14 maggio 2015
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Roma, 14 maggio 2015.
Carissime sorelle,
vi saluto con affetto e vi raggiungo in questo tempo mariano per il nostro solito incontro e la
condivisione di un altro sogno missionario.
Oggi vi presento il QUARTO SOGNO MISSIONARIO di Don BOSCO avvenuto nel 1885.
Lo trovate in allegato e anche nella sua fonte originale: Memorie Biografiche (volume XVII, p. 643 –
645). Certo, i sogni di Don Bosco li possiamo conoscere, ma non è possibile scendere ai dettagli e ai
particolari.
Come potete immaginare, ancora una volta Don Bosco vede e “visita” luoghi, avverte la
presenza di persone conosciute e sconosciute, ha delle intuizioni, si lascia guidare, “allarga lo sguardo
sul mondo”, ossia sul futuro e sulla Missione.
Diversamente dagli altri sogni, in questo Don Bosco vede degli Angeli che parlano pochissimo
ma indicano i luoghi della missione affidata ai Salesiani nell’avvenire. Il compito è molto chiaro:
«combattere le battaglie del Signore e radunare i popoli nei granai del Signore». Tra gli Angeli ci sono
anche i suoi giovani, in modo particolare Luigi Colle, di cui già abbiamo parlato nel secondo sogno
missionario. È sempre Luigi Colle a tenere Don Bosco per mano, e non soltanto…: tenendolo per mano
«lo tirava perché andasse avanti», perché né Don Bosco né i Salesiani «si fermassero nella loro strada».
Carissime, ancora oggi, sono i/le giovani che ci interpellano a essere con loro e in mezzo a loro.
Se non siamo in mezzo ai giovani, difficilmente loro potranno prenderci per mano e farci andare avanti.
Se non siamo con loro, in mezzo a loro, non conosceremo le loro angosce, non condivideremo le loro
incertezze, non saremo in grado di sentire “i loro cantici e accogliere le loro gioie”. Per noi, FMA, è
proprio qui che comincia la conversione pastorale: essere con e in mezzo ai giovani e lasciarsi
evangelizzare da loro.
Il bello di questo quarto sogno missionario è che Don Bosco vede l’Africa, l’Australia e la
Cina. Qualche osservazione: per l’Africa, Don Bosco vede scendere «la benedizione del Creatore»; per
l’Australia, «una moltitudine di fanciulli che colà abitavano, tentavano di venire verso di noi, ma erano
impediti dalla distanza e dalle acque che li separavano». E sono
questi fanciulli che tendono le mani verso Don Bosco e
verso i Salesiani quasi in supplica e dicono: «Venite in
nostro aiuto! Perché non compite l'opera che i vostri padri
hanno incominciato?»
In questo sogno, Don Bosco vede tantissime cose,
tantissimi particolari. Lui stesso dirà: «Non posso
descrivere quello che ho visto. Sono cose che si
vedono, s'intendono, ma non si possono spiegare». «Si
può godere, ma non si può descrivere».
Ed ecco i consigli, oppure le sfide, che
vengono poste a Don Bosco e a quanti ne
condividono il carisma: la Provvidenza offre una
porzione del campo evangelico ai Salesiani (alle
FMA). «Le loro fatiche otterranno frutto,
perché la mano del Signore sarà
costantemente con loro, se non demeriteranno
i suoi favori». C’è la promessa di una messe
abbondante, ma il criterio per meritarla è la FEDELTÀ.
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A questo punto, mi domando:
- Crediamo veramente che la Provvidenza ancora oggi ci offre “la porzione del campo
evangelico” dove vivere in fedeltà il Vangelo e il carisma salesiano, con tutte le sfide e difficoltà che
questa scelta comporta?
- Siamo convinte che la mano del Signore è costantemente con noi e realizza tutto ciò che vuole
e sogna per l’umanità? Siamo noi la continuità della mano del Signore in mezzo alle/ai giovani?
- Con quale impegno viviamo il nostro quotidiano perché il carisma di Don Bosco continui «a
tirare le simpatie di tutti, buoni ed empi?»
«Tutto sta che i Salesiani (e anche noi FMA) non si lascino prendere dall'amore delle
comodità e quindi rifuggano dal lavoro».
E, per la Cina, cosa possiamo dire? Lasciamo parlare le Memorie Biografiche: «Don Bosco si
fissò particolarmente sulla Cina e diceva sembrargli che colà fra non molto sarebbero stati chiamati i
Salesiani, [e] aggiunse: - Se io avessi venti Missionari da spedire in Cina, è certo che vi
riceverebbero un'accoglienza trionfale nonostante la persecuzione. - Perciò d'allora in poi
s'interessava assai per tutto quello che poteva riguardare il celeste impero».
Carissime sorelle, vi faccio un invito:
Il 15 maggio ha inizio la GRANDE novena in onore di Maria Ausiliatrice. Con cuore
missionario possiamo farla insieme preparandoci alla Festa del 24 quando, in comunione con tutte le
Figlie di Maria Ausiliatrice, con tutti i devoti della Madonna, con tutti i pellegrini che si troveranno a
Torino, celebreremo la nostra Madre e Maestra, l’Ispiratrice del nostro Istituto. Noi siamo una “Famiglia
religiosa che è tutta di Maria”, “monumento vivo” della riconoscenza di Don Bosco.
In questa novena, ancora una volta ricordiamo tutti i popoli che attendono il dono della pace,
tutti i promotori della pace, tutte le persone che hanno consegnato la loro vita per la pace. Cerchiamo di
vivere questi nove giorni in profonda sintonia con il popolo cinese. Il 24 maggio è la Giornata di
preghiera per la Chiesa in Cina, ove Maria è venerata in modo speciale nel santuario di Sheshan, a
Shanghai. È bene aver presente che le radici della Chiesa cinese si ricollegano all'annuncio portato nel
Regno di Mezzo alla fine del XVI secolo dal gesuita italiano Matteo Ricci. Il 24 maggio è una giornata
tutta missionaria!
Vi auguro un cammino pieno di entusiasmo missionario, affidando alla Madonna tutte le
difficoltà e le gioie dell’annuncio di Gesù in mezzo ai giovani. Sia Lei ad affrettare e incoraggiare i
nostri passi verso chi ha più bisogno e attende l’incontro con la Parola di Vita!
Un forte abbraccio di sorella in Cristo,
Sr. Alaide Deretti
Consigliera per l’Ambito Missioni