14-15 PROFILO FRANCESE - Professione Calcio · al Salone di Francoforte, Mini sbarca negli States...

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14-15 EICMA 2015 PROFILO FRANCESE PROFILO FRANCESE ANNO 3 - n° 23 - 9 DICEMBRE 2015 - 1,OO 10-11-12 19-20-21 10-11-12 19-20-21 MERCOLEDI alle 21:20 E VENERDI alle 21:05 SU 177 DTT canale 177 INTERVISTE A EUGENIO FRANZETTI (PSA) FRANCESCO FONTANA GIUSTI (RENAULT)

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EICMA 2015

PROFILOFRANCESEPROFILOFRANCESE

ANNO 3 - n° 23 - 9 DICEMBRE 2015 - € 1,OO

10-11-12 19-20-2110-11-12 19-20-21

MERCOLEDI alle 21:20E VENERDI alle 21:05 SU 177 DTT

canale 177

INTERVISTE A EUGENIO FRANZETTI(PSA)FRANCESCO FONTANA GIUSTI (RENAULT)

Approfittando di una splendida giornata di sole, e di un motore 1.6 turbo benzina da 200 CV, abbiamo deciso di trascorrere una mattinata intera tra le curve del circuito dell’ISAM (Istituto Sperimentale Auto e Motori) di Anagni al volante della Peugeot 208 GTi. La versione più sportiva e prestazionale della compatta francese si conferma tanto discreta nelle forme quanto, al contrario, grintosa e dinamica quando si permette al suo propulsore di esprimersi a pieni giri. Partendo dalle prime, se escludiamo il mini spoiler sopra il lunotto posteriore, lo scarico sdoppiato, i cerchi da 17″ disponibili anche color nero lucido e la mascherina cromata al pari di maniglie e specchietti retrovisori,

per il resto tutto o quasi passerebbe inosservato. All’interno, la plancia rivestita in pelle con sottili inserti rossi abbina eleganza ad un DNA chiaramente sportivo, le sedute (anch’esse in pelle con fascia centrale in tessuto ndr) rimangono comode ed avvolgenti, lo schermo touch da 7″ semplice e pratico da utilizzare. Disponibile solo nella versione 3 porte, l’abitabilità riprende comunque quella classica delle altre versioni di 208, con un divano posteriore in grado di ospitare comodamente una coppia di adulti. La capacità di carico del bagagliaio parte dai 285 litri della configurazione base, ed arriva fino ai 1076 litri che si ottengono reclinando le sedute posteriori. Il motore come detto è un 1.6 benzina THP da 200

CV, rumoroso quel tanto che basta, scattante ed abbinato ad un cambio manuale a sei rapporti. La velocità massima dichiarata tocca i 230 km/h, l’accelerazione da 0 a 100 non supera i 6,8 secondi. Il volante dalle dimensioni ridotte (largo 35 ed alto 32 cm) ne esalta la maneggevolezza e la rende particolarmente adatta anche ai contesti cittadini, con un diametro di sterzata di 10,7 metri. Disponibili anche retrocamera, sensori di parcheggio, controlli elettronici di trazione e stabilità, sei airbag, cruise control con limitatore di velocità e fendinebbia. I consumi in città sono dichiarati sui 12,2 km/litro mentre in percorsi extraurbani si arriva a 21,3 km/litro, il prezzo di listino invece è di 21.950 euro.

Volante in pelle di dimensioni ridotte (Archivio)

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Motore 1.6 THP da 200 CV abbinato a trazione anteriore e cambio manuale a 6 rapporti

di FILIPPO GHERARDI

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Le Peugeot 208 GTi (Foto Archivio)

Peugeot208 GTi

Forme compatte e inserti stilistici cromati (Foto Archivio)

Novità, lusso ed emozioni: si è chiuso con queste tre parole, l’ultimo salone automobilistico dell’anno, ovvero quello di Los Angeles. Tantissime le anteprime mondiali, che hanno strizzato l’occhio sia ai mercati globali che a quelli della West Coast statunitense, innamorata sempre più del binomio lusso e sportività. Gli appassionati infatti hanno potuto ammirare il debutto di vetture come la Mini Cabrio, la Range Rover Evoque e la Mazda CX-9 ed altre come la nuovissima Alfa Romeo Giulia. Ma quella che ha fatto brillare gli occhi al pubblico statunitense è certamente l’anteprima mondiale della Fiat 124 Spider, una vettura che torna e promette emozioni dimenticate da tempo. L’ultima decappottabile Fiat a due posti era stata la Barchetta degli anni ’90. Ora, grazie alla collaborazione con la Mazda, il gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobilies), ovvero il settimo costruttore di automobili al mondo, resuscita un modello affascinante che reinterpreta in chiave

moderna una vera e propria leggenda oltre che una delle Fiat più amate di tutti i tempi: La Spider. In Europa inizieremo a vederla su strada non prima della prossima estate, mentre negli States le vendite partiranno un po’ più tardi. Secondo le previsioni degli analisti di IHS Automotive (Automotive Industry Solutions), Fiat

venderà circa 12.000 unità l’anno, di cui la metà negli Stati Uniti d’America. Importante anche l’impronta data da Mazda che con il suo nuovo SUV CX-9, oltre ad andare a completare la sua gamma, inizia l’espansione anche nel mercato americano. Tra le caratteristiche del SUV di Hiroshima troviamo il nuovo motore benzina

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Los AngelesAuto Show 2015Anteprima mondiale della Fiat 124 SpiderSvelate al pubblico anche Mini Cabrio,Range Rover Evoque e Mazda CX-9

di MAURIZIO ELVIRETTI

Una panoramica della location (Foto Archivio)

La nuova Mini Cabrio (Foto Archivio)

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SkyActiv 2.5 che eroga 250 cavalli a 5000 giri ed è dotato di un sistema di sovralimentazione basato sul Mazda Dynamic Pressure Turbo, che consente di aumentare le prestazioni del motore variando le emissioni di gas in base alla velocità. Le versioni disponibili saranno due: quattro ruote motrici e trazione anteriore. Le linee sono sportive ed eleganti realizzate con il Kodo Design ed abbinate ad interni in nappa, legno giapponese ed alluminio. A Los Angeles un’altra casa automobilistica italiana che ha deliziato il pubblico americano è senza dubbio Alfa Romeo. La celebre casa del biscione ha presentato per la prima volta negli Usa la nuova berlina di classe “D” l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. Questa sarà venduta al prezzo di 70 mila dollari e sbarcherà

negli Usa entro la fine del prossimo autunno. Nell’occasione Reid Bigland, numero uno del Biscione negli States, ha confermato un nuovo motore. Si tratta del 2.0 turbo benzina da 280 cavalli che regalerà prestazioni da urlo. Dopo la presentazione ufficiale al Salone di Francoforte, Mini sbarca negli States con la versione 2016 Cabrio, che gli anglosassoni chiamano Mini Convertible. Poche le modifiche al design, le novità sono sotto e dentro. E’ attesa per il prossimo anno anche la nuova versione dell’interpretazione da parte di questa marca di un Suv compatto, cioè la Mini Countryman. Tra le curiosità che accompagnano la presenza della casa Inglese in terra americana, è da ricordare la Countryman “numero 500.000” prodotta, che troverà posto

anch’essa fra le novità di Oxford alla rassegna californiana: va ricordato, a questo proposito, che proprio la “West Coast” americana ha giocato un ruolo importante nel successo di MINI sui mercati di oltreoceano. In occasione della presenza al Salone di Los Angeles, la factory di Oxford presenta, sempre a proposito di Mini Countryman, un esemplare che si caratterizza per una tinta carrozzeria piuttosto particolare: la livrea è, infatti, interamente in blu metallescente (“Kite Blue”); si tratta di una nuova proposta destinata ad aggiungersi alla tavolozza dei colori prevista per la Mini Model Year 2016 e che sarà disponibile dalla primavera 2016. Chiudiamo con una novità assoluta ovvero quella Range Rover Evoque che nonostante il freddo americano decide di “spogliarsi”. La “Convertible” si distingue per la carrozzeria inconsueta, con la capote in tessuto al posto del tetto rigido. Una soluzione studiata per creare un prodotto a suo modo unico sul mercato, capace di garantire elevati livelli di isolamento dall’esterno, grazie al rivestimento fono isolante. Una struttura a Z, realizzata dalla Webasto, provvede all’articolazione del tetto, con apertura in 18 secondi e chiusura in 21, ripiegando la capote a filo dietro i sedili posteriori e con uno spoiler creato ad hoc, al pari del portellone. Vendite a partire dalla prossima primavera, in 170 paesi del mondo.

Mazda CX-9 (Foto Archivio)

Fiat 124 Spider (Foto Archivio)

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Ad otto anni di distanza dalla prima generazione, Jaguar lancia la nuova XF, un’auto che ha cambiato per sempre il corso stilistico della Casa inglese. La stessa impostazione, proporzioni analoghe, ma un ulteriore, deciso svecchiamento: il cofano è diventato un pochino più corto, il passo è cresciuto, le linee sono diventate più tese. E lo stesso vale pure per gli interni, dove l’impronta della prima serie adesso s’incrocia con quella della più piccola XE. Dal punto di vista pratico, invece, la novità più importante è legata ai sistemi d’infotainment, con il nuovo sistema Incontrol, che unisce la semplicità che caratterizza da anni gli impianti Jaguar con quella completezza che è ormai irrinunciabile. Davvero

notevole la versione Pro, che prevede un touchscreen da 10,2 pollici al centro della plancia: un po’ la grafica molto chiara, un po’ la possibilità di utilizzare la gestualità tipica degli smartphone, fatto sta che tutto risulta molto intuitivo. E il bello è che parte delle informazioni passano, senza soluzione di continuità, nella strumentazione: l’Incontrol Pro è infatti abbinato a un quadro strumenti virtuale, realizzato su un pannello TFT, nel quale sono possibili tutte quelle “magie” che l’Audi ha da qualche mese proposta con il suo Virtual Cockpit. A cominciare dalla possibilità di avere l’intero quadro strumenti dedicato alla cartina del navigatore satellitare. L’evoluzione delle linee si rispecchia pari pari nel modo di

rapportarsi con la strada. La morbidona di un tempo, in filigrana, è ancora presente, perché sul confort l’XF non transige. Non è diventata aggressiva, quello no, ma il tentativo di avvicinarsi alla concorrenza bavarese è abbastanza chiaro. Assieme all’otto marce della ZF, e un motore tre litri a benzina da 380 cavalli, forma un binomio perfettamente in linea con la tradizione sportiva che la Casa coltiva da sempre e il divertimento è garantito. Il quattro cilindri 2.0 litri da 180 CV ha già tutto quello che serve e, solo nella zona alta del contagiri, tradisce qualche tonalità non perfettamente in linea con il blasone e le cifre in gioco. Tutto si risolve, ovviamente, con il tre litri turbodiesel, che aggiunge anche il piacere dei sei cilindri.

Più corto il cofano, ma aumenta il passoNuovo sistema IncontrolMotore 3.0 da 380 Cavalli complessivi

di MAURIZIO ELVIRETTI

Jaguar XF

Ecco la nuova generazione della berlina di casa Jaguar (Foto Archivio)

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AmministrazioneVia Carlo Emery, 47 - 00188 Roma

Tel./Fax [email protected]

Direttore ResponsabileFilippo Gherardi

[email protected]

In redazioneDelfina Maria D’Ambrosio

Maurizio ElvirettiFederico Gianandrea de Angelis

Hanno collaboratoFlavio Grisoli

Realizzazione graficaElisabetta Di Paolo - [email protected]

Impaginazione e creativitàRocco Lotito - [email protected]

Reg. presso il Tribunale dell’Editoria Roma n° 38/2013

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L’aria è più fredda, le foglie cadono, siamo ormai in pieno autunno. E’ proprio questo il tema che dominerà il nostro racconto della nuova Renault Captur Iconic. Nata nel 2013 come primo SUV della casa transalpina, la gamma Captur si è ora ampliata (precisamente dallo scorso 24 ottobre) con la serie in edizione limitata Iconic da noi provata. E’ una vettura che fa dell’esclusività il suo modo di essere, la ritroviamo nei dettagli esterni ed interni e nei tanti particolari raffinati ed eleganti pensati per una clientela che vuole stare sempre al passo con i tempi e vivere in maniera moderna e tecnologica. Ricollegandoci all’autunno, guardando la Captur Iconic salta subito all’occhio l’inedita tinta marrone/caramello che richiama i colori della stagione sopra citata, una colorazione disponibile solamente per questa versione con l’obbligo per il cliente di sceglierla per la carrozzeria o per il tetto; a questa si potranno accostare sei diverse colorazioni che andranno a comporre gli abbinamenti Be-Style; rimanendo in tema cromatico, ritroviamo lo stesso marrone/caramello nel disegno degli esclusivi cerchi in lega da 17” pollici diamantati. Sempre in esclusiva per l’Iconic, troviamo esternamente i badge Iconic vicino agli specchietti retrovisori, i privacy glass e i sensori di parcheggio ma l’unicità di questo allestimento, come ben si nota, prosegue negli interni. Nell’abitacolo autunnale spicca ancora la colorazione marrone sulle bocchette d’areazione, sul bracciolo

centrale e sui pannelli per la plancia e per le portiere; debuttano su Captur gli interni in pelle, ovviamente sempre dello stesso colore, e di questo materiale sono ricoperti il volante ed i comodi sedili riscaldabili impreziositi dall’Alcantara. A completare la dotazione ci sono poi la pedaliera e il pomello del cambio in alluminio, il sistema Easy Access II che permette di entrare nel veicolo e di accenderlo senza chiave, i sensori di parcheggio con telecamera posteriore ed infine l’intuitivo sistema multimediale R-Link Evolution con schermo touch da 7”, grazie al quale è possibile controllare la radio, la connettività e il navigatore con cartografia europea. L’unica cosa che sembra non essere una novità è il motore: un diesel 1.5 DCI nelle potenze di 90 e 110 Cv già utilizzato da altre case automobilistiche. Il propulsore, il solo disponibile, perde forse qualcosa

nell’accelerazione (da 0 a 100 in 10,3 secondi) ma offre tuttavia consumi ridotti come i 27 km/l nel ciclo misto dichiarati dalla casa; il risparmio nei consumi è supportato dalla fascia luminosa ECO che appare sul quadrante così come dagli indicatori di cambiata. L’ottima manovrabilità della Captur Iconic e la silenziosità interna sono completati dalla buonissima risposta del cambio manuale a 6 marce da noi provato, con la possibilità di sostituire quest’ultimo con il tipico automatico doppia frizione EDC presente ormai su tutte le Renault. Per chi fosse stato convinto dalle esclusive, molteplici, dotazioni della Renault Captur Iconic, il prezzo parte da 22.600 euro e arriva ai 24.200 della versione con il cambio automatico, ma essendo un’edizione limitata bisognerà affrettarsi perché la troveremo nelle concessionarie solo fino alla prossima estate.

Dalla colorazione alla dotazione Tutta l’esclusività di questa edizione limitataEcco la nostra prova

di F.GIANANDREA DE ANGELIS

Renault Captur Iconic

Renault Captur Iconic (Foto Archivio)

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Un dettaglio degli interni (Foto Archivio)

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Continuano le grandi interviste firmate Professione Motori. Nelle scorse settimane è tornato a farci visita nei nostri studi Eugenio Franzetti, direttore comunicazione e relazioni esterne PSA. Tanti gli argomenti trattati, partendo dal rinnovamento del gruppo PSA e di quale sia stata la scelta che si è rivelata migliore

«PSA è il grande gruppo industriale francese all’interno del quale ci sono i tre marchi Citroen, Peugeot e il neonato marchio DS. La nascita di quest’ultimo, avvenuta concettualmente nel 2014 e poi divenuta realtà nel marzo 2015, è stata una scelta molto ‘azzeccata’ e molto coraggiosa visto il momento del mercato automobilistico. Stando però ai dati commerciali del mercato mondiale si evince che il mercato premium genera un 10% delle vendite ma muove più del 30% del fatturato, quindi è una nicchia di mercato ad alto interesse commerciale e finanziario. Per questo la scelta del gruppo è stata quella di creare da quella che era un car-line interna al mondo Citroen, ovvero la car-Line DS di creare un vero e proprio marchio automobilistico che ha l’ambizione

di posizionarsi nel segmento premium. Vuole portare nell’ambito automobilistico quello che in altri ambiti già esiste, ovvero il lusso alla francese, pensiamo alla moda e ai vini per esempio. Lo scopo è perciò occupare il mercato premium ma in modo diverso da quelli che sono gli abituali occupanti, visto che esprimiamo un tipo di prodotto alternativo come linee, design, tecnologia e pensiamo che ci sia una clientela interessata a questo prodotto. Da qui una scelta strategica che porterà nel tempo anche ad occupare una fetta di mercato, quella premium, in cui fino ad oggi non eravamo ancora impegnati; questo ha permesso di posizionare molto meglio i tre marchi del gruppo. La definizione strategica appena analizzata è sicuramente la cosa più interessante da sottolineare: con DS come marchio premium, Citroen può continuare ad interpretare il suo essere generalista con grande libertà come del resto ha sempre fatto se pensiamo che nella sua storia ha inventato delle vere e proprie icone della storia dell’auto. Citroen vuole, però, differenziarsi nel mondo generalista dai competitor, ne è un esempio C4 Cactus, un’automobile che interpreta il suo essere segmento C, il suo essere crossover, in

una maniera completamente differente: la linea che si fa notare, alcune caratteristiche uniche come gli Airbump e infine quello che è il concetto di tecnologia utile. Con quest’ultima le Citroen vogliono essere delle macchine che migliorano e semplificano la vita dei clienti, una tecnologia che offre tutto a portata di mano e permette di migliorare la qualità della vita. Peugeot, invece, è sempre un marchio generalista ma vuole andare ad occupare quelle che sono le fasce più alte del mercato di cui fa parte, con vetture che hanno delle linee pure, chic, eleganti ma che esprimono anche grande dinamicità e sportività andando ad interessare anche l’utente che è attratto da questo tipo di prodotti. Mi viene da pensare alla 308, è quella che esprime meglio questo posizionamento: auto dell’anno 2014, grande successo anche di pubblico, prima la berlina e la station wagon, poi il livello GT sia sulla berlina che sulla station wagon, ed oggi è nato il livello GTI quindi una vettura 1.6 turbo da 270 CV ossia ciò che intendo per sportività. Il risultato da un punto di vista di un gruppo, PSA, è quello che oggi occupiamo un’arena competitiva molto più ampia di prima, dove i marchi non sono più in concorrenza

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Eugenio Franzetti ci ha parlato del gruppo PSAI numeri convincenti del 2015, le prospettive futureed il presente di DS4, Citroen Cactus e Peugeot 308

a cura di DELFINA MARIA D’AMBROSIOintervista di FRANCESCO PARENTE

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Tre modelli del gruppo PSA, formato da Peugeot, Citroen e DS (Foto Archivio)

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tra loro e ci sono prodotti per ogni tipo di clientela. Ad esempio un prodotto come la neonata DS 4, sia nella versione berlina che nella versione crossback, si trova nello stesso segmento della 308 o della Cactus, ma se mettiamo queste macchine vicine sono completamente differenti. Questo, ovviamente, per un gruppo è strategicamente perfetto perché ti permette di parlare a clienti diversi e di occupare uno spazio competitivo più ampio».

Un aggettivo per definire ogni marchio del gruppo?

«Parliamo di quelle che sono le visioni dei marchi: Citroen la definirei con “be different, feel good”, cioè si differenzia e vuole far star bene le persone. Peugeot è “motion ed emotion”, ossia la proiezione verso la mobilità completa donando emozioni al cliente, e infine DS è “spirit of avant garde”, un marchio legato alla tradizione classica ma proiettato verso il futuro».

Continuando su questa linea, un modello

per marchio con le caratteristiche che ci ha appena descritto

«Ricominciando da Citroen, la C4 Cactus è quella che esprime al meglio il carattere del marchio: è una macchina utile per le persone, polivalente direi, e considerando che oggi i budget si sono ridotti avere una vettura che ti permette di fare più usi ed avere allo stesso tempo uno stile originale è molto importante. Per quanto riguarda Peugeot, quella che incarna oggi le caratteristiche del marchio è la 308 perché prima di tutto ha lo stile, molto consensuale, e poi rappresenta la massima espressione di quello che chiamiamo Peugeot I-Cockpit: un volante compatto, un cruscotto rialzato e poi un grande schermo touchscreen dove ci sono tutte le infotainment ma anche la gestione di tutto quello che è la climatizzazione, in modo che il cruscotto sia pulito e praticamente senza tasti. Infine, per DS ovviamente, scelgo la DS 4: si è rinnovata da un mese ed esprime il concetto di lusso alla francese. Ora abbiamo fatto anche di più,

perché se prima era solo una berlina di segmento C, oggi è diventata “due macchine”: oltre alla berlina c’è anche la crossback, la versione rialzata con le protezioni davanti e dietro che riesce ad esprimere quel concetto di polivalenza di cui prima ma ancor più lussuoso. Tutto questo con una cura del dettaglio maniacale: basti pensare che ci sono fino a 38 combinazioni di colori e c’è un livello di pelle esclusivo in ambito automobilistico che ricopre tutto il cruscotto e le portiere interne».

Facendo una leggera autocritica, cosa manca al Gruppo per fare l’ennesimo salto di qualità?

«Direi il tempo. Il mondo automobilistico richiede tempo dalla fase di progettazione a quella della vendita, ci vogliono circa tre anni per pensare un’automobile che poi durerà sul mercato sei o sette anni. Quindi è chiaro che nel momento in cui, nel 2014, si definiscono molto bene quelle che sono le strategie e i posizionamenti dei marchi, bisogna poi che arrivino gli altri prodotti per definire ancora meglio in tutti i segmenti questa differenziazione che oggi è presente in alcuni segmenti ma non in tutti. Quindi il tempo di rinnovare anche questi e poter avere in tutti i segmenti modelli diversi per clienti diversi. Anche perché pensiamo alle tecnologie, il gruppo ha modelli totalmente elettrici, modelli ibridi, i microibridi con i migliori Stop&Start del mercato, dotati di un alternatore ovvero di un piccolo motore elettrico che mantiene tutte le utenze accese anche quando il motore si spegne e la ripartenza del motore è immediata. In più quelli che sono i motori a gasolio tra i più virtuosi del mercato. Non può, quindi, che mancare solo il tempo per rinnovare tutti i segmenti della gamma».

Quali sono i progetti di PSA e per marchio e quali sono gli obiettivi

«Questi anni sono stati densi di novità ma continueranno ad arrivare perché il gruppo continua ad essere all’offensiva. Nel 2016 rinnoveremo alcuni segmenti importantissimi, pensiamo al segmento B per Citoen, un segmento cardine nel mercato italiano e europeo, ci saranno importanti novità anche nel segmento C per Peugeot e B per DS. Siamo molto contenti, si continua a rinnovare sempre la gamma che è, specialmente, una gamma che piace. I successi finanziari e commerciali del gruppo sono la leva più importante nel continue questo percorso».Eugenio Franzetti (a destra) ospite negli studi di Professione Motori (Archivio)

La DS 4 (Foto Archivio)

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Si ha la percezione che Peugeot sia davanti a Citroen e DS, voi vi impegnate quindi di più ad alzare l’asticella di Citroen e DS O le energie sono equiparate in tutti e tre i marchi?

«Noi lavoriamo con intensità su tutti e tre i marchi e sul loro rinnovamento, ma è chiaro che il movimento sia un po’ ciclico. Fortunatamente le macchine non si lanciano tutte nello stesso momento ed è chiaro che Peugeot stai beneficiando di un rinnovamento completo della gamma

avvenuto dal 2012 ad oggi. Se pensiamo alla 208, alla 108, alla 308, alla 508: si è rinnovato completamente la gamma ed oggi Peugeot ha la gamma più giovane della sua storia e continuerà visto che arriverà un’importante novità nel 2016. Il rinnovamento, che è un enorme sforzo quanto a investimenti su ricerca sviluppo e comunicazione, è andato molto bene e quindi sta piacendo al pubblico, ai clienti, la marca cresce come immagine, notorietà eventi di prodotto e questo è molto importante. Citroen sta rinnovando alcuni segmenti, pensiamo al mondo Picasso quindi il mondo delle famiglie, con la C4 Picasso e la C4 Gran Picasso, che sono macchine che non hanno nemmeno tre anni sono infatti le monovolume più vendute in Europa, e la C4 Cactus, che è la macchina simbolo in questo momento della strategia del marchio, è stata lanciata un anno fa ed ha venduto più di centomila pezzi. Quindi la parte C e C monovolume è stata completamente rinnovata, adesso si deve rinnovare il segmento B. Arriverà un segmento B meraviglioso e ci sarà una spinta importante in termini di mercato. DS, invece, innanzitutto è nata e poi sta rinnovando completamente quelle che erano le gamme, quindi DS 4, DS 5, e poi ci sarà l’ulteriore passo per poi concedersi modelli completamente nuovi. Seguiamo quindi giustamente i cicli di prodotto con dei cadenzamenti diversi».

Nel risultato commerciale e finanziario del 2015 PSA sta andando molto bene, avete già in mente obiettivi e previsioni per il 2016?

«Il gruppo cresce da un punto di vista commerciale ma soprattutto cresce a un punto di vista finanziario. Se pensiamo al +6,9% di fatturato vuol dire che si vende un po’ di più ma soprattutto lo si vende meglio, cosa principale per un gruppo. Quindi un 2015 interessante e questo fa da traino per il 2016, anno nel quale ci sarà una situazione finanziaria ancora più solida e sul quale volgiamo capitalizzare da un punto di vista commerciale rispetto alle novità che ci saranno».

Qual è il bisogno della clientela di oggi? E a suo avviso cosa potrà volere la clientela del futuro su un’automobile

«Ci possono essere moltissime risposte, sintetizzando direi la polivalenza e la connettività. Il grande successo commerciale che hanno solitamente i crossover e i SUV, vetture che possono avere più usi, dimostra come sia richiesta la polivalenza. Sono nati, infatti, proprio dei segmenti nuovi, se pensiamo che le

station wagon nel segmento B quasi non esistono più e invece sono nati tutti i B crossover, pensiamo alla 2008 ad esempio. Segmento nato quindi perché ha colto l’esigenza della clientela. Sicuramente quindi il concetto di polivalenza, poi dopo ci sono le nicchie, ma dal mercato arriva una richiesta di polivalenza. Poi sicuramente la connettività a bordo, cioè avere delle macchine che abbiano al loro interno le cose che noi utilizziamo quotidianamente: tablet e smartphone e che questi due mondi si parlino per agevolare la vita a bordo. Quindi tecnologia utile mai fine a se stessa ma puntiamo, naturalmente, sempre sul design, le emozioni e le prestazioni».

Ritiene che nuovi processi, nuove tecnologie di alimentazione, e tra questi discorso a parte la guida autonoma , possano essere le sfide del futuro?

«Discorso a parte la guida autonoma, sicuramente la ricerca e lo sviluppo di tutti i costruttori è intensissima sulle mobilità di tipo alternativo, quindi sulla mobilità il più sostenibile possibile con due strade: una lavorare sui motori termici tradizionali facendo in modo che diventino il più virtuosi possibile, e noi siamo orgogliosi di quello che il gruppo PSA sta facendo in questo momento se pensiamo che la media delle emissioni di C02 delle nostre gamme è 106,9 quando la richiesta europea è ancora a 120. C’è, però, anche la ricerca e lo sviluppo su mobilità più avanzate e penso che la mobilità del futuro vicino sia quella ibrida plugin perché anche da un punto di vista culturale rispetta più l’utente e stanca meno rispetto a quella totalmente elettrica. È quindi un giusto tramite, qui e ora, per arrivare a una mobilità ancora più sostenibile. Quanto alla guida autonoma, alcune vetture del gruppo PSA hanno fatto 560km a guida totalmente autonoma sulle autostrade sia spagnole che francesi. La tecnologia c’è, la sappiamo fare e stiamo lavorando affinché si diffonda a tutti i clienti».

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Peugeot 308 (Foto Archivio)

Citroen C4 Cactus (Foto Archivio)

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Cala il sipario sull’edizione 2015 del salone italiano dedicato al mondo delle due ruote. Anche per quest’anno l’EICMA lascia parlare i numeri, con oltre 600 mila presenze e più di 1400 espositori. All’evento milanese hanno partecipato costruttori di tutto il mondo presentando aggiornamenti di prodotti esistenti, nuovi modelli e concept futuristici. Analizziamo in dettaglio alcune delle maggiori novità. All’Eicma, Suzuki ha mostrato il concept GSX-R1000, una super sportiva che sfrutta l’esperienza maturata sia nella MotoGP, sia in Superbike. La più potente GSX-R mai realizzata da Suzuki è, per ora, solo un prototipo ma, sicuramente, entrerà presto in produzione. Dal punto di vista estetico sembra arrivare direttamente dalle corse grazie alla colorazione racing e alla carenatura che utilizza avanzate soluzioni aerodinamiche, con un frontale di dimensioni contenute ed illuminazione full LED. Per

quanto riguarda la meccanica, la GSX-R1000 è spinta da un quattro cilindri da 999 cc con tre mappature elettroniche e con sistema SR-VVT (Suzuki Racing-Variable Valve Timing) a fasatura variabile. Passando all’altra casa nipponica,

Honda ha mostrato alla kermesse milanese interessanti concept. Il primo, denominato City Adventure, è un maxiscooter adatto anche al fuoristrada che potrebbe inaugurare un nuovo segmento di mercato. Il suo design presenta linee snelle ed

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EICMA2015Oltre 1.400 espositori e 600mila presenze Honda rispolvera il mito dell’Africa TwinYamaha stupisce con la MT-10

di MAURIZIO ELVIRETTI

Ducati Multistrada 1200 Enduro (Foto Archivio)

Honda Africa Twin (Foto Archivio)

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aggressive ed un’ampia sella, con l’aggiunta di soluzioni tipicamente da enduro come i cerchi a raggi, i pneumatici tassellati, manubrio con paramani ed il cupolino regolabile. L’Africa Twin Adventure Sports è invece un concept sviluppato da designer italiani sulla base della nuova Africa Twin 1000. Questa moto s’ispira direttamente al famoso modello 650 vincitore alla Dakar, da cui riprende il design, le nuove fiancate e la sella. Yamaha ha stupito tutti i visitatori del Salone con la MT-10, una maxi naked derivata direttamente dalla super sportiva R1. Si tratta, con molta probabilità, della moto nuda più estrema della Casa giapponese, con un design decisamente aggressivo, caratterizzato da un frontale con doppia luce a LED. La

parte meccanica arriva direttamente dalla YZF-R1, con il propulsore a quattro cilindri in linea da 998 cc a cui gli ingegneri giapponesi hanno apportato diverse modifiche, per arrivare ad una potenza complessiva che dovrebbe raggiungere i 160 CV. In casa Kawasaki, continua lo sviluppo dei modelli dotati di motori turbo, ma con prestazioni meno esagerate. Dopo quello mostrato al Tokyo Motor Show, il gruppo giapponese ha presentato all’Eicma un nuovo bozzetto che anticipa una prossima moto con propulsore Supercharger, dal look elegante e moderno, denominata Concept SC-02 Soul Charger. Tra i nuovi modelli di serie ricordiamo il maxiscooter J125, fratello minore del e da 12 V. Il J125 monta un propulsore monocilindrico da 125

cc a 4 valvole, raffreddato a liquido con una potenza di 14 CV a 9.000 giri/min ed una coppia massima di 11,5 Nm. Sarà ordinabile in tre diversi colori ed il suo arrivo sul mercato è previsto per il prossimo gennaio ad un prezzo di 5.040 euro. Passiamo ora ad analizzare alcune delle maggiori novità presentate dai costruttori italiani, con le proposte di Ducati. L’azienda di Borgo Panigale ha mostrato alla kermesse milanese la sorella maggiore della 899, ora con un motore Euro 4 da 959 cc, 157 cavalli e 107.4 Nm di coppia massima. Rispetto al vecchio modello sono state apportate modifiche anche all’aspetto esterno con maggiori prese d’aria, il cupolino più alto, la nuova coda ed il terminale di scarico laterale sdoppiato. Passiamo ora alla nuova Multistrada 1200 Enduro che monta un motore DVT (Desmodromic Variable Timing), a fasatura variabile con una potenza di 160 cavalli a 9.500 giri/minuto ed una coppia massima di 136 Nm. Ricordiamo, infine, la XDiavel, una cruise con motore Testastretta DVT da 1262 cc con 156 cavalli ed una coppia massima di 13.1 kgm. Questo è il primo modello di Ducati ad utilizzare la trasmissione finale a cinghia. Eletta come moto più bella dell’EICMA, monta un telaio in traliccio in tubi d’acciaio ed una ruota da 3,5” x 17” all’anteriore e 8” x 17” al posteriore.

Lo stand Suzuki (Foto Archivio)

BMW R Nine T (Foto Archivio)

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Visto lo scorso settembre al Salone di Francoforte, è arrivato ora il momento per il nuovo Nissan NP300 Navara di entrare nel mercato europeo. Da gennaio nelle nostre concessionarie a prezzi compresi tra i 19.950 euro e i 33.700 euro (Iva esclusa), la terza generazione di questo pick-up unisce in sé confort, tecnologia e soprattutto le migliori caratteristiche di un veicolo off-road. Proprio per abbinare queste ultime alla comodità di una Qashqai, modello da cui prende ispirazione il nuovo NP300, Nissan ha progettato per la versione Double Cab un particolare sistema di sospensioni posteriori multi-link che favorisce la maneggevolezza di guida e riduce il peso di 20 kg rispetto al precedente sistema a balestra. Il modello King Cab, invece, adotta ancora il sistema a balestra appena citato ma modificato

per l’occasione con sospensioni rialzate, più leggere di 7 kg, che aumentano del 3% l’angolo di attacco delle ruote posteriori e riducono il rumore su strada; a migliorare ulteriormente l’agilità di guida, anche il passo ridotto di 50 mm che porta il diametro di sterzo ad essere di 12,4 metri (1,4 metri in meno rispetto al modello precedente). Capitolo tecnologia: fresco vincitore dell’International Pick-up Award, l’NP300 Navara fa esordire nel segmento diversi sistemi come il Forward Emergency Braking, l’Around View Monitor e il differenziale a slittamento limitato a controllo elettronico. Quest’ultimo, grazie ad avanzati sensori, esegue un monitoraggio costante sulla velocità delle ruote facendo in modo che, attraverso i freni, nessuna vada più veloce delle altre; per la sicurezza possiamo poi segnalare la presenza di Cruise Control, Hill

Descent Control, Hill Start Assist, telecamera posteriore e i sensori di parcheggio. L’imponente pick-up verrà spinto da un motore 2.3 dCi, nelle potenze di 163 e 190 cavalli, al quale sarà possibile abbinare le due o le quattro ruote motrici, mentre per il cambio si potrà scegliere tra un manuale a sei marce o un automatico a sette. Pensato anche per usi professionali, il nuovo NP300 è in grado di trainare fino a 3.500 kg e di avere un carico utile superiore ad una tonnellata da montare su un pianale lungo 1.578 mm per la versione Doble Cab e 1.788 mm per la King Cab. La dotazione di serie, infine, prevede su tutti e quattro gli allestimenti (Visia, Acenta, N-Connecta e Tekna) il sistema elettronico di frenata d’emergenza, 7 airbag, alza cristalli elettrici e sistemi di supporto per la guida fuoristrada.

Sospensioni posteriori multi-link nella Double CabDifferenziale a slittamento limitato a controllo elettronicoMotore 2.3 dCi da 163 e 190 CV. Da gennaio sul mercato

di F.GIANANDREA DE ANGELIS

Nissan NP300 Navarra

Ecco il nuovo pick-up di casa Nissan (Foto Archivio)

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Ancora grandi ospiti negli studi televisivi di Professione Motori, in queste ultime settimane prima di Natale è tornato a trovarci Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione e Immagine Renault Italia. Tantissimi gli argomenti trattati partendo dalla Twingo Lovely, automobile che presenta tante novità tra le quali, naturalmente, il cambio EDC che per una macchina del genere rappresenta davvero una chicca assoluta

«L’EDC, la trasmissione automatica doppia frizione è estremamente sofisticata e offre tanto comfort di guida pur mantenendo i consumi e le emissioni basse. Vanta, infatti,

i benefici della trasmissione automatica e i benefici della trasmissione manuale in termine di consumi e di emissioni ed è disponibile sul motore più potente della Twingo che è TCe da 90 CV ed è a sei rapporti. Twingo Lovely è dedicata al pubblico femminile anche se può piacere, naturalmente, anche agli uomini, ha un colore particolare l’ultraviolet che troviamo sia all’esterno che all’interno. All’esterno sulla carrozzeria, sullo stripping laterale e anche sui cerchi; all’interno su plancia, volante e i vari dettagli interni. Davvero un look da star rafforzato dai vetri oscurati. Ma non è solo look ma anche tanta sostanza perché abbiamo il cruise control, il climatizzatore automatico,

il sistema R&Go che permette di connettere lo smartphone direttamente alla vettura. Già è stata lanciata sul mercato con il prezzo di partenza per la Lovely di 13.350 euro, mentre con il cambio EDC che viene con il motore più potente e con un allestimento molto equipaggiato viene 14.950 euro».

Altra protagonista in termini di lanci degli ultimi tempi è la Renault Talisman, berlina segmento D

«È la grande berlina Renault che entra nel segmento D. C’è un piacere di guida veramente molto particolare perché abbiamo, come su Espace, Multi-Sense che integra meccanica, elettronica, telaio, sospensioni, ma

Ultimi mesi di 2015 ricchI di anteprime per RenaultApre la Twingo Lovely e chiude la nuova Meganenel mezzo Talisman e Dacia Duster Urban Explorer

Chiusura in tono maggiore

Le nuove Megane e Megane GT svelate alla stampa a Cascais (Foto Archivio)

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a cura di DELFINA MARIA D’AMBROSIOintervista di FILIPPO GHERARDI

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anche illuminazione a bordo, massaggio dei sedili, sound del motore, dunque cinque diversi tipi di guida molto particolari e questo sistema del 4control delle quattro ruote sterzanti con le sospensioni rende davvero unica la maneggevolezza di questa vettura che comunque è di 4,85metri. Secondo punto importante è Il confort da business class, ci sono infatti dei sedili anteriori estremamente sofisticati che hanno questa Cover Carving Technology vale a dire più spazio alle ginocchia

per chi sta dietro, sedili più leggeri e quindi risparmio ambientale, ma anche tanta tecnologia all’interno dei sedili perché c’è la ventilazione, il riscaldamento, il raffreddamento e il massaggio. L’ultimo punto è la tecnologia che è quella di Espace con l’R-Link 2 con lo schermo capacitivo a 8, 7’’, il Multi-Sense di cui abbiamo parlato e tutti i sistemi di assistenza alla guida ADAS, tra cui l’Head-up display, il parcheggio assistito e tanto altro. Chiuderei con un discorso di qualità perché come per Espace abbiamo investito 420 milioni di euro nella fabbrica di Douai dove sono prodotte entrambe e i risultati si vedono in termini di qualità percepita e qualità reale. La gamma Italia molto presenta tre allestimenti, quattro motori tutti energy 1.6, bassi consumi di emissioni, due diesel uno da 130 CV e il Twin Turbo da 160 CV e due benzina, uno da 150 CV e uno

da 200 CV con EDC. 30.700 euro è il prezzo di partenza nella versione benzina, 34.700 euro invece per il cuore di gamma con il diesel da 130 CV. Il lancio della berlina è previsto per metà febbraio e primavera dovremmo trovare anche la station».

La redazione di Professione Motori è stata presente anche a Cascais in occasione della presentazione della Nuova Megane

«Megane per noi è un molto importante, abbiamo prodotto più di sei milioni e mezzo di Megane in venti anni. Entriamo in un segmento che rappresenta un quarto del mercato in Italia. Ha un design estremamente dinamico, dovuto a due elementi: i fari a led a forma C sia davanti che dietro che rendono

la vettura riconoscibile per strada ma anche le dimensioni perché rispetto alla Megane precedente è più lunga, più larga e più bassa, quindi davvero una connotazione più sportiva. Direi che il punto più importante di Megane è che fa parte della piattaforma CMF (Common Module Family) C/D dunque segmento C, segmento D. Cosa vuol dire questo: che si prende tutta la tecnologia del segmento D, quindi Espace e Talisman, e anche su Megane avremo R-Link 2 con schermo da 8,7’’, il Multi-Sense e tutti i sistemi ADAS. Questo renderà davvero la vettura competitiva nel suo segmento. Terzo punto, e qui davvero mi sbilancio, è l’anima sportiva di Megane e per questo abbiamo questa versione GT che oltre ad avere un look più sportivo ha anche il 4control, le quattro ruote sterzanti, che è una tecnologia che arriva dalle vetture sportive e che la rende estremamente dinamica, è l’unica nel segmento ad averla. Sono sei allestimenti, due sportivi che sono GT e GT-Line, e gli altri che sono quelli classici. Abbiamo un’ampia gamma di motori che parte da 90 CV fino ad arrivare a 205 CV quindi c’è veramente di tutto per soddisfare una clientela che sarà sicuramente importante considerando il peso del segmento. Apriremo gli ordini a gennaio e i prezzi partiranno da 18.650 euro».

Un successo importante sempre nella famiglia Renault è quello di Dacia Duster, un mesetto fa siamo stati presenti alla prima anteprima tenutasi a Milano di quella che sarà la Model Year 2016 dell’ammiraglia di casa Dacia: la Duster, un prodotto consolidatissimo che è stato svelato anche nella sua versione limitata Urban Explorer

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Renault Twingo LovelY (Foto Archivio)

Francesco Fontana Giusti (al centro) negli studi di Professione Motori (Archivio)

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Dacia Duster Urban Explorer (Foto Archivio)21

«Quando si parla di Dacia amo partire da quelli che sono gli ingredienti di successo di questo marchio. Il primo è la qualità prodotto perché Dacia appartiene a Renault, vuol dire stessi motori, stessa componentistica, stessa esperienza 4x4 che arriva dall’alleanza, quindi davvero un prodotto di altissima qualità. Il prezzo: sempre il migliore sul mercato, e te lo racconterò a breve sul Duster, con una qualità Renault . La Comunicazione: semplice e vicina alla gente. L’abbiamo visto con il calcio, Dacia sponsor Day fase 1 e fase 2, e una rete motivata e

dedicata su tutto il territorio perché tutti i nostri concessionari Renault sono anche Dacia. Per tornare a Duster, il 50% delle vendite Dacia in Italia sono sue, ed è un successo strepitoso che continua a crescere e questa è la cosa impressionante. Noi l’abbiamo rinnovata, nuove sellerie, nuovi cerchi, ma la grande novità è questa serie limitata Urban Explorer per esplorare anche la città oltre che la montagna con la versione 4x4, con questo colore che è verde Altai e che ricorda il tramonto sui monti siberiani, quindi richiama proprio lo spirito avventuroso, un colore che si ritrova su cerchi, carrozzeria,

abbiamo le barre al tetto, abbiamo il lunotto e i vetri posteriori oscurati. Un look, dicevamo, estremamente avventuroso che poi si ritrova anche all’interno, ma c’è anche tanta sostanza come il Parking Camera e i cerchi dedicati. Quanto ai prezzi, devo dire che abbiamo proprio esagerato, sul benzina resterà invariato malgrado le migliorie, sul diesel abbiamo deciso di ridurre di 700 euro il dCi da 90 CV e di 550 euro il dCi da 110 CV”».

Impossibile non chiudere con una parentesi dedicata anche al Motor Sport

«Il Motor Sport è proprio nel DNA di Renault. L’anno prossimo saremo ancora più impegnati sul rally, abbiamo avuto una stagione pazzesca e l’anno prossimo continueremo forse in modo ancora più presente. Le attività su pista aumenteranno, ma la novità è il discorso Formula 1, abbiamo firmato una lettera d’intenti con Gravity Motors per acquistare la scuderia Lotus F1 Team, chiaramente è una lettera di intenti quindi siamo in fase di finalizzazione ma il nostro augurio è quello di entrare con una scuderia nel 2016 piuttosto che rimanere motoristi. Questo per quanto riguarda Motor Sports ma c’è anche una chicca che però annunceremo nelle prossime puntate».

Renault Talisman (Foto Archivio)

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Due Mercedes davanti a tutti e la Ferrari ad inseguire: così come si era aperto, si è chiuso il Mondale di Formula 1 2015. La linea è stata costante per tutta la stagione, ma se in quella prima tappa a Melbourne era stato Hamilton a trionfare, dando il via ad una serie di successi che lo hanno poi incoronato campione del mondo, nell’ultima di Abu Dhabi è stato Rosberg il più veloce di tutti infilando la sesta vittoria stagionale, la terza consecutiva. E ancora: in Australia fu Vettel ad occupare il terzo gradino del podio, negli Emirati è stato Raikkonen a salirci, quasi a tentare di cancellare un’annata personale colma di errori da lui stesso commessi ed ammessi. Al di là degli individualismi, la gara conclusiva del campionato è stata solamente una conferma di tutto ciò che abbiamo visto durante il resto della stagione: la Mercedes ha mantenuto il suo “passo in più” e la Ferrari è dovuta rimanere indietro a

guardare il nemico festeggiare per l’ennesima volta. Nonostante questo, Arrivabene ha dato al suo team un “10 con lode”, un voto sicuramente eccessivo ma che cela dietro la sua esagerazione l’ottimismo di un Team Principal soddisfatto dai progressi fatti ultimamente. Tornando ad Abu Dhabi, già dalle qualifiche Nico si era preso le luci dei riflettori facendo segnare il tempo più veloce con la conseguente conquista della pole position, precedendo un Hamilton ormai adagiato sugli allori e Kimi Raikkonen; subito dietro un sorprendente Perez in cerca di gloria e molto più in là, invece, un distratto Sebastian Vettel che non è andato oltre la quindicesima posizione auto-obbligandosi a dover fare una gara in rimonta. Tuttavia il tedesco, che dopo solo un giro aveva già guadagnato tre posizioni, è riuscito ad elaborare insieme al suo team un’ottima strategia e mentre tutti rientravano

per il primo pit-stop (al giro 8) lui continuava a girare portando le gomme allo stremo ma superando gran parte degli altri piloti. Solo al giro 23 è dovuto rientrare perdendo qualcosa ma, infilando un giro veloce dopo l’altro e sorpassando Perez, si ben presto ritrovato a lottare per il terzo posto con il compagno Raikkonen; sì, sempre lui in quella posizione, perché da quando i semafori si sono spenti nulla è cambiato lì davanti e così è stato fino al termine dell’intera corsa. Tolta la remuntada di Seb e l’ottima prova di Perez sulla Force India (quinto posto finale), quest’ultimo Gran Premio non ci ha regalato forti emozioni come era prevedibile. Le vacanze di Hamilton saranno di certo le più meritate, ma anche gli altri potranno ora godersi un periodo di riposo prima di tornare in pista nel 2016 per quello che sarà il prossimo, e speriamo più avvincente, Mondiale di Formula 1.

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Rosberg chiude con la terza vittoria di filaSecondo Hamilton, terzo RaikkonenLa F1 va in vacanza con il dominio Mercedes

di F.GIANANDREA DE ANGELIS

Lo sceiccodi Abu Dhabi

La Mercedes guidata da Nico Rosberg (Foto Archivio)

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