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01/02/03Periodico di Informazione Sanitaria

gen/feb/mar 15anno XV

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Periodico di Informazione SanitariaSede Legale: Desenzano del Garda (BS) - Località Montecroce - www.aod.it

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ANNO XV - Edizione 1-2-3/2015 Registrazione del Tribunale di Brescia n° 45/2001 del 30/08/2001

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Editoriale

Concorso fotografico

Medicina di genere una sfida che abbiamo raccolto

Servizio Civile, l’Azienda Ospedaliera cerca 4 volontari

Marzo il mese della donna

Partorire con il protossido d’azoto, a Desenzano si può

Ostetricia-Ginecologia di Gavardo ci presentiamo

Attivato l’Ambulatorio per la menopausa

Donne che ce l’hanno fatta Edizione 2015

La glicemia

Balla che ti passa

Rubrica: La salute vien mangiandoGli asparagi

Grazie!

Nuovo regolamento per le Associazioni di volontariato

Potenziata la Sezione di Terapia Occupazionale della Riabilitazione di Lonato

I bambini fanno oh...

Nuova sede per il Centro Aiuto Vita di Desenzano

CittadinanzAttiva

L’anno è iniziato bene per ABIO Desenzano

Rubrica: Gli eventi

Rubrica: Federfarma informa

NeWs Tutti i diritti riservati. I contenuti non possono essere riprodotti in nessun modo senza l’autorizzazione del Direttore Editoriale.

EditorialeÉ stato suggerito dalla vision dell'Azienda Ospedaliera il titolo del concorso fotografico Accompagnare con cura proposto, nell'autunno scorso, agli operatori e agli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica della sezione di Desenzano.Attraverso la rappresentazione di questo tema abbiamo voluto stimolare una riflessione sul lavoro quotidiano in cui la cura e la presa in carico delle persone rappresentano il fulcro dell'attività. Tra gli obiettivi c'era anche favorire la collaborazione e la socializzazione in un contesto diverso dalle situazioni lavorative quotidiane.Nelle organizzazioni complesse, come sono gli Ospedali, il lavoro è caratterizzato da un'alta professionalità e collaborazione ed è quindi necessario che vi sia una forte integrazione tra i professionisti per poter raggiunge-re l'obiettivo comune che è sicuramente la cura della persona. Cura ben raffigurata nelle immagini presentate.La commissione, composta da esperti di fotografia delle scuole del territorio e da un rappresentate dell'Azienda Ospedaliera, ha valutato i lavori considerando, oltre all'aderenza al tema, la carica di contenuto, la forza di rappresentazione del messaggio e la creatività ed origi-nalità del soggetto.

In copertina la fotografia vincitrice presentata dall'Ufficio Professioni Sanitarie Gruppo Coordinatori di Gavardo-Salò; a pagina 4/5 i secondi posti ad ex aequo.

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Marco VottaDirettore Generale

Concorsofotografico

Accompagnarecon cura

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da sinistra a destraServizio Cucina MensaGavardo - Salò

U.O. SenologiaDesenzano - Lonato

Ufficio Professioni Sanitarie Gruppo CoordinatoriGavardo - Salò

Laboratorio AnalisiManerbio - Leno

Cesare MeiniDirettore Amministrativo

Servizio Civile,l'Azienda Ospedaliera

cerca 4 volontariL'Azienda Ospedaliera ha attivato, tramite Associazione Mosaico, un progetto nel settore del disagio psico-sociale da realizzarsi tramite il Servizio Civile Volontario che permet-te, ai giovani italiani di età compresa tra 18 e 29 anni (non compiuti alla scadenza del bando), di effettuare una scelta importante per la crescita della propria formazione e professio-nalità dando anche un contribuito alla comunità. Dal 2005, con la sospensione della leva obbligatoria, gli obiettori di coscienza hanno lasciato il posto ai volontari del servizio civile che com-piendo questa scelta possono aderire a progetti nei settori dell’ambiente, della cultura, dei servizi alla persona e della protezione civile presentati da enti accreditati presso il Registro nazionale provvisorio degli enti di

Servizio civile o all'Albo regionale.Non sono volontari qualunque, bensì giovani che scelgono di svolgere un anno di servizio civile con un impe-gno settimanale di 30 ore che dà diritto ad un assegno mensile di 433,80 euro e, per gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo e dell’Università Cattolica sedi di Milano, Brescia e Piacenza, a crediti formativi.Il bando scade il 16 aprile alle ore 14 e l'avvio del servizio, per i volontari selezionati, sarà presumibilmente nel mese di luglio.Quindi non perdete tempo, informa-tevi al n 0309145456.

Annamaria IndelicatoDirettore Sanitario

Sentiamo sempre più spesso parlare di medicina di genere, ma cosa è?Innanzitutto la medicina di genere non è la "medicina delle donne" ma è la scienza che studia l'influenza del sesso (accezione biologica) e del genere (accezione sociale) sulle malattie.In passato si riteneva che solo le patologie dell’apparato riproduttivo/ginecologico mettessero a rischio la salute della donna mentre oggi le evidenze cliniche mettono in luce differenze uomo/donna che vanno oltre le peculiarità ormonali.Il corpo maschile metabolizza i farmaci in modo diverso da quello femminile e si è arrivati a pensare che, in alcuni casi, i farmaci abbiano addirittura meccanismi d'azione diversi nei due sessi fino ad arrivare alla casistica sugli eventi avversi che, nelle donne, sono quasi il doppio rispetto ai maschi.L'obiettivo della medicina di genere è quello di assumere decisioni terapeutiche basate sull'evidenza sia nell'uomo che nella donna in modo da garantire a ogni individuo appro-priatezza terapeutica ed equità delle cure.Ecco quindi che alla luce dell'importanza del genere, e su input di Regione Lombardia, stiamo preparando un progetto che coinvolgerà i professionisti sanitari nella revisione di alcuni protocoli diagnostico-terapeutico-assistenziali in un'ot-tica di genere per poter ottimizzare diagnosi e terapie.

Medicina di genereuna sfida che abbiamo raccolto6 7

Marzo il mese della donnaDonne che curano le donne

Le donne dipendenti dell'Azienda Ospedaliera

sono 1935 delle quali 198 sono medici, 9 di loro dirigono Reparti di degenza o Servizi Ambulatoriali. Possiamo quindi affermare che la cura è donna.A tre delle nostre dottoresse abbiamo posto alcune do-mande.

Donatella Bresciani Ostetricia-Ginecologia Desenzano

Quali sono i tumori dell'utero più frequenti?Sono i tumori della cervice (il carcinoma a cellule squamose derivante dalle cellu-le che ricoprono la superficie dell'esocer-vice, l'adenocarcinoma che prende origine dalle cellule ghiandolari dell'en-docervice, i tumori con origine mista definiti carcinomi adenosquamosi) ed i tumori endometriali (adenocarcinomi) tra cui il più frequente è l’adenocarcino-ma endometriale che colpisce prevalen-temente in postmenopausa.

Quali i sintomi?Nelle fasi iniziali sono in genere asinto-matici. Sono campanelli d'allarme: dolore durante i rapporti sessuali, perdi-te anomale di sangue variabili per entità/colore che si possono presentare dopo un rapporto sessuale, tra due cicli mestruali o in menopausa, la leucoxan-torrea (perdite maleodoranti). Quando sono interessati organi pelvici o addomi-nali può comparire dolore.

E i fattori di rischio?Per il tumore della cervice, uno dei principali è l'infezione da HPV-Papilloma virus umano che si trasmette per via

sessuale. Non tutte le infezioni da HPV provocano il cancro e la maggior parte delle donne è in grado di eliminarle grazie al proprio sistema immunitario; inoltre solo alcuni degli oltre 100 tipi di HPV sono pericolosi dal punto di vista oncologico; la maggior parte rimane silente o si limita a generare piccoli tumori benigni detti papillomi. L'inizio precoce dell'attività sessuale, partner multipli, insufficienza immunita-ria legata a diverse cause come HIV o un precedente trapianto d'organi possono aumentare il rischio di infezione.Nella maggior parte dei casi le cellule che possono portare al tumore della cervice non danno da subito origine al tumore vero e proprio, ma generano lesioni precancerose come neoplasie cervicali intraepiteliali (CIN), lesioni intraepiteliali squamose (SIL) o displasie che possono progredire negli anni o regredire spontaneamente. Prevenirne la formazione o diagnosticarle e curarle precocemente permette di ridurre drasti-camente, e quasi eliminare, l'insorgenza del tumore. Hanno maggiore rischio di sviluppare il tumore dell'endometrio le donne con obesità, quelle con menopausa tardiva e, in alcuni casi, menarca precoce e le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico o che abbiano seguito terapie estrogeniche per lunghi periodi senza associazione di progestinici.

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Cosa fare per la prevenzione?La prevenzione si basa su controlli gine-cologici regolari con visita e pap test, un esame veloce e indolore che il ginecolo-go effettua durante la visita, che permet-te di identificare le lesioni pre-cancerose negli stadi iniziali. Tutte le donne, dall'ini-zio dell'attività sessuale e almeno fino ai 70 anni, dovrebbero effettuare il pap test una volta ogni 3 anni, salvo casi partico-lari. Esiste anche un test in grado di individuare la presenza del DNA del virus HPV, che viene prescritto solo in casi specifici. Da qualche anno è disponibile un vacci-no contro il Papilloma virus, fornito gratuitamente a tutte le bambine al com-pimento dei 12 anni, capace di contra-stare l'HPV16 e l'HPV18, responsabili della maggior parte dei tumori della cervice.Non è invece attuabile uno screening per la diagnosi precoce del carcinoma endometriale. É sempre la metrorragia che spinge la donna ad andare dal medico che fa diagnosi attraverso un'e-cografia con sonda endovaginale, in grado di valutare caratteristiche e spes-sore della rima endometriale, e l’esame isteroscopio che, oltre a consentire una visione della mucosa del corpo dell’ute-ro e del canale cervicale, permette di effettuare prelievi bioptici mirati.É quindi fondamentale che ogni donna sappia che le perdite di sangue, anche molto lievi, al di fuori delle mestruazioni e tanto più in menopausa sono un sinto-mo da non trascurare di cui parlare con il proprio ginecologo.

Anna Giulia Guarneri Responsabile Servizio Radiodiagnostica Manerbio Leno

Quali sono le cause del tumore al seno?Il tumore della mammella è il tumore più frequente nel sesso femminile con percentuali più alte al Nord Italia rispetto al Sud: 10 donne su 100 sono destinate ad ammalarsi nel corso della loro vita e 2 su 100 prima dei 50 anni. Le cause del tumore mammario non sono conosciute, ma esistono fattori di rischio specifici. come le radiazioni ionizzanti con esposi-zione in età infantile o giovanile, la presenza di alterazioni genetiche, la terapia ormonale sostitutiva in meno-pausa protratta nel tempo e l'obesità in menopausa, che possono incidere nel determinare la malattia.A questi vanno aggiunti i fattori di rischio comuni anche ad altre patologie tumo-rali legati allo stile di vita non corretto, come le diete ricche di grassi e povere di verdura e frutta, il consumo di alcool, il fumo di sigarette e la scarsa attività fisica. Anche la presenza di elevata quantità di inquinanti rappresenta un rischio importante verificato dal fatto che l'incidenza della malattia cresce nelle zone industrializzate.

Cosa fare per la prevenzione?Non è possibile effettuare una preven-zione primaria che preveda cioè l'elimi-nazione delle cause.Dobbiamo quindi tendere alla preven-zione secondaria che significa arrivare a fare diagnosi di tumore mammario il più precocemente possibile aumentando, in questo modo, le probabilità di guarigio-

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ne e consentendo anche un intervento chirurgico meno invasivo con conse-guente migliore qualità di vita.

Quali sono gli esami consigliati?In assenza di sintomi è opportuno, secondo le linee guida internazionali, sottoporsi a controlli periodici a partire dai 40 anni di età.L'esame indicato è la mammografia da eseguirsi una volta all'anno o ogni due fino ai 50 anni e, successivamente, ogni biennio aderendo ai programmi di screening. La mammografia può essere integrata, a discrezione del medico, con altri accertamenti come ecografia, agoaspi-rato, risonanza magnetica.Prima dei 40 anni vengono eseguiti accertamenti solo in caso di sintomi

quali noduli, secrezione, alterazione della cute o dolore. Il primo esame a cui sottoporsi è l'ecografia, eventualmente integrata da mammografia.In caso di alterazioni genetiche accerta-te, terapie radianti subite in giovane età o di familiarità reale per tumore alla mammella (cioè uno o più familiari di I° grado che si sono ammalati di tumore mammario) i controlli devono essere più frequenti, come prescritto dalle linee guida.

Fabrizia Benzi Chirurgia Manerbio

Cosa è la trombosi venosa?E' la formazione di un trombo (sangue coagulato) all'interno di un vaso venoso del circolo venoso superficiale o profon-

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Le donne che partoriscono all'Ospedale di Desenzano possono disporre dallo scorso mese di novembre di una nuova metodica per ridurre il dolore del trava-glio e del parto che si affianca all'anal-gesia epidurale offerta ormai da oltre 10 anni. Si tratta di un'analgesia ottenuta respirando una miscela gassosa compo-sta da ossigeno 50% e protossido d'azo-to 50% che la partoriente stessa si auto-somministra tramite una maschera facciale collegata ad apposito erogato-re. La manovra viene spiegata e guidata dall'ostetrica presente in Sala Parto, mentre non è necessaria la presenza del medico durante la procedura.Il sistema è sicuro tanto per la donna, che mantiene integro il suo stato di coscienza riducendo la sensazione dolo-rosa della contrazione nell'arco di tempo di circa un minuto dall'inalazione, quanto per il bambino su cui la miscela non ha effetti.

Non sono richiesti esami preparatori e le controindicazioni sono legate a condi-zioni cliniche particolari.La procedura rappresenta sicuramente una possibile alternativa all'epidurale nei casi in cui la stessa non sia per diversi motivi praticabile o quando la donna decide di optare per una tecnica meno invasiva.Le neomamme che hanno utilizzato questo sistema (35 in totale alla fine di febbraio) hanno espresso, rispetto al beneficio ottenuto, soddisfazione di grado variabile, ma in generale molto buona.

Il protossido d'azoto verrà utilizzato entro breve anche a Gavar-do e Manerbio.

Partorire con il protossido d'azoto, a Desenzano si può

do di qualsiasi distretto corporeo, anche se interessa prevalentemente gli arti ed in particolare gli inferiori.E' una patologia molto diffusa, talora asintomatica e quindi non tempestiva-mente diagnosticata e trattata, che può avere come temibile complicanza l'embolia polmonare, un evento poten-zialmente mortale. Non bisogna quindi sottovalutare i sintomi tipici della trom-bosi: dolore, edema (accumulo di liqui-di), arrossamento cutaneo, accentuazio-ne del reticolo venoso sottocutaneo, presenza di nodularità o "cordoni" sotto-cutanei dolenti. Il sospetto clinico di trombosi richiede la rapida esecuzione di esami ematici e di ecocolordoppler che permettono un precoce inizio della terapia. Molto più rischiosa nell'imme-diato, e ricca di possibili complicanze postume, la presenza di una trombosi venosa profonda (sindrome post trom-boflebitica) rispetto ad una trombosi del circolo superficiale.

Quali i fattori di rischio? I fattori di rischio sono numerosi: varici, allettamento, immobilizzazione (esem-

pio apparecchi gessati), traumi, inter-venti chirurgici (addominali, ortopedici, ginecologici), gravidanza (in particolare nel terzo trimestre, parto e puerperio), gravi infezioni, tumori, terapia anticon-cezionale, pregresse flebiti/tromboflebi-ti, sovrappeso e difetto congenito fami-liare della coagulazione (trombofilia).

E' possibile eseguire degli esami per prevenzione?Non esistono esami ematici o strumenta-li atti a prevenire una trombosi venosa, se non in caso di sospetta trombofilia familiare. Esistono invece norme comportamentali e fisiche atte alla prevenzione degli eventi trombotici come mantenere un'at-tività motoria adeguata, evitare il sovrappeso e la stipsi ostinata, evitare le fonti di calore dirette sugli arti ed i tacchi alti (il tacco ideale è di 3-5 cm.); inoltre in caso di insufficienza venosa è bene limitare l'assunzione di anticoncezionali se invece sono presenti varici o pregres-se flebiti usare una calza elastica e, in caso di malattie debilitanti, evitare allet-tamento prolungato.

E' doveroso, in presenza di fattori di rischio significativi, instaurare

una terapia antitrombotica profilattica. Previa valutazione con ecodoppler e visita angiologica può essere indicato l'intervento chirur-gico di bonifica delle varici.

Carlo BigarellaAnestesista rianimatore

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Ostetricia-Ginecologia di Gavardoci presentiamoLa nuova Ostetricia-Ginecologia è molto accogliente, luminosa, dotata di stanze a uno o due letti con bagno che offrono un'ampia vista verso l'esterno; per garantire il massimo comfort e riservatezza è stata creata una vasta area-salotto per i pasti e per gli incontri con i parenti. Sullo stesso piano ci sono la Sala accettazione per il Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico e gli ambulatori specialistici: Ecografia, Colposcopia e patologia del tratto geni-tale inferiore, Sonoisterografia, Infertili-tà di coppia, Oncologia ginecologica, Ostetricia, Senologia e Uroginecologia. E' di prossima attivazione, all'interno dell'area Parto, la Sala per gli interventi chirurgici dedicata alle emergenze ostetriche. L'Ostetricia, la Ginecologia e la Sala Parto sono direttamente collega-te tra loro con un corridoio interno.Il reparto propone, sin dai primi anni '90, due vasche per il travaglio e parto in acqua che, come dimostrato anche da recenti studi scientifici, rappresenta un valido aiuto per il rilassamento e il controllo del dolore; entro breve intro-durremo anche il protossido d'azoto quale coadiuvante o in alternativa all'analgesia peridurale e all'acqua. Le ostetriche organizzano, per le future mamme, corsi di preparazione al parto, colloqui informativi sull'analgesia peridurale, visite guidate alla Sala Parto e al Reparto, corsi postpartum per il sostegno/accompagnamento nel puer-perio. Ormai da alcuni anni le donne,

al momento della prenotazione, posso-no scegliere, per le visite nell'ambito degli ambulatori divisionali, il medico ginecologo di riferimento che garanti-sce la continuità assistenziale.Anche per l'area chirurgica offriamo una presa in carico completa: dalla patologia della mammella al tratto genitale. Da alcuni anni utilizziamo, con successo, la tecnica biclamp che consente di asportare, per via vaginale, anche uteri di grosse dimensioni con benefici importanti come scarso dolore postoperatorio, rapido recupero psicofi-sico e assenza di cicatrici.

Ginecologia-Ostetricia 0365378330/430

Equipe medicainfermieristica e ostetrica

16 Donne che ce l'hanno fattaEdizione 2015E' stato conferito alla collega Germana Selvatico, Infermiera della Pediatria di Maner-bio, il prestigioso premio nazionale “Donne che ce l'hanno fatta” che, partito da Sportello Donna e Fondazione Gaia di Pavia, ha avuto la sua seconda edizione a Brescia il 13 marzo.Il premio viene riconosciu-to a donne che si sono contraddistinte nei vari settori e per particolari capacità e caratteristiche.I complimenti di tutti noi a Germana, al suo impegno e sensibilità in campo professionale e verso l'autismo.

E' attivo da alcuni mesi a Desenzano, l'Ambulatorio per la Menopausa dedicato alle donne di età superiore ai 45 anni che presentino problematiche connesse al climate-rio e alla menopausa.Garantisce una presa in carico a 360° alle donne che vivono questa delicata fase della vita che presenta sintomi e complicanze specifici che richiedono spesso un approccio multidisciplinare.Qui le donne possono trovare specialisti che si occupano selettivamente della meno-pausa e delle problematiche correlate, in grado di offrire un importante e valido aiuto anche per l'eventuale terapia ormonale sostitutiva. Per l'accesso all'Ambulatorio è necessaria l'impegnativa del medico di medicina generale. Le prenotazioni si effettuano presso il Centro Unico di Prenotazione (tel 0309037555). Informazioni al n. 0309145474.

Attivato l'Ambulatorioper la menopausa

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La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue - il principale carbu-rante del nostro organismo - che deve restare all'interno di determinati limiti di normalità: a digiuno inferiore a 100 mg% e dopo due ore da qualunque pasto inferiore a 140mg%.

Cosa influenza la glicemia?La glicemia è influenzata da vari fattori ereditari come la familiarità per diabete, acquisiti come l’attività fisica e il tipo di alimentazione. Chi ha consanguinei con diabete deve considerarsi a rischio di sviluppare la malattia e deve adottare uno stile di vita salutare: attività fisica, controllo del peso e dell'alimentazione.

Quali effetti comporta sull'organi-smo la glicemia alterata?La glicemia elevata “avvelena” l'organi-smo e accelera l’invecchiamento e l’ate-rosclerosi; le sue complicanze croniche gravi sono la malattia cardiovascolare con maggior incidenza di infarto cardia-co e ictus cerebrale, l’insufficienza renale fino alla dialisi, i danni agli occhi

con potenziale evoluzione verso la cecità, la disfunzione erettile che rende impotenti e i disturbi del sistema nervoso con dolori alle gambe e ulcere ai piedi che possono portare all’amputazione.

Lo sport può influenzarne il livello?Lo sport favorisce il mantenimento della salute e previene l’insorgenza del diabe-te. L’attività, che deve essere continuati-va e preferibilmente aerobica, presenta plurimi vantaggi mentre la sedentarietà è il peggior nemico.

Un consiglio per tuttiSe si hanno consanguinei con diabete consiglio di chiedere al proprio medico di poter effettuare gli esami del sangue necessari per diagnosticarne la presen-za; controllare il peso mediante un'ali-mentazione varia, ispirata alla dieta mediterranea ed a contenuto calorico adeguato; fare 10.000 passi al giorno (monitorati con un contapassi) ed effet-tuare 2-3 sessioni alla settimana, di almeno 30 minuti, di esercizio fisico aggiuntivo di intensità moderata come ballo, palestra, nuoto, acquagym, solle-vamento pesi, cyclette o tapis roulant.

Dopo i risultati positivi dello studio B.A.L.L.A.N.D.O. realizzato con l'Univer-sità degli Studi di Bologna nel 2012-2013, abbiamo organizzato corsi dietetico-comportamentali presso la Discoteca Plaza di Roè Volciano e il Palazzetto dello Sport di Lonato, patroci-nati dall'Associazione Diabetici della Provincia di Brescia. Pazienti diabetici o obesi, i loro familiari e persone non affette da alcuna malat-tia, ma semplicemente desiderose di migliorare la propria salute, possono partecipare a sessioni di ballo di gruppo con istruttore.Inoltre, in collaborazione con Rosanna Bampi, medico di medicina generale di Lonato, organizziamo simposi educativi

nei quali insegnamo a curare il diabete e modificare stabilmente lo stile di vita per promuovere il proprio benessere psicofisico. L'accento viene posto sulla gestione del peso: i partecipanti appren-dono ogni strategia per dimagrire e mantenere il peso perduto in modo naturale e piacevole.Queste iniziative hanno riscosso succes-so tra i pazienti e suscitato molto interes-se a livello di società scientifiche estere.Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi agli operatori del Centro di Diabetologia o all'Associazione Diabeti-ci di Brescia tel. 3240962709.

La glicemia

Balla che ti passa

Ne abbiamo parlato con Felice Mangeri, Responsabile Diabetologia Gavardo.

Felice MangeriDiabetologia Gavardo

La salute vien mangiando

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Gli asparagiScaloppe agli asparagi16 asparagi cotti, 4 scaloppe di vitello, 4 fette di fontina, olio extravergine di oliva, sale, pepe, brodo vegetale, vino bianco, farina bianca.Cuocere la carne infarinata in pentola con poco olio per 1 minuto, girarla e rosolare ancora per 1 minuto. Togliere il grasso, bagnare con poco vino bianco e fare evaporare per pochi secondi. Rego-lare di sale e pepe. Disporre sopra ogni scaloppa 4 asparagi, la fontina e bagnare con poco brodo. Coprire la pentola e una volta fuso il formaggio scoperchiare e servire.

Involtini di merluzzo con asparagi4 filetti di merluzzo, 4 asparagi, salvia, rosmarino, basilico, pane grattugiato qb, buccia di limone, olio extravergine di oliva, sale.Appiattire leggermente il pesce, salare, aromatizzare con aromi tritati e arroto-larlo con al centro l'asparago. Disporre in teglia l'involtino spolverizzandolo con pane grattugiato aromatizzato al limone e passare in forno a gratinare per circa 10 minuti.

Cuochi e Dietiste

Gli asparagi sono germo-gli detti turioni, di colore verde (sapore intenso) o bianco (più delicati) a seconda che siano coltivati con o senza luce; possono anche crescere selvatici (particolarmente gradevoli). Conosciuti fin dall’antichità, la loro coltivazione si sviluppa nell’antica Persia per poi diffondersi prima in Egitto e, in epoca romana, in Europa. Agli imperatori romani piacevano così tanto che sembra abbiano costruito le Asparagus, navi apposite per andarli a racco-gliere. Della stessa famiglia della cipolla, l'asparago ne condivide alcune proprietà positive: è diuretico e coadiuvante nelle calcolosi renali.Sono una buona fonte di fibra alimentare e, come la maggior parte delle verdure, idonei contro la stipsi; contengono poche proteine a basso valore biologico e abbondante asparagina, un ammino-

acido che provoca il caratteristico odore delle urine; gli zuccheri presen-ti, in prevalenza semplici, sono costituiti da fruttosio mentre è trascurabile la presenza di lipidi; molti i sali minerali tra i quali potassio, calcio, fosforo, magnesio, manganese e minime quantità di sodio; sono una discreta fonte di

vitamina A e B e in parte minore C; buono il conte-nuto di acido folico, vitamina protettiva contro la spina bifida del feto in gravidanza.Assolutamente da evitare in caso di gotta o iperuri-cemia acuta a causa dell'elevata concentrazio-ne purinica.Al momento dell'acquisto i turioni devono essere turgidi, dritti, elastici e con gemma ben serrata.

La preparazione è sem-plice: dopo il lavaggio eliminare con un pela-patate la porzione di corteccia in prossimità del taglio (porzione inferiore del germoglio) fino ad ottenere un prodotto completamente edibile; cime e gambo vanno cotti separati perchè richiedo-

no tempi diversi.

Un capitolo a parte merita il loertis (modo dialettale di definire il luppolo comune). Lo si trova in luoghi freschi, rive dei fossi, terreni incolti e umidi, siepi. Impropriamente

definiti "parenti poveri degli asparagi" sono una prelibatezza primaverile: teneri germogli ricchi di fibre, vitamina A, C e minerali, soprattutto potassio. Ottimo per frittate, risotti, pasta, minestre, zuppe o lessati e conditi con olio extraver-gine d'oliva, sale e aceto.

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Grazie!Sono numerose le donazioni che l'Azienda Ospe-daliera ha ricevuto nel corso del 2014.Ringraziamo tutti coloro che, grazie alla loro sensi-bilità e disponibilità, hanno arricchito reparti e servizi di nuove apparecchiature, hanno permesso di avviare o mantenere attività che qualificano ulteriormente le prestazioni sanitarie erogate.

Nuovo regolamento per le Associazioni di volontariatoL'Azienda Ospedaliera riconosce da sempre il valore dell'opera delle Associa-zioni di volontariato, importanti realtà del territorio che attraverso la loro attività offrono un'occasione di crescita per l'Azienda e per i cittadini.Per rafforzare e definire in maniera più puntuale il rapporto con i volontari è stato emesso il Regolamento per la disci-plina delle attività di volontariato.Obiettivo del regolamento è anche di consolidare le collaborazioni già in essere che vedono i volontari impegnati in attività - non di carattere sanitario – dedicate ai pazienti ed ai loro familiari e di avviarne di nuove nel rispetto dei principi di sussidiarietà, partecipazione, solidarietà e pluralismo che caratterizza-no il ruolo dei volontari.Il regolamento è disponibile sul sito inter-net aziendale www.aod.it.

Potenziata la Sezione di Terapia Occupazionale della Riabilitazione di LonatoGrazie al contributo di mille euro della Banca di Credito Cooperativo di Bedizzole Turano Valvestino è stato possibile acquistare alcuni strumenti che hanno potenziato la sezione di Terapia Occupazionale della Riabili-tazione di Lonato.Sono apparecchiature provenienti dall'estero, in quanto di difficile repe-rimento in Italia, che aiutano le perso-ne con Morbo di Parkinson o handi-cap a superare le difficoltà che spesso si trovano ad affrontare nello svolgi-mento di attività quotidiane.Si tratta di utensili facilitatori - come posate con impugnatura modificata, tastiere per computer, ausili per l'apertura delle porte - che i pazienti in dimissione dal reparto possono sperimentare e collaudare in vista di un eventuale acquisto.La Terapia Occupazionale, attiva da anni presso l'Ospedale di Lonato, si inserisce a pieno titolo nelle discipline previste dalla riabilitazione e si pone l'obiettivo di stimolare, attraverso le attività di ogni giorno, il processo di recupero fisico.Molto spesso però, per arrivare all’esecuzione del singolo compito, i pazienti hanno la necessità di utilizza-

re apparecchi, attrezzi o tecniche di adattamento che li aiutino a superare le difficoltà che incontrano nello svol-gimento di varie mansioni. Nel 2014, per il potenziamento della Sezione, è stato inserito nell'organico della Riabilitazione uno specialista in Terapia Occupazionale: una nuova figura che si è formata attraverso un percorso universitario specifico previsto in Italia solo da pochi anni.

Francesco PiacentiniDirettore Riabilitazione Lonato

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ABIO MANERBIO Segretaria Generale

Mara Picozzi cell. 3333179729

I bambini fanno oh...

Tutto ha avuto inizio l’anno scorso, in una delle tante riflessioni tra noi, il Direttore Generale Marco Votta e Mario Colombo che guida la Pediatria di Manerbio. Un’azione corale a dimostrazione che le idee prendono gambe ove sono condivise. Ognuno di noi ha pensato come sempre ai “nostri” bambini, ai loro genitori e ai nonni, a quanti devono affrontare e sconfiggere una malattia e con essa il ricovero in un ambiente inevitabilmente diverso e lontano dal contesto familiare. Abbiamo pensato a quali “cure” possiamo offrire: una doverosa organizzazione aziendale, degli efficaci protocolli medici e un’accoglienza serena e attenta. Insieme abbiamo pensato che la qualità di tutto questo, che rappresenta la quotidianità degli operatori sanitari e di noi volontari, dovesse conciliare con un ambiente rinnovato ed idoneo.Per questo abbiamo elaborato un progetto rivolgendoci alla Ludovico Srl di Bologna, primaria azienda che opera nel settore degli arredi per comunità per l’infanzia, dagli asili ai reparti ospedalieri. Un progetto che, sotto il profilo economico, è stato possi-bile grazie alla generosità di un’azienda e di un cittadino manerbiese, che ad oggi chiede di conservare l’anonimato, e che cogliamo ancora una volta l’occasione di ringraziare per la donazione e per le parole di stima che non ha esitato a rivolgerci

quando l’accoglienza diventa progetto di cura

in occasione del nostro incontro.Oggi l’ingresso ed i corridoi di disimpegno del reparto di Pediatria hanno conquistato un’unità stilistica grazie alla tenue ed uniforme tinteggiatura e alla posa di giochi in legno, privi di spigoli pericolosi e ricchi di attività, coordinati tra loro secondo principi didattici legati alla curiosità ed alla manipolazione. A tutto ciò si aggiungono le colo-rate sedute della sala d’aspetto degli ambulatori e del Pronto Soccorso pediatrico da cui i genitori possono sorvegliare i loro piccoli.La nostra ambizione ora è quella di completare, con decorazioni rispondenti allo stesso standard, l’interno di ogni singola camera e i tre ambulatori. Per questo stiamo definendo un preventivo suddiviso su micro-progetti nella speranza di riuscire a supe-rare le indubbie difficoltà economiche che affliggono gran parte di noi a tutela di quelle strutture che sanno rendere un territorio ricco perché attento. Chi fosse interessato ad aiutarci, anche con una piccola donazione, può farlo a mezzo bonifico bancario C/C Banco Posta IT05 X076 0111 2000 0000 3467 812 intestato ad ABIO Associazione per il Bambino In Ospedale, causale PROGETTO ACCOGLIENZA 2015 indicando nome e codice fiscale così da poter rilasciare la ricevuta necessaria per le detrazioni nella dichiarazione dei redditi.Un caro saluto da tutti i volontari in servizio a Manerbio

Dallo scorso dicembre il Centro Aiuto Vita di Desenzano ha una nuova sede.Il punto di ascolto è stato trasferito nel corridoio principale, prima dell’ingresso della Pediatria. Invariata l’ubicazione degli uffici di Gavardo e Manerbio.L'Azienda Ospedaliera ha sottoscritto dal 2008 una convenzione con l'Associazio-ne che, attraverso le sue volontarie, offre un’alternativa all’interruzione volontaria

di gravidanza ed un sostegno alla maternità per le donne che scelgono di rivolgersi allo sportello in Ospedale.Il contatto con il Centro Aiuto Vita è possibile anche attraverso il numero verde SOS VITA 800813000 ed il cellu-lare 3356689194.

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Nuova sede per il Centro Aiuto Vita di Desenzano

L'anno è iniziato bene per ABIO DesenzanoIn seguito al consueto corso di formazione, iniziato ad ottobre, il gruppo si è arricchito di ben tredici nuovi volontari consentendo sia una maggiore copertura dei turni, e quindi una regolare apertura della sala giochi, sia di offrire ai piccoli pazienti della Pediatria un’accoglienza sempre più struttu-rata ed organizzata; contiamo anche di ampliare le iniziative e le attività che offriamo. Grazie ad una generosa donazione, abbiamo ancor più colorato la sala giochi del reparto che è stata anche arricchita con una nuova postazione con pc e scrivania che costituisce un nuovo spazio dedicato ai ragazzi più grandi.

Grazie ad un contributo di ABIO Desenzano al reparto di Ostetricia, si sta inoltre avvian-do un progetto già da tempo immaginato e programmato a cui ABIO aveva aderito con grande entusiasmo e convin-zione: per il “rooming in” il reparto maternità ha installato dei fasciatoi in ogni camera che consentono alle neomam-me di accudire il loro bambino fin dai primi momenti di vita.Abbiamo aderito al progetto di sensibilizzazione e avvicina-mento dei giovani al volonta-riato promosso dall’Istituto Bazoli Polo che ha richiesto un intervento per presentare agli studenti le caratteristiche e le finalità di ABIO. E’ sempre una bella occasione poter promuovere il valore del volontariato, qualunque sia l’ambito in cui si attua, e poter condividere con chi, ancora non abbia fatto esperienza diretta, l’arricchimento perso-nale e umano che ogni attività di volontariato comporta. Molto gratificante l’attento interesse con cui i ragazzi hanno risposto, cosa che lascia ben sperare nella sensibilità delle nuove generazioni.

CittadinanzAttivaCittadinanzAttiva è un'Associazione di volontariato di cui il Tribunale per i Diritti del Malato è la rete più cono-sciuta. Siamo presenti in Italia da 35 anni in circa 300 sedi e contiamo più di 20.000 iscritti.L'attività si ispira all'articolo 118 della Costituzione che riconosce ai cittadini la facoltà di contribuire attiva-mente al miglioramento dei pubblici servizi. Quindi cittadini educati ad essere protagonisti nel prevenire, limitare o rimuovere posizioni di soggezione, sofferen-za, disagio, discriminazione o insidie all'integrità fisica, psichica o alla dignità.Negli anni abbiamo redatto e sottoscritto: Carta Euro-pea dei diritti del malato, Consenso informato, Carta per il Sollievo e terapia contro il dolore inutile, Carta della qualità in Chirurgia ottenendo l'adesione di diver-se strutture sanitarie italiane.La rete si avvale di professionisti medico-legali e avvo-cati, iscritti all'Associazione, che assistono e accompa-gnano coloro che ne chiedono la consulenza.

Bruna FilippiniPresidente

Anna Motta ForinCoordinatrice I volontari ABIO Desenzano

Campagna promossa da ANMCO

ACCESSO SENZA PRENOTAZIONE

FINO AD ESAURIMENTO POSTI

al cuor

non si comanda

CARDIOLOGIE APERTE

Sabato 14 febbraio DESENZANO E MANERBIO

Domenica 15 febbraio GAVARDO

Informazione e sensibilizzazione sulle problematiche

cardiocircolatorie.

Consulto cardiologico, ECG e misurazione pressione

arteriosa

2015_03

INFOtel 0365.378220 - mail [email protected]

dalle 9 alle 13

MANGIAR BENEPER VIVERE IN SALUTE E BELLEZZA

Un progetto tutto al femminile dedicato alle donne nelle diverse fasi della vita

10 aprile ore 14.30 - Gravidanza e peso forma24 aprile ore 14.30 - Menopausa e peso formaGli incontri si terranno presso l’Aula Magna dell’Ospedale di Manerbio con la partecipazione del Ginecologo e della Dietista

Per info, iscrizioni e altre date rivolgersi al n. 030.9929405dalle 9 alle 13

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Gli eventi

Cardiologie AperteAnche quest'anno le

Cardiologie di Desen-zano, Gavardo e

Manerbio hanno aderito alla Campagna di sensi-

bilizzazione Settimana del cuore nata con l'obiettivo di

sensibilizzare la popolazio-ne sul rischio legato alle

patologie cardiovascolari. Sabato 14 e domenica 15 febbraio sono state esegui-te circa 200 prestazioni gratuite.

Festa della donnaSono oltre 190 le donne che hanno aderito, sabato 7 marzo, all'iniziativa proposta come ogni anno in occasione della giornata della donna. Medici e ostetriche delle Unità Operative di Oste-tricia/Ginecologia di Desenzano, Gavar-do e Manerbio hanno eseguito gratuita-mente visite ginecologiche, ecografie, pap test per la prevenzione delle patolo-gie dell’apparato genitale femminile.

Giornata Mondiale del reneSuccesso anche per la Giornata contro le malattie renali del 12 marzo: oltre 230 persone si sono rivolte agli specialisti dei Servizi di Emodialisi per un colloquio, la misurazione della pressione arteriosa e l'esame delle urine.

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità per la realizzazione delle iniziative.

Prevenzione tumori del cavo oraleL’Azienda Ospedaliera ha aderito alla Giornata dedicata alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale promossa da AOOI.L'ORL di Manerbio propone il 10 aprile dalle 9 alle 12 visite gratuite direttamente in reparto senza prenotazione (info 0309929714).L'ORL di Desenzano, in collaborazione con l'Associazione Gardesana Studio e Prevenzione Tumori Onlus, propone visite gratuite presso i Poliambulatori nei giorni 11 aprile, 16 maggio e 13 giugno dalle 9 alle 12,30 (info e prenotazioni 3315466093).

Gli Ospedali di Desenzano, Gavardo e Manerbio

offriranno sabato 7 marzoprestazioni gratuite

visite ginecologicheecografie ginecologichepap testfino ad esaurimento posti

Prenotazioni ed informazioni

Ufficio Relazioni con il Pubblico

25-26-27 febbraio dalle ore 9.00 alle ore 12.00

tel 030.9929714

Festa della2015

Donna

2015_05

Direttore Editoriale:Direttore Responsabile:Comitato di Redazione:

Editore e Pubblicità:

Progetto grafico:Stampa:Tiratura:

Marco VottaTeresina BertolettiMarco Votta - Annamaria Indelicato - Cesare Meini Teresina Bertoletti - Anna Maria ArchettiAzienda Ospedaliera di Desenzano del Garda (Bs)25015 Desenzano del Garda - Località Montecroce 1Telefono 030.9145575 e.mail: [email protected] Mondello Premiato stabilimento tipografico dei comuni soc.coop.12.000 copie su carta FSCPubblicato on line sul sito www.aod.it

Numeri utiliGavardoSalò

DesenzanoLonato

ManerbioLeno

Centralino 030.91451

Centralino 0365.3781

Centralini 030.99291030.90371

U.R.P.Ufficio Relazioni con il Pubblico

030.9145576mail [email protected]

Centro Unico Prenotazione (CUP) 030.9037555Prenotazione Libera Professione 030.9037225

U.R.P.0365.378220mail [email protected]

U.R.P.030.9929714mail [email protected]

sito internet www.aod.it

emergenza sanitaria 118

CUP Regionale 800638638

inquadra con lo smartphone

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Correre, correre, correre... Una mania che sta conquistando sempre più perso-ne, ma che è uno dei gesti più salutari che si possano compiere e che a Brescia si sta trasformando pure nel modo di socializzare e di rendere più bella la città. Uno sport che i più compiono in solitaria, con le cuffie per scandire il ritmo e isolarsi, ma nella Leonessa d’Ita-lia è divenuto un fenomeno di massa con ben oltre mille persone che il giovedì si incontrano per correre tra le vie del centro: è CorrixBrescia. Un evento che ha conquistato tutti, non solo gli sportivi e i maniaci del benessere, visti i numeri e la quantità di gente che ogni settimana scende in strada per incitare chi corre e godersi lo spettacolo. C’è spazio per tutti, dai più allenati a chi ha abbando-nato il divano da poco: sette i gruppi di corsa, dal livello base all’avanzato: corri&cammina (per iniziare), cammino, nordic walking e infine dog walking. Ogni gruppo è seguito da una ventina di pacerunner, istruttori che aiutano gli atleti a fare movimento in sicurezza e in qualsiasi condizione meteo.Si parte tutti insieme dal village allestito in piazza Vittoria dove ci sono i gazebo

degli organizzatori, l’infopoint, gli stand degli sponsor e ristoro, il service che diffonde musica e dove spesso si svolgo-no eventi come concerti. Per dare un servizio in più e garantire una corsa sicura, uno degli allestimenti è dei farmacisti bresciani che misurano la pressione, danno consigli, offrono integratori e ascoltano i runner. “CorrixBrescia è corsa, cammino, cultu-ra e comunicazione, afferma la presi-dente di Federfarma Clara Mottinelli, le quattro ”c” magiche che hanno conqui-stato la città. Il movimento si è trasfor-mato in strumento di benessere e socia-lizzazione nel tessuto culturale urbano, unendo tutti questi aspetti. Alla base della manifestazione c’è anzitutto il benessere psicofisico ma subito dopo viene l’effetto aggregativo e sociale, l’animazione del centro e, perché no, la riscoperta delle bellezze locali. La presenza dei farmacisti serve a dare più attenzioni e sicurezza agli atleti che hanno la possibilità di togliersi i dubbi che a volte si hanno quando si fa sport”.Si corre tutti i giovedì. Per curiosità www.corrixbrescia.org.

Federfarma informa