13JFOGGIA giore sangue al Comune · Mentre io e l'assessore Marco Penzo ci rinchiudevamo nel bagno,...

10
I*uglia/pag. 13JFOGGIA 8 dicembre 1990 Le incredibili dichiarazioni di, chi ha visto sparare il 50enne giore sangue al Comune TORRE-MAGGIORE - «Avevamo da poco ter- minato la seduta di giunta, ed ognuno di noi as- sessori, si aggiungeva a firmare il verbale_.di pro- pria competenza. Mentre il vicesindaco Luigi Al- fonso, si recava nella vicina salena riservata agli assessori per ricevere una delegazione socialista, nel Gabinetto del sindaco entravano il consiglie- re democristiano Severino Carlucci, in compa- gnia del Manzulli, il quale doveva discutere con il sindaco circa la propria richiesta, avanzata qual- che tempo fa, per l'assegnazione di una casa poolare». Chi parla è Ugo Jvlaiellaro, testimone oculare della tragedia consumatasi l'altra sera intorno al- le 20.30 al Comune di Torremaggiore. «Il sindaco - continua a ra;jontare MaiellàiO. ancora visibiì-. mente scosso per l'accaduto, e miracolosamente scampato alla furia omicida de! Manzulli - fa sa- pere allo stesso Manzulli di non poterla accoglie- re ma che sta provvedendo ad assegnargli una.ca- sa di proprietà cimunale situata in pieno centro cittadino con ingresso indipendente, rimessa a nuovo. A questo punto il Manzulli - contìnua l'as- sessore Maiellaro - arretra di qualche passo, tira fuori la pistola e spara nel mucchio. Ho visto ca- dere a terra Lucio Palma assessore alla Polizia Urbana e il Segretario Capo del Comune. Anto- nio Piacquadio. Mentre io e l'assessore Marco Penzo ci rinchiudevamo nel bagno, il sindaco e Severino scappavano via». Fin qui la descrizione dell'assessore Maiellaro. Il Manrulìi poi. inseguiva lungo le scale i due che cercavano scampo nella fuga e li feriva a colpi di pistola. Poi si dirigeva di fronte al Palazzo di città e con la pistola impugnata inumava il guidatore di un pulmanino a portarlo sino a San Severo. 1 primi ad entrare nel luogo del delitto, sono stati il comandante dei vigili Agostino De Fiori e il vice Piero Colozzi, che provvedevano subilo ad avvi- sare le componenti autorità. L'assessore Mario Lecisotti, scampato anch'egl: per un pelo a'Vecci- dio, veniva accompagnato fuori della saia, mentre l'assessore Di Pumbo restava svenuto a terra in seguito al forte stato di shock. Poco dopo giunge- vano da San Severo Polizia e Carabinieri, e da Lu- cera la competente autorità giudiziaria. Dalla fol- la, accalcatasi di fronte al Municipio, qualcuno ha gridato: «Ecco cosa significa rimettere i delin- : quenti in libertà. Perché non è stata applicata la sospensione della legge Gozzini?». ',:' - SEVERINO CARLUCCI Torremaggiore incredula .alle .esequie dei due amministratori Città ancora scioccata dal grave fatto di sangue TORREMAGGIORE - Ore 10, le esequie dei due amministratori comunali di Torre- maggiore, ammazzati nella serata di giovedì da un folle, partiranno dalla Chiesa "Madre del piccolo centro del Subappennino, anco- ra scioccato dal tragico fatto di sangue. Ieri ed oggi è stato proclamato il lutto cittadino, mentre Torremaggiore piange costernata, due suoi figli caduti sotto il piombo di un pazzo. «Michele il matto», così lo chiama- vano nei paese, l'uomo che giovedì sera alle 20.30 circa, si è fatto accompagnare da un consigliere comunale di 29 anni. Severino Carlucci, presso la stanza del sindaco, e, do- po aver farfugliato qualcosa a Pietro Libera- tore, primo cittadino del centro foggiano, ha cacciato una delle tre pistole che nasconde- va sotto la giacca, è ha cominciato a sparare a raffica su tutti i presenti. Il segretario co- munale, Antonio Piacquadio e l'assessore alla Polizia Urbana, Lucio Palma, sono morti subito, dopo essere stati raggiunti dai molti proiettili in parti vitali del corpo. 1 consigliere Cari ucci, cadeva ferito, mentre i sindaco tentava di scappare lungo la sca! : nata, ma veniva raggiunto ripetutamente a' la schiena e alla testa da quattro proietti! Ora Liberatore è in prognosi riservata a.a Ospedali Riuniti di Foggia, ma le sue cond zioni sono gravissime. .. . . Michele Manzulli. questo il vero nome d folle omicida, ha poi rubato un furgone e si diretto verso San Severo, dove dopo avi preso un Taxi si è fatto accompagnare fino Carcere Circondariale di Foggia, dove si costituito. Nella none, alla presenza del si difensore, aw. Antonucci, è stato interrog to dal Sostituto Procuratore dellaRepubb ca di Lucera, dott Turco. Nel pomeriggio ieri sono state eseguite le autopsie sulle vii . me. Michele Manzulli ha precedenti pen: gravissmf: lia ucciso il fratello, ferito a ci ; - v MIMMO CICpLELJ '•' : .*•->->' '.^(Segueia ultima) e.,-:-..£•";•"; " ' PU6UQ Città teliate il padre e sparato ad un ufficiale dei Carabinieri. Aveva già scontato alcuni anni di manicomio crimi- nale. «Avevamo terminato la riu- nione di Giunta - ci dice l'as- sessore ai Lavori Pubblici del Comune di Torrcmaggio- re, Mario Leccisotti. presente al momento del fatto - quan- do questo Manzulli e venuto al Comune e ha chiesto un incontro con gli Ammini- stratori. Non era la prima volta che veniva, e lutti ci e- ruvamo impegnati affinchè potesse avere la casa che da tempo chiedeva. Il sindaco - continua l'assessore - aveva già predisposto che il Man- zulli. oltre alla casa, avesse anche un lavoro che ci aveva domandato da tempo. Poi ad - un certo punto ha comincia- to a far fuoco...». La voce del- l'amministratore, rotta dal . pianto, fa intendere il suc- cessivo svolgimento dei tra- gici falli. All'interno ripor- tiamo le testimonianze del-; '.J'ass. Ugo Maiellaro anchV gii presente al momento .del fatto. ;. ...-i f- !•-... J- •• Dopo'la pioggia insistente .. degli ultimi giorni. T a-.TorreWi maggiore è tornata la neve; -+\

Transcript of 13JFOGGIA giore sangue al Comune · Mentre io e l'assessore Marco Penzo ci rinchiudevamo nel bagno,...

I*uglia/pag. 13JFOGGIA 8 dicembre 1990

Le incredibili dichiarazioni di, chi ha visto sparare il 50enne

gioresangue al ComuneTORRE-MAGGIORE - «Avevamo da poco ter-

minato la seduta di giunta, ed ognuno di noi as-sessori, si aggiungeva a firmare il verbale_.di pro-pria competenza. Mentre il vicesindaco Luigi Al-fonso, si recava nella vicina salena riservata agliassessori per ricevere una delegazione socialista,nel Gabinetto del sindaco entravano il consiglie-re democristiano Severino Carlucci, in compa-gnia del Manzulli, il quale doveva discutere con ilsindaco circa la propria richiesta, avanzata qual-che tempo fa, per l'assegnazione di una casapoolare».Chi parla è Ugo Jvlaiellaro, testimone oculare

della tragedia consumatasi l'altra sera intorno al-le 20.30 al Comune di Torremaggiore. «Il sindaco- continua a ra;jontare MaiellàiO. ancora visibiì-.mente scosso per l'accaduto, e miracolosamentescampato alla furia omicida de! Manzulli - fa sa-pere allo stesso Manzulli di non poterla accoglie-re ma che sta provvedendo ad assegnargli una.ca-sa di proprietà cimunale situata in pieno centrocittadino con ingresso indipendente, rimessa anuovo. A questo punto il Manzulli - contìnua l'as-sessore Maiellaro - arretra di qualche passo, tirafuori la pistola e spara nel mucchio. Ho visto ca-dere a terra Lucio Palma assessore alla Polizia

Urbana e il Segretario Capo del Comune. Anto-nio Piacquadio. Mentre io e l'assessore MarcoPenzo ci rinchiudevamo nel bagno, il sindaco eSeverino scappavano via».Fin qui la descrizione dell'assessore Maiellaro.

Il Manrulìi poi. inseguiva lungo le scale i due checercavano scampo nella fuga e li feriva a colpi dipistola. Poi si dirigeva di fronte al Palazzo di cittàe con la pistola impugnata inumava il guidatoredi un pulmanino a portarlo sino a San Severo.1 primi ad entrare nel luogo del delitto, sono stati

il comandante dei vigili Agostino De Fiori e il vicePiero Colozzi, che provvedevano subilo ad avvi-sare le componenti autorità. L'assessore MarioLecisotti, scampato anch'egl: per un pelo a'Vecci-dio, veniva accompagnato fuori della saia, mentrel'assessore Di Pumbo restava svenuto a terra in

seguito al forte stato di shock. Poco dopo giunge-vano da San Severo Polizia e Carabinieri, e da Lu-cera la competente autorità giudiziaria. Dalla fol-la, accalcatasi di fronte al Municipio, qualcunoha gridato: «Ecco cosa significa rimettere i delin-

: quenti in libertà. Perché non è stata applicata lasospensione della legge Gozzini?».

',:' - SEVERINO CARLUCCI

Torremaggiore incredula .alle .esequie dei due amministratori

Città ancora scioccatadal grave fatto di sangueTORREMAGGIORE - Ore 10, le esequie

dei due amministratori comunali di Torre-maggiore, ammazzati nella serata di giovedìda un folle, partiranno dalla Chiesa "Madredel piccolo centro del Subappennino, anco-ra scioccato dal tragico fatto di sangue. Ieried oggi è stato proclamato il lutto cittadino,mentre Torremaggiore piange costernata,due suoi figli caduti sotto il piombo di unpazzo. «Michele il matto», così lo chiama-vano nei paese, l'uomo che giovedì sera alle20.30 circa, si è fatto accompagnare da unconsigliere comunale di 29 anni. SeverinoCarlucci, presso la stanza del sindaco, e, do-po aver farfugliato qualcosa a Pietro Libera-tore, primo cittadino del centro foggiano, hacacciato una delle tre pistole che nasconde-va sotto la giacca, è ha cominciato a spararea raffica su tutti i presenti. Il segretario co-munale, Antonio Piacquadio e l'assessorealla Polizia Urbana, Lucio Palma, sonomorti subito, dopo essere stati raggiunti dai

molti proiettili in parti vitali del corpo. 1consigliere Cari ucci, cadeva ferito, mentre isindaco tentava di scappare lungo la sca!:

nata, ma veniva raggiunto ripetutamente a'la schiena e alla testa da quattro proietti!Ora Liberatore è in prognosi riservata a.aOspedali Riuniti di Foggia, ma le sue condzioni sono gravissime. .. . .Michele Manzulli. questo il vero nome d

folle omicida, ha poi rubato un furgone e sidiretto verso San Severo, dove dopo avipreso un Taxi si è fatto accompagnare finoCarcere Circondariale di Foggia, dove sicostituito. Nella none, alla presenza del sidifensore, aw. Antonucci, è stato interrogto dal Sostituto Procuratore dellaRepubbca di Lucera, dott Turco. Nel pomeriggioieri sono state eseguite le autopsie sulle vii

. me. Michele Manzulli ha precedenti pen:gravissmf: lia ucciso il fratello, ferito a ci

; - v MIMMO CICpLELJ'•' : .*•->->' '.^(Segueia ultima) e.,-:-..£•";•";

" '

PU6UQ

Città

teliate il padre e sparato adun ufficiale dei Carabinieri.Aveva già scontato alcunianni di manicomio crimi-nale.

«Avevamo terminato la riu-nione di Giunta - ci dice l'as-sessore ai Lavori Pubblicidel Comune di Torrcmaggio-re, Mario Leccisotti. presenteal momento del fatto - quan-do questo Manzu l l i e venutoal Comune e ha chiesto unincontro con gli Ammini -stratori. Non era la primavolta che veniva, e lutti ci e-ruvamo impegnati affinchèpotesse avere la casa che datempo chiedeva. Il sindaco -continua l'assessore - aveva

già predisposto che il Man-zulli. oltre alla casa, avesseanche un lavoro che ci avevadomandato da tempo. Poi ad -un certo punto ha comincia-to a far fuoco...». La voce del-l'amministratore, rotta dal

. pianto, fa intendere il suc-cessivo svolgimento dei tra-gici falli. All'interno ripor-tiamo le testimonianze del-;

'.J'ass. Ugo Maiellaro anchVgii presente al momento.del fatto. ;. ...-i f- !•-... J-

• • Dopo'la pioggia insistente •.. degli ultimi giorni.Ta-.TorreWi

maggiore è tornata la neve; -+\

Parla il consigliere scampato allastrage

«Scherzava,poi ha sparato all'impazzata»

~ Nel letto d'ospedale, il giovane rivive le drammatiche sequenze. «M'ha puntato la pistola alla tempio, ma... ; l'arma s'è inceppata». Ora presidiato dai vigili il palazzo della morte

Quando la strage va attardine del giorno»

Storia di un Rambofragile e violento

Da uno dei nostri inviatiTORREMAGGIORE —

Le transenne con i segnalidi divieto delimitano l'areaantistante il municipio,mentre sui muri di via dellaRepubblica e corso .Matte-otti, squadre di attacchinis'affannano ad affiggere gliannunci di lutto cittadino.Torremaggiore cosi si fer-ma in silenzio di fronte aquei manifesti che soppian-tano sulle umide pareti deipalazzi i messaggi dellapubblicità. Davanti al Co-mune nella zona riservataal pubblico c'è una folla or-dinata! Molti visi chiusi nel-l'amarezza, . altri portano

.̂ .invece i segni dell'inquietu-.. dine e dell'impotenza. «Ma',-perchè?.; Una frase che ha

11 senso dell'ossessione, ci si•interroga davanti, a quel

rràrllnt chi» -avvicinano» II

|La cittadina In cui la gen-te fino a ieri parlava dellezolle bruciate dalla siccità edel guai della campagna,dpllp prime celate e deisue» iruùiuesfi cne soppian-

tano sulle umide pareti deipalazzi i messaggi dellapubblicità. Davanti al Co-mune nella zona riservataal pubblico c'è una folla or-dinata'. Molti visi chiusi nel- 'l'amarezza, altri portano

.^.Invece i segni dell'inquietar.i-, jdlne e dell'impoteaza, «Ma.'.-V perché?». Una frase che ha ;

' il'senso dell'ossessione, ci si 'interroga davanti, a queigradini che «avvicinano» ilPalazzo. • . • • : . • - . '

[La cittadina in cui la gen-• te fino a ieri parlava delle

zolle bruciate dalla siccità edel guai della campagna,dulie prime gelate e deiprezzi improponibili dell'o-lio r>f>(>l rllsnileva del mas-

Lo si vede ancora bene iltrauma collettivo nella res-sa di persone che s'accalca-no sotto i colonnati di viadella Repubblica. Parlanodi Manzulli, l'assassino. So-litario ma non asociale,niente donne, rispettoso,ansiosissimo. Un uomo fra-gile e violento, un tipo chesfugge insomma a valuta-zioni precise.. Cosi i giudizi sul maggioreprotagonista di quest'ulti-ma storia di cronaca nerastile Anni Trenta viaggianosul filo sottile della «lucidafollia» e del «folle protago-nismo».

Ma perché l'ha fatto? Chela sua rabbia non sia forsestata innescata dalla suacondizione di vedersi e sen-tirsi emarginato? Da quan-

. do era uscito dal carcereManzulli non aveva mai le-gato con nessuno. Nemme-no con le sue due sorelleuna sole delle quali di tantoin tanto lo assisteva. Diffi-cile del resto andare d'ac-cordo con uno come lui che•annegava» ogni idea, ogni

. proposta. Certo che di fron-te a personalità cosi'in con-flitto e cosi ribelli anche icosiddetti maitres a pensersociologi compresi andreb-bero in tilt. Un preconcettoatteggiamento di sfiducia ilsuo anche nel confronti di

chi in più di una occasionesi era mostrato disponibilea porgergli una mano. Vole-va una casa. E chissà che ilsuo non fosse solo un prete-sto. Del resto anche se ave-va lo «sfratto» Manzulli sa-peva benissimo, che nessu-no gliel'avrebbe negato un

.tetto. C'era una promessa. •Si trattava solo di scegliere,-prerogativa peraltro di po-chi in un contesto abitativoil cui dramma non toccavamica solo lui. Ma anche inun paesino in cui il «diritto.e il «costi me» s'influenzanovicendevolmente non si po-teva non tener conto delp«T.''nn'"?7Ìo, tifi S'IO nnssn.

chi in più di una occasionesi era mostrato disponibilea porgergli una mano. Vole-va una casa. E chissà che ilsuo non fosse solo un prele-sto. Del resto anche se ave-va lo «sfratto» Manzulli sa-peva benissimo, che nessu-

'' no gliel'avrebbe negato un;;;fette..C'era una promessa..'. Si trattava solo di scegliere,'

prerogativa peraltro di po-chi in un coni esto abitativoil cui dramma non toccavamica solo lui. Ma anche inun paesino in cui il «diritto»e il «costume» s'influenzano

vicendevolmente non si po-teva non tener conto delpersonaggio, del suo passa-to e delle sue insistenze tal-volta irrazionali. Si cercavadi accontentarlo insommanei limiti del possibile. AlComune poi lui, ci andavaspesso senza trovare grossiostacoli per incontri.o ap-puntamenti.

Era di casa insomma nel--la stessa misura in cui ur)Municipio di paese può es-sere «casa comune»: si bus- •sa dietro la porta del sinda^ •co come a quella del vicino.Spicchi di vita di paese. Unacittadina Ieri stretta intor-no al Palazzo. Discutevanogli anziani, i meno giovani,gli studenti quasi tutti pen-dolari che Ieri avevano di-sertato il viaggio mattutinonegli istituti sanseveresi, Isilenti nella piazza rotti ditanto in tanto dai «bip—bip. imbracciati da due vi-gili fermi sulla soglia d'in-gresso del Comune. Mentreil vento gelido dai monti«frusta» una città. Comequesta tragedia.

Frnesfo Tardivo

-0

Da uno dei nostri inviatiTORREMAOOIORE —

Adesso per lui è "il signorManzulli". Loro, figli di duesorelle, sino all'altra sera sidavano del UL Ora lo scam-pato parla del cugino comedel «signor Manzulli». Quasia rimuovere incosciamentequella parentela. Così sco-moda. Cosi inutile. Quel rap-porto familiare non è servitoad evitargli le pistolettate.Né è servito al sindaco, cugi-no di secondo grado. Tutt'al-tro. l'roprio contro il primo'cittadino s'è accanito "11 si-gnor Michele Manzulli". Oli.ha sparato nella sala-giunta.Oli hi., sparato méntre lo in-seguì' i per le scale. Gli hasparato ancora in strada. SePietro Liberatore può spera-re di farcela, non lo deve cer-to allr pietà del pistolero-matto.

• «Afaf 'o? Una follia lucida,direi.. Beverino Cartacei, 30anni, r-• pogruppo De, guar-da la '(danzata e sorride.Questo matrimonio s'ha da

: fare,..I. estate,..come prò-.,,grammeto, Maria Rita Pai: .

< ma 'diventerà, la signora Cari .1lucci. Al primo piano dell'o-spedale, nella camera nume-ro 5, il giovane consiglierecomunale adesso può sorri-'dere. Dite garze sporche disangue alla gola e sulla sca- •pola non Vnascondono"aup"l r—"> ^ ""r.,"pssn. A n7Ì.

V

Accanto al tìtolo: te armi sequestrate all'omicida (foto Pipino); in alto • sinistra: Michele ManzuJE tra due poliziotti (foto Pipino); inalto a destra: rassessore assassinato, Lucio Palma (foto Luca Turi); sopra a sinistra: il sindaco Pietro Liberatore (foto Luca Turi);

: B comS?l»T«.ciOTfam»l» Sfwsriixi OJWÌYKCJ f fole L'rTCE TVif!

— .„...,.......uucvc cer-to alla pietà del pistolero-matto. _

•Matto? Una follia lucida,direi». Beverino Carlucci, 30anni, capogruppo De, guar-da la fidanzata e sorride. 'Questo matrimonio s'ha da

..::fare,,ln estate, come pro-:,,grammato. Maria Rita Pal:>ma diventerà la signora Cari .-

' lucci. Al primo piano dell'o-spedale, nella camera nume-ro 5, il giovane consiglierecomunale adesso può sorri-'dere. Due garze sporche disangue alla gola e sulla ?ca-pola non '/nascondono"quello che è successo. Anzi,"parlano". Raccontano di unmiracolo. Lo sa bene Severi-no Carlucci, mentre mangiauna mozzarella in attesa diconcedersi, gentile e dispo-nibile, a giornalisti e came-ramen.

•Avevamo fissato un ap-puntamento tra il signorManzulli e la giunta comu-nale. L'avevamo favoritotante volte» scuote la testa loscampato. «Con una pensio-ne di mezzo milione non ce lafaceva a tirare avanti, paga-re la pigione. Non mancava-no contributi d£l Comune.Contributi, come dire, forza-ti. .Non ne aveva diritto.Adesso stavamo cercando ditrovargli la casa».

Lui l'ha portato su, al pri-mo piano del municipio.•Certo, una strage premedi-tata. Ma-chi poteva immagi-narlo» cerca conforto con losguardo il ferito. «Per un'oroci siamo intrattenuti sotto

Palazzo di città. Scherzava,era tranquillo. Pensate unpo', col ytornate tra le mani,commentava la nottata diquel padre di Ariano Irpinoche aveva strangolato i duefiglioletti per punire la mo-

glie che lo tradiva. "Un cor-nuto, se l'è presa con due in-nocenti. Magari con la mo-glie, ma i bambini non ave-vano colpa", m'aveva detto*:

' Lui,, "il signor MicheleManzulli", sapeva con chiprendersela. Le tre,pistoleinfilate in una sorta di cin-turone erano li per quello, *Echi le ha viste... Aveva uncappotto». L'atto secondodella tragedia lo si vive nellastanza del primo cittadino.

La riunione di giunta appe-na terminata, sindaco, as-sessori e segreterie comuna-le si preparano a quell'ulti-mo incontro. «Eravamo tuttiII. Voleva una casa popolare,il Comune non poteva dar-gliela. C'erano quei locali divia Togliatti, li avremmo ri-strutturati a nostre : spese.Avrebbe avuto così il suo ap-partamento in -comodato,sema dover pagare nulla. Afalui, no. Non ci stava. "Voglioquella casa di via Matteotti"diceva. Ma era già occupa-ta...», scuote la testa Beveri-no Carlucci, rivivendo queiterribili cinquanta secondi.

Secondi ritmati dalle pi-stolettate. Dalle grida. Dallamorte. «S'è messo a sparareall'impazzata. Tre assessori»

(Luigi Alfonzo, Marco Fa-ienza e Ugo Malellaro) «sonoscappati subito. >Utora s'è ri-volto al sindaco». Inseguitoper le scale? *No, non imme-diatamente» il capogruppoDe blocca la domanda. «Poim'ha puntato la pistola allatempio, ora chiude gli occhi«ma ha fatto "clic". L'hospintonato. Lui con l'altraarma ha sparato due volte,colpendomi. Sono scappatoanch'io. Dentro sono rimastiLucio Palma e il povero Pinc-quaddio. Si, c'era anche Alci-

i 'de !Di Pumpo. S'è nascosto» la scriVania, non 'deve

In ospedale avrebbe sapu-to. Di Palma, di Piacquad-dlo. Ora chiede del sindaco(•migliora? grazie a Dio»), ri-badisce l'intenzione di nonvoler abbandonare la politi-ca e si pone la domanda di

>~"~ uioi~i~a ia uuiiuuuia, -/'O!m'ha puntato la pistola alla

•tempio» ora chiude gli occhi' «ma ha fatto "clic". L'ho

spintonato. Lui con l'altraarma ha sparato due volte,colpendomi. Sono scappatoanch'io. Dentro sono rimastiLucio Palma e il povero Piac-quaddio. SI, c'era anche Alci-de Di Pumpo. S'è nascosto

'[.sotto la scrivania, non deveaverlo visto». •" . . . .

Dichiarazioni di CafarelH e Zicca

«Superato nei Comuniil fìvello di guardia»

Sulla tragedia di Torremaggioreintervengono l'on. Franco CafarelHe il Ppi: «Non posso non rilevare,scrive il parlamentare «che quanto èavvenuto affonda le sue radici inuno stato di cose che per gli enti lo-cali del Sud si è fatto ormai intolle-rabile. Non è possibile che vengascaricato sulle autonomie perifieri-che 11 peso dei ritardi, delle omissio-ni, delle sordità dello Stato. Nel Sudlo stato d'allarme d'ordine democra-tico è legato non solo alla crescentepenetrazione della criminalità orga-nizzata, ma anche all'esplodere in-controllato di tensioni locali che 1ComuntnorriiannirmodoìSiTrehare.L'esplosione di follia omicida a Tor-

remaggiore è un evento incompren-sibile ed isolato, ma ciò non toglieche il contesto nel quale operano leamministrazioni comunali meridio-nali ha da tempo superato il livello diguardia».

«il barbaro ••. assurdo omicidio del-l'assessore al comune, Lucio Palma,del segretarie comunale, Piacquad-dio, del ferimento del sindaco e di unconsigliere è una vicenda assurda etragica» scrive Invece Lino Zicca, se-gretario provinciale del Pel di Capi-tanata. «Di fronte a ciò la città tuttadi Torremaggiore saprà trovare la Iforza per riaffermare ]a_suaJnunaeJgine di cittadina laboriosa, civile e |democratica». i

In ospedale avrebbe sapu-to. Di Palma, di Piacquad-dio. Ora chiede del sindaco(•migliora? grazie a Dio»), ri-badisce l'intenzione di nonvoler abbandonare la politi-ca e si pone la domanda ditutti. Perché? «JVon so. Luiaveva il senso della vendetta.

'Spavaldo. Si vantava quasidi aver ucciso il fratello. No,non l'ha istigato, armatorjw.vuno. Chissà perché s'era/issaio con quella casa popò-in TP . .t

Tanto loquace e disponibi-le Carlucci, tanto sfuggenteed ermetico uno degli asses-sori riusciti per primi a fug-gire. Luigi Alfonzo, vice sin-daco socialista, esce alle12.10 dal municipio. Occhialiscuri, mani infilate nelle ta-sche del giaccone, non è chenon rilascia dichiarazioniNon parla proprio. S'infilain una "Mercedes 250" nerae via. Lontano dal palazzo

della morte. Quel palazzo,ora presidiato. «Non si puòsalire; la stanza del sindaco èchiusa. Non c'è niente da ve-dere» un vigile urbano allon-tana chi vuole sbirciare. Lamorte ha un suo fascino/":

Gianni Rlnaldl

JJgiorno dopo la strage nel Municipio, la cittadina s'interroga

JLJL

La Gazzetta del Mezzoglornff__14 Sabato 8 Dicembre

ire sapevanoL'omicida: Sono un inviato di Padre Pio...

... mandato per uccidere gli amministratori corrotti.Ma nessuno crede alla tesi della follia. La solidarietà

di Lattanzio al Sindaco ferito. Oggi i funeraliaK^x^,mmiBHIKMSXBw™^-******M<sa*«*a"''*'J*':""'°'-''''-~'- -"-•-••-

I

Michele Manzulli in manette fra i poliziotti (foto Luca Turi) Asirustra: i corpi senza vita del segretario comunale e dell'assesso-re ali Annona (foto Pipino)

Dal nostro inviatoT O R R E M A G G I O R E —

Adesso il «folle» gioca sullafollìa. Ha una strage da scon-tare, ed al magistrato che glichiede il perché, (forse spe-rando di contenere i danni)spiega con finta aria mistica:«Sono un inviato di PadrePio, mandato a Torremaggiq-re per uccidere gli ammini-stratori corrotti». E' stato lui,Michele Manzulli, 50 anni, ex

' detenuto, a troncare col san-gue una riunione di giunta,nel piccolo comune di Torre-

' maggiore. Un'azione insensa-ta per la quale l'uomo ha pre-so a pretesto la richièsta diuna casa. «Una scusa, è statasolo una scusa» dicono in pa-ese, «la casa l'avrebbe avuta,ed una già ce l'aveva. No, haucciso solo per ria/fermare ilsuo potere».

. Il giorno dopo la carnefici-na, costata la vita al segreta-rio comunale Antonio Piac-quadio di 56/anni ed all'asses-sore alla polizia urbana LucioPalma di 38 anni (sono rima-sti feriti anche il sindaco Pie-tro Liberatore ed il consiglie-re Sevef ino Carlucci), la gen-te di Torremaggiore si batte il

, pettc/in senso di^olpa. Tuttisapevano, tu t t i hanno sotto-

' valutato.' Michele Manzulliera conosciutissimo in paese,

• ]era noto il sub carattere vio-/ lento, èrano/risapute le mi-nacce che rivolgeva di conti-;nuo agli amministratori co-

,/munali, e luj stesso amava ri-//cordare il suo passato, quan-I do quindici anni fa uccise il

fratello e ferì un brigadieredei carabinieri. Un delitto

. dettato da'motivi di interesse,• un litigio per la spartizione di

I un terreno poi degenerato in., un altro atto di follia: Michele

Manzulli tenne in ostaggio ilfratello Felice per oltre un'o-ra, poi lo freddò sparandogliin testa. I giudici ordinaronouna perìzia psichiatrica. E gliesperti scrissero sul suo con-to: «Presenta una personalitàsensitiva con deliroide perse-

i cuciva nei confronti del con-giunti, e con scarso controllodegli impulsi emotivi. E' daconsiderarsi persona social-mente pericolosa». Venne con-dannato a 18 anni di carceree, a pena espiata, avrebbe do-vuto essere sottoposto a treanni di internamento in casadi cura. Era di nuovo liberoda due anni, dopo aver scon-tato due terzi della pena, masenza che nessuno avesse di-sposto il ricovero prescritto.

Impugnava due pistole ilgiorno in cui uccise il fratel-lo, ne brandisce tre giovedìsera, quando fa irruzione nel-la stanza del sindaco, legato alui (così come il consigliereCarlucci che lo accompagnaall'appuntamento) da rapportidi parentela. Manzulli entraed urla a tutta la giunta diconsegnargli una casa popola-re, il sindaco tenta di spiegar-gli che non ne ha diritto, mache comunque una casa perlui è pronta ugualmente. Sitratta di aspettare il comple-tamento dei lavori di ristrut-turazione, soltanto poche set-timane: gliela avrebbero datapersine gratis, pur di accon-tentarlo. Ma l'uomo insiste,chissà perché pretende l'asse-gnazione di un alloggio popo-lare, e neppure di uno qua-lunque'ma di quello che indi-ca lui, uno in via Marsala.Anche gli altri assessori ades-so intervengono, spiegano chequella casa di via Marsala ègià occupata e che non è giu-

sto sfrattare gli inquilini. Manon c'è tempo per altri rinvii.Michele Manzulli tira fuoridalle tasche le pistole: primauna, poi le altre. Inizia a spa-rare, uccide, ferisce, infinefugge. Si farà rintracciare luistesso, meno di un'ora dopo,davanti al carcere di Foggiada una pattuglia della «Volan-te». Mentre a Torremaggiore icarabinieri sono già sulle suetracce, giacché Manzulli nonha fatto nulla per non esserericonosciuto. Ieri mattina in-fine, davanti al sostituto pro-curatore di Lucera, EugenioTurco, l'ultimo atto di questamortale sceneggiata: la con-fessione e la sua assurda «ri-vendicazione sacra».

Sembra una storia di follìa,questa, eppure nessuno aTorremaggiore se la sente didefinire Michele Manzullt unmatto. Di lui si racconta solodella determinazione con laquale era solito pretendereogni cosa, ma di una prepo-tenza che non è scivolata qua-si mai nel clamore e nell'ar-roganza: anzi, qualcuno lo de-finisce persine un uomo schi-vo, persona di poche parole.Di una sola cosa tutti sembra-no certi: non è per la casache ha ucciso. Il ritardo nell'assegnazione dell'alloggio sa-rebbe stato soltanto un prete-sto, l'occasione tragicamentecolta al volo. Quasi l'esito diun'assurda, tacita, scommes-sa.

All'ufficio assistenza socialedel Comune, Michele Manzul-lo è conosciutissimo. «Erastato qui mercoledì scorso»racconta un funzionario, usi,è vero, insisteva'per onere unacasa, perché quella dove abita-va, in via Trieste, secondo luiera troppo cara. E poi lo ave-vano sfrattato. Noi gii aveva-

mo spiegato che le praticheerano state avviate e che moltopresto la giunta gliene avreb-be assegnata una. L'avrebbeavuta certamente, e lui lo sa-peva: otteneva sempre tutto, ilsignor Michele...». Dei 480 as-sistiti dal Comune, lui eraconsiderato un privilegiato.Solo quest'anno era riuscitoad ottenere oltre due milionidi lire in contributi. Che ag-giunti alle 460mila lire chepercepiva di pensione, gliconsentivano una vita decoro-sa. Poi dipingevi! quadri e livnndeva: un altro pretesto,quello del sentirsi artista, chelo aveva semprp indotto a ri-fiutare qualsiasi lavpro. Glistessi assistenti sociali ag-giungono: «Forse lo abbiamoviziato. Certamente nessuno dinoi ha preso sul serio le sueminacce. Se colpa abbiamo, èquella di averlo sottovaluta-to».• In ospedale Intanto, a Fog-gia, migliorano le condizionidel sindaco Pietro Liberatore,mentre continuano a non de-stare preoccupazioni quelledel consigliere Carlucci. La

notte scorsa Liberatore è sta-to sottoposto ad un interventochirugico nel corso del qualegli è stato estratto il proiettileche lo aveva colpito all'addo-me. Un altro colpo lo ha rag-giunto alla gola, ma fortuna-mente non ha leso organi vi-tali.

. Ieri mattina il sindaco haricevuto, tra le altre, la visitadel ministro Vito Lattanzio,legato a lui da rapporti diamicizia oltre che di partito.Il Ministro ha precisato che èsua intenzione «andare afon-

:_ do in questa faccenda» e che^'.«anche il ministro Vassalli

vuoi vederci chiaro, perché.. non riusciamo a spiegarci co-

me mai l'aggressore fosse libe-ro». Della v icpnda di Torre-maggiore — ha reso noto Lat-tanzio — si è occupato ancheil Consiglio del ministri svol-tosi ieri mattina. . -

.' A Torremaggiore gli altricomponenti della giunta han-no proclamato due giorni di

. .lutto cittadino. Questa matti-na, in forma solenne, sarannocelebrati i funerali. • , - • ' .

Carlo Bollino

«Signor sindacosono invalidoe disoccupatole chiedo..;»

TORREMAGGIORE — Sette mesi fa MicheleManzullt aveva scritto al sindaco. Una lettera for-male (quasi un'Istanza) datata 14 maggio 1990, eche segna l'inizio della vicenda sfociala poi nellatragedia di giovedì notte. Questo è 11 testo: «Egre-:glo signor sindaco, essendo Invalido, essendo disoc-cupato, trovandomi in uno sUilo di enuirginazlone

totale e di estremo bisogne, economico (sono un exdetenuto, gravemente ammalato e bisognoso di cu-re continue e di medicinali ptr I quali non godoneppure dell'esenzione dal ticket), fe chiedo di «se-re preso in considerazione per la concessione diquanto segue: ])asslstenza economica continuativa2)asslstenza abitativa, In Qtanto I locali che occu-po sono al limite della salubrità e mi comportanoun fttto mensile InsostentlU' di zOOmlla lire 3)even-tuale concessione, anche ir fìtto, di un locale diproprietà comunale.. Confiti ^.vio In un suo benevo-lo e sollecito accoglimento e': questa Istanza, stantile condizioni disperale del secioscrlito. colgo l'acca- 'sione per ringraziarla e porgerle distinte saluti.Michele Manzulli».

Puglia/pag. 13 FOGGIA • domenica 9 dicembre 1990'f.

Visita al consigliere de ferito a Torremaggiore dal cugino

«Voleva per forzala casa popolare»FOGGIA- E' uuà via via di

gente in quella Manza n. 5degli Ospedali Riuniti diFoggia, dove si trova ricove-rato ^Sevcrino Carlucci, il.consigliere democristiano diTorremaggiore, scampatomiracolosamente alla folliaomicida di «Michele il paz-zo». Amici, parenti, collegllidi partito, vogliono esprime-re la loro solidari. tà al giova-ne Beverino, ha appena 29anni, che alla fine del meseavrebbe dovuto discutere lasua tesi di Laurea in Sociolo-gia all'Università di Urbino. 'Lui- si mostra disponibile egentile nei confronti di tutti.Risponde alle domande deigiornalisti e non si infastidì- ;sce neppure quando nellastanza si accendono i quarzi .delle televisioni. •«Sapete che mi è cugino? ; ,

esordisce - mia madre e sua 'madre sono sorelle. Questoperò non gli ha impedito di '.frenare la sua lucida follia. :Già - continua - porche sape- ;va benissimo quello che fa- ;ceva. Avevamo fissato un ap- •

puntamento tra lui e la giun-ta comunale. L'avevamo fa-vorito tante volte. Con unapenszione di mezzo milionenon ce la faceva a tirare a-vanti, a pagare la pigione.Eppure più di una volta era-vamo riusciti a fargli riscu-toere contributi dal Comu-ne, pur non avendone alcundiritto. Adesso stavamo cer-candodi trovargli una casa».Ma è vero che è salito in Co-mune con lei? Che sembravacalmo prima del gesto insa-no? '

Vendetta

«Certo, ma era tutto preme-ditato. Chi poteva immagi-narlo. Per circa un'ora ci sia-mo intrattenuti sotto il Co-mune. Era'tranquillo, scher-zava'perfino. Col-giornaletra le mani, commentava lanotizia di quell'uomo di A-riano Irpino che aveva stran-

golato i due ligli per vendettaverso la moglie che lo tradi-va». Ma come faceva ad es-sere armato fino ai denti sen-za che nessuno se ne aceor-gese? «E chi lo ha capito..A-veva un cappotto». Cos'è ac-caduto quando siete salitiin Comune?»

Eravamo tutti lì. Voleva unacasa popolare. Sapeva peròche il Comune non potevadargliela. Ci eravamo peròimpegnati per quei locali divia Togliatti, r i s t rut tura t i anostre spese, che avrebbe pu-tuto occupare senza pagareuna lira. Lui però non ci sta-va. Voleva ad ogni costo lacasa popolare di via Mat-teotti, tra l'altro già occupa-ta». Quando ha cominciatoa sparare? «Non appena il

.sindaco ha tentalo di spie-gargli l'assurdità delle suepretese. Ha cominciato a la-re fuoco. Tre assessori .sonoriusciti a fuggire immediata-mente. , . . f ....Lui è venuto verso di me,

'^puntandomi la pistola allatempia, che però gli si è in-

ceppata per ima loruma, almomento di schiacciare ilgrilletto. Ho approfittato perdargli uno spintone e scap-pare. Lui con l ' . i lua arma ha

^sparato due volle colpendo-mi. Dentro sono rimasti Lu-cio Palina e il i «ivero l'ia-

quaddio...». Continuerà a la-re politica? Certamente. Oraperò voglio solo pensare asposarmi - dice guardàngonegli occhi la fidanzata, Ma-ria Rita Palina - e a prenderela mia laurea in Sociologia».

CIANN1 ( KOI 1.1 I.A

hi

J itb,-tii!'i'i-

litir

I

Fulminati il Segretario Generale Antonio Piacquaddio e l'Assessore Lu-cio Palma - Ferito gravemente il Sindaco Pietro Liberatore e di striscioiì Consigliere Comunale Severino Caducei.

1 Tqrremaggiore / ti. monito del vescovo Cassati ai funerali-f. —.—i ; :—'• 1 : — . ' ._ J

l^vv'.i .

di ména e fate di più»'•*<•/ir*1

, ./" seimila per l'ultimo saluto all'assessore e al segretario comunale uccisi a Palazzo di città

* ; . . - . Da uno dei nostri inviati •TORREMAGGIORE —

La vecchietta supera losbarramento di vìgili e ca-rabinieri m Voglio solo farela comunione* si scusa qua-si con chi la vede dirigersiverso l'altare. Con la manosfiora la bara di Lucio Pal-ma. «PODero figlio-. Quell'a-nonima vecchietta, un gol-fino verde a proteggersi dalfreddo, è il volto e U voce ditutto il paese. Cinque, sei-mila. .Valli a contare. Acco-munati dal dolore, dallosgomento, dalla rabbia. Chipuò, s'infila nella chiesa diSanta Maria. Il resto fuori,In piazza Gr a insci dove glialtoparlanti amplificano lamessa.

Troppo piccola la. chiesaper raccogliere chi vuoledare l'ultimo salute a LucioPalma e Antonio Iv'acquad-dio, l'assessore e 11 segreta-rio comunale uccisi giovedìsera nella sala-giunta dalpistolero-matto. MicheleManzulli. Due morti e due

feriti (il sindaco Pietro Li-beratore e il capogruppo DeBeverino Carlucci) per ri-vendicare il suo diritto auna casa popolare. Un dirit-to che non gli veniva dallalegge, ma dalla prepotenza.Dalla follia.

E perché queste situazio-ni non si ripetano, dal pul-pito mons. Carmelo Cassati,vescovo della diocesi di SanSevero, parla chiaro a poli-tici e amministratori. «Fate,fate. Chiacchierate di menoe fate di più. Non imitate laRegione che chiacchierasempre e non fa niente». Lacoincidenza della strage diPalazzo di città con la deci-sione del Governo di rivede-re la legge Basaglia (quelladella chiusura dei manico-mi), offre al presule l'occa-sione per un'omelia anchedura nel momento in cuiammonisce: ^quella legge sepresa sul serio poteva risol--vere tanti casi; adesso che èstata ritoccata potrà risol-

o -

verne altrettanti. E qui toc-ca d voi amministratori; ciòche la legge 180 consente dimigliorare, venga fatto alpiù presto*.

; Uri brusio interrompe l'o-, melia. «Arriva il ministro• Bell'Interno»1 la voce corredalla piazza all'altare permorire. Un falso allarme. IlVescovo riprende il -caldoinvitti». Davanti a lui il mi-nistro della protezione civi-le, l'on. Vito Lattanzio; ilso t tosegre tar io G iann iMongiello («sono delegatodal Governo a porgere unpieno riconoscimento e unasentita partecipazione aquésti due valorosi rappre-sentatici della società civilemorti nell'esercizio delle lo-ro funzioni* dirà); gli on.Vincenzo Russo e MicheleGalante; il sen. CostantinoDell'Osso. • In chiesa poiconsiglieri regionali, pro-vinciali, sindaci di 15 centridella, Capitanata. Tocca aloro 'migliorare la situazio-ne del lavoro, della casa. C'è

scontento, sfiducia nellagente. Riflettiamo, ma chipuò, faccia. E lo faccia al piùpresto*.

Un pensiero alle vittime(«non riusciamo a capire lamorte di queste due personecare, degne, di rispetto*);uno agli scampati (-quellepallottole non potevano la-sciare che morte. E invecehanno lasciato anche la vi-ta, questo è un miracolo*)quindi il vescovo si soffer-ma sull'omicida. -Non è pa-drone di se stesso. Non sipuò infierire, bisogna mo-strare carità verso questopovero uomo. La prima, im-precazione ne la porta daquando è nato; il primo epiù grande disgraziato èproprio lui*.

Dieci minuti dopo il moni-to del vescovo, FrancescoDamone, presidente dell'Usi 2, e Andrea Galasso, as-sessore comunale a Torinoe amico d'infanzia di Piac-quaddio, ricordano le vitti-me. «Luciooo» il grido della

Uà momento dei funeri.il

zia di Palma, Maria Mosca-telli, pone line al discorso diDamone. La donna s'acca-scia su una sedia. E' come'un segnale. Le lacrime deiparenti (a destra quelli del-l'assessore, di fronte quellidel segretario) "rompono"per la prima volta il silenziodella chiesa.

Poi, l'applauso della folla,in piazza ad accogliere lebare. Il corteo si snoderà

(foto Pipino)

per le strade cittadine di-retto al cimitero. Lo "colo-rano" i gonfaloni di 15 co-muni, le bandiere di De. Psle Pci, quella degli studentidel liceo classico "Piani". AFoggia, intanto Manzullicompare davanti al Gip. Ri-fiuta di rispondere. OggiPadre Pio non gli ispiranulla...

Gianni Rinaldi

H raccontò di uno scampato

«Da qui non escevivo più nessuno»

; -, Da uno dei nostri inviatiTORREMAGGIORE — Ri-

| spanniate? Nemmeno a pen-: sarlo. Un paio di pallottole gli' sono fischiate davanti pro-' prio mentre seguendo l'istin-.' to si rifugiava insieme ad un' altro assessore nel bagno del-

la sala giunta. Ugo Maiellaro,62 anni, liberale, assessore co-munale alla pubblica istruzio-ne è uno dei pochi scampatialla folle impresa di MicheleManzulli. Occhiali scuri, par-la con la foga di chi se l'è vistabrutta e ha una gran fretta diraccontare la sua disavventu-ra. *Scno un miracolato io. al-troché. Avevamo ultimato ilavori quella sera. Stavamo

Fumando i verbali quando ab- feltro quasi tutto d'un flato.triamo visto entrare il Carluc- Sospira con la mente rivolta aci in compagnia del ManzuUL Quelle terribili sequenze. PoiI due si erano appartati con ilsindaco. Parlottavano. Senti-vamo che Liberatore promet-teva la casa. Poi abbiamo vi-sto il Mamulli fare improvvi-samente tre pa;ji' indizi-'^ zpuntare la pistola contro dinoi. "Non me la volete propriodare la casa? E allora di quinon esce vivo nessuno". Gri-dava e sparava. L'assessoreFaienza mi ha spinto nel ba-gno. Da li dentro sentivamosparare. Una decina di colpialmeno. La nostra salvezza èstata il sindaco. Lui uscendodalla saletta si è portato pra-ticamente dietro Mamulli. Al-trimenti nessuno si sarebbesalvato. Né io, né il Faienza néMario Leccisotti, il primo ad

riattacca. *Non avevamo il co-raggio di uscire, tremavamocomefalie, anche se sentiva-mo tparì lontani. E' stato ilcomandante dei vigili urbaniD? Fl^Ji i-J cp-irri e trc.n-quittizzarci. A tèrra imanto e'erano i corpi dei poveri LucioPalma e Antonio Piacquad-dio. Uno spettacolo terrifican-te. Ero choccato. Mi venivanoin mente in maniera confusale ultime parole di Lucio Pal-ma, scherzava, sorrideva. "Fi-nalmente abbiamo finito an-che stasera", aveva dette altermine della riunione digiunta. Aveva frette, di andarea casa dai suoi figli. Cosa faròadesso? Non intendo di certolasciare la politica. Anche per

-abbandonai e la ìakrintidimostrare che non ci lascia-

redo—mointimidirc ncdaipoiul. nè-forse che quell'uomo potesse dai criminali, né dai deiin-essere armato,. quenti*

Un racconto Quello del Ma- » r 7 e.t.

Michele Manzulli, l'omicida(foto Pipino)

A Torremaggiore (Foggia) folle uccide il segretarioi.«i un .assessore,in^^fm^^^il sindaco^ *'"""]Stage in

FOGGIA — «È stato Pa-dre Pio a dirmi di farlo: bi-sognava che qualcuno ri-pulisse il paese da quellageme». L'uomo parlava avoce bassa, stentatamenteed il giudice che lo stavainterrogando nei locali del-la Questura di Foggia, ilsostituto procuratore diLucera, Eugenio Turco, siè fatto ripetere la frase.«Me l'ha detto il santo diPietrelcina» è stata l'osti-nata risposta e anche l'in-,credibile «giustificazione»della strage che qualcheora prima l'uomo, MicheleManzulli,' 50 anni, aveva,compiuto nel' municipio,detta .vicina' Torremaggio-.re..'Y•':.: ".''?''"'"•'•V!*' '.•' '

Una tragedia della.'folliache era iniziata alle 20.30di giovedì nelle stanze del-l'antico palazzo'dei princi-,pi De Sangro,'mentre era"riunita la giunta comunale 'del paese dauno. Michele

Manzulli aveva chiesto di',Sparlare al sindaco Pietro;•jLiberatore.'Voleva tornare?;a'chiedergli un alloggio po-ì,

''Polare e, per, questo, si .eia,' fatto accompagnare da" un?• cugino, Seyerino: Carlucci^'trent'anni, consigliere; co-;'munaie. Ma sotto la giacca,•che indossava nascondeva?un autenticoarsenale:'unar'pistola semiautomatica;7,65 e due revolver, uno ca;:

. libro 38 e'uno calibro 22.- ",'' Sulla soglia della stanza-del sindaco,Manzulli è sta-to ' fermato' dal 'segretario?

•'.comunale Antonio Piac-'.'quadio e dall'assessore al-.l'Annona, Lucio Palma."'«Cercheremo'di acconten-?^tarti — gli ha détto l'assesti;'sore — ma devi'ancora pa-?zientare qualche?tempo»>

"«Mi volete prendere in giro'— è stata* la'risposta"-^ le*

•'case le state' dando ad al-f*tri»." '"r~r^rf' w~'-*'~ "'*•.'.•.Manzulli ha\tirato

una delle pistole e1 ha spa-rato quattro colpi in faccia.é.altri.'due'nel cprpo'del-j.l'amministratore/ucciden- 'doloi Poi 'ha preso diìmira

. il segretario,comunale.^Al-tri' quattro'colpi e!.janche(

. Antonio Piac quadio,' 56 an-.ni,'è caduto in una'pozza,di sangue. ?Per Seyerinp,Carlucci che.tentava'di'fer-/marlo, due colpi'alla,; spal-la: l'uomo si 'salverà.'T t̂S- •

Nel trambusto "iT'sinda-*co, che aveva capito di es-sere ,11 vero obiettivo'dellafuria "omicida, ha cercato

'di scappare.'Il folle Io haraggiunto sulle scale 'cheportano all'uscita. Quattrocolpi'sparati'dall'alto:'due';,al corpo e' due alla' nuca.*Nella cllnica Villa Igea diFoggia ora Pietro Libera-

. tore lotta con la mòrte^'Y7Sceso hi strada,' Michele

tManzulli ha' fermato 'un1

furgone.'Armi "alla'mano,ha imposto-al ,71 enne Mi-'• ^m^SSite^

.chele Nicastro che era allaguida, di accompagnarlo a-San Severo^"Qui-ha preso ;•un tassi e si è .fatte accom-f'pagnarè .a/Ftoggia." Gli uò-jmini di'.unaì-yolantevdellai-poliziaThanno; arrestatoi'mentre1: si",. aggirayaftn'ei;pressi del'carcerey Pare*.che'" volesse "costituirsi ' al^direttore; della; casa,'di i pe-,

^Proprio'a; Foggia Miche-vle Manzulli aveva scontato.una" parte;dei -18 'anni'.di'carcere (in parte condona- 'ti) cui era stato condanna-to per aver ucciso nel"75 acoltellate 'U;'fratello.*Altri,'due'episodi di violenza nel'suo ̂ passato^il'ferimento,1.sempre avcolpi'di .coltello,•del padre e di un brigadie-re dei carabinieri;'NeU'87.:era definitivamente'uscito*.

'dalla'galera'ed7era andato'a vivere' coni lai sorella a

3^^'Giancarlo'Piraino. >.J

,f