10-Luca Giunti_Ente Parco Alpi Cozie
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Finalità della L.R. 66/80, istituzione del Parco Naturale Orsiera Rocciavré:
«Organizzare il territorio per la fruizione a fini ricreativi, didattici, scientifici, culturali e turistici».
Finalità delle L.R. 12/90, Nuove norme in materia di aree protette:
«Assicurare alla collettività il corretto uso del territorio per scopi ricreativi, culturali,sociali, didattici e scientifici».
Finalità della L. 394/91, Legge quadro sulle Aree Protette:
«Promozione di attività di educazione, di formazione e ricerca scientifica».
Finalità della L.R. 19/09, Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità:
a) tutelare le risorse naturali del territorio attraverso strategie di gestione sostenibile
concertate tra le istituzioni;
b) promuovere la fruizione sociale e sostenibile e la diffusione della cultura e dell'educazione ambientale;
c) favorire la fruizione didattica ed il supporto alle scuole di ogni ordine e grado ed alle università sulle tematiche dell'ambiente e dell'educazione alla sostenibilità;
d) integrare le competenze istituzionali dei soggetti gestori con gli obiettivi e le strategie
generali della rete ecologica regionale;
e) favorire la partecipazione dei cittadini attraverso forme associative a sostegno delle azioni
volte al raggiungimento delle finalità dell'area protetta.
Didattica e leggi istitutive: obbligo di ogni Parco
Evoluzione della didattica nei Parchi: dal cicerone della natura alla Educazione Ambientale
Distinzione tra fruizione, accompagnamento, didattica naturalistica, educazione ambientale
Troppo spesso la didattica viene incoraggiata solamente per quanto riguarda gli aspetti che convogliano nei Parchi sempre maggiori turisti: quali problematiche comporta il rapporto tra conservazione e fruizione?
Come misuriamo il successo di un progetto?
Il territorio esterno al Parco deve essere attrezzato per accogliere turisti, non necessariamente quello interno. La promozione va indirizzata lì
usando il Parco come richiamo. Altrimenti si rischia di consumarlo (nuove strade, motoslitte, attività notturne, concentrazione in certe aree)
Parchi – e montagna – non sono i lunapark delle città né zoosafari
Sfruttare la peculiarità più distintiva dei Parchi: presenza e conoscenza del territorio.
Didattica o meglio Educazione Ambientale nei Parchi vuol dire fare E.A. FUORI dai Parchi,
nel territorio limitrofo alle scuole o in una area verde urbana.
L’Educazione Ambientale si distingue per avere come obiettivo la modifica dei comportamenti quotidiani.
In questo senso rappresenta una speranza per un futuro sostenibile e migliore. Meriterebbe un peso maggiore all’interno della Regione e dei Parchi.
L’E.A. si intreccia alla legalità, al pacifismo, alla riduzione dei consumi, alla sostenibilità: quanto di questo è evidente nei rapporti con l’utenza?
Quali ricadute abbiamo al nostro interno, su noi stessi, sui nostri amministratori, sui nostri acquisti e sulle nostre spese?
La moderna Rete Natura 2000 e le Direttive Europee hanno cambiato i modelli di riferimento delle aree protette.
In particolare chiedono di valutare anche impatti esterni ai confini tutelati. Bisogna allora adeguare anche i progetti di turismo, promozione e
gestione dell’utenza.
I Parchi non sono un costo, sono un investimento. Fanno risparmiare. Esempi: recente rapporto svizzero sulle ricadute dell’escursionismo
camoscibianchi.wordpress.com/2013/03/11/basi-economiche-dei-sentieri-escursionistici/
adempimenti di obblighi comunitari e riduzione di multe europee;ricerca, conoscenza, cultura;
qualità della vita; attrattiva per i territori circostanti;
tutela del patrimonio pubblico e sanzioni;ecc.