07/08/09 orm News - asst-garda.it · Ci spiega meglio cosa si intende per ... Si tratta di...

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07/08/09 Periodico di Informazione Sanitaria lug/ago/sett 15 anno XV ormazione Sanitaria News Sede Legale: Desenzano del Garda (BS) Località Montecroce - www.aod.it DESENZANO DEL GARDA / LONATO DEL GARDA / GAVARDO / SALO’ / MANERBIO / LENO $=,(1'$ 263('$/,(5$ ', '(6(1=$12 '(/ *$5'$

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07/08/09Periodico di Informazione Sanitaria

lug/ago/sett 15anno XV

ormazione Sanitaria

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Sede Legale: Desenzano del Garda (BS)Località Montecroce - www.aod.it

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ANNO XV - Edizione 7-8-9/2015 Registrazione del Tribunale di Brescia n° 45/2001 del 30/08/2001

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Editoriale

La salute della donna a km zero

Quando il cibo è salute

Dal sangue una terapia per occhi e articolazioni

Giornata Mondiale della Salute Mentale

Aiutiamoli a imparare

A Lonato la neuroriabilitazione robotica è una realtà

A Manerbio più armi contro il dolore

Gavardo: chirurgia ambulatoriale della cataratta

Chirurgia di ManerbioLavoro in squadra, qualità e attenzione alla persona

Rubrica: La salute vien mangiandoLe castagne

Antibiotici sì, ma con cautelaSe li usi male rendi più difficile curare le infezioni!

Rubrica: Gli eventi

Rubrica: Federfarma informa

NeWs Tutti i diritti riservati. I contenuti non possono essere riprodotti in nessun modo senza l’autorizzazione del Direttore Editoriale.

Editoriale

Marco VottaDirettore Generale

Da alcuni giorni è on line il nuovo sito internet dell'Azienda Ospedaliera.All'indirizzo www.aod.it troverete tutte le informazioni riguardanti le Unità Operati-ve, i Servizi, le attività erogate, l'organizzazione aziendale.Il sito ha una grafica completamente nuova, moderna, di facile consultazione che permette una navigazione semplice ed immediata.Navigando tra le pagine, vedrete che non è nuova solo la veste grafica, ma sono stati aggiornati anche i contenuti grazie ad un importante lavoro, durato alcuni mesi, che ha coinvolto gli operatori di tutte le Unità Operative e dei Servizi.Il nuovo sito è uno strumento che abbiamo creato ponendoci dal punto di vista della persona che ha bisogno di informazioni adottando quindi un linguaggio il più possibile semplice che riesca a garantire la comprensibilità.Il sito rientra in un progetto più ampio di comunicazione che comprende anche l'aggiornamento della Carta dei Servizi. In questa prima fase è stata realizzata la parte relativa alle Unità Operati-ve e ai Servizi e intendiamo completare il documento a breve con la descrizione di tutta l'Azienda Ospedaliera.Attraverso il nuovo sito internet e la revisione della Carta dei Servizi vogliamo consentire un’adeguata conoscenza delle attività offerte e delle modalità di accesso alle cure quale garanzia della qualità e quantità dei servizi erogati.

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PERCHÉ FARE LA CODA?PRENOTA E CONSULTA I TUOI ESAMI E VISITE ONLINE

PER INFORMAZIONI O RICHIEDERE LA PASSWORD PUOI RIVOLGERTI MUNITO DELLA TESSERA SANITARIA

E DI UN DOCUMENTO PRESSO:

UFFICIO CASSA UFFICIO CARTELLE CLINICHE RADIOLOGIA SEGRETERIE DI REPARTO PUNTO PRELIEVI ACCETTAZIONE RICOVERI/CONSEGNA REFERTI

Ospedali Desenzano – Gavardo – Leno – Lonato – Manerbio – SalòPoliambulatori Nozza di Vestone e Gargnano

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Annamaria IndelicatoDirettore Sanitario

Le strutture dell'Azienda Ospedaliera sono da sempre attente alle esigenze delle donne, ai loro bisogni sanitari e numerose sono le attività dedicate all'universo femminile.Sono presenti servizi per la cura di alcune patologie che colpiscono prevalentemente le donne, un centro di Procreazione Medico Assistita, vengono offerti corsi di accom-pagnamento alla nascita, incontri informativi per la cura del neonato, percorsi protet-ti per le donne vittime di violenza, solo per citarne alcuni.Qui le donne possono trovare professionisti in grado di offrire un ascolto competente e una presa in carico completa.Questa attenzione è stata riconosciuta, negli anni, anche dall'Osservatorio Nazionale salute Donna (Onda) attraverso l'attribuzione dei Bollini Rosa.Proprio nell'ambito delle iniziative promosse da Onda proponiamo, a partire dal 6 ottobre, il progetto “La salute della donna a km zero” con l’obiettivo di promuovere la tutela e il miglioramento del benessere femminile.Offriremo prestazioni gratuite con l’obiettivo di individuare fattori di rischio e/o svela-re patologie in atto non conosciute riconducibili ad abitudini alimentari non corrette e tre seminari informativi che si concluderanno con l'incontro di Desenzano del 6 novembre che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Giorgio Calabrese, medico nutrizionista di fama internazionale.

Nelle prossime pagine tutte le info

La salutedella donnaa Km

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Sono numerose le iniziative che l'Azienda Ospedaliera propone, in collaborazione con Onda, nell'ambito del progetto La salute della donna a km zero con l’obiettivo di promuovere la tutela e il miglioramento del benessere femminile.Si terranno tre seminari informativi e verranno offerte prestazioni gratuite mirate all'in-dividuazione di fattori di rischio riconducibili a abitudini alimentari e stili di vita non corretti.

Mangiamo... con il cuoremercoledì 14 ottobre ore 17.00 Piccolo Teatro Manerbio

Incontro sui benefici di sani stili di vita e corretta alimentazione

Durante l’incontro sarà possibile prenotare per sabato 24 ottobre una consu-lenza gratuita per rilevare indice di massa corporea, pressione, colesterolo ed effettuare osteosonografia e consulenza dietistica

Cibo è prevenzionesabato 24 ottobre ore 9.00Sala riunioni 3° piano Ospedale Gavardo

Incontro sull'importanza dell'alimentazione nella prevenzione di osteoporosi e patologie cardiache

a seguirele donne presenti potranno rilevare gratuitamente alcuni parametri ed effet-tuare un colloquio per l'individuazione dei fattori di rischio

La salute della donna a km zeromartedì 6 ottobre dalle ore 8.00 alle 13.00Piazza Malvezzi, Mercato di Desenzano del Garda

Stand per la rilevazione gratuita di alcuni parametri, colloquio per l'individua-zione di fattori di rischio e per compilare la carta del rischio personale

Presentando la tessera sanitaria e un documento sarà possibile attivare il servi-zio GASS per la prenotazione e consultazione di esami e visite da casa

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Quando il cibo è saluteVenerdì 6 novembre ore 15.00

Salone Gino Benedetti - Castello di Desenzano del Garda

RELATORIGiorgio Calabrese

Specialista in Scienza dell’Alimentazione,docente universitario, consulente scientifico

Ministeri della Salute, Agricoltura, Expo2015 e per famose trasmissioni televisive e radiofoniche,

scrive per quotidiani e periodici

Carlo BrescianiChef e Presidente Vicario

Federazione Italiana Cuochi

Gianni BriaravaChef e membro del Comitatodi Condotta Slow Food Garda

Elisabetta VercesiReferente Programma

Bollini Rosa Onda

Modera l’incontroAnna Della Moretta

Giornalista ScientificaGiornale di Brescia

COMUNE DI GAVARDO

CITTÁ DIMANERBIO

Dal sangue una terapiaper occhi e articolazioni

Ci spiega meglio cosa si intende per “prodotti della lavorazione delle piastrine”?Si tratta di emocomponenti, non per uso infusionale, derivanti da donazione di sangue che, opportunamente “lavorati”, permettono di ottenere derivati piastrini-ci sottoforma di siero-collirio, gel piastri-nico e plasma ricco di piastrine utilizzati nella cura di patologie oculistiche, ortopediche, odontoiatriche e negli interventi di chirurgia maxillo-facciale.

Quale è il meccanismo di azione?I derivati vengono applicati direttamente in loco liberando fattori di crescita conte-nuti nei granuli alfa delle piastrine, mediatori chimici e citochine che, con meccanismo a catena virtuoso porta alla guarigione delle ferite. La loro origine può essere autologa (il paziente è donatore per sé stesso) oppure omologa (da altro soggetto donatore). É importante sottolineare che non esistono controindicazioni al prelie-vo autologo se non in caso di patologie che riguardano le piastrine, che non permetterebbero di ottenere un emo-componente efficace.

Quando si ricorre a questa terapia?L’indicazione per il tipo di patologia spetta allo specialista mentre l’idoneità alla raccolta spetta al medico del Servi-zio Trasfusionale in base a criteri clinici ben definiti, procedure di legge, di sicurezza del paziente e anche di effica-cia del prodotto finale. Per la loro origine e natura (sono chia-

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Importanti studi hanno dimostrato, a partire dagli anni 2000, l'efficacia dell'u-tilizzo di prodotti della lavorazione delle piastrine come adiuvanti e potenzianti dei naturali processi rigenerativi e riparativi. Il meccanismo di azione è riassumibile in due parole: mimare e amplificare naturalmente il fisiologico processo di riparazione dei tessuti.

Ne parliamo con Luigia Manisco Responsabile del

Servizio Trasfusionale Aziendale-SIMT, cui spetta

la preparazione degli emocomponenti

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mati emocomponenti come le sacche di sangue) devono sottostare alle stesse regole etiche che governano il sistema di raccolta e infusione del sangue e, per competenza, la loro produzione ricade sotto la responsabilità del Centro Trasfusionale. Ci atteniamo ad un protocollo ufficiale che descrive il percorso specifico che il paziente deve seguire: accettazione con specifica richiesta del medico speciali-sta, elenco delle indagini necessarie per definire l'idoneità al prelievo, elenco degli esami virologici, sottoscrizione del modulo di consenso alla procedura ed esecuzione di esame colturale sul prodotto finito.

Come avviene la somministrazione?Il siero collirio avviene per autosommi-nistrazione da parte del paziente. Il Centro Trasfusionale consegna il prodotto già confezionato in fiale sterili e monouso da conservare e utilizzare a

domicilio, rispettando rigorosamente le indicazioni fornite.L'applicazione degli altri derivati è a cura dello specialista.

Quanti emocomponenti preparate?La produzione e lavorazione degli emo-componenti da piastrine è andata progressivamente aumentando: da 138 unità del 2012 alle 182 nel 2014 e per l'anno in corso prevediamo un ulteriore incremento. Per le caratteristiche di efficacia in numerose patologie e per i risultati ottenuti nei diversi contesti di impiego clinico, il percorso di produzione e lavo-razione, che inizia e si conclude nel SIMT, si interfaccia con altre discipline e competenze assumendo il significato di attività multidisciplinare.

Il parere dell’Oculistica

Tra gli specialisti che li utilizzano abbiamo chiestoun parere a Valeria Magri Direttore Oculistica Manerbio

e Gaetano Dusi Ortopedico di Desenzano

Il parere dell’Ortopedico

Il siero autologo è usato da diversi anni nel trattamento delle forme importanti di secchezza oculare, scarsamente respon-sive al trattamento medico convenziona-le. Il siero autologo contiene fattori di crescita, fibronectina e vitamine, che contribuiscono all'integrità della superfi-cie oculare con effetto epiteliotrofico. Per queste sue proprietà viene utilizzato anche nella cheratite neurotrofica, nei difetti persistenti dell'epitelio corneale e nella sindrome dell'erosione corneale ricorrente.La nostra esperienza è positiva: abbia-mo trattato pazienti affetti da secchezza oculare di diversa etiologia riscon-trando un netto

miglioramento dei disturbi soggettivi espressi dai pazienti e anche del quadro clinico.L'utilizzo di questo tipo di trattamento viene deciso dallo specialista oculista che provvede ad inoltrare la richiesta al Centro Trasfusionale per la preparazio-ne del siero collirio. Al paziente vengono consegnate confe-zioni da 20 microfiale che devono essere conservate in freezer e scongelate quoti-dianamente prima dell'utilizzo.É possibile sottoporsi, su indicazione dell'oculista, a più cicli annuali di tratta-mento.10 11

L'impiego di emocomponenti in ambito ortopedico, gel piastrinico e plasma ricco di piastrine è una procedura applicata e collaudata ormai da tempo con ottimi risultati.Il razionale biologico è quello di accelerare i meccanismi che conducono alla rigene-razione ed alla riparazione delle lesioni osteo-miotendinee grazie ai fattori di crescita contenuti nelle piastrine.

Viene utilizzato in sala operatoria con l'obiettivo di stimolare i proces-si riparativi in numerose tipologie di lesioni: tendinee (cuffia dei rotatori, tendine di Achille), fratture, artrodesi (nelle quali favorisce la fusione ossea) e nelle pseudoartro-si cioè nei ritardi od arresti della riparazione delle fratture. Il loro utilizzo è di valido aiuto anche per le perdite di sostanza ossea che si verificano negli interventi di protesi di anca e ginocchio.

In ambito ambulatoriale vengono utilizzati nella cura delle tendiniti croni-che e nelle lesioni acute o degenerati-ve della cartilagine con risultati soddi-sfacenti specialmente nel trattamento del dolore, come confermato anche dai pazienti che non necessitano di farmaci antidolorifici, hanno un recu-pero funzionale più rapido miglioran-do l'adesione alle terapie e la qualità della vita.L'utilizzo di questi preparati sta dando ottimi risultati anche nel trattamento delle lesioni muscolo-scheletriche degli atleti.

USO CHIRURGICO USO AMBULATORIALE

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Il Dipartimento di Salute Mentale propone alcune iniziative dedicate alla sensibiliz-zazione sul tema della salute mentale.Si terranno alcune serate informative e due rappresentazioni teatrali.

Ecco il calendarioPresso Croce Bianca Dominato Leonense Via Brescia Leno 14 ottobre ore 20,30L'età della transizione: luci ed ombre di un passaggio evolutivo complesso21 ottobre ore 20,30 Recovery: cambiamento, protagonismo e relazione28 ottobre ore 20,30 Lavorare insieme per progetti personalizzatiPresso Teatro Comunale di Leno30 ottobre ore 20,45 spettacolo teatrale Benji a cura del Gruppo Filorosso Presso Auditorium Celesti di Desenzano17 ottobre ore 20,45spettacolo teatrale “Benji”a cura del Gruppo Filorosso 24 ottobre ore 20,30Resilienza e recovery nella salute mentale: l'esperien-za nei servizi

Ingresso libero

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Ci parli del Progetto PASSE' un lavoro di rete tra ricercatori, clinici e insegnanti basato sulla teoria dell'in-telligenza formulata dal russo Lurija, uno dei padri della neuropsicologia (scienza che studia le molteplici funzioni del cervello umano) basata su tre unità funzionali.La prima è quella responsabile di man-tenere attivo il tono corticale e nasce dal tronco encefalico (l'attenzione), la secon-da si occupa di elaborare e organizzare le informazioni che riceviamo in un ordine sequenziale (successione) e in modo tale da mantenere contempora-neamente una visione d'insieme (simul-taneità) e la terza è preposta alla programmazione, regolazione e controllo dell'azione (pianificazione).

Da qui la teoria PASS che identifica quattro

processi base quale presupposto dell'intelligen-

za, intesa come la capacità di trovare soluzioni ai problemi adattivi che si sviluppano nella

relazione tra uomo e ambiente. Su questi presupposti teorici,

Naglieri e collaboratori, hanno ideato il test

Cognitive Assessment System che misura il

livello di funziona-mento dei quattro processi base, il primo test di i n t e l l i g e n z a basato su una teoria dell'intel-

ligenza (in senso neuropsicologico).

Nel 2005 Taddei,

dell'Università di Firenze, ha curato l'adattamento italiano di questo test con alcune prerogative importanti: una teoria di riferimento, non è basato sul linguaggio, è transculturale e può offrire uno spunto per interventi di tipo abilitati-vo/riabilitativo. Ma un problema rimaneva aperto: fatte le valutazioni diagnostico-funzionali, gli insegnanti disponevano di più informa-zioni sul funzionamento intellettivo e sul profilo cognitivo dei bambini esaminati senza avere però strumenti idonei per aiutarli nel sostegno delle aree deboli e/o sfruttando i punti forti (dal punto di vista dei processi-base).

Da qui il Progetto PASS?L'obiettivo del Progetto è stato quello di produrre materiali per gli insegnanti che consentissero di intervenire sui quattro processi base dell'intelligenza andando a colmare un vuoto o per così dire a “chiudere il cerchio”.In questo modo gli insegnanti possono lavorare più sui processi che sui conte-nuti già a partire dalla scuola dell'infan-zia (anche a prescindere da valutazioni diagnostiche) prevenendo la fragilità cognitiva. Con questo tipo di interventi si può modificare in senso positivo l'esperienza di apprendimento e ridurre (insieme agli interventi protettivi già previsti dalla legge) il rischio di difficoltà adattive e/o relazionali secondarie che spesso si innescano a partire da difficoltà negli apprendimenti scolastici.

Aiutiamoli a imparareIntervenire sulla fragilità cognitiva in ambito scolasticoSono stati pubblicati da pochi mesi i due volumi Aiutiamoli a imparare per la scuola primaria e la scuola dell'infanzia dei quali è coautore Carlo Benvenuti. Di cosa parlano?

Aiutiamoli ad imparare, pubblicati da Erickson, sono il risultato di un lavoro di ricerca-azione denominato Progetto PASS che l'U.O. Neuropsichiatria dell'In-fanzia Adolescenza Polo di Leno, che

dirigo, ha realizzato nel triennio 2012-15 al quale hanno colla-

borato attivamente le psicolo-ghe Laura Battagliola e

Monica Bulla; i testi voglio-no offrire una valida risposta al problema della fragilità cognitiva in ambito scolastico.

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A Lonato la neuroriabilitazionerobotica è una realtàGrazie alla generosità del Rotary Club Salò e Desenzano, la Riabilitazione Specialistica di Lonato è stata dotata di un dispositivo robotizzato Gloreha che verrà utilizzato per il recupero neuromo-torio della funzionalità della mano.

Ne abbiamo parlato con Francesco PezzaliResponsabile dell'U.O.

Perché la robotica in riabilitazione?La letteratura scientifica ci ha insegnato che le armi vincenti della riabilitazione neurologica sono la precocità e l'intensi-tà del trattamento. Purtroppo la rieduca-zione neuromotoria basata sul contatto diretto del terapista è una strada difficil-mente percorribile in quanto comporta dei costi elevati. Da qui la necessità di sviluppare e adottare nuove strategie che presentino la stessa efficacia, ma con un basso impatto economico. Le due caratteristiche, contatto diretto e costi contenuti, sono soddisfatte dalla riabilitazione robotica che diventa una valida integrazione alla terapia riabilitativa classica.

Di cosa si tratta?Il sistema è basato su un guanto riabili-tativo ed una interfaccia computerizzata che garantiscono un trattamento inten-so, precoce, stimolante e flessibile. Il guanto mobilizza le articolazioni meta-carpofalangee ed interfalangee delle dita della mano e fa eseguire un eserci-zio riabilitativo. Per rendere più coinvol-gente l'esercizio e catturare l’attenzione

del paziente, uno schermo riproduce con un'animazione in 3D l'esercizio al quale un sofisticato software associa stimoli visivi e sonori che favoriscono anche il recupero neuro-cognitivo.

Quando può essere utilizzato?Tratteremo principalmente le persone colpite da ictus cerebrale per le quali la letteratura riporta un coin-volgimento degli arti superiori in circa l'80% dei casi. In questi pazienti il recupero è com-plesso e necessita di un approccio inten-sivo, requisito che il guanto robotizzato soddisfa pienamente.L'apparecchiatura si è dimostrata efficace anche in altre numerose patologie post-chirurgiche ortopediche.

Quali benefici dal trattamento?I benefici sono molteplici. Alcuni semplici ed intuibili - miglioramento dell’escursione articolare, prevenzione di aderenze o danni da immobilizzazione, riduzione del dolore e dell’edema, miglioramento del metabolismo articolare e della circolazione linfatica e sanguigna - altri più tecnici e complessi come la stimolazione propriocettiva, l'incremento della coordinazione, della destrezza e dell’indipendenza funzionale, il miglioramen-to delle capacità visuo-spaziali e attentive.

Quando sarà operativo?Il dispositivo è già stato acquisito, ma per un approccio serio e competente a questa inno-vativa metodica, abbiamo formato gli operatori con un corso specifico. Inoltre i fisiatri ed i fisioterapisti stanno seguendo un altro corso di aggiornamento sulle proble-matiche chirurgico-riabilitative della mano tenuto dai migliori esperti in questo campo. Preve-do che i nostri pazienti potranno iniziare la terapia con il guanto entro il mese di ottobre.

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Come è gestito l'Ambulatorio e quale è l'attività?L'Ambulatorio è gestito da un'equipe di medici coordinati da Katuscia Vettoretto e fa parte di un servizio per il trattamen-to del dolore che si occupa di pazienti esterni, del Pronto Soccorso e degenti.Effettua circa 250 prestazioni l'anno e si rivolge a persone affette da dolore acuto, di recente insorgenza, o cronico quindi con manifestazioni algiche persi-stenti che influenzano negativamente la personalità e la vita di relazione.L’obiettivo è offrire la migliore soluzione terapeutica possibile mirando a ridurre la condizione di disabilità, alleviare le conseguenze psicologiche e comporta-

mentali legate al dolore, favorire il reinserimento nella vita sociale, fami-gliare e lavorativa, razionalizzare e personalizzare la terapia farmacologica. Vengono trattate condizioni di diversa origine, neoplastica e non, come nevral-gie trigeminali e posterpetiche, dolore cronico muscolo-scheletrico (osteoarti-colare, lombosciatalgie, muscolare), dolori viscerali e neuropatie periferiche come la neuropatia diabetica o il dolore nei pazienti vasculopatici. Prima della terapia, il medico visita la persona e, attraverso la descrizione del dolore, l’esame fisico, la visione degli esami eseguiti e la prescrizione di eventuali accertamenti di approfondimento può

comprendere i meccanismi che provo-cano il dolore. La terapia farmacologica viene prescritta secondo le linee guida nazionali ed internazionali ed è finaliz-

zata al controllo del dolore e alle cure palliative; le terapie utilizzate sono farmacologiche e mini-invasive (blocchi antalgici peridurali, mesoterapia ecc).

Come si accede?Per la prima visita è necessaria l'impe-gnativa del medico curante con richiesta di visita specialistica. E' importante portare tutta la documentazione - visite specialistiche, esami radiografici, ricove-ri ospedalieri riguardanti il motivo di accesso all’Ambulatorio e i farmaci assunti. I casi urgenti vengono valutati nel più breve tempo possibile e particolari esigenze possono essere segnalate dal medico curante direttamente agli anestesisti dell’Ambulatorio.

Quali sono le novità?Da settembre offriamo un Ambulatorio di Agopuntura gestito da Marco Aba-stanotti. Dedicato principalmente al dolore osteo-articolare, dolore neuro-patico che possa beneficiare di terapia agopunturale come lombo-sciatalgie, cervicalgie, epicondiliti, nevralgie del trigemino e al dolore articolare (coxal-gie, gonalgie, dolore della spalla). L’accesso è su richiesta del medico curante o dello specialista dell’Ambula-torio di terapia del dolore come coadiu-vante al piano terapeutico impostato.

A Manerbio più armi controil dolore

L'Ambulatorio di terapia del dolore fa parte del Servizio Anestesia e Rianimazione diretto da Benvenuto Antonini,che ci racconta come è organizzato

Prenotazioni CUP 030.9037555

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Gavardo: chirurgia ambulatoriale della cataratta

La cataratta è una patologia caratteriz-zata dal progressivo opacamento del cristallino naturale; il paziente lamenta offuscamento, fastidio alla luce e riduzione della vista. Questo deficit visivo può compromettere la qualità visiva fino a mettere a rischio anche la possibilità di guidare l'automobile. L'intervento chirurgico consiste nel prati-care un'incisione molto piccola nella cornea, nella asportazione della catarat-ta con un apparecchio ad ultrasuoni ed infine nell'inserimento del cristallino artificiale.La prestazione chirurgica è ambulatoria-le pertanto il paziente si presenta al mattino, a digiuno, e poche ore dopo l'intervento può già tornare a casa. Il decorso post-operatorio è caratterizza-to da un rapido e progressivo recupero della vista e da una terapia con colliri antibiotici ed anti-infiammatori da instil-lare a domicilio per 3-4 settimane.Generalmente, dopo una settimana, il paziente è in grado di svolgere le normali attività e potrà avvalersi di

occhiali per la lettura del giornale. Il recupero della vista è sempre condi-zionato dal fatto che la cataratta sia l'unica patologia presente nell'occhio. Se l'intervento viene eseguito in occhi affetti da glaucoma, maculopatia o retinopatia diabetica il recupero può essere ridotto.L'accesso al Servizio di chirurgia della cataratta all'Ospedale di Gavardo avviene in seguito a visita di uno specia-lista che pone l'indicazione all'intervento; successivamente viene fissato, a cura della Coordinatrice dell'Oculistica di Desenzano, l'appuntamento per la visita di pre-ricovero che si effettua a Gavar-do, l'intervento viene eseguito in Week Surgery e i controlli post-operatori ai Poliambulatori.Il medico di riferimento per l'attività chirurgica e per i controlli è Andrea Bottoli, il percorso organizzativo è gesti-to da Mara Fantoni, Coordinatrice Ocu-listica di Desenzano.

Attivato nel 2010 con l'intento di ridurre i disagi dei pazienti, spesso anziani, il Servizio ha avuto un riscontro positivo da

parte della popolazione dell'Alto Garda.

Parla Vincenzo PucciDirettore Oculistica Desenzano,

cui fa capo il Servizio

Info 030.9145025

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Chirurgia di Manerbio

nostra attività. Allo stesso modo l’onco-logica maggiore e la vascolare, anche mini-invasiva. Per la chirurgia senologi-ca diamo ampio spazio agli aspetti ricostruttivi.

E per le malattie meno gravi?Da anni è attiva la Week Surgery, orga-nizzata secondo i moderni criteri dell’intensità di cura, nella quale i pazienti affrontano la chirurgia in day-hospital o con pernottamento in un ambiente più tranquillo e rilassante. Le varici, le ernie e buona parte della proc-tologia vengono regolarmente operate in questo regime; entro breve allarghe-remo l’approccio anche alla calcolosi della colecisti.

Quali sono i vostri progetti?A parte tutte le innovazioni tecnologiche che possono migliorare la nostra presta-zione chirurgica, l’interesse è focalizzato sulla multidisciplinarietà.Forniamo collaborazione per la chirur-gia vascolare al Presidio di Desenzano e senologica plastico-ricostruttiva a Gavardo. E' attiva una collaborazione oncologica per la radioterapia con il Civile, una per la chirurgia toracica, ed una uro-ginecologica per la creazione della Pelvic Unit. La già ottima collabo-razione con gli endoscopisti e gastroen-terologi ha beneficiato di un ulteriore forte impulso con l'arrivo del nuovo responsabile del Servizio.

E dal punto di vista del paziente?Abbiamo adottato un protocollo di gestione peri-operatoria per la chirurgia colo-rettale che alleggerisce e semplifica il percorso del paziente evitando la preparazione intestinale, il digiuno prolungato, sondini, drenaggi e l’immo-bilizzazione a letto; abbiamo ridotto del 30% la degenza media dei pazienti operati al colon in laparoscopia.

Quale è il suo punto di forza?Il gruppo di lavoro, la squadra. I medici, gli infermieri e tutto il personale sono il vero motore dei nostri risultati. Il mio compito è tracciare la rotta, far sì che tutti collaborino verso lo stesso obiettivo.

Quali sfide vede per il futuro?La sfida quotidiana è il miglioramento dei risultati e della qualità in generale. La grande sfida per il futuro è la sosteni-bilità economica. Dovremo cercare soluzioni per mantenere l’alto standard di qualità riducendo i costi.

C’è un motto che riassume la sua visione?Nessun motto. Credo che il servizio agli altri sia “l’affitto” che paghiamo per il nostro posto sulla Terra. E credo che fra tutti gli stimoli professionali, tecnologici ed economici ci dobbiamo alla fine riferire sempre a quello umano: il paziente.

Lavoro in squadra, qualità e attenzione alla persona

Dal marzo 2014 la Chirurgia di Maner-bio è diretta da Roberto Farfaglia. Conosciamolo meglio e tracciamo un bilancio di questo periodo di attività.Nato a Brescia nel 1960, si è formato nell’Università cittadina dove si è laure-ato nel 1985, specializzato in Chirurgia Generale nel 1990 ed in Chirurgia dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva nel 1995. Quasi trent’anni di lavoro in I e II Chirurgia degli Spedali Civili, prima della nomina come Diret-tore a Manerbio.

Sono trascorsi 18 mesi dal suo arrivo. Com’è andata fino qui?Come prevedevo l’attività è stata molto intensa. Da gennaio 2015 abbiamo

operato oltre 1300 pazienti con un trend in crescita. Non mi è rimasto molto altro spazio: ho riversato nel lavoro la mia passione per gli sport di “fatica” (trail running, sci alpinismo, mountain bike). L’allenamento alla resistenza mi ha aiutato.

Come si presenta oggi l'U.O.?La connotazione è necessariamente quella di una chirurgia generale: il mandato è di rispondere alle varie necessità chirurgiche della popolazione, sia programmate che in urgenza. Man-teniamo particolare attenzione agli aspetti più moderni della tecnologia. La chirurgia laparoscopica, anche quella avanzata, occupa grande parte della

Le castagneLe castagne sono un tipico frutto autunnale.

Possiamo raccoglierle nei boschi e in zone lontane dall'inquinamento cittadino. Contengono il 7% di

proteine, 9% di lipidi, 84% di carboidrati e, come tutti gli alimenti di origine vegetale, sono prive di colestero-

lo e ricche di fibre. 100 grammi di castagne fresche forniscono 190 calorie, 290 quelle secche.Sono importante fonte di sali minerali preziosi per la salute come fosforo, calcio, ferro, potassio e acido folico raccomandato in particolar modo alle donne in gravidanza. Utili in autunno e in inverno per recuperare le forze e in convalescenza, soprattutto per anziani e bambini; ideali per chi pratica sport. Le castagne hanno una composizione nutrizionale simile a quella dei cereali e per molto tempo sono state soprannominate "cereali che crescono sugli alberi". La farina non contiene glutine e può essere utiliz-zata nei piatti per gli intolleranti ai cereali; ben cotte sono molto digeribili e possono essere consumate in vari modi: arrostite, bollite, cotte al forno e secche.

ArrostiteDopo averle incise con un coltello, praticando un taglio di 1-2 cm, metterle in una padella bucata sul fuoco vivo per qualche minuto avendo cura di girarle una ad una molto spesso per uniformare la cottura. Una volta ben cotte e abbrustolite metterle in un sacchetto di carta e lasciarle freddare per una decina di minuti prima di sbuc-ciarle e mangiarle. Se invece sono arrostite al forno, dopo l'incisione metterle in una teglia e cuocerle per 20 minuti a 220°, girandole spesso per garantire una cottura uniforme. Con le castagne si possono preparare ottime zuppe. Ad esempio, dopo averle arrostite, potrete cuocerle in un brodo di verdure con erbe aromatiche insieme ai vostri ortaggi preferiti.

LessateFate cuocere le castagne in acqua bollente per circa 20-30 minuti, sbucciatele avendo cura di lasciare nell'acqua calda quelle ancora da pulire (sarà più facile spellarle, la buccia tenderà ad ammorbidirsi e verrà via con maggiore facilità).Frullarle ottenendo un gustoso e bianchissimo purè, farinoso e dolciastro, da man-giare così oppure utile per farcire verdure ripiene, come salsa per condire le carni o come base per alcuni dolci.

POLPETTE DI CASTAGNE300g di castagne lessate e pelate, 300g di ricotta, 4 cucchiai di grana, olio extra-vergine di oliva, spinaci q.b., prezzemo-lo, sale q.b.Frullare nel mixer le castagne lessate con ricotta, grana, prezzemolo e sale.Formare delle polpette, disporle su una teglia foderata con carta forno e cucinarle nel forno per 10-15 minuti a 160°. Girarle a metà cottura. Servire con insalata di spinaci condita con olio.

DOLCE DI CASTAGNE100g di burro, 150g di zucchero a velo, 500g di castagne secche, 4 cucchiai di cacao, 50g di amaretti, rhum q.b.Battere a lungo in una capace ciotola il burro con lo zucchero a velo, unire 500g di castagne secche precedente-mente messe a bagno, bollite e monda-te di tutte le pellicine e infine passate al setaccio. Amalgamare con forza, unire il cacao e gli amaretti bagnati nel rhum. Mescolare a lungo in modo da ottenere una pasta densa e omogenea.Bagnare uno stampo con un cucchiaio di rhum e riempirlo del composto ottenuto, mettere in frigorifero.Al momento giusto ribaltare il dolce su un piatto di portata.

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La salute vien mangiando

Le n

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Gli eventi

Domenica 11 ottobre Ingresso Ospedale di Desenzanodalle ore 10,00 alle 16,30

La Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica/SIMEUP propone anche quest'anno la Giornata Nazionale Una manovra per la vita volta alla preven-zione di una tra le più frequenti cause di morte per incidente in età pediatrica: il soffo-camento per inalazione di un corpo estraneo.Obiettivo della manifestazione è insegnare a genitori, nonni, educatori e a tutti coloro che hanno responsabilità di un bambino, le manovre “salvavita” adeguate da attuare per la disostruzione delle vie respiratorie in caso di soffocamento.Istruttori SIMEUP, operatori di Pediatria, Neonatologia e Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera coinvolgeranno gratuitamente i presenti in mini corsi teorico-pratici su manichini con l’obiettivo di insegnare la manovra salvavita da attuare in attesa dell'arrivo dei soccorsi sanitari.

infoIlaria DonedduResponsabile Centro di Formazione all’Emergenza PediatricaSIMEUP Desenzano del [email protected] - 3272116227

Antibiotici sì, ma con cautelaSe li usi male rendi più difficile curare le infezioni!È lo slogan della campagna informativa per l'uso corretto e appropriato degli antibiotici, presentata dal Ministero della Salute già nel 2008 in occasione della Giornata europea degli antibiotici celebrata ogni anno il 18 novembre.L'uso eccessivo di antibiotici rende i microbi resistenti e ne riduce, nel tempo, l'efficacia.In poche parole: se si usano inutilmente potrebbero non funzionare in caso di reale necessità ed è quindi importante che sia il medico a decidere se e quando servono questi farmaci.Il fenomeno della resistenza agli antibio-tici è uno dei maggiori problemi di salute pubblica, guidato in larga parte da un loro uso non corretto: negli ultimi anni si è assistito a un aumento di batteri multi-resistenti, resistenti cioè a più classi di antibiotici.

Nonostante la situazione sia preoccu-pante bisogna sottolineare che, nei nostri Ospedali e nel territorio dell'Azien-da Ospedaliera, si sta verificando un’inversione di tendenza: i dati di sorveglianza delle antibioticoresistenze registrano infatti nell'anno 2014, una riduzione delle resistenze batteriche.Questo è il primo importante risultato delle attività messe in campo negli ultimi anni dal Comitato Infezioni Ospedaliere che attraverso un progetto di approfon-dimento, basato su formazione, studi di prevalenza ed epidemiologia, ha coin-volto gli specialisti ospedalieri, l'ASL, i medici di medicina generale e il perso-nale delle Residenze Socio Assistenziali (RSA) del territorio in un percorso mirato al controllo delle infezioni e all’uso responsabile degli antibiotici.

Comitato Infezioni Ospedaliere

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Camminata della Salute18 luglio - Leno

Direttore Editoriale:Direttore Responsabile:Comitato di Redazione:

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Marco VottaTeresina BertolettiMarco Votta - Annamaria Indelicato - Cesare MeiniTeresina Bertoletti - Anna Maria ArchettiAzienda Ospedaliera di Desenzano del Garda (Bs)25015 Desenzano del Garda - Località Montecroce 1Telefono 030.9145575 e.mail: [email protected] Mondello Premiato stabilimento tipografico dei comuni soc.coop.12.000 copie su carta FSCPubblicato on line sul sito www.aod.it

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Le farmacie bresciane – come del resto in tutta Italia – non “chiudono” mai. Da sempre, oltre al normale orario di apertura dei presidi sanitari, in ogni zona della città e della provincia ci sono più farmacie aperte per tutta la notte e nei festivi che garantiscono il servizio 24 ore su 24, fino alla riapertura del giorno successivo, e 365 giorni l’anno. Questo grazie a un rodato sistema di turna-zioni – concordato ogni anno con le Asl – che garantisce sempre uno sportello aperto e accessibile al pubblico. E così, se scoppia un mal di testa proprio nel cuore della notte, se un bambino ha mal di pancia e non smette di piangere e se capita di sbucciarsi un ginoc-chio o di finire un farmaco, un presidio aperto lo si trova sempre, facilmente e mai troppo distante.Ci sono diversi modi per conoscere quale è la farmacia di turno più vicina: ogni anno l’Associazione titolari di farmacia (Atf) Feder-farma Brescia pubblica un’agile guida da tenere in casa, con tutte le informazioni necessarie. Ma l’elenco completo delle farmacie in servizio di guardia tra città e provincia lo si trova anche sul sito www.feder-farma.brescia.it, sulle bacheche all’esterno delle farmacie, nello spazio appositamente dedicato sui quotidiani provinciali Giornale di Brescia e BresciaOggi e chiamando i numeri verdi 800231061 per l’Asl Brescia e 800240263 per l’Asl Vallecamonica. È pure possibile, per conoscere la farmacia aperta più vicina, chiamare il call center 030.3554949 (da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20 e sabato dalle 8 alle 15) o consultare l’agenda digitalizzata di Regione InLombar-dia (applicazione per Iphone, Ipad e Android). Infine l’informativa è presente anche sugli schermi dei principali ospedali.

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