11 La Guerra Fredda e la corsa allo spazio · 2018. 5. 11. · La Guerra Fredda e la corsa allo...

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1 LEZIONE 12 Storia dell’aeronautica 11 La Guerra Fredda e la corsa allo spazio Il vero confronto diretto tra Stati Uniti ed Unione Sovietica si svolse sul piano tecnologico, quando ambedue le potenze ricercarono sia una superiorità “quantitativa” nell’arsenale nucleare, tanto da arrivare a disporre di un numero tale di ordigni atomici che, se utiliz- zati, è stato stimato avrebbero potuto annientare la vita sulla Terra ben 6500 volte, sia una superiorità tattica e tecnica tale da poter permettere ad una delle due di sferrare l’attacco annientando l’avversario e senza che questo avesse il tempo di rispondere al fuoco, cau- sando appunto l’annientamento dell’intera razza umana. Visto che l’eventuale attacco nucleare avrebbe comportato l’utilizzo di missili interconti- nentali, che per quanto rapidi sarebbero stati comunque rilevati dall’avversario che avreb- be avuto il tempo di lanciare i propri quale ritorsione, era necessario poter avvicinare le rampe di lancio ai bersagli, e la strategia più efficace sarebbe parsa quella di un fanta- scientifica stazione spaziale orbitante armata, ad una quota tra i 200 e i 300 km (300 km è la quota dell’orbita della Stazione Spaziale Internazionale ISS). Un missile lanciato da quella quota avrebbe potuto teoricamente colpire il territorio nemi- co senza dare il tempo a questi di reagire. E’ in quest’ottica che va letta la corsa allo spazio tra URSS e USA. Quando gli americani seppero che Yuri Gagarin stava orbitando nello spazio, il loro pen- siero fu “C’è un russo che non posso vedere che sta girando sopra la mia testa”. Con la fine delle II Guerra Mondiale fu subito chiaro che un confronto tra le due superpo- tenze vincitrici, alleate ma tutt’altro che amiche, si sarebbe svolto a suon di bombe nucle- ari lanciate con missili come le V2 tedesche. Sin da subito Stati Uniti ed Unione Sovietica svilupparono quindi sia ordigni nucleari di sempre maggiore potenza, sino ad arrivare a bombe 2000 volte più potenti di quelle utiliz- zate su Hiroshima e Nagasaki, sia i vettori per poterle recapitare. Questa seconda parte era decisamente più impegnativa, perché se io costruisco una bom- ba e questa non funziona, il massimo che può capitare è di non far danni, ma se quello che non funziona è il missile che la trasporta, questa può ricadere sul mio stesso territorio, quando non esplodere durante il lancio. Queste psicosi si convertirono abbastanza naturalmente in una corsa a chi faceva il raz- zo più affidabile, e per dimostrarlo niente era meglio che non metterci a bordo un pilota umano. Furono i sovietici i primi a lanciare un veicolo nello spazio, il satellite Sputnik 1 entrò con successo in orbita il 4 Ottobre 1957. Il sapere di avere sulla testa un oggetto russo senza poterci fare nulla sconvolse l’opinione pubblica americana. Il presidente USA Eisenhower costituì la NASA, l’ente americano per la ricerca spaziale, col compito dichiarato di superare i russi nella tecnologia spaziale. Il primo satellite americano fu l’Explorer, lanciato il 31 Gennaio 1958. Fu analizzando i dati di questo satellite che James Van Allen scoprì le “fasce di Van Allen”, lo scudo magnetico che impedisce alle radiazioni spaziali di arrivare sulla Terra. La cagnolina Laika fu il primo essere vivente, il 3 Novembre 1957, a compiere un’orbita intorno alla Terra, anche se il suo fu un volo per il quale non era previsto ritorn, Laika bruciò al rientro nell’atmosfera.

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Page 1: 11 La Guerra Fredda e la corsa allo spazio · 2018. 5. 11. · La Guerra Fredda e la corsa allo spazio Lezione 12 3 Il film “Uomini veri” racconta lo svilup-po del progetto Mercury.

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Lezione 12 Storia dell’aeronautica

11LaGuerraFreddaelacorsaallospazioIl vero confronto diretto tra Stati Uniti ed Unione Sovietica si svolse sul piano tecnologico, quando ambedue le potenze ricercarono sia una superiorità “quantitativa” nell’arsenale nucleare, tanto da arrivare a disporre di un numero tale di ordigni atomici che, se utiliz-zati, è stato stimato avrebbero potuto annientare la vita sulla Terra ben 6500 volte, sia una superiorità tattica e tecnica tale da poter permettere ad una delle due di sferrare l’attacco annientando l’avversario e senza che questo avesse il tempo di rispondere al fuoco, cau-sando appunto l’annientamento dell’intera razza umana.Visto che l’eventuale attacco nucleare avrebbe comportato l’utilizzo di missili interconti-nentali, che per quanto rapidi sarebbero stati comunque rilevati dall’avversario che avreb-be avuto il tempo di lanciare i propri quale ritorsione, era necessario poter avvicinare le rampe di lancio ai bersagli, e la strategia più efficace sarebbe parsa quella di un fanta-scientifica stazione spaziale orbitante armata, ad una quota tra i 200 e i 300 km (300 km è la quota dell’orbita della Stazione Spaziale Internazionale ISS).Un missile lanciato da quella quota avrebbe potuto teoricamente colpire il territorio nemi-co senza dare il tempo a questi di reagire.E’ in quest’ottica che va letta la corsa allo spazio tra URSS e USA.Quando gli americani seppero che Yuri Gagarin stava orbitando nello spazio, il loro pen-siero fu “C’è un russo che non posso vedere che sta girando sopra la mia testa”.Con la fine delle II Guerra Mondiale fu subito chiaro che un confronto tra le due superpo-tenze vincitrici, alleate ma tutt’altro che amiche, si sarebbe svolto a suon di bombe nucle-ari lanciate con missili come le V2 tedesche.Sin da subito Stati Uniti ed Unione Sovietica svilupparono quindi sia ordigni nucleari di sempre maggiore potenza, sino ad arrivare a bombe 2000 volte più potenti di quelle utiliz-zate su Hiroshima e Nagasaki, sia i vettori per poterle recapitare.Questa seconda parte era decisamente più impegnativa, perché se io costruisco una bom-ba e questa non funziona, il massimo che può capitare è di non far danni, ma se quello che non funziona è il missile che la trasporta, questa può ricadere sul mio stesso territorio, quando non esplodere durante il lancio.Queste psicosi si convertirono abbastanza naturalmente in una corsa a chi faceva il raz-zo più affidabile, e per dimostrarlo niente era meglio che non metterci a bordo un pilota umano.Furono i sovietici i primi a lanciare un veicolo nello spazio, il satellite Sputnik 1 entrò con successo in orbita il 4 Ottobre 1957.Il sapere di avere sulla testa un oggetto russo senza poterci fare nulla sconvolse l’opinione pubblica americana.Il presidente USA Eisenhower costituì la NASA, l’ente americano per la ricerca spaziale, col compito dichiarato di superare i russi nella tecnologia spaziale.Il primo satellite americano fu l’Explorer, lanciato il 31 Gennaio 1958.Fu analizzando i dati di questo satellite che James Van Allen scoprì le “fasce di Van Allen”, lo scudo magnetico che impedisce alle radiazioni spaziali di arrivare sulla Terra.La cagnolina Laika fu il primo essere vivente, il 3 Novembre 1957, a compiere un’orbita intorno alla Terra, anche se il suo fu un volo per il quale non era previsto ritorn, Laika bruciò al rientro nell’atmosfera.

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Lezione 12 Storia dell’aeronautica

Dopo aver lanciato altri due cani, stavolta facendoli rientrare sani e salvi, nel 1960, finalmente il 12 Apri-le 1961 il sovietico Yuri Gagarin fu il primo uomo a compiere un’orbita intorno alla Terra.

Gagarin muore nel 1968 in un incidente di volo a bordo di un jet Mig 15.

Alan Shepard superò l’atmosfe-ra, primo americano a volare nello spazio, il 5 Maggio successivo, e fu John Glenn, il 20 Febbraio 1962, il primo ad orbitare intorno alla Ter-ra con la Mercury 6.Glenn tornerà nello spazio nel 1998, con lo Space Shuttle all’età di 77 anni, per compiere esperimenti sulla fisiologia umana in condizio-ni di microgravità. E’ stato quindi anche l’astronauta più anziano del-la storia.

La sonda americana Mariner 2 atterrò con successo su Venere il 14 Dicembre 1962.Valentina Vladimirovna Tereškova fu la prima donna nello spazio, il 16 Giugno 1963,.Aleksej Arkhipovich Leonov fece la prima “passeggiata spaziale” il 18 Marzo 1965.Leonov partecipò anche, nel 1975, alla prima missione congiunta USA URSS Apollo-Sojuz ASTP, insieme agli americani Tom Stafford, Vance Brand e Deke Slayton, e al connazionale Va-lerij Kubasov.

Figura 111 Laika

Figura 112 Yuri Gagarin

Figura 113 Alan Shepard

Figura 114 John Glenn

Figura 115 Valentina Vladimi-rovna Tereškova

Figura 116 Aleksej Arkhipovich Leonov

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Lezione 12La Guerra Fredda e la corsa allo spazio

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Il film “Uomini veri” racconta lo svilup-po del progetto Mercury.Tra il Marzo 1965 e il Settembre 1966 gli americani svilupparono il program-ma Gemini, che prevedeva esperienze di vario genere con capsule orbitali effetti-vamente manovrabili. Furono compiute attività extraveicolari e agganci in orbita tra capsule diverse.Nel 1966 la sonda americana Luna 9 eseguì il primo “allunaggio” controllato.Al programma Gemini si affiancò il pro-gramma Apollo, che avrebbe dovuto portare gli uomini sulla Luna.Il primo lancio, Apollo 1, il 27 Gennaio 1967 fu una tragedia, un incendio pro-vocato da un filo scoperto carbonizzò l’equipaggio ancora sulla rampa di lancio.Vi morirono il pilota comandante Virgil I. Grissom, il pilota maggiore Edward H. White e il pilota Roger B. Chaffee.Nel 1968 James Lovell, Frank Borman e William Anders sono i primi uomini ad orbita-re intorno alla Luna con la missione Apollo 8.Finalmente, con la missione Apollo 11, gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, con il modulo LEM mettono piede per la prima volta sulla Luna, mentre Michel Collins resta in orbita nella capsula Apollo.

Per poter arrivare sulla Luna la NASA dovette sviluppare il razzo Saturn V, un gigante di 110 m e del peso di quasi 3000 tonnellate, capace di lanciare verso la Luna un carico di 48 tonnellate (la cap-sula Apollo, il Lem e il carburante per il rientro).Il progettista di questo vettore fu l’inge-gnere tedesco Wernher von Braun, lo stesso che aveva progettato i razzi tedeschi V2 nelle ultime fasi della II Guerra Mondiale.Il programma Apollo proseguì sino al Dicembre 1972, con l’Apollo 17 che fu l’ultimo equi-paggio ad arrivare sulla Luna.Tra Apollo 11 e Apollo 17 solo Apollo 13, per un incidente, non riuscì a compiere la mis-sione integralmente e dovette rientrare dopo aver compiuto l’orbita attorno alla Luna ma senza scendervi. Anche su questo fu realizzato un film: “Apollo 13”.Persa la corsa alla Luna, i sovietici sin dal 1968 concentrarono la loro attenzione sullo sviluppo di una stazione spaziale orbitale.Nel 1971 fu messa in orbita la Saljut 1. La stazione orbitale fu raggiunta due volte dagli equipaggi di Sojuz 10, che la agganciarono ma non riuscirono ad entrarvi, e dall’equi-

Figura 117 L’equipaggio dell’Apollo-Sojuz

Figura 118 L’equipaggio dell’Apollo 11

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paggio di Sojutz 11, che invece compì con successo la manovra e rimase in orbita per 23 giorni.Purtroppo, durante la manovra di sgancio un guasto causò la fuoriuscita di tutta l’aria dal modulo Sojuz, causando la morte dell’intero equipaggio.Georgij Dobrovol'skij, Viktor Pacaev e Vladislav Nikolaevic Volkov furono comunque i primi uomini ad orbitare intorno alla Terra per un periodo così lungo.Nel 1971 la sonda sovietica Mars 3 fu la prima ad atterrare su Marte.

Gli americani misero in orbita la loro stazione spaziale, lo Skylab, il 14 Mag-gio 1973.Il lancio non riuscì completamente e la stazione poté essere utilizzata solo dopo essere stata riparata dagli astronauti che la raggiunsero 10 giorni dopo.

Lo Skylab venne utilizzato pochissimo, e dopo il febbraio 1974 non fu più visi-tato.Venne abbandonato definitivamente nel 1978 e rientrò nell’atmosfera distrug-gendosi l’11 Giugno 1979.

Nel 1974 la sonda americana Mariner 10 raggiunse il pianeta Mercurio. I sovietici proseguirono con il programma delle stazioni orbitali Saljut sino al lancio della Saljut 7, nel 1982.Questa fu abitata da 10 equipaggi, stabilendo record di permanenza continuativa nello spazio di 237 giorni.Nel 1986 i sovietici iniziarono l’assemblaggio in orbita della MIR. La prima stazione spa-ziale modulare.L’assemblaggio dei diversi moduli della MIR terminò nel 1966, nel frattempo, con la fine della Guerra Fredda, la stazione orbitale era stata raggiunta ed abitata da equipaggi inter-nazionali.

Il 12 Aprile 1981 venne lanciato il primo Space Shuttle, un sistema che doveva portare in orbita una navetta manovra-bile, capace di un rientro pilotato e di atterrare come un aereo, seppure in volo planato, su una “normale” pista di atter-raggio.Lo Space Shuttle fu a lungo il vetto-re più utilizzato per tutte le operazioni spaziali, lancio di satelliti, recupero e ri-parazione degli stessi, rifornimento alla stazione spaziale, prima MIR e poi ISS.Il programma Space Shuttle fu funesta-

to da due gravissimi incidenti: nel 1986 uno dei razzi vettori esplose subito dopo il decollo, uccidendo tutto l’equipaggio della navetta Challenger, e nel 2003 quando la navetta Co-lumbia si disintegrò a causa della rottura dello scudo termico in fase di rientro.

Figura 119 Skylab

Figura 120 Space Shuttle

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Il programma Space Shuttle fu definitivamente abbandonato nel 2011.Dal 1998, completata nel 2017 e con la previsione di utilizzarla sino al 2024, è in orbita la stazio-ne spaziale internazionale ISS.Anche l’Italia ha avuto i suoi astronauti. Il primo fu Franco Malerba che fece un volo orbi-tale con lo Space Shuttle Atlantis nel 1992.La prima astronauta italiana donna è stata Samantha Cristo-foretti, che ha abitato la ISS tra il 2014 e il 2015 per 199 giorni, stabilendo, ad oggi il record fem-minile di permanenza continua nello spazio.

Figura 121 L’equipaggio del Challenger. Prima fila da sinistra a destra: Mi-chael John Smith, Dick Scobee e Ronald Mcnair. Seconda fila da sinistra a destra: ellison onizuka, Christa Mc Auliffe, Grego-ry Jarvis e Judith Resnik

Figura 122 L’equipaggio del Columbia: David Brown, Rick Husband, Lau-rel Clark, Kalpana Chalwia, Michael Anderson, Willie Mc Cool, ilan Ramon

Figura 123 La stazione spaziale internazio-nale iSS

Figura 124 Franco Malerba Figura 125 Samantha Cristofo-retti