12 NOVEMBRE 2019 ALTA MAREA STRAORDINARIA E “TLC”...

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NORDIO MATTIA (PRETEMP) PAVAN FEDERICO (PRETEMP) 12 NOVEMBRE 2019 ALTA MAREA STRAORDINARIA E “TLC” ADRIATICO ANALISI SINOTTICA E A MESOSCALA ANALOGIE E DIFFERENZE CON EVENTI PASSATI EVOLUZIONE A TLC NOWCASTING DEL TLC IN VENETO E IN LAGUNA SEGNALAZIONI E DANNI SUL TERRITORIO BIBLIOGRAFIA NOTE SUGLI AUTORI E RINGRAZIAMENTI 1

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NORDIO MATTIA (PRETEMP)

PAVAN FEDERICO (PRETEMP)

12 NOVEMBRE 2019 ALTAMAREA STRAORDINARIA

E “TLC” ADRIATICO

• ANALISI SINOTTICA E A MESOSCALA• ANALOGIE E DIFFERENZE CON EVENTI PASSATI• EVOLUZIONE A TLC• NOWCASTING DEL TLC IN VENETO E IN LAGUNA• SEGNALAZIONI E DANNI SUL TERRITORIO• BIBLIOGRAFIA• NOTE SUGLI AUTORI E RINGRAZIAMENTI

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ANALISI SINOTTICA E A MESOSCALA

SYNOPTIC AND MESOSCALE ANALYSIS

In data 12/11/2019 l’intero comparto alto adriatico,con particolare riferimento alla laguna veneta esacca di Scardovari, assiste ad uno degli eventi disevere weather più intensi ed estesi degli ultimianni. Nel dettaglio si sono registrate raffichesinottiche localmente >60 nodi e picchi di mareastraordinari, quasi storici, sulle isole della lagunaveneta quali Lido, Pellestrina, Chioggia (171 cm) eVenezia (187 cm). Successivamente al dato quasistorico, registrato alle ore 23:00, un nuovo piccostraordinario di marea investe la laguna ponendomassimi >141 cm (Chioggia) e 148 cm (Venezia).

Il quadro sinottico che ha caratterizzato laformazione di una rapida ciclogenesi sulla bassaLaguna Veneta si mostrava estremamentecomplesso e delicato, nonché altamente dinamicoe soggetto a continui aggiornamenti e controllodella situazione tramite nowcasting.

Una profonda saccatura di origine atlantica (fig1.1)

si abbassa di latitudine inglobando i settori Iberici

orientali in data 10/11.

On 12/11/2019 the entire northern Adriatic sector,with particular reference to the Venetian lagoonand Scardovari zones, witnessed one of the mostintense and extensive severe weather events inrecent years. In detail, synoptic wind gusts wererecorded locally over 60 knots and extraordinary,almost historic, tidal peaks on the islands of theVenetian lagoon such as Lido, Pellestrina (190cm), Chioggia (171 cm) and Venice (187 cm). Afterthe almost historical value, recorded at 11:00 pm, anew extraordinary tidal peak hits the lagoon,placing maximums up to 141cm (Chioggia) and148cm (Venice).

The synoptic that characterized the formation ofrapid cyclogenesis on the south of Venice Lagoonwas extremely complex and delicate as well ashighly dynamic and subject to continuous updatesand checks of the situation through nowcasting.

A deep Atlantic trough (fig.1.1) lowers in latitude incorporating the eastern Iberian sectors on 10/11.

Fig1.1 carta delle temperature e flusso sul piano isobarico di 500 hPa (Estofex GFS model maps)

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Il particolare setup vede lo scivolamento di unviolento ed esteso ramo di jetstream polare sulbordo occidentale della saccatura con particolareriferimento al bordo meridionale dove la curvaturaciclonica si mostra elevata. L’evoluzionesuccessiva vede un veloce processo di stretchingtroposferico con l’isolamento della saccatura in cut-off e conseguente separazione con il flussoatlantico principale. La massiccia intrusione freddarintracciabile nei piani isobarici di 500 e 700 hPapermette la formazione di un profondo minimodepressorio chiuso poco a sud delle Baleari. Letemperature marine ancora elevate (SST) e diconseguenza, l’elevato calore sensibile e latentealimentano l’evoluzione di un sistema complessocontenente un warm core, quindi con caratteristicheprevalentemente tropicali. Secondo i principalimodelli di calcolo matematico, i minimi al suolosaranno prossimi ai 990hPa e appare ben chiara l’evoluzione a TLC (Tropical Like Cyclone). Nell’immagine sottostante il warm core rintracciabilesui piani isobarici di 700hPa poco a nord dellacosta africana-algerina (fig 1.2).

The particular setup sees the sliding of a violentand extended flux of polar jetstream on the westernedge of the trough with particular reference to thesouthern edge with high cyclonic curvature. Thesubsequent evolution sees a rapid process oftropospheric stretching with the isolation of thetrough in cut-off and consequent separation fromthe main Atlantic flow. The massive cold intrusiondetectable in the isobaric levels of 500 and 700hPa allows the formation of a deep low pressuresystem closed just south of the Balearics. The stillhigh sea temperatures (SST) and consequently thehigh sensible and latent heat help with theevolution of a complex system containing a warmcore, therefore with predominantly tropicalcharacteristics. According to the main models, theminimum ground pressure levels will be close to990hPa and the evolution to TLC (tropical likecyclone) is very clear. In the image below the warmcore can be found on the 700 hPa isobaric leveljust north of the African-Algerian coastline (fig 1.2)

Fig1.2 carta delle temperature e flusso sul piano isobarico di 500 hPa (Estofex GFS model maps)

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Le 24 ore successive saranno determinanti per l’individuazione, da parte dei modelli LAM e globali,della complessa evoluzione. In data 11/11 ilprofondo cut-off posizionato sull’Algeria tende arisalire verso NE creando, mediante il disturbo deiflussi con la catena dell'Atlante, minimi secondari inrisalita verso il canale di Sicilia e lo Ionio. Durantequeste ore i settori meridionali dell’Italia sonosottoposti ad eventi intensi con danni considerevoli.Sul finire della giornata di lunedì 11/11 il quadrosinottico appare chiaro e comincia a delinearsi lapossibilità di sviluppo di una ciclogenesi ”esplosiva”sul Delta del Po facilmente rintracciabile dalle cartedel flusso al suolo (fig 1.3).

The following 24 hours will be crucial for theidentification, by the LAM and global models, of thecomplex evolution. On 11/11 the deep cut-offpositioned over Algeria tends to move towards theNE creating, through the disturbance of the flowswith the Atlante profile, secondary lows movingtowards the Ionian Sea and Sicilian Channel.During these hours severe events are affecting thesouthern Italian sectors, causing considerabledamage.At the end of Monday 11/11 the synoptic situationappears clear and the possibility the developmentof an "explosive" cyclogenesis on the Po Deltaeasily detectable by the ground flow charts beginsto take shape (fig 1.3).

Fig 1.3 vento al suolo in nodi e pressione al suolo (GFS Tropical Tidbits)

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Nella prima mattinata di martedì 12/11 un estesoramo di jetstream ascendente risale il bacinoadriatico, ponendo massimi di velocità sul bacinocentrale. Associato ad esso si assiste ad un buonapporto di vorticità positiva (fig 1.4) in quota nonchétrasporto di umidità e calore latente.

In the early morning hours of Tuesday 12/11 anextended branch of ascending jetstream moves upthe Adriatic basin, setting velocity maximums onthe central Adriatic sea. Associated with it there isa good supply of positive vorticity (fig 1.4) inaltitude as well as transport of humidity and latentheat.

Fig 1.4 vorticità relativa al piano isobarico di 300 hPa (WRF MeteoNetwork)

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Congiuntamente, un marcato passaggio frontalefreddo sullo Ionio implica una violentaaccelerazione del flusso sciroccale, dinanzi al ramofrontale, il quale risale l’ intero bacino Adriatico conmassimi di intensità al suolo >35 nodi. Il violentoflusso appare facilmente rintracciabile anche neipiani isobarici più bassi, specie tra 950 e 850 hPanonché in quota (300 hPa). (fig 1.5, 1.6 e 1.7)Nel primo pomeriggio, il TLC sulla bassa Sicilia staattraversando un processo di riorganizzazionementre lo spostamento verso NE dello stessoimplica un riaggancio con il flusso atlantico. Proprioin questo momento masse d’aria più freddelambiscono la catena alpina, aggirando l’ostacoloattraverso la porta della Bora per Catabasi. Lacomponente al suolo sul bacino alto Adriatico vede2 correnti opposte in una zona ristretta, mentre lacomponente in quota assume una rotazioneciclonica da NE indotta dal profilo prealpino.

Jointly, a strong cold frontal passage on the Ioniansea implies a violent acceleration of the SE flow, infront of the frontal line, which goes up the wholeAdriatic basin with maximum intensity on theground >35 knots. The intense flow appears easilytraceable even in the most of low isobaric levels,especially between 950 and 850 hPa as well as at(300 hPa). (fig 1.5, 1.6 and 1.7)During the early afternoon the TLC over southernSicily is undergoing a process of reorganizationwhile its shift to NE of it involves a re-connectionwith the Atlantic flow. At this moment, colder airmasses brush the Alpine obstacle, bypassing itthrough the Catabasi Bora door. The groundcomponent on the upper Adriatic basin sees 2opposing fluxes in a restricted area while thecomponent at 850hPa takes on a cyclonic rotationinduced by the pre-Alpine profile.

Fig 1.5 venti a 850 hPa ore 20:00Z (WRF MeteoNetwork)

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Fig 1.6 venti a 300 hPa ore 20:00Z (WRF MeteoNetwork)

Fig 1.7 venti a 925 hPa ore 20:00Z (WRF MeteoNetwork)

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Anche dai radiosondaggi di San Pietro Capofiume(Emilia Romagna) e Rivolto LIPI (Udine) è possibilerintracciare l’intenso flusso sciroccale sui pianiisobarici superiori a 850 hPa.In questo lancio della sonda svoltosi alle 00:00UTCdi martedì 12 Novembre, quindi 15/16 ore precedentemente alla sviluppo ciclogenesi, è riscontrabile una modesta risalita calda negli strati prossimi al suolo, a testimonianza di quanto il flusso prefrontale influisse già sulla temperatura e umidità nei livelli prossimi al suolo. A supporto di tale affermazione, il radiosondaggio mostra una particolare vicinanza tra la linea di stato (linea rossa) e quella del DewPoint (linea azzurra) le qualievidenziano uno strato di aria saturo e quindi ricco di umidità (fig 1.8).

From the soundings of San Pietro Capofiume(Emilia Romagna) and Rivolto LIPI (Udine) it ispossible to trace the intense SE flow on the isobariclevels above 850 hPa.In this balloon launch held at 00:00UTC onTuesday November 12th, so 15/16 hours beforecyclogenesis, a modest warm ascent can be foundin the layers close to the ground, proof of howmuch the prefrontal flow already influenced thetemperature and humidity in the levels close to theground. In support of this statement, the soundingshows how close the temperature line (red line)and the DewPoint line (blue line) are, therefore richin humidity (fig 1.8)

Fig 1.8 elaborazione RAOB radiosondaggio San Pietro Capofiume ore 00:00UTC 12 novembre

Non molto dissimile si presenta il radiosondaggio diRivolto LIPI effettuato sia alle 00.00UTC che alle12.00UTC.In entrambi i casi, nonostante il flusso risultileggermente deviato da SW, è rintracciabile lacomponente meridionale dello stesso.

The 00.00 UTC and 12.00 UTC Rivolto LIPIsoundings are not much different.In both cases, although the flow is slighlty deviatedfrom the SW, the southern component of the flow ispresent.

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La disposizione del vento nei piani prossimi alsuolo si mostra più caotica a causa del disturboorografico operato dal profilo prealpino Veneto eFriulano sul flusso Sciroccale e a causa dellacomponente sinottica da NE che sta agendo lungola costa Friulana e Veneta. Salendo di altitudinecon particolare riferimento alla quota di 4 km (circa500 hPa) si evince la presenza del flusso da sudcon raffiche stimate, dall’odografo della medesimalocalità, vicine a 35 nodi. Anche in questacircostanza la linea di stato e quella del DewPointsi presentano, sia nel radiosondaggio notturno (fig1.10) che in quello pomeridiano, (fig 1.9)estremamente vicine, quasi sovrapposte, atestimoniare la presenza di aria satura nei bassi emedi strati.

The disposition of the wind at near ground level ismore chaotic due to the orographic disturbancecaused by the Venetian and Friulan pre-alpineprofile on the SE flow and due to the synopticcomponent from NE, which is acting along theFriulian and Venetian coastline. Going up inaltitude with particular reference to the 4 km level(about 500 hPa) we can see the presence of theflow from the south with estimated gusts, from theodograph of the same locality, close to 35 knots. Inthis same circumstance the temperature line andthe DewPoint line appear, both in the nightsounding (fig 1.10) and in the afternoon one, (fig1.9) extremely close to each other, indicating verymoist air in the low and medium layers.

Fig 1.9 elaborazione RAOB radiosondaggio Rivolto LIPI ore 12:00UTC 12 novembre

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Fig 1.10 elaborazione RAOB radiosondaggio Rivolto LIPI ore 00:00UTC 12 novembre

La presenza di una risalita sciroccale importantenel bacino Adriatico centrale e di una componentepiù secca e tesa da NE nei comparti settentrionaliavrebbe portato ugualmente ad una marea dinatura eccezionale per effetto Scontraura(compresenza di 2 correnti sinottiche in una zonaalquanto limitata, nella fattispecie Adriaticosettentrionale e centrale, con impedimento deldeflusso della marea) sui settori Lagunari, ma nonad un innalzamento della marea >170 cm. Quelloche succederà nelle 5/6 ore successiveall’elaborazione del radiosondaggio di Rivolto delle12:00UTC costituirà il presunto motivo principaledella violenta ciclogenesi nordadriatica.

The presence of an important SE ascent flux in thecentral Adriatic basin and of a drier and stretchedsynoptic component from NE in the northernAdriatic compartments would have led in any caseto a tide of exceptional nature due to theScontraura effect (coexistence of 2 synopticcurrents in a limited area, in this case the Northernand central Adriatic areas, with the prevention oftidal flow) on the lagoon sectors, but not to >170cm tide. What will happen in the 5/6 hours after theelaboration of the 12:00UTC rivolto sounding willdetermine the likely main reason of the violentnorth Adriatic cyclogenesis.

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Mentre il TLC tirrenico si sta riorganizzando dopoaver incontrato il profilo orografico siciliano, ilprofondo calo barico e lo sviluppo di profondaconvezione richiamano aria fredda sul bordo Sudoccidentale, convogliata da una possibile coldconveyor belt. Congiuntamente, aria di originestratosferica viene pescata dal sistema, il quale nelgiro di poco tempo organizza una modesta dryintrusion tra i piani isobari di 500 e 300 hPa. L’ariasecca viene convogliata verso NE e incorrispondenza di essa di sviluppa una marcatalinea di discontinuità igrometrica con i flussi adriatici(fig 1.11).

While the Tyrrhenian TLC is reorganizing aftertracking over the Sicilian orographic profile, thedeep decline in pressure values and thedevelopment of deep convection recall cold air onthe south-western edge, conveyed by a possiblecold conveyor belt. At the same time, stratosphericair is being drawn in by the system, which in ashort time developed a modest dry intrusion in the500-300 hPa isobaric levels. The dry air isconveyed towards the NE and in itscorrespondence, a line of hygrometric discontinuity(dry line) develops with the Adriatic flows (fig 1.11).

Fig 1.11 umidità relativa a 500 hPa (Moloch model CNR_ISAC)

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Ciò permette la veloce risalita di un modestoimpulso instabile con moto SE-NW il quale entrasui settori veneti e romagnoli intorno alle ore16:00UTC.In questo momento la ciclogenesi si sta percompletare. L’aria fresca e secca affluisce inmaniera massiccia dalla porta della Boraraggiungendo massimi di intensità maggiori a 30/35nodi, mentre il fronte perturbato implica unaccelerazione del flusso scroccale che però rimanelimitato ai settori del Delta del Po. I valori dienergia, umidità, lapse rate e sopratutto DewPointschizzano su valori praticamente tardo estivi, comemostra il valore della temperatura potenziale subase wet-bulb nel thickness 0-1 km (fig 1.12).

This allows the rapid ascent of a modest unstableimpulse, which moves from SE to NW and entersthe Veneto and Romagna sectors around 16:00UTC.At this time, cyclogenesis is about to be complete.The fresh and dry air massively enters from theBora gate, reaching maximum speed greater than30/35 knots, while the unstable front causes anacceleration of the south-eastern flow, whichhowever remains limited to the sectors of the PoDelta. The values of energy, humidity, lapse rateand DewPoint reached basically late summervalues, as shown by the value of the potential wetbulb temperatures in the 0-1 km thickness (fig1.12).

Fig 1.12 wet bulb potential temperature (GFS model maps)

Nel contempo, un piccolissimo core freddo in quotasi isola sul basso Veneto mentre un flusso da NWscende dalla pianura veneta verso la costaromagnola. Il minimo è ormai completo e larotazione ciclonica delle correnti e dei nucleiprecipitativi è molto evidente. Il valore di pressioneè stimato attorno ai 989 hPa, valore che a conti fattinon si distaccherà molto da quello realmenteregistrato (Venezia, 987 hPa) (fig 1.13).

At the same time, a very small cold core at highaltitude isolates itself over southern Veneto while aNW stream flows down from the Venetian Plaintowards the Romagna coast. The low is nowcomplete and the cyclonic rotation of currents andprecipitating cores is very evident. Pressure isestimated at around 989 hPa, a value that in theend will not differ much from the actually recordedone (Venice 987, hPa) (fig 1.13).

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Fig 1.13 pressione SLM prevista per le 21:00CET (WRF MeteoNetwork) e pressione SLM effettivaalle 22:50CET (meteociel)

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Dal momento in cui l’aria fredda comincia astazionare sopra i settori lagunari, l’aria calda eumida presente al suolo sale velocemente verso lamedia-alta troposfera sagomando le caratteristichetropicali nella zona di bassa pressione. Il minimo alsuolo, decisamente piccolo, concentra la suaazione su una zona relativamente ristretta poco asud della laguna veneta, dove buona parte deimodelli locali evidenziano valori di velocità verticali(fig 1.14 e 1.15) quasi a fondo scala sia nei pianiisobarici di 600 hPa che 700 hPa. Tali valorisuggeriscono una destabilizzazione repentina dellamassa d’aria presente che si trova costretta a salireportando allo sviluppo di convezione profondarintracciabile dalla formazione di nuclei precipitativi,disposti sotto forma di bande lineari, anche intensi.

From the moment during which the cold air beginsto stand still over the lagoon sectors, the warm andmoist air present on the ground quickly risestowards the medium-high troposphere shaping thetropical characteristics in the low pressure area.The very small ground minimum focuses its actionon a relatively narrow area just south of theVenetian lagoon, where most of the local modelsshow almost end-of-the-scale vertical velocityvalues (fig 1.14 and 1.15) both at the 600 and 700hPa isobaric levels. These values indicate thesudden destabilization of the airmass, forced to riseleading to the development of deep convectionidentifyable by the formation of intense precipitationcores arranged in linear bands.

Fig 1.14 velocità verticale sul piano isobarico di 600 hPa (meteociel WRF-NMM)

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Fig 1.15 velocità verticale sul piano isobarico di 700 hPa (meteociel WRF-NMM)

Allo stesso tempo, i run dei principali modelli LAM ead alta risoluzione quali AROME (fig 1.16 e 1.17) eCOSMO intuiscono un'intensificazione severa delminimo di bassa pressione. Particolare ed alquantoeloquente si presenta l’elaborazione di AROME12z, il quale vede la possibilità di raffiche da SW(ostro o garbino) >60 nodi proprio incorrispondenza delle zone che poi verrannomaggiormente colpite.

At the same time the main LAM and high-resolutionmodels such as AROME (fig 1.16 and 1.17) andCOSMO runs identify a severe intensification of thelow. Particularly eloquent is the 12z AROMEsimulation which sees the possibility of gusts fromSW (ostro or garbino) >60 knots in correspondenceof the areas that will be most affected.

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Fig 1.16 run AROME 12z. Mappa del vento al suolo alle ore 21:00UTC (AROME Meteologix)

Fig 1.17 run AROME 12z. Mappa delle raffiche di vento al suolo alle ore 21:00UTC (AROMEMeteologix)

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Nei momenti successivi all’emissione deiseguenti run si assisterà ad un rinforzo dellacomponente sinottica da NE, mentre variestazioni sulla bassa laguna veneta e Romagnainiziano a ottenere valori di pressione al suolosempre più bassi e, nel contempo, uninnalzamento sostanziale dei valori diDEWPOINT e delle temperature al suolo. Talidati analizzati e confrontati in un secondomomento, mediante satellite e radar,confermeranno l’ipotesi accennata da modellilocali, ovvero lo sviluppo di un piccolissimo maprofondo TLC (Tropical Like Cyclone) conminimi di pressione e intensità del flussoproporzionali ad un uragano di CAT 1 sullascala Saffir-Simpson. Sulle base dei datiNOAA, sviluppati e utilizzati in eventi di StormSurge (onde di marea innescate da uragani ebasse pressioni organizzate), il solo minimodepressorio poteva sviluppare un onda dimarea compresa tra i 15 e i 25 cm,incrementando in maniera sostanziale il piccomareale sulle zone poi colpite. La dimensionedel sistema unita alla sua eccezionale rarità haimpedito la corretta previsione a causa dellasua straordinaria imprevedibilità.

Un ruolo principale è stato sicuramenteesercitato dal quadro sinottico precedentementepresente in sede adriatica. Tale situazionevedeva la presenza di correnti prefrontaliintense a stampo meridionale in risalita daicomparti meridionali dello stesso bacino.Questo implicava già valori di marea più elevatirispetto a quanto accade in situazionimeteorologiche non perturbate a causa di uncostante fetch (incremento dell’altezza delleonde su lunghe distanze percorse dal vento eaccentuate dall’effetto Venturi; es. Adriatico)meridionale, a volte anche molto sostenuto.

In the moments following the issuance of themodels runs the NE wind component willintensify while various stations on the southernpart of Venetian lagoon and Romagna began torecord lower ground pressure values and, at thesame time, a substantial increase inDEWPOINT and temperature values. Such dataanalyzed and compared, later with the use ofsatellite and radar will confirm the hypothesismentioned by local models or the developmentof a very small but deep TLC (tropical likecyclone) with minimum pressure and flowintensity proportional to a hurricane of CAT 1on the Saffir simpson scale. Basing on theNOAA data, developed and used in StormSurge events (tidal waves triggered byhurricanes and organized low pressuresystems), the depression center alone couldhave developed a tidal wave between 15 and25 cm substantially increasing the tidal peak ofthe areas affected later. The size of the systemcombined with its exceptional rarity hinderedthe correct forecast due to the extraordinaryunpredictability.

A main role was certainly exercised by thesynoptic previously present in the Adriatic sea.This situation saw the presence of intensesouthern pre-frontal currents rising from thesouthern compartments of the basin. This aloneimplied higher tide values than what happens inundisturbed meteorological conditions due to aconstant southern fetch, sometimes even verysustained.

Fig 1.18 calcolo del fetch

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A testimonianza di ciò lo stesso giorno, 12novembre, altri episodi mareali eccezionali sisono verificati sulla costa dalmata centrale e inprimis quella settentrionale, dove venti costantimeridionali hanno portato ad un fetch marcatocon onde di altezza superiore a 3 m e mareemolto sostenute. Nel contesto lagunare, lamarea si è trovata impossibilitata a defluire dalletre bocche (Chioggia, Malamocco e Venezia) acausa di una scarsa capacità del bacinoadriatico a ricevere le masse d’acqua. L’effettoScontraura, prima descritto, gioca un ruoloessenziale nello sviluppo di maree eccezionali.Nel contesto del 12 novembre, il ruolo giocatodal TLC ha esasperato questa situazionetrasportando la massa d’acqua presente sullabassa Laguna sulle isole settentrionali qualiPellestrina, Lido e Venezia con valori estremi.

As evidence of this on the same day, November12th, other exceptional tidal episodes occurredon the central Dalmatian coastlines andprimarily the northern ones, where southerlyconstant winds led to a remarkable fetch withwaves of height greater than 3 meter and a veryhigh tide. In the lagoon context, the tide wasunable to flow out of the three ports due to apoor capacity of the Adriatic basin to receivemasses of water. The Scontraura effect,described above, had an essential role in thedevelopment of an exceptional tide. In thecontext of November 12th, the TLC’s roleexacerbated this situation by transporting themass of water present on the southern parts ofthe lagoon to the northern islands such asPellestrina, Lido and Venice with extreme andstoric values.

In conclusione gli elementi chehanno portato alla formazione diquesto evento sono molteplici evanno dalla situazione sinotticapresente nei giorni precedenti aquella innescata dal TLC sul bassoTirreno. In linea di massima, il ruoloessenziale è stato giocato dalriaggancio del flusso principale cheha visto lo stazionamento dell’ariafredda in quota congiuntamente allapresenza di masse d’ariainsolitamente calde al suolo. Ilminimo che si è venuto a creare,prevalentemente ad innescoorografico, ha assuntocaratteristiche tropicali anche acausa delle temperaturecostantemente sopra media ed unforcing troposferico moltoaccentuato e caratterizzato da unramo di jetstream molto teso edivergente in corrispondenza dellalaguna veneta.

In conclusion, the elements that ledto the development of this event aremany and range from the synopticsituation present in the days before,to the one triggered by the TLC onthe lower Tyrrhenian Sea. Basically,the main role was played by the re-hooking of the main flow, which sawthe stationing of the upper cold aircombined with the presence ofunusually warm air masses on theground. The minimum that has beencreated, mainly due to orographictriggering, took on tropicalcharacteristics also due to theconstantly rising temperatures and avery accentuated troposphericforcing characterized by a verystretched and divergent jetstreamflux over the Venetian lagoon.

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ANALOGIE E DIFFERENZE CON EVENTI PASSATI

In questa parte verrano discusse eventualidifferenze e analogie con eventi passati di naturaeccezionale. Con particolare riferimento verranopresi in esame i picchi mareali avuti in data 04novembre 1966 (storica alluvione di Venezia) e 29ottobre 2018, rispettivamente con altezze di mareadi 194 cm e 156 cm.La cosa che subito risulta comune a tutti gli eventidi marea, in generale, riguarda la presenza di unacomponente sinottica estremamente tesaspecialmente a stampo sciroccale. Il flussosciroccale, risalendo il bacino Adriatico, esercitauna forza intensa sulla superficie marinasagomando le correnti con onde lunghe di altezzamodesta, talvolta superiori a 5 m.

In this part, possible differences and similaritieswith past events of exceptional nature will bediscussed. With particular reference, the tidalpeaks that occurred on November 04th, 1966(historic flood of Venice) and October 29th, 2018,respectively with tidal heights of 194 cm and 156cm will be examined.The most common thing between all these tidalevents, in general, concerns the presence of anextremely intense synoptic flux, especially from SEsectors. The SE flow, going up the Adriatic basin,exerts an intense force on the sea surface, shapingthe currents with long waves of modest height,sometimes exceeding 5 meters in height.

04 NOVEMBRE 1966 (ALLUVIONE DI VENEZIA)

Il quadro sinottico Europa è caratterizzato dallapresenza di un pattern Atlantico con numeroseincursioni fresche e umide in entrata dal golfo delLeone. Il setup che va a disporsi vede l’entrata diuna massiccia massa d’aria polare marittima insede mediterranea con minimi di temperatura, nelcore freddo, inferiori a -25 °C alla quota isobarica di500 hPa. La saccatura si dimostra fin da subitomolto incisiva (fig 2.1) e con stretto gradiente bariconel bordo occidentale.

The European synoptic pattern is characterized bythe presence of an Atlantic pattern with numerouscool and moist incursions entering from the Gulf ofLeone. The setup that goes into place sees theentry of a massive polar airmass in theMediterranean area with minimum temperatures, inthe cold core, below -25 °C at the 500 hPa isobariclevel. The trough is immediately very incisive (fig2.1) and with an elevated baric gradient on thewestern edge.

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Fig 2.1 mappa del geopotenziale alla quota di 500 hPa e pressione al suolo NCEP-GFS (meteociel)

Ciò, oltre che portare ad un incremento del gettosul medesimo bordo, permette la risalita di ariaumida e mite sul bordo ascendente, il cui flussointeressa direttamente il settentrione italiano (fig2.2).

This, as well as leading to an increase in the jet on

the same edge, allows the ascent of warm and

moist air on the ascending edge, which flows

directly over northern Italy (fig 2.2).

Fig 2.2 mappa del jetstream NCEP-GFS (meteociel)

Il forcing troposferico intenso e l’entrata di ariafredda dal golfo del Leone innesca una veloceciclogenesi sul golfo ligure (Genova Low) conminimi al suolo piuttosto bassi (995 hPa). Ilparticolare setup richiama aria calda dal nord Africache viene convogliata lungo il bacino adriatico sottoforma di un flusso intenso sciroccale.Tale rianalisi è stata effettuata con modelli ENCP-GFS con parametri limitati. Attualmente non èpossibile stabilire la reale intensità del flussosinottico da SE. Ad ogni modo la trama barica chesi è venuta a creare fa presupporre la presenza diun flusso con intensità >20/25 nodi.

The intense tropospheric forcing and the entranceof cold air from the Gulf of Leone triggers a rapidcyclogenesis on the Ligurian Gulf (Genoa Low)with rather low ground pressure values (995 hPa).The particular setup draws warm air from NorthAfrica, conveyed over the Adriatic basin in the formof an intense sciroccal flow.This reanalysis was made with ENCP-GFS modelswith limited parameters. Currently it is not possibleto establish the real intensity of the SE synopticflow. In any case, the baric situation that has beencreated suggests the presence of a >20/25 knotsflow.

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Un picco mareale così alto (194 cm) non potrebbeessere innescato da “soli“ 25 nodi di risalitasciroccale quindi qualche altra componente,tralasciata dai modelli a scala globale allorapresenti (GFS e ECMWF), potrebbe aver influito inmaniera incisiva su tale situazione sinottica. Dato ilflusso di jetstream, non è nemmeno escluso che sisia sviluppato un minimo secondario in prossimitàdella laguna veneta, anche se tale ipotesi non pareessere sostenuta dal particolare quadro sinottico.L’ipotesi più plausibile pare essere sostenuta dauna vecchia carta sinottica elaborata per le 00:00del giorno 04 novembre. Il quadro vede la presenzadi un esteso sistema frontale occluso con asse S-NNW in spostamento verso i settori alto adriatici.Tale, come sovente in queste condizioni, potrebbeaver permesso un accelerazione del flussoprefrontale sciroccale con conseguente incrementodel picco mareale.

Such a high tidal peak (194 cm) could not betriggered by "only" 25knots of SE flux, so someother component, omitted by the global modelspresent then (GFS and ECMWF), could have hadan incisive influence on this synoptic situation.Given the jetstream it is not excluded that asecondary minimum developed in proximity of theVenetian lagoon even if this hypothesis does notseem to be supported by the particular synopticframework. The most plausible hypothesis seemsto be supported by an old synoptic map issued at00:00 on November 4th. The situation sees thepresence of an extended occluded frontal systemwith a S-NNW axis moving towards the upperAdriatic sectors. This, as often is seen in theseconditions, could have allowed an acceleration ofthe SE prefrontal flow with consequent increase ofthe tidal peak.

Fig 2.3 mappa al suolo (Servizio Meteorologico Aeronautica Militare)

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A detta di ciò non è possibile stabilire le realecause del picco storico e straordinario, ma taliprobabilmente non sono riconducibili alla situazionebarica presente in data 12 novembre 2019. Il flussosinottico si mostrava bene disteso sul bacinoadriatico mostrandosi decisamente menoimprevedibile e controllabile dal punto di vistaprevisionale, come accadrà anche durante l’eventodel 29 ottobre 2018 quando, fortunatamente, lamarea toccò i “soli” 156 cm. Ad ogni modo, nellostesso giorno giorno si verificarono due picchimareali tra cui il più alto mai registrato su Venezia.Le restanti isole della laguna ebbero anch’essepicchi straordinari che facilmente superarono i150/160 cm.

According to this it is not possible to establish thereal causes of the historical and extraordinarypeak, but these probably are not attributable to thebaric situation present on November 12th, 2019.The synoptic flow showed itself stretched acrossthe Adriatic basin and definitely less unpredictableand controllable from a forecasting point of view, aswill also happen during the October 29th, 2018event when, fortunately, the tide reached "only"156 cm. However, on the same day day there weretwo tidal peaks, among which the highest everrecorded in Venice. The remaining islands of thelagoon also had extraordinary peaks that easilyexceeded 150/160 cm.

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29 OTTOBRE 2018 (TEMPESTA VAIA)

La situazione che caratterizza questo piccomareale straordinario vede la presenza di unaprofonda ciclogenesi in sede ligure con minimi alsuolo che raggiungeranno valori inferiori a 990 hPa.I danni che si conteranno a Venezia saranno solouna parte di quelli che verranno riscontrati in tuttala penisola italiana, battuta da raffiche sciroccalicon intensità maggiori a 50 nodi con particolareriferimento alle valli dolomitiche dove il flusso toccòvelocità >105/110 nodi. Durante questa giornata siebbero ben due picchi di marea, cosa alquantorara, con valori massimi misurati di 156 cm aVenezia. Il valore che si sarebbe potuto misurarecon una risalita da SE di tale portata avrebbepotuto facilmente eccedere i 200 cm cosa che, aconti fatti, fortunatamente non si è verificata acausa della presenza del minimo di mareaastronomico congiuntamente ai massimi del flusso.Prendendo alcuni dati: il flusso da SE ebbe comeintensità massima sulla laguna veneta valoricompresi tra i 37 e 50 nodi (25 m/s misurati aChioggia) con un altezza dell’onda significativaattorno ai 4m e un onda massima di altezza >6 min prossimità dell’estrema costa del Delta del Po.Oltre che al massimo astronomico, avutosi pocoprima (11:40UTC), le cause di tale marea sonoriconducibili all’effetto Storm Surge citatoprecedentemente nella sinottica del evento del 12novembre 2019, ma senza la presenza di minimi dipressione nelle vicinanze. A conti fatti, tale eventorisultò facilmente prevedibile a differenza di quantooccorso in data 12 novembre

The situation that characterizes this extraordinarytidal peak sees the presence of a deepcyclogenesis in the Ligurian area with minimumground level pressure that will reach values under990 hPa. The damage that will be seen in Venicewill be only a part of what will be found throughoutthe Italian peninsula beaten by SE winds withgreater than 50 knots gusts, with particularreference to the Dolomites valleys where the flowtouched speeds >105/110 knots. During this daythere were as many as two tidal peaks, somethingquite rare, with maximum measured values of 156cm in Venice. The value that could have beenmeasured with a southeasterly flow of suchmagnitude could easily have exceeded 200 cm,which fortunately did not occur due to the presenceof the minimum astronomical tide together with themaximum flow. Looking at some data: the SE flowhad, as its maximum intensity on the Venetianlagoon, values between 37 and 50 knots (25 m/smeasured in Chioggia) with a significant waveheight around 4m and a maximum wave height of>6 m near the extreme coast of the Po Delta. Inaddition to the astronomical maximum, taking placejust before (11:40UTC), the causes of this tide areattributable to the Storm Surge effect mentionedpreviously in the November 12th, 2019 eventsynoptic.

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EVOLUZIONE A TLC

TLC EVOLUTIONPrima di procedere con la parte riguardantel’evoluzione del sistema, appare doveroso porrequalche piccola premessa sulla tipologia di eventooccorsa. Verranno presi in esame documentiNOAA riguardanti l’argomento uragani e tempestetropicali.Affinché una tempesta sia classificata come ciclonetropicale, deve esserci un sistema a bassapressione con nucleo centrale caldo (warm core)senza alcun attacco frontale. Deve inoltresvilupparsi su acque tropicali o vicine a quelletropicali e avere una circolazione del vento chiusaattorno a un centro ben definito.I cicloni tropicali sono alimentati da calde acqueoceaniche tropicali (nella fattispecie il bacino altoadriatico) e da un'atmosfera calda e umida. Gliuragani sono tipicamente guidati da venti orientali,generalmente a sud di 25° di latitudine nord e daventi occidentali di livello medio-basso a nord di25° di latitudine nord. Ci sono diverse condizioniambientali favorevoli che devono essere in attoprima che possa formarsi un ciclone tropicale.Queste condizioni sono: acque calde (almeno 80°F/27 °C) (bacino adriatico con temperature >17°C) per una profondità di circa 150 piedi (46 m),altezza media del bacino 70 m.Un'atmosfera che si raffredda abbastanzavelocemente con l'altezza da esserepotenzialmente instabile per convezione umida, nelcaso del TLC adriatico la forzante operata dalriaggancio con il flusso atlantico.Aria relativamente umida vicino al livello mediodella troposfera (16.000 piedi/4.900 m), vedasisinottica a mesoscala. Generalmente una distanzaminima di almeno 300 miglia (480 km)dall'equatore.Un disturbo preesistente vicino alla superficie, TLCin riorganizzazione sulla Sicilia settentrionaleValori bassi (meno di circa 20 mph/32 km/h) diwindshear verticale tra la superficie e la troposferasuperiore. Il windshear verticale è la variazionedella velocità e della direzione del vento a diversealtezze. Gli uragani sono conosciuti per i loro venti distruttivie il loro Storm Surge (onda di tempesta), il quale,mosso dal vento, può raggiungere i 15 piedi esommarsi alla marea già presente.

Before proceeding with the part concerning theevolution of the system, it is necessary to make afew preliminary remarks on the type of event thatoccurred. NOAA documents regarding hurricanesand tropical storms will be considered.For a storm to be categorized as a tropical cyclone,it must be a warm core (or center) low pressuresystem without any front attached. It must alsodevelop over tropical or near tropical waters andhave a closed wind circulation around a well-defined center.Tropical cyclones feed on warm tropical oceanwaters and a warm, moist atmosphere. Hurricanesare typically steered by easterly winds, generallysouth of 25° north latitude and by low-to mid-levelwesterly winds north of 25° north latitude. Thereare several favorable environmental conditions thatmust be in place before a tropical cyclone canform. These are: warm ocean waters (at least 80°F/27 °C) (Adriatic basin with 17/18 °C) throughouta depth of about 150 ft. (46 m) (medium-northAdriatic sea depth of about 70 m). An atmospherethat cools fast enough with height such that it ispotentially unstable to moist convection (Atlanticflux over the Alps). Relatively moist air near themid-level of the troposphere (16.000 ft/4.900 m)(see mesoscale synoptic). Generally a minimumdistance of at least 300 miles (480 km) from theequator. A pre-existing near-surface disturbance(reorganizing TLC over Sicily). Low (less thanabout 20 mph/32 kp/h) vertical windshear valuesbetween the surface and the upper troposphere.Vertical windshear is the change in wind speed anddirection at different height.Although hurricanes are well known for their strongand destructive winds, a hurricane’s Storm Surge isby far the greatest threat to life and property alongthe immediate coast. Storm Surge is simply waterthat is pushed toward the shore by the force of thewinds swirling around the storm. This advancingsurge combines with the normal tides to create thehurricane storm tide, which can increase the meanwater level 15 feet or more

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L'intensificazione del minimo depressionario è statafavorita dalla presenza in quota di un flussodivergente su alto Adriatico e Veneto al piano di500 hPa (fig 3.1), che combinata con latemperatura superficiale del mare di 17-18 °C,misurata dalla piattaforma ISMAR-CNR, hacomportato l'evoluzione in un sistema warm core(fig 3.3) classificabile come TLC. Inoltre, tale zonacon flusso divergente ha impresso al minimo baricola direzione nordoccidentale costringendolo arisalire verso NW e interessando dunque buonaparte dei comparti costieri di Veneto e FriuliVenezia Giulia.

The intensification of the pressure system wasfavored by the presence of a divergent flow at the500 hPa level over the upper Adriatic Sea andVeneto (fig 3.1), which combined with the seasurface temperature of 17-18 ° C as measured bythe ISMAR-CNR platform involved the evolution ina warm core system (fig 3.3) classifiable as a TLC.Furthermore, this area with divergent flow hasimpressed the northwestern direction on the lowmaking it move towards the northwest and affectthe majority of the Veneto and Friuli Venezia Giuliacoastlines.

Fig 3.1.1 vento a 500 hPa per le 19:00CET (GFS Meteologix)

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Fig 3.1.2 vento a 500 hPa per le 19:00CET (ECMWF Meteologix)

Fig 3.1.3 temperatura a 850 hPa per le 20:00CET (GFS Meteologix)

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La transizione a minimo barico di tipo warm core èavvenuta poco dopo le ore 19:00UTC, quanto dalleimmagini satellitari è diventata evidente data lapresenza di un vero e proprio eyewall meridionale euna corrente di outflow in quota di origineconvettiva, in espansione e di forma circolare, tipicadei sistemi di tipo tropicale (fig 3.4).

The transition to a warm core system occurredshortly after 19:00UTC, as from the satellite imagesit became evident given the presence of a southerneyewall and an upper level convective outflowchannel, in expansion and of a circular shape,typical of tropical type systems (fig 3.4).

Fig 3.1.4: immagine satellitare delle masse d'aria tropicali EUMETSAT delle ore 19:00UTC

Come si evince dal confronto tra il particolare delTLC adriatico in fig. 3.5 e un'immagine satellitaredell'uragano Dorian del settembre 2019 gli elementitipici di un uragano sono presenti; nell’immaginequi sotto sono evidenziati in rosso il canale dioutflow convettivo o linea di deflusso in quotaallungato da saccature e dal getto in quota, inazzurro il minimo barico e in verde l'eyewallmeridionale.

As shown in the comparison between the details ofthe Adriatic TLC in fig 3.5 and a satellite image ofhurricane Dorian of September 2019, the typicalelements of an hurricane are present; theconvective outflow channel or the upper leveloutflow current elongated by troughs is highlightedin red, the baric minimum is in blue and thesouthern eyewall in green

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Fig 3.1.5 immagine satellitare del TLC adriatico

Fig 3.1.6 immagine satellitare TERRA MODIS true color dell'uragano Dorian

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Intorno alle ore 20:00UTC è stata raggiunta lamassima organizzazione del minimo barico, conocchio ben definito visibile alle immagini satellitari eevidenti sintomi di convezione profondarintracciabili anche dalla presenza di localifulminazioni. I nuclei precipitativi, organizzati inbande lineari sono individuabili nelle immagini radardel centro ARPAV di Teolo e da vari mosaici radar.La rotazione dei nuclei precipitativi appare netta etutti gli elementi distintivi di un ciclone tropicalesono ormai presenti. I nuclei andranno a svilupparel'eyewall occidentale e saranno riavvolti anche sullato meridionale del centro mentre quest'ultimoentra in terraferma nel corso delle due oresuccessive, come verrà descritto successivamente.I settori orientali del minimo barico invecerimarranno esposti e perlopiù privi di nubi eprecipitazioni come avviene per molti deboli ciclonitropicali e subtropicali in presenza di saccatureposizionate a nordovest del centro di bassapressione.

At around 20:00UTC the low reached maximumorganization, with a well defined eye visible in thesatellite images and evident deep convectionsymptoms that can also be traced from thepresence of local lightning strikes. Precipitativecores, organized in linear bands, can be identifiedin the radar images of Teolo's ARPAV center andvarious radar mosaics. The rotation of precipitativecores appears clear and all the main features of atropical cyclone are now present. The cores willform the western eyewall and they will be wrappedaround the center and its southern side as itentered during the next two hours, as will bedescribed later. The eastern sectors of the baricminimum, on the other hand, will remain exposedand mostly free of clouds and precipitation, as isoften the case for many weak tropical andsubtropical cyclones in the presence of troughspositioned northwest of the low pressure center.

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Facilmente rintracciabile appare l’eyewall in questodettaglio del satellite EUMETSAT su bandainfrarossa. Proprio in questi istanti il minimo dipressione sta investendo la costa meridionale delDelta del Po con danni considerevoli sulla sacca diScardovari. Quanto detto in precedenza, ovvero lapresenza di un settore orientale sgombro da nubi èmolto ben apprezzabile dallo scatto satellitare quisopra.

Easily traceable, the eyewall appears in this detailof the EUMETSAT infrared satellite view. In thesemoments the low is striking the southern coast ofthe Po Delta with considerable damage in theScardovari lagoon. As said previously, on thesatellite image is possible seeing a cloud-freeeastern sector.

Scansioni riflettività radar Teolo (fonte: ARPAV)

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Lo stesso si evince con estrema facilità dallescansioni radar di Teolo nel target orario che vadalle 20:20UTC fino alle 20:50UTC. L’occhio,evidenziato dalla zona a scarsa riflettività, èposizionato poco sud della laguna veneta. La zonacon assenza di precipitazioni segna il minimo dibassa pressione al suolo, zona in cui si ha la spintadiscendente delle correnti e dunque un cielosgombro di nubi. Inoltre, come nell’inflow di untemporale, la zona di bassa pressione raccogliecalore latente e sensibile mediante il richiamo, inquesto caso sudorientale, delle correnti al suolotramutandole in energia termica successivamenteutilizzata nello sviluppo di convezione profonda.Non a caso il centro di bassa pressione, come ungrande generatore, raccoglie calore e lo trasformain energia. Tale calore viene letteralmenterisucchiato dal centro di bassa pressione in qualeaspira la massa d’aria circostante. Più ci si avvicinaal centro di bassa pressione, più la forza esercitataè maggiore e di conseguenza lo stesso vale perl’intensità del vento mentre le correnti al suoloassumono una componente ciclonica, ovverotendono a ruotare in senso antiorario.

The same can be easily seen from Teolo's radarscans in the time frame that goes from 20:20UTCto 20:50UTC. The eye, highlighted by the lowreflectivity area, is positioned just south of theVenetian Lagoon. The area with no rainfall marksthe center of the low, an area in which there is thedownward compression of the cool and drycurrents and therefore a clear sky without clouds.Also, like the inflow of a thunderstorm, the lowpressure zone draws in latent and sensitive heat byrecalling, in this case southeastern, currents at theground level transforming them into thermal energysubsequently used for the development of deepconvection. It is no coincidence that the lowpressure center, like a large generator, collectsheat and transforms it into energy. This heat isliterally sucked in by the low pressure center, whichliterally sucks the surrounding air mass. The closeryou get to the low pressure center, the more forceit exerts and consequently the same applies to theintensity of the wind. Ground currents take on acyclonic component and tend to rotatecounterclockwise.

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NOWCASTING DEL TLC SUL VENETO E IN LAGUNA

NOWCASTING OF TLC

In questa sezione verranno usate le mappe dipressione e vento a livello del suolo in base allarete di stazioni meteorologiche elaborate daMeteoNetwork insieme alle immagini satellitariEUMETSAT ed alcune immagini radar del centroARPAV di Teolo, allo scopo di trovare correlazionetra le varie componenti del sistema e ricostruire ilpercorso del minimo centrale.

Gli effetti sul veneziano hanno iniziato a presentarsigià nel periodo 20:00–21:00, con un continuo flussodi Bora associato al quadrante nordoccidentale delciclone (fig 3.2.1). Dalle immagini radar si possonoinvece notare i fenomeni convettivi in formazione(fig 3.2.2) e che seguiranno l'evoluzione descritta inprecedenza. Elemento degno di nota è lapersistente distribuzione a bande delleprecipitazioni, altro componente tipico di un sistematropicale.

In this section we will use ground level pressureand wind maps based on MeteoNetwork's weatherstation network together with the EUMETSATsatellite images and some radar images of theARPAV center in Teolo, in order to find correlationbetween the various components of the systemand retrace the path of the low.

The effects on the Venice province began to occuralready in the period from 20:00 to 21:00, with acontinuous Bora flow associated with the north-western quadrant of the cyclone (fig 3.2.1). Fromthe radar images it is possible to notice thedeveloping convective cells (fig 3.2.2) that willfollow the evolution described above. Noteworthyelement is the persistent band distribution ofrainfall, another typical component of a tropicalsystem.

Fig 3.2.1: mappa delle stazioni MeteoNetwork relativa al vento al livello del suolo alle ore 20:20CET

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Fig 3.2.2: immagine radar del centro ARPAV di Teolo (PD) delle ore 20:20CET

Dopo le 21:30CET, il centro del sistema ha iniziatoad entrare nell'entroterra veneziano con i primivalori minimi di pressione registrati dalle stazioniMeteoNetwork; contemporaneamente, il vento sullitorale ha iniziato a virare dai settori sudorientali edha raggiunto la massima intensità (fig 3.2.3),causando un vero e proprio storm surge comequello documentato a Jesolo (VE).

After 21:30CET, the system center began to enterthe Venetian hinterland with the first few lowerpressure values recorded by MeteoNetworkstations; at the same time, the wind on the coaststarted to veer from the south-eastern sectors andreached its maximum intensity (Fig.3.2.3), causinga storm surge like the one documented in Jesolo(VE).

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Fig 3.2.3: mappe dei dati registrati dalle stazioni MeteoNetwork relativi alla pressione (immagine pagina

33) e al vento (immagine sopra), a livello del suolo e delle ore 21:40CET

Nel periodo temporale 22:00–22:30CET finalmente,il centro del sistema è completamente entrato interraferma: dalle immagini radar e satellitari si notainfatti l'eyewall meridionale, che indica lalocalizzazione del cuore della depressione,completamente entrato (fig 3.2.4 e 3.2.5). Il minimobarico è entrato dalla laguna sul veneziano centralespostandosi verso nordovest (fig 3.2.6) econtemporaneamente, i venti sul litorale hannocontinuato a spingere acqua contro la riva e hannoiniziato a virare dai settori meridionali anche sullalaguna e le varie parti di Venezia (fig 3.2.7).

In the time period 22:00-22:30CET, finally, thecenter of the system has completely entered themainland: from the radar and satellite images, thesouthern eyewall can be seen, which indicates thelocation of the heart of the depression, completelyinland (fig 3.2.4 and 3.2.5). The low entered in thecentral part of the Venice province from the lagoonand moved north-west (fig 3.2.6) and at the sametime, the winds on the coast continued to pushwater against the shore and began to veer from thesouthern sectors on the lagoon and the variousparts of Venice as well (fig 3.2.7).

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Fig 3.2.5: immagine satellitare all'infrarosso EUMETSAT delle ore 22:15CET

Fig 3.2.6: mappa dei dati registrati dalle stazioni MeteoNetwork relativi alla pressione SLM delle ore22:20CET

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Fig 3.2.7: mappa dei dati registrati dalle stazioni MeteoNetwork relativi al vento al livello del suolo delle ore22:20CET

Le immagini e mappe di dati seguenti riguardano laparte peggiore dell'evento, nel quarto d'ora tra le22:30 e le 22:45CET, quanto i venti dai settorimeridionali sulla laguna e sul veneziano hannocausato i maggiori problemi con inondazioni dastorm surge su Venezia ed il litorale e lievi dannisparsi nell'entroterra (alberi e segnali stradaliabbattuti). Ancora una volta, risultano moltoesaustive le immagini radar e satellitari evidenziantila posizione del centro di bassa pressione (fig 3.2.8e 3.2.9) insieme alle mappe di MeteoNetwork dipressione e vento (fig 3.2.11 e 3.2.12).

The following images and data maps show theworst part of the event, in the quarter of an hourbetween 22:30 and 22:45CET, as the southerlywind on the lagoon and in the Venice area causedthe greatest problems with storm surge flooding inVenice itself and the coast and slight scattereddamage in the hinterland (trees and road signsdowned). Once again, the radar and satelliteimages highlighting the position of the low pressurecenter (fig 3.2.8 and 3.2.9) together with thepressure and wind MeteoNetwork maps (fig 3.2.11and 3.2.12) are very exhaustive.

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Fig 3.2.8 e 3.2.9: immagine radar Arpav (immagine pagina 36) e satellitare all'infrarosso EUMETSATdelle ore 22:30CET (immagine sopra)

Fig 3.2.10: particolare della fig 2.2.9 in cui si possono notare le nubi convettive avvolte sui lati ovest e sud

del minimo barico e correlate ai fenomeni presenti in fig 3.2.8

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Fig 3.2.11: mappa dei dati registrati dalle stazioni MeteoNetwork relativi alla pressione SLM delle ore22:40CET

Fig 3.2.12: mappa dei dati registrati dalle stazioni MeteoNetwork relativi al vento al livello del suolo delleore 22:40CET

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Confrontando le ultime quattro immagini è possibilenotare come nelle prime due il centro di bassapressione sia locato all'incirca sulla zona traveneziano, trevigiano, padovano e vicentino,mentre nelle ultime (specie in fig 3.2.12) questo siaposizionato più tra padovano e veneziano centrali.Il motivo di questa differenza di localizzazione èspiegabile come effetto della forte ventilazione inquota in arrivo dai settori meridionali: questa hacreato un fattore di windshear di velocità che hapiegato gli assi verticali delle celle convettivedell'eyewall, così che le precipitazioni rilevate dalradar ARPAV di Teolo e le cime delle nubifotografate dal satellite EUMETSAT si trovino più anord di dove si trova il centro vero e proprio (fig3.2.13).

By comparing the last four images it is possible tonotice how in the first two the low pressure centeris located roughly on the area between the Veniceprovince, Treviso, Padua and Vicenza, while in thelatter two (especially in fig 3.2.12) it is positionedmore between the central parts of the Padua andVenice provinces. The reason for this difference inlocation can be explained as an effect of the strongupper level southerly flow: this has created a speedwindshear factor that has tilted the vertical axes ofthe convective cells of the eyewall, so that therainfall detected by the ARPAV radar in Teolo andthe tops of the clouds photographed by theEUMETSAT satellite are located further north thanwhere the actual center is (fig 3.2.13).

Fig 3.2.13: ventilazione al piano 500 hPa secondo la run 12z del modello GFS prevista per l'orario

22:00CET; in nero è rappresentata la posizione approssimativa del minimo barico secondo le mappe di

MeteoNetwork e in blu quella del minimo barico in base alle immagini radar e satellitari

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Questo fenomeno è molto frequente nei ciclonitropicali oceanici e il più delle volte interferisce conla loro intensificazione, specie nel caso questi sianodi categoria massima 1 o 2 sulla scala Saffir-Simpson, proprio perchè non c'è verticalità nelsistema. Un centro ciclonico piegato infatti implicache le precipitazioni del muro dell'occhio ricadanonell'occhio stesso (che rappresenta la parte piùsecca di un ciclone tropicale) impedendo la liberaricaduta di aria fredda e secca che locontraddistingue per la presenza di aria più caldae/o umida più leggera nei bassi strati che creamovimenti ascendenti laterali.

Il ciclone ha mantenuto caratteristiche tropicali finoalle zone pedemontane del Veneto ben dopo le23:00CET, come si può osservare nelle seguentiimmagini e come verrà analizzatosuccessivamente. Il minimo barico, spingendosifino all'area montana (fig 3.2.14), ha mantenutoattiva sulla laguna una ventilazione dai settorimeridionali (in questo momento da sudovest) cheha continuato l'effetto di storm surge (fig 3.2.15).

This phenomenon is very common in oceanictropical cyclones and more often than not interfereswith their intensification, especially if they are atcategory 1 or 2 at maximum on the Saffir-Simpsonscale, precisely because there is no verticality inthe system. A tilted cyclone center in fact impliesthat the rainfall of the eyewall rains fall into the eye(which represents the driest part of a tropicalcyclone) preventing the free fall of cold and dry airthat distinguishes it for the presence of warmerand/or moister air in the lower levels that createslateral upward movements.

The cyclone maintained tropical characteristics upto Veneto’s pre-Alps well after 23:00CET, as canbe seen in the following images and how it will beanalyzed later. The low pressure centre, going upto the mountain area (fig 3.2.14), kept active on thelagoon a sustained southerly flow (at this time fromthe southwest) which continued the storm surgeeffect (fig 3.2.15).

Fig 3.2.14: mappa dei dati registrati dalle stazioni MeteoNetwork relativi alla pressione SLM delle ore23:20CET

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Fig 3.2.15: mappa dei dati registrati dalle stazioni MeteoNetwork relativi al vento al livello del suolo delleore 23:20CET

Fig 3.2.16: immagine satellitare delle masse d'aria tropicali EUMETSAT delle ore 00:00CET

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Fig 3.2.17: particolare della fig.3.2.16, in cui si nota il minimo depressionario sulle montagne con un

mantenimento della struttura a spirale di nubi e fenomeni convettivi (spiral bands di un ciclone tropicale),

nonché del canale di outflow in quota

ANALISI DEI DATI DELLE STAZIONI METEOROLOGICHE

ANALYSIS OF WEATHER STATIONS' DATA

Verranno ora analizzati, mediante grafici, i datidelle stazioni meteorologiche ARPAV, della reteMeteoNetwork sul territorio veneziano e di alcunestazioni della rete CNR, allo scopo di evidenziare lecaratteristiche che hanno reso questo minimodepressionario un Tropical Like Cyclone. In alcunicasi, le ultime due reti verranno comparate perindividuare correlazioni con la marea registrata inLaguna.

The ARPAV weather stations', the MeteoNetworknetwork's and part of the CNR network's data willnow be analyzed with the use of graphs in order tohighlight the characteristics that made thisdepression a Tropical Like Cyclone. In somecases, the latter two networks data will becompared to identify correlations with the tiderecorded in the Lagoon.

NB: tutti i grafici sono in orario CET

(UTC+1).

NB: all charts are in CET time (UTC+1).

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Fig 3.3.2: grafici di temperatura, pressione e vento al livello del suolo in base ai dati della stazione

meteorologica MeteoNetwork di Marghera (VE)

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Fig 3.3.3: grafici di temperatura, pressione e vento al livello del suolo in base ai dati della stazione

meteorologica MeteoNetwork di Mestre (VE)

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Fig 3.3.1: grafici di temperatura, pressione e vento al livello del suolo in base ai dati della stazione

meteorologica MeteoNetwork di Favaro Veneto (VE)

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Nei precedenti grafici, tutti della zona metropolitanadi Venezia-Mestre, sono stati presi inconsiderazione i valori relativi a temperatura evento al suolo e pressione SLM, questo per poterindividuare le caratteristiche tipiche di un sistematropicale.

In questi ed altri grafici analizzati successivamente

appaiono evidenti i seguenti fattori:

• Aumento della temperatura congiuntamente

al calo della pressione al suolo;

• Diminuzione del vento congiuntamente al

calo della pressione;

• Picco di temperatura e minimi di velocità del

vento congiuntamente al minimo di

pressione;

• Crollo della temperatura congiuntamente

all’aumento della pressione;

• Picco di velocità del vento congiuntamente

all’aumento della pressione;

La correlazione tra vento e pressione è già moltoeloquente di per sé e dimostra come più si siaavvicinato il centro del minimo barico, più il ventoraggiungeva un primo picco (prima partedell'eyewall, riscontrabile specialmente in fig 3.3.2)prima di raggiungere quasi uno stato di calma inconcomitanza con il transito del centro del ciclone(occhio vero e proprio), per poi infine crescereesponenzialmente raggiungendo un secondo,maggiore picco mentre il minimo barico si allontana(seconda parte dell'eyewall). E' perciò possibilecomparare i grafici vento-pressione con la fig 3.3.4.

In the previous graphs, all of the Venice-Mestremetropolitan area, the values relating totemperature and wind on the ground and SLMpressure were taken into consideration, in order toidentify the typical characteristics of a tropicalsystem.

The following factors are evident in these and other

graphs analyzed subsequently:

• Increase in temperature in conjunction with a

drop in ground level pressure;

• Wind decrease in conjunction with pressure

drop;

• Peak temperature and minimum wind

speeds in conjunction with pressure

minimum;

• Temperature drop together with the pressure

rise;

• Peak wind speed in conjunction with the

increase in pressure;

The correlation between wind and pressure isalready very eloquent in itself and shows how thecloser the center of the minimum baric got, themore the wind reached a first peak (first part of theeyewall, especially found in fig 2.3.2) beforereaching almost a state of calm in conjunction withthe transit of the center of the cyclone (the eyeitself), and then finally grow exponentially reachinga second, greater peak while the minimum baricmoves away (second part of the eyewall). It istherefore possible to compare the wind-pressure

graphs with fig 3.3.4.

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Fig 3.3.4: struttura di un ciclone tropicale con annesso grafico vento-pressione ideale; Department of

Atmospheric Sciences at University of Illinois at Urbana-Champaign, 2010

Ma sono i valori delle temperature checonfermano la natura simil tropicale del sistema.Infatti, un ciclone tropicale è un centro di bassapressione a cuore caldo (warm core), questosignifica che la temperatura andrà aumentandoman mano che si avvicina il centro fino ad unpicco in quest'ultimo. Il massimo termiconell'occhio di un sistema tropicale è dovuto all'ariafredda e secca discendente che locontraddistingue e che, scendendo, comprimel'aria calda e la costringe a salire solo attraversol'eyewall mantenendo attiva la convezione. Alcontempo, ciò impedisce la condensazione (conformazione di nubi, correnti discendenti e rovescipiovosi) e quindi il raffreddamento dell'aria primae della superficie terrestre poi.

But it is the temperature values that confirm thesystem's tropical-like nature. In fact, a tropicalcyclone is a warm core low pressure center, thismeans that the temperature will rise as the centerapproaches, reaching a peak in the latter. Themaximum temperature in the eye of a tropicalsystem is due to the descending cold and dry airthat distinguishes it and which, descending,compresses the warm air and forces it to rise onlythrough the eyewall keeping the convectionactive. At the same time, this preventscondensation (with the formation of clouds,downdrafts and rain showers) and therefore thecooling of the air first and the Earth's surface later.

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Fig 3.3.5: grafici di temperatura, pressione e vento al livello del suolo in base ai dati della stazione

meteorologica MeteoNetwork di Eraclea-Stretti (VE)

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Fig 3.3.6: grafici di temperatura, pressione e vento al livello del suolo in base ai dati della stazione

meteorologica MeteoNetwork di Spinea (VE)

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In fig 3.3.5 si vuole analizzare principalmente ilvento, mentre gli elementi descritti in precedenzasono ancora presenti. La stazione MeteoNetwork diEraclea-Stretti ha registrato la velocità del vento piùelevata della rete, ovvero un valore di 89,4 km/h, o24,8 m/s, alle ore 21:55CET circa. La località, neipressi del litorale veneziano, era posizionata a norddel centro del ciclone e ciò spiega la differenza dipressione con le stazioni della zona metropolitanadi Venezia- Mestre insieme alla non perfettacorrelazione temperatura-vento-pressione comequeste ultime. Essendo stata a nord di un centro dibassa pressione in movimento verso nordovest, laventilazione di sudest sarà risultata maggiormenteintensa per il processo fisico di combinazione deimoti di rotazione e traslazione. Avendo questofenomeno, il litorale veneto ha subito pesanti dannia causa di un evento di storm surge coninondazioni in zona Jesolo e mareggiate che hannodanneggiato la Scogliera Viva di Caorle.

In fig 3.3.5 we want to analyze mainly the wind,while the elements described above are stillpresent. The MeteoNetwork station of Eraclea-Stretti recorded the highest wind speed of thenetwork, a value of 89.4 km/h, or 24.8 m/s, atapproximately 21:55CET. The location, near theVenetian coast, was located north of the center ofthe cyclone and this explains the difference inpressure with the stations in Venice-Mestremetropolitan area as well as the not perfecttemperature-wind-pressure correlation like before.Having been north of a center of pressure centermoving towards the northwest, the southeastventilation was stronger due to the physicalprocess of combining the rotating and translatingmotions. With this phenomenon, the Veneto coastsuffered heavy damage due to a storm surge eventwith floods in the Jesolo area and high waves thatdamaged Caorle’s scogliera Viva.

Una nota riguardo i dati della stazione di Spinea, oltre alle medesime correlazioni tra temperatura, vento e pressione, è quella del minor valore di pressione registrato da questa e le altrereti, ovvero 984,1 hPa delle ore 22:50CET circa.

A note regarding the data of the Spineastation, in addition to the samecorrelations between temperature, windand pressure, is that of the lowerpressure value recorded by this and theother networks, of 984.1 hPa at about22:50CET.

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Fig 3.3.7: grafici di temperatura, vento e pressione al livello del suolo della stazione meteorologica ARPAVdel Monte Grappa

In questi ultimi grafici precedenti viene analizzata lasituazione meteorologica durante il passaggio delTLC sulle zone pedemontane. Il sistema, comeindicato alla fine della sezione 3.2, ha infattimantenuto le medesime caratteristiche fino a lì eciò appare evidente nei dati registrati sul MonteGrappa (fig 3.3.7). Altra informazione importante è,guardando la direzione della ventilazione indicatanella parte bassa dei grafici, l'improvvisa variazioneanche di 90° della direzione del vento al passaggiodel ciclone, contemporanea al picco dei valori divelocità.

In these last few graphs the meteorologicalsituation during the passage of the TLC on thefoothills areas is analyzed. The system, asindicated at the end of section 3.2, has in factmaintained the same characteristics this far andthis is evident in the data recorded on MonteGrappa (fig 3.3.7). Another important informationis, by looking at the direction of ventilation indicatedin the lower part of the graphs, the sudden 90°change in the wind direction as the cyclone passes,simultaneously with the peak of the speed values.

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Fig 3.3.8: grafici di temperatura, pressione e vento al livello del suolo in base ai dati della stazionemeteorologica MeteoNetwork di Venezia e delle rilevazioni CNR del Canal Grande

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Nei grafici dei dati della città di Venezia appaiononuovamente evidenti le caratteristiche tropicali delciclone e si evidenzia l'ondata di tempesta (stormsurge) la cui parte più importante si registra con ilpicco della velocità del vento nella seconda partedell'eyewall. Da notare è che il picco di 187 cmdelle ore 22:50CET circa avviene dopo il valoremassimo della ventilazione; ciò è da associare adun flusso dai quadranti meridionali ininterrotto comedescritto alla sezione 3.2, purtroppo non registratodalla stazione MeteoNetwork a causa di unprobabile blackout causato dalla tempesta intornoalle ore 22:40CET e che ha interrotto la raccoltadati.

In the data graphs from the city of Venice thetropical characteristics of the cyclone are stillevident and the storm surge is highlighted, themost important part of which is recorded with thepeak of the wind speed in the second part of theeyewall. It should be noted that the peak of 187 cmat about 22:50CET occurs after the maximum windspeed value; this is to be associated with anuninterrupted flow from the southern quadrants asdescribed in section 3.2, unfortunately not recordedby the MeteoNetwork station due to a likelyblackout caused by the storm around 22:40CETand that has interrupted data collection.

Fig 3.3.9: grafici di vento sulla superficie del mare e livello del mare in base ai dati della stazionemeteorologica di Lido Diga Sud

Molto più eloquente è il grafico dei dati raccolti dallastazione di Lido Diga Sud, con evidenti correlazionitra vento e marea. Appare molto evidente come ilpicco di velocità del vento (96,5 km/h o 26,8 m/sdelle ore 22:40 circa, raffica massima 125,6 km/h o34,9 m/s delle ore 22:30CET circa) giunga moltodopo il picco di marea (192 cm alle ore 21:50CETcirca). E' quindi apprezzabile l'anticipazione dellamarea rispetto alla ventilazione massima per laspinta da parte di quest'ultima in pieno stile stormsurge da ciclone tropicale, con successivo livellominimo di marea durante i flussi di vento piùintensi.

Much more eloquent is the graph of the datacollected by the Lido Diga Sud station, with clearcorrelations between wind and tide. It appears veryevident how the peak of wind speed (96.5 km/h or26.8 m/s at around 22:40, maximum gust 125.6km/h or 34.9 m/s at 22:30CET approximately)arrives long after the tide peak (192 cm at about21:50CET). The anticipation of the tide comparedto the maximum ventilation due to the push of thelatter in full storm surge style from a tropicalcyclone is therefore appreciable, with subsequentminimum tide level during the most intense windflows.

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Fig 3.3.10: grafici di temperatura, pressione, vento sulla superficie del mare e livello del mare in base

ai dati della stazione meteorologica della Piattaforma ISMAR-CNR

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Infine, con i grafici dei dati registrati dallaPiattaforma ISMAR-CNR, si può fare un riepilogo diquanto analizzato in questa sezione. Evidente è larisalita delle temperature all'avvicinamento delcentro depressionario (testimoniato dal crollo dellapressione), contemporanei alla diminuzione dellavelocità del vento. Anche qui è evidente laprecedenza del picco di marea (182 cm delle ore21:40CET circa) rispetto alla massima ventilazione(101,2 km/h o 28,1 m/s con raffica massima di113,4 km/h o 31,5 m/s delle ore 22:20CET circa),insieme alle tendenze contrarie successive alpassaggio del centro del ciclone.

Si possono inoltre fare due considerazioni:

– il picco di marea si è registrato inquasi perfetta concomitanza con ilpassaggio del centro del sistema,confrontando i grafici di pressione emarea. Questo è probabilmente uneffetto combinato di storm surgedovuto al forte vento successivo edun parziale risucchio verso l'altodovuto alle correnti ascendenti checompongono i muri di ventodell'eyewall (è da ricordare che,nonostante l'aria fredda cheprecipita nel cuore di un ciclonetropicale, le pareti dell'occhio hannocomunque vento in rotazioneattorno al centro e allo stesso tempoin movimento verso l'alto proprioper la natura di ciclone del sistema,che creano un effetto di risucchioascendente);

– le massime velocità del ventosono state registrate in mare comeeffetto dell'attrito tra il vento inrapido movimento e la superficiemarina, minore rispetto a quello travento e superficie terrestre, piùdensa e con la presenza di strutturee vegetazione;

Finally, with the graphs of the data recorded by theISMAR-CNR Platform, it is possible to sum up whathas been analyzed in this section. It is evident therise in temperatures as the depression’s centerapproaches (highlightened by the pressure drop),at the same time as the decrease in wind speed.Here too, the precedence of the tidal peak (182 cmat 21:40CET) is evident compared to the maximumventilation (101.2 km/h or 28.1 m/s with maximumgust of 113.4 km/h or 31,5 m/s at about 22:20CET), together with the opposite trends followingthe passage of the center of the cyclone.

Two considerations can also be made:

- the tide peak was recorded inalmost perfect coincidence with thepassage of the center of the system,comparing the pressure and tidegraphs. This is probably a composedstorm surge effect due to the strongsubsequent wind and a partial upwardsucking motion caused by to theascending currents that make up thewind walls of the eyewall itself (itshould be remembered that, despitethe cold air that rushes into the heartof a tropical cyclone, the walls of theeye still have wind rotating around thecenter and at the same time movingupwards due to the cyclone nature ofthe system, which create an upwardsucking effect);

- the maximum wind speeds wererecorded at sea as an effect of thefriction between the fast moving windand the sea surface, lower than theone between wind and land surface,denser and with the presence ofstructures and vegetation;

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SEZIONE DANNI

DAMAGEQuesta sezione è stata dedicata ad un brevereportage fotografico delle zone maggiormentecolpite dal TLC del veneziano e non, con disagi edanni causati dallo storm surge e le violenteraffiche di vento.

This section presents a photographic report of theVenice surroundings and other areas most heavilyimpacted by the TLC, with problems and damagecaused by the storm surge and the intense windgusts.

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SACCA DI SCARDOVARI (DELTA DEL PO MERIDIONALE)

I danni maggiori sono stati causati nella zona dellaSacca di Scardovari, dove numerosi allevamentiittici sono stati completamente rasi al suolodall'imponente storm surge e dalle raffichesinottiche, quasi sicuramente >100 km/h. Da ciòche è emerso dall’analisi video e sopratutto daisopralluoghi effettuati la mattina seguente, apparechiaro come un innalzamento del livello marealeunito alla forzante sinottica abbiano portato allaformazione di onde di altezza massima >1.25 m.

Tale dato nonostante possa sembrarerelativamente piccolo, risulta essere sufficiente acreare la devastazione trovata, a causa dellapresenza di un fondale decisamente basso che neipunti di maggior profondità raggiunge i 3.5/4 m.Nelle zone della laguna devastate la profondità nonsupera i 2 m con conseguente esasperazionedell’altezza dell’onda in prossimità degli arginilagunari.

The worst damage was reported in the Scardovariarea, where numerous ichthyic farms werecompletely leveled by the massive storm surge andthe wind gusts, most likely over 100 km/h. Fromwhat came out of a video analysis and the day-after surveys, it is clear how the high sea levelcombined with the wind caused waves over 1.25 min height.

Even though this value might seem relatively small,it is suffcient to cause the devastation that wasfound, due to a very low sea depth in which thehigher points might be just at 3.5/4 m. In thedevastated lagoon areas, the depth is under 2 mwith an aggravation of the wave height close to thelagoon banks.

Danni estesi provocati dalla mareggiata appena descritta in zona Scardovari. Fonte: RovigoOggi

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Gli altri danni, come si evince in figura, sisono avuti lungo la costa veneta centrale ein primis la laguna veneta. In questa parteverranno utilizzati prodotti ricavati dal sitoMOSE e altri elaborati mediante l’analisi divideo e testimonianze della popolazionepresente.

As seen in the picture, other damage wasreported along the central Venetocoastline, especially in the VenetianLagoon. In this part, MOSE products andother works result of the analysis of videosand the citizens' testimonies will be used.

CHIOGGIA E SOTTOMARINA (LAGUNA VENETA SUD)

Partendo da sud, troviamo l’isola di Chioggia e lariva lagunare di Sottomarina, entrambepesantemente colpite da un picco mareale di 171cm (forse il più alto mai registrato sulla laguna sud).La superficie allagata di Chioggia raggiungeprobabilmente il 90% con zone sommerse da circa55/60 cm d'acqua, lasciando fuori solamente lezone relativamente elevate dell’Isola dell’Unione(isola centrale tra Chioggia e Sottomarina). Perquanto riguarda la riva di Sottomarina, si èriscontrato un allagamento molto sostenuto conzone sommerse da circa 40/45 cm e una mareache è riuscita a portarsi fino a 120/150 m all’internodella lingua di terra. Come si evince dall’immaginesottostante, buona parte delle calli risultanosommerse con maggiore incidenza nelle zonesettentrionali dove l’altezza del calpestio risulta piùbassa. I danni sono stati localmente ingenti, convarie attività allagate e abitazioni bagnate da 10/20cm d'acqua; danni più locali sono stati arrecatianche dalle raffiche di vento e dalla pioggia moltointensa con conseguenti locali black-out enumerose imbarcazioni affondate o trasportateall’interno della città.

From the south, the Chioggia island and theSottomarina shore were heavily impacted by a 171cm tidal peak (maybe the highest ever recorded inthe southern Lagoon). 90% of the Chioggia areawas flooded by about 55/60 cm of water, with onlythe slightly higher Unione Island (central islandbetween Chioggia and Sottomarina) areasspeared. Concerning the Sottomarina shore, asubstantial flood was noted, with areas under 40/45cm of water and a tide that moved inland for120/150 m. Like it is shown in the image below,many callis were submerged mostly in the northernareas, where the pavement is lower. Locally veryheavy damage occurred, with many businessesand homes flooded by 10/20 cm of water; morelocalized damage was caused by the wind and thevery heavy rain, with blackouts and boats that wereeither sunken or pushed inland.

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Foto scattate da Sottomarina alle ore 22:30 poco il passaggio del picco mareale (foto di Mattia Nordio);altezza della marea al momento dello scatto: 150/155 cm.

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Sottomarina di Chioggia durante il picco mareale di 171cm (fonte: Facebook, utente sconosciuto)

Centro storico di Chioggia durante il picco di 171cm (da notare l'altezza dell’acqua sul mezzo di soccorso)

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ISOLA DI PELLESTRINA

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Probabile simulazione della superficie sommersa sulla base delle osservazioni video e testimonianze in loco

Salendo verso nord troviamo, probabilmente, lazona più colpita dall’evento ovvero l’isola diPellestrina. Su tale zona non sono presenti stazioniad eccezione di un mareografo situato sulla boccadi Porto del Lido. Constatando il dato misurato datale stazione (199 cm) e la direzione del vento,appare plausibile che l’isola abbia assistito ad unpicco superiore ai 200/205 cm. Questa sezionerisulta in parte incompleta a causa della mancanzadi dati reali; per nostra supposizione, maturatamediante l’osservazione video e testimonianzelocali, potrebbe essersi verificato un allagamentopari a 97/100% della superficie emersa. Danniestesi sono stati riscontrati in tutta l’isola, dovesfortunatamente è rimasta vittima una persona,anche a causa di un allagamento della superficieperdurato per quasi 13/15 ore a seguito del piccoserale/notturno. Come si evince da foto e video, lasuperficie marina è penetrata per l’intera larghezzadell’isola, agevolata dalla presenza di un ondafacilmente superiore a 1 m; locali zone sono statesommerse da più di 60/75 cm d'acqua causandol'allagamento completo di seminterrati e cantine.Infine la posizione dell’isola ha giocato un ruolochiave nell’aumento dei danni: la separazione dallaterraferma ha impedito la messa in sicurezza diautomobili e motoveicoli, nonché aumentando ladifficoltà di raggiungimento da parte degli aiuti diemergenza. Altro fattore chiave è stato svolto dalmalfunzionamento del sistema di pompe chepermette all’isola un normale deflusso dell’acquaentrata dalla laguna.

Moving to the north, we find the area that sufferedthe worst impact, the island of Pellestrina. Thereare not stations here except for a marigraphlocated on the Lido Porto mouth. With the datafrom this station (which recorded a 199 cm tide)and the wind direction, it is thinkable that the islandsaw an over 200/205 cm peak. This section isincomplete due to the lack of real data however; anidea of ours, based on videos and witnesses,suggests that 97/100% of the island might havebeen flooded. Widespread damage occurred andunfortunately a person was killed, partially due tothe 13/15 hours duration of the flood following theevening/night peak. Looking at photos and videos,the sea flooded the entire lenght of the island,helped by likely over 1 m high waves; some areaswere submerged by over 60/75 cm of watercausing basements and cellars to be entirelyflooded. Finally, the position of the island played akey role in the higher amount of damage: itsseparation from the mainland prevented thesecuring of cars and motorcycles, increasing thedifficulty of the emergency servicies arrivals aswell. Another key element was the malfunction ofthe island's pumping system which helps with theregular lagoon water outflow.

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VENEZIA E LIDO DI VENEZIA

Superficie sommersa su base dati MOSE

Nella zona nord della Laguna troviamo l’ultima areacolpita in territorio lagunare ovvero Venezia, il suorelativo Lido e le isole minori di Burano, Murano eTorcello. I danni sono stati ingenti e la marea haraggiunto il secondo valore più alto mai registratoovvero 187 cm. Il picco mareale è statoaccompagnato dalla sospinta ventilazione da S-SWcon raffiche vicine ai 20-22 m/s e un fetch lagunarelocalmente elevato, con onde vive di altezzasuperiore ai 50-60 cm nei punti di scarsa profonditàlagunare. I danni hanno riguardato l’affondamentoo lo spiaggiamento di vari battelli della navigazioneutilizzati per il trasporto pubblico, murature eelementi di protezione delle rive, nonché estesidanni alle abitazioni e alle attività commercialicollocate nei piani bassi delle strutture. A fineevento l'85-88% dell'intera superficie calpestabile èrisultato sommerso; altri danni legati al forte vento ealla marea si sono riscontrati in maniera locale elocalmente consistente, nel versante lagunare delLido di Venezia e nelle isole minori prima nominate.Altri danni attribuibili allo storm surge si sonoriscontrati pure nel versante adriatico del Lidostesso, dove il mare ha letteralmente mangiato100-150 m di spiaggia. Come per la restantelaguna, la mattinata successiva si è verificato unaltro importante picco mareale di 144 cm il quale hanuovamente aggravato la situazione sull’isola.

In the northern portion of the Lagoon is located thelast involved area of the Lagoon itself, the city ofVenice, its Lido and the smaller islands of Burano,Murano and Torcello. Damage here was veryheavy and the tide reached its second highesthistorical peak of 187 cm. The tidal peak came withthe continued south-southwesterly winds whichgusts were near 20-22 m/s and a locally elevatedlagoon fetch, with waves over 50-60 cm in height inthe lowest spots of the Lagoon. The damageincluded various sunken or beached publictransport boats, wall fences and elements used toprotect the shores, as well as extensive damage tohomes and commercial activities at the lowestfloors. At the end of the event, about 85-88% of thewalkable areas was submerged; damage linked tohigh winds and tide locally occurred, in some casesheavily, on the lagoon side of the Lido of Veniceand the other first named islands. More storm surgedamage was reported even on the Adriatic side ofthe Lido itself, where the sea literally ate 100-150 mof the beaches. Like the remaining Lagoon, thenext morning another important tidal peak of 144cm occurred and made worse the situation.

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COSTA ALTO VENETA, FRIULANA E ACQUA ALTA A TRIESTE

Continuando nuovamente verso nord, sono statecolpite a pochi minuti di distanza le fasce costierefriulane e alto venete. In primis i danni sonoassociabili all’intenso e marcato storm surge cononde massime di altezza vicina ai 6 m (datoregistrato dalla piattaforma Acqua Alta del CNR-ISMAR). Buona parte del litorale è statocompletamente eroso e localmente si è assistitoall’entrata del mare nei paesi di Jesolo, Caorle eBibione dove la spuma e la marea hanno bagnatostrade e negozi situate ai piani bassi degli edifici; lastessa cosa è accaduta a Trieste dove l’interapiazza Unità d’Italia è stata sommersa come ilcapoluogo veneto. Altri danni si sono riscontratinella medesima giornata lungo la costa dalmata eistriana, ma non risultano pienamente riconducibiliall’effetto del TLC.

Moving again to the north, in a matter of a fewminutes the high Veneto and Friuli coastline wasimpacted. The damage was primarily linked to theintense and pronounced 6 m high storm surge(value recorded by CNR-ISMAR's Acqua Altaplatform). A good portion of the shore wascompletely consumed and locally the sea enteredin the towns of Jesolo, Caorle and Bibione, wherefoam and water soaked roads and shops at thelowest floors; the same thing happened in Triestewhere the entire Unità d'Italia Square wentunderwater like the Veneto Regional County Seat.More damage occurred on the same day along theDalmatian an Istrian coasts, but it is not completelylinked to the TLC.

Danni alla Scogliera Viva di Caorle (VE) documentati il giorno dopo dalla pagina Facebook Azienda

Tecnocasa Caorle; in giro per la città sono stati segnalati anche alberi abbattuti dal vento

Acqua e schiuma davanti il Santuario della Madonna dell'Angelo di Caorle (VE) spinte in terrafermadall'effetto storm surge della tempesta; foto di Pierluigi Marchesan; fonte: veneziatoday.it

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BIBLIOGRAFIA

NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration ) storm surge studies and

researches https://www.nhc.noaa.gov/surge/

Mario Marcello Miglietta, Sante Laviola, Alice Malvaldi, Dario Conte : Analysis of tropical-like

cyclones over the Mediterranean Sea through a combined modeling and satellite approach.https://www.researchgate.net/publication/264331626_Analysis_of_tropical-like_cyclones_over_the_Mediterranean_Sea_through_a_combined_modeling_and_satellite_approach

Cavicchia, L., von Storch, H., Gualdi, S. Mediterranean tropical-like cyclones in present and future

climate, Journale of Climate, 2014.

[Charney, J. G., Eliassen, A. On the growth of the hurricane depression, Journal of the

Atmospheric Sciences 21, 1, 68-75, 1964.

GLI AUTORI

MATTIA NORDIO

Nato a Chioggia (provincia di Venezia) nel 2001.

Studente presso il liceo scientifico di Chioggia si appassionaai fenomeni temporaleschi sulla laguna Veneta durante ilperiodo estivo con l'obiettivo di riuscire a migliorare laprevisione temporalesca nel territorio lagunare e adriaticoattraverso l'osservazione diretta dei fenomeni mediante lostormchasing. Fa parte del gruppo PRETEMP-PREvisioneTEMPorali da agosto 2018, dove si occupa a svolgereprevisioni.

[email protected]

FEDERICO PAVAN

Nato a Venezia nel 2000

Diplomato al liceo scientifico Giordano Bruno di Mestre (VE)e ora studente alla facoltà di Scienze Ambientalidell'Università di Ca' Foscari. Membro di Serenissima Meteo,fa parte di PRETEMP-PREvisione TEMPorali dall'autunno2018 dove si occupa della raccolta di segnalazioni sulterritorio nazionale al fine di validare e migliorare laprevisione dei fenomeni temporaleschi in Italia e in Europa,con condivisione delle segnalazioni a ESSL (EuropeanSevere Storm Laboratory) e ESWD (European SevereWeather Database).

[email protected]

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RINGRAZIAMENTIAlberto Gobbi (Socio onorario dell'Associazione Serenissima Meteo, socio dell'Associazione

MeteoNetwork, coordinatore del team di autori del libro “Temporali e Tornado” ed. Alpha Test, 2009) per aver fornito le fonti da cui raccogliere immagini satellitari dell'evento;

Roberto Nanni (Tecnico Meteorologo AMPRO) per l'analisi critica del lavoro e la revisione della parte riguardante le dinamiche marine;

Marco Rabito (Meteorologo AMPRO, divulgatore scientifico e Presidente dell'Associazione Serenissima Meteo) per aver messo in contatto gli autori con il Centro per la Previsione Maree del Comune di Venezia;

Pierluigi Randi (Vicepresidente AMPRO e previsore PRETEMP) per le elaborazioni RAOB dei radiosondaggi di Rivolto e San Pietro Capofiume;

Davide Rosa (Ingegnere civile e docente di matematica in un I.I.S. del vicentino) per aver fornito i grafici dei dati meteorologici dell'area montana veneta;

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