14 dicembre 2014
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Roma, 14 dicembre 2014.
Carissime sorelle,
Siamo all’ultimo 14 di questo anno 2014, in cui abbiamo ricordato e celebrato il centenario della morte di sr.
Angela Vallese.
Sono sicura che questa grande missionaria, audace, intraprendente, “prima tra le prime”, oggi è più
conosciuta e ha trovato spazio in noi, nelle nostre comunità, nel nostro vivere da discepole-missionarie che,
insieme, desiderano essere con i giovani casa che evangelizza.
In questi giorni di preparazione immediata al Natale, un pensiero ci aiuta a penetrare profondamente, ancora una
volta, nel Mistero dell’Incarnazione: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.» (Gv 3, 16).
È sempre Dio il protagonista della storia della salvezza. In questo nostro mondo segnato dalla globalizzazione
dell’indifferenza, a volte totalmente privo di speranza e di amore, è sempre Lui a prendere l’iniziativa: guarda ogni
persona con misericordia, sceglie di farsi piccolo, povero, bambino… Nella semplicità di una grotta, dove il freddo
e la povertà “sono di casa”, Gesù è accolto da Maria e da Giuseppe per poi consegnarsi al mondo, a tutto il
mondo, a tutti i popoli di tutti i tempi.
È sempre questo Bambino la ragione per cui tanti missionari e missionarie lungo la storia hanno lasciato casa,
fratelli, sorelle, madre, padre, campi (cfr. Mc 10, 29), hanno attraversato l’oceano, imparato altre lingue, si sono
inseriti in altre culture, hanno sfidato difficoltà di ogni genere, per annunciare con cuore missionario che «Dio ha
tanto amato il mondo!».
Vi invito a immaginare come le nostre prime missionarie in America hanno
vissuto le feste del Natale. Chissà con quanto realismo hanno esperimentato
il senso del Natale nella povertà dei mezzi, lontane dai propri cari e dalle
sorelle rimaste in Italia, in un ambiente dove tutto era incerto e
imprevedibile!
In una lettera a Don Bosco (1883), sr. Angela Vallese e le sorelle di Carmen
di Patagones così si esprimono:
«Fra le feste che la Chiesa festeggia ve n’ha una che sorpassa le altre per la
rimembranza che risveglia nelle nostre menti e questa si è la prossima
Solennità del Santo Natale, la quale ci ricorda l’amore che il Signore ha per
noi, per cui volle farsi uomo onde insegnarci il cammino dell’umiltà, e col suo nascere Bambino par ci dica: Fatevi
piccoli come io vi ho dato l’esempio. Siate piccoli nei vostri cuori, obbedienti e rispettosi verso i vostri Superiori.
Frattanto, il pensiero dei fortunati pastori i quali non rigettò il Signore quantunque poveri, ci anima a dirigerci a
Lei colla presente. […] noi supplicheremo più che mai il Bambino Gesù affinché ce lo conservi ancora per molti
anni felice fra l’amore dei suoi figli amati. […] La supplichiamo si degni ricordarsi di noi ai piè del Bambinello
Gesù nella Santa Messa, onde possiamo compiere la nostra missione e perseverare fino alla morte nel cammino
intrapreso.»
Carissime sorelle, possa essere il Natale il tempo opportuno per restare in silenzio ai piedi di Gesù Bambino e
chiedergli il dono di un cuore aperto, “in uscita”, capace di prendersi carico di tanti fratelli e sorelle che
camminano senza meta, che vivono nel disagio della povertà, della guerra, della mancanza di fiducia e di
opportunità incoraggianti, che vivono da migranti, da profughi, da senza tetto, da diseredati …
Ai piedi di Gesù Bambino, preghiamo per tutti i missionari e missionarie, per tutte le persone che, pur senza
saperlo, cercano e aspettano il messaggio del Vangelo che riempie la vita di gioia, di senso e di speranza.
Chiediamo per ognuna di noi il dono della fedeltà per compiere la nostra missione e vivere un sì generoso nel
cammino intrapreso!
Con affetto di sorella e in comunione nella preghiera reciproca, un grande abbraccio.
Sr. Alaide Deretti Consigliera per le Missioni