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Territorio O 115 Pianificazione LIVELLI DI PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO Introduzione. Le scale di pianificazione territoriale coincidono, in regola generale, con i livelli della struttura politico aministrativa. Si riconoscono nella maggior parte dei Paesi europei 4 livelli: a) lo Stato centrale; b) le Regioni; c) le Province; d) i Comuni. A livello di stato centrale la pianificazione territoriale, ` e poco sviluppata e solo alcuni Paesi in Europa si sono dotati di questo tipo di piani (Francia, Olanda, Germania). Molti Paesi si sono tuttavia impegnati in politiche di riequilibrio territoriale, che pur non avendo la struttura formale del Piano, sono di fatto strategie territoriali a livello nazionale. In Italia anche se prevista dalla legge la pianificazione territoriale nazionale non ` e mai stata realizzata. Sono invece pi` u diffusi i piani settoriali di livello nazionale quali i piani dei trasporti, dell’elettricit` a, delle localizzazioni produttive. Pianificazione di livello regionale. La maggior parte dei Paesi europei ha piani corrispondenti al livello regionale; chiamati in Italia Piani territoriali di coordinamento. La finalit` a di questi piani ` e di armonizzare lo sviluppo economico e sociale della regione con quello del suo territorio. Il loro compito pu` o estendersi dalla definizione di una strategia economico-territoriale di ampio respiro, come i piani inglesi degli anni 70, a pi` u limitati compiti di coordinamento e orientamento degli insediamenti produttivi, residenziali e infrastrutturali. Pianificazione di livello intermedio. Situata tra regioni e comuni, ` e quel- la che assume le forme pi` u diverse nei singoli Paesi e varia anche in funzione dei territori a cui ` e rivolta. Spesso non coincide con l’ente politico-amministrativo di livello intermedio (province, departements ecc.), ma segue delimitazioni territoriali specifiche. In Italia sono stati istituiti negli anni 70 i piani delle Comunit` a Mon- tane e dei Comprensori, rivolti ad ambiti territoriali specifici e pi` u recentemente i piani di coordinamento territoriale a livello provinciale. Rientrano in questo livello intermedio i piani per le aree metropolitane. Il governo e la pianificazione del territorio dei grandi agglomerati urbani formati da numerosi comuni assumono forme diverse nei singoli paesi: in Francia si ` e adottata una formula che prevede l’associazione dei comuni coinvolti (communaut´ es urbaines) mentre in Inghilterra si ` e scelto di fare riferimento a un ente politico- amministrativo (metropolitan counties). L’Italia, dopo aver perseguito il modello francese, cui non ` e per` o riuscita a dare forma giuridica, ha recentemente optato per il secondo, creando con la L 142/1990 le aree metropolitane. La pianificazione delle aree metropolitane ` e in genere di tipo strategico e fornisce gli indirizzi generali delegando ad altri livelli di piano la questione dell’uso del suolo (v. Piani strategici aree metropolitane, pag. 114). Pianificazione di livello comunale. ` E a questo livello che l’Europa ha la pi` u lunga e consolidata tradizione di pianificazione del territorio con strumenti precisi ben codificati. In Italia lo strumento chiave ` e il Piano Regolatore, istituito con la L 1150/1942. Esso copre l’insieme del territorio comunale e ha un ruolo normativo sull’uso e l’edificabilit` a del suolo (v. Piano regolatore generale, pag. 116). Esiste sotto al livello del Comune una pianificazione locale rivolta a una sca- la territoriale inferiore. Non fa riferimento in genere a un ente amministrativo specifico. I piani locali assumono forme molto diverse nei singoli Paesi europei e variano anche in funzione dell’emergere di nuovi problemi. Si possono individuare due filoni principali: i piani locali a carattere puramente fondiario-edilizio e i piani a carattere pi` u complesso, che si rivolgono anche al settore economico e/o sociale. Clara Cardia

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115 Pianificazione

LIVELLI DI PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO

Introduzione. Le scale di pianificazione territoriale coincidono, in regolagenerale, con i livelli della struttura politico aministrativa. Si riconoscono nellamaggior parte dei Paesi europei 4 livelli: a) lo Stato centrale; b) le Regioni; c) leProvince; d) i Comuni. A livello di stato centrale la pianificazione territoriale, epoco sviluppata e solo alcuni Paesi in Europa si sono dotati di questo tipo di piani(Francia, Olanda, Germania). Molti Paesi si sono tuttavia impegnati in politiche diriequilibrio territoriale, che pur non avendo la struttura formale del Piano, sono difatto strategie territoriali a livello nazionale. In Italia anche se prevista dalla leggela pianificazione territoriale nazionale non e mai stata realizzata. Sono invece piudiffusi i piani settoriali di livello nazionale quali i piani dei trasporti, dell’elettricita,delle localizzazioni produttive.

Pianificazione di livello regionale. La maggior parte dei Paesi europeiha piani corrispondenti al livello regionale; chiamati in Italia Piani territoriali dicoordinamento. La finalita di questi piani e di armonizzare lo sviluppo economicoe sociale della regione con quello del suo territorio. Il loro compito puo estendersidalla definizione di una strategia economico-territoriale di ampio respiro, come ipiani inglesi degli anni 70, a piu limitati compiti di coordinamento e orientamentodegli insediamenti produttivi, residenziali e infrastrutturali.

Pianificazione di livello intermedio. Situata tra regioni e comuni, e quel-la che assume le forme piu diverse nei singoli Paesi e varia anche in funzione deiterritori a cui e rivolta. Spesso non coincide con l’ente politico-amministrativo dilivello intermedio (province, departements ecc.), ma segue delimitazioni territorialispecifiche. In Italia sono stati istituiti negli anni 70 i piani delle Comunita Mon-tane e dei Comprensori, rivolti ad ambiti territoriali specifici e piu recentemente ipiani di coordinamento territoriale a livello provinciale.

Rientrano in questo livello intermedio i piani per le aree metropolitane. Ilgoverno e la pianificazione del territorio dei grandi agglomerati urbani formatida numerosi comuni assumono forme diverse nei singoli paesi: in Francia si eadottata una formula che prevede l’associazione dei comuni coinvolti (communautesurbaines) mentre in Inghilterra si e scelto di fare riferimento a un ente politico-amministrativo (metropolitan counties). L’Italia, dopo aver perseguito il modellofrancese, cui non e pero riuscita a dare forma giuridica, ha recentemente optatoper il secondo, creando con la L 142/1990 le aree metropolitane. La pianificazionedelle aree metropolitane e in genere di tipo strategico e fornisce gli indirizzi generalidelegando ad altri livelli di piano la questione dell’uso del suolo (v. Piani strategiciaree metropolitane, pag. 114).

Pianificazione di livello comunale. E a questo livello che l’Europa hala piu lunga e consolidata tradizione di pianificazione del territorio con strumentiprecisi ben codificati. In Italia lo strumento chiave e il Piano Regolatore, istituitocon la L 1150/1942. Esso copre l’insieme del territorio comunale e ha un ruolonormativo sull’uso e l’edificabilita del suolo (v. Piano regolatore generale, pag. 116).

Esiste sotto al livello del Comune una pianificazione locale rivolta a una sca-la territoriale inferiore. Non fa riferimento in genere a un ente amministrativospecifico. I piani locali assumono forme molto diverse nei singoli Paesi europei evariano anche in funzione dell’emergere di nuovi problemi. Si possono individuaredue filoni principali: i piani locali a carattere puramente fondiario-edilizio e i piania carattere piu complesso, che si rivolgono anche al settore economico e/o sociale.

Clara Cardia