all’anno ed ogni qualvolta si renda necessario;

b. predispone il programma delle attività sociali, compatibilmente con le prevedibili risorse fi-nanziarie disponibili, la previsione delle entrate e delle uscite, il consuntivo delle entrate e del-le uscite nonché il rendiconto economico-patrimoniale;

c. può stabilire di richiedere ai soci contributi ag-giuntivi, rispetto alla quota sociale, qualora si renda necessario sostenere spese impreviste e/o straordinarie.

4. Il Presidente, il Vicepresidente ed i Consiglieri svolgono funzioni analoghe a quelle dei corrispon-denti organi centrali e, per quanto possibile, con l’osservanza delle medesime norme.

Art. 43

Comitato Esecutivo di Sezione 1. Nella Sezione, con almeno cinquecento soci, può

essere costituito, in seguito a deliberazione del Consiglio di Sezione, un Comitato Esecutivo di Se-zione composto dal Presidente, Vicepresidente, Segretario e quattro membri del Consiglio di Se-zione, con compiti e funzionamento analoghi, per quanto possibile, a quelli del Comitato Esecutivo Nazionale. Il Comitato si riunisce ogni volta si ren-da necessario.

Art. 44 Nucleo

1. Il Nucleo raccoglie un numero di soci, di massima, non inferiore ad otto. Esso prende la denominazio-ne del Comune nel quale è costituito e, di norma, fa parte della Sezione ubicata nel Comune più vici-no, dalla quale dipende ai fini gestionali e patrimo-niali.

2. L’istituzione di un Nucleo è disposta, per validi mo-tivi, dal Consiglio di Sezione e deve essere ratifica-ta dal Comitato Esecutivo Nazionale.

3. Il Nucleo, che può avere una sede propria, è retto da un fiduciario nominato dal Consiglio di Sezione. Egli è il tramite tra il Presidente di Sezione ed i soci

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XII Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

del Nucleo e può partecipare alle riunioni del Con-siglio.

4. Il Consiglio di Sezione, per gravi motivi, può delibe-rare lo scioglimento del Nucleo da sottoporre a ra-tifica del Comitato Esecutivo Nazionale che ne de-termina anche la decorrenza.

Art. 45

Verbali di riunione 1. I verbali delle riunioni del Consiglio di Sezione e

del Comitato Esecutivo di Sezione, se costituito, sono firmati dal Presidente e dal Segretario della Sezione e trasmessi, in copia, al Comitato Esecuti-vo Nazionale e, per notizia, al Consigliere Naziona-le di estrazione regionale, entro trenta giorni.

Art. 46

Nomina e compiti del Segretario e dell’Economo della Sezione

1. Il Segretario e l’Economo della Sezione sono no-minati, su proposta del Presidente della Sezione, dal Consiglio di Sezione. I compiti connessi pos-sono essere svolti da qualsiasi socio, il quale, se non Consigliere, partecipa alle riunioni senza diritto di voto.

2. Il Segretario della Sezione svolge, per quanto pos-sibile, compiti analoghi a quelli previsti per il Segre-tario Generale ed il Vicesegretario Generale (artt. 32 e 33).

3. L’Economo della Sezione: a. svolge, per quanto possibile, compiti analoghi

a quelli previsti per l’Economo della Presiden-za Nazionale (art. 34);

b. ha facoltà di tenere in cassa, per esigenze cor-renti, una disponibilità non superiore a quella autorizzata dal Comitato Esecutivo Nazionale. Gli importi eccedenti sono depositati su un conto corrente o libretto bancario o postale, con le firme disgiunte del Presidente della Se-zione e dell’Economo.

Art. 47

Collegio dei Sindaci 1. I tre sindaci effettivi ed i due supplenti svolgono

funzioni analoghe a quelle del corrispondente or-gano centrale e le esplicano, per quanto possibile, con l’osservanza delle medesime norme.

CAPO IX

Cariche onorarie

Art. 48 Procedimento di nomina

1. Il Presidente Nazionale, i Vicepresidenti Nazionali ed i Consiglieri Nazionali Onorari sono nominati dal Consiglio Nazionale. I Presidenti di Sezione Onora-ri sono nominati dal Comitato Esecutivo Nazionale.

2. Per la nomina alla carica onoraria è richiesto l’esercizio della funzione per almeno un mandato.

3. La proposta per la nomina a Presidente Nazionale, Vicepresidente Nazionale e Consigliere Nazionale Onorario può essere avanzata da qualsiasi socio che rivesta una carica sociale centrale; quella per la nomina a Presidente di Sezione Onorario da un singolo socio, con l’approvazione del competente Consiglio di Sezione. Le proposte debbono ade-guatamente essere motivate.

TITOLO IV Disposizioni finanziarie

CAPO I Patrimonio

Art. 49

Patrimonio dell’Associazione 1. Il patrimonio dell’Associazione è costituito da ogni

bene mobile o immobile nonché da ogni titolo, dirit-to o valore a contenuto patrimoniale, di cui la Pre-sidenza Nazionale sia intestataria.

2. I beni, titoli, diritti o valori di cui al comma 1, inte-stati ad ogni singola Sezione, costituiscono il pa-trimonio della stessa.

3. Il patrimonio ed i mezzi finanziari della Presidenza Nazionale e di ogni Sezione sono destinati esclusi-vamente ad assicurare l’esercizio delle attività sta-tutarie.

4. In caso di scioglimento di una Sezione, il relativo patrimonio residuo sarà devoluto alla Presidenza Nazionale. In caso di scioglimento dell’Associazione il patrimonio residuo sarà devolu-to ad altra associazione avente finalità analoghe ovvero a fini di pubblica utilità.

CAPO II

Disponibilità finanziarie

Art. 50 Entrate

1. Le entrate dell’Associazione sono ordinarie e stra-ordinarie.

2. Le entrate ordinarie sono costituite dalle rendite pa-trimoniali e dalle quote associative dei soci, nella misura minima, stabilita anno per anno, dal Consi-glio Nazionale o superiore, dal Consiglio di Sezio-ne.

3. La Sezione è tenuta a versare alla Presidenza Na-zionale, per ogni socio iscritto, una somma deter-minata dal Consiglio Nazionale, a titolo di contribu-to spese per l’assolvimento, a livello centrale, dei fini istituzionali.

4. Le entrate straordinarie sono costituite dalle dona-zioni volontarie del personale in servizio della Guardia di Finanza, nonché da contributi, lasciti e donazioni da parte dello Stato, enti e privati.

CAPO III

Esercizio finanziario

Art. 51 Inizio e termine dell’esercizio finanziario

1. L’esercizio finanziario dell’Associazione ha inizio il primo gennaio e termina il trentuno dicembre di ciascun anno.

Art. 52

Documenti contabili 1. I documenti contabili della Presidenza Nazionale e

della Sezione sono costituiti da: a. previsione annuale delle entrate e delle uscite; b. consuntivo annuale delle entrate e delle uscite; c. rendiconto economico-patrimoniale; d. giornale di cassa; e. libro degli inventari. La Presidenza Nazionale redige, inoltre, il rendi-conto mensile delle entrate e delle uscite.

2. La previsione annuale delle entrate e delle uscite della Presidenza Nazionale, comprensiva di quella concernente il periodico “Fiamme Gialle”, per l’esercizio finanziario successivo, è predisposta dal Comitato Esecutivo Nazionale e dal Consiglio di

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XIII Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

Amministrazione del periodico “Fiamme Gialle”, di norma, nel mese di gennaio ed approvata dal Con-siglio Nazionale entro il mese di marzo. La Presi-denza Nazionale, fino all’approvazione del Consi-glio Nazionale, può impiegare, per ciascun mese del nuovo esercizio finanziario, un dodicesimo degli importi previsti su ciascun capitolo della previsione delle entrate e delle uscite, approvata per l’anno precedente.

3. Il rendiconto mensile delle entrate e delle uscite della Presidenza Nazionale, predisposto dal Vice-segretario Generale con la collaborazione dell’Economo, è approvato dal Comitato Esecutivo Nazionale o dal Consiglio Nazionale.

4. Il consuntivo annuale delle entrate e delle uscite nonché il rendiconto economico-patrimoniale della Presidenza Nazionale è predisposto dal Comitato Esecutivo Nazionale e dal Consiglio di Amministra-zione del periodico “Fiamme Gialle”. Tali documen-ti, corredati della relazione del Collegio dei Sindaci, sono approvati dal Consiglio Nazionale entro il successivo mese di marzo.

5. Un esemplare del consuntivo annuale delle entrate e delle uscite, nonché del rendiconto economico-patrimoniale, corredato della relazione del Collegio dei Sindaci, approvato dal Consiglio Nazionale, è trasmesso in visione, per conoscenza, entro un mese dall’approvazione, al Comando Generale del-la Guardia di Finanza e pubblicato sul periodico “Fiamme Gialle”.

6. I documenti contabili della Sezione, di cui al com-ma 1, lettere a. e b., sono trasmessi, entro un me-se, dall’approvazione del Consiglio di Sezione, al Comitato Esecutivo Nazionale per la ratifica ed, in copia, al Consigliere Nazionale competente.

7. La Presidenza Nazionale e la Sezione, ciascuna nel proprio ambito, hanno autonomia decisionale, gestionale e patrimoniale, nel rispetto delle specifi-che norme civilistiche e fiscali vigenti.

TITOLO V

Insegne, tenuta di rappresentanza e periodico

CAPO I Insegne

Art. 53

Bandiera e Medagliere 1. La Presidenza Nazionale e la Sezione hanno in do-

tazione la Bandiera Nazionale, simbolo dello Stato. La Sezione può avere, altresì, un Labaro, su de-terminazione del Consiglio Nazionale.

2. La Presidenza Nazionale ha in custodia il Meda-gliere fregiato dei distintivi di tutte le ricompense e medaglie al valor militare e civile concesse alla Bandiera della Guardia di Finanza e ai singoli ap-partenenti al Corpo.

3. Le Bandiere ed il Medagliere hanno le seguenti ca-ratteristiche: a. la Bandiera della Presidenza Nazionale:

- è costituita da un drappo di seta tricolore di centimetri cento per centocinquanta e da un nastro azzurro di centimetri otto per settanta e coda con frangia dorata di centimetri tre, che porta la scritta “Associazione Nazionale Finan-zieri d’Italia”. Le lettere sono ricamate in oro e sono alte centimetri tre;

- poggia su un’asta di metallo cromato, snodata con canna di millimetri venticinque, completa di lancia con al centro il fregio del Corpo.

L’altezza complessiva dell’asta è di circa tre metri;

b. la Bandiera della Sezione è analoga a quella di cui alla lettera a., fatta eccezione per la scritta sul nastro azzurro, che è la seguente: “Ass. Naz. Finanzieri d’Italia - Sezione di__________” (Comune ove ha sede sociale la Sezione);

c. il Medagliere: - è costituito da un drappo di seta azzurra di

centimetri sessanta per ottanta. Il tessuto è doppio con frangia dorata alla base alta cen-timetri otto. In esso è ricamato il fregio del Corpo alto centimetri venticinque circa e por-ta la scritta “Associazione Nazionale Finan-zieri d’Italia”. Il fregio del Corpo e la scritta vanno posti alla base del drappo;

- poggia su un’asta di metallo cromato, alta due metri e dieci centimetri, con canna di mil-limetri trenta; è completa di lancia che ripro-duce il fregio del Corpo.

4. Il Medagliere, la Bandiera e il Labaro intervengono, nei casi previsti, alle cerimonie ufficiali con alfiere e scorta d’onore.

5. Il Medagliere partecipa, in particolare, alle manife-stazioni commemorative, celebrative e simili a ca-rattere nazionale, indicate dalle autorità competen-ti.

6. La Bandiera della Sezione, o il Labaro, partecipa alle altre manifestazioni a carattere locale compre-se anche le cerimonie funebri degli associati, con nastro a lutto.

7. Nei casi di cui ai commi 5 e 6, l’alfiere e la scorta indossano, se possibile, la camicia bianca e l’abito intero scuro con i segni distintivi previsti.

8. Nei viaggi di trasferimento e durante le soste, sia la Bandiera Nazionale che il Medagliere, rinchiusi nell’apposita custodia, sono vigilati, a turno, dall’alfiere e dalla scorta, se non è possibile custo-dirli in luoghi sicuri.

9. Al Medagliere e alla Bandiera Nazionale sono do-vuti gli onori individuali e collettivi previsti dal Rego-lamento sul servizio territoriale e di presidio.

CAPO II

Tenuta di rappresentanza

Art. 54 Tenuta di rappresentanza

1. La tenuta di rappresentanza costituisce l’insieme organico dei capi di vestiario ed accessori, appro-vati dal Consiglio Nazionale, che i soci indossano allorché partecipano alle manifestazioni ufficiali o a specifiche attività istituzionali.

CAPO III

Periodico dell’Associazione

Art. 55 Periodico “Fiamme Gialle”

1. Il periodico “Fiamme Gialle” è l’organo ufficiale dell’Associazione ed è edito dalla Presidenza Na-zionale, in conformità alle disposizioni della legge sull’editoria 8 febbraio 1948, n. 47, e successive modificazioni.

2. Lo stesso provvede alla diffusione di articoli di ca-rattere culturale, militare, giuridico, pensionistico, storico, letterario e sportivo, nonché di tutte le noti-zie ed informazioni utili a far conoscere ai soci la vi-ta dell’Associazione. E’ aperto alla collaborazione

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XIV Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

di tutti i soci, per il dibattito di problemi o di situa-zioni di interesse generale.

3. La ricezione del giornale è strettamente connessa alla qualità di socio.

4. Il giornale, di norma, ha periodicità mensile fatte salve circostanze e situazioni particolari che richie-dano di ridurne il numero da pubblicare.

5. Il periodico è dotato di autonomia organizzativa, gestionale e amministrativa.

6. Gli organi del periodico sono nominati ogni cinque anni, a seguito del rinnovo delle cariche sociali centrali dell’Associazione, e sono i seguenti: a. Direttore Responsabile; b. Consiglio di Amministrazione; c. Comitato di Redazione; d. Collegio dei Sindaci.

7. La carica di Direttore Responsabile compete al Presidente Nazionale e, in caso di rinuncia, ad altro socio dell’Associazione, nominato a maggioranza dal Consiglio Nazionale. Egli svolge i compiti previ-sti, per la carica, dalle vigenti disposizioni sulla stampa e l’editoria.

8. Il Consiglio di Amministrazione: a. è composto da cinque membri, di cui tre di di-

ritto: il Presidente Nazionale, il Segretario Ge-nerale e il Vicesegretario Generale e due no-minati dal Comitato Esecutivo, su proposta del Direttore Responsabile;

b. predispone, per l’approvazione del Consiglio Nazionale, la previsione annuale delle entrate e delle uscite, il consuntivo annuale delle en-trate e delle uscite nonché il rendiconto eco-nomico-patrimoniale.

9. Il Comitato di Redazione è composto da sette membri: di cui quattro di diritto - il Vicepresidente Nazionale Vicario, i due Vicepresidenti Nazionali ed il Segretario Generale - e tre Consiglieri Nazio-nali, nominati dal Comitato Esecutivo, su proposta del Direttore Responsabile.

10. Il Comitato di Redazione è l’organo consultivo della direzione e redazione del periodico “Fiamme Gial-le”. Esso si riunisce almeno due volte all’anno e ogni qualvolta necessario. Ha il compito di espri-mere pareri ed orientamenti di carattere generale in merito alla miglior veste tipografica, alla pubblica-zione ed ai contenuti degli articoli di cui al comma 2, nonché alla diffusione di notizie e comunicazioni di interesse dell’Associazione.

11. Il periodico “Fiamme Gialle” riceve, annualmente, dalla Presidenza Nazionale una somma a titolo di contributo spese per la sua pubblicazione e spedi-zione, determinata dal Consiglio Nazionale su pro-posta del Consiglio di Amministrazione dello stesso periodico.

12. Il Collegio dei Sindaci di cui all’art. 36 svolge gli stessi compiti previsti dall’art. 37 anche nei con-fronti del periodico “Fiamme Gialle”.

TITOLO VI

Elezioni

CAPO I Generalità

Art. 56

Elezioni delle cariche sociali 1. Le elezioni per la nomina ed il rinnovo delle cariche

sociali, sia centrali che periferiche, si svolgono ogni cinque anni.

2. I candidati alle seguenti cariche, tutti con residenza a Roma, sono eletti, su base nazionale, da tutti i soci aventi diritto al voto: a. Presidente Nazionale; b. Vicepresidente Nazionale Vicario; c. I tre Consiglieri Nazionali di cui all’art. 25, lette-

ra f.; d. Sindaci effettivi e supplenti; e. Probiviri.

3. I candidati Vicepresidenti Nazionali per l’Italia set-tentrionale e per l’Italia centro-meridionale ed i candidati Consiglieri Nazionali per le Regioni, tutti con residenza in uno dei Comuni ricompresi nella corrispondente area geografica, sono eletti dai so-ci, aventi diritto al voto, iscritti nelle Sezioni ubicate nella predetta area.

4. I candidati alle seguenti cariche sociali periferiche: a. Presidente; b. Vicepresidente; c. Consiglieri; d. Sindaci effettivi e supplenti, tutti con residenza nel territorio di competenza del-la Sezione di appartenenza, sono eletti dai soci a-venti diritto al voto iscritti alla stessa Sezione.

Art. 57 Requisiti dei candidati alle cariche sociali

1. I candidati alle cariche sociali devono essere in

possesso dei requisiti di competenza, prestigio ed

autorità, maturati nella vita militare o in quella civile

e non devono aver demeritato nei confronti della

Guardia di Finanza e dell’Associazione.

2. Alla valutazione della sussistenza dei requisiti

provvedono il Comitato Esecutivo Nazionale, per le

cariche centrali, ed il Consiglio di Sezione, per

quelle periferiche.

CAPO II

Elezioni degli organi centrali

Art. 58 Inizio della procedura

1. La data di effettuazione, a livello nazionale, dell’elezione degli organi centrali è deliberata dal Consiglio Nazionale e comunicata alle Sezioni a cura della Presidenza Nazionale, almeno centocin-quanta giorni prima.

2. La data di diramazione del provvedimento con cui si indicono le elezioni e se ne determinano le mo-dalità di esecuzione segna l’inizio ufficiale della procedura.

Art. 59 Candidati

1. I soci aventi diritto al voto, in possesso dei requisiti di cui all’art. 57 ed in regola con il tesseramento, che aspirano ad essere eletti ad una carica sociale centrale, debbono far pervenire alla Sezione di ap-partenenza, entro il termine di trenta giorni dall’inizio della procedura, una domanda in carta semplice, corredata da un foglio notizie personali, conforme al modello predisposto dalla Presidenza Nazionale.

2. Non possono presentarsi candidature per più di una carica.

3. La domanda, indirizzata alla Presidenza Nazionale, deve essere trasmessa, in plico raccomandato, tramite la Sezione di appartenenza, con il parere

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XV Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

non vincolante del Consiglio di Sezione, entro qua-rantacinque giorni dall’inizio della procedura.

Art. 60

Operazioni preliminari 1. Le domande che pervengono alla Presidenza Na-

zionale sono prese in consegna dal Comitato Ese-cutivo Nazionale che, accertatane la regolarità for-male, provvede a raggrupparle negli otto seguenti elenchi: a. n. 1: candidati a Presidente Nazionale; b. n. 2: candidati a Vicepresidente Nazionale Vi-

cario; c. n. 3: candidati a Vicepresidente Nazionale per

l’Italia settentrionale; d. n. 4: candidati a Vicepresidente Nazionale per

l’Italia centro-meridionale; e. n. 5: candidati a Consigliere Nazionale di e-

strazione regionale per ciascuna o per gruppi di regioni;

f. n. 6: candidati a Consigliere Nazionale con re-sidenza a Roma;

g. n. 7: candidati al Collegio dei Sindaci; h. n. 8: candidati al Collegio dei Probiviri.

Art. 61

Numero dei candidati 1. Il numero dei candidati per ciascuna carica sociale

da eleggere non deve essere inferiore al doppio. 2. Per i candidati alla carica per la quale manchino o

siano insufficienti le domande di aspiranti, la desi-gnazione sarà fatta dal Consiglio Nazionale, previo gradimento degli interessati. Qualora non sia pos-sibile raggiungere il numero dei candidati di cui al comma 1, il Consiglio Nazionale, in deroga alla previsione di cui all’art. 16, comma 1, può autoriz-zare la candidatura del socio che abbia già ricoper-to la stessa carica per due mandati consecutivi.

Art. 62 Iscrizione dei candidati nella scheda di votazione

1. L’iscrizione dei candidati nella scheda di votazione è sottoposta all’approvazione del Consiglio Nazio-nale che, a tal fine, si riunisce entro novanta giorni dalla data di inizio della procedura.

Art. 63 Formazione della scheda di votazione

1. In base alle decisioni del Consiglio Nazionale, la Presidenza Nazionale predispone la scheda di vo-tazione che, nella sua veste definitiva, sarà sotto-posta all’approvazione del Comitato Esecutivo Na-zionale.

2. Nei singoli quadri, corrispondenti alle varie cariche da eleggere, i candidati sono iscritti in ordine alfa-betico sillabico (cognome e nome).

Art. 64 Spedizione della scheda di votazione

1. La Presidenza Nazionale provvederà a far perveni-re il numero necessario di schede di votazione alle singole Sezioni, non meno di trenta giorni prima della data delle elezioni.

Art. 65

Elenco dei soci che hanno diritto al voto 1. Entro quarantacinque giorni dall’inizio della proce-

dura, la Sezione predispone, in triplice esemplare, un elenco dei soci che hanno diritto al voto.

2. Un esemplare è inviato alla Presidenza Nazionale nello stesso plico di cui all’articolo 59, comma 3.

3. Gli altri due esemplari sono consegnati il giorno delle elezioni alla presidenza del seggio, che se ne avvale per l’accertamento dell’identità dei soci che si presentano a votare.

Art. 66

Convocazione dei soci 1. Gli avvisi di convocazione sono diramati ai soci,

almeno trenta giorni prima della data delle elezioni, di norma: a mano, previa attestazione di ricevuta; per posta, previa timbratura su apposito elenco da parte dell’incaricato dell’ufficio postale; per fax o per posta elettronica a cura della Sezione.

2. In calce all’avviso è predisposta la delega, nell’eventualità che il titolare non possa intervenire personalmente. In tal caso la delega deve essere completata e sottoscritta dal delegante e conse-gnata ad un altro socio di sua fiducia avente diritto di voto.

Art. 67 Svolgimento delle elezioni

1. Le operazioni si svolgeranno nel giorno, nelle ore e con le modalità precisate dalla Presidenza Nazio-nale.

2. Il Consiglio di Sezione nomina il Presidente, i due Scrutatori ed il Segretario del seggio ed, eventual-mente, un Vicepresidente. Esplicate le formalità di rito, si dà inizio alle operazioni di voto. Le funzioni di componente del seggio non possono essere as-sunte dai candidati.

3. Per essere ammesso a votare il socio deve docu-mentare la propria identità.

4. Qualora il socio non abbia ricevuto o abbia smarrito l’avviso di convocazione può essere ugualmente ammesso a votare, con autorizzazione del Presi-dente del seggio, previo controllo del suo nominati-vo sull’elenco dei soci.

5. Qualora un socio abbia regolarizzato la propria po-sizione ai fini del tesseramento dopo l’invio dell’elenco di cui all’articolo 65, può essere am-messo al voto con autorizzazione del Presidente del seggio che provvede ad aggiungerlo all’elenco.

6. Il socio delegato a rappresentare altri soci, deve e-sibire il relativo avviso di convocazione, con la de-lega completata e firmata dal delegante.

7. Sono consentite deleghe nel numero massimo di due per ciascun socio delegato.

8. Per ciascun votante è consegnata una scheda di votazione che, in caso di errore, può essere, a ri-chiesta dell’interessato, sostituita, previa distruzio-ne.

9. Le schede di votazione fornite dalla Presidenza Nazionale sono soggette a stretto rendiconto, e, pertanto, quelle non utilizzate debbono essere re-stituite.

Art. 68 Operazioni di scrutinio

1. Terminate le votazioni, si dà subito inizio, in seduta aperta a tutti i soci, alle operazioni di scrutinio che si concludono con la redazione, in duplice esem-plare, del processo verbale per la costituzione del seggio, che contiene anche i risultati dello scrutinio.

2. Al processo verbale è allegato l’elenco dei soci di cui all’articolo 65, completato con le annotazioni e le firme richieste dallo stampato.

Art. 69 Trasmissione degli atti

1. Le schede di votazione, raccolte in un plico, debi-tamente sigillato e controfirmato dal Presidente del seggio, vengono date in consegna, unitamente ad

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XVI Nuovo Statuto dell’A.N.F.I.

un esemplare del processo verbale per la costitu-zione del seggio, al Presidente della Sezione che le conserverà nell’archivio a disposizione della Presidenza Nazionale per eventuali controlli, fino alle successive elezioni.

2. Il secondo esemplare del suddetto processo verba-le, con allegato l’elenco dei soci di cui all’art. 68, comma 2, è spedito entro ventiquattro ore, in plico raccomandato, alla Presidenza Nazionale, unita-mente alle schede di votazione non utilizzate.

Art. 70

Scrutinio finale in sede centrale 1. Il Comitato Esecutivo Nazionale procede allo scru-

tinio finale in base alle risultanze dei processi ver-bali per la costituzione del seggio e degli annessi elenchi dei soci.

2. Nei casi dubbi, richiede alla Sezione interessata il plico di cui all’articolo 69, contenente le schede di votazione, per il controllo.

3. Le operazioni di scrutinio del Comitato Esecutivo Nazionale sono completate entro trenta giorni dalla data delle elezioni.

4. I risultati finali sono verbalizzati dal Comitato Ese-cutivo Nazionale e sono resi noti con un documen-to con il quale vengono proclamati i nuovi eletti.

5. A parità di voti viene eletto il socio con maggiore anzianità di iscrizione all’Associazione e, in subor-dine, quello che ha ricoperto, in ordine di prece-denza, cariche sociali centrali e/o periferiche.

Art. 71

Passaggio dei poteri 1. Dalla data di proclamazione dei nuovi eletti, gli or-

gani sociali centrali in carica decadono dalle loro funzioni.

2. Il Presidente Nazionale uscente aggiorna il suben-trante sulle problematiche di rilievo per l’Associazione.

3. Il Segretario Generale uscente assicura la continui-tà di funzionamento della Presidenza Nazionale fi-no alla prima riunione del nuovo Consiglio Nazio-nale.

CAPO III

Elezioni degli organi periferici

Art. 72 Convocazione dei soci

1. L’elezione delle cariche sociali della Sezione deve essere effettuata prima della scadenza del manda-to, salvo particolari circostanze che sono preventi-vamente sottoposte alla valutazione del Comitato Esecutivo Nazionale.

2. La data di effettuazione delle elezioni, deliberata dal Consiglio di Sezione è, di norma, comunicata ai soci almeno centocinquanta giorni prima della data di scadenza del mandato, dandone notizia alla Presidenza Nazionale.

3. Gli avvisi di convocazione sono diramati ai singoli soci aventi diritto al voto a mano, per posta, per fax o per posta elettronica con almeno trenta giorni di anticipo.

Art. 73

Candidati e formazione della scheda di votazione 1. Per la Sezione con più di quaranta soci con diritto

al voto la candidatura può essere avanzata per una sola carica.

2. Il numero dei candidati da iscrivere sulla scheda di votazione non deve essere inferiore al doppio dei candidati da eleggere, se il numero dei soci aventi diritto al voto lo consente.

3. Per i candidati alle cariche per le quali manchino o siano insufficienti le domande degli aspiranti la de-signazione sarà fatta dal Consiglio di Sezione, pre-vio gradimento degli interessati. Qualora non sia possibile raggiungere il numero dei candidati di cui al comma 2, il Comitato Esecutivo Nazionale, in deroga alla previsione di cui all’art. 16, comma 1, può autorizzare la candidatura del socio che abbia già ricoperto la stessa carica per due mandati con-secutivi.

4. La formazione delle schede di votazione è delibe-rata dal Consiglio di Sezione. I candidati sono i-scritti in ordine alfabetico sillabico (cognome e no-me).

Art. 74

Elezioni, scrutinio, comunicazioni 1. Si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni

contenute nei Capi I e II del presente Titolo. Art. 75

Proclamazione dei nuovi eletti 1. Il processo verbale per la costituzione del seggio,

che contiene anche i risultati dello scrutinio, ha va-lore di proclamazione dei nuovi eletti, che entrano pertanto in funzione dal giorno successivo.

2. I risultati sono ratificati dal Comitato Esecutivo Na-zionale.

TITOLO VII

Disposizioni finali e transitorie

CAPO I Disposizioni finali

Art. 76

Scioglimento dell’Associazione 1. Il Consiglio Nazionale, qualora constati

l’impossibilità di conseguire gli scopi sociali, sentita l’Autorità Tutoria, indice un referendum per propor-re l’eventuale scioglimento dell’Associazione. La conseguente destinazione del patrimonio sociale sarà devoluta ai sensi dell’art. 49, comma 4.

2. La relativa deliberazione dovrà essere approvata con il voto favorevole di almeno tre quarti dei soci aventi diritto al voto.

Art. 77

Modifiche allo Statuto 1. Le modifiche allo Statuto dell’Associazione sono

deliberate dal Consiglio Nazionale a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.

CAPO II

Disposizioni transitorie

Art. 78 Deroghe

1. La nuova composizione del Consiglio di Sezione entra in vigore all’atto del rinnovo delle cariche so-ciali periferiche.

Art. 79

Entrata in vigore dello Statuto 1. Il presente Statuto entra in vigore il quindicesimo

giorno dalla data del Decreto di approvazione.

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UNA FAVOLA...

Penso per esperienza che non esista a questo mondo gioia più penetrante di quella di un nonno che giochi a pallone con il suo nipotino, rincorrendo la palla, ansimante al suo fianco; o che lo trat-tenga stretto fra le braccia; o che gli rac-conti una favola per i suoi sogni d'infante e tanto preziosa per la sua for-mazione.I giocattoli più raffinati saranno sempre più sofisticati, possiamo giurarci; ma non potranno mutuarsi ai sentimenti della nostra condizione umana.Nella ineludibile solitudine di una vita che volge al tramonto, ogni nonno o non-na, in quel momento, ritrova l'eco di una giovinezza sfibrata dal tempo, anche se la reputi non del tutto trascorsa (fiamma nascosta nel cuore); reicontra sé stes-so/a ed il suo passato; sente ravvivarsi la speranza di poterne godere ancora uno scampolo.Penso, in sostanza, che quel momento identifichi un bocciolo di rosa e di felici-tà, che non va perduto, in quanto rap-presentativo di una ragione di vita fra le più nobili.Questo pensiero mi ha assalito mentre osservavo il sole, dal mare, che tingeva di un rosa profondo le cime del Gran sasso e della Maiella. Un gioir di dentro!È venuto a trovarmi un vecchio e caro Dipendente, homo fidelis, con il nipoti-no tenuto per mano. Un “fragolino” tutto pepe, occhi di viva intelligenza.Superati i convenevoli del primo incon-tro gli ho chiesto: “Come ti chiami?” “Massimiliano”, mi ha risposto. Poi, guardandomi: “Mi racconti una favolet-ta?”.“Ma certamente! Ne so poche ma, stan-do al mio Matteo, sono fra le più belle del repertorio. Ad esempio: il gatto con gli stivali, la fatina lombarda, le Tre ochi-ne”. E lui subito: “Le tre ochine”. “Per-ché?”. “Perché sono le migliori amiche della mia Mammina”. Ma a guardar bene, la gioia gli fuoriusciva dalle gote.“Pronto, Maestà! Ecco la favoletta!”.“C'era una volta una famigliola di tre ochine che vivevano dentro il canneto di una laguna della Groenlandia, l'isola più grande della Terra; situata tra la baia

di Baffin e l'Islanda. Terra desolata e fred-da, ma anche terra generosa di salmoni, merluzzi e pesci di ogni grandezza e di ogni specie, a sciami o singoli. Fonti di vita.La componevano: Flig, alias Poppy, papà; Flog, alias Mamy; Flug, la loro figlioletta adorata; ma che aveva altri sette nomi per ogni giorno della settima-na: Lembo di cielo celeste, Rosa purpu-rea, Alba fulgens, Trillo divino d'allodola, Spirito felice, Spicchio di sole, Luce di vita.Osservando Massimiliano: aveva gli occhi della meraviglia!Stavano sempre uniti navigando sull'acqua, in osservanza di una legge di sopravvivenza che l i sottraeva dall'assalto dei predatori dell'aria (falchi) ed acquei (donnole).Nello specchio antistante il canneto, tutte e tre ballavano con incredibile gioia sull'onda di un canto antico che si rinno-vava di generazione in generazione,

diceva: Ghinghirighì … ghinghirigò …/quest'è il bimbo che ti dò …/Se lo dò a San Francesco… me lo tiene sempre fresco…/Se lo dò all'omino nero…/me lo tiene un anno intero. Se lo dò alla Befana…/me lo tiene una settimana… Ed allora come farò…/ Ghinghirighì … ghinghirigò.Ogni domenica, tempo permettendo, arrivavano gruppi di amici, di ochine dai laghi canadesi. Ed era festa, distrazio-ne, piacere d'incontro.Massimiliano, non mi soffermo oltre sugli atti quotidiani vissuti. Di questi, tut-tavia, assumono valore: il giorno delle nozze di Flug e l'organizzazione delle t rasvo la te a t lant iche a l l ' in iz io dell'inverno, verso i laghi caldi del cen-tro Africa.Come accennavo, irruppe nella vita di Flug l'amore per un giovane della sua specie. Si chiamava Bacone, figlio unico di eletta famiglia. Flig e Flog spe-dirono gli inviti a tutta la comunità a

...per un Bambino dell’A.N.F.I.Socio Ordinario in Pectore

di Nicola Morelli

Vittoria Palermo, nipote dell’Alfiere della Sezione di Pisa Vittorio Lucchesi, sfoglia con interesse una copia del periodico di Fiamme Gialle

18 FiammeGialle - Gennaio 2011

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mezzo di tante e-mail sfornate dal bec-co.Quel giorno tanto importante, Poppy indossò sul lungo collo un cravattino di seta con palline gialle. Mamy, un bel vestito lungo da cerimonia, con palline rosse. Ambedue portavano gli occhiali da vista. Tanti furono i saluti. Tanti gli auguri per gli sposini. Dopo che appo-sero le impronte di una zampa sull'atto di matrimonio dinanzi al Sindaco, ci fu un lieto pranzo di nozze. Naturalmente, a base di pesce. Ma il bello doveva ancora avvenire.Tutti i convitati si radunarono nella gran-de ansa.Una a fianco dell'altra fino a formare una lunga fila. Schiamazzando tutte assieme, all'unisono, con tutta la forza, alla stessa maniera contro i Galli inva-sori del Campidoglio, sollevarono una nube ininterrotta di acqua con le bollici-ne. E, ad un segnale convenuto, Bacone e Flog camminarono sulla superficie d'acqua. Sempre più veloce-mente. Sempre più velocemente. Fino a che, vincendo la gravità dei loro pesi con un'inerzia crescente di moto, s'involarono con stupefacente elegan-za. Felici, felici felici!.Passando sopra le loro teste ad una quota di circa 50 metri, Flug, “Lembo di Cielo celeste”, urlò: “Poppy, Mamy, vado incontro al mio destino. Vi voglio tanto bene”.Sparirono all'orizzonte diventando due puntini in movimento.Fu un momento di gioia ma anche di pro-fonda tristezza. La Famiglia sfollava. Qualcosa cambiava definitivamente, perché tutto passa e “tutto scorre” (in greco: “Panta rei”).Sul far della sera tornarono al loro nido. Scende sulla laguna una notte profon-da, un silenzio l'avvolge.Buona notte, disse Mamy a Poppy, si baciarono toccandosi il becco inumidito dalle lacrime. La luna piena splendeva fra le stelle del firmamento, le vaghe stelle dell'Orsa Maggiore. Salì in Cielo verso Dio Creatore il canto di papà Flig. Diceva, accorato: “Torna piccina mia…/torna dal tuo papà…/egli ti aspet-ta sempre…/Con ansietà. Tra le sue braccia, amore…/ egli ti stringerà…/ la ninna nanna ancora…ti canterà…/.Massimiliano, ai limiti della commozio-ne, scoppia a piangere. Abbraccia il Nonno. Mi salta al collo e mi dice: “Nico-la, grazie. Ti voglio bene”.Qui finisce la mia favola per un bambino dell'A.N.F.I., socio ordinario in pectore. Altre ne ho in mente, semenza d'amore. Turgide spighe di grano.

19FiammeGialle - Gennaio 2011

BREMBATECONSEGNATA ALLA FAMIGLIA DI YARA LA MAGLIETTA BENEDETTA

Il giorno di capodanno, come da 20 anni a questa parte, si è svolto in località Tre Ponti - nel mare di Livorno - il consueto tuffo di capo-danno al quale ha partecipato anche il Sindaco della Città.I n t a l e o c c a s i o n e i S o c i dell'Associazione Fiamme Gialle Toscana, componenti il Nucleo di Protezione Civile, hanno partecipato al "tuffo" ed - uno di questi - indos-sava la maglietta con la foto della pic-cola Yara Gambirasio.Dopo il "tuffo" , con una "maratona", la maglietta è stata portata al Santuario di Montenero, ove il Cappellano militare l'ha benedetta.Il giorno successivo (domenica 2 gen-naio) la maglietta è stata portata, dai componenti il Nucleo di Protezione Civile (Soci FF.GG. Toscana) alla famiglia Gambirasio in segno di umana solidarietà, con la speranza che la Madonna di Montenero, pro-tettrice della Toscana, compia il mira-colo di far ritornare la piccola Yara dai suoi cari.I nostri soci Riccardo Rela, Maurizio Pucci, Michele Errico, Lisa e Serena

SOLIDARIETA' ALLA FAMIGLIA

DI YARA

Sicilia, Cristiana Picardi, Samuele Rela e Catia Coltellini, in compagnia di alcuni amici e parenti, sono stati calorosamente ricevuti dal Parroco di Brembate di Sopra (don. Corinno Scotti) e dal dr. Diego Locatelli, Sindaco di quella Città e dal Sig. Giovanni Valsecchi quale Capo della Protezione Civile locale.Il fatto è stato ampiamente riportato ed illustrato su tutte le reti nazionali delle maggiori emittenti televisive.

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a cura di Antonio Piga

PRESIDENZA NAZIONALE DELL’A.N.F.I.

AUMENTO DELLE PENSIONI PER EFFETTODELLA PEREQUAZIONE AUTOMATICA PER L’ANNO 2011

Con Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, emanato di concerto con il Ministro del Lavoro e delle politi-che sociali, del 19 novembre 1010, pub-blicato nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 29 novembre 2010, è stato determi-nato il valore effettivo della variazione percentuale per l'aumento di perequa-zione automatica con decorrenza dal 1° gennaio 2010 nonché la variazione per-centuale per l'aumento di perequazione automatica con effetto dal 1° gennaio 2011.Per opportuna informazione dei soci, si trascrive il contenuto del punto A) della nota operativa n. 54 in data 20.12.2010 della Direzione Centrale Previdenza dell'INPDAP, concernente l'attribuzione della perequazione automatica in via definitiva per l'anno 2010 e in via previ-sionale per l'anno 2011.

“”Ai sensi dell'art. 1 del D.M. 19 novem-bre 2010, la percentuale definitiva di variazione per il calcolo della perequa-zione delle pensioni per l'anno 2009 è determinata in misura pari allo 0,7% dal 1° gennaio 2010. Tale valore di varia-zione percentuale non si discosta da quello determinato in via provvisoria per il medesimo anno (art. 2 del D.M. 19 n o v e m b r e 2 0 0 9 ) ; p e r t a n t o , l'applicazione della percentuale definiti-va di perequazione automatica per l'anno 2010 non comporta alcun con-guaglio sui relativi trattamenti pensioni-stici. Per effetto del successivo art. 2, detta percentuale di variazione è stata fissata in via previsionale in misura pari al 1,4% dal 1° gennaio 2011 , salvo conguaglio

da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo. Si fa presente che nei casi in cui l'indennità integrativa speciale sia corri-sposta come emolumento a sé stante dalla voce pensione, ai fini della indivi-duazione della fascia d'importo cui appli-care gli aumenti percentuali della pere-quazione automatica, il trattamento pen-sionistico deve essere considerato com-plessivamente, ossia comprensivo dell'indennità integrativa speciale. Per l'anno 2011 la percentuale di aumento per variazione del costo della vita si applica per intero sull'importo di pensione non eccedente il triplo del mini-mo del Fondo pensioni lavoratori dipen-denti; per le fasce di importo comprese tra tre volte e cinque volte il suddetto minimo Inps la percentuale è ridotta al 90% mentre per le fasce di importo ecce-denti cinque volte il minimo Inps la per-centuale di aumento è ridotta al 75% (leg-ge 23 dicembre 2000, n. 388). Ai fini che qui interessano si precisa che l'ammontare mensile della pensione minima INPS, da prendere a riferimento per la determinazione delle fasce d'importo di cui all'art. 24 della legge 28 febbraio 1986, n. 41, come successiva-mente modificate, è fissato, per l'anno 2011 a € 467,43 (annuo € 6.076,59).

Pertanto. il calcolo della perequazione automatica per il 2011 sarà effettuato tenendo conto dei seguenti valori:

1,4 % sull'importo mensile non ecceden-te € 1.382,91;1,26 % sull'importo mensile oltre € 1.382,91 e fino a € 2.304,85;1,05% sull'importo mensile oltre e € 2.304,85.

Infine, per effetto dell'applicazione delle suindicate percentuali di variazione della perequazione automatica dal 1° gennaio 2011 la misura mensile dell'indennità integrativa sarà elevata a € 715,84 mentre l'importo della stessa indennità annessa alla 13^ mensilità sarà pari a € 695,84.In attuazione pertanto delle riferite disposizioni normative, con la rata di pen-sione del mese di gennaio 2011 viene confermata, negli stessi importi corri-

20 FiammeGialle - Gennaio 2011

sposti in via previsionale, la perequa-zione automatica per l'anno 2010 nella misura definitiva dello 0,7%, per tutte le partite di pensione aventi decorrenza anteriore all'anno 2010, mentre la D.C. Sistemi Informativi provvederà ad attri-buire l'aumento di perequazione nella misura percentuale del 1,4% su tutte le partite in corso di pagamento, aventi decorrenza anteriore al 1° gennaio 2011.

Nei casi di cumulo di due o più pensioni corrisposte da questo Istituto o da altri Enti previdenziali si fa rinvio alle dispo-sizioni impartite con la nota operativa n. 49 del 23 dicembre 2008.

In ogni caso per tutti i cumuli intervenuti dal 1° gennaio 2010 si è provveduto a bloccare l'importo dell'indennità inte-grativa speciale in pagamento alla sud-detta data, attribuendo la percentuale di perequazione, calcolata sulla pensione annua lorda e sull'indennità integrativa speciale, sull'importo mensile della sola voce pensione.Qualora l'indennità integrativa speciale fosse già bloccata all'importo in paga-mento al 31 dicembre 1997 (per effetto dell'art. 59, comma 13, della legge 23 dicembre 1997. n. 449) o al 31 dicem-bre 2007 (per effetto dell'art. 1, comma 19 della legge 24 dicembre 2007. n. 247), tali importi restano confermati.Le situazioni sopra individuate sono state contraddistinte rispettivamente dal codice "CO","B7" e "C7".

Cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario - art. 1, comma 41, della legge n. 335/95 - tabella F.

Si riportano, di seguito, gli importi dei limiti delle fasce di reddito previste dalla tabella F annessa alla legge 8 agosto 1995. n. 335, aggiornati per l'anno 2011 in base alla misura della pensione mini-ma INPS, pari a € 467,43.

ANNO 2011

Fino a € 18.229,77....................100% da € 18.229,78 a € 24.306,36.....75%da € 24.306,37 a € 30.382,95.....60%oltre € 30.382,96.........................50%””

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In data ancora da stabilire, nel mese di giugno o al massimo nella prima decade di luglio del 2011, sarà organizzato un raduno nazionale a Predazzo, presso la Scuola Alpina, di tutti gli ex Allievi Finanzieri del Corso “Latemar II” (Aprile-Ottobre 1960). Il programma della ceri-monia, ancora da definire, prevede, tra l'altro, la celebrazione della S. Messa, la visita alla città di Predazzo, il pranzo con-viviale in un ristorante della zona. Al ter-mine, sarà consegnata ai convenuti una medaglia ricordo. A richiesta e solo per chi si sarà prenotato, presso la propria sede ANFI, sarà:1.consegnato un crest commemorativo; 2.organizzata, il giorno successivo, se saranno raggiunte almeno 50 adesioni, una gita, con pullman nelle stupende località trentine: partenza e rientro a Predazzo.Il programma definitivo, con l'indicazione del costo complessivo pro-capite (pranzo e medaglia), sarà inviato a cura del Comitato promotore, in tempo utile, presso la residenza di ciascun aderente.L'alloggio dovrà essere prenotato a cura di ciascun partecipante presso gli alberghi di Predazzo indicati dal Comitato Promotore.Chi desidera partecipare all'organizzando raduno potrà segnalare, entro il 28 feb-braio 2011, la propria disponibilità, presso le rispettive Sezioni ANFI, a mezzo l'apposito modulo, sotto indicato.Sarà cura delle Sezioni interessate trasmettere le adesioni ricevute alla Sezione ANFI di Trieste, - 34100 Trieste, via XXIV Maggio, n. 4, Casa del Combattente, tele-fono/fax 040 362809 e-mail: [email protected], entro il 31 marzo 2011.

FiammeGialle - Gennaio 2011

SCUOLA ALPINA DI PREDAZZO (APRILE-OTTOBRE 1960) - RADUNO NEL 51° ANNIVERSARIO DELL’ARRUOLAMENTO

CORSO AA.FF. “LATEMAR II”

21

Per qualsiasi informazione ulteriore rivolgersi al Comitato promotore: Sten. Antonio PULIATTI, Via Umberto I°, n.715, Roccalumera (ME) - tel. 0942 744141 - cell. 3896787354, e-mail: [email protected]; Lgt. RODILOSSI Alessandrantonio Tel. 04051552 - cell. 3396859326, e-mail: [email protected]; SCANO Bruno, Via del Carpineto 16/1 34128 TRIESTE tel. 040 814327 cell. 3497704483, e-mail: [email protected].

Carissimi colleghi del 7° Corso “Predil”, come accennato nell'ultimo raduno tenutosi a Paterno (PZ), la data fissata, per la prossima riunione del 5° raduno, è il 4 giugno 2011 a Como.Per questioni organizzative è gradita, in linea di massima, la comunicazione di adesione entro il mese di febbraio 2011, contattando uno degli organizzatori che si riportano di seguito: Sante Malassini tel. 3382360529, Luigi Ponzo tel. 3478719546 e Ermenegildo D'Ascenzo tel. 3922468235 e-mail [email protected]. In seguito sarà reso noto il programma definitivo che verrà fatto conoscere agli interessati.Ermenegildo D'Ascenzo, socio della Sezione ANFI di Olgiate Comasco.

In relazione alla pubblicazione relativa al 50° anniversario di coloro che hanno frequentato il Corso Allievi a Roma nell'anno 1961 (vedi n° 8/9 del giornale - pag. 14), gli organizzatori, Comm. Marco Mugnaini e Fin. Romano Neri, considerando le numerose richieste per-venute hanno deciso di allargare il radu-no anche a tutti gli arruolati nell'anno 1961, cioè a coloro che si sono arruolati nel mese di febbraio e di settembre. Gli interessati possono rivolgersi a Marco Mugnaini tel. 050 - 525551 cell. 339 3308440 - mail : [email protected] ; oppure a Romano Neri tel. 0566 - 40206 cell. 320 7015556.

5° RADUNO

ARRUOLAMENTO 1961

RADUNI

MODULO DI ADESIONE

Firma

D E L 7 ° C O R S O “ P R E D I L ” 1968/1969 II BTG. PORTOFERRAIO

Il Presidente della Sezione ANFI de L'Aquila, M.A. Domenico Del Pinto, ed il Vice Presidente, Brig. C. Osvaldo Fontana entrambi del Corso aprile-ottobre 1961 di Predazzo, invitano, nel cinquantennale dell'arruolamento, i col-leghi dei corsi che sono stati promossi durante l'anno 1961. ad effettuare un Raduno nei mesi di aprile o maggio 2011.Tutti gli interessati possono contattare i suddetti soci ai seguenti numeri: M.A. D. Del Pinto tel. 3385646583; Brig. C. Fontana tel. 3396297779. Il Raduno dovrebbe avere luogo a Predazzo.

RADUNO DEGLI AA. FF. SCUOLA ALPINA DI PREDAZZO

ARRUOLAMENTO 1961

Il sottoscritto…………………….residente a….......……., via……………..,

nr....... tel. .............. indirizzo e-mail................... (eventuale, oppure quello della

Sezione di appartenenza), desidera partecipare al raduno nazionale del

CORSO “LATEMAR II” - anno 1960 - presso la Scuola Alpina di Predazzo.All'uopo comunica, altresì, di SI/NON gradire il ricevimento del crest o targa com-

memorativi del 51° Anniversario dell'arruolamento, il cui costo sarà corrisposto

a parte.SI/NO parteciperebbe alla gita il giorno successivo al raduno per visitare alcune

località del Trentino, qualora si raggiunga il quorum richiesto.

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A PREDAZZO - IL 30 SETTEMBRE 1, 2 E 3 OTTOBRE 2010

39° CORSO PELMO

Organizzato dal Vice Presidente della Sezione di San Donà di Piave, Fin. Tiziano Gobbo, ha avuto luogo, a Predazzo, dal 30 settembre al 3 ottobre 2010, il Raduno degli Allievi Finanzieri del 39° Corso Pelmo.I radunisti sono stati accolti calorosa-mente dal personale della Scuola Alpina di Predazzo ed hanno trascorso quattro giorni veramente pieni ed entu-siasmanti nel ricordo dei tempi trascorsi alla Scuola Alpina.Nella foto i convenuti all'interno della Scuola.

FiammeGialle - Gennaio 201122

I Brigadieri Capo, in congedo, della Sezione ANFI di Ancona, Giuseppe Gimillaro e Ezio Rosati, ci tenevamo a far sapere che Domenica 26 settembre 2010 si è tenuto, a Loreto (AN), il 3° Raduno dei “Baschi Verdi” di Loreto.Insieme a moltissimi colleghi, di ogni grado, attualmente in servizio o in congedo si sono ritrovati presso la mitica Caserma, sede della ex 3^ Compagnia S.V.A.T.P.I., di Loreto (AN) 1977 - 1983 (ora Ostello della Gioventù) e, come se il dialogo non si fosse interrotto trent'anni fa, sicuramente diversi fisicamente ma uguali nello spirito, hanno avuto la possibilità di visitare i luo-ghi pieni di ricordi, e mostrare ai loro familiari quella che è stata e sempre sarà, nel parlare quotidiano, la “Nostra Caserma”. Un pensiero va a coloro che per vari motivi non hanno partecipato, nella speranza che possano essere presenti al prossimo radu-no.

Nella foto i partecipanti al Raduno con i loro familiari davanti alla Chiesa della Madonna di Loreto.

3° RADUNO DEI “BASCHI VERDI” DI LORETO

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

Il Presidente della Sezione ANFI, di mezzi militari d'epoca, della prima Fin. Cav. Uff. Pier Luigi De Siena, ha e seconda guerra mondiale, con a organizzato, su invito del Vice bordo persone in divise storiche Sindaco di Riccione, Lanfranco dell'epoca giungeva sul luogo della Francolini e del Comitato di Riccione cerimonia.Paese, una festa in onore delle Per l'occasione Piazza Matteotti e Forze Armate. La cerimonia, antici- Piazza Unità d'Italia erano state pata a domenica 1° Novembre, è ini- addobbate con tanti tricolori e le ziata con l'alzabandiera in Piazza vetrine dei negozi allestite, dalle Matteotti alla presenza di tutti i varie Associazioni d'Arma, con crest, Comandanti di Reparto, del Presidio divise, modellini, cimeli di guerra, militare della provincia di Rimini, armi e coccarde, per creare del le Autor i tà comunal i , del un'atmosfera in tema con la festa.P r e s i d e n t e p r o v i n c i a l e Al termine della S. Messa, officiata dell'Assoarma, Col. Enzo Felicione, dal Cappellano Militare Ten. Antonio di tutte le Associazioni d'Arma, con i Pozzo è stato preparato, con una rispettivi labari e bandiere, dei Vigili cucina da campo, il rancio militare a del Fuoco di Rimini, della Croce cui ha partecipato la cittadinanza Rossa Italiana, della Signora Lucia intervenuta alla Manifestazione.Baleani, Presidente del Comitato di Nel pomeriggio sono state organiz-Riccione e di numerosi cittadini zate numerose attività per i bambini anche dei Comuni vic ini . I l delle scuole elementari curate Presidente della Sezione ha innalza- dall'Associazione Vigili del Fuoco di to la bandiera, mentre veniva canta- Rimini.to, dopo i rituali squilli di tromba, Con l'Ammaina Bandiera, alle ore l'inno di Mameli dal coro “Perla 17,00, del 4 novembre, ha avuto ter-Verde” di Riccione diretto dal mae- mine la cerimonia con il vivo plauso stro Gianmarco Mulazzani. Al termi- di tutti i partecipanti.ne il Vice Sindaco, Lanfranco Francolini, ha voluto ricordare il Nelle foto: in alto, il momento significato della cerimonia e tutti i mili- dell'Alzabandiera che ha aperto la tari caduti, compresi quelli all'estero Manifestazione;impegnati in missione di pace. A lato le rappresentative delle asso-Contemporaneamente una colonna ciazioni partecipanti.

Sezione di Riccione

Nei giorni dal 18 al 20 settembre 2010, nei loca-li della Sezione è stato allestito un altare e cele-brato un triduo in onore del Santo Patrono San Matteo.Il successivo giorno 21, alle ore, 19,00, nella locale Cattedrale “San Michele Arcangelo” è stata celebrata in forma solenne una S. Messa alla quale hanno partecipato la quasi totalità dei soci, in uniforme sociale, con le rispettive consorti.

Numerose le Autorità civili, militari e religiose presenti, tra i quali: il Sindaco della Città, Prof. Giovanni Iacovelli, il Presidente del Tribunale della Libertà di Bari, Dott. Francesco Occhiogrosso, il Consigliere Nazionale, Comm. Antonio Fiore ed il Comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Bari, Ten. Col. Giuseppe Ialacqua.

Per la particolare ricorrenza il Comandante della Legione Allievi di Bari, Gen. B. Giorgio Bartoletti, su richiesta del Presidente della

Sezione, M.A. cs Cav. Uff. Pasquale Mortella, ha inviato una rappresentanza di militari in uniforme. Dopo la funzione religiosa la manife-stazione è proseguita nella sala dell'ex Convento dei Domenicani gentilmente messa a disposizione dal Sindaco. L'iniziativa, intrapresa dal Presidente e dal Consiglio Direttivo della Sezione ha riscosso larghissimo successo e unanime consenso tra tutti coloro che hanno preso parte alla manifestazione. Nella foto i partecipanti davanti all'altare al termine della S. Messa.

Sezioni di Bitetto

FiammeGialle - Gennaio 2011 23

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

Il 18 dicembre 2010, presso il centro commer-ciale il “Castello” di Ferrara, soci della Sezione ANFI, nel segno di solidarietà, alternandosi tra loro, hanno fattivamente e felicemente contribu-ito alla buona riuscita della manifestazione, orga-nizzata in occasione della 21° maratona Telethon per la campagna di raccolta fondi destinati alla lotta contro la distrofia muscolare

Sezione di Ferrara

Sezione di Genova

Il 6 novembre 2010, nella ricorrenza dell'ottavario dei Defunti, il Consigliere Nazionale per la Liguria, Ten. Col. Antonio Marino, ha organizzato in Genova un incon-tro, a memoria dei Soci ANFI prematuramen-te deceduti, che nel periodo dal 1975 al 1995 prestarono servizio presso il locale Comando Nucleo Regionale di Polizia Tributaria.Nella mattinata è stata celebrata una S. Messa di suffragio, presso la Chiesa di San Lorenzo, Cattedrale di Genova, officiata da Mons. Giovanni Denegri, 2° Cappellano Militare Capo, in forza al Comando Regionale Liguria della Guardia di Finanza.Hanno partecipato oltre 50 persone, fra cui alcune vedove dei colleghi deceduti, Ufficiali, Sottufficiali, Appuntati e Finanzieri.È intervenuto, quale gradito ospite, il ten. Col. Nicola Navarro, attuale Comandante del Reparto Operativo Aeronavale alla sede, al quale è stato offerto, a nome di tutti i Soci par-tecipanti all'evento, un oggetto ricordo dell'ANFI Liguria.

e altre malattie genetiche.Hanno prestato la loro opera: il Presidente M.M.A. cs Antonio Landi, il Vicepresidente Brig. C. Roberto Villa, il Segretario Brig. C. Renato Mattioli ed i soci Brig. Bruno Tonioli, App. sc. Vincenzo Tricarico, Brig. C. Francesco Veneziano, nonché il Lgt. Giovanni Pasqualini che ha anche curato i rapporti con il coordinatore territoriale di Telethon per la provincia di Ferrara, Dr. Claudio Benvenuti.Oltre ai suddetti hanno partecipato alle varie attività due volontarie della Croce Rossa Italiana e due volontarie del “Comitato Telethon Fond. Onlus” avente sede in Ferrara, le quali ultime hanno materialmente provveduto sia alla raccolta delle donazioni che alla custodia dei gadget.

Nelle due foto: in alto a sinistra i soci della Sezione con il coordinatore Telethon per la provincia di Ferrara, dr. Claudio Benvenuti; a lato lo stand Telethon con alcuni gadget messi a disposizione dalla Sezione ANFI e, da sinistra, il Brig. C. Bruno Tonioli, il Presidente della Sezione, M.M.A. cs Antonio Landi e le due volontarie della Croce Rossa Italiana.

FiammeGialle - Gennaio 201124

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

Gita socio culturale della Sezione nelle meravigliose località della Valle Anzasca (VB). Tra le località visitate dai Soci: Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa, Monte Moro al con-fine con la Svizzera (3.000 mt), Locarno. Nella foto alcuni dei Soci, con il Presidente, M.M.A. Comm. Ermanno Gelsi, sul Monte Moro.

Sezione di Bologna Sezione di Trieste

Dal 5 al 14 settembre 2010, soci e familiari della Sezione hanno effettuato una gita socio-culturale in Spagna. Nella foto il gruppo dei gitanti davanti all'Albergo che li ospita-va.

Sezione di Olgiate Comasco

Sezione di Monfalcone Sezione di Treviso

Sezione di Falconara Marittima

Dal 18 al 19 settembre 2010 una comitiva, guidata dal Presidente, M.M.A. cs Rinaldo Salvatelli, ha effettuato una gita socio culturale a Trento e Predazzo. Nella foto il gruppo dei soci all'interno della Scuola Alpina di Predazzo.

Il 23 luglio 2010, presso l'abitazione del Fin. Anselmo Bolognini, in occasione del suo 80° compleanno, l'attuale Presidente della Sezione, Fin. Quinto Bolognini, ha conse-gnato all'interessato un crest commemorativo.

Una delegazione della Sezione, guidata dal Presidente, S.Ten. Giorgio Miccoli, si è reca-ta presso la Foiba di Basovizza per deporre una corona d'alloro sulla Lapide che riporta i nomi dei 97 finanzieri infoibati.

In occasione della barcolana di Trieste edizione 10 ottobre 2010, il gruppo sportivo “Anfi Fiamme 93 Treviso” ha partecipato con un proprio equipaggio alla gara ottenendo un ottimo risultato, su 1842 iscritti si è piazzato 681° in assoluto e 77° di categoria.

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

In concomitanza della 9^ Festa “Assoarma” la Sezione ANFI di Lecco ha celebrato il suo 60° Anniversario di costituzione. Durante la manifestazione, organizzata dal Presidente, Fin. Comm. Filippo Di Lelio, è stata deposta una corona d'alloro al Monumento ai Caduti.

Sezione di Imola

Sezione di Lanciano Sezione di Ravenna

Sezione di Trapani

Le Associazioni d'Arma, aderenti all'Assoarma, fra cui la Sezione di Imola, hanno consegnato alle Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù il ricavato di una raccolta di fondi indetta fra i vari associati, destinata alla costruzione di un bacino idrico nell'Ospedale della Missione in Kenya (Regione di Kiirua).

Una rappresentanza di soci della Sezione ha partecipato alla cerimonia del 4 novembre “Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”, presso il sacrario dei caduti in guerra di Trapani.

Il 4 novembre 2010, su invito del Sindaco di Lanciano, Avv. Filippo Paolini, una delegazione della Sezione ha partecipato alla celebrazione della “Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”.

Nei giorni dal 1° al 3 ottobre 2010 i soci e familiari della Sezione, Presieduta dall'App. sc. Upg Sisinnio Aresti, hanno partecipato ad una gita socio culturale in Costa Azzurra, visitando le città di Nizza, il Principato di Monaco, Cannes e Sanremo.

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Il 20 novembre 2010, Il Presidente della Sezione, Brig. C. Cav. Saverio Mandriota, ha voluto ricordare tutti i finanzieri deceduti organizzando una cerimonia commemorativa con la celebrazione, nel suggestivo Santuario della Madonna delle Lacrime in Dongo, di una S. Messa officiata dal Cappellano Militare Don Angelo Pavesi.

Sezione di Lecco Sezione di Dongo

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Vita nelle SezioniVita nelle Sezioni

Il 21 novembre 2010 una numerosa comitiva della Sezione, guidata dal Presidente Col. Antonio Lancellotti, ha effettuato una gita socio culturale presso l'Abbazia di Fossanova (XII secolo) e nel pomeriggio al Museo delle Orme di Latina.

Sezione di Roma-2/Ovest Sezione di Agrigento

Gita socio culturale dei soci della Sezione, guidati dal Presidente, V.Brig. Cav. Roberto Ferro, presso la località di Placanica (RC) e nella città di Reggio Calabria dove hanno visitato il Museo che custodisce i Bronzi di Riace.

Sezione di Sassari

Sezione di Rovereto Sezione di Sanremo

Sezione di Aprilia

Soci e familiari della Sezione, accompagnati dal Presidente, M.M. Giovanni Ragnedda, hanno effettuato una gita nella Costa Amalfitana. Durante il rientro la comitiva ha fatto visita alla Scuola Nautica di Gaeta dove, grazie alla calorosa accoglienza del Comandante, Col. Marzocca, hanno potuto visitare la struttura.

Dal 24 al 26 settembre 2010 i soci della Sezione, accompagnati dal Presidente S.Ten. Genino Cafaro, hanno partecipato ad una gita socio culturale in Romagna visitando le Città di Modena, Rimini e Cervia. Nella foto il gruppo davanti all'Hotel di Cervia.

Una comitiva di soci e familiari della Sezione, guidati dal Presidente M.M.A. Cav. Uff. Roberto Sciascia, hanno visitato il Museo Provinciale usi e costumi dell'Alto Adige a Teodone di Brunico (BZ).

In occasione del trasferimento, ad altro incarico, del Magg. Davide Masucci, Comandante della Compagnia di Sanremo, il Presidente della Sezione, M.M.A cs Francesco Rossi Borghesano, ha donato all'Ufficiale un Crest a ricordo della sua per-manenza nella città di Sanremo e per la particolare vicinanza dimostrata a favore del Sodalizio.

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Nella nostra famiglia

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M.C. Guido Perfetti, Sindaco effettivo della Sezione di Biella, e consorte Sig.ra Anna.

NOZZE

FIGLI DI SOCI CHE SI FANNO ONORE

ROCCO DE SANCTIS, figlio del Maresciallo Domenico, socio della Sezione A.N.F.I. di Ancona, ha attraversato il Mar Mediterraneo e l'Oceano Atlantico in solitario con una barca a vela. L'incredibile impresa del marinaio solitario Rocco De Sanctis, nato a Termoli nel borgo antico, che appena nato, il 15 dicembre 1959, respirò l'aria del mare sottostante le mura di recinzione della città molisana e poi si trasferì con la famiglia in Ancona a causa dell'impiego del padre, sottufficiale della Guardia di Finanza del contingente di mare, già comandante di imbarcazioni militari, si può definire soddisfacente.Con una barca a vela di soli dieci metri è partito dal porto di Ancona il 27 giu-gno 2009 con prima tappa alla sua Termoli, città natale sua e di tutti i famiglia-ri. Si è diretto verso Gibilterra, ha toccato le isole Canarie e nel mese di novembre dello stesso anno ha raggiunto le isole di Capo Verde. Da qui ha atteso i venti favorevoli ed è ripartito, attraversando l'Oceano Atlantico, verso Salvador de Bahia, in Brasile dove è approdato il 1° dicembre 2009. A fine del mese di febbraio del 2010 è ripartito verso il nord costeggiando il Brasile e toccando molti porti della costa. Ha raggiunto la Guyana Francese, e precisamente le Iles du Salut ed è entrato nel fiume Kourou, poi è appro-

NOZZE D’ORO

I seguenti soci anno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio:

Brig. Vincenzo Ballotti, socio della Sezione di Modena, e consorte Sig.ra Lina Parascenco;

Fin. Cav. Giovanni Cianchetti, Sindaco della Sezione di Torino, e consorte Sig.ra Teresa Montresor;

M.llo Mauro Gentile, socio della Sezione di Roma 1/Nord, e consorte Sig.ra Maria Russo;

Fin. Luciano Incerti, socio della Sezione di Modena, e consorte Sig.ra Giovanna Martinelli;

I seguenti soci o loro familiari hanno con-tratto matrimonio:

Sig. Filippo Alfonsetti, figlio dell'App.UPG Enrico, Segretario della Sezione di L'Aquila, con la Dott.ssa Anna Rita Ferella;

Dott. Salvatore Giannini, figlio del S.Ten. Nicola, Vice Presidente della Sezione di Marsala, con la Dott.ssa Vitalba Ingianni;

M.C. E.I. Vincenzo Lampignano, figlio del M.M.A. Cav. Giuseppe, Presidente della Sezione di Gallipoli e della Sig.ra Caterina Lisi, socia benemerita della stessa Sezione, con la Sig.na Giuliana Adamo;

Ing. Mauro Magalotti, figlio del M.A. Giovanni, socio della Sezione di Roma 2/Ovest, con la Dott.ssa Elisabetta Guadagni;

Geom. Alessandro Piro, figlio del M.A.m. Silvano, Economo della Sezione di Gallipoli, con la Dott.ssa Marialina Calabrese;

dato alla Martinica, nei Caraibi e da qui il 3 maggio 2010 ha puntato la prua verso l'Arcipelago delle Azzorre. Per 23 giorni ha navigato sull'Oceano con i relativi disagi di una navigazione in solitario e i pericoli che l'Atlantico può nascondere ad ogni momento. Successivamente ha diretto l'imbarcazione verso il Portogallo, “atterrando” a Lagos. Durante questa traversata si è rotto il motore princi-pale del pilota automatico e successivamente anche quello di scorta e pertanto ha dovuto governare a mano aiutandosi con il timone a vento. Poi, passato lo Stretto di Gibilterra, si è sentito nelle acque di casa e la traversata di ritorno nel Mediterraneo è stata molto rapida grazie anche alle buone condizioni meteorologiche. E' arrivato a Termoli il 4 luglio 2010, dove lo aspettavano i familiari, sereno e soddi-sfatto, conscio della sua quasi impossibile impresa ma pago del risultato ottenuto. Barba lunga e incolta, cappello da legionario per pro-teggersi dai raggi del sole. Due giorni dopo ha raggiunto Ancona. Un salto transoceanico in solitario non è da tutti, per fare questo ci vuole coraggio, costanza e forza d'animo oltre a quella fisica. Si è preparato con meticolosità e scrupolo consultando molti testi specializzati in materia.

A cura di Nicola D'Elia (Socio ANFI di Pratica di Mare)

PROMOZIONI

Il seguente sottufficiale in congedo è stato promosso a Maresciallo Ordinario nel ruolo d'Onore:

Brig. Romolo Cariddi, socio della Sezione di Livorno.

Fin. Vito Santarsieri, in servizio nel Corpo, figlio del Brig.C. Angelo, socio della Sezione di Manfredonia, con la Sig.na Marianna Megale;

Sig. Gianluca Sciolla, figlio del Brig.C. Fiorenzo, socio della Sezione di Mondovì, con la Sig.na Federica Terreno;

Sig.na Serena Serragoni, figlia del M.M.A Osvaldo, Presidente della Sezione di Grosseto, con il Sig. Gionny Lucarelli;

Dott.ssa Maria Caterina Serreri, figlia del Sig. Gavino, socio della Sezione di Olbia, con il Dott. Manuel Ruiu.

Sono nati:

Alice e Gabriele, nipoti del M.A.m. Giuseppe Mazzilli, Vice Presidente della Sezione di Bisceglie;

Andrea, figlio dei coniugi Ten. Davide Rebecchi, socio della Sezione di Modena, e della consorte Dott.ssa Paola Croce;

Anna, nipote del Brig. C. Giuliano Fragassi, Consigliere della Sezione di Pescara, e della

CULLE

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consorte Sig.ra Rosa Fecchino;

Aurora, nipote del V.Brig. Giuseppe Pizzo, Socio della Sezione di Mazara del Vallo, e della consorte Sig.ra Sebastiana Maria Bertolino;

Beatrice, nipote del S. Ten. Antonio, Presidente della Sezione di Grado;

Christian, nipote del S.Ten. Cav. Gabriele Di Buò, socio della Sezione di San Benedetto del Tronto;

Chiara, nipote della Sig.ra Carmen Fanò, socia della Sezione di Cremona;

Costanza, nipote del M.O. Orazio Leotta, socio della Sezione di Bari, e consorte Prof.ssa Isabella Giannelli;

Dora, nipote del M.A. Salvatore Incrivaglia, Presidente Onorario della Sezione di Trapani;

Federico, primogenito del Fin. Sc. Giovanni Faedda e Sig.ra Maria Carere, nipote dell'App. sc. Upg Mario Faedda, Segretario della Sezione di Ventimiglia e consorte Sig.ra Rosa Giro;

Francesco, nipote del M.A. Salvatore Flotta, socio della Sezione di La Spezia;

Francesco, nipote del S.Ten. Francesco Vassallo, socio della Sezione di San Severo, e della consorte Sig.ra Raffaella Minischetti;

Francesco, nipote del M.M.A.c.s. Francesco Libri, socio della Sezione di Siderno;

Giulia, nipote del M.M.A. Giuseppe Abbaterusso, socio della Sezione di Brescia;

Lorenzo, nipote dell'App. Giovanni Putzu, socio della Sezione di Busto Arsizio;

Lorenzo,nipote del Brig. C. Ruggiero Francavilla, Vice Presidente della Sezione di Gela, e della consorte Sig.ra Luigia Castellano;

Maria Grazia, figlia del Dott. Giovanni Calabrese, socio simpatizzante della Sezione di Tricase, e della consorte Prof.ssa Elena D'Amico;

Marta, Emma e Carlotta, nipotine dell'Ass.te Capo Antonio Di Guilmi, socio simpatizzante della Sezione di Vasto, e della consorte Sig.ra Luigia Sallese;

Martina, nipote del V. Brig. Walter Villa, socio della Sezione di Bologna, e consorte Signora Adriana Ferri.

Matteo, nipote del M.C. Cav. Uff. Antonio Piga, addetto al Centro Assistenza Legale e Pensionistico della Presidenza Nazionale;

Matteo Pio e Gabriele, nipoti del Gen.B.

Giovanni Ascolani, e della consorte Sig.ra Rina Bruni, soci della Sezione di Pratica di Mare;

Miriam, nipote del M.C. Graziantonio Casiello, socio della Sezione di Vibo Valentia, e della consorte Sig.ra Liberata Catania;

Nicola, nipote del M.M.A. Cav. Nicola Antonaci, Consigliere della Sezione di Pescara, e della consorte Sig.ra Libera Marinelli;

Nicolò e Martina, nipotine dell'App. Antonio Chessa, socio della Sezione di Busto Arsizio;

Noemi, nipote del Brig.C. Bartolomeo Coppola, Vicepresidente della Sezione di Trapani, e della consorte Sig.ra Rosalia Virgilio;

Pierpaolo, nipote del Fin. Ugo Aquilino, socio della Sezione di vasto, e della Consorte Sig.ra Lina Pagano;

Roberta, nipote del Brig.C.m. Francesco Tarulli, socio della Sezione di Bitetto, e della consorte Sig.ra Anna Spadavecchia;

Samuele, nipote della Sig.ra Lilly, socia simpatizzante della Sezione di Carbonia;

Sara, nipote del M.M. Mario Fimiani, socio della Sezione di Lamezia Terme;

Sara Rosanna, nipote dell'App. Giovanni Bruno, socio della Sezione di Mirandola;

Simone, nipote del M.A. Ernesto Cav. Uff. Franzolin, Vicepresidente della Sezione di Mestre;

Sofia, nipote del M.M.A Mauro Uccellari, socio della Sezione di Bologna, e della consorte Sig.ra Marta Lelli;

Vittoria, nipote del M.M.A Maurizio Bargagli, socio della Sezione di Padova, e figlia del M.llo Simone, in servizio nel Corpo.

Si sono laureati i seguenti soci o loro fami-liari:

Sig.na Loredana Faedi, figlia del Brig. C. Giuliano, socio della Sezione di Genova, in “Assistenza Sanitaria”;

Sig.na Laura Gennatiempo, figlia del Brig. C. Domenico, socio della Sezione di Reggio Emi l ia , in “Economia e market ing Internazionale”;

Sig. Daniele Lombardo, figlio del M.A. Giuseppe, socio della Sezione di Acireale, in “Medicina e Chirurgia”, presso l'Università di Catania, con 110 e lode e proposta al premio Clemente;

LAUREE

“Fiamme Gialle” formula vivissime felici-tazioni al neo promosso, ai novelli sposi, ai coniugi che hanno festeggiato le nozze d'oro, ai neonati ed ai neo laureati. Giungano a tutti infiniti e fervidi auguri di tanta fortuna e serenità.

FiammeGialle - Gennaio 2011

Sig.na Francesca Maggio, figlia del S.Ten. Ciro, socio della Sezione di Roma 1/Nord, in “Medicina e Chirurgia”;

Sig.ra Mariangela Malaman, figlia del Fin. Enzo, socio della Sezione di Cervignano del Friuli, in “Scienze delle Comunicazioni”, presso l'Università di Venezia;

Sig.na Anna Malandra, figlia del Brig. Tonino, Sindaco effettivo della Sezione di Trasacco, in “Ingegneria Chimica”;

Sig.na Martina Malorni, figlia del Brig. Corrado, socio della Sezione di Vasto, in “Economia e Management Aziendale”;

Sig.na, Ilaria Marrone, figlia del Brig. C. Luigi, Presidente della Sezione di Siniscola, in “Scienze della Natura e delle sue Risorse” (nel 2006) e “infermieristica” (nel 2010);

Sig.na Elisabetta Marrone, figlia del Brig. C. Luigi, Presidente della Sezione di Siniscola i n “ E c o n o m i a d e i S e r v i z i d e l l e A m m i n i s t r a z i o n i P u b b l i c h e e Regolamentazione”;

Sig.na Enza Montalbano, figlia del Lgt. Nicolò, socio della Sezione di Catania, in “Scienze Politiche”;

Sig.na Silvia Morlando, figlia del M.A. Antonio, Consigliere della Sezione di Roma-1/Nord, in “Scienze Infermieristiche ed Ostetriche”;

Sig. Maurizio Mucciante, figlio dell'App. Narsio Siro, socio della Sezione di Lanciano, in “Giurisprudenza”;

Sig.na Silvia Rosafio, figlia del Brig. Agostino, Sindaco effettivo della Sezione di Tricase, in “Ingegneria dell'Automazione”;

Sig. Alberto Salamone, figlio del Brig. Filippo, socio della Sezione di Bassano del Grappa, in “Ingegneria Informatica”;

Sig. Luca Sartori, nipote del M.M.A. Italo Masci, Consigliere della Sezione di Livorno, in “Ingegneria Informatica”;

Sig.na Benedetta Schiariti, figlia del Brig. Pasquale, socio della Sezione di Vibo Valentia, in “Mediazione Linguistica”;

Sig.na Laura Sciuto, nipote dell'App.m. Gregorio Di Bari, socio della Sezione di Livorno, in “Biologia Marina”.

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TRISTIA...

V.Brig. Nicolò AMANTIA, socio della Sezione di Gallarate, il 4.10.2010;

App. Aurelio BACCELLINI, socio della Sezione di Siena, il 23.10.2010;

M.M.A. Antonio BARRASSO,di anni 81, socio della Sezione di Genova, il 20.10.2010;

Sig.ra Giuliana BASSO, consorte del Fin. Prof. Pietro Squizzato, socio della Sezione di Castelfranco Veneto, il 6.8.2010;

App. Virginio BEDOGNI, socio della Sezione di Reggio Emilia, il 29.10.2010;

Sig. Giuseppe BENANCHI, fratello dell’App. UPG Alessandro, Socio della Sezione di Carbonia, il 25.11.2010;

Sig.ra Loretta BERTOCCO, consorte del Brig. Giovanni Nigro, socio della Sezione di Treviso, il 13.11.2010;

Sig.ra Rosina BIANCO, madre del M.M. Antonio Guzzetti, Presidente della Sezione di Brunico, il 18.11.2010;

M.O. Bruno BERTO, socio della Sezione di Padova, il 2.10.2010;

Sig.ra Carmina Lucia BOVE, suocera del M.M.A.c.s. Cav. Pasquale Lombardi, Consigliere della Sezione di Lesina, il 2.10.2010;

Brig. Cav. Giovanni BUONGIORNO, socio della Sezione di Pisa, recemtemen-te;

M.M.A. c.s. Vincenzo BUONO, Socio della Sezione di Olgiate Comasco, il 6.9.2010;

Sig.ra Francesca BURGARELLA, madre del M.O. Giuseppe Cesarini, socio della Sezione di Busto Arsizio, il 26.9.2010;

Sig.ra Anna CALANDRO, consorte del Brig. Pietro De Angelis, socio della Sezione di Caserta, e madre del Lgt. Antonio in servizio nel Corpo, il 25.9.2010;

Brig. Nello CALVARIO, socio della Sezione di Colleferro, il 6.11.2010;

App. Eugenio CANNONI, socio della Sezione di Perugia, il 31.8.2010;

Sig.ra Angela CAPACCHIONE, madre del Brig. Salvatore Delvecchio, socio della Sezione di Bologna, il 30.9.2010;

Ten. Giannino CAPUZZI, socio della Sezione di Roma 1/Nord, il 7.10.2010;

Sig. Giovanni CARONE, socio simpatiz-zante della Sezione di Bari, il 3.10.2010;

Sig.ra Maria Luigia CASAGRANDE, madre del V.Brig. Giovanni Mirai, socio della Sezione di Gorizia, il 22.7.2010;V.Brig. Giovanni CHIRICO, di anni 89, socio della Sezione di Campobasso, il 18.10.2010;

Fin. Cav. Uff. Lorenzo CICCOZZI, Presidente Onorario della Sezione di L'Aquila, il 4.10.2010;

App. Giusto CIMINI, socio della Sezione di Pescara, il 25.10.2010;

Brig.m. Ettore CIMINO, socio della Sezione di Muggia, il 3.10.2010;

Sig.ra Felicetta COLANERI, sorella del M.M.A. Cosimo Nicola, Consigliere della Sezione di Isernia, il 23.10.2010;

Sig. Nunzio COZZUCOLI, socio simpa-tizzante della sezione di Messina, il 19.9.2010;

Sig.ra Florinda CURSI, madre del S.Ten. Mario Signoretti, Presidente della Sezione di Gorizia, il 26.9.2010;

Fin. Gianni D'AMORE, socio della Sezione di Udine, il 31.10.2010;

Sig.ra Teresa DE CARO, madre del Brig.C. Filippo Savarese, socio della Sezione di Nocera Inferiore, il 21.102010;

Sig.ra Graziella DEL MOLINO, consorte del Brig.C. Carlo Maioglio, Consigliere della Sezione di Chiavenna, il 9.11.2010;

Brig. Alfonso DI CHIARA, socio della Sezione di Terni, il 6.11.2010;

Sig.ra Antonia DICORATO, madre del Brig.C. Ruggiero Fortunato, Consigliere della sezione di San Ferdinando di Puglia, il 20.9.2010;

Sig.ra Immacolata Maria PERICA, con-sorte del M.M.A. Cav. Pietro Evandro Di Giò, e madre del Ten. Pietro Claudio, soci

della Sezione di Nettuno, l'1.11.2010;

Sig.ra Elena DI LELIO, sorella del Fin. Comm. Filippo, presidente della Sezione di Lecco, il 23.9.2010;

Sig. Ruffino DI LORENZO, padre del S.Ten. Antonio, socio della Sezione di Caorle, il 17.9.2010;

Sig.ra Nice DI MARCO, sorella del Gen. C.A, Pietro, Presidente Onorario dell'ANFI, recentemente;

App. Giovanni DI MASCIO, di anni 65, socio della Sezione di Avezzano, l'8.11.2010;

Sig. Salvatore D'IMPRIMA, socio della Sezione di Novara, recentemente;

Sig. Carmine DRAMMIS, padre del Brig. Giovan Battista, in servizio nel Corpo e socio della Sezione di Pavia, il 6.10.2010;

Sig.ra Angela ERRILE , madre M.M.A.c.s. Luciano Menini, Vice Presidente della Sezione di La Spezia, il 20.10.2010;

M.M.A. Giuseppe FAZIO, socio della Sezione di Catania, il 2.10.2010;

Sig.ra Giovanna FORMICA, madre del Sig. Giuseppe Aragona, socio simpatiz-zante della Sezione di Genova, l'8.10.2010;

Sig.ra Rosa FORZA, madre del M.M.A. Pasquale Danimarca, socio della Sezione di Ragusa, il 18.9.2010;

Sig. Mario FRANCHI, padre del V.Brig. Umberto, socio della Sezione di Tolmezzo, il 2.10.2010;

Sig. Domenico GIAMPETRUZZI, socio simpatizzante della Sezione di Savona, il 26.10.2010;

Sig. Emanuele GIUFFRIDA, socio sim-patizzante della Sezione di Lido di Ostia, il 3.10.2010;

M.M. Elio GORESI, socio della Sezione di Aosta, il 24.10.2010;

Fin. Mario GREGORINI, socio della Sezione di Sondrio, il 18.10.2010;

M.M. Giuseppe GUIDA, socio della Sezione di Mestre, il 30.10.2010;

Brig.C. Paolo IANNI, socio della

Sono deceduti i seguenti soci o loro familiari:

30 FiammeGialle - Gennaio 2011

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Ai familiari degli Estinti il nostrosentito cordoglio

31FiammeGialle - Gennaio 2011

Sezione di Prato, l'8.11.2010;

M.M. Rocco LACASELLA, socio della Sezione di Ciampino, il 25.10.2010;

Sig. Giuseppe LIBERTI, padre del Brig. Alberto, socio della Sezione di Latina, il 14.10.2010;

Brig. Benito LO BUE, socio della Sezione di Ventimiglia, l'11.10.2010;

Sig. Cav. Oscar LODI, socio benemerito della Sezione di Roma Castelporziano, l'8.10.2010;

Ten. Carlo LORETO, socio della Sezione di Parma, il 2.10.2010;

V.Brig. Rolando MAETRIPIERI , Consigliere della Sezione di Udine, il 14.10.2010;

Sig. Nicolò MADRIOTA, padre del Brig.C. Cav. Saverio, Presidente della Sezione di Dongo, il 21.7.2010;

App. Leone MARCONI, socio della Sezione di Bologna, il 12.11.2010;

Sig. Antonio MARTIN, fratello del Sig. Giovanni, socio della Sezione di Padova, il 16.10.2010;

V.Brig. Comm. Pietro MASSENA, socio della Sezione di Pescara, il 31.10.2010;

Sig.ra Adele MICALI, consorte dell'App. Giuseppe Cannizzu, socio della Sezione di Novara, il 7.9.2010;

Sig. Giovanni MOGETTI, padre del Sig.Francesco, socio simpatizzante della Sezione di Diamante, il 10.11.2010;

M.M.A Alfredo MORASSUT, di anni 81, socio della Sezione di Lecco, il 23.9.2010;

Cav. Raffaele MUSCETTOLA, padre del S.Ten. Dott. Nicandro, socio della Sezione di San Nicandro Garganico, il 6.10.2010;

Sig.ra maria MUZZON, madre del Brig.C. Pierluigi Guion, socio della Sezione di Velletri, il 13.11.2010;

M.M.A.c.s. Antonio NICOLAI, socio della Sezione di Varese, il 19.11.2010;

Fin. Giovanni OTTOBONI, socio della Sezione di Sestri Levante, il 9.11.2010;

Brig. Innocenzo PALERMO, di anni 88, da finanziere, sopravvissuto ai campi di

sterminio durante la seconda guerra mon-diale, socio della Sezione di Lodi, il 20.11.2010:

Sig.ra Angela Maria PALMA, madre del M.O. Enrico Gnoni, Presidente della Sezione di Policoro, il 9.10.2010;

V.Brig. Giovanni Pietro PARAVENTI, socio della Sezione di Pavia, i l 21.10.2010;

App. Gabriele PASCIUTI, socio della Sezione di Monza, il 14.10.2010;

Sig.ra Rosaria PETRULLI, consorte del Lgt. Giulio Crociani, socio della Sezione di Arezzo, il 26.11.2010;

M.C. Giuseppe PIOTTOLI, socio della Sezione di Ventimiglia, il 27.10.2010;

Ten. Onorio PIRAS, socio della Sezione di Sassari, il 17.10.2010;

Ten. Nello PROIETTI SEMPRONI, socio della Sezione di Latina, il 7.11.2010;

Sig.ra Assunta QUALTIERI, suocera del Gen. Carlo De Pace, Presidente della Sezione di Nardò, il 12.11.2010;

Fin. Luigi REVELLO, socio della Sezione di Chivasso, il 20.10.2010;

Sig.ra Donata RIGNANESE, socia sim-patizzante della Sezione di Monza, il 13.9.2010;

Sig. Fortunato RISI, padre del Brig.C. Arcangelo, socio della Sezione di Mestre, il 25.11.2010;

Sig.na Federica ROSSETTO, a seguito di incidente stradale, figlia del V.Brig. Lorenzo, socio della Sezione di Cuneo, il 19.10.2010;

Sig. Walter SAIBENE, Socio simpatiz-zante della Sezione di Padova, il 26.11.2010; M.O. Giuseppe SALIENTI, socio della Sezione di Roma 3/Est, il 5.11.2010;

Sig. Sebastiano SANNA, suocero dell'App. UPG. Paolino Cossu, Sindaco supplente della Sezione di Sassari, il 27.10.2010;

Sig.ra Ermida SILVANI, madre del Dott. Davide Martinelli, socio simpatizzante della Sezione di Colleferro, il 6.11.2010;

Sig. Mario SILVESTRI, socio onorario della Sezione di Ravenna, il 9.10.2010;

Sig.ra Tiziana SPAGNOLI, consorte del M.M. Carlo Rossi, socio della Sezione di Rovereto, il 6.11.2010;

App. Antonio STACCO, socio della Sezione di Salò, il 15.10.2010; Siog.ra Barbara TABANELLI, figlia del M.M.A. Marcello, socio della Sezione di Foligno, il 7.11.2010;

Sig. Adamo TARABORRELLI, socio sim-patizzante della Sezione di Chieti, il 3.10.2010;

Brig. Gennaro TEDESCO, socio della Sezione di Civitavecchia, il 10.10.2010;

Sig. Pietro TEOTTO, suocero del M.A. Giovanni Pigozzi, Vice Presidente della Sezione di Brunico, il 3.11.2010;

M.M.A. Cosmo TRIDENTE, socio della Sezione di Mestre, il 13.11.2010;

M.M.A. Rocco TRIMONTI, di anni 78, Consigliere della Sezione di Roma 2/Ovest, il 4.10. 2010;

Sig. Nicolò TROIAN, padre del M.M.m. Lucio, socio della Sezione di Grado, l'1.11.2010;

Sig.ra Anna TROIANO, suocera del Brig. Vincenzo Labbate, socio della Sezione di Muggia, il 13.11.2010;

Sig. Antonio VAIRO, padre del Lgt. Raffaele, socio della Sezione di Pescara, il 29.10.2010;

Sig.ra Gasdia ZAIRA, ved. Soardi, socia della Sezione di Bergamo, il 10.10.2010;

Sig.ra Nora ZANELLA, suocera del Lgt. Vincenzo Mummolo, socio della Sezione di Novara, il 13.11.2010;

Sig. Giovanni ZAZZARA, padre del Brig. Antonino, Sindaco supplente della Sezione di Trasacco, il 5.10.2010;

Sig.ra Rita ZELONI, sorella della Sig.ra Nerina, ved. Mattioli, socia della Sezione di Bologna, il 4.11.2010;

Sig. Michele ZIMOTTI, padre del Brig. Giovanni, Sindaco supplente della Sezione di Olgiate Comasco, i l 10.05.2010.

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L’opera del Maestro Bruno Landi r a f f i g u r a u n a f a n c i u l l a , interpretazione della Coppa “Trofeo Campari”, con alle spalle lo “Scudo Nelli”, conquistati dal Corpo per i primati ottenuti nello sci (1931) e nella marcia (1928).La stessa fanciulla custodisce tra le mani lo stemma araldico della Guardia di Finanza.Sullo sfondo appaiono il mare, i monti e il cielo, ambiti operativi del Corpo.Ai margini, i colori della nostra bandiera per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con l’alloro, simbolo di sapienza e di gloria.