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Proprietà delle Stelle

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Sommario1.Il concetto di magnitudine: La

Magnitudine ApparenteMagnitudine Apparente

2. La LuminositàLuminosità e il FlussoFlusso di una stella

3. La Magnitudine AssolutaMagnitudine Assoluta

4. Spettri Elettromagnetici e StellariSpettri Elettromagnetici e Stellari

1.Il concetto di magnitudine: La Magnitudine ApparenteMagnitudine Apparente

2. La LuminositàLuminosità e il FlussoFlusso di una stella

3. La Magnitudine AssolutaMagnitudine Assoluta

4. Spettri Elettromagnetici e StellariSpettri Elettromagnetici e Stellari

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Guardando il cielo in una notte serena e in un zona in cui non c’è inquinamento luminoso, si nota che esso è affollato di oggetti luminosi.

Le Magnitudini

Quale di queste stelle è la più luminosa?

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Quando si guarda il cielo si vede subito che le stelle ci appaiono più o meno brillanti (o luminose), ovvero sembrano avere diversa intensità luminosa.

Le Magnitudini

Gli studi sulla intensità luminosa delle stelle sono cominciati molto tempo prima che qualsiasi tipo di strumento fosse stato costruito.

Ovvero quando l’unico strumento a disposizione per poter misurare l’intensità della luce delle stelle era l’occhio umano!!!

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Le MagnitudiniI primi studi furono fatti da Ipparco di Nicea (astronomo greco) già nel II secolo a.C., e successivamente da Claudio Tolomeo (circa 150 a.C.).

Ipparco di Nicea Claudio Ptolomeo

I quali divisero le stelle osservate in cielo in sei classi di luminosità.

MAGNITUDINI

Si parla in genere di magnitudine o di grandezza di una stella:

ex.: stella di 1° grandezza stella con magnitudine=1

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Le Magnitudini

L’occhio umano reagisce alla sensazione L’occhio umano reagisce alla sensazione della luce in modo della luce in modo logaritmicologaritmico..

Come possiamo valutare l’intensità di un oggetto e metterla in relazione con la sua classe di luminosità (magnitudine o anche grandezza) individuate da Ipparco?

Un contributo decisivo venne dalla fisiologia. Si può dimostrare infatti che:

Man mano che il numero di stelle osservate aumentava diventò sempre più importante riuscire a trovare un modo uniforme per poterne valutare la luminosità.

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La Magnitudine Apparente

Quando vennero fatte le prime misurazioni dell’intensità luminosa, si trovò che il passaggio da una classe di luminosità (magnitudine) a quella subito successiva corrispondeva ad un rapporto fisso fra le intensità.

In particolare si osservò che la differenza fra una stella di 1° magnitudine ed una stella di 6° corrispondeva ad un rapporto di circa 100 fra le rispettive intensità di luce.

Proviamo a determinare il valore della costante k.

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La Magnitudine Apparente

Siano m1 ed m2 le magnitudini che corrispondono alle intensità I1 e I2, osservate per due diverse stelle.

m1 – m2 = -2.5*Log(I1/I2)

quindi possiamo scrivere:

k=-2.5

m1–m2=k x Log(I1/I2)

Se la differenza fra le due magnitudini (m1-m2) è -5 mentre il rapporto fra le luminosità (I1/I2) è 100 allora:

Equazione di Pogson

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La Magnitudine Apparente

m = -2.5*Log(I) + cost

L’equazione di Pogson spiega il perché la magnitudine decresce quando la intensità luminosa cresce. Infatti si parla di oggetti brillanti quando la loro magnitudine apparente è molto piccola e viceversa.

La magnitudine apparente del Sole, che è l’oggetto più

luminoso che vediamo in cielo, è m=-26.85

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Bri

gh

ter

Dim

mer

+30

+25

+20

+15

+10

+5

0

-5

-10

-15

-20

-25

-30Sun (-26.85)

Moon (-12.6)

Venere (- 4.4)Sirio (-1.4)

Naked eye limit (+6)

Binocular limit (+10)

Plutone (+15.1)

Grandi telescopi (+20)

HST (+30)

Numeri più grandi delle magnitudinidescrivono oggetti più DEBOLI

Mag

nit

ud

in

i

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La Luminosità e il Flusso

Quando si parla di intensità luminosa di una stella in realtà ci si riferisce al FLUSSO di energia, f , ovvero alla quantità di energia proveniente dalla stella che attraversa una superficie unitaria nell’unità di tempo. Questa viene misurata con gli strumenti a terra o nello spazio (ad esempio: l’occhio, i telescopi, etc.).

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La Luminosità e il FlussoPrendiamo una stella e disegniamo intorno ad essa delle sfere concentriche di diverso raggio: d1, d2, d3

osservatore a terra

La quantità di energia che arriva sulla terra per unità di tempo e unità di superficie dipenderà dalla luminosità intrinseca della stella e dalla sua distanza.

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La Luminosità e il Flusso

d = la distanza della stella dall’osservatore

f = il flusso di energia che arriva a terra attraverso una superficie di 1cm2 e nel tempo di 1sec [erg cm-2 sec-1]

2d 4πL

f

L = è l’energia emessa dalla stella nell’unità di tempo [erg sec-1]

dipende dalla distanza della stella

dipende dalla luminosità della stella

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La Luminosità e il Flusso

Adesso prendiamo due stelle con la stessa luminosità L (cioè L1 = L2) ma che siano poste a distanze d1 e d2 diverse e confrontiamole fra loro.

m1 = -2.5*Log(f1) + C

m2 = -2.5*Log(f2) + C

L’equazione di Pogson ci dice che:

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La Luminosità e il Flusso

L=L1

L=L2

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1 d 4πL

f

22

2 d 4πL

f

d2

d1

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La Luminosità e il Flusso

Calcoliamo la differenza delle magnitudini apparenti usando la formula di Pogson e l’equazione del flusso:

m1 – m2 = -2.5*Log(f1/f2)

2d 4πL

f

m1 – m2 = -5*Log(d2/d1)

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La Magnitudine Assoluta

E se la stella apparentemente più debole fosse in realtà più brillante ma più lontana?

Diventa necessario introdurre una scala di magnitudini assoluta

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La Magnitudine Assoluta

Quanto apparirebbe brillante una stella se fosse posta alla distanza di 10pc (1pc=3.058x1018cm) ?

M – m = -5*Log(d/10pc)

Applichiamo l’equazione per la differenza di magnitudini: m1 – m2 = -5*Log(d2/d1)

M = magnitudine assoluta (stella alla distanza di 10pc)

m = magnitudine apparente

d = distanza della stella in pc

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La Magnitudine Assoluta

M – m = 5 -5*Log(d)

Questa può essere scritta anche come:

ed è detto MODULO DI DISTANZA

La Magnitudine Assoluta permette di confrontare le luminosità intrinseche delle stelle.

Se si conoscono due fra le quantità M, m e d, questa equazione ci consente di trovare la terza.

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La Magnitudine Assoluta

Qual’è la Magnitudine assoluta del Sole?

m = -26.85

d = 1AU = 1.496x1013cm = 4.849x10-

6pc

M = m+ 5 -5*Log(d) M=4.72

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La Magnitudine Assoluta

Vediamo altri esempi:

Sirio ( Canis

Majoris):dSirio = 2.64pc

mSirio= -1.47MSirio = +1.42

Moon:

dMoon = 2.57x10-3 AU = 1.25x10-8 pc

mMoon= -12.6MMoon = +31.92

Prendiamo ad esempio Proxima Centauri ( Cen) e determiniamone la distanza:

mCen = 0.00

MCen = +4.4dCen = 1.3pc

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La Magnitudine AssolutaSe vogliamo confrontare la luminosità di due oggetti dobbiamo considerare la loro magnitudine assoluta.

Prendiamo la magnitudine assoluta del Sole:

cost2.5LogM f cost10pc4π

L2.5LogM 2

Allo stesso modo prendiamo la magnitudine assoluta di Cen:

cost10pc4π

L2.5LogM 2

CenCen

per cui:

L

L2.5LogMM Cen

Cen

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La Magnitudine Assoluta

Noi sappiamo che L=3.83x1033 erg/sec e dato che

conosciamo le magnitudini assolute di Cen e del Sole:

Quale sarà la luminosità di Cen rispetto al Sole?

MCen = +4.4 M=+4.72

2.5M-M

CenCen

10L

L

LCen = 5.14x1033 erg/sec

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La Magnitudine Assoluta

StellaMagnitudine Apparente

Magnitudine Assoluta

Luminosità [erg/sec]

Luminosità L/L

Distanza [pc]

Distanza d/d

Sirio -1.47 1.42 8.00x1034 20.89 2.64 5.4x105

Centauri

0.00 4.40 5.14x1033 1.34 1.3 2.7x105

Sole -26.85 4.72 3.83x1033 1 4.85x10-6 1

Luna -12.6 31.92 5.05x1022 1.3x10-11 1.25x10-8 2.6x10-3

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Gli Spettri Elettromagnetici

RegioneLunghezza

d’ondaFrequenza

Radio > 107 Å < 3x1011 Hz

Infrarosso 7000 - 107 Å 3x1011 – 4.3x1014 Hz

Visibile 4000 - 7000 Å4.3x1014 – 7.5x1014

Hz

Ultravioletto 100 - 4000 Å 7.5x1014 – 3x1016 Hz

Raggi X 1 - 100 Å 3x1016 – 3x1018 Hz

Raggi Gamma

< 1 Å > 3x1018 Hz

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Gli Spettri Elettromagnetici

Si possono ottenere tre differenti tipi di spettro.

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Gli Spettri StellariEsempi di spettri di assorbimento

….ed emissione

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Gli Spettri Stellari

L’energia prodotta all’interno della stella viene trasportata fino in superficie. Una volta uscita dalla superficie deve attraversare la Fotosfera Stellare, ovvero gli strati più esterni della stella.

Se la distribuzione di temperatura in questa regione fosse isoterma, quindi uniforme, la distribuzione spettrale sarebbe quella di un Corpo Nero.

La fotosfera non è isoterma, ed inoltre il gas che la costituisce (atomi, molecole etc.) assorbe e riemette parte dell’energia proveniente dall’interno della stella.

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Gli Spettri Stellari

Dallo spettro di una stella si possono ricavare moltissime informazioni:

TEMPERATURA (Corpo Nero)

COMPOSIZIONE CHIMICA (righe di Emissione ed Assorbimento)

VELOCITA’ (Effetto Doppler)

MAGNITUDINI, COLORI, etc.

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Gli Spettri Stellari

Sulla base delle caratteristiche dello spettro le stelle vengono classificate in Tipi Spettrali

Il parametro fisico fondamentale per la classificazione spettrale delle stelle è la temperatura (T)

Al variare della T varia la forma del continuo e varia il tipo di righe e bande di assorbimento

Un esame accurato dimostra che a parità di T lo spettro è sensibile al raggio (R), cioè alla luminosità assoluta e quindi alla gravità superficiale

2RMG

g

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Gli Spettri Stellari

O, B, A, F, G, K, M

I Tipi Spettrali fondamentali sono 7:

Esempio:

il Sole è una G2-V (stella nana di Sequenza Principale)

Suddivisi a loro volta in 10 sottotipi in ordine di Temperatura decrescente: 0,1,...,9

Inoltre si distinguono 5 classi di luminosità in ordine di Raggio decrescente: I, II, III, IV, V

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Gli Spettri Stellari

Classe Temperatura (K) Righe

O 25000-50000 He II

B 12000-25000 He I, H I

A ~ 9000 H I, Ca II

F ~ 7000 H I, banda G

G ~ 5500 H I, Ca II, CN,...

K ~ 4500 Ca II, Ca I,...

M ~ 3000 TiO1 K=-273.15 °C