14 Guida Itinerari Sud Sardegna

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SUD SARDEGNA ITINERARI

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SUD SARDEGNAITINERARI

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Con questa guida la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricolturadi Cagliari, attraverso la propria Azienda Speciale Centro Servizi Promozionaliper le Imprese e in stretta collaborazione con i Consorzi Turistici operanti nellaSardegna del sud, intende proporre a quanti vorranno visitare questo territorioe approfondire la conoscenza di tutte le sue peculiarità, uno spaccato di storia,tradizioni, cultura, natura, che si fondono in uno scenario di ineguagliabilebellezza e contribuiscono a renderlo unico.

La gastronomia, l’artigianato tipico, l’agroalimentare e il folclore che scopriretecon la lettura del libro, definiscono i contorni di una forte identità che appartienealla popolazione locale come a tutta la Sardegna.

Un particolare ringraziamento va all’Assessorato al Turismo, Artigianato eCommercio della Regione Autonoma della Sardegna che ha voluto sponsorizzarequest’opera e a quanti hanno collaborato con grande passione e competenzaalla sua realizzazione.

Il Presidentedel Centro Servizi Promozionali

per le Imprese

Sisinnio Fadda

Il Presidentedella Camera di Commercio

di Cagliari

Romano Mambrini

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Cronologia essenziale15

Brevi notizie sulle più antiche culturestoriche e preistoriche della Sardegna

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Storia dell’arte24

Breve storia geologica18

Scrivere in provincia29

Musica etnica32

10La Provincia di Cagliari

L’artigianato artistico34

La gastronomia36

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Cagliari e dintorni43

Marmilla99

Sud Ovest145

Villasimìus201

Sud Est Sarrabus Gerrei219

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Questa guida è stata realizzatamediante le seguenti collaborazioni:

CAGLIARI E DINTORNItesti Consorzio Turistico Costa Sud, Comune di Quartu Sant’Elena,Pierpaolo Pisanu; Sabrina Cisci, Chiesa di Sant’Eulalia;Paolo Matta, I riti della Settimana Santa, Stampace, Sagra di Sant’Efisio;Silvia Sangiorgi, Chiesa di Sant’Efisio, Chiesa di Santa Restitutafoto Consorzio Turistico Costa Sud, Gianluigi Becciu,Sandro Cabras, Roberto De Luca, Corrado Fantini, Giancarlo Murgia,Alessandro Ruggieri, Giuseppina Scorrano

MARMILLAtesti Egidio Cadau, Tiziano Onnisfoto Archivio Fotografico Banco di Sardegna,Archivio Fotografico Comune di Barumini,Archivio Fotografico Consorzio Turistico Sa Corona Arrubia,Egidio Cadau, Renato Matta,Tiziano Onnis, Giuseppina Scorrano

SUD OVESTtesti Alessandra Mocci, Consorzio Turistico L’Altra Sardegnafoto Archivio Fotografico Banco di Sardegna, Archivio Fotografico Regione Sardegna,Archivio Fotografico Cooperativa Fulgheri, PowerGraf,Archivio Fotografico Comune di Narcao, Archivio Fotografico Caterno Cesare Bettini,Archivio Fotografico Cooperativa Verso Sud, Archivio Iconografico Comune di Carloforte,Collezione Iconografica dei Signori Sardu, Gianluigi Becciu,Renato Matta, Donatella Mereu, Alessandro Ruggieri,Giuseppina Scorrano, Sergio Todde

VILLASIMÌUStesti Archivio Area Marina Protetta Capo Carbonara,Elisabetta Valtan, Alessandra Vargiolufoto Archivio Fotografico Area Marina Protetta Capo Carbonara,Comune di Villasimius, Paolo Vacca, Archivio Fotografico Cooperativa Cuccureddus

SUD EST SARRABUS GERREItesti Consorzio Turistico Costa Reifoto Archivio Fotografico Consorzio Turistico Costa Rei,Alessandro Ruggieri, Renato Matta

coordinamentoGiuseppina ScorranoeditingVanni Boniautori dei testi introduttiviVanni Boni, La Provincia di Cagliari; Daniele Satta, Cronologia Essenziale;Giuseppe Piras, Breve storia geologica;Pietro Serra, Brevi notizie sulle più antiche culture storiche e preistoriche della Sardegna;Alessandro Ruggieri, Storia dell’Arte; Simona Pilia, Scrivere in Provincia;Ilenia Cilloco e Agostino Piano, La musica etnica;Confartigianato Provinciale, L’artigianato artistico; Maria Laura Cadeddu, La gastronomia.progetto grafico e impaginazioneGiancarlo Murgia per Grafiche Sainasstampa e allestimentoGrafiche Sainas09030 Elmas Via Betti, sn - Zona Industriale Casic Esttel. 070 2110236 Fax 070 2110082e-mail: [email protected]

©2005 Centro Servizi Promozionali per le Imprese

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La Provincia di CagliariLa Provincia di Cagliari è specchio fedele dell’eccezionalediversità geografica e antropica che fa da sfondo alla storiadell’uomo e della sua cultura in Sardegna. Area privilegiatadi contatto con i visitatori esterni e di raccordo con lepopolazioni dell’interno, le sue vicende determinaronoprofondamente quelle dell’intera Isola e la sua influenzasulla società sarda contemporanea si propaga ben al di làdegli attuali confini amministrativi, trovando riscontro neilegami culturali e sociali espliciti con subregioni che perlunghi periodi di tempo e a vario titolo ne furono parteintegrante, come l’Oristanese e l’Ogliastra. Il popolamentodell’area costiera e dell’immediatoentroterra, posto tradizionalmente inrelazione dalla storiografia classicacon i commerci marittimi del I mil-lennio a.C., è in realtà di moltoantecedente al cabotaggio dei Fenicinel Mediterraneo. Insediamenti diepoca prenuragica e risalenti al IIImillennio a.C. sono attestati dairitrovamenti della cultura transi-zionale di Monte Claro rinvenutisull’omonimo colle dentro la cittàdi Cagliari, mentre i reperti umaniritrovati nelle zone interne dellaprovincia ci informano della pre-senza di gruppi di individui doli-cocefali e di bassa statura, ge-neticamente affini a popolazionidell’Africa settentrionale e delMediterraneo occidentale. Aquesta lontana parentela sideve forse far risalire la per-sistenza di radici linguistiched’origine camitico-semiticae del sostrato mediterraneoarcaico, ancora evidenti inalcuni toponimi e in terminilegati al mondo naturale.Questa filiera va progres-sivamente esaurendosi nelII millennio a.C., di paripasso con l’arretramentoareale degli insediamenti,fattisi megalitici, che ca-ratterizza l’avvento dellasuccessiva età nuragica.

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In questa fase la cultura indigena dissemina il territorio ditorri, tombe, edifici cultuali e villaggi estesi, occupandostabilmente le colline e i grandi tavolati del Campidanocentrale, del Parteolla, della Marmilla e del Sarrabus. È ilmomento più alto della società nativa, che instaura rapporticommerciali, culturali, talvolta anche militari con Fenici,Greci, Etruschi, Cartaginesi e gli altri popoli del Mediterra-neo. La conquista romana del 238 a.C. pone fine alla civiltànuragica e destruttura profondamente il tessuto socialedella Sardegna meridionale, asservendolo alla pressionefiscale di Roma e alla coltivazione dei cereali nella Trexentae nella piana del Campidano, causa del conflitto permanentetra economia pastorale ed economia di latifondo. Tra I e IIIsecolo Carales, Nora e Sulci godono di una particolare

f ior i tura, ma la poster ioredissoluzione dell’Imperoespone il sud dell’ Isolaalle incursioni barbariche.La sola occupazione di uncerto ril ievo, quella pro-lungatasi tra i l V e i l VIsecolo ad opera dei Van-dali, non lascia tracce nellelingue locali ma esilia nellaSardegna sud-occidentaleuna colonia di africani Maurii cui discendenti, denominatiMauredd inus e in tegrat icompletamente con le sparsepopolazioni del Sulcis, con-servano caratter ist iche so-matiche e tradiz ional i checontribuiscono a diversificareulteriormente il già ricco pa-norama antropologico del laprovincia. La posizione appar-tata del l ’ I so la dal le v icendestor iche i ta l iane ed europeedell’alto medioevo conduce in-torno al IX secolo allo splendidoe compiuto esperimento politicodei quattro Giudicati.In quello di Cagliari, i documentidel XI e XII secolo, preziose testi-monianze, tra l’altro, dell’uso delvolgare locale negli atti ammini-strativi, ci informano della stipuladi alleanze politiche e commercialicon la potenza marinara di Pisa.

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Il contatto con la civiltà dell’Italia centrale lascia vestigiaurbanistiche, architettoniche e religiose di grande pregio, einserisce il meridione isolano in una più vasta rete di rapportiinternazionali. I mutamenti che intercorrono tra XII e XIVsecolo sono rilevanti: con il declino giudicale e la contempo-ranea espansione dell’egemonia pisana si assiste alla fonda-zione di nuovi centri – tra i più importanti vi è Villa di Chiesa,la futura Iglesias – gli insediamenti militari e le rocchefortificate si moltiplicano, e la stessa Carales viene rifondatacol nome di Castel di Castro sul colle dell’odierno quartieredi Castello, avviando una profonda e traumatica riorganiz-zazione del tessuto urbano e sociale. Il disfacimento deiGiudicati, le mire delle potenze italiane e le mosse dellaChiesa romana non sono però che il preludio ai quattrosecoli di dominazione Aragonese e Castigliana, nel corsodei quali la Sardegna precipita nell’ottusità politica iberica.Nel sud la sola Cagliari viceregia gode di un livello di benes-sere accettabile, mentre miseria e spopolamento dilaganonelle campagne ora assoggettate alla nuova nobiltà e con-vertite al latifondo. È tuttavia in questo lungo periodo tardofeudale che è possibile individuare le origini ditradizioni, riti, abitudini alimentari edelementi della cultura materialevivi tuttora.

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L’ambito linguistico adotta forme e costrutti di area ispanica,contribuendo a determinare in via definitiva le caratteristichedelle parlate locali meridionali rispetto a quelle centrali, cherimangono fortemente conservative, e a quelle settentrionali,da tempo affini alle parlate corse e italiane. Il clima dellacontroriforma attraversa le arti figurative di scuola spagnolae catalana, che lasciano opere memorabili nel basso Campi-dano e nella Marmilla, mentre l’architettura religiosa, l’edi-ficazione di palazzi signorili e il sorgere di nuovi castelli incittà e campagne confermano il consolidarsi della classenobiliare, e integrano armonicamente il barocco nell’anticoromanico bizantino e nel gotico italiano ed europeo. L’ultimaannessione che precede l’integrazione nel nuovo statounitario italiano, quella nel regno piemontese dei Savoia,ha luogo nel 1720, ma solo molti decenni più tardi la nuovaclasse dirigente riuscirà ad introdurre robuste innovazionidi modernizzazione sociale ed economica, peraltro malbilanciate da una parallela e duratura logica di sfruttamentoe dissipazione delle risorse naturali. L’avvento dello statounitario prefigurò nuove possibilità di trasformazione, masarà necessario attendere la seconda metà del ventesimosecolo perché la provincia assuma una posizione di chiaravisibilità nello scenario nazionale ed estero, sviluppandoun’economia basata dapprima sul terziario e, in una secondafase, maturando quella vocazione turistica e culturale che

il territorio aveva sempre espresso come potenzialitànaturale. La sinergia tra politiche culturali

e dell’ambiente, ricerca scientificae tecnologica e servizi avanzatialle imprese pare dunque poterfinalmente consegnare alla Sar-degna meridionale una posizionee un’immagine ora meglio definiteanche nel panorama del l ’acco-glienza a breve e medio termine delsettore turistico. Nel contesto attualeCagliari e la sua provincia rappre-sentano dunque, con molte ombre,una realtà comunque avanzata nel-l’Italia centro-meridionale. Il ruolo diinterfaccia con il mare e con la societàinternazionale europea e mediterraneane definisce ancora la funzione quali-ficante in un’isola nella quale, para-frasando l’archeologo Giovanni Lilliu,la particolarissima rispondenza tra pae-saggio geografico e paesaggio eticocontinuerà verosimilmente a costituireuna risorsa inesauribile.

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Cronologia Essenziale

6000 Stabile presenza umana4000 Commercio dell’ossidiana2700 Cultura di S. Michele1600 Cultura di Monteclaro1500 Cultura di Bonnanaro • Comparsa della civiltà nuragicaIX sec. I Fenici realizzano degli scali costieri in SardegnaIX-VIII sec. I Fenici fondano, fra le altre, Nora, Tharros eKaralesVII sec. I Fenici iniziano la penetrazione nell’interno dell’isolaVI-V sec. Costruzione del tempio di AntasVI sec. Aumenta la tensione fra i Fenici ed i protosardi • InSardegna i Fenici sono sostituiti dai Cartaginesi

535 La sconfitta nella battaglia di Alaliasegna la fine della presenza greca in Sardegna368 Rivolta anticartaginese in Sardegna264-241 Prima guerra punica237 La Sardegna passa sotto la dominazione romanaIII-II sec. Forti resistenze antiromane da parte dei protosardi216-215 Rivolta antiromana dei Sardo-Punici, capeggiata daAmpsicora181-173 a.C. Rivolte antiromane da parte di Iliensi e Balari54 a.C. Cicerone pronuncia l’orazione Pro Scauro aspramenteantisarda46 a.C. Cesare, in visita a Carales, eleva la città al rango dimunicipium di cittadini romani

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6-19 Torbidi antiromani69 Viene realizzata la cosiddetta Tavola di Esterzili325 Costantino assegna la Sardegna alla prefettura d’Italia410 Roma viene saccheggiata dai Visigoti455 Roma viene saccheggiata dai Vandali456-534 La Sardegna è occupata dai Vandali476 Fine dell’Impero Romano d’OccidenteV sec. I Vandali, ariani, deportano in Sardegna numerosi altiprelati ortodossi534 I Bizantini conquistano la SardegnaVIII sec. Iniziano le incursioni Arabe in SardegnaIX sec. Formazione dei Giudicati1015-1016 Mugâhid occupa la Sardegnameridionale • Muore in battaglia il giudicedi Cagliari SalusioXI sec. Penetrazione monastica nell’isola •Inizia la penetrazione Pisana e Genovese inSardegna1114 Sardi giudicali partecipano alla spedi-zione pisana volta alla liberazione di Maiorcadagli Arabi1116 Erezione della chiesa della SantissimaTrinità di SaccargiaXII sec. Crescenti ingerenze politiche Pisanee Genovesi nei Giudicati1216 I Pisani iniziano l’edificazione del Castellodi Cagliari1258 Fine e smembramento del Giudicato di Cagliari. Distru-zione di S. Igia1259 Fine del Giudicato di Torres1289 Consacrazione della cattedrale di S. Pantaleo a Dolianova1295 Bonifacio VIII crea il Regnum Sardiniae et Corsicae1297 Giacomo II riceve l’investitura del Regnum Sardiniae1288 Fine di fatto del Giudicato di Gallura1323 Sbarco Catalano-Aragonese nel porto di Palma di Sulci1324 (7 febbraio) Resa di Villa di Chiesa • I Catalani erigonola cittadella di Bon Ayre. • (29 febbraio) Battaglia di Lutoci-sterna • (19 giugno) I Pisani di Castel di Castro si arrendonoai Catalano-Aragonesi • Inizia l’introduzione del feudalesimoin Sardegna1326 (giugno) Definitiva sconfitta di Pisa che rinuncia aCastel di Castro1336 Sale al trono d’Aragona Pietro IV1347 Sale al trono d’Arborea Mariano IVMetà del XIV sec. Mariano IV promulga il Codice rurale1348 La Peste Nera scoppia in Sardegna1353-1354 Guerra fra Mariano IV ed i Catalano-Aragonesi1355 Pietro IV celebra il primo Parlamento del Regnum

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1364-1420 Guerra fra il regno d’Arborea ed i Catalano-Aragonesi1376 Morte di Mariano IV1383-1393 Eleonora governa l’Arborea in nome dei figliFederico e Mariano V1387 Morte di Pietro IV1388 Pace fra l’Arborea ed il Regnum Sardiniae1390 Ripresa delle ostilità1392 Promulgazione della Carta de Logu di Eleonora1407 Morte di Mariano V1409 Guglielmo III di Narbona è nominato Giudice d’Arborea• (30 giugno) Sconfitta giudicale nella battaglia di Sanluri1410 Fine de facto del Giudicato d’Arborea • Nascita delMarchesato di Oristano1420 Fine de iure del Giudicato d’Arborea1478 Battaglia di Macomer e fine della rivolta di LeonardoAlagónXVI-XVII sec. I Barbareschi infestano il Mediterraneo1571 Condanna al rogo di Sigismondo Arquer1637 I Francesi saccheggiano Oristano1668 Uccisione del viceré il marchese di Camarassa1713 Il trattato di Utrecht assegna la Sardegna all’Austria

1720 Il trattato di Londra assegna la Sardegna ai Savoia1793 Tentat ivo di sbarcofrancese a Cagliari1794 Cacciata dei governantiPiemontesi1796 Rivolte antifeudali1820 Emanazione ”Editto dellechiudende”1837-1839 Riscatto dei feudi efine del feudalesimo1847 “Perfetta Unione”1848 Promulgazione dello StatutoAlbertino1904 Sciopero di Buggerru1923 Inaugurazione della diga delTirso1943 I Tedeschi si ritirano dall’isolaquasi senza combattere1946-1950 Eliminazione della ma-laria1948 Approvazione dello Statuto

Autonomistico della Sardegna1974 La provincia di Cagliari cede parte del proprio territorioalla costituenda provincia di Oristano

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Breve storia geologicaLa complessa storia geologica della Sardegna può essereletta attraverso le rocce presenti nella parte meridionaledell’Isola, ossia nella Provincia di Cagliari; nel suo territorio,infatti, affiora una varietà di litologie la cui età abbracciaun ampio intervallo di tempo, dal Cambriano, tra 570 e 225milioni di anni fa, fino all’Era quaternaria o attuale, passandopiù o meno con continuità attraverso il Mesozoico e ilTerziario. La varietà di forme che le rocce sedimentarie,magmatiche, metamorfiche hanno assunto sono il risultatodi complessi fenomeni e processi geologici che le hannoaccompagnate dal momento della loro formazione; alcunedi queste formazioni, per la singolare forma o per i caratterigeologici peculiari, possono essere considerate come monu-menti naturali. L’antichissimo nucleo di rocce presenti inSardegna, probabilmente risalenti al pre-Cambriano, affioraproprio nell’estremo settore meridionale della provincia diCagliari, presso Chia - Capo Spartivento (Monte Filau), edè costituito da scisti cristallini e gneiss, ossia rocce fortementemetamorfosate, per questo difficilmente databili con certezza.Le rocce sicuramente più antiche affioranti nella Provincia,e in tutta la Sardegna, sono diffuse nel Sulcis-Iglesiente ecostituiscono la sequenzac la s s i ca d iFormaz ion ic o n o s c i u t ec o m e F o r -maz ione d iNebida, For-m a z i o n e d iG o n n e s a eFormazione diC a b i t z a . S itratta di roccesed imen ta r i ed e p o s i t a t e s iquando l’interaIsola era ancora sommersa dal mare, con inclusi importantifossili, quali Trilobiti e Archeociatine, che ne hanno permessocon certezza la datazione a partire dal Cambriano inferiore.Anche nel Sarrabus-Gerrei, subregione della Sardegna sudo-rientale, sono state datate rocce a partire dal Cambrianomedio grazie alla presenza di Acritarchi, minutissimi organismimonocellulari rinvenuti in rocce di natura prevalentementearenacea e scistosa, traslate per centinaia di chilometri inqualità di falde di ricoprimento dalle zone di origine.Tra queste antiche rocce, le dolomie e i calcari della cosiddettaFormazione del Metallifero contengono importanti minera-lizzazioni di piombo, zinco, argento, ferro e rame.

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Per questa loro ricchezza furono intensamente sfruttate finoa pochi decenni orsono lasciando sul territorio interessantiresti fisici, che attualmente rappresentano splendidi esempidi archeologia industriale. Queste rocce hanno subito glieffetti di un primo importante evento orogenetico durantela fase caledoniana, quando sono state in gran parte com-presse, piegate e sollevate fino a dare luogo a un primo edantichissimo nucleo di terra emersa. Successivamente, conil ritorno del mare, si assisterà ad un lungo ciclo sedimentariocon deposito di grandi spessori di sedimenti, dapprimacostieri-litorali, e quindi francamente marini con argille ecalcari. Verso la fine del Paleozoico, con l’orogenesi ercinica,si assisterà alla messa in posto delle potenti masse granitiche,datate da 310 a 285 milioni di anni fa, che costituiscono irilievi del Sarrabus (Massiccio dei Sette Fratelli, Villasimius,Monte Genis), del Sulcis (Monte Arcosu, Monte Lattias,monti di Capoterra) dell’Iglesiente e Guspinese (Oridda,Monte Mannu) e dell’Arburese. Allo stesso evento è legata

la formazione dei filoni lavici, per lopiù orientati in senso NO-SE, che

per la loro notevole resi-stenza al l ’erosionerisultano in evidenterisalto sul paesag-gio, anche per di-versi chilometri dilunghezza (Muru

M a n n u n e lMonte Linas).Al terminedel Pa leo-zoico l’area

orientale dellaprovincia di Cagliari,

pressoché emersa completamente,risulterà totalmente spianata dall’intensa erosione e ridottaad un cosiddetto penepiano.Nel Mesozoico, da 225 a 65 milioni di anni fa, gran partedella Sardegna sarà interessata dal ritorno del mare che, inparticolare, comincerà a sommergerla diffusamente, in breviintervalli di tempo, durante il Periodo Giurese, per tornarein emersione al termine del Cretaceo. In queste condizioniprevarrà la sedimentazione marina con deposito soprattuttodi calcari, originati per lo più dall’accumulo di resti conchigliaridi Molluschi. Attualmente, nella provincia di Cagliari, questerocce affiorano in maniera limitata nel settore sudoccidentale,presso Porto Pino, nel pianoro di Campomari (Gonnesa) enell’Isola di Sant’Antioco (Maladroxia). All’inizio dell’EraTerziaria, da 65 a 1,8 milioni di anni fa, una nuova ingressione

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marina favorisce il deposito nel settore orientale di sedimentiarenacei e calcarenitici, mentre nel Sulcis-Iglesiente la sedi-mentazione inizia con depositi marini e lagunari seguiti daquelli prevalentemente deltizio-lacustri. La Sardegna cominciagià a sentire gli effetti di intense spinte orogenetiche legatealla grande fase “alpina”. A partire dall’Oligocene, da 40 a25 milioni di anni fa, il blocco sardo, unitamente alla Corsica,si stacca dall’Europa continentale e migra nel Mediterraneooccidentale fino a portarsi nella posizione attuale all’iniziodel Miocene. La Sardegna, da allora, acquisirà il caratteredefinitivo di Isola. Le ripetute fratture, legate alle fortitensioni, determineranno la formazione della cosiddetta“Fossa sarda”, una vasta depressione, o rift, che attraversal’isola dal Golfo dell’Asinara al Golfo di Cagliari; al suointerno si avrà, in diverse fasi, un potente accumulo disedimenti essenzialmente di origine marina, affioranti attual-mente ai bordi del Campidano orientale e ampiamente nelsettore centrale della provincia, nella Trexenta e Marmilla,dove conformano un paesaggio caratterizzato dalla ricorrenzadi morbide forme collinari concave alla base e convesse versol'alto. Agli stessi eventi risalgono le manifestazioni vulcanicheampiamente diffuse nelle isole di San Pietro e Sant’Antioco,nella valle del Cixerri (il singolare domo andesitico del Castellodi Acquafredda), nel basso Sulcis e nell’Arcuentu. Alla finedell’Era Terziaria, nel sud dell’Isola comincia a delinearsianche la fossa tettonica del Campidano, una zona partico-larmente depressa che lentamente va colmandosi con imateriali clastici erosi dai monti circostanti. Contemporanea-mente si verificano nuove eruzioni vulcaniche con la messa

in posto di potenti colate e cupole (Sardara e CapoFerrato-Monte Ferru), nonché vasti altopiani

basaltici tabulari come la Giara diGesturi e Siddi, con i caratteristici

laghetti temporanei di rilevanteimportanza ecologica sulla loro

sommità, e la splendida co-lata di basalto colonnaredi Sa Zeppara a Guspini.Nell’Era Quaternaria, da1,8 milioni di anni fa alperiodo attuale, si as-siste ad un’intensa at-tività erosiva e d’ac-cumulo ad opera delmare, delle acque deifiumi, del vento e deglialtri agenti esogeni, laquale ha portato laprovincia di Cagliari, e

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Piccolo glossario geologico per la provincia di CagliariFalda di ricoprimento: Struttura tettonica che consiste nella sovrapposizionedi grandi unità rocciose traslate (alloctone) per lunghe distanze su unità inposto (autoctone).Formazione: Unità litostratigrafica fondamentale costituita da una rocciao alternanze di rocce formatesi in un determinato ambiente sedimentariodurante un certo intervallo di tempo.Metamorfismo: Insieme dei processi di trasformazione mineralogica,tessiturale e strutturale di sedimenti o di rocce preesistenti (sedimentarie,magmatiche o, ugualmente, metamorfiche), sotto l’azione di elevate tem-perature e pressioni o fluidi chimicamente attivi.Orogenesi: Insieme di processi che portano alla deformazione della crostaterrestre ed alla formazione delle catene montuose. Durante l’Era paleozoicasono state riconosciute due importanti fasi orogenetiche, ossia Caledonianaed Ercinico, mentre nel Terziario è stata riconosciuta la fase orogeneticaAlpina.Penepiano: Superficie di spianamento subpianeggiante, che rappresentalo stadio di senilità di un prolungato ciclo di erosione che ha interessatoun’area continentale.Rift o Fossa tettonica: Depressioneallungata posta tra due zone lateralisopraelevate (pilastri tettonici) edelimitata da faglie.

l’intera Sardegna, ad assumere l’attualeconfigurazione. Nei settori costieri sonolocalmente ben rappresentate le “dune

fossil i” caratterizzate dalla singolarestratificazione incrociata come quelle diFuntana Morimenta (Gonnesa), PortoPino, Capo Pecora, Capo Frasca e CapoCarbonara. Interessanti formazioni du-nari di origine eolica dell’Olocene sirinvengono soprattutto nella costa oc-cidentale, alimentate dai venti di ma-estrale; le più rinomate sono quelle diPiscinas e Pistis, Scivu-Is Arenas, Por-tixeddu e Funtanamare, Chia e PortoPino. Gli stagni e le lagune costiere,

habitat di notevole importanza naturalistica ed ambientale,segnano ampi tratti costieri della provincia, in particolarenel Golfo di Cagliari (Santa Gilla e Molentargius), nella costasulcitana (Pula, Chia e Porto Pino) e presso Capo Frasca(stagno di San Giovanni-Marceddì), nonché lungo il perimetrocostiero del Sarrabus, presso Villasimius (Notteri), Muravera(Feraxi, Colostrai, San Giovanni) e Villaputzu (Porto Corallo),fino a Quirra.

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Brevi notizie sulle più anticheculture storiche e preistorichedella SardegnaLa prima testimonianza della presenza dell’uomo in Sardegnaè attestata nel Paleolitico, il lungo periodo compreso tra i

450.000 e i 10.000 anni da oggi. Gli elementi di culturamateriale rinvenuti nel Centro e Nord Sardegnaconsistono quasi essenzialmente in strumenti e arnesidi pietra in selce o calcare utili alla sopravvivenza

dell’uomo. Del periodo del Mesolitico (10.000-6.000 a.C.) non vi sono che scarse attestazioni

di cultura materiale, costituite dai caratteristicimicroliti, armi in ossidiana utilizzate comepunte di freccia o differenti tipi di lame. Ilperiodo che ha tramandato una vastità dimateriali è invece quello che va dal Neolitico

(6.000-2.900 a.C.), attraverso l’Età del Rame(2.900-1.800 a.C.), sino alla metà dell’Età del Bronzo

(1.800-1.300 a.C.). In questo periodo, oltre a strumentiin pietra di selce e di ossidiana, fanno la comparsa iprimi vasi in ceramica. Essi vanno dalle forme piùsemplici e ridotte a quelle più ampie, elaborate e

diverse per uso e funzioni. Dai vasi di rozzafattura si passa a quelli più raffinati e torniti,da quelli con totale assenza di decorazionea quelli con decorazioni ad impressione -utilizzando la valva di un mollusco oppurebacchette di osso o legno - sino ad arrivare

alle decorazioni dipinte sull’intera superficie,consistenti in motivi geometrici o rappresentazioni

dell’uomo e degli animali. I diversi tipi, forme e stili delleceramiche hanno contraddistinto i differenti ambiti culturaliche prendono il nome dalle località di rinvenimento: si hannoquindi, in ordine cronologico, le culture di Fi l iestru,Bonuighinu, Ozier i , F i l igosa, Abealzu, Monte Claro,Campaniforme (questa cultura prende il nome dalla formaa campana rovesciata delle ceramiche), Bonnannaro e SaTurricola. In questo periodo si trovano anche le primeattestazioni di un’architettura che si è evoluta dal primoricovero di riparo sotto roccia sino ai primi villaggi di capanne;ma gli aspetti architettonici più significativi riguardanol’architettura sacra e quella funeraria. I monumenti piùoriginali sono senza dubbio le domus de janas,grotticelle artificiali scavate nella roccia e spessodecorate al loro interno che svolgevano lafunzione di tombe e che la credenza popolareconsiderava come case delle fate,janas appunto. Altri monumentipropri di questo periodo sonole tombe a circolo, nelle quali

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i morti erano si-stemati all’internodi circoli concentrici di pietre, imenhir, pietre di forma oblungainfisse nel suolo che rappresentanoil simulacro della divinità maschile, e

i dolmen, lastre di pietra sorrette da due o piùpietre infisse al suolo con funzione funeraria o di culto.La cultura che più di ogni altra rappresenta la Sardegnaè quella dei nuraghi. L’Età Nuragica abbraccia unperiodo che va dalla prima Età del Bronzo al II secolod.C., ormai in piena Epoca romana, convivendo quindicon altre culture estranee quali la fenicia, la punicae la stessa romana. Il nuraghe è una torre costruitacon tecnica megalitica, avente la forma di tholos,

o falsa cupola, con funzione abitativa e militare eposta a difesa e dominio di un territorio. Le tipologie

architettoniche dei nuraghi sono le più disparate: daisemplici nuraghi monotorre a quelli molto più complessi

a più torri, o polilobati, veri e propri castelli attorniati daivillaggi. Altri monumenti sono le tombe dei giganti, costru-zioni funerarie megalitiche la cui pianta rappresenta la testadi un toro, e i pozzi sacri, anch’essi edificati con tecnicamegalitica, dedicati al culto delle acque e attorno ai qualisi sviluppava un villaggio-santuario. Altra tipica e notaespressione della cultura nuragica è infine rappresentata daibronzetti, piccole sculture in bronzo aventi funzione votiva.Tra il IX e il III secolo a.C. in Sardegna si affermano la Civiltàfenicia e quella punica. Di quest’arco di tempo sono staterinvenute molte testimonianze della cultura materiale –ceramica, oreficeria, statuaria – ma, in particolare, furono

fondate le prime vere città della Sardegna. Dal 238 a.C.la civiltà romana si impose in tutto il suo splendore

sovrapponendosi alle civiltà precedenti, fondendosicon esse e lasciando le sue tracce inconfondibili.Numerose testimonianze persistono sino al VI secolod.C.; di particolare rilevanza sono le vestigia archi-tettoniche delle città costiere già puniche, che durante

l’Epoca romana conobbero il loro massimo fulgore.Di tutte le civiltà che hanno interessato la Sardegna,da quando l’uomo per primo posò il suo piede

sull’Isola, sono rimaste innumerevoli tracce sulterritorio, oltre ad un numero di testimonianze diquelle culture locali e importate che sono conservatein particolare nel Museo Archeologico Nazionaledi Cagliari; oltre ad esso è possibile visitare diversimusei del territorio straordinariamente ricchi peril numero di reperti contenuti.

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Storia dell’arteL’evoluzione del linguaggio artistico in Sardegna è caratte-rizzata da un continuo processo di aggiornamento culturale,giustificato dalla posizione centrale dell’isola rispetto allerotte marittime mediterranee, nonché dalla persistenza dellecorrenti artistiche che delineano una peculiare successionedi fasi contrassegnate da periodi molto lunghi.Età tardoantica e età bizantinaIl processo di cristianizzazione ha inizio immediatoma sarà necessario attendere il passaggio tra III e IVsecolo per ritrovare il più antico frammento di sar-cofago marmoreo di soggetto cristiano, rinvenutoa Olbia e oggi al Museo Archeologico Nazionale diCagliari. La cristianizzazione prosegue anche durantel’occupazione vandalica intercorsa tra il 455 e il534, data in cui la Sardegna, a seguito della ri-conquista da parte di Giustiniano, torna sotto ilcontrollo dell’impero romano e di Bisanzio. Ladipendenza da Costantinopoli consente di ricevereelementi culturali di provenienza eterogenea. Inquest’ottica si spiega l’importazione di un pregiatocapitello lavorato presso Costantinopoli e datatoalla prima metà del VI secolo esposto al MuseoArcheologico di Cagliari. Anche gli esempi architettonicipervenuti mostrano una sintesi di modi bizantini e prototipitardoantichi. Nella provincia di Cagliari, i più importantiedifici sacri sono San Saturnino a Cagliari e Sant’Antioconel centro omonimo. Costruiti fra V e VII secolo hanno subitomodifiche che talvolta ne compromettono la corretta lettura,ma sappiamo che la loro struttura corrispondeva al tipo delmartyrium a pianta cruciforme con cupola all’incrocio deibracci voltati a botte. Dal braccio destro del transetto dellachiesa di Sant’Antioco si accede a uno dei due nuclei dicatacombe caratterizzato da tombe a camera fenicio-punicheposte in comunicazione tramite l’abbattimento dei muridivisori. Intorno al IX secolo gli antichi rappresentanti del-l’autorità imperiale bizantina perse-guono una politica di indipendenzaamministrativa da Costantinopoli,agendo in autonomia ed elevandosial rango di Giudici, di fatto le autoritàsupreme a Cagliari, Oristano, PortoTorres e Olbia. Alla ricerca di una le-gittimazione storica i Giudici – secondo leiscrizioni rinvenute ad Assemini presso lachiesa di San Giovanni Battista, tra Villasore Decimoputzu in mezzo ai ruderi di una chiesaandata distrutta e nell’epigrafe visibile ai piedi

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dell’altare nel Sant’Antioco – traslitterano la lingua localecon alfabeto e grafia greci. Anche il repertorio figurativodelle sculture marmoree è bizantino e rivela significativerelazioni con la costa campana.La cultura sarda si mostra permeabile agli impulsi esterni ecapace di rielaborazione autonoma, come si osserva neinumerosi frammenti mediobizantini conservati nel MuseoArcheologico di Cagliari e in quelli conservati in gran numeropresso la basilica di Sant’Antioco.Epoca giudicaleIl periodo compreso tra XI e XIII secolo vede l’edificazionedi numerose e importanti opere di architettura religiosa; trale principali vanno ricordate Santa Maria di Uta, San Platanodi Villaspeciosa, Santa Maria di Tratalias e San Gemiliano diSestu. Nota a parte meritano le chiese di Iglesias risalenti aXIII e XIV secolo quando, dapprima con i pisani e successi-vamente con gli aragonesi, la città conobbe una fase di

grande floridezza testimoniata dalle chiese diSanta Chiara, San Saturno e Santa Maria diValverde. Nel cagliaritano l’architettura impegnamaestranze e stili provenienti dalle repubblichemarinare di Pisa e Genova. La caduta del giu-dicato di Cagliari in mano pisana nel 1258 co-stituisce la premessa storica per la costruzionedella cattedrale di Santa Maria di Castello chea partire dal 1312 ospiterà il pulpito di Guglielmo,realizzato per la Cattedrale di Pisa e poi inviatoa Cagliari. Oggi è suddiviso in due cassoni mentrei leoni posti originariamente alla base delle co-lonne frontali sono stati ricollocati sulla scalache conduce all’altare maggiore. Menzione aparte meritano le difese murarie del quartieredi Castello, completate tra 1305 e 1307 con letorri di San Pancrazio e dell’Elefante, realizzatesu progetto di Giovanni Capula. Della stessa

epoca è anche il castello di San Michele, che sorge sul colleomonimo in posizione difensiva su una delle più importantidirettrici d’accesso alla città. Attualmente il castello sipresenta con un perimetro quadrato con tre torri quadran-golari poste agli angoli e un fossato che circonda la struttura.All’interno del colle sono tuttora visitabili vari ambientifortificati collegati da lunghi cunicoli risalenti alla secondaguerra mondiale, quando l’area era occupata da una stazioneradio sotterranea della Marina Militare di cui rimangono insuperficie i basamenti delle antenne. Nella seconda metàdel XIII secolo si assiste ad una graduale transizione dalromanico al gotico; a Dolianova si costruisce la basilica diSan Pantaleo, all’interno della quale sono custoditi preziosidipinti parietali.

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Età aragonese e spagnolaL’introduzione del gotico italiano viene favoritadall’arrivo dei Francescani. Nel 1323 Alfonsod’Aragona sbarca in Sardegna con il suo esercito,conquistando nel 1326 il Castello pisano di Cagliari.Gli Aragonesi costruiscono il santuario dedicatoalla Madonna di Bonaria, il primo edificio gotico-catalano in Sardegna e successivamente, con ungesto di sapore tutto politico, la cosiddetta CappellaAragonese all’interno della cattedrale. Con i primidecenni del XV secolo l’asse culturale ed economicocon Pisa viene definitivamente dissolto a favore diBarcellona e Napoli. Nel nuovo orizzonte culturale siimpone nell’isola l’uso del retablo, la grande pala d’altarelignea decorata e dipinta, di tipologia e provenienza catalano-valenzana. Il primo esemplare è il Retablo dell’Annunciazione(1406-09 circa), attribuito al catalano Joan Mates e attual-mente esposto alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari. Intornoalla metà del secolo operano a Cagliari gli iberici Rafael Tomàse Joan Figuera, autori del retablo di San Bernardino, conservatoanch’esso a Cagliari presso la Pinacoteca Nazionale. Nellapittura sardo-catalana tardo quattrocentesca l’artista di puntaè il cosiddetto Maestro di Castelsardo al quale è at-tribuito lo splendido retablo di Tuili. Nel 1500 laSardegna diviene parte dei domini dellacorona di Spagna. In questo periodovengono ultimate le parrocchialicampidanesi ad Assemini, Sestu,Settimo San Pietro e Nuraminis, tutteesemplate sul San Giacomo di Cagliari.Fin dagli inizi del XVI secolo la scenapittorica cagliaritana è caratterizzatadalla cosiddetta scuola di Stampace, ilcui capostipite è Pietro Cavaro. Dopo il1550 si segnalano Michele Cavaro, figliodi Pietro, e Antioco Mainas. Negli ultimidecenni del secolo l’orientamento classicistavoluto da Filippo II consegna la chiesa di Sant’Agostino Nuovoa Cagliari e la fine del monopolio delle botteghe locali avantaggio di quelle genovesi, romane e napoletane, dallequali provengono anche sculture lignee che si inseriscononelle nicchie di retabli di tipologia ormai barocca. La coope-razione tra maestranze locali e maestranze del continente èattestata nella ristrutturazione della cattedrale del capoluogo,il cui presbiterio quadrangolare poggia sulla cripta dettaSantuario dei Martiri datata al 1618. Sempre nella cattedraletroviamo il Mausoleo del vincitore della battaglia di SanluriMartino il Giovane. Nel capoluogo si segnalano altri dueedifici religiosi: la chiesa di Sant’Eulalia, che sorge sullasottostante area archeologica, e la chiesa del Santo Sepolcro

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con il grande cappellone della Pietà voluto nel 1686 dal viceréLopez de Ayala come voto di ringraziamento per la guarigionedella figlia.Epoca sabauda e post-unitariaTra il 1674 e il 1712 viene realizzato a Cagliari il complessogesuitico di San Michele, costituito dalla chiesa e dall’annessasagrestia. Nell’atrio del complesso è visibile il Pulpito di CarloV risalente ai primi decenni del Cinquecento. Il passaggiodella Sardegna ai Savoia, avvenuto nel 1720, non segnal’abbandono del gusto tardobarocco. Agli inizi dell’Ottocento

si affermano alcuni architetti sardi di formazionepiemontese, che mostrano di conoscere le nuovecorrenti europee di ispirazione neoclassica; traquesti si segnalano Giuseppe Cominotti, che operaa Oristano, e Antonio Cano, attivo a Sassari eNuoro. Ma il protagonista dell’architettura sarda

del XIX secolo è Gaetano Cima, che progetta tra 1844e 1848 l’ospedale di San Giovanni di Dio a Cagliari

in un brillante esempio di funzionalismo. Alla metàdel secolo la pittura è caratterizzata dall’attività diGiovanni Marghinotti, autore anche del grande dipintosu tela dedicato a Carlo Felice munifico protettore

delle belle arti in Sardegna (1830). Nella stessa otticadi celebrazione della casa Savoia si inserisce il grandeciclo decorativo realizzato da Domenico Bruschi nellasala consiliare del palazzo provinciale di Cagliari. Nei

primi decenni del Novecento si fa più evidente un’identitàartistica sarda nelle opere dello scultore Francesco Ciusa(1883-1949) e dei pittori Giuseppe Biasi (1885-1945), FilippoFigari (1885-1974) e Mario Delitala (1887-1990). Il panoramaculturale si completa con la poliedrica attività artistica deifratelli Melkiorre e Federico Melis. Durante il ventenniofascista l’architettura si allinea decisamente al gusto funzio-nalista. Nel dopoguerra, a un’inerzia che tendeva a riprenderei modelli dei primi decenni si oppone l’adeguamento aglistimoli della contemporaneità internazionale. In tal senso sisegnalano Eugenio Tavolara (1901-1963) e Mauro Manca(1913-1969). Negli ultimi decenni del XX secolo si distinguelo scultore Costantino Nivola (1911-1989), che riesce aconiugare le esperienze maturate negli StatiUniti con un’originale rielaborazionedelle radici classiche e mediterraneedel linguaggio artistico e artigianaledella cultura sarda. Da visitare neilocali della Galleria Comunale d’Artedi Cagliari due esposizioni permanenti,la vasta Collezione Ingrao e la colle-zione dedicata agli artisti sardi, en-trambe ospitanti opere pittoriche delNovecento.

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Scrivere in ProvinciaIn un momento storico che impone alla critica letteraria diguardare lontano, a una letteratura senza confini e semprepiù difficilmente catalogabile come nazionale, la Sardegnaacquista un posto di sicuro rilievo. Nel corso dell’ultimotrentennio, la produzione narrativa ha infatti raggiunto livellinotevoli, con una fioritura di case editrici e con la conse-guente proposta e riproposta di titoli di scrittori e poetiisolani, in lingua italiana o sarda, e spesso indifferentementenell’una e nell’altra. A segnare una svolta nella narrativadella provincia di Cagliari - e della Sardegna tutta - è statouno dei più completi romanzi pubblicati nel corso degli anniSettanta, Paese d'ombre (1972) di Giuseppe Dessì. In questo,trovano magistrale realizzazione due dei topoi della letteraturasarda: la descrizione di un paesaggio fisico quasi antropo-morfo e l’attenzione per la Storia. Il romanzo è infattiracchiuso fra due eventi effetto delle scelte politiche giuntein Sardegna dall’esterno e dagli esiti drammatici per l’isola:da una parte, l’attuazione della legge delle chiudende, cheportò un numero considerevole di sardi all’impiccagione, edall’altra, l’eccidio di Buggerru, conseguenza diretta delprimo sciopero nazionale dell’Italia unita. La necessità diraccontare la propria terra, inscritta in una storia mai preci-samente compresa, ma dalla quale è sempre travolta, è illeitmotiv sotteso anche alle opere che caratte-rizzano gli anni Ottanta. Il decennio si aprecon Sardonica (1983) di Giulio Angioni(autore poi nel 1988 de L'oro di Fraus)e prosegue con La colpa di vivere(1983) secondo romanzo di AntonioPuddu, fino a l’Apologo del giudicebandito (1986) di Sergio Atzeni.Nonostante, infatti, abbia ripetu-tamente dichiarato di essere in-differente alla Storia (quella na-zionale, globale) e di nonvolerla raccontare, An-tonio Puddu lascia che levicende dei suoi perso-naggi si mescolino indis-solubilmente con essa:co s ì , Z i o Mundeddu(protagonista dell’omo-nimo romanzo del 1968)vive a cavallo fra la primae la seconda guerra mon-diale, Ettore Luna (La colpadi vivere) ha combattutonel secondo confl itto e

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Michele Doro, protagonista di Dopo l’estate(2001), vive il periodo della ricostruzione, dellarinascita, giungendo perfino a temere perl’incolumità del figlio nel periodo della guerradel Golfo, vivendo il dramma dell’esproprio delleterre e commovendosi per il primo passo dell’uomosulla luna. Giulio Angioni, antropologo diprofessione e scrittore per passione, offrenei suoi testi un’immagine dell’isola avulsada stereotipi e folclorismi e si inserisce nellaschiera di quegli scrittori che si sono cimentatinella stesura di testi in sardo, pubblicando nel1978, la raccolta di racconti bilingui A fogu aintru/Afuoco dentro. La sua produzione comprende ancheIl sale sulla ferita (1990), Una ignota compagnia (1992),Lune di stagno (1995), Il gioco del mondo (2000),Millant’anni (2002), La casa della palma (2003), Il mareintorno (2003). Certamente pervasa dalla ferrea volontà dirinnovare la narrazione da un punto di vista linguistico estrutturale è l’opera di Sergio Atzeni, autore ineguagliabiledi romanzi quali il già citato Apologo del giudice bandito,Il figlio di Bakunìn (1991), Il quinto passo è l’addio (1995),Passavamo sulla terra leggeri (1996), del racconto Bellasmariposas (1996), delle raccolte Racconti con colonna sonorae altri in “giallo” (2002) e Gli anni della grande peste (2003).In questi, come ha sapientemente scritto Giuseppe Marcinel contributo Letteratura sarda (vedasi al riguardo ht-tp://eiha.crs4.it/letteratura): “la Sardegna e la sua storiasono continuamente presenti, con un ruolo che si dilata finoa trasformare il racconto in un canto epico che ha peroggetto la sardità. Atzeni schiva, tuttavia, il rischio dellacaduta nel folclorico per il doppio sentimento morale da cuiè animato, quello riguardante l’intento, esplicitamentedichiarato, di voler raccontare tutta la Sardegna, tutti i paesi,uno per uno, e quello di voler caparbiamente trovare unamodulazione della scrittura coerente con le tre anime dallequali sentiva composta la sua individualità: quella sarda,quella italiana e quella europea che coincide con la stessaanima della cultura occidentale”. A cimentarsi nel giallo,inserendovi la storia regionale, sono anche Luciano Marrocue Giorgio Todde. Dai testi del primo, Fàulas (2000) e DebràLibanòs (2002), emerge la capacità di rivedere i fatti con-temporanei con occhi rivolti al particolare e al globale, conuna sapienza peculiare solo di un addetto ai lavori, di unostorico di professione. Dalla propria attività lavorativa GiorgioTodde, medico, attinge invece la passione per un noir diprecisione: il protagonista dei suoi romanzi Lo stato delleanime (2001) e Paura e carne (2003) – inframmezzati da Lamatta bestialità (2002) – è infatti un imbalsamatore, EfisioMarini. Dal 1995 a oggi, è presente, nel panorama letterario

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locale, lo scrittore Massimo Carlotto, padovano d’originema cagliaritano d’adozione, autore di noir quali Il fuggiasco(recentemente apparso nella versione cinematografica), Leverità dell’alligatore, Il mistero di Mangiabarche (ambientatoin parte a Cagliari), Le irregolari, Nessuna cortesia all’uscita,Il corriere colombiano, Arrivederci amore ciao e Il maestrodi nodi. Nell’ultimo scorcio del secolo scorso ha fatto il suoesordio come romanziere anche Ignazio Lecca. Nel 1997 hainfatti pubblicato il primo romanzo, Sentieri di città, cuihanno fatto seguito opere in italiano e in sardo, Pruaxu, Ilgranito della memoria, L’arca di Noè, Le intime pietre.All’ultima generazione, quella degli scrittori giovani, appar-tengono Nicola Lecca (esordiente con Concerti senza orche-stra nel 1999, a soli ventidue anni, cui hanno fatto seguitoRitratto notturno e Ho visto tutto), Flavio Soriga (vincitoredel Premio Calvino con Diavoli di Nuraiò, autore anche diNeropioggia), Giulia Clarkson (La città d’acqua) e tanti altri,che hanno magari un romanzo nel cassetto da presentare auno dei numerosi premi letterari e desiderano raccogliere lasfida di creare un’opera che, ricca di un passato letterario,sappia oltrepassare tutti i confini nazionali per inscriversinella letteratura-mondo. Ed è certamente rassicurante che,accanto a questa nuova generazione di scrittori promettenti,

stia crescendo un’altrettanto nuova gene-razione di critici e studiosi.

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La musica etnica Del tempo passato si narra che Antiogu Brai, poeta improvvi-satore, si recò a Lunamatrona alla ricerca di Potenzia Cappai, popolana di lingua pronta e famosa per mettere in difficoltà i grandi poeti con le sue improvvisazioni; giunto all’ingresso del paese incontrò alcune donne intente a lavare i panni e chiese ad una di loro: ”nara femina bona, custa est Lunama-trona? nara femina giusta, Lunamatrona est custa?” (Dimmi, donna buona, questa è Lunamatrona? Dimmi, donna giusta, è questa Lunamatrona?). Sorte volle che fosse proprio Potenzia a rispondere prontamente: ”poita pregontais, puntu a coru siais custa est sa bidda mia, puntu a coru si bia” (Perché chiedete, trafitto al cuor e voi siate, questo è il mio villaggio, trafitto al cuor e vi veda). Il Brai, capito con chi aveva che fare, non si scompose per la risposta poco gentile e continuò “ah...tui nò as essi Potenzia Cappai, sa ki cantat e nò fadditmai?” (Ah... non sarai tu, per caso, Potenzia Cappai, quella che canta e non sbaglia mai?) ”sissi, deu seu issa, andeis a cresia e nò bidiais missa” (Si, io sono essa, possiate andar in chiesa e non sentire messa). La tradizione riporta una serie disfide poetiche sostenute dalla popolana e ci consegna, quasi a monito, anche la sua tragica fine: Potenzia venne a tal punto presa dal fuoco della poesia da tra-scurar e i f igli che morirono d’inedia. Alla sua morte, fu condannata da Dio a vagare di festa in festa in un’ininterrotta gara poetica, non trovando pace finché un prete, riconosciutala, le perdonò i peccati e placò quel fuoco che la divorava facendola morire per sempre. Questo racconto, ben noto nei villaggi della Marmilla, ci porta a fare alcune considerazioni che possono aiutarci per meglio com-prendere la musica popolare odierna. Perché i grandi poeti-improvvisatori del passato, piuttosto che esibirsi nelle grandi piazze delle città andavano per i villaggi dell’interno alla ricerca di qualche popolano dal verso facile? In un articolo del Fara dei primi del ‘900 si legge che ”in Cagliari capitale dell’isola e città di mare non si cantano quasi più che canzoni italiane, specie napolitane”; nella provincia, invece, ogni atto, gesto, attività, era ancora accompagnato (e tuttora lo è, anche se in forma minore e circoscritta) da canti, suoni e forme poetiche: la madre che culla il bambino con le sue ninnìas (ninne-nanne), i contadini nei lavori agricoli e nelle aie, le donne nei lavori domestici.

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Il canto e la musica accompagnavano i gesti della quotidianità, sottolineandone il ritmo. I bambini erano iniziati alla danzacon su serra-serra, su duru-duru e su tai-tai, in cui il movimentodel corpo veniva forzato e accompagnato dalle mani dell’adul-to. I suoni diventavano musica, come il rumor e dei setacci o dei telai che accompagnavano il canto. Il malinconico suonode su suitu (zufolo pastorale) rompeva la noia del pastore nelle lunghe giornate a guardia del bestiame, e così anche nella vita religiosa: il rosario che viene tuttora cantato nelle processioni con un suggestivo rimando di voci, i sonus ‘e santus che portano in trionfo i santi locali, is goccius che necantano storie, virtù e peculiarità, le confraternite che con- servano antiche storie cantate, tramandate di padre in figlio. In questo humus culturale i poeti si rigeneravano trovando nuova linfa per le lor o composizioni che da quel mondo agro-pastorale provenivano ed in esso si riversavano, rimescolando

ogni volta gli elementi di un’innovazione cicl ica. E oggi? Oggi la musica popo-lar e diventa, talvolta con consapevolezza, musica et-nica; gli artisti ricevono dalle tradizioni locali gli elementi base della loro arte e la ri-consegnano al territorio, chela conserva a sua volta come tesor o tradizionale. Così troviamo Luigi Lai, straordi-nario suonator e di launeddas, accompagnare il 1° maggio il simulacr o di Sant’Efisio a Cagliari; Orlando Maxia coni suoi sonus ‘e santus ac-compagnare una qualsiasi processione religiosa; Ignazio

Erbì con la sua fisarmonica intonare û’ ballu sardu in una delle tante feste della provincia, i cantori di San Mauro che durante la settimana santa percorrono le vie del quartiere Villanova del capoluogo cantando la passione del Cristo; Franco Madau che serve da bere in sa parada a Tuili prima di esibirsi, e così ancora gli Argia, i Nur, Elena Ledda, Mario Brai di Carloforte, Emanuele Garau con i suoi duru-duru e tai-tai... Per poter pienamente gustare la musica sarda non si può prescinder e dal territorio dove ogni esibizione è seme e frutto. Il nostro consiglio è quello di farsi prendere dalla “febbre” di Potenzia Cappai e visitare le feste della provincia cagliaritana con la certezza che prima o poi ci s’imbatterà in qualche straordinar ia sorpresa. Buon divert imento.

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L’artigianato artistico La Sardegna meridionale annovera, fra le produzioni artigia-nali più tipiche e nobili, quelle legate alla tessitura, all’ore-ficeria e più in generale alla lavorazione di metalli, pelli, pietra, legno e asfodelo, oltre alle pregia-tissime creazioni in ceramica. La produzione tessile è quella della tradizione popolare,

fatta di coperte, tovaglie, arazzi e di classici tappeti. Le decorazioni contem-

plano essenzialmente motivi geometrici e floreali, ma

anche soggett i del regno an ima le e

simboli araldici. La tecnica normal-mente adottata è quella denominataa grani o pibiones, realizzata con telai orizzontali e fina-

l izzata al la produ-zione di tappeti, co-

perte, tende e cuscini.Il ricamo si è invece diffuso

graz ie a l l ’ar te del la decorazione

dei costumi tradizionali, oltr e che degli arredi sacri. Numerosi sono i cultori dell'arte dell'intreccio, diffusa in Sardegna grazie all’ab-bondanza delle materie prime, dal-l’asfodelo al giunco, dalla rafia al vimine, dalla palma nana alla paglia. Tradizionalmente, in Sardegna, il metallo più util izzato nel campo della gioielleria e della produzione d i moni l i e oggett i sacr i e ra l'argento, estratto prevalentemente dalle minier e sparse sul territorio. Nel secolo scorso si è rapidamente diffuso l'impiego dell'oro, spesso accompagnato da pietr e semipre-ziose come granati, turchesi, e corniole, oltre che dal corallo rosso, in una produzione artigianale spesso destinata all’am-bito religioso con croci, medaglie, cuori, ostensori e rosari. Anelli, spille, pendenti, collane, orecchini, bottoni, porta profumi, la tipica buttonera - serie di bottoni in filigrana a forma mammellar e posta sulle maniche del giubbetto fem-minile - erano anche utilizzati come amuleti, oppure ornavano i costumi locali.

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all’interesse diffuso per i cavalli e l’equitazione.

Recentemente ha avuto nuovo slancio la la-vorazione del ferr o battuto e sono tornati d’attualità lampadari e letti decorati con motivi tradizionali. Le lame d'acciaio delle famoseleppe, i tradizionali coltelli a serramanico sono appr ezzate da collezionisti e appassionati. A tutte queste lavorazioni si affiancano quella del legno, con produzioni destinate prevalentemente all’arredamento di inter ni e rustici, e quella dei pellami, legata

Fra le tecniche di lavorazione, la più accurata ed eleganteè la filigrana, che conta tuttora un piccolo gruppo di maestriartigiani del settore. Esemplari di raffinata gioielleria di notevole fattura si realizzano a Quartu Sant’ Elena, Villacidro, Iglesias e Cagliari. L’arte della ceramica è nota anche in età nuragica e mostra ancora oggi i segni del suo arcaismo. I prodotti tipici in terracotta riprendono oggetti d'uso comune e d’ambiente domestico, quali boccali, stoviglie, fiaschi, barilotti per acqua e vino, recipienti per conservare i cibi, ma anche tegole e tubatur e. Le ceramiche sono verniciate in colori dalla tonalità verdognola e lucida, e sono realizzate ad Assemini, Decimomannu, Pabillonis, Villanovaforru e, nel Sarrabus, a Villaputzu. Perizia e attenzione caratterizzano, infine, la lavorazione della pietra, antico oggetto di culto e

materia prima per la realizzazione di utensili ed armi.

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La gastronomiaLa provincia di Cagliari, grazie alla sua configurazione geografica comprende una varietà ambientale piuttosto marcata e vanta quindi una cucina altrettanto varia ed eccellente sia di mare che di terra. Il nostro itinerario gastro-nomico si snoderà nella provincia partendo dalla costa occidentale lungo la Costa Verde, attraverseremo i boschi

di Arbus, il Sulcis Iglesiente toccheremo l’isola di San Pietro, arriveremo dunque nella vasta pianura del Campidano e poi vedremo il Golfo degli Angeli e Cagliari. Risaliremo attraverso la marina di Quartu S. Elena nel Sarrabus Gerrei sino alla catena dei Sette Fratelli ai cui piedi si snoda la bianchissima Costa Reie poi Muravera col suo mare e i suoi profumatissimi agrumeti che si ri-congiungono ai r igogliosi vigneti d’Ogliastra ai cui confini termina la

Provincia. Ma iniziamo il nostr o itinerario, partendo da Arbus, circondati da boschi e im-pervie colline popolate da greggi. Assaggeremo gustose fette di pane abbrustolito spalmato del filante formag-gio caprino e dorati arrosti di capra completati da profu-mat i ss imi funghi porc in i .Spingendoci più all’ interno troviamo un altro interessante centro gastronomico: Gonno-sfanadiga, i salumi, il pane ed il pluripremiato olio che arric-chiscono le mense di questo paesetto hanno certamente il pregio della genuinità e del gusto fra i più raffinati.Meta turistica rinomata è senza dubbio l’isola di San Pietro, dove il tonno viene servito in svariate pietanze, persino le sue interiora vengono salate, essiccate e poi rinvenute per essere cucinate con patate. Retaggio del passato tabarkino degli abitanti dell’Isola di San Pietro troviamo il “cascà“ versione carlofortina del più noto cous-cous nordafricano. Gustoso il “pasticciu”, misto di pasta con pesto, tonno e sugo di pomodoro nato probabi lmente dal la mit ica “parsimonia” carlofortina e quindi dalla necessità di utilizzare gli avanzi. Scendendo giù verso Cagliari, all’interno della pianura del Campidano non possiamo tralasciare una sosta a Sanluri per l’acquisto di una forma di dorato “civraxiu”

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pane tipico, famoso ormai in tutta l’Isola alla pari della sua “simbula fritta” gustoso piatto povero a base di fregola, cipolle e lardo; ed ancora tradizionali le fave aromatizzate con la menta o cucinate col lardo. Diffuso in tutto il Campi-dano il consumo di “mongettas” e “sizzigorrusus”, lumache e lumaconi. Più giù verso Cagliari non manchiamo di sostare ad Assemini per comprare la “Panada” vera e propria pentola di pasta ripiena di carne d’agnello e patate, di anguille, o di varie verdure. Carciofi e pomodori esportati in tutta Europa provengono dalle rigogliose piantagioni che si trovano in questa zona. Imperdibili le cene nelle “glorias” allestite in occasione delle feste patronali, che da settembre

a novembre si succedono nei paesi del Campidano.Is glorias, sono sorte di rudimentali baracche ri-coperte di foglie di palma, dentro le qual i su lun-ghissimi tavoli si possono consumare tutte le preli-batezze campidanesi. Vige una specie di “Self-service”: ogni av-ventor e dopo essersi munito di piatti, bicchieri e posate presso il gestore della “gloria” si reca nei piazzali antistanti e acquista il cibo. Vengono arrostiti in chi lometrici spiedi, “porceddus” e

trattalias” (le interiora di agnelli o capretti); oppure pesce: muggini e anguille per lo più. Montagne di olive, pomodori, sedani e formaggi fanno da contorno alle pietanze calde. Minimo comun denominatore: l’allegria, supportata da un brioso vino rosso o da un insidioso vermentino. Un’escursione a Dolianova ed alla vicina Serdiana è più che giustificata oltre che da una visita alle due deliziose chiese medioevali, dall’acquisto di qualche bottiglia di ottimo vino presso le celebri cantine dei due paesi. Ma eccoci a Cagliari città di mare, non è difficile capir e quali siano le specialità del luogo se ci si aggira per le strade della Marina, lo storico quartiere antistante il porto.Il profumo d’arro-sto o di fritto di pesce aleggia per le vie. Da gustare le pietanze sto-r i camente ca -gl iar itane: “sa cassola de pisci” zuppa di pesce, “sa burrida”

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gattuccio di mare condito con salsa di noci, ma anche “pruppu buddiu” polpo lesso, “trattalia cun prisucci” treccia di budelli con piselli e per chiudere pardulas. Per acquistare i tipici dolci di mandorle, alcuni dei quali sono delle piccole opere d’arte è consigliabile spingersi verso Quartu Sant’Elena o Sinnaidove ancora sopravvive l’antica tradizione dolciaria. Prima di

recarci ai confini della Provincia percorrendo e salendo verso la parte Sud della Costa Orien-tale - ci soffermeremo nel

cuor e dell’entro-terra.

Ci attendono tap-pe gastronomiche interessantissime nel cuor e del Sarrabus Gerrei: Burcei, rinomato per le ciliegie, alberga con Villasalto numerosi ovili e arcaiche tradizioni gastronomiche: gli arrosti di carne profumati dal fuoco di legni aromatici evocano convivi di pastori vissuti in tempi remoti. Le offerte di grosse scodelle di ricotta tiepida e di formaggio fresco arricchito dal miele amaro, affascinano e conquistano il palato. La nostra penultima tappa è Muravera, dove una suggestiva infilata di agrumeti è incastonata fra il mar e e le lagune, consigliabile una visita in occasione della sagra delle aranceper assaporar e i gustosi frutti e sentir e il magico odore di

zagare. Chiudiamo dunque a Villaputzu e Armungia dove sconfina l’influenza ogliastrina testimoniata rispettivamente da “prazzidas” e “pistoccu”.

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I QUALITY RESTAURANTS 2003GUIDA AI RISTORANTI DI QUALITÀ

Ristorante tipico regionaleCagliariAl Porto Via Sardegna, 44 - CagliariTel. +39 070 663131

Antica HostariaVia Cavour, 60 - CagliariTel. +39 070 665870

Da CesareVia Darwin, 2/4 - CagliariTel. +39 070 340750

Dal Corsaro SpinnakerLoc. Marina Piccola - CagliariTel. +39 070 370295

Il MoloVia Calata dei Trinitari - CagliariTel. +39 070 308959

Il VialeViale Trieste,120 - CagliariTel. +39 070 275985

ItaliaVia Sardegna, 30 - CagliariTel. +39 070 657987

CapoterraSa Cardiga e Su SchironiLoc. Maddalena Spiaggia - CapoterraTel. +39 070 71652

PulaCorte NoaS.S. 195 km 32,300 - PulaTel. +39 070 9245555

I MillenariLoc. Sa Perda Fitta - PulaTel. +39 070 9209878

EleonoraVia Nora, 35/37 - PulaTel. +39 070 9209691

Sa MacineraVia Nora, 68 - PulaTel. +39 070 9246033

NarcaoL’Antico BorgoVia Villaperuccio - NarcaoTel. +39 0781 959745

Sant’AntiocoModernoVia Nazionale, 82 - Sant’AntiocoTel. +39 0781 83105

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Carloforte

Al Tonno di CorsaVia Marconi, 47 - CarloforteTel. +39 0781 855106

Da NiccoloCorso Cavour, 32 - CarloforteTel. +39 0781 854048

Galman Ai PescettiLoc. Bellavista - CarloforteTel. +39 0781 852088

Senorbì

Da Severino 2Viale Piemonte - SenorbìTel. +39 070 9809383

Barumini

Sa LollaVia Cavour, 49 - BaruminiTel. +39 070 9368419

Ristorante Gourmet

Cagliari

Dal CorsaroViale Regina Margherita, 28 - CagliariTel. +39 070 664318

Carloforte

Dau BobbaLoc. Segni, Km 0.300 - CarloforteTel. +39 0781 854037

Portoscuso

La GhinghettaVia Cavour, 26 - PortoscusoTel. +39 0781 508143

Ristorante Pizzeria

Cagliari

KochVia Koch, 1 - CagliariTel. +39 070 500910

Senorbì

Da SeverinoViale Piemonte, 3 - SenorbìTel. +39 070 9808181

Ristorante Classico Italiano

Cagliari

FloraVia Sassari, 45 - CagliariTel. +39 070 664753

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CAGLIARIE DINTORNI

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Distesa plasticamente sui colli calcarei nella parte più protettadell’ampio Golfo degli Angeli la Karalis fenicia, punica eromana è da sempre uno dei più favorevoli approdi delMediterraneo meridionale. In un territorio sicuramentefrequentato sin dal Neolitico, la fondazione urbana risalepresumibilmente all’VIII secolo a.C. quando i Fenici vi istitui-rono uno scalo commerciale sulle sponde dello stagno diSanta Gilla. I Cartaginesi dotarono l’abitato di un impiantoorganico e funzionale e le maggiori testimonianze del lungoperiodo punico provengono dalla necropoli di Tuvixeddu,ricca di suppellettili funerarie, e dalla stessa area di SantaGilla, che ha restituito numerose ceramiche votive. La pre-senza romana trasformò profondamente l’assetto urbanisticoe amministrativo di Caralis, riutilizzando in parte quantoprecedentemente costruito ed edificando sistemi di riforni-mento idrico, magazzini per il sale, foro, vie e piazze lastricate,un castrum fortificato nel quartiere Marina, fino alla conces-sione alla città dello statuto di Municipium nel 46 a.C..

Con il diffondersi del cristianesimo, Cagliari diviene centrodi diffusione della nuova religione nell’isola, naturale puntod’approdo di martiri e uomini di fede arrivati lungo le rotterisalenti dal Nord Africa. In epoca bizantina e giudicale lacittà e la sede del governo locale sorgevano in località SantaIgia, ancora nella vicina laguna costiera di Santa Gilla, inuna posizione che garantiva sufficiente protezione dalleincursioni provenienti dal mare. Ma alle spalle del litorale ilvasto sistema di rilievi calcarei offriva migliori opportunitàdi difesa, del quale approfittarono Toscani e Pisani quando,dopo aver violentemente piegato l’ormai agonizzante istitu-zione statuale del Giudicato, fondarono nel 1216 Castel diCastro sul colle che oggi accoglie il quartiere residenziale diCastello. Circondato da alte mura fortificate il nuovo castrumsi sviluppò rapidamente ricalcando l’assetto urbanistico dellecittà toscane, mentre gli avanzati sistemi difensivi murari siestesero ai quartieri di Marina, Villanova e Stampace.

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L’Unità d’Italia non debellò la fame, le carestie e le innume-revoli problematiche che affliggevano la popolazione. I quadripiù suggestivi di questa Cagliari stretta tra indigenza e vogliadi rinascita sono descritti dai viaggiatori italiani e stranieriche tra fine ‘800 e primi del ‘900 ne hanno saputo cogliereanche i tratti più nascosti. Nel primo ventennio del Novecentoil sindaco Ottone Bacaredda avviò la realizzazione di grandiopere pubbliche, conferendo alla città un volto nuovo so-pravvissuto solo parzialmente ai bombardamenti alleati nellaseconda guerra mondiale. La ricostruzione, sviluppatasiintorno al nucleo storico tradizionale dei quattro quartieridi Castello, Marina, Stampace e Villanova, ha valorizzato iltessuto urbano inserendo grandi viali alberati, nuovi spaziverdi e confermando la definitiva unione con il mare. Dal1949 Cagliari è il capoluogo della Regione Autonoma dellaSardegna.

Ma la presenza pisana contrastava la nuova politica diBonifacio VIII, che nel 1297 infeudò la Sardegna e la Corsicain favore di Giacomo II d’Aragona. Nel 1324 Pisa si arresealla conquista aragonese, consegnando la città e l’Isola alladominazione iberica. Nel 1720, dopo una breve annessioneall’Austria, la Sardegna entrava a far parte del regno deiSavoia. In epoca sabauda la città conobbe una certa ripresanell’architettura civile e militare. Nel 1793 i miliziani sardisgominarono nel Golfo di Quartu l’attacco della flotta fran-cese. Forti di questa dimostrazione di fedeltà, gli StamentiSardi chiesero al re la concessione di alcuni diritti fondamen-tali, quali il riconoscimento della parità nelle cariche pubbli-che. Le aspettative, puntualmente disattese, innescaronouna sollevazione popolare che portò alla cacciata dei Pie-montesi nel 1794. Quattro anni più tardi Carlo Emanuele IV,firmata la resa ai Francesi, è costretto a lasciare Torino e atrasferirsi a Cagliari con la famiglia reale.

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CastelloIl quartiere di Castello domina dall’alto la città di Cagliari.Con le mura superstiti, con le imponenti torri pisane di SanPancrazio e dell’Elefante, con le strette viuzze e gli slarghiche raccontano i danni subiti nel corso delle guerre del XXsecolo, è il cuore vivo e la memoria della città.Anche se sono testimoniate presenze puniche e romane,furono i pisani a fortificare questo colle nel 1217 e a decre-tarne per sempre, proprio per l’assetto urbano medievale,le vicissitudini. La passeggiata attraverso il quartiere piùnoto della città oltre a consentire la visita a monumentiimportanti offre numerosi spunti per soste a botteghe diantiquari e artigiani e prospettive panoramiche sul maree sugli altri quartieri storici.

1 Palazzo Viceregio • 2 Porta de S’Avanzada e Torre di San Pancrazio • 3 Chiesadella Purissima • 4 Chiesa di Santa Maria del Sacro Monte • 5 Chiesa di Santa Croce6 Chiesa di San Giuseppe • 7 Torre dell’Elefante • 8 Università ed ex Seminario •9 Porta dei Leoni

piazzaCostituzione

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Cittadella dei Musei

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Museo Archeologico NazionaleAll’interno della struttura polifunzionale della Cittadella deiMusei è ospitato il Museo Archeologico Nazionale. La collo-cazione cronologica dei reperti ricostruisce il passato dell’isoladal neolitico sino al periodo medievale. Le esposizioni dimaggiore interesse risalgono all’età del Bronzo ed al periodonuragico, testimoniando la ricca produzione di metallurgiasacra diversificata in statuette, lucerne e spade votive, equella pesante degli utensili da lavoro. Il museo dispone discivoli per disabili e di sale fruibili dai non vedenti.

Cittadella dei MuseiPiazza Arsenale - Orario: 9,00-20,00; chiuso il lunedì

Pinacoteca NazionaleLa Pinacoteca Nazionale di Cagliari custodisce una riccacollezione pittorica. Spicca per importanza la pregevoleproduzione di retabli del XV e XVI secolo, opera di maestranzecatalane che diedero origine anche alle importanti scuolelocali, tra cui quella di Stampace avviata da Pietro Cavaro.Le opere più interessanti, oltre a quelle dei catalani Mates,Barcelo, Figuera, sono quelle attribuite al cosiddetto Maestrodi Castelsardo, del quale non è nota l’identità.

Cittadella dei Musei, Piazza Arsenale • Tel. 070 670157 - 070 662496Orario: 8,30-19,30; domenica e festivi 8,30-22,00

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Museo d’arte siamese CarduIl museo deve il nome al collezionista Stefano Cardu (1849-1933) che, appassionato viaggiatore, riuscì a raccogliere nelcorso dei suoi viaggi un nu-mero consistente di oggetti,oggi esposti nella Cittadelladei Musei di Cagliari. Sonooltre 1300 i pezzi in mostra,la cui parte più consistenteè quella relativa al Siam edin particolar modo quellariferibile alle armi, prezioseper lavorazione e materialiutil izzati. Per la sua pe-culiarità viene consideratauna delle più importanticollezioni del genere inEuropa.

Cittadella dei MuseiPiazza ArsenaleTel. 070 651888Orario: 9,00-13,00 / 15,00-19,00Chiuso il lunedì

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Torri PisaneLe due torri pisane di San Pancrazio e dell’Elefante furonoedificate agli inizi del XIV secolo a completamento del sistemadi fortificazione delle mura erette nel secolo precedente.Pervenute integre sino ai nostri giorni, furono progettatedall’architetto Giovanni Capula e svolsero ulteriori funzionidi ospedale e carcere militare. Dalla sommità si gode di unavista spettacolare, che nei giorni più tersi spazia sino allapiana del Campidano.

Torre di San PancrazioPiazza Indipendenza, Orario: 9,00-16,30Torre dell’ElefantePiazza San Giuseppe, Orario: 9,00-16,30

Cattedrale di Santa MariaCostruita dai Pisani nel XIII sec. sullapreesistente chiesa di Santa Cecilia èstata oggetto di numerosi rifacimentiche ne hanno rimodellato l’originariafisionomia, sino all’ultimo interventodegli anni ‘30. Tra le opere più signifi-cative devono ricordarsi due pulpiti diGuglielmo da Pisa risalenti alla secondametà del XII secolo, un tempo poggianti su quattro leonirappresentanti i quattro evangelisti oggi visibili ai lati delpresbiterio. Si ammirano anche il Retablo della Crocifissioneopera di Pietro Cavaro, una cripta scavata nella roccia vivanel XVII secolo e voluta dall’arcivescovo Francisco De Esquivelper ospitare i corpi dei martiri cristiani rinvenuti in città,alcuni preziosi oggetti in argento opera di artisti locali delXVII secolo e un trittico fiammingo detto di Clemente VII.

Piazza PalazzoOrario: variabile la mattina, generalmente sino a mezzogiorno;il pomeriggio dopo le 16,30 - 17,00

I leoni del Duomo di CagliariTra i tesori del Duomo di Cagliari, non passano inosservatii quattro leoni, risalenti al XII secolo, collocati ai lati dellagradinata e del presbiterio. Erano parte fino al 1600 delpulpito scolpito per il Duomo di Pisa da Mastro Guglielmo

di Innsbruck, donato successiva-mente dai Pisani alla Città di Ca-gliari. Considerati tra le piùimportanti espres-sioni del roma-nico in Euro-pa, i leoni

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rappresentano simbolicamente la forza e il coraggio dellacristianità e nello specifico i quattro evangelisti nella lottaalle eresie rappresentate dai 4 animali soggiogati sotto lezampe degli stessi.

Centro d’arte e cultura Il GhettoL’area dove sorge il complesso degli edifici - in passatodestinati ad acquartieramento militare - oggi noti con ladefinizione di Ghetto, o Ghetto degli

Ebrei, si trova a Cagliari nel quartierestorico di Castello. Il complesso pubblico è stato oggetto diun intervento di restauro conservativo giunto a compimentonel 2000. All’interno è ospitato il Museo delle Torri deiCastelli della Sardegna, un’esposizione permanente compostada ricostruzioni filologiche in scala, di notevole efficaciadidattica, che riproducono manufatti militari appartenentia diverse epoche, costruiti a difesa della Sardegna. Altrispazi ospitano mostre temporanee, spettacoli ed altri eventimusicali e artistici. Il Centro Culturale gode di un’ampia esuggestiva terrazza panoramica per ricevimenti e incontriconviviali e culturali, ed è dotato di aula didattica e di unospazio attrezzato multimediale.

Via Santa Croce, 18 • tel. 070 6402115e-mail: [email protected]

Artigianato in CastelloIl quartiere di Castello offre scorci dove scoprire

laboratori di restauro, del ferro battuto,botteghe artigianali di ceramica e car-

tapesta. La domenica mattina i mer-catini dell’usato e dell’antiquariato

regalano al quartiere un vivo toccodi colore.

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Marina

“Avevamo attraversato la strada verso i l Cafè Roma, etrovato un tavolo sul marciapiede, tra la folla. Subito,avemmo il nostro Thè. La serata era fredda, c'era ghiaccionel vento. Ma la folla continuava a ondeggiare, avantie indietro, avanti e indietro, lentamente. Ai tavolini c'eranosoprattutto uomini, seduti a bere caffè o Vermouth o aquavitae, tutto così familiare e semplice, senza il modernoimpaccio. C'era una certa robustezza di spirito, piacevole, naturale e un che di disinvoltura feudale.”

D. H. Lawrence “Sea and Sardinia”

piazza Yenne

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piazzaCostituzione

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1 Chiesa di Sant’Antonio Abate • 2 Chiesa del San Sepolcro3 Piccolo Auditorium • 4 Chiesa di Santa Rosalia • 5 Chiesa di Sant’Agostino6 Chiesa di Sant’Eulalia • 7 Chiesa di San Francesco di Paola8 Palazzo del Consiglio Regionale • 9 Municipio

Affacciato sul mare il quartiere della Marina ha sempre avutouna storia importante nell’economia della città, sin dalleprimissime origini che si fanno risalire al periodo punico.Durante il periodo romano, col nome di Bagnaria, il quartiereconobbe una frenetica attività commerciale e, alla luce degliscavi archeologici degli ultimi decenni, un continuo amplia-mento urbanistico testimoniato dall’abbondanza di edifici

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della cittàromana databiledall’età imperiale sinoal periodo alto medievale e, con un esteso vuoto storico,dal XIV secolo fino ad oggi. Sulla piazza antistante la chiesail Museo del Tesoro di Sant’Eulalia accoglie preziosi arredilignei, argenti e paramenti sacri di grande valore.

Vico Collegio, 2 • tel. 070 663724 - 070 655135Orario: 10.00-13.00 / 17,00-20,00, chiuso il lunedì.Nei mesi di luglio, agosto e settembre la chiusura serale è posticipata alle23,00, apertura anche il lunedì. Visite guidate.

imponenti e di strade che la collegavano adaltre aree della città. Dal 1216, i Pisani ne feceroil loro sbocco naturale al mare, così come gliaragonesi che ne cambiarono il nome in Leapola.Quella che fu per secoli residenza dei lavoratoriportuali, dei doganieri, dei magazzinieri e artigianidi ogni genere, fu cancellata quasi totalmentecon l’abbattimento delle mura nel 1800, anchese ancora oggi sono vivi i tratti di un quartieremultietnico, fatto di piccole botteghe e trattorieche spandono profumi di spezie e delizie gastronomichevarie.

Area archeologica di Sant’EulaliaL’area archeologica di Sant’Eulalia si estende su circa 450mq. e costituisce uno dei più ampi percorsi archeologiciurbani fruibili in Sardegna. Si sviluppa negli strati inferioridella chiesa parrocchiale omonima e degli edifici attigui,rivelando uno spaccato

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Chiesa di Sant’EulaliaLa chiesa di Sant'Eulalia è situata nel quartiere dellaMarina, tra le attuali vie del Collegio e di Sant'Eulalia,sulla quale si apre la scalinata di accesso. Fu edificatanella prima metà del XIV secolo in forme gotico-catalane,ancora leggibili nonostante i numerosi restauri susse-guitisi nel tempo. La pianta si articola in una navatadivisa in due campate su cui si aprono quattro cappelle

per lato. Dietro il presbiterio è il coro a pianta quadrata,sovrastato da cupola emisferica, con lanterna a base otta-gonale. Il prospetto è a capanna con archetti pensili e duecontrafforti laterali. Al centro è il portale strombato e sor-montato da un rosone. Il campanile è a base quadrata,terminante a cuspide. Il rinvenimento fortuito nel 1990 diun pozzo sotto la sagrestia ha dato l'avvio alle indaginiarcheologiche, che, portate a termine nel maggio del 2002,

hanno interessatol'area sottostante lachiesa.

Gli scavihannopermessodi ricostruire la storia di un tratto del quartiere della Marina,mettendo in luce i resti monumentali che erano rimastisepolti sotto i quasi 7 metri di terra sui quali fu innalzatol'edificio ecclesiastico aragonese. L'importanza della scopertaha reso inevitabile la creazione di un percorso sotterraneo,che permette al visitatore di apprezzare le tracce dell'anticaKarales. La prima frequentazione si colloca intorno al IIIsecolo a.C., quando l'area venne utilizzata come cava a cieloaperto. Allo stesso ambito cronologico va riferito inoltre unbasamento verosimilmente pertinente ad un thesaurus.

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ha subito numerosi rimaneggiamenti dal ‘500 sino agli inizidel ‘900, restituendo nel corso dell’ultimo intervento direstauro del 1995 una cripta funeraria della quale si erapersa memoria, dotata di un antico altare e alcuni affreschi.Tra gli arredi superstiti della chiesa un notevole retablo ligneo

policromo intagliato checustodisce una Verginein Pietà.

Nelle trattorie...Fregola con le arselleIl termine fregola derivacon tutta probabilità daltermine latino fricare,sminuzzare. Fregola èquindi un frammento,una minuscola parti-cella. La pasta è costi-

tuita da piccole palline di semola fatte a mano, amalgamatecon acqua leggermente salata all’interno di un appositorecipiente e tostate al forno. La produzione si orienta sultipo piccolo, medio e grosso. Si presta alla preparazione di

minestre o ad esserecondita con salsa dipomodoro e pecori-no, anche se il suouso ideale nella ga-stronomia locale ène l t ip i co p ia t todel la fregula cuncocciula, o fregolacon arselle.

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VillanovaVillanova, nonostante il nome, che può evocare una certamodernità, può essere considerato coevo degli altri quartieristorici e rappresenta la naturale espansione verso est dellarocca pisana. Cinto da mura, anche se non fortificato, furesidenza di coloro che raggiungevano la città per intrapren-dere i più vari lavori artigiani e di quanti si dedicarono allecoltivazioni agricole nei grandi spazi confinanti col quartiere.Il borgo si popolò soprattutto in epoca spagnola ed ebbeuna impronta contadina divenendo una delle poche oasiverdi della città. Dalla sua espansione urbanistica nacqueroi quartieri di La Vega, San Benedetto, Sant’Alenixedda. Lasua antica storia popolare ha dato a Villanova i connotati diun vero e proprio paese dentro la città.

1 Chiesa di San Giacomo • 2 Chiesa di San Domenico3 Chiesa di San Cesello • 4 Chiesa di San Mauro • 5 Mercato di San Benedetto6 Giardini Pubblici e Galleria Comunale

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San DomenicoLa cripta e il chiostro di San Do-menico costituiscono i resti delgrandioso complesso edificato apartire dalla seconda metà dell’XIsecolo dai padri domenicani. I lchiostro è dotato di pozzo e si ar-ticola in quattro ali risalenti al XVsecolo che ripropongono la confi-gurazione dei monasteri spagnoli.Le strutture interne rispecchiano icanoni stilistici tipici dell'architetturatardogotica, in uno degli esempi piùrappresentativi visitabili nella città. Lachiesa e l'annesso campanile, distruttidurante i bombardamenti del 1943,sono stati ricostruiti nel 1953.

Via XXIV MaggioOrario: 9,00-12,00

Centro d’arte e cultura ExmàL’Exmà (ex Mattatoio Comunale) occupa una superficie diquasi 6.000 mq. Il complesso sorse tra il 1845 e il 1852nell’antico quartiere di Villanova e rimase in attività sino

all’ottobre del 1964. Dopo annidi abbandono, nel 1993 i lComune di Cagliari lo ha re-stituito alla città destinandoloa Centro d’Arte e Cultura. Tresale espositive ospitano mostre

che spaziano dalla graficaal design, dal la foto-graf ia al le tradiz ionipopolari, alla computerart. Adiacente alla sala

conferenze è esposta lacollezione permanente di

grafica del Comune di Cagliari. Lo spazio dellaTorretta ospita il Centro Internazionale del Fumetto. Un’ele-gante caffetteria si apre su un ampio piazzale interno.

Via San Lucifero 71 • tel. 070 666399e-mail: [email protected]

Collezione IngraoNel vasto scenario dei Giardini Pubblici ha sede la GalleriaComunale d’Arte. All’interno del museo civico è ospitata laCollezione Ingrao, donata alla città nel 1999 da Elisa Mulas,erede universale di Francesco Paolo Ingrao, con il vincolo didestinazione pubblica. La collezione, costituita da quadri e

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sculture e da un ricco patrimonio librario, ospita 500opere di Boccioni, Morandi, Rosai, De Pisis, Socrate,Maccari, Semeghini, esempi della migliore arte figurativaitaliana del XX secolo.

Giardini Pubblici di Cagliaritel. 070 490727Orario: 9,00-13,00 / 15,30-19,30, chiuso il martedì

I riti della Settimana SantaPer Pasqua il quartiere di Villanova diventauna gigantesca basilica a cielo aperto, lesue strade trasformate in altari per cele-brazioni seguite da una folla che, silentee commossa, partecipa a riti rimasti im-mutati nella loro carica di suggestione eprofonda religiosità.Villanova è il cuore pasquale di Cagliari,grazie soprattutto alle sue due confrater-nite, quella di San Giovanni - Arciconfra-ternita della Solitudine, forse il sodalizioreligioso più antico della città - e l’altra diSan Giacomo, la Confraternita del Santis-simo Crocifisso. Nella chiesetta di SanGiovanni, il gigantesco crocifisso ligneo dagliarti snodabili viene calato dalla sua cappellalaterale la mattina della domenica dellePalme, inizio della Settimana Santa, la grandesettimana dei cristiani che in quei giorni

fanno memoria del mistero centrale della fede. Alle trediciin punto del venerdì successivo, il Venerdì Santo, cominciala processione del Cristo Morto. L’enorme simulacro saleverso il Duomo, in Castello, sorretto da mille mani desiderose,almeno per un attimo, di toccarlo, carezzarlo, sorreggerlo.La croce pare ondeggi, quasi galleggia sulle ali di folla silentee commossa che, a tratti, lo ingoia facendolo scomparirealla vista. A squarciare il silenzio il greve canto polifonicode is cantoris, che nel loro saio bianco scandiscono le sostedi questa singolare via crucis.

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A seguire le consorelle, in abito e velo nero sul volto, comela Madonna Addolorata che segue il Figlio nella salita alCalvario. L’arrivo in Cattedrale è alle 15 in punto, ora canonicadella morte in croce del Figlio di Dio. Nella serata, unamedesima processione, con itinerario diverso, parte da SanGiacomo verso la parrocchiale di San Lucifero. Ed è nottequando, anche dalla chiesetta stampacina di Sant’Efisio,esce il Cristo morto nella sua lettiga per compiere un giroper le strade del quartiere e chiudere una giornata di luttoe mestizia. La mattina del sabato su scravamentu, la libera-zione dal corpo del Cristo di tutti i segni della Passione,chiodi e corona di spine, quindi l’attesa della Resurrezione,suggellata la mattina di Pasqua dalla processione de s’incon-tru, con la Madonna che, lasciate le vesti del lutto, incontrae abbraccia il Figlio Risorto. Tre le processioni a Cagliari nelcentro storico, una per ciascun rione, a Stampace, Marinae appunto Villanova, nella Via Garibaldi invasa da una follaal suono delle campane, finalmente sciolte dopo il silenzioquaresimale, ad annunciare la Resurrezione.

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Antico Caffè dal 1855Nel 1855 nasceva a Cagliari Il Caffè Genove-se, oggi ribattezzato Antico Caffè e tutelatodal Ministero dei Beni Culturali. A due passidal quartiere storico di Castello fu meta difamosi personaggi e letterati della Cagliaridell’800 e dei primi del ‘900. Atmosfereretrò si respirano ancora nelle piccole saleinterne e nella terrazza riscaldata anched’inverno, dove si consumano come untempo finissimi prodotti di pasticceria especialità gastronomiche locali.

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StampaceÈ il quartiere più antico della città. Delle sue strade, ciascunacon la sua chiesa, se ne ha notizia a partire dall’XI secolo.Ancor oggi, passeggiando per i suoi vicoli, si avverte lasensazione di percorrere un viaggio nella Cagliari più vera.

1 Chiesa di Sant’Anna • 2 Chiesa di San Michele3 Chiesa di Santa Restituta • 4 Chiesa di Sant’Efisio • 5 Villa di Tigellio6 Ospedale San Giovanni di Dio • 7 Orto Botanico • 8 Chiesa dei Cappuccini9 Caserma Carlo Alberto • 10 Chiesa di San Lorenzo e Pancrazio

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contenitore destinato alla dismissione e dal futuroincerto e inquietante. Passando, infine, per la Chiesadi San Giorgio, di cui restano alcuni contrafforti nel cortileinterno del palazzo parrocchiale di Sant’Anna, sulle cui rovinebelliche è stato edificato. Inaspettata, per il visitatore,l’imponente scalinata di Sant’Anna, esempio sobrio edelegante di barocco piemontese, meno sgargiante e ampollosodel rococò ma ugualmente maestoso e imponente: unabasilica nel cuore della città che svetta fra le modeste

Il suo pettine stradale, con la Via Azuni a raccoglierle tutte,è traccia immutata della sua particolare connotazione urba-nistica pre-medioevale. È il quartiere delle sette chiese: daquella di Santa Chiara con annesso il monastero, propriosotto il bastione di Santa Croce, oggi mercato rionale alleprese con una crisi inarrestabile, a quella di San Michele,gioiello barocco del XVII secolo in cima alla Via Azuni,cappella dei Gesuiti che cedettero il conventoall’attuale Ospedale Militare,

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Non c’è più traccia della chiesa di Santa Margherita, distruttae sepolta sotto la nuova strada che collega Piazza Jenne alrione di Castello. Ma Stampace non è solo questo “giro dellesette chiese”: è respirarne gli odori, sentirne la parlata,incontrare gli artigiani del legno e del ferro, scoprire scorciimpensati di una Cagliari antica della quale si corre il rischiodi perdere memoria e nostalgia.

abitazioni di un quartiere che, in questa chiesa, scarica tuttoil suo orgoglio cagliaritano. Nel giro di pochi metri, l’oramaichiusa al culto chiesa di Santa Restituta, oggi sede dellaGIOC, gli operai cattolici cui si deve l’organizzazione delCarnevale cittadino ed un’encomiabile attività presepistica,e quella incastonata in una piazzetta d’altri tempi dedicataa Sant’Efisio, il santo di Stampace prima ancora che patro-no delle genti sarde.

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Orto BotanicoSorto su un’area protetta dai ventie conosciuta come vallata di Pa-labanda fu inaugurato nel 1866dopo la sua acquisizione da parte

dell’Università di Cagliari. Occupauna superficie di 5 ettari suddivisanei settori mediterraneo, tropicale,delle piante succulente, delle piantemedicinali. Tra le rarità si annoverala collezione di circa 200 esemplaridi piante succulente, e il raro al-bero-fiamma Sterculia acerifolia diorigine australiana, così chiamatoper l’acceso colore delle fioriture.Un esteso palmeto ricopre una

superficie di 4.000 mq. all’internodell’area.

Orario: 8,00-13,30 tutti i giorni.Dal 1 aprile al 15 ottobre anche il

pomeriggio 15,00-18,30.Nei mesi di maggio, giugno,

luglio e agosto aperto sinoalle ore 20,00.

Anfiteatro RomanoÈ considerato il più signi-ficativo monumento di etàclassica in Sardegna, co-struito nel II secolo d.C.e in grado di acco-gliere 10.000 spetta-tori. Fu scavato pergran parte nella vivaroccia e sono ancorainteramente ricono-scibili le ampie gradi-nate el l i t t iche e laterrazza dalla quale imaggiorenti assiste-vano ai giochi. L’an-fiteatro è ora suggestivo palcoscenico per opere liriche econcerti di musica contemporanea. Il calendario completodelle manifestazioni è consultabile sul sito internet del TeatroLirico di Cagliari.

Viale Sant’Ignazio • tel. 070 670215Orario: 10,00-16,00web: www.teatrolirico.tiscali.it

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Chiesa di Sant’EfisioNel medesimo isolato della chiesa di Santa Restituta,anch’essa su un ambiente ipogeo, sorge la chiesadi Sant’Efisio, edificata nell’area forse già occupatada un piccolo edificio di culto di età altomedievale.La prima notizia dell’esistenza di un toponimo legatoal santo risale in realtà solo al 1223; successivamenteè citata tra le chiese visitate dall’arcivescovo di PisaFederico Visconti nel 1263, ma non è chiaro, comeper la vicina Santa Restituta, se si tratti dell’am-biente sottostante o di un vero e proprio edificiocostruito nel sopraterra. Nel 1780 la chiesa vennedemolita e ricostruita con navata unica copertada volta a botte e cappelle laterali ricavate tra i

contrafforti. Il presbiterio è sopraelevato e ricoperto da unacupola ottagonale. Il prospetto è compreso entro leseneioniche ed è suddiviso in tre ordini da cornici mistilinee,mentre il portale è sormontato da un timpano ricurvo inter-rotto ed è affiancato da ampie finestre cieche.

L’oratorio dell’Arciconfraternita del Gonfalone, comunicantecon la chiesa, risale al 1726. Il campanile a pianta quadrataappartiene probabilmente alla chiesa precedente. I bombar-damenti francesi del 1793 e quelli del 1943 non risparmiaronol’edificio. L’ipogeo sottostante, ritenuto la prigione del santoprima della sua decapitazione eseguita a Nora nel 303 d.C.,è costituito da un vano a pianta quadrangolare irregolare,interamente scavato nel calcare, il cui soffitto, quasi piano,è sorretto da due pilastri risparmiati nella roccia.

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70 Secondo altri studiosi l’ipogeo, nato come cava di blocchi,non sarebbe stato luogo di culto né isiaco né paleocristiano.In realtà il culto di Ephysius è documentato esclusivamentein Sardegna solo a partire dall’XI secolo e il cosiddetto carcerefu legato al santo solo tardivamente.

Sagra di Sant’EfisioÈ uno spettacolo che a Cagliari, immutato, si ripete ad ogni1° maggio da oltre tre secoli e mezzo. Il secentesco simulacrodi Sant’Efisio, patrono della Sardegna, passa nel suo cocchioregale per le strade del centro cittadino salutato da una folladi fedeli e turisti, prima di dirigersi verso Nora, luogo delsuo martirio avvenuto, secondo tradizione, nel 303 dopoCristo. È l’annuale, ininterrotto rinnovarsi di un voto solenne,

Una scala ripida e stretta, aperta sull’omonima via, costituiscel’accesso moderno. A est è visibile una piccola abside rivestitadi azulejos secentesche di produzione valenzana, attualmenteobliterata da un altare, che sostituì, in occasione della ricercadelle reliquie dei martiri nel Seicento, quello più antico. Allato è visibile l’antica colonna alla quale Efisio sarebbe statolegato per subire la flagellazione. Durante alcune indaginieffettuate negli anni Venti, in occasione dei lavori eseguitidalla Confraternita del Gonfalone, furono inoltre indagatidue pozzi, uno poco profondo nella parete ovest, ed uno dioltre venti metri a nord dell’abside. La frequentazione del-l’ambiente risalirebbe alla fine del I secolo d.C. sulla basedel ritrovamento di alcune monete ed è stata messa inrelazione al culto di Iside.

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fatto al Santo dalla Municipalità di Cagliari quando unamicidiale pestilenza, nel 1652, ne decimò la popolazione. ESant’Efisio liberò la città dalla peste. Da allora, ogni anno,al Calendimaggio, dal 1° al 4 sera, le genti della Sardegnanon hanno mai mancato all’antica promessa. Oggi la proces-sione di Sant’Efisio - che dura quattro giorni, percorre quasicento chilometri e tocca, nel suo percorso, tutti i centriabitati da Cagliari a Nora - è un autentico trionfo della fedee della devozione popolare, ma anche del folclore e dellacultura di tutta un’isola. Per l’occasione giungono a Cagliarigruppi in costume dei principali centri di ogni provincia, conoltre cinquemila figuranti che accompagneranno il Santonel ritorno al luogo del martirio.

Ad aprire la sfilata sono le traccas, carri a ruota piena trainatida un giogo di buoi, splendide per allestimento ed eleganza,ricchissime degli elementi tipici e caratteristici della culturaagraria. Quindi i cavalieri campidanesi, i miliziani nella lorotradizionale giubba rossa, scorta armata del Santo, e laGuardiania a cavallo, elegantissimi cavalieri in frac e cilindro,seguita da confratelli e consorelle in abito penitenziale.Dietro il cocchio decine di migliaia di fedeli accompagnanoil Santo fino all’uscita da Cagliari: inizia solo allora il veropellegrinaggio di fede e di devozione verso Nora, la partemeno conosciuta ma la più autentica di questa tradizione,diventata una delle più nobili pagine della storia dellaSardegna.

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Chiesa di Santa RestitutaLa chiesa, che si apre su una piccola piazzanel cuore del quartiere di Stampace all’internodell’ isolato tra via Santa Restituta e viaSant’Efisio, fu costruita grazie ad un lascitoin un’area ceduta nel 1637 dalla vicina par-rocchia di Sant’Anna. L’impianto è a navataunica con cappelle laterali e presbiterio rial-zato; nel prospetto si apre il portale archi-travato sormontato da un timpano ricurvointerrotto e da un oculo modanato. I bom-bardamenti del febbraio del 1943 lesionaronogravemente l’edificio, restaurato negli anniSessanta e mai più consacrato. L’ambientesottostante accessibile da via Sant’Efisio è ungrande vano interamente scavato nel calcare,di pianta molto irregolare, oggetto di numerosiinterventi finalizzati ad adattare gli spazi allediverse esigenze. Più volte ricordato dalle fontia partire dal 1263, costituì un vero e proprioedificio di culto. Nel 1607, verosimilmentecaduto in disuso, fu sterrato grazie all’interessedi alcuni notabili che seguirono la tradizione secondo laquale nel quartiere di Stampace si sarebbe trovato il palazzogentilizio di Santa Restituta, ritenuta la madre del vescovodi Vercelli Eusebio vissuto nel IV secolo, ma più probabilmenteda identificare con la martire africana uccisa nel 304 durantela persecuzione di Diocleziano. Negli anni seguenti, nell’am-bito controriformista delle ricerche di martiri volute dal clerocagliaritano per vantare il primato rispetto alla chiesa turri-tana, gli scavi ripresero e furono finalizzati al ritrovamentodelle reliquie. Con la costruzione della chiesa soprastantel’ipogeo divenne quindi una sorta di cripta accessibile anchedall’interno dell’edificio superiore. Trasformato in rifugioantiaereo durante l’ultima guerra mondiale cadde in disuso

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fino ai lavori di restauro iniziati negli anni Settanta chehanno permesso di individuare una frequentazione risalentead almeno il II-I secolo a.C., se non all’epoca preistorica. AlV secolo d.C. si daterebbe la parte mediana dell’altare postonella parete nord della cripta, realizzato per contenere lereliquie della martire trasferite a Cagliari, dal clero africanocattolico esiliato dai Vandali di fede ariana, insieme allastatua di Santa Restituta. Risalirebbero allo stesso periodoanche l’altare posto di fronte e quello che dalla fine dell’Ot-

tocento ospita la colonna che la tradizione vuole legataal martirio. Il manufatto venne spostato perimpedire alcune pratiche superstiziose cheavvenivano nella cripta. Questi altari furonoabbelliti nel XVII secolo, quando vennerealizzato l’altare posto di fronte alla scalad’accesso e quello ovest che intercettò unacisterna a campana preesistente. Su questolato della vasta camera si trova anche unospazio cosiddetto schola Sanctae Resti-tutae, ovvero il luogo dove secondo latradizione la santa avrebbe impartito lelezioni ai fanciulli del quartiere. Di fronteè visibile un pulpito scavato nella roccia.Accanto all’altare est rimane un bel la-certo pittorico che rappresenta SanGiovanni Battista con la mano destra insegno di benedizione, databile alla metàdel Duecento. In fondo alla cripta è benevisibile una cisterna anticamente ali-mentata dall’acqua piovana interamentericoperta di cocciopesto, successiva-mente unita al vasto ambiente mediantel’abbattimento del setto divisorio dicalcare.

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Cagliari fuori le mura

Grotta della ViperaQuesta tomba patrizia del I secolo d.C. prende il nomedall’emblema raffigurante due serpenti incrociati scolpiti sulfrontone, simboleggianti la fedeltà di Atilia Pomptilla rivoltasiagli dei per offrire la propria vita in cambio della guarigionedel marito Cassio Filippo gravemente malato. La tomba,poco significativa da un punto di vista architettonico, presentatuttavia iscrizioni di grandein te re s se inlatino e greco,nelle quali so-no riportate lepregh ie re d iAtilia, esauditedagli dei, e lat r i s t e z z a d iCassio Filippo,desideroso dir icongiungerela sua anima aq u e l l a d e l -l’amata.

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Iscrizione della grotta della vipera“Che le tue ceneri, o Pomptilla, fecondate dalla rugiada, sitrasformino in gigli e in verde fogliame entro al quale brilleranno la rosa, il profumato zafferano, e l'imperituro amaranto.Possa tu apparire ai nostri occhi come il fiore della biancaprimula, cosicché all'uguale dei narcisi e dei giacinti, siaoggetto di eterne lacrime e ricordi il tuo nome alle futuregenerazioni. Quando Filippo sentiva già la sua anima abban-donare la spoglia mortale, e che già le sue labbra si appres-savano alle acque del Lete, tu ti sacrificasti, o Pomptilla, peruno sposo spirante, e riscattasti la sua vita al prezzo dellatua morte. Così un Dio ha rotto una sì dolce unione; ma sePomptilla si è sacrificata per riscattare la vita di uno sposoadorato, Filippo rimpiangendo una vita conservata a cosìcaro prezzo, domanda ardentemente agli Dei di poter riunireal più presto la sua anima a quella della più tenera dellespose”.

Viale Sant’AvendraceOrario: 9,00-13,0014,00-17,00,chiuso il lunedì

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Nostra Signora di BonariaÈ forse la più amata tra le chiese cagliaritane.Sorto su un colle prospiciente il mare e de-nominato Bonayre dagli aragonesi il complessocostituito dal Santuario e dalla Basilica accogliepellegrini provenienti da tutto il mondo perrendere onore alla Vergine protettrice deinaviganti. Il simulacro, chiuso in una cassalignea, fu ritrovato ai piedi dell’odierno san-tuario nel 1370 dopo una tempesta. Alcunevicende storiche del XVI secolo possono pro-babilmente ricondurre l’origine del nome dellacapitale argentina Buenos Aires proprio allafama della Madonna cagliaritana. Alle spalle

del complesso si distende l’omonimo cimitero monumentale,edificato su un sito già sede di una necropoli punica.

Castello di San MicheleIl Castello di San Michele fu edificato dai pisani agli inizi delXIII secolo con funzioni di avvistamento e difesa contropossibili incursioni provenienti dal Campidano, in un’epocanella quale la città si sviluppava ancora nella laguna costieradi Santa Gilla. Il castello fu costruito su un preesistentemonastero vittorino dedicato all'Arcangelo Michele da cuiprese il nome. I pisani lo dotarono di due torri innalzaterispettivamente ai vertici nord e sud del lato orientale.Diventò quindi lazzaretto per le vittime della peste del ‘600,ed infine caserma di soldati invalidi sotto il Regno dei Savoia.Negli anni ’30 il Colle, unitamente al Castello, divenne unapertinenza della Marina Militare smantellata solo nel 1957.

Dopo i l recente re-stauro l’edificio è statodestinato a strutturamuseale per esposi-zioni temporanee,

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consentendone il recupero e il riutilizzo come spazio poli-funzionale. Articolato su due piani, vi si trovano spazi attiad ospitare esposizioni di rilievo internazionale e manifesta-zioni culturali, un bookshop e una sala conferenze.

Via Sirai - Parco San Michele, tel. 070 500656e-mail: [email protected]

Centro d’arte e cultura Il LazzarettoIl Lazzaretto, la cui struttura originaria risale al XVII secoloè stato utilizzato sino alla fine dell’Ottocento come ricoveroper i malati di peste. Oggi è centro comunale d’arte e cultura,riaperto al pubblico nel 2000 dopo un impegnativo restauroche lo ha reso moderna struttura polifunzionale in cuiconvergono l’anima museale a carattere etnografico, quellacongressuale e, a carattere prettamente estivo, quella dedicataagli spettacoli. L’impianto ha mantenuto la medesima strut-tura architettonica Ottocentesca. L’edificio è disposto su trelivelli con impianto a corte centrale: al piano terra si trovanoampi spazi museali destinati a ospitare le mostre a caratteretemporaneo, la biglietteria e il bookshop. Le sale danno allacorte interna, che nel periodo estivo si trasforma in teatroall’aperto e ospita performance di musica etnica, jazz, classicae teatro di prosa. Al terzo piano è ospitata la mostra perma-nente “I fili di Arianna”, esposizione di tessuti, gioielli ecostumi sardi dell’800. Dalla terrazza superiore si gode diuna splendida vista sul Golfo di Cagliari.

Viale Borgo Sant’Elia • tel. 070 3838085e-mail: [email protected]

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Laguna di Santa GillaLa laguna è parte integrante del grande sistema di stagniesteso su una superficie di oltre 3.000 ettari intorno al

capoluogo, una vasta area umida checomprende le saline di Macchiareddued il piccolo stagno di Capoterra, ri-vestendo grande importanza avifauni-stica per la nidificazione abituale dicormorani, avocette, polli sultani, ca-valieri d'Italia e fenicotteri rosa.

Spiaggia del PoettoSecondo la leggenda, il vasto trattodi mare antistante la città di Cagliarifu ribattezzato Golfo degli Angelidopo una battaglia che vide angelie demoni contendersi il dominio diquesti luoghi di particolare bellezza.Lucifero, a capo dei demoni sconfitti,fu precipitato in mare col propriocavallo, la cui sella si conficcò sul

promontorio che segna l'inizio del lungo litorale del Poettoimprimendo la caratteristica forma che da allora giustificòil toponimo di Sella del Diavolo. Un’ipotesi sull’origine delcurioso nome di questa un tempo magnifica spiaggia cheunisce Cagliari a Quartu Sant’Elena pone l’etimo in relazionecon la Torre del Poeta, ancora visibile sulla Sella del Diavoloe nota al letterato latino Ennio, che ne fece punto di osser-vazione e ispirazione per le sue opere. Una seconda ipotesifa invece risalire il toponimo al termine catalano pohuet,pozzetto, per via dei numerosi pozzi e cisterne naturali eartificiali esistenti nella zona. Con la costruzione dei primi

stabilimenti balneari agli inizi del ‘900 e con lo sviluppodel turismo balneare il Poetto è divenuto la spiaggiapiù frequentata dai cagliaritani in ogni stagionedell'anno. Durante l'inverno è infatti luogo ideale pertrascorrere l'ora di pranzo degustando ricci di mare,d'estate si popola di bagnanti e dei numerosi fre-quentatori notturni presso i caratteristici "chioschetti"che offrono consumazioni e musica dal vivo. Sullaspiaggia agiscono azioni erosive di origine non defi-nitivamente accertata, ma imputabili in buona partea interventi di natura umana, che nel tempo hannoprogressivamente ridotto o addirittura cancellato vastitratti di arenile. L’esteso ripascimento del 2002 haricostituito un’ampia superficie sabbiosa ma l’intervento,effettuato con sabbie marine di qualità e consistenzaassai differenti dalla fine sabbia bianca originaria, hadato risultati molto deludenti e suscitato durissimepolemiche.

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Mercati e mercatini

Mercato di Sant’EliaUno degli angoli più panoramici e soleggiati di Cagliari, ognidomenica mattina è affollato da centinaia di curiosi. Verduree frutti di ogni genere, venditori di pane e uova di giornata,bancarelle di varia chincaglieria improvvisate tra una follamultietnica ormai familiare costituiscono gli aspetti più esoticidi quest’appuntamento. Il vero principe del mercato è natu-ralmente il freschissimo pesce del golfo.

Mercato di Viale TrentoMercatino domenicale per appassionati di antiquariato,modernariato, libri e collezionismo in genere.

Mercatino di Piazza del CarmineCagliari Antiquaria è il nome del mercatino che ogni primadomenica del mese si allestisce nella restaurata Piazza delCarmine. Antiquariato, ma anche artigianato e oggettisticavaria.

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Mercato di San BenedettoCostruito negli anni ’50 del secolo scorso, è una delle tappecaratteristiche della visita di Cagliari. Ha uno sviluppo dicirca 8.000 mq. suddivisi in due livelli (uno per la vendita dicarni e prodotti ortofrutticoli e l’altro per i prodotti ittici).Attualmente vi operano circa 240 rivenditori. È il mercatocivico coperto più grande d’Italia e uno dei maggiori d’Europaanche per la sua unicità. Tra i prodotti locali in vendita èparticolare la bottarga che si ottiene dal muggine, pesce dimare aperto della famiglia dei cefali che trascorre parte della

vita nelle lagune costiere ricche di cibo. Viene pescato duran-te il viaggio di ritorno verso il mare, in un momento quasisempre coincidente con la riproduzione. Nella lavorazionela sacca ovarica viene rimossa, posta sotto sale e compressatra due assi. Fatta poi stagionare per 10/15 giorni in ambienteventilato assume infine un colore ambrato e trasparente.

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I dintorni di Cagliari

Quartu Sant’ElenaA 6 km da Cagliari, e con oltre70.000 abitanti, Quartu Sant’Elena è la terza città della Sar-degna, nonchè uno dei più im-portanti poli nel meridione iso-lano del turismo congressuale.Clima mite, fertilità della terra epescosità del mare hanno favoritol’insediamento umano sin dallapreistoria, come testimoniato dainumerosi resti di civiltà nuragica.I l nome della città deriva dalceppo militare posto al quartomiglio della strada romana cheuniva Cagliari a Santa Teresa di Gallura. Saccheggiata daiVandali, dai Goti e dai Saraceni, tra i secoli XVI e XVIII fuoggetto di continue incursioni barbaresche. Delle costruzionidifensive del periodo restano le torri costiere di Mortorius,Sant’Andrea, Carcangiolas e Foxi. Nel 1862 Quartu acquisìl’attuale qualificativo di Sant’Elena.Il territorio si estende prevalentemente sulla costa sudorien-tale. Le località di Mari Pintau, Murtaucci e Kala’e Moruoffrono intense emozioni per la bellezza dei luoghi e per iluminosi colori del mare. Is Mortorius, Cala Regina e Geremeascompletano il quadro delle località costiere da scoprire viamare a bordo di una canoa, un gommone o unabarca a vela. Nell’entroterra il Parco dei Sette Fratelli,vasta foresta ricca di sorgenti, cascate, dirupi esculture granitiche naturali immerse nella macchiamediterranea, offre possibilità di lunghe escursioni.Grande valore paesaggistico e naturalistico possiedel’area protetta degli stagni di Molentargius, Staineddue Bella Rosa, frequentati da studiosi e turisti prove-nienti da tutto il mondo e habitat naturale di oltre200 specie di volatili tra cui fenicotteri rosa, cavalierid’Italia, avocette, polli sultani. Di pregevole fatturasono l’arte orafa, dalle vistose decorazioni in filigrana,e quella degli splendidi costumi tradizionali femminili.Ricca di appuntamenti culturali estivi Quartu offrerassegne musicali, teatrali e cinematografiche a ca-rattere internazionale, come la rassegna folcloristicaSciampitta; la festa di Sant’Elena, patrona della città,riveste notevole interesse religioso e antropologico.Quartu Sant’Elena vanta ricche tradizioni gastrono-miche. Il pane è ancora prodotto artigianalmente inalcune botteghe nel centro storico, rinomati i dolci,finemente decorati e dalle forme originali.

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Gli ottimi vini locali Monica e Nuragus accompagnano i primipiatti e gli arrosti, Moscato, Malvasia e Nasco si sposanoperfettamente ai dolci.

Il paneOltre a possedere un ovvio e fondamentale valore alimentareil pane in Sardegna riveste ulteriori significati legati allastoria, alla cultura e alle tradizioni popolari. Nel Campidano

centrale il tipo più diffusoprende il nome di civraxiu:rotondo e a forma di cu-pola, ha base circolarecon crosta croccante emollica morbida, confe-zionato in forme di circaun chilo costituisce unottimo pane quotidianoed è naturale accom-pagnamento per for-maggi e salumi. Panetipico del Campidanomeridionale e legato inmodo particolare alle

feste è il coccoi, del quale si producono la variante’e scetti, fatta con farina pregiata, e la variante ’esimbula di sola semola. Molto ricercato per il gustoe l’aspetto che variano secondo le ricorrenze, sipresenta spesso con dei cornetti o a forma di corona.Le speciali decorazioni sono eseguite tagliando lapasta con gesti rapidi e utilizzando le forbici.

AsseminiParrocchiale di San PietroFra i primi esempi di architettura gotico-aragonesein Sardegna, la chiesa edificata tra XV e XVI secolopresenta una navata centrale con copertura ligneaa capriate ai cui lati si aprono complessivamentesette cappelle. Di particolare interesse quella delSS. Crocifisso per la presenza dello stesso in di-mensioni reali e fedele all'interpretazione icono-grafica e popolare del tema della crocifissione.Numerosi elementi architettonici quali costoloni,peducci, gemme pendule e un fonte battesimalesettecentesco incorniciano l'originario basamentodell'altare maggiore e l'antica pavimentazionevenuta alla luce durante i lavori che hanno re-stituito al monumento la sua originaria bellezza.

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Oratorio di San GiovanniProbabilmente edificato tra IX e X secolo su committenzadei Giudici di Cagliari cui appartenne fino alla sua donazionealla Cattedrale di Genova nel 1108, l'oratorio presenta unapianta greca e copertura a botte sormontata da una cupolatardo-bizantina. All'interno sono custodite alcune epigrafimarmoree di grande importanza per la genealogia giudicalee la datazione dell'edificio.

Area naturalistica di Gutturu MannuA trenta minuti d'auto da Cagliari è possibile esplorareun'oasi di rara bellezza naturalistica, la foresta diGutturu Mannu, ove sono presenti tutte le speciearboree del Mediterraneo e si sviluppa la più grandeestensione di leccete d'Europa. Gli oltre 5.000 ettaridi area naturalistica conservano un vasto patrimonioperlopiù sconosciuto ai grandi flussi turistici: l'areafluviale, le testimonianze archeologiche del passato(necropoli punica, villaggio nuragico, romano emedievale) oltre al patrimonio di archeologia in-dustriale rappresentato dalla miniera di San Leone,attribuiscono al compendio una grande importanzaambientale, storica e culturale.

Laguna di Santa GillaDegli oltre 1.500 ettari di estensione complessiva dellalaguna, una superficie pari a circa 150 ettari ricade nelterritorio di Assemini che, attraversato dai fiumi Mannu eCixerri, offre ai visitatori la possibilità di osservare variespecie acquatiche tra aironi, gallinelle d'acqua, folaghe e ilrarissimo pollo sultano. Attraverso la collaborazione deipescatori locali e il coordinamento della Pro Loco è anchepossibile organizzare percorsi naturalistici sulle caratteristicheimbarcazioni lacustri denominate is Cius.

Per informazioni: Via Coghe 5 • tel. 070 44868

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Centro Pilotaper la CeramicaLa t rad iz ione assemi-nese vanta g l i u l t imiesempi di maestr i tor-nianti del la Sardegna,d a a l c u n i d e c e n n imol to apprezzat i ne iconcorsi internazionalidel settore, come purei ceramisti e decoratoria i qual i s i deve la r i -p re s a e d i f f u s i o n edella produzione arti-

st ica di manufatti . I l Centro Pi lota offre la possibi l itàdi ammirare e acquistare la più completa rassegna diopere dei ceramisti locali.

Per informazioni: Via Lazio • tel. e fax 070 94773369

CeramicheLa ceramica rustica e artistica è attività economica primarianella società asseminese. Utensili realizzati con il tornio saroda, con il sole ed il fuoco, in particolare su strexu e i tuvus(casseruole, scodelle, tegami, brocche, fiaschi), resero Asse-mini un centro ceramico d’eccezione nella regione. Il mercatoprivilegiato era Cagliari, specie in occasione delle festepaesane locali. Le ceramiche si producevano nei cortili, forniti

di pozzo per l’estrazione dell’argilla, delle vaschedi decantazione e levigazione, del tornio, dellatettoia di protezione dei vasi e, naturalmente,del forno a legna in mattoni crudi e a formacilindrica di derivazione orientale. La città man-tiene tuttora la sua funzione di centro pilota nellaproduzione di ceramiche artistiche e da mensa.

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UtaOasi naturalistica WWF di Monte ArcosuNata nel 1985 grazie a una sottoscrizione popolare lanciatadal WWF cui si aggiunse un contributo dell'allora CEE, l'oasinaturalistica di Monte Arcosu è la più vasta in Italia con unasuperficie di circa tremila ettari. L'obiettivo principale,ampiamente raggiunto,era quello di impedire lascomparsa de l cervosardo ridottosi a pochedec ine d i e semp la r iprincipalmente a causadel bracconaggio. Oggiè possibi le ammirareesemplari delle centinaiadi cervi e daini che po-polano l'oasi, con pos-sibilità di visite guidatee pernottamento inloco.

Da Cagliari prendere la S.S.195 in direzione Capoterra esvoltare al km 8.700 nellastrada consortile. Imboccatala seconda Traversa Ovestproseguire fino alla chiesettadi Santa Lucia, superata laquale si trovano le indica-zioni di svolta a destra perl'Oasi.

Per informazioni:tel. 070 9245471

Chiesa di Santa MariaEretta nel XII secolo dai monaci Vittorini di Marsiglia forsenel periodo conclusivo della loro presenza nell'Isola, eraannessa al monastero di cui oggi non rimangono traccesignificative. All'interno presenta numeroso materiale dispoglio d'epoca romana che, insieme alle particolarità archi-tettoniche e al cromatismo dei materiali costruttivi, conferi-scono alla chiesa originalità e bellezza nel panorama com-plessivo dei monumenti romanici in Sardegna.

QuartucciuTomba dei Giganti Is ConcasQuesta splendida tomba immersa in una fitta vegetazioneè tra le meglio conservate nell’intera provincia. Si componedi una lunga camera sepolcrale a corridoio con sezioni adiverso profilo e da un’esedra semicircolare con valenzasimbolica a forma di protome taurina antistante il corridoio

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San SperateMuralesIl muralismo è fenomeno peculiare nel panorama artisticospontaneo della Sardegna. Nel paese di San Sperate centinaiadi opere descrivono la vita comunitaria, la storia, la culturae i gesti della quotidianità. Le denunce e le grandi conquistedi una piccola comunità, così come la narrazione di fattiuniversali, si trasformano in questo modo in evento culturalepermanente e gratuito.

e con funzione di facciata della tomba stessa. Benché recin-tato il sito non è custodito, il cancello è apribile dall’esterno.L’accesso è libero.

Loc. Is Concas - Lungo la strada S.S. 125 per Muravera girare a destra al Km.20 dopo il ponte sul fiume Rio Longu, seguendo l’indicazione per San Pietroe per la Tomba dei Giganti. Dopo circa 800 metri altra deviazione sulla destracon decisa salita verso la montagna. Dopo circa 6 chilometri la tomba èvisibile sul lato destro della strada.

Villa San PietroChiesa di San Pietro ApostoloLa chiesa del XIII secolo sorge all'interno del centro abitatocui diede nome e di cui fu parrocchiale. Mononavata e concopertura lignea, è un pregevole esempio d'arte romanicagiudicale. Come testimoniano alcuni particolari architettonici,la sua costruzione risale all'ultimo quarto del Duecentoquando già si affacciava lo stile gotico.

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CONSORZIO TURISTICO SARDEGNA COSTA SUDViale Diaz, 221 - 09126 CagliariTel. +39 070 307982 / +39 070 306186 • Fax +39 070 306186e-mail: [email protected] • www.sardegnasud.it

Strutture Ricettive

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Cagliari

Hotel Regina MargheritaViale Regina Margherita, 44 - 09124 CagliariTel. +39 070 670342 • Fax +39 070 668325e-mail: [email protected] • www.hotelreginamargherita.com

Sardegna HotelVia Lunigiana, 50/52 - 09122 CagliariTel. +39 070 286245• Fax +39 070 290469e-mail: [email protected] • www.shg.it/hsardegna

Hotel MediterraneoLungomare Colombo, 46 - 09125 CagliariTel. +39 070 342361 • Fax +39 070 301274e-mail: [email protected] • www.hotelmediterraneo.net

Quartu Sant’Elena

Grand Hotel Quattro TorriLoc. S’Oru e Mari, Flumini - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 86021 • Fax +39 070 8602510e-mail: [email protected] • www.hotelsetar.it

Hotel CaliffoVia Leonardo Da Vinci, 118 - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 890131/2/3 • Fax +39 070 890134e-mail: [email protected] • www.hotelcaliffo.com

Pula – Santa Margherita

Hotel Baia di NoraSS.195, Loc. Su Guventeddu - 09010 Pula (Ca)Tel. +39 070 9245551 • Fax +39 070 9245600e-mail: [email protected] • www.hotelbaiadinora.com

Hotel FlamingoSS. 195 Km. 33,800 - 09010 Santa Margherita di Pula (Ca)Tel. +39 070 9208361 • Fax +39 070 9208359e-mail: [email protected] • www.hotelflamingo.it

Hotel New BarcavelaSS. 195 Km. 39,800 - 09010 Santa Margherita di Pula (Ca)Tel. +39 070 9290476 • Fax +39 070 9290480e-mail: [email protected] • www.sardegnasud.it

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Cagliari

Hotel ItaliaVia Sardegna, 31 - 09124 CagliariTel. +39 070 660410 • Fax +39 070 650240e-mail: [email protected] • www.sardegnasud.it

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Hotel Residence Ulivi e PalmeVia Bembo, 25 - 09131 CagliariTel. +39 070 485861 • Fax +39 070 486970e-mail: [email protected] • www.uliviepalme.it

Quartu Sant’Elena

Hotel Setar PalaceLoc. S’Oru e Mari, Flumini - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 86021 • Fax +39 070 8602510e-mail: [email protected] • www.hotelsetar.it

Best Western Hotel ItaliaVia Panzini, 67 - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 827070 • Fax +39 070 827071e-mail: [email protected] • www.bestwestern.it/italia_ca

Hotel Su MeriaguLoc. Sant’Andrea - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 890842 • Fax +39 070 890842e-mail: [email protected] • www.sardegnasud.it

Chia

Hotel SpartiventoLoc. Chia - 09010 Domus de Maria (Ca)Tel. +39 070 92310 • Fax +39 070 9230066e-mail: [email protected] • www.hotelspartivento.it

Sardara

Hotel Antiche Terme di SardaraSS 131 - Loc. S.Maria is Aquas - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387200 • Fax +39 070 9387582e-mail: [email protected] • www.termedisardara.it

Muravera

Hotel CoralloVia Roma, 31 - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 9930502 • Fax +39 070 9930298e-mail: [email protected] • www.albergocorallo.it

RistorazioneCagliari

Ristorante Dal CorsaroViale Regina Margherita, 28 - 09124 CagliariTel. +39 070 664318 • Fax +39 070 653439e-mail: [email protected] • www.dalcorsaro.com

Ristorante ItaliaVia Sardegna, 30 - 09124 CagliariTel. +39 070 657987 • Fax +39 070 674666e-mail: [email protected] • www.sardegnasud.it

Quartu Sant’Elena

Ristorante Su MeriaguLoc. S.Andrea - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 890842 • Fax +39 070 890842e-mail: [email protected] • www.sardegnasud.it

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Carloforte

Al Tonno di CorsaVia Marconi, 47 - 09014 Carloforte (Ca)Tel. +39 0781 855106 • Fax +39 0781 855106e-mail: [email protected] • www.tonnodicorsa.it

Dimore StoricheCagliari

Convento San GiuseppeVia Paracelso (prol. Via Parigi) - 09131 CagliariTel. +39 070 503343 • Fax +39 070 522765e-mail: [email protected] • www.conventosangiuseppe.com

CaffèCagliari

Antico Caffè dal 1855Piazza Costituzione, 10/11 - 09100 CagliariTel. +39 070 658206 • Fax +39 070 658206e-mail: [email protected] • www.anticocaffe1855.it

Agenzie Viaggi e Tour OperatorCagliari

Nautilus Srl - Agenzia Viaggi, Tour Operator & D.M.C.Via Castiglione, 33 - 09131 CagliariTel. +39 070 400678 • Fax +39 070 493203e-mail: [email protected] • www.nautilus-viaggi.com

World Travel Jet - Agenzia Viaggi, Tour Operator & D.M.C.Via Alghero, 46 - 09127 CagliariTel. +39 070 60051 • Fax +39 070 664223e-mail: [email protected] • www.worldtraveljet.com

Bus OperatorCagliari

Dedoni GranturismoViale Monastir Km. 6,500 Zona Ind. Casic - CagliariTel. +39 070 210121 • Fax +39 070 240587e-mail: [email protected] • www.sardegnasud.it

Murgia GranturismoVia Salvemini, 6 - 09131 CagliariTel. +39 070 488257 • Fax +39 070 486758e-mail: [email protected] • www.murgiabus.it

Sport & BenessereQuartu Sant’Elena

Centro Benessere ThalassosVia Leonardo Da Vinci, 16 - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 8341024 • Fax +39 070 8340468e-mail: [email protected] • www.thalassos.it

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GUIDA AGLI ACQUISTI

CagliariLaboratorio orafodi Mandas LoredanaVia Sicilia, 31 - 09124 CagliariTel. +39 070 667648 • Fax +39 070 [email protected] artigiano. Lavorazione della filigrana sarda in oro.

Oro e intaglidi Ilaria CastiVia Donizetti, 6 - 09128 CagliariTel. +39 070 401187Realizzazione e vendita di gioielli in filigrana sia in oro che argento.

Gioielleria CillocoVia Manno, 3 09124 - CagliariTel. +39 070 663106Rivendita di gioielli tipici sardi in filigrana in oro e argento.

Ieri ed Oggidi Sanna & C. sncVia Baylle, 56 - 09124 CagliariTel. +39 070 651123 • Fax +39 070 651123Rivendita di gioielli ceramiche coralli filigrane in oro e argento.

Rakudi Di Martino M. CristinaScalette Santa Teresa, 2 - 09124 CagliariTel. +39 070 653898 • Fax +39 070 653898Laboratorio artigiano di ceramiche.

Ariu ceramicheVia Costituzione, 16 - 09100 CagliariTel. +39 070 651684 • Fax +39 070 651684Laboratorio e rivendita ceramiche.

Bonu Cose Buone della Sardegna sasViale Diaz 162 - 09126 CagliariTel. +39 070 306453 • Fax +39 070 [email protected] • www.bonu.itRivendita di prodotti enogastronomici e artigianali sardi.

Emporio del NaturaleVico I Barone Rossi, 13 - 09125 CagliariTel. +39 070 684350 • Fax +39 070 [email protected] • www.satrasardigna.itRivendita prodotti tipici e biologici dell'agroalimentare.

Il Germoglio - S'Atra SardignaVia S. Benedetto 2/d - 09125 CagliariTel. +39 070 402368 • Fax +39 070 [email protected] • www.satrasardigna.itRivendita prodotti tipici e biologici dell'agroalimentare.

Durke srlVia Napoli, 66 - 09124 CagliariTel. +39 070 667984 • Fax +39 070 [email protected] • www.durke.comProduttore artigiano e di dolci tradizionali sardi. Punto vendita.

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AsseminiLa Fantastica Bottegadi Tinti IgnaziaVia Cagliari, 195/A - 09032 Assemini (Ca)Tel. +39 070 944900 • Fax +39 070 944900Laboratorio artigiano lavorazione della ceramica.

DecimomannuFi.La.Tex sasVia Oristano, sn - 09033 Decimomannu (Ca)Cell. 347 3415756Laboratorio artigiano tessile.

MonserratoMassidda Artigianato SardoS.S. 554 Km 5,800 n.109 - 09042 Monserrato (Ca)Tel. +39 070 573191Produzione e vendita di ceramiche artistiche artigianali.

San SperateBiscottificio Corronca sncVia Cagliari,101 - 09026 San Sperate (Ca)Tel. +39 070 9600252 • Fax +39 070 9603242Produzione dolci tipici sardi. Punto vendita.

Cooperativa Apistica mediterranea arlVia Villasor, snc - 09026 San Sperate (Ca)Tel. +39 070 9601926 • Fax +39 070 9603431Produzione di miele e di prodotti dell'alveare. Punto vendita.

SestuFerruccio Podda spaEx S.S. 131 Km 7,750 - 09028 Sestu (Ca)Tel. +39 070 22058/9 • Fax +39 070 22513Produzione e rivendita di latte fresco, mozzarelle burro, formaggi e tutti iprodotti del latte.

Settimo San PietroL'Orto Sardo srlLocalità Is Argiddas - 09040 Settimo San Pietro (Ca)Tel. +39 070 7640044 • Fax +39 070 [email protected] • www.ortosardo.itProduttore agroalimentare di conserve in olio d'oliva. Esportatore.

SinnaiLUDUS Liquorificio Artigiano Ruggero LeoneVia Pio XII, 19 - 09048 Sinnai (Ca)Tel. +39 070 782266 • Fax +39 070 761387info@ruggero leone.it • www.ruggeroleone.itProduzione e vendita liquori tipici sardi, mirto di bacche, di foglie, limonello,filu'e ferru.

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MARMILLA

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La Marmilla si estende tra il Sarcidano, la Trexenta, il Cam-pidano di Cagliari e il territorio definito come Parte Usellus,attraverso un territorio punteggiato da numerose formazionicollinari tondeggianti che suggerirono ai Romani il nomeMamilla assunto in seguito dall’intera subregione. Nel corsodel Medioevo la zona fu distretto del Giudicato d'Arborea,ricoprendo un importante ruolo economico e fondamentalefunzione strategica e militare. Il territorio è costellato diinsediamenti preistorici che evidenziano una lunga frequen-tazione legata prevalentemente alle attività agricole, con ungran numero di monumenti di età nuragica edificati a difesadegli altopiani della Jara Manna e delle basse colline circo-stanti. La presenza punica (IV-III secolo a.C.) è documentatada insediamenti sparsi a carattere rurale, da vaste necropolie da edifici cultuali dedicati a Demetra. Pochi i centri fondatiin età romana, ma il territorio era attraversato dalla strada

che da Cagliari conduceva a Turri Libisonis, l’odiernaPorto Torres. Con la decadenza dell'Impero le popolazionidelle campagne si aggregarono in abitati, in un processocontinuato sino al medioevo quando la Marmilla fu attraver-sata dal confine fra il Giudicato di Arborea e quello diCagliari. L’influenza politica arborense favorì l'irradiazioneverso sud di maestranze autoctone che presero parte allacostruzione delle chiese di San Pietro a Villamar, della Ma-donna del Carmine a Mogoro, di San Gregorio a Sardara edella piccola chiesa di San Michele Arcangelo a Siddi. Laregione conserva un eccezionale patrimonio antropologicoe storico reso ancora più suggestivo dalle bellezze naturali,artistiche e archeologiche. Accanto a riti di origine romana,bizantina e iberica, si conservano usi che affondano le radici

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nel passato dei riti agresti e della fertilità, lecui tracce più spettacolari sono is fogadonis, i grandi fuochiche rischiarano l'oscurità delle fredde notti di gennaio durantele festività di Sant’Antonio, San Vincenzo e San Sebastiano.In queste occasioni la commistione tra riti cristiani e paganiarcaici compone un quadro di notevole interesse etnografico.

Mogoro

Gonnostramatza

Col l inas

SardaraLunamatrona

Las Plassas

Vi l lamarSegariu

Sanlur i

BaruminiTurr i

Vi l lanovafranca

Furtei

Genuri

Paul i ArbareiUssaramannaSiddi

Tui l iSetzu

Vi l lanovaforru

Fonte: Dentro la Marmilla de Sa Corona ArrubiaRealizzato da Soc. Techniplan RomaTutti i diritti sono riservati a Consorzio Turistico Sa Corona Arrubia

MARMILLA

CAGLIARI

ORISTANO

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Altipiano della GiaraL’altipiano basaltico de Sa Jara Manna si estende sui territoridi Gesturi, Tuili e Setzu. Vasto 42 kmq. è noto per i miticicavallini che vivono allo stato brado tra sughere e paulis.Dall’alto dei suoi 650 metri di altitudine la Giara offre uneccezionale punto d’osservazione su tutta la Marmilla e suiterritori confinanti. Costituisce un vero paradiso naturalisticoper la sua vegetazione lussureggiante, la vasta sughereta, lamacchia mediterranea e la flora endemica che annovera 390specie. Grande fascino presentano anche pinnette e cuilis,gli antichi ricoveri per pastori e animali, dove è possibileconsumare la tradizionale colazione a base di genuini prodottilocali.

Per informazioni: Jara Escursioni, di R. Sanna tel. 070 9364277Coop. Sa Jara Manna, tel. 070 9368170

SanluriCastello di SanluriCostruito per volere dei Giudici di Cagliari tra XIII e XIVsecolo è l'unico ancora integro degli 88 castelli edificati inSardegna. È stato teatro di importanti avvenimenti storicidurante tutto il periodo giudicale per la sua posizione diconfine tra il Giudicato di Arborea e quello di Cagliari. Oltreagli ambienti con gli arredi d’epoca è sede del Museo Risor-gimentale Duca d’Aosta, che conserva la bandiera dellavittoria italiana su Trieste ed il bollettino originale firmatodal Generale Diaz, diversi cimeli originali della prima guerramondiale ed una collezione di ceroplastiche realizzate traCinquecento e Ottocento.

Via Generale Nino Villasanta, tel. 070 9307151Orario: tutte le domeniche 9,45-13.00 / 15,15-19,30gli altri giorni apre su prenotazione per gruppi con minimo 25 persone

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Sa BatallaA fine luglio, con cadenza biennale,la manifestazione rievoca gli avve-nimenti del XV secolo che portaronoalla sconfitta definitiva dell’esercitoArborense ad opera delle armatedi Mart ino i l Giovane Infanted’Aragona ed al conseguente do-minio spagnolo sulla Sardegna.

Retablo di Sant’AnnaLa chiesa parrocchiale della Madonna delle Grazie accoglieun pregevole dipinto attribuito alla bottega di Antioco Mainase datato al 1576.

Parrocchiale della Beata Vergine ImmacolataSi presenta esternamente come un aggregato di volumi sucui spiccano la grande cupola che ricopre il coro e il campanilea canna quadrata, proponenti forme tardo-gotiche risalentialla prima metà del XVI secolo. Al suo interno è collocataun'ancona con alla base una statua di legno policromo dellaMadonna e un doppio trittico con episodi della vita di Cristo,attribuibile ad un maestro cinquecentesco della scuola diStampace affine ad Antioco Mainas.

Museo etnografico dei CappucciniIl convento dei frati Cappuccini fu edificato a breve distanzadall'antico borgo di Sanluri su uno dei colli più panoramicidel territorio. Al suo interno è allestito un museo conuna vasta raccolta di artesacra, diversi reperti ar-cheologici, artigianatolocale e attrezzi dellearti e mestieri esercitatidai frati.

Conventodei frati Cappuccinitel. 070 9307107www.museocappuccini.itOrario: su prenotazionesia la mattinache il pomeriggio

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SardaraCastello di MonrealeCon il suo borgo fortificato, il castello era la più grande edimportante roccaforte del Giudicato di Arborea. Sede residen-ziale e di soggiorno dei regnanti, base militare e strategica,luogo di raccolta di derrate alimentari, la fortezza controllavail confine tra il Giudicato di Arboreae quello di Cagliari, nonché laprincipale arteria viaria dell'isola.

Chiesa di San GregorioPunto d’incontro tra nuova sen-sibilità gotica e vecchie soluzioniromaniche, sembra potersi dataretra la fine del XIII e l’inizio delXIV secolo. I punti di compro-messo tra i due gusti stilistici sileggono già nella maestosa emulticolore facciata, dove gli ar-chetti di coronamento hanno as-sunto il profilo ogivale e la fintaloggia di gusto pisano riprende ilmotivo del sesto acuto. Sopra ilportale ad ogiva si colloca il rosonetipicamente gotico.

Per informazioni: Coop. Villa Abbas

tel. 070 9386183

Festa del BorgoLa festa è un’importante manifestazione che si protraeper due giorni alla fine del mese di settembre. L’anticoborgo medievale rivive le tradizioni locali della vitanei campi, dei lavori artigianali e della cucina tipica.

Per informazioni: www.prolocosanluri.it

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Santuario nuragico di Sant’AnastasiaIn questo santuario del IX – VIII secolo a.C. sono evidenti leradici di riti e credenze legate al culto delle acque. È costituitoda un tempio a pozzo inserito in un grande recinto curvilineoall’interno del quale siindividuano di-verse capanne,tra cui la co-s iddetta Sa ladel Consigl io.Per contrastarela persistenzadel culto paga-no venne erettala chiesa bizan-t i na d i S an -t’Anastasia, in-g l o b a n t e t r al’altro uno deipozzi sacri.

Piazza Sant’Anastasiatel. 070 9386183Orario: 9,00-13,00 / 16,00-19,00

Aquae Neapolitanae e Terme di SardaraLungo la provinciale per Pabillonis, al centro dell’immensapiana del Campidano, una curva svela l’insolita apparizionedi un’oasi di eucaliptus secolari in mezzo ai quali biancheg-giano alcuni fabbricati e una solitaria chiesetta. Siamo arrivatialle Terme di Sardara, le antiche Aquae Neapolitanae.In questa regione i protosardi celebravano i riti delle acquenel tempio nuragico di Sant’Anastasia. Intorno al sito dovesgorgavano le sorgenti calde esistevano insediamenti restituitidagli scavi di Nuraxi Mariaquas, situato proprio tra le fonti,Nuraxi Arigàu e, pure nelle vicinanze, dai nuraghi Santudo-mini, Jana e Arrubiu. Ma anche altre popolazioni sfruttaronole acque delle terme, come dimostrano i reperti fenici epunici ritrovati nelle vicinanze. I Fenici, in particolare, siinsediarono a sud dell’antica Othoca, presso Capo Frasca,dove fondarono la città di Neapolis, collocata presso la focedel Rivus Sacer e lungo la costa dello stagno di Santuànni,nell’agro dei Neapoliti che abbracciava l’attuale territorio diArcidano, Terralba, Marrubiu, Uras, Pabillonis e Sardara.Sicuramente rinnovata dai Romani Neapolis assorbì mano-dopera locale nella costruzione del tempio di Santa Anastasiae diede il suo nome prestigioso ad Aquae Neapolitanae. IRomani avviarono l’attività termale, creando una città riccadi stabilimenti pubblici, case di soggiorno, foro, teatro etempio. La grave crisi economica dell’Impero tra II e III secolodeterminò la decadenza di Aquae Neapolitanae.

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Nel periodo giudicale, il paese che in tarda epoca imperialeera sorto nell’agro termale prese il nome di Villa Abbas. Ilclima insalubre dovuto agli acquitrini, la malaria, le frequentiscorrerie degli arabi e l’esposizione ai continui movimentidi guerra del vicino Castello di Monreale convinsero gliAbbesi a cercare rifugio a Sardara. L’atto di morte di VillaAbbas non ha data certa, ma è presumibilmente anterioreall’XI secolo. Nel XVII secolo le Terme si trovavano ancorain uno stato di completo abbandono. Fu Carlo Emanuele IV,rifugiatosi in Sardegna con la Corte, a immaginare una nuovaVichy in Sardegna, ma nulla fu fatto fino al 1898 quandol’industriale cagliaritano Filippo Birocchi si impegnò in primapersona nel recupero delle strutture. Le sorgenti furonoliberate dallo strato di terreno alluvionale e isolate conmuratura in pietra e calcestruzzo, l’area fu spianata e messea dimora le piante. All’incrocio delle strade che portano alleterme si osserva ancora il basamento del mulino a vento cheazionava la pompa di pescaggio e trasporto delle acque allevasche costruite sulla collina da dove, per caduta, alimenta-vano i bagni e provvedevano al fabbisogno dell’albergo. Unaseconda sorgente portava direttamente l’acqua al lavatoioe alla gualchiera, la terza era riservata all’impianto di imbot-tigliamento, la quarta - l’antica fonte romana - era riservata

agli usi terapeutici, laquinta era de-

s t ina ta a l l ap r e p a r a -

z i o n edei fan-ghi. Nel

1 9 0 0 ,d o p o l a

morte di F i-lippo Birocchi, le

nuove terme furo-no inaugurate.

Fonte: Alviero Curreli, Sardara.Cenni, civiltà, tradizioni

Museo Archeologico Villa AbbasOffre un coinvolgente percorso attraversoil tempo ed entro un territorio geogra-fico ampio e vario che abbraccia buona

parte del campidano. Qui sono rac-colti numerosi reperti, che vannodalla preistoria al Medioevo.

Piazza Libertàtel. 070 9386183Orario: 9,00-13,00 / 16,00-19,00;chiuso

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La struttura allestisce il sistemamuseografico dei DIORAMI, nati

dalla collaborazione con i migliori specialisti europei, conricostruzioni prospettiche tridimensionali a grandezza naturaleche conducono in un viaggio virtuale tra gli ambienti naturalie i paesaggi antropici. Attraverso didascalie, spiegazioni eteche con ricostruzioni in scala il visitatore è guidato allaconoscenza degli ecosistemi della Marmilla con una vivasensazione di realismo e completezza. Nella Sezione Botanicacampioni d’erbario, disegni e modelli tridimensionali descri-vono le caratteristiche morfologiche e strutturali degli aspettivegetazionali tipici del territorio e le fasi evolutive di boschi,macchie, garighe e praterie, affiancando carte tematichedella vegetazione che precisano la distribuzione e l’estensionedegli habitat.

Collinas - LunamatronaMuseo Naturalistico del Territorio Sa Corona Arrùbia

Posizionato immediatamente a valle della Giara di Siddi ilmuseo gode della splendida cornice naturale de Sa CoronaArrùbia, che deve il nome alla spettacolare fessurazionecolonnare della roccia basaltica e allacolorazione rossastra dovuta alla colo-nizzazione dei licheni, origine del qua-lificativo arrubia, rossa com’è appuntola scoscesa parete lavica.

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Il laboratorio dei Giogus Antigus ospita una collezione di200 giocattoli della tradizione sarda ricostruiti sulle testimo-nianze degli anziani locali, a cui si affiancano i contus,aneddoti e storie in lingua commentati dagli animatori delmuseo. Il Museo del Territorio è collegato da una seggioviaalla sommità dell’altopiano basaltico di Siddi, lungo unpercorso aereo che sorvola l’area del Parco Geobotanico delMediterraneo. Il tragitto si spiega tra rocce, macchia e fittavegetazione d’alto fusto sfiorando l’imponente strapiomboroccioso de Sa Corona Arrùbia ricoperto dal caratteristicolichene rosso.

Località Sa Corona Arrùbia(s.p. Lunamatrona-Collinas)tel. 070 9341009, fax 070 9341135web:www.sacoronaspa.it • e-mail: [email protected]: infrasettimanale; 9,00-13,00 / 15,00-19,00;sabato e domenica: 9,00 - 19,00

CollinasCentro storicoIl nucleo più antico del piccolo paese è egregiamente con-servato, con le sue case a corte interamente realizzate inpietra locale e dotate di grandi portali ad arco. L’equilibratastruttura architettonica del paese è dominata dalle sue chiesee dall’imponente edificio ottocentesco del monte granatico,adibito oggi a centro studi in onore di Giovanni BattistaTuveri, letterato, filosofo e importante uomo politico.

Chiesa campestre di Santa Maria AngiargiaLa piccola chiesa è situata al centro di un bosco di olmi,considerato sacro sulla scorta di una credenza fortemente

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radicata tra gli abitanti del luogo, che impone il rispetto delbosco pena la sventura per coloro che si rendessero colpevolidi una qualunque asportazione. Nella venerazione rivoltaalla Santa si ravvisano tracce di un antico culto delle acque,reso esplicito dallo stesso attributo Angiargia legato al latinobalnearia e confermato dalla presenza nelle immediatevicinanze del pozzo di Su Angiu.

Necropoli nuragica Sedda sa CaudebaLa necropoli comprende due tombe di giganti poste a brevedistanza l’una dall’altra. La prima è costruita con grossi massiconficcati nel terreno e coperta da grandi lastre, la secondaè realizzata con la più recente tecnica a filari, attestando inquesto modo una continuità nell’uso dell’area funeraria

durante le fasi arcaiche dell’età nuragica. Il rinvenimento diqueste tombe e il recupero dei numerosi reperti e restischeletrici ha consentito di fare maggiore chiarezza sui ritualifunerari praticati fra XVI e XIV secolo a.C..

VillanovaforruChiesa campestre di Santa MarinaSorge su un colle a sudovest del paese. Costruita nel 1280,restaurata dagli spagnoli nel 1583 e infine ricostruita nel1686, secondo un’iscrizione posta sotto l’architrave, la chiesaè l’unico edificio sacro dedicato in Sardegna alla martirespagnola.

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Museo archeologico Genna MariaUbicato nell'ex Monte di Soccorso, elegante pa-lazzina ottocentesca, ospita reperti rinvenutinell’omonimo complesso nuragico, rispettandole associazioni originarie che arredavano erendevano funzionali i vari ambienti delvil laggio e del polilobato. Si possonoammirare, inoltre, materiali provenientidai numerosi siti del territorio dellaMarmilla, comprendendo un arco ditempo che va dal Neolitico all'età ro-mana.

Piazza Costituzione, 1 - Tel 070 9300050Orario: 9,30 - 13,00 / 15,30 - 18,00(dal 1 aprile al 30 settembre 15,30 -19,00)lunedi chiuso

Complesso nuragico di Genna MariaIl complesso di Genna Maria si erge su un colle a circaun chilometro dal paese. Il sito è stato interessato daindagini di scavo a partire dalla fine degli anni ’60, quandodalla collina artificiale sono emerse le strutture di uninsediamento nuragico costituito da un nuraghe trilobato,da un antemurale turrito e dal circostante villaggio dicapanne. Varie fasi archeologiche scandiscono il lungoperiodo di frequentazione del sito che si protrae, quasisenza soluzione di continuità, a partire dall’età del BronzoMedio fino all’Età del Ferro. Il monumento turrito centralefu realizzato nel XIV secolo a.C. adoperando la tenera roccialocale. Al mastio si addossarono le tre torri perimetralilasciando, come di norma, una zona centrale scoperta conpozzo. Intorno all’VIII secolo a. C. il sito fu abbandonato inmodo repentino, come testimoniano i segni di incendio e ladistruzione violenta delle strutture dell’antemurale, chevennero abbattute e ridotte alle fondamenta. Sopra queste,nel secolo successivo,furono impiantatele strutture delvillaggio, compo-sto di diverse abi-tazioni strutturatein un assetto pla-nimetrico a cortecentrale scoperta.All’interno dei vanisono stati rinvenutinumerosi reperti te-st imoniant i la v i taquotidiana del sito,

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sigillati dai crolli della distruzione violenta datata alla finedell’VIII secolo a.C. Il colle di Genna Maria sarà poi sporadi-camente frequentato fino ad età punica quando il nuraghe,intorno al IV secolo a.C. già parzialmente distrutto, furiutilizzato come sacello dedicato al culto della dea Demetra.Tale riutilizzo perdurerà, conservando nel tempo la caratte-

rizzazione di culto agrario fino al IVsecolo d.C., attraverso i secoli del-l’Età romana e riconvertendosi nelculto a Cerere.

Località Genna Mariatel. 070 9300050Orario: mar-dom 9,30-13,00 / 15,30-18,00(dal 1 aprile al 30 settembre 15,30-19,00)

SegariuChiesa di Sant’AntonioPresenta un pregevole impiantoromanico originario, successiva-mente rimaneggiato in altri stili.

TebajusTra la fine di luglio e i primi diagosto il paese di Segariu ri-propone nella manifestazioneTebajus l’importante tradizionelocale della lavorazione delletegole costruite con fango epagl ia, una specia l izzazione

produttiva che consentiva ai braccianti di dedicarsi ad unsecondo lavoro dopo le attività nei campi. Nei tre giornidella manifestazione si ripropongono tutte le fasi dellaproduzione, dall’impasto a piedi nudi dell’argilla in “safogaia” fino alla colata negli stampi. Una volta preparate,le tegole sono lasciate essiccare al sole in “sa praza” esuccessivamente stoccate in capanne di canne e tseracchi.Il momento più spettacolare è “sa coidura”, eseguita a fuocovivo durante la notte.

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Chiesa di San NarcisoQuesto piccolo edificio sacro delXII secolo sorge su un prominentecolle all’interno del paese.

LunamatronaParrocchiale di San Giovanni BattistaMonumentale edificio del XVI secolo rimaneggiato in chiavebarocca, custodisce il retablo rinascimentale di Santa Maria,opera di Antioco Mainas.

Tomba di giganti Su Cuaddu e NixiasLa tomba costituisce un raro esempio disepoltura collettiva con stele monu-mentale nella Sardegna meridionale. Lostile delle architetture, la presenza dellastele al centro dell’esedra e la tipologiadei manufatti rinvenuti durante lo scavoconsentono di datare il monumento allefasi arcaiche della civiltà nuragica, intornoai secoli XVI-XV a.C..

FurteiParrocchiale di Santa BarbaraIl paese è recentemente divenuto famosoper i suoi ricchi giacimenti auriferi. Laparrocchiale di Santa Barbara ospita unimportante dipinto del XVI secolo ad opera di Antioco

Mainas raffigurantela Crocifissione edu n ’ i n t e r e s s a n t eDormitio Virginissettecentesca conil relativo corredodi broccato, san-d a l i e c o ro n ad’argento.

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VillamarÈ il terzo paese affrescato della Sardegna dopo Orgosolo eSan Sperate, ma è l’unico a vantare un’originale genesidell’arte dei Murales, introdotta nei primi anni Settanta daesuli cileni incontratisi a Parigi con artisti locali. I motivi diprotesta sociale e lo stile evidenziati nei primi murales sonoconservati dalle produzioni successive, caratterizzandole informe assolutamente peculiari.

Quartiere MaiorchinoNel cuore del centro storico il quartiere ospitava la nutritacomunità d’origine maiorchina della Villa di Mara, testimo-niando i traffici mercantili che univano la Sardegna al restodel Mediterraneo. Per tutto il Cinquecento i mercanti vigestirono la raccolta dei cereali che attraverso Cagliarigiungevano all’isola di Maiorca, centro di smistamento dellederrate per tutta la Spagna.

Parrocchiale di San Giovanni BattistaRisalente al XVI secolo, custodisce diverse opere d’artedi notevole pregio, tra cui spicca lo splendido Retablodella Madonna del Latte realizzato nel 1518 da PietroCavaro, pittore della scuola cagliaritana di Stampace,considerato uno dei più insigni del Rinascimento sardo.

Chiesa di San PietroSituata a breve distanza dalla precedente questa chiesaromanica di eccezionale pregio è stata realizzata inpietra locale nel XII secolo. L’edificio sacro manifestanotevoli influenze stilistiche arabeggianti dovute pro-babilmente all’impiego di maestranze provenienti dallaSpagna.

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VillanovafrancaMuseo Archeologico e Fortezza Nuragica Su MulinuSito nella centralissima Piazza Risorgimento nei locali del-l’ottocentesco monte granatico propone un percorso crono-logico che si snoda dall’età prenuragica sino all’età bizantina.I reperti esposti sono distribuiti in due sezioni che illustranol’antica e densa geografia antropica del territorio e i risultatidello scavo dell’omonima fortezza nuragica. Un’appositasezione tattile è dedicata ai non vedenti, corredata da copiedei materiali più significativi e assistita da pannelli in braille.

La fortezza nuragica e la vita nell’ampio insediamento circo-stante ebbero probabilmente inizio verso la metà del IImillennio a.C., perdurando con alterne vicende sino all’altoMedioevo. Nel sito si ammira uno dei più fortunati ritrova-menti archeologici sardi degli ultimi anni, un imponentealtare scolpito in un unico blocco di pietra riproducentefedelmente le forme dello stesso complesso nuragico edancora posizionato nel vano della torre centrale. Il rinveni-mento testimonia la solennità dei riti sacri legati alla sferadella fertilità, celebrati con un’articolata liturgia che prevedevasacrifici animali e vegetali o l’offerta di manufatti votivi.

Piazza Risorgimento, tel. 070 9367458e-mail: [email protected]: ottobre/aprile 9,30-13,00 / 14,30-17,00maggio/settembre 10,00-13,00 / 16,00-19,00lunedì chiuso

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Parrocchiale Santa Maria MaddalenaEdificata nella seconda metà del Seicento probabilmente suiruderi di una precedente chiesa bizantina, è stata più volteristrutturata e restaurata. Situata ai piedi del colle del Castello

di Marmilla e isolata rispetto al-l’abitato ha pianta a croce sor-montata da una grande cupolaottagonale.

BaruminiChiesa di Santa TeclaLa piccola chiesa del XV secoloha altare e pavimentazione inpietra e due rosoni traforati anoce e a stella. Attualmenteospita il museo multimedialedei reperti rinvenuti durantegli scavi del complesso nura-gico di Su Nuraxi.

Per informazioni: tel. 070 9368128

Las PlassasCastello di MarmillaFu edificato prima del 1172 su un’altura perfettamenteconica, a costituire uno dei più importanti avamposti a difesadel confine meridionale del Giudicato d’Arborea. La robustaroccaforte, inizialmente destinata ad ospitare contingentiarmati, venne in seguito utilizzata come carcere feudale sinoal 1835. Nel 1902 è stato dichiarato Monumento Nazionale.

Museo del CastelloI l museo ripropone leistituzioni, l’economia,la religiosità e la vitaquotidiana nella villadi Las Plassas fra ilXIV e il XV secolo,lungo un percorsoscandito da pannellidescritt iv i in unaricostruzione idealedella roccaforte, delborgo e della vitache vi si svolgeva.

Per informazioni: Società Is Crontasvia A. Manzoni, 4 • tel. 328 1924332 - 329 4924191Orario: aperto quotidianamente dall’11 agosto al 15 settembre.Negli altri periodi aperto la domenica. Visita per comitive su prenotazione.

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Nuraghe Su NuraxiIl nuraghe Su Nuraxi è sito su un basso terrazzamento aipiedi della Giara di Gesturi, a poco più di 1 chilometro aovest del moderno abitato di Barumini. Il grandioso monu-mento, che per la sua importanza è riconosciuto comepatrimonio dell’umanità dall'UNESCO, è parte di un insiemedi monumentinuragici turriti(c i rca 27) d i -sposti su tipicirilievi collinari amammella. Gliscavi condottidall’archeologoGiovanni Lilliutra il 1951 e il1956 hannorivelato, sottoquella che ap-p a r i v a u n acollina naturale, unmonumento com-plesso d i p iantaquadri lobata, at-torniato da muri dicinta e torri circo-lari e da un consi-stente agglomeratoabi tat ivo d i ca-panne. La torrecentrale, da far ri-salire al 1500/1300a.C., presenta lac l a s s i c a f o r m atronco-conica, er-gendosi in originesino a 18 metri epresentando trecamere sovrappo-ste e con coper-tura a falsa cupo-la. La struttura èin grossi blocchibasaltici sovrapposti a secco, appena sbozzati o lasciati alnaturale. La torre arcaica fu successivamente attorniata daquattro torri minori collegate da possenti cortine murarie aformare un poderoso bastione; le torri minori presentanoun doppio ordine di feritoie che verranno accecate dalrobusto intervento di rifascio di tre metri di spessore sull’interastruttura, avvenuto alla fine del II millennio a.C.

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Fonte: Itinerari di turismo integrato,Volume Giubileo 2000Testi a cura di Soc. Coop. Geobiopal

Per informazioni:Tel. 070 9368128 - 368 7377791Orario:dicembre, gennaio, febbraio 9,00-16.00marzo 9,00-17,00aprile 9,00-18,00maggio, giugno 9,00-19,00luglio, agosto 9,00-19,30settembre 9,00-18,30ottobre 9,00-17,30novembre 9,00-16,30

La fortezza fu infine dotata di una cinta avanzata con settetorri, anch’esse provviste di feritoie. In quello che oggiappare come un unico esteso villaggio - in realtà tale com-plesso è costituito da più villaggi utilizzati in periodi diversi- si distinguono la Sala del Consiglio, che ospitava le riunionidegli anziani della comunità chiamati a prendere le decisionipiù gravose. Al suo interno è stato rinvenuto un piccolonuraghe litico oggi custodito presso il Museo ArcheologicoNazionale di Cagliari. L'arco cronologico documentato daireperti dello scavo origina dalle fasi arcaiche della civiltànuragica (Fase A del Bronzo Medio, XVI-XV secolo a.C.)attraversando il Bronzo Recente (Fase B del XIV-XIII secoloa.C.), il Bronzo Finale ed il Primo Ferro (Fase C del XII-VIIIsecolo a.C.), l'Età del Ferro avanzata (Fase D dell'VIII-VIsecolo a.C.), fino ad arrivare al periodo Punico-Romano (FaseE, tra V secolo a.C. e III secolo d.C.).

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TuiliParrocchiale di San Pietro eMaestro di CastelsardoI l retablo, capolavoro rinascimentale dellaSardegna, è Monumento Nazionale. L’opera,olio e tempera su tavola, fu eseguita verso il1500 e poi attribuita al Maestro di Castelsardo,così denominato per i retabli dipinti nell’anticaCastelaragonese. Le notizie che lo riguardanosono pressoché inesistenti, ma dallo stile e dalleinfluenze rivelate dai dipinti è presumibile chel’artista fosse di origine catalana. La sua attivitàin Sardegna è documentata alla fine del XVsecolo, le sue opere sono oggi custodite a Tuili,Castelsardo, Cagliari, Ajaccio, Barcellona eBirmingham. È autore di una pittura consideratacome l’espressione più alta dell’arte di influenzacatalana in Sardegna.

Parco tematico Sardegna in MiniaturaI l parco descrive gli aspetti geomorfologici,storici e architettonici dell’intera Sardegna. Lasua visita, con le riproduzioni dei monumentirealizzate in scala ridotta, propone un viaggio ideale con loscopo dichiarato di accrescere le conoscenze sul patrimoniostorico e culturale regionale.

S.p. Tuili - Barumini, tel. 070 9361004

SetzuDomus de janas Sa Domu ’e s’OrcuSituata immediatamente a lato della strada carrabile che daSetzu conduce sull’altopiano della Giara la domus de janasSa Domu e s’Orcu è immediatamente visibile, ricavata da ununico blocco tondeggiante di candida pietra bianco giallastraaffiorante dal terreno come una calotta cranica. La tombaè databile al neolitico recente, periodo di diffusione dellacosiddetta Cultura di Ozieri e dell’architettura ipogeicafuneraria.

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Sa MerendaAlla fine di agosto, durante i festeggiamenti in onore diSant’Ignazio da Laconi, un allegro corteo accompagnato daballi e canti passa di casa in casa raccogliendo offerte dicibo, che vengono poi benedette e messe a disposizione deiprotagonisti della questua e del pubblico partecipante.

GenuriChiesetta campestre di San DominoVi si può apprezzare un particolarissimo altare, oggi in formerinascimentali, probabilmente ricavato da un antico altarepagano.

Palio degli asinelliDa anni durante la golosa sagra “Pani e casu e binu arasu”, letteralmente pane, formaggio e vino a volontà, aiprimi di agosto, si propone il Palio degli Asinelli, un’occasioneunica per assistere al singolare e giocoso torneo equestreche richiama abitanti e visitatori da tutta la Marmilla.

TurriSagra della mietituraA Turri con la sagra della mietitura di fine giugno rivive latradizione del lavoro nei campi. La manifestazione ha inizioalle prime luci dell’alba quando is messadoris, i mietitori, sipreparano per il lavoro affiancati dalle ispigadrixis, le spigo-latrici. A mezza mattina scocca l’ora de su murzu, colazionea base di formaggio, olive, cipolle, civraxiu, vino ed acqua,consumata all’ombra dei vicini ulivi millenari.

Sagra dello zafferanoLa seconda domenica di novembre si svolge la Sagra delloZafferano, in pieno periodo di fioritura. Durante la manife-stazione si ripetono le fasi della raccolta e lavorazioneeffettuata interamente a mano, con preparazione e degu-stazione di pietanze che tradizionalmente prescrivono l’usodella spezia.

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Mostra delle erbe spontaneeTra aprile e maggio si tiene la mostra delle erbe, nata nel1978 ogni anno si ripropone con grande successo. Lamostra è nata con l’obbiettivo principale di conoscere estudiare le specie vegetali presenti nel territorio, e pre-sentarle ai visitatori affinché possano imparare a ricono-scere erbe, cespugli e piante col proprio nome scientifico,italiano, sardo. Con il passare degli anni e delle edizioni,la mostra si è sempre arricchita di nuovi interessantiappuntamenti come convegni e dibattiti. Simpatica e graditaè la tradizionale degustazione di piatti a base di erbe spon-tanee. Per l’occasione vengono proposte anche la sagra delle“pardulas” e la sagra della malvasia, mostre di arti e mestierie dei prodotti agricoli.

SiddiAltopiano della GiaraInsieme agli altri altopiani basaltici che caratterizzano ilpaesaggio della Marmilla, costituisce una testimonianzadell’intensa attività vulcanica che nel Pliocene interessòbuona parte della Sardegna.

UssaramannaChiesa campestre di San LorenzoIn località Ussaredda, sede di un antico villaggio scomparso,si trova la piccola chiesa risalente al XIV secolo. Da essaprovengono due tavole di un polittico raffiguranti i santiSebastiano e Rocco, ora esposte alla Pinacoteca Nazionaledi Cagliari.

Nuraghe San PietroIl monumento ripropone in proporzioni minori l’architetturadel vicino e imponente nuraghe di Barumini. Con la suatorre centrale alta più di sette metri risulta ora inglobatonella struttura urbana del centro.

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La Giara di Siddi domina le colline della Marmilla e destainteresse per i numerosi monumenti nuragici, tra cui spiccanola maestosa tomba di giganti Sa Domu e s’Orcu, una dellepiù monumentali costruzioni funerarie d'età nuragica, e ilnuraghe a corridoio Sa Fogaia. Su tutto l’altopiano si estendeuna fitta vegetazione prevalentemente composta da mirtoe da cisto monpeliensis, lentisco, pruno spinoso e olivastri.

Chiesa di San MicheleSi tratta di una minuscola chiesa romanica risalente al XIIIsecolo e dedicata all’Arcangelo Michele, santo guerriero il

cui culto fu introdotto dai Bizantini dopo il V secolo. Ilmotivo di maggiore originalità è costituito dall’architravescolpito del portale sinistro, che presenta quattro riquadricon figure umane stilizzate, di cui una capovolta. Sug-gestiva e pertinente sembra l’interpretazione che nel 1976ne fece Francesco Alziator, rifacendosi alle rappresentazionidella morte come figura capovolta che, dal menhir diGenna ’e Arrele, alle tombe preistoriche di Is Concas finoal simbolo punico capovolto della dea Tanit del MonteSirai, è segno ricorrente nella cultura funeraria e religiosadella Sardegna. Sempre secondo l’Alziator, la chiesettapotrebbe essere stata eretta in suffragio di una defuntadi alto rango da parte dei suoi genitori.

Museo Ornitologico e MineralogicoÈ ospitato all’interno dell’ex Ospedale Managu, edificio digrande importanza storica e raro esempio di struttura ospe-daliera attiva nella Sardegna rurale dell’Ottocento. Il museosi compone di due ambienti nei quali sono esposti oltre 200esemplari tra uccelli e mammiferi, appartenenti in gran partealla fauna stanziale e migratoria dei diversi habitat dell’isola.

Piazza Leonardo da Vincitel. 070 939888Orario: martedi - domenica 9,00-13,00 / 16,00-19,00

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Museo delle tradizioniagroalimentari della SardegnaHa sede nella seicentesca residenza campidanese Casa Steri,inserita nel cuore del centro storico a ridosso della parroc-chiale. Al suo interno si possono visitare i locali abitativi,quelli destinati alla trasformazione dei prodotti agro pastorali,i ricoveri per animali da lavoro e da cortile. A partire dallememorie della casa, delle sue peculiari consuetudini di vita,quotidiana o festiva, dell’organizzazione dei valori domesticie dei cicli produttivi agrari, il museo documenta consuetudini,saperi, tecniche di produzione, modi di pre-parazione e consumo del cibo propri dellacomunità, di cui riflettono i molteplici aspettidella vita materiale e simbolica tradizionalee la complessa trama dei rapporti sociali.

Pauli ArbareiNel Medioevo il villaggio è menzionato con i toponimi diPauli Arbarei o Arbaraghesa e Pauli Sitzamus, il primo testi-moniante l’appartenenza al giudicato di Arborea, il secondoriferentesi alla palude presso cui era sorto, nota comeSitzamus dal nome di un antico abitato la cui esistenza, dicui restano pochi ruderi a circa 1 chilometro dal centro, èattestata nei documenti fino alla seconda metà del ‘700.

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Via Roma 2, Sidditel. 070 9341028 - 349 6304621Orario: dal 15 settembre al 15 giugnoogni domenica 9,30 - 13,00dal 16 giugno al 14 settembreogni domenica ore 16,30 - 20,00negli altri giorni visita su prenotazionegruppi minimo 20 persone

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Sagre e manifestazioniLa più importante festa paesana è celebratain onore di Sant’Agostino e San GiovanniBattista alla fine di agosto. I festeggiamentiprevedono processioni religiose, canti sacriin sardo, sfilate di costumi e cavalieri, musicae balli tradizionali. La manifestazione è ar-ricchita da una mostra mercato dei miglioriprodotti artigianali e agroalimentari. Il 22gennaio si celebra la sagra del patrono SanVincenzo che culmina nel rito di su fogadoni.Al chiarore del fuoco i devoti del santo di-stribuiscono gratuitamente vino, dolci epietanze tipiche.

Casa GarauSono evidenti le costanti tipologiche della Bassa Marmillanelle abitazioni con lolla, talvolta meno ampia e aperta diquella campidanese, cinte da alti muri racchiudenti il cortile.Alcune abitazioni signorili si presentano come veri e propripalazzi, come la cosiddetta Casa Garau situata al centrodell’abitato. Si tratta di un edificio dei primi anni del Nove-cento caratterizzato da forme estranee alla tradizione locale,la cui facciata è composta da un piano terreno porticato edelimitato da arcate a sesto acuto e da un piano superiore.Quest’ultimo è modulare e suddiviso in sette specchi daparaste racchiudenti una serie alternata di finestre rettangolarie ogivali. Nel prospetto laterale tutte le finestre sono sor-montate da timpani triangolari e semicircolari. Il palazzo si

prolungasino al lastrada ela cortes i t r a -s f o r m ain giar-dino ab-b e l l i t oda alberio r n a -

mentali.

I centri di Gonnostramatza e Mogoro, inclusi amministrati-vamente nella provincia di Oristano, sono parte integrantedi quel sistema umano, paesaggistico e storico che qualificainconfondibilmente la Marmilla. Sono inoltre membri delconsorzio turistico e culturale che agisce in modo unitarioper la conoscenza e lo sviluppo dell’intero territorio, consi-derato come unità di fatto indivisibile.

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GonnostramatzaRetablo dell'AnnunciazioneNella parrocchiale di San Michele è custodito il retablorinascimentale realizzato nel 1501 da Lorenzo Cavaro, pittoredella scuola cagliaritana di Stampace. Il retablo era origina-riamente custodito nella vicina chiesa gotico aragonese diSan Paolo di Serzela, unico edificio ancora esistente dell’anticovillaggio di Serzela abbandonato nel 1775 forse a causa diun’epidemia di peste.

Museo Turcus e MorusAllestito nel settecentesco monte granatico il museo offreal visitatore pannelli illustrativi, frammenti originali e ripro-duzioni delle imbarcazioni, delle armi e dei costumi delperiodo, una descrizione delle vicende, dei personaggi edelle leggende che hanno caratterizzato nei secoli il com-plesso rapporto tra sardi, saraceni e barbareschi.

Piazza San Micheletel. 0783 92015 - 0783 92198 - 329 3171856Orario: ottobre-giugno (da venerdi a domenica) 9.00-13.00 / 15.00-19.00;luglio-settembre (tutti i giorni) 9,00-13,00 / 17,00-21,00

Tomba di giganti Bingia ’e MontiLa tomba dista circa due chilometri dall’abitato. Lo scavo haconsentito il recupero di un’importante sepoltura utilizzatadurante un lungo periodo compreso tra la cultura prenuragicadel Vaso Campaniforme e il Bronzo Antico. Fra i tanti materialideposti spiccano vasi decorati nel tipico stile della culturaCampaniforme, pugnaletti e spilloni in rame, elementi d’or-namento in conchiglia e osso, punte di freccia in ossidianae un eccezionale collier d’oro.

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MogoroChiesa del CarmineNon sono noti documenti che ne attestino l’origine o chedocumentino in qualche modo la storia del monumento. Itratti stilistici la collocano nel periodo iniziale del XIV secolo,proiettandola verso la maniera gotica ma trattenendo modie proporzioni tipiche del gusto romanico sardo.

Sito archeologico CuccuradaSullo sperone meridionale dell’altopiano mogorese dominantela piana del Campidano, immediatamente visibile dalla statale131, si trova il complesso comprendente un originale nuraghecomplesso centralmente imperniato su un primitivo edificioa corridoio, una poderosa struttura ciclopica a pianta ellitticae una muraglia megalitica. Tra gli oggetti di maggior pregiova menzionato il piccolo gruppo bronzeo nuragico raffigu-rante una dinamica scena di caccia con personaggio armatodi stocco e lancia che trafigge da tergo un probabile muflone,frontalmente azzannato da un cane.

Fiera del TappetoLa fiera del tappeto di Mogoro si svolge tra l’ultima settimanadi luglio e la prima di agosto ed è considerata tra i piùimportanti appuntamenti dedicati all’artigianato tipico dellaSardegna. Nel paese, centro di lunga tradizione dell’artigia-nato tessile, si possono ammirare gli elaborati arazzi e itappeti realizzati a mano su telai orizzontali in legno, dovei fili di lana, cotone, seta e lino vengono intrecciati nelrispetto delle tecniche tradizionali. L’artigianato del legnointagliato propone le opere dei maistus e linna, preziosielementi d’arredo che rispecchiano il gusto della tradizionerurale dell’intera regione.

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SA CORONA ARRÙBIA

Consorzio Turistico Sa Corona Arrùbia

Sede Legale Via L. Puxeddu, 1 - 09020 Villanovaforru (Ca)

Tel. +39 070 9300242 • Fax +39 070 9300212

e-mail: [email protected]

Sa Corona Arrùbia Spa gestione beni culturali

Sede Legale Via L. Puxeddu, 1 - 09020 Villanovaforru (Ca)

Tel. +39 070 9300242 • Fax +39 070 9300212

Museo Naturalistico del Territorio Sa Corona Arrùbia

Località Sa Corona Arrubia

S.p. Lunamatrona - Collinas

Tel. +39 070 9341009

e-mail: [email protected] • www.sacoronaspa.it

Centro di Turismo Culturale

Sez. Staccata Loc. Sa Corona Arrubia

Tel. +39 070 939999

Soc. Coop. Il Lichene Rosso

Servizi Didattici Museali

Tel. +39 070 939387

Centro di Ristoro Sa Corona Arrùbia

Loc. Sa Corona Arrubia c/o Altopiano di Siddi

Tel. +39 070 9341009

Seggiovia Panoramica

Loc. Sa Corona Arrubia

Tel. +39 070 9341009 / +39 070 939064

Numeri di pubblica utilità

Barumini

Comune

Via S'Anziana, 3 - 09021 Barumini (Ca)

Tel. 070 9368024

Pro Loco

Piazza San Francesco - 09021 Barumini (Ca)

Tel. 070 9368527

Collinas

Comune

Piazza G.B. Tuveri - 09020 Collinas (Ca)

Tel. +39 070 9301003

Centro Studi G. B. Tuveri

Via V. Emanuele III - 09020 Collinas (Ca)

Tel. +39 070 9304003

Biblioteca Comunale

Via V. Emanuele III - 09020 Collinas (Ca)

Tel. +39 070 9304007

128

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Furtei

ComuneVia Circonvallazione, 15 - 09040 Furtei (Ca)Tel. +39 070 9302415

Pro LocoVia Circonvallazione, 15 - 09040 Furtei (Ca)Cell. 349 7526324

Genuri

ComuneP.zza San Giuliano, 3 - 09090 Genuri (Ca)Tel. +39 070 9365128

Pro LocoVia Gaspare - 09090 Genuri (Ca)Tel. +39 070 9365128

Gonnostramatza

ComuneVia E. Carboni, 2 - 09093 Gonnostramatza (Or)Tel. +39 0783 92015

Pro Loco Su TramatzuPiazza San Michele Arcangelo, 2 - 09093 Gonnostramatza (Or)Tel. +39 0783 92226

Las Plassas

ComuneVia Cagliari, 1 - 09020 Las Plassas (Ca)Tel. +39 070 936406

Pro LocoCell. 320 1627526

Lunamatrona

ComuneVia Sant’Elia - 09022 Lunamatrona (Ca)Tel. +39 070 7939026

Pro LocoVia Sant’Elia, 11 - 09022 Lunamatrona (Ca)Tel. +39 070 939954

Archivio storico del Comune e BibliotecaVia Adua, 1 - 09022 Lunamatrona (Ca)Tel. +39 070 939670

Mogoro

Comune di MogoroVia G. Leopardi, 8 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 993000

Pro Loco di MogoroPiazza Giovanni XXIII, 9 - 09095 Mogoro (Or)

Biblioteca ComunalePiazza Giovanni XXIII, 2 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 991268

Pauli Arbarei

Comune di Pauli ArbareiVia Giovanni XXIII, 2 - 09020 Pauli Arborei (Ca)Tel. +39 070 939955

129

Page 132: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Sanluri

ComuneVia C. Felice, 217 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 93831

Pro LocoVia Mazzini, 74 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9370505

Biblioteca comunalec/o Istituto Calasanzio - 09050 Sanluri (Ca)

Sardara

ComuneP.zza Gramsci - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387023

Parco Pubblicoapertura estiva Via Tirso, 26 - 09030 Sardara (Ca)

Segariu

Comune di SegariuVia Municipio, 11 - 09040 Segariu (Ca)Tel. +39 070 9302323

Pro Loco di SegariuVia Roma - 09040 Segariu (Ca)Tel. +39 070 9302371

Setzu

ComuneVia Chiesa, 6 - 09029 Setzu (Ca)Tel. +39 070 9364012

Siddi

ComuneViale Europa, 3 - 09020 Siddi (Ca)Tel. +39 070 939800

Pro LocoVia Sardegna, 14 - 09020 Siddi (Ca)Tel. +39 070 939951

Tuili

ComuneVia Matteotti, 4 - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9364481

Pro LocoVia Amsicora, 3 - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9363029

Ufficio informazioni turisticheVia Roma - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9363008

Turri

Comune di TurriPiazza Pertini, 1 - 09020 Turri (Ca)Tel. +39 0783 95026

Pro LocoVia Dante, 1 - 09020 Turri (Ca)

130

Page 133: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Ussaramanna

ComuneVia Marmilla, 22 - 09020 Ussaramanna (Ca)Tel. +39 0783 95015

Pro Locovia Marmilla - 09020 Ussaramanna (Ca)

Villamar

ComunePiazza Prazza de Corti, 1 - 09020 Villamar (Ca)Tel. +39 070 9306901

Pro LocoVia Indipendenza - 09020 Villamar (Ca)Cell. 348 7648259

Biblioteca ComunalePiazza Prazza de Corti, 1 - 09020 Villamar (Ca)Tel. +39 070 93069317

Villanovafranca

Comune di VillanovafrancaPiazza Risorgimento, 18 - 09020 Villanovafranca (Ca)Tel. +39 070 9367356

Villanovaforru

ComuneP.zza Costituzione - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 934511

Pro LocoPiazza Costituzione - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 934511

Biblioteca ComunaleVia Umberto I - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9331012

Musei, Beni Culturali e Servizi Turistici

Barumini

Ichnussa sncVia Repubblica, 1 - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368510

Sa Jara Manna EscursioniSS. 197 Km. 44 - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368170

Su Nuraxi 2000Area Archeologica Su Nuraxi - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368128

Sardegna in MiniaturaSp. Tuili / Las Plassas - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9361004

Gonnostramatza

Museo Turcus e MorusVia G. Matteotti, 20 - 09093 Gonnostramatza (Or)Cell. 329 3171856

131

Page 134: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Las Plassas

Museo Medioevale e Coop. Is CrontasVia Parrocchia, 7 - 09020 Las Plassas (Ca)Tel. +39 070 9363011

Maneggio equitazionedi M. OrrùVia Cagliari - 09020 Las Plassas (Ca)

Lunamatrona

Cinema Tre CampanePiazza Italia - 09022 Lunamatrona (Ca)Tel. +39 070 939010

Mogoro

Associazione Teatro TragodiaVia A. Gramsci, 33 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 992027

Pauli Arbarei

Collezione Etnograficadi G. CadauVia Cavour, 19 - 09020 Pauli Arborei (Ca)Tel. +39 070 939531

Sanluri

Castello Giudicale E. d'ArboreaVia Generale N. Villasanta - 09050 Sanluri (Ca) Tel. +39 070 9307105

Museo Etnografico dei Frati CappucciniVia San Rocco, 6 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9307107

Sardara

Museo Archeologico e Coop. Villa AbbasPiazza Libertà - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9386183

Santuario Nuragico Sant’AnastasiaPiazza Sant’Anastasia - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9386183

Segariu

Maneggio equitazione Is CoronasLoc. Is Coronas Arrubias - 09040 Segariu (Ca)Tel. +39 070 9302301

Siddi

Museo OrnitologicoPiazza Leonardo da Vinci - 09020 Siddi (Ca)Tel. +39 070 939888

Coop. Villa Silli Servizi TuristiciVia Regina Elena, 17 - 09020 Siddi (Ca)Tel. +39 070 939888

Museo delle Tradizioni Agroalimentari Casa SteriVia Roma, 2 - 09020 Siddi (Ca)Cell. 349 6304621

132

Page 135: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Tuili

Parco Sardegna in MiniaturaSp Las Plassas / Tuili - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9361004

Jara sas di R. Sanna escursioniVia Tuveri, 16 - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9364277

Coop. Sa MaiobaCorso Vittorio Emanuele, 10 - 09020 Turri (Ca)Tel. +39 0783 95256

Villanovafranca

Museo Archeologico Su MulinuPiazza Risorgimento - 09020 Villanovafranca (Ca)Tel. +39 070 9367458

Fortezza Nuragica Su MulinuLocalità Su Mulinu - 09020 Villanovafranca (Ca)Tel. +39 070 9367458

Coop. Su MulinuPiazza Risorgimento - 09020 Villanovafranca (Ca)Tel. +39 070 9367458

Kartodromo San LorenzoLoc. Pranu Scaletta - 09020 Villanovafranca (Ca)Cell. 340 5553722

Villanovaforru

Museo Archeologico Genna MariaP.zza Costituzione, 8 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300050

Parco Archeologico Genna MariaLoc. Genna Maria - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300050

Sala Mostre TemporaneePiazza Costituzione - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300050

Laboratorio restauro ceramiche nuragicheVia L. Puxeddu, 1 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300048

Maneggio AsterixSp. Villanovaforru / Ss 131 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300054

Strutture Ricettive

****

Villanovaforru

Hotel I LecciVia del Rosmarino - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9331021

133

Page 136: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

***BaruminiHotel Su NuraxiSp Barumini / Tuili - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368305

Hotel Sa LollaVia Cavour, 49 - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368419

SardaraHotel Eucalipti TermeLoc. S. Mariaqua - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9385044

Hotel Antiche Terme di SardaraLoc. S. Mariaqua - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387025

VillanovaforruHotel Le CollineVia del Rosmarino - VillanovaforruTel. +39 070 9300123

Hotel Residence Funtana NoaVia V. Emanuele, 68 - VillanovaforruTel. 070 9331019

LunamatronaResidence Luna SorgenteSp Lunamatrona / Sanluri - 09022 Lunamatrona (Ca)

**SanluriHotel Miragedi G. DeiddaVia C. Felice, 464 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9307100

Hotel Ichnusadi G. CauliSs 131 Km. 42,4 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9307073

SardaraHotel MonrealeVia Oristano, 195 - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387139

*SardaraHotel Da SilvanoVia Cedrino, 1 - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387811

AgriturismoPauli ArbareiSu Boschettudi G. CarrucciuLoc. Pranu Laccu - Pauli ArbareiTel. +39 070 939695

134

Page 137: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Sanluri

Strovina 78Podere Valbella, Sanluri Stato - Sanluri

Tel. +39 070 9330536

L. CoccoLoc. Riu Piras - Sanluri

MatzeuPodere Monfalcone, Sanluri Stato - Sanluri

Tel. +39 070 93305229

Sardara

Valle SireuLoc. Sireu - 09030 Sardara (Ca)

Cell. 340 6636252

Arbiccidi F. Pisu

Loc. Arbicci - 09030 Sardara (Ca)

Cell. 349 4266795

Villamar

Pranu MurdeguSp 46, Km. 2300 - 09020 Villamar (Ca)

Tel. +39 070 9309265

Villanovafranca

Su GagliarduLoc. Riu Mortoriu - 09020 Villanovafranca (Ca)

Cell. 349 7304281

Case tipiche

Collinas

Sa Domu ‘e ForruVico Chiesa, 4 - 09020 Collinas (Ca)

Tel. +39 070 9304143

Su FoxibiVia San Sebastiano, 1 - 09020 Collinas (Ca)

Tel. +39 070 9304292

Sa Domu’e ZiaVico V. Emanuele II, 1 - 09020 Collinas (Ca)

Cell. 340 5039319

Lunamatrona

S’AntiguVia G. B. Tuveri, 4 - 09022 Lunamatrona (Ca)

Tel. +39 070 939185

Domu’e LunaVia Gioberti, 4 - 09022 Lunamatrona (Ca)

Tel. +39 070 939105

135

Page 138: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Pauli Arbarei

Casa BereniceVia IV Novembre, 1 - 09020 Pauli Arborei (Ca)Tel. +39 070 939881

Locanda la RosaVia S. Agostino, 27 - 09020 Pauli Arborei (Ca)Tel. +39 070 9341057

Villanovaforru

Sa MureddaVia San Sebastiano - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300162

Casa RinaldoVia Sardegna, 36 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300123

Casa degli AranciVia Tirso - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300057

Ristorazione

Barumini

Ristorante Su NuraxiSp Barumini / Tuili - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368305

Ristorante Sa LollaVia Cavour, 49 - Barumini - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368419

Ristorante Il Cavallino della Giarapressi Villaggio Nuragico - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368122

Ristorante Terra de EntosVia Dante, 19 - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368136

Ristorante Sardegna in MiniaturaSp Tuili / Las Plassas - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9361004

Lunamatrona

Ristorante Pizzeria Sa Mitza e Sa RoccaSp Lunamatrona / Sanluri - 09022 Lunamatrona (Ca)Tel. +39 070 939505

Ristorante Luna SorgenteSp Lunamatrona / Sanluri - 09022 Lunamatrona (Ca)

Mogoro

Ristorante Da EgistoSs 131 Km. 66,5, bivio per MogoroTel. +39 0783 990286

Ristorante Pizzeria L’AironeVia A. Gramsci, 28 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990045

136

Page 139: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Ristorante Pizzeria S’ArrabottaVia A. Gramsci, 10 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 997083

Pizzeria Tavola Calda TentazioniVia A. Gramsci, 85 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990548

Pauli Arbarei

Pizzeria StesyVia Roma, 1 - 09020 Pauli Arborei (Ca)Tel. +39 070 939202

Sanluri

Ristorante Da Egisto 2Ss 131 Km. 42,4 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9307073

Ristorante Da Rosydi A. MusaVia C. Felice, 510 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9307957

Ristorante I. PoddaVia C. Felice, 437 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 93071176

Ristorante A. LoiVia C. Felice, 57 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9307164

Ristorante M. P. SannaVia C. Felice, 179 - 09050 Sanluri (Ca)

Ristorante S. LorenzoVia C. Felice, 182 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9301090

Pizzeria IncognitoVia C. Felice, 35 - 09050 Sanluri (Ca)Tel. +39 070 9307996

Sardara

Ristorante Il pescatoreVia Oristano, 197 - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387907

Ristorante Pizzeria Da SilvanoVia Cedrino, 1 - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387811

Pizzeria Gelateria Sportingdi E. PitzalisVia Oristano, 71 - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387621

Segariu

Ristorante Rocce BiancheVia San Michele, 2 - 09040 Segariu (Ca)Tel. +39 070 9302036

Ristorante Pizzeria Is CoronasLoc. Is Coronas Arrubias - 09040 Segariu (Ca)Tel. +39 070 9302301

137

Page 140: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Tuili

PizzeriaVia IV Novembre, 4 - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9364162

Ussaramanna

Pizzeria Sa GiaraVia Roma, 2 - 09020 Ussaramanna (Ca)Tel. +39 070 95254

Villamar

Ristorante La RuotaViale E. Lussu, 8 - 09020 Villamar (Ca)Tel. +39 070 9309265

Ristorante S’OlivariuVia degli Ulivi - 09020 Villamar (Ca)

Ristorante Pizzeria Il borgoVia Roma - 09020 Villamar (Ca)

Pizzeria Bisteccheria AquajetSs 197, Km. 36,800 - 09020 Villamar (Ca)Cell. 347 7862162

Villanovafranca

Ristorante Pizzeria La PerlaVia XX Settembre, 79 - 09020 Villanovafranca (Ca)Tel. +39 070 9367623

Pizzeria SebastianVia XX Settembre, 7 - 09020 Villanovafranca (Ca)Tel. +39 070 9367218

Villanovaforru

Ristorante I LecciSp. Villanovaforru / Collinas - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9331021

Ristorante Funtana NoaVia V. Emanuele, 68 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9331019

Ristorante Le StruttureLoc. Genna Maria - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300054

Pizzeria Trattoria Fra DiavoloVia V. Emanuele, 49 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300208

GUIDA AGLI ACQUISTI

Barumini

Gioielleria PrendasPiazza Santa Lucia - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9361000Gioielli di Sardegna.

138

Page 141: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Terra Antica CeramicheVia Tirso, 9 - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368089Laboratorio ceramiche.

Laboratorio dolci Sapori AntichiVia Umberto, 85 - 09021 Barumini (Ca)Tel. +39 070 9368004Produzioni dolci e paste fresche.

Collinas

Azienda Apistica Il Mandorlodi A. TuveriCell. 340 5637815Produzione miele.

Furtei

Gioielleria orologeriadi Maria GabriellaPiazza IV Novembre, 13 - 09040 Furtei (Ca)Tel. +39 070 9302830

Laboratorio Artigianatodi Vacca SigisminaVia Dante, 6 - 09040 Furtei (Ca)Tel. +39 070 9305031

Gonnostramatza

Ceramiche Wallon Kornelia MariaVico IV Corso Europa, 2 - 09093 Gonnostramatza (Or)Tel. +39 0783 92548Produzione ceramiche artistiche.

Las Plassas

Panificio artigianale Cotra GianfrancoVia Grazia Deledda, 4 - 09020 Las Plassas (Ca)Tel. +39 070 9364614Produzione e rivendita pane tipico sardo Civraxiu.

Cooperativa agricola srl R60Via Dante, 27 - 09020 Las Plassas (Ca)Tel. +39 070 9364043Produzione e rivendita di legumi.

Società Il CastelloVia Cagliari, 30 - 09020 Las Plassas (Ca)Tel. +39 320 1627526Produzione e rivendita di prodotti agroalimentari freschi.

Lunamatrona

Arte Sarda Negozio Artigianatodi G. SerraVia V. Emanuele, 14 - 09022 Lunamatrona (Ca)Tel. +39 070 9340238

Ardu LianaVia Tuveri, 1/B - 09022 Lunamatrona (Ca)Tel. +39 070 939716Laboratorio artigiano creazione di arazzi.

139

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Mogoro

Lavorazione a mano di arazzidi G. PirasVia Nuova, 23 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990339Produzione artigianale arazzi e tappeti.

Laboratorio Tessile L. FatteriVia Santu Miali, 26 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990854Produzione artigianale arazzi e tappeti.

Artigianato Tessile Su TrobasciuVia Gramsci, 1 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990581Centro ISOLA, produzione artigianale arazzi e tappeti.

Lavorazione a mano arazzi e tappetidi P. Piras SpanuVia Nuova, 23 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990339

Su Maistu del Linnadi C. MandisVico IV Gramsci, 8 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990003Produzione artigianale mobili

S.G.S.di S. SerraZona Artigianale, Via dei Mestieri - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 991886

Lavorazione artistica del legnodi B. MandisVia dell’Artigianato - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990833Produzione artigianale mobili.

Lavorazione artistica del legnodi D. MaccioniVico I Roma, 3 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990335Produzione artigianale manufatti in legno.

Lavorazione artistica del legnodi S. MandisVia L. Fois, 87 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990254Produzione artigianale manufatti in legno.

Blue Marlin SrlVia A. Gramsci, 21 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 991563 • Fax +39 0783 [email protected] • www.bottarga.itProduzione artigianale di bottarga di muggine. Commercializzazione di prodottiittici. Punto vendita.

Ditta Individuale Pina PirasVia Nuova, 21 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990339Produttore con rivendita di olio d'oliva, olive, mandorle, miele, grano.

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Cantina Sociale Il NuragheSs 131 km 66,00 - 09095 Mogoro (Or)Tel. +39 0783 990285Produzione vini.

Orroli

Laboratorio orafodi Maria Rosaria Pisano - 08030 Orroli (Nu)Cell. 349 3950939Laboratorio artigiano e rivendita di gioielli e manufatti artistici in oro filigranae osso. Mamuthones in carta pesta.

Artigianna CeramicheVia Roma,133 - 08030 Orroli (Nu)Tel. +39 0782 847739Riproduzione in ceramica e terra cotta di vasellame originale nuragico, manufattiartistici. Punto vendita.

Is Arresorjasdi Massimo PisanoVia Roma 33 - 08030 Orroli (Nu)Cell. 340 5369880Laboratorio artigiano. Creazione di coltel l i tradizionali sardi e coltel l i dacollezione.

Pauli Arbarei

Artigiano del legno intagliatodi E. SecciVia Roma, 6 - 09020 Pauli Arborei (Ca)Tel. +39 070 939295Produzione artigianale manufatti in legno.

Sardara

Artigianato del legnodi S. MaraVia Ariosto, 71/a - 09030 Sardara (Ca)Cell. 349 5689786Produzione artigianale manufatti in legno.

Ibba Arredamentidi Angelo IbbaVia Cagliari, 2 - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387045Lavorazione del legno per la creazione di calessi e carrozze, i tipici carri perportare i santi in processione. Punto vendita.

Apicoltura Su MurriabiVia G. Pintor, 5 - 09030 Sardara (Ca)Tel. +39 070 9387517

Segariu

L'arte del Legnodi Franca VinciVia Roma, 149 - 09040 Segariu (Ca)Cell. 328 0245612Lavorazione artistica del legno, creazione di manufatti e cassapanche in stilesardo. Punto vendita.

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Senorbì

Dolci Saporidi Marongiu MichelaVia G. Dessì. 4 - 09040 Senorbì (Ca)Tel. +39 070 9809013 • Fax +39 070 9809013Produzione e vendita di dolci tipici sardi.

Siddi

Azienda Apisticadi M. CauVia S. Sebastiano, 4 - 09020 Siddi (Ca)Tel. +39 070 939500Produzione miele.

Sapori Antichi Dolci TipiciVia Regina Elena, 37 - 09020 Siddi (Ca)Tel. +39 070 939157

Suelli

Panificio tradizionale BeranuVia Stazione, 5 - 09040 Suelli (Ca)Tel. +39 070 988210Produzione e vendita pane tipico sardo, fregola sarda, dolci sardi.

Tuili

Jaradi R. Sanna & C. sasVia G.B. Tuveri, 16 - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9364277 • Fax +39 070 9364277Rivendita di artigianato tipico e di prodotti agroalimentari tipici.

Dolciaria Nuraghedi Graziano Pranteddu e C. sncVia Marmilla, sn - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9368077Produzione di dolci tipici sardi. Carapigna, gelati, granite sorbetti. Punto Vendita.

Pintori AntonelloIV Novembre, 21 - 09029 Tuili (Ca)Cell. 347 5379382Produttore agroalimentare con rivendita. Olio extravergine d'oliva, olive daconfetto, mandorle, miele, grano.

Dolci Tipici NuragheVia Marmilla, 8 - 09029 Tuili (Ca)Tel. +39 070 9364304Produzioni dolci tipici.

TurriConi Maria TeresaVia Sant'Elia, 38 - 09020 Turri (Ca)Tel. +39 0783 95046 • Fax +39 0783 95473Produzione e vendita di prodotti agroalimetari: zafferano, mandorle, olio d'oliva.

ItriaVia E. Berlinguer, 3 - 09020 Turri (Ca)Produzione zafferano.

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Ussaramanna

Green Gold srlZona artigianale - 09020 Ussaramanna (Ca)Tel. +39 0783 959007 • Fax +39 0783 [email protected] • www.greengold.itProduzione e rivendita di prodotti agroalimentari: olio d'oliva, spezie e pianteofficinali, conserve ittiche e vegetali.

Villamar

Artigianato Tessile Madre TeresaZona PIP - 09020 Villamar (Ca)Tel. +39 070 9309115

Laboratorio Bottega dell’Ossidianadi Michelangelo SannaVia Prazza e Corti - 09020 Villamar (Ca)Produzione manufatti in ossidiana.

Villanovafranca

Piccola Cooperativa Il CoccioVia Regina Elena, 13/2 - 09020 Villanovafranca (Ca)Tel. +39 070 9367458 • Fax +39 070 [email protected] • www.comune.villanovafranca.ca.itCreazione e vendita di ceramiche artigianali. Riproduzioni di reperti archeologici.

Villanovaforru

Laboratorio artigiano Coltelleria Is LunasLoc. S. Marina - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300033Produzione artigianale coltelli.

Laboratorio Orafo Mamùdi Mauro MuraLoc. San Marina - 09020 Villanovaforru (Ca)Cell. 349 4935736Produzione gioielli e filigrane.

Laboratorio artigiano Coltelleria MocciVia Umberto I, 35 - 09020 Villanovaforru (Ca)Cell. 339 6748403Produzione artigianale coltelli.

Ceramiche Nuragichedi Cabiddu RobertaVia Argiolas, 16 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9300001Riproduzione ceramiche nuragiche.

Casa della Ceramica ArtisticaPiazza Costituzione - 09020 Villanovaforru (Ca)Laboratorio ceramiche.

La Casa del DolceVia delle Grotte, 4 - 09020 Villanovaforru (Ca)Tel. +39 070 9331010Dolci tipici sardi.

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SUD OVEST

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Il Sulcis è una delle più antiche terre emerse nel Mediterraneoe la sua visita rappresenta un autentico viaggio nel tempogeologico. Facilmente raggiungibile da Cagliari percorrendola SS 130 in direzione Iglesias, o dal nord dell’isola percor-rendo la SS 131 e deviando, dopo Sanluri, in direzioneVillacidro-Siliqua, l’area del Sud Ovest offre al visitatore imille volti di una terra ricca di risorse ambientali e umane.Terra dalle mille sfaccettature e dalle molte sorprese, siestende ad occidente dell’area vasta di Cagliari per poirisalire fino al confine con la provincia di Oristano. Partendodal capoluogo e percorrendo la costa ci si inoltra lungochilometri di coste tra le più varie, costituite da scogliere,vasti litoranei sabbiosi, calette, centri minerari arroccati sullependici a strapiombo. Un entroterra ricco di bellezze natu-ralistiche endogene, vestigia storiche e archeologia industrialeospita l’insediamento di piccoli centri e importanti areeminerarie, ora quasi completamente dismesse, che da semprehanno segnato la storia dei luoghi.

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Porto Pino

Chia

Domus de MariaNora

Pula

Calasetta

S.Antioco

Portoscuso

FontanamareGonnesa

Carbonia Narcao

Vi l lamassargia

Santadi

Giba

S.Gavino MonrealeGuspini

Val lermosa

Domusnovas

Vi l lacidro

Fluminimaggiore

Gonnosfanadiga

Arbus

Montevecchio

Ingurtosu

Pan di Zucchero

Masua

Buggerru

Cala Domestica

NebidaIglesias

Marina di Arbus

Capo Teulada

Porto Botte

Isoladi San Pietro

Nuxis

Si l iqua

Torre dei Corsar i

Carloforte

Santa Margherita

Teulada

Capo Pecora

S. Giovanni Suergiu

Vi l laperuccio

Tratal ias Perdaxius

SUD OVEST

Sant’Anna Arresi

Pisc inasMasainas

Porto Flavia

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IglesiasL’antica Villa di Chiesa pisana è uno dei piùsignificativi centri di età medioevale dell’Isolae una delle mete più ricercate del nuovoturismo sardo. Il nome fu attribuitodagli spagnoli nel 1479, in so-stituzione di quello di Villadi Chiesa dato dai pisanie storicamente attestatoal 1272. Nella ripartizionedel Giudicato di Cagliariintercorsa nell’XI secolo,per volontà di potentifamiglie italiane il terri-torio denominato Sigerroandò ai Conti di Dono-ratico e ad Ugolino dellaGherardesca. In questoperiodo venne edificato il castello di San Guantino (castelloSalvaterra) e la città si dotò di un’organizzazione socialegovernata dal Codice denominato Breve di Villa di Chiesa - del quale esiste un unico esemplare conservato nell'archiviostorico comunale - di un ospedale e delle carceri. Durantela dominazione pisana la città venne cinta da possenti murae fu sede di una zecca che coniava monete d’argento. Nel1324 si arrese all’assedio dell’esercito aragonese; successi-vamente, insieme a Cagliari, Alghero, Bosa, Castelsardo,Oristano e Sassari, venne riconosciuta Città Regia dai cata-lano-aragonesi, non soggetta al regime feudale ma diretta-mente alla giurisdizione regia per la sua importanzaeconomica e strategica. Il patrimonio artisticovanta pregevoli chiese costruite traX e XVI secolo. La catte-drale di Santa Chiara, si-tuata nel cuore del centrostorico, fu edificata nel1284 per volontà diUgolino della Gherar-desca. Con la dismis-sione dell'attività mi-neraria la città puntaora sullo sviluppoturistico,

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dimostrando una notevole vivacità nell’organizzazione dimanifestazioni lungo tutto l’arco dell’anno. I riti della Setti-mana Santa affondano le loro radici alla fine del ‘600 e

raccolgono l’espressione più alta del sentimento religioso.Le celebrazioni hanno inizio il martedì con la processionedei Misteri, proseguono il giovedì con quella dell’Addo-

lorata e il venerdì con il Descenso, rito suggestivo epartecipato rappresentante il funerale diCristo. Iglesias è sede del consorzio del ParcoGeominerario Storico e Ambientale dellaSardegna, riconosciuto dall'Unesco nel 1998e primo parco mondiale della rete dei Geo-siti/Geoparchi. Da segnalare infine l'attivitàdei diversi artigiani locali della ceramica, dellegno e, in particolare, degli argentieri delCentro pilota per l'argento dell'I.S.O.L.A.

Miniera di MonteponiLa miniera di Monteponi ha coltivato uno deipiù cospicui giacimenti di galena argentiferain Sardegna. Forse già nota ai Romani, la suaattività è storicamente attestata nel 1324 eil sito è rimasto in produzione sino agli ultimianni ‘70. Dell’impianto restano decine di edificiindustriali di grande interesse storico e ar-

chitettonico, tra i quali si distingue il rappresentativo Palazzodella Direzione Bellavista. I più importanti pozzi della minierasono indiscutibilmente il Pozzo Vittorio Emanuele ed il PozzoSella. Il primo, che si spinge a quota –100, fu scavato nel1863 per essere destinato al trasporto dei minatori e delminerale estratto. Il secondo, dedicato al parlamentareQuintino Sella e scavato nel 1874, ospitava le grandi pompea vapore utilizzate per l'eduzione delle acque sotterranee.

Galleria VillamarinaLa Galleria Villamarina, i cui lavori di scavo iniziarononel 1852, prende il nome dal viceré del Regno di SardegnaMarchese di Villamarina.

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Il suo tracciato incontra i due più importanti pozzi dellaminiera di Monteponi, il Pozzo Vittorio Emanuele ed il PozzoSella.

Per informazioni e prenotazioni individuali: tel. 339 8848962 - 0781 54023Per le prenotazioni di gruppi o scuole: Servizio Visitetel. 0781 491300 • fax 0781 491395 • e-mail: [email protected]

Miniera di San GiovanniLa miniera di San Giovanni, una delle più importanti eantiche in Sardegna, era già nota ai Pisani col nome diMonte Barlao. Nel 1865 l’ingegnere ungherese Kellerottenne il permesso di ricerca e la dichiarazione di sco-perta, per poi cedere la miniera ad una società inglese.Il periodo più florido coincise con la gestione della PertusolaLimited, che impiantò una moderna laveria gravimetricae il villaggio di minatori di nome Bindua.

Grotta di Santa BarbaraLa Grotta di Santa Barbara, protettrice dei minatori, è situataall'interno della miniera di San Giovanni. Scoperta casual-mente nell'aprile del 1952 durante lo scavo di un fornelloha avuto probabile origine dal fenomeno del carsismo.Attualmente è ritenuta una delle più antiche d'Europa. Ciòche la rende particolarmente singolare sono i tipici cristallidi barite tabulare scura disposti a nido d'ape rinvenibili nellevolte e in gran parte delle pareti. Si possono ammiraremaestose colonne di aragonite azzurra, sculture calcaree aforma di canne d'organo ed enormi stalattiti appiattite.

Per informazioni e prenotazioni individuali: tel. 339 8848962 - 0781 54023Per le prenotazioni di gruppi o scuole: Servizio Visitetel. 0781 491300 • fax 0781 491395 • e-mail: [email protected]

Estate Medioevale Iglesiente,Corteo storico medioevale e Processione dei ceriNella seconda domenica di luglio si tengono dal 1735 i ritidedicati alla Madonna delle Grazie, scioglimento del votoespresso dalla popolazione iglesiente che impetrò la grazia

di porre fine ad una massiccia invasione dicavallette. Un omaggio al medioevo

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rivive tra storia e spettacolo il 13 agosto di ogni anno. Ilcentro storico è attraversato da un corteo di figuranti inabiti tipicamente medioevali che trasforma le strette vie inun palcoscenico affascinante. Unitamente al Torneo dellaBalestra, che vede misurarsi gruppi di balestrieri locali, ilCorteo rappresenta la

parte centrale del calendario dimanifestazioni medioevali. Il 15agosto si tiene la festa dei Can-delieri in onore della Vergine Assunta, aperta dall’ingressodei candelieri in Cattedrale per ricevere ognuno un cero.Durante la festa, di origini bizantine, i pesanti candelieri inlegno dell’altezza di circa quattro metri transitano per le viedel centro, rappresentando la Municipalità, i quartieri storici- Santa Chiara, di Mezzo, Castello e Fontana - le Corporazionio Gremi della Montagna - i minatori - i Vignajuoli, i lavoratoriArtigiani e i Mercanti.

Per informazioni: Ufficio Turisticotel. 0781 41795

BuggerruGalleria HenryLa galleria Henry, ubicata a una quota di poco superioreall'abitato di Buggerru, riveste un fascino particolare per lapresenza di camminamenti esterni ricavati nella roccia cheoffrono viste vertiginose dalla costa a strapiombo. La galleriaè la più importante struttura della miniera di Planu Sartu,per le sue imponenti dimensioni funzionali all'impiego dilocomotive a vapore e per la rete ferroviaria costruita persostituire i lenti ed onerosi trasporti a dorso di mulo.

Per informazioni e prenotazioni individuali: tel. 339 8848962 - 0781 54023Per le prenotazioni di gruppi o scuole: Servizio Visitetel. 0781 491300 • fax 0781 491395 • e-mail: [email protected]

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Cala DomesticaLa suggestiva Cala Domestica si apre lungo uno dei tratti dicosta più selvaggi dell'Isola, reso ancora più affascinantedai ruderi delle antiche miniere dismesse. Fino al 1940 lacala è stata porto d’imbarco dei minerali provenienti dallaminiera di Acquaresi. A proteggere lo scalo strategicovenne eretta verso la fine del Settecento la Torre diCala Domestica, sulla penisoletta che chiudeil lato meridionale della spiaggia.

Masua - NebidaLungo la strada costiera che dallafrazione mineraria di Nebidaconduce al paesino di Masua sipuò ammirare uno dei panoramipiù inaspettati della Sardegna,dominato dal faraglione di can-dido calcare di Pan di Zuccheroche si erge isolato nel mare apoca distanza dalla spiaggia diPorto Flavia. In questa piccolabaia sono ancora visibili i restidella miniera di Nebida e l’an-nessa laveria Lamarmora.

Galleria di Porto FlaviaIl sito minerario prende nomedal la f igl ia pr imogenita delprogettista e venne realizzato nel 1924. A Porto Flavia ilminerale era stoccato nei silos sotterranei ricavati nellaroccia, per poi affluire su nastro trasportatore direttamentenella stiva delle navi da carico alla fonda.

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FluminimaggioreGrotta Su MannauOriginata da due piccoli torrenti il cui corso ha creato impo-nenti gallerie ornate di calciti e aragoniti Su Mannau, unafra le più belle grotte della Sardegna, ha uno sviluppo di 800metri. Nella grotta sono attualmente visitabili la sala delSonno e la sala Vergine, dove si osservano bianche concrezionistalattitiche e stalagmitiche e un gruppo di aragoniti coralloidieccentriche. La grotta è habitat naturale per diverse speciedi pipistrello, insetti e molluschi. Ai visitatori vengono propostidue distinti itinerari, di cui uno riservato a speleologi esperti.

Per informazioni e prenotazioni: Su Mannau Grotte sasvia Vitt. Emanuele 81, 09010 Fluminimaggiore (CA)tel. 347 6874748 • 347 5413624

Mulino LicheriL’antico mulino ad acqua Licheri, immerso nella vegetazionea ridosso del costone montano, è l’ultimo sopravvissuto deglioltre venti mulini attivi sino alla prima metà del Novecentolungo i due principali corsi d’acqua che attraversano il territoriodi Fluminimaggiore. All’interno dell’edificio sono illustrate lefasi della produzione e della lavorazione dei cereali e, più ingenerale, del ciclo della vita nel mondo agropastorale. I pezzidi maggior pregio sono il carro, i recipienti per il formaggionoti come is caddaxius, i setacci, lo spazio del forno denomi-nato sa domu de su forru, il telaio. Il mulino, un tempodestinato alla produzione di farina integrale, è mantenutofunzionante a scopo documentario.

Per informazioni: Start Unotel. 347 8174989 / 0781 580990 • fax 0781 582198e-mail: [email protected]

Museo PaleontologicoIl Museo offre un’esposizione di trilobiti, archeociatidi, grap-toliti, briozoi ed echinodermi, testimoni dell’antichità pale-ontologica e geologica del territorio.

Per informazioni: Start Unotel. 347 8174989 / 0781 580990 • fax 0781 582198e-mail: [email protected]

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Tempio di AntasIl maestoso tempio di Antas fu edificato intorno alla metàdel I millennio a.C. sul rilievo del monte Conca s'Omu, inun'area delimitata da un affioramento calcareo che assunsefunzione di roccia sacra. Dedicato a Sid Addir Babai, divinitàoggetto di culto da parte dei sardi autoctoni, fu costruitodai Cartaginesi e ristrutturato dai Romani nel II secolo a.C.Alla suggestione del tempio contribuisce la bellezza dellavalle ricca di acqua e vegetazione, che aveva richiamatopopolazioni nuragiche e, successivamente, cartaginesi eromani per la ricchezza dei giacimenti di piomboe ferro. Per questo motivo nel-l’area archeologica si notano restid’età nuragica e sovrapposizioniposteriori. In particolarmodo si distin-gue i l tempiopunico-romano,una s t ru t tu r atripartita innal-zata su un’impo-nente base pre-c e d u t a d agradinata e mae-stoso colonnatoreggente l’archi-trave con l’ iscri-zione che ha con-s e n t i t o d iricostruire il cultod i Sa rdus Pa te rBabai e la dedicaall’imperatore Ca-racalla. A poca di-stanza dall’edificiosacro sono visibili iresti di un villaggionurag ico con ca-panne a forma se-micircolare. Gli am-b i e n t i e r a n ocircondati da mura con varco d’accesso per uomini e carri,i reperti ritrovati sono prevalentemente di manifattura locale.Tra le abitazioni e il muro di cinta è emersa una necropoliche ha restituito corredi e monili testimonianti il culto diSardus Pater Babai.

Per informazioni: Start Unotel. 347 8174989 / 0781 580990 • fax 0781 582198

e-mail: [email protected]

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ArbusMiniera di IngurtosuLa miniera di Ingurtosu inizia l’attività nei primi anni dell’Ot-tocento. L’esteso villaggio che la circonda è uno dei piùsignificativi esempi di borgo minerario in Sardegna e prendeil nome dalla denominazione locale dell'avvoltoio grifone,su Gurturgiu, ora estinto. Il complesso è immerso in unambiente naturalistico di selvaggia bellezza, a pochi chilometridal mare e dalle grandi dune di Piscinas. Vi si ammira labella Direzione della Miniera in stile neoclassico e la laveria,un impianto all'epoca considerato all'avanguardia per inno-vazione tecnologica. La miniera, che dava lavoro ad oltremille persone, è inattiva dal 1964.

Dune di PiscinasLe dune di Piscinas, tra le più grandi in Europa, sono statedichiarate patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.Si spingono nell’entroterra per circa 2 chilometri raggiun-gendo un’altezza massima di 100 metri, continuamenterimodellate dai venti occidentali che insistono sulla zonalungo tutto l’arco dell’anno. La vegetazione endemica èperfettamente adattata all’ambiente dunale, con prevalenzadi ginepri plurisecolari, lentisco, ginestra ed euforbia alternatead ampie distese di tamerici e di giunchi nei pressi dei corsid’acqua. In questo fragile e unico ecosistema la fauna ècaratterizzata dalla presenza del cervo sardo e della tartarugamarina Caretta Caretta, che trova in questo tratto di costaun luogo ideale per la deposizione delle uova nelle notti digiugno e luglio.

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Capo PecoraUn paesaggio popolato di rocce granitiche modellate dalvento e macchiate da rada vegetazione, aspro e desolato,con scogliere a strapiombo sul mare e caratterizzato da unpanorama emozionante.

Museo del coltello sardoAllestito in una casa del Settecento restaurata espone unacollezione di coltelli del XVI secolo, le produzioni dei piùrappresentativi coltellinai sardi contemporanei e la ricostru-zione di un laboratorio ferraio in cui è possibile ammirarenumerose attrezzature da lavoro dell’Ottocento ed assistereal le fas i del processo di rea l izzaz ione dei col te l l i .

Per informazioni e prenotazioni: tel. 070 9759220 – 349 0537765

Marina di ArbusCasa del PoetaImmersa nel riverbero delle dune di Pistis la cosiddetta Casadel Poeta è stata interamente realizzata da una coppia diconiugi di Guspini, Orlanda e Efisio, all’interno di una piantadi ginepro, tra i cui rami fitti e contorti sono stati sagomatialcuni vani e una piccola veranda. La casa ha come strutturaportante un grande albero di ginepro e le pareti sono costruitecon materiali naturali dell’ambiente costiero o portati dalmare. I visitatori vengono invitati a comporre e a lasciareuna poesia ai padroni di casa.

GuspiniI basalti colonnariAl centro dell’abitato di Guspini, presso il colle Zeppara, sipuò ammirare lo splendido monumento naturale dei basalticolonnari, una formazione geologica originata dall’at-tività vulcanica che interessò questaparte della Sardegna tra la fine delMiocene e l’inizio del Pliocene. II raf-freddamento della lava, avvenuto moltolentamente, ha creato perfette fessu-razioni verticali, dando origine alle co-lonne basaltiche modellate nella carat-teristica conformazione a canne d’organo

MontevecchioLa miniera di piombo e zinco diMontevecchio, tra le più estese inEuropa, è uno degli otto siti checostituiscono il Parco Geominerariodella Sardegna. Il giacimento era giàsfruttato nell’Età del Bronzo dallepopolazioni nuragiche.

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Oggi il borgo minerario, immerso nella vegetazione e inca-stonato tra le montagne che digradano verso la Costa Verde,accoglie gli uffici della miniera e numerosi edifici che mo-strano uno stile costruttivo ricercato e originale. Il piùsignificativo è il Palazzo della Direzione, un’imponente

struttura sorta nel 1870, con una bella sala decorata in stileeclettico di fine Ottocento. Nel Palazzo sono allestite lemostre permanenti La Civiltà Mineraria, con modellini,fotografie storiche e attrezzi originali dei minatori, La faunasarda, con circa cento esemplari imbalsmati o impagliati eLa mostra fotografica de “Il figlio di Bakunin”, opera cine-matografica del regista sardo Gianfranco Cabiddu ispirataall’omonimo romanzo di Sergio Atzeni.Fa parte del complesso minerario di Montevecchio il Cantieredi Piccalinna che, sorto nel 1876, è in stile liberty francese.Il sito ospita macchinari trasportati via mare nel 1903 dagliStati Uniti e utilizzati per la produzione di aria compressa

e d e n e r g i aelettrica, ulti-mi esempi ri-masti in Sar-degna del lat e c n o l o g i am i n e r a r i ad’oltre ocea-no.

Per informazioni

e prenotazioni:

Coop. Promoserapistel. 335 5314198

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ArresojasPresso il borgo minerario si svolge nel mese di agosto labiennale internazionale del coltello sardo, che ospita icoltellinai locali e delegazioni estere di artigiani del settore.La mostra mercato è stata istituita con l’intenzione di

valorizzare il patrimonio culturale e le notevolipotenzialità di mercato dei coltelli sardi.

GonnosfanadigaParco di Perd’e PiberaSituata in una zona mineraria produttiva sino agli anniCinquanta l’area verde di Perd’e Pibera costituisce il piùesteso parco comunale della Sardegna e rappresenta unadelle possibili vie d’accesso al Parco del Monte Linas, le cuicreste sono raggiungibili in alcune ore di trekking. Dall’altodel massiccio si può godere di una spettacolare vedutapanoramica che spazia dal Campidano centro-settentrionalefino alla catena del Gennargentu.

Tomba dei giganti San CosimoLa tomba risale al periodo intermedio della cultura nuragica.Gli scavi hanno portato alla luce alcune olle caratteristichedella fase centrale dell'età del bronzo, ora esposte nel MuseoArcheologico di Sardara. L’edificio funerario è costruito inblocchi di granito lavorati rozzamente e si presenta in buonostato di conservazione.

A causa dei lavori di scavo il sito potrebbe non essere visitabile.

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DomusnovasGrotta San GiovanniLa grotta di San Giovanni, rapidamente raggiungibile dalpaese di Domusnovas, si presenta come una tortuosa gallerianaturale i cui due ingressi presentano ancora visibili resti dimura megalitiche, che hanno fatto ipotizzare un suo anticoutilizzo con funzione di rifugio. Il percorso principale siprolunga per 850 metri ed è interamente percorribile sustrada asfaltata. All’interno si notano i resti di un’anticacappella rupestre, mentre accanto all’ingresso meridionalesorge una chiesetta campestre di epoca ottocentesca.

Per informazioni: Comune di Domusnovas

tel. 0781 29128

Nuraghe S’Omu e S’OrcuLa fortificazione nuragica è composta da una torre a tholos

con pianta ellittica, racchiusa in un protetto da un antemurale

provvisto di cinque torri. L'ingresso è situato sul lato meri-

dionale e introduce in un piccolo cortile, all’interno del quale

alcuni vani che hanno restituito numerosi scarti di fusione

del bronzo testimoniano l’utilizzo degli spazi nella lavorazione

dei metalli. L’intero complesso è stato probabilmente costruito

ed ampliato in tre diverse fasi, la più antica delle quali

databile intorno al 1500 a.C., epoca di realizzazione della

torre centrale. Nella fase intermedia la torre fu rifasciata

dalle mura che costituiscono ora il cortile interno mentre

all'ultima fase è datato l'antemurale e le cinque torri addos-

sate alle mura preesistenti.

VillacidroCascata Sa SpendulaLa cascata è un gioiello

naturale incastonato tra

rocce granitiche e una

lussureggiante vegeta-

zione di oleandri, cisti,

lentisco e fillirea, ad un

chilometro dal centro

abitato di Villacidro.

Nota e tradizionale meta

turistica, la cascata fu

visitata nel 1882 da

Gabriele D’Annunzio,

che le dedicò la poe-

sia omonima.

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Parco di San SisinnioI l parco degli olivastri millenari, situato nei pressi di unpiccolo colle e visibile dalle campagne circostanti, ospitauna delle poche aggregazioni di olivastriplurisecolari ancora osservabili in Sardegna.La vegetazione imponente circonda la chiesacampestre di San Sisinnio, a cui i Villacidresidedicano una delle più importanti sagre delpaese nella prima domenica di agosto.

Monte LinasIl Massiccio del Linas domina una vastazona di boschi e cascate perenni, tracui Muru Mannu, la più alta della Sar-degna, e Piscina Irgas. Le montagne sonopopolate dal cervo sardo, aquila delBonelli, aquila reale, gheppi, cinghiali,volpi e lepri, la flora è ricca di specieendemiche e di esemplari plurisecolari. IlLinas è meta ideale per gli appassionati ditrekking.

Per informazioni sulle escursioni: Coop. FulgheriZampillo, 09039 Villacidrotel. 070 9310787 • fax 070 9346000e-mail:[email protected] • www.villacidro-turistica.it

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Page 163: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Lavatoio pubblicoUbicato nel cuore del centro storico il pregevole lavatoiocostituisce un raro esempio di archeologia industriale citta-dina. Realizzato nell’antico rione denominato Frontera desa Mitza l’opera esprime nelle sue forme aeree e nelleeleganti strutture in ferro e ghisa i dettami dello stile liberty.Per funzione e stile il lavatoio costituisce un’opera di archi-tettura sociale senz’altri riscontri in Sardegna.

Museo civico archeologico Villa LeniIl museo si configura come istituzione culturale di congiun-zione tra le avanguardie minerarie del Guspinese, le propag-gini del massiccio del Linas e la pianura del Medio Campidano.Il criterio espositivo è di tipo territoriale, con reperti prove-nienti da ambito comunale ed extracomunale risalenti ad unperiodo compreso tra il neolitico e l’alto medioevo. Tra i piùsignificativi sono visibili i materiali nuragici provenienti daun laboratorio artigiano di lavorazione litica, modellini liticie bronzei di nuraghi, un tesoretto in lingotti di rame e spadevotive, corredi tombali d’età romana e ornamenti bizantini.Il percorso guidato si articola in pannelli informativi.

Per informazioni sulle escursioni: Coop. FulgheriPiazza Zampillo, 09039 Villacidrotel. 070 9310787 • fax 070 9346000e-mail:[email protected] • www.villacidro-turistica.it

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Farmamuseo Sa PotecariaUn tuffo nel passato per esaminare gli strumenti terapeuticidella medicina tradizionale nell’unico museo del genere inSardegna. La collezione espone arredi e utensili dell’artesanitaria e farmaceutica, oltre a numerosi strumenti chirurgiciantecedenti la rivoluzione industriale.

Per informazioni sulle escursioni: Coop. FulgheriPiazza Zampillo, 09039 Villacidrotel. 070 9310787 • fax 070 9346000e-mail: [email protected] • www.villacidro-turistica.it

Fabbrica orafa MarroccuLa fabbrica orafa Marroccu produce gioielli di fine fattura,fedeli riproduzioni degli antichi monili sardi e modernestilizzazioni. La fabbrica accetta visite di gruppo per illustrareil ciclo produttivo dei gioielli.

Per informazioni sulle escursioni: Coop. FulgheriPiazza Zampillo, 09039 Villacidrotel. 070 9310787 • fax 070 9346000e-mail: [email protected] • www.villacidro-turistica.it

Sagra delle ciliegieUna tra le più importantimanifestazioni legate alletradizioni contadine si ce-lebra l’ultima settimana dimaggio, nel periodo d’iniziodella raccolta del frutto. Lalocalità di Villascema ospitai visitatori in un parco ap-positamente attrezzato.

Premio LetterarioNazionale Giuseppe DessìDa 18 anni Villacidro ospitaalla fine di settembre il PremioLetterario Nazionale GiuseppeDessì. Affermatosi nel pano-rama nazionale il Premio ri-ch iama l ’a t tenz ione de l lepr inc ipa l i case edi t r ic i , d iscrittori italiani e rappresentantidel panorama culturale inter-nazionale. Alla manifestazionesi affiancano diverse iniziativeculturali collaterali tra cui mostre, rappresentazioni teatrali,concerti, dirette televisive e radiofoniche.

Per informazioni: Comune di Villacidrotel. 070 934421

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Parco culturale Giuseppe DessìI comuni di Guspini, Arbus, Buggerru, Fluminimaggiore, SanGavino e Villacidro costituiscono un percorso ideale cheabbraccia le tracce della memoria e della fantasia di GiuseppeDessì, romanziere autentico e autore di “Paese d’ombre”.L’immaginario dello scrittore spazia tra il ricco patrimonioambientale, la cultura, le tradizioni e la storia di un territorioaffascinante.

Liquore Villacidro MurgiaIl liquore Villacidro Murgia è prodottodal 1886 nell’antica distilleria a va-pore situata nel centro del paese. Laricetta del liquore più noto, il VillacidroGiallo, è segretamente custodita e tramandata tra i membridella famiglia Murgia, sino ad oggi unici gestori della distilleria.

Su trigu cottu (il grano cotto)È tradizione in molti paesi della Sardegna propiziarsi l’annonuovo con l’offerta del grano cotto e condito con la sapa.Gli ingredienti utilizzati sono il grano duro, la sapa e unpizzico di sale. Occorre lavare il grano e farlo bollire in acquacon un pizzico di sale fino a quando sarà ben cotto e gonfio.Una volta scolato in una terrina di coccio, coperto e tenutoin caldo per almeno 12 ore, si aggiunge della sapa che vienemescolata con il grano affinché quest’ultimo se ne imbeva.È necessario distribuire su trigu cottu in piccole coppette perpoter poi essere servito.

Per informazioni sulle escursioni: Coop. Fulgheri

Piazza Zampillo, 09039 Villacidro - Tel. 070 9310787 • fax 070 9346000

e-mail: [email protected] • www.villacidro-turistica.it

Comune di Villacidro tel. 070 934421

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VallermosaTempio punico fenicio e santuario nuragico di MatzanniIl complesso di Matzanni è situato a 730 metri di quota sullependici del Monte Cuccurdoni Mannu. Nell’area archeologicasono ancora visibili un piccolo tempio fenicio-punico realiz-zato in pietra calcarea bianca e tre templi a pozzo, di cuidue visitabili, caratterizzati da vestibolo, scalinata di accessoe tholos, raffrontabili con i pozzi sacri di Serri e Sardara.All’interno di uno dei pozzi è stato rinvenuto un bronzettodal volto orientale con ciotola e focaccia in offerta, notocome Barbetta e custodito nel Museo Archeologico di Cagliari.Sul sito non vi sono servizi di guida turistica.

SiliquaCastello di AcquafreddaIl Castello di Acquafredda sorge imperioso a pochi chilometridall’abitato di Siliqua su un cono vulcanico di andesitedominante la pianura. Costruito nella prima metà del Due-cento era parte integrante del sistema difensivo creato daipisani a protezione dell’area mineraria. Tra i suoi signori ilpiù noto fu senza dubbio Ugolino della Gherardesca, di cuiresta lo stemma impresso nella parete del mastio.

Per informazioni: Coop. Antariastel. 349 1564023 - 349 7428014

VillamassargiaBosco di ulivi S’Ortu MannuI l grande uliveto èsovrastato dalla gi-gantesca mole de SaR e i n a , a u t e n t i c omonumento naturaledi 15 metri di c ir-conferenza conside-rato i l p iù grandeulivo del Mediterra-neo. S’Ortu Mannu èsituato ai piedi di uncono vulcanico sor-montato dai ruderi delcaste l lo d i Gio iosaGuardia.

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Chiesa di Nostra Signora del PilarIl monumento si affaccia sulla piazza principale del paese.

La facciata con campanile a vela ha un rosonecentrale e una semplicedecorazione ad archett icircolari ascendenti. Tutti glielementi architettonici edecorativi, compresi portonee fogliame ai capitelli, sonostati realizzati ad imitazionedella Cattedrale di Tratalias,considerata modello di rife-rimento per i monumenti re-ligiosi dell'epoca.

Chiesa dellaMadonna della NeveLa chiesa si ipotizza essere stata edificata intorno al 1100ad opera dei padri benedettini di San Vittore di Marsiglia,quando Villamassargia costituiva il più importante centrodell’attuale Sulcis Iglesiente.

Per informazioni: tel. 0781 7580215

Laboratori artigianiAbili intagliatori del legno e numerosi laboratori tessiliartigianali qualificano questo paese in senso artistico ecommerciale.

Per informazioni: tel. 0781 7580215

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CarboniaCentro storicoFondata nel 1936 su volere di Benito Mussolini con l’inten-zione di dare coesione ai nuclei abitativi spontanei costituitisiattorno alle miniere dell'azienda carbonifera, la città offrele caratteristiche evidenze dell’architettura fascista nellaTorre Littoria, centro dell’originario nucleourbano e destinata a Casa del Fascio, nelMunicipio, nel Dopolavoro, nel Cinema-Teatro e nelle grandi fontane della piazzaprincipale.

Museo PaleontologicoCreato nel 1972 dal Gruppo Ricerche Spe-leologiche "E. A. Martel" il Museo è uniconel suo genere in Sardegna. Il percorsoespositivo si articola dal Paleo-zoico alQuaternario su criteri essenzialmentestratigrafici , ponendo in particolarel’accento sulla diversità tassonomica perciascun periodo geologico. I reperti sardisono ben rappresentati, soprattutto perquanto riguarda il Paleozoico del Sulcis-Iglesienteed il Cenozoico, comprendendo un’ampia varietà di taxain diversi casi di notevole interesse scientifico sia per lo statodi conservazione sia per la rarità. Interessanti i repertiriguardanti i rettili del Mesozoico. Nella fattispecie un artigliodi una specie probabilmente appartenente all'ordine degliOrnitischi proveniente dalla Germania; il calco di un nido di

Oviraptor philocera-tops contenente 19uova e quello di unesemplare giova-ni le completo diP s i t t a c o s a u r u smongo l iens i s ; i ldente di Tarbosau-rus bataar e gli ar-tigli di Tirannosaurusrex e Velociraptormongoliensis.Ne l l ’ostens ione èdato risalto anche ainumeros i reper t iQ u a t e r n a r i c o nparticolare riguardoa quelli provenientida depositi ipogei,

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affiancando fossili di taxa ignoti in Sardegna o di particolareinteresse scientifico che permettono una visione della biodi-versità; tra questi si ricordano importanti resti di Elephasmnaidriensis, Mammuthus sp. e lamarmorae, Macacus majori,Ursus sp., Megaceros sp., Prolagus sardus, Cynotheriumsardous, Rhinolophus ferrumequinum e Homo sapiens sa-piens.

Museo Civico di Paleontologia e Speleologia E. A. Martelvia Campania, 61/b, 09013 Carbonia (CA) • tel./fax 0781 691006web: www.sardinia.net/carbonia/ital/muspeleo.htme-mail: [email protected] invernale: 9,00-13,00 / 15,00-19,00Orario estivo: 9,00-13,00 / 16,00-20,00.Chiuso il lunedì se non festivoServizi: Visite guidate singole, per gruppi e scolaresche, in lingua italiana,francese ed inglese. Lezioni su argomenti di interesse paleontologico,geologico, speleologico e di educazione ambientale. Escursioni guidate acarattere naturalistico ambientale. Visite guidate in grotte non turistichea diverso grado di difficoltà.

Parco archeologico fenicio-punico di Monte SiraiIl parco di Monte Sirai, caso unico in Sardegna, offre lapossibilità di visitare un centro di tradizione fenicia e poipunica privo di sovrapposizioni o modifiche successive. Ilpianoro, situato a 2 Km a Nord di Carbonia, fu abitato sindalla prima metà del III millennio a.C. e deve la sua impor-tanza alla presenza di un insediamento fenicio e punico,

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fondato intorno al 750 a.C. per il controllo di uno strategicoincrocio fra la via d’accesso alle coste e quella che si spingevaverso la piana del Cixerri e del Campidano. Il centro feniciofu conquistato intorno al 520 a.C.dai Cartaginesi, che lo fortificaronodurante la prima metà del IV secoloa.C. ed intorno al 260 a.C. glidiedero un nuovo aspetto, quellooggi visibile, operando una com-plessiva ricostruzione secondo unpiano urbanistico unitario. La co-munità di Monte Sirai abbandonòil pianoro all’improvviso, verso lafine del II secolo a.C., in seguitoforse a una deportazione da partedei Romani.L’abitato è accessibile attraverso laporta Nord, aperta su due l ineefortificate, che conduce ad una pic-cola piazza, dominata dal tempiodella dea Ashtart e cuore dell’abitato.Tre strade parallele separano quattroquartieri di forma allungata e costi-tuiti da case a schiera: di notevolerilevanza sono la Casa Fantar e la Casadel lucernario di talco. Nella vallettaa nord dell'abitato si trovano siala necropoli fenicia ad incinera-zione, costituita da fosse scavate nella terra o nella roccia,e la necropoli punica, composta di tredici tombe familiari acamera scavate nel sottosuolo roccioso, dotate di sarcofagilitici ricavati alle pareti per le deposizioni degli inumati. ANord della valle delle necropoli si trova un'altra collina sullaquale sorge il tophet, santuario riservato ai bambini mortiin età perinatale. Nel luogo sacro si distinguono un tempietto,accessibile mediante alcuni scalini, ed uno spazio apertoantistante destinato alla deposizione sia delle urne cinerariecontenenti i resti cremati dei bambini, sia degli ex votorappresentati dalle stele figurate.

Per informazioni: tel. 0781 673966

web: www.sardinia.net/carbonia/ital/sirai.htm

e-mail: [email protected]

Orario invernale: 9,00-17,00

Orario estivo: 9,00-13,00 / 15,00-20,00 / 20,30-23,00

Chiuso il lunedì se non festivo

Servizi: Visite guidate singole, per gruppi e scolaresche, in lingua italiana,

francese ed inglese. Escursioni guidate anche notturne su itinerari a carattere

storico-archeologico.

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Museo archeologico Villa SulcisInaugurato nel 1988 nella villa che fu del direttore dellaSocietà delle Miniere, il Museo Archeologico nasce princi-palmente grazie alla donazione di due collezioni private, laCollezione Doneddu e la Collezione Pispisa, che gli hannoconferito una forte connotazione territoriale; la prima as-sembla tra l’altro i materiali di alcuni corredi della necropolia Domus de Janas di Locci Santus, di cultura Campaniformee Bonnannaro, tra il periodo Eneolitico ed il Bronzo Antico;la seconda comprende invece numerosi reperti relativi allaciviltà Nuragica (Bronzo Medio, Recente e Finale) ed allaciviltà Fenicia e Punica provenienti da Sant’Antioco e Bithia.Gli scavi sistematici nel territorio comunale hanno tuttaviafornito testimonianze di tutte le culture comprese cronolo-gicamente fra il VI millennio a.C. ed il periodo Bizantino (VI-VII secolo d.C.); dal riparo sottoroccia di Su Carroppu di Sirriprovengono strumenti di ossidiana e frammenti di ceramicaa decorazione cardiale risalenti alle più antiche fasi delNeolitico sardo; la cultura di S. Michele di Ozieri è rappre-sentata dai reperti delle necropoli di Monte Crobu e diCannas di Sotto; alcuni corredi funerari del periodo bizantinosono frutto di scavi operati nel territorio di Santadi.L’importanza del Museo è data tuttavia dal legame con ilvicino insediamento fenicio e punico di Monte Sirai, grazieal quale si trova al centro delle indagini di scavo e degli studidelle più importanti missioni scientifiche. Oltre agli storicicorredi rinvenuti nella necropoli a inumazione, il Museoespone e acquisisce annualmente i reperti provenienti dagliscavi della necropoli fenicia ad incinerazione, di cui si sonoscavate più di 160 tombe, e dell’abitato, mentre granderilevanza iniziano ad as-sumere i risultatidegli scavi ed imaterial i re-lativi al l’ in-sediamentofortificatofenicio si-tuato in -torno al Nu-raghe Sirai.In attesa delnuovo ordi -n a m e n t oespositivo, il Mu-seo offre visite inte-grate con siti vicini, unavisita tattile con materialioriginali per ipovedenti, uno spazio

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didattico dotato di materiale di sua produzione (CD Rom edocumentari), un laboratorio di tecnica ceramica ed unbookshop particolarmente ricco.

Museo Civico Archeologico Villa Sulcisvia Napoli 4, 09013 Carbonia • tel./fax 0781 691131web: www.sardinia.net/carbonia/ital/musarcheo.htme-mail: [email protected] invernale: 9,00-13,00 / 15,00-19,00Orario estivo: 9,00-13,00 / 16,00-20,00Chiuso il lunedì se non festivoServizi: Visite guidate singole, per gruppi e scolaresche, in lingua italiana,francese ed inglese. Laboratori di ceramica per le scuole. Aula didattica eaudiovisivi.

GonnesaZone costiereNel territorio convivono uno spettacolare litorale sabbiosolungo oltre 3 chilometri e zone interne di eccezionale interessearcheologico e naturalistico. Di particolare bellezza è laspiaggia di Porto Paglia, preceduta dallo spettacolo suggestivodelle querce piegate dalle raffiche del maestrale a cui ècostantemente esposta la costa.

Complesso della tonnaraNei pressi della spiaggia è possibile visitare il complesso dellatonnara costruita nel Settecento e ancora in eccellente statodi conservazione. A poca distanza si osservano i ruderi dellavecchia torre costiera, quasi completamente distruttadall'azione del mare.

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Villaggio Nuragico di SeruciScoperto nel 1897 sulla sommità di un pianoro è costituitoda oltre cento capanne risalenti all'età del Bronzo recentedisposte a piccoli nuclei intorno ad una reggia nuragicamonumentale. Esplorato solo parzialmente, il sito ha rivelatocaratteristiche che fanno ipotizzare la presenza di un com-plesso di grandi dimensioni.

PortoscusoZone costiereLa costa di Portoscuso offre imponenti formazioni rocciosealternate a lunghi tratti sabbiosi. A nord del paese è consi-gliata la sosta nella vasta pineta che si affaccia sulla spiaggiadi Portupaleddu, punto di partenza per raggiungere le vicinee maestose scogliere di Capo Altano dove si possono osser-vare alcune rarità botaniche.

San Giovanni SuergiuMatzaccaraMatzaccara fronteggia le rinomate isole di Sant’Antioco eSan Pietro. Nel territorio si può visitare un bosco di 250ettari, costituito da una vasta e non utilizzata tenuta agricolae da un’ampia pineta costiera.

Necropoli di Locis SantusLa necropoli è scavata in un banco di trachite nei fianchi diuna collina, sulla sommità della quale è ancora visibile unnuraghe di epoca posteriore. Le tombe hanno rivelato inprofondità la presenza nell’area di popolazioni riconducibilialla cultura del III millennio a.C. del Vaso Campaniforme eresti della Cultura di Bonnanaro degli inizi del II millennioa.C. negli strati superiori. Le domus de janas sono di strutturasemplice, a nicchia polilobata e senza decorazioni, nellequali sono stati rinvenuti manufatti ceramici.

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Sant’AntiocoZone costiereSant’Antioco ha belle spiagge di sabbia fine, acque limpidee insenature rocciose. Tra le spiagge più note sono da visitareCapo Sperone, Maladroxia e la sua fitta macchia mediterra-nea, Cala Lunga e Cala della Signora.

Chiesa Parrocchiale e catacombeConsiderata uno dei monumenti sacri più antichi dell’interaSardegna la basilica di Sant’Antioco fu edificata nel 1102sulle fondamenta di una preesistente chiesa paleocristiana.All’interno si apre l’accesso alle catacombe dove secondo latradizione trovò rifugio e sepoltura il martire Antioco. Lecatacombe conservano elementi che permettono di qualificareil sito come uno dei complessi cimiteriali più rilevanti inSardegna.

Per informazioni e visite: tel. 0781 83044

Museo etnografico Su Magazinu ’e Su BinuQuesta recente struttura museale ripropone in un vecchiomagazzino riadattato gli aspetti della cultura agropastoraleSulcitana con un’esposizione di circa un migliaio di pezzioriginali. Nel museo sono stati ricostruiti gli ambientiabitativi rurali, corredati di attrezzi agricoli, aratri, utensilidei diversi mestieri, costumi e oggetti d’uso. Sono inoltredocumentate le diverse fasi della produzione del formaggio,della tessitura e della produzione del vino. Una sezione èdedicata al bisso, o seta di mare, sostanza filamentosaprodotta dalla secrezione della Pinna Nobilis, il più grandemollusco bivalve abitante il Mediterraneo. Del bisso, giànoto in epoca precristiana, si fece largo uso per la produzionedi tessuti riservati alle alte cariche religiose e politiche.

Per informazioni: Coop. ArcheoturSant’Antioco, tel 0781 841089 • fax 0781 800596web: www.archeotur.it • e-mail: [email protected]

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Museo archeologicoIl museo espone i reperti provenienti dalle campagne discavo avviate a partire dagli anni ‘60, ricostruendo il succe-dersi delle varie culture dal Neolitico al Tardo Romano e conparticolare riguardo alla civiltà Fenicia e Punica. Ospitatonei locali dell'ex monte granatico di Sant'Antioco il museodocumenta le principali tappe dello sviluppo storico e culturaledella città e del suo territorio, dai primi insediamenti neoliticialla romanizzazione. Vi si trovano urne cinerarie, stele ecorredi funerari rinvenuti nel tophet, il santuario fenicio-punico a cielo aperto utilizzato ininterrottamente a partiredalla metà dell’VIII secolo sino al I secolo a.C. Il tophetaccoglieva le urne cinerarie, di cui circa 3.300 portate allaluce, contenenti i resti delle cremazioni di bambini prema-turamente deceduti e di animali sacrificati alle divinità Baale Tanit.

Per informazioni: Coop. ArcheoturSant’Antioco, tel 0781 841089 • fax 0781 800596web: www.archeotur.it • e-mail: [email protected]

Zona archeologica fenicio-punicaTra le necropoli di età punica in Sardegna è ritenuta almomento la più importante per vastità dell'impianto fune-rario, complessità architettonica e per il numero di repertiarcheologici portati alla luce nel corso degli scavi. Riutilizzatain età romana la necropoli è costituita da migliaia di tombea camera scavate nella roccia e precedute da un dromos agradini.

Per informazioni: Coop. ArcheoturSant’Antioco, tel 0781 841089 • fax 0781 800596web: www.archeotur.it • e-mail: [email protected]

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CalasettaZone costiereParte della costa di Calasetta è costituita da una lunga falesiaa strapiombo di origine vulcanica di particolare bellezzadenominata Scogliera Maccari. Immediatamente fuori delcentro abitato si incontrano la Spiaggia Grande e la Spiaggiadelle Saline, entrambe con arenili estesi circondati da macchiedi ginepro.

Centro StoricoComune della costa orientale dell'isola di Sant'Antioco diorigine tabarchina, Calasetta è centro dedito alla pesca eall'agricoltura con decisa vocazione turistica. Nel centrostorico va dedicata una visita alla Parrocchiale di San Maurizio.Nel punto più alto della cittadina si erge la torre spagnolarisalente al XVII secolo, edificata a protezione dell'isola dalleincursioni dei pirati provenienti dal Nordafrica. Nella stagioneestiva la torre è aperta al pubblico, ospitando mostre tem-poranee di varia natura curate dal Museo di Arte Contem-poranea di Calasetta.

Museo Civico d’Arte ContemporaneaIl museo ospita una mostra permanentedi arte astratta concreta e informale, conuna raccolta di opere d’artisti del pano-rama italiano e internazionale. La colle-zione è costituita da un centinaio di lavorifrutto di una politica di donazioni, scambie acquisizioni.

Isola di San PietroL'Isola di San Pietro fu abitata sin daitempi più antichi, come testimoniano letracce rimaste di insediamenti nuragici,punici e romani. Fu chiamata daipunici Enosim, dai greciHierakon e dai romani Ac-cipitrun Insula per il grannumero di falchi che vi ni-dif icavano. La sua storiamoderna inizia nel 1737,quando fu concessa col titolodi Ducato al Marchese dellaGuardia, Don BernardinoGenovese, a patto che ac-cogliesse un gruppo di pe-scatori liguri provenienti dalla piccola isola tunisina di Tabarca.L'esaurimento dei banchi coralliferi, l'aumento della popo-lazione, l'influenza politica ed economica francese cheperseguiva l'egemonia sulla pesca e sul commercio della

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costa africana, indussero un gruppo di coloni ad accettarel'offerta di Carlo Emanuele III di Sardegna a colonizzarel'isola di San Pietro. Nel 1738 le prime famiglie tabarchinegiunsero sull'isola e iniziarono la costruzione della città diCarloforte. La vita della comunità è ancora prevalentementededicata alla raccolta del sale e del corallo, e alla pesca deltonno. Autoctono è il dialetto di origine ligure, la gustosae originale cucina locale, le feste religiose e popolari, ilfolklore.

Zone costiereLa costa nord-occidentale dell’isola è la più selvaggia, carat-terizzata dal susseguirsi di insenature e alti promontori astrapiombo sul mare. In questo tratto l'unica spiaggia è LaCaletta, la cui sabbia di colore bianco contrasta con le scurerocce di origine vulcanica. La costa evolve poi in un intercalaredi scogliere e brevi tratti sabbiosi tra i quali si riconosconola spiaggia del Lucchese, La Bobba, Puntanera e l’estesaspiaggia di Giunco, che riconduce nei pressi dell’abitato.Suggestiva e particolare è la spiaggia Punta Nera, così detta

per i l colore scurode l l e s cog l i e re , ePunta Spalmatore,tradizionale luogo dica lafataggio del lebarche da pesca.Notevol i inf ine LeColonne, faraglionidi roccia trachiticaemergenti dal mare.

CarloforteUnico centro abi-tato dell' isola diSan Pietro, Carlo-forte è divenutanegli ultimi anniuna località turi-stica e balneare,nota per la bel-lezza del terri-torio e per i suoi

aspett i caratter ist ic i . Leor iginar ie abitazioni in legno sono

scomparse alla fine del XVIII secolo ma la struttura delpaese e il centro storico ricostruito richiamano le caratteri-stiche urbanistiche e architettoniche degli abitati costieridell’Italia nordoccidentale, con stretti carrugi a disposizioneortogonale e bassi edifici a facciate elegantemente tinteg-giate. Nel lungomare Battellieri si ammirano il monumento

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dedicato a Carlo Emanuele III, sovrano all’epoca del primoinsediamento, e i palazzi settecenteschi e ottocenteschi sortinel periodo in cui, cessati gli attacchi dal mare, Carlofortesi estese oltre le mura fortificate.

Museo CivicoNel Museo, allestito nel Corpo di Guardia della più anticafortificazione del paese e noto come "Le Prigioni", sonoraccolte testimonianze del passato ed utensili delle attivitàche hanno accompagnato l'evoluzione sociale ed economicadella comunità.

Esso vuole essere un invito alla ricerca e allascoperta della cultura e della storia tabarchina. È in fasedi studio la realizzazione di uno spazio per l'esposizionedi alcuni reperti archeologici che testimoniano la presenzaPunico-Romana sull'isola. I cortili interni sono riservati amostre temporanee ed è stato realizzato un piccolo giar-dino con la messa a dimora delle piante tipiche della floralocale con i relativi nomi dialettali. Il percorso per la visitasi articola in cinque sale.Sala della tonnaraVi si trova un modello di tonnara, una parte originale delCorpus, vari tipi di cavi e cordami, utensili usati dai tonnarotti,oggettistica relativa alla conservazione del pescato, una seriedi riproduzioni fotografiche che dedicate alla preparazioneper la pesca e ai momenti più salienti della mattanza. Alcentro della sala, un tempo adibita a prigione degli esiliatipolitici, è visibile la riproduzione in scala dello stabilimentodella Tonnara di Portopaglia del 1890.

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Sagra del TonnoCapitale mondiale del tonnodi corsa, Carloforte ospita la

sagra nell'ultimo sabato e do-menica del mese di maggio, orga-nizzata dalla locale associazione La

Verde Isola. Per l’occasione sioffrono degustazioni di piattitipici a base di tonno e pescatofresco della tonnara locale. NelMuseo Civico di Carloforte è

stato ricostruito un modello di tonnaracompleto di calato, la struttura di ancore e reti componentila grande vasca rettangolare che dal fondo del mare emergesino alla superficie.

Per informazioni: Comune di Carlofortetel. 0781 854282

Sala dei galanzieriOspita una raccolta documentale della vita politica e socialedella comunità di Carloforte alla fine del 1800, un modellodi battello tabarchino per il trasporto del minerale, la rico-struzione fedele della figura mitica del Galanziere ed alcuniattrezzi da lavoro. La sala raccoglie anche una collezione diminerali del Sulcis ed alcuni oggetti per la navigazione.Sala dei documentiVi sono conservate le riproduzioni di documenti giacentipresso l'Archivio di Stato di Cagliari, riguardanti le trattativeper l'infeudazione dell'isola, la divisione dei terreni, i primicensimenti, i primi Consigli Comunitativi, i progetti delleprime opere di fortificazione e di pubblica utilità, uno studiosul lo stemma del la comunità e una r icerca stor icasull'occupazione militare francese del 1793.Sala EmanuelliVi sono esposti alcuni quadri realizzati da Mario Emanuelli,storico di Pegli, che ripercorrono in maniera allegorica le piùsignificative vicende storiche della comunità ligure di Tabarca.Sala malacologicaAl piano superiore dell'edificio è esposta una collezione diconchiglie donata dalla locale Scuola Media. Nelle vetrinefanno bella mostra di sé conchiglie raccolte nel mare dell'Isoladi San Pietro, nell'area mediterranea e in altri mari. Alcunetavole didattiche e ampie didascalie spiegano inoltre aspettiparticolari e il ciclo vitale di queste meraviglie del mare.

Orario: mar-mer 9,00-13,00gio-ven-sab 9,00-13,00 / 15,00-19,00

chiuso il lunedì

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Il Tonno in Carlofortino

Tonno cucinato come la palamidaTagliate a fette 1 kg di tonno fresco, preferibilmente codella, lavatelo,asciugatelo con cura e friggetelo in abbondante olio.Versate poi in un tegame abbastanza capiente parte dell’olio usato perla frittura, adagiatevi il tonno appena fritto, aggiungete due o tre spicchid’aglio schiacciati e attendete che prendano colore.Versate un bicchiere di vino bianco e lasciate evaporare.

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Nel frattempo condite con un cucchiaio di salsa di pomodoro o pomodorifreschi, sale e alcune foglie d’alloro.Fate cuocere ancora qualche minuto e spegnete il fuoco.

Fonte: Angela ParodiLa cultura e l’economia del tonno nel Sulcis tra Otto e Novecentotesi di laurea in Scienze Politiche, Cagliari, A.A. 1999-2000

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NarcaoI MuralesUna visita all’interno del centro storico di Narcao consentedi ammirare numerose case costruite in mattoni crudi edecorate a murales opera di artisti locali, riproducenti imomenti della vita in miniera.

Miniere RosasLe miniere Rosas sono parte di un giacimento di solfuri misti,ricco di galena, blenda e pirite individuato nel corso del XIXsecolo, i cui filoni furono coltivati sino alla fine degli anni‘70. Le miniere, oggi non più produttive, sono state ricon-vertite in un museo permanente che propone al visitatoreun percorso informativo completo sul ciclo di lavorazionedel minerale.

Per informazioni: Pro Locotel. 0781 959378

Nuraghe di Monte AtzeiPosto all’interno del parco del Monte Atzei questa grandee irregolare struttura a corridoio è riconducibile al tipo diprotonuraghe arcaico. Dopo i recenti lavori di scavo e ripu-litura l’interno è parzialmente visitabile lungo il corridoiocentrale che attraversa il corpo dell’edificio.

Rassegna BluesUn’importante manifestazione dedicata al Blues, che vedeimpegnati artisti del panorama internazionale e frequentatada migliaia di appassionati.

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Terraseo (Narcao)Tempio punicoIl tempio, datato al IV secolo a.C., fu dedicato dai cartaginesial culto agrario, a Tanit ed Astarte. Sono chiaramente visibilile sezioni originarie e rifacimenti romani, che non hannotuttavia mutato l'impianto originale. Il tempio si sviluppaattorno ad un pozzo sacro e nel sacello rettangolare,all'interno del quale sono stati rinvenuti manufatti in terra-cotta tra cui diverse kernefore, statuette brucia-profumi, evari ex-voto.

PerdaxiusChiesa di San GiacomoAl centro del paese si trova la piccola chiesa di San Giacomo,edificata nel XIII secolo in stile romanico. L'edificio, a navataunica, è costruito con semplici blocchi di arenaria e trachite,senza decorazioni. La facciata è sormontata da un bel cam-panile a vela con profilo interno a ogiva.

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Tra gli elementi più caratteristici si osservanodue losanghe di derivazione pisana e la scalad’accesso al tetto, lasciata a vista nell’ultimo tratto. All’internolo spazio è diviso in tre navate strette ed allungate, di cuiquella centrale absidata, la copertura è in legno su capriate.Di notevole interesse sono le sculture sui capitelli del portalesul lato meridionale e la bella composizione, a bassorilievocon due leoni affrontati, sull’architrave del portale del latonord.

Per informazioni: Coop. S.T.A.G.E.tel. 0781 688013 - 0781 697007

Chiesa campestre di San LeonardoSituata nell'omonima frazione la chiesa presenta al suointerno pitture di epoca spagnola e un simulacro ligneoraffigurante il santo. La pianta è a navata unica absidata eil soffitto è voltato a botte. All'esterno la facciata, moltosemplice, è affiancata da un campanile a vela.

TrataliasChiesa di Santa MariaLa chiesa di Santa Maria, in trachite chiara, domina luminosail piccolo paese di Tratalias. Edificata nel 1213, come testi-monia l’epigrafe presente sulla facciata, è uno dei moltiesempi di architettura romanica in Sardegna.

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Nuraghe MeurrasFuori dall'abitato di Tratalias si erge il nuraghe Meurras,sottoposto a recente restauro e tuttora in fase di scavo. Sitratta di un edi-ficio complesso,con torre cen-trale costruita amezzo di rozzatecnica ciclopi-ca e torri late-ral i , presumi-b i l m e n t e d iepoca poste-riore, edificatecon t e cn i capiù fine. Neidintorni so-no ancoravisibili i restid i un v i l -laggio con-temporaneoal nuraghe.

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GibaSpiaggia di Porto BotteLa spiaggia di Porto Botte, situata nel golfo di Palmas, ècaratterizzata da un lungo litorale ventilato e da fondalipoco profondi. Accanto alla spiaggia si trova l’omonimocomplesso palustre, il terzo in Sardegna per estensione, cheoffre un buon habitat a fenicotteri rosa, avocette, aironi,cavalieri d’Italia, garzette, falchi di palude, polli sultani ealtri volatili delle zone umide, richiamati dall’abbondantepresenza di cibo negli stagni limitrofi formatisi dai depositidel rio Palmas. Il paesino è dotato di un porticciolo turisticobene attrezzato.

Villarios (Giba)Golfo di PalmasVillarios è una piccola frazione di Giba situata in posizionecollinare panoramica. Il golfo si apre di fronte alla spiaggiadi Porto Botte ed è dominato da una torre d’avvistamentodel XVI secolo.

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Sant’Anna ArresiUbicata sulle pendici del colleMontixeddu, si affaccia sulgolfo di Palmas e su baie ecale di grande interesse pae-saggistico, lungo una linea dicosta lunga 6 chilometri va-riamente intercalata da grandiformazioni rocciose. Il litoraleè caratterizzato dalla presenzadi due spiagge, la minore dellequali è dominata da maestosedune di fine sabbia bianca riccadi elementi quarzosi.

Spiaggia di Porto PinoLa spiaggia di Porto Pino, benriparata dal vento, offre unoscenario di acque vitree, sabbiedunali, ginepri secolari ed unapineta che ospita, oltre al co-mune pino marittimo, i l pinomugo e la rarissima varietà dipino d'Aleppo originario del Libano. Non lontano si notanoil pescoso stagno di Maestrale e quello di Is Brebeis, divisoin due bacini minori dalla striscia di terra di Corrumanciu eposto in comunicazione diretta con le saline di Santa Caterina.

Pineta CandianiLa pineta Candiani,caratterizzata dallapresenza del pinod’Aleppo, è notanelle leggende lo-cali, mai verificate,come sorta su unapreesistente cittàfen i c i a sepo l tasotto la sabbia,presumibilmentec o l l e g a t a a l l estrutture dell’an-tico porto e dellacava di arenariatuttora visitabilisulla costa.

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Ai confini tra Sardegna e JazzImportante manifestazione giunta alla XVIII edizione. Sisvolge ogni anno nel mese di agosto con la partecipazionedei migliori artisti internazionali e grande successo di pubblico.

Per informazioni: Comune di Sant’Anna Arresitel. 0781 966681 - 0781 966081

NuxisChiesa Bizantina di Sant’EliaSituata nella valle di Tattinu è l’unica tra le numerose chiesedella Sardegna meridionale sorte nel periodo bizantino adessersi mantenuta in un quasi integro stato di conservazio-ne. Il primo impianto presenta pianta a croce greca concupola ogivale, mentre la facciata è sormontata da uncampanile a vela. La chiesa ha pianta simile alla basilica diSan Saturnino a Cagliari, anche se di dimensioni inferiori.Fu rimaneggiata in stile romanico nell’XI secolo.

Per informazioni: tel. 0781 957013

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Foresta diIs CannonerisLa foresta si distingue peruna folta vegetazione digrandi lecci, sugherete,conifere, oleandri, carrubi,latifoglie e macchia me-diterranea. La fauna èabbondante, con presenzaabituale di cinghiali, volpi,

martore e aquile reali. La foresta ospita un centro di ripopo-lamento del cervo sardo e un'area attrezzata per la sostatemporanea.

VillaperuccioNecropoli di MontessuSituata in un ampio anfiteatronaturale a forma di omega lasplendida necropoli rupestre diMontessu, scoperta quasi ca-sualmente nel 1972, è compostada circa quaranta tombe, non tuttevisitabili, scavate direttamente nellaroccia. Dai ricchi corredi funeraririnvenuti sappiamo che il monu-mento fu utilizzato per circa duemillenni, da genti della Cultura diOzieri (ca. 3.500 a.C.) ininterrot-tamente s ino al la Cultura diBonnanaro (ca. 1.500 a.C.),come dimostrano le aggiuntemegalitiche e gli amplia-menti dei vani destinatialle inumazioni. Le tombesi presentano nella sempliceforma a forno con ingresso dall’alto e con unasola stanza, in tomba a tempio presumibilmentecome ultima dimora di un capo, con grandetemenos, un recinto o un’area sacra delimitatada betili o piccoli menhir, o ad ampia camera ealto soffitto. Le pareti delle tombe, a volte dipintecon ocra gialla o rossa, sono decorate ad incisione o a rilievocon coppelle, con silhouettes cruciformi raffiguranti la deamadre, con protomi taurine e teste d’ariete dalle cornarivolte all’esterno e terminanti a spirale, con semplici spirali,ghirlande e festoni a denti di lupo o a semicerchi concentrici.Rari si presentano, invece, gli elementi architettonici cherivelano funzioni abitative. I ricchi corredi funerari, espostinel vicino Museo Civico di Santadi e nel Museo Archeologico

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Nazionale di Cagliari, consistono per lo più in vasellame inceramica appartenente a epoche diverse, monili in pietra,armi in ossidiana o selce e quanto necessario per accompa-gnare i defunti nel viaggio ultraterreno. Alcuni vani disepoltura contengono petroglifi ed iscrizioni enigmatichenon ancora decifrate.

Per informazioni: tel. 0781 841089

SantadiSantadi, grosso centro agricolo, possiede un territorio digrande importanza naturalistica, popolato da diverse speciefaunistiche che vi trovano condizioni favorevoli per la so-pravvivenza e la riproduzione.

Grotte Is ZuddasLe splendide grotte Is Zuddassi aprono nel calcareo cam-brico del Monte Meana, ori-ginate dagli imponenti fe-nomeni carsici che hannomodellato l’intero territorio.Caratter izzate da unoscenario fiabesco ed ir-reale presentano vastesale ricche di aragoniticoral loidi, stalagmiti,colate, stalattiti e for-mazioni tubolari. Al-l’ingresso sono visibilii rest i del ProlagusSardus, piccolo rodi-tore estintosi secondoa lcun i s tud ios i inepoca storica.

Per informazioni e prenotazioni: Coop. Monte Meana

loc. Is Zuddas, 09010 Santadi

tel. 0781 955741 • fax 0781 955772

web: www.iszuddas.it • e-mail: [email protected]

Gola di Gutturu MannuLa gola di Gutturu Mannu si distende su una superficie dioltre 4.700 ettari ai limiti del complesso montuoso del bassoSulcis. La vallata prende il nome dalla sua stessa conforma-zione, una grande gola scavata tra i monti. Gutturu Mannu,parzialmente confinante con l’area protetta di Monte Arcosu,possiede un altissimo valore naturalistico, ricoperta da unarigogliosa foresta habitat naturale del cervo sardo e dell'aquilareale.

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Domus de MariaMuseo di numismaticaNel museo è ospitata un’interessante collezione di statuinepuniche e un ricco tesoro in monete antiche.

Chia (Domus de Maria)Baia Chia, dune e stagniArea litoranea tra le più affascinanti della costa meridionale,si stende ai piedi dell’omonima torre di avvistamento costruitain epoca tardo-medievale. I bassi fondali, i tersi cromatismidell’acqua e il dinamismo della linea di costa si congiun-gono alle alte dune di granito rosato, sulle quali trova idealesuperficie di sviluppo una fitta vegetazione di ginepri secolari.

Matrimonio MauritanoNel mese di agosto si celebra a Santadi una cerimonia dinozze secondo la tradizionale cultura agropastorale. Gli sposiindossano i costumi tradizionali ricchi di colori e ricami,attesi dalle traccas addobbate a festa con le quali entranonella piazza principale del paese. Il rito è immediatamenteseguito dall’offerta propiziatoria volta ad assicurare prospe-rità, felicità e benessere alla nuova coppia: i genitori dellosposo offrono acqua e spargono sugli sposi e sugli ospitil’offerta de sa gratzia costituita da petali di rose, chicchi digrano, granellini di sale e monete, lanciata da piatti cheverranno poi frantumati dalle madri. Il banchetto nuziale èofferto a casa della sposa, i festeggiamenti proseguonopubblicamente dal tardo pomeriggio sino alla notte nellapiazza del paese.

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Gli stagni costieri, immediatamente a ridosso della zonadunale, sono abituali aree di sosta e nidificazione di variespecie di uccelli acquatici e contribuiscono ad impreziosireulteriormente uno scenario naturale con pochi riscontrinell’intero Mediterraneo.

Torre di ChiaFu edificata agli inizi del XVI secolo nei pressi della foce diun fiume allo scopo di sventare le incursioni piratesche. Latorre sorge sul promontorio che custodiva l'acropoli punicadell’antica città di Bithia.

SarrochVilla d’OrriVilla d’Orri è dimora signorile con parco annesso, costruitaall’interno di una vasta tenuta agricola che ospitò il PrincipeCarlo Felice di Savoia e i membri della casa reale piemontesedurante la loro permanenza in Sardegna negli anni dell’in-vasione napoleonica. All’interno si possono visitare gli am-bienti privati ricchi di pregevoli arredi e oggetti d’arte italiana.

PulaChiesa di Sant’EfisioFuori dall’abitato e nei pressi degli scavi di Nora s’incontrala chiesa di Sant’Efisio, sorta nel luogo in cui secondo latradizione fu martirizzato il santo oggi venerato a Cagliari.Il loggiato davanti al prospetto richiama l’aspetto caratteristicodelle chiese campestri, pur conservando nelle forme derivantidall’architettura francoprovenzale la fisionomia romanicadatale dai monaci Vittorini alla fine dell’XI secolo.

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Torre di ColtellazzoLa torre, protetta da una cortina muraria rinforzata da piccoletorri, si eleva alta 12 metri sulle rovine dell’antica Nora.Fatta costruire da Filippo II tra il 1580 e il 1610 come torredi avvistamento la sua parte sommitale oggi ospita un faro.

Torre di San MacarioCostruita nel 1595 e utilizzata fino al XVIII secolo sorgesull’isoletta omonima al largo di Nora. Nell’isola, secondofonti storiche, era stato edificato un monastero di rito greco.

Museo civico PatroniIl museo è intitolato allo studioso Giovanni Patroni che agliinizi del ‘900 rivelò all’attenzione del mondo scientificointernazionale il sito di Nora. Le sale espongono i ritrovamentidelle necropoli puniche e romane, la stele del tophet emateriali provenienti dagli scavi della metà del XIX secolodisposti in ordine cronologico, oltre ad una piccola selezionedi ritrovamenti subacquei.

Per informazioni e prenotazioni: Coop. Tur. Pulatel. 070 9209138oppure Pro Loco Centro Culturale Casa Frautel./fax 070 9245250Orario: tutti i giorni 9,00-20,00

NoraRiparata dai venti e ricca di insenature, secondo fonti classicheNora fu la prima città dell’Isola, fondata da Norax, figlio diErmes ed Eritya, approdato in Sardegna con un gruppo dicoloni provenienti da Tartesso.

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La città sorse come insediamento costiero a caratteremarittimo e commerciale forse già nel IX-VIII secolo a.C..Gli scavi hanno riportato alla luce il tessuto urbano dellaNora romana, ma non molti elementi riferibili al periodofenicio e a quello punico, al quale però risalgono i piùimportanti edifici sacri del sito, l’Alto Luogo di Tanit e ilTempio di Eshmun. Menzionata da Cicerone nell’orazionePro Scauro, accusato di omicidio dai sardi della città, nelprimo periodo romano Nora fu con ogni probabilità sededel governatorato, divenendo Municipium nel I secolo d.C.e raggiungendo il massimo splendore nel secolo successivo.Si osservano ampi impianti stradali lastricati dotati disistemi fognari, resti di edifici di un quartiere signorile,spazi destinati al culto e uno splendido teatro del I o IIsecolo d.C. che conserva due dolii, grandi vasi con funzionedi risuonatori acustici. Il sito conserva anche numerosiedifici termali con ricchi mosaici. Tra gli innumerevoli repertirestituiti assume tuttavia eccezionale valore documentarioper la storia del Mediterraneo antico la Stele fenicia diNora del IX-VIII secolo a.C. oggi conservata al MuseoArcheologico di Cagliari, sulla quale appare per la primavolta il nome Shrdn, o Shardana, attestazione originariadel moderno Sardegna.

Per informazioni e prenotazioni:Coop. Tur. Pula tel. 070 9209138oppurePro Loco Centro Culturale Casa Frau tel./fax 070 9245250Orario: dalle 9,00 al tramontoSu prenotazione visite guidate con gruppi precostituiti. Il bigliettod’ingresso all’area dà diritto alla visita gratuita del Museo ArcheologicaPatroni, aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00

TeuladaSplendido golfo dove piccole spiagge si alternano ad altisperoni calcarei come Capo Malfatano e Capo Spartivento.Al centro del golfo il Porto di Teulada con le caratteristichecapanne dei pescatori.

Incontro Internazionaledi Scultura su PietraOgni anno il Comune di Teulada, nella prima quindicinadi settembre, ospita numerosi scultori di diverse na-zionalità le cui opere rimangono in mostra perma-nente per le vie del paese.

Per informazioni:Comune di Teuladatel. 070 9271230

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CONSORZIO TURISTICOL’ALTRA SARDEGNASegreteria e servizi:

Centro Ecoturistico LetiziaVia San Pietro, 16 - 09010 Nuxis (Ca)Tel./Fax +39 0781 957021 • Tel. +39 0781 63164e-mail: [email protected] • www.sardegnadelsudovest.it

Ufficio informazioni turistiche generali:

Coop. Fulgheri c/o MontegranaticoPiazza Zampillo - 09039 VIllacidro (Ca)Tel./Fax +39 070 9346000 • Tel. +39 070 9310787e-mail: [email protected] • www.villacidro-turistica.it

Informazioni Turistiche

Per i comuni di:Carbonia, Domusnovas, Guspini, Iglesias, Sant’Antioco,Siliqua, Tratalias, Villacidro, Villamassargia

Club degli ItinerariTel. +39 0781 908006 / +39 0781 908114e-mail: [email protected] • www.sardegnadelsudovest.com

Consulenze Turistiche, Itinerari, Visite Guidate

Cagliari

Cooperativa Memoria StoricaVia Dell'Artigianato, 18 - 09100 CagliariTel. +39 070 2110237 • Fax +39 070 240609Gestione museo archeologico Villa Sulcis di Carbonia

Carbonia

Studio C.C. BettiniVico S. Caterina - 09010 Carbonia (Ca)Tel. +39 0781 63164 • Cell. 339 7892980 • Fax 178 2278534e-mail: [email protected] • www.sardegnanimamia.itGestione rally turistici, regate, eventi culturali

Cooperativa MediterraneaVia Bresciano, 7 - 09013 Carbonia (Ca)Tel. +39 0781 64040Gestione parco archeologico di Monte Sirai

Fluminimaggiore

Coop. Start UnoVia Sardegna, 1 - 09010 Fluminimaggiore (Ca)Tel. +39 0781 580990 • Cell. 347 8174989 • Fax 0781 582198e-mail: [email protected] del Tempio punico-romano di Antas e Museo etnografico

Società Su Mannau GrotteVia Vitt. Emanuele, 81 - 09010 Fluminimaggiore (Ca)Tel. +39 0781 580411 / +39 0781 580165 • Fax +39 0781 580189e-mail: [email protected] Grotte Su Mannau, escursioni speleologiche

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Guspini

Coop. PromoserapisPiazza G. Rolandi - Loc. Montevecchio - 09036 Guspini (Ca)Cell. 335 5314198Gestione strutture di superficie miniera di Montevecchio

Iglesias

Ajòò Dive!Sede operativa c/o Motonautica, Via Garibaldi, 39 - 09016 Iglesias (Ca)Cell. 328 8278145 / 339 7451670 • Tel./ Fax +39 0781 41930e-mail: [email protected], scuola sub, escursioni in gommone

Palau

Associazione 360° Gestione Sardegna Trek 4X4Via Brigata Sassari, 22 - 07020 Palau (Ss)Tel. +39 0789 708565 • Cell. 334 3850048 • Fax +39 0789 706191e-mail: [email protected] • www.360gradi.itEscursioni in auto, fuoristrada in tutta la Sardegna

Santadi

Cooperativa Monte MeanaVia Dalmazia - 09010 Santadi (Ca)Tel. +39 0781 955741 • Fax +39 0781 955772e-mail: [email protected] • www.iszuddas.itGestione Grotte Is Zuddas

Siliqua

Coop. AntariasVia Iglesias, 4 - 09010 Siliqua (Ca)Cell. 349 1564023 • Fax +39 0781 73704e-mail: [email protected] del Castello di Acquafredda

Teulada

Club degli ItinerariVia Vittorio Emanuele, 18 - 09019 Teulada (Ca)Tel. +39 0781 908006 / +39 0781 908114 • Fax +39 0781 957021e-mail: [email protected] a cavallo, scuola di botanica, micologia, cucina etnica

Tratalias

Coop. StagePiazza Chiesa, Vecchio Centro - 09010 Tratalias (Ca)Cell. 347 0899049 • Tel./Fax +39 0781 697007e-mail: [email protected] cattedrale romanica, borgo medievale, ristorante etnico Il Gallo Nero

Villacidro

Coop. G. Fulgheric/o Montegranatico, Piazza Zampillo - 09039 VIllacidro (Ca)Tel. +39 070 9310787 • Fax +39 070 9346000e-mail: [email protected] • www.villacidro-turistica.itGestione percorsi turistici di: Villacidro, Parco Culturale G. Dessì, ComunitàMontana Monte Linas

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Strutture Ricettive

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Fluminimaggiore

Antas HotelLoc. Sant’Angelo - 09010 Fluminimaggiore (Ca)

Tel./Fax +39 0781 584006

e-mail: [email protected] • www.antashotel.it

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Iglesias

Hotel Ristorant e ArtuPiazza Quintino Sella, 15 - 09016 Iglesias (Ca)

Tel. +39 0781 22492 • Fax +39 0781 32449

e-mail: [email protected]

Hotel Ristorante Il SillabarioLocalità Martiada - 09016 Iglesias (Ca)

Tel. +39 0781 33830 • Fax +39 0781 33790

e-mail: [email protected]

Portoscuso

Hotel PanoramaVia Giulio Cesare, 40/42 - 09010 Portoscuso (Ca)

Tel./Fax +39 0781 508077

e-mail: [email protected]

Sant’Antioco

Hotel Ristorante SolkiPiazza Pertini - 09017 Sant’Antioco (Ca)

Tel. +39 0781 800521 • Tel./Fax +39 0781 800428

e-mail: [email protected]

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Giba

Antica Locanda RosellaVia Principe Piemonte, 135 - 09010 Giba (Ca)

Tel. +39 0781 964029 • Fax +39 0781 979205

Iglesias - Nebida

Hotel Ristorante Pan di ZuccheroVia Centrale, 366 - 09010 Nebida, Iglesias (Ca)

Tel./Fax +39 0781 47114

e-mail: [email protected]

Garnì

Santadi

Villa S’AndrianaLoc. S’Andriana - 09010 Santadi (Ca)

Tel. +39 0781 955107 / +39 0781 954146

e-mail: [email protected]

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Sant’Antioco

La Pineta

Via Baccaredda, 69 - 09017 Sant’Antioco (Ca)

Tel. +39 0781 802018 • Cell. 320 7414587

e-mail: [email protected]

Villamassargia

Castello di Gioiosa Guardia

Via XXV Aprile, 15 - 09010 Villamassargia (Ca)

Tel. +39 0781 75011 • Fax +39 0781 74094

Agriturismo

Calasetta

Agriturismo Tupei

Località Tupei - 09011 Calasetta (Ca)

Tel. +39 0781 810025 • Cell. 339 4752458 • Fax +39 0781 887027

Domusnovas

Agriturismo Perda Niedda

Loc. Perda Niedda - 09015 Domusnovas (Ca)

Cell. 348 5402841

e-mail: [email protected]

Iglesias

Agriturismo S’Arriali

Località S’Arriali - 09016 Iglesias (Ca)

Tel. +39 0781 43166 • Cell. 338 8185200

San Giovanni Suergiu

Agriturismo Golfo Palmas

Località Palmas - 09010 San Giovanni Suergiu (Ca)

Tel. +39 0781 689487 • Cell. 349 6683143

Teulada

Coop. Agriturismo Matteu

Loc. Matteu - 09019 Teulada (Ca)

Tel./Fax +39 070 9270003 • Cell. 348 5279210

e-mail: [email protected]

Coop. L’Agropastorale Agriturismo Is Truiscus

Loc. Is Truiscus - 09019 Teulada (Ca)

Telefax +39 070 9271256 • Cell. 347 5772248

e-mail: [email protected]

Campeggi

Gonnesa

Campo Robinson

Coop. Viviscout - 09010 Gonnesa (Ca)

Tel. +39 0781 22611 • Cell. 339 7934710 • Fax +39 0781 24722

e-mail: [email protected]

Campeggio educativo per ragazzi.

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Ristorazione

Calasetta

Ristorante L’ApprodoVia Regina Margherita, 1 - 09011 Calasetta (Ca)Tel./Fax +39 0781 88375e-mail: [email protected]

Nuxis

Ristorante LetiziaVia San Pietro, 16 - 09010 Nuxis (Ca)Tel./Fax +39 0781 957021

Sant’Antioco

Ristorante Il CantuccioTel./Fax +39 0781 82166e-mail: [email protected]

Associazioni Culturali

Domusnovas

Media Domus OnlusTel. +39 0781 72094 / +39 0781 70809Fax +39 0781 729149www.geocities.com/athens

Guspini

Pro LocoCell. 335 5314198

Nuxis

Is Caravius Sport e CulturaTel. +39 0781 957465 • Fax +39 0781 957021

Villamassargia

Elicriso EventsCell. 347 1519094 • Fax +39 0781 74856e-mail: [email protected]

Noleggio Autobus - Agenzie Viaggi

Cagliari

Società Dedoni TurismoViale Monastir - 09100 CagliariTel. +39 070 210121 • Fax +39 070 240587e-mail: [email protected] pullman gran turismo in ogni parte della Sardegna

Agenzia Viaggi Intorno Al MondoVia Sonnino - 09100 CagliariTel. +39 070 660077 • Fax +39 070 656801e-mail: [email protected]

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Affitto Case VacanzeCarbonia

Società Super 2Via Dalmazia - 09013 Carbonia (Ca)Tel. +39 0781 62193 • Fax 178 2278534e-mail: [email protected] Case Vacanze, itinerari energetici terapeutici

Servizi turisticiCarbonia

Società I.A.F. Laboratorio OtticaPiazza Ciusa - 09013 Carbonia (Ca)Tel. +39 0781 674795 • Fax +39 0781 661471e-mail: [email protected][email protected] fotografico con new-tecnology, foto-ottica d’avanguardia

Carloforte

Società Marine SifrediTel./Fax +39 0781 854437 • Cell. 368 7339887 / 335 6059513e-mail: [email protected] di 250 posti-barca nel porto di Carloforte

Artigianato ArtisticoCarbonia

Terra ArrubiaVia Catania, 28/a - 09013 Carbonia (Ca)Cell. 328 1875508Ceramiche artistiche

Fluminimaggiore

Arrius LucianoVia Vittorio Emanuele, 457 - 09010 Fluminimaggiore (Ca)Tel. +39 0781 580853 • Cell. 335 1227855 • Fax +39 0781 582114e-mail: [email protected] • www.lucianoarrius.comColtelleria artistica, ferro battuto, pelletteria, selleria (tutto per il cavallo)

GUIDA AGLI ACQUISTI

Carbonia

Pilo MaurizioPiazza Ciusa, 47 Via Nuoro, 43 - 09013 Carbonia (Ca)Tel./Fax +39 0781 64046Laboratorio artigiano creazioni oro e argento.

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Prendas de Orodi Salvatora BecconiVia XVIII Dicembre - 09013 Carbonia (Ca)Cell. 335 6894074Laboratorio artigiano.Progettazione e realizzazione decori oro su argentocon trafori reinterpretazione gioielli sardi.

Peluffo M. BeatriceVia Anselmo Roux, 43/a - 09013 Carbonia (Ca)Tel. +39 0781 665193 • Fax +39 0781 665193Laboratorio artigiano argenteria e oreficeria.

Pischedda GioielliVia Puglie, 47 - 09013 Carbonia (Ca)Tel. +39 0781 670095 • Fax +39 0781 670095Laboratorio artigiano di gioielli tipici sardi. Punto Vendita.

Bon Bon da Rosydi Spina RosellaViale Trento, 66 - 09013 Carbonia (Ca)Tel. +39 0781 6602279Laboratorio artigiano dolci tipici sardi.

Carloforte

Arte Sardadi S. MelisCorso Battellieri, 18 - 09014 Carloforte (Ca)Tel. +39 0781 855912Creazione e vendita di artigianatoartistico regionale: ceramiche, tappeti, coltelli, cestini.

Giba

Panificio Murgia EfisioVia Roma, 22 - 09010 Giba (Ca)Tel. +39 0781 964132Produzione e vendita pane tipico sardo, dolci sardi, panade.

Guspini

Vaccargiu UmbertoVia Carducci, 60 - 09036 Guspini (Ca)Tel. +39 070 970662Rivendita di artigianato sardo e di prodotti agroalimentari tipici.

Santadi

Azienda agricola Olea SardegnaVia Is Pinnas, 254 - 09010 Santadi (Ca)Tel. +39 340 3450196Produzione e vendita di olio extravergine d'oliva.

Sant’Anna Arresi

EXPO S.AL.AR.Via Italia, 250 - 09010 Sant’Anna Arresi (Ca)Tel. +39 0781 965040 • Fax +39 0781 965226Rivendita di artigianato sardo e di prodotti agroalimentari tipici.

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VILLASIMÌUS

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Crabonaxia è ancora la denominazione locale del paese diVillasimius, un nome che rende esplicito il rapporto tra ilterritorio e le estese foreste che fornivano la materia primanecessaria alla produzione del carbone di legna. Nel 1826gli abitanti dell’allora Carbonara fecero richiesta di cambiareil nome del piccolo centro, che con Regio Decreto del 14settembre 1862 fu mutato in Villasimius. Ancora in epocarecente il mare era l’unica via di collegamento tra la cittadinae Cagliari: nell’insenatura di Torre Vecchia approdavano leimbarcazioni da trasporto provenienti dal capoluogo con lemerci commissionate dalla popolazione del paese.

Ernst JüngerViaggiando senza meta alla scoperta di luoghi misteriosi,selvaggi e quieti, nel 1954 Ernst Jünger, uno dei massimiesponenti del pensiero contemporaneo, arriva per caso aVillasimius. Sentitamente colpito dalla bellezzadel territorio racconta nel saggio TerraSarda le sue impressioni e i suoi statid’animo vissuti nella magica Il lador, ap-punto Villasimius.

Illador, 7 maggio 1954“…Fra le trouvailles che in Europa diventanosempre più rare c’è questa: un luogo privodi qualsiasi collegamento con il mondo. Ep-pure io l’ho raggiunto dopo aver viaggiatosino al capolinea meridionale, con l’aiuto diun autobus. Per tre ore continuarono a cin-golare le molle del veicolo lungo strade acci-dentate di montagna, che ad ogni curva siaprivano all’improvvisa veduta sul mare…”

Illador, quale posto pienodi luce, soleggiato, illuminatovissuto intensamente per tutta lasua permanenza, è raffigurato nei

suoi part ico-lari.

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“… Qui ciò che attrae è la conformazione rocciosa, glianimali e le piante, la possibilità di un viaggio sciabordantenel profondo … Terra sarda, rossa, amara, virile, intessutain un tappeto di stelle, da tempi immemorabili fioritad’intatta fioritura ogni primavera, culla primordiale sentiila sua dolce altalena nel mare …”

Cinquanta anni fa, Villasimius era come la descrivevaErnst Jünger, un luogo isolato, difficile da raggiungere,raro e misterioso ma talmente stupendo da poteressere raccontato, in un saggio, in modo tanto af-fascinante. Molte cose sono cambiate, ma la suabellezza ne fa ancora uno dei luoghi più preziosidella Provincia di Cagliari.

“… Tutte le bestie mi appaiono d’aspetto insolito;forse appartengono a razza isolane, qui sviluppateattraverso generazioni o rimaste inalterate daitempi antichi ...”

“… Mentre consumo la prima colazione, faccioil calcolo approssimativo di tutti i luoghi in cuisi può fare il bagno. Ora ne conosco una granquantità: tutti solitari, tutti belli, le candide eluminose spiagge per la sabbia dai r i f less iabbaglianti… mare dove luccicarono i pescid’oro nello splendore meridiano… contraffortimontani di nudo e brillante granito…”

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Storia e arteLa Fortezza VecchiaOggi museo archeologico, sorge su un promontorio pocodistante da Capo Carbonara. Si tratta di una struttura com-plessa, il cui nucleo originario risale probabilmente al XIVsecolo. Villasimius, a quei tempi Carbonara, da rendita diNino Visconti divenne possesso dei sovrani aragonesi, peressere infine concessa in feudo alla famiglia Carroz i cuimembri ricoprirono un ruolo di primo piano nella conquistadell ’ Isola e nel la cacciata deipisani dai territori dell’an-t ico Giudicato di Ca-gliari. Alla fine del XVIsecolo fu realizzato unintervento di ristruttu-razione, ascrivibi le algrande progetto di di-fesa voluto da Filippo IIche prevedeva la forti-ficazione dei litorali conun sistema di torri fral o ro c o l l e g a t e p e rcontrastare gli sbarchiormai divenuti incon-t ro l lab i l i de i turco-barbareschi.

Per informazioni: Coop. Cuccureddustel. 070 790023www.villasimiusweb.com • e-mail: [email protected]: 15 giugno-15 settembre: 10,00-13,00 / 18,00-21,00il resto dell’anno ven-dom 10,00-13,00 / 18,00-21,00

Torre di Porto Giunco e Torre di San LuigiLe Torri di Porto Giunco e di San Luigi sono documentate nelpercorso espositivo della mostra permanente Enemigos de laFe’ Pirati e difensori costieri, al lestita presso la FortezzaVecchia. La Torre di Porto Giunco, edificata nel XVI secolo ingranito locale, sorge nell’omonima località. Vi si accede dallaspiaggia attraverso un sentiero praticabile a piedi o a cavallo,oppure dal versante di Capo Carbonara lungo la dorsaledell’altura, lungo percorsi caratterizzati dalla presenza dellespecie più significative della macchia mediterranea. Dallatorre si ammira l’oasi naturalistica dello stagno di Notteri,area abituale di sosta dei fenicotteri rosa. La Torre spagnoladi San Luigi fu costruita in granito locale nel XVII secolosull’Isola di Serpentara. È raggiungibile dal porto turistico in20 minuti di navigazione.

Per informazioni: Coop. Cuccureddustel. 070 790023www.villasimiusweb.com • e-mail: [email protected]

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Faro dell’Isola dei CavoliIl faro, edificato nella seconda metà dell’Ottocento su unapreesistente torre spagnola del XVI secolo ed ora in con-cessione al Centro Ricerche dell’Università di Cagliari, èraggiungibile dal Porto Turistico in 15 minuti di navigazione.

Chiesetta campestre di Santa MariaLa Chiesa si trova lungo la strada provinciale per Cagliaria poca distanza dal centro abitato. Sorta sui resti di unedificio termale di età romana, di cui restano visibili l’absidee parte degli ambienti, venne ricostruita attorno al 1920.La persistenza del culto mariano paleocristiano in etàcontemporanea è testimoniato dalla devozione dei fedeli,documentata sino alla metà dello scorso secolo, rivolta aduna statua di matrona romana conservata presso il MuseoArcheologico.

Cava UsaiL’estrazione del granito e la sua lavorazione hanno a lungocostituito una delle più importanti fonti di reddito degliabitanti di Villasimius. Avviata nella seconda metà dell’Ot-tocento da una coppia di fratelli originari della Toscana, lacava fu poi gestita dalla Ditta Usai dai primi anni del

Novecento sino alla chiusuranegli anni Cinquanta. Il gra-nito estratto dagli scalpellinie semilavorato in loco è statoutilizzato nella realizzazionedi grandi opere pubbliche,tra cui la lastricatura dellaVia Roma a Cagliari.

Porto turisticoI l Porto turistico di Villa-simius è situato a ridossodel promontorio di CapoCarbonara a l l ' internodell'omonimo golfo. La

configurazione portuale è caratterizzata da una diga disopraflutto a gettata con paramento in massi naturali di560 metri di lunghezza, e da una diga di sottoflutto conuno sviluppo di 180 metri. Nei 78.000 mq. di specchioacqueo protetto sono disposti 3 pontil i fissi, 15 pontiligalleggianti e 5 banchine per un complessivo sviluppo difronti ormeggiabili di 2.420 metri.

VHF: canale 09; posti barca: 740, max LOA 30 m.; profondità min.1,5 max 6,5 m; impianto di carburante; acqua ed energia elettrica220/380V; docce e bagni pubblici; gru da 60 tonnellate; raccolta oliesausti e batterie esaurite.

Per informazioni: tel. 070 7978006 / 070 7978014 - fax 070 797137www.marinavillasimius.it • e-mail: [email protected]

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ArcheologiaMuseo ArcheologicoIl percorso espositivo del Museo si articola in quattro sale:La Sala del mare raccoglie reperti provenienti da recuperidi media-alta profondità risalenti ad un lungo periodocompreso tra III secolo a.C. ed età dei commerci bizantini.Custodisce una ricca raccolta di anfore, mattoni e tegoleancora recanti il marchio della fabbrica di provenienza, atestimonianza del ruolo attivo svolto dall’area di CapoCarbonara nel sistema di traffici e scambi dell’antico Me-d i ter - raneo. Da segnalare la riproduzione di una nave

cartaginese del III secolo a.C. LaSala del Santuario di Is

Cuccureddus custodisceuna vasta raccolta di

repert i provenient idal sito di Is Cuccu-reddus, un insedia-mento fenicio sortonel VII secolo a.C. suuno dei colli antistanti

la spiaggia di Campusnel Golfo di Carbona-

ra. Dist rutto daiC a r t a g i n e s i

in to rno a l540 a .C.

f u p o io c c u -p a t o

d a i

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Nella sala sono esposti monete, anfore, pentole, coppe,piatti, tazze e oggetti d’uso quotidiano, oltre a mascheree rappresentazioni di parti anatomiche che costituivano unassortito campionario di ex-voto affidato alle divinità delluogo dai naviganti che doppiavano Capo Carbonara.Nella Sala del territorio sono presenti resti di insediamentidel neolitico e del Nuragico, testimoniato dalle numerosetombe di giganti in parte non ancora indagate, oltre ched'età Fenicia e del periodo classico (terme di Santa Mariae villa rustica annessa). I reperti provengono prevalente-mente dagli insediamenti di epoca romana, tra i quali spiccauna preziosa statua muliebre del I secolo d.C. mentre dallenecropoli di Accu Is Traias e Cruccuris provengono alcunicorredi funerari.La Sala del relitto dell’Isola dei Cavoli è dedicata alrelitto di una nave spagnola della prima metà del XV secolonaufragata nei pressi dell'Isoladei Cavol i . I l car ico com-prendeva un ricco campio-nario di armi (frammenti dilancia, spade, cannoni),s tov ig l i e ( p i a t t i escodelle decorati concaratteristici motivi),un mortaio, un boccale,chiodi, un peso in piombo,una staffa, un s ig i l lo pertessuti con lo stemma di Palmadi Maiorca, e azulejos smaltate inazzurro e oro.

Per informazioni: Coop. Cuccureddustel. 070 790023www.villasimiusweb.com • e-mail: [email protected]: 15 giugno-15 settembre: 10,00-13,00 / 21,00-24,00 chiuso il lunediil resto dell’anno ven-dom 10,00-13,00 / 17,00-19,00 chiuso il lunedi

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NaturaArea Marina Protetta di Capo CarbonaraL'Area Marina Protetta di Capo Carbonara (o AMP) è stataistituita nel 1998 su una zona vasta circa 9.000 ettaridelimitata dal perimetro marino e costiero che ha per verticiCapo Boi, l'Isola dei Cavoli, Serpentarae Punta Porceddus. Gl i ob iet t iv idell'istituzione non si concentranosulla sola salvaguardia del patrimonionaturale ma promuovono la valo-rizzazione delle risorse, lo svilupposostenibile e la formazione di unapiù elevata coscienza ambientale eculturale nella popolazione locale eturistica. L’AMP si occupa del mo-nitoraggio costante dell’area marinae costiera con servizi di sorveglianzae tutela, svolgendo lavori di ricercas c i e n t i f i c a c o n i l s u p p o r t odell'Università di Cagliari, promuo-vendo la formazione di professionalitàspecifiche e numerose iniziative a livellol o ca l e , na -zionale e in-ternazionale,allo scopo diva lor i zzarel e r i s o r s enatura l i eu m a n edel l ' interaArea . A l -l ’ i n t e r n od e l l ' A r e av e n g o n oe r o g a t itutti i ser-vizi turisti-ci. L'AMP èsuddivisa in tre zonesottoposte a differente livello di tutela integrale, generalee parziale. Il regolamento dell’Area è disponibile presso lasede dell’AMP e negli uffici del Comune di Villasimius.

L’Ambiente naturaleI fondali rocciosi sono predominanti. Gli scenari sommersisono caratterizzati da rocce granitiche in foggia di pinnacolie bastioni, avvallamenti, spaccature e tafoni, sovente coloratidal giallo delle margherite di mare e dal rosso delle gorgonie.

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Nei pressi dei faraglioni dell'Isola dei Cavoli si incontranobranchi di barracuda mediterranei in cerca di cibo. Nellasecca di Cala Caterina il paesaggio sommerso presentagrosse frane granitiche.

La FaunaIl sensibile innalzamento della temperatura delle acque harichiamato negli ultimi anni alcune specie tropicali chehanno trovato habitat favorevole in una secca antistantela spiaggia di Simius. Da segnalare la presenza del PinnaNobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo.

Tra i mammiferi,oltre al l ’abi-tuale presen-za dei delfinitursiopi, sonostat i spora-d i c a m e n t ea v v i s t a t ie s e m p l a r iisolati di focamonaca. Lal o r o p r e -senza con-f e r m a i lb a s s o o

nullo indiced’inquinamen-

to marino e le favorevoli con-dizioni di un habitat idoneoalla riproduzione delle diversespec ie . L’area umida de l lostagno di Notteri è rifugio difalchi pellegrini, marangoni dalciuffo, magnanine sarde, averlepiccole, calandri e calandrelle,sterne e fenicotteri rosa.

La FloraL’AMP ha censito 136 specievegeta l i spontanee . Degnod’ interesse è i l dracunculus,pianta necrofora che si riproducene l l ' I so la de i Cavo l i , t ip i c idell'area costiera sono la macchiamediterranea, il ginepro cocco-

lone, il pistacchio e il mirto. Per laflora sottomarina l'isola di Serpentara, la secca dei

Berni e la secca di Cala Caterina costituiscono l'ambienteideale di rigogliose praterie di poseidonia.

Fonte: AMP

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Villasimius

Porto Sa Ruxi

CampusCampulongu

Porto Giunco

Simius

Is Traias

Punta Is Molentis

Cava Usai

Torre Vecchia

LE SPIAGGE

Porto Sa RuxiÈ caratterizzata da bianche dune sabbiose che ospitano ginepri secolari.(dalla Piazza Incani lungo la provinciale per Cagliari, bivio a 7,2 Km. Vi sigiunge per un sentiero che attraversa la macchia)

CampusÈ sovrastata dal sito fenicio di Cuccureddus.Vi sfocia il Rio Foxi con un ampio estuario.(dalla Piazza Incani lungo la provinciale per Cagliari, bivio a 3,7 Km)

CampulonguSi mostra come un lungo arco di sabbia cheha alle spalle il verde della macchia mediterranea.(dalla Piazza Incani lungo la strada per il Capo Carbonara, a 2,2 Km)

Torre VecchiaSi tratta di un piccolo arenile sovrastato da un’antica torre difensiva.(dalla Piazza Incani lungo la strada per il Capo Carbonara subito dopol’ingresso per il Porto Turistico, bivio a 3,6 Km)

Cava UsaiÈ una spiaggia di ciottoli, caratterizzata dallapresenza dell’imponente cava di granito dismessa.(dalla Piazza Incani percorrendo tutta la strada per il Capo Carbonara finoalla fine, si gira a sinistra dopo 4,8 Km)

Porto GiuncoVi si giunge costeggiando lo stagno Notteri, che ospitaaffascinanti fenicotteri rosa, ed è caratterizzata da una lunghissimastriscia di sabbia che divide acqua e terra.(dalla Piazza Incani lungo la strada per il Capo Carbonara, si gira a sinistradi fronte all’ingresso del Porto Turistico, bivio a 3,1 Km)

SimiusÈ prosecuzione dell’immensa Porto Giunco.Sabbia candida ed acque cristalline ne fanno una delle più belle di Villasimius.(a 1,5 Km dal centro abitato)

Is TraiasSi tratta di una caletta in cui la vegetazione arriva sin sulla spiaggia.(dal centro abitato lungo la strada panoramica per Costa Rei, bivio a 1,9Km)

Punta Is MolentisSi raggiunge seguendo il letto del fiumiciattolo Rio Trottued è caratterizzata dalla presenza di una cava di granito dismessa.(dal centro abitato lungo la strada per Costa Rei, a 3,9 Km)

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Villasimius ha uno sviluppo costiero di circa35 Km, caratterizzato dall’alternanza di pic-cole cale e ampie distese sabbiose. Vi sono

spiagge immediatamente raggiungibili via mare,altre via terra, a piedi o a cavallo. Su alcune è consentitala presenza di chioschi-bar, giochi per bambini, gommonie attrezzatura sportiva. Ricordiamo le spiagge di Porto SaRuxi, Campus, Campulongu, spiaggia di Torre Vecchia,spiaggia di Cava Usai, Porto Giunco, Simius, Is Traias ePunta Molentis.

Etnografia e costumeVillasimius festeggia la Madonna del Naufrago, Santa Mariae il patrono San Raffaele Arcangelo. Le tre sagre sonoaccompagnate da manifestazioni di folklore locale conspettacoli di balli in costume, musiche e improvvisazionipoetiche. La festa della Madonna del Naufrago si svolgegeneralmente la terza domenica di luglio e prevede laprocessione a mare sino all'Isola dei Cavoli, con deposizionedi una corona di fiori ai piedi di una statua sommersarappresentante la Vergine con Bambino. Opera di PinuccioSciola, la statua è realizzata in trachite rosa di Ozieri ed èfacilmente osservabile dalla superficie con una comunemaschera da sub. La festa di Santa Maria si svolge nellaprima settimana di Settembre. Nel corso dell’evento siriuniscono gruppi folk provenienti dai paesi limitrofi, suo-natori di launeddas e cantadores. Si ammirano i carriaddobbati, le cosiddette traccas, e i cavalieri in costume,segno del profondo legame tra cultura religiosa e attivitàagricole. La festa di San Raffaele, patrono della cittadina,cade il 24 Ottobre. Anche in questo caso la manifestazionepropone canti e balli tradizionali e spettacoli pirotecnici.

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CONSORZIO TURISTICO VILLASIMÌUS

Via del Mare, 32 - 09049 Villasimius (Ca)

Tel +39 070 790079 • Fax +39 070 790433

e-mail: [email protected] • www.villasimius.org

Strutture Ricettive

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Residence Hotel Cormoran

Loc. Campus - 09049 Villasimius (Ca)

Tel +39 070 79340 • Fax +39 070 798101

e-mail: [email protected] • www.hotel-cormoran.comRecapito invernale

Tel. +39 0141 272244 • Fax +39 0141 272521

Hotel Simius Playa

Via del Mare - 09049 Villasimius (Ca)

Tel. + 39 070 79311 • fax +39 070 791571

e-mail: [email protected] • www.simiusplaya.com

Hotel Stella Maris

Loc. Campulongu - 09049 Villasimius (Ca)

Tel. +39 070 797100 • Fax +39 070 797367

e-mail: [email protected] • www.stella-maris.com

Atahotel Tanka Village Resort

Loc. Tanca Elmas - 09049 Villasimius (Ca)

Tel. +39 070 7951 • Fax +39 070 797139

e-mail: [email protected] • www.atahotels.it

Sofitel Thalassa Timi Ama

Loc. Notteri – 09049 Villasimius (Ca)

Tel. +39 070 79791 • Fax 070 797285

e-mail: [email protected] • www.accor-hotels.it

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Cruccuris Resort

Loc. Cruccuris - 09049 Villasimius (Ca)

Tel. +39 070 797100 • Fax +39 070 797367

e-mail: [email protected] • www.cruccurisresort.com

Hotel Su Sergenti

Via Matteotti, 1 - 09049 Villasimius (Ca)

Tel. +39 070 792001 • Fax +39 070 792093

e-mail: [email protected] • www.hotelsusergenti.com

Residence Fenicia

Loc. Simius - 09049 Villasimius (Ca)

Tel. +39 070 790027 • Fax +39 070 790110

e-mail: [email protected] • www.feniciaresidence.it

Residence Le Bouganville

Via Matteotti 91/c - 09049 Villasimius (Ca)

Tel. +39 070 79331 • Fax +39 070 790078

e-mail: [email protected] • www.lebouganville.it

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Residence Verdemare SardegnaLoc. Simius - 09049 Villasimius (Ca)Tel. +39 070 790152 • Fax +39 070 790262e-mail: [email protected] • www.verdemare.itRecapito invernale

Tel. +39 070 291613 • Fax +39 070 853613

Campeggio Spiaggia del RisoLoc. Spiaggia del Riso - 09049 Villasimius (Ca)Tel. +39 070 791052 • Fax +39 070 797150e-mail: [email protected] • www.villaggiospiaggiadelriso.it

´´

Hotel Stella d’OroVia Vittorio Emanuele, 25 - 09049 Villasimius (Ca)Tel. +39 070 791255 • Fax +39 070 792636e-mail: [email protected]

Agenzie ImmobiliariSimius ImmobiliarePiazza Incani, 3 - 09049 Villasimius (Ca)Tel. +39 070 791266 • Fax +39 070 790081e-mail: [email protected] • www.simiusimmobiliare.com

Case Vacanze srlVia del Mare, 38 - 09049 Villasimius (Ca)Tel. +39 070 791178 • Fax +39 070 7928142e-mail: [email protected] • www.casevillasimius.com

GUIDA AGLI ACQUISTIL'Albero degli Zoccolidi Abis GiuseppinaVia Umberto I, 44 - 09049 Villasimius (Ca)Tel. +39 070 791736 • Fax +39 070 791736Laboratorio artigiano lavorazione della pelle, creazione di zoccoli su misura.Punto vendita.

Bottega del Mieledell'Az. Agricola De Col PirasVia Marconi, 10/a - 09049 Villasimius (Ca)Tel. +39 070 791037Rivendita di miele tipico sardo, aromatiche sarde.

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SUD ESTSARRABUS GERREI

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San Nicolò Gerrei

Goni

Sant’Andrea Fr ius

Si l ius

San Basi l io

Scogl iodi Peppino

San Vito

Porto Coral lo

Cala Pira

Cala Sinzias

Costa Rei

Vi l laputzu

Cast iadas

Muravera

CapoFerrato

Vi l lasalto

Bal lao

Armungia

Sant’Elmo

Isola diSerpentara

Feraxi

TorreSal inas

Marina diSan Giovanni

Colostrai

SARRABUS

GERREI

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Isola di Quirra

Cala Murtas

Torre di Murtas

La vasta e suggestiva regione del SarrabusGerrei è racchiusa tra catene montuose e aperta

a oriente verso il mar Tirreno. Il territorio eraanticamente denominato Galilla, regione popolatadalle genti autoctone Galillenses. Di quest’anticae aggressiva popolazione montana è rimasta unatestimonianza di eccezionale valore documentarioin una tavola bronzea risalente al 69 d.C. rinvenutacasualmente nel 1866 nelle campagne di Esterzili,

paese compreso in epoca medievale nel Giudicatodi Cagliari e ora incluso nella provincia di Nuoro.

L’epigrafe attesta una situazione di conflitto tra lelegittime rivendicazioni territorial i dei Gali l lenses e

gruppi di coloni provenienti da fuori Sardegna. La tavoladi Esterzili è conservata presso il Museo Nazionale a Sassari.Sapori decisi in semplici pietanze danno vita a una tradizionegastronomica che affonda le radici nella cultura agropasto-rale. Piatto tipico è la fregola, impastata con acqua ezafferano e condita con sugo di pomodoro. Tra le carniprimeggiano due pietanze a base di frattaglie: la trattalia,fegato, polmone, cuore e animelle di agnello legati tra lorodal diaframma dell’animale e cucinati allo spiedo; la cordula,ottenuta dalla legatura di stomaco e trippa d’agnello conun fitto cordone di intestini.Ziminu e cassola sono le zuppe di pesce più apprezzate. Idolci comprendono preparazioni a base di mandorle, zuc-chero e farina, il pane è generalmente cotto nel forno alegna così come amaretti e pardulas. Pietanza particolareè sa prazzida, sorta di focaccia ripiena di pomodori, melan-zane, cipolle, patate o anguille e cotta nel forno a legna.Si producono diverse varietà di miele e ottimi vini Cannonau,Monica, Vermentino e vari rosati, tutti prodotti e distribuitidalla cantina sociale di Castiadas.

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CastiadasLe vecchie carceriA Castiadas, già Villanova Castiadas, nel 1875 si stabilironocirca trenta tra detenuti e agenti di custodia provenientidalla casa penale cagliaritana di San Bartolomeo, sbarcatisulla solitaria spiaggia di Calasinzias con il compito dieseguire opere di bonifica. La colonia penale venne edificatanel 1877, divenendo luogo di autentica riabil itazione,riconvertita dagli stessidetenut i in eff i c ienteazienda agricola e zoo-tecnica. Al suo internosono visitabili le celle didetenzione e la vicina villadel direttore in stile neo-classico. L’area è apertatutti i giorni dell’anno.

Nuraghe S’omu e s’OrcuSulla strada per Villasimius,poco oltre Monte Nay inlocal ità Santa Giusta, s ierge il complesso di S’omue s’Orcu, il maggiore nu-raghe del la zona sudo-rientale. L’edificio sorge in posizione costiera, con evidentifunzioni di difesa. È costituito da mastio centrale, cortinamuraria guarnita da cinque torri e cortile interno.

Parco dei Sette Fratelli Monte GenisImmediatamente a ridosso di Castiadas le foreste demanialisi estendono su una superficie di 270 ettari. A quella notacome S’Acqua Callenti si accede da più direzioni, su stradepercorribili in auto sino al limite segnalato della foresta,punto di partenza dei percorsi di trekking. La vegetazioneè costituita prevalentemente da piante di corbezzolo,lentischio, mirto ed erica, frammezzate a lecci e querce dasughero. Presso le sorgenti perenni sul finire dell’estate èpossibile ascoltare il bramito dei cervi in amore.

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Popolano l’area anche cinghiali, la rara aquila del Bonellie numerose specie di piccoli rapaci, tra cui falchi pellegrinie poiane. Le località archeologiche e naturalistiche all’internodel parco sono raggiungibili in trekking guidato o su fuo-ristrada, mountain bike e quad.

Per raggiungere S’Acqua Callenti è possibile partire dal Villaggio di OliaSpeciosa, seguendo il corso del fiume Riu S’Ollastu; da Masone Pardu; dallalocalità Cappucciu nei pressi di Castiadas, percorrendo la strada lungo il

Riu Ortodusu. Le strade di accesso sono tutte per-corribili in automobile fino al limite della foresta.

Costa ReiLa nota località turistica è sorta in unazona caratterizzata da lussureggiantevegetazione mediterranea digradanteverso il mare, al quale fanno da cor-nice ampie distese sabbiose, superbescogliere, piccole calette isolate. Letestimonianze degl i insediamentipreistorici datano al neolitico finaledei complessi megalitici di PiscinaRei e della zona di Cuili Piras. Pressoil complesso del Nuraghe Scalassono posizionati 42 menhirs, di cui2 in forma antropomorfa, tuttora

visibili in posizione ortostatica originaria. La loro disposizioneha fatto ipotizzare un allineamento con il sorgere e tramon-tare del sole e della luna.

Per Piscina Rei passare da Olia Speciosa (frazione di Castiadas) e proseguiresulla provinciale in direzione Capo Ferrato per 4 Km. Percorrendo la deviazione

a destra per circa 2,5 Km si arriva al Complesso megaliticodi Cuili Piras.

Per Nuraghe Scalas passare da Olia Speciosa eproseguire sulla provinciale in direzione CapoFerrato, in zona Porto Pirastu percorrere la de-viazione a sinistra per circa 0,2 Km, il complessoè visibile dalla strada.

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MuraveraIl centro nasce in epoca medievale con il nome di Murera.La vivace cittadina è il polo commerciale del Sarrabus. Sullacosta si aprono gli splendidi stagni di Feraxi, Colostrai,Torresalinas e di Murtas, ricchi di pesce e mitili e dimoradi fenicotteri rosa osservabili in tutti i periodi dell’anno.

Percorrendo la S.S. 125, al bivio per Colostrai lo stagno di Torre Salinas èvisibile sulla sinistra, si arriva allo Stagno di Colostrai. Quello di Murtas èin comune di Villaputzu in prossimità di Torre Murtas.

Sagra degli AgrumiFu istituita nel 1961 con lo scopo di valorizzare la coltiva-zione degli agrumi che, per le particolari condizioni idrocli-matiche del territorio e la specializzazione agricola, eranotradizionalmente considerati i migliori della Sardegna sud-orientale. La sagra è però anche una vetrina degli aspettietnografici più interessanti del territorio ed è inserita nelcircuito dei Grandi Eventi della Regione Sarda. Il momentopiù significativo di questa particolare festa è la sfilata delletraccas, carri addobbati e trainati da buoi, sui quali sonoricostruiti e rappresentati aspetti di vita delle tradizioni

locali accompagnati da gruppifolk in abiti tradizionali.

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Sagra di sa prazzira,de sa pezza de craba e de su pisciIl piatto tradizionale de sa prazzira puòessere apprezzato ogni anno nell’ultimadecade di luglio in occasione della Sagrade sa prazzira e de sa pezza de craba.Negli ultimi giorni di agosto i l paeseorganizza la Sagra de su pisci, grandedegustazione dei prodotti ittici locali.

San VitoMerita di essere visitata l’isolata formazione calcarea diMonte Lora, un ril ievo dall’enigmatico profilo di donnadormiente situato a circa 8 Km dal paese lungo la S.S. 387in direzione di Ballao.

Nuraghe AsoroSituato ai margini della S.S. 125 al Km 50,900 nei pressidella frazione di San Priamo il monumento è costituito dauna torre centrale a pianta circolare, cinta da cortina murariaa protezione di un corti le interno a forma di falce. Lacostruzione è eseguita con tecnica megalitica della tipologiapseudo-nuraghe, l’altezza della torre centrale è di circa 6metri. Il complesso è stato completamente ristrutturato edintegrato negli anni ’30 del XX secolo.

Chiesa di San PriamoLa chiesa è poco distante dalla S.S. 125 ed è in buono statodi conservazione. L’attuale edificio è costituito da un primocorpo risalente all’XI secolo, e da un secondo databile traXVI e XVII secolo. Nel blocco più antico, all’interno dellachiesa, si osserva una domus de janas, antica sede di unrito delle acque poi inglobata all’epoca della costruzionedella piccola cappella medievale; la cavità naturale è sededi una piccola sorgente alimentata da acqua ritenuta mira-colosa. Con l’avvento del cristianesimo il sito fu riqualificatocome luogo di culto di San Priamo, ricordato dalla tradizionepopolare come martire.

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VillaputzuLa storia di Villaputzu s’identifica con quella di Sarcopos,città commerciale e portuale di epoca punica e romanafondata nei pressi dell’attuale rione di Santa Maria e abitatasino al IV secolo d.C. Villaputzu offre unambiente naturale diversificato di forestemontane di lecci e ginepri, corbezzolie filliree, popolate da pernici, lepri ecinghiali, zone palustri e lagunari ecorsi d’acqua che sono ambienti idealidi giunchi, tamerici e salici, abitati dafolaghe, germani reali e aironi cenerini.Le due miniere di Gibbas e S’AcquaArrubia possiedono interessanti depositifossiliferi di calcare. Di interesse geo-logico anche il complesso ipogeico IsAngurtidorgius. La bellezza delle costetrova la sua massima espressione nellelocalità di Murtas e di Quirra, in un li-torale eterogeneo costituito da trattirocciosi e sabbiosi. I più importanti ritirel igiosi sonodedicati i l 17g e n n a i o aS a n t ’ A n t o -nio, celebra-to con l’ac-c e n s i o n edel grandefalò su fo-gu fogoni,e a SantaV i t t o r i an e l l a s e -conda do -m e n i c a d iottobre.

Chiesa di San NicolaFatta costruire dai Pisani nel XII secolo sulla riva destra delRio Quirra è ancora attorniata dalle cumbessias che servivanod’alloggio e riparo ai pellegrini. Questa piccola e preziosachiesa romanica, a navata unica con sviluppo planimetricorettangolare, è realizzata interamente in cotto con mattoniprodotti in loco in un’antica fornace rinvenuta a pocadistanza. La chiesa è situata al Km. 83 della S.S. 125, invicinanza del confine con la provincia di Nuoro. Recente-mente restaurata si presenta in ottimo stato di conserva-zione.

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Castello di QuirraImpiantato su una cresta rocciosa nei pressi della S.S. 125e visibile dalla chiesa di San Nicola fu edificato dai giudicidi Cagliari tra XII e XII I secolo. Posseduto dai Pisani esuccessivamente dagli Aragonesi venne ripetutamenteassediato dai Doria e dagli Arborea. Il castello fu per lungotempo residenza dei Conti Carroz signori del grande feudodi Quirra. Dell’impianto originario rimangono alcuni settoridel sistema murario perimetrale.

TorriAragonesiLe 7 torri delXVI I secolosorgono suipromontor icostieri co-me parte dels istema di-fensivo or-g a n i z z a t oc o n t ro l ef r e q u e n t ii n cu r s i on i

saracene. Di for-ma tronco-conica portanoancora visibili le merlature ele postaz ioni per i pezzid’artiglieria. Si trovano tut-tora in ottimo stato la torredi Cala Pira, ai confini delcomune di V i l las imius, laTorre Salinas, vicino al trac-ciato della S.S. 125 nei pressidi Muravera, la Torre di PortoCorallo nei pressi del portic-c io lo tur i s t i co e la TorreMurtas, ai limiti del territorioprovinciale.

Is AnimeddasUn’attenzione particolare merita

questa festa celebrata il 31 Ottobre, quando frotte

di ragazzini percorrono dal primo mattino le strade del

paese con un sacco in spalla, impegnati in una gara a chi

riceve più doni in risposta alla richiesta “Mi das faidi is

animeddas?”. L’offerta simbolica è consegnata dai donatori

in memoria dei propri defunti.

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ArmungiaI l piccolo paese di 600 abitanti si sviluppa attorno ad unnuraghe che domina la vallata, uno dei pochi esempi inSardegna di abitati che dialogano con il monumento prei-storico. Nel centro si possono visitare il bel Museo dellaciviltà contadina, la Casa del Fabbro e la casa di EmilioLussu. Nel territorio comunale sono visitabili le grotte SuPittiolu e Gospuru in località Su Marmuru, sede della vecchiaminiera abbandonata Sa Lilla. La festa religiosa più suggestivaè dedicata a San Sebastiano nella seconda domenica digennaio, durante la quale si accende i l grande falò sufogaroni.

Museo della civiltà contadina Sa domu de is AinasNel vecchio Municipio, situato a ridosso del nuraghe, hasede questo pregevole museo etnografico, nato su iniziativadi un gruppo di donne che, constatato il progressivo abban-dono delle attività economiche tradizionali e il rischio delladispersione degli oggetti d’uso, nella seconda metà deglianni ’80 raccolsero i materiali con il coinvolgimento dell’in-tera comunità, in un’operazione di grande rilevanza culturalein difesa della propria identità e della volontà di continuarea vivere il proprio paese in relazione col mondo. Il percorsoespositivo degli oggetti e degli strumenti del lavoro conta-dino e pastorale, delle diverse attività svolte dalle donne

in ambito domestico - panificazione, tessitura della lana edel lino - è guidato da pannelli che descrivono l’uso e lefasi delle lavorazioni. Una sala è riservata alla visione difilmati sulla tessitura, la panificazione, il lavoro del fabbroe l’allevamento caprino. Nella Sala Lussu sono disponibilifilmati originali che attraverso la vita e i pensieri del grandepolitico e letterato offrono un quadro di alcuni dei momentipiù rilevanti della storia contemporanea sarda e italiana.

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Casa natale di Emilio LussuL’edificio è stato lasciato inalterato nel rispetto della volontàdell’illustre proprietario. Il visitatore viene coinvolto dallasuggestione di un ambiente dove risuonano i racconti dicaccia, di magia e i piccoli e grandi avvenimenti del paese.È qui che si comprende appieno la straordinaria cifra stilisticadi Lussu - “narratore semplice come un classico antico”come scrive Mario Rigoni Stern - e il suo modo di raccontareasciutto, essenziale ed ironico. “Lussu ha inventato - forsesenza volerlo - una straordinaria macchina narrativa. Unanno sull’altipiano è prima di tutto un racconto, denso,efficacissimo, stringente, ricco di una moltitudine di perso-naggi concreti, umani, ognuno dotato di una sua scrupolosaverosimiglianza psicologica” (Alberto Asor Rosa). In questacasa nasce il pensiero della stessa Sardegna moderna.

BallaoIl paese è situato a fondovalle, in prossimità di un’ampiaansa del Flumendosa. Tra i detriti della miniera abbandonataCorti Rosas si possono tuttora rinvenire cristalli di antimonitee tracce di insediamenti romani.Nei dintorni del paese, in località Funtana Coberta e SantaClara vi sono testimonianze di popolamento d’epoca nura-gica, punica e romana, in località Nuraxi sono visitabili duetombe di giganti con volta a tholos. Il tempio a pozzo diFuntana Coberta risalente al XII secolo a.C. è uno degliesempi più interessanti del culto delle acque. La festa piùricca e suggestiva si svolge il giorno del Lunedì dell’Angelo,in onore di santa Maria di Cleofe, con una processione cheraggiunge l’omonima chiesa rustica sul monte Scroccaseguita dall’offerta del pasto ai partecipanti.

Per il Tempio a pozzo di Funtana Coberta da Ballao prendere la stradaper Escalaplano, dopo km. 15,5 seguire l'indicazione per il pozzo sullasinistra. Proseguire sul sentiero in discesa, dopo poche centinaia di metriun cancello sulla destra chiude l'area archeologica.

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Questo vasto parco archeologico sorge su un’area caratte-rizzata da un'alta concentrazione di menhir, circa sessanta,e da una serie di sepolture megalitiche del tipo a circolo.I menhir sono disposti in all ineamenti, tra i quali i l piùimportante è costituito da un gruppo di 20, oppure a gruppidi tre, a coppie, o più raramente isolati. Le tombe piùcaratteristiche sono quelle a tumulo, costruite in blocchidi pietra e formate da atrio, corridoio d'ingresso e cameraquadrangolare, mentre il muro perimetrale è apianta circolare, spesso racchiuso dacircoli più ampi. Sono visibil i anchedomus de janas f inemente scavatenella roccia. La sepoltura più impor-tante è la monumentale tomba I I ,considerata come il fulcro dell'interaarea sacra, forse tomba di un capodivinizzato che presenta elementi siadelle domus de janas che delle tombea circoli.

GoniI l paesaggio è dominato dal monte Moretta. In localitàPranu Mutteddu vi sono tracce di insediamenti risalenti allafine del IV-II I millennio a.C., del periodo neolitico pre-nuragico restano le domus de janas, il neolitico recente halasciato la testimonianza più interessante nel complessomegalitico di Pranu Mutteddu.

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Page 235: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Per costruirla furono traslati da un luogo ancora imprecisatodue enormi blocchi di pietra, accostati e scavati, ai qualifurono collegate altre strutture costruite in blocchi piùpiccoli. Dopo l’inumazione l’intera struttura fu ricoperta e

attorniata da circoli dipietre, davanti all'entrata

fu collocato un menhir dipiccole dimensioni e l’areafu infine racchiusa in un

ampio circolo del diametrodi circa 35 metri. Altre tombe

particolari sono la IV, detta laTriade e segnalata da un gruppo

di tre menhir, e la V, detta Nura-xeddu, caratter izzata da camera

rettangolare costruita con grandeaccuratezza in blocchi di pietra squadrati di dimensionimedio-grandi. Le indagini archeologiche condotte sul sitonegli anni Ottanta hanno restituito numerosi reperti di etàNeolitica ed Eneolitica, in gran parte riferibili alla Culturadi Ozieri (3200-2800 a.C.) e hanno portato al l ' inter-pretazione del sito come area sacra, in parte destinata alculto degli antenati come sembra suggerire la presenzadelle tombe monumentali, in parte a riti e cerimonie dialtro tipo connessi ai culti agresti e della fertilità.

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SiliusIl territorio fu abitato da genti prenuragiche e nuragiche.Le miniere offrono innumerevoli esemplari di fluorite, baritee galena, quella di Gennas Tres Montis in particolare è lapiù importante in Europa per la produzione di fluorite. Delperiodo giudicale restano i ruderi del castello di Sassai,noto come Orguglioso. La secondadomenica di Luglio si festeggiaSanta Barbara, patrona deiminatori, portata in processionedai fedeli davanti al pozzo dellaminiera per il rito della bene-dizione. Vivacizzano l’estate si-liese anche il locale Premio Let-terario e la mostra dei minerali edei fossili.

San BasilioIl territorio è di notevole importanzageologica per la presenza di fluoritee di fossili del Miocene. Nelle vici-nanze del paese si può visitare lagrotta Ninni Piu, la cui denomina-zione è tradizionalmente legata allafigura del santo, vescovo di Antio-chia, a cui la comunità dei seguaciBasiliani eresse un sontuoso mona-stero. A Bau Cabras si possono visitaredue pozzi sacri tra loro vicini. Nelpaese è attivo l’artigianato del legno e della tessitura, riccaè anche la produzione di miele e dolci tipici.

San Nicolò GerreiSituato in territorio coll inare è i lcentro più importante del Gerrei. Diepoca punico-romana restano iframmenti di una base di colonna inbronzo, rinvenuta nelle vicinanze diun tempio a pozzo scomparso e oraesposta al museo di Cagliari; la basepresenta un’interessante iscr izionetrilingue punica-latina-greca del II se-colo a.C. in cui un devoto, Cleone,dedica un altare a Eshmum Merre. Sulpaese domina la parrocchiale di SanNicola con i suoi 2 campanili mentrenel la piazza del paese si ammira lascultura litica opera dell’artista PinuccioSciola.

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Sant’Andrea FriusNel centro dell’abitato sono state rinvenute

testimonianze di cultura materiale di epocaprotosarda, consistenti in un corredo fune-

rario di una tomba a cassone con due scheletriinumati. In epoca punica Sant’Andrea Frius fu

un importante centro militare ed economico,essendo la seconda stazione della grande via

interna che da Cagl iar i conduceva ad Is i l i .L’edificio della parrocchiale di Sant’Andrea pre-

senta struttura moderna, con mosaico sul frontaleraffigurante il santo nell’atto della pesca. L’interno

è a navata unica, impreziosito da ricche decorazionifloreali. La chiesa dedicata alla Madonna di Bonaria,

è situata ai bordi della strada per Coxinas alla periferiadel paese. Di questa chiesa campestre non

rimangono che le mura ester-ne. Tra le manife-

stazioni è da ri-cordare i l car-

nevale, caratte-rizzato dalle corse

de i cava l l i ne l lap r ima domen i ca

della Pentolaccia.

VillasaltoÈ snodo fondamentale

de l la v iab i l i tà t ra i lGerrei e i l Sarrabus. I

suoi abitanti opposerouna fiera resistenza alla

penetrazione dei Romanifino a quando un decreto

imperiale, come attesta latavola di Esterzili del 69 d.C.,

pose fine al le scorrerie deiG a l i l l e n s i n e i t e r r i t o r i

circostanti. Nei pressi di MonteArrubiu è visitabile la necropoli

romana di Cea. Il monte Genisoffre diverse possibilità di escursioni naturalistiche

tra numerose sorgenti e una fauna costituita da aquile reali,astori, falchi, picchi, barbagianni, martore e donnole. Ilterritorio è ricco di minerali che si possono ammirare pressole due miniere in disuso di Su Suergiu e Martalai. A SaGrutta ‘e Scusi si incontra il rarissimo ed endemico anfibioGeotritone sardo.

Per raggiungere la Necropoli romana di Cea entrare nel cantiere dell’enteForeste della Sardegna di Monte Arrubiu e percorrere circa 3 km.

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Page 238: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

CONSORZIO TURISTICO COSTA REISARRABUS GERREIRecapito invernale

Via Roma, 147 - c.p. 100 - 09043 Muravera (Ca)

Recapito estivo

Piazza NS di Bonaria - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel./Fax +39 070 9930760e-mail: [email protected] • www.consorziocostarei.com

Strutture Ricettive

´´´

Castiadas

Is OrtixeddusLoc. Ortixeddus, Costa Rei - 09040 Castiadas (Ca)Tel. +39 070 991165 / 333 6105444 • Fax +39 070 991206e-mail: [email protected] • www.isortixeddus.com

Muravera

AlbarujaVia Colombo, Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel./Fax +39 070 991415e-mail: [email protected] • www.costarei.net

Hotel CoralloVia Roma, 31 - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 9930502 • Fax +39 070 9930298e-mail: [email protected] • www.albergocorallo.it

Free Beach ClubRecapito invernale

Via Del Tritone, 102 - 00100 RomaTel. +39 06 42012820 • Fax +39 06 42010836Recapito estivo

Via Ichnusa, 5 - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 991041 • Fax +39 070 991054e-mail: [email protected] • www.gestitur.it

´´

San Vito

Hotel ElisabethSS 125 Km 54.00, Loc. San Priamo - 09040 San Vito (Ca)Tel. +39 070 999026 • Fax +39 070 999065

Campeggi

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Castiadas

Piscina ReiLoc. Costa Rei - 09040 Castiadas (Ca)Tel./Fax +39 070 991089 • Cell. 338 2128249e-mail: [email protected] • www.piscinarei.it

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Page 239: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Muravera

Camping Villaggio “Porto Pirastu” Boschetto Holiday®

Loc. Capo Ferrato, Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 991438 • Cell. 348 6013166 • Fax +39 070 991439e-mail: [email protected] • www.boschettoholiday.it/portopirastu

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Muravera

4 MoriS.S.125 Km 58.00, Loc. Is Perdigonis - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 999103 / 070 999110 • Fax +39 070 999126e-mail: [email protected] • www.4mori.it

Camping Le DuneLoc. Piscina Rei, Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 9919057 / 070 9948247 • Fax +39 070 991110e-mail: [email protected] • www.campingledune.it

Villaputzu

Camping Porto CoralloLoc. Porto Corallo - 09040 Villaputzu (Ca)Tel. +39 070 997017 • Fax +39 070 9977800e-mail: [email protected] • www.portocorallocamping.it

´´

Castiadas

Camping Villaggio Capo FerratoRecapito invernale

Via Cilea, 98 - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel./Fax +39 070 885653Recapito estivo

Loc. Monte Nai, Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel./Fax +39 070 991012e-mail: [email protected] • www.campingcapoferrato.it

Case Affitto Vacanze

Castiadas

Holiday Residence Sant’ElmoRecapito invernale

Via Andorra, 20 - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 825817 • Fax +39 070 827619Recapito estivo

Loc. Sant'Elmo - 09040 Castiadas (Ca)Tel. +39 070 9958114 • Tel./ Fax +39 070 995123e-mail: [email protected] • www.santelmoresidence.itCat: Cav 1^ e 2^

Muravera

Affittanze Sa MurtaPiazza Sardegna, 10 - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 991108 • Fax +39 070 9916036e-mail: [email protected] • www.sa-murta.comCat: Cav 1^, 2^ e 3^

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Page 240: 14 Guida Itinerari Sud Sardegna

Baia Azzurra Case per le Vacanze

Recapito invernale

Viale Sant’Avendrace, 50 - 09100 Cagliari

Tel./Fax +39 070 273695

Recapito estivo

Via Ichnusa, Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)

Tel./Fax +39 070 991494 • Cell. 337 812523

e-mail: [email protected] • www.baiazzurra.com

Cat: Cav 1^, 2^ e 3^

Centro Affitti

Piazza Sardegna, 18 - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)

Tel./Fax +39 070 991191

e-mail: [email protected] • www.centroaffitti.com

Cat: Cav 1^, 2^ e 3^

Holiday Service

Residenze Valle Degli Oleandri

Piazza Italia, 3 - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)

Tel. +39 070 991023 • Fax +39 070 991535

e-mail: [email protected] • www.sardegnacostarei.com

Cat: Cav 1^, 2^ e 3^

Reale Vacanze Immobiliare Turistica

Via Ichnusa, 204 - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)

Tel. +39 070 9916140 • Fax +39 070 9919100

e-mail: [email protected] • www.realevacanze.it

Cat: Cav 1^, 2^ e 3^

Sardegna Vacanze

Residenze Le Mimose & Marina

Via Colombo - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)

Tel./Fax +39 070 991415

e-mail: [email protected] • www.costarei.net

Cat: Cav 1^, 2^ e 3^

Villa Service

Locazioni Turistiche

Via Ichnusa, 37 - Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)

Tel./Fax +39 070 9916160 • Cell. 335 6324463

e-mail: [email protected] • www.villaservice.it

Cat: Cav 1^, 2^ e 3^

Villaputzu

Corallo Vacanze

Centro Comm.le Porto Corallo - 09040 Villaputzu (Ca)

Tel. +39 070 9938000 • Fax +39 070 9938017

e-mail: [email protected] • www.corallovacanze.com

Cat: Cav 1^ e 2^

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Holiday Residence Porto CoralloRecapito invernale

Via Andorra, 20 - 09045 Quartu Sant’Elena (Ca)Tel. +39 070 825817 • Fax +39 070 827619Recapito estivo

Centro Comm.le Porto Corallo - 09040 Villaputzu (Ca)Tel. +39 070 997222 • Fax +39 070 9938078e-mail: [email protected] • www.portocoralloresidence.itCat: Cav 1^ e 2^

Progetto Sardegna TuristicaRecapito invernale

Via Azuni, 3 - 09040 Villaputzu (Ca)Tel./Fax +39 070 997395Recapito estivo

Centro Comm.le Porto Corallo, 218 - 09040 Villaputzu (Ca)Tel./Fax +39 070 9938088e-mail: [email protected] • www.portocorallo.comCat: Cav 1^ e 2^

Servizi TuristiciCastiadas

Cooperativa 7 FratelliVia Centrale - 09040 Castiadas (Ca)Tel./Fax +39 070 9947200 • Cell. 328 4629860e-mail: [email protected]

Castiadas - Muravera

Sardinia Charter Molinari Servizi TuristiciLoc. Monte Nai, Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Loc. Sant’Elmo - 09040 Castiadas (Ca)Cell. 348 423930 • Fax +39 070 9949185e-mail: [email protected] • www.sardiniacharter.it

Centro Immersioni SardegnaVia delle Agavi, Costa Rei - 09043 Muravera (Ca)Tel. +39 070 991399 • Cell. 338 9797979e=mail: [email protected] • www.sardiniadiving.com

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

ASSESSORATO AL TURISMOARTIGIANATO E COMMERCIO

CAMERA DI COMMERCIO,INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

DI CAGLIARI

CENTRO SERVIZIPROMOZIONALI PER LE IMPRESE

AZIENDA SPECIALE DELLA CCIAA DI CAGLIARISETTORE PROMOZIONE TURISTICA