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10/11/12 Periodico di Informazione Sanitaria ott/nov/dic 15 anno XV ormazione Sanitaria News Sede Legale: Desenzano del Garda (BS) Località Montecroce - www.aod.it DESENZANO DEL GARDA / LONATO DEL GARDA / GAVARDO / SALO’ / MANERBIO / LENO $=,(1'$ 263('$/,(5$ ', '(6(1=$12 '(/ *$5'$

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10/11/12Periodico di Informazione Sanitaria

ott/nov/dic 15anno XV

ormazione Sanitaria

News

Sede Legale: Desenzano del Garda (BS)Località Montecroce - www.aod.it

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ANNO XV - Edizione 10-11-12/2015 Registrazione del Tribunale di Brescia n° 45/2001 del 30/08/2001

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Editoriale

Il Presidente Maroni a Manerbio e Desenzano

La prevenzione della corruzione

Integrazione Ospedale-territorio, cosa stiamo facendo

La salute della donna a km zero

Anticoagulanti orali e alimentazione

Cosa sono? trombo e embolo

Cucinare con cura

Cucinare insieme per lavorare in armonia e imparare a nutrirci meglio

A due voci

Rubrica: La voce del volontariatoAVO

Diabete gestazionale, quali i rischi per mamma e bebè

Obesità infantile: i consigli del Pediatra

Vaccinazioni antinfluenzali in Ospedale

Rubrica: La salute vien mangiandoFrutta secca in guscio

Albero di Natale, quale scegliere?

Azienda Ospedaliera e Markas per un servizio di pulizie a impatto zero

Rubrica: Federfarma informa

NeWs Tutti i diritti riservati. I contenuti non possono essere riprodotti in nessun modo senza l’autorizzazione del Direttore Editoriale.

Editoriale

Marco VottaDirettore Generale

A conclusione del mio mandato come Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Desenzano voglio ringraziare tutte le persone che, in questi tre anni, hanno collaborato per il raggiungimento degli obiettivi aziendali e che hanno condiviso, giorno per giorno, sfide e opportunità.Tre Presidi Ospedalieri distanti tra loro dal punto di vista dei km, storia e tradizioni diverse; un territorio di circa

1.740 km quadrati che comprende i laghi, la Valle Sabbia, la bassa bresciana; 69 comuni con una popolazione di oltre 316.000 abitanti che si incrementa notevol-mente nel periodo estivo: peculiarità che influiscono sull'organizzazione aziendale e possono rappresentare un limite all'integrazione tra gli Ospedali.Limite al quale ho contrapposto una visione aziendale dei progetti, degli obiettivi, delle attività sanitarie offerte.Insieme abbiamo vissuto tanti momenti importanti. Ricordo in particolare l'inaugu-razione, nel 2013, della nuova ala dell'Ospedale di Gavardo e il conseguente trasferimento delle attività sanitarie e quella, di pochi giorni fa, di Ortopedia/Trau-matologia, Blocco Parto, Centro Procreazione Medicalmente Assistita di Manerbio e delle Sale Operatorie a Desenzano.L'importanza di questi eventi è stata sottolineata anche dalla presenza del Presi-dente di Regione Lombardia Roberto Maroni che ha condiviso con noi questi momenti di festa.La grande novità che attende tutti noi è, ora, l'evoluzione del Sistema Sanitario Regionale che imporrà una revisione delle attuali Aziende Sanitarie Locali e Azien-de Ospedaliere con conseguente riorganizzazione delle competenze e delle man-sioni: un'occasione, credo, per tutti noi operatori della sanità, per offrire un servizio sempre più vicino alle esigenze della cittadinanza e in linea con la vision di questa Azienda Ospedaliera che si è posta l'obiettivo di accompagnare le persone, pazienti e familiari, nei percorsi di cura.

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Il Presidente Maronia Manerbio e DesenzanoIl 9 dicembre è stata una giornata di festa per l'Azienda Ospedaliera: alla presenza del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni sono state inaugurate l'Unità Operativa di Ortopedia-Traumatologia, il Blocco Parto e il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita a Manerbio e due Sale Operatorie a Desenzano.Le ristrutturazioni hanno comportato un investimento complessivo di 8.467.000 euro per Manerbio e 1.800.000 euro per Desenzano, finanziato con fondi statali, regio-nali e aziendali.

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Annamaria IndelicatoDirettore Sanitario

Cesare MeiniDirettore Amministrativo

Quando si parla di sanità si pensa quasi esclusivamente all'attività svolta dagli Ospedali.La presa in carico del paziente è però molto più complessa e comprende non solo la cura delle acuzie, in carico sicuramente all'Ospedale, ma anche l'assistenza a domici-lio, sia prima che dopo il ricovero.La fase del post ricovero, soprattutto dei pazienti fragili, è molto delicata e implica una forte collaborazione tra tutti gli attori: il medico di medicina generale, il personale dell'assistenza domiciliare, la struttura diversa dal domici-lio dove talora è necessario che la persona soggiorni prima del ritorno a casa e il personale ospedaliero - medici e infermieri - che devono favorire e garantire l'integrazione tra i vari servizi sanitari in un'ottica di confronto e condivisione del percorso di cura.È per questo motivo che l'Azienda Ospedaliera cura la fase di dimissione, in particolare le dimissioni protette di soggetti fragili - come anziani, con più patologie cronico/degenerative, non autosufficienti - che necessita-no di grande attenzione e di un colloquio costante tra i vari professio-nisti della salute. Per questo abbiamo attivato da tempo incontri periodici con i medici di medicina generale per facilitare la comu-nicazione, il confronto professionale e per individuare percorsi comuni che possano rispondere in modo efficace ed efficiente alle reali necessità della persona malata che ha il diritto di riceve-re un trattamento adeguato alla situazione clinica, rispettoso della sua dignità. Tutto questo sarà ulteriormente sancito dall'entrata in vigore della Legge Regionale 23 del 11 agosto scorso che detta le regole per l'evoluzione del sistema sociosanitario lombardo. Punti salienti sono il riequilibrio dell'asse di cura Ospedale-territorio, la reale integrazione tra sanitario e sociosanitario nella presa in carico della persona e soprattutto la messa a sistema di soluzioni per garantire la presa in carico e la continuità assistenziale delle cronicità e delle fragilità, principi che si realizzeranno anche tramite la creazione delle ASST-Aziende Socio Sanitarie Territoriali e delle ATS-Agenzie di Tutela della Salute.

Con la legge 190/2012 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" e il decreto legislativo 33/2013 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni" il legislatore introduce importanti novità per contrastare i fenomeni corruttivi nella Pubblica Ammi-nistrazione.La legge 190/2012 ha inoltre introdotto, tra gli obblighi del Responsabile Aziendale Anticorruzione, quello di predisporre ed aggiornare annualmente il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.Anche la nostra Azienda Ospedaliera si è adeguata da tempo a questa normativa. Lo sforzo compiuto è essenzialmente di tipo preventivo, nel tentativo di responsabilizzare tutti i Servizi e gli Uffici affinché sviluppino e facciano crescere una cultura della legali-tà e dell'integrità.Per questo si è compiuta una valutazione dei diversi livelli di esposizione al rischio di corruzione, contemplando l'introduzione di strumenti integra-ti, volti ad incidere in modo concreto e correlato alla specifici-tà del proprio ruolo e delle proprie attività. L’importanza di coordinare gli interventi in materia di preven-zione della corruzione è essenziale per garantire agli utenti e, più in generale, ai contribuenti, che l’Azienda Sanitaria pubblica agisca nella massima trasparenza, in ossequio a riconosciuti principi etici di correttezza e onestà.Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione è consulta-bile sul sito internet www.aod.it, sezione Amministrazione Trasparente/Altri contenuti–Corruzione.

Integrazione Ospedale-territorio,cosa stiamo facendo

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La prevenzione della corruzione

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Il progetto è iniziato con lo stand al mercato di Desenzano dove le donne hanno potuto rilevare alcuni parametri e compilare la Scheda di rischio, è proseguito con incontri informativi e prestazioni gratuite a Manerbio e Gavardo e si è conclu-so con il seminario del 6 novembre realizzato nella splendida cornice del Castello di Desenzano.Grazie alla presenza di Giorgio Calabrese, degli chef Carlo Bresciani e Gianni Briarava e di Elisabetta Vercesi di Onda sono stati offerti importanti spunti di riflessione su corretta alimentazio-ne e utilizzo di prodotti del nostro territorio che, spesso, non vengono valorizzati adeguatamente.Le donne hanno partecipato nume-rose esprimendo un ottimo apprez-zamento per tutte le iniziative.

Si è concluso il progetto La salute della donna a km zero nato con l'obiettivo di promuovere iniziative di tutela e miglioramento del benesse-re femminile in relazione ad abitudi-ni alimentari non corrette che potrebbero essere causa dell'insor-genza di patologie specifiche.

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La salute della donnaa Km zero

Incontri informativi e pre-stazioni gratuite, la ricetta dell’Azienda Ospedaliera per la salute della donna

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Anticoagulantiorali e alimentazione

Cosa sono gli anticoagulanti orali?Sono farmaci, definiti anche antivitami-na K, che modificano la capacità del sangue di coagulare, riducendo la possibilità di formare trombi; inibiscono l’azione della vitamina K impedendo la sintesi dei fattori II, VII, IX, X implicati nella cascata coagulativa. Esiste quindi un legame diretto tra vitamina K e fattori della coagulazione.

Quale alimentazione è consigliata alle persone in terapia con anticoa-gulanti orali (TAO)?In questi anni si sono diffuse convinzioni che non hanno evidenza scientifica, sulle quali è opportuno fare chiarezza.Non esiste una dieta indicata per i pazienti TAO. È fondamentale rispettare un'alimentazione bilanciata e adeguata dal punto di vista quantitativo.Privarsi completamente di alcuni alimen-ti solo perché si è letto, magari su inter-net, che non consentono un'adeguata efficacia della terapia è errato.Se aggiungiamo che le persone in TAO hanno un'età media elevata, privarsi di alcuni alimenti perché individuati come ricchi di vitamina K si rivela spesso controproducente.La dieta è molto importante per le perso-ne con diabete o per gli ipertesi, ma per la TAO non sono opportune restrizioni. La privazione di vitamine, che devono essere assunte con gli alimenti perché non vengono sintetizzate dal nostro organismo, può provocare importanti variazioni dei loro livelli nell'organismo e, nel caso della vitamina K, può rivelar-si, per le persone in TAO, non adeguato.

Quale è la quantità giornaliera raccomandata di vitamina K?Al momento non esistono sufficienti studi per stabilirla; è però certo che le persone con più di 60 anni necessitano di quanti-tativi di vitamina K superiori.Anche i LARN, Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrimenti ed energia per la popolazione italiana del 2014, non hanno stabilito né il fabbisogno medio né l'assunzione raccomandata. Esistono tabelle che indicano la quantità di vitamina K contenuta negli alimenti, ma il loro obiettivo è solo di indicare quali sono gli alimenti più ricchi e non di far escludere elettivamente certi cibi.Conoscendo il contenuto di vitamina K di un alimento è corretto assumerlo in quantità compatibili con una dieta bilan-ciata, qualitativamente corretta e adeguata alle proprie necessità in calo-rie, senza escluderlo. Gli atteggiamenti estremi sono sempre controproducenti e vi è il rischio, se la privazione è assoluta, di non disporre della quantità necessa-ria all'organismo.

Ne parla Marco Tani Responsabile Laboratorio

Analisi Gavardo-Salò

É consigliabile assumere prodotti di erboristeria?Questo è un aspetto importante sul quale voglio richiamare l'attenzione. É buona norma per i pazienti TAO non utilizzare questi prodotti che sono veri e propri farmaci con indicazioni e controindicazioni e possono presentare

effetti potenzianti o inibenti nei confronti della terapia, come qualsiasi farmaco “tradizionale”. Il loro utilizzo, se ve ne fosse l’indicazione, è possibile, ma sotto controllo medico salvaguardando un principio fondamentale che deve essere la regola per i pazienti TAO: no all'auto-medicazione.

LARN di vitamina K:Adulti 18-59 anni140 mcg/die

Adulti >60 anni170 mcg/die

Potenziano l'effettoanticoagulante Ganoderma, Japonicum, Salvia Niltiorchiza, Gingo, China, Aglio, Iperico, Salice Bianco, Spirea, Tamarindo

Diminuiscono l'effettoanticoagulantePassiflora, Ginepro, Verbe-na officinale, Ginseng

Sono 1.350 i pazienti in terapia TAO seguiti dagli Ambulatori di Desenzano e Gavardo afferenti al Servizio di Patologia Clinica azienda-le diretto da Bruno Milanesi e 2.725 quelli seguiti a Manerbio dall'Ambulatorio TAO del Centro Trasfusiona-le diretto da Luigia Manisco

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Ne parla Gianluigi Parola Responsabile Cardiologia e UTIC Ospedale di Manerbio

Il trombo è un ''grumo'' di sangue, cioè un aggregato di cellule ematiche, che si forma in situazioni di ridotto flusso sanguigno.L'embolo è l'altra faccia del trombo cioè è il trombo stesso o una sua parte che, dal sito di formazione, si mobilizza e migra attraverso il torrente sanguigno venoso o arterioso raggiungendo un organo bersaglio come cervello - l'eve-nienza più drammatica - polmone, rene, milza, gambe, braccia.

Come si manifestano?Possono essere silenti, soprattutto i trombi, specie se di piccole dimensioni, mentre normalmente gli emboli si mani-festano con i segni ed i sintomi dell'inter-ruzione del flusso sanguigno dovuta all'occlusione dell'arteria.

Quale la terapia?La terapia è costituita da farmaci antico-

agulanti. Generalmente, se non vi sono deficit coagulativi di tipo genetico, vanno assunti per 3-6 mesi per la trom-bosi venosa mentre, in presenza di recidive ad esempio per embolia polmo-nare, il tempo di assunzione va definito volta per volta.In casi particolari è possibile intervenire chirurgicamente rimuovendo l'embolo che si è formato a livello degli arti o delle arterie polmonari principali.

È possibile prevenirli?È buona cosa evitare situazioni che favo-riscono la stasi sanguigna come l'alletta-mento e l'obesità ricercando, con meto-diche di screening, eventuali anomalie genetiche predisponenti la trombosi. Cucinare con cura è un

libro di ricette ideato e realizzato dal Servizio URP, Marketing e Comunicazio-ne in seguito all’esperienza formativa proposta ai dipendenti nell'ambito del progetto WHP-Workplace Health Promotion al quale l'Azienda Ospedaliera ha aderito.

Cucinare con cura

RicetteOscar Boni, Marco Zucca,

Piero Vivenzi che ci ha lasciato senza vederlo concluso

Progetto graficoMarco Mondello

trombo e emboloCosa sono?

?!! ???

“Uno non puòpensare bene,amare bene,dormire bene,se non hamangiato bene.”

Virginia Woolf

Si ringraziaDimmidiSì e

AVIS Prov. Brescia per il sostegno

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spunti di riflessione sui principi della corretta alimentazione a partire innanzi-tutto dalla costruzione della giornata alimentare per poi trattare le proprietà nutritive degli alimenti e dare indicazioni su quali scelte è meglio fare in cucina.I cuochi hanno gestito la parte pratica di presentazione e preparazione delle ricette, momento clou delle serate, nel quale tutti si sono misurati ai fornelli contribuendo in prima persona alla preparazione dei piatti.Sono state proposte pietanze da prepa-rare in tempi rapidi con ingredienti di facile reperibilità e di basso costo e ricette a base di cereali, verdure, legumi, pesce pensate per sperimentare piatti salutari che si possono proporre quotidianamente anche a casa.Primi piatti, carne bianca, pesce, legumi e verdure sono stati cotti anche con tecniche alternative prestando sempre grande attenzione al risultato. Marco e Oscar hanno dimostrato come sia possibile, con pochi e semplici accorgi-menti, ottenere preparazioni gustose e di bell'aspetto per soddisfare sia il

palato che la vista.Grande interesse hanno suscitato la tecnica di cottura sottovuoto della carne dopo marinatura a secco e la cottura di ortaggi e pesce in vasetto di vetro messo per qualche minuto nel microonde o a bagnomaria: metodi che permettono di cuocere in modo leggero e veloce man-tenendo le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche degli alimenti.L'esperienza in cucina, oltre che formati-va, è stata molto apprezzata dai parteci-panti che hanno sottolineato la collabo-razione che si è creata durante la prepa-razione delle ricette.Il convivio a conclusione delle serate è stato un piacevole momento nel quale tutti i partecipanti hanno gustato i piatti cucinati in compagnia, a conferma di quanto il cibo possa diventare un ottimo strumento di relazione tra le persone, a beneficio anche del clima lavorativo.

Cucinare insiemeper lavorare in armoniae imparare a nutrirci meglioL'adesione al progetto WHP ci ha porta-to a riflettere sulle possibili azioni da mettere in campo a favore dei dipen-denti per migliorare la loro salute e ridurre i fattori di rischio generali, in particolare quelli responsabili dell'in-

staurarsi di malattie croniche.Da questo obiettivo sono nati due corsi, organizzati presso le cucine di Manerbio e Desenzano, tenuti dai cuochi Marco e Oscar, da me e dalla collega Maria Pia.Come dietiste abbiamo offerto numerosi

Giovanna FerranteDietista

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A due voci

Di notteil dolore è più grande,la testa ti scoppiadi troppe domande.

Sei solocon il tuo Nemico,il corpo soltantoun guscio avvizzito.

É ora.La mente comprendeche devi partiree piano si arrende.Intornoprofili di sagometristiinchiodate.Barlumi di sguardicatturanoun poco di luceobliqua,supina.

É tardi.Un altro doloremi chiama.Lavoroma alla finestrac'è un mare di stelleche bussa.

Mi prendeun muto stuporebambino,un dolce calorepromessadi mani intrecciate,di occhi sgranati sul cielosu te.

É notte:il tuo cuore bambinosi mette in ascoltodi un soffio divino.Sbagliandoa lungo ho cercatolontanoma ora capisco.Il cieloqui dentrogià c'è.

Poesia di Silvia Polo, Internista dell'Ospedale di Gavardo, premiata nell'edizione 2015 del concorso letterario “Gim, paladino di un sogno”

L'Associazione Volontari Ospedalieri nasce nel 1975 a Milano e rappresenta una delle più importanti e riconosciute realtà nel settore del volontariato socio sanitario con 246 sedi sul territorio nazionale, tre le quali una a Brescia. Scopo dell'attività del volontario AVO è stare accanto con premura sensibile e consapevole all’ammalato e all’anziano ricoverato in ospeda-le, attraverso un ascolto attento e partecipe, essere così un sostegno per lottare contro la soffe-renza, l’isolamento e lo scoraggiamento. È un modo discreto, ma concreto, per testimoniare che indifferenza e individualismo si possono superare.Per chi abbia il desiderio di mettere parte del proprio tempo al servizio degli ammalati degenti negli Ospedali può frequentare il corso di forma-zione per diventare volontario. Il corso compren-de una serie di incontri gestiti da formatori, imper-niati sulla coscienza di sé e delle proprie motiva-zioni, sulla relazione d'aiuto e la capacità di ascol-to e tendono a stimolare studio e riflessione per una crescita umana, culturale, spirituale e psicolo-gica della persona del volontario. Al corso si aggiungono momenti di scambio e di preparazione specifica per individuare strumenti e trovare risposte alle delicate problematiche dell’ammalato o dell’anziano e per mediare il rapporto con l’Istituzione, cercandone la collabo-razione.

Info030.3995517 dal lunedì al venerdìdalle ore 15,00 alle 17,[email protected]

Come una candela ne accende un’altra e così si trovano accese migliaia di candele, così un cuore ne accende un altro e si accendono migliaia di cuori.

Lev Tolstoj

Associazione Volontari Ospedalieri-AVO

La voce del volontariato

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Il diabete gestazionale è un'alterazione del metabolismo degli zuccheri che si manife-sta in gravidanza (generalmente nel III trimestre) e si risolve, quasi sempre, con il parto, rimane però un rischio 7/8 volte superiore alla media di sviluppare il diabete tipo 2.Si manifesta quando il pancreas non produce sufficiente insulina per bilanciare l'innalzamento della glicemia che si verifi-ca in gravidanza per l'aumento degli ormoni prodotti dalla placenta.Sono a rischio le donne con familiarità per diabete, sovrappeso/obesità, precedente diabete gestazionale e le donne originarie del Medio Oriente, Asia meridionale, zona caraibica.

Come si diagnostica?Non presentando sintomi è importante identificare il rischio a inizio gravidanza. Un esame del sangue determina la glice-mia a digiuno: il duplice riscontro di valori superiori a 125mg% porta a diagnosi di diabete manifesto, mentre le donne con valori normali devono eseguire, tra la 16-18^ settimana di gestazione e/o tra la 24-28^ settimana, la curva da carico glicemico assumendo 75g di glucosio.Si parla di diabete gestazionale quando uno o più valori risultano superiori a 92mg% a digiuno, a 180mg% dopo la prima ora dall'assunzione del glucosio, a 153mg% dopo la seconda ora.

Quali i rischi per mamma e bambino?Se non trattato può comportare per la mamma maggior rischio di pressione alta in gravidanza, aumento del liquido amniotico e di rischi infettivi peripartum, maggior rischio di diabete mellito; per il bambino eccessiva crescita con peso alla

nascita oltre 4kg, maggior rischio di parto cesareo o complicanze durante il parto, pericoli per il sistema nervoso centrale, ritardo di maturazione polmonare con possibile difficoltà respiratoria alla nascita, maggior rischio di obesità e diabete nell’adole-scenza.

Insulina ormone prodotto dal pancreas per regolare il glucosio nel sangue

Diabete gestazionale,quali i rischiper mamma e bebè Ne abbiamo parlato con Armando RotondiResponsabile Servizio Diabetologia Leno

Come si cura?Con un attento monitoraggio diabetolo-gico/ostetrico e glicemico, controlli domiciliari prima e dopo i pasti per pianificare interventi e verificare il raggiungimento di obiettivi metabolici.È basilare seguire una dieta, personaliz-zata ed equilibrata, povera di zuccheri semplici ma sufficiente al fabbisogno nutrizionale di mamma e bimbo e intro-durre esercizio fisico regolare propor-zionato all’evoluzione della gravidanza.

Se i livelli di glicemia non scendono sotto 95mg% a digiuno e 120mg% dopo 2 ore dal pasto è necessario iniziare terapia con insulina, unico farmaco al momento utilizzabile in gravidanza.Dopo il parto e nei mesi/anni successivi è raccomandato controllare la glicemia per monitorare i dati metabolici. Inoltre è importante modificare lo stile di vita introducendo attività fisica, dieta corret-ta e riducendo il sovrappeso.

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Obesità infantile:i consigli del Pediatra

Quali rischi corre un bambino sovrappeso?Innanzitutto voglio sottolineare che oggi, per la valutazione di obesità e sovrappe-so, si utilizzano i valori soglia delle curve del BMI (Indice di massa corporea) basato su altezza e peso, pur essendo ancora controversa la loro valutazione e differenziazione nell’età infantile.L’eccesso di peso, in particolare se loca-lizzato all’addome, correla con un aumento significativo di patologie: dalle più banali come dolore agli arti inferiori con deformità di anche e articolazioni delle ginocchia, disturbi del sonno, difficoltà respiratorie fino ad arrivare a quelle più complesse come diabete, ipertensione, disturbi gastrointestinali per concludere con il quadro clinico più grave della sindrome metabolica.

Non dimentichiamo il problema psicologico associato

all'obesità che determina spesso scarsa autosti-

ma, sentimenti depressivi e mag-

giore rischio di d i s o r d i n i

a l imen-tari.

Inoltre, la comparsa sempre più precoce di situazioni di eccesso ponderale è legata ad una sempre maggiore preco-cità dell’instaurarsi di patologie più gravi persino nell’adolescenza.

Cosa possono fare i genitori?Il loro ruolo è cruciale. L’educazione dei figli avviene prevalentemente tramite l’emulazione dei comportamenti genito-riali, pertanto il loro stile di vita e alimen-tazione comportano analoga condotta nei figli. Revisioni di numerosi studi hanno dimo-strato che un migliore BMI e figli più sani sono in stretta relazione con uno stile educativo autorevole caratterizzato dalla stimolazione dell’auto-disciplina soste-nuta dal ragionamento e dall'autorità.

Cosa consiglia?La dieta mediterranea rappresenta il migliore modello alimentare, risulta abbastanza evidente che l’errore più frequente, soprattutto in età infantile, è la ridotta assunzione di fibre, frutta, verdura e l’eccesso di grassi e proteine fin dalle prime età della vita. É fondamentale sostenere l’allattamento al seno almeno nei primi 6 mesi di vita, meglio fino ai 12 mesi; limitare l'eccesso di carne, formaggi e yogurt nei primi anni di vita; evitare l’assunzione di bevande zuccherate - tisane, soft drinks, thè - prediligendo l’assunzione di acqua; preferire la frutta negli spuntini del mattino e pomeriggio anziché snacks dolci o salati; non saltare i pasti e consumare sempre la cola-zione.

L'Italia è al primo posto, in Europa, per numero di bambini e adolescenti con eccesso di peso e sempre più spesso i giovani soffrono di disordini alimentari.

Ne abbiamo parlato con Angela Corna, Pediatra Manerbio

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BMI Peso(Kg)/Altezza²(cm)

Vengono definiti sovrappeso i bambini con valori tra 85° e 95° centile e obesi quelli oltre il 95° centile (curve di crescita normalmente utilizzate)

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Vaccinazioni antinfluenzaliin Ospedale

La campagna di vaccinazioni antinfluenzali, avviata a fine ottobre presso gli Ospedali di Desenzano, Gavardo, Salò e

Manerbio ha avuto un ottimo riscontro da parte della citta-dinanza.

Le persone che si sono vaccinate presso le strutture aziendali sono state in totale 2.141, tra queste anche

la sig.ra Rosina, classe 1913, che si è presentata accompagnata dai figli all'Ambulatorio di Desen-

zano, dove era stata vaccinata anche nel 2013 e la sig.ra Gianna che si protegge contro

l'influenza, ogni autunno, da 25 anni.

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La frutta è una componente caratteristi-ca della dieta mediterranea; quella secca in guscio (o oleosa) contiene proteine, sali minerali (potassio, fosforo, calcio, ferro), vitamine del gruppo B e E, grassi insaturi della famiglia degli omega3 e 6 ed è povera di zuccheri. 100g apportano circa 600 calorie, per cui una porzione ragionevole non deve superare i 30g al giorno pari a 7-8 noci o 15-20 mandorle o nocciole o anacar-di o 3 cucchiai rasi di arachidi o pinoli. Oltre all’elevato valore nutritivo è un’ottima fonte di fitoestrogeni, utili in menopausa per ridurne la sintomatolo-gia, e di fitosteroli validi per prevenire patologie cardiovascolari (in particolare nocciole, pistacchi, anacardi). Le mandorle, per il loro contenuto in magnesio, manganese, calcio, rame e fosforo migliorano l’umore e la concen-trazione. Intere, a pezzi o in pasta vengono impiegate nell'industria dolcia-ria e dalla loro emulsione in acqua si ottiene l'orzata.I pinoli sono il seme commestibile di alcune specie di pini e vengono consi-gliati, per l'elevato contenuto in grassi insaturi, a chi soffre di stanchezza croni-

ca e debolezza.Le arachidi, largamente utilizzate per l'estrazione dell'olio, sono buona fonte di polifenoli, sostanze ad elevato potere antiossidante, protettive contro i danni provocati dai radicali liberi. Le noci sono la frutta a guscio di più largo uso e risultano perfette per chi pratica sport, molto utili come fonte di zinco, calcio, magnesio, vitamina E, acido folico e acido linolenico del gruppo degli omega3. Oltre a benefici cardiaci, hanno un bassissimo indice glicemico per cui si possono consigliare alle persone diabetiche e ai vegetariani per arricchire la dieta. Il frutto immaturo è utilizzato per la preparazione di liquo-ri. ll maggior uso di frutta oleosa si ha nell'industria dolciaria per torroni, cioccolato, confetti e dolci tipici. Ma non si butta via niente! Infatti, possiamo conservare in un contenitore un buon numero di gusci, utili per proteggere le radici delle piante durante l’inverno: basterà cospargere il terreno intorno alla pianta con uno strato uniforme di 2/3 centimetri aderente al terreno.

CREMA GORGONZOLA E NOCIGorgonzola 100g, gherigli di noce 100g, latte 3-4 cucchiai, sale, pepe.Far riscaldare il latte e stemperare il gorgonzola fino ad ottenere una crema omoge-nea. A parte, tostare le noci in una padella antiaderente, tritarle finemente e unirle alla crema di formaggio; scaldare la salsa ottenuta a fuoco basso. Regolare di sale e pepe e condire la pasta appena scolata.

DOLCETTI ALLE MANDORLE E NOCCIOLEMandorle 125g, cioccolato fondente 125g, zucchero a velo 150g, 2 tuorli, nocciole sgusciate e spellate 80 g, brandy.Tritare finemente le mandorle, sminuzzare grossolanamente le nocciole, grattugiare il cioccolato. Mescolare in una terrina zucchero a velo, cioccolato, tuorli e 2 cucchiai di brandy fino ad avere un composto omogeneo. Ricavare delle palline, farle rotolare nel trito di nocciole in modo che vi aderisca bene, conservare in frigo.

CANTUCCIFarina bianca 500g (meglio se da coltivazione biologica), zucchero 350g, 3 uova intere+2 tuorli, lievito non vanigliato mezza bustina, mandorle non tostate 250g.Mescolare le uova con lo zucchero, aggiungere la farina, il lievito e le mandorle. Amalgamare bene e formare 4 cilindri. Infornare a 180° su teglia rivestita con carta forno per 15-20 minuti. Una volta sfornati tagliare i cilindri di pasta ancora caldi.

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Le n

ostre ricette

CANTUCCIFarina bianca 500g (meglio se da coltivazione biologica), zucchero 350g, 3 uova

nigliato mezza bustina, mandorle non tostate 250g. il lievito e le mandorle.

La salute vien mangiando

Frutta secca in guscio

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Alberodi Natale,

qualescegliere?

Se scegliamo un albero vero acquistia-molo qualche giorno prima per farlo adattare all'ambiente domestico e siste-miamolo in un luogo luminoso, fresco e lontano da fonti di calore; meglio addobbarlo a ridosso della vigilia senza appesantirlo troppo per non rompere i rami e mai utilizzare neve spray; mante-nere la terra umida e bagnare la chioma con un nebulizzatore, ma solo se non abbiamo messo luci elettriche. L'albero deve provenire da coltivazione italiana, essere adatto al rimboschimen-to e, finite le feste, va messo sul balcone o in giardino dove addobbarlo negli anni successivi oppure donato ai centri di raccolta indicati da vivai, Comuni, Corpo Forestale.L'abete respira, assorbe anidride carbo-nica e rilascia ossigeno e oli essenziali che purificano e aromatizzano la stanza, ma attenzione alla resina, può provocare allergie.

L'albero finto deve avere marchio CE a garanzia del non rilascio di gas o altre sostanze volatili dannose; non ha il

fascino e la bellezza degli alberi veri, ma è più ordinato e soprattutto, finite le feste, va rimesso semplicemente in soffitta. Deve essere riutilizzato illimitata-mente, regalato, tramandato da una generazione all'altra e mai gettato. Chi soffre di riniti o asma deve prestare attenzione alla polvere accumulata durante i mesi in soffitta: meglio dare una sciacquata o lasciarlo all'aperto prima di decorarlo.

L'albero riciclato è realizzato, ad esem-pio, con rami recuperati dalla potatura dei boschi, plastica riciclata, ancora riciclabile o cartone che dura a lungo e, quando avrà concluso il ciclo di vita, non finirà nelle discariche accumulato per anni tra i rifiuti non riciclabili. È importante crearlo resistente e smonta-bile per riporlo e utilizzarlo ogni anno.

Attenzione alle lucine, devono essere a basso consumo, riportare i marchi CE e IMQ, la dichiarazione di conformità EN60598 e vanno spente prima di uscire o quando si va a dormire.

Candele, luci, palline, addobbi e alcune piante possono apparire biscotti o cara-melle agli occhi dei bambini che potreb-bero metterli in bocca e, nel tentativo di staccarli, sbilanciare l'albero che potreb-be cadergli addosso.

Le candele, che non vanno mai messe accese sull'albero, liberano nell’aria particelle inalabili di cadmio e piombo, monossido di carbonio e derivati degli idrocarburi che provocano reazioni allergiche, bronchiti asmatiche o reazio-ni cutanee.

L’usanza di addobbare un abete, simbolo di vita e rinascita, risale ai tempi dei pre-cristiani anche se l'albe-ro di Natale, come lo cono-sciamo oggi, si è diffuso in Europa dal 1800

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Azienda Ospedaliera e Markasper un servizio di pulizie a impatto zeroSi è concluso il 28 settembre, all'Ospe-dale di Desenzano, il progetto ambien-tale di riduzione e compensazione delle emissioni di gas serra (CO2eq) intrapre-so da Markas, la società che gestisce il servizio di pulizie presso le strutture aziendali. Misurazione, riduzione e compensazio-ne sono le parole chiave del progetto sviluppato insieme all’ente no-profit Rete Clima e culminato con la piantumazione di cinque alberi ad alto fusto che, oltre

ad abbellire il cortile dell'Ospedale, contribuiscono alla compensazione delle emissioni.Attraverso l'EPD-Environmental Product Declaration sono state misurate le emis-sioni di alcune componenti del servizio di pulizia: produzione di energia elettrica e dei materiali costituenti i macchinari, trasporto dei prodotti fino alla struttura ospedaliera, svolgimento del servizio vero e proprio, trattamento degli scari-chi, trasporto rifiuti. La misurazione ha

fornito una visione d'insieme dell'impatto sull'ambiente del servizio suggerendo una serie di misure per rendere più efficiente il servizio, ridurre le emissioni climalteranti e rendere le operazioni di pulizia davvero sostenibili.La quantità di CO2eq non assorbita dai cinque alberi sarà neutralizzata grazie alla partecipazione ad altre inizia-tive di forestazione compen-sativa. Il totale delle emissioni che si riuscirà a neutralizzare è 92 tonnellate di CO2eq, cioè il totale delle emissioni di gas serra di un anno di servi-zio di pulizie presso l’Ospe- dale, che mira a diventare un servizio davvero “green”.

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Direttore Editoriale:Direttore Responsabile:Comitato di Redazione:

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Marco VottaTeresina BertolettiMarco Votta - Annamaria Indelicato - Cesare MeiniTeresina Bertoletti - Anna Maria ArchettiAzienda Ospedaliera di Desenzano del Garda (Bs)25015 Desenzano del Garda - Località Montecroce 1Telefono 030.9145575 e.mail: [email protected] Mondello Premiato stabilimento tipografico dei comuni soc.coop.12.000 copie su carta FSCPubblicato on line sul sito www.aod.it

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Federfarma informaSi parla sempre più insistentemente, anche a Brescia, del nuovo ruolo del farmacista, delle nuove frontiere della professione, del migliorato approccio con i pazienti. Da semplice dispensatore di una “scatoletta” di farmaco, il farmacista si sta qualificando come un consulente globale della salute, acquisendo valore in particolare per l’attivi-tà di ascolto, affiancamento e consiglio quotidiano. Comportamenti che si svolgono da sempre, ma che oggi vanno codificati e standardizzati.È in questo frangente che s’inserisce il progetto e la sperimentazione che stanno portando avanti le farmacie bresciane per la gestione condivisa del paziente cronico. Da qualche tempo è operativo un apposito tavolo attorno al quale siedono Federfar-ma, Ordine dei Medici, Società Italiana di Medicina Generale, medici specialisti, Asl di Brescia e di Valcamonica e Università degli Studi.Il gruppo di lavoro ha dato corpo a un protocollo operativo da applicare in farmacia per quattro patologie croniche: broncopneumopatia cronica ostruttiva-BPCO, diabe-te, ipertensione, scompenso. Quando un paziente entra in farmacia viene applicato un comportamento standardizzato che permette di raccogliere informazioni sul singolo caso, sull’aderenza alla terapia, su difficoltà, effetti collaterali e interferenze. “Lavorare sulla terapia vuol dire che il farmacista è al fianco del paziente durante tutto il percorso – spiega la presidente di Federfarma Brescia Clara Mottinelli. Ottimi sono stati, finora, i risultati ottenuti dai pazienti, che ci vedono sempre più come un loro alleato insostituibile nel cammino di cura. In alcuni casi gli utenti sono quasi sollevati dall’essere seguiti e dal condividere necessità e dubbi col farmacista”.

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