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Il direttore editorialeMichele LicoPresidente Camera di Commerciodi Vibo Valentia Il nostro Paese si prepara ad organizzare e ad accogliere uno straordinario evento

di portata mondiale, tanto più rilevante per l’insita prospettiva di essere infl uente sia sulle scelte strategiche dei Governi nei prossimi anni che sulle esperienze

quotidiane di ogni essere umano. Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta, Energia per

la vita” è alle porte con una tematica attuale e impegnativa, intorno a cui sviluppare

dialogo e confronto, in ragione di soluzioni sostenibili e funzionali al benessere del

singolo individuo come dell’intera umanità. Cibo e ambiente, un binomio inscindibile che

coniuga comportamenti, processi e prodotti nella necessaria razionalizzazione dell’uso e

della redistribuzione delle risorse disponibili, in funzione di una popolazione mondiale

sempre in crescita e dell’oscillazione di alcuni parametri che vedono aree geografi che del

mondo contrapposte per quel che attiene povertà, aspettativa di vita, tasso di mortalità.

L’esposizione universale di Milano, dunque, centra una tematica esistenziale e di rilevante

interdisciplinarietà: l’alimentazione è una necessità sociale per l’intero Pianeta; è, specie

per l’Italia, un fondamentale valore economico fondato sull’ambiente e sulla ricchezza dei

territori; è rilevante per la salute dell’uomo e, sotto quest’aspetto, ha importanti rifl essi

anche sulla spesa pubblica, specie quella legata alla sanità. Il nesso vita-alimentazione è,

dunque, strettissimo, e non solo in termini di sopravvivenza, tanto più là dove nel mondo

il problema della fame è emergenziale, ma anche in ragione di una migliore qualità della

vita, implicando nei decisori pubblici maggiore responsabilità nell’attuazione di politiche

che abbiano a centralità l’uomo e i suoi bisogni rispetto ad interessi meramente economici

e di mercato. Expo 2015, in questa prospettiva, sarà un momento di grande lavoro comune,

una spettacolare occasione di conoscenza della cultura di vari popoli, di condivisione

di esperienze e di buone pratiche. Con Expo 2015, l’Italia ha la grande opportunità di

essere propulsore di strategie di crescita condivise, capaci di cambiamento e di conciliare,

valorizzandole, le specifi cità dei territori con i nuovi assetti dalla dimensione globale.

Per quanto ci riguarda, la produzione alimentare e l’enogastronomia italiana si sono

sempre connotati proprio per un forte legame identitario con i territori di provenienza

e ciò ha costituito la spinta a una sempre più viva attenzione alla qualità tra tradizione

e innovazione. Quando si parla di buona alimentazione, la nostra Dieta Mediterranea è

un riferimento sicuro che identifi ca, in tutto il mondo, qualità, gusto, sostenibilità delle

produzioni, rispetto dell’ambiente, proposta turistica di eccellenza, equilibrio e alto

valore sociale. Anche per questo l’esposizione universale “Nutrire il Pianeta, Energia

per la vita” non poteva avere contesto migliore che il nostro Paese per lanciare le sue

sfi de: lotta alla fame, sostenibilità, salute, cibo come strumento di pace e cultura, partendo

dall’approfondimento di tematiche basilari quali agricoltura di qualità e biodiversità;

acqua; energia; scienza e tecnologia; uso razionale delle risorse; educazione alimentare;

lavoro; sicurezza, cooperazione e sviluppo; convivialità; arte e cultura: legislazione e

formazione. Un appuntamento unico, una mobilitazione mondiale in cui anche le Camere

di Commercio sono attivamente coinvolte e danno il loro contributo operativo e di idee

per sviluppare cooperazione tra i popoli ed energia per la vita.

GIUNTA CAMERALE

Michele LicoPresidente

Antonino NicociaVice Presidente

Sebastiano Giovanni Caff o

Bruno Valeriano La Fortuna

Francescantonio Liberto

Ercole Massara

Domenico Petrolo

REVISORI DEI CONTI

Maria Teresa Mazzitelli - PresidenteGiuseppina Lingetti

Rosario Gentile

SEGRETARIO GENERALE F.F.Luigia Caglioti

CONSIGLIO CAMERALE

Settore AGRICOLTURA Onofrio Casuscelli (Coldiretti)Giacomo Curigliano (Copagri)

Ercole Massara (Confagricoltura)Domenico Petrolo (CIA)

Settore ARTIGIANATOGiovanni Cugliari (CNA)

Francescoantonio Liberto (Confartigianato)Federico Pecora (Fapim Casa);

Settore COMMERCIO Antonio Catania (Confcommercio)Antonino Nicocia (Confesercenti)

Claudia Rito (Confcommercio)Giuseppe Rito (Confcommercio)

Settore INDUSTRIASebastiano Caff o (Confi ndustria)Caterina D’Urzo (Confi ndustria)

Giuseppe Lo Preiato (Confi ndustria)

Settore METALMECCANICO Michele Lico (Confi ndustria)

Settore TURISMOSergio Consolo (Confcommercio)

Settore TRASPORTI E SPEDIZIONI Carbone Patrizia (Confi ndustria)

Settore OO.SS.Bruno La Fortuna (CGIL, CISL, UIL)

Settore ASSOCIAZIONI CONSUMATORI E UTENTILuciano Prestia

(Associazioni Consumatori e utenti ADOC UIL e ADICONSUM CISL)

Settore CREDITO, ASSICURAZIONI E SERVIZI ALLE IMPRESEMario Malfarà Sacchini (Casartigiani)

Settore COOPERAZIONE Raff aele Greco (Legacoop)

PRESIDENTE

Michele Lico

Anno 2014 - n° 1 3

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DIRETTORE EDITORIALEMichele LicoPresidente CCIAA

DIRETTORE RESPONSABILE

COORDINAMENTO TECNICORosanna De LorenzoComunicazione Istituzionale eRelazioni esterne CCIAA

PROGETTO GRAFICOE IMPAGINAZIONEFrancesco Romano

STAMPARomano Arti Grafi cheTropea (VV)

FOTO© Archivio Romano Arti Grafi che© Archivio C.C.I.A.A.(Foto Nazzareno Schinelli)

Direzione e redazioneCamera di Commerciodi Vibo Valentiatel 0963.294602 - fax [email protected]

Registrazione Tribunalen° 3 del 2006

In copertina:Philippe Daverio

Nel sommario:Un momento della cerimonia di inaugurazione di Limen Arte 2013

SOMMARIO

6 Premio InternazionaleLIMEN ARTE 2013Un cammino esperenziale nella contemporaneità

16 LIMENARTE 2013I VINCITORI

28 CULTURA, ESTRO, GENIALITA’PHILIPPE DAVERIO A LIMENARTE 2013

34 LE ACCADEMI DI BELLE ARTI OGGIIncontro con i giovani.Prospettive di formazione e occupazione

38 IL NUOVO VOLTODELLA VISURA CAMERALE

42 EXPO 2015 VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONIAGROALIMENTARI NAZIONALIIndagine Conoscitiva Unioncamere

62 LE MURA DEL SILENZIOIl fascino dell’archeologia medievale nell’antico Convento di Soreto

68 JOSÉ CESAREOTratto agile e armonica cromia,tra rappresentazione autentica e fervida fantasia

4 Anno 2014 - n° 1

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LIMEN ARTE 2013UN CAMMINO ESPERENZIALE

NELLA CONTEMPORANEITÀ

Philippe Daverio inaugura la quinta edizione del Premio Internazionale della Camera di Commercio di Vibo Valentia. La mostra, anche quest’anno allestita nello storico Palazzo Gagliardi, propone ancora un interessante viaggio nell’arte contemporanea attraverso artisti quotati e giovani promesse delle Accademie di Belle Arti Italiane. Ampio spazio anche al confronto e al dibattito su “Profi li formativi e prospettive occupazionali nel settore artistico in Italia e all’estero” e “Le Accademie di Belle Arti oggi: l’artista nel suo farsi”, per aprire alle innumerevoli occasioni che l’arte offre nel mercato del lavoro.

a cura di Rosanna De Lorenzo

76 Anno 2014 - n° 1Anno 2014 - n° 1

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Ogni edizione del Premio Internazionale Lìmen Arte è un’emozione che si rinnova nel corale entusiasmo organizzativo

interno all’Ente, nella palpabile curiosità collettiva, nella scoperta di interessanti talenti, nell’approccio a sempre nuove scuole e tendenze, nell’aprirsi a nuove collaborazioni e, contemporaneamente, nel ritrovarne anche di già sperimentate. Lìmen Arte, anche quest’anno, nella sua quinta edizione, è tutto questo. E’ una tappa di un cammino esperenziale in continua crescita ed evoluzione. E’ un’occasione importante e prestigiosa per essere nella contemporaneità, e con una delle sue chiavi di lettura più affascinanti e stimolanti, quella che, privilegiando la ricerca estetica, dà specchio del mondo attraverso le visioni originali degli artisti, artefi ci di una comunicazione che a volte sembra senza mediazioni, che parla per metafore, spesso evidentemente ermetica e immediatamente incomprensibile, ma che esprime comunque il vissuto, il sentito, il pensato, “solo” in modo unico, irripetibile, innovativo. E’ questo il fascino dell’arte contemporanea che si sublima nella creazione dell’opera e, tanto più, nella sua fruizione quando l’approccio non è esclusivamente quello di guardarla, ma di leggerla, come un testo, e con la predisposizione a volerla indagare, interpretare, fi no a cogliere quello che -con la materia variamente plasmata o assemblata, con immagini, suoni, colori- è il messaggio dell’autore, la sua personale e singolare ricerca di relazionalità. Una comunicazione solo apparentemente diffi cile di fronte a un linguaggio generalmente percepito dal “lettore” come estremo ed astratto, incomprensibile senza canoni di riconoscibilità e ancora tanto più impenetrabile se si guarda l’opera come oggetto e

da nisistra: Giorgio Di Genova, Michele Lico, Enzo Le Pera (dietro), Philippe Daverio, Lara Caccia

Anno 2014 - n° 18

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non, come di fatti è, azione; se non si dà priorità alla forma, intesa come idea, piuttosto che alla materia; se non si individua nella fi gura la proiezione del pensiero. Un esercizio cognitivo questo che richiede, oltre che passione, anche l’appropriazione di strumenti culturali di decodifi cazione, per affi ancare l’esperienza estetica con una pratica interpretativa che sa cogliere l’espressività di un mondo, quello dell’arte contemporanea, insolito e rapido nelle sue trasformazioni. Educare all’arte contemporanea vuol dire, quindi, offrire ad ognuno, attraverso la meraviglia e lo stupore dell’esperienza estetica, la possibilità di esaltare la propria sensibilità d’ascolto e comprensione degli altri e del mondo che ci circonda, in questo caso per come viene avvertito e rappresentato dagli artisti, acuti lettori della propria epoca, che con grande sensibilità, talento e tecnica espressiva sanno cogliere con lungimiranza l’evolversi degli eventi, precorrendone anche i tempi. Ecco, il Premio Internazionale Lìmen Arte, nel compendio delle sue fi nalità intersecanti, vuole dare diffuso accesso all’arte contemporanea così intesa, per sviluppare relazionalità ed esperienze produttive di crescita personale, e, dunque, sociale ed economica, per singoli e collettività. Un riferimento culturale autorevole della Città e del

territorio regionale che la Camera di Commercio di Vibo Valentia ha fortemente voluto e convintamente mantenuto, sostenuta ed entusiasmata dal successo di critica e di pubblico che in progressione segna ogni sua edizione. Felice intuizione la formula che connota la sua identità e che associa a sezioni tematicamente consuete nella rappresentazione di tecniche tradizionali quelle di volta in volta più avanguardistiche, non senza uno sguardo alle scuole e ai movimenti che hanno fatto epoca nell’arte contemporanea e ad eventi monotematici su personaggi e aspetti che con l’arte hanno trasmesso non solo immagini, ma anche il senso delle cose e il valore dei sentimenti. E così che si connota anche in questa annualità il Premio Internazionale Lìmen Arte, sotto la sapiente guida del Direttore Artistico Giorgio Bonomi, affi ancato nello stesso ruolo per specifi che sezioni dall’altrettanto autorevole Giorgio di Genova - presenza storica delle edizioni che fi n qui si sono succedute - e dai preziosi curatori Lara Caccia ed Enzo Le Pera.La mostra, suddivisa in cinque sezioni, ripropone quelle degli artisti Stranieri e degli Artisti calabresi; dedica poi una sezione tematica alla Scuola di Piazza del Popolo con gli artisti fondatori, nei primi anni Sessanta a Roma di un movimento, oggi rivalutato e

apprezzato, fortemente impegnato a rivendicare la propria italianità e la propria posizione fuori della infl uenza della Pop Art, che dall’ America allora invadeva l’Europa. Un’altra sezione presenta l’arte espressa attraverso la fotografi a con la singolare tematica de “L’autoscatto, la rappresentazione di sé nella fotografi a contemporanea” e altra le “Promesse – Giovani Artisti delle Accademie di Belle Arti, con la partecipazione di 93 giovani promesse italiane e straniere provenienti da 21 Istituti italiani di Alta formazione. Se non una novità, quest’ultima scelta, può essere rappresentata quest’anno come la forte connotazione che il Premio intende darsi nel voler essere, anche e soprattutto per i giovani talenti, occasione - laddove per loro poche ve ne sono - di farsi conoscere dal grande pubblico e da critici e stampa di settore. Su questo la Camera di Commercio ha puntato con l’obiettivo di valorizzare non solo estro e capacità comunicative di nuove promesse ma anche di favorire lo scambio culturale, la circolarità della conoscenza tecnica e della sperimentazione nell’uso di nuovi materiali e forme espressive, la diffusione dell’Offerta Formativa delle Accademie per consentire, soprattutto agli studenti delle Scuole superiori, in funzione del prosieguo consapevole dei loro studi, conoscenza completa di opportunità e di impieghi professionali reali e spendibili. Risponde a questa logica l’evento collaterale al Premio Lìmen Arte 2013, unico nel suo genere, che rafforza la strategia dell’ente camerale di creare interazione tra arte, cultura ed economia: una giornata di incontro tra Accademie di Belle Arti e le Scuole, suddivisa in due momenti: il Convegno “Profi li formativi e prospettive occupazionali nel settore artistico in Italia e all’estero” -dedicata alla presentazione dell’Offerta Formativa delle Accademie- e la Tavola rotonda “Le Accademie di Belle Arti oggi: l’artista nel suo farsi” per un confronto, appunto, tra Accademie sui temi connessi all’Alta

Formazione artistica. Anche quest’anno il Premio conferma, poi, un evento speciale, che questa volta è “Omaggio a Dante– Dante e le donne del Paradiso”, una celebrazione del sommo poeta e della fi gura femminile, ricorrente nell’arte di tutti i tempi. Lìmen Arte è tutto questo e per questo viene apprezzato, crescendo progressivamente nel numero degli artisti partecipanti, nel consenso di critica e di pubblico, nell’autorevolezza della sua qualità, nella funzionalità delle sue fi nalità.In questa edizione 2013, il premio si fregia del prestigioso patrocinio del Comitato Nazionale per l’UNICEF, concesso “per l’alta valenza culturale dell’evento” e nella condivisa concezione che è

Anno 2014 - n° 1 11

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proprio attraverso la cultura, di cui l’arte è parte ed espressione, che l’uomo può elevarsi, prendendo consapevolezza del suo valore e della sua dignità e diventare convinto paladino dell’affermazione dei diritti dei singoli e delle comunità, con particolare tutela dell’infanzia, quale presupposto di benessere e di sviluppo reale e diffuso. Altro motivo di orgoglio e la prestigiosa presenza del Prof. Philippe Daverio, noto critico d’arte, alla cerimonia di inaugurazione, a testimonianza della valenza artistica e dell’autorevolezza del premio

Lìmen Arte. In questa visione si inserisce l’altra fi nalità del Premio Internazionale Lìmen Arte, la Galleria d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio di Vibo Valentia, che ora strutturata nella sede dell’Ente, si confi gura come offerta museale di qualità, crocevia di linguaggi differenti che accoglie e custodisce per sublimare il carattere comunicativo dell’arte, nell’equilibrio tra visione estetica e trasmissione/percezione di messaggi e sensazioni contaminati dal personale vissuto, tra realtà e spiritualità.

Anno 2014 - n° 1 13

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Direttore Artistico: Giorgio BonomiCuratore: Lara CacciaDirettore artistico sezioni tematica 1a “Artisti stranieri”, Evento speciale: Giorgio Di GenovaCuratori “Artisti Calabresi”: Lara Caccia ed Enzo Le PeraCommissione premi: Giorgio Bonomi, Lara Caccia, Fabio De Chirico, Giorgio Di Genova, Giorgio Le Pera, Michele Lico, Daniele Marino

IN RASSEGNA:Artisti Scuola di Piazza del Popolo – sezione tematica 1a

Franco Angeli, Mario Ceroli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Mario Schifano, Cesare Tacchi.

L’autoscatto: la rappresentazione di sé nella fotografi a contemporanea - sezione tematica 2a

Roya Amini, Stefania Beretta, Eleonora Giglione (Isobel Blank), Isabella Bona, Glenda Boriani, Marina Buratti, Marco Circhirillo, Francesca Della Toffola, Werter Germondari, Tea Giobbio, Alessio Larocchi, Libera Mazzoleni, Maria Mulas, Virginia Panichi, Roberto Pisanelli, Silvia Reichenbach, Giada Rochira, Edoardo Romagnoli, Stefano Scheda, Mona Lisa Tina.

Artisti StranieriArmen Agop, Frank Breidenbruch, Paul Critchley, Fiorentina Giannotta, Yangsil Lee, Kristina Milakovic, Elly Nagoaka, John Picking, Isabelle Salari, Yun Jung Seo, Naoya Takahara, Georgui Tchapkanov.

Artisti CalabresiFrancesco Antonio Caporale, Diego Cataldo, Maria Rosa D’Agostino (Marò), Pino Deodato, Salvatore Dominelli, Luigi Giudice (G.Lois), Antonio La Gamba, Serafi no Maiorano, Giovanni Orlando Muraca, Domenico Muratore, Mario Naccarato, Graziella Nisticò, Gregorio Paone, Salvatore Pepe, Tarcisio Pingitore, Antonio Pittelli, Carlo Pontoriero, Silvia Pujia, Antonella Rotundo, Antonio Saladino, Armando Sdao, Fiorenzo Zaffi na.

Promesse – Giovani artisti Accademie di Belle ArtiAccademie di BB.AA. di Bari, Bergamo, Bologna, Brera – Milano, Carrara, Catania, Catanzaro, Firenze, Foggia, Frosinone, Lecce, Macerata, Napoli, Palermo, Perugia, Ravenna, Reggio Calabria, Roma, Torino, Urbino, Stefanaconi – Vibo Valentia,

Evento speciale “Omaggio a Dante – Dante e le donne del Paradiso”Edi Brancolini, Franco Cilia, Giulio De Mitri, Danilo Fusi, Impero Nigiani, Romano Notari, Teresa Noto, Luminita Tăranu.

PREMIO INTERNAZIONALE LIMEN ARTE 2013

Anno 2014 - n° 1 15

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SEZIONE AUTOSCATTOPREMIO EX-AEQUO

MARCO CIRCHIRILLO Acqua

“per essere riuscito ad esprimere con una grande effi cacia fotografi ca, accentuata dal sapiente trucco con cui viene dipinto il suo corpo, il valore simbolico dell’elemento ‘acqua’”.

GIADA ROCHIRASine photoshop

“attraverso la quale, rappresentando con un alto grado di sensibilità il proprio sé, riprende la propria fi gura creando un’affascinante ed originale effetto pittorico”.

I VINCITORI SEZIONE ARTISTI STRANIERI

PREMIO EX-AEQUO

JOHN PICKINGMacro e Micro II“in quanto ha saputo orchestrare sapientemente, attraverso la sua ratio geometrica, variazioni cromatiche in rigorose soluzioni spaziali, ottenendo una sorta di veduta dall’alto di un’immaginaria metropoli di Flatlandia”.

PAUL CRITCHLEY A foot in the door“in quanto, usufruendo dell’illusionismo della prospettiva, ha costruito un’opera a parete di grande suggestione per l’intelligente ribaltamento delle fughe prospettiche della medesima scala che la praticabilità della ‘porta’ centrale può svelare ora in salita ed ora in discesa, riuscendo a offrirci una sorprendente duplicità di lettura nell’ambito di un’unica soluzione”.

Anno 2014 - n° 1 17Anno 2014 - n° 116

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PREMIO EX-AEQUO

PINO DEODATO Pensierini del chiodo fi sso“che rappresenta molto effi cacemente le problematiche della vita umana, con il suo personale stile che lo caratterizza come uno dei protagonisti della scultura contemporanea italiana e non solo. Il suo piccolo uomo, appoggiato al muro frontalmente quasi nascondendosi, assume un forte signifi cato simbolico rafforzato dal messaggio di speranza della formella azzurra”.

ANTONIO LA GAMBAPorta del mare“che denota un’alta perizia tecnica nella realizzazione del suo bassorilievo a sbalzo riuscendo a rendere contemporanea ed attuale questa tecnica antica ed unendo effi cacemente tradizione e innovazione, manualità e pensiero”

SEZIONE ARTISTI CALABRESI

PREMIO EX-AEQUO

SILVIA PUJIA Soglie“avendo dimostrato un’elevata maturità artistica nel riuscire a coniugare, con questa installazione, la composizione geometrica ed i materiali che si offrono, ‘poveri’ e ‘ricchi’ nello stesso tempo, come un insieme di ‘soglie’ che simbolicamente l’artista cerca di varcare”

SALVATORE PEPE Infi nito 03“per aver rivisitato la grande tradizione pittorica dell’aconicità, costruendo una superfi cie di intensa attrazione per la biocromaticità, per il contrasto luce/buio e per la composizione geometrica che ritrova, da una parte, il ‘centro’ e, dall’altra, sembra non avere limiti sui lati esterni, indicando così l’infi nito”

Anno 2014 - n° 1 19Anno 2014 - n° 118

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da sinistra il Direttore Artistico Giorgio Bonomi premia l’artista Pino Deodato il curatore Enzo Le Pera (a destra) premia l’artista Salvatore Pepe

il Presidente Lico premia l’artista Antonio La Gamba

il Presidente Lico premia l’artista Silvia Pujiail Presidente Lico premia l’artista Picking

l’artista Giada Rochira premiata dal Presidente Lico

SEZIONE PROMESSE GIOVANI ARTISTI ACCADEMIE DI BELLE ARTI - ARTISTI ITALIANI

PREMIO EX-AEQUO

YASMINE DAINELLIFrammento di Pinetum 00“per aver coniugato la sperimentazione di una tecnica tradizionale come l’incisione con la sua particolare proposta al pubblico, attraverso una installazione signifi cativa”

CLAUDIA PALMARUCCI1984“che ha saputo unire l’abilità nella tecnica dell’illustrazione con una vena creativa di carattere più decisamente artistico”

ILLUSTRAZIONE -GRAFICA - FUMETTO

Anno 2014 - n° 1 21Anno 2014 - n° 120

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PREMIO EX-AEQUO

TIZIANA RINALDIIo sono“in quanto alla giovane artista le viene riconosciuta una grande maestria tecnica pittorica, alla quale però ha saputo unire un elemento innovativo, inserendo nell’opera un video. E’ riuscita in questo modo a coniugare la tradizione con l’innovazione, interpretando il corpo attraverso le sue numerose ‘visioni’”.

ELIA MAUCERILezione di pittura“attraverso la quale riesce con grande maestria tecnica pittorica, a presentare scene di vita quotidiana, rievocando immagini e atmosfere che fanno ripensare alla lezione dei grandi Maestri”

PITTURA

PRIMO PREMIO

PREMIO EX-AEQUO

BARBARA PIANCAFluttuando tra precipizi “con la quale la giovane artista, già abituata a far dialogare i diversi materiali scultorei, riesce a creare, inserendo la scultura in un acquario pieno d’acqua, un’ambientazione ‘naturale’ e caratterizzante l’intenzione primaria”

CRISTINA GERBINO Birdbrain“per la peculiarità della sua terracotta policroma, che attraverso l’uso di fi gure e personaggi apparentemente ordinari, spicca per il senso ironico, evidenziato anche nel titolo”

LUCA PIROZZI Soffi o“con la quale l’artista è riuscito, tramite l’unione di due elementi naturali contrastanti come la pietra e i vimini, a rappresentare il paradosso del movimento del vento nell’apparente staticità della scultura”

SCULTURA

Anno 2014 - n° 1 23Anno 2014 - n° 122

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il Presidente Lico con l’artista Cristina Gerbino

da sinistra l’artista Agnese Scultz con la curatrice Lara Caccia

il Direttore Artistico Bonomi con l’artista Veronica Bisesti

il Presidente Lico premia l’artista Najada Mehmetaj

l’artista Yasmine Dainelli con il curatore Enzo Le Pera

l’artista Luca Pirozzi con la curatrice Lara Caccia

PREMIO EX-AEQUO

AGNESE SCULTZRitratti“con la quale dimostra una sicura capacità tecnica e una sensibilità poetica di notevole valore. La tecnica musiva ravennate esce dai confi ni dell’artigianalità per navigare nel mare dell’arte: in questo caso, l’opera naviga sicura in queste acque che possono essere calme oppure tempestose”

ANDREA POMA Memorie “in quanto attualizza, con sentire contemporaneo, l’antica tecnica del mosaico che qui serve come precondizione dell’opera. Questa si offre, nella sua molteplicità, come una serie di fogli scritti in un antico linguaggio che, però, nello stesso tempo rivive nella più aggiornata concettualità estetica”

MOSAICO

Anno 2014 - n° 1 25Anno 2014 - n° 124

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PRIMO PREMIO

FOTOGRAFIA

ALESSANDRA TESCIONEDittico. Instante instabile“in quanto unisce nel lavoro fotografi co una profonda sensibilità poetica ad una tecnica innovativa. Servendosi prima della macchina analogica, poi della pirografi a e quindi della fotografi a digitale, l’opera assume un notevole spessore artistico”

VERONICA BISESTI Violation#2“in quanto supera la semplice fotografi a con una vera e propria installazione di forte impatto emotivo e sociale che, però, non impedisce una elevata capacità estetica, ottenuta con una complessa articolazione operativa che combina con grande effi cacia fotografi a, stoffa e cucito”

PREMIO EX-AEQUO

JUAN ZHAOI solidi“per la rielaborazione estetica e formale delle fi gure geometriche rappresentate, fi no alla loro proiezione tridimensionale, che dimostra una sapiente composizione valorizzata dai particolari accordi cromatici”

NAJADA MEHMETAJ Memoria d’infanzia“per la sua particolare originalità semantica e simbolica, effi cace nel rievocare ricordi, ottenuta attraverso la rielaborazione tecnica di un’immagine aniconica”

MENZIONI SPECIALI:Libera Mazzoleni (La Fuga, il Sogno e poi… il Silenzio); Frank Breidenbruch (Yuri) e per le Accademie di Belle Arti a Graziana Mainuzzi Autoritratto 1 (pittura); Alessandro Rosa Digital Flora (digital video 3D); Michele Rocchetti Le Pendu (illustrazione); Marta Cerminara Nove mesi (scultura); Victoria Cojocaru Momento (artisti stranieri).

ARTISTI STRANIERI

Anno 2014 - n° 1 27Anno 2014 - n° 126

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CULTURA, ESTRO E GENIALITA’ PHILIPPE DAVERIO A LIMEN ARTE 2013UN CALEIDOSCOPIO DI SAPERI E COLORICON IL VALORE DELL’ENTUSIASMO E DELL’UMANITÀ

di Rosanna De Lorenzo

Estroso, poliedrico, originale, estremamente accattivante nella sua loquacità, autorevole nel suo sapere che travolge, come acqua

di sorgente, senza riserve, chi incontra sul suo cammino e chi con lui indugia per apprendere, o lo avvicina per semplice curiosità. Philippe Daverio, è davvero, un personaggio. Quello che “incolla” alla TV sia chi ama l’arte e tanto chi non ne sa, quello che sembra irraggiungibile nella sua austerità ma che poi, invece, accoglie con la sua simpatia e umanità; quello che sorvolando lo scibile umano, si immerge a capofi tto in ogni argomento di conversazione, costruendo appassionanti, professionali e pertinenti collegamenti che moltiplica in ogni stanza del sapere irradiando una conoscenza multidisciplinare che diventa, per l’interlocutore, “ansia” di conoscenza, valore del sapere. Un personaggio che, è il caso di dirlo, dà “veste” anche formale al suo estro e alla sua genialità con un look coerente e policromo, specchio di una forte personalità e di un modo di essere libero e anticonvenzionale. Che sia uno stile sobrio è opinabile, di certo è personale ed originale, raffi nato ed elegante; indubbiamente non passa inosservato e ne accompagna la forza comunicativa della sua persona e della sua professionalità. Occhialini tondi, pantaloni a quadri con camicia a righe, papillon rosso a piccola fantasia, come il gilet, completato da un’elegante …….“cipolla” (orologio nel tasca); su tutto una giacca verde, pochet rossa nel taschino, e, a completare il tutto, classico cappotto verde sulle spalle e, nella stessa nuance, cappello in testa. Così Philippe Daverio, nel tardo pomeriggio del 21 Dicembre 2013 ha fatto il suo ingresso nel prestigioso Palazzo Gagliardi per inaugurare la quinta edizione del Premio Internazionale Lìmen Arte della Camera di Commercio di Vibo Valentia, accompagnato dal

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presidente dell’Ente Michele Lico, attorniato dal direttore artistico Giorgio Bonomi e dai curatori Giorgio Di Genova, Lara Caccia, Enzo Le Pera, e calorosamente salutato dal pubblico presente col quale si è intrattenuto in battute o commenti prima di arrivare ai piedi della scalinata nell’androne del Palazzo, per il fatidico “taglio del nastro” e prima di raggiungere il primo piano, per la partecipata

e attenta visita alla mostra d’arte contemporanea, che lo ha visto fotografare opere, conversare con gli artisti, indugiare in strette di mano e foto con quanti chiedevano di avere testimonianza di un incontro davvero emozionante. Un rituale, questo, anticipato nell’Auditorium della vicina Chiesa dello Spirito Santo, in occasione dell’incontro di accoglienza di autorità e pubblico prima della

cerimonia di inaugurazione e, prima ancora, nella mattinata dello stesso giorno, alla Camera di Commercio di Vibo Valentia dove il Professore, accolto dal presidente Michele Lico, ha fatto tappa per visitare la Galleria d’Arte contemporanea dell’Ente, quel patrimonio artistico e pubblico fi n qui costituito proprio con le opere vincitrici delle passate edizioni del Premio e con le donazioni di alcuni tra gli artisti partecipanti. Anche qui, il Professore, fermandosi davanti ad ogni opera con curiosità e attenzione, ha commentato, spaziato, collegato tra varie discipline e varie situazioni; ovviamente il punto cardine sempre l’arte, la sua storia, la sua evoluzione, la sua proiezione, il suo essere forma di piacere estetico, ma anche di motore

Anno 2014 - n° 1 31Anno 2014 - n° 130

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economico e di reale crescita collettiva. “L’estro, il genio, la creatività artistica -dice Daverio- sono delle modalità espressive originali che trasmettono pensieri, sentimenti, visioni del mondo con cui l’artista vuole affermare il proprio essere ma anche ricercare il contatto con gli altri. Sono poi, per quanto più ci riguarda, elementi distintivi del valore dell’italianità, quella di qualità che si ritrova nei prodotti ad essa riconducibili, sono quel Mady in Italy sempre più ricercato e imitato. Promuovere i talenti, foraggiare la creatività diventa, allora, una questione di responsabilità perché rappresenta occasione di crescita non solo per gli artisti ma per tutto il sistema Paese e per ogni singolo individuo che ne fa parte. Se c’è un’istituzione che in questo senso ha titolo per intervenire questa è proprio la Camera di Commercio, e quella di Vibo Valentia, con Lìmen Arte, sta portando avanti un’operazione veramente meritoria e attraente perché il Premio è promozione dell’arte ma anche laboratorio di formazione e informazione, occasione di visibilità per giovani artisti, opportunità di sviluppo per cultura ed economia. Questa –ha poi aggiunto Daverio- è la strada giusta. Questo mondo ha bisogno di un costante confronto intellettuale, che è palestra per nuove idee e nuovi traguardi, anche produttivi, e gli artisti, di questo sistema sono il motore roboante e traino vincente”.

32 Anno 2014 - n° 1

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LE ACCADEMIE DI BELLE ARTI OGGIINCONTRO CON I GIOVANI.PROSPETTIVE DI FORMAZIONE E OCCUPAZIONE

CONVEGNO E TAVOLA ROTONDA

35Anno 2014 - n° 1

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Arte, formazione, occupazione. Sulla stretta interconnessione di questi fattori, nell’ambito della V edizione del

Premio Internazionale Lìmen Arte, la Camera di Commercio di Vibo Valentia ha proposto due appuntamenti di incontro e confronto su “Profi li formativi e Prospettive occupazionali nel settore artistico in Italia e all’estero” e “Le Accademie di Belle Arti, oggi: l’artista nel suo farsi”. Con un convegno e una tavola rotonda si è inteso favorire l’incontro tra studenti e mondo accademico, critici ed operatori di settore per discutere dell’arte nella contemporaneità, sotto il profi lo formativo e, dunque, professionale ed occupazionale. Nella sessione convegnistica, autorevoli rappresentanti delle Accademie di Belle Arti Italiane - Ravenna, Napoli, Macerata, Catanzaro, Reggio Calabria e Fidia di Stefanaconi- hanno presentato la rispettiva Offerta formativa, evidenziando una didattica capace di valorizzare non solo l’artista in sé ma anche di qualifi care professionalmente per attività e impieghi nei più vari settori produttivi come artigianato, moda, design, architettura. Gli studenti, appartenenti alle ultime classi degli Istituti superiori, hanno così potuto ampliare le conoscenze dei percorsi di studio specialistici e, interagendo con docenti ed esperti, hanno avuto modo di aprirsi a nuove prospettive, che assecondano sempre estro e creatività e che possono anche essere competitive e remunerative. Per questo le Accademie diversifi cano sempre più i percorsi didattici, anche sotto l’aspetto scientifi co e tecnologico, aprendosi alle contaminazioni esterne di un mondo in vorticosa evoluzione e creando stretti collegamenti con i settori produttivi ed il mondo del lavoro. Giorgio Bonomi, Direttore Artistico di Lìmen Arte, rivolgendosi ai giovani studenti ha detto: “E’ giusto seguire le proprie inclinazioni e perseguire le proprie aspirazioni artistiche e i più, in questo campo, sognano di emulare carriera e successo

degli artisti più famosi. Ma non è pensabile che tutti gli iscritti alle Accademie di Belle Arti possano fare gli artisti in senso stretto. Si può dar sfogo alla propria creatività con altrettanta soddisfazione e successo impiegandola in settori produttivi, come l’artigianato di qualità, dove apprezzati e ricercati sono professionalità e prodotti del Made in Italy. Le Accademie, dal canto loro, devono recuperare il valore della manualità e ad attivare corsi di arte applicata, ad esempio per lavorazione del ferro, restauro, pittura su vetro, allestimento mostre,

vetrinistica, sartoria, dove le opportunità di impiego sono notevoli in funzione di una crescente domanda di prodotti di qualità”. Queste tematiche sono state poi approfondite più tecnicamente nella Tavola Rotonda pomeridiana dedicata a “Le Accademie di Belle Arti, oggi: l’artista nel suo farsi”, dove le varie e qualifi cate esperienze a confronto hanno evidenziato potenzialità e limiti del sistema di riferimento, ma anche tante buone pratiche e proposte per valorizzare i giovani e le loro capacità, moltiplicando buone opportunità.

La novità della quinta edizione di Lìmen Arte è stata proprio quella di dare visibilità ai giovani talenti delle Accademie di Belle Arti italiane, creando un’apposita sezione espositiva curata dal critico Lara Caccia. A conclusione dei lavori, la visita guidata alla mostra, a Palazzo Gagliardi, completata dall’esibizione musicale di Giuseppe Arnaboldi (violino) e Sabina Fedele (viola) a cura dell’Accademia d’Arte Musikè.

Un momento della tavola rotonda.Da sinistra: l’artista Agnese Scultz,

il direttore artistico di Limen Arte Giorgio Bonomi,Maurizio Caruso Frezza funzionario CCIAA e responsabile del progetto

Anno 2014 - n° 1 37Anno 2014 - n° 136

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IL NUOVO VOLTO DELLA VISURA CAMERALE

INFORMAZIONI PIU’ CHIARE E ACCESSIBILI. CONSULTAZIONI ANCHE DA SMARTPHONE E TABLET. COSI’ IL REGISTRO IMPRESE VERSO UNA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA SEMPRE PIU’ MODERNA E TRASPARENTE

Veste grafi ca rinnovata, riorganizzazione più funzionale dei contenuti, facilitazione e diversifi cazione nella consultazione: sono

questi gli elementi innovativi che dal 5 marzo hanno cambiato il volto della visura camerale, per consentire ad aziende, amministrazioni, professionisti e cittadini, nella consultazione dei dati del Registro delle Imprese, di ottenere informazioni ancora più chiare, complete, accessibili e garantite. Novità in linea anche con le moderne tecnologie, perché grazie al QR Code, ovvero al nuovo codice identifi cativo dei documenti uffi ciali della camera di commercio, è possibile ovunque e in qualsiasi momento recuperare il documento originale direttamente da smartphone e tablet per confrontarlo con quello in proprio possesso. La lettura del QR Code avviene tramite l’app “RI QR Code” realizzata da InfoCamere e scaricabile gratuitamente dai principali store o dal portale delle Camere di Commercio registroimprese.it. Una tendenza confermata, quella del Registro imprese ad essere a servizio degli utenti in modo sempre più diretto, chiaro e semplifi cato e che oggi, con la nuova visura camerale, offre ancora più trasparenza e interazione. Con le novità introdotte già sulla prima pagina della visura sono evidenziate le principali informazioni dell’azienda: i suoi dati anagrafi ci ed economici, le informazioni relative all’attività esercitata e un riepilogo dei documenti e delle certifi cazioni dell’impresa. Grazie all’indice navigabile si può accedere direttamente alle informazioni da approfondire ed avere una sintesi dei dati principali grazie agli schemi presenti all’inizio di ogni paragrafo.“Favorire l’accessibilità al Registro Imprese, e dunque alle informazioni che costituiscono la preziosa Banca dati delle Camere di Commercio proprio sulla vita delle imprese –dice il presidente dell’Ente Michele Lico- costituisce per noi l’affermazione di un principio fondamentale di democrazia e partecipazione che vede nella circolarità dell’informazione un importante

Il registro imprese della Camera di Commercio di Vibo Valentia

Anno 2014 - n° 1 39

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QRCODEIl QRCode è

il codice identifi cativodi ogni singola Visura.

momento di relazionalità diretta e immediata tra l’istituzioni e i propri stakeholders. La nuova visura camerale, per come è stata reimpostata nella grafi ca e nei contenuti, rende sicuramente più agevole l’individuazione dei dati di interesse, la selezione dei documenti corredati oggetto di ricerca e quindi un’utile fruizione del documento nel suo complesso, secondo le proprie necessità, impostando il dialogo tra amministrazione e utente anche in modo dinamico e moderno grazie

all’utilizzo degli strumenti tecnologici innovativi e di uso comune. Questo a testimonianza di quanto il sistema Camerale, e le singole Camere di Commercio che ne fanno parte, riescano a stare al passo coi tempi e a farsi interpreti delle reali esigenze del sistema produttivo e delle imprese, tra cui una Pubblica Amministrazione effi ciente ed effi cace anche intermini di semplifi cazione e trasparenza”.

Anno 2014 - n° 1 41Anno 2014 - n° 140

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EXPO 2015VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI NAZIONALIINDAGINE CONOSCITIVA UNIONCAMERE

L’alimentazione, oltre ad essere una necessità sociale per l’intero Pianeta, per l’Italia è un fondamentale valore economico fondato

sulla ricchezza di territori e tradizioni. Qualità e la genuinità del cibo sono aspetti che non riguardano esclusivamente la sicurezza alimentare, ma che hanno a che fare con tradizioni consolidate nelle attività di coltivazione e di allevamento e che rappresentano il frutto di esperienze secolari su cui - nel tempo - si sono innestate forti innovazioni di impronta sia scientifi ca che tecnologica. In questo, il nostro Paese rappresenta un laboratorio unico, in grado di offrire una tradizione alimentare importante e di grande qualità nonché una ricchezza senza pari in termini di biodiversità. Lo prova il fatto che l’Italia è il paese leader nelle produzioni DOP e IGP: oltre il 20% dei circa 1.200 prodotti registrati dall’Unione europea in un elenco che raccoglie le produzioni a denominazione e a indicazione geografi ca protetta di tutto il mondo, proviene dai nostri territori. La rete delle Camere di commercio – istituzioni pubbliche fortemente radicate nella dimensione produttiva locale, che svolgono un ruolo di sostegno per il sistema imprenditoriale, operando per dare slancio al patrimonio di competenze e saperi che è rappresentato dall’impresa – ben conosce questa ricchezza e negli anni si è impegnata fortemente realizzando iniziative attraverso cui far emergere, valorizzare, qualifi care e tutelare le eccellenze produttive. Per questa ragione il Sistema camerale guarda con favore e, in molti casi, già partecipa concretamente all’attuazione di molte delle iniziative che ruotano intorno all’organizzazione dell’Expo 2015, l’appuntamento che vedrà riunirsi le istituzioni pubbliche assieme ai maggiori protagonisti della fi liera agroalimentare mondiale per promuovere, proprio a partire dall’alimentazione, lo sviluppo sostenibile dei sistemi economici e sociali di tutto il Pianeta. L’evento – che farà perno sulla fi liera agroalimentare, che per molti aspetti (e soprattutto

Audizione alla XIII Commissione Agricoltura

Camera dei Deputati

Anno 2014 - n° 1 43

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in alcune realtà locali) ha assunto un ruolo di traino delle traiettorie di sviluppo - avrà un grande impatto sull’economia nazionale attirando fl ussi turistici. e investimenti esteri, generando valore per le fi liere locali, dando impulso all’occupazione e alla crescita economica e contribuendo ad affermare quel “modello alimentare” mediterraneo, di cui il nostro Paese è senza dubbio il più importante protagonista. Un modello fatto di qualità, gusto e rispetto dell’ambiente, sostenibilità delle produzioni, dieta equilibrata e convivialità (con un alto valore sociale), che può costituire un esempio per il mondo intero. Per il nostro Paese, infatti, la manifestazione costituirà un volàno insostituibile di sviluppo economico, un’occasione unica per promuovere la nostra immagine nel mondo, rappresentando e valorizzando al meglio la propria, ricchissima, produzione agroalimentare, i suoi parametri qualitativi, le sue caratteristiche di sostenibilità ambientale e le sue relazioni con i territori e le loro culture. Il Sistema camerale è pronto a fare la propria parte, mettendo a disposizione la propria rete, sul territorio italiano

e all’estero, i propri strumenti e le proprie capacità progettuali per sostenere la riuscita dell’iniziativa, favorendo il maggiore affl usso di visitatori da tutto il mondo e valorizzando i singoli territori – il nostro “Expo fuori dall’Expo” – attraverso la promozione di un più intenso collegamento delle eccellenze con i percorsi dei visitatori.

SCENARIO

L’agroalimentare di qualità rappresenta un asset strategico per la crescita del Paese. I prodotti dell’eccellenza enogastronomica

italiana – conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, ambasciatori all’estero del made in Italy agroalimentare – costituiscono una delle principali fonti di reddito per l’economia nazionale, in grado di produrre ricchezza anche in momenti di diffi cile congiuntura economica, soprattutto grazie alle spinte derivanti dalla domanda estera. In questi anni di crisi, e grazie alla proiezione sull’estero di tante produzioni alimentari italiane di qualità, il comparto agroalimentare ha dato un contributo importante alla tenuta del Paese. Nel 2012, in una fase di conclamata recessione, il fatturato delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani (destinate prevalentemente verso i paesi dell’Unione Europea, sebbene risulti in crescita anche l’export verso gli Stati Uniti e la Cina, ha superato i 31 miliardi di euro – stabilendo un vero e proprio record – ma i dati per il 2013 indicano un valore ancora maggiore, e prossimo ai 33 miliardi di euro. Questo ruolo di traino potrebbe confermarsi ancora più strategico nei mesi a venire. Secondo le recenti stime Istat, infatti, il 2014 potrebbe essere l’anno in cui il Pil nazionale tornerà a crescere (+0,7% in termini reali) e, se è vero che l’impulso più forte dovrebbe derivare dalla crescita della domanda internazionale, soprattutto extra-UE (+3,7% l’export previsto nell’anno), l’uscita dalla

recessione dovrebbe coinvolgere prima e a livelli più intensi proprio le produzioni maggiormente presenti sui mercati internazionali, come appunto quelle del nostro agroalimentare. Per dare tempestiva evidenza degli andamenti delle fi liere agroalimentari, e fornire un concreto supporto alle istituzioni nell’individuazione di adeguate linee di policy (nonché alle singole aziende nel comprendere appieno il contesto in cui operano e le relative opportunità), il Sistema camerale ha avviato una collaborazione con l’Istituto di servizi per il mercato agroalimentare (Ismea) per affi ancare quest’ultimo nelle attività di monitoraggio del mercato agricolo mettendo a disposizione le proprie conoscenze e competenze riguardo all’analisi delle dinamiche dei sistemi imprenditoriali. Una collaborazione che ha portato alla messa a punto di “AgrOsserva” – uno specifi co osservatorio per il monitoraggio periodico sulla congiuntura e sulle dinamiche delle imprese della fi liera agroalimentare.

CONGIUNTURA E DINAMICHEIMPRENDITORIALI NEL SETTOREAGROALIMENTARE

I dati dell’indagine congiunturale condotta nell’ambito di AgrOsserva evidenzia come – negli ultimi tre anni - il contributo al PIL del settore

primario (agricoltura, silvicoltura e pesca) abbia seguito un andamento nel complesso declinante, seppure contrassegnato da oscillazioni puntuali dettate da fattori stagionali o congiunturali. Il picco negativo è stato raggiunto nella seconda parte del 2012, a causa dell’incremento del livello medio dei prezzi dei fattori di produzione - specie dell’energia – che ha determinato per le imprese agricole una maggiore incidenza dei consumi intermedi sul prodotto. Ciò nonostante, malgrado il contesto climatico negativo e l’impatto del prolungato ciclo recessivo dell’economia nazionale, il settore agricolo sembra essere in procinto di archiviare il 2013 con risultati tutto sommato incoraggianti.Dai dati sui conti nazionali relativi al III trimestre 2013, si evince un rallentamento nella dinamica negativa del settore primario. Con una variazione tendenziale di appena il -0,7% sul corrispondente trimestre per il 2012, l’agricoltura dimostra infatti una maggiore “tenuta” rispetto all’industria, intesa in senso stretto, il cui contributo al Pil nel periodo si contrae di un ben più consistente -3,5%. Una tenuta confermata dall’analisi dei trend degli ultimi mesi: tra luglio e settembre 2013, infatti, l’agricoltura ha accusato una contrazione dell’attività nell’ordine del -1,6%, più attenuata rispetto a quanto registrato nel trimestre precedente (-2,4%). Anche la dinamica occupazionale registra un andamento migliore rispetto a quello di altri settori. L’occupazione agricola si è infatti stabilizzata registrando un -0,1%, su base trimestrale: si tratta di una performance migliore sia in confronto all’andamento complessivo

PIL e valore aggiunto del settore primario: evoluzione trimestrale, valori concatenati (anno dii riferimento 2005.

*Variazioni calcolate su dati destagionalizzati Variazioni calcolate su dati destagionalizzati Variazioni calcolate su dati destagionalizzati

Fonte: elaborazione ISMEA su dati ISTAT

Anno 2014 - n° 1 45Anno 2014 - n° 144

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Totale imprese agricole per settore di attività economica. Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente e sul trimestre precedenteSettori Stock al

31.12.2013Quota %del set-

toresul totaleimpreseagricole

Saldoannuale

dellostock

Var.%annuadello stock

Saldotrimestra-

ledello stock

Var.%trimestrale

dello stock

Coltivazione di colture agricole non permanenti 332.186 43,0 -17.404 -5,0 -3.200 -1,0

Coltivazione di colture permanenti 248.486 32,1 -10.161 -3,9 -2.043 -0,8

Riproduzione delle piante 2.775 0.4 296 11,9 73 2,7

Allevamento di animali 86.049 11,1 -2.202 -2,5 -352 -0,4

Coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali: attività mista 70.715 9,1 -2.622 -3,6 -292 -0,4

Attività di supporto all’agricoltura e attività successive alla raccolta 17.460 2,3 -549 -3,0 -81 -0,5

Caccia, cattura di animali e servizi connessi 161 0,0 -5 -3,0 1 0,6

Attività dell’agricoltura non classifi cabili 4.234 0,5 -260 -5,8 -4,8 -1,1

Totale agricoltura 762.066 98,6 -32.907 -4,1 -5.492 -0,8

Silvicoltura ed altre attività forestali 4.984 0,6 95 1,9 32 0,6

Utilizzo di aree forestali 5.147 0,7 -2 0,0 25 0,5

Raccolta di prodotti selvatici non legnosi 68 0,0 26 61,9 1 1,5

Servizi di supporto per la silvicoltura 495 0,1 1 0,2 4 0,8

Attività della silvicoltura non classifi cabili 215 0,0 -11 -4,9 -2 -0,9

Totale silvicoltura 10.909 1,4 109 1,0 60 0,6

Totale 772.975 100,0 -32.798 -4,1 -5.882 -0,8

Fonte: Elaborazioni Unioncamere-CamCom su dati Infocamere

nazionale – con un tasso di occupazione che, nello stesso periodo, si contrae di ben 2,3 punti percentuali – sia rispetto all’andamento del settore su base trimestrale: era pari al -10,1% la perdita registrata nel trimestre precedente. Nel dettaglio, a stabilizzarsi risulta essere soprattutto la componente dei lavoratori “indipendenti” (+0,9% su base trimestrale), mentre continua ad erodersi la quota dei lavoratori dipendenti. Poiché nel settore agricolo è molto diffusa la fi gura dell’azienda individuale, e poiché nel corso dell’ultimo anno si è assistito ad un progressivo abbandono dell’attività agricola da parte dei conduttori, questo dato avvalora la sensazione di essere davanti all’inizio di una fase di ripresa della dinamica imprenditoriale agricola. In termini di consistenze, a fi ne 2013

risultano iscritte nei registri delle Camere di commercio circa 842mila aziende operanti nelle fi liere dell’agroalimentare.Nel dettaglio, lo stock di imprese agricole è pari a 772.975 unità, circa il 4% in meno rispetto all’anno precedente e circa l’11% in meno rispetto al 2009. Si tratta di una quota che si aggira intorno al 12,8% del totale delle imprese italiane, e al 17,5% delle imprese dell’area del Mezzogiorno. Al ridimensionamento della base produttiva del settore agricolo corrisponde, nello stesso periodo, un trend positivo per l’industria alimentare: sono infatti ben 68.420 le aziende alimentari registrate presso le Camere, in espansione del +1,2% su base annua, che assorbono quote pari all’1,1% e all’1,6%, rispettivamente del totale Italia e del totale per il Sud e le Isole. Il dettaglio

Imprese dell’industria alimentare per settore di attività economica. Valori assoluti e variazionipercentuali sull’anno precedente e sul trimestre precedenteSettori Stock al

31.12.2013Quota %

del settoresul totaleimprese

alimentarie delle

bevande

Saldoannuale

dellostock

Var.%annuadello stock

Saldotrimestrale

dello stock

Var.%trimestrale

dello stock

Lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne

5.791 8,5 -150 -2,5 -64 -1,1

Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 780 1,1 1 0,1 3 0,4

Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 2.909 4,3 -64 -2,2 -26 -0,9

Produzione di oli e grassi vegetali e animali 4.534 6,6 -109 -2,3 -4 -0,1

Industria lattiero-casearia 4.612 6,7 56 1,2 13 0,3

Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 1.673 2,4 -37 -2,2 -8 -0,5

Produzione di prodotti da forno e farinacei 38.073 55,6 841 2,3 167 0,4

Produzione di altri prodotti alimentari 3.731 5,5 305 8,9 99 2,7

Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 708 1,0 -15 -2,1 -4 -0,6

Imprese alimentari non classifi cabili 1.569 2,3 -98 -5,9 -40 -2,5

Totale Industria alimentare 64.380 94,1 730 1,1 136 0,2

Totale Industria delle bevande 4.040 5,9 72 1,8 28 0,7

Totale 68.420 100,0 802 1,2 164 0,2

Fonte: Elaborazioni Unioncamere-CamCom su dati Infocamere

dell’andamento per comparti produttivi evidenzia come la dinamica negativa dell’agricoltura sia imputabile soprattutto alle cattive performance delle coltivazioni di colture agricole permanenti (-3,9%) e non permanenti (-5%) che, più delle altre, hanno subìto i diffi cili andamenti climatici dell’ultimo periodo. Nell’alimentare, visto anche il peso elevato sull’intera industria (55,6%), spicca il dato positivo dei prodotti da forno e dei farinacei (+2,3%). Dal punto di vista degli andamenti per forma giuridica, la contrazione delle imprese operanti nel settore agricolo (-4,1%) risulta per lo più ascrivibile alle dinamiche che interessano le ditte individuali, quasi il 90% del totale delle imprese agricole registrate, in contrazione del -4,7% su base annua. Un aspetto che testimonia il processo

di ristrutturazione del tessuto produttivo agricolo, e che è avvalorato da un incremento nelle società di persone e di capitali di entità rispettivamente pari all’1,6 e al 3,2 per cento. Per l’alimentare (+1,2%) le società di capitali crescono del 3,6%, e le ditte individuali – che tuttavia pesano di meno nel settore – di un più contenuto (ma comunque sensibile) + 0,9%. La disaggregazione dei dati dal punto di vista territoriale evidenzia nel Sud e nelle Isole l’area più colpita dall’arretramento della base produttiva agricola, con un calo di 10.110 unità produttive (il -5,5% su base annua) , mentre nelle regioni del Centro – Toscana in primis – le dinamiche risultano “meno negative”, con una riduzione annua del 3,3%, circa 0,8 punti percentuali inferiore alla media nazionale. Nel Mezzogiorno la fl essione

Anno 2014 - n° 1 47Anno 2014 - n° 146

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Imprese dell’industria alimentare. Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente esul trimestre precedenteForme giuridiche Stock al

31.12.2013Quota %

del settoresul totaleimpreseagricole

Saldoannuale

dellostock

Var.%annuadello stock

Saldotrimestrale

dello stock

Var.%trimestrale

dello stock

Società di capitali 16.232 23,7 558 3,6 102 0,6

Società di persone 20.920 30,6 21 0,1 -4 0,0

Ditte individuali 28.323 41,4 247 0,9 103 0,4

Altre forme 2.945 4,3 -24 -0,8 -37 -1,2

Totale 68.420 100,0 802 1,2 164 0,2

Fonte: Elaborazioni Unioncamere-CamCom su dati Infocamere

Imprese agricole per forma giuridica. Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente esul trimestre precedenteForme giuridiche Stock al

31.12.2013Quota %

del settoresul totaleimpreseagricole

Saldoannuale

dellostock

Var.%annuadello stock

Saldotrimestrale

dello stock

Var.%trimestrale

dello stock

Società di capitali 14.283 1,8 446 3,2 83 0,6

Società di persone 58.373 7,6 939 1,6 190 0,3

Ditte individuali 687.076 88,9 -33.999 1,6 -6.069 -0,9

Altre forme 13.243 1,7 -184 -1,4 -86 -0,6

Totale 772.975 100,0 -32.798 -4,1 -5.882 -0,8

Fonte: Elaborazioni Unioncamere-CamCom su dati Infocamere

è ancora una volta meno intensa della media nazionale (il -3,5%), mentre nel Nord-Ovest risulta leggermente più elevata, attestandosi al -4,4%. Per quanto riguarda l’industria alimentare, la dinamica espansiva risulta più marcata rispetto alla media nazionale dell’1,2% sia nelle regioni del Centro (+1,9%, in particolare Toscana e Lazio) che nel Nord-Ovest (+1,6%), mentre nel Nord-Est si rileva una lieve contrazione del -0,4%, con performance particolarmente negative nel Trentino Alto-Adige.

UNA “VISTA” SULLA NUOVA IMPRENDITORIALITÀ NEL SETTORE AGRICOLO

Grazie ad una specifi ca indagine campionaria condotta sulle nuove imprese iscritte al Registro nel primo semestre 2013,

Unioncamere ha approfondito il fenomeno delle cosiddette “vere nuove imprese” agricole, ovvero quelle imprese non derivanti da processi di scorporo o trasformazione (cambiamento di forma giuridica, ragione sociale, localizzazione) di imprese pre-esistenti. Dall’analisi effettuata è emerso come nel

primo semestre del 2013 siano state quasi 11.500 le nuove iniziative imprenditoriali avviate nel settore dell’agricoltura (ben il 9,8% delle imprese neo-nate in Italia nei primi sei mesi dell’anno), di cui circa il 50% nelle regioni del Mezzogiorno. Circa il 90% delle nuove realtà imprenditoriali è costituita nella forma di ditta individuale e non presenta più di due addetti; un dato coerente se si considera che oltre il 66,2% delle vere nuove imprese nasce con un investimento complessivo iniziale inferiore ai 5mila euro. Sotto il profi lo di genere, il 67% dei nuovi imprenditori agricoli è uomo, anche se la quota di donne imprenditrici non appare trascurabile. Nel 98,6% dei casi si tratta di imprenditori o imprenditrici di nazionalità italiana, la metà dei quali localizzati nel Mezzogiorno. L’età media è tuttavia avanzata: quasi il 37% dei nuovi imprenditori ha più di 51 anni e il 17,2% ne ha meno di 30. Dal punto di vista della “storia personale” del neo-imprenditore agricolo, emerge infatti come larga parte dei nuovi imprenditori agricoli abbia alle spalle esperienze professionali, in primo luogo come operaio o apprendista (nel 15,7% dei casi), ed a seguire come impiegato o quadro (il 13%) e coltivatore diretto (12,7%). Solo il 4,8% ha iniziato l’attività in quanto alla ricerca di nuova occupazione. Nel 36% dei

Il profi lo del neo imprenditore agricolo (I semestre 2013, quote % su totale rispondenti)

casi, i nuovi imprenditori hanno deciso di avviare un’impresa agricola per motivi di successione a un familiare, nel 25% dei casi per obiettivi di auto-impiego, connessi all’esigenza di trovare un primo o nuovo sbocco lavorativo o alla diffi coltà di trovare un lavoro dipendente stabile. Nel 33,7% dei casi i motivi sono legati al tema dell’auto-realizzazione, volta a sfruttare nuove opportunità di mercato, ad inseguire l’ambizione di valorizzare le proprie competenze ed esperienze professionali e a soddisfare il desiderio di conseguire un successo personale ed economico. Sono dati che - nel complesso - testimoniano un “ritorno” alla dimensione agricola e rurale che in molti casi va oltre le necessità occupazionali contingenti, e che si innesta su un più ampio recupero, a fi ni personali ed economici, di quei valori e quelle tradizioni che hanno contribuito a formare il “modello agroalimentare (e alimentare)” tutto italiano che ci ha resi riconoscibili e apprezzati nel mondo.

La crisi ha messo a dura prova le nostre PMI, chiamate a trasformare profondamente la propria offerta in risposta alle esigenze di

un mercato sempre più competitivo e anch’esso

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in trasformazione. Un mercato attento alle caratteristiche non solo qualitative ma anche di “sostenibilità” dei prodotti e dunque sempre più sensibile ai temi del risparmio energetico, della tutela dell’ambiente, dell’etica e della responsabilità sociale del fare impresa. Le Camere di commercio da sempre lavorano sul territorio per far emergere, valorizzare e promuovere le eccellenze produttive e le tipicità dell’offerta locale, consapevoli che l’originalità e la qualità che contraddistinguono il nostro made in Italy rappresentano punti di forza irrinunciabili per il Paese. Il Sistema camerale ha negli anni intrapreso numerose iniziative per favorire il riposizionamento sullo scenario competitivo di imprese, territori e fi liere del made in Italy, puntando - in particolar modo - a raggiungere quei mercati emergenti (Brasile, Russia, India e Cina, in primis) dove stanno crescendo milioni di nuovi consumatori particolarmente sensibili ai prodotti di qualità del made in Italy, soprattutto nel comparto agroalimentare. Nel 2012 quasi ogni Camera ha svolto attività in favore massima trasparenza in relazione ai materiali impiegati, ai metodi di lavorazione, all’ideazione e al design. Tutti elementi che giocano un ruolo cruciale nel catturare la domanda di quei mercati che, più di altri, apprezzano la qualità e l’originalità delle nostre produzioni d’eccellenza.La principale innovazione dell’intervento delle Camere di commercio consiste nell’aver spostato l’attenzione dalla tradizionale certifi cazione “di prodotto” ad un orizzonte più ampio, di fi liera. Ciò ha contribuito a favorire il formarsi di nuovi “modelli territoriali” - che vede ciascuna fase della catena produttore-consumatore realizzata con un approccio trasparente e sostenibile - che sono oggi uno dei segni distintivi del nostro made In.Nello scommettere sulla qualità fi nale - e certifi cata - come leva di competitività, le Camere hanno progettato assieme ai rappresentanti d’impresa e realizzato strumenti di qualifi cazione e schemi di

tracciabilità delle fi liere produttive (promuovendone l’adesione volontaria), hanno sostenuto la nascita e l’attività di consorzi territoriali, supportato i produttori nel riconoscimento delle denominazioni d’origine dei prodotti e delle eccellenze locali e promosso la registrazione dei marchi collettivi geografi ci (nel comparto agroalimentare, nel tessile, nelle lavorazioni e nell’artigianato artistico) prima ancora che lo strumento si affermasse diffusamente, con l’attuazione della normativa comunitaria.Le Camere hanno contribuito alla creazione e diffusione dei marchi collettivi geografi ci - un importante strumento di riconoscimento delle produzioni, in grado di valorizzare lo stretto legame tra le tipicità, il territorio e la cultura locale - intervenendo nelle fasi di redazione dei disciplinari e dei regolamenti per l’uso dei marchi, oltre che con riferimento al sistema dei controlli. Il settore agroalimentare è quello che ha visto tradizionalmente più impegnate le Camere di commercio con attività di qualifi cazione - in quanto è proprio per il settore alimentare che emerge, dal mercato, la richiesta di produzioni con caratteristiche di salubrità - in

I numeri 2012 di “Qualif icazione e promozione delle f

iliere”

100Camere di commercio hanno attuato, nel corso del 2012, iniziative per la promozio-ne e qualifi cazione delle fi liere di cui

28ricoprendo il ruolo di organismo di certifi -cazione

671 iniziative promozionali realizzate a livello locale

11.554 partecipanti alle iniziative promozionali

329 iniziative specifi che per la valorizzazione delle produzioni locali - Var 2012/11 +48%

8.292 imprese coinvolte

26 laboratori di analisi chimico-merceologica

* Dettaglio voce “Altro”: meccanica, meccatronica, biomedicale, nautica, fl orovivaismo, coltellerie, etc.

Iniziative delle Camere di commercio per la valorizzazione di prodotti locali nel triennio 2010-12 (n. per tipologia)

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particolar modo nel comparto vitivinicolo, ambito in cui le Camere vantano ormai un’esperienza di oltre 50 anni in materia di certifi cazione. Grazie alle competenze certifi cative sviluppate in origine nel settore vitivinicolo, poi estese anche ad altre produzioni della fi liera agroalimentare, e malgrado gli importanti mutamenti normativi connessi all’emanazione della nuova Organizzazione comune di mercato (OCM), ancora oggi quasi 1/3 delle Camere riveste il delicato ruolo di organismo di certifi cazione, con l’autorizzazione ad effettuare i controlli previsti dalla nuova OCM su un totale di 100 denominazioni, pari a circa 1/3

di quelle riconosciute. Per l’effettuazione di prove e controlli, le Camere si sono nel tempo dotate di una rete di Laboratori chimico merceologici che realizzano un ampio spettro di analisi e prove per il settore agroalimentare (oltre che per quello ambientale, per l’orefi ceria e per altri comparti del manifatturiero) e svolgono attività di assistenza tecnica per l’interpretazione dei risultati analitici e l’implementazione di sistemi di monitoraggio ambientale, per il controllo dei punti critici dei processi del settore alimentare (HACCP), per l’etichettatura dei prodotti e anche per le certifi cazioni per l’export.

come obiettivo la valorizzazione dei luoghi, della cultura e delle tradizioni di cui tali eccellenze sono sintesi, favorendone la crescita e l’attrattività anche a fi ni turistici. Per rafforzare la capacità competitiva delle imprese agroalimentari italiane, che hanno saputo rispondere alle sfi de della globalizzazione attraverso la riorganizzazione produttiva ed investimenti nella qualità, nell’effi cienza, nell’eco-sostenibilità, le Camere hanno intrapreso un insieme innovativo di azioni attraverso cui fornire a queste ultime gli strumenti necessari per affrontare la competizione internazionale. Il rilancio della crescita richiede, infatti, di ripartire dai territori, dalle loro tradizioni agroalimentari e artigianali, dai sapori e dai saperi che ne rappresentano la natura stessa, da quel modello in cui agricoltura e manifattura artigianale, turismo e cultura si fondono per costituire l’Italia delle eccellenze.

LE ECCELLENZE “IN DIGITALE”, VETRINA UNIVERSALE DI PROMOZIONE

L’interesse degli utenti per il made in Italy è in crescita continua. Secondo recenti dati forniti da Google, nel 2013 le ricerche relative ai

settori del made in Italy sono aumentate dell’12% rispetto all’anno precedente, provenendo in prevalenza dal Giappone, dalla Russia, dall’India e dagli Stati Uniti. Recenti stime Eurisko, tuttavia, testimoniano che le aziende del nostro made in Italy non siano ancora del tutto attrezzate per cogliere le opportunità di questo interesse, essendo ancora poco presenti sul web. Sebbene i dati dimostrino che le aziende maggiormente attive sul web esportano di più di quelle che su Internet non sono presenti, riuscendo a compensare meglio la crisi o addirittura a crescere incrementando il proprio fatturato, solo 1/3 delle PMI dispone di un proprio sito internet e solo il 13% lo utilizza per fare e-commerce. È

LE NUOVE FRONTIERE D’INTERVENTO

La defi nizione di strumenti di qualifi cazione delle fi liere, la loro promozione presso le imprese e l’affi ancamento a queste ultime

nella loro corretta applicazione pratica, rappresenta solo uno dei diversi profi li dell’intervento camerale per i territori, cui va ad aggiungersi un insieme di azioni e progettualità attraverso cui il Sistema camerale agisce per valorizzare le componenti produttive, ambientali, organizzative e culturali dei territori, per valorizzarle sui mercati interni ed esteri, trainando consumi e investimenti e – con essi – la crescita. La diffusione di schemi di qualifi cazione, infatti, non è solo una delle priorità nell’intervento delle Camere, ma è la premessa di un più ampio “modello” di azione che - nel prendere a riferimento le produzioni d’eccellenza – si pone

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evidente che l’uscita dalla recessione coinvolgerà prima delle altre le produzioni maggiormente presenti sui mercati internazionali: tra queste, già oggi si contano numerose imprese del sistema agro-alimentare e dell’artigianato di qualità. Guardando a queste potenzialità, e proprio per favorire la sempre maggiore digitalizzazione e internazionalizzazione di un tessuto produttivo che è già oggi punta di diamante per il Paese, il Sistema camerale ha dato avvio ad una specifi ca collaborazione con Google e il Ministero delle Politiche agricole e forestali per far conoscere in tutto il mondo il made in Italy, “invadendo” (letteralmente) il web con i nostri prodotti di qualità in modo da intercettare la crescente domanda di Italia che viene da ogni angolo del pianeta. In particolare, nell’ambito della piattaforma telematica del Google Cultural Institute (www.google.it/madeinitaly) sono state allestite ben 100 mostre digitali delle migliori produzioni agroalimentari e artigianali del nostro

made In (curate dal MiPAAF e dalle singole Camere di commercio) attraverso cui guidare l’occhio dell’utente digitale sui vari territori d’Italia, alla scoperta di alcuni dei prodotti alla base della nostra tradizione alimentare e artigianale. In un percorso che vuole essere una vera e propria narrazione digitale (in italiano e inglese), fatta di foto, video, documenti storici, aneddoti e racconti in grado di riportarlo indietro nel tempo, per conoscere meglio un prodotto e il suo territorio, l’iniziativa intende valorizzare sia i grandi protagonisti del made in Italy, già noti in tutto il mondo – Il Grana Padano, Il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di San Daniele, etc. – ma, soprattutto, richiamare l’attenzione sui numerosi tesori, più o meno nascosti, che costituiscono la ricchezza inesauribile della nostra tradizione. La piattaforma “Eccellenze in Digitale” è uno strumento che valorizzerà il “saper fare” dei nostri territori e che – con la visibilità che saprà offrire alla clientela internazionale – costituirà un

canale senza precedenti per proiettare ancora di più le nostre produzioni verso l’estero. La modalità narrativa, appositamente studiata dal partner Google per “incrociare” la dimensione produttiva con quella territoriale, storica e culturale, vuole infatti essere un invito alla scoperta del territorio, soprattutto per gli stranieri che vorranno visitare il nostro paese alla scoperta delle sue eccellenze. Il Sistema camerale scommette su queste tematiche e questi nuovi strumenti in quanto, nel porsi accanto alle imprese, intende far conoscere e rilanciare quel modello economico, fatto di saperi e di una capacità tutta italiana di “gestire” in modo equilibrato e sostenibile il territorio e le sue risorse, che ha dato origine ad un patrimonio unico di eccellenze in futuro, attraverso una maggiore visibilità sulla rete, a portata di “mouse” consumatori di tutto il mondo.

LA DIETA MEDITERRANEA, FONTE DI CRESCITA (ANCHE ECONOMICA)

L’agroalimentare di qualità oltre ad essere fonte primaria di alimentazione, rappresenta il principale marcatore dell’identità culturale

del nostro Paese, nonché uno dei settori strategici per la nostra economia. Per contribuire al suo rafforzamento e rilancio, un ruolo importante è giocato dall’educazione alimentare e dalla possibilità, suo tramite, di favorire lo sviluppo di comportamenti orientati all’acquisto di prodotti agroalimentari di qualità, in particolare tra i consumatori più giovani. Su questi temi, un’occasione importante per l’Italia è data dalle opportunità connesse al riconoscimento ottenuto dall’Unesco, nel 2010, della Dieta mediterranea quale patrimonio immateriale dell’umanità. Si tratta di un riconoscimento che valorizza le produzioni

mediterranee in un modello di salubrità alimentare apprezzato in tutto il mondo e di cui il nostro Paese è leader indiscusso, disponendo di un patrimonio unico di biodiversità, nonché di una esperienza agroalimentare, intrecciata con la cultura di luoghi e territori, senza paragoni. La Dieta mediterranea, oltre a rappresentare un modello alimentare corretto e funzionale alla salute, può costituire una grande opportunità di promozione e sviluppo per il territorio e per le fi liere imprenditoriali di riferimento, nonché un veicolo importante della nostra presenza sui mercati esteri. A tale riguardo, il Sistema camerale è oggi capofi la del progetto europeo “Med Diet – Dieta mediterranea e valorizzazione dei prodotti tradizionali” che si pone l’obiettivo specifi co di aumentare, nei giovani e tra i consumatori, la consapevolezza della Dieta Mediterranea come parte integrante di uno stile di vita. Il progetto, avviato nel gennaio 2013 per una durata complessiva di 30 mesi, ha ottenuto il fi nanziamento dell’Unione Europea nell’ambito del programma Enpi Cbc Med il cui budget totale sfi ora i 5 milioni di euro, coinvolgendo 6 paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo

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(Italia, Grecia, Spagna, Egitto, Tunisia e Libano) in azioni attraverso le quali raggiungere milioni di consumatori e di imprese, nonché di coinvolgere le istituzioni politiche dell’intero bacino del Mare Nostrum nella valorizzazione delle produzioni agroalimentari mediterranee. In particolare, il progetto mira a far comprendere la ricchezza e la straordinaria varietà della Dieta Mediterranea e a valorizzare le produzioni alimentari tradizionali, attraverso la realizzazione di campagne promozionali e la messa a punto di un sistema di conoscenze condiviso sulla Dieta mediterranea; ciò in particolare, realizzando una biblioteca digitale contenente studi sui benefi ci per la salute di questo modello alimentare, l’elenco dei prodotti che ne fanno parte - anche tradizionali –

e delle buone pratiche. Il progetto, che trae la sua forza dall’ossatura partenariale di 250 Camere di commercio e 500 Città dell’olio del bacino del mediterraneo (oltre alle associazioni e agli istituti di ricerca) prevede l’attuazione di specifi che iniziative di educazione nutrizionale (15mila consumatori in 45 progetti pilota) nonché di corsi di formazione che coinvolgeranno 120 scuole dei Paesi partner, 1.200 insegnanti e quasi 5mila alunni delle scuole primarie e secondarie in 120 progetti pilota: laboratori del gusto, visite nelle aziende agricole e nella fabbriche, orti scolastici, concorsi di idee, check-up nelle mense scolastiche, etc. Lo sforzo maggiore ci sarà negli ultimi mesi del 2014, quando i 6 Paesi dovranno impegnarsi nella creazione e condivisione di un quadro normativo

per la salvaguardia della Dieta Mediterranea. Il lascito più importante dell’iniziativa sarà infatti la sottoscrizione di un Accordo Euro-Mediterraneo per la promozione e la tutela della Dieta Mediterranea attraverso cui far sì che anche i Paesi che si affacciano sulla riva sud del Mar Mediterraneo condividano e adottino gli strumenti di tutela riconosciuti a livello europeo ai prodotti agroalimentari. Strumenti grazie ai quali l’Unione europea oggi vanta ben 1.200 prodotti tutelati e garantiti di cui 261 made in Italy. Nell’ambito dell’iniziativa è prevista inoltre la sperimentazione di un Certifi cato di Qualità MedDiet presso 300 ristoranti - gli ambasciatori nel mondo dell’immagine del Paese nel suo complesso, sia come meta turistica che come terra di origine di produzioni agroalimentari di qualità - che saranno incoraggiati a proporre alimenti coerenti con un’autentica Dieta Mediterranea, attraverso specifi ci momenti di formazione, assistenza e promozione del Certifi cato.

UNA RETE DI STRUTTURE PER L’APPRODO ALL’ESTERO DEL MADE IN ITALY

La rete delle Camere di commercio è da sempre una sponda operativa delle imprese nella defi nizione ed attuazione delle proprie

strategie di accesso ai mercati esteri: la vasta gamma di servizi resi (di natura amministrativa, promozionale e di assistenza diretta), fa di ogni Camera una punto di riferimento a disposizione delle imprese che intendono muoversi sui mercati internazionali. Negli ultimi anni, e proprio per sostenere il tessuto imprenditoriale nelle complesse e articolate attività di rapporto con i mercati esteri, il Sistema camerale ha sviluppato la propria rete di 105 Sportelli per l’internazionalizzazione – che offrono servizi informativi, formativi e di prima

assistenza - integrati nell’ambito della piattaforma telematica World Pass (www.worldpass.camcom.it) che consente la messa a fattor comune dei patrimoni informativi della rete delle Camere di commercio, gli uffi ci consolari, l’ICE e le ambasciate. Si tratta di una rete di veri e propri “caselli d’entrata” in cui oltre alle Camere nazionali, giocano un ruolo fondamentale anche le Camere di commercio italiane all’estero (parte integrante del Sistema camerale e nelle quali sono rappresentate le “comunità d’affari” degli imprenditori italiani all’estero) che, nella loro azione tesa a tutelare e incrementare le relazioni economiche tra l’Italia e i Paesi esteri, svolgono il delicato compito di creare effi cienti circuiti che mettano in costante comunicazione i bacini produttivi “territoriali” con i diversi mercati internazionali. Le Camere di commercio italiane all’estero rappresentano delle vere e proprie antenne in grado non solo di svolgere attività di monitoraggio e di reporting sulle dinamiche di produzione e di consumo nei diversi Paesi esteri, ma anche di impegnarsi in azioni più mirate e orientate alla a tutelare le eccellenze del made in Italy (dell’agroalimentare e non solo), avendo la sensibilità necessaria per intercettare i diffusi fenomeni di contraffazione delle nostre migliori produzioni agroalimentari. L’agropirateria internazionale, utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia, riesce a collocare sui mercati esteri due prodotti alimentari di tipo italiano su tre, con un fatturato di circa 60mld di euro all’anno. Secondo una ricerca realizzata nel 2012 dal Ministero dello Sviluppo economico con il Censis, senza la contraffazione, in Italia ci sarebbero 110 mila posti di lavoro in più e 1,7 miliardi di entrate per il fi sco. Al riguardo, la rete delle Camere di commercio italiane all’estero sarebbe in grado di attivarsi in azioni di tutela delle nostre produzioni, anche attraverso azioni di orientamento e l’assistenza tecnica-legale alle imprese, nonché nella

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tutela dei marchi dell’eccellenza italiana, nonché in azioni di prevenzione ed eventuale contrasto “in loco” della contraffazione e della concorrenza sleale. Ma un altro “agente” di promozione, valorizzazione e tutela del nostro agroalimentare di qualità è dato dalla Rete dei ristoranti italiani nel mondo, su cui le Camere di commercio stanno da tempo investendo quale canale di fondamentale importanza per veicolare, all’estero, le tradizioni, i prodotti e la cultura che contraddistingue il nostro Paese. La ristorazione italiana nel mondo nasce, e si è affermata, come rete di punti d’incontro attraverso cui i nostri connazionali possono ritrovare all’estero i sapori autentici della cucina d’origine. Nel tempo, le valenze indiscusse della cucina italiana, il desiderio di mantenere lo stretto legame con le tradizioni e la sapienza dei cuochi con la loro grande volontà di emergere, hanno reso i ristoranti italiani dei templi indiscussi e prestigiosi del mangiar bene e di qualità. Al contempo, tuttavia, proprio grazie all’immagine assunta da questa rete di eccellenze, la cucina italiana è stata oggetto di copia e di falsifi cazione, tanto che oggi si ritiene esistano oltre 100mila ristoranti che propongono cucina italiana, di cui tuttavia forse solo 5mila ne conservano le caratteristiche. Considerando questo fenomeno, e le sue opportunità, nonché sull’onda della positiva esperienza maturata dalle Camere di commercio in Italia, a partire dal 1997, con la certifi cazione Ospitalità Italiana - che vede oggi oltre 6.500 strutture certifi cate (alberghi, ristoranti, agriturismo, camping, stabilimenti balneari ecc) su oltre 12.000 candidate, situate in tutta Italia – nel 2009 il Sistema camerale ha dato avvio al progetto Ospitalità Italiana – Ristoranti Italiani nel Mondo, fi nalizzato a valorizzare i ristoranti italiani all’estero che garantiscono il rispetto di standard tipici dell’ospitalità italiana e della gastronomia italiana di qualità. I requisiti che i ristoranti italiani all’estero devono rispettare ai fi ni della concessione del marchio sono stati defi niti, e vengono

aggiornati, da apposito Comitato di indirizzo - organo di governance dell’iniziativa, presieduto da Unioncamere e composto da rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria – riguardando diversi aspetti tipici dell’ospitalità italiana: tra questi l’identità e la distintività dei locali e dell’immagine del ristorante; il rispetto della Mise en place, che deve essere di design e/o di origine made in Italy; la Proposta gastronomica, che deve essere composta da piatti e ricette della tradizione italiana; la Carta dei vini, che deve contenere vini DOP italiani per almeno il 30%; l’utilizzo dell’Olio extravergine d’oliva italiano, che deve essere presente in sala; l’Esperienza e la competenza degli chef e la proposta di prodotti DOP ed IGP. Ad oggi la rete dei Ristoranti italiani nel mondo si appresta a raggiungere i 1.500 ristoranti certifi cati (su oltre 3mila strutture che hanno volontariamente richiesto la certifi cazione) che in 46 diversi Paesi nel mondo, e 65 grandi città rappresentano la vera Ospitalità Italiana. Si tratta di un network internazionale di strutture dedicate – sviluppata grazie all’impegno della rete delle Camere all’estero, impegnata nella divulgazione dell’iniziativa sul proprio territorio e nella realizzazione delle visite ispettive presso i ristoranti da certifi care – che può assumere un ruolo economico importante, contribuendo a valorizzare l’immagine del Paese nel suo complesso sia come meta turistica che come terra di origine di produzioni agroalimentari di qualità. Una rete che ogni anno è in grado di intercettare oltre 60 milioni di persone e che, diffondendo la cultura del vero cibo tradizionale italiano, può fornire un supporto concreto nella lotta alla contraffazione agroalimentare, ponendosi proprio a contrasto di fenomeni criminali come l’agropirateria internazionale e dando un contributo importante nel trasmettere ai consumatori di tutto il mondo la conoscenza della tradizione e del “gusto” dei prodotti dell’eccellenza italiana. Grazie al contributo dei Ristoranti italiani nel mondo - che le

Camere possono agevolmente animare – è possibile impostare un insieme di azioni ed eventi, di carattere anche promozionale, tesi a diffondere la conoscenza della tradizione Italiana, valorizzandone la cultura enogastronomica e consentendo un più rapido accesso (anche commerciale) alle “vere” produzioni di eccellenza, in modo che i consumatori di tutto il mondo possono essi stessi diventare gli estremi difensori del made in Italy nel mondo.

LA RETE CAMERALE PER L’EXPO (E OLTRE L’EXPO)

L’Expo 2015 sarà un evento universale straordinario per il nostro Paese; un evento che consentirà di dare visibilità alle tradizioni

più pregiate, alla creatività e all’innovazione nelle fi liere agroalimentari; un evento unico, tramite cui l’Italia potrà essere in grado di valorizzare le proprie

numerose eccellenze produttive, rappresentando al mondo intero non solo il modello alimentare italiano - l’Italian lifestyle – ma anche i territori che a quest’ultimo hanno dato origine.Qualifi cazione, riconoscibilità e origine, in particolare, sono le leve sulle quali negli ultimi anni le Camere di commercio – coniugando regole e innovazione – hanno puntato “con successo” per rafforzare il legame del made in Italy con le tradizioni dei territori, sostenendo i produttori nella scrittura dei disciplinari e affi ancando le piccole e medie imprese nel diffi cile percorso di qualifi cazione delle proprie produzioni. Nella sua azione, la rete delle Camere ha saputo nel tempo identifi care quelle produzioni tradizionali capaci di raccontare i territori di provenienza, facendo emergere le potenzialità - anche in termini turistici - dei processi di qualifi cazione dei prodotti tradizionali legati al territorio d’origine. Attraverso l’utilizzo degli strumenti innovativi della certifi cazione, le Camere hanno operato per rendere riconoscibili i

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prodotti, le imprese e i territori nei confronti di un consumatore moderno, sempre più attento ai temi della sostenibilità ambientale, della salubrità, al contenuto culturale ed etico dei prodotti. Sfruttando la propria rete di strutture e facendo leva sule opportunità offerte dal network digitale, stanno agendo per rafforzare la proiezione internazionale delle fi liere agroalimentari, creando effi cienti circuiti che mettano in costante comunicazione i bacini “agro-territoriali” con i diversi mercati esteri. La sfi da che il Sistema camerale ha raccolto e sta portando avanti nel quadro delle iniziative per l’appuntamento dell’Expo 2015 consiste nel valorizzare “l’Expo fuori dall’Expo” collegando le eccellenze dei territori ai percorsi dei visitatori, realizzando diversi circuiti territoriali contenenti percorsi di incoming verso aziende di produzione alimentare, ma anche delle fi liere connesse, che si sono distinte per particolari “eccellenze” produttive e che proprio tra i padiglioni dell’Expo troveranno la loro giusta collocazione e valorizzazione. In particolare, il Sistema camerale può mettere a disposizione il proprio patrimonio di conoscenze, su territori, modelli produttivi ed eccellenze – nonché

la propria capacità di raccontare gli eco-sistemi locali – per alimentare utilmente l’iniziativa Expo 2015 di contenuti e di progettualità e per promuoverla, in Italia e oltre confi ne, potendo contare sul prezioso contributo delle reti delle Camere di commercio italiane all’estero e dei Ristoranti italiani nel mondo. Conoscenza e, al contempo, capacità di tradurre questa conoscenza in un patrimonio universale e condiviso grazie all’operatività di un network di strutture dedicate: sono questi gli asset di “Italian Quality Experience”, il progetto ideato dal Sistema camerale e proposto negli scorsi mesi al Governo, che ha inteso valorizzarlo inserendolo tra i 60 Progetti-Paese dell’Agenda Italia per l’Expo. In linea generale, la certifi cazione della ristorazione italiana del mondo può rappresentare un interessante canale per la promozione del settore agroalimentare e per la commercializzazione dei suoi prodotti tipici. La rete dei Ristoranti italiani nel mondo, infatti, consente già oggi di raggiungere milioni di consumatori che – nell’entrare in contatto e “apprezzare” la vera cultura eno-gastronomica italiana – potrebbero diventare fruitori “stabili” dei prodotti tipici dell’eccellenza italiana nonché

trasformarsi in potenziali visitatori dell’Expo 2015. Si tratta di oltre 60milioni di persone – tale è la capacità di “contatto” annua stimata per la rete dei Ristoranti italiani – che potrebbero essere raggiunte e stimolate a visitare l’Expo, trattenendosi nel nostro Paese “oltre” l’Expo, in un percorso guidato tra le eccellenze dei territori. Ma il canale dei Ristoranti italiani nel mondo e, più in generale, la rete delle Camere di commercio in Italia e italiane all’estero può offrire un supporto permanente per la valorizzazione e la tutela del nostro made In agroalimentare, nonché per la proiezione all’estero e la “socializzazione universale” di un modello di sviluppo sostenibile che è tipico dei nostri territori e che può essere una risposta concreta, se diffusa, alla domanda di nutrizione espressa dall’intero Pianeta. Il Sistema camerale - a partire dall’Expo, ma andando “oltre” l’Expo – può mettere a disposizione del Paese la propria rete di strutture quali punti di competenza e di riferimento permanente per contribuire alla ulteriore valorizzazione e tutela delle fi liere e delle produzioni agroalimentari. Grazie alla propria (e sperimentata) capacità di servizio, tali strutture possono fornire un supporto concreto alle Istituzioni di governo nel defi nire e attuare azioni di promozione e di sostegno all’internazionalizzazione di imprese e territori; per contribuire alla messa a punto di adeguate policies di settore, monitorando “in loco” le dinamiche del mercato di prodotti agroalimentari; per raccontare all’estero i nostri territori, attraverso iniziative divulgative e di valorizzazione, stimolando la domanda internazionale di prodotti del made in Italy e favorendo l’incoming turistico nel nostro Paese. Soprattutto il Governo può contare sin d’ora sul Sistema camerale per intraprendere effi caci politiche di contrasto al fenomeno della contraffazione agroalimentare e dell’agropirateria, avvalendosi della rete dei Ristoranti italiani del mondo per far conoscere e affermare le produzioni originali, e di qualità, dell’eccellenza italiana

nonché della rete estera delle Camere di commercio per attività di monitoraggio permanente del fenomeno e l’attuazione di interventi di tutela. La proposta di Unioncamere è pertanto che, anche utilizzando come veicolo legislativo lo schema di disegno di legge recentemente approvato dal Governo in tema di semplifi cazione e competitività del settore agricolo, agroalimentare e della pesca, la Commissione intervenga affi nché:• siano adottate politiche di incentivazione per

favorire uno sviluppo strutturato di specifi ci canali commerciali esteri, a partire dalla rete dei Ristoranti italiani nel mondo, che sappiano valorizzare le produzioni di eccellenza del nostro Paese, in modo da sopperire all’attuale assenza di una rete di distribuzione commerciale italiana all’estero;

• sia defi nito un disegno organico di contrasto alla contraffazione dei prodotti agroalimentari, valorizzando la rete nazionale ed estera delle Camere di commercio per attività di segnalazione, monitoraggio, allerta e tutela legale dei marchi delle nostre eccellenze agroalimentari.

Anno 2014 - n° 160

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LE MURA DEL SILENZIO

IL FASCINO DELL’ARCHEOLOGIA MEDIEVALE NELL’ANTICO CONVENTO DI SORETO

di Franco Luzza *

Attraversato dall’affl uente Malanda e dal fi ume Marepotamo che fertilizzavano tutta la vallata, il convento fu edifi cato

l’ultimo decennio del 1400, in un’area dove il contesto naturale si predisponeva alle esigenze dei frati poiché adatto a luogo di culto e alla vita contemplativa, divenendo punto di riferimento per i fedeli di una comunità vicina ai grandi centri di potere distanti pochi chilometri dall’antica città di Soreto casale dello Stato di Arena, attualmente scomparsa. Per molti il monastero intitolato a Santa Maria di Gesù rappresentò una ricchezza culturale di elevata qualità dove gli Agostiniani Scalzi, i Minimi di Paola e i Francescani d’Assisi per ultimi diffusero l’essenza delle dottrine teologiche della religione cristiana e quelle degli ordini monastici. La storia del cenobio e dell’area circoscritta assunse i contorni di una vicenda affascinante ma adombrata da vicissitudini politiche ed ecclesiastico-religiose, ed anche da fatti curiosi che inizialmente bloccarono lo sviluppo e la sua completa realizzazione. Nonostante i propositi iniziali fossero stati concepiti per un fi ne altamente nobile, il convento fu conteso e ostruito dal secondo conte d’Arena agli Agostiniani del beato Francesco da Zumpano. Le fonti attestano che il terreno venne donato da Giovanni Nicola Conclubet, conte dello Stato di Arena, fi glio di Nicolò e di Violante Caracciolo, al monaco agostiniano Francesco Marino da Zumpano nato in un casale di Cosenza,. Secondo lo storico Martire, infatti, “il beato Francesco da Zumpano degli agostiniani scalzi chiese ed ottenne dal conte di Arena Gian Nicola i fondi per costruire in terra di Soreto un convento per i monaci del suo ordine”. Il conte mostrò apertamente la sua disponibilità, tanto da essere persuaso della località che fu scelta nella valle, tra il fi ume Marepotamo e il suo confl uente Malanda. Dopo le prime fasi dell’edifi cazione del convento, il conte Gian Nicola Conclubet, che aveva fi nanziato l’opera, morì e non la vide compiuta. Ad egli succedette il fi glio Gian

Anno 2014 - n° 1 63

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Francesco, il quale sconvolse i piani iniziati dal padre, tanto da assegnarla nei primi anni del 1500, ad l’opera quasi ultimata, ai frati Minimi di Paola, in virtù di un evento miracoloso ad egli capitatogli. A questo proposito lo storico Gualtieri riferisce che “dopo la morte del conte Giancola il fi glio succedutogli era devoto a san Francesco di Paola che forse aveva conosciuto di persona e che volendo fare cosa gradita al santo di Calabria ordinò che il convento di Soreto fosse consegnato ai Minimi di Paola”.Questo atto deplorevole lasciò Francesco da Zumpano addolorato per la decisione presa dal conte e vani furono gli sforzi compiuti sia da parte sua che dei suoi confratelli monaci, che si erano adoperati fi no a quel momento a costruire il convento, tesi a convincere il conte e a ritrarre la

decisione assolta.Immenso fu il dolore del beato zumpanese per il tradimento subito che un impeto d’ira lo sollecitò a scagliare una terribile maledizione: “Mu diventa nidu di ciavuli”, “Che possa diventare nido di corvi”. Non sappiamo se l’anatema lanciato si fosse effettivamente verifi cato, ma la storia del monastero ebbe ripercussioni e cambiamenti insoliti fi no al suo completo abbandono. Il gesto e la decisione presa dal conte consegnò il convento ai Minimi di Paola, cambiando altresì il compimento giurisdizionale, che per oltre cinquant’anni con equilibrio sociale e profonda azione religiosa lo custodirono fi no alla metà del 1500, anno in cui questi si trasferirono nella casa che l’ordine aveva fatto costruire nella vicina Borrello.

Il conte, essendo amareggiato per l’errore commesso, invitò gli Agostiniani dello Zumpano a riprendere il convento, ma questi non lo vollero e si rifi utarono per trasferirsi nel nuovo convento di Acquaro, dove in quegli anni avevano portato a termine la costruzione. Nonostante il diniego di questi ultimi, il conte cercò di riparare lo stesso al danno offrendo un’opera così tanto importante ai Francescani d’Assisi di Arena che l’accettarono. Dopo la destituzione degli Agostiniani Scalzi e il successivo abbandono dei Minimi di Paola, i quali diffusero su tutto il territorio con eloquenza tanta bontà spirituale, anche i Francescani d’Assisi ebbero poca durata e abbandonarono il convento nei primi anni del 1600, mantenendo un solo frate per la santa messa e un terziario per non scontentare i soretesi. Dopo questi fatti, il cenobio fu sempre

Anno 2014 - n° 164

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più isolato, privo di cura e di manutenzione, ma l‘ immenso valore architettonico della struttura e della chiesa annessa, fi no ad allora, si trovava in uno splendido stato. A questo proposito, lo storico De Sapio descrive nelle sue annotazioni il complesso conventuale come un edifi cio incantevole, bello, ricco e di dimensioni enormi. Non fu la fi ne assoluta del convento, anzi dopo questa data altri vi abitarono per periodi più o meno brevi. Secondo le notizie riportante dal prof. Crocenti, tra il 1700 e il 1760, soggiornarono in questo luogo anche alcuni eremiti locali nativi nel comprensorio dello Stato d’Arena. Conoscendo la storia e le vicissitudini del convento, risiedettero per alcuni anni Salimbeni Pietro di Acquaro, Varì Francesco di Ciano, Nesci Giovanni di Fabrizia e De Angelis Pasquale di

Dinami. L’abbandono e la distruzione ultima del convento culminò con il terremoto del 1783 poiché le conseguenze del cataclisma, come riferiscono le cronache, furono violente e disastrose. Ma a far riemergere i resti dell’ archeologia medievale del convento e della chiesa ci pensò l’appassionato Francesco Tonzo di Dinami, il quale fece effettuare nel 1976 alcuni scavi fi no a tre metri di profondità che riportarono ancor di più in superfi cie i ruderi che il terremoto aveva sommerso. In aggiunta, a scavi ultimati, oltre all’eccezionale visione dell’area archeologica di tutto il monastero, emersero alcuni ordini dell’architettura della chiesa in stile gotico-romanico, tra l’altro priva di cupola. Da quest’ultima affi orarono ancora due absidi laterali intatte, un arco a tutto sesto, un rosone (che si

trovava nel mezzo della cupola centrale sorretta da otto archi a crociera), lo stemma nobiliare scolpito in pietra, raffi gurante un liocorno nelle sembianze di un animale con il corpo di cavallo, la coda di leone, la barba di capra e un corno lungo. Sono pure riapparsi capitelli, architravi, stipiti, colonne e tante altre vestigie parte della realizzazione strutturale del convento. In mezzo alla valle, le mura del silenzio e i ruderi medievali sprigionano ancora oggi una profonda contemplazione mistica e chi si ferma solo per un attimo a scrutarli coglie intatto il profumo dei fatti ormai passati alla storia.

*Storico e Critico d’Arte

Anno 2014 - n° 166

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JOSÉ CESAREO

TRATTO AGILE E ARMONICA CROMIA,TRA RAPPRESENTAZIONE AUTENTICA E FERVIDA FANTASIA

Osservazione attenta e fervida fantasia, tra

queste due esperienze spazia l’arte di Josè

Cesareo, noto artista vibonese di forte

tendenza fi gurativa, che con le sue opere seppe

conquistare importanti riconoscimenti e autorevoli

apprezzamenti anche fuori i confi ni italici. Suoi

lavori sono presenti, infatti, in molte collezioni

private in Italia e in America. Josè Cesareo nasce a

Pizzo Calabro, nel 1909 e, quasi centenario, termina

la sua esistenza terrena nella vicina Vibo Valentia nel

2002. Artista poliedrico e di grandi capacità, riversò

il suo estro e la sua creatività non solo sulla tela, ma

anche, e con successo, nell’attività decorativa e nel

restauro d’ambienti, con la costante, nei suoi lavori,

del tratto agile e della sapiente e armonica cromia.

Si accostò all’arte con curiosità ed entusiasmo,

guidato dal padre, e sin da subito manifestò grande

interesse e attenzione all’ambiente che lo circondava,

ai personaggi che lo animavano, alle sensazioni e

ai sentimenti, quelli che coglieva palpabili nella

varia umanità fatta di uomini e donne, bambini

e persone avanti negli anni, trasposti nei ritratti

o in atteggiamenti di socialità, negli ambienti e

nelle scene di paese, che davano il senso di epoche

di Michele Lico *

Gente in Piazza1991 - cm. 65x48 - olio su tela

Anno 2014 - n° 1 69

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e di storie, varie e variamente rappresentate,

alcune volte con una ragionata enunciazione di

immagini, altre, invece, in forma chiaramente

personalissima e originale. Figure e ambienti,

volti ed espressioni che nel rispecchiare realistica

contestualizzazione e spontaneità o, come nei casi

più evidenti, esercizio interpretativo fantasioso di

alta creatività, rimandano comunque sempre un

senso di profonda introspezione psicologica che si

percepisce come elemento fondante il messaggio

che l’artista vuole trasmettere con l’opera creata,

e attraverso quel linguaggio fatto di segni e

colori che è la sua arte, narrativa e palpitante di

emozioni e suggestioni. Josè Cesareo fu uomo e

artista attivo e produttivo. Socio fondatore del

Circolo Culturale degli Artisti del Vibonese, ha

esposto in tanto in mostre personali che collettive,

ottenendo premi e riconoscimenti. Tra quelli più

importanti da annoverare al suo attivo, la medaglia

d’oro e la nomina a membro dell’Accademia

Italia a Salgiore; una targa e diploma di merito al

IV Premio Internazionale Ricchetti di Piacenza;

nel 1982, la sciarpa per la pace dell’Accademia

Alessandro Magno di Prato e medaglia d’oro per la

pace dell’Accademia I Cinquecento di Roma. Nel

1983 gli fu conferito il diploma di Maestro Honoris

causa e premio Centauro d’oro a Salsomaggiore;

vinse, poi, premio dell’EPT di Piacenza con

medaglia d’oro. Tra le sue opere, Gente in piazza,

Bambino che dorme, Figure e fi guri, Casetta mia,

richiamano le varie forme della sua espressività

e della dimensione di un artista capace di creare,

rappresentando o interpretando la realtà, in piena

libertà.

Casetta mia1984 - cm. 45x38 - olio su tela

Bambino che dorme1984 - cm. 48x70 - oluo su tela

Figure e fi guri1986 - cm. 80x60 - olio su tela

Anno 2014 - n° 1 71Anno 2014 - n° 170

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Gli Uffici della Camera di Commercio

Anno 2014 - n° 172