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AGuido ABBATTISTA

La rivoluzione americana

Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 159ISBN 88-420-5619-7 £. 14.000

Corredato da un utilissimo indicedei nomi e da una ricca bibliogra-fia, il volume ha il merito di con-centrare in pagine essenziali unodegli eventi fondativi della moder-nità. Prima di approdare alla crisid’indipendenza che avrebbesegnato la nascita degli Stati Uni-ti, l’America inglese è inquadratanel contesto dell’impero britan-nico fino al grande dibattito sullatassazione negli anni Sessanta delSettecento. L’autore dedica spazioadeguato al dibattito politico-costituzionale che accompagnòl’adozione delle costituzioni stata-li e gli Articoli di Confederazione(1778) che sancivano sovranità e

supremazia dei singoli Stati nord-americani sul Congresso confede-rale. Un ampio capitolo finale èdedicato alla costituzione federa-le del 1787 e alle coeve posizionianti-federaliste.

Piero AIMO

Stato e poteri locali in Italia1848-1995

Roma, Carocci, 1999, pp. 176ISBN 88-430-0525-1 £. 29.000

Da qualche tempo, in Italia, è incorso un dibattito (di recentesfociato in una legge approvatadal Parlamento) sul federalismo,ma l’asprezza della discussione,le differenti, quanto spesso con-trapposte opinioni, pur sfron-date di una scontata polemicapolitico-propagandistica, stan-no a testimoniare che la que-stione delle autonomie è un pro-blema ancora irrisolto percarenza di indagine storica eriflessione teorica.

Con il suo lavoro (uscito inprima edizione nel 1997) Aimo,partendo — nell’Introduzione —dall’epoca rivoluzionaria e napo-leonica in Francia, ci conduce allariscoperta delle origini e degli svi-luppi di quel dibattito e di quellastoria, contestualizzandoli rispet-to alle tematiche politico-istitu-zionali e giuridico-amministrati-ve di circa un secolo e mezzo. Ilvolume, sintetico nel contenuto eagile nella esposizione formale,attenua la carenza di ricostruzionigenerali e, ad un tempo, spingeverso un rinnovato interesse perl’argomento trattato. Da segnala-re la pregevole bibliografia gene-rale e quella per capitoli.

Piero AIMO

La giustizia nell’amministrazionedall’Ottocento a oggi

Roma-Bari, Laterza, 2000, pp. 147ISBN 88-420-6079-8 £. 28.000

Il lavoro — che inaugura la serie“Istituzioni dell’Europa con-

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Ottantaquattroproposte di lettura

A cura di M. Fioravanti, F. Lucarini, A. Macrì,

P. Mandillo, P. Persano, G. Ruocco, L. Scuccimarra

giornale di storia costituzionale 1.2001

temporanea”, affidata alladirezione di Fabio Rugge — siapre con un denso capitolo chericostruisce il formarsi e l’evo-luzione dei modelli inglese,francese e tedesco. L’obiettivodell’autore è infatti quello divalutare quanto quegli esempie quei riferimenti abbianocondizionato la genesi e lo svi-luppo del “sistema” italiano apartire dal periodo dellaRestaurazione fino e oltre l’U-nità.

Di rilievo notevole ci sem-bra il IV e ultimo capitolo, dedi-cato all’amministrazione pub-blica e ai suoi rapporti con il cit-tadino nell’Italia repubblicana.Il volume non è così ponderosocome solitamente sono quelliche trattano di simili argomen-ti, ma non perde niente dellasostanza risultando, essa, chia-ra e di immediata intelligenza,grazie anche alla prosa asciuttaed essenziale. Prezioso risultal’apparato di note, con rimandiche arricchiscono la compren-sione senza appesantire o ren-dere dispersiva la lettura.

Guido ALPA

La cultura delle regole Storia del diritto civile italiano

Roma-Bari, Laterza, 2000, pp. 486ISBN 88-420-6172-7 £. 80.000

Inserito nella “Collezione sto-rica”, questo nuovo contributoalla storia del diritto civile ita-liano è dovuto alle fatiche di ungiuscivilista dalla particolaresensibilità storica. Rielaboran-do ed ampliando una ricostru-

zione sintetica della materia giàredatta per il Trattato di dirittocivile (Milano, Giuffrè), l’autoreelabora un ricco quadro esposi-tivo, solcato dalle principalilinee direttrici di sviluppo diuna disciplina in continua evo-luzione.

Attraverso la complessità diun percorso storico caratteriz-zato dalle serrate e non lineariscansioni temporali, attraversoun gioco di rimandi a ritroso,lungo il corso della storia dellecodificazioni, il lettore puòcogliere tutte le sfumature del-lo svolgersi concreto del dirit-to civile, da quel monumentogiuridico che è il Code Napoléonsino all’attuale configurazionedella legislazione civilisticanazionale. Molteplici sono ipossibili piani di lettura di que-sto processo: storia degli isti-tuti giuridici, storia delle rea-lizzazioni in campo codificato-rio, storia delle correnti dottri-nali, storia degli indirizzi giuri-sprudenziali, storia dei contestisocio-economici che favori-scono il progresso della disci-plina.

Tutti questi aspetti, capaciinsieme di restituirci la cifraunitaria di una secolare evolu-zione, si intersecano secondoproporzioni variabili, concor-rendo ad arricchire il bel profi-lo tracciato da Alpa; profilo uti-le in misura maggiore propriooggi che la disciplina, in virtùdel processo di osmosi che lalega al diritto costituzionale ecomunitario, si invola versonuovi ed incerti confini.

Paolo ALVAZZI DEL FRATE

Fonti di storia costituzionaleRaccolta di testi legislativi

ad uso didattico

Roma, EUROMA Editrice Universitaria diRoma - La Goliardica, 2000, pp. 408,

ISBN 88-8066-202-3, £. 35.000

Il volume, come specificato inpremessa, costituisce un’agilesilloge a scopo didattico delle«fonti legislative fondamentalidella storia costituzionalemoderna e contemporanea». Inaderenza a tale ottica, la raccol-ta si snoda lungo un percorsoche include le principali tappetestuali attraverso le quali si èestrinsecata la volontà di limita-zione dei poteri pubblici nell’e-sercizio delle loro prerogative.

A partire dai contributi piùrisalenti di matrice anglosasso-ne — quali la Magna Charta del1215, la Petition of Rights del 1628,l’Habeas Corpus Act del 1679, ilBill of Rights del 1689 — lo stu-dente si troverà condotto lungoun itinerario di materializzazio-ne normativa entro la cui corni-ce compaiono i frutti costituzio-nali più rilevanti della stagionerivoluzionaria americana e fran-cese, nonchè le produzioni piùrecenti della prima metà del XIXsecolo (la costituzione spagnoladel 1812, le Carte francesi del1814 e del 1830, la costituzionebelga del 1831, lo Statuto Alber-tino del 1848).

Con questo ausilio didattico— che costituisce prima di tuttoun invito concreto alla lettura deitesti costituzionali, attività trop-po spesso tralasciata dagli stu-denti — sarà più facile per il

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discente cogliere le sfumature diun secolare processo creativo che«ha contribuito a formare il cor-pus dottrinario e normativo delcostituzionalismo liberal-demo-cratico».

Sergio AMATO

Gli scrittori politici tedeschi e laRivoluzione francese

(1789-1792)

Firenze, Centro Editoriale Toscano, 1999,pp. 539

ISBN 88-7957-138-9, £. 60.000

Evento cruciale della moderni-tà, la Rivoluzione francese atti-rò su di sé l’attenzione dell’inte-ro mondo intellettuale europeo,innescando dibattiti e scambi diopinioni serrati. A tale discus-sione non si sottrasse largafascia degli esponenti del pen-siero politico tedesco del ’700.

Oggetto di questa monogra-fia è proprio la ricostruzione delclima e dei contenuti di tale fer-mento dialettico, nel torno ditempo che va dalla secondametà del 1789 agli inizi del 1792.Proprio l’arco temporale pre-scelto si rivela l’arma vincente diquesto volume; esso ci restitui-sce, nella vivacità delle lororiflessioni e contrapposizioni,tutta una costellazione di pensa-tori sinora tralasciati o non postinella dovuta luce in buona par-te dei contributi storiografici.

Forse l’accavallarsi di avve-nimenti cruciali, quali l’occupa-zione francese di Magonza del-l’ottobre 1792 o l’esecuzione diLuigi XVI nel 1793, hanno fattopolarizzare l’attenzione sulle

reazioni di «letterati ed espo-nenti della filosofia classicatedesca» posteriori a tali acca-dimenti; tuttavia non si può tra-lasciare di analizzare le antici-pazioni tematiche del dibattitosuccessivo fornite da pensatoricome Wieland, Klein, Brandes,Moser, Clauer; Biester, Garveper giungere a nomi più famosiquali quelli di Gentz e del giova-ne Humboldt.

BBronislaw BACZKO

Giobbe, amico mio. Promesse difelicità e fatalità del male

Roma, Manifestolibri, 1999, pp. 375ISBN 88-7285-175-0, £. 55.000

Approfondita ricostruzione diuno dei temi più scottanti del-l’illuminismo: il male, il dolo-re, l’infelicità. Il volume pren-de spunto dalla reazione di Vol-taire al terremoto di Lisbonadel 1755, un «terremoto filoso-fico» che sconvolge l’ottimi-smo dell’autore del Candide;prosegue con la ricostruzionedell’universo utopico che carat-terizza il pensiero del XVIIIsecolo, da Fontenelle a Diderotfino ad arrivare nella parte cen-trale del volume, forse lamigliore, dedicata a Rousseau,«marginale o grand’uomo» incui l’autore ripercorre la vitavagabonda del Ginevrino e la suafama postuma.

L’ultima parte, infine, èdedicata al rapporto tra i Lumi e

la Rivoluzione in cui emergonole nuove concezioni sulla legis-lazione, sulla rappresentanza(attraverso lo scontro virtuale traRousseau e Sieyès), sulla peda-gogia giacobina e l’idea di Con-dorcet della rivoluzione comeacceleratore della storia («unsolo istante ha posto un secolodi distanza tra l’uomo di oggi equello di domani»).

Bronislaw BACZKO

Une éducation pour la démocra-tie. Textes et projets de l’époque

révolutionnaire

Genève, Droz, 2000, pp. 526ISBN 2-600-00517-X, 132FF

Già apparso nel 1982, all’inter-no della collezione parigina “Lesclassiques de la Politique”, illibro raccoglie insieme progettie discorsi sull’istruzione e l’edu-cazione pubblica in epoca rivo-luzionaria.

L’idea di fondo dell’insignecuratore è che — come già soste-nuto da Condorcet — vi sia unrapporto di continuità, se nonproprio di derivazione diretta,fra Illuminismo e Rivoluzionefrancese, nell’ambito del qualela seconda riprende l’ereditàideale dei Lumi e modella «lesrêves anciens sur son propreimaginaire social».

Un sogno fra i tanti, dunque,quello di istituire un sistema dieducazione pubblica «qui tra-duit le projet global d’une socié-té régénérée», e dimostra comela pedagogia sia per i rivoluzio-nari «le déterminant et ledéterminé» della politica. L’e-

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ducazione pubblica libera ilpopolo nella misura in cui tra-smette determinati valori politi-ci — liberté, égalité, fraternité — edè pertanto condizionata dalpotere, del quale è però a suavolta condizione legittimante.

Pier Luigi BALLINI (a cura di)Costituente costituzione.

Immagini nella stampa toscana

Firenze, Edizioni Polistampa, 2000, pp. XIII-391

ISBN 88-8304-272-7 £. 45.000

In occasione del 50° anniversa-rio della Costituzione repubbli-cana un volume dedicato aldibattito, sviluppatosi all’inter-no dei quotidiani e dei periodi-ci toscani, sul processo di rico-struzione della democrazia ita-liana, nel periodo compreso trala Liberazione e l’AssembleaCostituente.

In quel breve lasso di tem-po la stampa toscana diviene illuogo di confronto di perso-naggi del calibro di Piero Cala-mandrei, Giuseppe Dossetti,Giorgio La Pira, Gaetano Sal-vemini, Vittore Branca su temidi assoluto rilievo quali, tra glialtri, i poteri dei CLN e dellaCostituente, i princìpi ispira-tori della costituzione repub-blicana e il nuovo assetto isti-tuzionale.

In particolare, risultanofondamentali i contributi pre-senti all’interno dei periodicitoscani, che, approfondendo inmodo lucido e penetrante irapporti tra l’ordinamentorepubblicano e gli ordinamen-

ti fascista e liberale, consento-no, a più di cinquant’anni didistanza, di individuare lecoordinate della fase di transi-zione costituzionale italiana.

Pier Luigi BALLINI (a cura di)Idee di rappresentanza

e sistemi elettorali in Italiatra Otto e Novecento

Venezia, Istituto Veneto di Scienze Lettereed Arti, 1997, pp. 470

ISBN 88- 86166-44-3 £. 48.000

Sulla scia di un tema che trovaanche nei tempi odierni nuovimotivi di approfondimento ediscussione, troviamo conse-gnati all’attenzione dei lettori gliAtti della terza giornata di studio“Luigi Luzzatti” per la storia del-l’Italia contemporanea, sessionedi studio tenuta nel 1995 sotto gliauspici dell’Istituto Veneto diScienze Lettere ed Arti.

Immerso in una dimensionetemporale che abbraccia perio-di di intenso fermento intellet-tuale, il volume raccoglie leriflessioni di noti studiosi sullevarie articolazioni del dibattitoaccesosi, tra Otto e Novecento,sulla rappresentanza e sui siste-mi elettorali.

Le diverse teorizzazioni dif-fuse sul tema nella cultura giuri-dica, le leggi ed i sistemi elettoralidal Risorgimento al primo dopo-guerra, le campagne elettoralinell’Italia liberale, le connessio-ni tra paradigmi politici e riformasulla modalità di voto sono soloalcune della tematiche trattate inquesta ricca ricostruzione che,ripresentando gli antecedenti

prossimi della nostra storia poli-tica, offre nuovi spunti per l’ela-borazione di soluzioni future aproblemi antichi.

Juan Francisco BALTAR RODRÍGUEZ

Las Juntas de Gobierno en laMonarquía Hispánica

(Siglos XVI-XVII)

Madrid, Centro de estudios políticos yconstitucionales, 1998, pp.815

ISBN 84-259-1059-5 4.000 ptas

Ampio studio sulle Giunte digoverno in Spagna ai tempi del-la dominazione asburgica, con-dotto con una spiccata sensibi-lità per i profili istituzionali.

Baltar Rodríguez mostra ditrattare in modo finalmentesistematico un tema quantitati-vamente rilevante e qualitativa-mente imprescindibile per lacomprensione storica della real-tà spagnola tra XVI e XVII secolo.Saranno, infatti, tali organismi adacquisire una gamma vastissimadi competenze — dalla difesanazionale alla politica commer-ciale nelle Indie, passando attra-verso la gestione finanziaria emonetaria — ed a «convertirsepor etapas en instrumento prin-cipal del sistema administrativode la Monarquía».

Alberto M. BANTI

La nazione del Risorgimento.Parentela, santità e onore

alle origini dell’Italia unita

Torino, Einaudi, 2000, pp. 214ISBN 88-06-15276-9, £. 36.000

All’interno di un filone storio-grafico negli ultimi anni sempre

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più attento al problema dell’i-dentità italiana, il libro di Ban-ti emerge indubbiamente peroriginalità di approccio; anchese, talora, il testo risulta appe-santito dalle continue citazioni.

Al centro del libro vi è l’ipote-si che la nazione italiana nonavesse alcuna radice nell’espe-rienza di coloro che vivevano nel-le più diverse parti della peniso-la, ma fu una costruzione retoricafatta da un pugno di intellettuali.

L’idea di nazione comincia ademergere, secondo l’autore,attraverso il cosiddetto «cano-ne», cioè una serie di letture dilibri e di pamphlets comune a tut-ta la generazione che ha contri-buito alla costruzione dell’Italiaunita. Basato soprattutto sull’a-nalisi di memorie, carteggi e testiletterari, il volume approfondi-sce la fase originaria di formazio-ne dell’identità nazionale, consi-derata come l’esperienza fon-dante dei successivi centoqua-rant’anni di storia unitaria.

Da segnalare, al centro dellibro, un interessante apparato diillustrazioni, che vanno dalle inci-sioni del Triennio giacobino inItalia, fino al ritratto di Garibalditrasfigurato in Cristo-Redentoreper eludere la censura.

Maurizio BARBATO

Thomas Jefferson o della felicitàcon

Autobiografiadi Thomas Jefferson

Palermo, Sellerio, 1999, pp. 257ISBN 88-389-1556-3, £. 15.000

L’intelligente volume che Bar-bato ha voluto dedicare a uno dei

più affascinanti padri dell’Indi-pendenza nordamericana (auto-re, tra l’altro, della Dichiarazioneomonima), viene segnalato inquesta sede soprattutto per ilmerito di aver pubblicato inte-gralmente il diario politico del-l’insigne statista.

L’Autobiografia jeffersonia-na (che occupa le pp. 93-257),dopo poche, iniziali, pagine sul-la formazione del protagonistaintroduce il lettore nel Sette-cento costituzionale americano,offrendo un interessante puntodi vista sui lavori del CongressoContinentale.

Di pari interesse risultano lepagine dedicate alla missionefrancese di Jefferson, inviato dalCongresso a Versailles per pren-dere il posto di Benjamin Fran-klin.

Augusto BARBERA (a cura di) Le basi filosofiche

del costituzionalismo

Roma-Bari Laterza, 1998, pp. 319ISBN 88-420-5398-8, £. 48.000

Come specifica il sottotitolo, ilvolume propone «Lineamentidi filosofia del diritto costitu-zionale» coordinati da AugustoBarbera e Gianfrancesco Zanet-ti. Il testo è concepito comestrumento didattico, soprattut-to per gli studenti di giurispru-denza, l’attenzione del libro siconcentra sulle correnti filoso-fiche che hanno contribuito aformare le radici del modernocostituzionalismo liberalde-mocratico.

Dopo un ampio capitolo

dello stesso Barbera dedicatoalle varie forme di costituzio-nalismo, i contributi successi-vi riguardano temi fondamen-tali come l’eguaglianza, i dirit-ti inviolabili, la cittadinanza, lasovranità, ecc.

Infine, il volume contieneuna selezione delle parti piùsignificative di alcuni testi costi-tuzionali di maggior rilievo, dal-la Magna Charta fino alle costi-tuzioni rivoluzionarie francesi.Contiene anche un Glossariominimo dei concetti e dei perso-naggi più rilevanti in questoambito tematico.

Francesco BENIGNO

Specchi della RivoluzioneConflitto e identità politica

nell’Europa moderna

Roma, Donzelli, 1999, pp. 302 ISBN 88-7889-458-7, £. 38.000

Nel volume inserito nella colla-na “Saggi. Storia e scienze socia-li” della Donzelli, l’autore ripro-pone scritti, in parte già pubbli-cati, sul riconoscimento e lavalorizzazione dell’idea di rivo-luzione come «alterazione radi-cale di un regime politico» findalla metà del Seicento.

Intento del libro è di smen-tire quanti associano la rivolu-zione esclusivamente all’idealedi progresso tardo-settecente-sco, restituendo invece dignitàalla «rivoluzione prima dellaRivoluzione», cioè all’opera ditrasformazione conflittuale delpresente nell’Europa di Anticoregime: la Fronda anti-mazza-riniana in Francia (1648-53) e

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«la rivoluzione detta di Masa-niello» a Napoli.

Jean-Paul BERTAUD

La Francia al tempo della Rivoluzione

Milano, Rizzoli, 2000, pp. 322ISBN 88-17-86571-0, £. 16.900

All’interno della nuova seriedella Bur “Vita quotidiana” vie-ne ripubblicato un importantetesto sulla Francia, e in partico-lare sulla Parigi del periodorivoluzionario (1789-1795).

I princìpi di libertà, egua-glianza e fraternità vengonoapplicati alla vita di tutti i giorni:dal modo di vestire al modo difare politica, dalla partecipazio-ne delle donne, «nuove penelo-pi della rivoluzione» durante lesommosse o le feste popolari finoalle grandi “giornate”, dai dibat-titi al Palais Royal a Parigi all’in-nalzamento degli alberi dellalibertà in tutta la Francia.

Al di là dell’aspetto pretta-mente descrittivo della realtà fran-cese del periodo, il libro va segna-lato per la profonda analisi di alcu-ni aspetti della Rivoluzione fran-cese di imprescindibile importan-za, come l’istruzione repubblica-na, la rivolta delle campagne con-tro i “senza Dio”, e, infine, la vio-lenza popolare e il Terrore.

Norberto BOBBIO

Teoria generale della politicaa cura di Michelangelo Bovero

Torino, Einaudi, 1999, pp. LXIX-684ISBN 88-06-14553-3, £. 58.000

Attraverso una lunga introdu-zione di Michelangelo Bovero,

che ripropone il percorso del-l’autore verso una elaborazionecoerente di teoria generale del-la politica, vengono riuniti inquesto volume saggi (voci dienciclopedie, articoli apparsi inriviste, interventi in convegni),degli ultimi trent’anni.

Il volume è diviso in seisignificative parti: la prima èdedicata alla lezione dei classici(Hobbes, Locke, Rousseau,Kant, Marx, Weber, ecc.) e allafilosofia politica. La secondaparte al rapporto, privilegiatosempre da Bobbio, tra politica,morale e diritto. La terza parte,tipica del filosofo militante, èdedicata ai valori e alle ideolo-gie (da segnalare un ricco saggiosul liberalsocialismo). Nellaquarta e nella quinta parterispettivamente dedicate allademocrazia e alla pace, Bobbioanalizza i limiti della regola del-la maggioranza e risponde a Gal-vano della Volpe sul rapporto trademocrazia, sovranità e gover-no. L’ultima parte è dedicata allafilosofia della storia e al comu-nismo, visto come utopia capo-volta.

Giovanni BOGNETTI

Lo spirito del costituzionalismoamericano. Breve profilo del dirit-to costituzionale degli Stati Uniti

I. La Costituzione liberale

Torino, Giappichelli, 1998, pp. 287 ISBN: 88-348-8213-X, £. 37.000

Questo volume, molto opportu-namente, non si limita a segui-re il filo degli eventi della Rivo-luzione americana, ma ne inse-

risce gli aspetti costituzionali inun quadro più ampio e comple-to, che parte dalla ricostruzionedello scenario politico britanni-co e coloniale per arrivare alladescrizione del funzionamentonovecentesco del regime statu-nitense.

Con l’intento di renderepercepibile al lettore la ricchez-za del costituzionalismo libera-le americano, tra centralizzazio-ne e federalismo, i diversi capi-toli stagliano la genesi dellacostituzione, i suoi contenutiistituzionali, la fase iniziale diattuazione, il suo funzionamen-to durante il periodo della Guer-ra civile (di fronte al problemadella Secessione), il suo affer-marsi nella versione matura (trafine ’800 e inizi del ’900).

Il volume ha, tra gli altri, ilpregio di richiamare l’attenzio-ne su passaggi della storia costi-tuzionale statunitense spessoeclissati dalla straordinariaattenzione da sempre riservataal periodo strettamente rivolu-zionario.

Giovanni BOGNETTI

Lo spirito del costituzionalismoamericano

II. La Costituzione democratica

Torino, Giappichelli, 2000, pp. 363ISBN 88-348-0554-2, £. 49.000

Questo secondo volume analiz-za l’applicazione e le diverseinterpretazioni della costituzio-ne degli Stati Uniti fino ai gior-ni nostri, chiamando era della«costituzione democratica», lafase che parte dal New Deal delpresidente F. D. Roosevelt.

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Secondo l’interpretazionedell’autore, nell’era della «costi-tuzione democratica», si assistead un crescente intervento delloStato in ambito economico e adun’attenzione di tipo nuovo del-la classe politica nei confrontidell’individuo. In particolare, simira a garantire le concrete pos-sibilità di partecipazione politicadei cittadini, salvaguardando ilpluralismo culturale e l’intangi-bilità della sfera personalissimadel soggetto.

Tiziano BONAZZI (a cura di) La Dichiarazione d’indipendenza

degli Stati Uniti d’Americacon testo a fronte

Venezia, Marsilio, 1999, pp. 105ISBN 88-317-7006-3 £. 18.000

Inserito all’interno della colla-na “Frecce” dedicata ai classiciamericani, il testo è precedutoda una lunga introduzione in cuiBonazzi traccia un’analisi stori-ca, giuridica e filosofica dellaDichiarazione.

Il curatore ribadisce che essarientra in una tradizione ingle-se di protesta e di rivoluzione ilcui linguaggio trova le sue radi-ci nella filosofia del senso comu-ne scozzese (di cui Jefferson eraseguace), ben nota in Americaattraverso la lettura soprattuttodi John Locke.

Questo testo, «epifaniamitica del popolo», assurge amito politico, a mytho-moteurdella modernità, in cui conver-gono tensioni terribili, e con cuil’Occidente dovrà in qualchemodo fare i conti.

Giorgio BONGIOVANNI

Reine Rechtslehre e dottrina giu-ridica dello Stato. H. Kelsen e lacostituzione austriaca del 1920

Milano, Giuffrè , 1998, pp. 289ISBN 88-14-07100-4, £. 40.000

Inserendosi in un filone diricerca in continua evoluzione,questa monografia getta un ulte-riore raggio di luce sulla com-plessa struttura della riflessionegiuridico-costituzionale di unodei massimi giuristi del Nove-cento: Hans Kelsen. Ben raccor-dato su una struttura binaria, ilvolume sviluppa la tesi secondola quale «gli aspetti pubblicisti-co-costituzionali» sarebbero«alla base della stessa elabora-zione teorico-giuridica kelse-niana, al punto che la sua teoriadel diritto come norma puòessere vista quale necessità teo-rica per superare la dogmaticaottocentesca».

In aderenza a tale imposta-zione, nella prima parte l’auto-re si sofferma ampiamente sulprocesso di revisione critica cuiil giurista della Scuola viennesesottopone la teoria ottocentescadello Stato-persona: molti sonoi bersagli presi di mira in unaprospettiva funzionale ad unarielaborazione del concetto diStato di diritto nonché prodro-mica rispetto agli ultimi esitiricostruttivi insiti nella Stufen-baulehre, con lo sviluppo di unateoria giuridica orientata verso isistemi democratico-rappre-sentativi del Novecento.

Non meno importante laseconda parte del volume, in cuisi analizza la concretizzazione

delle precedenti teorizzazioni, lequali si inverano nel contributodi Kelsen alla redazione dellacostituzione austriaca del 1920.

Ladan BOROUMAND

La guerre des principesLes assemblées révolutionnaires

face aux droits de l’homme et à lasouveraineté de la nation (mai 1789 - juillet 1794)Préface de Mona Ozouf

Paris, Éditions de l’École des Hautes Étu-des en Sciences Sociales, 1999, pp. 583

ISBN 27-13-21311-8, 200 FF

Opera importante e complessa,di cui si raccomanda la lettura.Ma essa è al tempo stesso ambi-ziosa e, a tratti, confusa, dato chel’autore, pur dichiarandosi tri-butario dei dibattiti parlamen-tari, persegue un approccio for-temente ideologico, alla ricercadelle matrici di un totalitarismonovecentesco ancorato salda-mente al 1789 e alle sue derive.

Molti sono i passaggi in cui,malgrado il mosaico di citazioniappropriate, l’operazione di for-zatura ermeneutica rimane tan-to evidente, quanto fortementedeficitaria sotto il profilo argo-mentativo. Sono al riguardoparadigmatiche le pagine dedi-cate dall’autore a due istituti-chiave della storia parlamentare,quali la verifica in comune deipoteri (11 giugno 1789) e l’avvi-cendamento dei supplenti aideputati-titolari: pagine costel-late qua e là di piccole inesattez-ze fattuali gravide di implicazio-ni ermeneutiche.

Ottantaquattro proposte di lettura

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CCamera dei Deputati

Le Carte della Camera dei depu-tati del Regno di Sardegna

(1848-1861)

Quaderni dell’Archivio storico dellaCamera dei deputati, n. 3

Roma, 1995, pp. 491, £. 45.000.

Il volume costituisce un prezio-so strumento per orientarsi nel-lo studio dell’attività legislativadella Camera dei deputati delRegno sardo (1848-1861).

Due opere hanno permessoquesto importante lavoro di rior-dino: l’inventario dell’Archiviodella Camera del 1882 e l’inventa-rio generale dell’Archivio storicodella Camera dei deputati, redat-to nel 1962. Attraverso il confron-to tra i due inventari è stato possi-bile ricostruire l’effettiva consi-stenza della documentazione del-l’Archivio della Camera sabauda,così come comprendere il modonel quale tale materiale documen-tario fu ordinato in serie. Le deno-minazioni delle serie dell’inven-tario del 1962 sono state in granparte conservate, tranne alcuneche sono state modificate perchégiudicate inesatte o incompleteper definire la documentazione inesse contenuta.

Da segnalare la serie “Registridei progetti e delle proposte di leg-ge”, nella quale, per ciascuna delle«proposizioni» presentate allaCamera, sono riportati l’indicazio-ne del numero progressivo, il nome

del proponente, l’oggetto, la data dipresentazione e l’esito e data delladeliberazione assembleare.

Paolo CAMMAROSANO

Nobili e reL’Italia politica dell’alto

medioevo

Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 392ISBN 88-420-5542-5, £. 45.000

Sintesi storico politica di un arcotemporale di quasi cinquecentoanni — dal VI al X secolo — inun’area geograficamente limita-ta all’Italia, e sulla scorta di uncomplesso di fonti scritte chespaziano dall’ambito letterario aquello legislativo e, più in gene-rale, giuridico.

Il tratto comune ad un perio-do di tempo, pur così lungo, pareconsistere agli occhi dell’autorenella «costante preminenza ari-stocratica e [nel] costante disfarsie riformarsi di élitesnobiliari sem-pre nuove». Processo, quest’ulti-mo, che si interrompe solo intor-no all’anno Mille, quando le ari-stocrazie fino ad allora in fieri siaper identità sociale che per conti-nuità dinastica, consolideranno lapropria posizione, a condizione diriuscire a «contemperare [il pro-prio ruolo] con quello di altre com-ponenti sociali» emergenti.

Mario CARAVALE

La monarchia meridionaleIstituzioni e dottrina giuridica

dai Normanni ai Borboni

Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 330 ISBN 88– 420- 5631-6, £. 48.000

Il volume, inserito nella “Collanadi fonti e studi” del Centro Euro-

peo di Studi Normanni, raccoglieuna serie di saggi ed interventicongressuali già pubblicati, cui siaggiunge uno studio inedito inti-tolato Alle origini di un mito: ladottrina giuridica della Restaura-zione e la monarchia normanna.

Dal mosaico espositivorisultante dall’unione dell’in-sieme dei contributi, emergel’immagine di un penetrantespaccato su peculiari profili del-l’esperienza giuridica ed istitu-zionale della Sicilia e dell’Italiameridionale, lungo un arco tem-porale che si distende dall’epo-ca normanna fino all’assoluti-smo borbonico.

La ricchezza e varietà delletematiche affrontate — che spazia-no dallo studio delle Assise diAriano, alle istituzioni giurisdizio-nali in Inghilterra ed in Sicilia nelsecolo XII, all’opera legislativa diFederico II, alla legislazione sta-tutaria dell’Italia meridionale edella Sicilia, per citare solo alcunidei saggi — consolidano un sugge-stivo panorama d’indagine. Essotrova il suo sbocco finale in unarivisitazione critica — quasi unasorta di conclusivo sguardo retro-spettivo sulle precedenti riflessio-ni — del mito della monarchianormanna come «precoce esem-pio di potestà regia assoluta».

Anthony L. CARDOZA

Patrizi di un mondo plebeoLa nobiltà piemontese

nell’Italia liberale

Roma, Donzelli , 1999, pp. 263 ISBN 88-7989-499-4, £. 60.000

Frutto di un lungo soggiorno distudio a Torino, questo libro esa-

Librido

184

mina l’evoluzione della nobiltàpiemontese al di fuori deglischemi classici del marxismo(riconducibile agli scritti diAntonio Gramsci e Emilio Sere-ni), così come al di fuori dellenuove interpretazioni revisioni-stiche.

L’autore focalizza l’attenzio-ne sulla nobiltà piemontese peril ruolo che il Piemonte ha gio-cato nella vita italiana nel corsodell’Ottocento, e per il suo lega-me stretto con la casa regnantedei Savoia. Il libro si sofferma inmaniera originale sul ruolo deivalori culturali e sulle pratichesimboliche, sui meccanismiinformali di influenza e di pre-stigio che servono a rafforzare ilegami di un mondo per suanatura basato su «relazionisocialmente gerarchiche e ine-guali».

Sabino CASSESE

Lo Stato introvabile Modernità e arretratezza delle

istituzioni italiane

Roma, Donzelli, 1998, pp. 91ISBN 88-7989-378-5, £. 16.000

All’interno dell’agile collanadella Donzelli “Saggine” compa-re questo breve volume sulmodello statuale italiano visto inrapporto al modello étatistefrancese e a quello stateless socie-ties anglosassone.

La chiave di lettura dell’au-tore sottolinea il dualismo el’ambivalenza dello Stato italia-no, per metà sviluppato, permetà arretrato, insieme autori-tario e liberale, uno Stato onni-

potente e introvabile. L’autoresvolge una critica acuta nei con-fronti del cosiddetto Statopaterno anteposto ai cittadini etitolare effettivo della sovranità;uno Stato insofferente nei con-fronti della presenza di corpiintermedi tra sé e il cittadino.

L’insigne faiblesse, di cui par-la Braudel a proposito dello Sta-to italiano è ripresa da Cassesecome caratteristica dell’Italiaanche dopo l’unificazione in cuisi afferma un centralismo debo-le, caratterizzato da un accen-tuato particolarismo. Dunque,l’anomalia italiana sta nel fattoche lo Stato è rimasto a metà nelprocesso di modernizzazioneistituzionale.

Antonio CASSESE

I diritti umani nel mondo contemporaneo

Roma-Bari, Laterza, 1999, pp. 160ISBN 88-420-4405-9, £. 20.000

L’autore, noto studioso di Dirit-to internazionale, ha presiedutoper quattro anni il Tribunaleinternazionale delle NazioniUnite per i crimini nell’ex Jugos-lavia, oltre ad aver ricoperto altriimportanti incarichi pressoorganismi internazionali.

Il volume parte dal presup-posto che la tutela dei dirittiumani svolga la funzione diaffermare ed accrescere ladignità della persona ancheattraverso l’opera di razionaliz-zazione delle istituzioni politi-che e sociali di tutti gli Stati.

Il libro ricostruisce la fortu-na dei diritti umani sulla scenamondiale tra il 1917 e il 1945; ma

è soprattutto nel secondo dopo-guerra che assistiamo all’irrom-pere della dottrina giusnatura-listica dei diritti umani, alla suatematizzazione come oggetto delrapporto tra cittadino e Stato.

In Appendice sono riporta-ti il testo della Dichiarazioneuniversale dei diritti umani del1948 e alcune utili schede infor-mative sulle principali organiz-zazioni internazionali attive inquesto campo.

Paolo COLOMBO

Il re d’ItaliaPrerogative costituzionali e potere

politico della-Corona(1848-1922)

Milano, FrancoAngeli, 1999, pp. 460ISBN 88-428-0941, £. 40.000

L’autore analizza le vicende del-la monarchia sabauda dalla con-cessione dello Statuto all’avven-to del Fascismo. Questo libro ha,innanzi tutto, il pregio di colma-re una lacuna vistosa nella sto-riografia italiana politico-istitu-zionale, dove in generale appa-re scarsa l’attenzione riservata alruolo della Corona nel sistemadei poteri pubblici.

Il volume si articola in treparti. La prima analizza le attri-buzioni del re in quanto perso-na; la seconda, attraverso lastruttura della Real Casa, si sof-ferma sull’apparato ammini-strativo che coadiuva il monar-ca; la terza inquadra le preroga-tive statutarie del sovrano, sof-fermandosi anche su questionigeneralmente ignorate in sedestorica, quali la partecipazionedel re al Consiglio dei ministri

Ottantaquattro proposte di lettura

185

(con assunzione della presiden-za) e la «riserva regia» sulle cri-si di governo.

Paolo COLOMBO

Storia costituzionale della monarchia italiana

Roma-Bari, Laterza, 2001, pp. 160ISBN: 88-420-6341-X, £. 30.000

Questo studio si ricollega e com-pleta il volume segnalato nellascheda precedente, presentan-doci una storia della monarchiaitaliana che va dalla ricostruzionedella struttura istituzionale pre-statutaria fino alla rivisitazione difasi per molti versi ancora oscu-re, come i rapporti tra re e Ducein periodo fascista e la transizio-ne dalla monarchia luogotenen-ziale al regime repubblicano.

Lo studio di Colombo pro-pone le linee essenziali di unavisione d’assieme della storiacostituzionale della monarchiasabauda, considerando sia i temipiù strettamente legati allaCorona stessa (l’abdicazione, ilgiuramento, il Discorso dellaCorona, la Luogotenenza), sia glisnodi fondamentali della formadi governo statutaria (la costitu-zionalizzazione della sacralitàregale, il rapporto tra Gabinettoe Camere, la riserva regia sullecrisi ministeriali).

Luigi COMPAGNA

Gli opposti sentieri del costituzionalismo

Bologna, il Mulino, 1998, pp. 313ISBN 88-15-06376-7, £. 42.000

Libro vivace e di lettura piace-vole (costellato qua e là da venia-

li omissioni nel virgolettato) cheriporta le radici del costituzio-nalismo al Settecento costitu-zionale inglese, americano efrancese.

Il lettore è chiamato a fare iconti con Sieyès, Burke e Tho-mas Paine, senza dimenticareLocke e Montesquieu. Risultanoefficacemente sottolineati icaratteri innovativi e rivoluzio-nari della sovranità costituentedi matrice francese e l’univer-salismo utopico della stagionesegnata dalle Dichiarazioni deidiritti.

L’apprezzabile utilizzazionedi testi fondanti il modernodiritto pubblico, fanno di que-st’opera un elemento di con-giunzione tra storia del pensie-ro politico e storia costituziona-le propriamente detta.

DAlexander J. DE GRAND

L’Italia fascista e la Germania nazista

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 159ISBN 88-15-06228-9, £. 18.000

L’autore, attento studioso delfascismo e dell’antifascismo (sivedano i suoi lavori su Bottai esu Tasca), traccia in questo pic-colo volume un confronto tra ilregime nazista e quello fascista.

Entrambi i regimi si trova-rono di fronte ad una base socia-le borghese o piccolo borghese,ad una élite burocratica e a una

struttura di capitale privato cherese difficile la realizzazione diun programma radicale volto asconvolgere le fondamenta del-le istituzioni politiche e sociali.

Pur considerando le dueesperienze parte delle rispettivestorie nazionali l’autore escludeche in entrambi i casi si possaparlare di una degenerazioneavvenuta solo dopo il 1938: «peruno storico che scrive all’inter-no di una tradizione democrati-ca, è sbagliato chiedersi quandosia cominciata la loro degenera-zione. Subito: questa è la solarisposta. Anche in questo unlegame unisce i due regimi».

Marco DE NICOLÒ (a cura di) Costituente, costituzione, riforme

costituzionali

Bologna, Il Mulino, 1998, pp. 233ISBN 88-15-06796-5, £. 40.000

Il volume è stato pubblicato sot-to l’Alto patronato della Presi-denza della Repubblica in occa-sione delle celebrazioni del cin-quantesimo anniversario dellacostituzione. Esso contieneinterventi di noti studiosi — sto-rici, costituzionalisti e storicidelle istituzioni — tra cui MarioCaravale, Fulco Lanchester,Guido Melis, Claudio Pavone,Pietro Scoppola.

Il libro vuole riportare il let-tore alle radici del dibattitocostituente e ai problemi da essosollevati, per poter infineaffrontare seriamente il riasset-to delle istituzioni dello Stato euna eventuale riforma dellacostituzione.

Librido

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Da segnalare il saggio di Ful-co Lanchester sul costituzionali-smo europeo, che, secondo l’au-tore, possiede due significati traloro correlati, ma non sovrap-posti: costituzionalismo comelimite al potere, legato alla tra-dizione britannica, e costituzio-nalismo come nuova espressio-ne di sovranità.

Giuseppe DE VERGOTTINI

Le transizioni costituzionali Sviluppi e crisi del costituzionali-

smo alla fine del XX secolo

Bologna, Il Mulino, 1998, pp. 231ISBN 88-15-06689-6, £. 18.000

Il libro, preceduto da una prefa-zione di Augusto Barbera, èdedicato ai tre grandi modellidel costituzionalismo moderno:quello di derivazione liberale,quello socialista e le esperienzecostituzionali che sono scaturi-te dalla decolonizzazione.

Il primo modello si sviluppa,dopo il 1945: è lo Stato sociale didiritto, che si basa su principiderivati dalla tradizione libera-le aggiornati con le esigenze del-lo Stato sociale.

Il modello socialista, è carat-terizzato da un potere fortemen-te accentrato nelle strutture delpartito-stato, con un totalediniego di ogni forma di plura-lismo politico; l’equivoco dellacosiddetta legalità socialista èche essa comporta la fedeltà adun sistema ordinato di regolecostituzionali, ma al tempo stes-so aggiunge a queste ultime leregole dettate dalla discreziona-lità delle decisioni politiche delpartito unico o dominante.

Infine, l’elemento che carat-terizza le multiformi esperienzecostituzionali che scaturisconodalla decolonizzazione può esse-re individuato nella finalità dimodernizzazione (spesso nonconseguita) che caratterizza inuovi ordinamenti.

Ennio DI NOLFO

Storia delle relazioni internazionali, 1918-1999

Roma-Bari, Laterza, 2000, pp. 1466ISBN 88-420-6001-1, £. 90.000

L’autore ammette che proporsidi tracciare un discorso riguar-dante le relazioni internazionalinel XX secolo è un compito sen-za confini riguardante tutti gliaspetti della vita sociale, per que-sto si propone di evidenziare inparticolare l’aspetto politico.

Di Nolfo non si propone difare una storia diplomatica tra-dizionale, sul modello ottocen-tesco che si concentrava nellostudio dei semplici rapportiall’interno della diplomazia:metodo ritenuto valido per lostudio dei processi politici del-l’Ancien régime, ma insufficien-te per il XX secolo.

La presente edizione, rivedu-ta e ampliata rispetto alla prece-dente del 1994 (che ha avuto seiristampe fino al 1999), mette inevidenza il rapporto tra l’indebo-limento e il crollo del bloccosovietico e la ripresa egemonicaamericana nel mondo. Grazie allenuove fonti d’archivio disponi-bili, soprattutto sovietiche, l’au-tore propone interpretazioni sulsecondo dopoguerra spesso deltutto nuove.

FGuglielmo FERRERO

RicostruzioneTalleyrand a Vienna (1814-1815)Introduzione di Sergio Romano

Milano, Corbaccio, 1999, pp. 408ISBN 88-7972-276-X, £. 45.000

Secondo libro di una ideale tri-logia, il cui primo volume èAvventura. Bonaparte in Italia1796-1797, scritto nel 1936 (eripubblicato recentemente daCorbaccio Editore), e il terzo èPotere, scritto nel 1942.

Il tema centrale di questolibro, scritto a Ginevra nel 1939,è il principio di legittimità. LaRivoluzione francese, secondol’autore, cambia il concetto tra-dizionale di legittimità (la deca-pitazione di Luigi XVI distruggela legittimità di Ancien régime) ecerca di introdurre forme nuo-ve di potere.

Contro il tradizionale giu-dizio negativo nei confronti diTalleyrand, espresso daimonarchici, dai bonapartisti edalla Chiesa, Ferrero sostieneche il lavoro svolto a Vienna daTalleyrand e da Alessandro I,zar di Russia, non fu una sem-plice «restaurazione» ma unavera e propria ricostruzionedell’edificio politico europeo,attraverso la restituzione diogni Stato al suo legittimosovrano.

Ottantaquattro proposte di lettura

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Maurizio FIORAVANTI

La scienza del diritto pubblico Dottrine dello Stato e della costi-

tuzione tra Otto e Novecento

Milano, Giuffrè, 2001, 2 tomi, pp. 918 ISBN: 88-14-08570-6, £. 140.000

Il sottotitolo dell’opera ben sin-tetizza questa panoramica sullastoria del pensiero giuridicomoderno che esordisce con unaanalisi del pensiero e dell’operadi Savigny, sullo sfondo deldibattito giuridico-metodologi-co intorno al concetto di Statoche caratterizza il diciannovesi-mo secolo tedesco. L’autore sisposta poi sulla produzione ita-liana, analizzando particolar-mente i contributi di Orlando,Arcoleo e Mosca in materia didiritto costituzionale e di defi-nizione del concetto di Stato didiritto.

Fioravanti non trascura lascienza del diritto amministra-tivo, che — grazie particolar-mente al contributo di Mayer —si inserisce stabilmente nel-l’ambito pubblicistico; maampio spazio riserva anche alfondamentale ruolo svolto inmateria dalla giuspubblicisticaitaliana (Cammeo, Romano).

La disamina sugli ambitidella scienza del diritto pubbli-co prosegue con una lettura del-la dottrina dello Stato e dellacostituzione attraverso l’opera diKelsen, Schmitt e Mortati. Dopoun bilancio sul «modello euro-peo» di costituzione, questaopera si chiude gettando luce sulfuturo, non tanto di un modellodi costituzione, ma della costi-tuzione in sé.

Alan FORREST

La Rivoluzione francese

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 191ISBN 88-15-06837-6 £. 18.000

Preceduto da un’ampia intro-duzione di carattere metodo-logico che ripercorre le variefasi dello studio della Rivolu-zione francese nel XIX e XXsecolo, il volume propone unalettura degli eventi rivoluzio-nari al di fuori sia del paradig-ma marxista di una rivoluzioneche portò la Francia dal feuda-lesimo al capitalismo, sia del-le tesi revisionistiche chevedono nell’Ottantanove ilprincipio della degenerazioneterroristica.

Sull’esempio di Lynn Hunte Keith Baker l’autore si pro-pone di focalizzare il suo inte-resse sulla cultura politica: unodei compiti primari dei rivolu-zionari fu quello di costruireun nuovo ordine rivoluziona-rio, una nuova e peculiare cul-tura politica.

Dalle nuove ricerche incorso sulla Rivoluzione france-se, che vanno dalla storia dellementalità, delle attitudini col-lettive, della cultura popolare,della militarizzazione, dell’op-posizione della campagna aParigi fino al ruolo della donnae della famiglia, non è emersoalcun modello o paradigmaunivoco in grado di rimpiazza-re quello precedente, e questo,secondo l’autore, non è affattoun male.

GEmilio GENTILE

Fascismo e antifascismo. I partitiitaliani tra le due guerre

Firenze, Le Monnier, 2000, pp. 545ISBN 88-00-85720-5, £. 32.000

Sempre nell’ottica di un autoreche abbiamo imparato a cono-scere attraverso i suoi fonda-mentali scritti sul partito e lamilizia fascista, sull’ideologiafascista, sul totalitarismo, sulmito dello Stato, e soprattuttosul «culto» nella politica fasci-sta, questo nuovo libro partedalla crisi dello Stato liberaledovuta alla «rivoluzione dellapolitica» avvenuta dopo la pri-ma guerra mondiale.

A questa rivoluzione “nella”e “della” politica la classe diri-gente liberale non ha saputo onon ha voluto trovare una rispo-sta adeguata; soprattutto non hasaputo confrontarsi con un sog-getto nuovo della politica: lemasse. Nel 1919 avviene la«Caporetto del liberalismo» atutto vantaggio di partiti chenascevano da una logica antago-nista allo Stato liberale, come icattolici, i socialisti, i fascisti.

Da segnalare un’ampiaappendice statistica unica nelsuo genere, che presenta unaserie di dati sulla politica italia-na tra le due guerre: composi-zione della Camera dei deputa-ti, gruppi dirigenti dei partiti,gerarchie del PNF.

Librido

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Jean Paul GOFFINON

Aux origines de la révolutionaméricaine: John Adams. La

passion de la distinction

Bruxelles, Editions de l’Université deBruxelles, 1996, pp.194

ISBN 2-8004-1138-4 [s. i. p.]

Una biografia intellettuale diuno dei padri fondatori degliStati Uniti, rivisitata alla lucedella filosofia arendtiana e del«momento machiavelliano»di John G. A. Pocock.

Goffinon colloca la rifles-sione di John Adams tra passa-to e futuro: la preferenzaaccordata dallo statista ameri-cano al governo misto di poli-biana memoria non può esse-re infatti interpretata, secon-do l’autore, come una sceltameramente passatista. Costi-tuirebbe, invece, il tentativo diindividuare nella storia unmodello da interpretare eprendere ad esempio per lafondazione di un ordine politi-co nuovo.

Elemento fondamentale diquesto nuovo ordinamentosarebbe stato il «principiodell’emulazione». Goffinonsottolinea infatti come, per ilpensatore americano, «la pas-sione per la distinzione»,caratteristica costante dell’uo-mo nel tempo, avesse determi-nato la nascita dell’aristocraziain ogni società. Da ciò la neces-sità della costituzionalizzazionedell’elemento aristocratico,così come, più in generale,l’opportunità della nascita diun governo bilanciato nel qua-le i diversi interessi avrebbero

potuto interagire entro la lega-lità repubblicana.

Eric GOJOSSO

Le concept de République enFrance

(XVIe-XVIIIe siécle)

Aix-en-Provence, Presses Universitairesd’Aix-Marseille, 1998, pp. 543ISBN 2-7314-0147-8, 250 FF

Nell’ultimo decennio gli studio-si transalpini, superando l’ini-ziale diffidenza dei giuristi, han-no dedicato una crescente atten-zione al concetto di Repubblica.Ne è testimone questa impor-tante monografia in cui l’autoreparte dal significato polisemicorivestito dal lemma prima delleRivoluzioni americana e france-se, per offrire una ricostruzionedensissima sotto il profilo isti-tuzionale e dottrinario.

Tre erano le accezioni di cuiera suscettivo il termine Repub-blica in Antico regime. Essopoteva indicare una comunitàindeterminata (Res publica Chri-stiana, République des Lettres);oppure il termine poteva essereun sinonimo di Stato; infine,serviva a designare piccoli regi-mi dai contorni istituzionaliimprecisi (per lo più a gestionecollegiale) e inadatti a grandiStati territoriali come la Franciao l’Inghilterra.

Questo, almeno, fino al 1792quando la Convenzione, il 21settembre, si trovò nella neces-sità di mettere a punto istituzio-ni repubblicane per una grandepotenza come la Francia.

Gustavo GOZZI

Democrazia e dirittiGermania: dallo Stato di dirittoalla democrazia costituzionale

Roma-Bari, Laterza, 1999, pp.308ISBN 88-420-5730-4, £. 45.000

Concepito come prosecuzioneideale e approfondimento delleriflessioni contenute in prece-denti lavori, il volume in esamesi propone come ambiziosooggetto di indagine quello delrapporto democrazia-dirittinella prospettiva della storiacostituzionale tedesca.

Sulla base di un conciso madenso excursus storico sulle ori-gini dei diritti di libertà, il volu-me analizza un arco temporaleche si distende — con una visua-le orientata principalmente ver-so l’esperienza germanica — dalXVII secolo fino alla fondazionecostituzionalistica dei diritti nelXX secolo. Il nucleo tematicocentrale della monografia vertesulla concreta vita dei dirittifondamentali alla luce dellaprassi politico-costituzionaledel secondo dopoguerra.

Il “caso Germania” posto«come un modello di democra-zia costituzionale» viene analiz-zato attraverso la vivida descri-zione del dinamico processo diinterdipendenza tra principifissati nella Grundgesetz e giuri-sprudenza del Bundesverfassung-sgericht, in un contesto espositi-vo che, corroborato dai risultatidella migliore dottrina giuspub-blicistica tedesca, coniuga dot-trine politiche e storia costitu-zionale.

Ottantaquattro proposte di lettura

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Paolo GROSSI

Scienza giuridica italiana Un profilo storico 1860-1950

Milano, Giuffrè, 2000, pp. 324ISBN: 88-14-08229-4, £. 44.000

L’insigne studioso mette anostra disposizione una artico-lata e puntuale «storia delladisciplina giuridica vista dal didentro della stessa». Attraversoun percorso interpretativo emetodologico che consente dipercepire la reale complessitàdella dimensione giuridica del-la società e delle istituzioni,Grossi ricostruisce lo sviluppodella scienza giuridica dalla fon-dazione dello Stato unitario aiprimi anni del secondo dopo-guerra.

L’illustrazione delle posizio-ni dei maestri del diritto è intes-suta da una lucidissima tramacritica sulle grandi questionidella scienza giuridica, prime fratutte quella della molteplicitàdelle fonti del diritto e quella deirapporti fra Stato, società, dirit-to e politica.

L’opera si caratterizza per lacompletezza dell’approccio el’attenzione a tutte le diversebranche del diritto (ammini-strativo, civile — sostanziale eprocessuale — commerciale,penale, canonico), colte nellacornice unitaria dell’ordine giu-ridico.

HEric J. HOBSBAWN

Intervista sul nuovo secoloa cura di Antonio Polito

Roma-Bari, Laterza, 1999, pp. 165ISBN 88-420-5898-X, £. 15.000

Pubblicato all’interno della col-lana “Saggi tascabili”, che conti-nua la fortunata serie delle“Interviste” della Laterza, inau-gurata nel 1975 da Lucio Collet-ti, il volume è presentato quinella prima edizione mondiale,in omaggio al legame che lo sto-rico inglese ha sempre avuto conil nostro paese.

Hobsbawn analizza, conlucidità e con intuizioni e consi-derazioni originali, questa finesecolo, dalla guerra nei Balcanifino alla crisi dell’Occidente,legata in particolare alla crisidegli Stati-Nazione in incuba-zione ormai da decenni.

L’autore si sofferma sul pas-saggio dall’affermazione dellacittadinanza civile e legale aquella politica della partecipa-zione fino a quella sociale. Inquesto processo lo Stato è anda-to assumendo il monopolio del-la legge e la detenzione legitti-ma della forza coercitiva inmaniera sempre più accentuata.Tutto ciò è ormai scomparso oandrà scomparendo nel «nuovosecolo», in cui lo Stato minimo,l’insicurezza del lavoro, l’idola-tria dei valori di mercato, la

massimizzazione della crescitaeconomica e del profitto «qua-si certamente produrrà effettinegativi».

John K. HYDE

Società e politica nell’Italia medievale. Lo sviluppo della

“società civile” 1000-1350

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 304ISBN 88-15-07206-3, £. 34.000

Già edito in lingua italiana nel1977, il testo di Hyde vede que-sta più recente ristampa da par-te della casa editrice bolognesenella collana “Le vie della civil-tà”. Si tratta di un’opera centra-ta essenzialmente sulla nascitaed il declino dell’esperienzacomunale e signorile nell’Italiamedievale, sotto il profilo eco-nomico, sociale e politico.

La penisola come croceviadelle civiltà emerse dal crollo delmondo romano: la civiltà catto-lica, quella ortodosso-bizantinae quella islamica. L’autore appli-ca al Medioevo italiano categoriestoriografiche differenti rispet-to a quelle più tradizionali —feudalesimo, signoria terriera,scolastica — in ragione dellespecificità della società del tem-po, «dove il commercio avevaun’importanza maggiore, lasocietà un carattere più spicca-tamente cittadino e la civiltà untono più decisamente laico» diquanto non avvenisse in certeregioni dell’Inghilterra, nellaFrancia settentrionale e nellaGermania occidentale.

Il volume si chiude con labibliografia ragionata di C. Azza-

Librido

190

ra ed il blocco di carte storichetese ad assicurare una letturameglio orientata.

IJosé Maria IÑÑURRITEGUI

José Maria PORTILLO (Eds.)Constitución en España:

orígenes y destinos

Madrid, Centro de Estudios Politicos yConstitucionales, 1998, pp. 509

ISBN 84-259-1070-6, 3.100 ptas.

Sono qui raccolti gli atti di unimportante seminario interna-zionale tenuto nella città basca diOñati in Guipúzcoa presso l’In-stituto Internacional de Sociolo-gia Jurídica. In quell’occasione,studiosi di varie nazionalità e dif-ferente formazione scientifica(costituzionalisti, storici, studio-si del pensiero politico) hannodiscusso attorno a Los fundamen-tos jurídico politicos del primer con-stitucionalismo europeo: la Consti-tución de Cádiz y Europa.

Il volume allarga il respiroeuropeo dell’evento gaditano,ancorandolo alle esperienzerappresentative settecentescheinglese e francese e proiettan-done poi l’eredità in direzioneitaliana (Napoli) e tedesca. Lavicenda della Costituzione diCadice del 1812 viene quindiriproposta come grande que-stione di dimensioni europee,riconoscendo la formazione diun modello politico-costituzio-nale autonomo.

Ne deriva un’operazione distoria costituzionale in quanto«historia de la cultura consti-tucional». Se è vero, poi, comesostengono i due curatori, chela storia costituzionale è perdefinizione «continente muyplural» di voci e di esperienzepolitico-giuridiche, si com-prendono le letture combina-torie di coloro che individuanopunti di contatto con la vicen-da costituzionale francese del1791, o con le riflessioni sulsistema de gobierno interne alcostituzionalismo britannico(J. Varela).

KHans KELSEN

La democrazia

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 391ISBN 88-15-06655-1, £. 28.000

In questa nuova edizione a curadi Mauro Barberis, vengonoriproposti tre classici saggi diHans Kelsen: Essenza e valoredella democrazia (1929), Il pro-blema del parlamentarismo(1925), I fondamenti della demo-crazia (1955).

Collocati tematicamente suun terreno concettuale a cavallotra riflessione giuridica e poli-tica, i lavori qui ripresentati intraduzione italiana offrono unospaccato della produzione teori-co-politica di uno dei massimiesponenti della scienza giuridi-ca del ’900.

Affrontando problemi scot-tanti quali il relativismo deivalori, la vocazione formale eprocedurale della democrazia, ilruolo dei partiti e delle istituzio-ni parlamentari, le alternativenella scelta del sistema elettora-le, l’insigne giurista scrive pagi-ne alte della storia dell’ideolo-gia liberal-democratica, checoniugano felicemente aspettigiuridici e politici in una sinte-si sempre degna di essere rilet-ta e meditata.

Martin KIRSCH

Pierangelo SCHIERA (Eds.)Denken und Umsetzung des Kon-stitutionalismus in Deutschlandund anderen europäischen Län-dern in der ersten Hälfte des 19.

Jahrhunderts

Berlin, Duncker & Humblot, 1999, pp. 272ISBN 3-428-09769-6 [s. i. p.]

Attraverso i contributi di stori-ci, giuristi e politologi tedeschi,austriaci, spagnoli e svizzeri chehanno preso parte al convegnosvoltosi nel maggio 1997 pressola Humboldt Universität di Ber-lino, quest’opera traccia le lineedi sviluppo della dottrina costi-tuzionale in Germania, ponendoparticolare attenzione al con-fronto con le esperienze costi-tuzionali di altri paesi europeinella ottocentesca fase pionie-ristica di riorganizzazione delloStato moderno (dalla dissolu-zione del vecchio Impero tede-sco al Vormärz).

Meritano speciale menzio-ne l’analisi di Schiera sulleinterconnessioni tra il progres-so scientifico e lo sviluppo del

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pensiero politico in Germania,le osservazioni di Hans Boldtsulla trasformazione dell’anticoReich cosmopolita nella Confe-derazione di Stati tedeschi e leanalisi comparate tra le dinami-che costituzionali prussiane equelle britanniche (MonikaWienfort), danesi (UrsulaMeyerhofer) e spagnole (HorstDippel).

Si segnalano anche due con-tributi dottrinari: l’analisi delpensiero di Humboldt, ministroper la costituzione del periodoriformistico prussiano (Carla dePascale) e le osservazioni sulrepubblicanesimo nel pensierodi Kant (Otto Dann).

Mark KISHLANSKY

L’etá degli Stuart L’Inghilterra dal 1603 al 1714

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 459ISBN 88-15-07216-0, £. 48.000

Secondo volume della Storiadell’Inghilterra, della collana“Le vie della civiltà”, il libroripercorre la storia dell’isolalungo l’arco del Seicento, unsecolo drammatico ma carico diconseguenze importanti per unregno che in questo arco di tem-po mette le basi del suo predo-minio europeo e mondiale.

Tre sono i temi forti cheritroviamo in tutto il volume: lacrescente costituzionalizzazionedella monarchia, che subisceprofonde trasformazioni indirezione parlamentare-rap-presentativa; la complessivainstabilità che ha caratterizzatola monarchia Stuart; ma, al tem-

po stesso, l’eredità duratura chegli Stuart lasciarono ai loro suc-cessori: vale a dire un impero inAmerica, una prima penetrazio-ne nel sub-continente indiano,l’unione con la Scozia e il con-trollo politico di quasi tutta l’Ir-landa.

LMaria Laura LANZILLO

VoltaireLa politica della tolleranza

Roma-Bari, Laterza, 2000, pp. 230ISBN: 88-420-6975-5, £. 45.000

Esce in Italia una nuova mono-grafia dedicata al pensiero poli-tico di Voltaire. Capo carismati-co dei philosophes francesi, l’uo-mo di Ferney è una delle primefigure di intellettuale moderno,protagonista indiscusso dellalotta illuminista per le riforme.

Attraverso le tappe salientidella sua avventurosa biografia,il libro ricostruisce lo strettonesso che in Voltaire lega pen-siero filosofico e azione politica:egli compie infatti una riflessio-ne completa sulla società del suotempo, intrecciando costante-mente la sfera politica con quel-la etica, economica, religiosa.

Il filo di tale canovaccio èoriginalmente trovato nel con-cetto di tolleranza. E la questio-ne della tolleranza è anche alcentro della riflessione che Vol-taire svolge sulle forme istitu-zionali della società d’Antico

regime, prendendo posizionenella lotta fra parlamenti emonarchia francese a favore diquest’ultima, in nome di unaconcezione moderna delle for-me della rappresentanza, cheviene così identificata appuntonell’istituzione monarchica, laquale diventa simbolo dell’uni-tà della nazione francese (postooccupato invece in Inghilterradall’istituzione parlamentare).

Massimo LA TORRE

Norme, istituzioni, valori. Peruna teoria istituzionalistica del

diritto

Roma-Bari, Laterza, 1999, pp. 389ISBN 88-420-5828-9, £. 50.000

Inserito nella collana dei “Libridel tempo”, il volume segue laparabola dell’istituzionalismogiuridico da Santi Romano finoad autori come Weimberger eMacCormick, esponenti delnuovo istituzionalismo.

Il libro prende le mosse daun problema centrale nella filo-sofia del diritto, che è quello delrapporto tra diritto e politica.Contrapponendo la tesi deldiritto come espressione delpotere, suo strumento ed ema-nazione, a quella, meno diffusa,del diritto come fonte o presup-posto o limite del potere. Insostanza è ciò che Bobbio avevaben individuato nella teoriagenerale del diritto in cui pre-vale il primato del potere sullanorma o, viceversa, della normasul potere. Sviluppando questepremesse il libro segue il per-corso del diritto come istituzio-

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ne, fino ad affrontare la contro-versa relazione tra diritto emorale.

Umberto LEVRA ( a cura di)Il Piemonte alle soglie del 1848

Roma, Carocci , 1999, pp. 853ISBN 88-430-1395-5, £. 99.000

Il volume contiene gli atti delcongresso internazionale su IlPiemonte alle soglie del 1848, svol-tosi a Torino dal 7 al 10 ottobre1998 per iniziativa del Comitatodi Torino dell’Istituto per la Sto-ria del Risorgimento Italianonell’ambito delle manifestazio-ni organizzate per il Centocin-quantenario del 1848 e dello Sta-tuto Albertino.

Basta scorrere l’indice edosservare la suddivisione tema-tica dei contributi inseriti inquest’opera collettanea (Parte I:Territorio, società, economia;Parte II: Stato, istituzioni,amministrazione; Parte III:Politica, opinione pubblica, cul-tura; Parte IV: Torino e il Pie-monte fuori del Piemonte) percomprendere la rilevanza diquesta rivisitazione critica su untema già sondato dalla storio-grafia, ma sempre denso diaspetti problematici.

Il ricco quadro presentatoall’attenzione del lettore — ine-rente le condizioni del Regnosabaudo alle soglie del ’48 sottoil profilo sociale, economico,istituzionale, amministrativo,politico, ideale, culturale — sisegnala per la completezza dellavisione offerta, arricchita da unosguardo sempre attento alla sto-

riografia consolidata e da unvivace interesse verso temi diindagine poco esplorati, quali lostudio dei profili demograficidei centri urbani e rurali, delledinamiche centro-periferia, deirapporti dialettici tra ammini-strazioni centrali, provinciali,comunali e notabilato locale,delle istituzioni ecclesiastiche edassistenziali.

MCharles H. MC ILWAIN

Costituzionalismo antico e moderno

Bologna, Il Mulino, 1998, pp. 222ISBN 88-15-02839-0, £. 20.000

Segno di un duraturo successo,giunge questa ristampa, nell’a-gile collana “Universale Paper-backs” con la densa premessa diNicola Matteucci, di un classicodella produzione storiograficadello studioso inglese.

Frutto di sei lectures tenutealla Cornell University, nell’an-no accademico 1938-39, questoricco panorama della genesi del-le dottrine costituzionalistichepresenta una struttura espositi-va scandita sulle principali tap-pe dello sviluppo del pensieropolitico e giuridico dai Grecifino alle soglie dei tempimoderni.

L’opera si segnala sempreper la ricchezza erudita dellefonti e per l’alternatività del-l’impianto argomentativo, entro

la cui cornice campeggianofigure di antichi legisti comeHenry de Bracton. Di particola-re interesse la rievocazione del-la tradizione inglese, costruitaintorno al contrasto tra guberna-culum e iurisdictio, in cui il crite-rio interpretativo si carica diuna valenza paradigmatica taleda porsi (in queste pagine intri-se di tensione morale di unostudioso che — per dirla conMatteucci — «interroga il pas-sato» volendo dare risposta ad«un problema del presente,quello del miglior government»)come elemento di valutazioneanche per i nostri tempi.

Maria Grazia MAIORINI

I presidi nel primo periodo borbo-nico: dall’amministrazione dellagiustizia al governo delle province

Napoli, Università di Napoli “FedericoII”, Quaderni della Facoltà di Scienze

Politiche, n. 45, 1999, pp. 386 [s. i. p.]

Si tratta dell’attenta disamina diuna figura istituzionale centralenel progetto di governo dellamonarchia borbonica: quella del«preside», vertice gerarchicodel Tribunale provinciale, non-ché soggetto deputato a fungereda «cinghia di trasmissione»tra il centro (espressione dellavolontà sovrana) e la periferia,sede di un reticolo inestricabiledi rapporti di potere che costi-tuiscono l’ossatura del paese aivari livelli territoriali, sociali,professionali.

Ebbene, è proprio nellosvolgersi della complessa dina-mica del rapporto centro-peri-

Ottantaquattro proposte di lettura

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feria, nello scontro tra progettidi conquista del territorio etenaci contrapposizioni di natu-ra particolaristica — efficace-mente rievocati nel corso dellanarrazione — che si rendonoevidenti i profili giuridici e pro-fessionali del preside, destinatoad assumere un difficile compi-to politico amministrativo dirappresentanza del potere regioin provincia.

Supportato da uno scavoarchivistico ed in sintonia con irisultati della migliore lettera-tura specialistica, lo studio sidipana agilmente delineandotutte le sfaccettature (criteri dinomina, estrazione sociale, cul-tura, mentalità, competenzefunzionali ) di una figura pub-blica che si pone come risultan-te di un ondivago e precarioconfronto dialettico tra istitu-zioni e società.

Anna Gianna MANCA

Wilhelm BRAUNEDER (a cura di)L’istituzione parlamentare nel

XIX secolo. Una prospettiva com-parata

Bologna, il Mulino, 2000ISBN: 88-15-07752-9, £ 54.000

Il volume trova la propria origi-ne in un convegno organizzatodall’Istituto storico italo-ger-manico di Trento nell’ambitodel progetto “Il costituzionali-smo europeo ottocentesco.Modelli e codificazioni tra Ita-lia, Germania e Austria”.

La sollecitazione a riavvici-nare e mettere a confronto lefamiglie costituzionali europee

ottocentesche appare particolar-mente ben mirata, all’interno diuna storia costituzionale sostan-zialmente distratta rispetto allanecessità di una visione d’assie-me dei propri percorsi.

Questa raccolta di saggi nonperde però di vista le peculiari-tà di ciascuna esperienza parla-mentare, riservando attenzione— in una prima parte che simuove sul piano più stretta-mente costituzionale — alla real-tà italiana come a quella spagno-la, alla francese come all’au-striaca, alla tedesca come allaelvetica; una seconda e interes-sante parte è riservata poi al rap-porto tra parlamento e ammini-strazione.

Luca MANNORI

Bernardo SORDI

Storia del diritto amministrativo

Roma-Bari, Laterza, 2001, pp. XII-551isbn 420-6235-9, £. 58.000

Frutto di un lavoro collegiale ilvolume — dall’impianto solido edal respiro ampio su uno scena-rio cronologico e spaziale chemuove dal Medioevo per giun-gere all’età contemporanea — cisembra raggiungere lo scopo,dichiarato dagli autori nella Pre-fazione, di non voler tipicizzarein una categoria, astorica eastratta, il farsi delle istituzionipolitiche, giuridiche e, soprat-tutto amministrative negli Statid’Europa, con qualche breveincursione in terra anglo-ame-ricana.

Fra evoluzioni e strappi,attestazioni e negazioni, svilup-pi e continuità, emerge la “spe-

cificità” del diritto ammini-strativo non in lontana iposta-si, ma concepito in senso ampioe pluridisciplinare, nel diveni-re della sua sostanza e delle sueforme.

Un cammino a ritroso riper-corso con chiarezza, pur nellacomplessità e molteplicità deidifferenti piani di indagine e deirisultati, che non sono mai giu-dizi definitori ma, a loro volta,premessa di una sempre ulte-riore spinta in avanti.

John MARSHALL

«Judicial Review»e Stato federale

A cura di Giuseppe Buttà

Milano, Giuffrè, 1998, pp. 216ISBN 88-14-06809-7, £. 40.000

Inserita nella collana “Civiltà deldiritto”, come primo di unaserie di contributi dedicati allastoria della giustizia costituzio-nale americana, questa raccoltadelle sentenze più importantiemanate durante il lungo perio-do in cui J. Marshall ricoprì lacarica di Chief Justice della CorteSuprema, offre uno spaccato delpeculiare contesto politico-costituzionale in cui viene a tro-varsi esercitata la funzione giu-diziaria in terra statunitense.

Precedute da una breve madensa introduzione di GiuseppeButtà, noto studioso del pensie-ro politico americano, le deci-sioni giurisprudenziali mars-halliane — articolate su tre prin-cipali direttrici tematiche: siste-ma di checks and balances; rap-porti federali; garanzia dei dirit-ti privati e della libertà di con-

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tratto — ci restituiscono, in unaprospettiva storica, l’immaginedinamica del funzionamentodella judicial review in unademocrazia costituzionale efederale.

William MARSHALL

Pietro il Grande e la Russia del suo tempo

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 180ISBN 88-15-07188-1, £. 18.000

La collana “Universale Paper-backs” ospita la traduzione ita-liana del testo originale del 1996dedicato da Marshall alla figuradi Pietro il Grande di Russia.Animato da una pressante«voglia di occidentalizzazione»e, conseguentemente, «critica-to per aver portato una fratturaduratura nella società russa fral’élite occidentalizzata e la mas-sa di russi […] rimasti sostan-zialmente moscoviti», Pietro IRomanov sarebbe stato l’artefi-ce di una rivoluzione conserva-trice tesa alla «modernizzazionedelle istituzioni e delle strutturedi autorità per il mantenimentodei princìpi fondamentali delregime tradizionale».

Riconosciuto il proprio debi-to teorico nei confronti dello sto-rico E. V. Anisimov, l’autore vedenei quarantatre anni del regno diPietro (1682-1725) il momento disvolta per la Russia di un cammi-no da grande potenza già avviatoda Ivan IV, ma accelerato da Pie-tro, e conclusosi al momento conlo smantellamento dell’URSS nel1991.

Roberto MARTUCCI

L’invenzione dell’Italia unita1855-1864

Milano, Sansoni, 1999, pp. 507ISBN 88-383-1828-X, £. 38.000

Partendo dai Carteggi Cavour(spesso sottoutilizzati in sedestoriografica) l’autore ricostrui-sce l’operazione politico-mili-tare che in meno di due anni tra-sforma una penisola divisa trapiù Stati sovrani, nel Regno d’I-talia.

La puntuale rilettura didocumenti pubblici, Memorie,epistolari, consente di far emer-gere gli elementi di fragilità isti-tuzionale e sociale del nuovoStato.

Particolare attenzione vieneriservata alla carente legittima-zione dal basso delle nuove isti-tuzioni rappresentative, ope-ranti all’interno di un sistemaelettorale pesantemente (e ottu-samente) censitario.

I due capitoli finali del volu-me sono dedicati al sistemapolitico sardo-italiano: dallacentralità del re (come personae come vertice monocratico del-l’esecutivo) alla ridotta influen-za del Parlamento.

Roberto MARTUCCI

L’incisore di monete

Milano, il Saggiatore, 2000, pp. 156ISBN 88-128-0941-1, £. 39.000

Collocato nella prestigiosa col-lana del “Mestiere d’Arte” pro-mossa dalla Fondazione delleArti e dei Mestieri, questo volu-me ci restituisce l’incisore diconii monetari in una dimen-

sione di lunghissima durata cheabbraccia ventisette secoli dalleorigini lidie fino ai giorni nostri.

L’incisore vi appare nelladuplice veste di artigiano abilis-simo e di mediatore culturale, ingrado di dar voce al suo ordina-mento politico (regno, polis,repubblica) grazie a un’immagi-ne incisa in rilievo su un tondel-lo metallico inferiore ai 40 mm.di diametro. Messaggere disovranità e propaganda, circo-lando e veicolando il ritrattoufficiale del sovrano regnante, lemonete (soprattutto e per lun-ghissimo tempo metalliche)hanno rafforzato per secoli l’i-dentità collettiva, fornendo aglistorici (e non solo ai numisma-tici) informazioni preziosissimesulla successione di regimi poli-tici e sulla rilevanza della sim-bologia iconografica.

Di particolare interesse lasuggestione finale, relativaall’assenza di simboli iconogra-fici “forti” per la monetazione(metallica o cartacea) dellaRepubblica Italiana; quasi che ilregime politico, nato dal refe-rendum istituzionale del 2 giu-gno 1946 avesse programmati-camente deciso di poter fare ameno di segni identitari conno-tati inequivocabilmente comerepubblicani.

Guido MELIS

La burocrazia

Bologna, Il Mulino, 1998, pp. 109 ISBN 88-15-06729-9, £. 12.000

All’interno della collana “Farsiun’idea”, questo agile volumet-

Ottantaquattro proposte di lettura

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to aiuta il lettore a orientarsinella burocrazia italiana attra-verso una ricostruzione dei suoiuomini e delle sue strutture. Il libro parte dalla figura lette-raria di Mosù Travet come sim-bolo dell’impiegato in mezzemaniche diviso tra orgoglio diservire lo Stato appena nato e lafrustrazione di uno stipendiomagro, «stretto — come scrivel’autore — tra la velleità dell’ap-parire e la realtà dell’essere».Attraverso la burocrazia si puòcogliere nel libro la paraboladella storia dell’Italia unita: losviluppo dei ministeri e l’emar-ginazione dei tecnici; la sinda-calizzazione del pubblico impie-go nel periodo giolittiano; la cri-si del dopoguerra e la «fascistiz-zazione ambigua»; l’epurazionemancata, il cambiamento e lacontinuità, fino alle riforme deiministri Cassese e Bassanini.

Guido MELIS

Uomini e scrivanie. Personaggi eluoghi della pubblica ammini-

strazione

Roma, Editori Riuniti, 2000, pp. 239ISBN 88-359-4917-3, £. 28.000

Primo volume della nuova seriedella “Storia fotografica dellasocietà italiana” questo libro hauna veste grafica più moderna epiù maneggevole dell’opera pre-cedente.

Attraverso più di trecentofoto il libro ripercorre la storiadella pubblica amministrazionedell’Italia unita: dai prospettibiografici dei funzionari di Sta-to, le prime donne dirigenti, i

prefetti, i grands commis di Sta-to fino ai computer e alle nuovestrutture pubbliche. Numerosele immagini dedicate all’archi-tettura e ai modelli di sviluppourbanistico dei luoghi dellaburocrazia.

Sintetica ma pregevole l’in-troduzione dell’autore che trac-cia un quadro dell’immaginedell’impiegato italiano più sfu-mata di quanto si creda. Ovvia-mente un ruolo importante nel-la riuscita del libro lo ha avuto laricerca iconografica svolta, tragli altri, dalla brava archivistaSilvia Monsagrati.

Sandro MEZZADRA

La costituzione del sociale Il pensiero politico e giuridico di

Hugo Preuss

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 380ISBN 88-15-06703-5, £. 50.000

Preuss giocò un ruolo decisivo edi diretto protagonismo politiconel processo che condusse allapromulgazione della costituzio-ne di Weimar, di cui è conside-rato a ragione il padre.

Per quanto dedichi oppor-tuno spazio a questo rapporto di“filiazione”, questo volume sipropone di ricostruire l’operacomplessiva di Preuss, soffer-mandosi sullo sviluppo del suopensiero giuridico negli anni delsecondo Reich, sul suo contribu-to ai dibattiti sulla riforma dellastruttura amministrativa prus-siana e sulla storia della cittàtedesca, nonchè sull’analisi dalui condotta della forma costitu-zionale del Kaiserreich.

Motivata dall’intento diconiugare storia dei concetti estoria costituzionale, la ricercadi Mezzadra riconduce conti-nuamente l’opera di Preuss allosviluppo dei dibattiti coeviall’interno delle scienze deldiritto, della società e dello Sta-to, rapportandola al tempo stes-so alle grandi trasformazioni checontrassegnarono la storiasociale, politica e costituzionaletedesca a cavallo tra Otto e Nove-cento. Quel che ne emerge èun’originale lettura del contrad-dittorio processo di democratiz-zazione sfociato nell’esperi-mento weimariano.

Marcel MORABITO

Histoire constitutionnelle de laFrance (1789-1958)

Paris, Montchrestien, 2000, pp. 429ISBN 27-06-61100-X, 180 FF

La VIa edizione dell’importante(e fortunato) manuale di storiacostituzionale transalpina è fir-mata dal solo Morabito che harinunciato alla collaborazione diDaniel Bourmaud, coautore del-l’opera fino alla Va edizione.

Il rigore dell’impianto e l’a-sciuttezza cartesiana della rico-struzione (attentissima a inseri-re la dinamica costituzionale neicontesti storico-politici), fannodel libro una fondamentale e irri-nunciabile opera di riferimento,accompagnando il lettore sullungo percorso della moderniz-zazione istituzionale francesedopo la rottura rivoluzionaria.

Centrale la riflessione sullosvuotamento dell’esecutivo

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(monocratico/collegiale) e sul-l’incapacità assembleare diesercitare in prima persona ilmonopolio della decisione poli-tica.

OMoisei Yakovlevich OSTROGORSKI

La costituzione inglese

Napoli, Guida editore, 1998, pp. 158ISBN 88-7188-235-0, £. 18.000

Per provvida iniziativa di Gae-tano Quagliariello, compareper la prima volta in linguaoccidentale un’opera, finorarimasta nell’oscurità, delfamoso studioso russo MoiseiOstrogorski, reputato uno deifondatori della scienza politicain virtù della sua opera piùfamosa La democrazia e l’orga-nizzazione dei partiti politici,pubblicata nel 1903.

Il breve saggio, il cui titolooriginale è L’evoluzione dellacostituzione inglese nel corso del-l’ultima metà del secolo, risale al1916 e riunisce quattro articolipubblicati, tra il 1912 ed il 1913sulla rivista di studi russa «IlMessaggero d’Europa».

Costruito, per esplicitaammissione dell’autore, comecontinuazione ideale del famo-so libro di Walter Bagehot TheEnglish Constitution,il volumeespone lo sviluppo del costitu-zionalismo inglese dagli anni’60 del XIX secolo fino ai primianni del XX secolo.

Fedele alla propria impo-

stazione, che privilegia lo stu-dio della forze politiche, in unaprospettiva che non «si muo-ve solo per le grandi strade del-la storia costituzionale, maanche per gli stretti sentieridella storia del diritto parla-mentare», l’autore rievoca lelinee essenziali dell’evoluzio-ne della costituzione materialeinglese, in quello che, a suomodo di vedere, è stato il pas-saggio dall’antica e consolida-ta configurazione dei poteri,imperniata sulla nozione dibalance, alla egemonia delgabinetto e del suo premier suogni altro organo.

PPasquale PASQUINO

Sieyès et l’invention de la constitution en France

Paris, Èditions Odile Jacob, 1998, pp. 262ISBN 2.7381.0582.3, 150 FF

Come è noto agli studiosi diteoria costituzionale PasqualePasquino è uno dei maggiorispecialisti del pensiero diEmmanuel Sieyès, nonché ilvessillifero della assoluta rile-vanza della teoria del pouvoirconstituant — fino a farglienepassare in secondo piano leorigini americane — una teoriache rese possibile la rivoluzio-ne costituzionale del 1789.

Alla comunità scientifica cheattende — da anni e con impa-zienza — una sua monografia

sull’abate che fu “oracolo delTerzo Stato” e che non può cheprefigurarsi come lo studio defi-nitivo in materia, viene ora pro-posto a guisa di ghiottissimoantipasto una sorta di lavorointerlocutorio.

Qui Pasquino ripresenta inun contesto reso unitario da unasintetica quanto densa prefazio-ne otto saggi già pubblicati pre-cedentemente in lingua france-se, costruiti sulla centralità del-l’abate rispetto allo sviluppo delcostituzionalismo degli ultimidue secoli.

Tanto maggiore diviene,dunque, l’interesse per questolavoro, solo che si pensi cheall’eminente figura di chi haaperto (11 giugno 1789) e chiu-so (18 brumaio) la Rivoluzionefrancese, nel corso dell’interoNovecento sono stati dedicatisolo due libri, il classico masuperato testo di Paul Bastid(1939) e il più recente e docu-mentatissimo lavoro di Jean-Denis Bredin (1988). Tanto piùche neppure l’inflazione biblio-grafica legata alle celebrazionidel Bicentenario della Rivolu-zione ha lambito uno dei mag-giori protagonisti della campa-gna elettorale del 1789 e dellasuccessiva crisi costituzionaledel giugno-settembre.

Dopo aver giustamenterichiamato la coppia antinomi-ca pouvoir constituant/pouvoirsconstitués (e la necessaria limi-tatezza di questi ultimi, grazie acompetenze rigidamente fissa-te da una costituzione scritta),Pasquino compie però un ulte-

Ottantaquattro proposte di lettura

197

riore passo, facendo di Sieyès ilfautore della gerarchia dellenorme (un Kelsen ante litteram)ed enfatizzando di conseguenzagli elementi innovativi del suoJury constitutionnaire che, comeben sanno gli specialisti, lungidall’anticipare le moderne Cor-ti costituzionali e il loro con-trollo di costituzionalità, prefi-gura piuttosto il Sénat conserva-teur (de la constitution) introdot-to dalla costituzione consolaredell’anno VIII, pomposamenteinoperoso lungo l’arco delquindecennio napoleonico.

In appendice vengono util-mente proposti otto inediti del-lo stesso Sieyès e il progetto diJury.

Enza PELLERITI

1812 – 1848La Sicilia fra due costituzioniCon un’appendice di testi

Milano, Giuffrè , 2000, pp. 360ISBN 88-14-07257-4, £. 52.000

Il volume, incentrato su un’u-tile silloge documentaria difonte archivistica, offre unospaccato delle vicende costitu-zionali del Regno di Sicilia nelperiodo caldo compreso tra ilprotettorato inglese — colloca-bile nel torno di tempo prece-dente la conclusione dell’av-ventura napoleonica — e lafiammata rivoluzionaria qua-rantottesca.

Nell’introduzione dell’au-trice si ripercorre il succedersidegli eventi che conducono allapromulgazione delle due Carte

del 1812 e del 1848. Si tratta didocumenti legati da un’intimaconnessione ideale, sebbenedistanti sotto il profilo formalee contenutistico, che ci vengo-no proposti in un quadro espo-sitivo che coniuga storia politi-co-fattuale e riferimenti istitu-zionali. In tal modo, vengonorestituite le radici ideologichee le intime aspirazioni scatu-renti dal vivo della lotta politi-ca, consustanziali al processocostituente.

Michel PERTUÉ

[textes réunis par]L’administration territoriale de

la France (1750-1940)Actes du Colloque d’Orléans

(30 septembre, 1eret 2 octobre1993)

Orléans, Presses Universitaires d’Or-léans, 1998, pp. XXXV-671

ISBN 2-913454-003, 290 FF

È impossibile dar conto dei con-tenuti dei quarantasei saggi con-tenuti nel volume. Basterà direche storici, giuristi, politologi edalti funzionari statali si sonointerrogati sulla genesi e il fun-zionamento delle amministra-zioni locali.

L’indagine ha guardatoindietro fino al settantennio1750-1820, un’epoca decisivaper la moderna amministrazionefrancese; ha invece consideratocome terminus ad quem la Secon-da guerra mondiale, per sottrar-si alle suggestioni della piùimmediata contemporaneità. Icontributi abbracciano tre gran-di aree tematiche tuttora di gran-

de attualità — spazio e territorio,centro e periferia, notabili e fun-zionari — esplorando le grandicostanti del sistema, le perma-nenze e le continuità (strutture,funzionamento, comportamen-to e conflitti degli attori).

Paolo POMBENI

La politica nell’Europa del ’900

Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 167ISBN 88-420-5626-X, £. 14.000

Pubblicato all’interno della collana“Biblioteca essenziale”, il volumeanalizza un secolo di storia d’Eu-ropa, dalla crisi di fine secolo finoalla caduta del muro di Berlino.

Le dimensioni del volume nonpermettono di sviluppare piena-mente tutti gli aspetti di cento annidi storia europea, ma l’autore ana-lizza in particolare i casi inglese,francese, tedesco, italiano e spa-gnolo, attraverso un’analisi com-parata dei vari sistemi politici.

Il problema che accomunatutti i paesi europei alla vigiliadel nuovo secolo è quello dellamodernizzazione politica, lega-ta alle riforme istituzionali e allaricerca di nuovi equilibri costi-tuzionali.

Una possibile chiave di let-tura consiste nel seguire lo svi-luppo dei sistemi di governo deiprincipali paesi europei, e inparticolare lo sviluppo del costi-tuzionalismo, messo a dura pro-va dalla «tirannide» mussoli-niana e dal regime nazista, einfine la vittoria — secondo l’au-tore, definitiva — del modelloliberal-democratico.

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José María PORTILLO VALDEZ

Revolución de naciónOrígenes de la cultura constitu-

cional en España, 1780-1812

Madrid, BOE Centro de estudios políticosy constitucionales, 2000, pp. 522ISBN 84-340-1212-X, 3.800 ptas

Stimolata in ambiente italiano —il Laboratorio di Storia costitu-zionale “Antoine Barnave” — lariflessione di J. M. Portillo Val-dez riguarda il processo di crisie rivoluzione consumatosi fra lafine del XVIII e gli inizi del XIXsecolo nella monarchia spagno-la; quella «inmensa monarquíaeuropea, americana, africana yasiatica», alla quale mal si addi-ce l’espressione sistema degobierno, poichè in essa «[los]lìmites no estaban muy clara-mente establecidos y conoci-dos».

L’autore scorge i tratti di unarivoluzione politica in pienaregola, promossa nel settembredel 1810 dai deputati che a Cadi-ce si costituirono in Cortes Gene-rales y Extraordinarias de laNación Española. Una rivoluzio-ne non meno “illuminata” chealtrove, sebbene imperniata suun soggetto politico diverso dal-l’individuo giusnaturalistica-mente inteso: la «nación católi-ca», in cui l’individuo ha rile-vanza in quanto cattolico chegode di piena cittadinanza ecome parte della communitasnazionale. All’interno di questoparadigma interpretativo è l’ap-partenenza religiosa che fondal’identità politica.

RSandro ROGARI

Alle origini del trasformismoPartiti e sistema politico nell’Ita-

lia liberale 1861-1914

Roma-Bari Laterza, 1998, pp. 270ISBN 88-420-5644-8, £. 40.000

Il volume ricostruisce la genesi elo sviluppo del sistema politicodell’Italia liberale, con le suepeculiari dinamiche e le regolenon scritte di funzionamento,fino alla sua crisi.

Secondo Rogari, Cavour haavuto il merito di tracciare unosviluppo istituzionale di tipoparlamentare, nonostante laforma costituzionale pura deli-neata dallo Statuto Albertino.L’autore si sofferma in modoparticolare sullo sviluppo deltrasformismo politico trovando-si in disaccordo con la storio-grafia che vede nel connubioCavour-Rattazzi l’antecedentedell’accordo Minghetti-Depre-tis per le elezioni a suffragioallargato del 1882.

Il libro prende rapidamentein considerazione anche l’atti-vità delle forze extraparlamen-tari, mazziniane e anarchiche.Ampio spazio è dato al giolitti-smo, alla sua crisi e al suo tra-monto, dovuto all’incontromancato con Turati, agli esitinegativi del patto Gentiloni e almovimento nazionalista.

Pierre ROSANVALLON

La démocratie inachevée. Histoirede la souveraineté du peuple

en France

Paris, Éditions Gallimard, 2000, pp. 440ISBN 20-7075-937-7, 185 FF

Il volume completa una idealetrilogia aperta dal Sacre du cito-yen (Gallimard, 1992, pubblica-to in lingua italiana come Larivoluzione dell’uguaglianza. Sto-ria del suffragio universale inFrancia, Milano, Anabasi, 1994)e proseguita poi con Le peupleintrouvable (1998).

Come ricorda lo stesso auto-re tale trilogia si pone come una«unitaria storia intellettualedella democrazia moderna» inarea francese. La democraziacome attuazione concreta dellasovranità popolare si è rivelatauna creatura fragile, di cui l’au-tore ci disvela gli arcani, inse-guendoli da Sieyès alla Va

Repubblica, con picchi coltissi-mi e qualche disinvoltura erme-neutica.

SHeinz SCHILLING

Corti e alleanze. La Germania dal1648 al 1763

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 586ISBN 88-15-06685-3, £. 58.000

È stato pubblicato il secondovolume della Storia della Ger-mania inserito nella prestigiosacollana “Le vie della Civiltà” (ilprimo volume dello stesso

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Schilling riguardava il XVI seco-lo, Ascesa e crisi. La Germania dal1517 al 1648).

Il libro parte dal supera-mento delle crisi che hannocaratterizzato il XVI secolo finoalla guerra dei Trent’anni, che sichiude con la pace di Westfalia econ il raggiungimento di unacerta stabilità in Europa e inGermania, e arriva fino allaguerra dei Sette anni, «ultimagrande guerra di alleanza dellavecchia Europa», che vedrà ilprevalere della Prussia?

Fa da filo conduttore di tut-to il libro l’interrogativoriguardante chi avrebbe assun-to il compito di guida nel lun-go processo di costruzione del-lo Stato nazionale tedesco:Asburgo o Prussia.

Stefano SOLIMANO

Verso il Code NapoléonIl progetto di codice civile di GuyJean-Baptiste Target (1798-1799)

Milano, Giuffrè, 1998ISBN: 88-1407-175-6, £. 54.000

La visione dell’opera di codifica-zione napoleonica, a lungoaccreditata dalla storiografia,descriveva il Code Napoléon comeparto esclusivo e originale del-l’epoca bonapartista, se nonaddirittura come creazione del“piccolo generale” in persona.

Una simile impostazione pre-supponeva in tal senso nel bru-maio dell’anno VIII un drasticomomento di cesura tra un perio-do di sforzi falliti (quello rivolu-zionario) e uno di felici realizza-zioni (quello napoleonico).

All’interno di una linea di

ricerca che da qualche tempocritica questa interpretazione, ilvolume di Solimano prendespunto da un inedito progetto dicodice manoscritto da Target permostrare le radici termidorianedi un processo di creazione giu-ridica assai esteso, che avrebbepoi trovato in Napoleone solo ungeniale catalizzatore finale.

In questa prospettiva di piùampia contestualizzazione stori-ca, lo stesso spirito del CodeNapoléon rivela aspetti finora tra-scurati. Solimano ripercorre così,passando per una ricostruzionedell’ambiente politico di incuba-zione del codice (tra termidoro ebrumaio) e del profilo biograficoe intellettuale di Target, una trac-cia di continuità che dà più chia-ra ragione di uno dei momentifondamentali della storia giuri-dica e istituzionale europea.

Donald M. G. SUTHERLAND

Rivoluzione e controrivoluzioneLa Francia dal 1789 al 1815

Bologna, Il Mulino, 2000, pp. 518 ISBN 88-15-07845-2, £. 56.000

Tardiva traduzione di un testogià noto agli studiosi italiani piùattenti (la prima edizione ingle-se è del 1985), questo volume,parte della Storia della Franciadella collana “Le vie della civil-tà”, è una sorta di manuale cheva dalla «rivoluzione dei nota-bili» del 1787 fino alla caduta diNapoleone a Waterloo, ricco disuggestioni sia per studenti cheper studiosi.

La tesi centrale del libro è chele idee forti portate e imposte dal-

la rivoluzione, come la libertà indi-viduale, il diritto di proprietà sen-za restrizioni, la tolleranza religio-sa, la base consensuale del potere,l’indipendenza del clero, furonosconvolgenti per una gran partedella Francia e dell’Europa: la con-trorivoluzione non fu solo un feno-meno aristocratico, ma una realtàampia, durevole, popolare.

TGiovanni TABACCO

Dai re ai signori, Forme di tra-smissione del potere nel Medioevo

Torino, Bollati Boringhieri, 2000, pp. 163ISBN 88-339-5632-6, £. 30.000

Il volume contiene quattro sag-gi di Giovanni Tabacco pubbli-cati tra la fine degli anni Sessan-ta e l’inizio degli anni Ottanta delsecolo scorso, tre dei quali inriviste francesi e italiane, men-tre il quarto era stato inseritonegli Atti di un convegno inter-nazionale. In questi contributil’autore propone una nuova let-tura della trasmissione del pote-re nei secoli centrali delMedioevo (XI e XII).

Sulla scia di alcune ricerchepubblicate nella metà del Nove-cento da medievisti francesi etedeschi, Tabacco si propone discomporre l’immagine monoli-tica — costruita in gran parte dastorici del diritto italiani di fineOttocento e perpetuatasi a lun-go — di un Medioevo come indi-stinto «mondo feudale», nel

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quale ogni passaggio del potererisulta inquadrabile in unadimensione esclusivamentevassallatico-beneficiaria.

L’autore invita, invece, a con-siderare una diversa forma di tra-smissione del potere, che inizia amanifestarsi già in età carolingia,accanto a quella di tipo «benefi-ciario». Questa nuova forma sifonda sulla prassi della «conces-sione allodiale». Secondo questapratica, i re cedevano terre ediritti comitali in allodio, ovveroaccordando la «piena proprietà»su di essi, a soggetti privati, comei proprietari di castelli («i castrapropria») o di chiese («le castrapropria») che assumevano cosìcompetenze giurisdizionali suibeni acquisiti.

In tal modo, attraverso unadettagliata ricostruzione storica,condotta in ambito europeo eitaliano, Tabacco consegna allastoriografia politico-istituzio-nale un importante contributosulle istituzioni politichemedievali.

Timothy TACKETT

In nome del popolo sovranoAlle origini della

rivoluzione francese

Roma, Carocci, 2000, pp. 368ISBN 88-430-1508-7, £. 48.000

Questo lavoro, solido e ricchis-simo, restituisce al lettore la faseiniziale di attività dell’Assem-blea Costituente fino al 1790,interrogandosi sugli schiera-menti parlamentari, sul peso deiclubs, sulla crescente radicaliz-zazione dei deputati.

Eccessiva la tesi che presen-ta una Destra egemone dei lavo-ri assembleari fino al ’90; delpari eccessivo lo schematismoche porta l’autore a presentare iMonarchiens anglomani (Mou-nier, Clermont-Tonnerre,Lally-Tolendal) come “modera-ti” nell’estate dell’89, quandoinvece allora costituivano unsettore importante del PartiPatriote (di centro-sinistra). Manel complesso, il quadro rico-struttivo che ne emerge è digrande interesse storico-politi-co e prosopografico.

Jacob L. TALMON

Le origini della democraziatotalitaria

Bologna, Il Mulino, 2000, pp. 448 ISBN 88-15-0741-63, £. 34.000

Riedizione italiana di un «clas-sico nella storia delle ideologiepolitiche», dove ideologia è assi-milata a religione, nel convinci-mento espresso da Talmon che«le azioni degli uomini politici, leaspirazioni del popolo, le idee, ivalori, le preferenze e i pregiudi-zi di un’epoca sono le manifesta-zioni esteriori della sua religionenel senso più lato».

Apparso per la prima voltanell’edizione inglese del 1952, illibro introduce la distinzione frademocrazia liberale e democraziatotalitaria, restringendo l’analisialla sola variante totalitaria.

Quest’ultima, fattore inte-grante della cultura occidentale,si sarebbe sviluppata — in manie-ra forse meno pacifica di quantonon creda l’ autore — attraverso

tre stadi, che costituiscono altret-tante parti dell’opera: «il postu-lato del diciottesimo secolo, l’im-provvisazione giacobina e la cri-stallizzazione babouvista». Altri-menti detto, «la moderna demo-crazia totalitaria» — leggi ilcomunismo economico e la dit-tatura del partito unico — trove-rebbe il proprio antesignano teo-rico negli ideali settecenteschi diordine naturale e di religione lai-ca, instillati nell’azione politicapopolare dal giacobinismo pri-ma, dal babouvismo poi.

Alessandro TORRE

Interpretare la costituzione bri-tannica. Itinerari culturali

a confronto

Torino, Giappichelli, 1997, pp. 774ISBN 88-348-7094-8, £. 88.000

Come comprendere il costitu-zionalismo britannico espres-sione della precoce realtà delloStato nazionale inglese e dellacontaminazione tra la politica eil common law, osservandolo congli occhi del “continentale”?Torre offre una rassegna di auto-ri europei che si sono occupatidel tema, iniziando dai classici:de Lolme, Montesquieu e Toc-queville.

Uno dei passaggi più inten-si dell’opera, esemplifica tan-to le difficoltà incontrate dagliinterpreti quanto l’approcciodi Torre: Tocqueville, ne L’An-cien régime et la Révolution,dichiara la costituzione ingleseformalmente inesistente, inquanto priva della “protezione”formale offerta dalle Carte

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francesi del 1814 e del 1830. Mala traduzione brunialtiana diTocqueville, del 1884, noncoglie questa sfumatura e tra-duce letteralmente: «l’Inghil-terra non v’ha costituzione».Invece, per Tocqueville, lacostituzione c’è, e più che suldiritto pubblico si fonda sulrule of law.

Un’interpretazione nonformale è ovviamente lontanadal metodo dei giuristi siste-matici dell’Ottocento, special-mente di quelli tedeschi comeSavigny o Laband, o dell’italia-no Orlando. Tuttavia, altri pen-satori italiani (Balbo, Bertolini,Arcoleo, Mortati) non si sonofermati davanti alla “incom-mensurabilità” del sistemainglese. Per Torre la strada daseguire è allora quella indicatada Mortati: la costituzione bri-tannica è una «costituzionestorica» e come tale essa vainterpretata: cioè,come, risul-tato degli avvenimenti storico-politici.

VJosé María VALLEJO GARCÍA-HEVIA

La Monarquía y un ministro,Campomanes

Madrid, Centro de estudios políticos yconstitucionales, 1997, pp. 616,

ISBN 84-259-1035-8, 2.700 ptas

Biografia fra le più complete emeglio congegnate di PedroRodríguez Campomanes, illu-

stre asturiano al servizio dellamonarchia spagnola, al tempo diCarlo III.

Figura pubblica di straor-dinaria poliedricità, in cui laformazione giuridica si combi-na con l’interesse economico-amministrativo, nonché conun’instancabile passione sto-rica e, più latamente, bibliofi-la. Campomanes vivrà tra il1723 ed il 1802, vestendo i pan-ni dell’avvocato, del primerfiscal della monarchia e delgovernatore del Consiglio Rea-le di Castiglia ed imponendosicome uno dei principali espo-nenti della cosiddetta «apor-tación asturiana a la moderni-zación del Antiguo Régimen».

Ministro del Re, dunque,ma prima ancora rappresen-tante dell’Illuminismo spa-gnolo, quella «ilustración jurí-dica, politica, histórica y eco-nómica» per l’approfondi-mento della quale l’autore rin-via alla riflessione ultraventen-nale di Bartolomé Clavero.

Salvatore VECA

La filosofia politica

Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 136 ISBN 88-420-5625-1, £. 14.000

Dopo essere partito dalle doman-de elementari che si deve porrechi studia filosofia politica, l’au-tore si concentra su un argomen-to al quale ha già dedicato moltidei suoi studi, cioè alle teorie del-la giustizia, incentrando tutto illibro sull’opera di John Rawls,Una teoria della giustizia. «La giu-stizia — scrive Veca citando Rawls

— è la prima virtù delle istituzio-ni sociali, così come la verità lo èdei sistemi di pensiero».

L’autore parte dai diversimodelli di utilitarismo, accomu-nati dall’idea secondo cui il crite-rio di valutazione morale deveessere sensibile alle conseguen-ze delle scelte; analizza uno deitemi centrali della filosofia poli-tica moderna che è il contrattua-lismo: da Hobbes fino a Rawls; sisofferma quindi sul libertarismoe in particolare su Robert Nozicke il suo Anarchia, stato e utopia;riflette sull’idea della scopertadelle virtù e dei criteri condivisientro un contesto o una tradizio-ne; infine dedica molto spazio alliberalismo politico, in cui il ter-mine «politico» è sinonimo di«costituzionale».

Giuseppe VOLPE

Il costituzionalismodel Novecento

Roma-Bari, Laterza, 2000, pp. 327 ISBN 88-420-5967-6, £. 65.000

Il volume, inserito nella collana“Libri del tempo” sempre atten-ta ai problemi istituzionali ecostituzionali, si apre con la cri-si del positivismo sulla spintadelle correnti irrazionalisticheforti anche nel campo giuridicoall’inizio del XX secolo.

L’autore ricostruisce la storiadel costituzionalismo del Nove-cento attraverso la formazione diconcetti nuovi che, dalla crisi delpositivismo conducono alla crisidel diritto nella società tecnocra-tica: l’idea di comunità e di costi-tuzione organica, la nascita di unnuovo soggetto politico, il “capo”,

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nuovo principe della politica,secondo le coordinate weberiane,e poi l’affermarsi del partito comeistituzione, le nuove teorie dellariduzione del mondo al linguag-gio, la costituzione democraticadel dopoguerra, e ancora la crisidel costituzionalismo democrati-co di fronte agli “anarco-capitali-sti”, “guru” del mercato e dellacostituzione spontanea, e infinel’etica della tecnica che pone finealla costituzione come fondamen-to della convivenza sociale.

Sotto i colpi della postmoder-nità «cade il grande mito dellamodernità: la fede nel progressolineare e infinito che la storia siaun continuo miglioramento dellacondizione umana, una costanteascesa verso l’emancipazione del-l’uomo dalle catene del male e del-l’ignoranza».

Michel VOVELLE

I giacobini e il giacobinismo

Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 166 ISBN 88-420-5516-6, £. 14.000

All’interno dell’agile collana“Biblioteca essenziale”, questopiccolo volume è un buon esem-pio di sintesi su un argomentovasto e molto discusso come ilgiacobinismo.

La prima parte del libro èdedicata ad una sintetica rico-struzione dell’esperienza giaco-bina francese nel decennio rivo-luzionario, 1789-1799, dal clubbretone fino ai neogiacobini.L’autore accetta, seppure conalcune modifiche e sfumature,la classica ripartizione fatta daMichelet delle tre fasi del giaco-

binismo: il giacobinismo parla-mentare e nobiliare di AdrienDu Port e di Antoine Barnave, ilgiacobinismo dei giornalistirepubblicani, tra i quali prevaleRobespierre, infine quello del-l’anno II, di Couthon e SaintJust, che «dovrà logorare Robe-spierre e logorarsi con lui».

La seconda parte è dedicataai giacobini europei e alla «dia-spora giacobina», con partico-lare attenzione al giacobinismopolacco e italiano. L’ultima par-te, la più ricca di suggestioni, èdedicata al concetto di giacobi-nismo nella storia, dai primidell’Ottocento, passando perTaine e Jaurès, fino a Marx,Lenin e Gramsci.

WAnthony WOOD

La rivoluzione russa

Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 137ISBN 88-15-07197-0, £. 16.000

Prima edizione italiana, nellacollana “Paperbacks”, questostudio inglese del 1978 partedall’analisi dell’arretratezza eco-nomica e sociale della Russia diNicola II governata da un’auto-crazia basata sull’esercito, sullapolizia e sulla burocrazia.

A partire da questa analisidel contesto storico di riferi-mento l’autore si sofferma,quindi, sul pensiero rivoluzio-nario russo, sulla rivoluzione del1905 e sulle sue conseguenze,

sull’impatto della prima guerramondiale che Lenin, l’«enfantterrible del partito socialdemo-cratico», vedeva come fase dipreparazione della guerra civiledei soldati proletari contro i lorostessi governi.

Ampio spazio è dedicato allapresa del potere da parte deiboscevichi, alla fase del suo con-solidamento e alla guerra civile.Il libro si conclude con una cri-tica della concezione del partitodi Lenin sintetizzata nelle paro-le di Trockij: «I metodi di Leninportano a questo. L’organizza-zione del partito sulle prime sisostituisce al partito nel suoinsieme; in seguito, il comitatocentrale si sostituisce all’orga-nizzazione; e infine un solo dit-tatore si sostituisce al comitatocentrale».

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