1/2-09 · donare l’olio che alimenta la lampada votiva perenne del-l’altare della Madonna del...

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1/2-09Una Festa che unisceUn forte legame tra presente e passato, tra l’ANA, il Corpo degli Alpini e la sua storia,e tra le nostre Sezioni - Un forte momento di identità per gli alpini di Mestre e la loro città

PROGRAMMA

MONTECCHIO MAGGIORE SABATO 10 OTTOBRE ore 10.30 Al Cimitero di Montecchio Maggiore (Vi) omag-gio a Padre Policarpo Narciso Crosara.

MESTRE SABATO 10 OTTOBRE

ore 18.00 In P.za Ferretto, concerto della FanfaraAlpina delle Sezioni di Imperia e Savona

ore 21.00 Teatro Toniolo di Mestre , Serata di Cori alpini.

MESTREDOMENICA 11 OTTOBRE

ore 9.40 Ammassamento in via Palazzo presso ilPalazzo Comunale

ore 10.00 Deposizione di una Corona di alloro alle Lapididei Caduti del Palazzo Comunale , con Picchetto e Fanfaradel Comando Truppe Alpine

ore 10.05 in corteo in Piazza Ferretto , per l’Alzabandiera.

ore 10, 30 “Alzabandiera”

ore 10.40 Presso il palco della S. Messa presentazio-ne alle Autorità Comunali e Cittadine dei Presidenti delleSezioni ANA Imperia e di Savona e della AssociazioneLagunari ospiti per l’offerta dell’Olio alla Sacra Icona .

ore 11.00 S. Messa al Campo in Piazza Ferretto.

ore 12.00 In corteo , da Piazza Ferretto alla Chiesa deiPadri Cappuccini

ore 12.15 Solenne Cerimonia dell’Offerta dell’Olioalle lampade sull’Altare della Madonna del Don .

ore 12.30 Ristoro Alpino presso la mensa dei RRPPCappuccini organizzato dal Gruppo Alpini di Mestre

ore 17.00 “Ammainabandiera” in Piazza Ferretto”

E’la festa sezionaleper eccellenza,quella che nell’

esperienza di oltre quaran-t’anni è stato strumento diunità all’interno dellaSezione. Unità con la storiadel Corpo degli Alpini, conle sue vicende e con i suoicaduti in terra straniera, eunità tra due città, Mestre eVenezia, che proprio perchévivono all’interno dellostesso comune, con caratter-istiche e problemisostanzialmente divergenti,hanno vissuto in questi annimolti momenti di forteantagonismo.Festa sezionale, dunque, masoprattutto festa degli Alpinidel Gruppo di Mestre, chehanno saputo farla crescere

(segue a pagina 3)

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fino a che la città ha trova-to in essa un forte momen-to di particolare identità,incentivata dalla sua cele-brazione a ridosso deitradizionali festeggiamentidel settembre mestrino.»anche la festa dell’unitàdegli alpini dell’A.N.A., lecui Sezioni si alternano,anno dopo anno, nel gestosimbolico dell’offerta dell’olio alla lampada chearderà per tutto l’annodavanti alla Sacra Iconapotata qui dal fronte diRussia da padre PolicarpoCrosara.Lo scorso anno (nel corsodella festa alla quale siriferiscono le fotografiedell’alpino Teddi Stafuzzapubblicate in queste duepagine) l’olio fu offertodalle sezioni di Udine edegli Abruzzi, in idealeunione tra gli alpini delNord e quelli del Sud.Quest’anno l’olio vienedalle sezioni liguri diImperia e di Savona e dall’Associazione Lagunari. Per gli alpini di qualunqueregione d’Italia l’alternarsinell’offerta dell’olio allaMadonna del Don è ormaiuna tradizione, anzi - comeci ha scritto, nel messaggioche pubblichiamo a parte,il presidente sezionale diSavona G. MarioGervasoni, “è una delletradizioni più belle e signi-

ficative della storia degliAlpini”. Del tutto nuova è,invece, la presenza, inqualità di donatori, di altre

associazioni d’arma. Maanche questo puòdiventare una bellatradizione, considerando

Rizzo, la collaborazionetra le diverse associazionicombattentistiche e d’ar-ma. Ad aprire la nuova

l’operosa opera con cui gliAlpini a Mestrefavoriscono da anni, ancheper opera del gen. Pino

strada sono stati i “lagu-nari” in congedo.L’augurio è che l’esperien-za si rafforzi e continui.

Verremo a Mestre, perdonare l’olio alla Madonna

del Don, con lo stesso entu-siasmo e la stessa com-

mozione che ci porta ognianno, la prima domenica diluglio in pellegrinaggio al

Colle di Nava per ricordaretutti coloro che sono andati

avanti o non hanno fattoritorno dalla steppa russa.

Saranno idealmente presenticon noi i reduci e i cadutidella gloriosa Divisione

Alpina Cuneense con allatesta il Generale Emilio

Battisti, ultimo Comandantedella Divisione Martire, le

cui ceneri riposano nel nos-tro Sacrario. E le nostre tremedaglie d’oro Giacomo

Brunengo di Pieve di Teco,Andrea Gerbolini di

Sanremo ed Adolfo Rivoirdi Vallecrosia, oltre alla

medaglia d’oro imperieseAlessandro Anselmi, appun-

tata sul Vessillo dellaSezione di Cuneo.

Gianfranco MariniPresidente Sez. ANA

Imperia

Una delle più belle e signi-ficative tradizioni della sto-ria degli Alpini è quella di

donare l’olio che alimenta lalampada votiva perenne del-l’altare della Madonna del

Don, custode dell’icona a Lei dedicata.

E’ un grande onore per laSezione degli Alpini di

Savona, unitamente a quelladi Imperia, contribuire

affinché questa tradizionecontinui, affidando i suoi

Alpini in congedo ed in armia Lei, perché li protegga e li

aiuti a mantenere sempreattuali i valori tramandati dai

loro padri: Solidarietà,Memoria e Amor di Patria.Molti Savonesi hanno preso

parte alla sfortunataCampagna di Russia. Alcuni,pochi per la verità, sono tor-

nati, i più purtroppo sonocaduti o risultati dispersi.E’ in loro ricordo che gli

Alpini di Savona si recano aMestre in pellegrinaggio.

G. Mario GervasoniPresidente Sez. ANA

VITA DELLA SEZIONE

FOTOCRONACA DELLÕADUNATA NAZIONALE 2009

Nel 90° dell’A.N.A.gli alpini di quota zero

da Bassano a Latina

Nel fotoserviziodell’Alpino OttavioCereser una rapida

documentazione dellapresenza degli alpini diquota zero all’Adunatanazionale di Latina, nel

90. di fondazionedell’Associazione

Nazionale Alpini, e unanno dopo Bassano de

Grappa, uno dei dueappuntamenti in terra

veneta che hanno seg-nato con particolare

fulgore la conclusionedell’ultimo decennio.

Sfilano i dirigentisezionali, i sindaci chetestimoniano il legametra la nostra terra e glialpini, i gruppi sportivi,

la protezione civile,tutti sotto un unico

messaggio: “Ad ogniquota il dovere uniscegli Alpini”, sulle nostre

montagne come a“quota zero”, appunto.E per concludere duefoto di bambini: non

importa quale dialettoparlino, l’importante èche rappresentino pertutti noi, loro e moltialtri, una speranza.

VITA DELLA SEZIONE E DEI GRUPPI

Portogruaro/Dagli anziani ai Caduti del MontelloFesta dell’Ascensione 2009, per gli alpini di Portogruaro

torna la “Festa dell’Anziano” secondo una tradizioneche dura dal ’90 e che offre l’opportunità di esprimere

un gesto di solidarietà verso chi ne ha bisogno.L’incontro alpini-anziani si è svolto dapprima presso laResidenza “G. Francescon”, per la Santa Messa, e poi nellasede del Gruppo di Portogruaro, per un “rancio alpino”. LaSanta Messa è stata celebrata da Don Antonio Sut e da DonDomenico Sigalotti, alla presenza degli ospiti anziani dellaResidenza, di numerosi alpini in congedo e del Coro Alpini-Portogruaro che si è esibito con canti liturgici e, alla fine,con un programma di canti di montagna. Un saluto agli alpi-ni è stato portato dalla prof.ssa Anna Maria Pasian, delConsiglio della Residenza, ed dal vice Sindaco diPortogruaro, prof. Luigi Villotta.Oltre ottanta le persone al “rancio alpino” nella sede di vialeCadorna, anche con anziani alpini di Portogruaro eFossalta. Atmosfera allegra anche per le coinvolgenti msichedel fisarmonicista “Piero”. Tra gli anziani festeggiati, unasignora di 99 anni! (I.Z.)

Pellegrinaggio deglialpini di Portogruaro eFossalta, con familiari

e amici, degli Alpini,domenica 14 settembre nelFeltrino e sul Montello perrendere omaggio ai Cadutidella Grande Guerra, nel 90.anniversario della sua conclu-sione.Una cinquantina i partecipan-ti, prima tappa a Feltre perincontrare gli Alpini dellalocale Sezione A.N.A.Prima l’incontro presso lasede, nel centro storico diFeltre, in un’atmosfera di aut-entica cordialità.Poi la visita guidata al centrostorico di Feltre, ricco di

Sono i problemi eco-nomici quelli maggior-mente dibattuti in

Sezione, come si è visto nel-l’assemblea dell’8 marzo,svoltasi sotto la presidenza diIvo Borghi, segretario AlviseRomanelli, mentre piuttostopacifico è stato il voto per ilrinnovo di un consiglieresezionale (uscente PietroFavetta, eletto con 68 votiGiampietro Piazza) e quelloper la scelta del delegato daaffiancare al Presidente diSezione in occasionedell’Assemblea Nazionale del31 maggio 2009 a Milano:all’unanimità OttavianoCereser. Nessun problemaneppure per la relazionemorale presentata dal presi-dente Lombardo, approvataall’unanimità, mentre per unsolo voto Ë mancata l’una-nimita nella approvazionedel rendiconto economico2008 e nel bilancio di presiv-ione 2009.Sul tappeto, dunque, la pro-posta del Consiglio Direttivosezionale di deliberare unaumento di 1,00 Euro dellaquota associativa per la partespettante alla Sezione, a par-tire dal 2010. Ciò consen-tirebbe – ha spiegato iltesoriere Dal Maschio - difronteggiare con maggiortranquillità l’alea delle entrateche ogni anno devono garan-tire la copertura delle spesefisse (circa 8.000,00 euro). Laproposta è stata approvatacon due voti contrari e seiastenuti, e la stessa maggio-ranza ha approvato la propos-ta di utilizzare il fondo di sol-idarietà “Radaelli” a dis-crezione del Capogruppo e adintegrazione dei mancatiintroiti derivanti dal delibera-to aumento, per quei soci chedimostrano di non potersostenere le spese legateall’adeguamento della quotaassociativa.Ma il dibattito è stato ampio.Il presidente Lombardo haspiegato la difficoltà diprevedere il ripetersi di con-tributi ottenuti nel 2008 (circa4.500,00 euro tra Comune diVenezia e Casinò munici-

LOMBARDO: “SERRARE I RANGHI”

Un appello a tutti i gruppi a serrare i ranghi, mantenereforti i valori, e non stancarsi di fare proselitismo tra glialpini in congedo che ancora non si sono iscritti alla

nostra Associazione, e una sollecitazione ai gruppi menonumerosi a fare attività assieme a quelli più organizzati e apartecipare di più alla vita sezionale: questi i temi centrali dellarelazione letta dal presidente Lombardo. Punto oggettivo dipartenza: la valutazione degli iscritti 2008, con 752 soci (dieciin meno rispetto al 2007 e,192 soci aggregati (uno in più rispet-to al 2007). Considerazioni aggiuntive a questi dati: la finedella Leva ci indebolisce e in alcuni Gruppi si paga l’inevitabileinvecchiamento. Lombardo ha anche sollecitato maggior vigoreper la Conferenza dei Capigruppo, così da accompagnaremeglio anche l’iniziativa, sempre più diffusa, delle riunionisezionali distribuite sul territorio.Per il resto, resta intensa l’attività, e ben distribuita tra lediverse occasioni è la presenza del vessillo sezionale, che tral’altro ha ripreso ad avere una regolare turnazione, per ordinealfabetico. Insomma:la Sezione c’è, e deve continuare a vivere.

pale). Ricorda che ogni annole previsioni di bilancio oscil-lano tra un’esposizione dioltre 3.000,00 euro ed ilpareggio, per l’appunto a sec-onda dell’entità dei contributiricevuti. Opinioni contrap-poste tra i delegati: d’accordosi dice Francesco Useli(Lido), contrario LuiginoGiro (Fossalta diPortogruaro) che sostiene: ilbilancio relativo al solo 2008si è fortunatamente conclusocon un attivo di circa1.600,00 euro che andrà aincrementare il patrimoniodella Sezione e quindi è pocoopportuna e, quantomenopoco sostenibile per i Gruppi

minori una proposta diaumento a pochi anni di dis-tanza dagli incrementi giàdeliberati dalla SedeNazionale. Poi arrivanoofferte di mediazione: SergioSandron (Portogruaro) invitai Capigruppo presenti a nonspaventarsi di fronte ad unaproposta di aumento cosìridotta, pur comprendendo ledifficoltà rappresentate daGiro, e in alternativa alla pro-posta di un aumento “general-izzato”, torna a sostenere lapossibilità per i Gruppi dicontribuire alle spese fissedella Sezione con offertevolontarie di solidarietà;Oscar Presotto (San Stino di

Livenza) rinnova l’invito aitutti i Gruppi della Sezione aorganizzare un evento/mani-festazione il cui ricavatovenga destinato al sostenta-mento della Sezione; ciò con-sentirebbe, tra l’altro, diripartire gli oneri finanziarianche sui non iscritti;Giannino Antonini (San Donàdi Piave) ricorda che propriograzie ai contributi raccoltidurante cene e ritrovi orga-nizzate presso la propria sede,il suo Gruppo è oggi in gradodi provvedere all’acquistodelle nuove divise per ivolontari componenti la pro-pria squadra di ProtezioneCivile. Mentre FrancoMunarini (Mestre) presenteanche in veste di ConsigliereNazionale, precisa che ilfinanziamento dell’attivitàsociale di un Gruppo non puòcertamente fondarsi esclusi-vamente sugli incassi relativialle quote sociali; per questomotivo anche i Gruppi, esat-tamente come la Sezione,devono necessariamentetrovare risorse e contributiintegrativi; per quanto con-cerne poi l’eventualità difronteggiare i problemi con-tingenti del singolo socio chenon riesca a sostenere l’incre-mento della quota associati-va, propone di utilizzare unfondo di solidarietà destinatoad intervenire, su discrezionedel Capogruppo, limitata-mente per la quota parte acopertura dell’aumento.Contributo aggiuntivo quellodi Ottavio Cereser (San Donàdi Piave che ripropone laquestione della possibilità direcuperare almeno una partedei contributi raccolti a frontedelle devoluzioni del 5/000operate dai contribuenti dellaProvincia di Venezia infavore dell’AssociazioneANA Onlus: a tale proposito,qualora eletto in veste di del-egato all’Assembleanazionale del prossimo 31maggio, anticipa sin d’oracirca l’intenzione di sollevarenuovamente il problemariguardante la quota di talifondi mai ridistribuita a livel-lo locale.

ASSEMBLEA SEZIONALE 2009

Tempodi crisi:

il Bilanciopassa in

primo piano

bellezze architettonicherinascimentali Dopo il pran-zo, il pomeriggio Ë statointeramente dedicato allavisita del Montello, cernierastrategica dello schieramentodifensivo italiano nel 1915-18, del sacrario di Nervosadella battaglia e del Sacellodella Medaglia d’OroFrancesco Baracca. In entrambi i luoghi Ë statadeposta una corona d’alloroed Ë stato osservato un minu-to di silenzio. Il generaleIlenio Zanotto ha poi svoltouna rievocazione commemo-rativa delle tre battaglie cheallora videro il Montello inprima linea. (I.Z)

LA SEZIONE DI VENEZIA NEL 2009

CONSIGLIO DIRETTIVOPRESIDENTE : LOMBARDO Rocco V.PRESIDENTI: ROMANELLI Alvise, SANDRON Sergio, STAFUZZATeddiSEGRETARIO : SIBILLA AlessandroTESORIERE : DAL MASCHIO GiovanniCONSIGLIERI: BONALDI Alfiero, CERESER Ottaviano, MUNARI-NI Franco, PIAZZA Gian Pietro, PRESOTTO Oscar

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIBONI Paolo (Presidente), DE CILLIA Pierluigi, SERENA Paolo

GIUNTA DI SCRUTINIOMEMBRI: PESCAROLO Claudio, STAFUZZA Teddi e Sandro VIO

ADDETTO GRUPPO SPORTIVO ALMANSI Marino

COORDINATORE PROTEZIONE CIVILE : MUNARINI Franco

COMMISSIONE LEGALE: ROMANELLI Alvise e ALMANSI Marino

REFERENTE SEZIONALE CON IL CENTRO STUDI A.N.A.: VIOSandro

DIRETTORE DI SEDE: PESCAROLO Claudio

REDAZIONE DI “QUOTA ZERO”LOMBARDO Rocco (presidente sezionale), ROMANELLI Alvise,MONTAGNI Lucio, BONALDI Alfiero, FORMENTON Mario BURBANerioDIRETTORE RESPONSABILE: MONTAGNI Giovanni

CAPPELLANO DELLA SEZIONE : Mons. Gastone BARECCHIA

GRUPPO DI LAVORO PER L’ORGANIZZAZIONE FESTA MADON-NA DEL DONMUNARINI Franco responsabile operativo dell’organizzazione

ADDETTI AL CERIMONIALE : BIZIO Carlo e CERESER Ottaviano

ORARI APERTURA DELLA SEDE SEZIONALE (dal marzo 2004)tel. e fax 0415237854- SEGRETERIA: martedì e venerdì dalle ore9,00 alle ore 12,00

CARICHE E INCARICHI NEI GRUPPI

01 VENEZIA C. GR BORGHI IvoSEGR. ROMANELLI Alvise

02 FIUME C. GR. DEPOLI Livio03 FOSSALTA C.GR. GIRO Luigino

DI PORTOG. SEGR. DELLA BIANCA Leo04 LIDO C. GR. USELI Francesco

SEGR. BONIN Fabio05 MIRANO C. GR. PATTARELLO Tiziano

SEGR. CHINELLATO Mario06 MESTRE C. GR. MUNARINI Franco

SEGR.07 POLA C. GR. VATOVA Giuseppe08 PORTOGRUARO C. GR SANDRON Sergio

SEGR. PATON Piergiorgio09 S. DONA’ DI C. GR. ANTONINI Giannino

SEGR. DE CILIA Pierluigi10 S.MICHELE C. GR. PIAZZA Gianpietro

AL TAGLIM. SEGR. PANEBIANCO Alessandro11 SCORZE’ C. GR. CAVALIERE Sergio

SEGR. TURCHESI Massimo12 ZARA C. GR. DUIELLA Aldo

SEGR. DUIELLA Matteo13 SPINEA C. GR. FOLIN MIRCO

SEGR. SACCO Nicola14 S.STINO C. GR. PRESOTTO Oscar

DI LIVENZA SEGR. FRANZIN Francesco15 CAVARZERE C. GR. CASSETTA Giuseppe

E CONA SEGR. MARZOLA Paolo16 MIRA C. GR. SPEDO MIRANDOLA Renzo

SEGR. SPARANO Roberto

VITA DELLA SEZIONE E DEI

SAN STINODI LIVENZA

Alpini eragazzi

al Pra del Roccolo

Torna ad ogni primavera pergli alpini di San Stino diLivenza l’incontro con glialunni delle scuole per lafesta degli alberi, Le foto che qui a fiancopubblichiamo, si riferisconoal 31 marzo scorso e sonostate prese tutte nel Prà delRoccolo, nel cuore delBosco del Bandiziol, unodei due boschi che a partiredal 1994 sono stati al centrodi un progetto diricostruzione con finalità direcupero e valorizzazioneambientale, turistico ricre-ative, culturali e didattiche. A questo progetto il GruppoANA ha dato il suo contrib-uto nel più genuino spiritoalpino, promuovendo lapiantumazione e lavorandoin collegamento con ammin-istrazione comunale e scuo-la.Si tratta di un progetto cherichiede molti anni per real-izzarsi compiutamente, ma,anche se il recupero di tuttele componenti dell’ecosis-tema (flora del sottobosco,fauna, microfauna emicroflora del terreno)potrà avvenire naturalmentesolo dopo molto tempo,aver fatto partire il processorappresenta fin d’ora unrisultato straordinario. Per la cronaca, il Prà delRoccolo è un grande prato,a un’estremità del quale sitrova un roccolo, un tempogià esistente ai margini delbosco e ora ricostruito a tes-timonianza delle antichetecniche di uccellagione.

Nel 2010 un numerospeciale di Quota Zerofesteggerà il 90° com-pleanno della Sezionecollegandosi al volume

Penne nere in Laguna eall’integrazione già uscita

e ricordando fatti piùimportanti vissuti dalla

Sezione e dai Gruppi nelcorso degli ultimi

dieci anni.Il direttore e la redazione

attendono entro il 31gennaio 2010 tutto il

materiale che gli alpini ei gruppi vorranno farpervenire: resoconti di

attività, fotografie, inizia-tive portate a termine,racconto di fatti salienti

nella vita dei gruppi.SENZA IL VOSTRO PERSONALE CON-TRIBUTO QUESTO

NUMERO SPECIALENON POTRÀ USCIRE

Il prossimo 1 novembre il cappellano della nostra Sezione, donGastone Barecchia, compirà 95 anni. Facciamo i nostri augurifin d’ora pubblicando la foto dell’incontro tra don Gastone e glialpini della Sezione davanti alla chiesa di San Sebastiano, aVenezia, lo scorso anno, nel giorno del suo 94. compleanno.Durante la Messa don Gastone, reduce di Russia, già cappellanomilitare nella Tridentina, ha benedetto le piastrine di riconosci-mento appartenute a tre soldati caduti durante la Campagna diRussia e ritrovate lo scorso agosto dall’alpino FerdinandoSovran, del gruppo di San Donà di Piave, nei luoghi delle cru-ente battaglie dell’inverno 1942-43.

Canti di montagna nellaBasilica dei Frari a Venezia,

per ricordare l’alpino UgoPomarici, con il Coro

Marmolada, di cui Ugo facevaparte, e il Corocastel di

Conegliano. La signora CarlaPomarici ha donato una targa

ricordo del marito alle varieassociazioni presenti (nella foto

Ivo Borghi, capogruppo diVenezia).

Il Gruppo “Basso Piave” di San Donà non perde occasione peruscire dalla routine: oltre a partecipare a tutte le manifestazioni deiGruppi e della Sezione di Venezia, è presente spesso agli incontridel Triveneto, e si concede il lusso di gite mirate a conoscere nuovedimensioni nel mondo degli alpini. Il 3 agosto 2008 ha partecipatocon una folta delegazione all’inaugurazione della chiesetta votivacostruita dal Gruppo “Folgaria” della Sezione di Udine (foto 1), e il7 settembre all’apertura della super baita polifunzionale di San Vitoal Tagliamento, Sezione di Pordenone (foto 2). Poi la gita più impeg-nativa di tutto l’anno: il 13 e 14 settembre, salita al Pasubio con glialpini di Alte Ceccato guidati dal capogruppo Giovanni Cinguetti,fino al rifugio “Papa” lungo le 52 gallerie ricordo della GrandeGuerra (foto 3). Infine, dal monte al mare: la gita sociale del 29giugno ha portato a Grado e Laguna tanti alpini e amici degli alpini(foto 4): giornata splendida in angoli suggestivi circondati daifamosi ìcasoniî, in un ecosistema perfetto. (Foto e testo dell’alpinoOttaviano Cereser)

Ancora, auguri don Gastone Barecchia!

RicordandoUgo Pomarici

San Donà di Piave,un gruppo

sempre in marcia

SONO ANDATI AVANTIL’ultimo numero astampa di QuotaZero è uscito nelsettembre 2008.Perciò in questonumero ricordiamotutti gli alpini“andati avanti” daquella data ad oggi.

Nel mese di agosto 2008è andato avanti

LUCIANOSBRACCIA

classe 1918, del Gruppodi Venezia. Ufficiale delBtg. Cividale della Julia.

E’ andato avanti l’Alpino

ERMINIOSERAFIN

classe 1922, del Gruppodi Venezia. Ha combat-tuto in Russia con il 3.Reggimento Artiglieriada Montagna XIIIBatteria. Decorato diCroce di Guerra.

E’ andato avanti l’Alpino

ELIOPICCINI

classe 1928, del Gruppodi Venezia. Alpino dellaJulia

Il giorno 19 ottobre 2008è andato avanti l’Alpino

GIORGIOZANETTI

classe 1920, tenentedegli Alpini, del Gruppodi Venezia.

Di lui pubblichiamo ilricordo del direttoreGianni Montagni (giàpresente nel numero didicembre 2008 di Quota

Zero, edizione limitata):

La lettera mi era arrivataquest’estate, chiusa in unabusta gialla su cui GiorgioZanetti aveva vergato con lasua calligrafia svolazzantel’indicazione categorica: “Daconsegnare a GianniMontagni”. Dentro, su un

mezzo foglio di carta extrastrong, una decina di righebattute a macchina, come iltitolo tutto in maiuscole: PERQUANDO ...ANDRO’ AVAN-TI. La firma a penna: GiorgioZanetti. I tre puntini eranodiventati sei, forse nell’illu-sione di prolungare l’attesa.Era un messaggio che preferiiignorare. Perchè a nessunopiace raccogliere il congedodi un amico. La busta giallafinÏ in un cassetto tra le coseche possono attendere. Mapoi il tempo passò troppo infretta.

Non so dove Giorgio abbiapreso quel testo, certo è cheesso lo rappresenta a dispettodel fatto che egli ha dichiara-to quasi con orgoglio di“averlo rubato”, ma perchènon è difficile riconoscere inesso i tratti della sua vita, enon soltanto dell’ultima fati-cosa esperienza. Ed ora sonoio particolarmente orgogliosoe commosso di essere statoscelto da lui come desti-natario di questo suo messag-gio finale.

Ecco il messaggio:

“Ho rubato, anche,durante la vita, ma solo cosebelle: come questo necrolo-gio che mi farebbe piacere(sempre che ce ne sia la pos-sibilità all’altro mondo) sevenisse pubblicato suQUOTA ZERO, sperando dimeritarmelo ancora allora:“ Come un Alpino è caduto:come un Alpino che non puòvenir meno all’impre-scindibile dovere di cam-minare verso la sua meta, eva duramente avanti, anchese pensa che forse il cuoregli scoppierà. Il pensiero chela morte attende lungo la vianon è cosa che possa indurrea fermarsi”.

Giorgio Zanetti

E’ un necrologio - testa-mento, dice cose che spessotutti noi preferiamo lasciareda parte, come questa

dichiarazione fiera di chi èconsapevole che la morte loattende lungo la via, ma nonper questo lo indurrà a con-sigliere, tesoriere, segretario,vicepresidente. Dal marzo1991 succedeva come presi-dente a Giuseppe Tiburzio eguidava la sezione per l’in-tero decennio, fino al marzodel 2000 quando, toccati gli80 anni, passava fermarsi.

Fierezza e ironia, comesempre nel suo agire. Comespesso accade in chi ha dovu-to affrontare col sorriso sullelabbra vicende che avrebberofatto incavolare più di qual-cuno, come quando dovettecompletare nel 1952 ilservizio militare sospeso conl’8 settembre 1943.

E in quella richiesta acco-rata di essere ricordato“come un alpino” vi è tutta lagiovinezza che egli seppemostrare fino agli ultimi anni,fedele come pochi a valoridell’alpinità che in lui mette-va insieme l’amore per lamontagna, il culto dell’ami-cizia, l’attaccamento allecose belle e ai valori dellamigliore umanità.

Ma a me, pubblicare quelnecrologio non basta, ancheperchè ricordo con quantoimpegno, nei 15 anni in cui hodiretto ormai questo giornale,Giorgio Zanetti si è impegna-to a scrivere necrologi ampi epartecipati, diretti a illu-minare il più possibile lequalità degli alpini andatiavanti. Qualcosa dunqueaggiungerò.

Alla Sezione ANA diVenezia Giorgio Zanetti,classe 1920, si era iscritto 55anni fa, quando era presi-dente Mario di Frattina, dopoaver concluso col grado ditenente il servizio militare alBtg. “L’Aquila” dell’8.Reggimento Alpini aTolmezzo. Aveva alle spalledieci anni complicati, con ilprimo servizio militareprestato dall’ agosto del 1942a Merano, quindi, già ser-

gente, dal gennaio 1943 allascuola AUC di Bassano delGrappa. Infine dal settembre1943 passava al IVReggimento Alpini per ilservizio di prima nomina,vivendo l’inquieta stagionedell’8 settembre. Si sottrassealla cattura dopo l’8 settem-bre 1943 in territorio metro-politano occupato per ricon-giungersi ad un comando ital-iano”, come recita il suo statodi servizio. Ed era stata quel-la una scelta di cui andÚ sem-pre fiero.

Dal 1953 al 1991 GiorgioZanetti partecipò attivamentealla vita della Sezione, rico-prendo anche diversi incar-ichi nel Consiglio DirettivoS e z i o n a l e : c o n s i g l i e re ,tesoriere, segretario,vicepresidente. Dal marzo del1991 succedeva come presi-dente a Giuseppe Tiburzio eguidava la Sezione per l’in-tero decennio, fino al marzodel 2000 quando, toccati gli80 anni,passava il testimone aNerio Burba.

Dell’intensa attività delpresidente Zanetti, che hoconosciuto a partire dal 1993,voglio ricordare due aspettirilevanti tra i tanti rintraccia-bili in questa lunga presiden-za.

Il primo è stato labattaglia in difesa delleBrigate Alpine, a cominciaredalla Cadore, e il tentativo diopporsi al progressivo inde-bolimento del Corpo degliAlpini.

E’ stata condotta pubbli-camente, con manifestazioni epubblicazioni, non senzaqualche frizione con la presi-denza nazionale. Principalemerito di Giorgio Zanetti fuquello di interpretare la sensi-bilit‡ degli alpini di tutta lasezione veneziana, cittàlagunare e terraferma, grazieanche alla preziosa collabo-razione del generale C.A.Pino Rizzo, già comandantedelle Truppe Alpine.

Come tutti ormai sanno,non fu una battaglia vincente,ma valse a tenere fissi alcunipresupposti della vita asso-ciativa nell’ANA, sopratuttonella delicata fase creatadalla sospensione della Levamilitare e quindi del passag-gio dall’esercito di popoloall’esercito di professionisti.

Il secondo aspetto di rilie-vo nella decennale presidenzaZanetti fu l’impegno decisoper tenere viva la storia dellasezione e per far uscire rego-larmente QUOTA ZERO, cheanche grazie a questo impeg-no ha superato i 40 anni.

Ricordo con quanta pas-sione Giorgio lavorò con noiper la realizzazione di quellibro ´Penne nere in lagunaªcon il quale si cercò per laprima volta di ricostruire lastoria della sezione, al compi-mento dei suoi primi 75 anni.

Ricordo con quantoimpegno Giorgio scrivevatesti per Quota Zero, ad ogninumero, partecipava alle riu-nioni di redazione, si preoccu-

pava che il giornale avesse ifondi per uscire e il materialeper esistere. Per chiudereuserò le parole con cui miofratello Lucio, alpino anchelui impegnato accanto aGiorgio in queste imprese, loha salutato sul sito dellasezione: ´”Omo de polso, omode sesto, omo de garbo”,come si dice ancora aVenezia, di questa città rapp-resentava ancora con energiala vecchia cultura del vivere ela passione per la montagna,ereditata dalla famiglia pater-na. Di lui ricorderemo la gen-tilezza del sorriso e lacaparbietà nella difesa deiprincipi, l’arguzia ed il calore

dell’amicizia. Ci mancheraimolto. Duri i banchi,Giorgio”. (Gi.Mo.)

Il 15 novembre 2008 èandato avanti l’Alpino

GIORGIOTREVISAN

classe 1944, revisore deiconti del Gruppo di SanDonà di Piave, assiduocollaboratore, assiemealla sua sposa Luisa, sianelle serate in Baita chenelle varie manifes-

tazioni del Gruppo.

Con i gagliardetti di tutti i Gruppi e il suo ves-sillo la Sezione si è stretta attorno al past pres-idente Giorgio Zanetti nella chiesa di Covolo.

(foto di Teddy Stafuzza)

Andrea Campana era un ragazzo diTessera, alpino in armi. E’ andato avantiperchè vittima della guerra che l’ incoscien-za e l’ inciviltà di alcuni portano ogni giornocontro tutti noi. Queste le riflessioni delcapogruppo di Venezia.

“Lo conoscevate?”Questa domanda ci è stata rivolta appena arrivati sulsagrato della chiesa di Tessera da un signore piut-tosto giovane e con il cappello alpino in testa, che giùsi trovava li, un po’ isolato e forse anche un po’ spae-sato tra la folla che stava addensandosi li attorno.Con lo sguardo sembrava chiederci di avvicinarlo,perciò tre di noi accolsero l’appello,“No – rispose il presidente Rocco Lombardo -, maper noi era un alpino e tanto basta per sentirci indovere di rendergli gli onori. Se poi pensiamo che amettere fine alla sua giovane vita è stato un piratadella strada che lo ha investito, trascinato e sbattutosul guard-rail ed è fuggito, la cosa ci riempie diindignazione. Ulteriore rammarico ci deriva dallaconstatazione che ancora non si sappia chi sia statol’autore di questo crimine”.“Io sono stato suo insegnate al Volta – spiegò – maabbiamo mantenuti i contatti anche dopo la scuola,perchè era un bravo ragazzo, molto impegnato con laparrocchia ma anche per tutta la collettività”.Questo concetto è stato più volte ribadito anchedopo, durante la cerimonia religiosa, iniziata conl’entrata del feretro in chiesa, portato a spalla da seialpini in armi, e proseguita con gli interventi del par-roco e del cappellano militare di Andrea.Toccanti le parole degli amici e conoscenti che hannodescritto ciascuno un lato della Sua personalità e delSuo carattere estroverso e disponibile.In particolare in chiusura è stato unanimementeapprezzato un breve riassunto delle attività di questoragazzo ventunenne svolgeva, riferito da una ragazzache nella sua sintesi Ë stata estremamente esaurienteed ha dipinto quadro realmente percepibile del gio-vane.Noi eravamo numerosi ed abbiamo svolto il mestoincarico con la consueta precisione e partecipazione,come si addice alla circostanza, presentando ilVessillo sezionale ed i gagliardetti dei GruppiVenezia e Mestre.Nel complesso la cerimonia, gli interventi, la presen-za degli impeccabili Alpini in armi che scortavano labara del com.te il 7. rgt. ha avuto dei momenti diintensa commozione.Personalmente sentivo la gola chiudersi con un nodoogni volta che il mio sguardo cadeva sull’alpino cheai piedi del feretro reggeva immobile, se non per unlieve movimento delle labbra mentre pregava, uncuscino di velluto rosso sopra il quale era posto ilnostro grande simbolo: il cappello con la pennaalpina.

Alpino Ivo Borghi

Ciao Andrea, peccatonon averti conosciuto!

SONO ANDATI AVANTI

FLASH FLASH FALASH FLASH FLASH FLASH FLASH

E’ andato avanti l’Alpino

VIRGILIODAL COL

classe 1917, del Gruppodi Venezia. Alpino delBtg. Belluno.

E’ andato avanti l’Alpino

GUIDOCOSTANTINI

classe 1911, del Gruppodi Venezia.

Il 31 dicembre 2008 èandato avanti l’Alpino

TRANQUILLOGULI

classe 1933, per noveanni consigliere delGruppo di Mira - Rivieradel Brenta.

Così lo ha ricordatol’alpino Lorenzo Faverodurante la cerimonia

funebre:

“Di un Alpino non si dicemai: “E’ morto”. Di unAlpino si dice: “E’ AndatoAvanti”. Chi muore non c’èpiù, ha cessato di esistere, hachiuso definitivamente eimmediatamente con la vita.Chi “E’ Andato Avanti”invece continua ad esserci,anche se per un po’ rimarràcelato alla nostra vista.Succede come quando inmontagna, il compagno che ciprecede in cordata supera untratto di parete e sparisce alla

nostra vista, ma è la sopra dinoi ancora legato alla nostrastessa corda a farci da sicura;e presto farà sentire la suavoce per assicurarci edinvitarci a proseguire l’ar-rampicata. Possono sembrare solo paroledi circostanza, facile retoricapronta a lenire l’inevitabiledolore causato dalla scom-parsa di una persona cara.Ma non è così per gli Alpini,non è così per coloro che cre-dono nel Vangelo di GesùCristo, il Risorto. La morte haperso i suoi artigli, la morte,anche la nostra morte, checomunque dobbiamo speri-mentare, è già stata sconfitta.Certo, siamo uomini ed essacontinua a farci paura, con-tinua a smarrirci; il mondoper questo la esorcizza coninfinite e banali ritualitàpagane. Ma noi oggi inCristo, abbiamo la forza diguardarla in faccia nella con-sapevolezza che la nostra vitanon viene da essa minima-mente intaccata. La nostrapreziosa vita. La vita preziosadel nostro compagnoTranquillo. Preziosa perchènon ci appartiene, non è del-l’uomo, preziosa perchèappartiene a Dio che ha volu-to riscattarla a “prezzo” delsangue di Suo Figlio Gesù. Ese la vita dell’uomo è cosìamata da Dio allora essa nonpuÚ soccombere davanti allamorte. La nostra vita non può subirel’oltraggio dell’annientamen-to dell’ancora, per poco,potente morte, se chi l’haamata e chi ne è l’autore è“l’Onnipotente”. La nostra vita non può ces-sare di essere. La tua vitaAlpino Tranquillo Ë salva. Latua vita... classe 1933, nato aIsola Vicentina, arruolatoall’8. Reggimento Alpini inBassano, Battaglione Feltre,in armi nel 1955 – 1956, poiall’A.N.A. nel Gruppo alpinidi Caldogno (VI), ed infinenel 2000 nel Gruppo alpini diMira dove hai vissuto ìcusto-dendoîi tuoi compagni alpiniin questi anni trascorsiassieme, custodendoli comeun bene che tu evidentemente,accogliendo il Vangelo diCristo, ritenevi prezioso. Latua vita non può ora aver ces-

sato di essere. E’ nella nostrafede cristiana, alpinoTranquillo, la tua vita è salva.E’ salva questa tua vita intes-suta giorno per giorno conumiltà, tenacia, generosità,senso del dovere e capacità diamare, di un uomo che ha cer-cato di abbandonarsifiducioso al disegno di Dio.E’ salva una vita custoditacome dono prezioso di Dio. E’ salva una vita donata aglialtri sull’esempio di Cristo, ilCapocordata. Allora questabara, attorno alla quale oggisi stringono il dolore el’amore dei tuoi cari e di noitutti, non ha la forza di rac-chiuderti, di imprigionartinelle tenebre dell’oblio e delnulla. Questa bara è solo un’illu-sione legata alla dimensionetemporale nella quale siamocostretti a vivere. Ma la nostra preziosa vita, latua preziosa vita è chiamatada DIO ad esistere oltre ques-ta dimensione del tempo, oltrequesta dimensione dellospazio.Tu caro amico alpino, carofratello in Cristo, sei vivo,invisibile a noi perchè seiANDATO AVANTI, oltre lavetta”.

E’ andato avanti l’Alpino

LUIGINOPIZZATO

classe 1957, del Gruppodi Mirano.

E’ andato avanti l’Alpino

GIUSEPPEPISTOLATO

classe 1934, del Gruppodi Mestre.

E’ andato avanti l’Alpino

EVELIOMIATTO

classe 1931, del Gruppodi Mestre.

Il giorno 14 febbraio2009 è andato avanti ilsocio

LUIGID’ANDREA

classe 1927, del Gruppodi San Donà di Piave,arruolato nelle TruppeAlpine nel maggio 1949come motorista.

Il giorno 3 aprile 2009 èandato avanti l’Alpino

ALBERTOBARONI

classe 1943, del Gruppodi Venezia.

Il giorno 28 agosto 2009è andato avanti il socio

SERGIOPAJER

classe 1923, del Gruppodi Venezia. Alpino del battaglioneVicenza del 9. Alpini,Divisione Julia, dal gen-naio 1943 all’8 settem-bre dello stesso anno,poi partigiano inCansiglio fino al 28aprile 1945. Iscrittoall’ANA dal 1952, è statoper molti anni consiglieresezionale e direttore disede.

Di lui pubblichiamo duericordi. Il primo è con-tenuto nei versi letti a

nome di tutti i cuginidurante la cerimonia

funebre:

Passo da montee caminada longaco’l solco’l temporalrosso fior e fusìl :la resistenzae un vintissinque avril

de pasegiustissia e libertà(l’Italia a rissanar).

Te gavemo vardàprimo cusincome na guida, sensa

ori né onoricoi oci trasparentico un amor sapiente

e’l coraggio delgiorno dopo giornosensa preténdar gnente.

Sandro Boato

Il secondo è un com-mosso ricordo dell’alpinoGiovanni Prospero,compagno d’armi eamico fraterno.

“Eravamo amici daottanta anni, poi la guerra,ci ha resi fratelli. Abbiamofrequentato le stessescuole elementari. Neltempo della leva abbiamodeciso di andare neglialpini come i nostri padri.Dato che in quei tempicome veneziani ciò eraimpossibile, abbiamo fre-quentato la scuola di roc-cia del C.A.I. in Val SantaFelicita a Bassano delGrappa.

Superati gli esami, nelgennaio del 1943, siamostati assegnati, due uniciveneziani, al Btg. Vicenzadel 9. Rgt. Alpini dellaDivisione “Julia” e man-dati a Caporetto. Qui giàallora i partigiani slavi cicombattevano in nome delcomunismo.

Morti e feriti erano all’ordine del giorno; quando,poi, ci toccava di notte e,alle volte anche sotto la

neve, fare la guardia aldeposito ci mettevamo, perpaura, spalle controspalle. Ci si raccontava,allora, delle nostremorose, delle famiglie edelle prossime licenze.

Rastrellamenti a nonfinire e, finito il combatti-mento, noi due, portavamoa valle qualche ferito oqualche morto. Ad uncerto punto, pur di poteravere una licenza, ho fre-quentato un corso diassaltatore di carro arma-to; mentre Sergio aCaporetto istruiva lereclute sul mortaio da 81.

Finito il corso, a causadel 25 luglio, non ho avutola licenza e mi hannotrasferito a Rukte dove,con i tedeschi, si continua-va ad andare in rastrella-mento.

All’otto settembre iosono stato preso e depor-tato in Germania mentreSergio potè raggiungereVenezia e poi andare inCansiglio con i partigiani.Finita la guerra, ci siamoritrovati ed abbracciati sulrifatto ponte di Bassano.Poi il lavoro, delle buonemogli, dei bravi figlioli.Dio è stato buono connoi!”.

Giovanni Prospero

LUTTI NELLEFAMIGLIE

- Il giorno 27 novembre2008 è deceduto l’arch.Marino BURBA, fratellodel socio Nerio delGruppo di Venezia.

- E’ deceduta la signoraEmilia BARBIERO,mamma del socioPierangelo BERTAGNINdel Gruppo diPortogruaro.

- Il 5 gennaio 2009 èdeceduto il fratello delsocio Valentino SCHIA-BEL del Gruppo di SanDonà di Piave.

- E’ deceduto il signorEugenio ASEO, socioaggregato del Gruppo diVenezia.

- E’ deceduta la signoraRina, mamma del socioAlberto FORESTAN delGruppo di Mira – Rivieradel Brenta.

- Il giorno 31 luglio 2009è deceduta la signoraTeresa LUCANO,mamma del socio NerioBURBA del Gruppo diVenezia.

- Il 13 gennaio 2009 ènata Noemi figlia delsocio Massimo BEL-LOTTO, del Gruppo diSan Michele alTagliamento - Bibione.

***- Il 22 marzo 2009 è nataGloria, nipote dell’alpinoPaolo MILANI, delGruppo di San Micheleal Tagliamento - Bibione.

***- E’ nata Eleonora,

rimonio il signor EnricoGIACCHETTO, figlio delsocio alpino e con-sigliere del Gruppo diSan Donà di Piave,Tiziano e fratello delsocio Juri, con la signori-na Elena FORESTO.

***- Si è sposato il socioAlberto VIGNOTTO, delGruppo Mira – Rivieradel Brenta, con la signo-rina Romina, figlia del

Mira.***

- Il 14 maggio 2009 ènato Pietro, figlio delsocio Beppino RIZZO,del Gruppo di Mira.

***- Il 17 maggio 2009 ènata Anna nipote del-l’alpino Luigi CORAZZAdel Gruppo San Micheleal Tagliamento –Bibione.

***- Annunciano il loro mat-

nipote del socio AlbertoMARCORIN del Gruppodi Portogruaro.

***- Il 19 aprile 2009 si èsposato il socio OmarZOPPELLETTO, delGruppo di Portogruaro,con la signorina SilviaMENEGHELLO.

***- Il 10 aprile 2009 sononati Tommaso e Matteo,figli del socio RiccardoFATTORI, del Gruppo di

socio aggregatoVincenzo.

***- E’ nato Federico LOYA,nipote dell’alpino Athossocio del Gruppo diVenezia.

***Agli auguri calorosi deisingoli Gruppi si unis-cono quelli dellaRedazione di QuotaZero.