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Trieste 14.09.16 Alberto Petrocelli
Università degli Studi di Trieste
Dipartimento di Scienze della Vita
LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE
TRA ETICA E SCIENZA
Università degli Studi di BolognaFacoltà di Medicina Veterinaria
Università degli Studi di MilanoFacoltà di Medicina VeterinariaScuola di Specializzazione in Scienza e Medicina degli Animali da Laboratorio
Animal Care Unit Manager in azienda di biotecnologie (Milano)
Veterinario Designato (ex Lgs.26_14)di SISSA
di ICGEB
Alberto Petrocelli
Alberto Petrocelli
Delegato per la Professione Veterinaria nel Comitato di Revisione del D. Lgs. 116/92 in materia
di protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e tecnologici (2004-2005);
Componente della Commissione Bioetica e Benessere Animale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari
Italiani (2006-2008);
Componente del Comitato Etico Istituzionale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle
Venezie (2007-2010)
Coordinatore Gruppo di Lavoro FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) sul recepimento
della direttiva europea 63/2010 sulla sperimentazione animale. (2011)
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ARGOMENTI DEL CORSO
Sperimentazione animale tra etica e scienza
Nuove regole sulla protezione animale in ambito sperimentale: Decreto Legislativo 26/14
Specie utilizzate e attività sperimentali svolte nello Stabulario dell’UniTS
Benessere animale e alcuni campi di applicazioneSofferenza animale: riconoscere,valutare e prevenire
Buone pratiche di stabulazione, controllo sanitario, Sicurezza degli operatori,
tecniche di somministrazione e prelievo
Analisi dei dati: presentazione di alcuni strumenti statistici classici
Dr. Alberto PetrocelliDr. Davide BarbettaProf. Lucio Torelli
SPERIMENTAZIONE ANIMALE
La sensibilità dell’opinione pubblicariguardo al tema dell’utilizzo di animali afini sperimentali e’ progressivamenteaumentata e il dibattito su quale sia ilpunto di equilibrio fra la tutela della saluteumana e il rispetto per la vita animale e’più che mai vivo.
ANIMALE = ESSERE SENZIENTE
L’animale, in quanto essere senziente , haun valore intrinseco che deve essererispettato e riconosciuto e non c’e’ dubbioche l’obiettivo comune di tutti i soggetticoinvolti nella sperimentazione animale(ricercatori, associazioni protezioniste,medici veterinari, autorità regolatorie)
non può che essere
il limitare l’utilizzo di animali nellasperimentazione ai soli casi in cui e’dimostrata l’impossibilita’ di ricorrere adaltri metodi, scientificamente validi epraticamente realizzabili
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PRINCIPIO DELLE 3 R
La comunità scientifica, consapevole che allo stato attuale non sia possibile evitare l’utilizzo dell’animale per fini sperimentali, ha utilizzato come linea guida il principio delle 3R
(Refinement, Reduction, Replacement )
con lo scopo di ottenere
-il miglioramento delle procedure sperimentali ,
-la riduzione del numero di animali utilizzati
e DOVE POSSIBILE,
-la sostituzione di test in vivo sull’animale da laboratorio con dei saggi in vitro .
PRINCIPIO DELLE 3 R
Refinement Reduction Replacement
oggi è alla base delle regole per lasperimentazione animale
La ricerca biomedica è costantementeimpegnata nello sforzo non tanto disostituire ( cosa attualmente impossibile )quanto di avviarsi verso un sempremaggiore refinement in modo da ottenereuna reale riduzione del numero degli animaliimpiegati e nelle procedure dolorose .
PRINCIPIO DELLE 3 R
Il principio delle 3R e’ stato da sempre l’elementoispiratore della normativa e delle linee guida delsettore , inclusa la nuova direttiva europea
(63/2010 UE - D. Lgs 4.03.14 n.26)
Il principio delle 3R deriva dal riconoscimento dellaresponsabilità morale dell’uomo nei confronti deglianimali, considerati essere senzienti, che impone di
– non indurre inutili sofferenze
-porre in atto tutti gli accorgimenti necessari al fine digarantire all’animale le migliori condizioni possibili divita, prima, durante e dopo l'esecuzione diesperimenti,
-porre in atto le tecniche di eutanasia più idonee altermine dell’esperimento stesso.
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PRINCIPI ETICI
La maggiore sensibilità dell’opinione pubblica sviluppatasi negli ultimi decenni nei confronti dell’utilizzo degli animali nella sperimentazione ha portato alla necessità di definire dei
principi eticiche ne consentano l’utilizzazione
PRINCIPI ETICI
Questi principi si basano :
- utilizzo etico dell’animale
- rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologichedella specie
- controllo della sofferenza degli animali
DIRITTI ANIMALI ?
La questione fondamentale e di grande rilevanza per il problema etico è quali diritti attribuire agli animali
“Diritti” = esigenze dell’animale chel’uomo ha il DOVERE di conoscere
e di soddisfare in modoRESPONSABILE
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3R + 2R : 1) RESPONSABILITA’
L’uomo ha il DOVERE di prendere misureappropriate per garantire agli animali
una condizione di vita eticamente accettabile :
Condizione di vita accettabile che si traduce:
- Nel management “etologico” dell’animale
- Nella fase sperimentale
- Nel periodo successivo alla fase sperimentale
- Al termine della vita dell’animale ( EUTANASIA )
3R + 2R : 2) RISPETTO
l’Etica richiede che lo stato di benessere degli animali utilizzati a fini utilitaristici sia assicurato :
- dall’applicazione di standard adeguati di benessere ambientale per tutta la vita dell’animale fino alla sua utilizzazione;
- dalla prevenzione e riduzione del dolore e della sofferenza NON necessaria ;
- dall’utilizzazione della vita degli animali perragioni assolutamente giustificate.
BENESSERE ANIMALE NELLA SPERIMENTAZIONE ?
Definizione di BENESSERE:
““Lo stato di un animale in relazione ai suoi tentativi di Lo stato di un animale in relazione ai suoi tentativi di adattarsi all’ambiente”adattarsi all’ambiente”((BroomBroom 93, 93, PoolePoole 98)98)
Il benessere di un animale utilizzato in esperimenti e’un concetto che può apparire ambiguo .
Le condizioni di stabulazione, sia durantel’allevamento che l’utilizzo
prevedono inevitabilmente:- una limitazione della libertà di movimento e- la costrizione in un ambiente confinato ,
talvolta limitato anche nei contatti sociali con altrianimali conspecifici.
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UTILIZZO DEGLI ANIMALI NELLA RICERCA SCIENTIFICA
In questi anni, la sperimentazione in campobiomedico ha subito una notevoletrasformazione.
Nuove metodiche in vitro e in silico hannoconsentito di accumulare informazionipreziose sia nel campo della ricerca di baseche nella ricerca applicata.
I modelli animali in vivo sono diventatisempre più complessi e mirati.
UTILIZZO DEGLI ANIMALI NELLA RICERCA
SVILUPPO DEL FARMACO
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STATO DELL’ARTE
PROCESSO DI SCOPERTA E SVILUPPO DI UN
FARMACO
STUDI PRECLINICI
FASE I
STUDI DI FARMACODINAMICA
STUDI DI TOSSICITA’ ACUTA
STUDI DELLA STABILITA’ CHIMICA DI UNA MOLECOLA
FASE II
STUDI DI FARMACOCINETICA
STUDI DI TOSSICITA’ SUBACUTA E CRONICA
STUDI TOSSICOLOGICI SULLA RIPRODUZIONE, CANCEROGENICITA’ e MUTAGENESI
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METODI SOSTITUTIVI VALIDATI
ATTIVITA’ REGOLATORIE
MODELLI SPERIMENTALI PER DEFINIRE PROFILO FARMACOLOGICO
DI UN COMPOSTO
“IN VITRO” e “EX VIVO”
LIVELLO MOLECOLARE:Legame recettorialeAttività enzimaticaBiotrasformazione
LIVELLO CELLULARE:Colture cellulari
Organi isolati (vasi cuore polmoni ileo utero etc.)
“IN VIVO”
MODELLI ANIMALI:Animali sani
(topo, ratto,cane, gatto, coniglio, cavia, maiale)
Animali che riproducono la malattia
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RUOLO DEI MODELLI CELLULARI NELLO SVILUPPO PRECLINICO DI UN FARMACO
STUDI “IN VITRO”• Colture cellulari primariederivanti da tessuti animali (Neuroni, epatociti, linfociti, macrofagi, cardiomiociti, oociti, cellule renali)
• Cellule transfettate con proteine bersaglio dell’azione dei farmaci (HEK 293, CHO transfettate con specifici recettori, canali ionici, trasportatori ionici, pompe ioniche, enzimi)
• Cellule umane neoplastiche(linfomi, tumori del colon, polmone)
RUOLO DEI MODELLI ANIMALI NELLO SVILUPPO PRECLINICO DI UN FARMACO
STUDI “IN VIVO”
• ANIMALI TRANSGENICI - ANIMALI “KNOCKOUT”
• ANIMALI GENETICAMENTE SELEZIONATI PER UNA PATOLOGIA
• ANIMALI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTI CHE RIPRODUCONO LA MALATTIA
NUOVI MODELLI ANIMALI IN SOSTITUZIONE DI QUELLI A MAGGIORE
SVILUPPO NEUROLOGICO
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PROGETTO DI RICERCASTAFF
Ricercatore
Tecnico
VET PROCEDURESPERIMENTALI
Tecnico
Ricercatore
VET
AUTORIZZAZIONI PROGETTO DI RICERCA
OPBA
OPBA- ORGANISMO PREPOSTO AL B.A.
Art. 25: Organismo preposto al benessere degli animali
• Ciascun allevatore, fornitore o utilizzatore istituisce un organismo preposto al benessere degli animali.
• L'organismo di cui al comma 1 e' composto almeno dalla persona o dalle persone responsabili del benessere e della cura degli animali , dal medico veterinario di cui all'articolo 24 e, nel caso di un utilizzatore, da un membro scientifico.
• ………..
OPBA- COMPITI
• L'organismo preposto al benessere degli animali di cui all'articolo 25 svolge almeno i seguenti compiti:
a) consiglia il personale che si occupa degli animali su questioni relative al benessere degli animali in relazione alla loro acquisizione, sistemazione, cura e impiego;
b) consiglia il personale nell'applicazione del principio della sostituzione, della riduzione e del perfezionamento , lo tiene informato sugli sviluppi tecnici e scientifici e promuove l'aggiornamento professionale del personale addetto all'utilizzo degli animali;
c) definisce e rivede i processi operativi interni di monitoraggio, di comunicazione e di verifica legati al benessere degli animali alloggiati o utilizzati nello stabilimento;
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OPBA- COMPITI
……
d) esprime un parere motivato sui progetti di ricerca e sulle eventuali successive modifiche, dandone comunicazione al responsabile del progetto;
e) inoltra le domande di autorizzazione dei progetti di ricerca di cui agli articoli 31 e 33, dandone comunicazione al responsabile del progetto;
f) segue lo sviluppo e l'esito dei progetti di ricerca tenendo conto degli effetti sugli animali utilizzati nonche' individuando e fornendo consulenza su elementi che contribuiscono ulteriormente ai principi della sostituzione, della riduzione e del perfezionamento;
g) fornisce consulenza in merito ai programmi di reinserimento , compresa l'adeguata socializzazione degli animali che devono essere reinseriti.
OPBA- COMPITI
2. Ai fini del rilascio del parere di cui al comma 1, lettera d), l'organismo preposto al benessere degli animali valuta :
a) la corretta applicazione del presente decreto ; b) la rilevanza tecnico-scientifica del progetto;c) gli obblighi derivanti dalle normative europee e interna zionali o
farmacopee per lo sviluppo e la sicurezza dei farmaci e i saggi tossicologici relativi a sostanze chimiche e naturali;
d) la possibilita' di sostituire una o piu' procedure con metodi alternativi di cui all'articolo 1, comma 2;
e) l'adeguata formazione e la congruita' dei ruoli professi onali del personale utilizzatore indicato nel progetto;
f) la valutazione del danno/beneficio .
3. I componenti dell'organismo assolvono il loro mand ato in regime di riservatezza .
4. L'organismo riporta in appositi registri, messi a disposizione dell'autorita' competente, le consulenze fornite e le relative decisioni e provvede alla loro conservazione per un periodo di almeno sei anni.
ESIGENZE DA VALUTARE
Esigenze scientificheEsigenze di tutela Esigenze di tutela
degli animali
… posizioni contrapposte?
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CONCILIARE LE ESIGENZE
Esigenze scientifiche
Esigenze di tuteladegli animali
Esigenze scientifiche e di tutela degli animali
ESIGENZE SCIENTIFICHE
�disporre di
�modelli animali validi e riproducibili
�garantire una
�raccolta di dati sperimentali completa e ordinata
Soddisfatte mediante:
- qualità degli animali
-competenza del personale impiegato
- applicazione di Procedure Operative Standard
ESIGENZE DI TUTELA DEGLI ANIMALI
�rispettare gli animali utilizzati
�ottimizzare la qualità dell’approccio
�limitare al massimo
stati di dolore, sofferenza e stress
Soddisfatta mediante:
- modalità di stabulazione (BPS)
- manipolazione e trattamento appropriati degli animali
- studi scientifici sul benessere animale
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RESPONSABILITA’ DEL MEDICO VETERINARIO
Benessere/stato salute
Consulenza tecnico-scientifica Animal Care
Supervisione gestione facilities/soluzioni ingegneria
Clinica (diagnosi terapia anestesia chirurgia) Salute pubblica
Tutela del lavoratoreArricchimento ambientale
QualitàETICA
SPERIMENTAZIONE ANIMALE
NON E’ VIVISEZIONE
SPERIMENTAZIONE ANIMALE
NON E’ VIVISEZIONE