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primo incontro
LA SCALATA
AL CIELO
La forza dei desideri
Cari betharrAmici, come state? Siete pronti? Ho pregato e riflettuto a lungo su come raggiungervi con questa mia piccola riflessione ... Sicuramente molti di voi saranno carichi di entusiasmo all'inizio di questa avventura insieme, altrettanti saranno un po' più freddi nell'accostarsi a questa "cosa" perché non si sa bene ancora di che si tratta e allora si avanza col passo circostanziato come quando ci si addentra in un territorio nuovo, inesplorato. Credo che siano questi gli atteggiamenti che esattamente ci servono per questo primo incontro: ci stiamo addentrando in qualcosa di nuovo, stiamo iniziando a riflettere insieme sulla vita di un uomo che è diventato poi "santo", San Michele Garicoits. Chi era? Cosa ha a che fare la sua vita con la nostra? A cosa ci può "essere utile" il conoscerlo?Quello che pretendo da me stesso è di riuscire a rendere questo Michele Garicoits vicino a ciascuno di voi, di mettere la sua vita, la sua esperienza di fede, a contatto con quella di ciascuno di noi perché ci possa essere "compagno di viaggio", perché possa aiutare ciascuno di noi a vivere meglio la propria vita, come ha fatto lui, seguendo la strada che Dio gli aveva proposto.Vi va? Lo spero ...
Partiamo dunque dall'inizio, che non è la sua nascita, ma il suo DESIDERIO! Sì, partiamo dall'ascoltare e conoscere il DESIDERIO che anima il cuore di Michele all'inizio della sua avventura, della sua vita. È importante farlo perché il DESIDERIO è ciò che indica quale sia la direzione della sua vita, quale sia la méta del suo cammino. Non è infatti la volontà che ci dirige, ma è il DESIDERIO che spinge la volontà a muoversi verso una méta. Ogni vita, anche la tua, anche la nostra, si anima e si scalda di DESIDERI ... Se non desideriamo, non progettiamo, non ci muoviamo in avanti, non abbiamo il gusto di compiere ogni giorno il nostro dovere per realizzare qualcosa di bello (anche se ci costa fatica). Ci hai mai pensato? Cosa ti spinge a fare
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ciò che fai? Cosa anima i tuoi giorni? Cosa ti mantiene "in piedi" quando affronti una difficoltà o ti proponi di realizzare qualcosa di bello nella tua giornata? Cosa ti aspetti di ottenere? Dove vuoi arrivare?Sì, anche il giovane Michele, molto prima di essere santo, quando ancora abitava nel suo villaggio sperduto sui Pinerei, Ibarre (puoi andare su Google Maps a vederlo), ha un desiderio che lo anima e che lo muove verso una méta che, come per tutti, è sempre qualcosa di assolutamente grande ... Ecco il racconto del suo DESIDERIO:
Ibarrecasa natale
di San Michele
Michele ha dodici anni e una tempra da lottatore: è figlio della montagna e nulla lo spaventa! Il suo paese, Ibarre, è ai piedi dei Pirenei in Francia, Michele è duro e forte proprio come le rocce dei Pirenei: fa il pastore.Un mattino, mentre custodisce il gregge vede volteggiare nel cielo un'aquila. Già più volte l'ha vista calare dal cielo sulle sue prede: gli agnelli. Le pecore, avvertito il pericolo, si serrano nel gregge. Michele conosce la tattica dell'aquila e vuole misurarsi con lei! Si accovaccia vicino ad un agnello rimasto solo, tiene in mano il suo bastone da pastore ed aspetta che il rapace gli piombi addosso. Il rapace, individuata la preda, chiude le ali e piomba su di lui ... Di scatto Michele si alza e con qualche bastonata dà una bella lezione all'aquila: ha vinto lui!Ma Michele non è soddisfatto di questa vittoria, ne vuole un'altra: vuole scalare il cielo! Quel cielo è la dimora di Dio, come gli ha raccontato più volte la mamma Graziana, e lui lo vuole raggiungere! Lo vede così terso e azzurro sopra di sé: in fondo non gli sembra tanto lontano. Così abbandona il gregge e parte coraggioso con l'occhio fisso alla cima del monte su cui il cielo sembra appoggiarsi. Sale, si arrampica, e con lui il suo DESIDERIO. Manca poco, eccolo ... Che delusione però ... Il cielo è fuggito su una cima più alta! Ma Michele non si dà per vinto e si mette a scalare pure quella montagna ... E un'altra ... E un'altra ancora ... Il suo DESIDERIO è più forte della delusione e della fatica! Intanto si fa sera e bisogna tornare a casa col gregge. Michele non è deluso, non piange, anche se stanco e insoddisfatto. Nel cuore gli rimane la nostalgia di quel cielo che lassù gli è sfuggito, ma lui non si arrende: domani ci riproverà ... E così sarà per tutta la sua vita!
(da "Il piccolo pastore che voleva scalare il cielo" di p. A. Paniga)
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Può certo sembrarti una storia infantile, banale, stupida, ma scavandola in profondità possiamo ricavarci una buona riflessione sul significato del DESIDERIO. Cos'è infatti il DESIDERIO se non quella "forza" che ci prende il cuore e ci fa puntare diritto verso una méta? Cosa alimenta tanto il cuore da renderci così forti quando ci rendiamo conto di essere di fronte a "qualcosa" che ci sembra tanto importante e per la quale saremmo disposti a dare tutto di noi? Non lo sappiamo nemmeno noi in quei momenti cosa ci "prende", siamo solo coscienti che in quel momento esiste solo quella "cosa" e niente altro! È la forza che sicuramente hai provato a sentire nel cuore quando hai fatto l'esperienza di essere innamorato di qualcuno o quando hai colto qual è lo scopo della tua vita, la TUA méta. Chi ti ha suggerito che tu ti dovessi innamorare proprio di quella persona, chi ti ha detto che quella scuola, quell'hobby, quell'attività, quel gruppo ... Diventasse parte di TE? È il DESIDERIO che spinge all'azione ... Senza di esso ogni nostro sforzo rimane "insipido", senza senso, vuoto!
Proviamo ad approfondire questo tema ascoltando questa canzone (se non la trovi puoi chiedermela via mail o cercarla facilmente su Youtube):
STRADA IN SALITA(the sun)
Ed eccomi qua senza una meta senza una strada senza saperequanto manca e dove vadocosa non vedo. Vale così poco questo tempose non capisco dove sonoe quello che sento. Ma io so che voglio un sognoe voglio un sensovoglio una partita che mi faccia dare il meglio che questa vita sia la mia strada in salita che mi possa guidare in ciò che amo e così sia. Ed eccomi qua ci son passato di nuovo a pelocome l’ultimo istantein cui cadevo ad occhi chiusi quando chiedi e ormai non credi che ci sarà qualcosa lì per te. Ma in fondo è in quel momento che voglio un sogno
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e voglio un senso voglio una partita che mi faccia dare il meglioe che questa vita sia la mia strada in salita che mi possa guidare in ciò che amo e così sia. Dì, conosci uomini chesenza aver lottatoabbiano donatoun senso in più a questa vita?Conosci sogni degni del nomeche gli hai datoche non ti siano costatiin sangue e occhi al Cielo? Ed è così che io credo voglio un sognoe voglio un senso voglio una partita che mi facciadare il meglio che questa vita sia la mia strada in salitache mi possaguidare in ciò che amoe così sia.
Chi sono i The sun?I “The Sun”, nati dalle ceneri dei “Sun Eats Hours”, hanno pubblicato “Spiriti del sole”, il primo album in lingua italiana. In un’intervista la band vicentina afferma che il disco segna la loro rinascita: «il sole, che splende su di noi, ha illuminato la nostra vita. In questo Nuovo lavoro abbiamo voluto parlare di noi a 360°». È un album dalle tinte punk-pop, con brani più veloci e altri melodici, i testi parlano di amore, amicizia, famiglia, e fede cristiana, scelta che ha causato alcune critiche. “Strada in salita”, sul tema dello smarrimento, racchiude un grande messaggio: nella vita è importante avere un obiettivo e lottare nel modo giusto per raggiungerlo.
PER LEGGERE IL TESTO:(ci aiuta nella lettura il cantautore Pino Fanelli)
“eccomi qua senza una meta senza una strada senza sapere quanto manca e dove vado cosa non vedo”: oggi i giovani, e non solo, vivono un senso di vuoto interiore, di smarrimento. Tra gli adolescenti i comportamenti suicidi sono la prima causa di morte e si prevede che nel 2020 la depressione sarà la prima causa di invalidità nel mondo. Prevale il paradigma della “società liquida”: l’uomo non può guardare né al passato né al futuro, ma solo al proprio sentire nel presente, alle sue necessità del momento. Così non ci si può
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chiedere più “perché” ma soltanto “come”, e ha senso solo il provare emozioni forti. Questo paradigma della liquidità priva, in particolare i giovani, della dimensione del senso e del significato.“voglio un senso”: pare che circa il 30% delle forme depressive sia legata alla mancanza di un senso nella propria vita. Lo psichiatra austriaco Victor Frankl afferma che è difficile trovare un senso, in primo luogo perché la scuola, la famiglia e la società stessa non ci hanno insegnato a cercarlo. In un’epoca in cui le antiche tradizioni vacillano, le istituzioni non sono più un riferimento stabile, l’individuo si trova di fronte al dubbio esistenziale fondamentale: “che senso ha tutto ciò?”.Accantonare la domanda, rimandare la risposta, o accettarne una preconfezionata non sono soluzioni soddisfacenti. La risposta è personale e la si trova dentro di sé. Avere uno scopo nella vita significa avere un orientamento, una direzione, dei riferimenti per il proprio cammino che dànno un senso alla quotidianità - a quanto accade di positivo o di negativo - inserendola in un progetto più ampio. La nostra vita si realizza pienamente se manteniamo la fede incrollabile in un senso e per individuarlo è necessario ascoltare e meditare, coltivare la relazione con Dio. Se l’uomo del terzo millennio taglia questo legame, si oscura il valore della vita, che diventa una navigazione senza quell’approdo a cui siamo tutti chiamati.“voglio un sogno”: avere dei sogni e realizzarli è importante. I sogni autentici sono scritti a caratteri indelebili nel DNA del nostro cuore e non avremo pace finché non li avremo realizzati. Chi ha fede nel suo sogno ha la possibilità di vederlo realizzato. Ma prima bisogna trovarlo, facendo attenzione ai segnali che ci giungono anche dall’esterno e indicano, man mano, la strada. Altro “ingrediente” importante è la fiducia, in Dio e in noi stessi.“voglio una partita che mi faccia dare il meglio, che questa vita sia la mia strada in salita che mi possa guidare in ciò che amo e così sia… Conosci sogni degni del nome che gli hai dato che non ti siano costati in sangue e occhi al Cielo?”: le difficoltà della vita ci fanno maturare e possono diventare occasioni per interiorizzare i veri valori. Nella società del “tutto e subito” è difficile capire che le cose bisogna conquistarsele con fatica. Gli adulti di oggi, nati nel boom economico, cresciuti nel benessere, diventano padri e madri di figli per i quali ogni bisogno è soddisfatto prima che emerga. Questo è un grande male, perché la vita non va così. La vita chiede impegno e costanza, e anche sacrificio. Basta pensare alla crisi e al mondo del lavoro. Sigmund Freud dice che “tra il desiderio e la sua realizzazione c’è un distacco che solo il labor è in grado di colmare”, quindi sogni e bisogni si realizzano solo “dandoci dentro”. È bello vedere i giovani (e ci sono!) che si impegnano per un ideale, questo è un efficace allenamento per essere più “palestrati”, e per realizzare i nostri sogni.
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qualche domanda X Te...
- Ti sei mai chiesto qual è il senso della tua vita?- Cosa/chi la riempie di senso e perché?- Qual è il tuo sogno più grande?- Quanto contano le difficoltà per crescere?
Ora il raccontino di Michele ti sembrerà più vicino alla tua esperienza di vita se lo rileggerai con attenzione. Ci dice che:
Ognuno di noi coltiva un DESIDERIO, un SOGNO, che è qualcosa di realmente alto, bello, grande ... FUORI DALLA NOSTRA PORTATA!Che proprio perché percepito "fuori dalla nostra portata" il DESIDERIO può diventare il motore della nostra vita perché solo se esso è sempre al dà di noi, su una montagna sempre più alta, esso ci spinge in avanti, ci porta verso il futuro, non ci stanca mai ... Ci fa restare sempre in movimento, sempre vivi per QUALCOSA DI GRANDE!Ci vuole allora la forza di un LOTTATORE per vivere il proprio DESIDERIO, esattamente come ci invitano a fare i The sun e pure San Michele.
Che cosa ne pensi?Uno dei miei poeti preferiti dice:
Dare un senso alla vita può condurre alla folliama una vita senza senso è la torturadell'inquietudine e del vano desiderio -è una barca che anela al mare, ma ne ha paura.
(E. L. Masters, "Antologia di Spoon River. George Gray")
Forse ti conviene ripensare di più ai tuoi DESIDERI, perché considerarli ti permette di capire che cosa abita nel tuo cuore e per che cosa puoi e devi spendere la tua vita.Forse, se li considerassi di più daresti più colore e gusto a ciò che fai.Forse, se comprendi che la tua SETE DI CIELO non sarà mai riempita, allora puoi capire che è proprio il fatto che proverai sempre la SETE è segno che sei vivo e aperto al futuro.Tante volte pensiamo che, siccome i miei desideri non si avvereranno mai, allora sia meglio RASSEGNARSI ... Che ne pensi dopo aver ascoltato queste provocazioni?Tante volte è anche vero che, siccome i desideri sono irrealizzabili, allora mi accontento di dar soddisfazione ai piccoli PIACERI, BISOGNI, che colgo nella mia vita "vivendo alla giornata": ma alla fine, dopo aver appagato un piacere fugace, come ti senti? Ne sorgerà subito un altro da appagare, e poi un altro, e poi un altro ancora ... E la tua vita che senso avrà? Non sarà una rincorsa pazza e folle per cercare di soddisfare ogni BISOGNO buono o cattivo che sia? Ma che direzione avrai dato alla tua vita? Sarà una vita la cui direzione la scelgono i "piaceri", i "bisogni" per te, o una vita che tu vivi cercando di raggiungere una Méta che valga questo nome, che valga ogni respiro, ogni goccia di sudore e ogni gioia che vivi?Dice un esperto che il desiderio non è altro che "una disponibilità a canalizzare tutte le nostre energie verso un oggetto stimato centrale per noi" (A. Manenti) ... Ossia la disponibilità a seguire quella "spinta interiore" che mi porta sempre più avanti verso una Méta grande, bella, buona, che non mi chiude in me stesso ma che mi fa vivere PER UNO SCOPO! Il piacere invece mi fa vivere per un momento, per una felicità da appagare subito, velocemente, che non lascia strascichi ... Il piacere mi fa CONSUMARE con voracità l'attimo, il DESIDERIO mi fa GUSTARE ogni attimo come un passo in più verso il futuro! Il piacere non ha futuro, il desiderio ha una méta ... La ricerca del piacere a tutti i costi ti rende schiavo dei tuoi bisogni, la ricerca del desiderio ti rende padrone della tua vita perché le dai un senso!
A questo punto puoi chiederti quali sono i PIACERI in cui ti rifugi per "consumare" un attimo di felicità ... Puoi chiederti anche come sei fedele al tuo DESIDERIO, come esso ti aiuta ad affrontare la vita in ogni suo attimo, come anima e ti spinge "dal di dentro".
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Per continuare a riflette su questo ascolta la testimonianza di un sacerdote parigino che tutti i giorni spende la sua vita per i giovani "disastrati" della periferia di Parigi:
Tutti noi siamo abbastanza ricchi da avere almeno un sogno. Ce n'è almeno uno che si realizzerà, se metti in gioco tutto. L'importante è che non ti faccia convincere da chi ti dice: "I soldi innanzitutto e poi i sogni ...". Che c'entrano i soldi, se trascorrerai otto ore al giorno svolgendo il lavoro che ami? Quante volte vedo persone ferite da una professione che non amano e che sono costrette a esercitare! In genere, le persone più realizzare sono quelle che sono riuscite a svolgere l'attività che sognavano. I soldi le aiutano a vivere, ma il loro sogno è prioritario. Purtroppo, non tutti possono vivere questo ideale: il mercato del sogno non coincide con quello del lavoro! Ma non cercare mai un mestiere soprattutto per fare soldi.Quello che può tagliare le ali al tuo sogno è ciò che ti impedisce di essere padrone di te stesso. Un amore ti sconvolge e non riesci più a dominarlo ... Se ami, sii padrone del tuo amore. Un'amicizia invadente di cui non puoi fare a meno ... Riprendine il controllo. Se ami qualcuno conservando un certo distacco, conservando la tua libertà, se questa persona se ne va resterai te stesso. Devi amare l'altro rimanendo te stesso, perché tu conservi sempre una parte tua, la tua parte inestimabile. "Ama appassionatamente, ma non pensare che un solo essere umano possa riempire la tua vita tanto da non poter più vivere senza".Nessun essere al mondo potrà darti la totale soddisfazione dei sensi e del cuore, nessuno. L'essere umano può morire, ammalarsi, tradire. Bisogna che tu conservi il tuo io, cioè il tuo cuore, il tuo corpo, la tua affettività, la tua anima, tutto quello che ti rende unico. Che tu faccia leva su te stesso e che ti apra al di là di stesso: è questa la spiritualità.Trova una ragione di vivere che trascenda la tua persona, perché di fronte alla sofferenza e alla morte di bloccherai. Di fronte al tradimento di una persona amata, ti bloccherai. Di fronte alla morte tragica di una amico carissimo ti bloccherai. Bisogna che ti prepari fin d'ora ad accettare consapevolmente l'esistenza pensando che ci sono la vita e la morte. E che la vita ha un senso misterioso. Un Essere prodigioso ne è padrone, in quanto creatore sublime.È lui che ti darà tutto.
(Gilbert Guy, "Il grido dei giovani", pp.230–231)
Che ne pensi? Dove trovi che Guy ci parli del DESIDERIO e del PIACERE? Ed ecco che alla fine spunta "pure" Dio! Sì, alla fine possiamo dire che questo DESIDERIO grande è ciò che ci aiuta ad andare a noi stessi, ed infine, diventa questa una porta per poter "accedere" a Dio ... All'Essere più grande che nulla può contenere! Mi piace pensare che questa "insaziabilità" che ci portiamo dentro sia, alla fine, l'impronta di Dio impressa nel nostro intimo ... Come diceva Sant'Agostino: "il mio cuore è inquieto finché non trova pace in te"! Come abbiamo letto nella storiella di San Michele che non si dà per vinto nel perseguire il suo desiderio di "scalare il cielo". In effetti, se siamo stati creati ad "immagine e somiglianza" di Dio, ci doveva pur essere qualcosa di infinito dentro di noi, non trovi?
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Mi verrebbe da chiederti:
Tu, che cielo vuoi scalare nella tua vita?Stai scalando un cielo o ti stai accontentando delle "briciole" di qualche piacere fugace che ti fa contento per un attimo ma che ti fa avere ancora fame? Vuoi scalare un cielo?Hai mai pensato che questo desiderio "insaziabile" è l'impronta di Dio in te?Dove vuoi arrivare? Che senso ha la tua esistenza? Che méta gli dai?Voglio essere azzardato e molto provocatorio ... E se la méta fosse l'Eternità stessa? Quella vita eterna che ci pare tanto una favoletta da bambini?
Spero che da queste mie poche parole frammentate e confuse tu sia riuscito a cogliere qualcosa di buono che ti faccia crescere nella conoscenza di te stesso, di Michele e di Dio!
Ti lascio invitandoti a pregare con le parole del Salmo 8 che ci fanno toccare il cielo con un dito. In effetti, tutto quello che ci siamo detti finora è un piccolo commento a questa preghiera:
O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,con la bocca di bambini e di lattanti:hai posto una difesa contro i tuoi avversari,per ridurre al silenzio nemici e ribelli.Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,la luna e le stelle che tu hai fissato,che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,il figlio dell'uomo, perché te ne curi?Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,di gloria e di onore lo hai coronato.Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,tutto hai posto sotto i suoi piedi:tutte le greggi e gli armentie anche le bestie della campagna,gli uccelli del cielo e i pesci del mare,ogni essere che percorre le vie dei mari.O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Se qualcosa in ciò che ho scritto risulta complicato e necessita di un chiarimento, puoi contattarmi tranquillamente tramite FB o via mail ([email protected]).
Alla prossima, siate felici!
P. Simone
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