15 5 4 6 Insieme per la famiglia 5 - lavoce.it · volontariato per la ... fidanzati hanno voluto...

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2 - 3 & 20 6 4 15 Parola a... Mons. Ceccobelli preannuncia l’as- semblea Cei ad Assisi sulla forma- zione del clero 5 Solidarietà Siglato accordo tra la Regione e il volontariato per la lotta agli sprechi alimentari Politica Si vota (cioè “loro” votano) per le Province. E poi che succederà? Davvero difficile dirlo Fede & cultura Esce il libro sui monasteri benedetti- ni in Umbria. Un primo censimen- to e la loro storia 1,10 euro N. 36 Venerdì 10 Ottobre 2014 Periodico settimanale Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Fil. di Perugia Uff. A/P GIORNALE LOCALE ROC 17 18 21 23 24 27 PERUGIA C’è un bar che vive bene anche senza le slot machine DIOCESI CASTELLO Il vescovo Cancian consegna la lettera pastorale DIOCESI ORVIETO Non ci fu la crisi modernista... ma quella fascista TERNI Centenario di santa Teresa d’Avila: invito alle celebrazioni DIOCESI ASSISI È suor Elisa Carta la nuova direttrice della Caritas TREVI Libro sulle attività teatrali di Casa Bonilli PERUGIA 2019 Si avvicina il momento della verità per la candi- datura a Capitale euro- pea della cultura. La apposita Commissione è qui in visita CONTIENE I.P. l’editoriale Chi ha paura del Sinodo? di Elio Bromuri o letto con un certo stupore su un giornale cattolico - simile al nostro, della diocesi di Piacenza - un titolo sparato in prima pagina: “Chi ha paura del Sinodo sulla famiglia?”. Già, chi ha paura e perché? C’è chi teme che non si arrivi a decidere positivamente sulla comunione ai divorziati risposati, e sarebbero i progressisti. Altri temono invece che si arrivi a una decisione a favore, mettendo in discussione princìpi e regole fondamentali della tradizione cattolica, e questi sarebbero i tradizionalisti, reazionari o moderati. Tutto questo sulla base di interventi sulla stampa, libri e interviste a prelati e teologi, prima ancora che iniziasse la stessa assemblea dei padri sinodali. Appena iniziata e ascoltate le prime parole, tutto è risultato risibilmente messo da parte. Papa Francesco, infatti, nella sua introduzione ai lavori (che si protrarranno fino al 19 ottobre) ha coraggiosamente invitato i vescovi e gli altri membri del Sinodo: “Dite tutto quello che H avete in animo con parresìa e ascoltatevi l’un l’altro con umiltà”. Parresìa è una parola greca che significa libertà di parola e coraggio nel dire tutto (pan, tutto; rhema, discorso). Parleranno, dunque, e diranno tutto, poi si vedrà e si valuterà, senza fretta di concludere perché ci sarà un secondo tempo nel 2015, e poi c’è tutto il tempo della Chiesa, che - come disse Giovanni XXIII - non è “un museo archeologico” ma una realtà viva, umana e divina, in divenire, o meglio in pellegrinaggio lungo i secoli, sempre bisognosa di rinnovamento, aggiornamento, riforma: termini dinamici che indicano percorsi di libertà e responsabilità nei confronti del suo unico Maestro e Signore Gesù Cristo. Ma ci sono altre paure, ad esempio quella delle “Sentinelle in piedi” (vedi articolo a pag. 12). Hanno paura del Sinodo la sinistra estrema e le varie organizzazioni di gay, lesbiche e transessuali che irrompono nelle manifestazioni silenziose delle Sentinelle, considerandole una provocazione. Meraviglia che anche un intellettuale famoso, e per vari aspetti meritevole di stima, si sia accodato al coro dei lamentosi pronti a ravvisare ovunque parole e gesti nel segno dell’omofobia: Roberto Saviano. Il quale ha dichiarato che, pur essendo le Sentinelle libere di esprimere il proprio pensiero, ha trovato la loro manifestazione “un gesto - seppur pacifico nei modi - di forte violenza culturale”. Le Sentinelle che cosa, di fatto, vogliono comunicare? Molto semplicemente che il matrimonio è fatto da un uomo e una donna, e che il figlio deve avere un padre e una madre. A questo proposito, al di sopra dell’articolo che riportava la dichiarazione di Saviano sfolgoravano - con evidente soddisfazione - un uomo da una parte, uno dall’altra, sorridenti, con un bimbo in mezzo che posava la manina sulla spalla di uno, quello di sinistra (forse quello che funge da madre?). Il bimbo era quasi sorridente. Chi lo guarda, lo è di meno... ma queste cose oggi, secondo Saviano e altri maîtres à penser, non si possono dire perché sarebbero offensive per i gay. In realtà, le persone non sono toccate da alcuna condanna. Nella loro vita personale e nelle scelte soggettive, nessuno invade la loro privacy (“Chi sono io per giudicare una persona?” - Papa Francesco). Ma chiediamo, in silenzio, che evitino di condannare chi pensa e vive diversamente da loro. All’ultimo momento ho scoperto un’altra paura che fa veramente paura: Papa Francesco sarebbe stato eletto in modo erroneo, e quindi la sua elezione sarebbe invalida, e per di più Bergoglio non manifesta una “vera fede” perché non si inginocchia dopo la consacrazione dell’eucaristia, e ancora: la sua predicazione è difforme e spesso contraria alla tradizione cattolica, al Vangelo e al Concilio Vaticano II rettamente interpretato, per cui la Chiesa si trova in una grande tempesta e possono prevedersi avvenimenti catastrofici. Non abbiamo tempo, voglia, né spazio per approfondire ciò che è scritto in questo nuovo libro di Antonio Socci. Ma, senza ripetere le espressioni forti usate da Maurizio Crippa su Il Foglio del 2 ottobre, la lettura sia pure rapida di queste 284 pagine fa nascere una grande pena per un uomo intelligente e buono quale è l’autore, che si è lasciato incantare dalla propria autoreferenzialità e sicurezza senza tenere conto dei generi letterari, della diversità dei modi di esprimersi, dei registri comunicativi propri di Papa Francesco, che la gente riesce a capire; di un pensiero, quello di Bergoglio, volutamente e consapevolmente “incompiuto”. Paragonandosi poi a Rosmini e ad altri personaggi della storia che hanno criticato la Chiesa, il libro e il suo autore si pone fuori di ogni contestualizzazione, fuori cioè dalla storia. Insieme per la famiglia 5 11 Sinodo straordinario “APPROFONDIMENTI” Da questa settimana, La Voce lancia una nuova rubrica di alto profilo: uno spazio aperto a esperti di teolo- gia, filosofia, cultura, per ripensare il messaggio cristiano alla luce delle problematiche dell’oggi È una riflessione a tutto campo sulla famiglia, quella che si sta svolgendo al Sinodo dei vescovi, anche se i mass media tendono a concentrare tutta l’attenzione sulle unioni gay. L’apertura della grande assise è stata preceduta da una intensa veglia di preghiera cui ha partecipato anche una folta rappresentanza umbra. Ascoltiamo alcune tra le voci più significative che finora si sono levate dal Sinodo, a cominciare da Papa Francesco

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15Parola a...Mons. Ceccobellipreannuncia l’as-semblea Cei adAssisi sulla forma-zione del clero 5

SolidarietàSiglato accordo trala Regione e ilvolontariato per lalotta agli sprechialimentari

PoliticaSi vota (cioè “loro”votano) per leProvince. E poi chesuccederà? Davverodifficile dirlo

Fede & culturaEsce il libro suimonasteri benedetti-ni in Umbria. Un primo censimen-to e la loro storia

1,10 euroCONTIENE I.P.

N. 36Venerdì

10 Ottobre 2014Periodico settimanale

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione inAbbonamento Postale -D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCBFil. di Perugia Uff. A/P

GIORNALE LOCALE ROC

17 18 21 23 24 27PERUGIA

C’è un bar che vivebene anche senzale slot machine

DIOCESI CASTELLO

Il vescovo Cancianconsegna la letterapastorale

DIOCESI ORVIETONon ci fu la crisimodernista... maquella fascista

TERNI

Centenario di santaTeresa d’Avila: invitoalle celebrazioni

DIOCESI ASSISI

È suor Elisa Cartala nuova direttricedella Caritas

TREVILibro sulle attivitàteatrali di Casa Bonilli

PERUGIA 2019Si avvicina il momentodella verità per la candi-datura a Capitale euro-pea della cultura. Laapposita Commissione èqui in visita

CONTIENE I.P.

l’editorialeChi ha pauradel Sinodo?

di Elio Bromuri

o letto con un certo stupore su ungiornale cattolico - simile al nostro,della diocesi di Piacenza - un titolo

sparato in prima pagina: “Chi ha paura delSinodo sulla famiglia?”. Già, chi ha paura eperché? C’è chi teme che non si arrivi adecidere positivamente sulla comunione aidivorziati risposati, e sarebbero iprogressisti. Altri temono invece che siarrivi a una decisione a favore, mettendo indiscussione princìpi e regole fondamentalidella tradizione cattolica, e questi sarebberoi tradizionalisti, reazionari o moderati. Tuttoquesto sulla base di interventi sulla stampa,libri e interviste a prelati e teologi, primaancora che iniziasse la stessa assemblea deipadri sinodali. Appena iniziata e ascoltate leprime parole, tutto è risultato risibilmentemesso da parte. Papa Francesco, infatti,nella sua introduzione ai lavori (che siprotrarranno fino al 19 ottobre) hacoraggiosamente invitato i vescovi e gli altrimembri del Sinodo: “Dite tutto quello che

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avete in animo con parresìa e ascoltatevil’un l’altro con umiltà”. Parresìa è unaparola greca che significa libertà di parola ecoraggio nel dire tutto (pan, tutto; rhema,discorso). Parleranno, dunque, e dirannotutto, poi si vedrà e si valuterà, senza frettadi concludere perché ci sarà un secondotempo nel 2015, e poi c’è tutto il tempo dellaChiesa, che - come disse Giovanni XXIII -non è “un museo archeologico” ma unarealtà viva, umana e divina, in divenire, omeglio in pellegrinaggio lungo i secoli,sempre bisognosa di rinnovamento,aggiornamento, riforma: termini dinamiciche indicano percorsi di libertà eresponsabilità nei confronti del suo unicoMaestro e Signore Gesù Cristo. Ma ci sonoaltre paure, ad esempio quella delle“Sentinelle in piedi” (vedi articolo a pag.12). Hanno paura del Sinodo la sinistraestrema e le varie organizzazioni di gay,lesbiche e transessuali che irrompono nellemanifestazioni silenziose delle Sentinelle,considerandole una provocazione.Meraviglia che anche un intellettualefamoso, e per vari aspetti meritevole distima, si sia accodato al coro dei lamentosipronti a ravvisare ovunque parole e gestinel segno dell’omofobia: Roberto Saviano. Ilquale ha dichiarato che, pur essendo leSentinelle libere di esprimere il proprio

pensiero, ha trovato la loro manifestazione“un gesto - seppur pacifico nei modi - diforte violenza culturale”. Le Sentinelle checosa, di fatto, vogliono comunicare? Moltosemplicemente che il matrimonio è fatto daun uomo e una donna, e che il figlio deveavere un padre e una madre. A questoproposito, al di sopra dell’articolo cheriportava la dichiarazione di Savianosfolgoravano - con evidente soddisfazione -un uomo da una parte, uno dall’altra,sorridenti, con un bimbo in mezzo cheposava la manina sulla spalla di uno, quellodi sinistra (forse quello che funge damadre?). Il bimbo era quasi sorridente. Chilo guarda, lo è di meno... ma queste coseoggi, secondo Saviano e altri maîtres àpenser, non si possono dire perchésarebbero offensive per i gay. In realtà, lepersone non sono toccate da alcunacondanna. Nella loro vita personale e nellescelte soggettive, nessuno invade la loroprivacy (“Chi sono io per giudicare unapersona?” - Papa Francesco). Machiediamo, in silenzio, che evitino dicondannare chi pensa e vive diversamenteda loro.

All’ultimo momento ho scoperto un’altrapaura che fa veramente paura: PapaFrancesco sarebbe stato eletto in modo

erroneo, e quindi la sua elezione sarebbeinvalida, e per di più Bergoglio nonmanifesta una “vera fede” perché non siinginocchia dopo la consacrazionedell’eucaristia, e ancora: la suapredicazione è difforme e spesso contrariaalla tradizione cattolica, al Vangelo e alConcilio Vaticano II rettamenteinterpretato, per cui la Chiesa si trova inuna grande tempesta e possono prevedersiavvenimenti catastrofici. Non abbiamotempo, voglia, né spazio per approfondireciò che è scritto in questo nuovo libro diAntonio Socci. Ma, senza ripetere leespressioni forti usate da Maurizio Crippasu Il Foglio del 2 ottobre, la lettura sia purerapida di queste 284 pagine fa nascere unagrande pena per un uomo intelligente ebuono quale è l’autore, che si è lasciatoincantare dalla propria autoreferenzialità esicurezza senza tenere conto dei generiletterari, della diversità dei modi diesprimersi, dei registri comunicativi propridi Papa Francesco, che la gente riesce acapire; di un pensiero, quello di Bergoglio,volutamente e consapevolmente“incompiuto”. Paragonandosi poi a Rosminie ad altri personaggi della storia che hannocriticato la Chiesa, il libro e il suo autore sipone fuori di ogni contestualizzazione, fuoricioè dalla storia.

Insieme per la famiglia 5

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Sinodo straordinario

“APPROFONDIMENTI”Da questa settimana, La Voce lanciauna nuova rubrica di alto profilo:uno spazio aperto a esperti di teolo-gia, filosofia, cultura, per ripensareil messaggio cristiano alla luce delle problematiche dell’oggi

È una riflessione a tutto campo sullafamiglia, quella che si sta svolgendo alSinodo dei vescovi, anche se i massmedia tendono a concentrare tuttal’attenzione sulle unioni gay. L’aperturadella grande assise è stata preceduta da

una intensa veglia di preghiera cui hapartecipato anche una foltarappresentanza umbra. Ascoltiamoalcune tra le voci più significative chefinora si sono levate dal Sinodo, acominciare da Papa Francesco

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

VOCI DAL SINODO

❖ MATRIMONIOResta indissolubile “Nessuno vuole togliere l’indissolubilità delmatrimonio” ha ribadito mons. Víctor ManuelFernández, rettore dell’Università Cattolicadell’Argentina, rispondendo ai giornalistidurante un briefing. “Tutti vogliamo - haproseguito - che gli sposi siano fedeli fino allamorte. La maggior parte dei Padri [sinodali] nonvuole indebolire la forma e la bellezza delmatrimonio, che non deve diventare ‘light’. AltriPadri insistono sul realismo comprensivo, chedeve sforsarsi di essere vicino alle debolezzedegli altri”. Nei vari casi problematici, “èchiarissima l’impostazione del magistero dellaChiesa. C’è però una sofferenza, un problema.Bisogna pensarci. Bisogna approfondire molto dipiù la dottrina sulla famiglia”, ha soggiunto,facendo notare che a proposito del Sinodo èfalsa l’alternativa tra pastorale e dottrina:“Quando diciamo che il Sinodo è pastorale, nonsignifica che non si debba approfondire ladottrina. Altrimenti sarebbe come se la pastoralefosse senza testa, qualcosa di serie B. Se siamoqui solo per ripetere quello che abbiamo dettosempre, la Chiesa non cresce”.

❖ EUCARISTIANon solo per i “perfetti”“Quanto all’accostamento all’eucaristia da partedei divorziati risposati - si legge nella sintesidegli interventi della terza congregazione(assemblea) generale del Sinodo - è statoribadito che tale sacramento non è ilsacramento dei perfetti, ma di coloro che sonoin cammino”. E ancora: “I cattolici vanno sìprotetti, ma anche preparati meglio”, e la Chiesa“deve offrire il suo insegnamento i maniera piùincisiva, presentando la dottrina non come unelenco di divieti, ma facendosi vicina ai fedeli,così come faceva Gesù”. In questo modo,“agendo con empatia e tenerezza, sarà possibileridurre il divario tra la dottrina e la prassi, tra gliinsegnamenti della Chiesa e la vita quotidianadelle famiglie... Perché ciò che occorre - secondol’orientamento condiviso dai Padri - non è unascelta tra la dottrina e la misericordia, ma l’avviodi una pastorale illuminata, per incoraggiaresoprattutto le famiglie in difficoltà, che spessoavvertono un senso di non-appartenenza allaChiesa”.

❖ OMOSESSUALIServe accompagnamentoLe situazioni familiari difficili e le unioni trapersone dello stesso sesso “sono situazioni cheesigono un accompagnamento da parte dellaChiesa nei confronti delle persone coinvolte, chevivono le loro esperienze come profonde feritenella propria umanità, nel rapporto con gli altrie con Dio”. Lo ha affermato il card. RaymundoDamasceno Assis, presidente delegato di turno,introducendo i lavori della sesta congregazionegenerale del Sinodo. “Rispondendo all’appello diPapa Francesco - ha proseguito - vogliamoimparare insieme l’artedell’accompagnamento”, per “dare al nostrocammino il ritmo salutare della prossimità, conuno sguardo rispettoso e pieno di compassione,ma che nel medesimo tempo sani, liberi eincoraggi a maturare nella vita cristiana, come silegge nella Evangelii gaudium”. Per quantoriguarda le unioni tra persone dello stesso sesso,la discussione dei Padri sinodali affronteràanche “il riconoscimento civile di tali unioni” e“la valutazione che ne fanno le Chieseparticolari”, con “alcune indicazioni pastorali inproposito”.

❖ L’ESPERTAAltri temi da affrontare“Il traffico degli esseri umani e la violenzadomestica sono temi collegati al Sinodo, cosìcome la questione delle ragazze madri”sottolinea la coreana Helen Kyung Soo Kwon,consigliera generale dell’Unione mondialeorganizzazioni femminili cattoliche. Invitata alSinodo come esperta, è un’attivista delmovimento Pro-life. Tra i temi che la Chiesadeve affrontare: la contraccezione, l’aborto, lafecondazione artificiale. Un tema che le staparticolarmente a cuore è la condizione delleragazze madri, spesso giovanissime, moltopovere e abbandonate dal padre del bambino edalla propria famiglia: “Il Sinodo dovrà rifletteresu che cosa fare per loro”.

SINODO SULLA FAMIGLIA. Gli umbri alla veglia con il Papa Luci in famiglia

invito, giunto allefamiglie araccogliersi in

preghiera in San Pietroaccanto al Santo Padreper l’inizio del Sinodo, èstato accolto con gioia datutta Italia. “Accendi unaluce in famiglia”, questoil titolo dell’iniziativa, cheha visto una numerosapartecipazione. Tanteerano le luci che si sonoaccese in piazza SanPietro quando è arrivatoPapa Francesco, cosìcome tante sono state leluci, sparse in tutta laTerra, alle finestre dellefamiglie che non hannopotuto parteciparedirettamente a Roma.Anche l’Umbria, cosìcome annunciato dairesponsabili dell’Ufficiofamiglia regionale, ha aderito conentusiasmo. Dieci gli autobus partitidalle otto diocesi. Coppie di sposi diogni età, bimbi festanti e anchefidanzati hanno voluto portare in piazzala gioia e la bellezza di essere famiglia,nonostante tutto. Una grande “famigliadi famiglie” che, in silenzio e inpreghiera, ha ascoltato le toccantitestimonianze di tre coppie che si sonoalternate sul sagrato; una coppia difidanzati e due coppie di sposi constorie differenti, eppure ricchissime dispunti su ciò che vuol dire esserefamiglia oggi. I racconti hanno detto lagioia e l’impegno di chi si prepara almatrimonio, e anche la fatica di chi nelcorso del proprio cammino sponsaletrova delle difficoltà. Nessuna retorica,piuttosto molta concretezza nelle paroledi chi testimoniava, proprio com’è nellostile di noi famiglie. Perché tutti siamoconsapevoli della fragilità che è insitain ogni coppia di sposi, eppure eravamoin piazza a testimoniare la nostra vogliadi famiglia e la preziosità che essarappresenta per la Chiesa. La piccolaChiesa domestica ha abbracciatospiritualmente i Padri sinodali e PapaFrancesco, invocando su di loro loSpirito santo perché soffi con forza eillumini i lavori del Sinodo, “perricercare - come ha detto il Ponteficedurante la sua riflessione in piazza - ciòche oggi il Signore chiede alla suaChiesa. Dobbiamo prestare orecchio aibattiti di questo tempo e percepirel’‘odore’ degli uomini d’oggi, fino arestare impregnati delle loro gioie e

’L

speranze, delle loro tristezze e angosce(cfr. Gaudium et spes, 1). A quel puntosapremo proporre con credibilità labuona notizia sulla famiglia”. Perché,ha proseguito il Papa, “conosciamocome nel Vangelo ci siano una forza euna tenerezza capaci di vincere ciò checrea infelicità e violenza. Sì, nelVangelo c’è la salvezza che colma ibisogni più profondi dell’uomo! Diquesta salvezza, opera dellamisericordia di Dio e sua grazia, comeChiesa siamo segno e strumento,sacramento vivo ed efficace (cfr. Evangelii gaudium, 112). Se così nonfosse, il nostro edificio resterebbe soloun castello di carte, e i Pastori siridurrebbero a ‘chierici di stato’, sullecui labbra il popolo cercherebbe invanola freschezza e il profumo del Vangelo(EG, 39)”. Il Pontefice ha poi pregato loSpirito santo perché conceda ai Padrisinodali tre doni essenziali, ossia “ildono dell’ascolto: ascolto di Dio, fino asentire con Lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi lavolontà a cui Dio ci chiama. Il dono delconfronto sincero, aperto e fraterno,che ci porti a farci carico conresponsabilità pastorale degliinterrogativi che questo cambiamento

d’epoca porta con sé. Lasciamo che siriversino nel nostro cuore, senza maiperdere la pace, ma con la serenafiducia che a suo tempo non mancheràil Signore di ricondurre a unità. Losguardo è il terzo dono che imploriamocon la nostra preghiera. Perché, sedavvero intendiamo verificare il nostropasso sul terreno delle sfidecontemporanee, la condizione decisivaè mantenere fisso lo sguardo su GesùCristo, sostare nella contemplazione enell’adorazione del suo volto”. Propriocome fece Maria, che a Cana disse:“Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5).Il momento di preghiera, vissuto insilenzio e intensità, rimarrà nel cuore diquanti si sono radunati a Roma e di chiha voluto seguirlo in televisione dacasa. La gioia per questo momento digrazia cui è chiamata la Chiesaaccompagnerà in questi giorni ognifamiglia, come la preghiera incessanteper i lavori del Sinodo. I responsabiliregionali ringraziano tutti i responsabilidiocesani di pastorale familiaredell’Umbria e i loro Vescovi perl’entusiasmo con cui hanno aderitoall’iniziativa, e collaborato perché lapresenza delle famiglie della nostraregione non mancasse. È statal’occasione per sperimentare, nelpiccolo, quella comunione ecclesialeche veramente ci fa “famiglia difamiglie” al servizio della vigna delSignore.

Stefano e Barbara Rossicoordinatori della Commissioneregionale per la famiglia e la vita

SINODO. Le parole del Papa ai vescovi nella messa di apertura

Come prendersi cura della vigna

Il “grazie” della Commissione Ceuper la famiglia e la vita a quantihanno aderito con entusiasmoall’evento del 4 ottobre a Roma

Partecipanti umbri alla veglia di preghiera con il Papa per il Sinodo sulla famiglia

Messa di apertura del Sinodo

LA VOCE IN PRIMO PIANO2

ggi - ha detto Pa-pa Francesco al-la messa di aper-

tura del Sinodo, il 5 ottobre -il profeta Isaia e il Vangeloutilizzano l’immagine dellavigna del Signore. La vignadel Signore è il suo ‘sogno’, ilprogetto che Egli coltiva contutto il suo amore, come uncontadino si prende cura delsuo vigneto. La vite è unapianta che richiede molta cu-ra!Il sogno di Dio è il suo popo-lo: Egli lo ha piantato e locoltiva con amore paziente efedele, perché diventi un po-polo santo, un popolo cheporti tanti buoni frutti di giu-stizia”.“Ma - ha aggiunto - sia nel-l’antica profezia, sia nellaparabola di Gesù, il sogno diDio viene frustrato. Isaia (5,2ss) dice che la vigna, tantoamata e curata, ‘ha prodottoacini acerbi’, mentre Dio ‘si

O“ aspettava giustizia, ed eccospargimento di sangue; at-tendeva rettitudine, ed eccogrida di oppressi’. Nel Van-gelo, invece, sono i contadinia rovinare il progetto del Si-gnore: essi non fanno il lorolavoro, ma pensano ai lorointeressi.Gesù con la sua parabola sirivolge ai capi dei sacerdoti eagli anziani del popolo, cioèai ‘saggi’, alla classe dirigen-te. Ad essi in modo particola-re Dio ha affidato il suo so-gno, cioè il suo popolo, per-ché lo coltivino, ne abbianocura, lo custodiscano daglianimali selvatici. Questo è ilcompito dei capi del popolo:coltivare la vigna con libertà,creatività e operosità”.Purtroppo “la tentazione del-la cupidigia è sempre pre-sente... Cupidigia di denaroe di potere. E per saziarequesta cupidigia, i cattivi pa-stori caricano sulle spalle

della gente pesi insopporta-bili che loro non muovononeppure con un dito (cfr. Mt23,4).Anche noi, nel Sinodo dei ve-scovi, siamo chiamati a lavo-rare per la vigna del Signore.Le assemblee sinodali nonservono per discutere ideebelle e originali, o per vede-re chi è più intelligente…Servono per coltivare e cu-stodire meglio la vigna delSignore, per cooperare al suosogno, al suo progetto d’a-more sul suo popolo. In que-sto caso, il Signore ci chiededi prenderci cura della fami-glia, che fin dalle origini èparte integrante del suo di-segno d’amore per l’umani-tà.Noi siamo tutti peccatori eanche per noi ci può esserela tentazione di ‘impadronir-ci’ della vigna, a causa dellacupidigia che non mancamai in noi esseri umani. Il

sogno di Dio si scontra sem-pre con l’ipocrisia di alcunisuoi servitori. Noi possiamo‘frustrare’ il sogno di Dio, senon ci lasciamo guidare dal-lo Spirito santo...Fratelli sinodali, per coltiva-re e custodire bene la vigna,bisogna che i nostri cuori ele nostre menti siano custo-diti in Gesù Cristo dalla ‘pa-ce di Dio che supera ogni in-telligenza’ (Fil 4,7). Così i no-stri pensieri e i nostri proget-ti saranno conformi al sognodi Dio: formarsi un popolosanto che gli appartenga eche produca i frutti del regnodi Dio”.

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

SINODO SULLAFAMIGLIA. I temi chestanno emergendo nel corso dei lavori in Vaticano

Dovere e misericordia

arlare con franchezza - la parresiaevangelica - e ascoltare con umil-tà: è racchiuso in questo binomio il

senso della terza Assemblea generalestraordinaria del Sinodo dei vescovi sul-la famiglia, attualmente in corso (Vati-cano, 5-19 ottobre). A raccomandarlo aipartecipanti come “cifra” dello stile si-nodale è stato Papa Francesco, apren-do la prima congregazione generale. Una panoramica sullo “stato di salute”della famiglia è stata offerta dal card. Péter Erdo, relatore generale. Per laprima volta, la Relatio ante disceptatio-nem ha incluso già gli interventi scrittidei Padri sinodali, inviati alla Segreteriagenerale del Sinodo prima dei lavori.Prima prova pratica di collegialità: temaquesto che sta molto a cuore al Papa, haassicurato mons. Bruno Forte, relatorespeciale, durante la prima conferenzastampa sui lavori. Perché “il Sinodo nonè un Parlamento”, ha puntualizzato ilcard. André Vingt-Trois, presidente de-legato di turno: non cerca la maggio-ranza, ma il confronto fraterno per farprogredire la Chiesa.Vivere insieme senza matrimonio è unadelle tendenze più in voga oggi, ha sot-tolineato il card. Erdo. Oggi “molti per-cepiscono la loro vita non come un pro-getto, ma come una serie di momentinei quali il valore supremo è di sentirsibene, di stare bene”, e così “ogni impe-gno stabile sembra temibile, l’avvenireappare come una minaccia”. Nonostan-te questo, la famiglia “non è un modellofuori corso”, anche se incontra “moltedifficoltà”: “Non viene messa in questio-ne la dottrina dell’indissolubilità del ma-trimonio in quanto tale, essa è anzi in-contestata e nella maggior parte osser-vata anche nella prassi pastorale dellaChiesa con le persone che hanno fallitonel loro matrimonio e che cercano unnuovo inizio”. Nessun “catastrofismo”, né “abdicazio-ne”: c’è “un patrimonio di fede chiaro eampiamente condiviso, dal quale l’As-semblea sinodale può partire, di cui sidovrebbero rendere più universalmenteconsapevoli i fedeli attraverso una piùprofonda catechesi sul matrimonio e lafamiglia”, in grado di guardare “al di làdella cerchia dei cattolici praticanti”. “La misericordia - ha aggiunto - non to-glie gli impegni che nascono dalle esi-genze del vincolo matrimoniale”. Anchenelle “situazioni matrimoniali difficili”,

P

questi impegni “continuano a sussistereanche quando l’amore umano si è affie-volito o è cessato”. La vera urgenza pa-storale, allora, “è permettere a questepersone di curare le ferite, di guarire edi riprendere a camminare insieme atutta la comunità ecclesiale”. Come? Attraverso una “rinnovata e ade-guata azione di pastorale familiare”, chesappia “sostenere i coniugi nel loro im-pegno di fedeltà reciproca e di dedizio-ne ai figli, riflettere sul modo migliore diaccompagnare le persone” in difficoltà,“in modo che non si sentano escluse dal-la vita della Chiesa”, e “individuare for-me e linguaggi adeguati per annunciareche tutti sono e restano figli e sono ama-ti da Dio Padre e dalla Chiesa madre”.Non serve la “pastorale fai-da-te”. “Quello dei divorziati risposati civil-mente - afferma ancora il relatore ge-nerale - è solo un problema nel grandenumero di sfide pastorali oggi acuta-mente avvertite”. Secondo Erdo, “sareb-be fuorviante concentrarsi solo sullaquestione della recezione dei sacra-menti. Bisogna tener conto della diffe-

renza tra chi colpevolmente ha rotto unmatrimonio e chi è stato abbandonato”:i divorziati risposati civilmente “appar-tengono alla Chiesa, hanno bisogno ehanno il diritto di essere accompagnatidai loro Pastori”. Di qui la proposta di“avere almeno in ogni Chiesa particola-re un sacerdote, debitamente preparato,che possa previamente e gratuitamenteconsigliare le parti sulla validità del lo-ro matrimonio”. E ha detto a chiare lettere: “Non sembraazzardato ritenere che non pochi deimatrimoni celebrati in Chiesa possanorisultare non validi”. La proposta delcardinale è di “rivedere, in primo luogo,l’obbligatorietà della doppia sentenzaconforme per la dichiarazione di nullitàdel vincolo matrimoniale, procedendo alsecondo grado solo se c’è l’appello dauna o da entrambe le parti”. Da “esami-nare più approfonditamente” la prassi dialcune Chiese ortodosse, che “prevedela possibilità di seconde nozze e terzeconnotate da un carattere penitenziale”. “Dietro le tragedie familiari c’è moltospesso una disperata solitudine, un gri-do di sofferenza che nessuno ha saputoscorgere. Perché si possa veramente ac-cogliere la vita nella famiglia e avernecura sempre, dal concepimento fino al-la morte naturale, è necessario ritrova-re il senso di una solidarietà diffusa econcreta”, ha concluso il card. Erdo.

M. Michela Nicolais

Dal Sinodo, l’esigenza di unapastorale familiare più intensa

na maggiore preparazione almatrimonio, da vedere non comepunto di arrivo, ma come

cammino verso una meta più alta perun’autentica crescita personale e dicoppia: è una delle priorità emerse dalSinodo dei vescovi dedicato allafamiglia. Gli interventi - come indicatomercoledì dal direttore della Salastampa vaticana, padre FedericoLombardi - hanno affrontato vari temi.È stata ribadita, in particolare,l’esigenza di rinnovare il linguaggiodell’annuncio del Vangelo. “Un altrogrande nucleo, attorno al quale sonoruotati diversi interventi, è anche quellodel rispetto della gradualità, cioè il fattoche c’è un cammino attraverso cui icredenti cristiani si avvicinano a quelloche è l’ideale della famiglia cristiana e

U

del matrimonio cristiano nellapresentazione del magistero dellaChiesa”. Durante il dibattito – ha riferitoancora padre Lombardi – è statoribadito che i coniugi vadanoaccompagnati costantemente nel loropercorso di vita, attraverso unapastorale familiare intensa. Non si devesolo guardare ai rimedi per il fallimentodell’unione coniugale, ma anche allecondizioni che la rendano valida efruttuosa. Fondamentale “l’importanzadi verificare che ci siano le necessariedisposizioni per il matrimonio; essereanche abbastanza esigenti nell’accettarele coppie che si presentano per ilmatrimonio religioso, per il matrimonioin chiesa, e non avere troppa paura diessere esigenti perché, se ci si sposatroppo facilmente, senza le necessariepremesse, poi è anche comprensibileche ci siano tanti casi di famiglie che sisfasciano”. Nel frattempo, leassociazioni dei separati cristiani“hanno fatto pervenire alla Presidenzadel Sinodo un appunto riservato, che vaben oltre quanto richiesto nelquestionario del ‘Documento

preparatorio’, e soprattutto ben oltre igià troppo restrittivi problemi della‘comunione ai separati e/o divorziatiche hanno iniziato una nuova unione’ edell’‘impoverimento’ dei padri”. Lo harivelato Ernesto Emanuele, presidentedell’Associazione famiglie separatecristiane: un documento di circa 40pagine, in cui “abbiamo portato alSinodo le esperienze e la ‘vita’ raccoltenelle nostre associazioni di separati, diquesti oltre 25 anni di separati tra iseparati. Abbiamo chiesto una‘accoglienza vera’ dei separati da partedella Chiesa e della comunità cristiana;accoglienza fatta dai separati stessi,direttamente, come soggetti e non piùsolo oggetti della pastorale”. Il pensierodei Padri sinodali è andato anche allefamiglie che vivono in Paesi del mondodilaniati da tensioni e conflitti. A questoproposito - come annunciato da padreLombardi - “per desiderio del SantoPadre, il 20 ottobre, in cui era giàprevisto un Concistoro, tutti i Cardinalie Patriarchi che potranno esserepresenti parleranno della situazione inMedio Oriente”.

L’urgenza, ha detto il card. Erdo, “è permettere alle persone dicurare le ferite, di guarire e diriprendere a camminare insieme a tutta la comunità ecclesiale”

LA VOCE IN PRIMO PIANO 3

Amabile lettore, prima che ab-bozzi una doverosa riflessionedi fondo su Elio Cecchetti,esemplare unico di uomo stra-locchio e generosissimo, la-sciami ricordare un paio dianeddoti vissuti con lui.Estate 1974. Elio arrivò a SanGirolamo con il piglio di un bu-caniere titolare di un posto fis-so tra i Fratelli della Costa. Ar-rivò proprio mentre io, scrol-lando la testa, piagnucolavo:“No che non ce la faremo a rea-lizzare l’acquedotto entro l’e-state!”, e in autunno sarebberoarrivati altri disabili da Fabria-no. “Come fai a dire che non cela faremo? E io non conto nien-te?!”. “Elio mio, oltretutto cartacanta: la cartina geografica di-ce che il nostro monte Anscianoè più alto del monte Ingino, sul-la cui sommità c’è quel serba-toio di 10.000 quintali di acquache serve tutto Gubbio… manon riuscirà mai a servire noi”.Elio innanzitutto mi consigliò,con una certa irruenza, un uso(come dire?) “igienico” dellecartine geografiche in genere edi quella che avevo citato inparticolare; poi, con irruenzaanche maggiore, mi comunicòche l’appuntamento era perl’indomani a mezzogiorno in ci-ma al monte Ansciano, in com-pagnia del tecnico comunale,fornito di altimetro.Il tecnico in questione era l’ing.Franco Sacchetti, il papà diFrancesco e di Maria. Sulle pri-me il mio invito non suscitò sul-la sua faccia leggermente argu-ta qualcosa che somigliasse al-l’entusiasmo, ma quando co-minciai la solita tiritera sullanecessità di acqua corrente persoggetti disabili che le abluzio-ni le fanno (devono farle) inquantità industriale… “Va be-ne, vengo!”. In quella famigliaarrendersi al bene era un vizioinveterato, e tuttora è gelosa-mente custodito.Mezzogiorno di luce abbaglian-te. In cima al monte Ansciano,io col fiatone, l’ingegnere con ilfiatone e l’altimetro appeso alcollo, Elio vispo come un grillo. L’ingegnere batté un paio di ta-sti. “Niente da fare: siamo piùalti del monte di sant’Ubaldo!”.Elio si mise in ginocchio e tra-guardò verso sant’Ubaldo conl’occhio buono (l’occhio “catìo”glielo aveva messo fuori usouna “mina” nella sua cava diMocaiana): “Semo più bassi!”.L’ingegnere si strinse nellespalle. “Ingegnere, butti viaquel coso! Seeemooo più baaas-siiii!”, e senza dire parola, Eliosi precipitò a scapicollo verso laconca di Coppo, dove l’aspetta-va un nipote che s’era portatodietro. Ne risalì una ventina diminuti dopo, con in mano l’e-stremità di un tubo di gomma:l’altro capo l’aveva collegato al-la presa d’acqua che arrivava aCoppo dal conservone di San-t’Ubaldo. “Peeeppeee, aaa-priii!”. Uno schizzo d’acqua limpida siprotese verso il cielo limpido,ma subito dopo Elio lo indiriz-zò verso di noi, e ci infradiciòper dieci minuti buoni, emet-tendo suoni gutturali e salta-beccando come un coribante.L’ingegnere sorrideva, felice efradicio come un dio del marerisuscitato dalla generosità sen-za confini di un uomo senzamezzi termini.

ABAT JOUR

Il primo di due

A cura di Angelo M. Fanucci

Veduta dell’aula durante i lavori del Sinodo

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

SetteGIORNIa cura di Enzo Ferrini

DALLA CINA A NORCIA A SCUOLA DI SALUMI

Sono arrivati dalla lontana Cina a Norciaper apprendere i segreti della trasforma-zione del maiale in gustosi salumi, salsiccee altri insaccati. Più esattamente, sono spe-cialisti giunti dal Comune di Xianwei, che hasecolari tradizioni nella produzione di pro-sciutti. Il sindaco della città di san Bene-detto, Nicola Alemanno, e la delegazionecinese hanno sottoscritto un patto - è dettoin un comunicato del Comune umbro - per“lo sviluppo di attività commerciali nelcomparto agroalimentare, in particolarenella filiera del suino”.

I NUOVI CONTADINI,CON DRONI E GPS

Dalle tradizioni alle più moderne tecnolo-gie: l’agricoltura umbra guarda anche al fu-turo e, per preparare i contadini di doma-ni, l’istituto tecnico-agrario “Ciuffelli” di To-di si è dotato di un laboratorio didattico peresercitazioni e sperimentrazioni di avan-guardia che sarà inaugurato l’11 ottobre(vedi approfondimento a pag. 21). E così glistudenti, oltre a vanga e zappa, impareran-no a usare sistemi Gps, droni, webcam pa-noramiche e complessi software gestionali.

DIFFERENZIATA: PREMIATI 16 COMUNI

L’agricoltura aiuta a conservare paesaggi eambiente, ma non basta. Serve l’impegnodi tutti, come quando cerchiamo di segui-re bene le istruzioni per mettere i rifiuti nelcassonetto giusto della raccolta differenzia-ta. A Bastia Umbra, nell’ambito della rasse-gna “Fa’ la cosa giusta”, l’assessore regiona-le all’Ambiente Silvano Rometti ha conse-gnato un attestato di merito ai 16 Comuniumbri in cui è stato superato l’obiettivo del65 per cento di raccolta differenziata, co-me previsto dal Piano regionale di gestionedei rifiuti. Al primo posto si piazza Bettonacon l’82 per cento, seguita da Giano del-l’Umbria (78 pr cento). È doveroso segnala-re anche gli altri: Lisciano Niccone, Umber-tide, Bastia Umbra, Collazzone, Fratta To-dina, Marsciano, Monte Castello di Vibio,Todi, Torgiano, Gualdo Cattaneo, Alviano,Attigliano, Montecastrilli e Montecchio. Nonpremiato il Comune di Perugia, che co-munque, con il 61 per cento, si avvicina altraguardo.

INCENTIVI PER LE AUTO ELETTRICHE

Per migliorare la qualità di ambiente e aria,la Regione intende incoraggiare e incenti-vare l’uso di veicoli elettrici, con sconti sulbollo e soprattutto con la realizzazione diuna rete di punti di ricarica diffusa in tuttala regione. Le colonnine in funzione sonogià 50 (la scorsa settimana è stata inaugu-rata quella di Santa Maria degli Angeli) edistano tra loro un massimo di 40 chilome-tri, pari all’autonomia di questo tipo di vei-coli. Rendendo così “green” - è detto in uncomunicato della Regione - tutti i percorsituristici e culturali dell’Umbria.

CARABINIERI PAGANO DOLCIUMI RUBATI

Abbiamo parlato di Comuni premiati: unpremio simbolico lo vogliamo assegnarequesta settimana a una pattuglia dei cara-binieri di Umbertide. Erano stati chiamatidai gestori di un discount per un furto. Unadonna trentenne aveva nascosto nella bor-sa alcuni pacchetti di caramelle, cioccolati-ni e patatine. Disperata, senza lavoro e sen-za soldi, voleva fare un regalo per il com-pleanno di suo figlio. I carabinieri hannoaccertato che la donna diceva la verità (an-che sul compleanno del suo bimbo) e allo-ra hanno tirato fuori il portafoglio e paga-to di tasca propria la merce (poco più di 10euro). Con la loro generosità le hanno cosìevitato una denuncia per furto.

4 LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

centrodestra, per la Provincia di Perugia, si candida NicolaAlemanno, sindaco di Norcia. La lista “Provincia civica”comprende Edoardo Alunni, Maria Zappelli Cardarelli,Francesco Gagliardi, Angela Marini, Riccardo Meloni, FabioNicolucci, Enea Paladino, Giampiero Panfili, Massimo Perari,Floriano Pizzichini, Lio Mancinelli. A Terni c’è una particolarità:ci sono due candidati e tre liste. Per il centrosinistra si candidaLeopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni. La lista collegata“Democratici, progressisti e riformisti” comprende ElisabettaCorbucci, Francesco de Rebotti, Giuseppe Germani, DalilaGraziani, Leonardo Grimani, Giampiero Lattanzi, RiccardoMaraga, Federico Novelli, Sandro Piermatti, Marco Rosati. Per ilcentrodestra si candida alla presidenza Giorgio Cocco, sindacodi Porano, con la lista “Provincia civica” composta da ManuelaBeltrame, Sergio Bruschini, Marco Conticelli, Franca de Bartolo,Roberto Giuriola, Marco Nebbia, Francesco Abbate. Presente,come detto, una terza lista “Progetto civico”, che non ha uncandidato presidente, con Cristiano Ceccotti, Enrico Daniele,Andrea Garbini, Gianluca Luciani, Emanuele Pasero. Non sidefinisce né di centrodestra né di centrosinistra.

E. Q.

POLITICA. Non è per nientechiaro che cosa succederà dopol’elezione dei Presidenti con ilnuovo sistema. Si creano piùguai di quelli che si risolvono

Province: si va al voto... e poi?

a dal 13 ottobre cosa cambierànella vita delle Province?Neanche i candidati a presi-

dente dovrebbero avere informazionidi prima mano. Gli enti italiani con piùstoria – tra cui quelli delle Province diPerugia e Terni - vanno verso la disso-luzione con una formula particolare,ma che ne sarà di circa 1.500 dipen-denti? Gli interrogativi restano, al mo-mento, senza risposte chiare. Ancheperché questi enti dovranno occuparsiancora di questioni importanti come lapianificazione territoriale, il trasportolocale, la gestione delle strade e l’edi-lizia scolastica. Ma con quali risorse? Si spera di capire qualcosa quando laRegione (non va dimenticato che è a fi-ne mandato) avrà varato la normativain materia di riordino, in particolaresulle modalità di trasferimento del per-sonale. Ma dove? Verso i Comu-ni, con bilanci sempre più pove-ri e con molte difficoltà per as-sumere nuovo personale?Quando si riforma - in Italia, e

anche in Umbria - gli atti formali con-trastano con la realtà delle cose. Basti ricordare la riforma delle Comu-nità montane umbre. Sono scomparseper dare vita all’Agenzia forestale, na-ta nel novembre 2011. Ma ancora glieffetti della chiusura delle Comunitàmontane sono in circolo. Questa rifor-ma delle Province, un po’ sottovalutata,potrebbe creare grandissime difficoltàper la nostra Regione. La gestione dienti con tanto personale, con delegheimportanti – almeno per il momento –come può essere affidata a sindaci-pre-sidenti che dovrebbero ritagliare un po’di tempo libero ai loro impegni istitu-zionali ‘locali’ per mandare avanti unaltro organismo che dovrà essere mo-nitorato costantemente per individuarele soluzioni a continui mutamenti? È sufficiente un esempio. Il sindaco di

Terni, Leopoldo Di Girolamo, candida-to alla presidenza della Provincia diTerni e probabile vincitore della conte-sa con il sindaco di Porano, GiorgioCocco, potrebbe legittimamente esseredistratto per un solo momento dalla si-tuazione incandescente che riguarda ilfuturo delle Acciaierie per gestire il fu-turo della Provincia di Terni? Oppure isindaci di Foligno, Nando Mismetti, e diNorcia, Nicola Alemanno, delegheran-no i loro compiti istituzionali, dove so-no stati eletti, per interessarsi dellaProvincia di Perugia? È difficile ipotiz-zare una presenza continua su duefronti così impegnativi. Nell’imminenza del voto, resta ungrande punto interrogativo: ha sensodare vita a una riforma che provoche-rà una serie infinita di complicazioni?

Emilio Querini

M

Per la prima volta inItalia non votano icittadini ma sindaci econsiglieri comunali

Quali sonoi candidatie le liste

un’elezione di secondo livello: non saranno i cittadini avotare domenica 12 ottobre, dalle 8 alle 20, per eleggere ipresidenti delle Province di Perugia e Terni, ma solo i

sindaci e i consiglieri comunali. In attesa della riformacostituzionale che dovrebbe cancellarle definitivamente, leProvince eleggeranno i loro vertici. Saranno chiamati al voto,per la Provincia di Perugia - nella sala dell’istituto tecnico“Capitini”, nel capoluogo umbro - 808 elettori per insediare unnuovo presidente e 12 consiglieri. A Terni, il voto avverrà nellasede dell’ente, a palazzo Bazzani, con 403 aventi diritto al votoper eleggere un presidente e 10 consiglieri. I nuovi presidenti -solo sindaci - rimarranno in carica 4 anni mentre i nuoviconsigli provinciali (candidati solo sindaci e consigliericomunali) saranno attivi per soli 2 anni. Per la Provincia diPerugia sono candidati alla presidenza Nando Mismetti, sindacodi Foligno, per il centrosinistra, con la lista “Provinciademocratica riformista”, composta dagli aspiranti consiglieriAlessandro Alunno, Teodoro Armillei, Domenico Barone,Roberto Bertini, Erika Borghesi, Maria Pia Bruscolotti,Massimiliano Capitani, Gino Emili, Roberto Ferricelli, PaoloFratini, Massimiliano Presciutti, Filippo Maria Stirati. Per il

ÈIl palazzo della Provincia di Perugia

ietralunga ha celebrato il “fruttodella terra” con la prima raccol-ta di solidarietà promossa da Li-

bera, domenica 5 ottobre. Oltre 50 vo-lontari e volontarie si sono ritrovatisul campo di Col della Pila, primo be-ne confiscato alla criminalità in Um-bria, per cogliere le patate bianchepiantate la scorsa primavera, e pren-dere così parte all’evento che ha anti-cipato la 27a Mostra mercato nazio-nale del tartufo e della patata biancain scena da venerdì 10.

P

“È stata una giornata di festa – hacommentato Davide Pati, responsa-bile nazione Beni confiscati di Libera– in cui festeggiamo il frutto dell’im-pegno di Libera in Umbria. Da ven-t’anni l’associazione chiede con forzache i beni di proprietà delle mafie, sututto il territorio italiano, siano resti-tuiti alla collettività in materia defini-tiva. Crediamo sia lo strumento più ef-ficace per sconfiggere il consenso, ilpotere e la forza dei mafiosi”. “Per il futuro – ha detto il sindaco diPietralunga, Mirko Ceci – auspichia-mo che la direzione dell’Agenzia na-zionale dei beni confiscati alla mafiaci dia questi spazi in maniera defini-tiva, così da procedere alla realizza-zione del nostro progetto. Abbiamopensato di affidare questi campi a unacooperativa sociale agricola, e inne-stare un meccanismo virtuoso sotto ilprofilo economico e occupazionale”.

PIETRALUNGA. Progetto di Libera sui terreni confiscati

Dopo la mafia, sane patate

IN BREVE

❖ EX MERLONICome si muovonosindacati e lavoratori

i riaccende la speranza per i lavoratori della exMerloni. Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e

Uilm hanno ottenuto per i prossimi giorni unincontro con la proprietà della J&P Industries.L’incontro è finalizzato a fare il punto della situazionesulla vertenza, dopo l’annullamento dellacompravendita dell’imprenditore marchigianoGiovanni Porcarelli. Nel frattempo nello stabilimentodi Colle di Nocera Umbra si sta smantellandol’azienda. Solidarietà è stata espressa dal consigliereregionale Andrea Smacchi, dai sindaci di GualdoMassimiliano Presciutti e di Nocera GiovanniBontempi. Nei giorni scorsi è stato firmato dalministero del Lavoro il decreto di Cigs in deroga per i1.450 lavoratori di Marche e Umbria dell’ex Merloniin amministrazione straordinaria. Nei prossimi giornigli uffici Inps di Ancona e di Perugia metteranno inpagamento i mesi arretrati a decorrere da maggio.Venerdì 10 ottobre alle ore 15 presso l’istitutocommerciale Morea di Fabriano è stata convocataun’assemblea sindacale con tutti i lavoratori. (M. G.)

S

Volontari durante la raccolta delle patate

Il palazzo della Provincia di Terni

ra pochi giorni, circa una settimana,conosceremo l’esito della candidaturadi “Perugia con i luoghi di Francesco

d’Assisi e dell’Umbria” a Capitale europeadella cultura per l’anno 2019. Si concluderà,così, un percorso iniziato nel 2010 quando isindaci di Perugia e Assisi decisero dipresentare le due città. Un lungo percorsoper il quale il verdetto finale dellaCommissione che dovrà decidere qualescegliere tra le sei finaliste italiane (Cagliari,Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna,Siena) segnerà certamente una svolta chealla Fondazione Perugia Assisi2019 speranosia a nostro favore. Tutto è pronto e ilDossier contenente il progetto dellacandidatura è stato distribuito in edicola epresentato, da ultimo, il 27 settembre scorsoalla città, al Teatro Pavone. Il dossier il 16ottobre prossimo sarà valutato dallacommissione europea che lo giudicherà estabilirà chi sarà, insieme alla “gemellabulgara” Plovdiv la capitale europea dellacultura nel 2019. Il presidente dellaFondazione Perugiassisi 2019 BrunoBracalente, il direttore artistico ArnaldoColasanti e il project manager Lucio Argano,hanno condiviso la scelta di “trasparenza”segnata dalla pubblicazione del Dossier, e lascelta di un progetto che non fosse chiuso edefinito da un gruppo ristretto di persone maaperto alla città e alla regione. Perugia eAssisi con la Regione Umbria sono i socifondatori della Fondazione e in un certosenso i capofila dei 200 soci aderenti. Traquesti gli enti locali, le principali istituzioniculturali della città come le due Università,l’accademia di Belle arti, il Conservatorio diMusica, e tanti altri fino alla Camera diCommercio di Perugia. Il presidenteBracalente si è detto fiducioso dell’esito dellacandidatura ed ha ringraziato tutto lo staffche ha lavorato alla conclusione delprogetto. Il Dossier presenta i progetti inun’unica grande “visione” del futuro dellacittà e della Regione. Dentro ci sono eventiculturali e progetti infrastrutturali giàprogrammati, insieme ad altri pensati eprogrammati proprio per l’occasione. E perrealizzare il tutto, e questo era chiaro findall’inizio, non sono previsti finanziamentieuropei connessi alla candidatura. Ifinanziamenti verrano dal settore pubblico(Stato, comuni, Regione, province, Unioneeuropea…) per circa 128milioni di euro, edal settore privato per circa 36 milioni dieuro. La vera sfida rappresentata dallacandidatura si può dire che sta nellacapacità di innescare modalità nuove dipensare, progettare e realizzare la città,

T

valorizzando le risorse disponibili, da quelleculturali a quelle economiche. Tutto questoriassunto nelle due parole inglesi delloslogan: Seeding change (seminare ilcambiamento). Nel dossier finale siritrovano problematiche, come il centrostorico, che caratterizzano molte città medieeuropee. Al Pavone Argano ha spiegato che

la strategia utilizzata è dilungo periodo e ruota attornoa tre assi: la città idee, con ilrafforzamento industriecreative e le sei istituzioniaccademiche di altaformazione che collaboranogià tra loro; la città deldialogo, di ispirazionevaloriale di Assisi, ossialavorare sulla comunità da cuiè derivato anche il Forumdelle associazioni giovaniliche si occupano della secondacandidatura di Perugia, quellaa Capitale europea dei giovaniper il 2017; e la cittàdell’accoglienza che punta suun diverso concetto diospitalità ed esperienzasensoriale diffusa, abbattendogli stereotipi sull’Umbria. E

Colasanti ha presentato il programmaculturale illustrando alcuni dei progetticorrelati, dalla musica al cinema, al teatro.Come ha voluto sottolineare “non si tratta dieventi singoli previsti per il 2019 esuccessivamente ma processualitàculturali”.

Maria Rita Valli

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

Il dossier di candidaturasarà definitivamentevalutato il 16 ottobre a Roma. Il presidentedella Fondazione,Bruno Bracalente, èfiducioso

l tour dei commissari nelle sei città finaliste (Sie-na, Rimini, Matera, Perugia, Cagliari, Lecce) peril prestigioso riconoscimento ha preso il via sa-

bato 4 ottobre, da Cagliari. L’ordine di visita è alfa-betico e nello stesso ordine le città candidate ver-ranno “intervistate” a Roma, nei tre giorni del 15, 16e 17 ottobre, quando, in serata, verrà dato il verdet-to. Il programma (visionabile on line nel sito www.perugia2019.eu) è ormai pubblico nella suaossatura fondamentale, migliaia di dossier cartaceisono stati già distribuiti da giorni nelle edicole del-la città. È un programma per la maggior parte tut-to nuovo rispetto a quanto già presentato nel pre-cedente dossier e si fonda su due pilastri fonda-mentali: la trasformazione della città e il program-ma culturale.

I

iamo ormai alle battute finali.Perugia è in attesa del verdettofinale e intanto venerdì 10 ot-

tobre arriva una parte della Com-missione che dovrà valutare se Peru-gia potrà fregiarsi del titolo di Capi-tale europea della Cultura nel 2019.Sarà un’occasione per visitare i luo-ghi e vedere il lavoro della candida-tura, ma sarà anche una grande fe-sta e una chiamata diretta ai cittadi-ni, nel nome dell’accoglienza, del ca-lore e della partecipazione. La partedi giuria che visiterà Perugia è costi-tuita da 3 rappresentanti dei 13 del-la intera Commissione - Paolo DallaSega, Anu Kivilo e Jordi Pardo - e 2accompagnatori, Leila Nista del no-stro Ministero dei Beni culturali e tu-rismo, e Sylvan Pasqua, coordinato-re del programma per l’Unione Eu-ropea.La visita, della durata di sette ore intotale, seguirà un percorso articola-to che toccherà diverse parti e luoghidel centro storico particolarmenterappresentativi del progetto di can-didatura, ma che raggiungerà anchePiazza del Bacio e poi Ponte San Gio-vanni, per concludersi ad Assisi, pas-sando per Santa Maria degli Angeli.La prima parte, dalle 12 alle 13.30,vedrà protagonista il centro storicodi Perugia, dalla Rocca Paolina al Ci-nema Turreno attraverso corso Van-nucci e piazza IV Novembre. È il pri-mo momento in cui i perugini con laloro presenza festosa potranno farsentire il loro calore a sostegno allacandidatura. Un altro momento par-ticolare sarà nel pomeriggio, quan-do, dopo la visita all’Ex Carcere, ci sisposterà a Piazza del Bacio, dove al-le 16.30 vi sarà, tra l’altro, una esibi-zione di sport urbani. E poi a PonteSan Giovanni, alle 17 circa, nel quar-tiere di edilizia residenziale pubblicadi Strada dei Loggi.Infine, dopo un passaggio all’Aero-porto, lsi dirigeranno a Santa Mariadegli Angeli, con sosta al Lyrick e alPalaeventi alle ore 18.15. E infine As-sisi, dove nel Palazzo di Monte Fru-mentario la visita si concluderà dal-le 18.30 alle 19 con un incontro conesponenti istituzionali e del mondoimprenditoriale. Tornando a Peru-gia, dalle 19 alle 24 è di nuovo pro-tagonista il centro storico per “UnaNotte al Bacio”. Musica, ballo, im-magini, convivialità e un “Kiss Mob”in piazza della Repubblica.

S

Perugia2019:arrivanoi commissaridella giuria

17 ottobre: verdetto finale

Perugia sarà

Capitale?

5LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

Regione e Cesvol uniti per valorizzarela rete di solidarietà e contro il disagio

li sprechi, soprattutto quelli ali-mentari, stanno assumendo di-mensioni sempre più ampie. Se-

condo dati forniti dall’Unione Europea, in-fatti, ogni anno vengono gettate circa 89milioni di tonnellate di cibo.Così, proprio per cercare diinvertire questa tendenza, nel-la mattina del 3 ottobre, il Cen-tro servizi per il volontariatodi Perugia (Cesvol) e la Regio-ne Umbria hanno firmato unProtocollo d’intesa, attraversoil quale viene confermato daparte della Regione stessa, ilsupporto economico già forni-to in passato, per il “sostegno,la promozione e la valorizza-zione della rete di solidarietàsociale”. Cesvol e Regione siimpegnano inoltre a garantire informa-zione, assistenza tecnica, formazione eanimazione territoriale a tutte le iniziativeche si propongono di fronteggiare la po-vertà sul fronte alimentare, promosse dareti di solidarietà tra istituzioni e mondodel profit e no profit. Hanno sottoscrittol’accordo, la vicepresidente della Regione

G

Umbria con delega al Welfare, Carla Ca-sciari e il presidente del Cesvol Perugia,Giancarlo Billi. Presente anche AlessandraStocchi, curatrice e responsabile del pro-getto “Zero Waste” (“Zero Sprechi”). Que-st’ultimo è una delle principali attivitàsvolte dal Cesvol stesso e ha come scopoquello di promuovere e favorire una cul-

tura del consumo sostenibile e consape-vole, mirando al recupero delle ecceden-ze alimentari e dei beni invenduti, ridi-stribuendoli a chi si trova in difficoltà. Approvato all’interno del Programma dicontribuzioni 2012 di Philip Morris Italia,il progetto Zero Waste si sta realizzandograzie alla sinergia tra la Caritas di Città diCastello, il Banco alimentare dell’Umbriae l’Associazione Il Samaritano di Perugia econ il sostegno delle Istituzioni locali. Sebbene in maniera autonoma, le associa-zioni coinvolte operano con un unicoobiettivo, quello di dare un supporto con-creto alle situazioni di disagio sociale. Per-tanto, ad esempio, il Banco alimentare del-l’Umbria recupera i prodotti invenduti el’eccedenza alimentare andando “fisica-mente” presso i fornitori quali supermer-cati, ristoratori e mense, consegnandoli al-le associazioni caritative convenzionate

con il Banco che provvedono, a loro volta,a distribuirli a case d’accoglienza e a strut-ture per persone indigenti. L’associazione “Il Samaritano” realizza an-ch’essa raccolta e distribuzione, ma si di-stingue per il tipo di beni oggetto del ser-vizio. Si tratta soprattutto di vestiario, me-dicinali, beni di prima necessità e per l’i-giene, per la cura della persona e per neo-nati. I prodotti raccolti sono destinati adassociazioni che operano a favore di per-sone e famiglie bisognose, a centri di pri-ma accoglienza, a centri residenziali cheospitano anziani e disabili e alle mense peri poveri. La stessa associazione è, inoltre,artefice di una particolare iniziativa. Haposizionato 4 contenitori all’ingresso di al-trettanti supermercati, ottenendo, graziealla generosità dei cittadini, tra l’altro cir-ca 9.000 pacchi di pasta, 2.100 confezionidi cibo in scatola. Anche in questo caso iprodotti vengono, per lo più, distribuiti al-le associazioni “collegate” con “Il Samari-tano” quali ad esempio il Carcere, il DonGuanella e le Suore di San Vincenzo, inparte vengono conservati per coloro chesi recano presso l’associazione.

Michele Mencaroni

Firmato un accordo tra la vicepresidente dellaRegione Carla Casciari(welfare) e il presidenteCesvol Giancarlo Billi.L’importanza di “ZeroWaste” per il recupero del bene invenduto

ne, si deve a san Romualdo, fondatore del-l’Ordine camaldolese). A metà del sec. XI seguirà la congregazionedei Vallombrosiani; un secolo dopo, l’Ordine

dei Cistercensi, a cui seguì quello dei Silvestrini e dei Celestini (inizi XIII sec.).Il XIII secolo è l’anno della grande crisi, nel corso della quale i monasteri so-no ancora numerosi ma comincia a diminuire il numero dei monaci; nel cor-so degli anni seguirà la chiusura di vari monasteri. “Al degrado che colpì il monachesimo - scrive padre Giustino - reagì in Italiala nuova congregazione benedettina di Monte Oliveto, nella diocesi di Siena”.Il periodo rinascimentale per alcune abbazie e monasteri fu caratterizzato daun trionfo di arti plastiche e decorative. Nel Settecento, pur diminuendo levocazioni e con la chiusura delle grandi abbazie, si assisté a uno sviluppo cul-turale straordinario, come avvenne ad esempio all’abbazia di San Pietro a Pe-rugia. Dopo le soppressioni decise dal Governo nel 1860, solo pochi mona-steri rimarranno attivi. Alcuni di loro oggi sono diventati sedi di istituzioni cul-turali, ristoranti, agriturismi, musei; alcuni sono stati distrutti, altri comple-tamente abbandonati o ridotti a ruderi.

M. A.

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ CANTO CORALESuccesso del Choral DayLa seconda edizione del “Choral Day” è stataun successo. Questo il bilancio della giornata distudi e approfondimenti organizzatadall’Associazione regionale cori dell’Umbria(Arcum). Oltre 300 i coristi che hanno aderito. IlChoral Day non è una rassegna, ma molto dipiù. Queste le parole del presidentedell’associazione Paolo de Santis: si tratta di unevento “che racchiude formazione, esibizione esoprattutto condivisione. A differenza dellarassegna infatti, dove al centro di tutto c’èl’esibizione, il Choral Day ha una forteimpronta sociale: stare insieme per conoscersie riflettere su come vivere al meglio l’interesseper il canto”. Il programma è statoimpegnativo, con una prima parte interamentededicata alla formazione e una secondaincentrata sul canto e l’applicazione delletecniche apprese. Sei i seminari di studio(atelier): “Musica rinascimentale”, docenteWalter Marzilli; “Musica del mondo”, docenteAntonio Pantaneschi; canto gregoriano,docente p. Maurizio Verde; coro di vocibianche, docente Silvana Noschese; Musicabarocca, docente Fabio Ciofini; Coro regionale,docente Lorenzo Donati. I coristi hannoapprezzato il corpo docente perché formato daprofessionisti con esperienze ventennali inmateria di direzione e di educazione vocale.Non è facile - hanno commentato alcuni diloro - “trovare musicisti in grado di trasmetteretecnica e interpretazione in modo chiaro edesaustivo”. De Santis sta già pensandoall’edizione 2015: “Visto il successo di questedue edizioni, sia la logistica chel’organizzazione generale dalla giornata sonoconfermate”. Non è facile infatti - conclude -“trovare una struttura completa e funzionalecome quella del Domus Pacis di Santa Mariadegli Angeli, in grado di rispondere alle nostreesigenze”. (Andrea Coli)

❖ MOSTRECinque Sante e MariaLa Provincia umbra dei frati minori Cappucciniha inaugurato a settembre l’esposizione, pressola sala mostre Cappuccini Assisi, di cinquedipinti glorificanti sante figure femminili - tredelle quali di origine umbra - e, presso ilMuma (Museo missionario indios), di un’iconain ceramica della Madonna do Amazonas. LeSante raffigurate sono Chiara da Montefalco,Teresa d’Avila, Gertrude la Grande, Chiarad’Assisi, Rita da Cascia. La mostra è inserita tragli eventi relativi al progetto “MaDonna: ilFemminile nell’arte sacra in umbria” promossodalla Rete dei musei ecclesiastici dell’Umbria.

❖ GASTRONOMIAIl manuale dell’olioTutta la cultura italiana dell’eccellenzaolivicola, dal campo alla tavola, si trova nelprimo manuale interamente dedicato allafiliera dell’olio extravergine. È The Extra-VirginOlive Oil di Claudio Peri, accademico e tra imaggiori esperti al mondo in materia; volumeche la Fondazione Lungarotti, incollaborazione con il Comune di Torgiano econ il patrocinio della Regione, ha presentatol’8 ottobre al Museo dell’olivo e dell’olio aTorgiano. Pubblicato da Wiley & Sons, casaeditrice inglese di libri tecnici e scientifici tra lepiù famose a livello internazionale, The Extra-Virgin Olive Oil è destinato principalmente aglioperatori, ma anche ai consumatori. Ilmanuale traccia il percorso qualitativo etecnologico dell’olio extravergine, nell’otticadel controllo del processo produttivo agaranzia dell’eccellenza del prodotto.

Esce il volume “Le abbaziebenedettine in Umbria”

Paesaggio plasmatodalle abbazie

an Benedetto e la sua Regola nelcorso dei secoli hanno dato uncontributo fondamentale alla

realizzazione dell’Europa. La retemonastica ha profondamenteinfluenzato lo sviluppo spirituale,sociale, economico e culturale delContinente, così come in Italia e inparticolare della nostra regione dove ilPatrono d’Europa ebbe i natali. Il temadel monachesimo benedettino inUmbria e del suo rapporto con ilterritorio circostante le abbazie è statoal centro di un convegno che si ètenuto il 26 settembre all’abbaziabenedettina di Montelabate in localitàRamazzano (Perugia). Temadell’incontro “Alle radici del paesaggioumbro: le abbazie benedettine”. Nelcorso della mattinata è stato presentatoil volume Le abbazie benedettine inUmbria. A presentare il lavoro icuratori dell’opera, l’abate GiustinoFarnedi, vice direttore del Centrostorico benedettino; e NadiaTogni dell’Università diGinevra. La pubblicazione -spiega Togni - è il risultato di un

censimento di 90 monasteri einsediamenti benedettini (su 300esistenti in Umbria, dei quali oggirestano testimoni viventi 3 monasterimaschili e 10 femminili); ed è solo unprimo contributo alla storia delladiffusione umbra del monachesimo;che cominciò intorno ai primiinsediamenti eremitici pre-benedettinisul Monteluco a Spoleto e inValcastoriana e conobbe l’apicenell’Alto Medioevo con la fondazione dipiccoli e grandi monasteri. “Talimonasteri - aggiunge - sono statiselezionati in base a due criteri: larilevanza storica e artisticadell’istituzione, e la valenzapaesaggistica delle fondazionimonastiche. La maggior parte sorgonoin zone extraurbane, lungo i fiumi o leantiche vie romane, isolati nellacampagna, o in montagna. Grazie aloro molte zone vennero bonificate erese produttive. Molti sono monasteri

maschili, ma ce ne sono anchefemminili a cui nel prosieguodell’indagine dedicheremo particolareattenzione. Nell’elenco vi sono anchealcune abbazie urbane, le piùimportanti dal punto di vista storico,quali le abbazie di San Pietro a Perugia,ad Assisi, Gubbio, San Ponziano e SanPaolo inter vineas di Spoleto. Nonmancano esempi di monasteri che nelperiodo della grande crisi delmonachesimo del XIII secolo venneroceduti ai francescani. Tale repertorio ciaiuterà a completare il MonasticomUmbriae cioè lo studio e la schedaturadi tutte le abbazie benedettine esistentied esistite sul territorio regionale”.Ogni scheda, tra l’altro, raccoglieinformazioni sulla localizzazione delsito, il territorio, la storia, gli elementiartistici, ed è corredata da unabibliografia e da una documentazionefotografica e cartografica.

Manuela Acito

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Il contributo dell’abateGiustino Farnedi al volume sulmonachesimobenedettino in Umbria

Abbazie chec’erano, e ogginon più

toria del monachesimo in Umbria dalle origini al se-colo XXI” è il contributo dato al volume (vedi sopra)da padre Giustino Farnedi, vice direttore del Centro

storico benedettino italiano e abate di San Pietro a Perugia. Lostudio ripercorre il succedersi della presenza benedettina nel territorio um-bro (che nei secoli dei primi insediamenti ricopriva un’area più vasta) dalleorigini fino alle soppressioni da parte del Governo italiano nel 1860, e oltre.Si devono a papa Gregorio Magno - scrive padre Farnedi - e ai suoi Dialoghi(quattro libri scritti negli anni 593-594) le notizie sull’origine e la presenza del-le prime comunità monastiche in Umbria, che fiorirono abbondantementespecialmente nell’Italia centrale. A san Benedetto, nativo di Norcia (480 d. C)e alla sua vita, Gregorio dedica tutto il II libro. Per il periodo successivo, altrenotizie si devono all’abbazia di Farfa. Il contatto con questa abbazia e con altri monasteri romani e laziali (X seco-lo) porta a un rinnovato sviluppo monastico, che coincide con il vasto movi-mento di riforma della Chiesa romana che ebbe il suo culmine in quella av-viata da papa Gregorio VII (1073-1085). Una riforma che fu preparata dallafondazione di numerose abbazie, tra cui quella di San Pietro a Perugia, diMontelabate, Sassovivo, Montecorona (la cui origine, secondo una tradizio-

S“

IL FORUMl convegno era promossodall’assessorato

all’Ambiente della RegioneUmbria e dalla Scuola umbradi amministrazione pubblicanell’ambito del Forumregionale paesaggio -geografia 2014.

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Giudice condanna Peter Pan e assolve Mangiafuocoe le favole finiscono alla sbarra e ve-ri giudici, pm ed avvocati decidonodi processare i buoni e i cattivi dei

cartoni animati, i risultati possono esseresorprendenti. Succede, ad esempio, cheRobin Hood e Peter Pan, i buoni, vengonocondannati, mentre il cattivissimo Man-giafuoco è assolto. È un tribunale imma-ginario quello allestito dal giornalista pe-rugino Enzo Beretta nel libro Favole allasbarra (edizioni Ultra), anche se sono in-vestigatori, magistrati e legali veri quelliche hanno accettato di rivedere in chiavegiudiziaria le fiabe più famose. Tra gli imputati, la strega di Biancaneve,Crudelia De Mon, lo spietato orco di Polli-cino e il malvagio Scar del Re leone; ma, asorpresa, anche i Tre Porcellini e PeterPan. Per quest’ultimo, in particolare, l’ac-cusa è grave: deve rispondere del reato dilesioni personali “perché, colpendo con unpugnale Capitan Uncino, gli provocava le-sioni gravissime, amputandogli una ma-no” e per averne provocato la “caduta dal-la nave dei pirati, facendolo finire nelle

S fauci del coccodrillo, così cagionandogligravi e multiple lesioni”. Non solo. Propriolui, il buono per antonomasia, è accusatodel grave reato previsto dall’art.574 del Codice penale (sottra-zione di minori) perché, si leggenel capo di imputazione, “con-ducendoli in volo all’Isola-che-non-c’è, sottraeva ai genitoriesercenti la potestà i minoriWendy, Michele e Gianni Dar-ling e tutti i bambini sperduti”. Per il giudice Aldo Criscuolo,presidente del Tribunale diPerugia, insomma, Peter Panmerita le attenuanti generi-che, ma deve essere condan-nato a un anno di reclusione.E Mangiafuoco? Secondo ilgiudice Nicla Restivo, non c’è prova cheabbia ridotto in schiavitù Pinocchio, tantopiù che “non si può dar credito alle di-chiarazioni della persona offesa che, giàin passato, non si era certo distinta per sin-cerità”. Assolti, ma “per non aver com-

messo il fatto”, anche il Gatto e la Volpe. “Questo libro - si legge nella prefazione di Piercamillo Davigo, uno dei pm milane-

si che negli anni ’90 aveva fattoparte del pool Mani pulite - nonè solo un passatempo, ma è an-zitutto una palestra intellettualeperché aiuta a riflettere su gran-di temi, a comprendere che larealtà può essere osservata da di-versi punti di vista, e che il giudi-zio di colpevolezza o di innocenzanon può che intervenire alla finedel processo, non al suo inizio”. Favole alla sbarra è stato presen-tato nei giorni scorsi alla facoltà diGiurisprudenza dell’Università diPerugia. Il libro - ha spiegato Be-retta - “è nato guardando i cartoni

animati con mio figlio Cesare. Adesso,quando mi chiederà che fine ha fatto unodei cattivi di favole e cartoni animati, po-trò dirgli che è in prigione. Anche se nel-la realtà non funziona sempre così!”.

Enzo Ferrini

LA VOCE CULTURA6

Abbazia di San Benedetto di Mugnano (Perugia)

Lo stand del CSI a Bastia Umbra

Un metodo vincente per custodire la vigna del CsiAgire e pensare per costruire il Csi di domani

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI DAL CSI

❖ CONVEGNO BASTIASarà trasmesso in tvIl servizio televisivo sul convegno del CsiUmbria “Quando si sceglie davvero? Sportdoping e salute” tenutosi il 3 ottobre al poloespositivo Umbriafiere di Bastia Umbraandrà in onda su Umbria Tv: canale 10 -5010 Sky digitale, domenica 12 ottobre alleore 12; canale 601 - 5601 Sky digitale,domenica 12 ottobre, ore 13. PresentaRoberto Verducci; coordinamento diOmbretta Sonno. Una produzione dellaVideo studio 2000, Deruta.

❖ AGENDA CSIConsegnata al PapaSabato scorso si è svolta in aula Paolo VI inVaticano la festa del Comitato italianoparalimpico con Papa Francesco. Presentitantissimi atleti disabili provenienti da tuttaItalia e, praticamente, tutto il mondo dellosport paralimpico. Il Csi era presente inqualità di componente e organizzatore dellamanifestazione, con il presidente MassimoAchini e con Anna Manara in qualità dicomponente del Consiglio nazionale del Cip.Presente anche l’amministratore nazionalePaolo Bellei. Durante la manifestazione èstata consegnata a Papa Francesco l’agendadel Csi, ringraziandolo ancora per lameravigliosa giornata del 7 giugno.

❖ DIRETTORI TECNICIRiunione regionaleSabato scorso si sono riuniti a Roma idirettori tecnici regionali dell’attivitàsportiva Csi. Nel corso dei lavori è statasvolta una dettagliata analisi dei dati dipartecipazione ai campionati nazionali dellastagione sportiva 2013-2014, e sono stateillustrate le nuove formule di svolgimentodelle finali nazionali degli sport di squadradella categoria Open. Molte le novitàannunciate, tra cui il calendario delle finalinazionali 2014-2015 e il progetto “Sport &Go - Crescere con lo sport” rivolto allecategorie under 10 e under 12 che saràintrodotto in questa stagione sportiva comepercorso di sperimentazione.

CSI UMBRIA. La partecipazione alla fiera delconsumo critico e il progetto “sport per tutti”

Il doping oggi inquina tutto lo sportCSI UMBRIA. Convegno a Bastia su “Sport, doping e salute. Chi sceglie davvero?”

el contesto fieristico di BastiaUmbra, in occasione di “Fa’ la co-sa giusta!” si è tenuto il convegno

“Sport, doping e salute. Chi sceglie dav-vero?” organizzato dal comitato regio-nale umbro del Centro sportivo italiano.A riflettere sulla tematica sono stati San-dro Donati, consulente Wada (agenziamondiale antidoping), Giovanni Boni,medico sportivo, e Michele Marchetti,direttore dell’area welfare del Csi.A introdurre i lavori il presidente del CsiUmbria Carlo Moretti e il consiglierenazionale Alessandro Rossi, i qualihanno espresso la precisa volontà di an-dare verso i più giovani.Concetto subito rilanciato da SandroDonati, il quale ha sottolineato come igiovani atleti siamo vittime dell’indiffe-renza degli adulti. “Sovreccitando l’am-biente sportivo - ha detto -, si arriva achiedere sempre di più, e per il bambi-no tutto diventa stressante. Ne consegueun elevato tasso di abbandono, che stri-de con il costante aumento di sedenta-rietà. Il fenomeno doping non è più un feno-meno ‘di livello’: ogni praticante èorientato al doping. In Italia ci sono se-questri significativi di sostanze dopanti.E occorre prendere coscienza - sottoli-nea amaramente Donati - che il siste-ma antidoping del Coni è solo apparen-za”. Infine, una ‘stoccata’ non solo alle fede-razioni ma anche agli enti di promozio-ne sportiva che, secondo Donati, si sonoappiattiti su modelli competitivi dellosport e non sanno più promuovere cul-tura sportiva.Per Giovanni Boni, il medico sportivorappresenta una sentinella che deveorientare e informare in merito al rap-porto tra sport e salute. Nel passare inrassegna alcune buone pratica che laFederazione medici sportivi umbri staportando avanti insieme al Coni, rilevacome sia strategico il dialogo da co-struire con i genitori.Nello stesso tempo, però, “da medico eda genitore”, Boni non può non notare

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“l’inadeguatezza che troppo spesso ci sitrova ad affrontare in termini di im-piantistica sportiva. Un limite che ri-chiede coraggio di visione anche agliamministratori pubblici, affinché le cit-tà siano davvero a misura di uomo e amisura di sport”.Michele Marchetti ha preferito con-centrarsi sul versante dirigenziale. Sol-lecita tutti a “prendere coscienza di es-sere parte del sistema, e non un sistemaa parte. Come un’importante fetta dellasocietà, anche lo sport vive situazionigravi di illegalità, corruzione, povertà.Viviamo in un contesto in cui il corponon è rispettato, e il diritto al gioco e al-lo sport non fa parte delle politiche disviluppo del territorio, né tanto meno èconsiderato tra gli strumenti di welfaree le politiche sociali per l’infanzia e l’a-dolescenza. L’abitudine a vedere e pen-sare sempre allo stesso modo sta facen-

do perdere di vista l’esigenza di contri-buire a costruire un sistema di attenzio-ne e di salvaguardia che, anche grazieallo sport, può sostenere i più piccoli ele loro famiglie. I dati, infatti, mostranoun significativo calo di incidenza dellemalattie socialmente costose (dal dia-bete al carcinoma alla mammella) neglisportivi e nelle sportive. Questa visioneaiuterebbe a definire le politiche dellasalute, dell’educazione, dell’infanzia”.Ne è scaturito un vivace dibattito che hamesso in luce i limiti dello sport scola-stico e ha richiamato all’esigenza di unanuova fase di promozione culturale del-l’attività sportiva giovanile.A chiudere il convegno, il presidente delCsi umbro Carlo Moretti ha presentatoil progetto “Lo sport uguale per tutti”(vedi articolo qui sotto). Progetto natocon l’intento di combattere l’abbando-no dello sport in età giovanile e di darela possibilità a tutti di poter fare sport. IlCsi offrirà - a società, parrocchie e ora-tori con carenza di materiale - supportie animatori che si occupino dell’attivitàdei ragazzi, e formando i ragazzi stessiperché diventino una ricchezza per ilterritorio.

M. M.

Massimo Achini

IL PROGETTOer contribuire al progetto “Lo sportuguale per tutti” si può fare un

versamento sul c/c IT 42 C 02008 03035000029452112 intestato a Csi - Comitatoregionale Umbria presso Unicredit, filialedi Santa Lucia, scrivendo sulla causale: Progetto “Lo sport uguale per tutti”.Oppure è possibile destinare il 5 permille del versamento delle imposte a Sussidia, riportando il codice94146010544 nei moduli delladichiarazione dei redditi.

P

LA VOCE SPAZIOCSI @[email protected] 7

Laboratorio per analisi antidoping

i è conclusa domenica 5 otto-bre la fiera del consumo critico“Fa’ la cosa giusta”, accolta con

entusiasmo e partecipazione nellacittà di Bastia Umbra. Tre giorni dieventi, dibattiti e attività rivolte allescuole, oltre alla mostra mercato del-le eccellenze produttive del Centro-nord.Tra i protagonisti, con il suo stand e isuoi gonfiabili, il Csi Umbria, che hasposato appieno la causa del consu-

S mo consapevole. Durante le giornatedi presenza gli operatori Csi hannodato voce, tra le altre cose, al nuovoprogetto “Lo sport uguale per tutti”,con la chiara volontà di sensibilizza-re chi lavora all’interno delle struttu-re e gli utenti finali, quali i giovaniche si avvicinano allo sport.Il progetto infatti nasce per combat-tere l’abbandono dello sport in etàgiovanile. L’area d’intervento e le fi-nalità del progetto sono molteplici:

- fornire attrezzature di base a socie-tà sportive, parrocchie, oratori, scuo-le, squadre amatoriali che ne sonosprovviste, e in questo momento dicrisi non riescono ad acquistarle;- formare ragazzi che possano poi fa-re da animatori nelle parrocchie eoratori, affiancando i parroci e per-mettendo lo svolgimento delle atti-vità sportive;- creare un “Prontosport”, un 118 del-lo sport a disposizione di scuole, par-rocchie, Comuni ecc., per far risco-prire il gioco e lo sport nelle scuole,oratori e nelle piazze di ogni città.Da sempre il Csi aderisce a iniziativecome questa, dirette a creare mo-

menti di confronto e possibilità dicollaborazioni nel territorio su tema-tiche del sociale, con l’intento di edu-care attraverso lo sport. Come ricorda lo slogan della manife-stazione: “Il futuro è di chi lo fa” e dichi soprattutto - come noi - non pre-scinde dal rispetto del territorio e diuna certa qualità di vita. C’è stata inoltre la partecipazione del-la Croce bianca di Perugia che è in-tervenuta per fare dimostrazioni pra-tiche e teoriche sul primo soccorso esull’uso del defibrillatore. A loro il rin-graziamento del Csi Umbria per lacollaborazione.

Filomena Italiano - Rosella Bibi

Il Centro sportivo italiano è un ente di pro-mozione sportiva di ispirazione cristianache promuove lo sport come momento dieducazione, di crescita, di impegno e diaggregazione sociale, ispirandosi alla vi-sione cristiana dell’uomo e della storia nelservizio alle persone e al territorio.Il CSI risponde ad una domanda di sportnon solo numerica ma qualificata sul pia-no culturale, umano e sociale. Da semprei giovani costituiscono il suo principalepunto di riferimento.

Contatti: [email protected]

PAGINA A CURA DI

ella messa inauguraledel Sinodo dei vescovi,presieduta nella basilica

vaticana, Papa Francesco haevocato l’immagine della “vignadel Signore”. Per il Pontefice,“Gesù, con la sua parabola, sirivolge ai capi dei sacerdoti eagli anziani del popolo, cioè ai‘saggi’, alla classe dirigente”.Alla classe dirigente del Csi, Dioha affidato il sogno di vederecrescere un’associazione capacedi educare alla vita e ditestimoniare il Vangeloattraverso lo sport a centinaia dimigliaia di ragazzi. Dobbiamo,tutti insieme, fare uno scatto in

N avanti che permetterà dicostruire domani un Csimigliore, più forte e libero dipensare. Libero di confrontarsisenza schieramentiprecostituiti, libero di sognare,di ragionare sempre contrasparenza e coerenza (senzariunioni notturne e segrete perfare accordi sottobanco...).Libero di confrontarsi sulle ideee non sulle persone. Libero diavere posizioni diverse, senzaper questo avere avversari onemici dentro l’associazione.Dobbiamo fare della diversitàun valore, senza rinunciare allaricchezza della comunione tra

di noi. Dobbiamo sapere diessere strumento nelle mani diDio e di essere chiamati acustodire la vigna del Csi (tuttala vigna, non solo quella parteche a noi piace di più).Dobbiamo allenarci a ragionaresempre con trasparenza echiarezza. Dobbiamo aiutarcitutti a rinnegare le logichesbagliate di un modo vecchio difare politica, e dobbiamoaiutarci a sconfiggeredefinitivamente la cupidigia.Sappiamo di doverlo fare e dipotercela fare.

Massimo Achinipresidente nazionale Csi

smo spirituale”, Papa Francesco lo de-sume da un anniversario personale, da-tato 8 ottobre 1944: “Oggi, io sono tantograto al Signore perché oggi sono 70 an-ni che ho fatto la prima comunione. Mafare la prima comunione, tutti noi dob-biamo sapere che significa entrare in co-munione con gli altri, in comunione coni fratelli della nostra Chiesa, ma anche incomunione con tutti quelli che appar-tengono a comunità diverse ma credonoin Gesù. Ringraziamo il Signore per ilnostro battesimo, ringraziamo il signoreper la nostra comunione, e perché que-sta comunione finisca per essere di tut-ti, insieme”.

Alessandro De CarolisRadio Vaticana

nel cammino per la costruzionedi questo Regno: l’affidamento aCristo nelle varie vicissitudinidella vita. La Chiesa fariferimento a questa realtàquando si raduna in assemblea

per celebrarel’eucaristia: riunitiattorno a Cristoche ci salva, nellasperanza di unafutura pienarealizzazione diciò che almomento è soloun piccolo seme.Ma la Chiesa eogni cristianosono chiamati adaderire e acostruire il popolodi Dio nella realtàquotidiana,

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014LA VOCE CHIESA&RELIGIONE

PAPA FRANCESCO. Udienza dedicata all’ecumenismo

Verso la comunione

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ue parole che fanno rima, comu-nione e divisione, ma che rappre-sentano gli antipodi dell’espe-

rienza cristiana. Entrambe presenti nel-la storia della Chiesa fin dal Cenacolo, eche nel corso dei secoli hanno minato –per interessi e orgoglio – il“che tutti siano uno” di Gesù,spezzando l’unità tra i cri-stiani. Di fronte a questo sta-to di cose, la catechesi di Pa-pa Francesco di mercoledìha messo in allerta le co-scienze dal pericolo della“rassegnazione” sulla sepa-razione fra coloro che sono edovrebbero sentirsi fratelli.

“Anche oggi - ha detto - i rap-porti non sono sempre im-prontati al rispetto e alla cor-dialità… Ma mi domando: co-me ci poniamo di fronte a tut-to questo? Siamo anche noi rassegnati,se non addirittura indifferenti a questadivisione? Oppure, crediamo ferma-mente che si possa e si debba cammina-re nella direzione della riconciliazione edella piena comunione? La piena comu-nione, cioè poter partecipare tutti insie-me al corpo e al sangue di Cristo”.

Quando siamo divisi, “facciamo una fe-rita a Cristo”, incalza col suo stile Papa

D Francesco, che getta uno sguardo addo-lorato all’indietro, a quelle fratture dellafamiglia cristiana “protratte” così “a lun-go nel tempo” che, ammette, “risulta or-mai difficile ricostruirne tutte le motiva-zioni e soprattutto trovare delle possibi-

li soluzioni”. E a quelle guerrescatenate in passato all’internodella Chiesa, bollate come una“vergogna”.

“Le ragioni che hanno portatoalle fratture e alle separazionipossono essere le più diverse:dalle divergenze su principidogmatici e morali e su conce-zioni teologiche e pastorali dif-ferenti, ai motivi politici e diconvenienza, fino agli scontridovuti ad antipatie e ambizionipersonali… Quello che è certoè che, in un modo o nell’altro,dietro queste lacerazioni ci so-

no sempre la superbia e l’egoismo, chesono causa di ogni disaccordo e che cirendono intolleranti, incapaci di ascol-tare e di accettare chi ha una visione ouna posizione diversa dalla nostra”.

La lezione che se ne ricava è chiara, ri-assume il Papa: bisogna ricercare concostanza la comunione oggi, in conti-nuità “con quella di Gesù” degli inizi.Cristo, ripete, ci chiede anzitutto di pre-

gare sempre “per l’unità dei cristiani” einsieme chiede quella larghezza di cuo-re in grado di aprire al buono presente inchi non la pensa come noi: “Ci chiede dinon fissare lo sguardo su ciò che ci divi-de, ma piuttosto su quello che ci unisce,cercando di meglio conoscere e amareGesù e di condividere la ricchezza delsuo amore (...). Aiutiamoci l’un l’altro!Ma tu la pensi così, tu la pensi così… Intutte le comunità ci sono bravi teologi:che loro discutano, che loro cerchino laverità teologica perché è un dovere, manoi camminiamo insieme, pregando l’u-no per l’altro e facendo opere di carità”.

L’ultimo pensiero su quello che definisce“comunione in cammino”, “ecumeni-

“Che i teologidiscutano,cerchino la veritàteologica perché è un dovere, manoi camminiamoinsieme, pregandol’uno per l’altro e facendo opere di carità”

immersi in contesti piùsvariati, a volte incollaborazione, a volte incontrapposizione con leproposte che il mondopresenta. Un compitoimmane, che rimarràincompiuto fino agli ultimitempi. Le Scritture e la Chiesasono un orientamento inquesto cammino.

Dal Vangelo odierno emergonoalcune indicazioni. Il rifiuto apartecipare al banchettoavviene perché “quelli non sene curarono e andarono chi alproprio campo chi ai propriaffari”. La priorità indicata èchiara: prima viene il Regno.Ma concretamente nella vita ditutti i giorni la dedizione aipropri affari, al proprio lavoroappare prioritaria; si è valutatiproprio per la dedizione allemansioni del proprio stato;impegnarsi nel lavoro perrendere la vita della propriafamiglia più confortevole, dareai figli una migliore educazione(mandarli all’estero a studiare!)è considerato meritorio.Quando il proprio impegnonella società significa metterein secondo piano la costruzione

Il lavoro non è l’unica priorità Vangeloesù riprese a parlare loro con parabole e disse: “Il regnodei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze persuo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati

alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovoaltri servi con quest’ordine: ‘Dite agli invitati: Ecco, hopreparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassatisono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!’. Ma quelli nonse ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propriaffari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegliassassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoiservi: ‘La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non eranodegni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli chetroverete, chiamateli alle nozze’”.

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Commento alla liturgia della Domenica

Al cristiano chevive nel “mondo” è richiesto un“più” di fatica innome di un valoresuperiore

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A

l tema fondamentale diquesta settimana è laconvocazione, il raduno del

popolo di Dio, da parte di Dio. Iltema è proposto sia nella primalettura che nel Vangelo. Il climadi questa assemblea è di festa edi gioia: questo è il progetto diDio per gli uomini. Ma ciòimplica una partecipazioneattiva da parte dell’uomo, chedeve aderire alla proposta diDio (si fa ancora riferimento alrifiuto da parte del popolo), epoi deve essere parte attivanella costruzione del Regno(indossare la veste bianca). Laseconda lettura dà una guida

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del Regno, e quando invecel’impegno è parte della stessacostruzione? Come può esserevalutato? Certamente questedomande non hanno unarisposta che non passi per lapropria coscienza, illuminatadalla Parola e dalla comunità. Icriteri passano quindi non tantosul che cosa ma sul come e sul perché certe scelte venganocompiute (pur nellaconsapevolezza dei rischi edelle difficoltà che questodiscorso implica). Tutto questocomporta che rispetto agli“altri” la risposta necessita diuna maggiore elaborazione, inqualche modo è più complessa.Questo è probabilmente uno

“svantaggio” in rapporto aicriteri di “efficienza” nellasocietà. Essere cristiani adultipuò significare “faticare” di piùrispetto agli altri nel condurregli affari della vita. Ma ciò nonpuò essere considerato undisvalore, sia nell’ambito dellapersona che della società. Gliaffari, il lavoro, se vengonoconsiderati fini a se stessi, noninquadrati nel contesto di unosviluppo armonico e integratodell’uomo nella sua complessitàe ricchezza, finiscono peressere un elemento dialienazione, di sfruttamento, diingiustizia.

Nella società attuale, dove, difronte a un incremento dellacomplessità dei problemi e delladifficoltà a gestirli, sembranoprevalere criteri sbrigativi diefficienza e di mero aumentodella ricchezza, ci pare che icristiani abbiano un compitofondamentale: elaborare eproporre criteri e progetti peruna società più “umana”.Questo senza complessi diinferiorità, nella coscienza chel’ispirazione cristiana èindispensabile permigliorare la nostrasocietà.

Sergio BiaginiAmbretta Berioli

“FIRMATO” Famiglia

LA PAROLAdella Domenica

PRIMA LETTURADal libro del profeta Isaia 25,6-10a

SALMO RESPONSORIALESalmo 22

SECONDA LETTURALettera di Paolo ai Filippesi 4,12-14.19-20

VANGELODal Vangelo secondo Matteo 22,1-14

Papa Francesco riceve in udienza il patriarca greco-ortodosso Youhanna X

(Le soluzioni del cruciverba nel prossimo numero)

CRUCIVERBA ORIZZONTALEInserisci orizzontalmente nella griglia le parole (tutte contenutenel brano del Vangelo di questa domenica) secondo il numero diriferimento. A lavoro ultimato, leggendo dall’alto verso il bassonelle caselle colorate, troverai la frase-chiave del Vangelo (6, 1, 5).

1. A esse fu data la città. 2. Laminai… con anagramma. 3. Ana-gramma di inattivi. 4. Interpellare, qualificare, convocare. 5. Fu-rono radunati insieme ai buoni. 6. Matrimonio, sposalizio. 7. Loaveva preparato il re. 8. Anagramma di raffia. 9. Versi… con ana-gramma. 10. Quella delle nozze si riunì di commensali. 11. Ana-gramma di destra. 12. Si può avere… libero!

A cura di Michela MassaroSPAZIO CRUCIVERBA PER GRANDI E PICCINISPAZIO CRUCIVERBA PER GRANDI E PICCINISOLUZIO-NE DELCRUCI-VERBADELNUMEROPRECE-DENTE

La parola chiave è:darefrutto

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

è nato un“Sole”che hailluminatoil mondo.Sempre ilcardinale,con slancioispirato, haesortatotutti:

“Cresciamo come uomini e donne dipace, contrastiamo le insidie delleculture di morte, sappiamo perdonare,condividiamo le sofferenze dei poveri,degli ultimi, degli emarginati, dei tanticercatori di pace e di dignità,riapriamo ai tanti ‘crocifissi della vita’le porte della speranza”. La festa disan Francesco è caduta nello stessogiorno in cui il Papa celebrava unagrande liturgia in piazza San Pietro,affollata e devota, in preparazione alSinodo sulla famiglia (vedi pag. 2).Possiamo dire che, come due poli diorientamento, due polmoni del respirodella Chiesa particolare e universale,si sono trovati in sintonia unFrancesco di Assisi e un FrancescoPapa che in questa giornata hannoilluminato la Chiesa e il mondo conuna pura luce di gioia e di speranza,diffusa sulle nebbie di un mondostanco e malato.

BREVI DA S. MARTA

Alcuni spunti dalle omelie pronunciate da Papa Francesco nella cappella di casa SantaMarta. I testi completi si possono trovare sulsito del Vaticano (www.vatican.va), nellasezione “Meditazioni quotidiane”.

Giovedì 2 ottobreL’angelo consigliere“Tutti noi, secondo la tradizione della Chiesa -ha ricordato Papa Bergoglio - abbiamo unangelo con noi, che ci custodisce, ci fa sentirele cose. Quante volte abbiamo sentito: ‘Ma,questo... dovrei fare così... Questo non va...Stai attento!’. È la voce di questo nostrocompagno di viaggio”. Possiamo essere “sicuriche lui ci porterà alla fine della nostra vitacon i suoi consigli”. Per questo bisogna “dareascolto alla sua voce, non ribellarci. Laribellione, la voglia di essere indipendente, èuna cosa che tutti noi abbiamo: è la stessasuperbia che ha avuto il nostro padre Adamonel paradiso terrestre... Nessuno cammina dasolo, e nessuno di noi può pensare che è solo:c’è sempre questo compagno”. Capita spessoche “quando noi non vogliamo ascoltare ilsuo consiglio, ascoltare la sua voce, glidiciamo: ‘Ma vai via!’. Cacciare via ilcompagno di cammino è pericoloso, perchénessun uomo, nessuna donna può consigliarese stesso. Io posso consigliare un altro, manon consigliare me stesso. C’è lo Spirito santoche mi consiglia, c’è l’angelo che miconsiglia!”. Ha quindi invitato a nonconsiderare “questa dottrina sugli angeli unpo’ fantasiosa”. Si tratta di una “realtà. Quelloche Gesù, che Dio ha detto: ‘Io mando unangelo davanti a te per custodirti, peraccompagnarti nel cammino, perché nonsbagli’”.

Venerdì 3 ottobreResistenza alla salvezzaL’uomo vive “dentro di sé il dramma di nonaccettare la salvezza di Dio”, perché vorrebbe“essere salvato a modo suo”. Gesù arriva apiangere per questa “resistenza” dell’uomo,riproponendo sempre la misericordia e ilperdono di Dio. Siamo davanti al “drammadella resistenza a essere salvati. Un’ereditàche tutti noi abbiamo ricevuto: anche nelnostro cuore c’è questo seme di resistenza aessere salvati come il Signore vuole salvarci”.Certo, “il Signore ci salva nella nostra libertà”,ma “noi vogliamo essere salvati non con lalibertà, ma con l’autonomia nostra: le regolele facciamo noi... La parola della croce - haaggiunto - sempre è dura”, ma è “l’unicaporta di salvezza”. Perciò ha suggerito alcunedomande per un esame di coscienza: “Comevoglio io essere salvato? A modo mio? Almodo di una spiritualità, che è buona, che mifa bene, ma che è fissa, ha tutto chiaro e nonc’è rischio? O al modo divino, cioè sullastrada di Gesù, che sempre ci sorprende, chesempre ci apre le porte a quel misterodell’onnipotenza di Dio, che è la misericordiae il perdono?”.

Martedì 7 ottobreLa grazia della fedeIl Signore “ha scelto il Suo popolo e lo haaccompagnato durante il cammino neldeserto, durante tutta la vita”. E ciò che “Dioha fatto con il Suo popolo, lo ha fatto e lo facon ognuno di noi. Noi siamo stati scelti”.Infatti, “perché io sono cristiano, e non quellodi là, lontano, che neppure mai ha sentitoparlare di Gesù Cristo? È una grazia, unagrazia di amore”. In riferimentoall’atteggiamento che san Paolo aveva neiconfronti di se stesso e della propria storiapersonale, il Papa ha quindi aggiunto:“Questa abitudine di fare memoria dellanostra vita non è molto comune tra di noi.Dimentichiamo le cose, viviamo nelmomento, e dimentichiamo la storia. Eognuno di noi ha una storia: una storia digrazia, una storia di peccato, una storia dicammino, tante cose; e fa bene pregare conla nostra storia. Lo fa Paolo, che racconta unpezzo della sua storia, ma in genere dice: ‘Luimi ha scelto! Lui mi ha chiamato! Lui mi hasalvato! Lui è stato il mio compagno dicammino!’. Fare memoria della propria vita èdare gloria a Dio. Fare memoria dei nostripeccati, dai quali il Signore ci ha salvati, èdare gloria a Dio”. Per questo,paradossalmente, “Paolo dice che lui si vantasoltanto di due cose: dei propri peccati edella grazia di Dio crocifisso”.

anno fatto notizia le parole delpresidente del Consiglio Matteo Renzi ad Assisi per la

festa di san Francesco. È stato unmessaggio uscito in modo quasispontaneo e diretto, esplicitamenterivolto alle attuali problematiche delsistema politico italiano. Qualcuno loha ritenuto riduttivo in funzionegovernativa, e tuttavia incentrato sutemi e valori indubbiamente di elevatospessore culturale e sociale: labellezza, la gioia, l’ambiente, il lavoro,la pace, la persona umana, la scuola,la riforma della giustizia. Anche daaltri personaggi della politica è statorilevato che dal messaggiofrancescano derivino indicazioni esuggerimenti opportuni e utili per igovernanti, gli amministratori e tutti icittadini. Il “ripara la mia casa”, dettodal Crocifisso di San Damiano aFrancesco all’inizio della suaconversione, esteso per analogia allacasa comune della società da parte diRenzi, è stato largamente condivisodai personaggi intervenuti numerosiad Assisi il 4 ottobre scorso, festagrande per Assisi, l’Umbria e l’Italia.D’altra parte, questa festa èformalizzata anche civilmente conl’approvazione da parte delParlamento italiano della legge 24 del2005 in cui si stabilisce che il 4 ottobre

H

di ogni anno è da considerare“Giornata della pace, fraternità edialogo con religioni e culturediverse”, prevedendo iniziativeappropriate nelle scuole e negliambienti pubblici. La deriva in ambitocivile della festa del Patronocomunque non deve diventare unospot pubblicitario per persone oorganizzazioni che siano pubbliche oprivate, ancorché apprezzabili emeritorie. Il messaggio all’Italia e almondo, a tutto il mondo degli uominie delle donne che Dio ama, soprattuttodegli umili e dei poveri e di coloro chesoffrono, è venuto dai Francescani edal card. Agostino Vallini, vicario delPapa per la diocesi di Roma, il qualenell’omelia ha esaltato la figura diFrancesco, “gigante della fede edell’amore cristiano, un esempio benriuscito di discepolo di Gesù”. Paroleche non rendono ancora quantoaffermava Dante nella DivinaCommedia (Paradiso, canto XI)chiamando Assisi “Oriente” dal quale

La riforma “nella” Chiesa

ITA ASSISI. Mons.GualtieroSigismondi,vescovo diFoligno, hatenuto la“lectio” per laprolusione alnuovo annoaccademico

attività accademica dell’Istitutoteologico di Assisi è stata inau-gurata il 6 ottobre dalla lectio

tenuta da mons. Gualtiero Sigismon-di, vescovo di Foligno, già docente sta-bile di Teologia dogmatica presso ilmedesimo istituto, intitolata: “Lineeemergenti dell’azione pastorale di Pa-pa Francesco nel contesto della ‘rifor-ma’ nella Chiesa”. La prolusione, da un lato, ha richiama-to l’attenzione verso alcune novità in at-to nelle scelte pastorali della Chiesacontemporanea; dall’altra, ha inteso ri-flettere in modo calibrato e con ricchispunti su un tema delicato e di costan-te interesse come per l’appunto quellodella riforma nella Chiesa, prendendole distanze da eccessi e sensazionalismi. Pretendere di riassumere in poche bat-tute le numerose idee espresse nella lec-tio o comunque rielaborare gli spuntiin essa proposti è non solo difficile maprobabilmente anche improponibile,sia per la bellezza di quanto detto, siaper rispetto alla cristallina e pacata net-tezza con cui i concetti si sono susse-guiti l’un l’altro, creando un clima di vi-va attenzione e partecipazione appas-sionata. Preferiamo pertanto affidarci apoche suggestioni che, da una parte,desiderano fare tesoro di quanto i nu-merosi uditori hanno potuto ascoltarediffusamente, mentre dall’altra si in-tende offrire almeno in sintesi l’ideadell’orientamento generale della rela-zione.La proposta del vescovo Sigismondi è

’L stata sapientemente costruita artico-lando tre aspetti. Il primo di questi, quello che potrem-mo dire corrisponde più da vicino alle“linee emergenti” accennate nella pri-ma parte del titolo della conferenza, èstato calibrato riecheggiando, come unalitania, l’espressione “serve una Chiesache...”. Grazie a essa, mons. Sigismon-di ha scandito nei suoi caratteri essen-ziali la prospettiva cara all’attuale Pa-pa, Francesco, di una Chiesa in uscita,in assetto di missione, aperta, miseri-cordiosa, pellegrina, configurata comeun ospedale da campo. La ricca spigo-latura di frasi ed espressioni citati siadalle encicliche che dai discorsi papaliha intonato l’accordo di una propostache vede la Chiesa sottrarsi alla tenta-zione del comodo e del conservatori-smo, per riscoprirsi nella sua identitàautentica di comunità invitata ad“esplorare le frontiere”, più che impe-gnata ossessivamente a crogiolarsi neisuoi “esperimenti di laboratorio”.La seconda idea si è sviluppata natu-ralmente dalla prima. Infatti, dopo avervisto l’esigenza di una riforma intimanella Chiesa, mons. Sigismondi ha sa-puto magistralmente tracciare il confi-ne che distanzia la vera dalla falsa ri-forma, citando e valorizzando partico-larmente quattro linee-guida emergen-ti dall’opera del grande teologo france-se Yves Congar, per il quale la vera ri-forma rispetta: 1) il primato della caritàpastorale, 2) il dovere della comunione,3) la pazienza dell’attesa, 4) il ritorno al

principio di tradizione. Dopo aver operato il fondamentale di-scernimento circa il modo autentico diattuare la perenne riforma nella Chie-sa, la terza e ultima parte dell’inter-vento è stata arricchita di vari rimandial magistero di Paolo VI, come anche adalcune intuizioni di don Primo Mazzo-lari e alla recente Evangelii gaudium. Grazie alla rete di questi riferimenti èstato possibile cogliere nella figura delprofeta il vero riformatore. Il profetache “sente con la Chiesa” è rapito dallabellezza che intende testimoniare, viveun cammino autentico di santità e nonsi lascia irretire da tentazioni di como-do né limitare dall’imperativo del con-senso, trovando nel nutrimento dellaParola di Dio il vero respiro per il suooperare e predicare. In conclusione, si può dire che l’attualee viva necessità di cogliere la traiettoriaper una riforma nella Chiesa – anzichéparlare equivocamente di una riforma della Chiesa – è stata sapientementeprofilata trovando solido ancoraggionelle intuizioni di alcuni teologi del XXsecolo, per arrivare infine a focalizzarenella sintesi della figura del profeta im-pegnato nella ricerca della santità l’i-dentikit meglio confacente per inqua-drare correttamente quale sia la dire-zione nella quale Papa Francesco intra-vede il giusto orientamento per la vitadella Chiesa oggi, della quale egli cer-ca di farsi generoso e umile interprete.

Don Romano Piccinellipreside Ita

Francesco,esempio per tutti

Elio Bromuri

9LA VOCE CHIESA&RELIGIONE

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

DAL MONDO

❖ PAKISTANContro l’Isis, il dialogoIl gruppo dei talebani pakistani Tehrik-e-Taliban Pakistan ha annunciato il suoaperto sostegno allo Stato islamico,ordinando a tutti i militanti della regionedi “unirsi contro il nemico”. “Questi slogane il desiderio smodato di dominio sono leprincipali minacce alla convivenza e allalibertà religiosa in Pakistan; missione perla quale noi, attivisti dei diritti umani,lavoriamo senza sosta” commental’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill,facendosi interprete delle preoccupazionidella comunità cristiana pakistana. “InPakistan – aggiunge – continuiamo aorganizzare seminari e incontri perpromuovere l’armonia interreligiosa;cerchiamo di costruire la pace e vivere inun clima di dialogo e di rispetto tra fedidiverse. La convivenza e la libertà religiosasono un bene non solo per i cristiani, maper ogni cittadino pakistano e per ognicredente”.

❖ NIGERIABoko Haram attaccaSono 185 le chiese incendiate, oltre190.000 le persone costrette alla fuga. È ilbilancio delle violenze perpetrate da BokoHaram negli ultimi due mesi nella diocesidi Maiduguri, il cui territorio comprendegli Stati della Nigeria settentrionale diBorno, Yobe e alcune aree di quello diAdamawa. Negli ultimi due mesi, 11 cittàcomprese nel territorio della diocesi sonocadute nelle mani di Boko Haram.Secondo il vescovo del luogo, mons. OliverDashe Doeme, la setta islamista controllain tutto 25 città nel nord della Nigeria. Il 7ottobre si è aperto a Niamey, capitale delNiger, un vertice regionale per la lottacontro Boko Haram, che sta minacciandoanche i Paesi limitrofi, come dimostratodalla morte di sette persone nel nord delCamerun, uccise da un razzo sparato dagliintegralisti nigeriani.

❖ LAOSCristiani scarceratiSei dei sette cristiani (protestanti) arrestatinei giorni scorsi dalla polizia del Laos sonostati rilasciati dal centro di detenzione delvillaggio di Boukham. Lo comunicaSirikoon Prasertsee, direttore della Ong Human Rights Watch for Laos ReligiousFreedom. Il pastore Sompong Supatto e seifedeli adulti erano stati arrestati il 28settembre per violazione di un’ordinanzadel capo villaggio che vieta ai cristiani diriunirsi in casa a pregare. Il 3 ottobre ilaici sono stati liberati, mentre il pastoreresta per ora in custodia. Secondo la Ong, isette stavano semplicemente esercitandoil loro diritto alla libertà religiosa,incontrandosi per un momento dipreghiera domestica. La polizia ha fattoirruzione in casa e arrestato tutti.

fonte: Fides

L’Internazionale del terroreDAL MONDO. In Africa e Asia, la “galassia jihadista” insanguina intere nazioni

LA VOCE ATTUALITÀ10

all’Iraq alla Siria, dallo Yemen al-le Filippine passando per Soma-lia, Nigeria e Maghreb: la galas-

sia dei gruppi terroristici di matrice ji-hadista è sempre più attiva e ramifica-ta geograficamente. Del nucleo origi-nario di al-Qaeda, che Osama bin La-den fondò alla fine degli anni ’80 e cheprogettò gli attacchi alle Torri gemellea New York dell’11 settembre 2001,sembra essere rimasto poco, sebbenela sua pericolosità resti immutata.

Stato Islamico (Is). A tutt’oggi il grup-po terroristico più organizzato e ricco èquello dello Stato islamico, che il 29giugno scorso ha annunciato la nascitadel “Califfato” islamico nei territoriconquistati che vanno dalla Siria nord-orientale all’Iraq nord-occidentale,un’area grande quasi come il RegnoUnito. Il suo leader, Abu Bakr al-Bagh-dadi, si è autoproclamato califfo. Scon-fessato da al-Qaeda, l’Is, secondo fontidi intelligence irachene, vanta tra le suefila circa 28 mila militanti, di cui 2.600sarebbero stranieri. Presente in Siria eIraq, il gruppo è noto per le sue crudel-tà, che non esita a mostrare al mondo invideo, come le decapitazioni di giorna-listi stranieri.

Jabath al-Nusra. In territorio siriano èparticolarmente attivo, in funzione an-ti-Assad, il gruppo Jabath al-Nusra,composto in larghissima parte da siria-ni (circa 6.000). Si è fatto conoscere nel2012 con una serie di attentati nel cen-tro di Damasco. Il suo leader è Abu Mu-hammad al-Golani, che in passato hacombattuto sotto il comando di AbuBark al-Baghdadi, attuale capo dell’Is.Secondo i media siriani, al-Golani sa-rebbe morto in un attacco nella provin-cia di Latakia, ma il gruppo ha smenti-to la notizia. Con lo stesso obiettivo dial-Nusra, ovvero creare in Siria unoStato islamico, combatte Ahrar al-Sham, il cui leader, Hassan Aboud, èstato ucciso il 9 novembre in un atten-tato suicida a Ram Hamdan. Pur teoriz-zando una visione fondamentalista del-l’islam, collabora con fazioni di ribellimoderati per deporre il presidente si-riano Bashar al Assad.

Ansar Bayt al-Maqdis. Noto anche co-me Ansar Jerusalem, il gruppo è legatoad al-Qaeda e ha come teatro di azionela penisola del Sinai, in Egitto. Sua ladecapitazione di quattro egiziani con-siderati spie israeliane, e la responsa-bilità di attentati contro polizia ed eser-cito.

Aqim. Si tratta del gruppo di al Qaedanel Maghreb islamico, attivo nei terri-tori del Mali, Niger, Algeria e Maurita-nia. Alleato dell’Is, il suo capo è Abu Ab-dullah Othman al-Assimi. Recentemen-te ha giustiziato un cittadino tuareg in

D

Mali, ritenuto complice dei Paesi dellacoalizione contro l’Is. Particolarmenteattivo anche il gruppo jihadista algeri-no Jund al-Khilafa, vicino all’Is, che direcente ha decapitato un ostaggio fran-cese.

Ansar al-Sharia. “Partigiani della leggeislamica”, questo il significato del no-me, Ansar al-Sharia nasce in Libia a se-guito della rivolta del febbraio 2011contro Muammar Gheddafi. Il suo lea-der è Mohammad al-Zahawi. Il gruppoviene ritenuto tra i responsabili dell’at-tacco (settembre 2012) al consolato Usadi Bengasi, in cui fu ucciso l’ambascia-tore statunitense in Libia ChristopherStevens.

Boko Haram. Presente in Nigeria dal2002, ha come obiettivo creare uno Sta-to islamico e opporsi così all’educazio-ne occidentale. Boko Haram, in lingua hausa, significa “L’educazione occiden-tale è peccato”. Da anni la Nigeria nord-orientale subisce attacchi e attentati, ea farne le spese è la popolazione civile.Grande risalto ha avuto il rapimento dioltre 200 liceali cristiane dalla scuola diChibok, nel Nordest del Paese. Lo scor-so luglio Abubakar Shekau, leader diBoko Haram, ha dichiarato pieno ap-poggio al Califfato.

Al-Shabab. Legato ad al-Qaeda e com-posto da circa 8.000 combattenti, tantianche stranieri, il gruppo islamico al-

Shabab, “La gioventù”, è conosciuto inSomalia per una lunga scia di attentati,tra cui l’attacco del 2013 al centro com-merciale Westgate di Nairobi, in Ken-ya, in cui rimasero uccise 68 persone.

Al-Harakat al-Islamiyya. Meglio notocome Abu Sayyaf, il gruppo separatistaislamico ha la sua base nelle isole a suddelle Filippine, in Bangsamoro. Ha alsuo attivo, dal 1991, una scia di attenta-ti, autobomba, rapimenti e assassiniicon il dichiarato obiettivo di creare unoStato islamico nel sud delle Filippine. Èrecente il video di due turisti tedeschitenuti in ostaggio, minacciati di decapi-tazione se la Germania non pagherà en-tro il 17 ottobre un riscatto di 4,4 milio-ni di euro e non deciderà uno stop alsostegno agli Usa contro l’Is.

Aqap. Acronimo di “Al-Qaeda nella Pe-nisola arabica”, è un gruppo terroristi-co attivo dal 2009 nell’est dello Yemen eArabia Saudita. Lo scopo è far cadere ilGoverno yemenita e la monarchia sau-dita per istituire un Califfato islamico.

Qaedat al-Jihad. La sua nascita è re-cente: risalirebbe infatti al 4 settembrescorso quando ad annunciarla è stato,in un video, lo stesso leader di al-Qae-da, Ayman al-Zawahiri. Si tratta del ra-mo indiano di al-Qaeda, che punta cosìa risvegliare gli oltre 150 milioni di mu-sulmani che vivono in India.

Daniele Rocchi

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

a Evangelii gaudium di Papa Francesco continuaa suscitare ricchezza e a

stimolare ampie prospettivenella Chiesa italiana. Stavoltatocca da vicino il nostroterritorio, ispirando la letterapastorale che il card. Bassettiha voluto rivolgere ai fedelidella diocesi di Perugia - Cittàdella Pieve. La lettera, lucida eagile, sottolinea molti aspettidell’enciclica, ognunomeritevole di approfondimento.Ma alcune pagine ci colpisconoin particolar modo, poiché sonoun esempio emblematico delladimensione epistemologica emetodologica della teologia, alpunto da renderla unadisciplina profondamenteduttile e creativa. Si tratta dellepagine dedicate a “Unapastorale inclusiva” (pp. 19-25),che riflettono sulla prioritàdell’accoglienza come segnoreale di conversione: vi è veraaccoglienza dell’altro solo senon lo si giudica e se lo siavvicina con tenerezza. Questopermette alla Chiesa di essereuna realtà non esclusiva bensì inclusiva, capace di fare spazioreale anche ai lontani. Ma perfacilitare questo, Bassetti indicatre criteri pratici: 1) solo unareale e schietta accoglienzasostiene l’amore per ladisciplina e per l’obbedienza,che fanno procedere nelcammino di conversione; 2) lapremessa dell’appartenenzaalla Chiesa è l’amore di Dio pernoi, non l’osservazione diregole morali, 3) precetti eregole morali che nel passatofunzionavano efficacemente,potrebbero oggi non esseretroppo adatti, e dunque andarecompresi sotto una diversaprospettiva. Su questo ultimopunto sono richiamate le paroledi san Tommaso d’Aquino,quando sottolineava che iprecetti dati da Cristo e dagliapostoli sono pochissimi, e disant’Agostino, quandoricordava che i precetti aggiuntidopo vanno esigiti conmoderazione.

Proprio questo terzo puntoillumina un modo di concepirela teologia, di cui nel XX secolofu maestro Lonergan e di cuioggi si discute nei centri diricerca internazionali in cui siindaga il rapporto tra logica eteologia. Molto spesso infatti sipensa che la teologia sia unaspecie di mappa di verità giàdate, che spieganodefinitivamente eindiscutibilmente ogni aspettodi Dio, dell’essere umano, dellaChiesa e, così facendo, di fattosi esclude che si diaun’autentica ricerca eun’autentica innovazione inambito teologico. La teologiasarebbe una specie di stantiomanuale di istruzione, al qualeandare a guardare solo quandoqualcosa nell’apparato di fedenon funziona, ma che tuttosommato si può lasciaretranquillamente da partequando la pratica e l’esperienzaci hanno insegnato comeottenere il risultato anche senzatante speculazioni intellettuali.

L

La ricerca teologica èdecisamente altro. Non solo èaperta continuamente versonuovi e migliori risultati, comeogni disciplina, ma ècostantemente in dialogo con ilcontesto culturale in cui si trova,ponendo e rispondendo adomande nuove e imparandonuovi linguaggi per esprimereciò che i credenti hannoricevuto e tramandato per ventisecoli. Come è possibile che lateologia produca risultati nuovise l’oggetto che studia è Dio,immutabile ed eterno? Questo èil dubbio che arrovella coloroche pretendono dalla Chiesasempre le medesime espressionie le medesime posizioni,altrimenti essa cederebbe allamodernità e all’errore (basti

vedere tutte le difficoltà che sihanno nel recepire l’ultimoConcilio e le tante risacche dinostalgia che abitano il sentireecclesiale). L’errore è di metodo.La teologia non “studia” Dio,perché non si può attingere aDio in modo diretto. La teologiastudia piuttosto gli eventi e leparole in cui Dio si ècomunicato in persona (cfr. DeiVerbum, 2), analizza questi datia partire dalle fonti tramite lequali ci sono pervenuti -Scrittura e Tradizione -, quindi liinterpreta e cerca di discernere,fra le diverse possibiliinterpretazioni che si sono datelungo la storia della Chiesa,quali siano le posizioniautenticamente cristiane e qualiinvece siano da considerarsi

superate (nel momento in cuicambia il contesto, anche ilcontenuto può necessitare diuna riscrittura per non venirefrainteso) o erronee (perchénell’interpretare il dato dellafede il soggetto umano ècoinvolto con le proprie risorse ele proprie miserie; può quindiprodurre interpretazioni nonautenticamente cristiane, chevanno abbandonate). Solo unteologo che sia immersonell’esperienza cristiana puòfare questa opera didiscernimento, perché propriol’esperienza cristiana vissuta è illuogo cui attingere perelaborare categorie significative,in base alle quali valutare latradizione ricevuta e discernerein essa ciò che è da credere e ciò

che è da abbandonare. A questopunto si può riscrivere erisistemare quanto ricevuto,sulla base di una quanto piùpossibile correttainterpretazione dei dati, eproporre ai credenti ciò che sideve credere. Si sarà elaboratacosì una dottrina capace direndere ragione della propriatradizione, purificata in manierasempre maggiore dalleinautenticità, ma ancheinnestata nell’oggi, perché ilteologo che elabora categorieutili a discernere e a ridire ladottrina vive oggi e ragionadentro il contesto culturalecontemporaneo.

Colpisce la plausibilità diquesta procedura dal punto divista formale e metodologico,soprattutto se si pensa che - conle dovute e profonde differenze -la storia della logica e dellascienza è arrivata a conclusionianaloghe. Per produrredimostrazioni deduttive lascienza ha avuto per secolicome modello la matematica diEuclide, basata su cinquepostulati. Uno di questi, quellodelle rette parallele, vennenegato, permettendo diinventare le geometrie noneuclidee, che a loro voltafornirono gli strumenti allateoria della relatività di Einstein.Da qui in poi la logica hariflettuto ampiamente sui limitiintrinseci di un sistema, resicelebri da Gödel, e quindi anchesulle proprietà di un sistema discienza, mostrando come conmolte premesse (meglio,assiomi) si ottengonodimostrazioni forti ma moltorestrittive, mentre, con pochepremesse, il sistema è molto piùduttile e capace di adattarsi. Daqui ancora i sistemi induttivi e lemille forme di logica che ormaipullulano il panorama filosoficoattuale, insieme all’idea dipotersi concentrare su pochiassunti fondamentali permodellare il sistema più efficaceper il problema studiato. Inparticolare, il Novecento dellascienza insegna quella grandelezione di umiltà e creativitàche, dopo la rivoluzionerelativistica e quantistica, haportato a intraprendere nuovevie speculative e sperimentali ea dialogare in maniera piùstretta con il sapere filosofico. Èfondata allora la speranza dipoter sempre trovare il modoche la Rivelazione sia un donoper tutti, e non per pochi, e chealla ragione spetti il compito diaprire le strade che coniughinomisericordia e conversione:laddove si stenta a intravederequeste strade, vi è di certo unacarenza di pensiero, comespesso lamentava BenedettoXVI. Ancora una volta, viene dapensare quanto il cristianesimoesalti la ragione, ritenendo cheuna fede capace di motivarsi efondarsi sia una fedeumanizzante, e soprattutto ingrado di parlare cattolicamente,come l’etimo katholikos(universale) suggeriscechiaramente.

Flavia Marcacci - SimonaSegoloni, docenti Ita

Chiesa inclusiva, unaquestione di metodo

Spunti dallarecente letterapastorale delcard. Bassetti:come “evolve” laricerca teologica

La ricerca teologica èin dialogo con ilcontesto culturale incui si trova, ponendo e rispondendo adomande nuove eimparando nuovilinguaggi

LA VOCE APPROFONDIMENTI/TEOLOGIA 11

on questo intervento di Flavia Marcaccie Simona Segoloni iniziamo una rubricaintitolata “Approfondimenti” che offria-

mo ai nostri lettori, quelli in particolare che de-siderano andare a fondo su alcuni aspetti del-la vita di fede, tenendo conto della condizionedel pluralismo culturale e religioso in cui oggici troviamo. Offriamo pertanto uno spazio aquei teologi, filosofi, storici, specialisti e cultoridi discipline che abbiano attinenza in manieradiretta o indiretta con il pensare cristiano. Coloro che lo riterranno utile, e forse anche ne-cessario per arricchire l’esperienza religiosadella nostra comunità di credenti, e considera-no opportuno il loro intervento per suscitaredomande e reazioni da parte di non credenti,potranno avere uno spazio, sia pure entro i li-miti di un settimanale. Flavia Marcacci e Si-mona Segoloni, a loro insaputa, si trovano a fa-re da apripista e in qualche modo anche da “ca-via”, prestandosi a ulteriori commenti e rifles-sioni sul tema da loro trattato a partire daun’indicazione contenuta nella lettera pastora-le del card. Gualtiero Bassetti Missione e con-versione pastorale - Alla luce della Evangeliigaudium per l’avvio del processo di discerni-mento, purificazione e riforma. I nostri lettori sanno bene che un pensiero fortee autorevole è presente già da molti anni, inogni numero del nostro settimanale, scritto dai

C nostri Vescovi, non solo nelle pagine gestite dal-le singole diocesi secondo le occasioni legate al-la vita delle loro comunità, ma in una rubricafissa nella quale a turno hanno l’opportunità diinviare un messaggio al popolo di Dio e a tut-ta la comunità regionale. Questo spazio dona a La Voce un supplemento di autorevolezza e unacarica di incisività, come spesso ci chiedono ilettori. L’aggiunta in una pagina di riflessioni offerteda teologi, maestri e dottori, soprattutto coloroche insegnano nelle nostre scuole di formazio-ne teologica, si pone su un livello diverso, inqualche modo complementare e con caratteri-stiche proprie, che consentono anche una pro-blematizzazione delle questioni, in un dialogoaperto con Pastori, fedeli e mondo esterno, com-presi i cosiddetti “lontani”, seguendo quell’invi-to di Papa Francesco ai Padri riuniti in questigiorni per il Sinodo sulla famiglia, ai quali harivolto un chiaro e coraggioso invito a “dire tut-to con parresìa e ad ascoltare tutti con umiltà”. Naturalmente una rubrica come questa nonpuò non prevedere lettere di chiarimento e dicritica, e un dialogo aperto secondo la regola disant’Agostino: “Cerchiamo come chi sa di tro-vare, troviamo come chi sa di cercare”, che cispinge a cercare sempre senza posa il volto diDio.

Elio Bromuri

Perché questa nuova rubrica su La Voce

Le Sentinelle a Perugia in piazza IV Novembre

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

❖ FORUM FAMIGLIEAggressioni alle Sentinelle inpiedi. Belletti: DdalParlamento ci aspettiamo unacorale condanna

ran brutta vicenda quella delleaggressioni alle Sentinelle inpiedi, troppo repentina e troppo

estesa peressere frutto dicasualità e nondiconcertazionee volontà benprecise. Ed èuna granbrutta vicendanon solo perchi condividelo spirito e ivalori difesidelleSentinelle, ma

per chiunque abbia a cuore la libertà diespressione. Non si tratta di entrare nelmerito delle questioni (anche noi,peraltro, siamo assolutamente convintiche un bambino ha bisogno di un padree di una madre), quanto piuttosto diriflettere su come si possano regolare ledivergenti (legittimamente divergenti)posizioni su un tema tanto sensibile edelicato dal punto di vista, etico,valoriale e culturale con una legge chesi ricollega alla legge Mancino, nata percontrastare azioni e slogan legatiall’ideologia nazifascista e al razzismo.Ma evidentemente quando si hannopoche ragioni per sostenere le proprietesi si passa alle vie di fatto. Ora ciaspettiamo di sentire dal Parlamentouna corale e chiara condanna contro chiafferma esplicitamente che le sentinellenon hanno il diritto di manifestarepacificamente. Vogliamo vederel’impegno personale contro la violenza ela sopraffazione dei violenti: nome pernome. Vogliamo vedere nel Parlamento,nome per nome, chi crede nellademocrazia, e vuole che anche chi nonla pensa come lui possa esprimereliberamente il proprio parere, in modonon violento. Come fanno le Sentinelle,e come non fa chi insulta, bestemmia,provoca, a volte colpisce e malmena. Esempre in Parlamento vorremmochiedere a chi nei mesi scorsi hasostenuto e votato il disegno di leggeScalfarotto se i fatti dei giorni scorsisono sufficienti a dimostrare che quelprogetto di legge legittimaculturalmente e legalizzagiuridicamente un atteggiamentoliberticida e ideologico che introduce asua volta una discriminazione alcontrario. Un atteggiamento cheandrebbe, questo sì, perseguito ai sensidella legge Mancino. E a questiparlamentari progressisti vorremmoinfine chiedere se hanno ben chiaro chein ballo c’è la libertà di espressione ditutti, non solo di quella delle sentinelle.

Francesco Bellettipresidente del Forum

G

Insulti contro leSentinelle in piedi

finita tra tensioni, con-testazioni e insulti la“veglia” promossa do-

menica scorsa in diverse piaz-ze italiane, tra cui Perugia eTerni, da “Sentinelle in piedi”per opporsi alla proposta di leg-ge “Scalfarotto” che se appro-vata estenderebbe quanto laLegge Reale-Mancino prevedeper le “discriminazioni odio oviolenza per motivi razziali, et-nici nazionali religiosi”, ai rea-ti basati sulla discriminazionein base all’orientamento ses-suale e all’identità di genere. Seciò avvenisse, sostengono leSentinelle, non si potrà più di-re che famiglia è solo l’unionetra un uomo e una donna, nè sipotranno più esprimere opi-nioni contrarie, per esempio,sull’adozione dei bambini daparte di coppie gay. Scopo del-la manifestazione, che consistenello stare in piedi, a due metridi distanza l’uno dall’altro, leg-gendo un libro in silenzio, è ve-gliare - dichiarano i promotori- “per la libertà di espressione,per poter essere liberi di affer-mare che il matrimonio è sol-tanto tra un uomo e una donna,che un bambino ha il diritto adavere la sua mamma e il suopapà e che loro hanno il dirittodi educare liberamente i lorofigli”. Aosta, Torino, Rovereto,Genova, Bologna, Pisa, Napoli,Milano, Napoli, Bre-scia, Cremona, Lecce,Trieste alcune dellepiazze teatro delle con-testazioni.

Insulti, aggressioni,lanci di uova. “La no-stra è una rete apartiti-ca e aconfessionale:con noi vegliano don-ne, uomini, bambini,anziani, operai, avvo-cati, insegnanti, impiegati, cat-tolici, musulmani, ortodossi:persone di qualunque orienta-mento sessuale, perché la li-bertà di espressione non ha re-ligione o appartenenza politi-ca”, spiegano le “Sentinelle”.Ma la manifestazione ha vistocontrapposti in più piazze sim-patizzanti del movimento econtromanifestanti. E se a Ber-gamo è stato identificato ungiovane vestito alla guisa del“grande dittatore” di Chaplin,

È Bologna ha registrato scontritra militanti di Forza nuova chesi erano mescolati ai manife-stanti ed esponenti di associa-zioni Lgbt. “Ci sono state cariche della po-lizia contro i contromanife-stanti e alcuni militanti di For-za nuova”, racconta la rivista Tempi, mentre “le Sentinellehanno cercato di terminare lamanifestazione, pur in un cli-ma difficile, bersagliati da be-stemmie e insulti di ogni tipo”.Urla e spintoni anche a piazzaCarignano, a Torino, accompa-gnati dallo slogan “Torino nonè omofoba”, scandito da con-tromanifestanti dei centri so-ciali. A Rovereto, riferisce Pro Vita,“una ventina di sedicenti anar-chici hanno aggredito i mani-festanti” e, “in particolare, unsacerdote - non proprio giova-nissimo - amico e sostenitoredi Pro Vita, don Matteo Grazio-la, è stato fatto oggetto di lanciodi uova, è stato percosso, gli so-

no stati sottratti e distrutti ef-fetti personali”, mentre “unodei portavoce delle Sentinelleha subito contusioni al volto”.Insulti, spintoni, lanci di uovahanno caratterizzato le conte-stazioni verso la manifestazio-ne a Napoli, come pure a Mila-no e Trieste, e in tante altrepiazze.

Le reazioni. “Tornano i violen-ti attacchi squadristi degli anni

Settanta”, denuncia RiccardoCascioli, direttore del giornaleonline Nuova Bussola Quoti-diana, che dedica ampio spa-zio alla manifestazione, chie-dendo alle autorità civili di tu-telare “il diritto costituzionalea esprimere la propria opinio-ne”. Ed Eugenia Roccella (Ncd) haannunciato che presenteràun’interrogazione parlamenta-re su “un attacco vergognoso,oltretutto pianificato e organiz-zato, visto che si è svolto con lestesse modalità in tutta Italia”.“Non è tollerabile impedire aglialtri di esprimere le proprieopinioni aggredendo fisica-mente le persone con idee di-verse”, rimarca il questore diBologna, Vincenzo Stingone,ricordando che “anche due po-liziotti sono rimasti feriti, unocolpito al volto con una cin-ghia”. E, sempre a Bologna, pu-re il sindaco Virginio Merola haribadito che “ognuno ha dirittodi esprimere le proprie opinio-ni, ma nessuno ha diritto di far-lo con la forza, le violenze e leaggressioni”, e che “Forza nuo-va o qualunque realtà neonazi-sta non ha cittadinanza in que-sta città”. Parla infine di “vicenda tristema largamente anticipata”,l’arcivescovo di Ferrara-Co-macchio, monsignor Luigi Ne-gri, per il quale i “margini di li-bertà sono evidentemente inprogressiva riduzione nel no-stro Paese”. Frattanto, termina-te le manifestazioni nelle piaz-ze, la contrapposizione si è oraspostata sui social network, do-ve non si risparmiano critiche einsulti contro le “Sentinelle inpiedi”.

Francesco Rossi

Le accuse dei contromanifestantiverso una manifestazione pacifica

e “Sentinelle in piedi sono scese in piazza anche aPerugia e a Terni, ma mentre a Perugia lamanifestazione si è svolta senza particolari proteste a

Terni, in Piazza della Repubblica, icirca settanta manifestanti hannosubito la contestazione di unatrentina di persone che hannocircondato le Sentinelle in unasorta di girotondo. Polizia ecarabinieri sono intervenuti, alcunicontro-manifestanti sono statiidentificati, una persona risultaessere stata denunciata. Gridascandalo contro le forze dell’ordineche hanno svolto il loro lavorol’associazione Omphalos arcigay di

Perugia che in lungo comunicato descrive icontromanifestanti (quelli che volevano impedire lamanifestazione delle Sentinelle con modi “rumorosi”) comevittime mentre descrive i manifestanti (quelli che sono statiin piedi in silenzio a leggere, per un’ora) come “signoridicono di difendere la società e la famiglia schiacciando ladignità delle persone omosessuali”, e li paragonano al KuKlux Klan. “Sembra che quel giorno, - scrivono - chi siopponeva alla violenza delle Sentinelle, avesse infranto lanormativa sull’ordine pubblico”. Probabilmente si sonoispirati allo scrittore Roberto Saviano che il 5 ottobre sul suoprofilo Facebook ha definito le manifestazioni delleSentinelle “di forte violenza culturale”. Lasciamo ai lettorila risposta alla domanda: chi è violento e contro chi?

LSentinelle violente?

LA VOCE ATTUALITÀ12

Francesco Belletti

COGNOME ..........................................

NOME ............................................

VIA e N¡ ...........................................

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CITT¸ ............................................

CAP .................. PROVINCIA ..............

TEL/CELL .......................................

DIOCESI ............................................

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Le Sentinelle a Terni

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014 LA VOCE EVENTI IN UMBRIA 13

na ventina di arti-giani vetrai datutta Italia si da-

ranno appuntamento aPiegaro, dal 12 al 13 ot-tobre, per la manifesta-zione “L’opera dei vetrai,vetro e vetrai in fiera”. L’iniziativa si terrà neglispazi del museo del ve-tro di Piegaro che dalloscorso anno dispone diuna propria fornace perla lavorazione del vetro,per dare vita a due gior-ni di lavorazioni dal vivo.I visitatori potranno am-mirare l’abilità artistica etecnica dei partecipantiin un viaggio attraversotecniche e stili diversi,occasione anche per ve-dere dimostrazioni di la-vorazione a fornace, di-verse tipologie di soffia-tura del vetro, lavorazio-ne a fiamma, tecnica Tif-fany, incisione, vetrofu-sione, pittura su vetro.Le opere che verrannorealizzate dai maestri siatterranno al tema “Ri-flessi e trasparenze”. Sa-rà allestita anche unamostra mercato.

U L’iniziativa si svolgerànell’ambito della XXVIISagra della castagna diPiegaro. All’interno deglispazi del Museo del ve-tro sarà possibile incon-trare le aziende del terri-torio di Piegaro e cono-scere i loro prodotti eno-gastronomici e artigiana-li. Spazio anche alla foto-grafia con “InnestiCreativi”: domenica 12,si terrà un contest foto-grafico dedicato al vetroe alle bellezze paesaggi-stiche del territorio. Ora-ri: sabato 11 ottobre, dal-le 15 alle 23 e domenica12 dalle 11 alle 19. L’in-gresso è gratuito. Info www.museodelvetropie-garo.it

al 24 al 26 ottobre,a Città della Pieve,torna

l’appuntamento con leGiornate dello zafferanoper riscoprire gli usi diquesta antica spezia. Tregiorni che permetterannodi scoprirne tutti gliaspetti produttivi e icampi in cui è utilizzata,dalla cucina alla tinturadei tessuti, passando per ipiù curiosi e inediti. Lamanifestazione offriràanche quest’anno lapossibilità di passeggiareper le coltivazioni dizafferano disseminatenella campagna pievese,sotto la guida deglioperatori del Consorziodi promozione e tutela.

Qui ivisitatoripotrannoprocederein primapersonaallaraccolta deifiori, poiallasfioritura eall’essica-

D zione. Tra le tanteiniziative in programma,cuochi esperti svelerannoi segreti per l’utilizzo piùcorretto di questa speziae proporrannodegustazioni di piatti incui lo zafferano èingrediente prezioso edessenziale. A questoproposito i menù deiristoranti di Città dellaPieve, aderentiall’iniziativa, avranno lozafferano, ovviamentepurissimo, come ospited’onore dei loro piatti pertutto il fine settimana.Torneranno, poi, ilaboratori per la tinturadi tessuti e filati, insiemeai corsi intensivi diricamo organizzatidall’associazione Puntid’arte, nei quali saràspiegata e insegnata latradizionale tecnica delpunto perugino. Comeogni anno si tiene lamostra mercato delleeccellenze produttive delterritorio presso ilmercato coperto in viaVittorio Veneto.L’ingresso è gratuito.

Il vetro e lo zafferanoPiegaro. Almuseo delvetro dal 12al 13 ottobre“L’opera deivetrai, vetro e vetrai infiera”

Città della Pieve. Dal 24 al 26ottobre con leGiornate dellozafferanodegustazioni,laboratori ditintura e mostramercato

d ottobre riprendo-no gli appuntamentidomenicali per tutti

i bambini dai 3 agli 11 an-ni: laboratori, rappresenta-zioni teatrali, dimostrazio-ni e appassionanti scoperteper vivere insieme la scien-za. Con le officine della do-menica per i piccoli scienziati ci sarà l’occa-sione di avvicinarsi alla scienza in manieradivertente “toccandola” con mano.Il 12 ottobre “La vita segreta delle farfalle”,sai che anche la farfalla ha una proboscide?questa una delle tante curiosità di questo in-

A setto che ver-ranno raccon-tata durantel’esperienza.Inoltre ognimese un ap-puntamentospeciale con le“Officine del

benessere”: tanti approfondimenti per sco-prire, insieme a esperti del progetto Eurobis,cosa e come mangiare per star bene e diver-tirsi con il cibo. E non mancherà uno spaziodedicato ai genitori con incontri tra nutri-zione e psicologia del benessere.

Le Officine della domenica al Post di PerugiaEurobis (Epode Umbria Region OBbesity in-tervention study) è un progetto innovativo alivello nazionale e internazionale nel campodella lotta all’obesità infantile secondo lasperimentata metodologia Epode, di cui ilPost è diventato partner a partire da maggio2014 (per info: www.eurobis.it). Venerdì 31 ottobre il Post propone una “mo-struosa” festa di Halloween con “Mostri amerenda”: un’intrattenimento teatrale tradraghi, orchi, viaggi e sventure per fronteg-giare le paure e festeggiare insieme. Info co-sti e prenotazioni di tutte le attività: Centrodelle Scienza Post, tel. 075.5736501, www.pe-rugiapost.it

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

Stavolta nonbasterà Keynes

iamo tutti bravi a dareconsigli al Governo persuperare la crisi e far

ripartire l’economia, se l’ideabase è quella di far girare piùsoldi, e così rilanciare iconsumi, e di riflesso laproduzione. Sarebbe l’usodella spesa pubblica a debitocome strumento di politicaeconomica. Si chiamaeconomia keynesiana, dalnome dell’economista inglesela cui ricetta permise agliStati Uniti di uscire dalla crisidel 1929. Ma c’è un problema,anzi due. Il primo è chel’economia keynesianafunziona se usata perrisolvere crisi occasionalinell’ambito di un sistema diper sé sano; ma non puòessere utilizzata inpermanenza. Ora, in Italia lapolitica keynesiana la stiamofacendo da sessant’anni, ed èben per questo che lo Stato èindebitato fino agli occhi e unpo’ più su. Il secondoproblema è che i vincolieuropei ci vietano di avere undeficit annuo superiore al 3%del Prodotto interno lordo(che sarebbe il valorecomplessivo di tutto ciò che siproduce in Italia in un anno).Noi al deficit del 3% ciarriviamo già in partenza,quindi non c’è margine perspendere neppure un euro inpiù. Qualcuno dice:“Ribelliamoci a questaimposizione dell’Europa. Chesarà mai questo limite del3%? Perché non possiamoarrivare al quattro o alcinque?”. Il fatto è che nonstiamo discutendo di cifrescritte sulla carta, ma didebiti concreti e reali chevanno ad aggiungersi aldebito complessivo che giàesiste, e che attualmentesupera il 132% del Pil. Se afine anno avremo un deficitannuo del 3%, vuol dire chead anno nuovo il debito totalesarà del 135%, e così via. Suldebito si pagano gli interessi;attualmente paghiamo per gliinteressi, ogni anno, più del5,5% del Pil, un peso enorme.Ecco perché non possiamoindebitarci neppure per uneuro in più: non perché itedeschi o i belgi non ce nedanno il permesso. Senzacontare che, se la nostraeconomia peggiora, sale iltasso degli interessi (ilfamoso spread), e quindifiniamo col pagare piùinteressi anche se il debitonon è cresciuto. Insomma:aspettarci la cura di tutti imali dalla generosità delGoverno è un sognofantastico e irrealizzabile.

Pier Giorgio Lignani

S

IL PUNTO

HUMOUR Disegni di Marcello Cruciani

Ero tra le Sentinelle in piedi leggendo un libromofobia o raziofobia? Mai come oggi ho compreso lagravità di quello che sta succedendo in Italia: sono

stato tra i tanti che è sceso in piazza portando con se soloun libro e tanta buona volontà, per sostenere che lafamiglia è una sola, quella tra un uomo e una donna;questo non tanto per sostenere una mia personaleconvinzione religiosa ma per difendere ciò che forma ecaratterizza ogni singola persona vivente e che ritroviamoin qualsiasi religione, etnia o razza del mondo: la famiglianaturale. Mai avrei creduto necessario dover spiegare,tentando di dialogare con chi mi dava dell’omofobo e delbigotto, che la libertà di espressione e di opinione sonodelle libertà inviolabili e fondamentali di tutti (non soloquando ci fa comodo). Purtroppo però è in attoun’operazione, tanto semplice quanto diabolica, con loscopo di equiparare chi difende il matrimonio naturale achi si opponeva al matrimonio misto o ai promotori

dell’Apartheid. Si ha sempre più paura a confrontarsisenza subire insulti e denigrazioni per le proprieconvinzioni, tuttavia c’è ancora chi non riesce a far tacerela propria coscienza e decide di combattere la “buonabattaglia” con mitezza e semplicità. Ora però mi chiedo,una volta approvato questo ddl Scalfarotto, se sarà ancorapossibile leggere il Catechismo della Chiesa Cattolica, aipunti 2357, 2358 e 2359, senza essere accusati diomofobia; mi domando se sarà possibile citare San Paoloai Romani senza subire una denuncia per un presunto“reato di discriminazione”. Ecco perché scendiamo inpiazza a sguainare le famose spade, come dicevaChesterton, per sostenere che due più due fa quattro,poiché a volte non si può tacere ma è necessariorispondere (anche con il silenzio e un libro in mano).

Fabrizio SaracinoTerni

O

Quando la festa di San Francesco ad Isola era una grande festa

aro Direttore,venerdì 4 ottobre la Chiesa ha

celebrato la festa di san Francescod’Assisi, proclamato patrono d’Italia dalpapa Pio XII nel 1939. Santo amato evenerato in tutto il mondo, ( anche sequalche volta preso a prestito da certifautori di un ambientalismo che spessosfocia nel proteggere l’ambiente anchea scapito dell’uomo!), e specialmentenelle nostra terra umbra, sua regionenatale, che in ogni parte reca vive evitali le testimonianze della sua parolae del suo passaggio. Tra queste parti cen’è una che mi sta particolarmente acuore, la mia “parrocchietta”di IsolaMaggiore. L’esiguità del numero – sonorimasti poco più di una quindicinad’anime – non permette più allecelebrazioni in onore del Serafico Padredi avere la grande solennità di untempo, quando anch’io, chierichettoalle prime armi, servivo la messa.All’Isola il giorno di san Francesco erafesta grande, la chiesa del CastelloGuglielmi, a lui intitolata, risplendevadelle luci delle candele di tutti i settesuoi altari, mentre dalle voltearabescate i sei profeti maggiori, dipintientro i medaglioni tra globi lucenti,vegliavano sul popolo in preghiera.Finita la messa si usciva in processionea raggiungere il “luogo dello sbarco”,sulla riva del lago, passando per i vialidi rose dei giardini del castello eduscendo dal “cancellone” della stradanova (così chiamata perché fatta apriredai marchesi Guglielmi nei primi del’900), mentre dal campanile delcastello le campane suonate a rinterzo,facevano il contrappunto all’inno chepiù caro di ogni altro è agli isolani peril loro Protettore: O SantoIncomparabile. Raggiunta la cappellinaprospiciente lo scoglio sul quale latradizione vuole che il santo abbialasciato l’impronta del suo corpo, siimpartiva al popolo la Benedizionesolenne con la reliquia di sanFrancesco, un frammento del suo saioracchiuso in un prezioso reliquiario diargento. Al pomeriggio, la solennefunzione eucaristica ed il Te Deum diringraziamento a conclusione di unosplendido giorno di festa. Oggi tuttoquesto purtroppo non c’è più e icardini di quel cancellone sonoconsumati dalla ruggine. Il castellocome la chiesa versano in totaleabbandono e la festa di san Francescosi riduce ad una messa bassa la sera del4 perché il parroco deve poi tornare viaper celebrare di nuovo.

Umberto BeniniPassignano sul Trasimeno

Sarebbe opportuna una riflessione sul divorziato risposato

arissimo don Elio,molti auspicano che il Sinodo

possa offrire l’opportunità di unasvolta, in cui sia possibile concretizzareuna sintesi positiva tra i tanti spuntiincoraggianti che il magistero del Papae dei vescovi ha disseminato nel corsodegli anni. Forse sarebbe opportunaanche una riflessione che ponga aconfronto la severità riservata al“divorziato risposato” rispetto allamisericordia offerta al sacerdote che,ridotto allo stato laicale, puòtranquillamente sposarsi in chiesa.Poichè il matrimonio e l’ordinazionesacerdotale sono entrambi

C

C

sacramenti, fra l’altro posti entrambial servizio proprio della crescita e dellosviluppo della comunità cristiana,perchè non trovare la strada cheaccolga “nella locanda” a pieno titoloanche la coppia, e la famiglia deldivorziato? Mi sono dato qualcherisposta. La vocazione sacerdotale èuna bella e santa vocazione, altrettantobella è la“chiamata” al matrimonio;essa nasce da una “sete di felicità”voluta e benedetta da Dio che all’iniziodella creazione disse: “Siate fecondi emoltiplicatevi. Riempite la terra ...”(Gen 1.28). Questa vocazione alreciproco amore (che viene “certificata”dalla Chiesa in ogni matrimonioreligioso) di per sé esclude – per i duesposi – la chiamata al celibato o allaverginità (intesi, ovviamente, come“stati di vita”). L’amore è quindi ilfondamento, la sostanza, la luce e lagioia della vita coniugale; poi,purtroppo, può accadere l’irreparabilerottura del patto coniugale per mortedi uno dei due coniugi; ovviamente chiè rimasto vedovo potrà in seguitorisposarsi con ulteriore rito religioso.Analoga rottura del patto matrimonialepuò verificarsi non per morte di unodei due ma per un evento altrettantoluttuoso come il divorzio, e vissutosoprattutto dal coniuge “innocente”

che lo ha subito con analogo dolore estrazio indicibile, del tutto simile aquello che si prova per il decesso delproprio coniuge. Il tempo passa e, pergrazia di Dio, fiorisce un nuovo amore:nasce così una nuova unione, unanuova famiglia. Ebbene, in questi casisarebbe molto bello se la Chiesa sidimostrasse madre comprensiva emisericordiosa come fa nei confrontidei sacerdoti ridotti allo stato laicaleper i quali ammette anche ilmatrimonio religioso. Possibile che perfare serenamente la comunione ilconiuge che ha subito la rottura delvincolo matrimoniale debba invece“rinunciare” alla propria vocazione almatrimonio e votarsi a una forma divita (verginale o celibataria) alla qualenon è stato chiamato? Indubbiamentela situazione dei cattolici divorziaticonviventi o risposati, per la suaampiezza crescente, è diventata unadrammatica “questione pastorale” cheva ben al di là del conservatorismo oprogressismo nella Chiesa. Per questoPapa Francesco insiste che occorretrovare forme, modi e rimedi “tesi avalorizzare la perenne novità delcristianesimo”. Contrapporremisericordia a verità è sbagliato.

Pier Luigi GalassiPerugia

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14 LA VOCE LETTERE&OPINIONILe opinioni espresse in questa pagina rappresentano

esclusivamente il pensiero di chi le scrive.Si raccomanda di non superare le trenta righe dattiloscritte

La festa della Madonnadel rosario, le origini

a Chiesa ha celebrato il 7 diottobre la festa del Rosario della

Beata Vergine Maria, piùcomunemente nota alla pietà deifedeli come festa della Madonna delRosario. La festa ha origini antiche,venne istituita dal papa san Pio V(1566\1572) in riconoscenza per lavittoria navale riportata a Lepanto, il 7ottobre 1571 dai Cristiani sui Turchi. IlPapa costituì una lega, (la lega santa),con Venezia e la Spagna per impedirela costante pressione dei turchi sullecoste italiane: la flotta navale dellaLega affrontò quella Turca nel golfo diCorinto, il 7 ottobre del 1571 e leinflisse a Lepanto sì tale sconfitta cheannientò la supremazia turca nelMediterraneo, un tempo marenostrum. Pio V, attribuendo la vittoriaall’intercessione della Madonna, cheaveva ordinato di pregare attraverso larecita del rosario, dichiarò il 7 ottobre1571 festa di Nostra Signora dellaVittoria. Gregorio XIII (1572\1585), chele diede il nome di Festa del Rosario lafissò alla prima domenica di ottobreperché fosse celebrata in tutte lechiese in cui fosse eretto un Altare delrosario - ancora oggi a Novara inPiemonte si tiene una solenneprocessione con l’immagine dellaMadonna del Rosario, proprio inquesta data; Clemente XI (1700/1721)la rese universale, mentre papa LeoneXIII, del quale si è celebrato da poco ilbicentenario della nascita, (2 marzo1810/2010) la innalzò secondo gliantichi canoni del tempo a Festa dirito doppio di seconda classe; infinesan Pio X (1903/1914) ne fissò la dataal 7 ottobre. Negli anni ’70 delNovecento, papa Paolo VI, sulla sciadel Concilio Vaticano II, destandosconcerto, ma soltanto in coloro chenon volevano capire che la ChiesaSposa di Cristo, nelle sue formestoriche è anche figlia del tempo,restituì ai turchi la bandiera diLepanto, trofeo della vittoria dellearmi cristiane, in segno di amicizia edi buona volontà. La vittoria diLepanto venne annunciata al mondointero attraverso il suono dellecampane all’ora del mezzogiorno,tradizione, che sebbene forse non atutti nota del suo significato, si rinnovaogni giorno da 5 secoli dai campanilidelle nostre chiese.

U. B.Passignano sul Trasimeno

L

al 10 al 13 novembre iVescovi italiani siriuniranno in assemblea

straordinaria a Santa Maria degliAngeli per affrontare un tema digrande attualità e di enormerilevanza per la vita dellaChiesa. Infatti l’argomentoall’ordine del giorno sarà “Lavita e la formazione permanentedei presbiteri”. Nelle riunioni enei dibattiti all’interno delmondo ecclesiastico si notanospesso nostalgie e rimpianti per itempi passati, con l’illusione chequelli fossero migliori degliattuali. Illusioni, appunto.Dobbiamo prendere atto che ilmondo è davvero cambiato, anzista mutando continuamente,quotidianamente, e agli uominiche vivono in questa incessantetrasformazione la Chiesa, lacomunità dei battezzati, deveannunciare il Vangelo di Gesù.Deve quindi innanzitutto cercaredi capire gli aspetti e le direzionidel cambiamento, quali siano leforze in campo che si affrontanoe si scontrano creando spessoangoscia nei cuori della gente,quindi equipaggiarsi perdiffondere l’annuncio. Anche ildocumento Instrumentumlaboris, preparato per i lavoridell’Assemblea Cei, evidenzia iproblemi di questa nuovasituazione osservando che “lemutate condizioni del contesto

D

attuale in cui la Chiesavive la sua missione, lariduzione del numerodei preti, le cosiddette‘fragilità’ dellagenerazione giovanilecontemporanea, equindi dei preti che necondividono i tratti,impongono una riflessione erevisione della prassi pastorale”.Papa Francesco ci ha messo trale mani la splendida esortazioneapostolica Evangelii gaudium,che contiene materialesufficiente per ripensare lamissione di evangelizzare. Toccaa noi, Chiesa del nuovomillennio, annunciare agliuomini e alle donne che vivonoin una società sempre piùdisperata, senza radici e senzafuturo, la via della salvezza cheGesù ci ha aperto con la suamorte e risurrezione. I Vescovi aSanta Maria degli Angeliaffronteranno il problema dellaformazione di preti capaci diaiutare le comunità parrocchialia indicare alla società in cui

vivono la via luminosadella sequela delRisorto, che guida versoil Regno dove lui hapreparato un posto perogni creatura umana. Ildocumentopreparatoriodell’Assemblea

ribadisce: “Risulta pertantodecisivo che si avvii nel clero unprocesso per condividerel’interpretazione del momentoche stiamo vivendo e di quelloche la situazione attuale chiedeal clero. Sembra venuto il tempoper un confronto più franco,approfondito, fraterno all’internodel presbiterio, guidato dalvescovo, per leggere lasituazione non come ladeprimente diagnosi di unirrimediabile declino, ma comeil tempo adatto per laconversione, l’intensificarsi dellarelazione con il Signore, ilrinnovarsi del desiderio e dellagioia di obbedire alla Sua parolaper il compimento dellamissione che il Risorto affida alla

sua Chiesa”. E ancora: “Sembravenuto il tempo di abbandonarel’inclinazione alla lamentela, almalcontento, allo scetticismosistematico; sembra venuto iltempo di reagire alla tendenzaalla rassegnazione, alloscoraggiamento; sembra venutoil tempo di riconoscerel’incompatibilità della vocazioneal ministero con una vitamediocre, con una vita privatasottratta al giudizio evangelico e

al confronto nelpresbiterio; sembravenuto il tempo dimettere in discussionela frenesia delle coseda fare che rendeabitualmenteindaffarati, stanchi,esasperati, superficialinella preghiera esbrigativi nellerelazioni con lepersone; sembravenuto il tempo disottoporre a verifical’opportunità di unministero che siesercita con sceltearbitrarie, conpreclusioni ostinatealle indicazioni delvescovo, condedicazionipreferenziali motivatesolo dalla simpatia edalla sintonia”.

Saranno capaci i vescovi diindicare ai loro preziosicollaboratori, preti e diaconi, lestrade da percorrere? Con l’aiutodella preghiera di tutta la Chiesache invoca lo Spirito di Gesù e,con la disponibilità dei Pastoriall’ascolto, credo proprio che laloro missione, confermata erinnovata nel tempo, possaconseguire la necessariacredibilità ed efficacia.* Vescovo di Gubbio

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La “riforma” del cleropartirà da Assisi

† Mario Ceccobelli*

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

e bambini in un’agguerrita caccia altesoro per le vie del quartiere. Nel tardopomeriggio poi, mentre i più piccolivenivano sapientemente intrattenutidagli esperti animatori del Gruppogiovani, il presidente del Forum dellefamiglie umbre, Ernesto Rossi, haguidato i più grandi in un’intensariflessione sul ruolo sociale esull’identità della famiglia cristiana,chiamata a testimoniare nel quotidianola forza e la potenza della vocazioneall’amore, insito in ogni uomo; unamore capace di trasformare l’ordinarioin straordinario soltanto se fondatosulla relazione con Dio. L’augurio è chequesta festa diventi un appuntamentofisso e possa essere un modo efficaceper realizzare quello a cui il SantoPadre ci invita, ovvero uscire dallenostre chiese per incontrare i fratelli econdividere con loro la “gioia dellasperanza a cui siamo stati chiamati”.

Chiara Nucci

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ DIOCESIVeglia missionarianella chiesa di OlmoIn preparazione alla Giornata missionariamondiale del 19 ottobre che mette al centrodella preghiera e della riflessione le “Periferiecuore della missione”, come ogni anno verràcelebrata la Veglia missionaria diocesana. Questavolta l’appuntamento, insieme al cardinaleBassetti, al vescovo ausiliare Giulietti, ai membridel Consiglio pastorale diocesano e agli animatorimissionari ed a tutti quanto desideranopartecipare, sarà venerdì 17 ottobre alle ore 21presso la chiesa di Santa Maria della Speranza -Strada Olmo Valle – Olmo (Pg). La veglia saràpreceduta (a partire dalla ore 20) dalla cenapovera di solidarietà presso i locali dellaparrocchia. Martedì 14 ottobre, alle ore 16.30,alla cappella del Collandone si terrà una messadi suffragio per don Franco Bucarini, celebrata dapadre Dante Volpini.

❖ UFFICI PASTORALIInizio anno pastorale con il Cardinale BassettiLunedì 6 ottobre l’arcivescovo cardinale GualtieroBassetti ha convocato i responsabili degli ufficipastorali per l’incontro di inizio anno. Primadella illustrazione delle attività di ciascun Ufficioil Cardinale ha ringraziato tutti per la preziosacollaborazione. “Voi avete il compito di aiutare ilVescovo nel governo della diocesi”, ha detto,ricordando che “l’azione pastorale è azione diannuncio del Vangelo”. Per una più strettacollaborazione nel segno della comunione ilVescovo ausiliare, mons. Paolo Giulietti, saràpresente a Montemorcino per tre giorni asettimana, e lo stesso Cardinale,compatibilmente con i suoi impegni, haassicurato la sua presenza un giorno a settimana.

❖ CITTÀ DELLA DOMENICAMaratona solidaledei bambini Sabato 11 ottobre, a partire dalle ore 14(registrazione dalle 13 fino alle 15.30), alla Cittàdella Domenica, si terrà la maratona solidale deibambini. L’animazione sarà curata dalcoordinamento degli oratori. Alle 16 avrà inizio lamaratona (per categorie 4-5 anni, scuole primariee scuole secondarie). Alle 17, il vescovo ausiliare eil sindaco di Perugia presiederanno lapremiazione. Seguiranno spettacoli edanimazione di strada e, a conclusione dell’evento(ore 19.30) uno spettacolo di lanterne. Dalle 13alle 17 i volontari della Caritas saranno adisposizione per raccogliere articoli per l’infanziae generi di prima necessità.

❖ TERESIANECelebrazione nel Vcentenario dell’istituzioneNel V centenario della nascita di Santa Teresad’Avila, l’Istituzione Teresiana di Perugia invita gliamici alla Celebrazione eucaristica presieduta dalvescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti. Mercoledì15 ottobre alle ore 19 nella cappella del CollegioUniversitario Monteluce (via Massari, 1/A). Tel.075 5736491, Email: [email protected]

❖ BIBL. VILLA URBANILaboratorio di scritturacreativa e letture di testi“Tempo per sé” è un laboratorio di scrittura chenasce dall’idea di Maria Grazia Lazzaro eRaffaella Zampino esperte di scrittureautobiografiche della Libera Università diAnghiari, che si concretizza in un progettocreativo nello spazio messo a disposizione daGaia Rossetti responsabile della bibliotecacomunale di Perugia “Villa Urbani” al fine diconiugare la scrittura personale con la lettura ditesti di letteratura e con l’incontro visivo dellearti figurative. “La città. Desiderio e utopia –Perugia tra voci, immagini, suoni e memoria” è lospettacolo di letture di brani autobiografici epoesie in vernacolo, che il gruppo presenterà il18 ottobre, alle ore 17, presso i locali dellabiblioteca comunale “Villa Urbani”. Il gruppo“Tempo per sè” inaugura la collettiva di pittura –fino al 31 ottobre - curata da Bruno Mohorovich.

Formazione e cibo per tuttiAnno pastorale dellaCarità 2014-2015nell’archidiocesi di

Perugia-Città della Pieve èdedicato alla formazione degli“animatori volontari” e alprosieguo della campagna “Unasola famiglia umana. Cibo pertutti: è compito nostro”, sostenutada papa Francesco e promossadalla Caritas italiana insieme adiversi organismi ed associazionidi espressione cristiana. Il temacentrale di questo Anno pastoraledella Caritas diocesana, “Date voistessi da mangiare”, è un invito ariflettere su come rispondere allesfide del mondo attuale attraversoun’azione personale, e questorisponde al compito principaledella stessa Caritas, cioè quello dieducare.

Risponde a questa finalità la“Scuola animatori della carità”promossa dalla Caritas e rivolta atutti, in particolare ai volontaridelle Caritas e dei Centri diascolto parrocchiali. Inprogramma ci sono tre momentidi formazione generale presso il“Villaggio della Carità-SorellaProvvidenza” in Perugia. Il primodi questi è in calendario il 18 ottobre,dalle ore 9 alle 11. Sul tema “Mondialità emissione” don Marco Cappellato e don Francesco Verzini porteranno latestimonianza dei giovani che hannovissuto esperienze di volontariato inKosovo, Malawi e con l’Operazione MatoGrosso. Il 15 novembre, sempre dalle ore9 alle 11, si terrà il secondoappuntamento dedicato al rapporto“Evangelii gaudium e Carità”, al qualeinterverrà mons. Elio Bromuri, vicarioepiscopale per la cultura e responsabiledella prima opera di carità della Chiesa in

’L

Perugia, l’Ostello-Centro internazionaledi accoglienza. Il 13 dicembre il terzoincontro sarà dedicato al tema “Chiamatae accoglienza nelle scritture” affrontatodal biblista padre Giulio Michelini.

Nei primi quattro mesi del 2015 siterranno incontri formativi nelle setteZone pastorali, sul tema “Cibo per tutti”per sensibilizzare comunità parrocchiali,famiglie, scuole… sulla necessità dirimuovere le cause della fame anche apartire da piccoli segni di impegnopersonale e comunitario, quali le

periodiche raccolte viveri promosse dalleparrocchie e la “Grande raccolta viveri”in Quaresima. L’“Emporio dellasolidarietà”, come altri iniziative messe apunto dalla Caritas, cerca di fronteggiare“l’acuirsi dello stato di sofferenza di moltefamiglie già percepito nel 2013”,commenta il direttore Daniela Monni,ricordando che da gennaio a oggi “560famiglie hanno ricevuto un contributo dalCentro di ascolto diocesano per ilpagamento di utenze domestiche, peraffrontare spese mediche o per l’acquistodi libri o materiale scolastico”, interventicui vanno aggiunti quelli delle 45 Caritasparrocchiali e/o interparrocchiali, attivein diocesi che assistono in modi e misurediverse circa 2.000 famiglie. “Nella solaPrima Zona pastorale, quella di Perugiacittà - aggiunge Monni - nel 2013, 500famiglie hanno ricevuto viverimensilmente attraverso le Caritasparrocchiali”.

R. L.

SAN MARIANO. Festa dellafamiglia, la seconda edizione

Al cuore della comunitàn sole caldo e accogliente, comeil clima che ha accompagnatol’intera giornata, ha riscaldato

domenica 28 settembre le comunità diSan Mariano, Girasole e Santa Sabinache, per il secondo anno consecutivo,hanno voluto celebrare la Festa dellafamiglia, cuore della società laica ecivile, ma cuore, anche e soprattutto, diogni comunità parrocchiale. L’ottimariuscita dell’iniziativa, promossa dallaPastorale familiare, è stata assicuratadalla fattiva collaborazione di tutte le

U realtà presenti in parrocchia: gruppo dipreghiera del Rinnovamento nelloSpirito, coro parrocchiale, animatori ecatechisti. In pieno spirito di servizio econdivisione fraterna, ognuno ha svoltola sua parte e tutti, grandi e piccini,hanno avuto il loro spazio. Inparticolare dopo la messa, celebrata dalparroco don Roberto di Mauro, e laricca mensa, che tutti i presenti,davvero numerosi, hanno contribuitoad allestire, è stato il tempo del gioco,che ha visto “scendere in campo” adulti

I punti forti dell’Anno pastoraledella Carità 2014-2015 per esseresempre più preparati e vicini aquanti sono in difficoltà.Raddoppiati nei primi nove mesi lerichieste di aiuto a causa della crisi

PONTE D’ODDI. Al via l’oratorio per i ragazzi delle elementari e medie

o ai pomeriggi grigi enoiosi!” dice la parroc-chia di San Giovanni

Apostolo in Ponte d’Oddi. È comin-ciato infatti lunedì 6 ottobre il do-poscuola dell’oratorio “L’astrolabio”per bambini, anche di altre nazio-nalità e religioni, delle scuole ele-mentari e medie, che vede l’alter-narsi di tanti momenti. Le attività cominciano con il pran-zo, a cui segue il momento ludico di“Fuori dalle scatole”: i giochi da ta-volo vecchi e nuovi sono lo stimoloper ritrovare il gusto del divertirsi

N“ insieme. Fondamentale è poi iltempo riservato allo studio, in cuibambini e ragazzi vengono seguitinei compiti dai giovani preparati,tra cui anche universitari. La sceltadella parrocchia è stata quella dipoter offrire un aiuto di buona qua-lità anche alle famiglie che non pos-sono permettersi un sostegno pri-vato. Dopo la merenda si fanno le attivi-tà vere e proprie e lo sport, spessoguidati e coordinati dai ragazzi dietà compresa fra i 15 e i 19 anni. Trale proposte: il “Creativi Lab” (visione

di un film che farà da spinta peruna creazione manuale), corsi dichitarra, hip hop, street dance, judo(fortemente educativo al rispettodell’altro), dodgeball, calcetto e, danovembre, il catechismo. Ma il nuovo anno ha portato anche

altre novità tra cui“Giovani farfalle” (gin-nastica ritmica perbambine dai 4 agli 8anni) e “A tutto DonBosco” ovvero il saba-to come il Grest, contanta animazione,teatro, preghiera emolto altro, che siadegua agli orari dellescuole. L’oratorio,

spiega Diego Buratta, referente deldoposcuola, vuole essere una casadove socializzare, o uno scatolonein cui ognuno può mettere i propritalenti e le proprie idee da condivi-dere.

Laura Pascucci

L’emporio della solidarietà della Caritas

Genitori e figli partecipano alle attività

16 LA VOCE Perugia.Città della Pieve

Giovani dell’oratorio in piena attività

Un’iniziativa del bar “Sant’Erminio” tra canti e amicizia

a comunità parrocchialedi Pieve di Campo insie-me a tutta l’Unità pasto-

rale di Ponte San Giovanni si èritrovata per celebrare il bicen-tenario dell’arrivo dell’immagi-ne della Madonna della Spe-ranza - Mater sanctae spei. Ric-co il programma di appunta-menti fortemente voluti e idea-ti dal parroco don GianlucaAlunni che ha proposto un’in-tera settimana coinvolgendo iparrocchiani di tutte le età. Domenica 14 settembre si è da-to il via ai festeggiamenti conuna solenne celebrazione edun pranzo comunitario con lo

scopo di raccogliere fondi periniziare i lavori di restauro delcomplesso parrocchiale pie-vaiolo. Per tutta la settimanasono stati proposti degli ap-puntamenti: lunedì la celebra-zione per la benedizione deinonni, martedì una conferenzasul rapporto genitori-figli, mer-coledì una celebrazioni presie-duta dal cardinale GualtieroBassetti per il rinnovo dellepromesse matrimoniali deglisposi, giovedì un rosario medi-tato animato da bambini e ra-gazzi e un momento di rievo-cazione storica dell’arrivo edella devozione che da sempreha suscitato l’immagine maria-na. Venerdì una celebrazionerivolta in particolare agli stu-denti ed insegnanti per l’iniziodel nuovo anno scolastico pre-

sieduta da don Luca. Sabato 20 settembre si è tenu-ta la processione solenne, pre-ceduta dalla celebrazione pre-sieduta dal vescovo ausiliaremons. Paolo Giulietti, semprelegato all’Unità pastorale diPonte San Giovanni, da lui gui-data come parroco per qual-che anno. Alla suggestiva lucedei flambaux, una processionelunghissima di fedeli si è sno-data cantando e pregando perle vie di Pieve di Campo, ab-bellite da quadri, fiori, stendar-di, luci e da rappresentazionimariane, concludendo così de-gnamente i festeggiamenti peri 200 anni dall’arrivo dell’im-magine della Madonna dellaSperanza.

I parrocchiani dell’UnitàPastorale

LL’immagine della Madonna

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BREVI

❖ PERUGIALibro sugli scavisotto la cattedraleVenerdì 17 ottobre, alle ore 16.30,presso il museo archeologiconazionale dell’Umbria, saràpresentato il volume “Perugia. Lacittà antica sotto la cattedrale diSan Lorenzo. I risultati degli scavi” acura di Luana Cenciaioli.Presentano Francesco Scoppola(direttore regionale per i Beniculturali e paesaggisticidell’Umbria), Francesco Roncalli(Università Federico II di Napoli).Saranno presenti il card. GualtieroBassetti e il presidente dellaProvincia di Perugia.

❖ DÒNCARiprende la stagione:incontri settimanaliCon la consegna del premio allacultura a Brunello Cucinelli,avvenuta lunedì 6 ottobre, èripartita la stagione dell’Accademiadel Dónca, sostenutadall’Assessorato alla Cultura chefornisce strumenti organizzativi,sedi delle manifestazioni,comunicazione. Gli incontri daottobre a maggio, coprono un arcovasto e diversificato di temicittadini, andando oltre gli inizialiinteressi che fondamentalmenteruotavano intorno all’aspettolinguistico dialettale. Da qualcheanno l’attività si orienta verso latrattazione di temi legati allaperuginità nel senso più ampio. Nelprogramma 2014/2015 verrannoesaltate la storia e l’identitàcittadine, alternate a temi storici,sociali, civili, antropologici eidentitari tra passato e presente.

❖ MAGIONEPrima casa. Nuovi bandi regionaliSi terrà a Magione lunedì 13ottobre, ore 20.30, presso la salaCinema Carpine, l’incontropubblico “Nuove politicheabitative” promosso dal presidentedella II Commissione regionale“Sviluppo economico e governo delterritorio” GianfrancoChiacchieroni. Sarà occasione perparlare di sostegni per giovanicoppie, single e famigliemonoparentali per l’acquisto dellaprima casa; famiglie in difficoltà,incentivi per la vendita o l’acquistodi alloggi liberi. All’incontrointerverrà l’assessore regionaleall’edilizia pubblica, Stefano Vinti.

Laboratori edoposcuola,incontri su internete alimentazione, ungruppo d’acquisto,cineforum e musica.Alcuni dei prossimiappuntamenti

A Sant’Erminio un baraperto a tutto il quartiere

anche un bar. Vi troveretecaffè, panini, brioche etutto quanto. Ma non solo:

al bar “Sant’Erminio”, situatonel popoloso quartiere peruginodi Monteluce, si svolgono infattilaboratori e doposcuola perbambini, cineforum, serate dispettacolo e altro ancora. Ad Andrea e Elisa, i due giova-ni fratelli che lo gestiscono, pia-ce definirlo un “oratorio laico”per la gente delquartiere (tantisono gli immigra-ti) e non solo. Nel2011, stanchi divedere personeche si rovinavanocon le slot machi-ne, le avevano al-lontanate definiti-vamente dal lorolocale. La Voce lascorsa primaverasi era occupatadella loro espe-rienza, diventatapoi un caso a li-vello nazionaledopo che ne ave-vano parlato alcu-ni importanti quo-tidiani, radio e te-levisioni. Tanto che nell’a-gosto scorso albar Sant’Erminioè arrivato un pull-man con tanti gio-vani, di tutta Ita-lia, di Libera, l’as-

È sociazione nata per promuoverela lotta contro le mafie, per la le-galità e la giustizia. Giovani ve-nuti appositamente per confron-tarsi con Andrea e Elisa, che glihanno illustrato la loro avventu-ra. Un’avventura anche dal punto divista economico, perché la pre-senza delle “macchinette” assi-cura guadagni sicuri. “Per i gua-dagni tra un bar con le slot e unosenza - dice Andrea - c’è la stes-sa differenza che tra una lepre euna tartaruga. Noi siamo la tar-taruga, che va più piano ma inmodo più tranquillo e senza af-fanni. Adesso dormiamo sereni,senza l’angoscia per quelli chesi giocano pensione e stipendio ela paura della gente poco racco-mandabile che gira attorno allemacchinette. Qualche volta conil coltello in tasca per rapinartidell’incasso”. Un lavoro duro, ma in un am-biente sereno. Fatto di famigliecon bambini. Tanti gli stranieri,per i quali è diventato un luogodove ritrovarsi, per socializzaretra loro e con i clienti italiani. Maper Andrea e Elisa tutti, italiani estranieri, non sono solo clienti,ma amici, con i bambini - diceAndrea - che finalmente si chia-mano per nome e non con l’ap-pellativo dei Paesi di provenien-za: il siriano, il turco, il maroc-chino... .

La lezione delle caramelleÈ pomeriggio, e nel bar è un via-

vai di bambini stranieri, mentrele mamme siedono fuori al sole.Osan, curdo, con il suo amicoMirko, dell’Ecuador, si avvicinaal bancone e chiede 20 caramel-le. Ha in mano un euro per pa-garle. Il barista Andrea gli diceche costano 10 centesimi l’una edomanda: “Quante ne puoi com-perare?”. Osan comincia a con-tare con le dita, ma Mirko, piùveloce: “10 caramelle, cinqueper ciascuno”. Osan paga, pren-de le caramelle e aspetta il re-sto. Andrea, paziente, ricomin-cia a contare: 10 centesimi unacaramella, 20 due... Insommauna lezione di matematica. Ma nel bar si insegna anche il ri-spetto delle regole. Davanti a ungrande acquario ci sono carta,pennarelli e colori a disposizio-ne dei bambini, che li possonoprendere, ma dopo devono ri-metterli a posto. E la regola è or-mai rispettata da tutti. A gennaio poi dovrebbe rico-minciare il doposcuola per bam-bini, iniziativa avviata l’annoscorso, alla quale hanno parte-cipato i figli di immigrati, “mavedremo se ripeterla o no, per-ché - spiega Andrea - nella par-rocchia di Monteluce c’è già unoratorio che svolge in modo otti-mo queste attività”.

Enzo Ferrini

Giochi, musica ...ei pomeriggi delladomenica, nei locali del

bar si svolgono laboratoriludico-psico-motori perbambini all’insegna delloslogan “Aiutiamoli a starebene”. Il 19 ottobre il giovanemuratore Alessio faràconoscere loro gli attrezzi e i‘trucchi’ del suo mestiere. Maci saranno anche pomeriggidomenicali con altri maestri diantichi mestieri. Si parleràanche di internet e dei pericolidella Rete, e ci sarannoincontri con rappresentantidelle forze di polizia e diassociazioni del volontariatoper promuovere legalità esolidarietà. Il 24 ottobremusica d’autore con il trioNicola Polidori (batteria),Andrea Foreschi (chitarra evoce) e Marco Marino (basso evoce) con un repertorio chespazia dal rock al blues.Appuntamenti anche con latarantola, il tango e la lirica.

N

piccoli passi” è il nome diun’associazione nata da pochi mesinei locali del bar per iniziativa di un

gruppo di amici che hanno costituito un“gruppo di acquisto” un po’ particolare. I socisono già più di 60, con cinque aziende dellaprovincia di Perugia che hanno cominciato arifornirli di ortaggi, pollame, uova, miele e altriprodotti. Un’associazione che intendepromuovere anche l’educazione alimentare, latutela della salute e dell’ambiente tramiteincontri con esperti, la proiezione di film edocumentari su questi temi e visite nelleaziende fornitrici. Il programma di quest’annocomincia domenica 12 ottobre con una visitaall’azienda agricola Serenella di Marsciano, pervedere la tradizionale legatura dei cardi, la cuipreparazione in “parmigiana” sarà poi oggetto il 6 dicembre di una lezione di cucina. Per aderireal gruppo di acquisto e avere informazioni sullealtre iniziative si può consultare il sito www.associazioneapiccolipassi.it oppuretelefonare al bar Sant’Erminio, tel. 075 5720920.

A“

ella parrocchia di Santa Maria della Speranza, a Olmo, brilla una nuovaluce di speranza, una luce di fratellanza, che vuole farsi faro per gliultimi. Ad accenderla un gruppo di giovani della parrocchia, spinti dal

desiderio di continuare l’esperienza di fede e di preghiera sperimentatadurante il pellegrinaggio di quest’estate a Santiago di Compostela. Da questodesiderio è nato un cenacolo di preghiera dei Cavalieri della Luce di NuoviOrizzonti, la comunità internazionale fondata da Chiara Amirante impegnata intutti gli ambiti del disagio sociale e dell’emarginazione, il primo nella città diPerugia. Il via ufficiale è stato dato venerdì 3 ottobre (anniversario dell’aperturadella chiesa di S. Maria della Speranza), con una “Serenata alla Madonna”, unmomento di preghiera nel canto per affidare alla Vergine Maria la nuova realtàspirituale e presentarla alla comunità. Presente anche Giovanna Turchi,responsabile di Nuovi Orizzonti Umbria-Marche, che ha portato la propriatestimonianza e il proprio supporto ai giovani.Il cenacolo si incontra tutti i giovedì del mese, dalle 21 alle 22, nella chiesa diSan Pellegrino. A coordinarlo un’équipe di cinque ragazzi: Maria VittoriaRestivo (coordinatrice), Giulia Agabitini (vice coordinatrice), Riccardo Brunacci(responsabile Eventi), Gioia Fioriti (Logistica) e Federico Pedini (Musica). “Ilmotto di Nuovi Orizzonti – spiega la coordinatrice Maria Vittoria – è la frase delVangelo di Giovanni ‘Vi ho detto queste cose perché la mia Gioia sia in voi e lavostra Gioia sia piena’. Questo è anche lo stile che portiamo nei nostri incontrisettimanali di preghiera, un messaggio di speranza e Resurrezione, perché lamorte non è l’ultima parola”.

Laura Lana

N

17LA VOCE Perugia.Città della Pieve @[email protected]

Qui si mangia sano

Olmo. È nato il cenacolo di preghiera deiCavalieri della Luce di Nuovi Orizzonti

Ponte San Giovanni. Festa in onoredella Madonna della Speranza

Il Vescovo consegna il documento ai sacerdoti in cattedrale

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

e tappe che hannoportato all’ordinazionediaconale di Filippo Milli

- avvenuta il 5 ottobre - sonocoincise con due momentiimportanti per la diocesi diCittà di Castello: l’annuale“veglia di san Francesco”organizzata dalla Pastorale

giovanile e la consegna dellelinee pastorali.La veglia di quest’anno haavuto luogo nel chiostro delmonastero di Santa Veronicasabato 4 ottobre. L’incontro hafornito l’opportunità per vivereun momento di preghiera eriflessione assieme a FilippoMilli e al Vescovo. La serata èiniziata con la proiezione dialcuni momenti della visitaeffettuata l’anno scorso daPapa Francesco ad Assisi e conuna breve presentazione disanta Chiara da parte di unadelle suore Cappuccine delconvento tifernate. I tantigiovani presenti hanno pregatodavanti al Crocifisso di santaVeronica Giuliani. Gli spuntiproposti dal Vescovo e da donPaolo Martinelli hanno poi

L

BREVI

❖ NUVOLE Incontro per rifletteresul Sinodo sulla famigliaMentre sono in pieno svolgimento i lavori delSinodo straordinario sulla famiglia, sisvolgerà domenica 12 ottobre alle ore 17presso la chiesa di Nuvole un incontroorganizzato dalla comunità parrocchiale perriflettere - insieme alla prof. Simona Segolonidell’Istituto teologico di Assisi - sia sullafamiglia sia sui lavori dell’assise che si stacelebrando in Vaticano. Per informazionicontattare don Giorgio Mariotti, tel. 0758554511.

❖ IN LIBRERIARiscopriamo Pio Xe la biblica EsterA cent’anni dalla morte di Giuseppe Sarto èuscita la biografia, curata da Cristina Siccardi,San Pio X. Vita del Papa che ha ordinato e

riformato la Chiesa (SanPaolo, pag. 444, euro25). Il volume cerca disuperare lo stereotipoche fa di lui un anti-modernista e anti-liberale, insomma unintransigente. Emergepiuttosto la figura diuna personalitàcomplessa, colta,spiritualmenteprofonda, più di

quanto si voglia far credere. Pio X eraconsapevole che l’unica strada di salvezza era“guardare a Cristo”. E questo lo indicò almondo intero. L’ultima fatica del monacobenedettino fratel Michael Davide Semerarosi intitola La parabola di Ester: con il male sischerza (San Paolo, pag. 416, euro 20).L’autore cerca di affrontare con precisione lavicenda che vede coinvolti la regina Ester, ilpadre adottivo Mardocheo e gli altripersonaggi. Leggere il Libro di Ester - che afatica entrò nel canone dei testi sacri - puòrappresentare una scuola per tutti: comportadi tirare giù la maschera, la propria e quelladegli altri, meditando in concreto il misterodel male. Sulle spalle dei giganti. Le grandiverità di fede meditate e vissute con i Padridella Chiesa è il titolo dato al libro di padreRaniero Cantalamessa (San Paolo, pag. 128,euro 14). Se è vero che i Padri sono figureeterne, capaci di illuminare la nostra fedeanche oggi, allora si può seguire ilpredicatore della Casa Pontificia che - fortedella citazione di Giovanni di Salisburyripresa nel titolo - conduce il lettore allariscoperta delle grandi verità del crederecristiano abbinandole alle figure dei grandiautori cristiani. Merita poi una menzione illibro di Giovanni Rodari La camomilla hasconfitto il male (San Paolo, pag. 176, euro16). L’autore, medico dell’istituto dei tumori,scopre a quarant’anni, sposato con tre figlipiccoli, di avere un tumore al rene. Dopo unaprima battaglia vinta contro il male,quest’ultimo torna inesorabile. Il raccontodell’esperienza della fragilità della vita. (Francesco Mariucci)

Verso le periferie

Veglia francescana e ordinazione diaconale di Filippospinto a meditare su “carità” e“servizio”: due termini chepotrebbero essere intesi comeparole-chiave della serata. Il Vescovo ha quindi pregatoaffinché “tutti possiamodivenire servi come il SignoreGesù, che è stato il diacono pereccellenza” e perché “anche ilnostro fratello Filippo possaessere diacono per tutta lavita”. La carità e il servizio, chedovrebbero caratterizzare lavita di ogni cristiano, sono statidue temi posti al centro anchenella celebrazione didomenica pomeriggio.Prendendo spuntodall’immagine della vigna,ricorrente nelle lettureliturgiche, il Vescovo haspiegato: “L’immagine dellavigna si interseca con

l’ordinazione diaconale diFilippo. La carità e il serviziovanno intesi come due frutti:dobbiamo renderci disponibiliaffinché il Signore possa farmaturare in noi i Suoi frutti”.Rivolgendosi al diacono, monsCancian ha quindi aggiunto:“Diventando diacono, seichiamato al servizio di Dionell’uomo. Grazie, Filippo,perché hai detto sì”. Il Vescovo,infine, ha rivolto un pensiero atutti i giovani presenti allacelebrazione, invitandoli aeffettuare un discernimentovocazionale, “sia pensando alsacerdozio che allo statolaicale, ma cercando di capirea cosa ci ha chiamato ilSignore, ascoltandolo epregando”.

F. O.

DIOCESI. Il Vescovoconsegna le lineepastorali “Il Vangelo:sorgente di umanitànuova”. I contenuti

Il diaconoFilippo Millidurante lacelebrazione

18 LA VOCE Città di Castello

La crisi del matrimoniointerpella anzitutto i “praticanti”

aro Direttore,nel leggere la lettera di Marcella Monicchi

pubblicata su La Voce del 26 settembreapprezzo quanto scaturito a seguitodell’Assemblea diocesana. Questo è importanteper la nostra Chiesa, in quanto vuol dire che gliinterventi in quella sede non sono stati vani,ma stanno dando origine a riflessioni e prese diconsapevolezza. Marcella ha sottolineato lo“scollamento” tra modello cristiano e realtàdella famiglia: tra il matrimonio sacramentoindissolubile e la realtà di un matrimoniofragile. Credo che nei nostri tempi stiamosempre più perdendo il senso della bellezza! Ilproblema non è soltanto delle coppie chechiedono il matrimonio, che spesso nonconoscono l’importanza di questo sacramento,ma forse anche di noi, fratelli e sorelle dellacomunità cristiana, definiti anche “i praticanti”,

che molte volte non siamo in grado o nonriusciamo a trasmettere questa bellezza.Rischiamo di avere un atteggiamentoautoreferenziale, opposto a quello della Chiesa“della soglia” o “in uscita” della Evangeliigaudium. Per cui diventa per noi semplicesentirci a posto perché “seguiamo il modellocristiano” mentre gli altri sono diversi perchénon si confanno a questo modello. E lamisericordia? Ovvero la capacità di mettere inostri cuori accanto al cuore del nostro fratello,consapevoli di curare le sue ferite come uomininon perfetti, ma anche noi feriti econtinuamente guariti da Gesù? Il matrimoniocristiano rischia molte volte di essere vistocome una semplice benedizione di una coppia;restando solo a questo livello, ne perdiamo ilsenso. Ovvero il “per sempre” non si poggiasolo sulle nostre spalle. Come potremmoumanamente essere in grado di prometterequalcosa di eterno quando siamo per nostrastessa natura sottoposti al limite (nasciamo e

moriamo)? Il matrimonio cristiano è prima ditutto assumere la consapevolezza del nostrobisogno della grazia di Dio per poterpromettere un “per sempre” che non sarebbealtrimenti umanamente possibile promettere.“Noi sposi abbiamo bisogno di te, Signore,perché altrimenti non ce la faremmo, solo conle nostre forze”. È nella nostra debolezza che simanifesta la Sua forza! Una riflessione credoche debba aprirsi anche sulla consapevolezzache hanno gli sposi del sacramento nelmomento in cui lo celebrano. Soprattutto suquesto aspetto, i corsi di preparazione puntanomolto. Il problema è che spesso non è sempliceparlare di matrimonio cristiano con persone acui, prima di tutto, è necessario annunciareGesù. Grazie a Dio, però, ci sono tante coppienelle nostre comunità che possono portareesempi concreti della bellezza del sacramento;coppie che hanno affrontato numerose prove eche continuamente testimoniano che, senza lapresenza di Gesù nella loro vita, tutto sarebbe

stato diverso. Le coppie che chiedono ilmatrimonio, ritengo che avrebbero bisogno diuna direzione spirituale, in quanto undiscernimento serio è di fondamentaleimportanza. Coloro che si sposano devonoriflettere su determinate questioni non soloreligiose ma anche umane fondamentali. tiporapporti con le famiglie di origine, educazionedei figli, organizzazione della vita familiare...Le difficoltà nascono spesso da argomentifondamentali su cui la coppia non si è maiconfrontata. Esistono tante situazioni disofferenza e temi che vanno affrontati nellanostra Chiesa: famiglie ricostituite, eucaristiaper i divorziati… Non credo che il problema siadi mettere o meno in discussionel’indissolubilità del matrimonio cristiano. Lariflessione andrebbe sempre più indirizzataverso la nullità o meno del sacramento, proprioperché non sempre quando ci si sposa in chiesasi è consapevoli del senso di ciò che avviene.

Alessandro Pacchioni

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❦ A TE LA PAROLA Lettere in redazione

l Vangelo: sorgente di umanità nuova èil titolo delle linee pastorali che mons. Domenico Cancian ha consegnato ai

“fratelli e alle sorelle della Chiesa tifer-nate”, domenica scorsa in cattedrale du-rante la celebrazione arricchita dall’ordi-nazione diaconale di Filippo Milli. Il Ve-scovo nel documento chiede a tutti di far-si “buon samaritano” in un momento incui le crisi materiali e spirituali interro-gano in modo speciale i discepoli di Cri-sto. Il presule porta la Chiesa locale den-tro la storia sociale ed ecclesiale del no-stro Paese, invitandola a seguire con at-tenzione sia quanto accadrà al Sinodo sul-la famiglia, sia a prepararsi al Convegnonazionale sul nuovo umanesimo che laChiesa vuole proporre alla società italia-na.Con questi due eventi eccezionali comepunti di riferimento e con l’atteggiamen-to definito da Gesù nella parabola delbuon samaritano, la Chiesa di Città di Ca-stello viene invitata a proseguire nelloslancio verso le “periferie” che sono cer-tamente quelle in cui è evidente la mise-ria materiale, la mancanza di lavoro, lasofferenza fisica, ma anche quelle esi-stenziali dominate dalla povertà spiritua-le, dalla mancanza di speranza, dalla so-litudine, dal vuoto interiore.La buona novella del Vangelo, per arriva-re a tutti gli uomini, deve essere declina-ta in linguaggi e forme nuove, che, grazieall’azione di tanti, non mancano nella no-stra realtà pastorale di parrocchie e grup-pi, ma che spesso sono poco conosciute evalorizzate anche all’interno della Chiesa

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locale. Oltre venti esperienze pastorali,molte nuove e originali, sono state censi-te in diocesi: rivolte a chi non ha di che vi-vere, a famiglie in crisi, a persone che ri-cercano la misericordia di Dio, a uominidi ogni credo o senza una fede. Attraver-so di esse, la Chiesa di Castello cerca diobbedire al mandato di Papa Francesco di“andare verso le periferie del mondo”.Le linee pastorali, nate dall’ascolto di sa-cerdoti e laici e dai risultati dell’Assem-blea diocesana dello scorso 9-10 settem-bre, contengono indicazioni forti a “usci-re… con fiducia e speranza, ampliando levedute delle nostre comunità” e insiemel’appello a una formazione permanentedel clero, anche in vista dell’Assembleadella Cei che si terrà ad Assisi su questotema (vedi articolo a pag. 15).L’impegno richiesto ai sacerdoti e ai fede-li è di proseguire nell’attuazione delle

Unità pastorali, nell’azione di formazionedi presbiteri e laici e, soprattutto, nellarealizzazione di sinergie tra parrocchie,religiosi, movimenti e gruppi che possonorappresentare una forma nuova di evan-gelizzazione e di presenza missionaria aservizio della società.Un capitolo specifico delle linee pastoraliè dedicato alla valorizzazione della pre-senza e dei carismi delle famiglie religio-se, maschili e femminili, che sono parti-colarmente amate dalla gente di Città diCastello. Nell’Anno dedicato da PapaFrancesco alla vita consacrata, il vescovoCancian, anch’egli religioso, parla di “oc-casione per il rinnovamento” e scrive:“Clero e laici possono ricevere dalla vitaconsacrata grandi benefici e viceversa” einvita le famiglie religiose a realizzare, se-condo il proprio carisma, peculiari “ope-re di carità”.

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ MONTONE/1Scuola di musica Anche il 2015 della società filarmonicamontonese “Braccio Fortebraccio” saràdedicato alla formazione dei giovanimusicanti. In collaborazione con il Comune diMontone e con le scuole, la filarmonicapropone un corso di musica con solfeggio etecnica strumentale, tenuto da insegnantidiplomati, per i ragazzi di età superiore ai 6anni, al fine di aumentare il numero deimusicanti e per mantenere viva questaassociazione che fa parte della vita del paeseda oltre 160 anni. Sarà possibile iscriversi avari corsi fra cui tromba, bombardino,pianoforte, percussioni, ance e chitarra. Andràavanti anche il corso propedeutico di musicanella scuola materna a partire dal mese digennaio. Un giorno alla settimana verràdedicato, inoltre, alla “musica d’insieme” conil maestro Angelo Benedetti: un’attivitàessenziale nella formazione dei ragazziperché insegna a suonare in gruppo e adavere rispetto delle regole. La scuola dimusica è un tradizione che va avanti ormaidal 1971 quando Lucio Fiorucci, attualepresidente onorario della banda, intuì comela scuola di musica potesse essere l’unicomodo per far crescere la filarmonica. (Roberto Persico)

❖ MONTONE/2Nuovo regolamento AterÈ stato approvato all’unanimità nell’ultimoConsiglio comunale di Montone il nuovoregolamento per l’assegnazione delle case diedilizia residenziale pubblica. “Abbiamo ingenerale - ha affermato Roberto Persico, vicesindaco con delega ai servizi sociali - snellito ecercato di semplificare il regolamento rispettoa quello precedente del 2005, anche inrelazione ai cambiamenti e all’evoluzionesociale. L’articolo sul quale la nostraattenzione si è maggiormente concentrata è ilnuovo articolo 9, relativo ai punteggiaggiuntivi che il Comune può prevedere, perfavorire certe categorie”. Quest’anno peraltro,oltre ai tagli governativi sui fondi economici adisposizione dei Comuni, la legge regionaleha pensato bene di tagliare anche il numerodi punteggi aggiuntivi a disposizione deiComuni, passando dai 7 agli attuali 4.

❖ SCUOLAContributi per i busSono stati riaperti i termini per usufruire dicontributi per gli studenti che usano iltrasporto pubblico. La Regione dell’Umbria hainfatti prorogato fino al prossimo 7 novembreil periodo per la presentazione delledomande che riguardano i ragazzi - anchecon disabilità - che frequentano le scuole diprimo e secondo grado, relativamenteall’anno 2013-2014. La tratta passabile dicontributo può appartenere ai percorsi urbanio extraurbani, e prevedere assistenzaspecialistica per esigenze peculiari. Il moduloè pubblicato sul sito internet del Comune diCittà di Castello all’indirizzo www.cdcnet.net/infocomune/bacheca/vista.asp?articolo=4947.

❖ SANSEPOLCROConferenze su PieroIl ciclo di conferenze “Ipotesi su Piero”quest’anno prenderà il via il 14 ottobre alleore 21 all’auditorium di Santa Chiara, conl’incontro “La Resurrezione di Piero dellaFrancesca: problemi aperti”, ospite FrankDabell. L’iniziativa, promossa dall’istituzioneculturale Biblioteca - Museo - Archivi storicicittà di Sansepolcro, prevede altri dueincontri, il 24 ottobre con Alessandro Angelinisu “La Leggenda della vera croce di Piero dellaFrancesca: una proposta” in Bibliotecacomunale a palazzo Ducci del Rosso; e il 31ottobre con Giulio Fanti “La Sindone, unriflesso della Resurrezione?”. “L’intendimentodel ciclo” ha ricordato per l’edizione 2014 ilpresidente dell’istituzione, Daniele Piccini,che introduce tutti gli incontri, “è quello diavere a Sansepolcro, al cospetto di Piero,studiosi, intellettuali, pensatori delle piùdiverse discipline, chiamati a confrontarsi, apartire dal proprio linguaggio, con icapolavori pierfrancescani, in particolare,quelli conservati nel Museo civico”.

Corso di ‘alfabetizzazione’su che fare nelle emergenze

Cinque tifernati in bicicletta tra i Carpazi e Istanbul

CITTÀ DICASTELLO.Le iniziativedella Protezionecivile percelebrare i 20anni di attività

Un momento della conferenza stampa

19LA VOCE Città di Castello @[email protected]

Altrocioccolato: Castello vuole ospitarlo ancora a lungoolti gli appuntamenti previsti perquesto fine settimana dal riccocalendario di Altrocioccolato alla

sua 14a edizione. Ospitata precedente-mente da Perugia, Gubbio e Castiglionedel Lago, la manifestazione, per il secon-do anno a Città di Castello, ha trovato nelTifernate terreno fertile, riscontrando giàdal 2013 un gran successo di pubblico.“L’Amministrazione - ha detto l’assessore Carletti durante la conferenza stampa dipresentazione dell’evento - ha saputo co-gliere questa occasione, riservando que-st’anno maggiori spazi nel centro storico.La speranza è che anche le prossime edi-zioni, oltre le tre già previste, possano es-sere ospitate dal nostro Comune”. Elide Ceccarelli, presidente di UmbriaEquosolidale, ha illustrato l’argomentoche caratterizzerà l’edizione 2014: “Il ci-bo è nudo”, che richiama la necessità di

M intervento di fronte allo sfruttamento smi-surato dell’intera filiera del cacao; com-portamento che asseconda solo il mag-gior reddito di alcuni grandi marchi mon-diali a fronte di compensi non giusti rico-nosciuti ai produttori, una intermediazio-ne lunga e dispendiosa e, non ultimi, losfruttamento minorile e il lavoro mal re-tribuito. Anche la Regione Umbria - ha detto ilconsigliere regionale Oliviero Dottorini- ha sposato l’impegno di Altrocioccolatoa voler preservare la filiera del cacao oc-cupandosi attivamente di commercioequo anche con attività che coinvolgonole scuole, perché siano chiare ai giovanile ingiustizie che costellano la dimensio-ne economica legata al cacao. Le botte-ghe solidali - come a Città di Castello lacentralissima “Boteguita” di piazza Ga-briotti - sono in tal senso presìdi che tra-

smettono, grazie all’operato di tanti vo-lontari, un messaggio di giustizia che nonpuò prescindere dalla formazione deglistudenti.Presenti alla conferenza anche Marco Ca-sodi e Michele Stella, coordinatori dellamanifestazione, che hanno aperto una fi-nestra sul grande appuntamento di Expo2015. In tale evento il commercio equo siinserisce proprio attraverso il tema delcacao, il cui mercato - in mano a pochemultinazionali - necessita di un’inversio-ne di tendenza che ripristini una dimen-sione di giustizia e di equilibrio. Come af-ferma il Manifesto per un cacao equo e so-lidale, “è possibile gustare un ottimo cioc-colato anche senza rinunciare alla digni-tà umana e all’ambiente”, anzi il cacao di-venta il vessillo di una giustizia che passaanche dalle abitudini a tavola.

Sabina Ronconi

l gruppo di Protezione civile di Città diCastello, avendo raggiunto i 20 annidalla fondazione, si accinge a festeg-

giarli con una serie di avvenimenti che sisvolgeranno fino al 18 ottobre. Se ne èdata comunicazione in una conferenzastampa tenutasi il 3 ottobre nella sede co-munale. La presidente del Gruppo, Cecilia Canto-ni, ha rivolto innanzi tutto il suo ringra-ziamento ai fondatori dell’associazione e aquanti hanno fatto sì che questa cresces-se e diventasse ciò che è attualmente.“Partendo da quanto fatto da chi ci ha pre-ceduti - ha detto -, vogliamo che l’anni-versario venga festeggiato in modo da av-vicinarci ancora più alla città”. Tra gli eventi compresi nel calendario“Crescere per un futuro migliore”, ci sa-ranno attività formative e informative tracui un corso base che inizierà a novembreed è aperto a tutti, a partire dai 16 anni.

I Sono programmati corsi di secondo livel-lo, validi per tutti i volontari della regioneUmbria, e corsi di due giorni per i funzio-nari tecnici comunali. Il 17, in piazza Ga-briotti, vi sarà un raduno delle scuole pri-marie dove il personaggio “Civilino” spie-gherà ai bambini che cosa è l’associazio-ne. La presidente ha osservato che nelNord d’Italia il rapporto tra cittadini e Pro-tezione civile risulta più stretto che nelCentro o nel Sud; si confida di avere a que-sto qualche risposta dal convegno che siterrà il 18 ottobre. Al convegno parteciperanno il sindaco Lu-ciano Bacchetta, la vice presidente dellaRegione Carla Casciari, il presidente del-la Fondazione Cassa di risparmio di Cittàdi Castello, Italo Cesarotti, e un rappre-sentante del Dipartimento di protezionecivile. Il Sindaco ha preso la parola ricor-dando le tante emergenze, da Montedo-glio alla neve, fino al sisma del 2013, do-

ve i volontari sono stati al fianco delle isti-tuzioni; presenza sempre responsabile eintegrata con la struttura del Comune. Haespresso il suo apprezzamento per le as-sociazioni e le iniziative tese a creare unacultura diffusa, una sorta di “alfabetizza-zione in caso di emergenza”. I 20 anni della Protezione civile sono sta-ti festeggiati anche su Facebook con la pa-gina “Fai una domanda alla Protezione ci-vile”. Le più ricorrenti - come riferito dalsismologo Michele Arcaleni - riguarda-no le scosse avvertite in questi giorni, chenon destano particolare attenzione e sonoriferibili al distretto di Mercatello sul Me-tauro, anche se la porzione interessata sitrova sul versante dello Scalocchio, in ter-ritorio tifernate. Per il 18 è previsto anchedi trattare di gemellaggi con il gruppo diMarsciano e della provincia autonoma diTrento.

Eleonora Rose

Mauro, Matteo, Michele, Federico eLuca sono cinque amici con lapassione per la bicicletta. Di ritornoda una loro esperienza sulle dueruote tra i Carpazi e Istanbul, hannovoluto condividere con noi la loroavventura.

utto è cominciato in unafredda serata invernale,quando la voglia di scoprire

angoli di mondo ha nuovamenteiniziato a farsi sentire. Sono natecosì le prime ipotesi su unapossibile meta. Dopo valutazioni dicarattere ambientale e climatico,abbiamo concordato sul fatto che iltratto d’Europa compreso tra iCarpazi e Istanbul potesse fare alcaso nostro. Nei mesi successiviabbiamo dunque messo a punto ipreparativi, suddividendo il nostroviaggio in tre parti: i Carpazi e la

T

Transilvania, il Mar Nero inBulgaria e il Bosforo a Istanbul.Abbiamo stabilito di partire il 1°agosto, e la nostra prima tappa èstata Tirgu Mures, localitàraggiunta in aereo. Dopo averrimontato le bici, siamo partiti allascoperta della Transilvania, regionedella Romania. Siamo arrivati aSighisoara, cittadina gemellata conCittà di Castello, nella quale èavvenuto un cordiale scambio didoni tra noi e le autorità locali cheerano state informate del nostroarrivo. Continuando a pedalare, neigiorni successivi siamo arrivati allamitica Transfagarasan, stradaclassificata tra le più belle almondo: trenta chilometri di salita,un panorama unico, cascate e, invetta, un lago cristallino. Il viaggioè proseguito verso il castello diBran, quello del conte Dracula,

tappa obbligatoria per chi viene daqueste parti. Siamo poi giunti aBrasov, ridente cittadina ai piedi diuna famosa località sciistica; da quisiamo ripartiti per l’ultimapedalata in terra romena,attraverso un percorsodall’altimetria impegnativa resoancora più difficile dalle condizioniatmosferiche avverse. L’indomaniabbiamo preso il treno che ci hacondotti in Bulgaria, per l’esattezzaa Varna, sul Mar Nero. Nei giornisuccessivi abbiamo percorso illungomare bulgaro, scoprendo unlitorale in piena espansioneeconomica. Per la conformazionemontuosa del territorio abbiamodovuto affrontare faticose salite lequali, unite al caldo torrido diquelle giornate, ci hanno convintoad anticipare la partenza per laTurchia. Abbiamo così preso

l’autobus alla volta di Istanbul. Lacittà è stata Costantinopoli, è stataBisanzio, e mostra gli infiniti voltidella multiculturalità; un croceviadi popoli e religioni, in unaposizione geograficaimpareggiabile. Le giornate sonotrascorse liete e intense; alla fine èarrivato il momento di tornare acasa. L’aereo ci ha ricondotti inItalia, con un nuovo bagaglio diconoscenze e sensazioni.

voci dei bimbi si udivano più! Poiall’improvviso un applausointenso, gioioso e caloroso inrisposta al saluto “buona sera” diPapa Francesco. Ciò che il Papaavrebbe raccomandato il giornosuccessivo ai Padri sinodali:disponibilità all’ascolto dell’altro,confronto sincero con i fratelli,sguardo fisso a Cristo salvatore,ogni famiglia l’ha sentito rivolto asé e si è sentita coinvolta nelledinamiche e nei rapportifamiliari. Alle 8 di seral’assemblea si è sciolta tra canti digioia, e anche le 20 coppie dellanostra diocesi hanno fatto ritornoalle loro case, serene, gioiose, piùconsapevoli, e grate al Signore di

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

SINODO DEI VESCOVI

n numero non facilmentequantificabile, macertamente notevole, di

famiglie ha accolto l’invito rivoltoda Papa Francesco - già mesi fa -a elevare al Signore preghiere inoccasione della sessionestraordinaria del Sinodo aventecome oggetto la famiglia e lenuove sfide che la attendononell’evangelizzazione. Sappiamoche da tutto il mondo sono giuntetantissime testimonianze dimomenti e di iniziative dipreghiera. Ciònonostante, alcunesettimane fa, cioè“all’ultimo momento”,con l’avvicinarsidell’inizio del Sinodo(domenica 5 ottobre),il Papa ha espresso ildesiderio di avereattorno a sé tantefamiglie per pregare insieme allavigilia dell’apertura del Sinodo, eha dato appuntamento in piazzaSan Pietro sabato 4 ottobre alleore18, consapevoledell’importanza dell’avvenimentoe della delicatezza delleproblematiche da affrontare. E lefamiglie hanno risposto conentusiasmo, portando con sé ipropri bambini; e la piazza si è

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riempita (i mass media hannoparlato di 80 mila persone) e ilclima era di gioia, di serenità, difesta, con il rincorrersi e il vociaredi bambini che giocavano. Lapreghiera è stata intensa,intercalata da canti e datestimonianze di famiglieparticolarmente coinvolgenti. Trale altre, la testimonianza di unacoppia che, dopo il tradimento e

aver ricevuto il grande dono dellenozze. Una profonda esperienzadi preghiera è stata anche vissutaanche da chi, non potendosirecare a Roma, ha preso parte auna delle veglie svoltesi incontemporanea nei monasteri diclausura a Orvieto, Todi eMontecastrilli e nel convento diMontesanto a Todi, come volutodal vescovo mons. BenedettoTuzia. Così le famiglie religiose ele comunità parrocchiali locali ealtri fedeli giunti da varie partidella diocesi si sono uniti allapreghiera del Papa e dei fratelliaccorsi in piazza San Pietro perl’importante iniziativa.

M. Teresa e Ivano

una separazione durata sei anni,ha avuto il dono di sapersiperdonare e di ri-apprezzare lagrazia, la ricchezza e la gioia delsacramento nuziale.Particolarmente coinvolgente ecommovente l’esperienza di unacoppia che, dopo un periodo diinfecondità biologica, si è apertaalla genitorialità con l’affido;successivamente il Signore l’ha“visitata” con la nascita di tre figli;e poi ancora con tre gemellinivolati, come angeli, in cielo; e duemesi fa, inaspettatamente, con laproposta di un nuovo affido di unabimba di sette mesi. La piazza eraimmersa in un profondo silenziocarico di emozione; neppure le

Particolarmente toccanti letestimonianze di alcunecoppie che, con l’aiuto di Dio,hanno superato momentimolto difficili

Inaugurato l’oratorio dell’Up San Pancrazio

l 29 settembre suor Pietà Latini, Ancella dell’Amo-re Misericordioso, dopo una sofferta malattia è sta-ta accolta tra le braccia del Padre.

Nata a Todi il 30 gennaio 1938, ha vis-suto i suoi 59 anni di consacrazionereligiosa nelle case di Roma, Rieti, S.Caterina, Todi, Collevalenza e dal1987 a Fermo, con grande senso diappartenenza alla famiglia religiosadistinguendosi per la sua discrezione,laboriosità, spirito di sacrificio e deli-catezza verso chi l’avvicinava. Ha vissuto la sua malattia nella co-munità della casa generalizia di Ro-ma, accanto alla sorella suor Giovan-na, edificando tutti per la sua capaci-tà di soffrire in silenzio, preoccupatain particolare di non disturbare le so-

relle che l’hanno seguita e accompagnata con amorefraterno. Le esequie si sono svolte il 1° ottobre a Collevalenzanel santuario dell’Amore Misericordioso. Espressioni dicordoglio giungano alla famiglia dell’Amore Misericor-dioso, Ancelle e Padri, a suor Giovanna e agli altri fra-telli, ai nipoti e ai familiari tutti.

A. Co.

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❖ COLLEVALENZAConvegno adorazione

Ha preso il via ieri, giovedì 9 ottobre, aCollevalenza il 5° Convegno nazionaledell’adorazione eucaristica perpetua, sul tema“Eucaristia pienezza dell’iniziazione cristiana”.L’evento, che si concluderà domenica 12 e che èpromosso dalla Federazione mondiale delleopere eucaristiche della Chiesa, si svolgenell’ambito del Giubileo eucaristico straordinarioconcesso dalla Santa Sede alla diocesi di Orvieto-Todi che celebra il 750° anniversario del miracoloeucaristico di Bolsena e il 750° dell’istituzionedella festa del Corpus Domini. Sui temi

dell’iniziazione cristiana si avvicendano mons.Benedetto Tuzia, vescovo di Orvieto - Todi, mons.Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello,mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli, donGianni Castorani, collaboratore di padre DanielAnge, padre Riccardo Barile, e tanti testimoni cheaiuteranno ad approfondire il Mistero eucaristicocome pienezza della iniziazione cristiana. Nelcorso delle giornate a Collevalenza sarà possibilevivere la liturgia delle acque, la processioneeucaristica e l’adorazione notturna. Domenica 12i convegnisti raggiungeranno Orvieto percompiere il percorso giubilare, il passaggioattraverso la Porta santa e partecipare incattedrale alla concelebrazione eucaristica chesarà presieduta da mons. Tuzia.

❖ CLEROIn ritiro con il Vescovo

Si svolgerà giovedì 16 ottobre, agli inizi del nuovoanno pastorale, il primo ritiro mensile dei sacerdoti ediaconi con il vescovo Benedetto Tuzia.L’appuntamento è alle ore 9 a Spagliagrano. Inquesta occasione, dopo la preghiera e lameditazione, avranno luogo le votazioni per il nuovoConsiglio presbiterale, che “deve essere ricostituito -scrive mons. Tuzia nella lettera di invito - a seguitodel nuovo assetto delle Vicarie e delle nuove nomine,così come comunicato nell’Assemblea diocesana del21 settembre scorso”. I due successivi ritiri si terrannogiovedì 27 novembre e giovedì 18 dicembre.

❖ ACLI - PATRONATORinnovata la sede a Orvieto

Sabato 18 ottobre alle ore 17 si terrà l’inaugurazionedei locali ristrutturati del circolo Acli di Orvieto e deilocali della sede zonale del Patronato in piazza Angelo16. La Presidenza provinciale di Terni ha voluto darenuovo slancio a questo storico circolo, diventato puntodi riferimento per tanti soci e per la comunitàorvietana, che si rivolge al Patronato per il disbrigo dipratiche ordinarie e per un’assistenza accogliente eprecisa. All’inaugurazione saranno presenti lapresidente provinciale Flavia Chitarrini, i dirigenti delPatronato Acli, e Antonio Colasanto, accompagnatorespirituale dei circoli Acli nella diocesi. (A.d.M.)

La scomparsa disuor Pietà Latini

EAM. Aveva emesso i voti 59 anni fa

Grandepartecipazionealla veglia di preghieracon il Papa in piazza SanPietro, presentianche alcunefamiglieprovenientidalla diocesi di Orvieto-Todi

Gli ampi spazi dell’oratorio di Castel Giorgio

20 LA VOCE Orvieto.Todi

La partecipa-zione delladiocesi allaveglia dipreghiera con ilPapa in piazzaSan Pietro

Suor Pietà Latini

Le famiglie si raccontano in piazza

l 1° ottobre a Castel Giorgioè stato inaugurato l’orato-rio dell’unità pastorale San

Pancrazio martire, in conco-mitanza con il 25° anniversa-rio di sacerdozio del parrocodon Claudio Gargagli.La cerimonia inaugurale haavuto inizio alle 15.30 con labenedizione dei nuovi locali di

I ministero pastorale da partedel vescovo mons. BenedettoTuzia, alla presenza del parro-co don Claudio, del sindaco diCastel Giorgio, Andrea Garbi-ni, del sindaco di Castel Vi-scardo, Daniele Longaroni, edel progettista e direttore deilavori, arch. Mario AugustoGentili.

“Il nuovo oratorio - ha affer-mato il Vescovo - deve essereun’opportunità, un luogo di ri-trovo, una palestra di forma-zione e di aggregazione pergiovani e famiglie; uno spaziodi incontro utile alla comunitàparrocchiale, all’Unità pasto-rale e alla diocesi stessa”.Alle ore 17 presso la chiesaparrocchiale di San Pancrazioha avuto luogo la concelebra-zione eucaristica presiedutada mons. Tuzia, alla qualehanno preso parte anche i sa-cerdoti della Vicaria di SantaCristina. Terminata la celebra-zione, i partecipanti si sono re-cati nuovamente presso i nuo-vi locali per un momento con-viviale.La realizzazione dei locali diministero pastorale di CastelGiorgio ha richiesto una spesadi circa 850.000 euro, finanzia-ta per il 75% con fondi 8xmil-le messi a disposizione dallaConferenza episcopale italia-na; 80.000 euro provengonodalla Fondazione Cassa di ri-sparmio di Orvieto, e per il ri-manente si è provveduto confondi parrocchiali.

M. M.

CASTEL GIORGIO

ell’ambito del bienniogiubilare concessodalla Santa Sede alla

diocesi di Orvieto-Todi inoccasione del 750°anniversario del miracoloeucaristico di Bolsena edell’istituzione della festa delCorpus Domini, anchel’Azione cattolica umbra, permezzo dei Consigli diocesani,

ha celebrato a Orvieto,domenica 5 ottobre, il suoGiubileo. La giornata,cominciata in tarda mattinataper permettere un’agevolesveglia anche ai più lontani,ha preso avvio nella chiesa diSanta Lucia, sede dell’Acdiocesana di Orvieto-Todi,con un breve momento dipreghiera presieduto

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BREVI

❖ TODI/1Festa di san FortunatoIl 14 ottobre si celebra a Todi la festa di sanFortunato, patrono della città e, con sanGiuseppe, della diocesi. Sabato 11, alle ore 15,nella sala delle Pietre, festa per l’inizio delcatechismo; alle 17.30, nella chiesa dedicata alSanto, rosario e alle 18 la messa. Domenica 12,dalle ore 10 alle 12, avrà luogo la “Disfida diSan Fortunato” (gara di tiro con l’arco itineranteper la città); alle 11.30 messa; alle 15.30rievocazione medievale in piazza del Popolo,con la partecipazione di varie associazioni, eintroduzione artistico-storica alla festività; alleore 16 partenza del Corteo storico; alle 16.30messa; alle ore 18 offerta del cero votivo a sanFortunato. Lunedì 13, alle ore 17 rosario; alle17.30 primi vespri di san Fortunato; alle 18messa e alle 21, in vescovado, incontro su “SanFortunato e i santi del Corridoio bizantino”.Martedì 14, alle ore 8 le lodi presso il sepolcrodel Santo; alle 8.30, 10 e 11.30 messe; alle17.15 processione dal duomo al tempio di SanFortunato con la reliquia del Santo; alle ore 18solenne messa presieduta da mons. Tuzia, einsediamento del nuovo parroco don FrancescoValentini. Al termine, accensione della lampadadi san Fortunato. Come tradizione sarà offerto il“torcolo di san Fortunato”, i cui ricavatiandranno a favore del Movimento per la vita.Durante i festeggiamenti sarà anche allestita lapesca di beneficenza parrocchiale.

❖ TODI/2La festa delle fontiA Todi viene proposto domenica 12 ottobre alleore 15 “Fontinalia: la festa romana delladivinità delle fonti”, un viaggio nel tempo enella storia locale. L’iniziativa si basa sull’operadi recupero e di valorizzazione dell’identità deibeni pubblici svolta da Massimo RocchiBilancini e dall’associazione culturale TowardSky. Viene richieto un contributo di 10 euro afavore dell’associazione Matavitatau e laprenotazione entro l’11 ottobre al numero 3296161471.

❖ ORVIETOMaratona (lenta) del FaiQuasi 3 chilometri da percorrere in 120 minuti,partenze scaglionate ogni ora dalle 10 alle 15, eun invito al piacere della lentezza: queste lecaratteristiche della terza edizione della FaiMarathon di Orvieto, che si svolgerà il 12ottobre. L’evento si tiene per merito del gruppoFai locale, che quest’anno per la prima voltaaderisce alla passeggiata culturale, noncompetitiva e adatta a ogni età, che proponeoltre 120 itinerari in tutta Italia. Per parteciparealla maratona bisogna procedere all’iscrizione eal versamento di un piccolo contributo pressol’ufficio turistico Iat in piazza Duomo, online sulsito o direttamente presso il banco Fai allatappa di partenza presso il chiostro della chiesadi San Giovanni Evangelista, in via RipaSerancia I.

Giubileo eucaristico: la giornata dell’Ac regionaledall’assistente regionaleunitario, don Andrea Rossi.Dopo il trasferimento nellavicina cripta della cattedraledi Maria Assunta, il prof. Luca Diotallevi, ordinario diSociologia all’Università deglistudi di Roma Tre, haaffrontato, con un’efficaceesposizione, il tema dei “segnidei tempi”, con particolareriferimento a “questi tempi” ea “questa giornata terrena”,rileggendo il n. 4 dellaCostituzione pastorale Gaudium et spes e il brano diMatteo sugli operaidell’ultima ora (Mt 20,1-16). Aseguito di un breve confronto,data l’ora, i presenti si sonospostati nei locali della mensaCaritas, dove hannoconsumato il pranzo. Ilpomeriggio è cominciato inrelax, con una improvvisatapartita di calcetto, complice ilcampo assolato dell’oratoriocittadino San Filippo Neri, nei

cui locali si è svolto anche ilsecondo momento dicondivisione, già iniziato lamattina. Il pellegrinaggiogiubilare vero e proprio,successiva tappa, è statoguidato dalla catechesi delvescovo di Orvieto-Todi,mons. Benedetto Tuzia, e si èconcluso conl’attraversamento della Portasanta. A seguire, la visitadell’interno della cattedrale,offerta dalla dott.ssa Giovanna Bandinu, e altermine, la celebrazioneeucaristica, presieduta dalVescovo, prima del ritorno acasa nelle diocesi diappartenenza. Si è trattato diuna giornata di condivisione econfronto, trascorsa infraternità, con alcuninecessari approfondimenti,ma, prima ancora, con lagioia di essere insieme.

Mauro Stelladelegato regionale Ac

DAL PASSATO AL FUTURO. La Chiesa del nostroterritorio dalla crisi modernista - che però qui da noi non prese piede - all’avvento del fascismo

Da adesso i droni servirannoanche all’attività agricola

n nuovo laboratorio didattico peresercitazioni e sperimentazionid’avanguardia, con tanto di “dro-

ne” e altre moderne tecnologie: è quel-lo che verrà inaugurato sa-bato 11 ottobre all’Istitutoagrario di Todi. Nell’anno del suo 150°, infat-ti, accanto ai diversi eventidal carattere celebrativo, lascuola di agricoltura più an-tica d’Italia ha voluto riser-vare attenzione particolareanche al miglioramento del-le dotazioni laboratoriali, in-serito nel solco del plurien-nale programma di ammo-dernamento ed innovazioneche coinvolge anche l’an-nessa azienda agraria. Si tratta di un fronte tuttonuovo che proietta con forzail Ciuffelli nel futuro: si è da-to infatti vita a un laboratorio di “agri-coltura di precisione” o precision far-ming, il primo in Italia all’interno di unascuola, tutto incentrato su di un ambitodi applicazione che sta conoscendo nel

U

mondo una crescita esponenziale e chequindi nasce per preparare gli studentia operare in questa nuova frontiera e, alcontempo, a rispondere alle nuove esi-genze del comparto agro-alimentare.

Il laboratorio è un punto di eccellenzanello sviluppo di questo settore, offren-do il meglio della tecnologia a disposi-zione sul mercato per i Sistemi infor-mativi geografici, i sistemi Gps per l’ac-

quisizione dei dati in campo e di siste-mi per il telerilevamento (droni), dota-ti di sensori specifici, oltre che di cen-traline meteo, webcam panoramiche,software gestionali dedicati e nuovimezzi operativi. Il nuovo laboratorio, realizzato grazie aun finanziamento speciale accordatodal ministero dell’Istruzione, si avvaledi un accordo di ricerca con alcune so-cietà leader nel settore, che ha permes-so di contenere l’investimento e chepermetterà il riversamento del know-how tecnico acquisito durante le speri-mentazioni attraverso corsi di forma-zione integrati nelle attività didattichedella scuola.L’inaugurazione sarà preceduta da unworkshop e da attività dimostrative (ore10-13), il tutto organizzato insieme alParco 3A e a Confagricoltura, che pre-senterà il proprio progetto Rtk, nel-l’ambito di un’iniziativa che farà il pun-to su una nuova frontiera tecnologicaper le imprese agricole e su un’oppor-tunità di crescita professionale per igiovani.

Gilberto Santucci

TODI. L’istitutoagrario“Ciuffelli”inaugura l’areadidattica di“agricoltura diprecisione”. Unlaboratoriod’avanguardia

Uno studente del Ciuffelli mentre si esercita con il Drone

21LA VOCE Orvieto . Todi @[email protected]

a crisi causata dal “modernismo”in alcune diocesi dell’Umbria - se-condo la visita apostolica del 1908

- sembra non aver coinvolto la nostradiocesi. A causa della scarsa formazionericevuta nei seminari diocesani, papa PioX nel 1912 fece erigere il Seminario re-gionale di Assisi. A Todi dal 1895 al 1905fu vescovo mons. Giuseppe Ridolfi, checelebrò anche un Sinodo, ma nel 1905 fuinviato come delegato apostolico in Mes-sico. Il vescovo di Orvieto mons. Salva-tore Frattocchi dal 1913 al 1915 fu am-ministratore apostolico della diocesi diTodi. I contadini vivevano in uno stato di gran-de miseria: molti emigrarono all’estero,con un indice pari al 14,96 per mille abi-tanti, salito al 21,34 tra il 1911 e il 1913. Il risveglio dei cattolici si fece strada tramille difficoltà; il vescovo di Todi mons.Graziani dispose che fossero tenute le-zioni sociali al clero “per incitare catto-lici e laici a lavorare per la democrazia”.Anche il vescovo Frattocchi di Orvieto la-mentò in una pastorale del 1908 l’indif-ferentismo di molti cattolici, “mentre set-te e partiti fra loro discordi creduti in-conciliabili (…) riunite le forze, congiu-ravano allo sterminio della religione di

L Cristo”. La Grande guerra segnò un ravvicina-mento tra lo Stato e la Chiesa; molti gio-vani delle nostre parrocchie persero lavita al fronte. Nel 1919 si avviò la pre-senza di “leghe bianche”, attive soprat-tutto nell’Orvietano; ma il Partito popo-lare nel nostro territorio non ebbe unabuona affermazione, mentre ottenneampi consensi il Partito socialista. Nel 1923 i circoli giovanili cattolici era-no presenti a Todi, a Pian di San Martino,Monte Castello, Ilci, Piedicolle, Pian diPorto, Quadro, Izzalini, Pontecuti, Case-masce, Fratta Todina, Asproli, MassaMartana, Cordigliano, Quadrelli; a Or-vieto, 2 circoli maschili e uno femmini-le; a Ficulle, a Bolsena, a Collelungo. Nel1924 a Orvieto si svolse il congresso del-la Fuci dell’Italia centrale; vi prese partedon Giovanni Battista Montini, il futuroPaolo VI. L’avvento del fascismo fu visto da unaparte del mondo cattolico come una be-nedizione, ma nel 1931 ci fu una reazio-ne quando il regime avocò a sé l’educa-zione dei giovani. A Todi già nel 1928 av-venne la chiusura definitiva del grupposcout, dopo uno scontro fra scout e fa-scisti nei pressi di Orvieto. Il circolo di

Azione cattolica di Baschi fu chiuso daicarabinieri; a Todi nel 1932 furono mal-menati i giovani cattolici mentre ritor-navano da una gita a Orvieto. Nel 1934 il fascismo mandò al confino ilcalabrese don Carlo De Cardona (1871 –1956) che trovò rifugio a Todi presso suofratello medico. Il De Cardona fu un sa-cerdote di grandi virtù cristiane, fonda-tore del “movimento cattolico” calabre-se: nel 2010 è iniziato il processo di bea-tificazione.

Marcello Cruciani

Risveglio cattolico

Un momento dell’incontro

Don Carlo de Cardona

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ ISTESSConvegno Grande GuerraL’Istess (Istituto di studi teologici e storico-sociali)di Terni, in collaborazione con il Centro studistorici di Terni, Istituto di Storia delRisorgimento, Archivio di Stato di Terni e con ilpatrocinio del Ministero per i beni culturali, Miur(Ufficio scolastico regionale Umbria), Comune diTerni organizza per sabato 11 ottobre al Museodiocesano il convegno sul tema ”Industria esocietà durante la Grande Guerra. Ruolo eapporto della città di Terni”. L’apertura dei lavorialle ore 9, con i saluti di padre GiuseppePiemontese, vescovo di Terni - Narni - Amelia ele Autorità civili. Introduzione: prof. RomanoUgolini, presidente dell’Istituto per la Storia delRisorgimento italiano. Seguiranno relazioni tragli altri di Andrea Fava (Università La Sapienza,Roma), Raffaele Federici (Università degli studiPerugia), del Gen. Basilio Di Martino, storicomilitare, Domenico Cialfi (Centro studi storici diTerni), Ruggero Ranieri (Fondazione Ranieri diSorbello), Agostino Giovagnoli (UniversitàCattolica di Milano), Aldebrano Micheli (CentroStudi F.M. Malfatti di Terni), Ten. Col. AndreaPettini (Ufficio ricerche e documentazione diguerra del Servizio affari internazionali della Cri),Elisabetta David (Archivio di Stato di Terni).

❖ MARMOREGiardino degli uccelliIl “Giardino degli uccelli” è il nuovo parcorealizzato presso la cascata delle Marmore,realizzato con il contributo tecnico e scientificodella rete dei Centri di educazione ambientaledel Comune di Terni, in collaborazione con ilCiav (Centro iniziative ambiente Valnerina). Ilprogetto prevede l’installazione di mangiatoie ecassette-nido per la riproduzione degli uccelliche popolano l’area naturalistica della cascata.L’iniziativa coinvolgerà tre differenti aree: quelladel giardino botanico e dei Sentieri 1 (il sentierodi collegamento tra il Belvedere inferiore esuperiore) e 5 (il sentiero che percorre la rupe diMarmore, al Belvedere superiore).L’inaugurazione si è tenuta il 4 ottobre inoccasione della festività di san Francesco, pressoil Belvedere inferiore. È un progetto rivolto a unpubblico vasto, con particolare attenzione agliaspetti didattici, attraverso la cultura del rispettoe della tutela delle biodiversità.

❖ SCUOLAConsulenza dislessiaSono riprese le attività dell’associazione Apav,nella sede del servizio “Leggere senza leggere” incorso Tacito 146. Lo sportello di consulenza perchiunque abbia bisogno di un supporto legato aidisturbi dell’apprendimento, è aperto ilmercoledì, dalle 17.30 alle 18.30 (suprenotazione telefonica 389 4853726) e tutti igiovedì dalle 11 alle 13. Dal 10 ottobre riprendeanche il servizio di aiuto-compiti per bambini eragazzi con dislessia e altri disturbidell’apprendimento. Durante l’anno sarannoorganizzati corsi informatici, per bambini eragazzi, per l’utilizzo di programmi dotati disintesi vocale e costruzione di mappe concettualie incontri a tema, con genitori, operatori einsegnanti.

❖ MOSTRAArnaldo PomodoroAprirà l’11 ottobre, al Centro arti Opificio Siri diTerni, la mostra “Arnaldo Pomodoro. Spaziscenici e altre architetture” promossa erealizzata dalla Regione dell’Umbria e dalComune di Terni, in collaborazione con laFondazione dedicata allo scultore. La mostrarivela Pomodoro inventore di spazi per il teatro,la danza, la musica e di originali operearchitetturali. Il teatro ha rappresentato perPomodoro, sin dagli esordi del suo lavoro, unambito privilegiato di sperimentazione: non sitratta della semplice trasposizione in scena di unlinguaggio, di una estetica e di una poetica,bensì di considerare la scena un vero e propriolaboratorio di invenzione di ambienti. “Si tratta -dichiara l’assessore alla Cultura, Giorgio Armillei- di un rilevante appuntamento di ampio respironazionale. Pomodoro è legato a Terni per l’artepubblica e per aver aperto la stagione dell’artecontemporanea come elemento di indentitàpubblico e visibile della città. Emblematica Lancia di luce, che è uno dei bei simboli dellanuova Terni”.

60 anni alla Casa del giovane

TERNI. Incontro sull’azione dei Papi a favore della pace, da Paolo VI a Francesco

ntelligenti digitali” è ilconvegno promossodall’Aimc - Insegnanti

in laboratorio, dedicato agli“studenti che apprendono nel-l’Era digitale”, in programma il17 ottobre alle 16.30 a palazzoGazzoli a Terni. Un incontro a più voci tra i pro-tagonisti della ricerca-azione,che vedrà la partecipazione diDonato Salfi, docente di Psico-terapia congnitiva-comporta-mentale all’Università di Bari,Italo Bassotto, ispettore delMiur, e gli insegnanti e refe-renti delle scuole aderenti alprogetto: istituto comprensivoAldo Moro, istituto comprensi-vo Campomaggiore, istitutocomprensivo Giovanni XXIII,scuola media “Da Vinci - Nuco-la” sui risultati della ricerca-azione e i resposanbili del-l’Aimc che presenteranno ilprogetto “Didattica 2.0”. Il convegno si colloca nella ri-correnza della Giornata mon-

I“ diale degli insegnanti e vuoleoffrire un contributo alla rifles-sione sull’uso degli strumentiche le nuove tecnologie metto-no sempre più abbondante-mente a nostra disposizione.Gli argomenti e i dati che ver-ranno presentati sono il fruttodi una ricerca-azione che inse-gnanti e dirigenti di quattroscuole della città hanno con-dotto nel corso del precedenteanno scolastico. Un lavoro impegnativo, ma ric-co di spunti per un’azione edu-cativa che richiede sempre piùdi “conoscere” il contesto di vi-ta delle nuove generazioni per-ché diventi interessante ed ef-ficace. Uno studio che non ri-guarda soltanto la scuola, maanche la famiglia e le aggrega-zioni che rivestono un ruoloeducativo, nella crescente con-sapevolezza della necessità dicoordinare gli interventi peruna crescita armonica dellapersona.

SCUOLA. Convegno a cura dell’Aimc a Terni

Intelligenti digitaliA Narni l’ecologiasi sente fin da neonati

l Comune di Narni è sempre all’avanguardia perquanto riguarda la promozione dell’ambiente con il

contenimento dei rifiuti. L’ultimainiziativa è il progetto “pannolinilavabili” che parte dalla messa in retedi assessorati dell’Amministrazionemunicipale, condividendo il principio-cardine del rispetto e del benesseredella cittadinanza, in particolare deicittadini più piccoli. L’obiettivo ècoinvolgere le famiglie nell’adozione

di una buona pratica volta al contenimento dellaproduzione di rifiuti. Entro fine anno, lasperimentazione dei pannolini lavabili verrà adottatanella sezione piccoli del servizio nido d’infanzia “L’ApeMaja”; sarà curata e monitorata da Ecologicpoint, chedonerà al Comune di Narni il kit di pannolini lavabili.Ogni bambino avrà a disposizione un kit giornalierocomposto da 2 mutandine e 5 pannolini di cotone.“Continua il nostro impegno concreto – ha affermatol’assessore comunale all’Ambiente Alfonso Morelli - perpromuovere uno stile di vita sostenibile da un punto divista ambientale, economico, sociale. Promuovere findai primi anni di vita questi concetti con iniziativeconcrete significa porre basi forti per un cambiamentoconcreto della società. Ricordo - ha aggiunto - che nonsi tratta di un’iniziativa isolata, in quanto l’utilizzo deipannolini ecologici permette anche una riduzione dellaTari per le famiglie che intendono utilizzarli”.

Claudia Sensi

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A.Morelli

22 LA VOCE Terni.Narni.Amelia

uerre sante o dialogo?La Chiesa e gli altri, daPaolo VI a Papa

Francesco” sarà il tema dell’ormaitradizionale appuntamento diriflessione su temi di attualitàproposto dalla parrocchia di SanCristoforo in occasione della festadei patroni. Venerdì 17 ottobrealle ore 18 presso la chiesa di San

G“ Cristoforo in Terni, l’argomentosarà affrontato da Andrea Tornielli,giornalista, vaticanista e autore dinumerosi libri di argomentostorico-religioso, autore di Paolo VI.L’audacia di un Papa (Mondadori,collana Le Scie), considerandoparticolarmente gli interventi dellaChiesa da Paolo VI a PapaFrancesco, attraverso i pontificati di

Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.Nel mondo sconvolto dall’attaccodel terrorismo globale e squassatoda tante guerre – alcune ben notee sotto i riflettori dei mediamondiali, altre purtroppodimenticate perché combattute inPaesi poco “interessanti” sulloscacchiere delle strategieinternazionali – la voce della SantaSede è considerata con crescenteattenzione non tanto e non solodai Governi, ma anche esoprattutto dai popoli. La parola

del Papa sulla guerra, sul diritto,sul terrorismo, sui fondamentidella pace è universalmenteconsiderata una pietra di paragone(per qualcuno, d’inciampo) cherichiama l’umanità ai suoi valorifondamentali e chiede giustizia. DaBenedetto XV a Francesco, i Papihanno instancabilmente esercitatoun secolo di “magistero di pace”che ha attraversato le guerre e lecrisi internazionali del Novecento,fino alla lotta contro il terrorismo.

Don Franco Semenza

A fianco la “Casa delgiovane”a Piediluco,sotto la lapidedi don MarioBaciarelli

PIEDILUCO. Le celebrazioni per l’anniversario della strutturad’accoglienza fondata da don Baciarelli

essant’anni fa dalla felice intui-zione di don Mario Baciarelli aPiediluco prendeva vita la “Casa

del giovane”, esempio di carità, gene-rosità e dedizione nell’accogliere ibambini senza famiglia e senza casa,orfani e comunque non seguiti dai ge-nitori. Sabato 11 ottobre la ricorrenza saràcelebrata in due momenti distinti. Alleore 9 all’hotel del Lago di Piediluco, ilseminario organizzato dalla cooperati-va Tabor (che attualmente gestisce laCasa del giovane) sul tema “Acco-glienza e integrazione tra passato epresente”. Interverranno rappresen-tanti del Centro salute mentale dell’UslUmbria 2 di Terni, autorità civili e reli-giose, Claudio Daminato direttore Ca-ritas diocesana Terni - Narni - Amelia,Massimiliano Minelli antropologo Uni-versità di Perugia, Adriano Padiglionipresidente Arcs Lega Coop Umbria,Anacleta Ferraro responsabile riabili-tazione psichiatrica Csm Terni, Anto-nia Tamantini direttore Dsm Usl Um-bria 2. Nel pomeriggio alle ore 18 nel santua-rio di San Francesco a Piediluco saràcelebrata la messa in ricordo di donMario Baciarelli. Alle ore 19 incontrocon musiche del coro di Piediluco e let-ture dagli scritti di don Mario. Al ter-mine la festa per la “Casa del giovane”nei locali della comunità. Don Mario fu parroco per alcuni de-cenni del paese lacustre, e soprattuttofondatore nel 1954 della “Casa del gio-vane”: aprì la sua canonica e, poichéera piccola, la ingrandì acquistando unrudere adiacente, ricostruendolo peradattarlo a ospitare dei ragazzi. Era unvero uomo di Dio, amante dell’umani-tà sofferente. Nella casa sono passati oltre 1.200 ra-gazzi che, grazie all’opera di don Ma-rio, hanno potuto vivere in una vera fa-

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miglia. Nel 2000 la casa è stata ristrut-turata ed è gestita dalla cooperativa so-ciale Tabor, che promuove progetti so-ciali per pazienti con disturbi psichicitesi a un reinserimento sociale e a mi-gliorare la qualità della vita. “Abbiamo cercato - spiega Cristina Po-cetta, presidente della cooperativa Ta-bor - di creare opportunità di inseri-mento sociale per i giovani con disagimentali che ospitiamo presso la Casadel giovane, cercando di recuperare leloro abilità lavorative, l’autostima el’autonomia, attraverso percorsi chepropongono attività concrete di lavoroda sviluppare anche all’esterno. È unastrada che abbiamo intrapreso neglianni Ottanta, con la legge 180/78 cheha dettato nuove disposizioni sul trat-tamento delle persone affette da dis-

turbi mentali, con la prevenzione e lariabilitazione, nei presidi e nei serviziextra-ospedalieri operanti nel territo-rio”. Oggi la Casa del giovane ospita 18adulti inseriti dall’Usl Umbria 2 in trat-tamento di riabilitazione psichiatrico,per i quali sono attivati progetti indivi-duali con percorso terapeutico perso-nalizzato, teso alla formazione profes-sionale e all’inserimento lavorativopresso cooperative sociali o enti per al-cuni dei quali; al termine del tratta-mento, è previsto anche il reinseri-mento in famiglia o in altri ambiti. L’at-tività svolta dalla cooperativa Tabor ri-guarda anche l’animazione territoriale,il reinserimento sociale, la consulenzae primi aiuti, l’accoglienza in generale.

Elisabetta Lomoro

oi Carmelitane Scalze del monastero di Terni ci prepariamo afesteggiare - in coincidenza con l’Anno della vita consacrata chesi aprirà la prima domenica di Avvento - il V centenario di

nascita della nostra santa madre Teresa di Gesù (Teresa d’Avila), con unpercorso spirituale che si snoderà lungo tutto il corso dell’anno. Ed èbello che questo cammino sulle orme di Teresa abbia inizio propriocon l’arrivo… del suo piede destro! Per comprendere l’esistenza di unatale reliquia, bisogna risalire alla mentalità dell’uomo dell’epocabarocca, che non esita ad amputare il corpo incorrotto della poverasanta Teresa per poterla presentare in venerazione al Papa, Paolo V,ancor prima che la Madre fosse canonizzata. Questo prezioso gioielloviene conservato nella chiesa di Santa Maria della Scala e da lì ilprossimo 24 ottobre verrà portato nella nostra cappella dove rimarràper tre giorni per la venerazione dei fedeli. In realtà, Teresa di Gesù fugià in vita una grande viaggiatrice, pur essendo monaca, e monaca diclausura. Ha viaggiato su carri coperti o a dorso di mulo, percorrendotappe lunghissime sotto un sole canicolare come quello dell’Andalusia,o in mezzo alle tormente di neve. Ma viaggiava con l’allegria nellebisacce. Al pari d’un altro viaggiatore famoso, di nome Paolo di Tarso,Teresa viaggia con una “stella” davanti agli occhi, perseguendo unideale ben preciso: fondare monasteri. Viaggia per diffondere uno stiledi vita cristiana ideato da lei e messo a dimora in ogni singolo Carmeloche ella impianta, al centro di un orto accanto a una sorgente o a unpozzo. Ma il suo viaggio più significativo, il più avventuroso e fortunato,si snoda in una dimensione diversa. Teresa ha intrapreso la scalata alsuo “castello” interiore; il suo è un itinerario mistico, un cammino di

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VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ DIOCESIVeglia per il mesemissionarioOttobre è il mese che la Chiesa dedica allamissione universale. Quattro settimane incui le comunità cristiane sono chiamate ariflettere sul senso della missione e operareperché l’accoglienza, la fratellanza e lasolidarietà amplino sempre più i loroconfini e accrescano il loro impegno,soprattutto a favore di quelle realtàlontane e meno conosciute, per le qualisono punto di riferimento le Pontificieopere missionarie. In diocesi, comeconsuetudine, momento centraledell’ottobre missionario sarà la vegliadiocesana di preghiera missionaria:“Periferie, cuore della missione”, che siterrà sabato 18 ottobre alle ore 21 nellachiesa di San Giovanni Battista a Terni conle testimonianze di chi ha operato in terrelontane, come don Leopoldo e don Andrea,di sacerdoti stranieri che operano nellanostra diocesi, e don Maurizio Cuccato,direttore dell’Ufficio missionariodiocesano.

❖ TEATROPremio Franco Molèper i giovani attoriSarà di scena il 18 ottobre alle ore 21presso il teatro Secci di Terni la seratafinale della terza edizione del premioFranco Molè - Città di Terni per giovaniattori, promosso dall’associazione “FrancoMolè” e dal progetto Ud. Ingresso libero.Sarà messo in scena parte del Caravaggio diMolè per la regia di Andrea Paciotto,direttore di MaMa International Umbria.Reciteranno 16 attori e attrici selezionatitra 122 aspirati. Una giuria sceglierà i tremigliori che riceveranno in premio: ilprimo classificato, la partecipazionegratuita a corsi di teatro della MaMa aNewYork, il secondo e terzo, a Spoleto.Venerdì 17 ottobre alle 17.30 alla Bct diTerni, in collaborazione con l’associazioneIl Punto si terrà il convegno: “Molte vociintorno a Franco Molè” con l’intervento diDomenico Cialfi, i registi FerdinandoCerioni e Andrea Paciotto, l’attrice MartineBrochard; saranno presentati filmati diletture di Molè a Terni, messi adisposizione dalla Bct.

❖ LIBRERIA PAOLINEMarco Politi parladi papa FrancescoFrancesco tra i lupi. Il segreto di unarivoluzione è il libro di Marco Politi chesarà presentato martedì 14 ottobre alle ore17.30 alla libreria Paoline, via Mazzini 25 aTerni alla presenza dell’autore, di LiliaSebastiani e Arnaldo Casali. Papa Francescoha spezzato l’immagine di una Chiesa‘matrigna’, ha rifiutato la pompa imperiale,non conosce barriere tra credenti e noncredenti, “vive” la miseria degli emarginati,è vicino alle angosce dell’uomo d’oggi. Èimmerso nella modernità, pratica latenerezza e la compassione. Ma crescono leresistenze ai suoi audaci programmi dirifondazione della Chiesa. Francesco tra ilupi è la storia, mai raccontata prima, dellesfide nascoste alla rivoluzione di Bergoglioe dell’opposizione al Papa più popolare deinostri tempi, con particolari inediti sullasua elezione.

❖ PARR. SAN PAOLOIncontri di preghieraNuovi orizzontiDopo un primo anno di incontri, nellaparrocchia di San Paolo, l’associazioneNuovi orizzonti di Chiara Amiranteprosegue il percorso di preghiera e di lode,ogni primo e terzo lunedì del mese alle ore21 nella parrocchia stessa di San Paolo,guidato da don Roberto Tarquini e WalterQuintili. Seguendo l’apostolato di PapaFrancesco, quest’anno 2014-2015 iniziaanche la preghiera per e con i malatiall’ospedale Santa Maria di Terni, conpadre Ceslao Gadacz ofm cap, padre MarioFinauro ofm cap, e don Roberto Tarquini.

Per rivestirci dell’Uomo nuovo

Il quinto centenariodi santa Teresa d’Avila

fuoco per giungere all’unione con Dio. Anche noi siamo invitati aseguire le diverse tappe di questo itinerario che proponiamo nei variincontri. Il centenario si aprirà solennemente con la celebrazioneeucaristica del 15 ottobre; proseguirà con l’arrivo della reliquia delpiede della Santa il 24 dello stesso mese, il 25 con la lettura di alcunibrani tratti dalle opere di Teresa d’Avila letti dall’attrice PamelaVilloresi, il 26 con la partenza delle reliquie e, successivamente, connumerose conferenze che illustreranno il cammino spirituale percorsoda una donna tanto umana quanto divina come Teresa. Nonmancherà un concerto in suo onore e infine la solenne chiusura delcentenario, nell’ottobre 2015.

La comunità delle Carmelitane Scalze

Storia di una insolita reliquiaa reliquia di santa Teresa fu portata dalla Spagna a Roma dalsuperiore generale dei Carmelitani Scalzi, Giuseppe di Gesù

Maria, che scrive: “Nel 1616, sapendo di poter contaresull’approvazione di Sua Santità, osai prendere dal corpo dellaMadre una santa reliquia notevole. La reliquia che prendemmofu il piede destro intero, tagliato all’altezza della rotula col suocollo di carne e la pianta, rivestito di carne e coi segni evidentidelle vene e dei nervi. Un profumo celeste spirava dall’osso che sitrovava al punto della divisione, che era la rotula intera”. Nonappena la reliquia giunse a Roma, il Papa “venne, accompagnatoda diciotto cardinali, e, dopo aver pregato davanti al Santissimo,salì nell’oratorio superiore dove era la reliquia, s’inginocchiòraccogliendosi in orazione. La mostrarono a Sua Santità che baciòil piede della Santa, e, avvertendo il profumo che spirava, disseche era un profumo di santa. Giunsero quindi tutti i cardinali e auno a uno fecero altrettanto”.

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Un momento della celebrazione

LA VOCE Terni.Narni.Amelia @[email protected] 23

presso i Vescovi che si sono succedutisulla Cattedra di san Valentino. È statopartecipe attivo nel Movimento dei lau-reati cattolici, poi Movimento ecclesia-le di impegno culturale (Meic); eraiscritto all’Azione cattolica della suaparrocchia di Sant’Antonio. È statoconsultore della Congregazione per lecause dei santi e segretario della com-missione scientifica di una delle Setti-mane sociali dei cattolici italiani. È sta-to insignito dell’alta onorificenza pon-tificia di commendatore dell’Ordine disan Gregorio Magno. Ha scritto nume-rosi libri e numerosissimi articoli nel-la sua materia, di grande valore scien-tifico e tenuto numerose relazioni e in-terventi con successo in convegni e in-contri di vario tipo.Alla signora Daniela Tazza, sua moglie,e ai due figli le più sentite condoglian-ze de La Voce e dell’intera comunitàdiocesana.

Red.

TERNI. La scomparsa del prof. Pietro Borzomati

Un cattolico colto e impegnatoon la morte delprof. Pietro Borzo-mati, la città di

Terni perde uno dei piùprestigiosi esponenti delmondo cattolico, uomo digrande cultura, specie inscienze storiche, e di pro-fonda fede cristiana. Nato81 anni fa in Calabria, do-po gli studi e la laureaconseguita all’Universitàdi Messina, vincitore diconcorso venne a Terni ainsegnare Lettere nelle scuole supe-riori e da allora scelse questa città co-me residenza per sé e la sua famiglia. Ben presto, iniziò la sua carriera acca-

C demica diventando do-cente universitario diStoria contemporanea,in particolare di storiadella Chiesa cattolicanell’Italia di oggi, apren-do un nuovo filone di ri-cerca quale quello dellaspiritualità e del riverbe-ro e significanza che es-sa ha in ambito sociale.Borzomati ha insegnatoalle Università di Messi-na, Salerno, Roma, Vene-

zia e Perugia - Università per Stranie-ri. A Terni è stato molto attivo nella Chie-sa locale, godendo di amicizia e stima

Pietro Borzomati

el cuore della notte per pre-gare” è il tradizionale pelle-grinaggio a piedi dalla chiesa

di San Francesco a Narni allo Speco diSant’Urbano che, in occasione della festadi san Francesco, viene proposto dai gio-vani della diocesi e dai frati francescani.

Vi hanno presoparte un centi-naio di pelle-grini che han-no percorso apiedi i 15 chilo-metri che sepa-rano Narni dal-lo Speco fran-cescano. Uncammino si-lenzioso inter-vallato da pre-ghiere e canti,lungo la strada

tortuosa che si snoda tra i boschi e che siapre a suggestivi panorami. Allo Speco francescano si sono aggiuntinumerosi altri pellegrini giunti da varieparti d’Italia, che hanno partecipato allacelebrazione all’aperto presieduta dal ve-scovo Giuseppe Piemontese davanti al-l’antica chiesetta e oratorio dove sostòSan Francesco. “Il pellegrinaggio cheavete copmpiuto per giungere in questoluogo benedetto - ha detto il Vescovo - èespressione del desiderio di conversione,di un cammino di fede per assimilaresempre di più i sentimenti di Gesù. Tuttoquesto nella memoria del transito delbeato padre Francesco che in questo luo-

N“

go vogliamo incontrare, farne nostro mo-dello; è a lui che guardiamo e invochia-mo come guida. San Francesco è diven-tato nuova creatura abbracciando Gesùin croce e seguendolo nell’osservanza delVangelo, che ha accolto e proposto comeregola di vita a tutti, nell’amore per Gesùpovero e crocifisso, nel servizio ai poverie a ogni creatura”.Facendo riferimento alle Fonti francesca-ne ha poi ricordato il miracolo che av-venne allo Speco, quello della trasforma-zione dell’acqua in vino. “In quell’episo-dio - ha aggiunto - Francesco sperimen-ta la predilezione del Signore, la gloria diGesù, la trasformazione nell’uomo nuo-vo. È il senso del vostro pellegrinaggio”. “Non è, questa, una camminata beneficao una passeggiata romantica nel cuoredella notte nella memoria di Francescopoeta e amante della natura, ma è l’e-

spressione del nostro desiderio di spo-gliarci dell’‘uomo vecchio’ e rivestircidell’Uomo nuovo come aveva fatto Fran-cesco in tutta la sua vita”. Ciò vale “spe-cie in questi tempi che sanno di corru-zione, di vecchio e di morte. Proprio ieriabbiamo ricordato l’anniversario dei nau-fraghi di Lampedusa; per non parlaredelle vittime delle violenze, delle guerre,ai tanti giovani e adulti che portano lamorte nel cuore” ha aggiunto, ricordan-do la Giornata della memoria dei mi-granti. E infine un riferimento alla missione del-la Chiesa, che in ottobre viene celebrataper l’intero mese: “Papa Francesco ci in-vita in questo mese missionario ad allar-gare il cuore, a riparare la nostra chiesainteriore e allargare i confini della Chie-sa con la gioia della missione”.

Elisabetta Lomoro

Le parole delVescovo altradizionalepellegrinaggionotturno dallachiesa di SanFrancesco aNarni allo Specodi Sant’Urbano

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ PRO CIVITATEIl “Vangelo” di Pasolini,mezzo secolo dopo

La Pro CivitateChristiana havoluto ricordarecon un grandeconvegno (svoltosinei giorni 26-27settembre) ilcelebre Vangelosecondo Matteo diPier PaoloPasolini, cheproprio in

Cittadella trasse la prima ispirazione per lapellicola girata nel 1964 in alcune regioni delSud. Nel lungo elenco dei relatori, molti deiquali docenti universitari e criticicinematografici, ha assunto con la sua relazioneun ruolo speciale mons. Dario Edoardo Viganò,direttore del Centro televisivo vaticano edocente nella Pontificia università lateranense.L’approfondimento è stato dedicato al “ruolodel film nell’ambito della cultura cattolica deglianni ’60”. È stato inoltre esplorato il privilegiatorapporto di amicizia e stima tra Pasolini e donGiovanni Rossi, fondatore della ProCivitate.Presenti all’evento alcuni interpreti:Margherita Caruso, all’epoca 14enne, scelta perinterpretare la Madonna da giovane; NinettoDavoli che iniziò con il film la sua lunga carrieradi attore; Giacomo Morante che ebbe nel film ilruolo dell’apostolo Giovanni. (PDG)

❖ CASA “A. ROSSI”Rammarico per le suore che se ne vannoCon formale disdetta della convenzione inessere, avanzata dalla congregazione diappartenenza, le suore Francescane Missionariecesseranno il loro servizio presso la casa diriposo “Andrea Rossi” di Assisi dove per moltianni si sono prodigate nell’assistenza aglianziani ricoverati nella struttura. La Presidenzae il Consiglio direttivo hanno espresso il lororammarico per questo evento, connesso aragioni interne all’ordine religioso, e hannoringraziato le suore per la loro opera svoltafinora generosamente da molti anni. (PDG)

❖ CONVEGNOSan Francescoe frati in Europa“Frate Francesco e i Minori nello specchiodell’Europa” è il titolo del 42° convegnointernazionale di studi promosso dalla Societàinternazionale di studi francescani - incollaborazione con il Centro interuniversitariodi studi francescani dell’Università degli studi diPerugia -, che si svolgerà dal 17 al 19 ottobre adAssisi (palazzo Bernabei, via San Francesco 19).Sempre presso palazzo Bernabei, venerdì 17ottobre (ore 18.30) si terrà la presentazione delvolume Fonti agiografiche dell’Ordinefrancescano a cura di Maria Teresa Dolso (Efr,Padova 2014). Interverranno padre LucianoBertazzo ofm conv (presidente consorzio Efr-Editrici Francescane), Grado G. Merlo (Universitàdi Milano) e Maria T. Dolso (Università diPadova).

❖ SAN MASSEO Tra spiritualità francescana e di BoseEdificato tra il 1059 e il 1081 su fondamentaromane e bizantine, l’antico tempietto di SanMasseo era scelto da frate Francesco per sostarein preghiera, come riferiscono le cronache diTommaso da Celano. Intorno a esso è statocostruito nel corso dei secoli un vero e propriomonastero che oggi, da circa due anni, ospitacinque religiosi della Comunità di Bose (fondatadal priore Enzo Bianchi nel 1968) che vivono astretto contatto della natura osservando laregola del celibato, della comunione fraterna,dell’obbedienza al Vangelo. Il luogo, situatolungo il percorso pedonale che dalla pianurarisale verso Assisi, è collegato da un sentierocon il santuario di San Damiano e richiamanumerosi visitatori italiani e stranieri, chevengono accolti con affabilità e ascoltano lastoria ultramillenaria del luogo dove ancoraoggi è possibile sostare in meditazione eraccoglimento. (PDG)

L’amica della missione

DIOCESI. Presentazione del libro di Francesco Santucci sul vescovo Giuseppe Placido Nicolini

on il titolo Da Trento ad Assisi(Cittadella editrice) lo storico Francesco Santucci ha inteso

ricordare il vescovo Nicolini (1876-1973)che per ben 44 anni ha retto la diocesidi Assisi. Nicolini ha lasciato una tracciaprofonda e durevole nella vita dellacomunità, che in segno di gratitudine gliconcesse nel 1947 la cittadinanzaonoraria, su iniziativa del primo sindacosocialista del periodo repubblicano,Giuseppe Sbaraglini. In occasione dellaconviviale mensile (27 settembre), ilvolume è stato presentato ai soci delRotary club da Francesco Frascarelli

C nell’ambito delle iniziative di recuperomemoriale che caratterizzano ilprogramma del presidente NicolangeloD’Acunto. L’attenta esegesi del relatoreha colto tanti particolari significatividella biografia, che condensa in 350pagine le tappe del lungo episcopato,iniziato con la nomina disposta da PapaPio XI, che hanno avuto il presule comeprotagonista: la dedicazione della cittàalla Vergine Maria (1937); l’attribuzionea san Francesco del titolo di Patronod’Italia concesso dopo un’azionediplomatica di alto profilo, e a santaChiara il titolo di Patrona della

televisione; il salvataggio di tanti ebreiperseguitati, per la cui azione al vescovoNicolini è stata riconosciutal’onorificenza di “Giusto d’Israele”ricordata allo Yad Vashem (museodell’Olocausto a Gerusalemme); lacostituzione del Segretariato ecumenicodiocesano (1965). Nella lettura finale dialcuni passi del testamento spirituale sitrova conferma autentica dell’amoreprofuso per la comunità che gli era stataaffidata in anni difficili, segnati da tantieventi incisi nella storia del nostropaese.

Pio de Giuli

sulta il Consigliodi amministra-zione della Co-

munanza agraria Ap-pennino gualdese: dopooltre due anni, il cam-mino verso il riconosci-mento definitivo dellasua esistenza può dirsicompiuto. La Regionedell’Umbria, infatti, ha “bollina-to” – vale a dire “riconosciuto uf-ficialmente” – la validità delleelezioni tenute lo scorso 15 giu-gno, in quanto “ha informato laComunanza che, con Dgr n.1084del 1° settembre 2014, ha presoatto dell’espletamento dell’inca-rico del Commissario straordina-rio per la ricostituzione del Con-siglio di amministrazione e ge-stione temporanea”.Con questo riconoscimento, or-mai la disputa con gli enti localisulla gestione della Comunanzasi può dire conclusa e il nuovoConsiglio, con il nuovo presiden-te, Nadia Monacelli, può comin-

E ciare il lungo processodi ricostruzione dell’en-te, indebitamente scioltonel 1975 e incameratonelle proprietà comuna-li. Si tratta di una superfi-cie enorme, pari a oltreun quarto dell’intera su-perficie del Comune di

Gualdo Tadino: una delle Comu-nanze agrarie più grandi d’Italia.Prossima mossa, ora, è l’assem-blea degli “utenti monte” (imembri della comunanza), daconvocarsi entro la fine del mesedi ottobre, e l’apertura di unanuova sede. Ricordiamo che ha diritto a iscri-versi alla Comunanza un mem-bro per ogni famiglia, residenteda almeno 5 anni e Gualdo Tadi-no, tramite il pagamento di unamodica quota annuale (5 euro).Per ogni informazione: [email protected], tel. 3349793448.

Pierluigi Gioia

GUALDO TADINO. Arriva riconoscimento ufficiale

La Comunanza “esiste”!❖ FOSSATO DI VICOInterviene Sgarbi per salvarechiesa della Piaggiola e museo

stato il critico d’arte Vittorio Sgarbi a chiedere unintervento urgente per salvare dal degrado la

chiesa della Piaggiola e il Museo della civiltà contadinadi Fossato di Vico, dopo che nei giorni scorsi ha visitatola città. Sgarbi è stato accolto dal sindaco MoniaFerracchiato, dal consigliere alla Cultura e al turismoLorenzo Polidori e dal consigliere all’AmbienteGiacomo Mancie. Il noto critico ha visionato gliaffreschi che si trovano nella piccola chiesa dellaPiaggiola (risalenti al 1300-1400, attribuiti a OttavianoNelli) che, pur trovandosi in pessime condizioni, hannoun grande valore artistico per la collettività. Inoltre havisitato il Museo della civiltà contadina, anch’essolasciato, da anni, in uno stato di abbandono e incuria.Fanno sapere dall’Amministrazione comunale che ilprof. Sgarbi ha ammirato la bellezza dei dipinti e haritenuto opportuno intervenire per il loro restauro, inquanto attendere ulteriormente potrebbe portare allaperdita definita delle opere. Inoltre lo stesso Sgarbis’impegnerà a perorare la causa del comune di Fossatodi Vico affinché il Museo torni a nuova vita: “Il Museo èun contenitore di oggetti di grande valore in quantoraccontano le nostre radici e tradizioni”. Una visitaimportante - fanno sapere dal palazzo comunale - cheè volta a puntualizzare l’importanza del patrimoniostorico-artistico della città, e che va salvato daldegrado e dai danni provocati dal tempo.

Marta Ginettelli

È

Suor Elisa Carta

Nadia Monacelli

24 LA VOCE Assisi.Nocera.Gualdo

Pasolini e M.Caruso

uor Elisa Carta è stata nominata, il1° settembre, presidente della Ca-ritas diocesana dal vescovo Sorren-

tino con il consenso di suor Elisabeth Ro-bèrt, madre superiora della congrega-zione delle suore di San Francesco d’As-sisi, la cui casa generalizia risiede inFrancia a Montpellier. Dal marzo 1996 lacongregazione dispone anche di un in-sediamento presso S. Maria degli Ange-li, aperto all’accoglienza di giovani perritiri spirituali e di coppie che intendonomaturare un più stabile rapporto. SuorElisa succede a padre Vittorio Viola, at-tuale custode della basilica di S. Mariadegli Angeli. Una consacrata di originesarda che ha trascorso gran parte dellasua vita in varie nazioni dell’Africa occi-dentale e centrale a contatto con poverie diseredati.

Suor Elisa, l’impegno della Caritas dio-cesana le impedirà di portare avanti lealtre attività?“Assolutamente no! Resto fermamentelegata alla mia attività missionaria inAfrica. Tenterò di conciliare le varie in-combenze. L’associazione Segretariatoamici per la missione, da me fondata inTogo fin dal 1977, si propone quale sus-sidio medico e scolastico a favore di quelpopolo, comprese adozioni a distanza. Acausa dell’epidemia di Ebola non mi sa-rà però possibile recarmi a Lomè, capi-tale del Togo a fine ottobre, come pre-

S

ventivato”. Con quale spirito ha accettato il com-pito nella Caritas diocesana?“Con prudenza e preoccupazione. Mi tro-vo in una fase di ‘rodaggio’ data la re-cente nomina, ma in gran parte ho pre-so consapevolezza della situazione. Fon-damentale è il Centro di prima acco-glienza per persone senza fissa dimora oin estrema difficoltà (esclusi i minori). Inmerito agli ospiti, esistono molteplici ca-sistiche. Meritevole di citazione altro ser-

vizio: ‘La Madonnina’, che si pone comeapprodo per donne sole con particolariproblemi, e per donne con bambini”. Di quali collaborazioni si avvale la Ca-ritas?“Del sostegno dato dalla Fondazione‘Santi Rufino e Rinaldo’, che si occupa so-prattutto del settore amministrativo-ge-stionale, e dell’aiuto prestato dal Centrodi ascolto diocesano, dalle Caritas par-rocchiali e interparrocchiali, dai centridi volontariato sociale. Sto prendendo co-scienza di quanto risulti arduo risponde-re a necessità e richieste sempre cre-scenti”.Una sua definizione di carità.“Consiste in un complesso di azioni inte-se come atti di ‘restituzione’ concreta,spirituale e morale, destinata ad assicu-rare a ogni persona un’esistenza digni-tosa”.

Francesco Frascarelli

DIOCESI. La guida dellaCaritas passa da padre Viola a suor Elisa Carta, che continuerà a mante-nersi attiva anche in Africa

Cena di beneficienzaonviviamo” è il titolo dellacena di beneficenza in

programma per il 21 ottobre alle20 presso la Pro loco di Rivotorto,organizzata dalla Caritas diocesanain collaborazione con l’associazioneCuochi dell’Umbria per raccoglierefondi per la “casa dei bambini”realizzata in Kosovo da tutte lediocesi dell’Umbria e gestita davolontari, che verrà inaugurata il 24ottobre. Per poter partecipare ènecessario prenotare al numeroCaritas: tel. 338 2859206, oppureallo 075 816330 entro venerdì 17ottobre.

C“

Va a Margherita Coletta il premio Frate Jacopa 2014

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ DIACONIFabrizio a CannaraGrande festa nella chiesa parrocchiale di SanMatteo a Cannara. Domenica 28 settembre èstata celebrata una solenne messa nel corsodella quale si è svolto il rito dell’ammissioneagli Ordini sacri di Fabrizio Cerasa. Il quale,avuto il pieno consenso della moglie CastilloYovanny Estela, espresso pubblicamente,presenti le figlie Yadira e Yohali Cerasa, haufficializzato il suo cammino per diventarediacono nella Chiesa diocesana. Nellacelebrazione eucaristica presieduta dalvescovo mons. Domenico Sorrentino,concelebranti mons. Orlando Gori e ilparroco don Francesco Fongo, c’è stataanche l’amministrazione del sacramentodella cresima a 32 ragazzi e ragazzecannaresi.

Alessandro ad AssisiAlessandro Picchiarelli sarà ordinato diaconoper l’imposizione delle mani e la preghieraconsacratoria del vescovo Sorrentino il 18ottobre alle ore 17 presso la cattedrale diSan Rufino ad Assisi. Venerdì 17, alle ore 21nella chiesa parrocchiale di Costano, si terràla veglia di preghiera in preparazioneall’ordinazione.

❖ PELLEGRINAGGIOValfabbrica - AssisiSono partiti da Valfabbrica per ripercorrere iltradizionale Sentiero francescano e arrivarefino alla tomba di san Francesco e rendergliomaggio nel giorno della sua festa. Si trattadi un gruppo di fedeli della parrocchia diValfabbrica che, accompagnati dal parrocodon Antonio Borgo, hanno percorso oltrequattro ore di cammino, pregando econdividendo la gioia per le celebrazioni del4 ottobre. Ad accoglierli nel pomeriggio inbasilica c’era il custode del Sacro Conventopadre Mauro Gambetti, il quale ha salutato ipellegrini di Valfabbrica che, insieme allemigliaia arrivati da fuori regione, hannovoluto rendere omaggio al Poverello diAssisi.

❖ UMBRIAFIEREDue avvenimentiFiere a Bastia nelle giornate di sabato 11 edomenica 12 ottobre. Sabato 11 (dalle 10alle 19), nel centro storico, si terrà “Compro,baratto & vendo”, il mercatino dedicato aqualsiasi oggetto messo in vendita da privaticittadini, artigiani e hobbisti. Domenica 12(dalle 9 alle 19) si svolgerà invece la “Fiera disan Michele Arcangelo”. Si tratta della fieradi Bastia più importante dell’anno, con circa160 espositori dislocati sul centro storico evie limitrofe. Sono rappresentatipraticamente tutti i settori merceologici. Inprogramma anche (nello stesso orario) iltradizionale “Mercatino delle quattrostagioni”: piccolo antiquariato, ricamo,erboristeria e cosmesi, oggetti particolari perla casa e per il tempo libero. I giardinipubblici di via Marconi si trasformeranno inun parco giochi per i bambini.

❖ LUTTOLuigi BalducciCordoglio unanime a Bastia Umbra e in tuttoil territorio per la prematura scomparsa,dopo un breve malattia, del dott. LuigiBalducci, stimato medico di famigliaspecializzato in cardiologia. Aveva 62 anni esono molti a piangerlo, non solo per le sueindubbie qualità professionali, ma anche peri suoi molteplici impegni sociali e culturali.Lascia la moglie Annabella, i figli Michele eFrancesco, entrambi laureati in Medicina.Cordoglio e vicinanza alla famiglia Balduccisono stati espressi subito da molti, tra cui ilsindaco di Bastia Stefano Ansideri checonosceva il medico sin dai tempi del liceo.Il decesso è avvenuto nella serata di sabato 4ottobre e i funerali, alla presenza dimoltissime persone e delle autorità locali, sisono tenuti nel pomeriggio di lunedì 6 nellachiesa parrocchiale di San MicheleArcangelo. La salma è stata poi tumulata nelcimitero di Capodacqua di Assisi, paese diorigine del dott. Balducci.

BASTIA. Nuovo anno socialedella Caritas. Come contribuire

ei giorni scorsi, nella chiesa di San Rocco a Bastia,si è tenuta una celebrazione liturgica per tutti glioperatori della Caritas per l’inizio del nuovo anno

pastorale. È stato un momento importante sia perritrovarsi sia nella preghiera, sia per riflettere e ripartireinsieme. Ha ottenuto dei buoni risultati la Lotteria di sanMichele: grazie anche alla collaborazione dei catechisti, lacomunità bastiola ha risposto molto bene. Il lavoro dellaCaritas è costante, notevole è l’impegno degli operatoriche si mettono a disposizione e pongono attenzione aquelle persone che con le loro problematiche giungono alcentro d’ascolto, chiedendo un sostegno per fronteggiare

N

le necessità quotidiane. Di fatto, secondo gli ultimi dati,sono aumentati considerevolmente le richieste d’aiuto daparte di famiglie che si trovano a vivere in condizioniprecarie e disagevoli. In stretta collaborazione con laCaritas diocesana, continua il Banco alimentare, ladistribuzione di generi alimentari a 50 famiglie delterritorio per la durata di sei mesi. Prosegue anchel’assegnazione di vestiti e occorrente per bambini di etàcompresa dai 0 ai 13 anni alle famiglie che ne hannobisogno, grazie alla generosità di tante altre persone chehanno offerto questi indumenti per i più piccoli. A taleriguardo, gli operatori continuano nella loro opera disensibilizzazione, invitando la gente a donare vestiario eoggetti per bambini per far fronte alle molteplici richiesteche pervengono alla Caritas.

O. S.

Ora il sisma è stato sconfittoNOCERAUMBRA. Restituite alla comunitàle chiese diVille SantaLucia e delBeatoGiacomo aIsola. Presenteil Vescovo allecelebrazioni

17 anni dal sisma, a Nocera Um-bra sono state restituite alle co-munità parrocchiali le chiese di

Ville Santa Lucia e di Isola. Il primoevento ha avuto luogo nella piccolafrazione montana di Ville Santa Lucia,appena cinque famiglie residenti nelperiodo invernale, molte di più inquello estivo. Ha celebrato il vescovo Sorrentino che, alla presenza del Sin-daco, si è detto molto contento per ilrisultato raggiunto. Durante l’omelia ha ricordando ai nu-merosi intervenuti che “il terremotol’ha avuta vinta, ma solo per un po’ ditempo e ora la pagina è superata”. Dalpresule, quindi, l’invito ad andare ol-tre l’impegno di aver ricostruito fisi-camente il luogo: “Il problema non èricostruire la chiesa, ma tenere in pie-di la chiesa-famiglia. Oggi infatti sia-mo sempre di più un popolo sparpa-gliato e disperso. Anche con la chiesaricostruita però si ricrea la famiglia”.Al termine della celebrazione gli abi-tanti del posto hanno offerto un pic-colo rinfresco.

A Appena qualche giorno dopo, il 7 set-tembre, è tornata alla comunità gui-data da padre Mario Agostinelli anchela chiesa del Beato Giacomo di Isola:frazione nota per essere stata com-pletamente rasa al suolo dagli eventisismici. La chiesa è stato l’ultimo edi-ficio ricostruito e, per l’occasione, so-no intervenute moltissime persone.Sorta sui resti di un castello del 1030,è stata ricostruita nel medesimo luo-go. In ossequio agli antichi Statuti comu-nali, durante la celebrazione, presie-duta dal Vescovo, la popolazione hasimbolicamente offerto alcuni doni.Per primo ha fatto ingresso lo stem-ma araldico dell’antico castello, raffi-gurante una quercia all’apice di unacollina, consegnato da un rappresen-tante delle Pro loco in costume d’epo-ca. Successivamente il Sindaco ha of-ferto un cero votivo del peso di 4 librecui ha fatto seguito la consegna, daparte di due rappresentanti dei quar-tieri porta S. Martino e Borgo S. Cro-ce, di una pergamena riportante l’an-

tico decreto comunale e un sacchettocontenente 100 soldi. Infine un qua-dro donato dal Papa. Durante la cerimonia hanno poi rice-vuto il sacramento della cresima treragazzi del luogo. Numerose le auto-rità civili e militari presenti. Al termi-ne della celebrazione liturgica gli abi-tanti della frazione hanno offerto agliintervenuti un momento convivialeche ha concluso l’importante giorna-ta.

M. B.

La chiesa parrocchiale di Isola a Nocera Umbra

La piccola chiesa di San Rocco a Bastia Umbra

Margherita Coletta

Dall’Albaniaa ricostruzione della chiesa di Isola èstata eseguita dall’impresa edile di un

ragazzo albanese, arrivato in Italia versola fine degli anni Novanta con una“carretta del mare”. Sbarcatoclandestinamente - come tanti suoiconnazionali in cerca di fortuna, persfuggire alla fame del suo paese - oggi ècittadino italiano, felicemente sposatocon una ragazza di Isola e papà di duebambini nonché titolare di un’impresache dà lavoro a oltre dieci persone.Perfettamente integrato e attivo nellacomunità locale, è stato caldamenteringraziato dal parroco per l’opera svolta,andata ben oltre l’appalto affidato.

L

a “Rosa d’argento Frate Jacopa2014 - Donne del nostro tempo te-stimoni di fede, speranza e carità”

è stata assegnata alla signora Marghe-rita Coletta. Il riconoscimento - promosso a curadella fraternità dei Frati minori dellaPorziuncola in Assisi, unitamente al Co-mune di Assisi, all’associazione “Lo sto-rico cantiere” di Marino (Roma) e allaPro loco di S. Maria degli Angeli - pren-de spunto dalla figura di donna Jacopadei Settesoli che, attraverso l’incontrocon san Francesco, cambiò radical-mente la sua vita, divenendo testimonedi fede e di carità. Ogni anno, in suo onore, viene sceltauna figura femminile che nel nostrotempo incarni questi valori. A lei spettail compito, il 3 ottobre, di omaggiare sanFrancesco con i doni che a suo tempo

L “frate Jacopa” portò alla Porziuncola ilgiorno del beato transito del Poverello. Margherita Coletta risiede a Roma; hafondato nel 2004, ad Avola, l’associazio-ne “Giuseppe e Margherita Coletta -Bussate e vi sarà aperto” con l’intento diproseguire il cammino iniziato da Giu-seppe Coletta, brigadiere dei carabi-nieri caduto a Nasiriyah il 12 novembre2003 insieme ad altri 16 militari e duecivili italiani. Durante le numerose mis-sioni all’estero, Giuseppe aveva infattimaturato una grande attenzione almondo dei più piccoli (aveva perso ilsuo piccolo Paolo a soli sei anni, stron-cato da un tumore) e al loro disagio:dall’Albania al Kosovo, dalla Bosnia al-l’Iraq organizzava camion di aiuti. Con questa attività e con una straordi-naria capacità di trasformare alcunimomenti di dolore in un seme di spe-

ranza per gli altri, Margherita ha dimo-strato di essere un credibile testimonedi fede, speranza e carità, come frate Ja-copa dei Settesoli. Il riconoscimento èstato consegnato il 3 ottobre al terminedell’eucaristia celebrata in memoria delTransito di san Francesco e della visitadi frate Jacopa al Santo morente.

R. B.

25LA VOCE Assisi.Nocera.Gualdo @[email protected]

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

BREVI

❖ LITURGIAScuola di formazionePresso il centro pastorale “La Misericordia”(via Baldassini 22, Gubbio), prende il via lascuola di formazione ai ministeri perpreparare lettori e ministri della Parola,accoliti e ministri straordinari dellacomunione eucaristica. La frequenza èobbligatoria per essere ammessi alconferimento del ministero, durante lamessa che sarà celebrata in cattedrale dalVescovo giovedì 30 aprile 2015 (festa deisanti Mariano e Giacomo). Il corso diformazione verrà suddiviso in due tappe:la prima si terrà nei giovedì 23 - 30 ottobree 6 - 13 novembre alle ore 20.45.

❖ FAMIGLIEIncontri di preghieraOgni 25 del mese alle ore 19 presso lachiesa della Misericordia a Gubbio, “Lefamiglie pregano per le famiglie”, incontrodi preghiera. È possibile un servizio per ibambini su richiesta.

❖ PASTORALECorso di formazionePresso la chiesa di Sant’Agostino a Gubbioha preso il via un corso di formazione peroperatori pastorali, giovani e adulti. Sitiene ogni martedì alle ore 21 sul tema “IlDio di Abramo, Isacco e Giacobbe”. Letturaspirituale di Genesi 11-50 è guidata daipadri Giustino e Paolo.

❖ UMBERTIDE/1I sentieri della memoriaPresso la residenza protetta “G. Balducci”di Umbertide si è tenuta la presentazionedel libro I sentieri della memoria, checonclude il progetto “Nulla si crea, nulla sidistrugge, tutto si trasforma”, nato dallacollaborazione tra la sezione soci dellaCoop Centro Italia di Umbertide, l’Ama(Associazione malattia di Alzheimer)dell’Umbria e la cooperativa sociale Asad.La pubblicazione si inserisce tre le molteiniziative di contrasto all’Alzheimer.

❖ UMBERTIDE/2Omicidio FezzuoglioLa corte di assise di Appello di Perugia haconfermato la condanna all’ergastolo perRaffaele Arzu e Pietro Pala, accusati diavere ucciso il 30 gennaio del 2006 ilcarabiniere Donato Fezzuoglio e feritogravemente l’appuntato Enrico Montidurante una rapina ai danni del Monte deipaschi di Siena. La sentenza è arrivatadopo oltre 5 ore di camera di Consigliocon la conferma, come richiesto dalsostituto procuratore generale GiulianoMignini, dal pm Paolo Abbritti e dalleparti civili, di quanto già deciso nelprocesso di primo grado quasi un anno emezzo fa. Nel processo si sono costituitiparti civili il Comune di Umbertide, lafamiglia di Fezzuoglio, la vedovaEmanuela Becchetti anche inrappresentanza del figlio, Sante Fiorucci,Francesca Cipriani, i ministeri dellaGiustizia e degli Interni.

❖ UMBERTIDE/3Premiata differenziataC’era anche Umbertide tra i 16 Comuniumbri che sono stati premiatidall’assessore regionale all’AmbienteSilvano Rometti nell’ambito della primaedizione di “Fa’ la cosa giusta”, fiera delconsumo consapevole e degli stili di vitasostenibili che si è tenuta a Bastia Umbra.Presso lo stand della Regione, “UmbriA+”,allestito all’interno di Umbriafiere, ilsindaco Marco Locchi ha ricevutodall’assessore Rometti un trofeo in cartonericiclato che la Regione ha consegnato atutti quei Comuni che hanno conseguitouna percentuale pari o superiore al 65%,calcolata sui dati relativi alla media delprimo semestre del 2014, attestata intornoal 72%. (F. C.)

BASILICA SANT’UBALDO. Lanciata una pubblica sottoscrizione per l’acquisto di un nuovo organo

er onorare al meglio il patrono san-t’Ubaldo e rendere più solenni le ce-rimonie che si svolgono nella basi-

lica che ne custodisce le spoglie, il retto-re mons. Fausto Panfili ha lanciato unasottoscrizione per l’acquisto di un organodegno del luogo, più potente dell’attuale. “Quella di uno strumento musicale ade-guato al ruolo della basilica - ha dichia-rato - è un progetto che coltivo, insiemea don Stefano. fin da quando sono statonominato rettore, e del quale ho fatto par-tecipe il maestro Renzo Menichetti, di-rettore della Cappella musicale del duo-mo e del coro Cantores beati Ubaldi”. L’idea ha cominciato a prendere consi-stenza, e nei giorni scorsi la soluzione èapparsa a portata di mano: “Abbiamo sa-puto da esperti – prosegue – che una dit-ta specializzata di Padova aveva a dispo-sizione un organo tedesco che poteva fa-re al nostro caso: si tratta di uno stru-mento di ottima qualità costruito nel 1956da Emanuel Kemper, noto organaro diLubecca, con due tastiere di 56 note e pe-daliera di 30 note, per un totale di 996canne e 14 registri”. È stato effettuato un sopralluogo a Pado-va, con Renzo Menichetti e l’organistaEugenio Becchetti. Ne è uscita confer-mata la convinzione di avere a disposi-zione quanto si cercava, a un costo noneccessivo: 30 mila euro. “Per mettere in-sieme la cifra - continua mons. Panfili -abbiamo deciso di sollecitare la sensibili-tà degli eugubini e dei devoti del Patrono,abbinando ciascuna delle circa mille can-ne a un contributo di 30 euro; in fondo, unpiccolo sacrificio per onorare sant’Ubal-do”. Le risposte stanno arrivando. Le sotto-scrizioni si possono effettuare in basilica,

P

o sul conto corrente postale n.1014903833 intestato a: Santuario Sant’U-baldo - Diocesi di Gubbio, 06024 Gubbio(Pg), o tramute bonifico bancario: IT 83 A02008 38484 000040721691, indicandosempre come causale “Costruzione nuo-

vo organo”. Le operazioni stanno andandoavanti consultando, oltre a Co-mune e diocesi, anche la So-printendenza, per trovare unacollocazione all’interno dellabasilica che consenta di armo-nizzare le diverse esigenze nelrispetto della tutela del luogo,un monumento di primariaimportanza. Va ricordato che da qualcheanno a questa parte, per ini-ziativa del maestro Menichet-

ti, e grazie alla collaborazione della Fon-dazione Cariperugia, sono stati recupe-rati diversi organi tra cui quelli dellechiese della Piaggiola, di San Francesco,di Santa Maria e San Giovanni.

Giampiero Bedini

Lo strumento è difattura tedesca. Si possono fareofferte da 30 euro:cifra ottenutadividendo la spesacomplessiva di30.000 euro per1.000, che è il numero delle canne

AVIS GUBBIO. Festa del donatore concelebrazioni per i 60 anni di attività

abato 11 ottobre l’Aviseugubina festeggia la Festa deldonatore nonché i propri 60

anni di attività e di presenza sulterritorio, anni di speranza esolidarietà. Proprio il settimanale LaVoce dava notizia della suacostituzione, il 2 maggio 1954. Questoil programma: ore 16 raduno deilabari in piazza Quaranta Martiri;sfilata fino alla chiesa di Santa Mariaal Corso, saluto degli sbandieratori inpiazza Oderisi, omaggio agli avisini

S defunti e, a seguire, la celebrazioneeucaristica. Dalle 18 al Park hotel “AiCappuccini” celebrazioni ufficiali conintervento del sindaco Filippo Stirati,del presidente dell’Avis GiorgioMeniconi, dei rappresentanti dell’Avisregionale, provinciale e dellapresidente di “Avis Paese” RosannaPestrin. Durante la serata sarannoconsegnate le borse di studio “UgoTonci” e le benemerenze ai donatori:oltre 130 premiati, tra cui moltissimigiovani e giovanissimi, sia ragazzi che

ragazze. Saranno consegnate anchetarghe al “Donatore più giovane”:Camilla Lupini (nata nel 1996) e ilpremio “Amico dell’Avis” a donUbaldo Braccini, alla banda musicaledi Madonna del Ponte e alla Colacem.Verrà anche premiata BenedettaRiccardini, vincitrice del concorsoindetto per la realizzazione di un logocelebrativo dei sessant’anni.Quest’anno l’Avis ha oltrepassato leoltre 1.000 presenze attive didonatori; una risposta significativa alfabbisogno della comunità, non sololocale. Grazie anche all’impegno dimolti giovani.

B. P.

no spettacolo di danza susan Francesco entusia-smante si è svolto presso

l’Oplas - teatro “Domenico Bruni”.Nell’ambito delle iniziative che ilTeatro stabile dell’Umbria pro-muove con le compagnie di danzaregionali, un appuntamento di par-ticolare interesse è infatti stato Francesco e Chiara dedicato a duefigure-cardine della storia spiri-tuale e religiosa della nostra re-gione, san Francesco e santa Chia-ra.Coreografia e drammaturgia diLuca Bruni (vero e proprio deus exmachina del tutto), interpreti Eleo-nora Cantarini, Mario Ferrari, Yu-ri Fortini, Michele Umberto Fuso,Chiara Mancini Alunno, GiovanniPassalacqua, Debora Renzi. Fran-cesco e Chiara rappresenta la sin-tesi di un percorso ispirato alla for-za di queste due grandi personali-tà, incentrato sull’aspetto umano eallo stesso tempo ascetico di duegiovani che seppero sconvolgere ilcontesto sociale e umano dell’epo-

U ca. Questo nuovo allestimento rap-presenta l’ultima fase di un workin progress: si riparte dallo studioeseguito nel 2012 in cui – ispiran-dosi ai famosi dipinti di Giotto nel-la basilica superiore, che raccon-tano la vita e i miracoli del Santo –viene messa in relazione la figuradi Francesco con Siddharta, fonda-tore del buddismo mille e ottocen-to anni prima. Numerose sono lesimilitudini tra i due personaggi:innanzitutto l’aspetto ascetico, poiil legame profondo con la natura,infine l’aspetto “trascendente” cheabbraccia l’essere umano renden-dolo protagonista di scelte orien-tate al cammino di salvezza. Santa Chiara è a sua volta una fi-gura emblematica: condivise consan Francesco, attraverso la fedenel mistero divino, la gioia del sa-crificio e dell’abnegazione. Parte degli incassi è stata devolutain beneficienza, come vuole lo spi-rito francescano.

Fabrizio Ciocchetti

UMBERTIDE. Iniziativa del Teatro stabile dell’Umbria

Danza per Chiara e Francesco

Caritas diocesana

Sui luoghi del beato don Puglisi

al 10 al 12 ottobre la Caritas diocesanaè a Palermo per un pellegrinaggiolegato a don Giuseppe Puglisi, il

sacerdote barbaramenteucciso dalla mafia il 15settembre 1993, giornodel suo 56° compleanno,e proclamato beato il 25maggio 2013. Spiega ildirettore della Caritas, Luca Uccellani: “È laseconda tappa (la prima,legata al vescovo ToninoBello, ci ha portato loscorso anno in Puglia) di

un viaggio lungo l’Italia per conoscere,attraverso i luoghi in cui hanno operato e lepersone che hanno vissuto al loro fianco,figure di cristiani vicine al mondo Caritas:capaci di vivere il Vangelo fino al dono totaledi sé, come amore preferenziale per gli ultimidella società”. Don Puglisi ha amato il popolodella parrocchia di San Gaetano, a Brancaccio,che gli era stato affidato, prendendosi cura deiragazzi e dei giovani, facili prede del poterearrogante e violento della mafia.

D

Musica degna del Patrono

Don Puglisi

26 LA VOCE [email protected]@lavoce.it

Il progetto del nuovo organo

n molti lachiamanoludopatia ma

dell’homo ludensnella patologia delgioco d’azzardo c’èdavvero poco. E nonsolo perché ci sonovite in gioco. “Unbar senza slot hapiù spazio per le persone”. È questo lo slogan diSlotMob, l’iniziativa di sensibilizzazione ideata daldocente ed economista Luigino Bruni che stariscuotendo consensi in moltissime città e che nonha lasciato inerme nemmeno Foligno. Dodici leassociazioni, sotto la regia del Comune, che hanno

I

deciso di giocarsi contro ilgioco, perché a questo gioconon ci stanno. Keynotespeaker dell’evento del 16ottobre, proprio il prof.Bruni che lo SlotMob l’haideato quasi per gioco,improvvisando uno“sciopero del caffè” nei barslot-dotati della propriacittà. Costruito su questalinea, dopo l’incontro aPalazzo Trinci alle ore 17, ilprogramma di salaproseguirà con unappuntamento-gioco sul“gioco sano” per le vie delcentro e si snoderà fino aduno dei bar del folignateche ha detto no alle slot.Neanche a dirlo, trattodistintivo del brand SlotMob

(a cui Foligno appunta la66° stelletta) è proprioquello di invitare apremiare con unaconsumazione i locali slot-free, mutuando il modusagendi tipico dei flash mobper stimolare i cittadini aduna partecipazionecreat(t)iva. A chiuderequest’iniziativa tuttaitinerante, la cena diSolidarietà ospitata dallaCasa della Carità di piazzaSan Giacomo. Una cena chefa gioco perché il ricavatodella serata andrà in favoredelle famiglie cadute nellarete e che non riescono arialzarsi. Il Gioco non vale lacandela. Moltissimi infatti icasi segnalati dalla Caritas

di nuclei in ristrettezzeeconomiche che affidandosialla dea bendata (che spessoinvece ci vede molto bene)non fanno altro cheaggravare il propriobilancio. Ce lo ripetono inostri genitori, che il gioco èbello quando dura poco. Larete delle associazioni - fasapere Lucia Coco - “ècomunque ancora aperta”ed oltre ai progetti cheverranno proposti allescuole “si pensa già ad unprossimo appuntamentocittadino per il mese dimarzo”. Scopo del gioco -per dirla con Luigino Bruni -“rompere la macchina dalleuova d’oro”.

Francesca Brufani

VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014

A Trevi la casa “Mons. Bonilli” presentail libro “Fragili attrici” che racconta l’esperienzadelle donne con deficitpsicofisico e intellettivoospitate dalla strutturagestita dalle suore della Sacra Famiglia

BREVI

❖ DIOCESI SPOLETOViaggio in Terra santacon l’arcivescovo BoccardoDall’11 al 18 ottobre, 210 fedeli delladiocesi di Spoleto-Norcia andrannopellegrini in Terra Santa, “dove Lui èpassato ed ha visitato la nostra terra”. Ilpellegrinaggio sarà guidatodall’arcivescovo mons. Renato Boccardo edè stato organizzato al termine della Visitapastorale dello stesso Presule, avviata il 14ottobre 2012 e conclusa il 19 giugno 2014.Il Pellegrinaggio è organizzato con ilsupporto dell’agenzia viaggi Nova Itineradell’archidiocesi di Perugia-Città dellaPieve. La partenza e il ritorno (11 e 18ottobre) sono previsti con volo charterdall’Aeroporto internazionale dell’Umbria“S. Francesco d’Assisi” di Perugia.

❖ CARITAS FOLIGNOGiornata alimentazione alla Fattoria didatticaGiovedì 16 ottobre - Giornata mondialedell’alimentazione, indetta dall’Onu 35anni or sono e celebrata ogni anno dallaCaritas di Foligno per sensibilizzare lacittà, nella Fattoria didattica e solidaledella Caritas, nella mattinata, spazio tuttodedicato alle scuole e alle cooperativesociali con un tour guidato tra ortaggi ebestiame e con la possibilità di passeggiatein collaborazione con l’Ente Giostra. Unamerenda-incontro equa e solidale a curadi Monimbò e un saluto agli anzianidell’adiacente Opera Pia concluderannoinvece la mattinata. La giornata proseguiràcon la messa in Fattoria con il Vescovo alleore 16, con una raccolta alimentarestraordinaria e con una cena di solidarietàpresso la Casa della Carità alle ore 20.Tantissime le novità contemplate dalprogetto, tra cui l’avvio nei prossimi mesidi percorsi di pet therapy per bambini,anziani e diversamente abili, sebbene ilfrutto più grande rimanga l’aspetto –condiviso con gli Orti solidali –dell’assegnazione di borse-lavoro per padridi famiglia in difficoltà. Per prenotarsi perla cena, il cui ricavato andrà in favoredelle famiglie finite nella rete del giocod’azzardo nell’ambito dell’iniziativa“SlotMob” scrivere a [email protected] orecarsi presso la casa della Carità. Per leclassi e le cooperative desiderose diprenotarsi, il riferimento è lo 0742357337.

❖ PASTORALE GIOVANILEA Spoleto “Free time - Mettiamoci in giocoIl Cantiere Oberdan e la Pastoralegiovanile di Spoleto con la collaborazionedel Comune lanciano il progetto “Freetime - mettiamoci in gioco” una serie diattività aggregative e creative in cui sianoprotagonisti i giovani. Sono previsti torneidi calcio a 5 e di Pallavolo presso laPastorale giovanile con inizio dal 15ottobre. Il concorso RiDiSegna il portale,per ri-definire l’immagine postaall’ingresso del Cantiere Oberdan. Ilconcorso ha come oggetto l’elaborazionedi un bozzetto in scala contenente unaraffigurazione efficace e fortementecomunicativa della attività che vi sisvolgono e della sua funzione sociale eculturale. Il bozzetto verrà installato sulportale ligneo posto all’ingresso delCantiere. Scadenza per presentare glielaborati il 20 ottobre. Concorso “Giovanitalenti” che prevede la partecipazione diconcorrenti di ambo i sessi e nazionalità,di età compresa da 0 a 25 anni che siesibiranno dal vivo in qualunque categoriaartistica creativa. Scadenza iscrizioni: 31ottobre. Il 25 ottobre dalle 17 si terrannole premiazioni dei tornei e del concorsoRIdiSegna il Portale, presso i locali dellaPastorale giovanile in piazza Garibaldi. L’8novembre dalle ore 17 si terrà il concorso“Giovani talenti” presso il CantiereOberdan. Info sui concorsi e sui tornei: www.cantiereoberdan.orgwww.facebook.com/pastoralegiovanile.spoletonorcia.

Il teatro vissuto dalle “Fragili attrici”

Foligno in gioco controil gioco (d’azzardo)

A Belfiore, I edizione del Festival musicale e gastronomicoempo fa un conoscente composeper diletto un’epopea che inquisivale vere origini del toponimo “Foli-

gno”. Sissignore niente latino: la denomi-nazione dell’urbe originerebbe dall’indoleal lamento dei suoi abitanti e “Fu Lagno”sarebbe l’antenato dell’attuale “Foligno”,una tesi suffragata dall’inclinazione degliabitanti a lamentarsi circa il tedio cittadi-no.Mi perdonino i folignati se li sconfesso, maa ben guardare, finito il tempo del “taver-nare”, l’offerta per il diletto urbano nonmanca. A smentire il mantra del “qui nonc’è mai niente” le iniziative in effetti sonotante e quella in arrivo a Belfiore il 19 ot-tobre non è certo da meno. Sul perché di un Festival Multiculturaleopen-air proprio a Belfiore, ci illuminauna delle sue menti, Massimiliano Mar-chionni, vicepresidente dei “Belfioresi”:

“Ho sempre voluto viaggiare e vedere ilmondo, ma ho paura dell’aereo. Così ilmondo ho deciso di farlo venire a casamia”. Più di 12 i paesi convocati in riunione aBelfiore dalle ore 15 e certo è che questaprima edizione promette di sovvertire lageografia degli atlanti, con Cuba a norddell’Ucraina, l’India inquilina della Fran-cia e vicoli e piazzette adibiti a Stati.Avventurarsi vale la pena, almeno per fan-tasticare tra i nomi delle pietanze tra unJaprak, un Tufullo e un Kukuntò. Più di 12gli stand, uno per paese, ciascuno con ci-bi, abiti tradizionali e libri in lingua, il tut-to condito da musica on the road ed esibi-zioni live a colpi di dunumba. Presente an-che l’Italia che chiuderà alle 21 con unconcerto dedicato ad un simbolo dello Sti-vale, Fabrizio De André, omaggiato dallaFilarmonica di Belfiore.

Due i biglietti tra cui optare per mettersi inviaggio: uno (gratuito) per il tour geogra-fico-musicale, l’altro completo di coupon-degustazione per assaporare tra gli stand.Guide turistiche d’eccezione, i ragazzi diPro.Te.Mus che aiuteranno gli aspirantiviaggiatori a (ri)orientarsi con curiosità estorie da ogni paese, raccolte per i viag-giatori smemorati anche in un atlante tut-to speciale che verrà dato in dotazione.Una sfida, quella che i “Belfioresi” hannovoluto intraprendere a braccetto con Casadei Popoli e Caritas, per riprendere in ma-no la vita del paese in dispregio della cri-si. Si compiaccia il nostro rimatore del-l’incipit: un esempio da emulare per quan-ti praticano lo sport del “Fu lagno”. E chis-sà che Foligno non cambi nome. “Belfio-resi” docent, chi coglie per primo l’altruidifetto sia anche il primo a darsi da fare.

Francesca Brufani

T

Una scena dello spettacolo teatrale “Anche noi donne” delle ospiti dell’istituto Bonilli di Trevi (2008)

27LA VOCE Spoleto / Foligno @[email protected]

abato 11 ottobre, alle ore 17 al TeatroClitunno di Trevi verrà presentato illibro Fragili Attrici, a cura di Maria As-

sunta Pierotti e Fiammetta Marchionni, cheracconta l’esperienza teatrale del gruppo didonne disabili che vive nella casa “Mons.Bonilli” di Trevi delle Suore della Sacra Fa-miglia di Spoleto. “Attrici perché è quelloche loro sentono di essere e che a loro piùpiace, Fragili inteso come debolezza, facili-tà a rompersi e quindi come riconoscimen-to del limite, limite però che caratterizzaogni essere umano e che nel suo supera-mento svela la scintilla divina presente nonsolo nelle nostre attrici ma in tutte le per-sone che sanno cercarla”. Il centro socio-riabilitativo ed educativo“Mons. Bonilli” di Trevi è una struttura del-le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto cheaccoglie donne con deficit psicofisico e in-tellettivo. Nel programma educativo e di re-cupero delle capacità individuali, sono pre-viste varie attività tra le quali quella teatra-le che coinvolge le ospiti per diversi mesil’anno. Responsabile del progetto è il regi-sta Graziano Sirci.Tutto è cominciato nel 1995 con la messa in

S scena al Teatro Clitunno di Trevi de Il piffe-raio magico. Seguono Cenerentola, La bel-la Addormentata, Bernadette, Pinocchio. Nel2001 grazie ad una proposta di Assunta Pie-rotti, psicoterapeuta, e Fiammetta Mar-chionni, neuropsichiatra, responsabili delprogetto terapeutico della Casa, si comin-ciano a scrivere i copioni insieme alle at-trici. Partendo dai loro racconti, dalle lorostorie, dai loro ricordi ci si propone di ascol-tare quello che hanno da dire, mettendoloin scena. Un’attività che ha permesso dipassare dall’intervento antico di tipo assi-stenziale all’intento riabilitativo di promo-zione della persona nella sua originalità. Ilteatro diventa dunque spazio per la narra-zione di sé, connette e ricompone, assu-mendo tratti di liberazione e di cura, per-mette la conoscenza di sé, il riconoscimen-to della propria esistenza e della propriaidentità. L’attività teatrale è andata avantianche grazie all’amicizia con l’attrice AnnaMaria Guarnieri che le Fragili attrici hannoconosciuto e con la quale si sono confron-tate.Il volume realizzato proprio per dare contodi quanto fatto nel corso degli anni è anche

un invito al lettore - scrivono la Marchion-ni e la Pierotti nell’introduzione - “a guar-dare con occhi diversi la vita di quelle per-sone che ‘non hanno voce’ e non disperde-re un materiale che documenta, oltre i ri-sultati del lavoro paziente e continuativodelle suore della Sacra Famiglia, la storiadell’originale compagnia teatrale “Fragiliattrici”. La pubblicazione contiene anche icopioni scritti dalle “attrici”, con le imma-gini delle locandine degli spettacoli realiz-zati e una serie di foto di scena. In fondo so-no state raccolte alcune impressioni delleprotagoniste: le difficoltà durante le prove,le tensioni e poi l’emozione di recitare sulpalco, le luci, l’applauso del pubblico. Se-guono le testimonianze dell’attrice AnnaMaria Guarnieri, dell’arcivescovo di Spole-to - Norcia mons. Renato Boccardo, del sin-daco di Trevi Bernardino Sperandio. Alla presentazione interverranno FabrizioBracco, assessore alla Cultura Regione Um-bria, Antonio Audino, giornalista e criticoteatrale, Silvio D’Alessandro, Psichiatra Asl2. Concluderà l’evento Anna Maria Guar-nieri.

M. A.