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Il mercato del post-
vendita in Italia appare
meno sviluppato rispetto
a quello dei principali
Paesi europei.
Questo è frutto di molte
cause, tra cui la forte
spinta al rinnovamento (e
svecchiamento) del parco
occorsa nel decennio
scorso, grazie a molteplici
incentivi e – non meno –
alla enorme pressione
esercitata sulla domanda
dai km zero.
Ma c’è anche uno
squilibrio tra ricambi e
manodopera; forse perché
il lavoro in questo settore
viene gestito in modo
diverso rispetto agli altri
paesi.
È lecito attendersi un
tendenziale allineamento?
Approfondiremo questo e
altri fenomeni con Luca
Montagner, di ICDP.
Newsletter n° 1
8 FEBBRAIO. VOGLIO ESSERCI PERCHÉ …
Programma e iscrizione su www.lacapitaleautomobile.it
Gli Italiani spendono meno per la cura dell’auto. Cambierà?
Partner del
Master sull’
Automobile
Mecenati de
La Capitale Automobile
La Capitale Automobile è
amica di ANTICRISI DAY
Newsletter n° 2
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L’assistenza hi-tech
I componenti ad elevata
tecnologia di un’auto hanno
determinato due fenomeni.
L’assistenza preventiva, auto-
segnalata dalla centralina e
compiuta con misurazioni
altamente tecnologiche, ne
deve garantire il funziona-
mento.
Le reti di assistenza e
distribuzione di questi compo-
nenti sono vitali, al pari di
quelle delle Case.
La filiera del post-vendita
diventa più articolata e ricca.
Ne discuteremo con Marco
Mauri (Dekra), Stefano Mor
(Gruppo Malvestiti e AsCon-
Auto) e Renzo Servadei
(Autopromotec).
Un uomo solo alla guida? Non più.
Oggi si vuole che l’auto-
mobile sia sostenibile,
integrata nell’ambiente.
Significa anche aiutare il
driver a conoscere e ri-
spettare i limiti entro cui
muoversi: leggere i se-
gnali, controllare la velo-
cità, prevenire i rischi.
L’essere umano non è più
solo alla guida, ma
sempre più assistito da
sistemi avanzati, che
aiutano a pilotare e
evitano gli errori.
L’adozione di tali siste-
mi riduce i rischi di sini-
stri. Ma pure in caso di
incidenti, comunque altri
sistemi proteggono
passeggeri e pedoni e
garantiscono soccorsi
ottimali.
Le fotte aziendali hanno
già abituato i clienti a
guardare ai servizi oltre
che al “ferro”. Saranno
anche cassa di diffusione
di un nuovo modo di
usare e gestire l’auto?
Lo chiederemo a Paola
Carrea (Magneti Ma-
relli), Michele Crisci
(Volvo), Claudio Ma-
netti (Leasys) e Gian
Piero Mosca (AON).
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Newsletter n° 3
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Il magazzino ricambi
I ricambi sono un business
fondato sì sul servizio e sui
margini, ma anche sulla capacità
di gestire le scorte di magazzino.
Il GMROI (gross margin return on
inventory) è un indicatore sin-
tetico che tiene insieme il GM e la
velocità di rotazione del magaz-
zino. È utile per decidere quali
prodotti possono lavorare sui
volumi e sulla rotazione e quali
invece devono compensare una
lenta rotazione (minore efficienza
di magazzino) con un margine più
elevato.
Lo illustrerà Pier Luigi del
Viscovo, docente di Sistemi di
Distribuzione e Vendite presso la
LUISS Guido Carli.
L’innovazione viene dai componenti
Vent’anni fa si prevede-
va che sarebbero rimasti
solo tre grandi produtto-
ri di automobili sulla
scena mondiale. Oggi
sappiamo che non è
andata così. Previsioni
sbagliate? Forse un po’.
Ma è un fatto che nessun
costruttore ha oggi il
medesimo perimetro
industriale di vent’anni
fa. Molte produzioni di
componenti sono state
oggetto di una strategia
di outsourcing, che ha
dato vita a imprese che –
pur quando ancora
comprese o partecipate
da una Casa – operano
sul mercato anche verso
altri costruttori.
Alcune di queste impre-
se – grazie a una strate-
gia di R&S – sono i veri
driver dell’innovazione
del prodotto, che è
sempre meno “ferro” e
sempre più “hi-tech”. È
a loro che dobbiamo
guardare per capire che
auto guideremo?
Intervista esclusiva a
Eugenio Razelli, CEO
di Magneti Marelli e
membro del GEC di
Fiat-Chrysler.
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Newsletter n° 4
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Le tecnologie telemati-
che di Magneti Marelli
aiutano l’automobilista e
l’azienda a controllare e
proteggere la vettura;
forniscono informazioni
importanti sul suo uti-
lizzo e il suo stato, nel
pieno rispetto della pri-
vacy del guidatore; con-
sentono di accedere a
nuove tipologie di con-
tratti assicurativi costruiti
su misura in base al vero
utilizzo del veicolo; in
caso di incidente, grazie
all’attivazione in automa-
tico di una chiamata di
emergenza, permettono
una gestione tempestiva
dei soccorsi; abilitano la
gestione flotte di veicoli
sia privati che industriali.
Nel ruolo di abilitatore di
servizi su veicolo Ma-
gneti Marelli completa la
sua offerta tecnologica
con una rete di instal-
lazione, hub logistici,
conoscenza sui modelli di
business e partnership
con tutti i maggiori
players del mercato.
“I Nostri Clienti – affer-
ma Paola Carrea, diret-
tore Telematica – sono i
nostri partners. Magneti
Marelli promuove cos-
tantemente partnership,
mettendosi in condizione
di creare l’ecosistema ne-
cessario attorno ai propri
prodotti per arrivare ad
un’offerta “chiavi in
mano” a clienti prevalen-
temente B2B o anche
B2C con politiche di co-
marketing adeguate al
contesto.”
“Vogliamo creare
con i partners
l’ecosistema per
i nostri servizi
chiavi-in-mano”
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I driver del post-vendita
Il parco circolante italiano
continua ad invecchiare, ma è
ancora più giovane di quello dei
principali Paesi europei.
Il costo orario della manodopera
in officina è aumentato, ma i
piccoli restano i più convenienti.
Il calo del fatturato post-vendita è
imputabile quasi per intero ai ri-
cambi: -1 miliardo nel 2012.
Gli indipendenti stanno inve-
stendo in strutture e produttività.
Le minori percorrenze (soprattut-
to dei diesel) che impatto hanno
sul business del post-vendita?
Le statistiche di GiPA presentate
da Marc Aguettaz in esclusiva a
La Capitale Automobile Service.
Cambia l’auto. E le reti cambiano?
A parte ogni congiuntura
negativa, è un fatto che
per gli Italiani di questo
millennio l’automobile
sia un oggetto diverso:
ce ne sono in circo-
lazione molte e in buono
stato, per cui la domanda
di ricambio è contenuta;
non sono più l’unico
status symbol nella
società e competono con
i viaggi e attrazioni
diverse; devono servire
più che essere servite; la
manutenzione program-
mata protegge dai rischi
di inaffidabilità.
Il business del nuovo si
ridimensiona, mentre i
servizi post-vendita as-
sumono maggiore peso
economico. Inoltre, le
tecnologie di comunica-
zione rendono l’assisten-
za un fattore non per
forza e non solo localiz-
zato. Le reti distributive
devono per forza adat-
tarsi. Come? Con quali
cambiamenti?
Tavola rotonda con
Adolfo De Stefani
Cosentino di Federau-
to, Paolo Ghinolfi di
Aniasa, Romano Valen-
te di Unrae, Roberto
Vavassori di Anfia.
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