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Come legg er e questa tabella A) Nelle quattro colonne di destra sono indicate quattro tipologie di viaggio:camminata, sgambata, sgambata in alta quota, spedizione. Rispetto ai simboli usati sulla rivista, la sgambata è stata ulteriormente divisa in sgambata e sgambata su neve.P.es.:il trekking del ghiacciaio Biafo richiede più attrezzatura di un trekking in Zangskar,pur svolgen- dosi entrambi in alta quota. In base alla stagione,alla posizione geografica,alle informazioni sul clima sarà poi il coordinatore a saper consigliarti al meglio. B) Sono riportati tutti i più importanti capi di vestiario e gli oggetti utili in ognuna delle quattro tipologie di viaggio. C) Nessun quadratino: capo di vestiario inutile. D) Quadratino nero: capo di vestiario indispensabile. E) Quadratino bianco: capo di vestiario utile. F) Quadratino bianco e facolt.: capo di vestiario facoltativo. facolt. Può essere utile averlo con sé ma non è strettamente necessario. G) sconsigliato:capo di vestiario sconsigliato. I capi obbligatori sono veramente pochi. Oltre a considerazioni pratiche (una giacca militare va benissimo in molti trekking), abbiamo guardato anche al porta- foglio. Esempio: alcuni articoli compaiono due volte o più. P. es.: la giacca a vento è elen- cata due volte. Una giacca a vento «non tecnica», come quella militare, va bene in camminata e sgambata, ed è sconsigliata in sgambate su neve od in spedizione. La giacca a vento in Goretex è facoltativa in camminata, sgambata, ed obbligato- ria in spedizione. Come usar e questa tabella: 1 - Scegli, in base ai suggerimenti del coordinatore ed alla tua esperienza, gli indumenti e gli oggetti che vuoi portare in trekking o spedizione. 2 - Spuntali sulla colonna di sinistra. oggetto camminata sgambata sgambata spedizione su neve buon senso cappello da sole berretto lana o pile facolt. (passamontagna) copricapo di lana facolt. facolt. facolt. per la notte calzamaglia senza piede calzamaglia tipo pile facolt. facolt. (Polartec) mantellina a poncho facolt. facolt. facolt. maglia di cotone maglia di lana facolt. facolt. sconsigliata sconsigliata calze di cotone calze di lana facolt. facolt. facolt. calze in sintetico facolt. facolt. (Thorlo) pantaloncini corti facolt. facolt. facolt. facolt. slip in sintetico facolt. facolt. facolt. facolt. calzoni lunghi facolt. facolt. facolt. facolt. di cotone slip da bagno facolt. facolt. facolt. facolt. tuta per la notte facolt. facolt. facolt. facolt. camicia leggera facolt. facolt. facolt. facolt. camicia pesante facolt. facolt. sconsigliata (lana o cotone) camicia in sintetico facolt. facolt. (polipropilene ecc.) maglione di lana sconsigliato sconsigliato METTI NELLO ZAINO

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Come leggere questa tabella A) Nelle quattro colonne di destra sono indicate quattro tipologie di viaggio:camminata,

sgambata, sgambata in alta quota, spedizione. Rispetto ai simboli usati sulla rivista, lasgambata è stata ulteriormente divisa in sgambata e sgambata su neve.P.es.: il trekkingdel ghiacciaio Biafo richiede più attrezzatura di un trekking in Zangskar, pur svolgen-dosi entrambi in alta quota.In base alla stagione, alla posizione geografica, alle informazioni sul clima sarà poi ilcoordinatore a saper consigliarti al meglio.

B) Sono riportati tutti i più importanti capi di vestiario e gli oggetti utili in ognuna dellequattro tipologie di viaggio.

C) Nessun quadratino:capo di vestiario inutile.D) Quadratino nero: capo di vestiario indispensabile. ■

E) Quadratino bianco: capo di vestiario utile. ■■

F) Quadratino bianco e facolt.: capo di vestiario facoltativo. ■■ facolt.Può essere utile averlo con sé ma non è strettamente necessario.

G) sconsigliato: capo di vestiario sconsigliato.I capi obbligatori sono veramente pochi. Oltre a considerazioni pratiche (unagiacca militare va benissimo in molti trekking), abbiamo guardato anche al porta-foglio.Esempio: alcuni articoli compaiono due volte o più. P. es.: la giacca a vento è elen-cata due volte. Una giacca a vento «non tecnica», come quella militare, va benein camminata e sgambata, ed è sconsigliata in sgambate su neve od in spedizione.La giacca a vento in Goretex è facoltativa in camminata, sgambata, ed obbligato-ria in spedizione.

Come usare questa tabella:1 - Scegli, in base ai suggerimenti del coordinatore ed alla tua esperienza, gli

indumenti e gli oggetti che vuoi portare in trekking o spedizione.2 - Spuntali sulla colonna di sinistra.

oggetto camminata sgambata sgambata spedizione su neve

■■ buon senso ■ ■ ■ ■

■■ cappello da sole ■■ ■■ ■■ ■■

■■ berretto lana o pile ■■ facolt. ■ ■ ■

(passamontagna)■■ copricapo di lana ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■

per la notte■■ calzamaglia ■■ ■■ ■

senza piede■■ calzamaglia tipo pile ■■ facolt. ■■ facolt. ■

(Polartec) ■■ mantellina a poncho ■ ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ maglia di cotone ■ ■■ ■■ ■■

■■ maglia di lana ■■ facolt. ■■ facolt. sconsigliata sconsigliata ■■ calze di cotone ■ ■ ■■ ■■

■■ calze di lana ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■

■■ calze in sintetico ■■ facolt. ■■ facolt. ■ ■

(Thorlo) ■■ pantaloncini corti ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ slip in sintetico ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ calzoni lunghi ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.

di cotone ■■ slip da bagno ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ tuta per la notte ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ camicia leggera ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ camicia pesante ■■ facolt. ■■ ■■ facolt. sconsigliata

(lana o cotone) ■■ camicia in sintetico ■■ facolt. ■■ facolt. ■

(polipropilene ecc.) ■■maglione di lana ■■ ■■ sconsigliato sconsigliato

METTI NELLO ZAINO

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■■ maglione (Polartec) ■■ facolt. ■■ facolt. ■ ■ (pile) ■■ maglione (Polartec) ■■ ■■ ■

(ricambio)■■ calzoni da montagna ■■ ■■ facolt. ■■ facolt. sconsigliati (alla zuava)■■ calzoni in Polartec ■■ ■■ ■ ■

■■ calzoni in Polartec ■■ ■■ ■■ ■

(pile) (ricambio)■■ un paio di blue jeans ■■ facolt. ■■ facolt. sconsigliati sconsigliati ■■ copri pantaloni ■■ facolt. ■ ■

(Goretex) ■■ copri pantaloni ■■ facolt. ■■ facolt. sconsigliati sconsigliati (tipo K-way) ■■ K-way ■■ facolt. ■■ facolt. sconsigliato sconsigliato ■■ giacca a vento ■ ■ ■

■■ giacca a vento ■■ facolt. ■■ facolt. ■ ■

(Goretex)■■ giacca di piumino ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■

(duvet)■■ guanti di lana ■■ facolt. ■■ sconsigliati sconsigliati

a cinque dita ■■ guanti (muffole) ■■ facolt. ■ ■

■■ sotto guanti in sintetico ■■ facolt. ■

■■ copri guanti ■■ facolt. ■

(Goretex) ■■ occhiali da sole ■■ facolt. ■ sconsigliati sconsigliati

filtranti ■■ occhiali da ghiacciaio ■■ facolt. ■ ■

■■ asciugamano piccolo ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ busta stagna ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.

portadocumenti ■■ ago e filo ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ torcia frontale ■ ■ ■ ■

■■ batteria di ricambio ■ ■ ■ ■

■■ lampada di ricambio ■ ■ ■ ■

■■ sacchetto biancheria ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.sporca

■■ coltellino svizzero ■ ■ ■ ■

■■ busta toeletta ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ busta medicinali ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ scarpe da ginnastica ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ scarpe da trekking ■ ■ ■■ facolt. sconsigliati ■■ scarponi in cuoio ■■ facolt. ■■ facolt. sconsigliati ■■ scarponi con scafo sconsigliati sconsigliati ■■ ■

in plastica ■■ posate ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ borraccia metallo ■ ■ ■ ■

tappo a vite ■■ gavetta ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ gamella (bicchiere ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo

di ferro) ■■ piatti ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ carta igienica ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ in luogo ■■ coppia di bastoncini ■■ ■■ ■■ ■

telescopici ■■ ramponi ■■ facolt. ■

■■ piccozza ■■ facolt. ■

■■ corda ■■ facolt. ■

■■ un chiodo ■■ facolt. ■

da ghiaccio (o più) ■■ 6 metri cordino ■■ facolt. ■■ ■ ■

da 8 mm ■■ imbragatura ■■ facolt. ■

per crepacci ■■ filtri potabilizzatori ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.■■ bussola ■■ ■■ ■■ ■■

■■ altimetro ■■ ■■ ■■ ■■

■■ un buon libro ■ ■■ ■■■ ■■■■

■■ binocolo ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt. ■■ facolt.

oggetto camminata sgambata sgambata spedizione su neve

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Quante serate, prima della partenza, passate a fare e disfare ilbagaglio,a scartare e poi a rimettere in lista il materiale da porta-re con sé.Ai limiti oggettivi del peso concesso dall’aereo si aggiun-ge la considerazione che veramente pochi sono gli oggetti neces-sari nel corso dei trekking. La maggior parte si svolge a quoterelativamente «basse», solo alcuni percorsi valicano passi impe-gnativi o raggiungono zone perennemente innevate.

Abbigliamento: alcuni consigli Per affrontare trekking e alpinismo sulle montagne delmondo abbiamo preparato un metti nel sacco: è unalista indicativa, sarà la tua esperienza e quella del coor-dinatore a selezionare gli oggetti necessari.Alcuni capi divestiario indicati sono costosi e, dove possibile, abbiamosuggerito alternative che meno incidano sul portafoglio.Come biancheria di ricambio consiglio slip da bagno leg-geri e calzettoni misto lana-sintetico che si asciuganorapidamente. Basta sostare una mezz’oretta verso mez-zogiorno, nelle ore più calde, e lavare la biancheria primadel pranzo. Quando ripartirete, gli indumenti saranno giàasciutti e pronti per essere indossati dopo il bagno sera-le al campo. Meglio dei blue-jean sono i calzoni di coto-ne. Ideali quelli che si trovano nei bazar in Oriente). Incaso di freddo, pioggia o di forte vento possono essereutili: una calzamaglia ed i soprapantaloni del K-way.Come abbigliamento da montagna sono sufficienti unacamicia pesante, un maglione ed una giacca di piumino.Sono indumenti che chiunque compie camminate sullenostre montagne ha nel proprio armadio. Se si vuolinvestire qualche soldo, l’ideale è indossare una giacca avento tipo Gore-tex abbinata ad un maglione c.d. in«pile» (l’originale è il Polartec della Malden) staccabileed usabile singolarmente. Utile un ampio poncho imper-meabile. Sconsiglio la mantellina chiusa: non permette ditraspirare. Il classico poncho quadrato può essere usatocome momentaneo riparo, anche da più persone.L’ombrello è sempre un buon compagno: protegge dalsole o dalla pioggia e diventa un riparo quando dovete fer-marvi in prossimità di un sentiero frequentato per espleta-re qualche improrogabile necessità.

Una questione di buon gusto Nell’abbigliamento personale l’importante è avere uno...stile che rispetti le abitudini dei locali! Niente vestiti scol-lati o pantaloncini corti nei paesi islamici (vale sia per gliuomini che per le donne) sia in corso di viaggio che nellesoste nei villaggi. Se campeggiate evitate di aggirarvi incostume semiadamitico davanti ai locali ed ai portatori.

Il layering (vestirsi a strati)

L’abbigliamento deve seguire il concetto della cipolla: tantistrati che si possono sfogliare. Questo principio, dettotecnicamente multistrato o layering, prevede una serie dicapi in materiale sintetico che portano l’umidità dallapelle verso l’esterno, ma al contempo trattengono ilcalore. Si cerca di impedire fenomeni di «conduzione»,«evaporazione», «radiazione» che causano la perdita dicalore.Questi capi sono detti genericamente in «pile». Oggi levarie ditte hanno elaborato nuovi materiali con diversinomi: polipropilene (Vaude), capilene (Patagonia), mera-klon, transtex. Ogni marca produce capi di diversa con-sistenza in base all’uso. Questi materiali sono ottimi permagliette e calzamaglie da tenere sulla pelle. Si possonoportare per numerosi giorni perché non permettono ilformarsi di batteri e di puzza. Inoltre asciugano più rapi-damente della lana.Nel layering si indossano quattro strati: 1) maglietta, 2)

maglione leggero), 3) maglione pesante in pile, 4) giaccain Goretex. Lo stesso dicasi per le gambe: 1) slip, 2) cal-zamaglia, 3) calzoni in pile, 4) salopette in Goretex.Praticamente si indossa un capitale.

TendaLa tenda, anche nei viaggi con automezzi, offre ampialibertà di scegliere i posti tappa. Spesso si può usufruiredei prati degli alberghi o dei... tetti delle case private odelle rest-house.In ogni caso è molto più igienico dormire nella propriatenda che pernottare in una accogliente ma non troppopulita, malga condividendo la paglia del giaciglio con unpiccolo asino o con sgradevoli... ospiti che rapidamenteinvadono il sacco a pelo. Le tende migliori sono quelle alcupola: autoportanti, con due teli senza tiranti, praticheda montare su sabbia, roccia, neve, poiché non richiedo-no picchetti.Le tende in Goretex sono adatte solo allespedizioni.

Sacco a pelo Un classico sacco a pelo economico è sufficiente peraffrontare viaggi e trekking in bassa quota nei mesi estivi,per campi in alta quota oltre ai quattromila metri o dovun-que il termometro può scendere verso lo 0° nelle ore not-turne. Occorre un buon modello che garantisca di conser-vare il calore del corpo.

Scarpe da ginnastica,pedule, scarponi o sandali? Buone scarpe sono fondamentali per la riuscita di un trek-king: devono essere comode e collaudate per evitare vesci-che ai piedi e tendiniti. Non compratele alla vigilia della par-tenza. Anche se quasi tutti i percorsi sono affrontabili conle normali scarpe da ginnastica, la loro leggerezza può avereun riscontro negativo nella libertà lasciata la caviglia. Supedii ancora innevati all’inizio della stagione estiva o sumorena potreste trovarvi in difficoltà, meglio quindi avereanche un paio di scarpe da trekking.In commercio si tro-vano modelli sofisticati e costosi (negli ultimi anni si è nota-to un ritorno all’uso dello scarponcino di cuoio). Gli scar-poni da montagna sono utili solo per i trekking in altaquota con diverse giornate su nevaio. Utili i sandali dascoglio chiusi da calzare quando si guadano i torrenti: pro-teggono la pianta del piede da eventuali pietre aguzze eriparano le dita dai sassi che la corrente trasporta.Portate un paio di scarpe da ginnastica da alternare framarcia e riposo. Durante il viaggio aereo suggerisco di indos-sare gli scarponi per essere sicuri di averli con sé.

Materassino Usate solo la stuoia di poliuretano.A differenza dei materassi-ni gonfiabili ed autogonfiabili, la stuoia è l’ideale per isolare dalterreno ed inoltre, il suo uso è polivalente: posta sotto il cati-no della tenda lo protegge quando si campeggia su terreni sas-sosi,diventa un pratico sedile quando si viaggia su mezzi di tra-sporto scomodi ed affollati, tenuta nello zaino a portata dimano è un sedile sempre pronto nelle soste.

ZainiPer un trekking è bene organizzare il proprio bagaglio suddivi-dendolo in:a) uno zaino da montagna per ogni spostamento, ma anche pertenere, nel corso del trekking, gli oggetti necessari a portata dimano (ombrello, borraccia, giacca a vento ecc.);b) un saccone da marinaio lucchettabile (o un saccone con cer-

niera antiscippo) per il viaggio aereo e per il trasporto dei mate-riali a dorso di cavallo o con portatori. Per non essere d’ingom-bro la lunghezza non deve superare gli 80 centimetri;c) facoltativo uno zainetto od una borsa per il bagaglio a manoe per girare nelle città. Sconsiglio lo zaino con il basto esterno inalluminio poiché si incastra nei nastri trasportatori degli aero-porti, è ingombrante e difficilmente chiudibile nel saccone anti-furto, l’intelaiatura si spacca quando lo chiudete nelle bagagliere,quando lo si usa come sedile sui camion. Se volete questomodello, romanticamente legato all’immagine del giramondo, èbene scegliere i bastini con intelaiatura in materiale plastico, inde-formabile ed infrangibile.

La cucina: camping gas, méta,fornello a petrolio Il classico camping-gas funziona egregiamente anche se in altaquota il consumo è maggiore. In aereo non è consentito tra-sportare le bombolette ma molti escursionisti trovano ilmodo di mimetizzarle.Per scaldare le bevande nelle soste, meglio avere con sé unfornellino a méta.Per risolvere ogni vostro problema di trasporto aereo,di pezzidi ricambio e di combustibile, il gruppo può acquistare sulposto fornelli a petrolio, dotati di una pompa di pressione. Ilfunzionamento è molto semplice.Caricato il serbatoio si chiu-de la valvola di sfogo e si comincia a pompare fino a che nonesce un po’ di petrolio dall’ugello. Avviate quindi la fiammariscaldando il liquido con un pezzetto di carta infiammato.Quando dal getto inizierà ad uscire una fiamma azzurra e nonpiù gialla ed udite l’inizio del sibilo, continuate a pompare finoal massimo della potenza di fuoco. L’operazione non è semprefacile, ma dopo ripetuti tentativi diverrete abili fuochisti.Comprate anche l’ago per tenere pulito il getto e le guarni-zioni della pompa.Controllate tutti i giorni la manutenzione del fornello.Preventivate un consumo di un litro al giorno pur calcolandoche in alcuni posti tappa si riescono a trovare rametti o for-melle di combustibile secco (ovvero escrementi...).I fornelli policombustibili funzionano bene solo in Europa odin America del Nord. Negli altri paesi è difficile trovare com-bustibile senza impurità ed il fornello ha alte probabilità di gua-starsi rapidamente.

StoviglieTutte acquistabili localmente. Se si porta dall’Italia la gavettaconsiglio quelle abbastanza larghe da poter essere usate comepentolini.

ViveriAnche quando ci si affida ad una agenzia locale per risolvere ilproblema del vitto occorre tener presente che i cuochi, perquanto bravi ed esperti, non possono rivaleggiare con un italia-no in vacanza appassionato di cucina. Ben presto si vede che alcuoco locale non rimane che preparare il tea ed il chapati o cuo-cere verdure e piatti locali,mentre i partecipanti, insofferenti all’i-nattività serale del campo lo sostituiscono nella preparazione deipiatti occidentali.Vediamo cosa è utile portare dall’Italia e cosa èreperibile sul posto. Nei 20 chili del bagaglio consentito sull’ae-reo entrano comodamente, oltre alla normale attrezzatura,anche alcune confezioni alimentari. Consiglio di trasportare queigeneri che possono variare la monotonia dei piatti locali. Benvengano quindi le confezioni di cibo disidratato o liofilizzato(vanno benissimo anche quelle in vendita nei supermercati senzaricorrere ai cibi precotti e disidratati tipo «survival») ed i pro-dotti sottovuoto. Prosciutto ed insaccati vari, grana in pezzi ecaciotte affumicate,si conservano ottimamemente con uno scar-to che si aggira sul 10% dopo tre settimane di trekking (evitateil prosciutto cotto e la mortadella). Il prosciutto sul chapati è

TREKKING E ALPINISMOEQUIPAGGIAMENTO E ATTREZZATURE: COSA PORTARE

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ottimo! Ma lo sono anche la maionese in tubetto, il pomodoroconcentrato! La fantasia gastronomica italiana è inesauribile, levariazioni sono infinite, ma agli appassionati ricordo che un piat-to di tortellini al ragù o di tagliatelle lo si può cucinare anchenelle valli più lontane. In India si acquisterà tutto il resto: zucche-ro, sale, tea, caffè, lenticchie, farina (atta) in gran quantità, stecchedi cioccolata, marmellata, miele, biscotti, riso, un po’ di verdure(ma in genere marciscono rapidamente), i formaggini in scatola,minestre in bustina, scatole di tonno, sardine, gamberi, formaggioaustraliano, burro, latte. Per il trasporto di questi viveri megliomunirsi di grossi sacchi di iuta o di bidoni di plastica.Controllate scadenza (non sempre presente) e stato di con-servazione delle confezioni evitando o gettando quelle ammac-cate. Il deterioramento del contenuto può avere come conse-guenza il botulismo: contro questa forma di avvelenamento nonesistono rimedi!

FiltriSfruttando un brevetto NASA varie case producono strumentidi depurazione di varie dimensioni, peso e... costo.Denominatore comune: il divieto di usarli con l’acqua salmastrache li danneggia irrimediabilmente. Inutili i filtri a cannuccia.Filtro potabilizzatore H20K,materiale filtrante: l’Hygene, car-bone oligodinamico che elimina totalmente i diversi agenti conta-minanti e lascia tuttavia passare i sali minerali, essenziali per l’or-ganismo. L’H20K è superiore ai normali filtri a carbone (o carbo-ne attivato) che si limitano ad una semplice azione meccanica eche usati a lungo diventano essi stessi fonte di inquinamento.L’efficacia del potabilizzatore può essere aumentata in condizionidi estrema emergenza di fronte ad acqua inquinata e sporca conle pastiglie di Micropur.È ormai prassi abituale dei più esperti viag-giatori filtrare l’acqua in un contenitore e poi lasciare agire ilMicropur.Operazione lunga e monotona, un litro d’acqua in circaotto minuti, ma sicuramente necessaria in alcune situazioni.Pompa Katadyn, il non plus ultra dei filtri. Una grossa siringacilindrica dal peso di 650 grammi lunga circa 25 centimetri.Agendo sullo stantuffo si preleva l’acqua tramite un tubo digomma flessibile e la si pompa dentro un contenitore da porresotto il rubinetto incorporato. Il Katadyn è dotato di un como-do astuccio e di uno spazzolino che serve alla pulizia.Fornisce circa 3-4 litri in un minuto ed elimina qualsiasi particel-la in sospensione.Terminata l’operazione di pompaggio compie-re un’ulteriore disinfezione con il Micropur specie in presenza diacqua sospetta.

Potabilizzatori con sostanze chimicheOttimo è il Micropur. Elimina i batteri dall’acqua potabile e nepermette la conservazione nei serbatoi di qualsiasi dimensione.In pastiglie da 1, 25, 100 litri ed anche in gocce. Il Micropur agi-sce in un’ora. Insapore e senza pericolo per le persone, anche seerroneamente venisse aumentata la dose, poiché è senza cloroné iodio.In ogni caso è bene ricordare che non esiste un prodot-to che, senza nuocere al nostro organismo, elimini qual-siasi causa di infezione intestinale.L’unico rimedio è la bollitura.

IL MAL DI MONTAGNAMolti viaggi in zone geograficamente particolari prevedono rapide salite in quota senza poter dare all'organismo il tempo di acclimatar-si. Sono per lo più salite in jeep o aereo, ma non solo. L'esempio più tipico è rappresentato dall'altopiano tibetano dove si passa in pocheore dai 2000 ai 5000 metri. Problemi simili si hanno però anche salendo a piedi il Kilimangiaro oppure visitando le Ande o il Ladakh.

Un buon acclimatamento è caratterizzato dall'assenza di disturbi e da un buon sonno notturno. Le urine devono essere chiare e abbon-danti. Se è presente anche solo un leggero mal di testa o un pò d'insonnia già significa che non vi state acclimatando bene. Se c’è ancheinappetenza, nausea o vomito si può parlare a tutto diritto di mal di montagna!

E' fondamentale dare importanza a questi primissimi sintomi senza accampare scuse. Cosa devono fare i viaggiatori che vanno in quota,magari dovendo anche salire rapidamente? Li dividerei in tre gruppi.

1) II primo comprende coloro che sono già stati molto in alto e non hanno avuto il benché minimo problema. Sono dei fortunati "rapi-di acclimatatori" ai quali riservo solo i consigli generici validi per tutti: non bere alcolici, assumere molti liquidi, non sforzarsi trop-po nei primi giorni. Sono solo il 25% della popolazione.

2) II secondo e più cospicuo gruppo è rappresentato da quei viaggiatori che hanno già sperimentato il malessere della quota. Magarisolo un pò di mal di testa, d'insonnia o peggio di nausea o di stanchezza eccessiva, uniti ad uno strano gonfiore a mani e viso...Nontrascurate questi primi sintomi, tutti infatti sono capaci di farvi notare che state male quando ormai vomitate e procedete barcol-lando. Questi "lenti acclimatatori" dovrebbero aiutarsi iniziando a prendere il Diamox almeno 24 ore prima del balzo in quota (unacompressa il mattino ed una la sera x 5/6 giorni. Il dosaggio ridotto di 1/2 cpr per due volte al dì è a mio avviso meno efficace). Sitratta di un blando diuretico che, in questo caso, non si usa come tale, ma per il suo collaterale effetto acidificante che contrastal'alcalosi, sempre presente in alta quota. E' un prodotto innocuo che può causarvi solo un pò di formicolio alle dita, ma che vi aiu-terà molto. Se ne deve astenere solo chi è sicuramente allergico ai sulfamidici. Si può associare ad altri farmaci come antimalarici,antibiotici ed analgesici/antinfiammatori.

3) Infine il terzo gruppo è rappresentato da tutti quelli che non sono mai saliti molto e non sanno se staranno male oppure no.Purtroppo non ci sono sistemi semplici per prevederlo. Questi viaggiatori potranno stare a vedere cosa succede ed iniziare ilDiamox (a dosaggio pieno) non appena compaiono i primissimi sintomi. Il benefìcio ci sarà comunque, ma sarà meno evidente erapido che con la prevenzione. Oppure, se temono di star male o non vogliono correre il rischio di rovinarsi il viaggio, potrannoiniziare a prendere il prodotto a dosaggio ridotto per passare eventualmente a quello pieno sempre alla comparsa dei primissimisintomi.A conferma del grande aiuto che offre questo farmaco cito un caso che ho osservato di frequente. Partecipanti che inizia-no a prenderlo e stando bene lo sospendono dopo un paio di giorni. Solo per affrettarsi a riassumerlo per il grande disagio chesegue la sospensione!

Ricordo che né la forma fìsica, né l'allenamento, né le ascenzioni precedenti migliorano la capacità di adattarsi all'altitudine.Tale capacitàsembra essere geneticamente determinata, un pò come il colore degli occhi. Inoltre il malessere della quota non compare mai appenaarrivati, ma sempre dopo 6/12 o più ore dopo. Ho purtroppo notato che, forse per la fretta di continuare o per il timore di arrecareproblemi al gruppo, quasi tutti tendono a sottovalutare e negare le sofferenze della quota adducendo sempre le stesse scuse banali. Perdirimere ogni dubbio e non dare spazio alle scuse, ho ideato una "triade" da prendere alla lettera:***In quota qualsiasi mal di testa è solo dovuto all'altitudine (anche se vi siete cotti al sole ed avete pure preso una randellata sulla nuca)***In quota la prostrazione e l'insonnia è solo dovuta all'altitudine (anche se avete corso in salita bevendo thè e caffè)***In quota la nausea/vomito è solo dovuta all'altitudine (anche se ieri avete mangiato cozze fritte avariate)!

Chi scrive è un medico che da tempo si occupa di problemi di montagna. Purtroppo è un "acclimatatore lento". Ha così condiviso le pro-prie sofferenze con numerosi partecipanti ai viaggi in quota ed ha sperimentato insieme a loro quelle strategie atte a rendere l'acclima-tamento meno penoso. E' stato anche testimone diretto o tardivo di alcuni episodi drammatici dovuti in parte alla casualità ma a voltedovuti solo all'incoscienza ed all'ignoranza. Date retta alla "triade" e se riconoscete anche solo uno dei sintomi, non accampate scuse,magari non dite nulla agli altri, ma passate subito al Diamox a dosaggio pieno (eventualmente associandolo ad un antidolorifico).

Alfredo Ferrauti

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