11 OTTOBRE DICEMBRE 2010 UTFP NEWS - Dipartimento per la … · una misura estemporanea con tutte...

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NUMERO 11 OTTOBREDICEMBRE 2010 UTFP NEWS Presentazione Con l’uscita di questo numero 11 di UTFP News (in realtà la dodicesima uscita, considerando il Numero 0 ) ci si avvia alla conclusione dell’anno 2010, un anno certamente non classificabile come “facile”. L’economia mondiale ancora cerca strade di sviluppo, particolarmente per combattere la disoccupazione che ancora oggi, se non per qualche particolare caso, non accenna ad invertire più decisamente la tendenza negativa. Eppure qualche accenno di cauto ottimismo non può e non deve mancare. Sia a livello Europeo che nazionale alcuni segnali positivi si fanno sentire, progetti che erano “congelati” ripartono e trovano ora qualche possibilità di rimessa in moto. Il settore bancario, pur con cautela inizia a rispondere agli inviti di sostegno alle imprese (incluse le medio piccole) riportando un po’ di indispensabile ossigeno all’economia. Tra gli approfondimenti di questo numero appare particolarmente interessante, la sintesi di una ricerca pubblicata dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) sull’argomento “Il PPP in Europa prima e durante la recente crisi finanziaria” argomento sviluppato con grande accuratezza, ricerca che ha visto oltre ad UTFP la partecipazione di tutte le principali Unità nostre corrispondenti a livello Europeo, ovviamente coordinate da EPEC (European PPP Expertise Center) organismo costituito in ambito BEI, di cui UTFP è Membro fondatore. Un accenno alla nostra relazione annuale 2009, già approvata dal CIPE, nonché diverse news in merito al settore fotovoltaico, renderanno spero, interessante, la lettura di questo numero. Manfredo Paulucci de Calboli Coordinatore UTFP Sommario News Fotovoltaico, Provincia di Roma Fotovoltaico, Arma dei Carabinieri Collegamento stradale porto di Ancona Approvata dal Cipe la relazione annuale UTFP 2009 Un nuovo principio contabile pubblico per le concessioni Roma metropolitane, sospeda la gara per la linea D Banca del mezzogiorno Incontro EPEC su State guaranties in PPPs Approfondimenti Settore ferroviario e rolling stock company Il PPP in Europa prima e durante la recente crisi finanziaria Sintesi della ricerca pubblicata dalla BEI NEWS E APPROFONDIMENTI SUL PPP E IL PROJECT FINANCE Unità Tecnica Finanza di Progetto Il presente documento di proprietà UTFP – DIPE Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha scopo informativo e divulgativo. I contenuti sono utilizzabili citando obbligatoriamente la fonte. Non sono consentite la pubblicazione e la vendita anche parziale del contenuto. I contenuti di UTFP News non impegnano l'Unità Tecnica Finanza di Progetto e le istituzioni di appartenenza. La pubblicazione ha cadenza irregolare Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica

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NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010

 

UTFP  NEWS

Presentazione 

Con l’uscita di questo numero 11 di UTFP News (in realtà la dodicesima uscita, considerando il Numero 0 ) ci si avvia alla conclusione dell’anno 2010, un anno certamente non classificabile come “facile”.  

L’economia mondiale ancora cerca strade di sviluppo, particolarmente per combattere  la disoccupazione che ancora oggi, se non per qualche particolare caso, non accenna ad invertire più decisamente la tendenza negativa. Eppure qualche accenno di  cauto ottimismo non può e non deve mancare. Sia a livello Europeo che nazionale alcuni segnali positivi si fanno sentire, progetti che erano “congelati” ripartono e trovano ora qualche possibilità di rimessa in moto.  

Il  settore  bancario,  pur  con  cautela  inizia  a  rispondere  agli  inviti  di sostegno  alle  imprese  (incluse  le medio piccole)  riportando un po’ di indispensabile ossigeno all’economia. 

Tra  gli  approfondimenti  di  questo  numero  appare  particolarmente interessante,  la  sintesi  di  una  ricerca  pubblicata  dalla  Banca  europea per  gli  investimenti  (BEI)  sull’argomento  “Il  PPP  in  Europa  prima  e durante  la  recente  crisi  finanziaria” argomento  sviluppato  con grande accuratezza, ricerca che ha visto oltre ad UTFP la partecipazione di tutte le principali Unità nostre corrispondenti a  livello Europeo, ovviamente coordinate  da  EPEC  (European  PPP  Expertise  Center)  organismo costituito in ambito BEI, di cui UTFP è Membro fondatore. 

Un accenno alla nostra relazione annuale 2009, già approvata dal CIPE, nonché  diverse  news  in  merito  al  settore  fotovoltaico,  renderanno spero, interessante, la lettura di questo numero. 

 

Manfredo Paulucci de Calboli Coordinatore UTFP 

Sommario 

News ‐ Fotovoltaico, Provincia di Roma ‐ Fotovoltaico, Arma dei Carabinieri ‐ Collegamento  stradale  porto  di Ancona 

‐ Approvata  dal  Cipe  la  relazione annuale UTFP 2009 

‐ Un  nuovo  principio  contabile pubblico per le concessioni 

‐ Roma  metropolitane,  sospeda  la gara per la linea D 

‐ Banca del mezzogiorno ‐ Incontro EPEC su State guaranties in PPPs 

 

Approfondimenti ‐ Settore  ferroviario  e  rolling  stock company 

‐ Il PPP  in Europa prima e durante  la recente  crisi  finanziaria  –  Sintesi della ricerca pubblicata dalla BEI 

 

NEWS  E  APPROFONDIMENTI  SUL 

PPP E IL PROJECT FINANCE 

 

 

Unità Tecnica Finanza di Progetto

Il presente documento di proprietà UTFP – DIPE ‐ Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha scopo informativo e divulgativo. I contenuti sono utilizzabili citando obbligatoriamente la fonte. Non sono consentite la pubblicazione e la vendita anche parziale del contenuto. I contenuti di UTFP News non impegnano l'Unità Tecnica Finanza di Progetto e le istituzioni di appartenenza. La pubblicazione ha cadenza irregolare

Dipartimento per la Programmazione 

e il Coordinamento della Politica Economica 

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

Casi  di  successo:  gara  aggiudicata  dalla Provincia  di  Roma  nel  settore Fotovoltaico con l’ausilio dell’UTFP 

La  Provincia  di  Roma  ha  aggiudicato  una  gara  di concessione  di  costruzione  e  gestione  relativa all’installazione  di  impianti  fotovoltaici  nelle  scuole della Provincia.  

La Provincia ha richiesto l’assistenza dell’UTFP al fine di individuare a che condizioni economico finanziarie il progetto potesse avere appeal sul mercato. 

L’UTFP  ha  predisposto  un’  Analisi  di  Fattibilità Finanziaria  preliminare  (AFF)  dove,  sulla  base  delle ipotesi  tecniche  fornite dalla Provincia, ha costruito un  Piano  Economico  Finanziario  ad  hoc  volto  ad evidenziare  il  raggiungimento  dell’equilibrio economico  finanziario del progetto di  investimento anche  nell’ipotesi  di  retrocessione  di  una  parte  di energia prodotta dagli  impianti a favore della stessa Provincia. 

Il  valore  evidenziato  dall’UTFP,  pari  a  circa  il  30% dell’energia  annua  producibile,  è  stato  inserito  nel bando di gara come valore minimo da  richiedere ai soggetti privati.  La  gara  è  stata  aggiudicata  con  un offerta  economica  che  prevede  la  retrocessione all’Amministrazione  provinciale  di  circa  il  40% dell’energia prodotta dagli  impianti di FV pari ad un risparmio in bolletta di circa €190.000 anno. 

Il  lavoro  svolto dall’UTFP e dalla Provincia di Roma ha messo  in  evidenza  che,  se  l’Amministrazione  è gestita  in  modo  efficiente  e  parte  da  una programmazione cosciente anche dal punto di vista di analisi  finanziaria, può  in breve  tempo  impostare operazioni di PPP nel settore energia  rinnovabile  in modo  vantaggioso  per  il  settore  privato  ma equilibrato  per  il  settore  pubblico  conseguendo vantaggi  sociali  (riduzione  CO2)  ed  economici (risparmi in bolletta). 

Gabriele Ferrante 

Gara  in  corso  per  un  impianto Fotovoltaico  a  servizio  della  Caserma “Luigi Razza” – Arma dei Carabinieri 

Il  6  settembre  scorso  l’Arma  dei  Carabinieri  ha ricevuto  una  proposta  per  la  realizzazione  di  un impianto fotovaltico la cui potenza è pari a circa 2,5 MW  da  realizzare  presso  la  caserma  Luigi  Razza  di Vibo Valentia. La procedura utilizzata dall’Arma per l’affidamento  ai  soggetti  privati  è  ricaduta nell’istituto  della  concessione  ex  art.  143  del  d.lgs. n.163/2006 

L’UTFP ha assistito  l’Arma nel  corso dell’avvio della Procedura  predisponendo  un  piano  economico finanziario  volto  a  garantire  le  esigenze della parte pubblica contemperando quelle della parte privata.  

Pasquale Marasco 

ANAS  ‐  pubblicato  bando  di  gara  per collegamento  stradale  del  Porto  di Ancona in PF 

L’Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di  gara  per  l’affidamento  in  project  financing  della concessione  delle  attività  di  progettazione, realizzazione e successiva gestione del collegamento stradale del Porto di Ancona con  l’autostrada A14 e la  strada  statale  16,  a  seguito  della  registrazione della  delibera  CIPE  del  13  maggio  2010,  per  un importo  complessivo  dei  lavori  pari  a  circa  480 milioni di euro. 

Una  tappa  importante  per  la  realizzazione  di  una nuova  infrastruttura  a  quattro  corsie  (2  corsie  per senso di marcia), che consentirà  il collegamento del Porto  di  Ancona  con  la  grande  viabilità.  Un’opera strategica  che  avrà  ricadute  positive  sull’economia dell’intera regione Marche. 

Il bando di gara è necessario per l’individuazione dei soggetti  presentatori  delle  due migliori  offerte  che saranno invitati alla procedura negoziata da svolgere con il promotore già individuato dall’Anas nell’aprile 2008,  nell’associazione  temporanea  di  imprese Impregilo – Astaldi – Pizzarotti – Itinera. 

Il  promotore  ha  il  diritto  di  prelazione  in  base  al quale  potrà  adeguare  la  sua  proposta  alla migliore offerta della procedura negoziata.  

NEWS 

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

L’importo  complessivo  dei  lavori  previsti  per  la realizzazione  dell’opera  (circa  11  km)  ammonta  a circa 480 milioni di euro e  la durata massima della concessione è di 36 anni.  

L’Anas procederà all’aggiudicazione della gara con  il criterio  dell’offerta  economicamente  più vantaggiosa. 

Enrico Menduni de Rossi 

Approvata dal CIPE la Relazione Annuale sull’attività svolta dall’UTFP nel 2009 

Si  segnala  che  il  Cipe,  nella  seduta  del  22  luglio scorso,  su  proposta  della  Presidenza  del  Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la programmazione e il  coordinamento  della  politica  economica,  ha approvato  la  Relazione  sull’attività  svolta  dall’UTFP nell’anno  2009  per  la  successiva  presentazione  al Parlamento.  

L’UTFP  predispone  e  sottopone  al  CIPE  (ai  sensi dell’art.  7,  co  11,  L.  144/1999,  della  Delibera  CIPE n.80/  1999  e  dell’art.  2,  comma  5,  del  DPCM  del 22.07.08),  entro  il  31  luglio  di  ogni  anno,  una relazione  analitica  concernente  l'attività  svolta  nel corso dell'anno precedente, per  l’approvazione e  la successiva  presentazione  al  Parlamento.  La Relazione  2009  evidenzia  l’attività  svolta  dall’UTFP tenuto conto delle modifiche normative intervenute nell’anno  precedente  e  il  dispiegarsi  degli  effetti della crisi finanziaria. 

Nel  2009  l’attività  dell’UTFP  si  è  concentrata,  oltre che sulla promozione dell’utilizzo di strumenti di PPP per  la realizzazione e gestione di opere pubbliche e di  pubblica  utilità  e  sull’assistenza  diretta, economico‐finanziaria  e  giuridica,  alle  pubbliche amministrazioni centrali, regionali e locali ed enti nei vari  settori,  sull’attività  di  raccolta  dati  delle operazioni  in PPP per  le quali  le  stazioni appaltanti hanno  l’obbligo  di  comunicare  all’UTFP  ai  sensi dell’art.  44,  comma  1‐bis,  del  d.l.  248/2007 convertito in L. n.31/2008. 

L’UTFP  ha,  inoltre,  prestato  supporto  al Ministero delle  infrastrutture  e  trasporti  e  al  CIPE  per l’istruttoria  economico‐finanziaria  dei  progetti previsti  nel  Programma  delle  Infrastrutture Strategiche presentati al CIPE per il finanziamento.  

La Relazione è attualmente disponibile sul sito web del DIPE (www.cipecomitato.it). 

Giuliana Bo 

Un  nuovo  principio  contabile  pubblico per le concessioni 

L’IPSASB  ha  pubblicato  a  febbraio  2010  una  bozza del  nuovo  principio  contabile  internazionale  per  la contabilizzazione  delle  concessioni  “Exposure  Draft (ED) 43‐“Service Concession Arrangements: Grantor” aprendo le consultazioni con le maggiori Istituzioni e gli operatori del settore al fine di ricevere commenti e suggerimenti  in vista della definitiva approvazione del  principio  contabile.  La  principale  novità introdotta  è  l’utilizzo  del  criterio  del  “controllo”, invece  di  quello  dei  “rischi”,  per  il  riconoscimento nella  contabilità  economico‐patrimoniale dell’amministrazione dell’asset realizzato e utilizzato per l’erogazione dei servizi in concessione.  

A settembre 2010 sono stati ricevuti 33 commenti al nuovo  principio  contabile.  La maggior  parte  di  essi sono favorevoli alla sua emanazione ed al fatto che il nuovo  criterio  del  “controllo”  rispecchi  quello previsto  nei  principi  contabili  internazionali  per  il settore  privato  (IFRIC  12).  Nondimeno,  sono  state evidenziate alcune criticità riconducibili per esempio ad un disallineamento  con  il  trattamento  contabile attualmente previsto per  il  leasing  (c.f.r. commento del  New  Zeland  Treasury)  e  per  la  mancanza  di completezza  e  chiarezza  sul  comportamento contabile da adottare in caso di presenza di garanzie (c.f.r. commento Audit Commission – UK). Si attende ora la risposta dell’IPSASB e l’approvazione definitiva del  nuovo  principio  contabile  internazionale pubblico per le concessioni. 

Laura Martiniello 

Astaldi,  da  Cariparma  35  milioni garantiti SACE 

Il  14  settembre  è  stata  sottoscritta  una  linea  di credito  di  circa  35  milioni  di  euro  per  agevolare l’operatività  all’estero.  L’accordo  di  finanziamento, garantito  da  SACE,  ha  coinvolto  Cariparma  e  la società Astaldi SpA, una delle più importanti aziende mondiali nel settore delle costruzioni, leader in Italia come  general  contractor  e  come  promotore  di iniziative di project finance. 

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

Il  finanziamento, della durata di 18 mesi, sosterrà  il gruppo  Astaldi  nei  costi  di  realizzazione  di  varie commesse acquisite  in ben 20 paesi, tra Est Europa, Medio Oriente, America Latina e USA. 

La  struttura  della  linea  di  credito,  grazie  alla possibilità dell’utilizzo a  rotazione che  la  rende una soluzione  flessibile,  consente  di  far  fronte  al disallineamento  temporale  tra  i  costi  necessari all'esecuzione  dei  lavori  e  gli  incassi  connessi all'operatività aziendale all'estero. 

Pasquale Marasco 

Roma  Metropolitane  –  sospesa temporaneamente  la  gara della  linea D di Roma 

Il  Consiglio  di  Amministrazione  di  Roma Metropolitane, riunitosi quindi  in seduta ordinaria  il 3  agosto  2010,  si  è  visto  costretto  a  deliberare  la sospensione  temporanea  della  gara  in  atto.  Tale sospensione  consentirà  al  Comune  di  Roma  di svolgere  un’ulteriore  riflessione  sulla  tematica evidenziata  dall’Autorità  e  di  stabilire  quindi  gli opportuni  indirizzi,  a  cui  Roma  Metropolitane prontamente darà il dovuto seguito. 

Infatti,  con  una  serie  di  missive  indirizzate  al Sindaco,  l’Autorità  per  la  Vigilanza  sui  Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture ha reiterato  le perplessità, già espresse in una precedente nota del giugno, sullo schema di project financing della  linea D  della  metropolitana  di  Roma,  deliberato  dal Consiglio Comunale nel gennaio del 2005. 

L’Autorità  ha  evidenziato,  come,  a  suo  avviso,  tale procedura  sia  accompagnata  da  consistente aleatorietà tanto da  farne dubitare  il vero  interesse pubblico.  Nell’ultima  nota,  l’Autorità  evidenzia  più perplessità: 

sul trasferimento dei rischi, rilevato essere a sfavore della Amministrazione; 

sulla mancanza di copertura finanziaria; 

sulla valorizzazione  immobiliare, che appare una  misura  estemporanea  con  tutte  le incertezze del caso; 

sull’architettura  della  gara,  che  appare sconveniente per l’Amministrazione. 

Enrico Menduni de Rossi 

Banca  del  Mezzogiorno  rilancio  con acquisizione Mediocredito centrale  

Iccrea  Holding  Spa  (società  industriale  del  Sistema delle BCC) e Poste Italiane hanno comunicato l’avvio di un valutazione circa l’acquisizione di Mediocredito Centrale, attualmente parte del gruppo Unicredit.  

Si  tratta  di  un’acquisizione  legata  ad  una  possibile riorganizzazione nell’ottica del progetto della Banca del  Mezzogiorno  (il  cui  Comitato  promotore  sta continuando  a  lavorare  per  la  costituzione  di  una “banca di secondo  livello” a supporto dello sviluppo del sud, come previsto dall’ultima Finanziaria). 

Pasquale Marasco 

Incontro  Epec  su  “State  Guarantees  in PPPs” 

Si  è  tenuto  a  Parigi,  il  6  ottobre  2010,  l’incontro organizzato da EPEC su “State Guarantees  in PPPs”. Obiettivo  dell’incontro  è  stato  procedere  ad  una prima mappatura degli strumenti di finanziamento e di  garanzia,  introdotti  nei  vari  paesi  europei  per fronteggiare la crisi ed agevolare il closing finanziario di operazioni di notevole interesse strategico. 

Durante  l’incontro  Francia,  Belgio  e  Scozia  hanno presentato  i  meccanismi  di  funzionamento  degli strumenti  introdotti nei rispettivi paesi.  Il gruppo di lavoro EPEC sta predisponendo  la versione  finale di un documento sul tema in oggetto. 

Laura Martiniello 

 

 

 

 

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

 

Settore  Ferroviario  e  Rolling  Stock Company (ROSCO) 

La liberalizzazione del settore ferroviario in Italia si è 

realizzata dal punto di  vista  legislativo, ma non dal 

punto  di  vista  sostanziale. Occorre  precisare  che  il 

processo  di  liberalizzazione  esclude  dal  regime  di 

concorrenza alcuni settori: 

reti  ferroviarie  adibite  unicamente  alla 

prestazione  di  servizi  passeggeri  urbani  e 

suburbani; 

reti  ferroviarie  locali  e  regionali  isolate, 

adibite al trasporto passeggeri; 

reti  ferroviarie  regionali adibite unicamente 

alla prestazione di servizi merci regionali da 

parte  di  imprese  di  interesse  regionale, 

locale e interregionale di interesse locale; 

infrastrutture  ferroviarie  private  adibite 

unicamente al trasporto merci effettuato dal 

proprietario delle infrastrutture. 

Ad ogni buon fine utile, si segnalano ulteriori criticità 

del settore ferroviario in particolare: 

i  livelli di sicurezza  (che  rendono onerosi gli 

standard  minimi  che  un  nuovo  entrante 

dovrebbe soddisfare);  

la  congestione  della  rete  nelle  tratte  più 

redditive;  scarsa  remuneratività  degli 

investimenti  per  nuovi  entranti  rispetto  ai 

prezzi medi retail;  

scarsa disponibilità di un mercato wholesale 

per  i  mezzi  di  trazione  (locomotive) 

compatibili  con  il  sistema  ferroviario 

italiano.  

In relazione a questo punto occorre evidenziare che 

le ROSCO, operatori di mercato necessari nei sistemi 

ferroviari pienamente liberalizzati, riducono l’effetto 

di  una  delle  barriere  all’entrata  del  settore 

ferroviario,  che  come  evidenziato  è  rappresentato 

dalla  disponibilità  del  materiale  rotabile  per  un 

eventuale “nuovo entrante”, che tramite  l’esistenza 

delle  ROSCO  ha  la  possibilità  di  procurarsi  i  treni 

eventualmente tramite sistemi di noleggio (leasing).  

L’attività  delle  ROSCO,  in  Italia,  risulterebbe  poco 

fluida non solo per le criticità sopra individuate, che 

colpiscono l’intero settore, ma anche per il fatto che 

la  autorizzazione  a  poter  utilizzare  il  materiale 

rotabile diverso da quello di Trenitalia è data da RFI.  

Inoltre, anche  il disegno delle gare per aggiudicarsi 

una  traccia  ferroviaria  dovrebbe  tenere  conto 

dell’aspetto relativo al materiale rotabile. 

Come  ovvio  una  gara  ha  senso,  se  vi  sono  più 

partecipanti con le stesse condizioni di partenza. Nel 

caso italiano, tipicamente, è facilmente individuabile 

un soggetto (l'incumbent), che già gestisce il servizio 

(Trenitalia, nel nostro caso). 

La  presenza  di  più  partecipanti,  in  condizioni  di 

sostanziale  parità  competitiva,  è  una  condizione 

difficile da garantire.  Il soggetto aggiudicatore (ente 

appaltante) ha il dovere di annullare o quanto meno 

ridurre  le  barriere  all'ingresso  nei  confronti  di 

concorrenti  diversi  dall'incumbent;  nel  caso  delle 

gare  ferroviarie,  la  principale  barriera  è  data  dalla 

proprietà del materiale rotabile.  

In ogni caso, la gara può essere orientata ad imporre 

condizioni  più  severe  (cioè  più  favorevoli  all'Ente 

pubblico  e  quindi  all'utente),  anche  nell'ipotetico 

caso  che  vinca  o  partecipi  soltanto  l'incumbent. 

Infatti,  in  una  gara  il  soggetto  aggiudicatore, 

determina  le condizioni di base, che devono essere 

APPROFONDIMENTI

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

accettate  da  chiunque  concorra  (Contratto  di 

servizio/Capitolato di gara). 

Affinchè un  nuovo  entrante  possa  essere messo  in 

condizione  di  poter  competere  sarebbe  necessario 

risolvere  il  problema  del  materiale  rotabile  ciò 

significa  che  l’eventuale  soggetto  aggiudicatore  o 

mette  a  disposizione  il  materiale  rotabile,  cioè 

compra/affitta di tasca propria i treni e li concede in 

uso gratuito (o con un canone di affitto prefissato) al 

vincitore  della  gara;  o  alza  la  base  d'asta  annua  in 

modo da comprendere anche un adeguato  importo 

di ammortamento del materiale  rotabile;  in questo 

modo il nuovo entrante ha la possibilità di procurarsi 

i  treni  o  per  acquisto  diretto  o  eventualmente 

tramite  sistemi  di  noleggio  (leasing)  da  società 

proprietarie  di  treni  (ROSCO,  Rolling  Stock 

Company). 

A nostro avviso  l’attività delle ROSCO  risulta essere 

decisiva  sia  nella  prime  ipotesi  (acquisto  del 

Soggetto  Aggiudicatore)  che  nel  secondo  caso 

(acquisto del nuovo entrante). 

In  conclusione  è  necessario  evidenziare  che, 

propedeutica alla piena efficienza delle attività delle 

ROSCO,  è  la  soluzione  di  una  serie  di  questioni 

aperte che riguardano l’intero settore ferroviario: 

Separazione effettiva tra rete e servizio; 

rimodulazione  dei  contratti  pluriennali  –  la 

possibilità  di  saturare  con  accordi  quadro 

nella misura  del  70%  le  tracce  assegnate  a 

ciascun  operatore  favorisce  l’incumbent 

(l’obiettivo  è  quello  di  limitare  i  criteri 

consuetudinari  (grandfather's  right)  che 

danno una preferenza all’incumbent); 

attribuzione a Trenitalia di tutto  il materiale 

rotabile; 

creazione di una Authority sui trasporti. 

Dal  punto  di  vista  dell’operatività  immediata  le 

ROSCO  possono  agire  a  livello  regionale ma  non  a 

livello nazionale. 

I  grafici  di  seguito  riportati  evidenziano  che  al 

momento  il  cd  grandfathers  right  è  l’approccio 

seguito  da  gran  parte  delle  amministrazioni 

regionali. I trasferimenti di risorse pubbliche sono in 

un’unica direzione, favorevole al gruppo FS. 

 

 

 

 

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

Sarebbe  utile,  in  una  logica  di  sistema,  che  si 

abbandonasse  quell’approccio  consuetudinario  che 

di fatto rende bloccato il mercato ferroviario. 

Gabriele  Ferrante,  Pasquale  Marasco,  Enrico Menduni de Rossi 

 

Il  PPP  in  Europa  prima  e  durante  la recente  crisi  finanziaria  –  Sintesi  della ricerca pubblicata dalla BEI1  

La  ricerca  ha  ad  oggetto  l’evoluzione  del  PPP  in 

Europa  nel  periodo  della  recente  crisi  finanziaria, 

con  particolare  riferimento  alle  evoluzioni  del 

mercato negli anni 2008 e 2009.  

Di  recente,  il  PPP  si  è  sviluppato  dal  settore  di 

tradizionale  applicazione,  le  infrastrutture  di 

trasporto,  per  trovare  sempre  più  frequente 

diffusione  in  altri  settori,  quali  l’edilizia  pubblica 

(scuole, prigioni, ospedali) e l’ambiente (trattamento 

dei  rifiuti,  acqua).  Tali  sviluppi  si  sono  verificati  in 

modo diverso nei vari Paesi dell’Unione Europea: nel 

Regno Unito,  in Francia,  in Germania e  in Spagna  il 

mercato del PPP si è sviluppato e diversificato; alcuni 

Paesi  hanno  iniziato  a  sviluppare  programmi  di 

investimenti in PPP; infine, altri Paesi continuano ad 

avere una  limitata esperienza  (o addirittura non ne 

hanno alcuna) nell’utilizzo del PPP. 

Evoluzione del mercato del PPP in Europa 

Tra il 1990 e il 2009 oltre 1300 contratti di PPP sono 

stati conclusi in Europa, per un valore di investimenti 

di  oltre  250  miliardi  di  Euro.  Di  questi,  circa  369 

operazioni, per un valore di circa 70 miliardi di Euro, 

hanno raggiunto la fase del financial closing a partire 

dal 2007.  

1 A. Kappeler, M. Nemoz, Public‐Private Partnership  in Europe – Before 

and  During  the  Recent  Financial  Crisis,  EIB  Economic  and  Financial 

Report 2010/04, July 2010 

Dopo  una  fase  di  significativo  incremento,  durata 

fino  alla  metà  del  decennio  di  riferimento,  sia  il 

numero  che  il  valore  dei  contratti  di  PPP  hanno 

registrato  prima  una  stagnazione  e  poi  un  declino 

(cfr. Figura 1). 

Figura 1  – Evoluzione del PPP  in  Europa per  anno (1990‐2009) 

Fonte:  A.  Kappeler, M.  Nemoz,  Public‐Private  Partnership  in  Europe  – 

Before and During the Recent Financial Crisis 

Dall’osservazione della distribuzione dei contratti di 

PPP conclusi nel periodo  in esame tra  i diversi Paesi 

Europei, si nota che tra  il 1990 e  il 2009 oltre  i due 

terzi  dei  contratti  conclusi  in  Europa  interessano  il 

Regno  Unito;  la  Spagna,  con  il  10%  del  numero 

totale dei progetti,  rappresenta  il  secondo mercato 

in  Europa;  la  Francia,  la  Germania,  l’Italia  e  il 

Portogallo rappresentano, rispettivamente, tra il 2 e 

il 5% del mercato. Regno Unito, Portogallo, Francia, 

Germania, Spagna e  Italia (che, da sola, vale  il 2,4% 

del  totale)  contano,  insieme,  circa  il 92% di  tutto  il 

mercato del PPP per numero di progetti. 

Se si guarda al valore dei contratti conclusi, il Regno 

Unito  rappresenta  il  53%  del  totale  del  mercato 

europeo del PPP nel periodo  considerato.  La quota 

del  mercato  spagnolo  per  valore  dei  progetti  è 

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

superiore a quella misurata in termini di numerosità 

dei  contratti;  il Portogallo  (7%)  rappresenta  il  terzo 

mercato europeo,  in  termini di valore dei contratti. 

Francia, Germania e Grecia,  insieme, rappresentano 

circa il 15% del valore del mercato del PPP in Europa 

tra  il  1990  e  il  2009.  L’Italia  conta  per  il  3,3%  del 

valore totale del mercato europeo. 

L’analisi  dell’evoluzione  del  mercato  del  PPP  nei 

diversi  settori è  stata condotta distintamente per  il 

Regno Unito e per il resto dell’Europa.  

In UK, i settori predominanti per numero di progetti 

sono  rappresentati,  nel  periodo  di  riferimento, 

dall’edilizia  scolastica  (35%  del  totale)  e  sanitaria 

(34%  del  totale);  il  numero  di  contratti  di  PPP 

conclusi in questi settori ha registrato, nel periodo di 

riferimento, un trend di crescita costante. Sempre in 

UK,  il  numero  di  progetti  nel  settore  dell’edilizia 

pubblica,  che  ha  rappresentato  nel  periodo  di 

riferimento  il  14%  del  totale,  è  rimasto  pressoché 

stabile per tutto il periodo; per contro, il settore dei 

trasporti  ha  registrato,  nel  tempo,  una  riduzione, 

fino  a  rappresentare,  nel  2009  il  4%  del  totale  del 

mercato. Anche  il numero dei progetti di PPP per  il 

settore  della  difesa,  della  sicurezza  e  dell’ordine 

pubblico ha registrato, nel periodo, nel Regno Unito, 

un trend decrescente. 

Con  riferimento  al  valore  dei  progetti,  in  UK,  il 

settore  dei  trasporti  ha  visto  diminuire 

progressivamente  la  propria  importanza  relativa, 

fino  ad  arrivare  al  17%,  che  rappresenta,  tuttavia, 

una quota di  incidenza sul  totale superiore a quella 

misurata sul numero dei progetti. 

Nel resto dell’Europa,  le operazioni di PPP risultano 

prevalentemente  concentrate  nel  settore  delle 

infrastrutture  di  trasporto.  Negli  ultimi  5  anni,  i 

trasporti  hanno  rappresentato  il  41%  del  numero 

totale e il 76% del valore totale del mercato europeo 

(escluso  il  Regno  Unito).  I  settori  dell’edilizia 

scolastica e  sanitaria contano,  tra  il 2005 e  il 2009, 

per  il  26%  del  numero  e  per  l’11%  del  valore  dei 

contratti  di  PPP  dell’intero  mercato  europeo 

(sempre escluso il Regno Unito).  

Quanto  alla  composizione  intra‐settoriale,  le 

infrastrutture  stradali  rappresentano,  nel  mercato 

dell’Europa  continentale,  la  componente 

predominate  per  l’applicazione  del  PPP.  Con 

riferimento  all’intero  periodo  oggetto  di  analisi 

(1990‐2009)  è  cresciuta  la  quota  delle  ferrovie 

urbane,  mentre  hanno  perso  importanza,  sia  per 

numero che per valore dei contratti, ponti, tunnel e 

aeroporti  

Figura 2 – Numero (riquadro superiore) e valore dei contratti di PPP nel settore dei trasporti  in Europa (extra UK) 

Fonte:  A.  Kappeler, M.  Nemoz,  Public‐Private  Partnership  in  Europe  – 

Before and During the Recent Financial Crisis 

I dati rivelano significative discrepanze nel numero e 

nel  valore  dei  contratti  di  PPP  tra  i  vari  settori.  La 

stessa  osservazione  vale  anche  per  la  dimensione 

media dei progetti.  

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

Nel Regno Unito la dimensione media dei progetti di 

PPP  nel  settore  dei  trasporti  è  relativamente  più 

grande  rispetto  agli  altri  settori.  Il  recente  declino 

nella  dimensione  dei  contratti  relativi  al  trasporto 

può  essere  legato  ad  alcuni  grandi progetti  (  es.  la 

metropolitana  di  Londra)  realizzati  all’inizio  del 

decennio  di  riferimento.  Nella maggior  parte  degli 

altri settori, con  l’eccezione del settore  trasporti,  la 

dimensione  media  dei  progetti  è  cresciuta  nel 

tempo.  Le  Linee Guida pubblicate dal HM Treasury 

nel  2006  per  favorire  la  realizzazione  dei  grandi 

progetti  (investimento  superiore  a  30  milioni  di 

Euro) può aver favorito questa tendenza.  

Nel  resto  dell’Europa,  la  dimensione  media  dei 

contratti di PPP è minore che nel Regno Unito per la 

maggior parte dei settori (l’eccezione più rilevante è 

l’edilizia  sanitaria).  Il  settore  dei  trasporti  è 

interessato  da  progetti  di  dimensione  media 

maggiore; va considerato, comunque, che quello dei 

trasporti è  il settore di applicazione più tradizionale 

per  il  PPP,  che  in  altri  settori  si  è  diffuso  solo  più 

recentemente. 

Figura 3 – Dimensione media dei contratti di PPP in UK  (riquadro  superiore)  e  in  Europa  continentale per settore (valori in milioni di Euro) 

Fonte:  A.  Kappeler, M.  Nemoz,  Public‐Private  Partnership  in  Europe  – 

Before and During the Recent Financial Crisis 

Importanza macroeconomica del PPP 

Al fine di comprendere la rilevanza macroeconomica 

del  PPP  un  utile  indicatore  è  rappresentato  dal 

confronto tra il valore del mercato del PPP e il totale 

della  spesa  pubblica  per  investimenti.  Per  rendere 

comparabili  le  due  grandezze,  il  valore  di  ciascun 

progetto  di  PPP  è  stato  suddiviso  su  cinque  anni 

(l’anno  del  financial  closing  e  i  successivi  4  anni), 

considerati  la durata  tipica di un contratto di  lavori 

pubblici2.  L’analisi  aggregata  del  valore  degli 

investimenti  in  PPP  e  della  spesa  pubblica  per 

investimenti, espressi, entrambe,  in percentuale del 

PIL, mostra che  in  tutti  i Paesi Europei  la spesa per 

investimenti  rappresenta  meno  dell’1%  del  PIL. 

Alcune  eccezioni  sono  rappresentate  da  Grecia, 

Portogallo,  UK,  Spagna  e  Irlanda.  I  Paesi  con  il 

maggiore  incremento  dell’importanza  relativa  del 

PPP  rispetto al PIL negli ultimi 5 anni sono:  Irlanda, 

Spagna, UK, Francia, Germania e Italia (cfr. Figura 4). 

Figura  4  –  Spesa  pubblica  per  investimenti  in percentuale del PIL3 

Fonte:  A.  Kappeler, M.  Nemoz,  Public‐Private  Partnership  in  Europe  – 

Before and During the Recent Financial Crisis 

Il PPP e la recente crisi finanziaria 

Il  mercato  del  PPP  in  Europa  è  cresciuto 

sostanzialmente  fino  al  2008,  anno  a  partire  dal  2  Il  periodo  di  5  anni  è  suggerito  dagli  esperti  della  BEI,  anche  se  la durata effettiva degli  investimenti può variare  considerevolmente  tra  i 

settori. 3 La colonna UK/1 rappresenta le stime degli autori della ricerca, mentre 

la colonna UK/2 si riferisce ai dati diffusi dall’HMT. 

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

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quale è  iniziato un drastico declino  sia nel numero 

che nel  valore dei  contratti  conclusi.  Il numero dei 

contratti conclusi nel 2008 e nel 2009, in particolare, 

ha  raggiunto  valori  che  si  erano  registrati  in 

precedenza  solo  nel  2004;  il  calo  nel  valore  dei 

contratti durante la crisi finanziaria è stato anche più 

elevato:  nel  2009  il  valore  del mercato  del  PPP  ha 

raggiunto  livelli  registrati  in  precedenza  solo  nel 

2000.  In media,  il  valore  del mercato  del  PPP  nel 

2009 è stato del 50%  inferiore rispetto al valore del 

2007. 

La  divergenza  nell’evoluzione  del  numero  e  del 

valore  dei  contratti  suggerisce  un  cambiamento 

nella  dimensione  media  dei  contratti  di  PPP.  (cfr. 

Figura 5) 

Figura 5 – Numero (riquadro superiore) e valore dei contratti di PPP  conclusi  in  Europa  tra  il 2007  e  il 2009  a  confronto  con  la  media  2001‐2006,  per dimensione media 

Fonte:  A.  Kappeler, M.  Nemoz,  Public‐Private  Partnership  in  Europe  – 

Before and During the Recent Financial Crisis 

I dati illustrati in figura illustrano che, mentre oltre la 

metà dei progetti si colloca nella fascia tra 10 e 100 

milioni di Euro, nel 2009 si è registrata una tendenza 

a  realizzare  operazioni  più  piccole.  La  dimensione 

media dei progetti è  scesa a 91 milioni di Euro nel 

2009, da 210 milioni di Euro del 2008 e 217 milioni di 

Euro  del  2007.  La  tendenza  verso  operazioni  più 

piccole  registratasi  tra  il  2008  e  il  2009  ha,  così, 

invertito  la tendenza verso  i grandi  investimenti che 

ha caratterizzato gli anni precedenti la crisi. 

Anche  nel  periodo  caratterizzato  dalla  crisi 

finanziaria,  l’evoluzione del mercato è  stata diversa 

nei vari Paesi. Il mercato inglese si è quasi dimezzato 

sia per numero che per valore dei contratti. Anche in 

Spagna,  il  secondo  mercato  europeo  nel  periodo 

precedente,  il  valore  delle  operazioni  di  PPP  si  è 

ridotto  notevolmente.  A  fronte  di  tale  declino,  in 

altri Paesi  il PPP ha riacquistato vigore:  in Germania 

e Portogallo, ad esempio, si è registrata una crescita 

del mercato  del  PPP  sia  nel  numero  di  operazioni 

che nel valore. In Francia, è cresciuto il numero delle 

operazioni.  

In  sintesi,  mentre  i  mercati  maturi  (UK,  Spagna) 

hanno conosciuto un drastico calo durante  la crisi,  i 

mercati emergenti (quali, ad esempio, la Germania e 

il Portogallo) hanno registrato un certo sviluppo. 

Una elevata diversificazione  si è  registrata, durante 

la  recente crisi, anche  tra  i diversi settori.  Il settore 

dei trasporti resta predominante quanto a valore dei 

contratti  conclusi,  anche  se  tali  valori  sono  tornati, 

nel 2009,  ai  livelli  registrati  tra  il 2001  e  il 2006.  Il 

settore dell’edilizia scolastica è  il secondo settore  in 

termini di numero e  valore delle operazioni.  Segue 

l’edilizia sanitaria, pari, oggi, a circa il 22% del totale 

del mercato  per  numero  di  operazioni  e  a  circa  il 

12% per valore. 

     

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UTFP NEWS NUMERO 11  OTTOBRE‐DICEMBRE 2010 

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Figura  6  –  Evoluzione  delle  operazioni  di  PPP  per numero  (riquadro  superiore)  e  per  valore  nei diversi  Paesi  Europei  tra  il  2007  e  il  2009  a confronto con la media 2001‐2006  

 

Fonte:  A.  Kappeler, M.  Nemoz,  Public‐Private  Partnership  in  Europe  – 

Before and During the Recent Financial Crisis 

Micaela Celio 

 Unità Tecnica Finanza di Progetto 

Via della mercede 9 00187 Roma 

Tel. 06 6779 6394 Fax. 06 6779 6573 

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