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11.00. Noi abbiamo creduto. O quam suavis est, Domine, spiritus tuus, O come è soave, Signore il Tuo spirito, qui ut dulcedinem tuam in filios demonstrares se per mostrare ai Tuoi figli la Tua tenerezza, pane suavissimo de caelo praestito, - PowerPoint PPT Presentation

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11.00

Noi abbiamo credutoO quam suavis est, Domine, spiritus tuus, O come soave, Signore il Tuo spirito,qui ut dulcedinem tuam in filios demonstrares se per mostrare ai Tuoi figli la Tua tenerezza,pane suavissimo de caelo praestito, donandoci un dolcissimo pane del celo,

Benedetto XVIha introdotto la preghiera mariana dell Angelusdal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo

nella XXI Domenica del Tempo Ordinario /B

26 agosto 2012esurientes reples bonis, ci hai ricolmati di beni,fastidiosos divites dimittens inanes. e hai rimandato i ricchi a mani vuote.

In quel tempo, molti dei discepoli di Ges, dopo aver ascoltato, dissero: Questa parola dura! Chi pu ascoltarla?. Ges, sapendo dentro di s che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio delluomo salire l dovera prima? lo Spirito che d la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono. Dal Vangelo secondo Giovanni 6, 60-69

Ges infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: Per questo vi ho detto che nessuno pu venire a me, se non gli concesso dal Padre. Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano pi con lui. Disse allora Ges ai Dodici: Volete andarvene anche voi?. Gli rispose Simon Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio.Dal Vangelo secondo Giovanni 6, 60-69

Nelle scorse domeniche abbiamo meditato il discorso sul pane della vitache Ges pronunci nella sinagoga di Cafarnao dopo aver sfamato migliaia di persone con cinque pani e due pesci. Oggi, il Vangelo presenta la reazione dei discepoli a quel discorso, una reazione che fu Cristo stesso, consapevolmente, a provocare.Anzitutto, levangelista Giovanni che era presente insieme agli altri Apostoli riferisce che da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano pi con lui (Gv 6,66). Perch? Perch non credettero alle parole di Ges che diceva: Io sono il pane vivo disceso dal cielo, chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivr in eterno (cfr Gv 6,51.54); veramente parole in questo momento difficilmente accettabili, comprensibili. Questa rivelazione - come ho detto - rimaneva per loro incomprensibile, perch la intendevano in senso materiale, mentre in quelle parole era preannunciato il mistero pasquale di Ges, in cui Egli avrebbe donato se stesso per la salvezza del mondo: la nuova presenza nella Sacra Eucaristia.Vedendo che molti dei suoi discepoli se ne andavano, Ges si rivolse agli Apostoli dicendo: Volete andarvene anche voi? (Gv 6,67). Come in altri casi, Pietro a rispondere a nome dei Dodici: Signore, da chi andremo? - Anche noi possiamo riflettere: da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio (Gv 6,68-69). 23Su questo passo abbiamo un bellissimo commento di SantAgostino, che dice, in una sua predica su Giovanni 6: Vedete come Pietro, per grazia di Dio, per ispirazione dello Spirito Santo, ha capito? Perch ha capito? Perch ha creduto. Tu hai parole di vita eterna. 24Tu ci dai la vita eterna offrendoci il tuo corpo [risorto] e il tuo sangue [, Te stesso]. E noi abbiamo creduto e conosciuto. Non dice: abbiamo conosciuto e poi creduto, ma abbiamo creduto e poi conosciuto. Abbiamo creduto per poter conoscere; se, infatti, avessimo voluto conoscere prima di credere, non saremmo riusciti n a conoscere n a credere.25Che cosa abbiamo creduto e che cosa abbiamo conosciuto? Che tu sei il Cristo Figlio di Dio, cio che tu sei la stessa vita eterna, e nella carne e nel sangue ci dai ci che tu stesso sei (Commento al Vangelo di Giovanni, 27, 9). Cos ha detto santAgostino in una predica ai suoi credenti.Infine, Ges sapeva che anche tra i dodici Apostoli cera uno che non credeva: Giuda. Anche Giuda avrebbe potuto andarsene, come fecero molti discepoli; anzi, avrebbe forse dovuto andarsene, se fosse stato onesto. 28Invece rimase con Ges. Rimase non per fede, non per amore, ma con il segreto proposito di vendicarsi del Maestro. Perch? Perch Giuda si sentiva tradito da Ges, e decise che a sua volta lo avrebbe tradito. Giuda era uno zelota, e voleva un Messia vincente, che guidasse una rivolta contro i Romani. Ges aveva deluso queste attese. 29Il problema che Giuda non se ne and, e la sua colpa pi grave fu la falsit, che il marchio del diavolo. Per questo Ges disse ai Dodici: Uno di voi un diavolo! (Gv 6,70).Preghiamo la Vergine Maria, che ci aiuti a credere in Ges, come san Pietro, e ad essere sempre sinceri con Lui e con tutti.

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