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primo incontro LA SCALATA AL CIELO La forza dei desideri Cari betharrAmici, come state? Siete pronti? Ho pregato e riflettuto a lungo su come raggiungervi con questa mia piccola riflessione ... Sicuramente molti di voi saranno carichi di entusiasmo all'inizio di questa avventura insieme, altrettanti saranno un po' più freddi nell'accostarsi a questa "cosa" perché non si sa bene ancora di che si tratta e allora si avanza col passo circostanziato come quando ci si addentra in un territorio nuovo, inesplorato. Credo che siano questi gli atteggiamenti che esattamente ci servono per questo primo incontro: ci stiamo addentrando in qualcosa di nuovo, stiamo iniziando a riflettere insieme sulla vita di un uomo che è diventato poi "santo", San Michele Garicoits. Chi era? Cosa ha a che fare la sua vita con la nostra? A cosa ci può "essere utile" il conoscerlo? Quello che pretendo da me stesso è di riuscire a rendere questo Michele Garicoits vicino a ciascuno di voi, di mettere la sua vita, la sua esperienza di fede, a contatto con quella di ciascuno di noi perché ci possa essere "compagno di viaggio", perché possa aiutare ciascuno di noi a vivere meglio la propria vita, come ha fatto lui, seguendo la strada che Dio gli aveva proposto. Vi va? Lo spero ... Partiamo dunque dall'inizio, che non è la sua nascita, ma il suo DESIDERIO! Sì, partiamo dall'ascoltare e conoscere il DESIDERIO che anima il cuore di Michele all'inizio della sua avventura, della sua vita. È importante farlo perché il DESIDERIO è ciò che indica quale sia la direzione della sua vita, quale sia la méta del suo cammino. Non è infatti la volontà che ci dirige, ma è il DESIDERIO che spinge la volontà a muoversi verso una méta. Ogni vita, anche la tua, anche la nostra, si anima e si scalda di DESIDERI ... Se non desideriamo, non progettiamo, non ci muoviamo in avanti, non abbiamo il gusto di compiere ogni giorno il nostro dovere per realizzare qualcosa di bello (anche se ci costa fatica). Ci hai mai pensato? Cosa ti spinge a fare 1 – la scalata al cielo 1

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primo  incontro

LA SCALATA

AL CIELO

La  forza  dei  desideri

Cari  betharrAmici,                     come   state?   Siete   pronti?   Ho  pregato   e   riflettuto   a   lungo   su   come  raggiungervi   con  questa  mia  piccola   riflessione   ...   Sicuramente  molti  di  voi  saranno  carichi  di  entusiasmo   all'inizio   di   questa   avventura   insieme,   altrettanti   saranno   un   po'   più   freddi  nell'accostarsi  a  questa  "cosa"   perché  non  si  sa  bene  ancora  di  che  si  tratta  e   allora  si  avanza  col  passo  circostanziato  come  quando  ci  si  addentra  in  un  territorio  nuovo,  inesplorato.  Credo  che   siano  questi  gli  atteggiamenti   che   esattamente  ci   servono  per   questo  primo  incontro:   ci  stiamo  addentrando  in  qualcosa  di  nuovo,   stiamo  iniziando  a  riflettere   insieme  sulla  vita  di  un  uomo  che  è  diventato  poi  "santo",  San  Michele  Garicoits.  Chi  era?  Cosa  ha  a  che  fare  la  sua  vita  con  la  nostra?  A  cosa  ci  può  "essere  utile"  il  conoscerlo?Quello   che   pretendo   da  me   stesso  è   di   riuscire   a   rendere   questo  Michele   Garicoits   vicino   a  ciascuno   di   voi,   di   mettere   la   sua   vita,   la   sua   esperienza   di   fede,   a   contatto   con   quella   di  ciascuno  di  noi  perché  ci  possa  essere  "compagno  di  viaggio",  perché  possa  aiutare  ciascuno  di  noi   a   vivere  meglio   la   propria   vita,   come   ha   fatto   lui,   seguendo   la   strada   che   Dio   gli   aveva  proposto.Vi  va?  Lo  spero  ...

Partiamo   dunque   dall'inizio,   che   non   è   la   sua   nascita,   ma   il   suo   DESIDERIO!   Sì,   partiamo  dall'ascoltare   e   conoscere   il   DESIDERIO   che   anima   il   cuore   di   Michele   all'inizio   della   sua  avventura,  della  sua  vita.  È   importante  farlo  perché   il  DESIDERIO  è  ciò  che   indica  quale  sia   la  direzione  della  sua  vita,  quale  sia  la  méta  del  suo  cammino.  Non  è  infatti  la  volontà  che  ci  dirige,  ma  è   il  DESIDERIO   che   spinge   la   volontà  a  muoversi  verso  una  méta.  Ogni  vita,   anche   la   tua,  anche  la  nostra,  si  anima  e  si  scalda  di  DESIDERI  ...  Se  non  desideriamo,  non  progettiamo,  non  ci  muoviamo   in   avanti,   non   abbiamo   il   gusto   di   compiere   ogni   giorno   il   nostro   dovere   per  realizzare  qualcosa  di  bello  (anche  se  ci  costa  fatica).  Ci  hai  mai  pensato?  Cosa  ti  spinge  a  fare  

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ciò  che  fai?  Cosa  anima  i  tuoi  giorni?  Cosa  ti  mantiene  "in  piedi"  quando  affronti  una  difficoltà  o  ti  proponi  di  realizzare  qualcosa  di  bello  nella   tua  giornata?   Cosa  ti  aspetti  di  ottenere?  Dove  vuoi  arrivare?Sì,   anche   il   giovane   Michele,   molto   prima   di   essere   santo,   quando   ancora   abitava   nel   suo  villaggio  sperduto  sui  Pinerei,  Ibarre   (puoi  andare  su  Google  Maps  a  vederlo),  ha  un  desiderio  che   lo   anima   e   che   lo   muove   verso   una   méta   che,   come   per   tutti,   è   sempre   qualcosa   di  assolutamente  grande  ...  Ecco  il  racconto  del  suo  DESIDERIO:

Ibarrecasa natale

di San Michele

Michele ha dodici anni e una tempra da lottatore: è figlio della montagna e nulla lo spaventa! Il suo paese, Ibarre, è ai piedi dei Pirenei in Francia, Michele è duro e forte proprio come le rocce dei Pirenei: fa il pastore.Un mattino, mentre custodisce il gregge vede volteggiare nel cielo un'aquila. Già più volte l'ha vista calare dal cielo sulle sue prede: gli agnelli. Le pecore, avvertito il pericolo, si serrano nel gregge. Michele conosce la tattica dell'aquila e vuole misurarsi con lei! Si accovaccia vicino ad un agnello rimasto solo, tiene in mano il suo bastone da pastore ed aspetta che il rapace gli piombi addosso. Il rapace, individuata la preda, chiude le ali e piomba su di lui ... Di scatto Michele si alza e con qualche bastonata dà una bella lezione all'aquila: ha vinto lui!Ma Michele non è soddisfatto di questa vittoria, ne vuole un'altra: vuole scalare il cielo! Quel cielo è la dimora di Dio, come gli ha raccontato più volte la mamma Graziana, e lui lo vuole raggiungere! Lo vede così terso e azzurro sopra di sé: in fondo non gli sembra tanto lontano. Così abbandona il gregge e parte coraggioso con l'occhio fisso alla cima del monte su cui il cielo sembra appoggiarsi. Sale, si arrampica, e con lui il suo DESIDERIO. Manca poco, eccolo ... Che delusione però ... Il cielo è fuggito su una cima più alta! Ma Michele non si dà per vinto e si mette a scalare pure quella montagna ... E un'altra ... E un'altra ancora ... Il suo DESIDERIO è più forte della delusione e della fatica! Intanto si fa sera e bisogna tornare a casa col gregge. Michele non è deluso, non piange, anche se stanco e insoddisfatto. Nel cuore gli rimane la nostalgia di quel cielo che lassù gli è sfuggito, ma lui non si arrende: domani ci riproverà ... E così sarà per tutta la sua vita!

(da "Il piccolo pastore che voleva scalare il cielo" di p. A. Paniga)

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Può  certo  sembrarti  una  storia  infantile,  banale,  stupida,  ma  scavandola  in  profondità  possiamo  ricavarci  una  buona  riflessione  sul  significato  del  DESIDERIO.  Cos'è   infatti  il  DESIDERIO   se  non  quella  "forza"  che  ci  prende  il  cuore  e  ci  fa  puntare  diritto  verso  una  méta?  Cosa  alimenta  tanto  il  cuore  da  renderci  così  forti  quando  ci  rendiamo  conto  di  essere  di  fronte  a  "qualcosa"  che  ci  sembra  tanto  importante  e  per  la  quale  saremmo  disposti  a  dare  tutto  di  noi?  Non  lo  sappiamo  nemmeno  noi   in  quei  momenti   cosa   ci  "prende",   siamo  solo   coscienti   che   in   quel  momento  esiste   solo  quella  "cosa"   e   niente   altro!  È   la   forza  che   sicuramente  hai   provato  a   sentire   nel  cuore  quando  hai  fatto  l'esperienza  di  essere  innamorato  di  qualcuno  o  quando  hai  colto  qual  è  lo  scopo  della  tua  vita,  la  TUA  méta.  Chi  ti  ha  suggerito  che  tu  ti  dovessi  innamorare  proprio  di  quella   persona,   chi   ti   ha   detto   che   quella   scuola,   quell'hobby,   quell'attività,   quel   gruppo   ...  Diventasse  parte  di  TE?  È  il  DESIDERIO  che  spinge  all'azione  ...  Senza  di  esso  ogni  nostro  sforzo  rimane  "insipido",  senza  senso,  vuoto!

Proviamo   ad   approfondire   questo   tema   ascoltando   questa   canzone   (se   non   la   trovi   puoi  chiedermela  via  mail  o  cercarla  facilmente  su  Youtube):

STRADA IN SALITA(the sun)

 Ed eccomi qua senza una meta senza una strada senza saperequanto manca e dove vadocosa non vedo. Vale così poco questo tempose non capisco dove sonoe quello che sento.  Ma io so che voglio un sognoe voglio un sensovoglio una partita che mi faccia dare il meglio che questa vita sia la mia strada in salita che mi possa guidare in ciò che amo e così sia.  Ed eccomi qua ci son passato di nuovo a pelocome l’ultimo istantein cui cadevo ad occhi chiusi quando chiedi e ormai non credi che ci sarà qualcosa lì per te. Ma in fondo è in quel momento che voglio un sogno

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e voglio un senso voglio una partita che mi faccia dare il meglioe che questa vita sia la mia strada in salita che mi possa guidare in ciò che amo e così sia.  Dì, conosci uomini chesenza aver lottatoabbiano donatoun senso in più a questa vita?Conosci sogni degni del nomeche gli hai datoche non ti siano costatiin sangue e occhi al Cielo?  Ed è così che io credo voglio un sognoe voglio un senso voglio una partita che mi facciadare il meglio che questa vita sia la mia strada in salitache mi possaguidare in ciò che amoe così sia.

Chi  sono  i  The  sun?I “The Sun”, nati dalle ceneri dei “Sun Eats Hours”, hanno pubblicato “Spiriti del sole”, il primo album in lingua italiana. In un’intervista la band vicentina afferma che il disco segna la loro rinascita: «il sole, che splende su di noi, ha illuminato la nostra vita. In questo Nuovo lavoro abbiamo voluto parlare di noi a 360°». È un album dalle tinte punk-pop, con brani più veloci e altri melodici, i testi parlano di amore, amicizia, famiglia, e fede cristiana, scelta che ha causato alcune critiche. “Strada in salita”, sul tema dello smarrimento, racchiude un grande messaggio: nella vita è importante avere un obiettivo e lottare nel modo giusto per raggiungerlo.

PER LEGGERE IL TESTO:(ci aiuta nella lettura il cantautore Pino Fanelli)

“eccomi qua senza una meta senza una strada senza sapere quanto manca e dove vado cosa non vedo”: oggi i giovani, e non solo, vivono un senso di vuoto interiore, di smarrimento. Tra gli adolescenti i comportamenti suicidi sono la prima causa di morte e si prevede che nel 2020 la depressione sarà la prima causa di invalidità nel mondo. Prevale il paradigma della “società liquida”: l’uomo non può guardare né al passato né al futuro, ma solo al proprio sentire nel presente, alle sue necessità del momento. Così non ci si può

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chiedere più “perché” ma soltanto “come”, e ha senso solo il provare emozioni forti. Questo paradigma della liquidità priva, in particolare i giovani, della dimensione del senso e del significato.“voglio un senso”: pare che circa il 30% delle forme depressive sia legata alla mancanza di un senso nella propria vita. Lo psichiatra austriaco Victor Frankl afferma che è difficile trovare un senso, in primo luogo perché la scuola, la famiglia e la società stessa non ci hanno insegnato a cercarlo. In un’epoca in cui le antiche tradizioni vacillano, le istituzioni non sono più un riferimento stabile, l’individuo si trova di fronte al dubbio esistenziale fondamentale: “che senso ha tutto ciò?”.Accantonare la domanda, rimandare la risposta, o accettarne una preconfezionata non sono soluzioni soddisfacenti. La risposta è personale e la si trova dentro di sé. Avere uno scopo nella vita significa avere un orientamento, una direzione, dei riferimenti per il proprio cammino che dànno un senso alla quotidianità - a quanto accade di positivo o di negativo - inserendola in un progetto più ampio. La nostra vita si realizza pienamente se manteniamo la fede incrollabile in un senso e per individuarlo è necessario ascoltare e meditare, coltivare la relazione con Dio. Se l’uomo del terzo millennio taglia questo legame, si oscura il valore della vita, che diventa una navigazione senza quell’approdo a cui siamo tutti chiamati.“voglio un sogno”: avere dei sogni e realizzarli è importante. I sogni autentici sono scritti a caratteri indelebili nel DNA del nostro cuore e non avremo pace finché non li avremo realizzati. Chi ha fede nel suo sogno ha la possibilità di vederlo realizzato. Ma prima bisogna trovarlo, facendo attenzione ai segnali che ci giungono anche dall’esterno e indicano, man mano, la strada. Altro “ingrediente” importante è la fiducia, in Dio e in noi stessi.“voglio una partita che mi faccia dare il meglio, che questa vita sia la mia strada in salita che mi possa guidare in ciò che amo e così sia… Conosci sogni degni del nome che gli hai dato che non ti siano costati in sangue e occhi al Cielo?”: le difficoltà della vita ci fanno maturare e possono diventare occasioni per interiorizzare i veri valori. Nella società del “tutto e subito” è difficile capire che le cose bisogna conquistarsele con fatica. Gli adulti di oggi, nati nel boom economico, cresciuti nel benessere, diventano padri e madri di figli per i quali ogni bisogno è soddisfatto prima che emerga. Questo è un grande male, perché la vita non va così. La vita chiede impegno e costanza, e anche sacrificio. Basta pensare alla crisi e al mondo del lavoro. Sigmund Freud dice che “tra il desiderio e la sua realizzazione c’è un distacco che solo il labor è in grado di colmare”, quindi sogni e bisogni si realizzano solo “dandoci dentro”. È bello vedere i giovani (e ci sono!) che si impegnano per un ideale, questo è un efficace allenamento per essere più “palestrati”, e per realizzare i nostri sogni.

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qualche domanda X Te...

- Ti sei mai chiesto qual è il senso della tua vita?- Cosa/chi la riempie di senso e perché?- Qual è il tuo sogno più grande?- Quanto contano le difficoltà per crescere?

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Ora  il  raccontino  di  Michele  ti  sembrerà  più  vicino  alla  tua  esperienza  di  vita  se  lo  rileggerai  con  attenzione.  Ci  dice  che:

Ognuno  di  noi  coltiva  un  DESIDERIO,  un  SOGNO,  che  è  qualcosa  di  realmente  alto,  bello,  grande  ...  FUORI  DALLA  NOSTRA  PORTATA!Che  proprio  perché  percepito   "fuori  dalla   nostra  portata"   il  DESIDERIO  può  diventare   il  motore   della  nostra  vita  perché   solo   se   esso   è   sempre   al   dà   di   noi,   su   una  montagna  sempre  più  alta,  esso  ci  spinge  in  avanti,  ci  porta  verso  il  futuro,  non  ci  stanca  mai  ...  Ci  fa  restare  sempre  in  movimento,  sempre  vivi  per  QUALCOSA  DI  GRANDE!Ci  vuole   allora   la  forza   di  un  LOTTATORE   per   vivere   il   proprio  DESIDERIO,  esattamente  come  ci  invitano  a  fare  i  The  sun  e  pure  San  Michele.

Che  cosa  ne  pensi?Uno  dei  miei  poeti  preferiti  dice:

Dare un senso alla vita può condurre alla folliama una vita senza senso è la torturadell'inquietudine e del vano desiderio -è una barca che anela al mare, ma ne ha paura.

(E. L. Masters, "Antologia di Spoon River. George Gray")

Forse  ti  conviene  ripensare  di  più  ai  tuoi  DESIDERI,  perché  considerarli  ti  permette  di  capire  che  cosa  abita  nel  tuo  cuore  e  per  che  cosa  puoi  e  devi  spendere  la  tua  vita.Forse,  se  li  considerassi  di  più  daresti  più  colore  e  gusto  a  ciò  che  fai.Forse,  se  comprendi  che   la  tua   SETE  DI   CIELO  non  sarà  mai  riempita,  allora  puoi  capire  che   è  proprio  il  fatto  che  proverai  sempre  la  SETE  è  segno  che  sei  vivo  e  aperto  al  futuro.Tante   volte   pensiamo  che,   siccome   i  miei   desideri  non  si   avvereranno  mai,   allora   sia  meglio  RASSEGNARSI  ...  Che  ne  pensi  dopo  aver  ascoltato  queste  provocazioni?Tante  volte  è  anche  vero  che,  siccome  i  desideri  sono  irrealizzabili,  allora  mi  accontento  di  dar  soddisfazione  ai  piccoli  PIACERI,  BISOGNI,  che  colgo  nella  mia  vita  "vivendo  alla  giornata":  ma  alla  fine,  dopo  aver  appagato  un  piacere  fugace,   come  ti  senti?  Ne  sorgerà  subito  un  altro  da  appagare,  e   poi  un  altro,   e   poi  un  altro  ancora   ...   E   la   tua  vita  che  senso   avrà?  Non  sarà  una  rincorsa  pazza  e  folle  per  cercare  di  soddisfare  ogni  BISOGNO  buono  o  cattivo  che  sia?  Ma  che  direzione  avrai  dato  alla  tua  vita?  Sarà  una  vita  la  cui  direzione  la  scelgono  i  "piaceri",  i  "bisogni"  per   te,  o  una  vita  che   tu   vivi   cercando  di  raggiungere  una  Méta   che   valga  questo  nome,  che  valga  ogni  respiro,  ogni  goccia  di  sudore  e  ogni  gioia  che  vivi?Dice  un  esperto  che   il  desiderio  non  è   altro  che  "una  disponibilità  a  canalizzare  tutte   le  nostre  energie  verso  un  oggetto  stimato  centrale  per  noi"  (A.  Manenti)  ...  Ossia  la  disponibilità  a  seguire  quella  "spinta  interiore"   che  mi  porta  sempre  più  avanti  verso  una  Méta  grande,  bella,  buona,  che  non  mi  chiude   in  me  stesso  ma  che  mi  fa  vivere   PER  UNO   SCOPO!  Il  piacere   invece  mi  fa  vivere   per   un  momento,   per   una   felicità   da   appagare   subito,   velocemente,   che   non   lascia  strascichi   ...  Il  piacere  mi  fa  CONSUMARE  con  voracità  l'attimo,  il  DESIDERIO  mi   fa  GUSTARE  ogni  attimo  come  un  passo  in  più  verso  il   futuro!  Il  piacere  non  ha  futuro,  il  desiderio  ha  una  méta   ...   La   ricerca   del   piacere   a  tutti   i   costi   ti   rende   schiavo   dei   tuoi   bisogni,   la   ricerca  del  desiderio  ti  rende  padrone  della  tua  vita  perché  le  dai  un  senso!

A  questo  punto  puoi  chiederti  quali  sono  i  PIACERI  in  cui  ti  rifugi  per  "consumare"  un  attimo  di  felicità   ...   Puoi   chiederti   anche   come   sei   fedele   al   tuo   DESIDERIO,   come   esso   ti   aiuta   ad  affrontare  la  vita  in  ogni  suo  attimo,  come  anima  e  ti  spinge  "dal  di  dentro".

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Per  continuare  a  riflette  su  questo  ascolta  la  testimonianza  di  un  sacerdote  parigino  che  tutti  i  giorni  spende  la  sua  vita  per  i  giovani  "disastrati"  della  periferia  di  Parigi:

Tutti noi siamo abbastanza ricchi da avere almeno un sogno. Ce n'è almeno uno che si realizzerà, se metti in gioco tutto. L'importante è che non ti faccia convincere da chi ti dice: "I soldi innanzitutto e poi i sogni ...". Che c'entrano i soldi, se trascorrerai otto ore al giorno svolgendo il lavoro che ami? Quante volte vedo persone ferite da una professione che non amano e che sono costrette a esercitare! In genere, le persone più realizzare sono quelle che sono riuscite a svolgere l'attività che sognavano. I soldi le aiutano a vivere, ma il loro sogno è prioritario. Purtroppo, non tutti possono vivere questo ideale: il mercato del sogno non coincide con quello del lavoro! Ma non cercare mai un mestiere soprattutto per fare soldi.Quello che può tagliare le ali al tuo sogno è ciò che ti impedisce di essere padrone di te stesso. Un amore ti sconvolge e non riesci più a dominarlo ... Se ami, sii padrone del tuo amore. Un'amicizia invadente di cui non puoi fare a meno ... Riprendine il controllo. Se ami qualcuno conservando un certo distacco, conservando la tua libertà, se questa persona se ne va resterai te stesso. Devi amare l'altro rimanendo te stesso, perché tu conservi sempre una parte tua, la tua parte inestimabile. "Ama appassionatamente, ma non pensare che un solo essere umano possa riempire la tua vita tanto da non poter più vivere senza".Nessun essere al mondo potrà darti la totale soddisfazione dei sensi e del cuore, nessuno. L'essere umano può morire, ammalarsi, tradire. Bisogna che tu conservi il tuo io, cioè il tuo cuore, il tuo corpo, la tua affettività, la tua anima, tutto quello che ti rende unico. Che   tu   faccia   leva  su   te  stesso  e  che   ti   apra   al   di   là  di  stesso: è questa la spiritualità.Trova una ragione di vivere che trascenda la tua persona, perché di fronte alla sofferenza e alla morte di bloccherai. Di fronte al tradimento di una persona amata, ti bloccherai. Di fronte alla morte tragica di una amico carissimo ti bloccherai. Bisogna che ti prepari fin d'ora ad accettare consapevolmente l'esistenza pensando che ci sono la vita e la morte. E che la vita ha un senso misterioso. Un Essere prodigioso ne è padrone, in quanto creatore sublime.È lui che ti darà tutto.

(Gilbert Guy, "Il grido dei giovani", pp.230–231)

Che  ne  pensi?  Dove  trovi  che  Guy  ci  parli  del  DESIDERIO  e  del  PIACERE?  Ed   ecco   che   alla   fine   spunta   "pure"   Dio!   Sì,   alla   fine   possiamo  dire   che   questo  DESIDERIO  grande  è   ciò  che   ci  aiuta  ad  andare  a  noi  stessi,  ed   infine,  diventa  questa  una  porta  per  poter  "accedere"  a  Dio  ...  All'Essere  più  grande  che  nulla  può  contenere!  Mi  piace  pensare  che  questa  "insaziabilità"   che   ci   portiamo   dentro   sia,   alla   fine,   l'impronta   di   Dio   impressa   nel   nostro  intimo   ...   Come  diceva   Sant'Agostino:   "il  mio   cuore   è   inquieto   finché   non   trova   pace   in  te"!  Come  abbiamo  letto  nella  storiella  di  San  Michele   che  non  si  dà  per  vinto  nel  perseguire   il  suo  desiderio  di  "scalare  il  cielo".  In  effetti,  se  siamo  stati  creati  ad  "immagine  e  somiglianza"  di  Dio,  ci  doveva  pur  essere  qualcosa  di  infinito  dentro  di  noi,  non  trovi?

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Mi  verrebbe  da  chiederti:

Tu,  che  cielo  vuoi  scalare  nella  tua  vita?Stai   scalando  un  cielo  o  ti  stai  accontentando  delle  "briciole"   di  qualche  piacere   fugace  che  ti  fa  contento  per  un  attimo  ma  che  ti  fa  avere  ancora  fame?  Vuoi  scalare  un  cielo?Hai  mai  pensato  che  questo  desiderio  "insaziabile"  è  l'impronta  di  Dio  in  te?Dove  vuoi  arrivare?  Che  senso  ha  la  tua  esistenza?  Che  méta  gli  dai?Voglio   essere   azzardato   e   molto   provocatorio   ...   E   se   la   méta   fosse   l'Eternità   stessa?  Quella  vita  eterna  che  ci  pare  tanto  una  favoletta  da  bambini?  

Spero   che   da   queste   mie   poche   parole   frammentate   e   confuse   tu   sia   riuscito   a   cogliere  qualcosa  di  buono  che  ti  faccia  crescere  nella  conoscenza  di  te  stesso,  di  Michele  e  di  Dio!

Ti  lascio  invitandoti  a  pregare  con  le  parole  del  Salmo 8  che   ci   fanno  toccare   il  cielo  con  un  dito.  In  effetti,  tutto  quello  che  ci  siamo  detti  finora  è  un  piccolo  commento  a  questa  preghiera:

O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,con la bocca di bambini e di lattanti:hai posto una difesa contro i tuoi avversari,per ridurre al silenzio nemici e ribelli.Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,la luna e le stelle che tu hai fissato,che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,il figlio dell'uomo, perché te ne curi?Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,di gloria e di onore lo hai coronato.Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,tutto hai posto sotto i suoi piedi:tutte le greggi e gli armentie anche le bestie della campagna,gli uccelli del cielo e i pesci del mare,ogni essere che percorre le vie dei mari.O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Se   qualcosa   in   ciò   che   ho   scritto   risulta   complicato   e   necessita   di   un   chiarimento,   puoi  contattarmi  tranquillamente  tramite  FB  o  via  mail  ([email protected]).

Alla  prossima,  siate  felici!

P. Simone

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