10_05 - Estratto Professione Ingegnere Netiquette
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Transcript of 10_05 - Estratto Professione Ingegnere Netiquette
2010
36Anno VII
n. 36
MARZO
APRILE
2010
euro 1,00
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma1, DCB Vicenza
E’ mancato AlcideGava
I Vigili del Fuocorispondono
Il “Galateo”informatico(netiquette)
L’automazione aservizio delleabitazioni
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Il “Galateo” Informatico (Netiquette)
di Maurizio Ciraolo
Nell’ambito dei siste-mi informatici, così come in altri ambienti dove vi sia una convivenza di più per-sone (a tavola, in società, etc.), esistono le “buone maniere”. In alcune situazioni tali regole sono formalizza-te (Galateo, Etichetta) e piuttosto precise, nell’uti-lizzo della “rete” non esi-ste ancora un manuale universalmente accettato a cui ispirarsi (come ad esempio è stato ed è tut-tora il Galateo di Giovanni Della Casa). Il “galateo” in ambito informatico è quindi molto legato all’interpreta-zione personale e al buon senso comune, anche se può essere molto utile nel favorire la comunicazione e le relazioni tra le persone. All’interno del mondo in-formatico si parla di “Ne-tiquette”, parola derivata dalla sincrasi del vocabolo inglese net (rete) e quello di lingua francese étiquet-te (buona educazione). È una raccolta di criteri, det-tati dall’esperienza e dal buon senso, che nessuno è “obbligato” a rispettare ma
che aiutano a migliorare la qualità del dialogo e a evi-tare inutili incomprensioni e problemi.Lo scopo di questo artico-lo è quindi quello di fornire qualche spunto di rifl essio-ne sulla base di qualche regola tra quelle più dif-fuse e comunemente ac-cettate, fi ltrate secondo la personale interpretazione dell’autore e limitatamen-te al caso dello strumen-to più utilizzato: la posta elettronica, in particolare quando questa è utilizzata (come nella maggioranza dei casi) come strumento di lavoro.
COMPOSIZIONE DI UNA MAIL
Fare attenzione a chi si
sta inviando il messag-
gio.
• Inserire tra i destinatari (“A:” o “To:”) solo le per-sone a cui effettivamente il messaggio è destinato.
• E’ opportuno riflettere qualche secondo su chi sono i veri “destinatari” della mail o chi invece de-ve riceverla solo “per co-noscenza”, e utilizzare di
"Pontormo,"Monsignor"Giovanni"della"Casa,"1541ど44,"
National"Gallery"of"Art,"Washington"D.C."
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conseguenza i relativi campi (“A:” e “CC:”).• Utilizzare solo se necessario il campo “Copia
nascosta” (“CCn:” o “BCC:”), chi riceve così il messaggio potrebbe inavvertitamente deci-dere di rispondere a tutti, provocando un certo imbarazzo.
• E’ comunque indicato mantenere la privacy
degli eventuali mittenti/destinatari, cancel-lando dal testo l'eventuale indirizzo di posta elettronica del mittente (inoltrando una e-mail ad un destinatario che non conosce il mittente originale) ed utilizzando la casella Bcc (o Ccn) se si deve inviare lo stesso messaggio a più destinatari che non si conoscono tra loro.
• L’utilizzo corretto del destinatario o del mes-saggio in copia facilita chi lo riceve nel valutare immediatamente la priorità e la necessità di una risposta.
• Controllare (e ricontrollare se serve) sempre con attenzione tutti i destinatari della mail per accertarsi che siano quelli corretti e che la “for-ma” della mail sia idonea.
• E’ sempre consigliabile controllare più volte a chi si sta inviando il messaggio per evitare di incappare in spiacevoli “errori” diffi cilmente rimediabili (Il “richiamo” del messaggio non funziona sempre). Un suggerimento pratico è quello di compilare solo all’ultimo momento i campi relativi ai destinatari della mail.
Oggetto del messaggio.
• Compilare adeguatamente l’oggetto (subject) del messaggio. Dovrebbe essere molto sinteti-co ma suffi cientemente esaustivo per permette-re immediatamente di capire, per chi lo riceve, di cosa si sta parlando.
• Non inviare mai mail prive di oggetto. Per i motivi di cui sopra ma anche perché potrebbero essere fi ltrate dai sistemi anti-spamming.
• Non inviare mail aventi solo il campo oggetto e il testo vuoto (capita anche questo).
Testo del messaggio.
• E’ opportuno, di norma, l’utilizzo del minuscolo, il maiuscolo è ritenuto equivalente al "GRIDA-RE".
• Non è il caso di inviare messaggi d'ira (in gergo "fl ames") anche se si dovesse esser provocati. D'altra parte, può capitare di esse-re destinatari di qualche "fl ame", e in tal caso è prudente non rispondere. E’ importante ri-cordare che le mail possono essere archiviate e conservate per lungo tempo, dopo il quale rileggere messaggi dal tono inopportuno può essere spiacevole e, magari, riaccendere stati d’animo negativi1 .
• Va prestata particolare attenzione alle forme di sarcasmo e ironia; spesso dalla forma “scritta” non traspaiono e possono generare spiacevoli equivoci.
• E’ sempre il caso di fare molta attenzione all’or-tografi a e alla grammatica del messaggio.
• Pur essendo spesso utilizzato quasi come strumento di “chat”, in generale è consigliabile strutturare una mail con le stesse regole di una qualsiasi lettera scritta: saluto – introduzione
– corpo – conclusione – saluto – fi rma.
Firma del messaggio.
• E’ utile inserire sempre una “fi rma” in coda al messaggio, per identifi care chiaramente il mittente e per fornire eventualmente ulteriori recapiti. Tale fi rma non dovrebbe essere troppo estesa.
Allegati.
• E’ altamente consigliato inviare allegati in formati che siano “leggibili” da chi riceve la mail, senza obbligarlo a onerose operazioni di conversione.
• Fare sempre attenzione agli allegati che si invia-no. Se sono di dimensioni importanti (> 5 MB) conviene inviarli tramite altre modalità (esistono tanti sistemi, anche gratuiti, per caricare tali fi le su un server ed inviare al destinatario solo
1 Va ricordato inoltre che l’ingiuria e la diffamazione, pur per via telematica (o lo spamming) possono, ad esempio, costituire i reati di cui agli artt. 594 e 595 c.p. da un lato e 660 c.p. dall’altro.
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il “link” per potersi scaricare il fi le).
Altre informazioni relative al messaggio.
• Classifi care il messaggio come “Prioritario” o “Urgente” solo quando la situazione effettiva-mente lo richiede.
• Accertarsi sempre da quale casella di posta si sta scri-vendo (nel caso se ne abbia più di una).
• La mail è uno stru-mento largamente utilizzato anche perché sfrutta i protocolli della comunicaz ione “asincrona”; è quindi spesso inu-tile e sgradevole aspettarsi rispo-ste immediate al-le mail; nel caso servano risposte tempestive è più utile l’utilizzo di al-tri strumenti (telefono).
• Si consiglia di non richiedere indiscriminata-mente per qualsiasi messaggio la ricevuta di ritorno da parte del destinatario.
RISPOSTA/INOLTRO DI UNA MAIL
• E’ assolutamente inopportuno inviare o inoltrare lettere a catena (soprattutto in ambito lavorativo) via posta elettronica, soprattutto a destinatari con cui non si ha una elevata confi denza; oltre ad essere potenzialmente pericolose, l’elevata mole di comunicazioni che circolano rende nor-malmente fastidiosa la ricezione di questo tipo di mail.
• Nel caso di inoltro o re-invio di un messaggio ricevuto, è buona norma non modifi carne il testo e, soprattutto, l’oggetto (che spesso è usato come “chiave” per catalogare o archiviare le
mail).
• E’ consigliabile verifi care gli indirizzi di “cc:” quando si risponde. È inutile continuare ad in-cludere questi ultimi se il messaggio è diventato una conversazione tra due persone soltanto.
• Se l'importan-za di un mes-saggio sembra giust i f icar lo, conviene inviare immediatamen-te al mittente una breve repli-ca di ricevimen-to, rimandando a più tardi una r isposta più esauriente.
• Esistono di-verse correnti di pensiero relati-ve alla “posizio-ne” dove inseri-re la risposta al messaggio: si parla di:
- top posting, quando la risposta è inserita in alto e il testo del messaggio originario lo si trova di seguito;
- interleaved posting (o inline replying) quando la risposta è inserita all’interno del messag-gio originario (ad esempio per rispondere a singole domande);
- bottom-posting quando la risposta è inserita di seguito al messaggio originario che quindi compare all’inizio del messaggio.
Come per tutti gli altri temi non esistono risposte valide in assoluto, è opinione dell’autore che sia preferibile la prima modalità (ed eventualmente la seconda nei casi che la richiedano): è oramai abitudine consolidata, quando vi è la necessità di ripercorrere la “storia” del messaggio, di leggere la sequenza di mail dal basso verso l’alto.
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Primo Piano sulla Commissione Parcelle
di Andrea Genito
Quali sono le priorità che vi siete fi ssati e qual’è
la periodicità dei vostri incontri?
Ad alcuni mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio dell’Ordine (2009 - 2013) e con la defi ni-zione delle Commissioni sono riprese, con rinnovato entusiasmo e volontà, le attività che sempre hanno caratterizzato la nostra Commissione Parcelle alla quale è abbinata, da tempo, la Commissione Bandi. Le priorità della Commissione scaturiscono dal mandato istituzionale che prevede, su delega del Consiglio dell’Ordine, lo svolgimento di attività al fi ne di esprimere pareri sulla liquidazione di onorari e spese professionali. In tal senso e nell’ambito delle attività di pub-blico interesse la Commissione Parcelle si integra e completa con la Commissione Bandi, essendo le attività disciplinate da Bandi/Incarichi pubblici correlate a prestazioni professionali svolte dagli Ingegneri. Operativamente la Commissione Parcelle svolge un’attività ordinaria con riunioni settimanali, che si tengono il Venerdì pomeriggio presso la sede dell’Ordine ed un’attività straordinaria tutte le volte in cui ci sia la necessità di esaminare atti, docu-menti e/o rendere pareri circa l’interpretazione e la corretta applicazione della tariffa professionale.
Come operate nella tutela della qualità dei pro-
getti e qual’è il vostro approccio con la dere-
gulation Bersani, con la conseguente corsa al
ribasso nelle parcelle?
Con questo numero iniziamo il giro d'orizzonte sulle attività complementari, ma fondamentali, svolte dagli
Ingegneri al servizio degli iscritti all'Ordine Provinciale di Vicenza. Il primo focus lo dedichiamo alla Com-
missione Parcelle, presieduta dall'Ing. Sergio Slaviero, sottoposto al nostro ... interrogatorio.
Il problema è vivo ed aperto e nell’attuale con-tingenza ulteriormente sofferto. Una buona prestazione professionale, così è sem-pre stato, ce la possiamo aspettare se ci affi diamo a persone qualifi cate, professionalmente capaci ed appassionate al proprio lavoro. Nel fare anche le piccole cose l’Ingegnere è chiamato a dare il proprio contributo di conoscenze e capacità che si estrinsecano in atti di ingegno e di progetto, di sorveglianza e controllo di processi pro-duttivi, direzione di lavori, di collaudo delle opere realizzate e tutto ciò con il dovere di assicurare, a chi fruirà del bene realizzato, l’ effi cienza, la sicurezza e garantire la pubblica incolumità. Molto spesso purtroppo apprendiamo di eventi catastrofi ci e luttuosi di fronte ai quali ogni persona ed in particolare l’Ingegnere si interroga sul perchè dell’accaduto. Le successive indagini raccontano poi di man-canze, carenze, omissioni e scarse professionalità, che coinvolgono sia il processo tecnico che quello costruttivo. Individuare cause e responsabilità in questi casi è un dovere; nel contempo sarà necessario fare una seria valutazione su come tali tragedie debbano essere evitate nel futuro. Dunque vanno fortemente richiamate le capa-cità del fare, connesse con la professionalità dei soggetti che intervengono nel processo creativo e realizzativo dell’opera e le responsabilità di un comportamento etico-professionale che anteponga
Primo Piano sulla Commissione Parcelle
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a tutto ed a tutti il rispetto, la tutela e l’incolumità delle persone oltrechè la salvaguardia delle cose. Va da se, partendo da questi presupposti, che per perseguire tali obiettivi è necessario che non vengano meno le risorse, anche di tipo economico, tali da garantire la correttezza dei processi (progetto - direzione lavori - collaudi, etc.) ed il buon grado/livello della qualità. Tutto ciò non può essere perseguibile con la “liberalizzazione delle tariffe professionali”; volere questo signifi ca, a nostro avviso, avere una visione miope e poco lungimirante della questione. L’eccellenza di un risultato, la qualità di una pre-stazione e la validazione di un processo non posso-no essere mortifi cate applicando le regole del “chi
fa meno”, del “ci costa
meno”; noi Ingegneri non ci riconosciamo in questa linea di condotta che può essere appannaggio so-lo di improvvidi gestori (committenti) della cosa Pubblica e Privata e di in-cauti, poco consapevoli e poco responsabili nostri colleghi. Cosa attenderci a que-sto punto? - E’ opinione diffusa che la deregula-tion prodotta dalla legge Bersani non abbia dato i buoni frutti attesi; anzi i risultati sin qui raggiunti indicherebbero il contra-rio con decadimento della qualità della prestazione ed accresciuti margini di rischio per il raggiungimento degli obiettivi.
La Commissione esercita anche un ruolo di con-
trollo e di garanzia, per conto dell’Ordine?
Il ruolo di controllo dell’Ordine è esercitato in virtù di quanto stabilito dalla legge istitutiva del-la professione degli Ingegneri ed Architetti (L. 24 giugno 1923, n. 1395) - Art. 5 - Gli iscritti nell’albo
eleggono il proprio Consiglio dell’Ordine che eser-
cita le seguenti attribuzioni: ........... Capo 3) dà, a
richiesta, parere sulle controversie professionali e
sulla liquidazione di onorari e spese.
Allo scopo il Consiglio dell’Ordine, per la “liqui-
dazione di onorari e spese” si avvale di apposita Commissione, comunemente detta “Commissione
per la revisione delle parcelle professionali” che opera secondo apposito “Regolamento per il fun-
zionamento della Commissione per la revisione
delle parcelle professionali” costituito da 24 Articoli. Si richiama al riguardo quanto stabilito dall’Art. 3 - “La competenza del Consiglio o della Com-
missione riguarda gli iscritti all’albo della provin-
cia di Vicenza anche per prestazioni da essi rese
fuori dalla provincia di Vicenza. Possono chiedere
l’esame della parcella tanto il professionista che ha
eseguito il lavoro quanto il com-
mittente o chi vi abbia interesse”,
per evidenziare il “Ruolo pubbli-
co” della Commissione che agi-sce super-partes verso gli Iscritti, la Committenza e chi Altri abbia qualche interesse.
La Commissione è stata recen-temente confermata dal nuovo Consiglio dell’Ordine ed è compo-sta da: Slaviero Sergio (Respon-sabile), Cavestro Ivano, Cingano Vittorio, Dalla Vecchia Giuseppe, Filippi Paolo, Fosser Roberto, Fu-sco Salvatore, Michelini Paolo, Pellizzari Aldo, Riondino Alfredo, Scortegagna Dino, Simionato Ric-cardo e Sperotto Fulvio.
Quali proposte concrete avete
già pronte ... sul vostro tavolo?
Abbiamo intenzione di coinvolgere i colleghi in momenti informativi e formativi riguardanti la Tariffa Professionale e la redazione della parcella.
A tal fi ne si sta anche perseguendo l’obiettivo di adottare/utilizzare un sistema di supporto informa-tizzato, che verrà implementato con tutte le delibere dell’Ordine in materia. Questo strumento ci sembra opportuno ed utile per meglio attualizzare la redazione di una specifi ca/parcella e per omogeneità e chiarezza espositiva.
dott. ing. Sergio Slaviero responsabile della Commissione Parcelle
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In particolare vorremmo rivolgerci ai più giovani colleghi per fornire loro un contributo di esperienze, ben consci delle diffi coltà che si incontrano nell’ap-plicazione dalla Tariffa professionale alle “nuove
attività / prestazioni nel campo dell’ingegneria”.Vorremmo inoltre, in conclusione, fare un elogio della Tariffa professionale, ricordando che non solo essa costituisce uno strumento importante per lo svolgimento della professione, dimostrato e riscon-trato in lunghi anni di servizio, ma che solo una improvvida e distorta visione del ruolo delle profes-sioni può auspicare o peggio volerne l’abolizione. Vorrei ricordare, molto brevemente al riguardo, la singolarità della posizione Nazionale nel contesto Europeo: a) nel nostro Paese l’Autorità garante della con-correnza e del mercato, nella sua recente Indagi-ne conoscitiva riguardante il settore degli ordini professionali (IC34), continua a ribadire che “se-
condo il diritto antitrust (.!.) i prezzi fi ssi o minimi
rappresentano l’esempio più evidente di restrizione
della libera concorrenza che non trova alcuna giu-
stifi cazione nella tutela degli interessi generali”; b) in Europa, La Corte di giustizia delle Comunità Europee, con la sentenza del 19 febbraio 2002, causa C-35/99, ha affermato invece defi nitivamen-
te che gli artt. 5 e 85 del trattato CEE (divenuti ora artt. 10 Ce e 81 Ce) non ostano all’adozione, da parte di uno stato membro, di norme che approvi-no, sulla base di un progetto stabilito da un Ordine professionale, una tariffa che fi ssi dei minimi e dei massimi per gli onorari dei membri dell’Ordine, a condizione che lo Stato stesso eserciti, a mezzo dei suoi organi, controlli nei momenti dell’approvazione della tariffa e della liquidazione degli onorari. Alla luce di detto principio sono state ritenute legittime tutte le tariffe professionali adottate in Italia, vincolanti fi no all’approvazione della Legge “Bersani” (n. 248/2006); recentemente il 28 aprile 2009 il Governo Federale della Germania ha ag-giornato, dopo 14 anni, le tariffe obbligatorie per le prestazioni di Ingegneri e Architetti. Nel motivare la decisione di aggiornare e con-fermare l’obbligatorietà del tariffario per Ingegneri e Architetti il Governo Federale afferma: “Scopo
della prescrizione di tariffe minime è la prevenzione
di una competizione sconsiderata, che metterebbe
a repentaglio la qualità delle prestazioni professio-
nistiche”. Competizione sconsiderata che connota ora il mercato delle prestazioni professionali d’in-gegneria in Italia.
La Commissione Parcelle dell’Ordine degli Ingegneri di Vicenza
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Prima Riunione della Commissione Donne
dell’Ordine degli Ingegneri di Vicenza un inizio incoraggiante
di Raffaela Panizzon
L’otto marzo scorso, data che si spera possa essere garanzia di buon viatico dell’iniziativa, si è riunita per la prima volta la Commissione Donne dell’Ordine degli Ingegneri di Vicenza.Era da un po’ di tempo che si sentiva l’esigenza di dare spazio alle tantissime iscritte (attualmente sono 185) all’interno di una commissione dedicata, ed ora questo progetto è divenuto fi nalmente realtà.La risposta delle colleghe è stata lusinghiera, tenuto in considerazione che una parte non trascurabi-le delle presenti si è dovuta barcamenare tra tate e nonni per poter presenziare all’incontro e che un’altra rappresentanza delle colleghe ha chiesto di essere tenuta al corrente sulle future attività del-la commissione, non potendo essere presenti per impegni di lavoro.Da subito sono emerse osservazioni e proposte da parte di tutte le don-ne ingegneri, ognu-na forte della propria esperienza lavorati-va, in un ambito che ha raggruppato dottorande presso l’Università, dipen-denti di enti pubblici e parastatali, colla-boratrici in regime di partita IVA presso
studi professionali, libere professioniste.Si è condivisa la necessità di favorire l’interscam-bio con istituzioni esterne all’Ordine, nell’intento di inquadrare e dare una risposta concreta all’annoso problema delle professioniste che si dividono tra carriera e famiglia.Ognuna delle presenti ha fatto il punto sulla situa-zione delle donne ingegneri nell’ambito della pro-pria realtà lavorativa, aprendo scenari inaspettati alle restanti colleghe.Il programma della commissione, tra il resto, pre-vede la promozione di iniziative di aggiornamento, ricerca e studio nell’ambito della professione, la tutela della fi gura dell’ingegnere donna in ambito sia del Privato che del Pubblico, la valorizzazione e il sostegno del lavoro dell’ingegnere donna nel pro-prio ambito di competenza, l’interscambio con ana-
loghe commissioni e istituzioni esistenti al di fuori dell’Ordine di appartenenza.Già dal prossimo ap-puntamento, si terrà un incontro con una referente del mondo politico, operante nell’ambito della tu-tela del lavoro fem-minile.
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Ai Comuni della Provincia di Vicenza
Loro Sedi
Oggetto: Sollecitazione affi nché gli Uffi ci Tecnici
Comunali o gli Sportelli Unici applichino i detta-
mi normativi introdotti dal DM 37/08.
La Commissioni Impianti dell’Ordine degli Ingegne-ri della Provincia di Vicenza, esaminando le pro-blematiche interpretative del recente DM 37/08, sostitutivo della legge 46/90 e decreti applicativi, ha evidenziato la necessità che gli uffi ci tecnici co-munali e gli sportelli unici applichino puntualmente i dettami normativi previsti dal suddetto DM, con particolare riferimento al deposito del progetto im-piantistico contestuale con quello edilizio o con la dichiarazione di inizio attività (DIA) al fi ne di attivare l’iter autorizzativo per l’ottenimento del permesso a costruire.
Si ricorda che il DM 37/08 prevede il progetto per tutti gli impianti:
a) impianti di produzione, trasformazione, traspor-to, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferi-che, nonché gli impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere;
b) impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere;
c) impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi na-tura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali;
d) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie;
e) impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali;
f) impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
g) impianti di protezione antincendio con l’unica differenza che fi no ai limiti dimensionali previsti all’art.5, il progetto (presentato contestualmen-te al progetto edilizio) può essere redatto anche dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice (che peraltro in quel momento è diffi cilmente indi-viduato), mentre per i valori dimensionali previsti al comma 2 art.5 il progetto deve essere redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifi ca competenza tecnica. Per Vs. comodità si riassumono le principali differenze ap-plicative tra i dettami della Legge 46/90 e del DM 37/08 nell’allegato 1.
Distinti saluti.
Il Responsabile della Commissione Impianti
Dott. Ing. Stefano Pelloso
Il Presidente
Dott. Ing. Antonino Schillaci
Lettera dell’Ordine degli Ingegneri di Vicenza
agli Uffici Tecnici o Sportelli Unici
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SIMPOSIUM
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del collega Roberto Greselin
Negli ultimi editoriali l’ing. Busana ha toccato due argomenti molto interessanti.Il primo riguarda le “lenzuolate” di Bersani che han-no aperto al mercato le libere professioni, non tutte per la verità, eliminando l’odiosa tariffa.Il secondo riguarda la proposta di legge che propo-ne di equiparare tecnici laureati e tecnici diplomati nella progettazione delle strutture in c.a. Nel primo caso mi sembra si voglia eliminare tout court la remunerazione di qualsiasi prestazione pro-fessionale lasciandola in balia della contrattazione più sfrenata, senza neppure prevedere un modo per valutare univocamente, nel caso dovessero nascere delle contestazioni, il valore del lavoro eseguito. Il tutto in barba al diritto che ha qualsiasi lavoratore, ma noi siamo lavoratori?, di ricevere una “equa mercede”.Tuttavia non mi sembra che questa foga liberista, stranamente portata avanti da uno cresciuto alla scuola dei soviet, valga per tutte le categorie.I medici di base, che sono liberi professionisti, hanno appena fi rmato il loro nuovo contratto con il Servizio sanitario nazionale. Non mi risulta che le convenzioni tra medici e SSN siano stipulate singolarmente e sulla base del minimo ribasso.Quanto alla proposta di legge Cuf-faro essa apre degli interessanti ed inaspettati orizzonti. Se il progetto delle strutture in c.a. è così banalizzato da poterlo affi dare ai tecnici diplomati la pri-ma cosa che ci vien da dire è che anche il dentista potrebbe essere sostituito dall’odontotecnico o il chirurgo dall’assistente di sala, almeno per le operazioni più fre-quenti e semplici. Ma questa sa-rebbe una considerazione banale.
Cerchiamo, invece, di analizzare l’acuto pensiero di quel fi ne intellettuale di Totò Cuffaro.Se la formazione che forniscono le scuole superiori è tale da dare una preparazione analoga a quella che fornisce l’Università, allora l’Università è inutile e tanto varrebbe abolirla.Si avrebbe un enorme risparmio di risorse sia per il bilancio dello Stato che per quello delle famiglie italiane, e di questi tempi non sarebbe una cosa da poco, ma si arresterebbe in maniera drastica anche la fuga di cervelli. Non ce ne sarebbero più.Siamo fortunati che il sig. Cuffaro non è sempre impegnato a “mafi are”, ma ha anche il tempo di regalarci simili perle di saggezza.
Con ossequi
Ing. Roberto Greselin
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FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DEL VENETO
Venezia-Marghera, 20 gennaio 2010
Prot. n. 13/10
MF/cc
Spett.li
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE
DEL VENETO
LORO SEDI
Oggetto: Competenze professionali ingegneri e geometri — Sentenza Corte di Cassazione
n. 19292/2009.
Con la sentenza in oggetto la Suprema Corte, nel ribadire alcuni principi noti, nega definitivamente che vi
possa essere qualunque forma di “subordinazione” dell’ingegnere rispetto ai professionisti in possesso di
titolo di studio inferiore (nel caso, quello di geometra).
In particolare, la pronuncia citata ribadisce con nettezza che:
• l’integrale progettazione, compresa quella edilizia e/o architettonica, e non solo il calcolo e la
progettazione strutturale, di costruzioni anche modeste comportanti l’impiego del cemento
armato, rientra nella competenza esclusiva dell’ingegnere (e dell’architetto);
• la prestazione di progettazione, a prescindere dalla sua articolazione in fasi distinte, richiede una
competenza professionale unitaria corrispondente alla sua complessità;
• i professionisti con titolo accademico (laurea triennale e/o magistrale) non possono assumere,
nell’espletamento dell’attività professionale di propria competenza, una posizione subordinata
rispetto ai professionisti in possesso del solo diploma.
La Corte considera, come da tempo affermato dall’Ordine degli ingegneri, la
progettazione una prestazione unitaria che deve essere espletata attraverso un omogeneo livello di
competenze.
Di conseguenza, la Corte censura come illegittime tutte quelle prassi, cui alcuni professionisti con
competenze inadeguate all’incarico hanno fatto e fanno ricorso, dirette ad eludere i limiti posti
dall’ordinamento attraverso il sostanziale “subappalto” di parte della prestazione di progettazione (quella
più complessa) a professionisti con un superiore livello di competenze.
A titolo esemplificativo, tale principio deve trovare piena applicazione nei casi di:
• progettazione avente ad oggetto la realizzazione di fabbricati in cemento armato anche di modeste
dimensioni, ad eccezione di piccoli manufatti accessori, nell’ambito di fabbricati agricoli o destinati
alle industrie agricole, che non richiedano particolari operazioni di calcolo e che per la loro
destinazione non comportino pericolo per l’incolumità pubblica; essa non può mai essere affidata
alla responsabilità di un geometra, anche se egli ricorre ad un ingegnere per lo svolgimento dei
relativi calcoli strutturali;
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• conferimento degli incarichi di Responsabile Unico del Procedimento ex art. 10 del D.lg. n. 163/2006
(il cui 5° comma richiede “titolo di studio” adeguato alla natura dell’intervento da realizzare);
• conferimento degli incarichi nelle commissioni di collaudo anche a dipendenti della p.a. (che ai sensi
del comma 2 bis dell’art. 120 del D.lg. n. 163/2006 devono possedere “elevata e specifica
qualificazione in riferimento all’oggetto del contratto, al/a complessità e all’importo”);
• progettazione degli impianti di cui al D.M. 37/2008 (il cui art. 5 richiede una “specifìca competenza
tecnica “) qualora essi afferiscano alla realizzazione di un manufatto la cui progettazione sia
riservata alla competenza di un ingegnere.
Naturalmente, la pronuncia della Suprema Corte non vieta che vi possano essere forme di sinergia fra
professionisti anche di diversa formazione e di diverso livello di competenza; in tali casi, però, è sempre il
professionista in possesso del titolo accademico più elevato a dover assumere il coordinamento e la
direzione dell’attività progettuale nonché la responsabilità della stessa con la sottoscrizione dell’intero
progetto.
Si invita, pertanto, codesta Amministrazione ad operare nel rispetto dei principi sopra enucleati, tenendo
quindi in debito conto, per quanto di competenza, della sentenza della Corte di Cassazione.
Il Presidente della FOIV
Ing. Marco Favaretti
• Presidente dell’Ordine Ingegneri di Belluno (Ing. Luigi Panzan)
• Presidente dell’Ordine Ingegneri di Padova (Ing. Fabio Bonfà)
• Presidente dell’Ordine Ingegneri di Rovigo (Ing. Carlo Rizzieri)
• Presidente dell’Ordine Ingegneri di Treviso (Ing. Vittorino Dal Cin)
• Presidente dell’Ordine Ingegneri di Venezia (Ing. Ivan Antonio Ceola)
• Presidente dell’Ordine Ingegneri di Verona (Ing. Mario Zocca)
• Presidente dell’Ordine Ingegneri di Vicenza (Ing. Antonio Schillaci)
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Osservatorio Sismico di Claudio Modena
L’Osservatorio sismico prende avvio con un articolo redatto dall’Ing. Claudio Modena, Professore Ordinario
di Tecnica delle Costruzioni dell’Università di Padova e titolare dei corsi di Costruzioni in zona sismica e
Progetto di ponti.
Con esso si vuole presentare l’analisi dello stato dell’ingegneria strutturale, con particolare riferimento
al patrimonio storico architettonico, di una notevole personalità del mondo accademico, direttamente
coinvolta nell’emergenza post sisma in Abruzzo in collaborazione con il Vice Commissario delegato per
la tutela dei Beni Culturali ing. Luciano Marchetti.
Ringrazio a nome dell’Ordine degli Ingegneri di Vicenza il Prof. Modena per l’autorevole contributo e la
consueta disponibilità.
Paolo Franchetti
Gli effetti disastrosi e su larga scala dei terre-
moti ripropongono con tutta evidenza all’attenzione
di tutti, anche dei non addetti ai lavori, il tema della
complessità del concetto stesso di “sicurezza struttu-
rale” e dei processi decisionali ed operativi che devono
garantire che gli edifi ci in cui viviamo ne siano dotati
in misura “accettabile”.
Le recenti normative (Norme Tecniche sulle Costruzioni,
2008) hanno reso più esplicito, rispetto ad un passato
anche recente, il problema, da un lato prevedendo, nel-
la progettazione di strutture in zona sismica, le verifi che
di sicurezza nei confronti di una serie molto articolata
stati limite defi niti di “operatività”, di “danno”, di “sal-
vaguardia della vita umana” e di “collasso”, e dall’altro
rendendo più stringente e complesso il percorso sia
del “calcolo strutturale” sia del controllo della qualità
della costruzione in fase di costruzione che del suo
mantenimento in esercizio.
Sono in particolare gli stati limite di “operatività” e di
“salvaguardia della vita umana” che evidenziano la
specifi cità dell’azione sismica, e soprattutto il secon-
do che mostra come alla struttura venga richiesto di
ricorrere alle sue più estreme risorse, con pochi riguardi
allo stato in cui si troverà dopo il terremoto, con il solo
obiettivo di consentire a chi vi abita di uscirne vivi.
Non c’è nessun altra condizione di progetto che con-
templi tale situazione, di “gestire” cioè il comportamen-
to di una struttura che raggiunge fasi di danno prossi-
me al collasso, in campo dinamico e nelle complesse
condizioni di aleatorietà che investono:
• la defi nizione dell’azione, in termini sia di intensità
che di contenuto in frequenza, infl uenzata oltre che dai
meccanismi di sorgente anche da condizioni locali (geo-
logiche, geotecniche, topografi che, ….) e dalle caratteri-
stiche della struttura stessa (le dimensioni, l’interazione
suolo-struttura);
• la scelta della soluzione strutturale e del materiale da
costruzione che meglio si adattano al sito in cui deve
sorgere una costruzione, alla sua destinazione d’uso,
alle sue dimensioni,…;
• il rispetto di criteri di progettazione appropriati, coe-
renti con le scelte costruttive e il livello di conoscenze
connesse con il loro impiego, curando sia il calcolo che
la defi nizione dei dettagli costruttivi;
• l’esecuzione in maniera assolutamente scrupolosa
quanto prescritto in progetto, si tratti di un particolare
costruttivo, anche di minimo dettaglio, che della qualità
dei materiali.
È essenziale allora che le soluzioni che si propongono
abbiano una loro complessiva “solidità”, che le renda
cioè il meno possibile vulnerabili nei confronti dei tanti
e insidiosi fattori rischio che si annidano nella lunga
catena del processo costruttivo, sinteticamente sopra
richiamato, indipendentemente dal materiale da costru-
zione e dalla tecnologia che si impiegano, ed anche dalla
norma che si segue nella progettazione.
Si tratta quindi prima di tutto di assicurare che il processo
avvenga in un adeguato contesto di cultura complessiva
25
del costruire, che vuol dire competenza, consapevolezza
e senso di responsabilità diffuso di tutti gli operatori
(produttori e fornitori di materiali, progettisti, esecutori,
controllori,….).
In tale contesto il progettista delle strutture – da cui
dipendono scelte ed azioni decisive – ha un ruolo fon-
damentale che deve giocare a tutto campo, non solo
come specialista dotato di una specifi ca competenza
necessaria per completare il citato processo, che pure
rappresenta un impegno di grande peso, ma anche
come portatore di una cultura complessiva del costru-
ire che ha un ruolo cruciale, e penso insostituibile, nel
contribuire a creare quelle “condizioni generali” da cui
dipende la “sicurezza vera”, non solo quella “teorica”,
risultante dai calcoli di verifi ca.
Una nota particolare in questo ambito merita il tema
degli edifi ci in muratura, sia di nuova costruzione che
“storici” , monumentali o no, che rappresentano una
parte essenziale e rilevantissima della nostra tradizione
costruttiva e della nostra stessa cultura, ma trascurati
per (troppo) lungo tempo dal modo dell’ingegneria (le
prime norme tecniche che li riguardi sono state emanate
solo dopo il terremoto del Friuli del 1976).
La situazione è particolarmente complesse per quanto
riguarda gli “edifi ci vincolati” . Il rapporto fra conserva-
zione ed uso del patrimonio architettonico storico - che
ha notoriamente attraversato e attraversa momenti di
anche grande e spesso inevitabile confl ittualità - si sta
sempre più positivamente evolvendo verso una sempre
più cosciente e realistica presa d’atto che conservazione
ed uso sono in realtà due aspetti inscindibili, ed entrambi
portatori di valori positivi, culturali e socio-economici,
dello stesso problema. Conservare ed usare il patrimonio
architettonico di un territorio signifi ca infatti conserva-
re e rafforzare l’identità culturale ed allo stesso tempo
conservare e possibilmente incrementare la qualità della
vita ed il benessere economico della comunità che in
tale territorio vive.
In questo contesto un ruolo di rilevo è certamente svolto
dai possibili effetti indotti sulla “conservazione” dalle
esigenze di sicurezza strutturale derivanti dall’uso con-
forme ai criteri di vita di una moderna società, spesso
codifi cati in norme cogenti.
Il problema deriva da fatti ormai universalmente ricono-
sciuti nel mondo specialistico dell’ingegneria strutturale:
da un lato l’inadeguatezza, per mancanza di conoscenza
delle leggi costitutive dei materiali, ma anche delle tec-
niche costruttive, delle pur sofi sticatissime procedure
usate per i materiali moderni al fi ne di eseguire valuta-
zioni di sicurezza strutturale degli edifi ci storici, dall’altro
l’ineffi cacia delle tecniche impiegate per ripristinare la
sicurezza in caso di danni dovuti anche alla mancanza
di manutenzione, o per aumentarla allo scopo di sod-
disfare richieste derivanti da nuove utilizzazioni e nuove
normative.
Sull’argomento è in atto da qualche decennio un inten-
so dibattito culturale con sempre maggiori attenzioni
da parte del mondo tecnico-scientifi co – soprattutto, e
prima di tutto in Italia, ma poi progressivamente in molti
paesi europei e ovunque l’infl uenza culturale europea si
manifesti. Tale dibattito dopo aver portato al riconosci-
mento della specifi cità degli edifi ci storici nel contesto
generale del problema tipicamente ingegneristico della
sicurezza strutturale, ha fornito soluzioni innovative ri-
spetto all’impostazione datagli - codifi cata in norme e in
prassi consolidate - per le nuove costruzioni.
Si tratta di soluzioni che sono in grado di risolvere in
più insidiosi aspetti di possibili confl ittualità fra conser-
vazione e sicurezza strutturale, e che investono inevita-
bilmente argomenti chiave come l’approccio generale
alla sicurezza strutturale, le tecniche di indagine per la
diagnostica, i metodi per l’analisi strutturale, le tecniche
di intervento e monitoraggio prima e dopo l’intervento,
considerando naturalmente i vari tipi di azioni statiche
(di breve e lunga durata) e dinamiche, e tutti i principali
materiali.
Non si può certo affermare che tutti i problemi siano
risolti, ed anzi sono ancora in corso e programmate con-
tinue e intense attività di ricerca, tuttavia le soluzioni pro-
poste hanno ricevuto e stanno ricevendo sempre mag-
giori e più pregnanti riconoscimenti sul piano normativo
in sede nazionale e internazionale, sia di tipo volontario
che cogente, con conseguenti importanti ricadute sul
piano operativo concreto, dalla pratica professionale
alla produzione di materiali fi no alle attività di cantiere.
Sono infatti stati prodotti in tal senso, come in tutti i
campi dell’ingegneria strutturale, documenti a diversi
livelli, sia per campo di applicazione che per grado di
cogenza, da organismi scientifi ci, in particolare RILEM e
ICOMOS , da organi di normazione come l’ISO, in Italia
dalle competenti istituzioni , e sta ora procedendo nello
stesso senso il CEN, con il TC 346 “Conservation of cul-
tural property” a livello europeo e il suo “mirror group”
italiano, la Commissione UNI “Beni Culturali” NORMAL.
26
Si ripubblica la Tabella, del coefficiente di rivalutazione "a" base 1985, già pubblicato su "Professione Ingegnere" nn. 2/04-19/07-27/08-32/09 con il coefficiente aggiornato (anno 2010).
Delibera del Consiglio dell'Ordine: 05.03.2003 Scheda: B: 00.85
Il coefficiente di aggiornamento "a" da usare per la rivalutazione di onorari ed importi di lavoro a base di onorario, relativo al 1° Gennaio dell'anno corrente, è dato nella seguente tabella con base Gennaio 1985.
TABELLA DEL COEFFICIENTE DI RIVALUTAZIONE "a" - Base 1985
ANNO iG(n-1÷n) % a
1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
=== 8.0 % 4.5 % 5.0 % 5.7 % 6.4 % 6.5 % 6.1 % 4.3 % 4.2 % 3.8 % 5.5 % 2.6% 1.6% 1.3% 2.1% 3.1%
1.00 1.08 1.13 1.19 1.25 1.33 1.42 1.51 1.57 1.64 1.70 1.79 1.84 1.87 1.89 1.93 1.99
2002 2,3% 2,04 2003 2,7% 2,09 2004 2,0% 2,13 2005 1,6% 2,17 2006 2,2% 2,22 2007 1,5% 2,25 2008 2,9% 2,31 2009 1,5% 2,35
2010 1,3% 2,38
Esso è ottenuto incrementando la base "b(85) = 1" con le variazioni percentuali date dagli indici
ISTAT, tra il Gennaio di un anno ed il Gennaio dell'anno successivo, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale ai sensi dell'art. 81 della Legge 27.7.78, n° 392.
Si applica cioè la seguente formula:
a(n) = b(85) x (1+iG(85÷86)%) x (1+iG(86÷87)%) x .... = 1.00 x 1.08 x 1.045 x ........... x 1.022 x 1.015 x 1.029 x 1.015 x 1,013 = 2,3806494 = 2,38 ESEMPIO Dovendo aggiornare un importo di €. 516,46 (L. 1.000.000 - base 1985), da esporre come
onorario a discrezione nell'anno 2010, si dovrà moltiplicare l'importo per il coefficiente di aggiornamento e quindi arrotondare:
€. 516,46 x 2,38 = € 1.229,17 arrotondato a: € 1.250,00
Con lo stesso importo, ma in base 1992, aggiornando al 2010, si ottiene:
€. 516,46 x 2,38/1,51 = € 814,02 arrotondato a: € 800,00
AGGIORNAMENTI ISTAT - BASE 1985
a cura di Sergio Slaviero
AGGIORNAMENTI ISTAT
27
SEDUTA N. 7 DEL
28.01.2010
Presenti: Carollo, Cavestro, Dal Corti-
vo, Di Felice, Ebalginelli, Franchetti,
Frinzi, Frisiero, Lucente, Panizzon,
Pelloso, Rossi, Schillaci, Slaviero.
Assenti: Scortegagna
ORDINE DEL GIORNO
43) Lettura e approvazione del ver-
bale della seduta precedente;
44) Movimento iscritti;
40) Procedure di Segreteria per lo
smistamento e la trasmissione delle
comunicazioni ricevute, per le co-
municazioni fra Consiglieri, per le
comunicazioni dei Consiglieri verso
gli iscritti ed altri soggetti esterni;
45) Gestione finanziaria delle risorse;
46) Attivazione corso di aggiornamen-
to (strutture);
47) Ratifica dei componenti delle
commissioni (Etica e Professione,
Giovani);
48) Impegno di spesa per stampa tes-
serini;
49) Procedimenti disciplinari;
50) Varie ed eventuali.
DECISIONI
Punto n. 43 dell’O.d.G.
Viene approvato il verbale della sedu-
ta del Consiglio n. 6 del 14 gennaio
2010.
Punto n. 44 dell’O.d.G.
a) Nuove iscrizioni - Sezione A:
Mosele Flavio n. 3147; Frison Walter
Lorenzo n. 3148; Cherubini Alessan-
dro n. 3149; Raniero Davide n. 3150;
Dalla Pozza Alberto n. 3151; Zanini
Manuel n. 3152; Capitello Marta n.
3153; Andriolo Tommaso n. 3154; Za-
non Alberto n. 3155; Fanton Damia-
no n. 3156; De Franceschi Roberto n.
3157; Brunello Eva n. 3158; Girardello
Paolo n. 3159; Tomè Michele n. 3160;
Rigoni Matteo n. 3161; Rigon Marcel-
lo n. 3162.
b) Nuove iscrizioni - Sezione B:
Mattiello Niccolò n. B/50.
c) Cancellazioni- Sezione A:
Zuccante Italo n. 1435; Bressan
Gianfranco n. 868; Carelli Vincenzo
n. 1835; Gerolimetto Claudio n. 702.
d) Cancellazioni- Sezione B:
Coriele Matteo n. B/43.
Punto n. 40 dell’O.d.G.
L’argomento viene affrontato per de-
finire la gestione ordinaria e straordi-
naria delle comunicazioni (cartacee,
e-mail) in entrata ed uscita dall’Or-
dine relativamente a comunicazioni
intercorrenti fra i componenti il Con-
siglio, da e verso gli Iscritti, da e verso
altri Soggetti esterni.
Obiettivo comune è lo snellimento
delle procedure e la corretta informa-
zione agli Iscritti; in tal senso tutti gli
incarichi di collaudo definiti a partire
da inizio del corrente anno, verranno
pubblicizzati esponendoli nella ba-
checa dell’Ordine.
Punto n. 45 dell’O.d.G.
Il Tesoriere relaziona sulla gestione
finanziaria corrente e patrimoniale
dell’Ordine; l’Ordine opera con:
Hypo Bank per, la riscossione delle
quote – stipendi – affitto sede – altro;
con BNL per investimenti – obbliga-
zioni – titoli; e con Banca Popolare
di Vicenza per operazioni/spese cor-
renti.
Il Tesoriere, inoltre, risponde alle va-
rie domande dei Consiglieri e comu-
nica che i bilanci (consuntivo 2009
- preventivo 2010) saranno presentati
al Consiglio il prossimo mese di Mar-
zo.
Punto n. 46 dell’O.d.G.
Relaziona l’Ing. Dal Cortivo sull’orga-
nizzazione del corso di aggiornamen-
to sulle N.T.C. 2008, che si sviluppe-
rà in 4 moduli da 4 ore ciascuno con
docenti di comprovata esperienza
nell’ambito univeristario (Proff. Saet-
ta – Scotta – Gasperini) e che tratterà
del progetto e della verifica sismica
di costruzioni in acciaio, c.a. e degli
edifici in muratura.
Inizio Corso 16.03.2010 – Fine Corso
13.04.2010. Partecipanti max 100 In-
gegneri. Il corso sarà eventualmente
ripetuto in funzione delle richieste di
partecipazione.
Punto n. 47 dell’O.d.G.
Commissione Etica e Professione – la
commissione è già stata presentata
(programma e 1° elenco componen-
ti) nella sedute del Consiglio n. 4 del
26.11.2009. L’Ing. Cavestro illustra ul-
teriormente compiti-finalità ed obiet-
tivi della Commissione proponendo
di corrispondere un compenso per
attività ispettive, per la redazione di
monografie su argomenti assegnati,
per organizzazione di eventi, corsi e
seminari. All’elenco, dei componen-
ti della commissione, già indicato
(seduta n. 4/2009) viene aggiunto il
Consigliere L. Carollo.
Commissione Giovani – la presenta-
zione della commissione verrà fatta
nella prossima seduta del Consiglio.
L’Ing. Frinzi comunque comunica,
che il prossimo incontro della Com-
missione sarà il 12.02.2010 e che il
programma delle attività è già stato
predisposto.
Punto n. 48 dell’O.d.G.
Relaziona il Tesoriere che quantifica
l’ammontare della spesa per la stam-
pa dei tesserini (circa 400) di ricono-
scimento degli Iscritti; il Consiglio
approva.
Punto n. 49 dell’O.d.G.
Viene approvato il Regolamento, di
funzionamento delle sedute del Con-
siglio, già posto precedentemente
all’esame, con alcune integrazioni.
Punto n. 19 dell’O.d.G.
..........................omissis.......................
Punto n. 50 dell’O.d.G.
• Gli Ingg. XY e VZ hanno richiesto
di essere inseriti nell’elenco dei
Collaudatori statici dell’Ordine. Il
Consiglio esprime parere favorevo-
le.
• L’Ing. AB ha richiesto l’inserimento
nei settori – Industriale – Informa-
zione – della Sez. A. Il Consiglio
approva.
• L’Ing. CD ha richiesto l’inserimento
a cura di Sergio Slaviero
attivita’ del consiglio dell’ordine
28
nel settore – Informazione – della
Sez. A. Il Consiglio approva.
• L’Ing. EF ha richiesto l’inserimento
nei settori – Industriale – Informa-
zione – della Sez. A. Il Consiglio
approva.
• Saranno trasmesse all’Ammini-
strazione Comunale di Vicenza le
osservazioni riguardanti la viabilità
del centro storico.
• L’Ing. Ebalginelli comunica nell’a-
bito dei “Venerdì dell’Ordine”:
Venerdì 5 marzo p.v. – incontro or-
ganizzato da Fischer Italia “Tecno-
logie del fissaggio, ancoraggio e
riprese di getto”.
Venerdì 12 marzo p.v. – incontro
organizzato da Movendi S.r.l. “Im-
pianti di cogenerazione ad olio ve-
getale”.
SEDUTA N. 8 DEL
11.02.2010
Presenti: Carollo, Cavestro, Dal Cor-
tivo, Di Felice, Franchetti, Frinzi, Lu-
cente, Panizzon, Rossi, Schillaci,
Scortegagna, Slaviero.
Assenti: Ebalginelli, Frisiero, Pelloso.
ORDINE DEL GIORNO
251) Lettura e approvazione del ver-
bale della seduta precedente;
52) Movimento iscritti;
53) Rinnovo incarico R.S.P.P. Sede
Ordine;
54) Recupero diritti revisione parcel-
le Ing. Trombini e incarico al Legale;
55) Procedimenti discilinari;
56) Ratifica dei componenti delle
Commissioni (Giovani);
57) Eventuale istituzione della Com-
missione C.T.U. – conciliazione e ar-
bitrato;
58) Ratifica dei componenti delle
Commissioni (Etica e Professione,
Donne, Ambiente);
59) Varie ed eventuali.
DECISIONI
Punto n. 51 dell’O.d.G.
Viene proposto di rimandare la lettu-
ra e l’approvazione del verbale della
seduta precedente, in quanto ricevu-
to dai Consiglieri in data odierna. Il
Consiglio approva.
Punto n. 52 dell’O.d.G.
Nuove iscrizioni - Sezione A:
Bonato Elisa n. 3163; Dola Fabio n.
3164; Tommasi Livio n. 3165; Zonta
Daniele n. 3166; Dalla Ave Massimo
n. 3167; Marchetto Davide n. 3168.
Punto n. 53 dell’O.d.G.
In adempimento agli obblighi previsti
dal D.Lgs. 81/2008 (ex D.Lgs. 626/94)
viene rinnovato l’incarico di R.S.P.P.
per la sede dell’Ordine all’Ing. M. Sel-
vatico, il quale svolgerà anche alcu-
ni corsi obbligatori per le dipendenti
dell’Ordine.
Punto n. 54 dell’O.d.G.
Il Tesoriere illustra la questione. Il
Consiglio nel prendere atto dell’in-
solvenza dell’Iscritto determina di
procedere al recupero coattivo della
somma dovuta ed a tal scopo confe-
risce ampio mandato al Presidente.
Punto n. 55 dell’O.d.G.
.........................omissis........................
Punto n. 56 dell’O.d.G.
Commissione Giovani – relaziona
l’Ing. Frinzi che espone il programma
di lavoro e le attività previste dalla
Commissione. Illustra in particola-
re gli scopi di questa “nuova Com-
missione” voluta per supportare ed
indirizzare la figura del “giovane In-
gegnere”.
Vengono indicati: Scopi – Operati-
vità – Collaborazioni – Informazione
e divulgazione. Non è al momento
quantificato un budget di spesa che
potrà essere definito ed inserito nel
bilancio preventivo 2010. Data la
recente istituzione non è ancora di-
sponibile l’elenco dei componenti. Il
Consiglio ratifica quanto proposto/
indicato ed elencato dall’Ing. G. Frinzi
per la Commissione Giovani.
Punto n. 57 dell’O.d.G.
L’Ing. Panizzon descrive le motiva-
zioni per l’istituzione di una apposita
“Commissione C.T.U – Conciliazione e
Arbitrato”; allo scopo vengono anche
illustrate possibili attività. Seguono
vari interventi di Consiglieri che sot-
tolineano, ruolo, funzione ed utilità di
questa “nuova Commissione”. Il Pre-
sidente quindi propone l’istituzione
della Commissione “C.T.U. – Conci-
liazione ed Arbitrato” che il Consiglio
approva. La discussione sui program-
mi, la nomina dei responsabili e l’in-
dividuazione dei componenti sono
rimandati ad una prossima seduta.
Punto n. 58 dell’O.d.G.
Il Presidente propone il rinvio dell’ar-
gomento alla prossima seduta del
Consiglio; il Consiglio approva.
Punto n. 59 dell’O.d.G.
Terne di collaudo statico – Il segre-
tario riferisce dei contenuti della de-
libera dell’Ordine – novembre 1998
– “Criteri per la designazione delle
terne di collaudo statico”. L’Ing. Sla-
viero sottolinea che la dimostrazio-
ne del solo superamento degli esami
fondamentali dell’ingegneria civile,
Scienza delle Costruzioni e Tecnica
delle Costruzioni, non deve essere
un lasciapassare per l’inserimen-
to nell’elenco dei collaudatori; do-
vrebbe essere invece discriminante
il possesso di una comprovata espe-
rienza. La procedura di inserimento
non può prescindere dall’evidenza
nel curriculum di dimostrata espe-
rienza professionale. Il Consiglio
condivide l’orientamento e rimanda
la revisione dei criteri per la forma-
zione dell’Elenco dei collaudatori ad
una prossima seduta.
SEDUTA N. 9 DEL
25.02.2010
Presenti: Cavestro, Dal Cortivo, Di
Felice, Ebalginelli, Franchetti, Frinzi,
attivita’ del consiglio dell’ordine
29
Frisiero, Lucente, Panizzon, Pelloso,
Rossi, Schillaci, Scortegagna, Sla-
viero.
Assenti: Carollo.
ORDINE DEL GIORNO
60) Lettura e approvazione del ver-
bale della seduta precedente;
61) Movimento iscritti;
62) Programmazione incontro con i
candidati Inarcassa;
63) Approvazione programma Com-
missioni e ratifica componenti (Etica,
Ambiente, Donne, Gestione d’azien-
da);
64) Nomina Delegati C.U.P.;
65) Nomina Responsabile Com-
missione C.T.U.;
66) Approvazione comunicazioni da
inviare agli Enti;
67) Definizione dei compensi orari
per i docenti dei corsi di aggiorna-
mento;
68) Regolamento interno per as-
segnazione delle terne di collaudo;
69) Recupero spese legali;
70) Comunicazioni del Presidente;
71) Varie ed eventuali.
DECISIONI
Punto n. 60 dell’O.d.G.
Viene approvato il verbale della sedu-
ta del Consiglio n. 7 del 28 gennaio
2010 e n. 8 dell’11 febbraio 2010.
Punto n. 61 dell’O.d.G.
a) Nuove iscrizioni - Sezione A:
Pizzolato Claudio n. 3169; Spezza-
pria Laura n. 3170; Maestrelli Paolo
n. 3171; Peloso Francesca n. 3172;
Gozzi Andrea n. 3173.
b) Nuove iscrizioni - Sezione B:
Gnoato Enrico n. B/51; Gnoato Ales-
sandro n. B/52; Rossi Gaetano n.
B/53.
c) Trasferimenti all’Ordine di Vicenza
- Sezione A:
Rocchi Elena n. 3174 (dall’Ordine di
Brescia).
d) Reiscrizioni - Sezione A:
Rigolon Agostino n. 1467; Pappalardo
Mario n. 2616.
d) Cancellazioni - Sezione A:
Arsiè Umberto n. 1855.
Punto n. 62 dell’O.d.G.
Viene confermato l’incontro per la pre-
sentazione dei candidati per il rinnovo
del Consiglio INARCASSA, in visita del-
le prossime elezioni che si terranno nei
giorni 9,10 e 11 Marzo 2010. Lunedì 1
marzo – ore 17.00 – presso Alfa Hotel
(zona Fiera).
Punto n. 63 dell’O.d.G.
Commissione Etica – L’Ing. Cavestro
ripropone il testo presentato durante
la seduta del 28 gennaio 2010, rivedu-
to e corretto in accordo alle indicazio-
ni del Consiglio. Il Consiglio approva.
Commissione Donne – relaziona
l’Ing. Panizzon che espone il pro-
gramma delle attività per il 2010.
Vengono illustrate possibili iniziative
atte anche a valorizzare e sostenere il
lavoro dell’Ingegnere donna nel pro-
prio ambito di competenza.
Vengono indicati: Percorsi formativi
– Collaborazioni esterne – Informazio-
ne e divulgazione – Prime iniziative.
Non è previsto un budget di spesa;
eventuali costi saranno preventiva-
mente autorizzati dal Consiglio.
Il Consiglio ratifica quanto proposto/
indicato ed elencato dall’Ing. R. Pa-
nizzon per la Commissione Donne.
Commissione Gestione d’ Azienda –
relaziona l’Ing. Franchetti che espone
il programma operativo e le attività
previste per il 2010. Obiettivo della
“Commissione Gestione d’Azienda”
è raggruppare Ingegneri che sento-
no il bisogno di interagire fra loro,
al fine di comprendere ed eventual-
mente individuare metodi e soluzioni
a problemi del mercato del lavoro che
riguardano direttamente la categoria.
Viene anche indicata la possibile
programmazione degli incontri e la
previsione del budget di spesa neces-
sario per le iniziative quantificabile in
5.000 Euro circa. Il Consiglio ratifica
quanto proposto/indicato ed elencato
dall’Ing. P. Franchetti per la Commis-
sione Gestione d’Azienda.
Punto n. 64 dell’O.d.G.
Il Presidente Ing. Schillaci comunica
che l’Ing. Cavestro ricopre attualmen-
te la carica di Presidente Provinciale
del C.U.P.; ciò consente la nomina di
un altro rappresentante del nostro Or-
dine. Il Consiglio rimanda alla pros-
sima seduta la nomina del secondo
rappresentante. L’Ing. Cavestro quin-
di illustra brevemente le attività del
C.U.P. e l’organizzazione territoriale.
Punto n. 65 dell’O.d.G.
Il Consiglio approva all’unanimità la
nomina dell’Ing. Slaviero.
Punto n. 66 dell’O.d.G.
• Competenze professionali Inge-
gneri e Geometri (Sentenza Corte
di Cassazione n.19292/2009) – Il
Consiglio approva, su proposta del
Presidente Ing. Schillaci, la comu-
nicazione FOIV da inviare alle Am-
ministrazioni ed agli Enti di diritto
pubblico, che sarà accompagnata
da lettera del Presidente.
• Adempimenti di cui al D.M. 37/2008
– Il Consiglio approva, su proposta
del Vice-Presidente Ing. Pelloso la
lettera da inviare ai Comuni della
Provincia di Vicenza di sollecito per
l’applicazione dei dettami normati-
vi introdotti dal D.M. 37/2008.
Punto n. 67 dell’O.d.G.
Il Consiglio approva come riferimenti
orientativi i compensi orari per i do-
centi dei corsi di aggiornamento.
Punto n. 68 dell’O.d.G.
Come concordato nella seduta dell’11
febbraio 2010, si discutono i contenuti
della Delibera dell’Ordine “Criteri per
la designazione delle terne di collaudo
statico - seduta del 5 novembre 1998
attivita’ del consiglio dell’ordine
30
n. 27 – O.d.g. p.to 138” allo scopo di
valutarne un eventuale aggiornamen-
to. Il Presidente invita i Consiglieri a
trasmettere eventuali osservazioni/
integrazioni per la revisione del prov-
vedimento in vigore.
Il Presidente comunica altresì di
aver dato incarico alla Segreteria
di pubblicare in bacheca le terne di
collaudo.
Punto n. 69 dell’O.d.G.
Il Consiglio sentito il Tesoriere circa
la posizione di n. 2 Ingegneri, rela-
tivamente al pagamento di quote di
iscrizione pregresse, da mandato al
Presidente di procedere e provvedere
a quant’altro necessario alla tutela
delle ragioni dell’Ordine.
Punto n. 70 dell’O.d.G.
Il Presidente espone i più recenti
orientamenti del C.N.I. in merito ad
eventuali modifiche del codice degli
appalti.
Punto n. 71 dell’O.d.G.
• Gli Ingg. XY e VZ hanno richiesto
di essere inseriti nell’elenco dei Col-
laudatori statici dell’Ordine. Il Con-
siglio esprime parere favorevole.
• Il Segretario informa circa la miglio-
re organizzazione per la spedizione
giornaliera di e-mail dalla Segrete-
ria dell’Ordine agli Isciritti.
• La società Pro.fire organizza il con-
vegno “UNI EN 15004: progettare e
realizzare impianti di spegnimento
a gas estinguente, dai gas inerti agli
agenti chimici seguendo i dettami
della nuova revisione”. Il convegno
viene proposto agli Iscritti a titolo
grauito. Il Consiglio concede il pro-
prio patrocinio all’iniziativa.
SEDUTA N. 10 DEL
11.03.2010
Presenti: Carollo, Cavestro, Dal Corti-
vo, Di Felice, Ebalginelli, Frinzi, Frisie-
ro, Lucente, Panizzon, Pelloso, Rossi,
Schillaci, Scortegagna, Slaviero.
Assenti: Franchetti.
ORDINE DEL GIORNO
72) Lettura e approvazione del verbale
della seduta precedente;
73) Movimento iscritti;
74) Procedimenti disciplinari;
75) Nomina secondo componente
CUP;
76) Ratifica dei componenti della
Commissione Urbanistica;
77) Comunicazioni del Presidente;
78) Varie ed eventuali.
DECISIONI
Punto n. 72 dell’O.d.G.
Viene approvato il verbale della sedu-
ta del Consiglio n. 9 del 25 febbraio
2010, dopo aver apportato le correzio-
ni evidenziate.
Punto n. 73 dell’O.d.G.
a) Nuove iscrizioni - Sezione A:
Zompetti Lino n. 3175; Calgaro Bar-
bara n. 3176; Cervato Luigi n. 3177;
Tossuto Serena n. 3178; Bonato Luca
n. 3179; Balduzzo Francesco n. 3180;
Candeo Lara n. 3181.
b) Nuove iscrizioni - Sezione B:
Farronato Simone n. B/54; Raumer
Matteo n. B/55; Eberle Mirko n. B/56.
c)Trasferimenti all’Ordine di Vicenza
- Sezione B:
Artosin Enrico n. B/57 (dall’Ordine di
Verona).
Punto n. 74 dell’O.d.G.
.........................omissis........................
Punto n. 75 dell’O.d.G.
Si rimanda alla prossima seduta del
Consiglio.
Punto n. 76 dell’O.d.G.
Si rimanda alla prossima seduta del
Consiglio.
Punto n. 77 dell’O.d.G.
Si rimanda alla prossima seduta del
Consiglio.
Punto n. 78 dell’O.d.G.
• Gli Ingg. P.F. – A.Z. – S.F. hanno ri-
chiesto di essere inseriti nell’elen-
co dei Collaudatori statici. Il Con-
siglio esprime parere favorevole.
• L’Ing. Slaviero relaziona nell’utiliz-
zo di sistemi informatici di calco-
lo per la redazione della parcelle,
per l’omogenea redazione delle
stesse. Propone un incontro con
la ditta TECNOBIT di Bassano
del Grappa che ha sviluppato uno
specifico programma già adottato
anche dall’Ordine degli Ingegneri
di Treviso e di Venezia. Il Consiglio
autorizza l’iniziativa.
• L’Ing. Ebalginelli presenta la ma-
nifestazione “Caldogno Villa della
Scienza” con la richiesta del patro-
cinio dell’Ordine. Richiesta accolta,
con spazi dedicati a temi dell’Inge-
gneria.
• L’Ing. Pelloso presenta il corso
“Energie rinnovabili: tecnologie,
applicazioni, impianti solare termi-
co, solare fotovoltaico e geotermia”,
organizzato dalla Commissione Im-
pianti, che si terrà dal 17 aprile al
26 giugno 2010.
attivita’ del consiglio dell’ordine
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BREVI
a cura di Pietro Argento
NUOVE NORME PER PROGETTO, INSTAL-LAZIONE, ESERCIZIO, MANUTENZIONE E VE-RIFICHE PERIODICHE DEGLI ASCENSORI IN SERVIZIO PUBBLICO
Sulla G.U. n. 21 del 27/01/2010 è stato pubbli-cato il D. Min. Infrastruttu-re e Trasporti 11/01/2010 recante «Norme relative all’esercizio degli ascensori in servizio pubblico destinati al trasporto di persone», che si applica agli ascensori per trasporto di persone in ser-vizio pubblico mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide verticali la cui inclinazione è minore di 15°.Le nuove norme sostitui-scono le previgenti di cui alla Parte III del decreto ministeriale 281/1931, ora abrogato. In sintesi:- Per la progettazione, co-struzione ed installazione degli ascensori e relativi componenti di sicurezza si applica il capo I del D.P.R. 162/1999 di attuazione della direttiva 95/16/CE.La documentazione pro-gettuale per l’installazione, ovvero relativa a modifi-che costruttive, è soggetta all’approvazione degli or-gani regionali o degli enti locali delegati, che a tal fi ne richiedono preventivamen-te, agli Uffici Trasporti ad Impianti Fissi (USTIF) delle Direzioni generali territoriali, il rilascio del nulla osta ai fi ni della sicurezza. La domanda è corredata dalla documen-tazione elencata all’art. 3. All’approvazione della do-manda segue l’autorizzazio-ne dei lavori d’installazione, ovvero di modifi ca.Ultimati i lavori, l’eser-cente presenta domanda, corredata dai documenti elencati all’art. 5, di aper-tura dell’ascensore al pub-blico esercizio richiedendo l’espletamento delle dovute verifi che e prove funzionali di sicurezza, all’esito favorevo-le delle quali segue il rilascio del nulla osta tecnico. - Ai sensi del D.P.R. 753/1980 è preposto ai fi ni della sicurezza e regolarità di esercizio, un responsabi-le dell’esercizio (i cui requi-siti, funzioni e incombenze sono stabiliti dal D. Min
1533/1985), il quale provve-de ad emanare il regolamen-to di esercizio, contenente prescrizioni sul personale addetto, le modalità di ser-vizio, il piano di soccorso, nonchè gli obblighi, i divieti e le sanzioni per i viaggiatori.- La manutenzione deve es-sere affi data a persona mu-nita di certifi cato di abilitazio-ne ai sensi degli artt. 6, 7, 8 e 10 del D.P.R. 1767/1951, o a ditta abilitata ai sensi della L. 46/1990, che deve provvedervi a mezzo di per-sonale abilitato.
SEMPLIFICAZIONE ATTIVITÀ E PERMES-SI EDILIZIE’ stato pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 71 del 26/03/2010, ed è in vigo-re dalla stessa data, il D.L. 25/03/2010, n.40, che fa-vorisce lo snellimento degli adempimenti burocratici connessi all’attività edilizia. A partire dalla data di entrata in vigore del decreto-legge ora approvato, quindi, e fatte salve norme regionali maggiormente restrittive, è prevista la possibilità di re-alizzare, senza alcun titolo abilitativo, interventi edilizi di manutenzione ordinaria e straordinaria, eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricer-ca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’eserci-zio di attività agricola, serre mobili stagionali, opere di pavimentazione e di fi nitu-ra di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fi ni di lucro.
IMMOBILI AD ALTA EFFICIENZA ENERGE-TICA: VIA AGLI INCEN-TIVIIl Ministro dello Sviluppo Economico ha fi rmato il de-creto attuativo che defi nisce le modalità sulla concessio-ne degli incentivi attivati dal decreto-legge 40/2010, per complessivi 300 milioni di Euro.Ciclomotori, cucine ed elet-trodomestici, case ecoso-stenibili, abbonamenti a internet veloce per i giovani fi no a 30 anni e i prodotti industriali come inverter e motori elettrici, gru, rimorchi
e macchine agricole, che au-menteranno la sicurezza sul lavoro, sono i principali set-tori che ne benefi ceranno. Per il settore dell’edilizia è particolarmente interessan-te il contributo per l’acquisto di immobili ad alta effi cien-za energetica, previsto in misura pari ad 83 euro per metro quadro di superfi cie utile, fi no ad un massimo di 5000 euro in caso di fabbi-sogno energetico migliorato del 30% (Classe B), ed in misura pari a 116 euro per metro quadro di superfi cie utile, fi no ad un massimo di 7000 euro in caso di fabbi-sogno energetico migliorato del 50% (Classe A). Da segnalare, inoltre, il con-tributo pari al 20% del co-sto, fi no ad un massimo di 30000 euro, per l’acquisto di gru a torre per l’edilizia, in caso di rottamazione gru a torre edilizia messa in eser-cizio prima del 01/01/1985. EDIFICI SCOLASTICI: ADEGUAMENTO AN-TISISMICO
Con il DPCM 12/01/2010, pubblicato sulla G.U. n.63 del 17/03/2010, sono stati assegnati i fi nanziamenti per l’adeguamento strutturale ed antisismico degli edifi ci scolastici, nonché per la co-struzione di nuovi immobili sostitutivi di quelli a rischio sismico, a valere sul «Fon-do per interventi straordinari della Presidenza del Consi-glio dei Ministri», di cui alla L. 326/2003.Il citato «Fondo per inter-venti straordinari», istituito ai sensi dell’art.32-bis del-la L. 326/2003 per gli anni 2003-2005, è stato succes-sivamente incrementato, dall’art.2, comma 276, della L. 244/2007, di 20 milioni di euro, a decorrere dal 2008, da destinare ad interventi di adeguamento simico, o di nuova costruzione, di edifi ci scolastici.L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 29/12/2008, n.3728, ha ri-partito tra le regioni e le pro-vince autonome la somma di 20 milioni di euro relativa all’anno 2008, e stabilito i criteri di utilizzo delle som-me. Per gli anni successivi si provvederà con apposite ordinanze.
Con il decreto in oggetto si procede dunque all’asse-gnazione delle risorse indi-viduate, sulla base dei piani degli interventi approvati.
EOLICO, SOLARE O FOTOVOLTAICO: UN SOFTWARE PER SA-PERE QUALE IMPIAN-TO INSTALLAREE’ possibile sapere con un margine di errore dell’1% se in una determinata area con-viene installare un impianto eolico o uno fotovoltaico, e ancora cosa meglio fare per risparmiare energia in casa. Un software realizzato nei la-boratori del Centro Ricerche ENEA di Frascati permette oggi di calcolare con cre-scente precisione l’effi cienza energetica di impianti rinno-vabili o comprendere quale territorio sia più adatto, per il suo microclima, a produzioni agro-alimentari di qualità.Il software, basato su algo-ritmi sofi sticati, ma destina-to a essere uno strumento di pianifi cazione indispen-sabile e rivoluzionario per la programmazione delle aziende e delle amministra-zioni pubbliche, oltre che per tutti i cittadini, è stato pre-sentato il 24 marzo a Grot-taferrata, durante l’incontro “Il territorio vitivinicolo alle porte di Roma, la scienza e la tecnologia per uno svi-luppo sostenibile”. L’evento è stato organizzato da Fra-scati Scienza all’interno della Fiera di Grottaferrata.“I comuni tools commerciali di valutazione dell’effi cienza energetica possono presen-tare errori compresi tra il 4 e il 5%, mentre il sistema mes-so a punto dall’equipe ENEA presenta un margine del so-lo 1% - spiega il ricercatore dell’ENEA Andrea Forni - è evidente che questo dato può avere un’importante ri-caduta economica e indiriz-zare in campo eolico, micro-voltaico, solare fotovoltaico e biomasse, scelte sempre più effi caci e sostenibili sul territorio”.Il sistema applicabile anche in agricoltura dove possono essere analizzati nel detta-glio, ad esempio, i fattori che determinano il microclima perfetto per la produzione di un grande vino o altre produ-zioni agroalimentari pregiate.
100%
ecologico