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100 AUDIOREVIEW n. 264 gennaio 2006 COPLAND CTA-405 Amplificatore integrato Copland CTA-405 Prezzo: Euro 2950,00 Distributore per l'Italia: Audiogamma, Via Pietro Calvi 16, 20139 Milano. Tel. 02 55181610 me più saldo con la tradizione Copland, trattandosi di un’elettronica valvolare. Il suo aspetto è quello tipico delle apparecchiature realizzate dal costruttore danese, forse sta- volta più imponente per l’altezza ragguar- devole del frontale, resa necessaria dalla esi- genza di alloggiare le corpose valvole relati- ve agli stadi finali, che vedremo in seguito. La coppia di manopole tipica degli amplifi- catori essenziali campeggia sul pannello an- teriore. La loro forma è cilindrica, un classi- co di Copland. Al centro del pannello è posi- zionato un display non particolarmente bel- lo a vedersi, composto dalle spie relative all’ingresso selezionato, al centro delle qua- li si trova il sensore a infrarossi che riceve gli ordini impartiti dal telecomando. Tutto qui, a parte una coppia di pulsanti destina- ti all’attivazione del tape monitor e al pas- saggio da stand-by a funzionalità piena. Un altro particolare degno di rilievo ri- guarda il logo del costruttore, inciso profondamente nell’alluminio del frontale mediante pantografatura e non serigrafato come avviene di solito. Il telecomando in dotazione permette anche di controllare le funzioni delle sorgenti digi- tali Copland, mentre sul pannello posteriore spicca la presenza delle prese relative all’in- gresso phono. Pur essendo specifico per i fo- norivelatori a magnete mobile, la sua sensi- bilità è tale da permettere la connessione de- cesso almeno altrettanto consistente come quello riscosso a suo tempo con tale lettore. Al momento attuale, oltre all’823, l’offerta Copland consta di un’amplificazione ste- reofonica a due telai, composta dal pream- plificatore CTA-305 e dal finale CTA-520, da una multicanali composta dal preamplifica- tore CVA-306 e dal finale CVA-535, dall’am- plificatore integrato CSA-29 e dal DRC-205, che forse rappresenta l’apparecchiatura più interessante della gamma: si tratta di un’elettronica destinata alla correzione am- bientale, operante digitalmente. Va connessa tra sorgente e amplificazione e tramite un microfono rileva le caratteristiche acustiche dell’ambiente. Il DRC-205 effettua una cor- rezione ambientale non nel dominio della frequenza ma in quello del tempo e secondo il costruttore genera un segnale cosiddetto antiriflessioni, per contrastare le risonanze e le cancellazioni effettuate dall’ambiente, la- sciando però inalterato il segnale originario. Arriviamo così al CTA-405, amplificatore in- tegrato che al momento rappresenta il lega- P er quanto mi riguarda il nome Co- pland è legato a filo doppio a una si- gla: 266. Appartiene a un lettore CD che nella seconda metà degli anni Novanta dominò per un lungo periodo il proprio seg- mento di appartenenza, quello delle sorgenti di classe elevata ma non di vertice assoluto. Le sue prerogative musicali erano di prim’ordine, e seppure non del tutto esente da difetti dava parecchio filo da torcere an- che a macchine sensibilmente più costose. Il suo prezzo era di “appena” tre milioni e mezzo, pari a circa 1800 Euro, cifra con la quale oggi si compra ben poco, e di certo nulla di un livello qualitativo almeno con- frontabile. Tra le sue prerogative migliori, un’alimenta- zione curatissima che contribuiva fortemen- te a farne una tra le primissime macchine a basso tenore di jitter e una sezione di uscita totalmente a componenti discreti. Riguardo al 266 l’unico errore commesso da Copland è stato quello di toglierlo di produzione troppo presto, dopo pochi anni di carriera: si tratta infatti di una sorgente che ancor oggi reggerebbe magnificamente l’urto della con- correnza, sia pure con l’inevitabile arroton- damento di prezzo conseguente all’entrata in vigore dell’Euro. Non ho purtroppo avu- to modo di ascoltare l’823, ma ritengo in ogni caso che se il costruttore danese realiz- zasse una riedizione del 266 avrebbe un suc-

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100 AUDIOREVIEW n. 264 gennaio 2006

COPLAND CTA-405Amplificatore integrato Copland CTA-405Prezzo: Euro 2950,00 Distributore per l'Italia: Audiogamma,Via Pietro Calvi 16, 20139 Milano.Tel. 02 55181610

me più saldo con la tradizione Copland,trattandosi di un’elettronica valvolare. Il suoaspetto è quello tipico delle apparecchiaturerealizzate dal costruttore danese, forse sta-volta più imponente per l’altezza ragguar-devole del frontale, resa necessaria dalla esi-genza di alloggiare le corpose valvole relati-ve agli stadi finali, che vedremo in seguito.La coppia di manopole tipica degli amplifi-catori essenziali campeggia sul pannello an-teriore. La loro forma è cilindrica, un classi-co di Copland. Al centro del pannello è posi-zionato un display non particolarmente bel-lo a vedersi, composto dalle spie relativeall’ingresso selezionato, al centro delle qua-li si trova il sensore a infrarossi che ricevegli ordini impartiti dal telecomando. Tuttoqui, a parte una coppia di pulsanti destina-ti all’attivazione del tape monitor e al pas-saggio da stand-by a funzionalità piena.Un altro particolare degno di rilievo ri-guarda il logo del costruttore, incisoprofondamente nell’alluminio del frontalemediante pantografatura e non serigrafatocome avviene di solito.Il telecomando in dotazione permette anchedi controllare le funzioni delle sorgenti digi-tali Copland, mentre sul pannello posteriorespicca la presenza delle prese relative all’in-gresso phono. Pur essendo specifico per i fo-norivelatori a magnete mobile, la sua sensi-bilità è tale da permettere la connessione de-

cesso almeno altrettanto consistente comequello riscosso a suo tempo con tale lettore.Al momento attuale, oltre all’823, l’offertaCopland consta di un’amplificazione ste-reofonica a due telai, composta dal pream-plificatore CTA-305 e dal finale CTA-520, dauna multicanali composta dal preamplifica-tore CVA-306 e dal finale CVA-535, dall’am-plificatore integrato CSA-29 e dal DRC-205,che forse rappresenta l’apparecchiatura piùinteressante della gamma: si tratta diun’elettronica destinata alla correzione am-bientale, operante digitalmente. Va connessatra sorgente e amplificazione e tramite unmicrofono rileva le caratteristiche acustichedell’ambiente. Il DRC-205 effettua una cor-rezione ambientale non nel dominio dellafrequenza ma in quello del tempo e secondoil costruttore genera un segnale cosiddettoantiriflessioni, per contrastare le risonanze ele cancellazioni effettuate dall’ambiente, la-sciando però inalterato il segnale originario.Arriviamo così al CTA-405, amplificatore in-tegrato che al momento rappresenta il lega-

Per quanto mi riguarda il nome Co-pland è legato a filo doppio a una si-gla: 266. Appartiene a un lettore CD

che nella seconda metà degli anni Novantadominò per un lungo periodo il proprio seg-mento di appartenenza, quello delle sorgentidi classe elevata ma non di vertice assoluto.Le sue prerogative musicali erano diprim’ordine, e seppure non del tutto esenteda difetti dava parecchio filo da torcere an-che a macchine sensibilmente più costose. Ilsuo prezzo era di “appena” tre milioni emezzo, pari a circa 1800 Euro, cifra con laquale oggi si compra ben poco, e di certonulla di un livello qualitativo almeno con-frontabile.Tra le sue prerogative migliori, un’alimenta-zione curatissima che contribuiva fortemen-te a farne una tra le primissime macchine abasso tenore di jitter e una sezione di uscitatotalmente a componenti discreti. Riguardoal 266 l’unico errore commesso da Coplandè stato quello di toglierlo di produzionetroppo presto, dopo pochi anni di carriera: sitratta infatti di una sorgente che ancor oggireggerebbe magnificamente l’urto della con-correnza, sia pure con l’inevitabile arroton-damento di prezzo conseguente all’entratain vigore dell’Euro. Non ho purtroppo avu-to modo di ascoltare l’823, ma ritengo inogni caso che se il costruttore danese realiz-zasse una riedizione del 266 avrebbe un suc-

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gli esemplari a bobina mobile dalla tensionedi uscita non troppo bassa.Ci sono poi le connessioni per altre quattrosorgenti, oltre al loop per un registratore. Imorsetti di uscita relativi al polo positivosono sdoppiati per il collegamento a diffu-sori da 8 o da 4 ohm, come spesso avvieneper le amplificazioni valvolari. Dispongo-no di cappellotti in materiale sintetico, ele-mento che stona un po’ in un amplificatoredi classe simile.All’interno si apprezza una realizzazioneche contempera il meglio delle tecnologie at-tuali e di quelle del passato. Vediamo dun-que un’alimentazione sovradimensionata,basata su un trasformatore toroidale decisa-mente generoso e sull’impiego di compo-nentistica passiva sceltissima, a livello di re-sistenze ma soprattutto di condensatori, conquasi tutti quelli posti sul percorso del se-gnale del tipo in polipropilene.La sezione pre si avvale di una coppia divalvole 12BH7 e di una E83CC. Gli stadi fi-nali fanno capo invece a due coppie di KT88,che permettono una potenza massima di 50watt per canale. Non si tratta di esemplari diprovenienza cinese, come avviene semprepiù di frequente, bensì di raffinate Svetlana,le cui ottime doti tecniche e musicali sonoben conosciute da chi ha un minimo di di-mestichezza con i tubi a vuoto. Anche il prephono è di tipo valvolare e impiega unacoppia di 6922, abbinate a una di 12AX7.Queste ultime sono di produzione Sovtek.Siamo di fronte, insomma, a un profilorealizzativo di prim’ordine, proprio comeci si attende da un’elettronica realizzata daCopland.Arriviamo così alle impressioni d’ascolto ri-cavate con l’impiego del CTA-405. La sorteha voluto sia avvenuto in una fase immedia-tamente successiva all’ascolto di due ampli-ficatori di classe elevata, uno piuttosto co-stoso, l’altro un po’ meno, ma entrambi diprezzo superiore a quello del CTA-405 e astato solido. Un’evenienza, questa, che hapermesso di verificare un paio di aspettitutt’altro che privi di importanza. Il primo riguarda i costi, laddove si ritieneche un’amplificazione a valvole debba perforza di cose essere più dispendiosa di una astato solido di livello corrispondente. IlCTA-405 ci fa capire come ciò possa non es-sere assolutamente vero, e anche se l’elettro-nica valvolare vanta l’impiego di componen-ti attivi di qualità sceltissima, come quelliche abbiamo elencato poc’anzi. In secondabattuta rileviamo come un integrato a valvo-le da 50 watt per canale, basato su una cop-pia di KT88, non abbia nulla da invidiaresotto il profilo dell’erogazione e dell’autore-volezza di pilotaggio, sia pure nell’abbina-mento a diffusori tutt’altro che facili, adesemplari a stato solido dalla potenza di tar-ga doppia o addirittura tripla a seconda delvalore di impedenza del carico. Anzi, sonoproprio questi ultimi, soprattutto quando si

richiede loro lo sforzo maggiore, a porre inevidenza cenni non dico di crisi, giacché sa-rebbe ingiusto, ma quantomeno di induri-mento, dovuto al modo di distorcere tipicodelle amplificazioni a stato solido, netta-mente più sgradevole per l’orecchio, imper-niato principalmente su armoniche dispari edi ordine elevato.Del CTA-405, invece, va menzionata innan-zitutto la brillantezza di riproduzione, cheassieme alla velocità di esecuzione e alla de-cisione inappuntabile anche in corrispon-denza dei fronti di salita più rapidi potrebbefar pensare di essere proprio di fronte a unesemplare a stato solido. Che si tratti di unvalvolare lo testimoniano in maniera inequi-vocabile la sua ricchezza armonica e la suamorbidezza, davvero rimarchevoli. In parti-colare per quest’ultima, che pur essendolontana mille miglia dalle asprezze dello sta-to solido non dà luogo a cenni di incertezzadi sorta, sia pure nel confronto coi segnalipiù gravosi e magmatici, in occasione deiquali il bandolo della matassa è mantenutoin maniera encomiabile. La sonorità liquidae setosa ma allo stesso tempo di solida con-sistenza è un’altra particolarità del CTA-405che colpisce l’ascoltatore in maniera estre-mamente positiva, e che alla resa dei contipotrebbe rappresentare l’elemento decisivoper il suo acquisto. Delicato ma impetuosoquando serve, capace di scendere fino aesplorare le piccole minuzie dell’informazio-ne sonora, equilibratissimo timbricamente, ilCTA-405 è il tipico amplificatore che più losi ascolta e più convince, anche per via diuna coesione praticamente inattaccabile, e aprova anche dei programmi più critici percontenuto spettrale e andamento dinamico. Proprio sotto il profilo della dinamica, ilCTA-405 mostra come meglio non si potreb-be la sua sostanziale estraneità a quelli cheper convenzione sono ritenuti i punti debolidel valvolare. Anche quando l’andamentodel segnale richiede le escursioni di potenzapiù consistenti, l’integrato non mostra segnidi cedimento, lasciando anzi emergere sututto la capacità di mantenere inalterate lesue ottime doti timbriche.Riguardo a queste ultime sembra fin quasi

inutile qualsiasi disquisizione, tanto il CTA-405 si dimostra equilibrato ed esente da co-lorazioni, forzature o artificializzazioni disorta. Per sommi capi menzioniamo la ro-tondità e l’impeto della sua gamma inferio-re, abbinati a un’estensione e a un controllodi altrettanto rilievo. Il comparto centrale èlucido, ben focalizzato e giustamente analiti-co, mentre le frequenze alte sembra quasinon ci siano, data l’assenza di qualunqueelemento caratterizzante in senso men chepositivo. Eppure la brillantezza e la rifinitu-ra del suono sono lì, a compiacere l’ascolta-tore e a spingerlo a far seguire un discoall’altro, anche dopo molte ore d’ascolto, ein assenza di qualsiasi avvisaglia di fatica.Merita anche un cenno l’ottimo comporta-mento del preamplificatore phono, che il co-struttore specifica essere adatto per fonori-velatori a magnete mobile, ma che in realtàriesce a misurarsi magnificamente anche coibobina mobile, quantomeno con quelli dallatensione di uscita pari ad almeno 0,4 - 0,5mV. Utilizzando questi ultimi, si rende ne-cessaria soltanto una rotazione alquanto piùmarcata per la manopola del volume, senzaperò che si abbiano riflessi negativi per il ru-more di fondo.Si tratta in definitiva di un integrato partico-larmente ben riuscito, sotto il profilo tecnicoe sotto quello timbrico, che di sicuro invo-glierà un gran numero di appassionati chedesiderano finalmente far fare il salto diqualità al proprio impianto, almeno perquanto riguarda l’amplificazione. Se si con-sidera poi che il prezzo di listino è impor-tante, sì, ma tutt’altro che improponibile, eanzi più contenuto di quel che ci si potrebbeattendere in relazione alle doti sonore e dierogazione, si ottiene il profilo di quello chepotrebbe essere considerato l’integrato a val-vole più competitivo in assoluto al momentosul mercato, capace di dare parecchio filo datorcere anche agli esemplari assemblati inCina, meno costosi ma che non possonovantare un simile livello qualitativo dellacomponentistica, il che per forza di cose de-termina un differenziale sensibile per quelche riguarda la qualità sonora.

Claudio Checchi

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Sul pannello posteriore si notano i morsetti di uscita positivi sdoppiati per diffusori da 8 o da 4 ohm,e soprattutto le prese relative allo stadio phono. Tale dotazione in un amplificatore di prezzo similerappresenta una lieta sorpresa ancor più inattesa se si considera che anch’esso impiega totalmente

componenti attivi di tipo valvolare.

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