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04/05/06Periodico di Informazione Sanitaria

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ormazione Sanitaria

News

Periodico di Informazione SanitariaSede Legale: Desenzano del Garda (BS) - Località Montecroce - www.aod.it

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ANNO XV - Edizione 4-5-6/2015 Registrazione del Tribunale di Brescia n° 45/2001 del 30/08/2001

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Editoriale

Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative Oncologiche

La valorizzazione delle risorse umane per il miglioramento dei servizi

Latte materno e rooming-in

L’amico dei bambini

Un grazie di cuore!

Dolore e sofferenzaDialogo tra giovani e professionisti

Mangiare bene per vivere in salute e bellezza

Estate che caldo!

Anziani e fratture da fragilità ossea, una patologia in aumento

Rubrica: La salute vien mangiandoLe ciliegie

Ciao Piero

Giornata Mondiale del lavaggio delle mani

News in corsia a Desenzano

Giornata dell’infermiere

AmazzoniUn libro fotografico dedicato a tutte le donne

Rubrica: La voce del volontariato

Rubrica: Gli eventi

Rubrica: Federfarma informa

NeWs Tutti i diritti riservati. I contenuti non possono essere riprodotti in nessun modo senza l’autorizzazione del Direttore Editoriale.

EditorialeÈ sempre più definito il futuro dell'Ospedale di Leno che verrà riconvertito in POT (Presidio Ospedaliero Territoriale).Il progetto, condiviso con ASL, è in attesa dell’approvazione di Regione Lombardia e sarà definito per la messa in gara entro il mese di settembre, prevede un inter-vento di riqualificazione di parte della struttura che verrà realizzato grazie al finan-ziamento regionale di 3milioni di euro.Il POT si occuperà prevalentemente della presa in carico globale dei bisogni delle persone con patologie cronico-degenerative garantendo programmi sanitari personalizzati di continuità diagnostica, terapeutica e riabilitativa assicurata in stretta connessione con i medici di medicina generale, l'UCAM e il Servizio Assistenza Domiciliare Integrata dell’ASL. Si realizzerà così un’integrazione Ospe-dale/Territorio che permetterà di seguire il paziente nelle varie fasi della malattia. L'integrazione si svilupperà anche attraverso la creazione di un Centro Multiservizi che sarà dedicato alla presa in carico dei pazienti cronici.L'Ospedale è interessato anche da un altro intervento, per il quale Regione Lom-bardia ha erogato ulteriori 3milioni di euro, finalizzato alla messa a norma e sicurezza dell’edificio originario e alla realizzazione della nuova centrale termica. Anche questo progetto è pronto per la messa in gara non appena perverrà appro-vazione regionale. I lavori per la centrale si concluderanno entro l'inizio del prossimo inverno, quelli per la realizzazione del POT dovrebbero concludersi entro fine 2016 o metà 2017 mentre i lavori per il blocco originario entro fine 2017.

In copertina la fotografia vincitrice presentata dall'Ufficio Professioni Sanitarie Gruppo Coordinatori di Gavardo-Salò; a pagina 4/5 i secondi posti ad ex aequo.

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Marco VottaDirettore Generale

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Cesare MeiniDirettore Amministrativo

Annamaria IndelicatoDirettore Sanitario

Dallo scorso 2 maggio, il Servizio di Ospedalizzazione Domi-ciliare Cure Palliative Oncologiche è stato esteso anche al territorio afferente l'Ospedale di Manerbio. Il Servizio, offerto in convenzione con Fondazione ANT Italia Onlus e già attivo dal 2012 per l'area di Gavardo, accoglie le persone affette da malattia in fase avanzata, non suscettibile di terapie aventi la finalità della guarigione, che rimangono nella loro abitazione, con i propri cari, e beneficiano di assistenza e cure per il controllo dei sintomi e per il manteni-mento della migliore qualità di vita possibile. L'equipe messa a disposizione da ANT è multidisciplinare ed è composta da medici e infermieri integrata, a seconda delle necessità, con psicologo, assistente sociale, fisioterapista, volontari e personale religioso. La presa in carico è decisa dai medici delle Cure Palliative di Gavardo dietro segna-lazione che può essere effettuata dal medico di medicina generale o ospedaliero, dal personale dell’Assistenza Domiciliare dell’ASL, dal paziente stesso, dai familiari o dai servizi sociali. Il medico e l’infermiere si recano al domicilio del paziente con una frequenza decisa volta per volta in base ad un piano assistenziale che tiene conto delle esigenze cliniche del paziente e della famiglia.La collaborazione con ANT si basa su protocolli condivisi e garantisce la presa in carico globale dal punto di vista assistenziale e psicologico con un’attenzione parti-colare anche ai familiari.

Ospedalizzazione DomiciliareCure Palliative Oncologiche

La valorizzazione delle risorse umaneper il miglioramento dei serviziL'Azienda Ospedaliera, in applicazione del decreto legislativo 150/2009 che ha dato attuazione alla cosiddetta “Legge Brunetta”, si è attivata, a suo tempo, per perseguirne le principali finalità: assicu-rare il progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate e garantire adeguati livelli di produttività del lavoro pubblico monitorando “l’ope-rato” dei propri dipendenti.

E' stato dato risalto al concetto di perfor-mance, intesa come il contributo che ciascun soggetto apporta - attraverso le proprie azioni - al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi aziendali e quindi, come nel caso di un’Azienda Sanitaria, alla soddisfazione dei bisogni di salute espressi dalla collettività alla base della mission istituzionale.

Si è ritenuto di dare un nuovo impulso al sistema di valutazione aziendale, agendo anche nell’ottica di cambiare la classica cultura della valutazione, trasformando il dirigente e/o il funziona-rio/coordinatore in soggetto attivo e passivo nel processo stesso. Tutti hanno dovuto abituarsi a rivestire un sempre più marcato ruolo nell’ambito della gestione, motivazione e valorizzazione delle risorse umane affidate nonché nella successiva valutazione.

E' stata introdotta, in primis per la dirigenza, un’apposita scheda di valuta-zione della performance individuale,

annualmente compilata in contradditto-rio fra valutatore e valutato, finalizzata ad evidenziare il grado di impegno e partecipazione di ciascuno al raggiungi-mento degli obiettivi dell’Unità Operati-va e aziendali, i punti di forza, le aree di potenziale criticità e gli spazi di miglio-ramento. Alla scheda è collegato il riconoscimento degli incentivi legati alla retribuzione di risultato.

In sintesi la valutazione delle performan-ce come metodo per il miglioramento della qualità delle prestazioni.

Si è quindi operato uno stretto collega-mento fra gli obiettivi previsti annual-mente in “scheda budget” con gli obiet-tivi rendicontati nel Piano triennale delle Performance (2012-2014), annualmen-te approvato dall’Azienda Ospedaliera e pubblicato, con la relazione finale, anche sul sito internet www.aod.it.

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Donatella CattarelliDirettore Pediatrie/UTIN Desenzano e Gavardo

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Il latte materno rappresenta l’alimento ottimale per il neonato ed il lattante dal punto di vista nutrizionale e psicologico. L’allattamento dipende da molti fattori correlati alle madri, ai bambini ed all’ambiente.Secondo OMS e UNICEF le pratiche di assistenza sanitaria, in particolare quelle relative a madri e neonati, sono, tra i fattori che influenzano il normale approccio e proseguimento dell’allatta-mento al seno, uno dei mezzi più promettenti per aumentarne diffusione e durata. Per allattare al seno con successo occor-re innanzitutto aiutare le madri ad allat-tare entro mezz'ora dal parto mettendo subito il neonato in contatto pelle a pelle con la mamma e offrendo l'aiuto neces-sario per il primo attacco corretto al seno che avverrà quando il neonato mostrerà segnali di essere pronto. Con il termine bonding si indica il processo che porta alla formazione del legame fisico e psicologico fra il bambi-

no e i genitori, la madre in particolare, in virtù del quale mamma e papà svilup-pano una particolare sensibilità verso le esigenze del piccolo e se ne prendono cura. Il mezzo più semplice ed efficace per creare un legame stabile e positivo è quello di lasciare, almeno nelle due ore successive al parto, il neonato ancora nudo fra le braccia della mamma. Questo contatto, che si realiz-za a livello epidermico e visivo immedia-tamente dopo la nascita, dovrebbe continuare offrendo alla madre la possibilità di tenere sempre il bam-bino con sè. La pratica del rooming-in consiste proprio nell'ospitare il neonato e la mamma nella stessa stanza, in modo che trascorrano insieme venti-quattr'ore su ventiquattro; facilita il crearsi di un legame affettivo, rende possibile l’allattamento al seno tutte le volte che il neonato sollecita nutri-mento e permette un contatto più stretto con il padre e i familiari.

Da alcuni mesi, al Nido di Desenzano, è stato introdotto il rooming-in: le mamme possono tenere il piccolo nella stanza di degenza, per tutto il tempo che voglio-no, contando su aiuto e assistenza conti-nua del personale. Anche la visita del pediatra avviene nella stanza alla presenza dei genitori, permettendo un confronto continuo e diretto. Il rooming-in è stato reso possibile dalla generosità di ABIO, che da anni sostiene la Pediatria di Desenzano, e ha donato fasciatoi per ogni stanza di degenza.

Nell'ottica di promuovere e sostenere l'allattamento al seno e accompagnare le mamme a vivere l'esperienza della nascita il più serenamente possibile, neonatologo, puericultrice o infermiera del Nido di Desenzano e Gavardo offro-no a tutte le future mamme l’incontro mensile Il Neonatologo incontra le future mamme.Vedi pag 28

Latte materno e rooming-in

Favorirel'instaurarsi di un legameprofondo tra mamma e bebè

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L’amico dei bambini

Un grazie di cuore!

Si è spento il 10 febbraio a 66 anni il collega e amico Maurizio Pini. Di origini mantovane, aveva studiato a Parma. Chiamato a far parte della Pediatria e Patologia Neonatale/Nido di Desenzano nel 1975 dall’allora Primario Giacomo Monacelli, vi aveva lavorato, fino al 2008 quando è andato in pensione. Si è dedicato in modo peculiare alla neonatologia, soprattutto all’assistenza neonatale intensiva, e alla cardiologia neonatale e pediatrica nella quale, tra i primi, si era specializzato nella diagno-stica ecografica contribuendo in modo decisivo allo sviluppo dell’assistenza ospedaliera neonatale-pediatrica a Desenzano e anche alla crescita dell’Ospedale che proprio in quegli anni viveva una stagione di grandi cambia-

menti con il trasferimento nella nuova sede di Montecroce.Ma la circostanza ci impone anche di ricordare ciò che Maurizio è stato per i colleghi: una grande e bella persona.Grande, per le competenze solide e vaste, per l’acume clinico e la determi-nazione ferrea che ne hanno fatto un professionista a tutto tondo; bella, perché ha distribuito queste sue doti con generosità, sincero disinteresse e mode-stia ai colleghi e, quel che più conta, ai tanti bambini che si sono a lui affidati.Per tutto questo abbiamo affisso una targa sulla porta della Sala Giochi della Pediatria e lo abbiamo ricordato con riconoscenza e affetto in una piccola cerimonia lo scorso 5 giugno.

Il 1 aprile è tragicamente mancato Raffaele Tirali, un giovane di Vestone. Gli amici coscritti hanno voluto ricordare Raffaele con una generosa donazione che, per volon-tà dei familiari, è stata destinata al Nido dell'Ospedale di Gavardo.

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Equipe Pediatria passata e presente

Donatella CattarelliDirettore Pediatrie/UTIN Desenzano e Gavardo

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Dolore e sofferenza

Dialogotra giovanie professionisti

Il Liceo Fermi da anni mostra attenzione a problematiche di tipo sociale offrendo stimoli di riflessione su questioni che, direttamente o indirettamente, toccano il mondo adolescenziale, come la malattia tema di cui ci siamo accupati lo scorso anno. Il successo di Braccialetti Rossi e il crescente numero di episodi di malattia registrati nell’adolescenza hanno evidenziato come il tema sia attuale e per questo, non va sottovalutato. Il progetto, propostoci dall'Azienda Ospedaliera, ha permesso di ampliare la nostra collaborazione con realtà ospedaliere locali e ha coinvolto due classi del Liceo Scienze Umane. La 4°F, con i docenti di scienze umane, italiano, latino, filosofia e inglese, ha sviluppato un approccio interdisciplinare dal quale è emersa la complessità della sofferenza umana e la consapevolezza che essa rappresenta un aspetto dell’esi-stenza. Gli studenti hanno compreso che la sofferenza non deve essere negata o nascosta e richiede fatica intellettuale e

umana per conferirle un “senso” e poter elaborare “strategie” nel sopportarla, accoglierla e viverla come momento di crescita umana. La 4°G si è mossa all'interno delle teorie socio-psico-pedagogiche condividendo riflessioni ed emozioni legate alla malat-tia e al percorso esistenziale-terapeutico di una compagna di classe.Ci sono stati due momenti chiave. Il primo, a scuola, dove gli studenti hanno incontrato Paolo Mazzini, psicologo dell’Azienda Ospedaliera, e Valeria Tirelli, medico delle Cure Palliative di Gavardo; nell’incontro gli studenti hanno capito, anche attraverso delle domande, il valore umano della “cura” che richiede ai professionisti la fatica di mettersi in gioco per diventare esperti “di umanità” andando oltre la dimensione tecnico-scientifica della professione per poter affrontare gli interrogativi della persona malata all'interno della “relazio-ne di cura”.Il secondo momento si è realizzato con

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un talk show aperto alla cittadinanza, tenutosi il 29 maggio a Salò. In apertu-ra il Direttore Sanitario Annamaria Indelicato e il Dirigente Scolastico Maria Gabriella Podestà hanno evidenziato la necessità di creare una nuova cultura sul dolore e gli studenti, durante la serata, hanno presentato i loro lavori con testimonianze di adolescenti che hanno vissuto la malattia. Alla serata, moderata da Pierangelo Lora Aprile - medico di medicina gene-rale - hanno partecipato, oltre a noi, Emanuele Borra e Vincenza Rizzardini, Responsabile e Coordinatrice Cure Palliative di Gavardo, lo psicologo Paolo Mazzini e il pubblico.In conclusione, la sofferenza è una realtà complessa, che può essere capita solo mediante un atteggiamento di ascolto del dolore altrui e costruendo una relazione significativa con il malato; cultura, religione e storia della persona determinano il modo di affron-tare la malattia e la cura suscitando domande differenti.Le cure palliative sono una risposta a

molti interrogativi poiché, superando il concetto della medicina come guari-gione, promuovono la cura e la dignità della persona anche quando non è possibile alcun intervento di natura terapeutica. Gli studenti hanno potuto sviluppare pensieri critici su un tema che viene generalmente negato dalla nostra società e i professionisti di istituzioni diverse hanno dialogato su dimensioni qualificanti l’esistenza.

Luca Guerra e Elena VenturiniDocenti Liceo Fermi

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Mangiare beneper vivere

in salute e bellezzaNe abbiamo parlato con

le ginecologhe Daniela Gatti, Edda Pasinetti,

Chiara Fratus e la dietista Maria Pia Lanza

ideatrici del progetto

Siamo alla terza replica degli incontri dedicati all’educazione alimentare in menopausa e gravidanza. Come è andata? Siamo molto soddisfatte: la parte-cipazione è stata numerosa e sentita, in un clima serio e allo stesso tempo sufficientemente familiare per le domande del pubblico senza imbarazzo o vergogna. La voce degli incontri si sta diffondendo e ci aspettiamo un ulteriore incremento di affluenza.

Il progetto è dedicato a donne in fasi particolari della vita. Che riscontri avete avuto?Le donne in menopausa hanno dimostrato di avere percezione del problema, forse per il naturale incremento di peso che spesso disturba questo periodo della vita, anche se le conoscenze, e questo è un po' preoccupante, sono impre-

cise e talvolta malsane come diete “fai da te” che senza basi scientifiche posso-no essere dannose per la salute. Le donne in gravidanza conoscono poco le patologie della gravidanza correlata all'obesità, per questo ci sta particolar-mente a cuore questa fase del progetto per la salute delle mamme e dei bambi-ni, che sono il nostro futuro.

Pensate di organizzare incontri anche per altre fasce d'età?Il progetto è nato con l'idea di raggiun-gere tutte le donne. Per questioni orga-nizzativo/logistiche abbiamo iniziato con gravidanza e menopausa, ma a breve organizzeremo incontri dedicati ad altri temi come l'educazione alimentare correlata a infertilità e irregolarità mestruali. In questo ambito è fondamentale l'inter-vento di una figura specializzata, come la dietista, per meglio comprendere quali siano le diete migliori per preser-vare la fertilità e prevenirne o curarne le alterazioni. Anche il Ministero della Salute ha creato un portale dedicato a questo tema (www.salute.gov.it/futurofertile).

Alimentazione non soltanto come moda, ma anche legata a Expo?Se tutte le mode fossero queste, ne saremmo felici!! Expo ha dato un input alla diffusione di conoscenze e valori che erano poco sentiti dalla cittadinanza. Riuscire a sensibilizzare una popolazione che, secondo le proiezioni ISTAT, sta evolven-do in maniera preoccupante verso il sovrappeso e l'obesità crediamo sia una grande occasione per il mondo della

salute e un dovere etico del personale sanitario. L'enormità di patologie secon-darie al sovrappeso ed all'obesità potranno essere davvero prevenute, se tutto il mondo medico, e non solo, riuscirà ad educare le persone sull'im-portanza del mantenere il peso adegua-to e uno stile di vita sano. Ciò, oltre a portare benefici nella vita degli individui, inciderà anche sul benessere economico dell'intero Paese.

I vostri progetti si fermano qui?No, assolutamente. Vogliamo avvicinare le donne di altre età con nuovi incontri già da settembre. Inoltre, come richiesto dalle future mamme, coinvolgeremo i pediatri sul tema dell'alimentazione durante l'allattamento, fondamentale nella prevenzione della sempre più diffu-sa obesità infantile.

Allora in bocca al lupo per questo vostro ambizioso progettoGrazie! Siamo sicure che sia un nostro dovere etico e morale, più importante e difficile della prescrizione di una medici-na. Ma ci vogliamo credere.

Prossimi incontri:10 luglio Gravidanza e peso forma17 luglio Menopausa e peso forma

Aula Magna di Manerbioore 14.30

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Estate che caldo!Racconto di Silvia PoloInternista Ospedale di Gavardo

Ogni pomeriggio mi fa sedere sotto il portico, riparato dalle correnti d’aria. Ma oggi qui si soffoca; o forse sarà il mio cattivo umore.Se ne sono andati, come ogni estate, verso la casa al mare. Come sempre, mio figlio farà su e giù dal lavoro in autostrada con l’aria condizionata al massimo, salvo poi lamentarsi del mal di schiena, del torcicollo e della sinusi-te. I miei tre nipotini si scotteranno e a turno finiranno al Pronto Soccorso estivo per un colpo di sole, perché mia nuora, che ha il cervello nei tacchi a spillo, quando si mette a chiacchierare con la vicina di ombrellone si dimentica del resto del mondo. In compenso, andandosene mi ha fatto la predica: “Ricordati di bere a sufficienza, mai cose ghiacciate, smettila col vino!” Ma crede che sia scemo? “ Non uscire nelle ore più calde, che rischi un coccolone!”. Ma se dopo che mi sono rotto il femore senza la badante ormai non muovo un passo… e quella lì poi, non parliamo-ne: passa il tempo a giocare con quell’arnese infernale e a parlare con i parenti lontani e mi lascia appunto qui, seduto a guardare il lago.Certo, il panorama mi aiuta. Guardo la direzione delle nuvole, la superficie dell’acqua e faccio le mie personali previsioni del tempo. Per esempio, so già che tra poco pioverà: il vento è calato di colpo, il cielo è di un grigio uniforme e il lago piatto. Speriamo, così rinfrescherà. Non mi sbaglio quasi mai, non come questi stupidi che si ostinano a cercare il futuro nel telefono e non sanno guardare in aria. Non li soppor-to, questi nuovi strumenti per comunica-

re, mi sembrano solo cinema; come ieri sera, quando ho visto i nipotini che si sbracciavano su Skype: “ Ciao nonno! Stai bene? Noi qui ci divertiamo, e tu?” Uh, una meraviglia.Ma cosa importa uno schermo! Io voglio tenerli in braccio, raccontargli le storie, sentire quel profumo inconfondi-bile all’attaccatura dei capelli… mi mancano. Mai come te, Maria, che mi hai fatto un brutto scherzo l’anno scorso, quando ti volevo svegliare e tu eri già in un altro mondo; no, non si fa così. Mi hai lasciato qui da solo con questa estranea che sorride e poca voglia di vivere. Quasi quasi faccio lo sciopero della sete. Faccio finta di essere rimbambito come qualcuno crede e comincio a non bere, mi lascio andare… qualcosa cambierà. Magari se non sto bene la mia famiglia si ricor-da di me, tornano a trovarmi!Mi viene in mente però il mio vicino, che l’anno scorso per un fatto simile è finito in ospedale; sono andato a trovarlo in autobus con la badante (un viaggio allucinante, col caldo torrido) e sembrava un albero di Natale tutto pieno di flebo e tubicini. Anche lui si era stancato di questa infinita solitudine e voleva raggiungere sua moglie ma non ci è riuscito: alla fine gli hanno infilato un tubo nella pancia per farlo bere e mangiare e lo hanno mandato in casa di riposo; sua figlia, che abita lontano, è venuta solo il tempo necessario per firmare le carte e poi è sparita di nuovo.No, meglio resistere, seduto sotto il portico, a guardare il lago. Anche questa estate passerà.

foto di Gloria Mainetti

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Quali sono le fratture più frequenti nell'anziano?L’incremento delle aspettative di vita ha portato ad un aumento del numero di cittadini in età avanzata con importanti ripercussioni sui siste-mi sanitari. Tra i dati più rilevanti, si è registrato un progressivo aumento delle frattu-re dovute a fragilità ossea strettamente legata alla presenza di osteopo-rosi, di cui spesso gli anziani soffrono senza esserne a conoscenza. Stime epidemiologiche ipotizzano che nei prossimi 30 anni vedremo triplicarsi il numero di questo tipo di frattura.Le fratture più frequenti sono vertebrali, del collo del femore, fratture della spalla e del polso e le fratture della caviglia. Alcune possono porta-re ad una grave disabilità fisica con dolore cronico e possono richiedere, talora, anche interventi chirurgici successivi. La frattura dell’anca in parti-colare può, per gravità, pregiudicare l’autonomia della persona e metterne a rischio la vita stessa.

Quali sono le cause delle fratture di femore?Le cause sono molteplici e legate alla tipologia della caduta che, frequentemente, avviene in ambiente domestico dove sono presenti ostacoli pericolosi.

Anziani e frattureda fragilità ossea,una patologiain aumento

Ne parla Fabio FilippiniDirettore Ortopedia TraumatologiaGavardo

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Sono molto importanti anche le condizioni di salute della persona, la vista e l’assunzione di farmaci.Talora però la frattura precede la caduta e si verifica quando la fragilità ossea provoca il crollo di un segmen-to dello scheletro, proprio come può accadere ad un edificio.

Quali sono i sintomi? Raramente sono osservabili sintomi che possono precedere una frattura e quando questa accade bisogna solo pensare alle cure; si manifesta con dolore, gonfiore, impotenza funzio-nale e accorciamento dell’arto. La radiografia testimonia, senza dubbio,

quanto accaduto e, normalmente, non vi è necessità di eseguire

ulteriori accertamenti.

E la terapia?La terapia dovrebbe iniziare prima della frattu-ra. Accertamenti di labo-ratorio, radiografici e un esame DEXA (densito-metria a raggi) possono orientarci sulla densità minerale ossea e consi-gliare l'inizio di una terapia precoce con calcio, vitamina D, alendronati. Di fronte ad una frattura, il nostro compito è ripristinare la funzione e l’integrità dello

scheletro attraverso alcune manovre e la confezione di un gesso, ma più spesso con l'intervento chirurgico.

Quale è l'esperienza dell'Ortope-dia di Gavardo?Il territorio di riferimento conta una popolazione di circa 150.000 abitan-ti e, anche qui, il numero degli anzia-ni è in crescita. Abbiamo maturato una grande espe-rienza e conoscenza di tutte le più moderne metodiche che deriva da numeri importanti: trattiamo infatti il maggior numero di fratture del femore della provincia (nel 2014 abbiamo operato 127 persone) e per questo abbiamo messo a punto un percorso rapido di diagnosi, assisten-za geriatrica, cardiologica, anestesio-logica e fisioterapica.Intervenire entro le prime 48 ore aumenta di molto la sopravvivenza e permette, al paziente, il recupero funzionale favorito anche dall'utilizzo di dispositivi medici che richiedono un approccio poco invasivo. Dal punto di vista chirurgico impie-ghiamo sia l’osteosintesi, che permet-te di allineare e rendere stabili i fram-menti ossei tramite l'utilizo di mezzi metallici, che la sostituzione dell’inte-ra articolazione con protesi; gli inter-venti vengono effettuati entro le prime 48 ore con le più moderne tecnologie e nella maggior sicurezza possibile.

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La pianta delle ciliegie è presente nella zona mediterra-nea da circa 3000 anni e molto probabilmente proviene dall'Asia. In Italia furono introdotte da Lucullo, da qui il nome di frutto “luculliano”.Si dividono in dolci (molto diffuse in Italia) e acide più diffuse nel nord Europa. Le dolci si distinguono in teneri-ne e duracine (i duroni molto pregiati), le acide si dividono in amarene, mara-sche (da cui si ottiene il maraschino) e visciole (selvatiche).Vanno raccolte a maturazione completa, quasi tutte nel periodo compreso tra maggio e giugno, e una volta staccate dall'albero non maturano più. Dopo averle lavate possono essere conservate in frigorifero per tre giorni, qualche giorno in più se avvolte in un canovaccio e poste in un sacchetto aperto.All'acquisto devono essere sode e senza ammaccature; il picciolo deve essere di colore verde vivo, sintomo di freschezza. Sono composte da acqua per l'80%

circa, zuccheri (9g/100g), fibra (1,3g/100g), una piccola percentuale di proteine, vitamine A e C, potassio e magnesio; 100g forniscono 38 calorie.

ProprietàSono depurative, disintossicanti, diureti-che, lassative e molto utili per il gonfiore addominale. Le acide sono dissetanti e hanno buon indice di sazietà. Contengono flavonoidi, antiossidanti utili contro i radicali liberi in quanto svolgono un ruolo primario nel processo che rallenta l'invecchiamento cellulare; inoltre ridurrebbero la percentuale di colesterolo nell'organismo e si ritiene che possano anche favorire il sonno grazie alla buona quantità di melatoni-na presente.

Guazzetto di ciliegie per 4 persone500g di ciliegie, 3 cucchiai di vino bianco secco, 80g di zucchero, 1 pezzet-to di cannella, 1 bustina di vanillina, buccia di mezzo limone (solo la parte gialla), buccia di mezza arancia (parte arancio), 200g di gelato allo yogurt (facoltativo), 1 rametto di menta.Lavare le ciliegie, snocciolarle e metterle in un tegame antiaderente; aggiungere il vino bianco, lo zucchero, la cannella, la vanillina, la buccia degli agrumi e far cuocere per 5 minuti a fuoco moderato mescolandole di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.Eliminare la cannella, distribuire le ciliegie in coppette e servirle tiepide o fredde con al centro il gelato e guarnire con foglioline di menta.

Spiedini di frutta per 4/6 persone500g di frutta (ciliegie, fragole, ananas, pesche), zucchero, 1 bicchierino di succo di limone, buccia grattugiata di mezzo limone.Lavare e pulire la frutta dividendo i frutti

più grandi in spicchi; alternare la frutta sugli spiedini e adagiarli in un piatto fondo; cospargere con zucchero, buccia e succo di limone. Far marinare per 15-20 minuti rigirandoli di tanto in tanto. Al momento di servirli scolarli e adagiarli sul piatto di portata.

Come fare le ciliegie candite?Lavare ed asciugare le ciliegie ed elimi-nare il nocciolo. Preparare lo sciroppo che per ogni kg di ciliegie snocciolate è composto da 1kg di zucchero e 1lt d'acqua. Portare a 30°, aggiungere le ciliegie e far bollire per circa 10 minuti. Trasferire tutto in un contenitore e lascia-re riposare per un giorno intero. Ripetere l'operazione nei tre giorni successivi lasciando riposare sempre per altre 24 ore: le ciliegie dovranno assor-bire completamente lo sciroppo. A quel punto trasferirle su carta forno e far asciugare al sole; quando asciutte conservarle a strati in un contenitore ermetico e asciutto.

Leciliegie

Cuochi e DietisteI tuoi colleghi

Dopo lo sgomento e le lacrime è rimasto un vuoto infinito e la certezza di aver perso, non un capo reparto, ma un amico. Quanto ci mancherai e quante volte il tuo ricordo ci accompa-gnerà unito ai tuoi consigli, alle tue raccomandazioni, ai tuoi benevoli rimproveri.Grazie per ciò che ci hai insegnato e per tutto quello che sei stato e da lassu, per piacere, continua a vegliare su tutti noi che rimarremo sempre la tua brigata!

Ciao Piero

La salute vien mangiando

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Giornata Mondiale del lavaggio delle mani

Comitato Infezioni Ospedaliere

Il 5 maggio si celebra la Giornata Mon-diale dell’igiene delle mani sostenuta e promossa dall'Organizzazione Mondia-le della Sanità. Oltre 15.000 strutture sanitarie in 160 Paesi aderiscono alla Giornata coinvol-gendo 13 milioni di operatori sanitari.La corretta igiene delle mani rappresen-ta un punto fondamentale nella buona cura della persona. Per questo l'Azienda Ospedaliera ha aderito all’iniziativa con un programma di formazione e motiva-zione che coinvolge tutti gli operatori dei reparti e dei servizi aziendali con lo scopo di promuovere l'adozione di buone pratiche.É dimostrato che l'igiene delle mani, se attuata nei modi e tempi adeguati, rappresenta un importante indicatore qualitativo dell'assistenza ospedaliera. É quindi importante che tutti coloro che si occupano a vario titolo della persona

assistita pongano attenzione ad una corretta ed efficace igiene delle mani perchè operatori, degenti, parenti, accompagnatori, volontari e visitatori possono contrarre e diffondere le infezioni. Contribuire alla soluzione del problema è semplice: basta igienizzarsi sempre le mani con cura utilizzando acqua e sapone o il gel disponibile negli appositi dispenser a muro collocati in varie postazioni in ogni reparto.Cartellonistica ad hoc lungo i principali percorsi assistenziali, dispenser di soluzioni per igienizzare le mani e opuscoli informativi sono a disposizione di tutti affinché un gesto così "scontato" da esser troppo spesso trascurato, sia fondamentale per la lotta alle infezioni in Ospedale e nella comunità.

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News in corsia a Desenzano

Claudio CeconiDirettore Cardiologia e UTICNato a Udine nel 1957 si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1982 all'Uni-versità degli Studi di Bologna e ha conseguito la specializzazione in Cardiologia nel 1986 all'Università di Parma. Prima di approdare a Desenza-no ha lavorato agli Spedali Civili di Brescia, fino al 2005, e all'Università di Ferrara come docente di Cardiologia e Direttore della Scuola di Specializzazio-ne in Malattie Cardiovascolari. Ha approfondito varie branche della cardiologia in particolare cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco e farmacologia cardiovascolare ed è tutto-ra attivo nelle principali società scientifi-che nazionali ed internazionali.É arrivato a Brescia oltre 30 anni fa ed ha scelto la nostra provincia come terra adottiva e qui vive con la moglie e le due

figlie. Le sue grandi passioni sono la musica, ma non confessa le sue prefe-renze nascondendosi dietro a un generi-co “quella bella”, ama leggere, andare in bicicletta e… cucinare!

La scelta di lasciare l'Università per trasferirmi a Desenzano è stata ponderata e posso già affermare di esserne conten-to. Sono arrivato da pochi giorni, ma ho potuto apprez-zare questa bella struttura che offre una Cardiologia dinamica, con un team di giovani con tanta voglia di fare, fondamentale per fare bene. Voglio lavorare in sinergia con le altre Unità Operative a beneficio dei pazienti, del territorio e del nostro Ospedale.

Gianpaolo PinottiDirettore RadiodiagnosticaNato in provincia di Mantova nel 1964 si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 all'Università di Verona e si è specializzato in Radiologia nel 2000 all'Università di Brescia. Ha lavorato prima all'Ospedale di Osti-glia, poi a Castiglione delle Stiviere fino al 1996 e agli Spedali Civili di Brescia da dove, nel 2003, si è trasferito a Desenzano; dal 2011 è Responsabile del Servizio di Radiodiagnostica.Settore di particolare interesse professio-nale è la radiologia interventistica della quale si occupa dal 1997, tecnica che ha imparato agli Spedali Civili di Brescia e ha introdotto e sviluppato all'Ospedale di Desenzano acquisendo esperienza e abilità nella radiologia interventistica vascolare ed extravascolare.È uno sportivo e ama tutte le attività all'aperto soprattutto sci, bicicletta, corsa. Tra i suoi hobby c'è la fotografia, in particolare i ritratti "perchè trasmetto-no sentimenti ed emozioni".

È mio obiettivo integrare al meglio, attra-verso una stretta collaborazione, la radiodiagnostica e la radiologia inter-ventistica sia con le altre Unità Operati-ve che con i medici di medicina generale e le strutture del territorio per offrire un servizio che vada sempre di più incontro alle esigenze degli utenti.

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12 maggio

Giornata dell’infermiere

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Sapere chi sei, riconoscerti, chiamarti per nome e cognome

Rispettare la tua dignità, le tue insicurezze e garantirti la riservatezza

Ascoltarti con attenzione e disponibilità quando hai bisogno

Starti vicino quando soffri, hai paura, quando la medicina e la tecnica non bastano

Presentarmi al nostro primo incontro, spiegarti chi sono e cosa posso fare per te

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Clonia, Ippolita, Aellasono alcuni nomi di regine delle amaz-zoni che abbiamo scelto per le donne di questo libro fotografico, nato da una collaborazione tra ANDOS Oglio-Po e la fotografa Marilena Mura.Quando ho conosciuto Marilena ne ho subito apprezzato le qualità artistiche e la grande sensibilità che puntualmente ha manifestato nel realizzare le immagi-ni che ritraggono donne che ho sottopo-sto ad intervento chirurgico per tumore della mammella negli ultimi anni.Donne normali, nessuna modella, che hanno combattuto con forza e determi-nazione e hanno accolto l'idea di "mostrarsi" per testimoniare come la femminilità possa essere conservata o addirittura ritrovata dopo l'intervento chirurgico, anche nel caso questo sia stato demolitivo.L'utilizzo di tecniche di tipo oncoplastico, da poco introdotte, permette la ricostru-zione completa del seno con un buon

risultato estetico e minima compromis-sione della vita di relazione, sociale e sessuale. Lo spettro della mastectomia ha tenuto per anni le donne lontane dalla diagnosi precoce, ma oggi possia-mo garantire una radicalità oncologica nel rispetto dell'integrità anatomica, migliorando la qualità di vita. Con nostra grande soddisfazione Amaz-zoni ha assunto, durante la preparazio-ne, una valenza nazionale andando oltre i confini della sede locale dell'Asso-ciazione ed è stato molto apprezzato anche al Salone Internazionale del libro di Torino dove lo abbiamo presentato lo scorso 16 maggio.Come si evince dalla pubblicazione il messaggio è positivo e rivolto “alle donne che l'hanno vissuto, alle donne che lo stanno vivendo, ma soprattutto a quelle che non lo vivranno mai....”

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Amazzoni

Claudio PagliariDirettore Chirurgia Senologica

Presidente Andos Oglio-Po

Un libro fotograficodedicato a tutte le donne

Vi aspettiamo all'ALTER BAR

ANDOSAssociazione Nazionale Donne Operate al Seno

Anche per l'estate 2015 l'Azienda Ospedaliera, Fondazione Cominelli, l'Associazione AMA-Auto Muto Aiuto Brescia e il Comune di San Felice propongono l'apertura straordinaria dell'Alter Bar.Il progetto vede adolescenti e adulti con disabilità nelle vesti di baristi per vivere, insieme a volontari e operatori, una stimolante opportunità di socializzazione e di avvicinamento al mondo del lavoro. Presso Fondazione CominelliVia Santabona, Cisano di San FeliceOgni venerdì fino al 28 agostodalle ore 19 alle 23

Volontarie ANDOS Oglio-Po

Nasce a Trieste nel 1976 con l’obiettivo di sostenere le donne affette da tumore mammario aiutandole a vincere il trauma fisico e psicologico.Esistono 58 comitati ANDOS e ANDOS Oglio-Po è uno di questi; collocato in un territorio tra le province di Mantova, Cremona e Brescia riunisce le donne operate al seno e chi è interessato e desidera contribuire alla loro riabilitazione fisica, psicologi-ca e sociale fornendo assistenza e provvedendo alla formazione dei volontari.Svolge attività di formazione, informazione e prevenzione sui problemi attinenti il tumore mammario finalizzata al successo terapeutico e funzionale-rieducativo; orga-nizza campagne di educazione sanitaria, sociale e di divulgazione attraverso l’edu-cazione alla salute e la prevenzione; promuove iniziative nel campo della ricerca, formazione e aggiornamento professionale.L’assistenza psicologica può essere richiesta in ogni momento del percorso che la donna affronta per il ripristino di uno stato di salute psicologica e si concretizza con interventi sulla persona e la costruzione di gruppi di formazione psicologica per i volontari, mirati a far acquisire buone capacità di relazione e comunicazione.

Siamo presenti presso gli Ambulatori di Senologia di Desenzano il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,30 alle 12,00Info 0309145479 - 3396943297www.donneandos.it

La voce del volontariato

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FondazioneDominatoLeonense

in collaborazione con

I° CAMMINATADELLA SALUTESABATO 18 LUGLIO 2015VILLA BADIALENO

con il patrocinio di

Comune di LENOAssessorato allo sporte alle politiche giovanili

di

ch gi

di

di LENOsport

ovanilio

ddco

ore 16.30Apertura festa

Iscrizione camminata

ore 16.45Saluto Direzione

Azienda OspedalieraDesenzano d/G

e Assessore sportComune di Leno

ore 17.00- Partenza camminata

- Esibizioni delle Società

ore 18.00Arrivo/Buffet

ore 18.30S. Messa dello sportivo

in Abbazia

ore 19.15Stand gastronomico

(Grigliata solo su prenotazione)

ore 20.00Esibizione danza

ore 21.00Premiazioni Società/Atleti

FESTA DELLOSPORTIVO

si ringraziaAvis Provinciale Brescia

Luca Riva speaker e Radio VeraGruppo Amici Motociclisti

Espressioni Corporeetutte le Società partecipanti

Programma

INFOURP 030.9929714

Prenotazioni grigliataClaudia 335.8304742Tiziana 329.8972322

HAPPY MUM:Mamme Felici

che Felicizzano

prossimo incontro:

15 luglio 2015dalle 14,00 alle 16,00OSPEDALE di MANERBIO

IL NEONATOLOGO INCONTRA LE FUTURE MAMME

ore 10.30 - Aula Magna - Ospedale di Desenzano

Quattro chiacchiere per accogliere preparateil vostro bebè

ore 10.30 - Ospedale Gavardo

GiornataNazionaledel Sollievo

Gli eventi

Per la Giornata Nazionale del Sollievo, l'Azienda Ospedaliera ha proposto, in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale salute Donna (ONDa), tre incontri per promuovere una riflessio-ne sul dolore e illustrare le metodiche disponibili per il suo controllo:- Partorire oggi una nuvola di sollievo Desenzano- Respiro acqua e terapie mediche: come sostenere il dolore da parto Gavardo- Partorire senza... vedere le stelle e senza dolore Manerbio.

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Direttore Editoriale:Direttore Responsabile:Comitato di Redazione:

Editore e Pubblicità:

Progetto grafico:Stampa:Tiratura:

Marco VottaTeresina BertolettiMarco Votta - Annamaria Indelicato - Cesare Meini Teresina Bertoletti - Anna Maria ArchettiAzienda Ospedaliera di Desenzano del Garda (Bs)25015 Desenzano del Garda - Località Montecroce 1Telefono 030.9145575 e.mail: [email protected] Mondello Premiato stabilimento tipografico dei comuni soc.coop.12.000 copie su carta FSCPubblicato on line sul sito www.aod.it

Numeri utiliGavardoSalò

DesenzanoLonato

ManerbioLeno

Centralino 030.91451

Centralino 0365.3781

Centralini 030.99291030.90371

U.R.P.Ufficio Relazioni con il Pubblico

030.9145576mail [email protected]

Centro Unico Prenotazione (CUP) 030.9037555Prenotazione Libera Professione 030.9037225

U.R.P.0365.378220mail [email protected]

U.R.P.030.9929714mail [email protected]

Sito internet www.aod.it

Numero Unico per l’Emergenza 112

CUP Regionale 800638638

inquadra con lo smartphone

3130

Clara Mottinelli confermata alla guida di Atf Federfarma Brescia

Nei giorni scorsi sono stati rinno-vati all’unanimità gli organi di Atf Federfarma Brescia, l’associazio- ne dei titolari di farmacia, a partire dal Comitato provinciale, compo-sto da quaranta membri in rappresentanza di tutto il territorio.La presidenza è stata riconsegnata nelle mani di Clara Mottinelli, così come sono stati riconfermati tutti i componenti del Consiglio: Marco Belloni (segretario), Emilio Fabiani, Mario Fossati (tesoriere), Giuseppe Isoli, Antonio Marinelli, Paolo Navoni, Francesco Paracini (vicepresi-dente) e Francesco Rastrelli.La novità è l’istituzione di una commis-sione dedicata all’innovazione, che si occuperà di progetti di rinnovamento della farmacia e sarà coordinata da Luisa Cornacchione.Gestione della cronicità, prevenzione, innovazione e risparmio sono i capisaldi

sui quali Federfarma Brescia opererà nel prossimo triennio. La presa in carico del paziente nella gestione della cronicità (a esempio diabetici e ipertesi) con un modello integrato farmacisti-medici di medicina

generale e specialisti servirà per sposta-re sul territorio la cronicità, attraverso protocolli innovativi che misurano l’effi-cienza del lavoro e le ricadute sul Siste-ma Sanitario.L’innovazione entra nell’orbita delle farmacie quale nuova modalità di operare per ora in due ambiti: la ricetta elettronica e la telemedicina; al contem-po si lavorerà molto sul concetto di prevenzione, in termini di alimentazione sana, corretti stili di vita, miglioramento della socializzazione, incremento dell’attività fisica e riduzione dello stress, in particolare nelle persone anziane.

Federfarma informa

atf-federfarma brescia

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