1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e...

49
1 Prog. “Tutor universitario di studenti sordi” PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche e modelli di riferimento Prof. Giuseppe Greco [email protected]

Transcript of 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e...

Page 1: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

1

Prog. “Tutor universitario

di studenti sordi”

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006

Analisi e definizione della comunicazione:

teorie psicologiche e modelli di riferimento

Prof. Giuseppe [email protected]

Page 2: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

2

Ci presentiamo. In un corso di … In un preciso momento storico … della società … e dell’università italiana … all’interno di un processo

formativo. Alla fine …

Comunicare: prima di cominciare

Page 3: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

3

Noi, le nostre parole, la comunicazione

La fatica dell’essere e la comodità dell’apparire

L’ascolto e l’arte della parola

Novecento, secolo della comunicazione

e della psicologia

Le immagini che parlano

Il sogno, la realtà, le istituzioni

STORICIZZIAMO L’INCONTRO

Page 4: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

4

La comunicazione

“Dalla nascita alla morte, da quando ci alziamo la mattina fino a quando andiamo a dormire la sera, viviamo immersi in un flusso di comunicazioni. Il primo degli assiomi della comunicazione dice che non è possibile non comunicare: qualunque cosa facciamo appare agli altri come comunicazione e ogni comportamento altrui, ogni stato del mondo, ci comunica qualcosa (…)”.

Fra le comunicazioni, consideriamo notevolmente sviluppate quelle di massa, quali la televisione, la radio, la pubblicità), che arrivano contemporaneamente a grandi gruppi di persone. Il “controllo” della comunicazione nella società globale rappresenta sicuramente una questione fondamentale per le sorti della democrazia (…).

Anche la comunicazione interpersonale è straordinariamente ricca in modo particola-re nel suo aspetto non verbale. Avete mai provato ad osservare gli automobilisti fermi ad un semaforo? Nella illusoria intimità della propria auto compiono una serie di gesti che ad un osservatore attento rivelano molti aspetti della personalità o del loro stato d’animo.

Ma è nella “quotidianità” della nostra vita che la comunicazione si presenta nella sua dimensione più completa. Teniamo presente che possiamo analizzarla con una certa facilità utilizzando delle semplici tecniche di osservazione, di ascolto, di relazione …

Page 5: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

5

La comunicazione, oggi

Come si può fare a meno di comunicare, oggi ?

“Interagiamo” costantemente e comunichiamo. Viviamo attraverso il nostro comportamento e ci esprimiamo attraverso il rapporto con gli altri: siamo talmente in interazione che una qualsiasi modificazione di ciascuno di noi comporta una modificazione di tutti gli altri.

Le nostre azioni, le nostre reazioni, le attitudini e quindi i nostri comportamenti sviluppano delle relazioni e così …. comunichiamo in mille modi e maniere:

parlando stando in silenzio indicando sgranando gli occhi portandoci le mani sul viso o chinando la testa ….

... ma quanto si è consapevoli di questi processi? 

Page 6: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

66

Noi, le nostre Noi, le nostre paroleparole ……

* * Le nostre azioni e le risposte agli stimoli comportamentali, Le nostre azioni e le risposte agli stimoli comportamentali, sociali e culturali sono determinate dal nostro modo di sociali e culturali sono determinate dal nostro modo di comunicare.comunicare.

* La qualità della vita riflette la qualità delle comunicazioni.* La qualità della vita riflette la qualità delle comunicazioni.

* Ogni comunicazione è un’azione e ha una conseguenza sia per noi * Ogni comunicazione è un’azione e ha una conseguenza sia per noi che per gli altri. Coloro che hanno imparato a servirsi in maniera che per gli altri. Coloro che hanno imparato a servirsi in maniera efficace della comunicazione hanno cambiato la propria esperienza efficace della comunicazione hanno cambiato la propria esperienza del mondo e l’esperienza che il mondo ha di lorodel mondo e l’esperienza che il mondo ha di loro

* Tutti noi produciamo due forme di comunicazione:* Tutti noi produciamo due forme di comunicazione: - Comunicazione interna- Comunicazione interna (riferita alle cose che immaginiamo, sentiamo interiormente …)(riferita alle cose che immaginiamo, sentiamo interiormente …)

- Comunicazione esterna- Comunicazione esterna (parole, tonalità della voce, espressioni del viso, azioni fisiche)(parole, tonalità della voce, espressioni del viso, azioni fisiche)

Il livello di soddisfazione, di felicità, di successo che si prova nella vita Il livello di soddisfazione, di felicità, di successo che si prova nella vita è il diretto risultato del nostro modo di comunicare con noi stessiè il diretto risultato del nostro modo di comunicare con noi stessi

Dal livello di padronanza della comunicazione col mondo esterno Dal livello di padronanza della comunicazione col mondo esterno dipende ogni relazione che instauriamo con gli altridipende ogni relazione che instauriamo con gli altri

Page 7: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

7

Comunicare: Comunicare: Io, altri, Io, altri,

ambiente …ambiente …

COMUNICARE È UN ASPETTO ESSENZIALE DELLA VITACOMUNICARE È UN ASPETTO ESSENZIALE DELLA VITA

Ciascuno di noi, attraverso una serie di Ciascuno di noi, attraverso una serie di segnalisegnali che si che si sono sviluppati ed evoluti nel corso dei secoli, comunica sono sviluppati ed evoluti nel corso dei secoli, comunica costantemente con gli altri esseri viventi e con l’ambiente costantemente con gli altri esseri viventi e con l’ambiente circostantecircostante

- TEORIE CLASSICHETEORIE CLASSICHE: scambio di informazioni tra persone: scambio di informazioni tra persone

- TEORIA DEI SISTEMITEORIA DEI SISTEMI: insieme delle relazioni che : insieme delle relazioni che intercorrono e che si sviluppano tra gli individui e tra intercorrono e che si sviluppano tra gli individui e tra questi ultimi e il loro ambiente naturale.questi ultimi e il loro ambiente naturale.

Si può ragionevolmente parlare di comunicazione solo se Si può ragionevolmente parlare di comunicazione solo se si prende in considerazione si prende in considerazione l’interazione tra due o l’interazione tra due o più soggettipiù soggetti

Page 8: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

8

La comunicazione La comunicazione efficaceefficace

Che cosa si comunica ?Che cosa si comunica ?- Dati di conoscenzaDati di conoscenza- Modalità di operazione su di essiModalità di operazione su di essi- Stati d’animo, emozioniStati d’animo, emozioni- Atteggiamenti, valoriAtteggiamenti, valori

A che livello ?A che livello ?- Superficiale (cognitivo, informativo) Superficiale (cognitivo, informativo)

I SIMPSONI SIMPSON- Profondo (motivazionale, persuasivo)Profondo (motivazionale, persuasivo)

Con che mezzi ?Con che mezzi ?- Linguaggio verbale (orale, scritto)Linguaggio verbale (orale, scritto)- Linguaggio graficoLinguaggio grafico- Linguaggio gestualeLinguaggio gestuale- Linguaggio mimicoLinguaggio mimico- Linguaggio comportamentaleLinguaggio comportamentale- Suoni non verbaliSuoni non verbali- Il silenzioIl silenzio

Page 9: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

9

Emittente CanaleRicevente

codifica decodifica

Feedback

Trasmissione del messaggio

Page 10: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

10

COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE VERBALE E COMUNICAZIONE NON E COMUNICAZIONE NON

VERBALEVERBALEImportanza dell'Importanza dell'interazioneinterazione tra due o più soggetti tra due o più soggetti

Quando descrivo o commento le azioni comunicative del mio Quando descrivo o commento le azioni comunicative del mio interlocutore come indipendenti da me, di fatto cancello una parte interlocutore come indipendenti da me, di fatto cancello una parte dell'evento comunicativo. dell'evento comunicativo.

Detto in altri termini non mi assumo parte della responsabilità di Detto in altri termini non mi assumo parte della responsabilità di quanto sta avvenendo (a livello di relazione).quanto sta avvenendo (a livello di relazione).

Sono 3 i "canali" attraverso i quali l’emittente Sono 3 i "canali" attraverso i quali l’emittente invia informazioni al proprio interlocutore:invia informazioni al proprio interlocutore:

1. Verbale 1. Verbale 2. Paraverbale 2. Paraverbale (tono, timbro, ritmo, volume della voce)(tono, timbro, ritmo, volume della voce) 3. Corporeo 3. Corporeo (movimenti del corpo)(movimenti del corpo)

Page 11: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

11

Elementi Elementi della della

comunicazionecomunicazione MESSAGGIOMESSAGGIO:: quella struttura cognitiva (storia, spiegazione, quella struttura cognitiva (storia, spiegazione,

segnalazione, richiesta …) che è presente nella mente di chi dà l’avvio alla segnalazione, richiesta …) che è presente nella mente di chi dà l’avvio alla comunicazione e che intende trasmettere al destinatario, rendere presente comunicazione e che intende trasmettere al destinatario, rendere presente nella sua mentenella sua mente

CODICECODICE:: l’insieme degli elementi semantici e sintattici che costituiscono l’insieme degli elementi semantici e sintattici che costituiscono un certo linguaggio. Es.: lingua (italiano, inglese, dialet), linguaggio con un certo linguaggio. Es.: lingua (italiano, inglese, dialet), linguaggio con altri elementi (matematici, grafici, musicali …)altri elementi (matematici, grafici, musicali …)

EMITTENTEEMITTENTE:: colui che avvia la comunicazione, chi elabora un colui che avvia la comunicazione, chi elabora un messaggio mentalmente, gli dà un codice espressivo, lo affida ad un messaggio mentalmente, gli dà un codice espressivo, lo affida ad un canale con l’obiettivo di farlo arrivare a destinazionecanale con l’obiettivo di farlo arrivare a destinazione

CANALECANALE:: tutto ciò che si trova tra emittente e ricevente. Per es.: le tutto ciò che si trova tra emittente e ricevente. Per es.: le vibrazioni nell’aria prodotte dalla voce, la linea telefonica, la posta vibrazioni nell’aria prodotte dalla voce, la linea telefonica, la posta tradizionale, quella elettronica, la registrazione e la registrazione tradizionale, quella elettronica, la registrazione e la registrazione radiofonica o televisivaradiofonica o televisiva

DESTINATARIODESTINATARIO:: colui cui è diretta la comunicazione, presente o colui cui è diretta la comunicazione, presente o assente (per esempio assente (per esempio de visude visu o telefonicamente) o presente virtualmente o telefonicamente) o presente virtualmente (lettera, video)(lettera, video)

FEEDBACKFEEDBACK:: letteralmente “alimentazione di ritorno”, “segnale” dal letteralmente “alimentazione di ritorno”, “segnale” dal ricevente all’emittente; immediato e completo (ricevente all’emittente; immediato e completo (de visude visu), limitato ), limitato (telefono), ridotto e differito (lettera). Il feedback può comunicare molto: (telefono), ridotto e differito (lettera). Il feedback può comunicare molto: attenzione, distrazione, noia, stanchezza, saturazione psichica, attenzione, distrazione, noia, stanchezza, saturazione psichica, comprensione, assenso, dissenso ecc. La mancanza di feedback comprensione, assenso, dissenso ecc. La mancanza di feedback generalmente provoca disagio comunicativo nell’emittente del messaggio generalmente provoca disagio comunicativo nell’emittente del messaggio che non percepisce alcun “ritorno”che non percepisce alcun “ritorno”

Page 12: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

12

Difficoltà Difficoltà nella nella

comunicazionecomunicazione Varie cause di incompletezza nella comunicazione (parti Varie cause di incompletezza nella comunicazione (parti

mancanti nel messaggio) o distorsione e fraintendimento mancanti nel messaggio) o distorsione e fraintendimento (parti interpretate con significato differente da emittente e (parti interpretate con significato differente da emittente e ricevente)ricevente)

MESSAGGIOMESSAGGIO:: assenza di struttura; mancanza di ordine logico (argomentazioni in ordine sparso, assenza di struttura; mancanza di ordine logico (argomentazioni in ordine sparso, inversioni, ritorni improvvisi); ripetizioni superflue, passaggi non meditati, omissioni. Il messaggio risulta inversioni, ritorni improvvisi); ripetizioni superflue, passaggi non meditati, omissioni. Il messaggio risulta piatto, monotono, confuso o carente. E’ necessaria una maggior organizzazione e riflessione sugli elementi piatto, monotono, confuso o carente. E’ necessaria una maggior organizzazione e riflessione sugli elementi del messaggio stessodel messaggio stesso

CODICECODICE:: inadatto al messaggio (per es.: utilizzare un linguaggio comune per affrontare un tema inadatto al messaggio (per es.: utilizzare un linguaggio comune per affrontare un tema specialistico con addetti ai lavori); non condiviso (l’esempio opposto al precedente)specialistico con addetti ai lavori); non condiviso (l’esempio opposto al precedente)

CANALECANALE:: i disturbi (scariche elettriche del telefono, grafia illeggibile di una lettera, pagine strappate di i disturbi (scariche elettriche del telefono, grafia illeggibile di una lettera, pagine strappate di un libro, rumore di fondo nella comunicazione verbale o invisibilità dell’emittente / per es.: il prof un libro, rumore di fondo nella comunicazione verbale o invisibilità dell’emittente / per es.: il prof “nascosto” dietro alla cattedra). Strategia della “leggera ridondanza” : ripetere presentando con termini “nascosto” dietro alla cattedra). Strategia della “leggera ridondanza” : ripetere presentando con termini leggermente diversi il contenuto del messaggio appena presentato. Utile in classe per dare la possibilità di leggermente diversi il contenuto del messaggio appena presentato. Utile in classe per dare la possibilità di ricevere il messaggio a chi si è perso la prima esposizione e per “capire di aver capito” a chi invece lo ha ricevere il messaggio a chi si è perso la prima esposizione e per “capire di aver capito” a chi invece lo ha già recepitogià recepito

EMITTENTE/DESTINATARIOEMITTENTE/DESTINATARIO:: atteggiamento egocentrico. Per l’emittente egocentrismo cognitivo e atteggiamento egocentrico. Per l’emittente egocentrismo cognitivo e valutativo, per il ricevente atteggiamento tipico dell’aver recepito tutto quanto c’era da recepire nel valutativo, per il ricevente atteggiamento tipico dell’aver recepito tutto quanto c’era da recepire nel messaggio, senza significati incompresi o sfuggiti. messaggio, senza significati incompresi o sfuggiti. EmittenteEmittente: sviluppare la tendenza al “dubbio : sviluppare la tendenza al “dubbio sistematico”. sistematico”. RiceventeRicevente: chiedersi/chiedere chiarimenti: chiedersi/chiedere chiarimenti

FEEDBACKFEEDBACK:: l’emittente dovrebbe privilegiare il feedback completo e possibilmente immediato, l’emittente dovrebbe privilegiare il feedback completo e possibilmente immediato, provocandolo se non spontaneo. Necessario inoltre abituarsi a coglierlo, a leggerlo attribuendo significato provocandolo se non spontaneo. Necessario inoltre abituarsi a coglierlo, a leggerlo attribuendo significato anche ai minimi segnalianche ai minimi segnali

Page 13: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

13

LA COMUNICAZIONELA COMUNICAZIONEe la riflessione pedagogicae la riflessione pedagogica

La comunicazione costituisce uno La comunicazione costituisce uno dei problemi basilari della riflessione dei problemi basilari della riflessione pedagogica in virtù della impostazione pedagogica in virtù della impostazione interattiva che assume necessariamente interattiva che assume necessariamente ogni relazione umana che muova, anche ogni relazione umana che muova, anche se in termini empirici e occasionali, da se in termini empirici e occasionali, da una intenzionalità formativa.una intenzionalità formativa.

Page 14: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

14

LA LA COMUNICAZIONE:COMUNICAZIONE:

SEI AREE DI ATTENZIONESEI AREE DI ATTENZIONE Chi ? Chi ? EMITTENTEEMITTENTE

A chi ? A chi ? RICEVENTERICEVENTE Perché ? Perché ? OBIETTIVOOBIETTIVO

Cosa ? Cosa ? MESSAGGIOMESSAGGIO

Come ? Come ? CANALE CANALE

Dove/Quando?Dove/Quando? CONTESTOCONTESTO

Page 15: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

15

LINGUAGGIO E LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE:COMUNICAZIONE:

linguaggi non verbali, paraverbali e verbalilinguaggi non verbali, paraverbali e verbali

Ecco le percentuali ricavate da ricerche volte Ecco le percentuali ricavate da ricerche volte a considerare quanto le persone utilizzano a considerare quanto le persone utilizzano i tre diversi aspetti della comunicazione:i tre diversi aspetti della comunicazione:

Il linguaggio è la modalità Il linguaggio è la modalità verbaleverbale attraverso attraverso cui passa la comunicazionecui passa la comunicazione

I diversi linguaggi conosciuti costituiscono I diversi linguaggi conosciuti costituiscono sistemi differenti per rappresentare la realtà, sistemi differenti per rappresentare la realtà, essi dipendono dai diversi effetti che la cultura essi dipendono dai diversi effetti che la cultura ha prodotto.ha prodotto.

Per essere efficaci nel comunicare occorre tener Per essere efficaci nel comunicare occorre tener conto sia del proprio linguaggio che di quello conto sia del proprio linguaggio che di quello dei propri interlocutori: solo così si diviene flessibili dei propri interlocutori: solo così si diviene flessibili nell'uso della comunicazione. nell'uso della comunicazione.

Page 16: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

16

COMUNICAZIONE

VERBALE

Uso del linguaggio

PARAVERBALE

Modo in cui uso il linguaggio

NON VERBALE

Modo in cui mi esprimooltre il verbale

Voce e sue inflessioniPostura, espressioni

del volto, comportamenti, gesti, sguardo

Page 17: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

17

PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA

Page 18: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

18

Introduzione alla pragmatica della comunicazione umana

Tre settori di studio

* Sintassi: si occupa dell’informazione: dei problemi della codificazione, dei canali, della capacità, del rumore, della ridondanza e di altre caratteristiche statistiche del linguaggio; non prende in considerazione l’analisi dei significati insiti nelle unità di comunicazione.

* Semantica: si occupa dell’analisi del significato dei simboli che vengono trasmessi da un individuo all’altro nell’interazione comunicativa, presupponendo l’esistenza di convenzioni semantiche che permettono la trasmissione delle informazioni.

* Pragmatica: si occupa della “motivazione” del linguaggio e della comunicazione-comportamento: si potrebbe definire come la previsione ed il controllo delle azioni altrui, coordinate con le azioni proprie. Tale motivazione pragmatica compare precocemente nello sviluppo ed è fortemente assecondata dalla interazione sociale: essa può gettare luce sulla conquista infantile del linguaggio, una delle maggiori conquiste di tutta la vita mentale.

Page 19: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

19

Assiomi della comunicazione

E' impossibile non comunicare. Ogni comportamento è comunicazione ed è impossibile non avere dei comportamenti (immobilità o mutismo sono anch'essi dei comportamenti) che comunque si riflettono sugli altri.

La "meta comunicazione“. Avviene  quando due o più persone in interazione si scambiano informazioni sul loro modo di comunicare. Essa può essere esplicita ('ti ho rimproverato perché ero adirato con te' ) o implicita (guardando fisso negli occhi mentre si parla si metacomunica l'importanza del messaggio)

La punteggiatura può determinare il senso della comunicazione. Il taglio dato ad una sequenza di fatti può divergere spesso da un interlocutore ad un altro ed essere causa di incomprensioni anche profonde. Ciascuno potrebbe considerare ad esempio il proprio atteggiamento come risposta al comportamento dell'altro: questo 'diverso taglio della situazione. porta ad accuse reciproche che guastano la relazione e quindi danneggiano la comunicazione. Anche i 'punti di vista diversi’ possono rovinare delle relazioni: conviene non insistere nella ricerca del giusto o falso, ma prendere coscienza del processo non presupponendo la malafede.

Gli essere umani comunicano sia in modo "digitale" che "analogico"  Questo concetto, apparentemente applicabile solo ad apparecchiature come i computer, sta a

significare che l'organismo umano utilizza sistemi di comunicazione precisi (come il sistema neurologico che utilizza stimoli di tipo elettrico) e sistemi, quali i messaggeri chimici del nostro organismo (gli ormoni), che trasmettono sensazioni ed emozioni su base "analogica"(della relazione).

Ogni interazione è simmetrica o complementare Nel modello simmetrico l'accento verrà posto sugli sforzi impiegati per mantenere l'uguaglianza

(reciprocità), nel modello complementare la relazione è fondata sul riconoscimento della differenza e quindi dei ruoli e di compiti connessi.

Page 20: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

20

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONEMentale Research Institute, Palo Alto, California

1. Non è possibile non comunicare

2. Ogni comunicazione contiene due aspetti: uno relativo al contenuto ed un altro relativo alla relazione

3. La punteggiatura: la natura di una relazione dipende da valutazioni e interpretazioni soggettive che finiscono per modificare a più riprese il processo comunicativo in corso

4. Linguaggio numerico e analogico: “Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico o digitale (parola, scrittura) che con quello analogico (gesti, posizioni, azioni)”

5. Gli scambi comunicativi tra due o più persone possono essere simmetrici (qualora siano basati sull’uguaglianza) o complementari (quando sono basati sulla differenza)

Page 21: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

21

I modi dell’ascoltare …

Ascolto finto. Ascolto "a tratti", lasciandosi catturare da distrazioni, dall'immaginazione e comunque fidandosi dell'intuito che precocemente cattura le cose "importanti" tralasciando quelle meno importanti. Ascolto quindi passivo, senza reazioni, vissuto solo come opportunità per poter parlare.

Ascolto logico. Ci si sente già soddisfatti quando ci si scopre ad ascoltare applicando un efficace controllo del significato logico di quello che ci viene detto. L'attenzione sarà concentrata sul contenuto di ciò che viene espresso ed anche l'interlocutore potrebbe avere l'errata convinzione di essere stato capito.

Ascolto attivo empatico. Ci si mette in condizione di "ascolto efficace" provando a mettersi "nei panni dell' altro", cercando di entrare nel punto di vista del nostro interlocutore e comunque condividendo, per quello che è umanamente possibile, le sensazioni che manifesta.

   Attenzione: da questa modalità è escluso il giudizio, ma anche il consiglio e la tensione del "dover darsi da fare" per risolvere

il problema.

Page 22: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

22

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

1° Assioma:

Non è possibile non comunicare

L’ intero comportamento ha valore di messaggio

Ogni comportamento umano che si manifesta nelle situazioni interpersonali comunica qualcosa ed ha valore di messaggio: le parole, i gesti, la mimica, le posizioni, le azioni.

In quanto appare impossibile non assumere un comportamento è anche impossibile non comunicare. L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri, e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni … e in tal modo comunicano anche loro.

Page 23: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

23

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

2° Assioma

La metacomunicazione Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto (la notizia, l’informazione)

ed uno di relazione (le indicazioni per il ricevente sul cosa fare con il messaggio), con il quale l’emittente dimostra quale è la sua posizione e quali reazioni vuol far scaturire nel destinatario.

E’ la relazione che fornisce il senso del contenuto

Es.: la mamma che ordina al bambino di andare a fare il bagno esprime, oltre al contenuto (la volontà che il bambino si lavi), anche la relazione che intercorre tra chi comunica e chi è oggetto della comunicazione, nel caso particolare quella di superiore/subordinato.

Page 24: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

24

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

3° Assioma

La punteggiatura

La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione dei comunicanti

Per analizzare una comunicazione non possiamo fotografarne solo un singolo istante, pretendendo poi di comprendere tutta la catena di stimoli risposte e rinforzi che essa comporta.

Bisogna andare alla radice di un comportamento, alla radice dell’atto

comunicativo per comprendere le cause del rapporto comunicativo, che è fatto appunto di stimoli, di risposte agli stimoli e di  rinforzi, di stimoli dopo i rinforzi che si ripetono circolarmente secondo una punteggiatura di sequenze di comunicazione.

Esempio: insegnante-allievo

Page 25: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

25

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

4° Assioma:

Linguaggio numerico e linguaggio analogico “Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico o verbale o

digitale (parola, scrittura) che con quello analogico (gesti, posizioni, azioni)”.

* Il linguaggio numerico o digitale ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia, ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione.

* Il linguaggio analogico ha la semantica, ma non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni”.

Il livello di contenuto è trasmesso di preferenza con il modulo numerico. Il livello di relazione è trasmesso di preferenza con il modulo analogico.

Il livello di contenuto è trasmesso di preferenza con il modulo numerico (digitale). Il livello di relazione è trasmesso di preferenza con il modulo analogico.

Page 26: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

26

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

5° Assioma:

Complementarietà e simmetria

L’interazione può essere: - complementare (basata sulla differenza: one-up, one-down) - simmetrica (basata sull’eguaglianza).

- In alcuni scambi interattivi può prevalere un modo di comunicare basato sull’eguaglianza quando le parti si pongono sullo stesso piano (simmetria).

- In altri scambi interattivi domina un modo di comunicare basato sulla differenza dove c’è chi si pone in una posizione superiore (one up) e chi si pone in una posizione inferiore (one down). In questo caso si verifica un’integrazione reciproca oppure uno squilibrio problematico (dipendenza dall’altro da parte di uno degli individui). Questo modo di relazionarsi viene definita complementarietà.

Page 27: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

27

EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE I fattori che influenzano il grado di efficacia di una comunicazione sono:

1) l’identità dei comunicanti: l’identità può essere personale (età, sesso, genere, etnia, caratteristiche fisiche), sociale (ruoli sociali svolti all’interno della famiglia, di una classe sociale o di un ceto), professionale (aspetti legati alla professione esercitata, allo status raggiunto e all’autorità riconosciuta) e spirituale (aspetti relativi alla fede professata, ai valori etici, al credo o sentimento religioso);

2) relazione dei comunicanti: la relazione degli attori contribuisce a qualificare alcuni aspetti dell’identità; soprattutto quando viene esercitato un ruolo, gli attori della comunicazione recitano delle parti (Goffman);

3) il contenuto della comunicazione: il contenuto di cui si parla richiede trattazioni diverse secondo il livello culturale degli interlocutori e la loro implicazione psicologica ed emotiva;

4) il linguaggio: è il canale dell’espressione soggettiva e serve per rappresentare quella realtà che si vuole condividere; la scelta del lessico congiunge le modalità espressive con contenuti cognitivi e processi emotivi;

5) congruenza tra linguaggio verbale e linguaggio analogico: è di estrema importanza curare la congruenza tra quello che si dice e come lo si esprime, tra le parole pronunciate e i toni e i gesti che lo accompagnano;

6) canale di trasmissione: il canale di trasmissione ha la sua influenza; una comunicazione vis a vis è diversa da una telefonica, via Internet o scritta. Il canale influenza il messaggio: Mc Luhan sostiene che il mezzo è il messaggio;

7) il contesto: la comunicazione interpersonale implica la condivisione spazio-temporale della situazione in cui avviene lo scambio comunicazionale; il processo di comunicazione va dunque inserito nella matrice contestuale in cui si svolge;

8) gli obiettivi: in senso lato lo scopo della comunicazione è quello di aumentare la condivisione, lo scambio, la reciprocità di cognizioni ed emozioni;

9) flessibilità delle strategie utilizzate: è necessario disporre di diverse strategie per gestire con flessibilità i comportamenti appropriati in relazione agli obiettivi posti.

Page 28: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

28

BREAK (dei Simpsons … ma anche per voi!)

Page 29: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

29

Espressioni verbali Espressioni non verbali Comportamenti—"Ho deciso di…" gesti —Orientato all'azione—"Tu che cosa ne pensi?" aperti, cordiali —Realistico nelle aspettative—"Chi, dove, quando, come? espressioni del volto —Sottolinea i lati positivi propri e altrui—"Parliamone" attenta, interessata —Leale, corretto, non etichetta i comportamenti—"Riconosco che avrei postura —Cerca di raggiungere i suoi obiettivi potuto fare diversamente" rilassata, aperta senza calpestare i diritti degli altri—"Che alternative abbiamo?" contatto visivo —Ha fiducia in sé e negli altri

diretto costante —Ha stima di sé, non condannatono della voce —Accetta se stesso e gli altri

moderato, volume medio —E' comprensivo, sa perdonare—"Certamente, certamente" gesti —Emette forti sospiri—"Le dispiace se…" si torce le mani, annuisce con aria sottomessa —Dà ragione a entrambi due contendenti—"Non posso." espressioni del volto —Non è capace di parlare in pubblico—"Proverò..." espressione annoiata, contrariata, assente —Si rifiuta di assumersi dei rischi—"Dovrei..." postura —Cerca l'approvazione altrui—"Mi dispiace veramente, ma…" ricurvo, cadente, braccia incrociate —E' servizievole, obbiedente, arrendevole—"Posso farti una domanda?" contatto visivo —Lascia decidere gli altri, non si mette in mostra—"Odio dirti questo, ma…" occhi bassi, sguardo errante —Ha fiducia negli altri, ma non in se —"Ti sembrerò sciocco, ma…" tono della voce —Riceve con imbarazzo i complimenti—"Sarà anche sbagliato, ma…." sommesso, interrogativo, timido —Non esprime i propri desideri e sentimenti—"Ti ordino…" gesti —Mortifica gli altri, si mette in mostra, invadente—"Ma perché non…" segna a dito, agita le mani, spinge —Risponde con violenza, creando imbarazzo—"Non me la dici giusta…" espressioni del volto —Competitivo, desideroso di primeggiare—" Lo sanno tutti tranne te…" guarda di traverso con aria critica, accigliata —Non si sogna di aver torto, intransigente—"Non preoccuparti di quello che postura —Prende il comando del gruppo faccio io: fai quello che dico" siede retto o inclinato in avanti, mani sui fianchi —Arrogante, prepotente, invadente, impulsivo—"Non chiedere perché, contatto visivo —Vuol essere al centro dell'attenzione obbedisci e basta" fulminante, inquisitore, fisso —Usa gli altri come oggetti—"Espressioni contenenti insulti" tono della voce —Raggiunge i suoi scopi, spesso a spese degli altri

critico, sarcastico, freddo, squillante, —Esigente, autoritario, sicuro di sé

as

se

rtiv

op

as

siv

oa

gg

res

siv

o

Page 30: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

30

Capacità di problem solving Convinzioni Stile di comunicazione—Pronto al compromesso —Sbagliando si impara —Ascoltatore attento e ricettivo—Affronta i problemi man mano che —Un errore non è mai definitivo: si —Afferma i suoi diritti e le sue aspettative si presentano può sempre rimediare —Sa respingere le richieste irrealistiche—Non si scoraggia facilmente —Essere assertivi non significa riuscire —Non interrompe chi sta parlando—Prende l'iniziativa per rimuovere sempre, ma operare nel migliore dei —Rispetta il proprio turno risentimenti e malintesi modi —Manifesta i suoi sentimenti e desideri—Risolve i problemi esplorando ogni —Rispettare se stessi e gli altri —Tiene conto dei punti di vista e dei alternativa —Io ho i miei diritti ma anche gli altri sentimenti altrui

hanno i loro —Di larghe vedute—Credere in se stessi e negli altri —Pronto a dare e ricevere suggerimenti

—Non combatte, evita i conflitti perché si —Mai manifestare i propri sentimenti —Indiretto sente impotente e incapace di vincere —Mai parlare se non si è interrogati —Dà ragione quasi a tutti—Nelle situazioni pericolose è sopraffatto —Conviene rendersi simpatici —Non dice le sue ragioni dall'angoscia e diventa incapace di reagire —Mai dire ciò che si pensa —Esitante—Quando deve affrontare qualcuno per un —Si deve essere sempre rispettosi —Non interrompe per dire la sua problema difficile, si sente morire —Non contraddire—Lascia decidere gli altri, per timore di —Non creare grane: ti prenderebbero essere incolpato di eventuali errori in antipatia—Non prende posizione e si dichiara —Non sono all'altezza…non valgo nulla d'accordo anche quando non lo è—Risolve i confliti senza riguardi per —Io posso farlo, tu no —Fatto soprattutto per rimproverare nessuno —I miei sentimenti sono più importanti —Di vedute ristrette, inteso a etichettare—Respinge ogni argomentazione dei tuoi —Cattivo ascoltatore—Minaccia o attacca —Dovrebbero essere tutti come me —Incapace di comprendere l'altrui punto —Non si dà mai per vinto —Io non sbaglio mai di vista, zittisce l'interlocutore—Ama il confronto —La gente dovrebbe obbedire senza —Interrompe, parla velocemente—E' un attaccabrighe discutere —Pretende di avere ragione

—La gente deve comportarsi come —Monopolizza la conversazione voglio io —Critica non costruttivamente

—Affibia dei nomignoli

asse

rtiv

op

assi

vo

agg

res

sivo

Page 31: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

31

I sentimenti Effetti su di sé Effetti sugli altri—Gioia —Accresce la fiducia —Accresce la fiducia—Entusiasmo —Gratifica —Solleva il morale—Benessere —Solleva il morale —Fa sentire compresi e —Serenità —Fa sentire compresi e apprezzati—Empatia apprezzati —Fa sentire valutati

obiettivamente

—Si sente una nullità, una vittima —Rinuncia ad essere sé stesso —Provano disgusto per una —Astioso, si sente impotente, —Disturbi fisici, mal di testa, mal di persona così passiva dominato, manipolato schiena —Lo proteggono—Si sente inferiore —Lo sfruttano—Depresso —Si sentono in colpa per averlo —Tiene dentro di sé la rabbia e ogni sfruttato altra emozione —Non sanno come valutarlo—Imbarazzato

—Ira —Provoca reazioni aggresive e —Crea resistenze o le rafforza—Risentimento allontana il prossimo —Crea timori—Ostilità —Procura inimicizie —Spinge ad allearsi—Stress, tensione —Richiede spreco di tempo e di —Frustrazione energia per tenere gli altri sotto —Irritazione controllo—Noia—Impazienza

asse

rtiv

op

assi

voag

gre

ssiv

o

Page 32: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

32

Esperienza, Esperienza, comunicazione, comunicazione,

svilupposviluppo

L’esperienza è costruita da messaggi che l’organismo L’esperienza è costruita da messaggi che l’organismo riceve dall’ambiente circostante: ma questi messaggi sono riceve dall’ambiente circostante: ma questi messaggi sono fin dall’inizio filtrati, selezionati e organizzati. fin dall’inizio filtrati, selezionati e organizzati.

Ciò dipende non solo dall’Ciò dipende non solo dall’equipaggiamentoequipaggiamento ricettivoricettivo (organi di senso, vie sensoriali, centri) che è diverso da (organi di senso, vie sensoriali, centri) che è diverso da specie a specie, ma anche dal-l’specie a specie, ma anche dal-l’equipaggiamentoequipaggiamento dei dei sistemi di elaborazione disponibilisistemi di elaborazione disponibili (per gene-ralizzare, (per gene-ralizzare, discriminare, seriare, classificare, integrare, associare discriminare, seriare, classificare, integrare, associare etc.). etc.).

Se l’ambiente appare certamente diverso ad una formica e Se l’ambiente appare certamente diverso ad una formica e ad un elefante, non è solo per le dimensioni comparative, ad un elefante, non è solo per le dimensioni comparative, ma soprattutto per la diversa vita di relazione che rende ma soprattutto per la diversa vita di relazione che rende rilevanti, per la prima, cose che non lo sono per il secondo, rilevanti, per la prima, cose che non lo sono per il secondo, e viceversa.e viceversa.

Per nessun animale esistente ciò è vero come per Per nessun animale esistente ciò è vero come per l’uomo: l’uomo: che non solo dispone del cervello più complesso, ma che non solo dispone del cervello più complesso, ma dispone anche di enormi mezzi esternidispone anche di enormi mezzi esterni. Fra questi, le . Fra questi, le tecnologie strumentali, e più ancora la collaborazione tecnologie strumentali, e più ancora la collaborazione sociale; a quest’ultima è da ascrivere sociale; a quest’ultima è da ascrivere lo sviluppo del lo sviluppo del linguaggio referenziale e simbolicolinguaggio referenziale e simbolico..

Page 33: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

33

LA COMUNICAZIONE LA COMUNICAZIONE EDUCATIVAEDUCATIVA

Quattro caratteristiche principali della Quattro caratteristiche principali della comunicazione educativa comunicazione educativa

A. AIUTARE A CRESCEREA. AIUTARE A CRESCERE Culturalmente ed umanamente. L’insegnante non trasmette solamente le conoscenze, Culturalmente ed umanamente. L’insegnante non trasmette solamente le conoscenze,

ma (a volte anche senza volerlo) incarna un MODELLO di ADULTO, con un’influenza ma (a volte anche senza volerlo) incarna un MODELLO di ADULTO, con un’influenza tanto maggiore quanto più è “amato” dai suoi studenti. tanto maggiore quanto più è “amato” dai suoi studenti.

Ciò che dice (insegna) + ciò che fa + ciò che è = l’insegnante percepito dagli studentiCiò che dice (insegna) + ciò che fa + ciò che è = l’insegnante percepito dagli studenti

B. LA PROMOZIONE DI UNO SPIRITO CRITICOB. LA PROMOZIONE DI UNO SPIRITO CRITICO La comunicazione educativa non deve mirare ad indottrinare (più o meno La comunicazione educativa non deve mirare ad indottrinare (più o meno

consapevolmente) ma a promuovere la capacità degli studenti di riflettere, confrontare consapevolmente) ma a promuovere la capacità degli studenti di riflettere, confrontare e valutare idee diverse. e valutare idee diverse.

“…“…a proposito di questo tema, esistono opinioni e valutazioni diverse dalle mie …”a proposito di questo tema, esistono opinioni e valutazioni diverse dalle mie …”

C. LA CIRCOLARITA’ DELLA COMUNICAZIONEC. LA CIRCOLARITA’ DELLA COMUNICAZIONE Emittenti e destinatari del messaggio contemporaneamente (ruoli dinamici ed Emittenti e destinatari del messaggio contemporaneamente (ruoli dinamici ed

interscambiabili) con l’obiettivo da parte dell’insegnante di promuovere e interscambiabili) con l’obiettivo da parte dell’insegnante di promuovere e stimolare l’attività comunicativa. stimolare l’attività comunicativa.

Quale spazio per la “frontalità”?Quale spazio per la “frontalità”?

D. IL PROBLEMA DELLA MOTIVAZIONE ALL’ASCOLTOD. IL PROBLEMA DELLA MOTIVAZIONE ALL’ASCOLTO Possibilmente tutti gli elementi della classePossibilmente tutti gli elementi della classe Argomento delle prossime lezioniArgomento delle prossime lezioni

Page 34: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

34

Comunicare bene a scuolaComunicare bene a scuola

Nella comunità scolastica, la comunicazione può Nella comunità scolastica, la comunicazione può

essere definita come un processo di condivisione essere definita come un processo di condivisione delle informazioni attraverso l'utilizzazione di un delle informazioni attraverso l'utilizzazione di un insieme di regole comunemente accettate. insieme di regole comunemente accettate.

L'instaurarsi di una L'instaurarsi di una buona comunicazionebuona comunicazione tra le tra le

diverse figure che interagiscono nel sistema-diverse figure che interagiscono nel sistema-scuola può:scuola può:

- accrescere la consapevolezza su problemi e soluzioni - accrescere la consapevolezza su problemi e soluzioni didattiche didattiche

- potenziare comportamenti supportivi individuali o di - potenziare comportamenti supportivi individuali o di gruppo gruppo

- mettere in luce le abilità di ciascuno - mettere in luce le abilità di ciascuno - implementare la cooperazione - implementare la cooperazione - rinforzare i comportamenti e gli atteggiamenti positivi.- rinforzare i comportamenti e gli atteggiamenti positivi.

Page 35: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

35

Tipi di comunicazione a scuola

Come per la comunicazione in genere, nella scuola

possiamo trovare diversi tipi di comunicazione:

- intrapersonale - interpersonale - dei piccoli gruppi - delle organizzazioni - pubblica - di massa

Page 36: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

36

DINAMICHE E TECNICHEDINAMICHE E TECNICHEDELLA COMUNICAZIONE EFFICACEDELLA COMUNICAZIONE EFFICACE

Aperture che chiudono:Aperture che chiudono:

- Vi rubo solo un minuto …- Vi rubo solo un minuto … - Non vi annoierò …- Non vi annoierò … - Non vorrei disturbare …- Non vorrei disturbare … - Ha un momento da dedicarmi …?- Ha un momento da dedicarmi …? - Disturbo …?- Disturbo …? - Non vorrei che pensasse male di me …- Non vorrei che pensasse male di me …

• Sono approcci poco efficaci, perché evocano il sentimento Sono approcci poco efficaci, perché evocano il sentimento negativo che vogliono evitare: negativo che vogliono evitare: rubare un minuto… annoiare… rubare un minuto… annoiare… disturbare…;disturbare…; la richiesta di un momento ci qualifica come la richiesta di un momento ci qualifica come poco importanti e significativi, non chiediamo il tempo che poco importanti e significativi, non chiediamo il tempo che serve, quello necessario, ma un solo minuto.serve, quello necessario, ma un solo minuto.

• Inoltre può suonare adulatorio o peggio manipolatorio, Inoltre può suonare adulatorio o peggio manipolatorio, specie se siamo insicuri e tendiamo alla logorrea (cosa che specie se siamo insicuri e tendiamo alla logorrea (cosa che gli altri notano subito e che genera ansia o intolleranza …)gli altri notano subito e che genera ansia o intolleranza …)

Page 37: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

37

Comunicare: Comunicare: far brillare il far brillare il

positivopositivo (1)(1) - Strutturare l’intervento- Strutturare l’intervento

- Addestrarsi ad usare le 4 fasi dell’introduzione- Addestrarsi ad usare le 4 fasi dell’introduzione

Si parte dalle domanda che l’ascoltatore si pone:Si parte dalle domanda che l’ascoltatore si pone: 1) chi è che parla1) chi è che parla (presentazione + catalizzatore di attenzione); (presentazione + catalizzatore di attenzione); 2) cosa vuole da me/ io cosa c’entro?2) cosa vuole da me/ io cosa c’entro? (collegamento con la realtà (collegamento con la realtà

di chi ascolta); di chi ascolta); 3) perché non fa in esempio? 3) perché non fa in esempio? (fare un es. o un riferimento (fare un es. o un riferimento

concreto e interessante); concreto e interessante); 4) cosa c’è da fare?4) cosa c’è da fare? (invito all’azione e creazione di aspettative (invito all’azione e creazione di aspettative

chiare e definite)chiare e definite)

- Coinvolgere attivamente gli attori - Coinvolgere attivamente gli attori del percorsodel percorso

usando ad esempio il NOI piuttosto che il TU o la terza persona che usando ad esempio il NOI piuttosto che il TU o la terza persona che rende tutto lontano e rigidorende tutto lontano e rigido

./../.

Page 38: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

38

Comunicare: Comunicare: far brillare il positivo far brillare il positivo

(2)(2)

Utilizzare maggiormente “Presente” e “Futuro”, piuttosto che “Condizionale” …Utilizzare maggiormente “Presente” e “Futuro”, piuttosto che “Condizionale” … Cercare di usare il registro linguistico proprio dell’interlocutore Cercare di usare il registro linguistico proprio dell’interlocutore Cercare di riconoscere il canale privilegiato (visivo, uditivo, cinestesico) e tarare Cercare di riconoscere il canale privilegiato (visivo, uditivo, cinestesico) e tarare

su di esso la comunicazione su di esso la comunicazione

Riconoscere e utilizzare i meccanismi di orientamento della comunicazione Riconoscere e utilizzare i meccanismi di orientamento della comunicazione (avvicinamento/fuga; necessità/possibilità; ego-centrato/ etero-centrato)(avvicinamento/fuga; necessità/possibilità; ego-centrato/ etero-centrato)

Riconoscere e utilizzare i meccanismi di auto-percezione Riconoscere e utilizzare i meccanismi di auto-percezione Riconoscere e rispettare l’ambito maggiore orientato alla persona o all’oggetto – Riconoscere e rispettare l’ambito maggiore orientato alla persona o all’oggetto –

tempo situazione e tempo meta)tempo situazione e tempo meta) Utilizzare l’Ascolto passivo e l’Ascolto attivoUtilizzare l’Ascolto passivo e l’Ascolto attivo Riconoscere i livelli di proiezioneRiconoscere i livelli di proiezione Riconoscere e bloccare le situazioni di gioco psicologico e di disagio in genereRiconoscere e bloccare le situazioni di gioco psicologico e di disagio in genere Conoscere e gestire le dinamiche tipiche in un gruppo (Identificazione, oggetto di Conoscere e gestire le dinamiche tipiche in un gruppo (Identificazione, oggetto di

desiderio, ambivalenza,transfert, le triangolazioni, la formazione del capro desiderio, ambivalenza,transfert, le triangolazioni, la formazione del capro espiatorio)espiatorio)

Tenere a mente che le tensioni sono molto più spesso di natura emotiva e affettiva che non razionale o Tenere a mente che le tensioni sono molto più spesso di natura emotiva e affettiva che non razionale o di contenuto. di contenuto.

E’ quindi necessario tenere la distanza emotiva dai conflitti e valorizzare il positivo operando le E’ quindi necessario tenere la distanza emotiva dai conflitti e valorizzare il positivo operando le interazioni dei circuiti del disagio.interazioni dei circuiti del disagio.

Page 39: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

Comunicare:Comunicare:I tre contesti relazionaliI tre contesti relazionali

Conoscere i tre stadiConoscere i tre stadiper stare nel posto per stare nel posto

giustogiusto

• 1° stadio1° stadio (lavorare per cambiare (lavorare per cambiare il modo in cui si vede la realtà. Si il modo in cui si vede la realtà. Si cambia la cambia la percezionepercezione attraverso nuove attraverso nuove informazioni tradotte in azione)informazioni tradotte in azione)

• 2° stadio2° stadio (mettere in atto le (mettere in atto le opportune opportune azioniazioni, adeguate al caso, , adeguate al caso, cogliendo le occasioni opportune)cogliendo le occasioni opportune)

• 3° stadio3° stadio ((riconoscere/identificare le riconoscere/identificare le conseguenzeconseguenze derivanti dal mutamento derivanti dal mutamento di percezione e azione)di percezione e azione)

Page 40: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

40

La Prossemica:La Prossemica: studia i comportamenti spaziali tra studia i comportamenti spaziali tra

gli individuigli individui

DISTANZA

Intima (fino a 40 cm)

Personale (da 40 a 120cm)

Sociale (da 120 a 360)

Pubblica (da 360 in poi)

Classi di Comportamento:

ORIENTAMENTO

CONTATTO FISICO

Page 41: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

41

Zone personali di vitaZone personali di vita Zona pubblica: Zona pubblica: + 3,6 m.+ 3,6 m. Zona sociale: Zona sociale: 1,2 - 3,6 m.1,2 - 3,6 m. Zona personale: Zona personale: 45 cm. – 1.2 m.45 cm. – 1.2 m. Zona intima: Zona intima: 15 – 45 cm.15 – 45 cm.

ZONA PUBBLICA (è la zona aperta a tutti; vi si trova informazione e ZONA PUBBLICA (è la zona aperta a tutti; vi si trova informazione e stimolazione)stimolazione)

ZONA SOCIALE ( è la zona dell’attività con cui si è impegnati, cui si prende ZONA SOCIALE ( è la zona dell’attività con cui si è impegnati, cui si prende parte, insieme ad altri)parte, insieme ad altri)

ZONA PERSONALE (è quella zona in cui si partecipa agli altri i propri vissuti ZONA PERSONALE (è quella zona in cui si partecipa agli altri i propri vissuti personali. E’ la zona dello scambio di esperienze, non della realizzazione dei personali. E’ la zona dello scambio di esperienze, non della realizzazione dei compiti. Comporta vulnerabilità, tempo e scambio reciproco)compiti. Comporta vulnerabilità, tempo e scambio reciproco)

ZONA INTIMA (è quella in cui ci si occupa, o preoccupa, dell’altro, si ama, ZONA INTIMA (è quella in cui ci si occupa, o preoccupa, dell’altro, si ama, si comunica intimamente con l’altro. Ci si preoccupa su come quel che si comunica intimamente con l’altro. Ci si preoccupa su come quel che proviamo tocca l’altro. Vi si accetta l’altro e se stessi per come si è)proviamo tocca l’altro. Vi si accetta l’altro e se stessi per come si è)

Più sono soddisfacenti le relazioni personali, e più a tuo agio ti trovi con te Più sono soddisfacenti le relazioni personali, e più a tuo agio ti trovi con te stesso. stesso.

Essere al posto giusto non dipende dal nostro stato d’animo, o da ciò che Essere al posto giusto non dipende dal nostro stato d’animo, o da ciò che capiamo dentro di noi. capiamo dentro di noi.

Meglio comprendiamo le quattro zone, e prima smettiamo di cercare dentro Meglio comprendiamo le quattro zone, e prima smettiamo di cercare dentro di noi le risposte che in realtà stanno nella comprensione di come interagire di noi le risposte che in realtà stanno nella comprensione di come interagire adeguatamente nella vita.adeguatamente nella vita.

Page 42: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

42

La sfera pubblicaLa sfera pubblica

Difficoltà di capire la sfera pubblica: Difficoltà di capire la sfera pubblica: per stabilire relazioni interpersonali per stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti e durature, bisogna cominciare dalla e riuscire nella zona soddisfacenti e durature, bisogna cominciare dalla e riuscire nella zona pubblica; questa è piena di stimoli, varietà, novità e partecipazione)pubblica; questa è piena di stimoli, varietà, novità e partecipazione)

Suggerimenti per la giusta collocazione nella sfera pubblica: Suggerimenti per la giusta collocazione nella sfera pubblica: si è nella sfera si è nella sfera pubblica quando si fa qualcosa o si va in qualche posto e la situazione è pubblica quando si fa qualcosa o si va in qualche posto e la situazione è impersonale; qui si sperimentano incontri passeggeri, casuali, con estranei. E’ impersonale; qui si sperimentano incontri passeggeri, casuali, con estranei. E’ l’evento a costituire il centro dell’attenzione. Reagire personalmente significa l’evento a costituire il centro dell’attenzione. Reagire personalmente significa soffrire di confusione di zone. La regola principale: esplorare nuove idee, soffrire di confusione di zone. La regola principale: esplorare nuove idee, nuovi posti, nuova gente e nuovi fatti. Tenere un contegno cordiale e attivo)nuovi posti, nuova gente e nuovi fatti. Tenere un contegno cordiale e attivo)

I più frequenti errori nella sfera pubblicaI più frequenti errori nella sfera pubblica: timidezza (deriva dall’usare le : timidezza (deriva dall’usare le regole e le indicazioni della sfera personale o intima in contesto pubblico), regole e le indicazioni della sfera personale o intima in contesto pubblico), lavoro (quando si è alle prese col lavoro, bisogna mettersi nella condizione di lavoro (quando si è alle prese col lavoro, bisogna mettersi nella condizione di farsi notare dagli altri, ascoltarne i bisogni …)farsi notare dagli altri, ascoltarne i bisogni …)

Paura - Relazioni:Paura - Relazioni: quando si passa dalla zona pubblica a quella privata … quando si passa dalla zona pubblica a quella privata …

Page 43: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

43

La sfera socialeLa sfera sociale

La cosa più importante è ciò che tu fai. Qui si è autorizzati a tentare, a provare, a sbagliare La cosa più importante è ciò che tu fai. Qui si è autorizzati a tentare, a provare, a sbagliare e rientrare. Non c’è bisogno di scusarsi o di fare confronti con gli altri.e rientrare. Non c’è bisogno di scusarsi o di fare confronti con gli altri.

L’attività è il motivo dominanteL’attività è il motivo dominante

Il lavoro è da collocarsi nella sfera sociale, non in quella personale (quante persone soffrono Il lavoro è da collocarsi nella sfera sociale, non in quella personale (quante persone soffrono perché la sfera sociale li prende tutti, a scapito di quella personale) !perché la sfera sociale li prende tutti, a scapito di quella personale) !

REGOLE PER STAR BENE NELLA SFERA SOCIALEREGOLE PER STAR BENE NELLA SFERA SOCIALE

Competizione: Competizione: non impegnarsi sul piano della competizione con gli altri,non impegnarsi sul piano della competizione con gli altri, ma delle tue possibilità)ma delle tue possibilità)

Conflitto: Conflitto: è la norma per la sfera sociale. Non combatterla, ma capirla; è la norma per la sfera sociale. Non combatterla, ma capirla; prendine atto e dà il meglio di teprendine atto e dà il meglio di te

Gerarchia: Gerarchia: sappi destreggiarti, anziché combatterle ;non piangerti addosso …sappi destreggiarti, anziché combatterle ;non piangerti addosso …

Errori:Errori: non esiste un modo ideale per fare le cose; se sbagli non portartinon esiste un modo ideale per fare le cose; se sbagli non portarti addosso il tuo errore per sempreaddosso il tuo errore per sempre

Vittorie: Vittorie: non perdere tempo a vincere in discussioni che non portano a veri successinon perdere tempo a vincere in discussioni che non portano a veri successi

Relazioni:Relazioni: tu ti rapporti agli altri attraverso ciò che fai. Dacci sotto, dunque ! tu ti rapporti agli altri attraverso ciò che fai. Dacci sotto, dunque !

Page 44: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

44

La sfera sociale La sfera sociale (2)(2)

Suggerimenti praticiSuggerimenti pratici

Il modo in cui ti rapporti con gli altri non stabilisce il tuo valore personale: è conseguenza Il modo in cui ti rapporti con gli altri non stabilisce il tuo valore personale: è conseguenza di quello che hai imparato. Con altre informazioni puoi comportarti in modo diverso.di quello che hai imparato. Con altre informazioni puoi comportarti in modo diverso.

Non conta tanto come sei stato, ma come vuoi essere. Lasciati guidare dai tuoi obiettivi Non conta tanto come sei stato, ma come vuoi essere. Lasciati guidare dai tuoi obiettivi ……

Se vuoi che i tuoi interlocutori diventino ragionevoli, vedi di non reagire troppo forte alla Se vuoi che i tuoi interlocutori diventino ragionevoli, vedi di non reagire troppo forte alla loro irrazionalitàloro irrazionalità

Non basare le tue scelte a partire da ciò che gli altri fanno, ma dalla zona (sfera) in cui Non basare le tue scelte a partire da ciò che gli altri fanno, ma dalla zona (sfera) in cui sei e dai traguardi che ti sei prefissosei e dai traguardi che ti sei prefisso

Poiché la relazione interpersonale è una costante della vita, allènati a riconoscere le tue Poiché la relazione interpersonale è una costante della vita, allènati a riconoscere le tue forze e debolezze (e quelle dei tuoi amici o avversari)forze e debolezze (e quelle dei tuoi amici o avversari)

Noia e insoddisfazione sono segnali che i tuoi bisogni sono disattesi nella relazione Noia e insoddisfazione sono segnali che i tuoi bisogni sono disattesi nella relazione interpersonale, invece di colpevolizzare gli altri, in tal caso, vedi di intraprendere interpersonale, invece di colpevolizzare gli altri, in tal caso, vedi di intraprendere qualcosa di diverso e di nuovoqualcosa di diverso e di nuovo

La timidezza nella sfera sociale è solo questione di mancata conoscenza o padronanza di La timidezza nella sfera sociale è solo questione di mancata conoscenza o padronanza di abilità. E’ più facile imparare nuove abilità che vincere la timidezzaabilità. E’ più facile imparare nuove abilità che vincere la timidezza

L’ansietà è un’azione sospesa, trattenuta. Usa la tua ansia come segnale per identificare L’ansietà è un’azione sospesa, trattenuta. Usa la tua ansia come segnale per identificare la sfera in cui ti trovi e l’azione che deve essere intrapresa.la sfera in cui ti trovi e l’azione che deve essere intrapresa.

Page 45: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

45

La sfera personaleLa sfera personale

Qui è il momento di abbassare la guardia, di scoprirsi, di togliere Qui è il momento di abbassare la guardia, di scoprirsi, di togliere le barriere. Quile barriere. Qui

si richiede cuore, si stabiliscono e si consolidano le amicizie, si si richiede cuore, si stabiliscono e si consolidano le amicizie, si scopre ciò che si è.scopre ciò che si è.

Nella sfera personale ciò che si fa passa in secondo ordine, a Nella sfera personale ciò che si fa passa in secondo ordine, a vantaggio della esperienza di fare qualcosa con qualcun altro. E’ il vantaggio della esperienza di fare qualcosa con qualcun altro. E’ il vantaggio di sentirsi in relazione, ma attenzione, perché si è vantaggio di sentirsi in relazione, ma attenzione, perché si è vulnerabili. La famiglia è il luogo naturale per la sfera personale. vulnerabili. La famiglia è il luogo naturale per la sfera personale.

Per riuscire nella sfera personale bisogna saper rivelare le Per riuscire nella sfera personale bisogna saper rivelare le proprie ansie, paure, gioie. Bisogna lasciar cadere le barriere. proprie ansie, paure, gioie. Bisogna lasciar cadere le barriere. Bisogna saper ascoltare.Bisogna saper ascoltare.

Prima regola: Prima regola: aprirsi ed esporsi al rischioaprirsi ed esporsi al rischio- Qui si parla da persona a persona di ciò che si pensa, si sente, si fa …Qui si parla da persona a persona di ciò che si pensa, si sente, si fa …- Qui ci si confronta direttamente. Ci si sostiene reciprocamente …Qui ci si confronta direttamente. Ci si sostiene reciprocamente …- Qui si danno consigli e se ne ricevono, pure …Qui si danno consigli e se ne ricevono, pure …- Qui ci si espone nelle proprie fragilità e debolezzeQui ci si espone nelle proprie fragilità e debolezze- Qui si dice ad un altro quel che normalmente si tiene per sé stessiQui si dice ad un altro quel che normalmente si tiene per sé stessi

Page 46: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

46

La sfera intimaLa sfera intima* E’ la zona dove nasce l’amore e dove si stabilisce * E’ la zona dove nasce l’amore e dove si stabilisce

la più profonda comunicazione e relazione umanala più profonda comunicazione e relazione umana

* E’ la più difficile delle relazioni umane da * E’ la più difficile delle relazioni umane da conservare: facile arrivarci, ma difficile starci.conservare: facile arrivarci, ma difficile starci.

* * Qui non c’è barriera tra i due: massima è la Qui non c’è barriera tra i due: massima è la vulnerabilità (esposizione)vulnerabilità (esposizione)

* Il centro dell’attenzione, qui, è costituito dai * Il centro dell’attenzione, qui, è costituito dai sentimenti che i due si scambianosentimenti che i due si scambiano

* L’amore è il più potente riconoscimento della * L’amore è il più potente riconoscimento della esistenza di un altro. Non c’è da fare alcunché per esistenza di un altro. Non c’è da fare alcunché per dare e ricevere amore: c’è solo da trovare la dare e ricevere amore: c’è solo da trovare la propria via (o modalità) nella sfera intima.propria via (o modalità) nella sfera intima.

* Sessualità* Sessualità

* Intensità/ebbrezza* Intensità/ebbrezza

Page 47: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

47

Saper ascoltareSaper ascoltare Saper "ben ascoltare" può portare ad aprire la mente a nuove idee, Saper "ben ascoltare" può portare ad aprire la mente a nuove idee,

a nuove soluzioni, ad arricchimento della persona. E' una abilità che a nuove soluzioni, ad arricchimento della persona. E' una abilità che può essere molto utile anche per la crescita professionale.può essere molto utile anche per la crescita professionale.

Questa capacità contribuisce notevolmente ad essere dei bravi genitori, Questa capacità contribuisce notevolmente ad essere dei bravi genitori, dei buoni figli, degli insostituibili compagni; è indispensabile ai medici, dei buoni figli, degli insostituibili compagni; è indispensabile ai medici, ai manager, indiscutibilmente agli addetti alle vendite. ai manager, indiscutibilmente agli addetti alle vendite. 

Da studi statistici, come si vede da grafico, è stato rilevato che, nei processi di comunicazione, la Da studi statistici, come si vede da grafico, è stato rilevato che, nei processi di comunicazione, la maggior parte del tempo viene dedicata all'ascolto. maggior parte del tempo viene dedicata all'ascolto.

Poiché il tempo è un bene prezioso e va utilizzato al meglio, le modalità di ascolto dovrebbero essere Poiché il tempo è un bene prezioso e va utilizzato al meglio, le modalità di ascolto dovrebbero essere migliorate. Un metodo è quello di imparare le abilità di ascolto attivanto l’ascolto attivo empaticomigliorate. Un metodo è quello di imparare le abilità di ascolto attivanto l’ascolto attivo empatico

Page 48: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

48

PSICOLOGIA E PSICOLOGIA E LINGUAGGIOLINGUAGGIO

1. Il linguaggio viene indicato come attributo essenzialmente 1. Il linguaggio viene indicato come attributo essenzialmente umano.umano. Tutti gli animali comunicano (anche in modi per noi Tutti gli animali comunicano (anche in modi per noi incomprensibili, come gli ultrasuoni), ma solo il linguaggio incomprensibili, come gli ultrasuoni), ma solo il linguaggio umano può riferirsi a eventi lontani nello spazio e nel tempo, può umano può riferirsi a eventi lontani nello spazio e nel tempo, può generare e comprendere espressioni che non erano state generare e comprendere espressioni che non erano state utilizzate il precedenza, può combinare nel suo vocabolario (in utilizzate il precedenza, può combinare nel suo vocabolario (in maniera sempre diversa) un numero di suoni distinti. Il sistema maniera sempre diversa) un numero di suoni distinti. Il sistema fonatorio dell’uomo (vedi ad es. la laringe) è unico. fonatorio dell’uomo (vedi ad es. la laringe) è unico. Naturalmente la comunicazione è possibile in quanto esiste una Naturalmente la comunicazione è possibile in quanto esiste una corrispondenza tra “segno” (parola, gesto …) e oggetto corrispondenza tra “segno” (parola, gesto …) e oggetto designato, determinata da una regola (codice), e vale sia per designato, determinata da una regola (codice), e vale sia per l’emittente che per il destinatario.l’emittente che per il destinatario.

2. Linguaggio e parola.2. Linguaggio e parola. Nel caso dell’uomo la comunicazione Nel caso dell’uomo la comunicazione linguistica è anzitutto verbale (il suono viene emesso e linguistica è anzitutto verbale (il suono viene emesso e percepito: canale fonetico-acustico). Ma si utilizza anche il percepito: canale fonetico-acustico). Ma si utilizza anche il canale grafico-visivo. I ciechi però usano il metodo Braille canale grafico-visivo. I ciechi però usano il metodo Braille (configurazione di punti letta al tatto), mentre i sordi usano il (configurazione di punti letta al tatto), mentre i sordi usano il linguaggio mimico-gestuale (canale motorio-visivo).linguaggio mimico-gestuale (canale motorio-visivo).

3. Proprietà funzionali.3. Proprietà funzionali. Le funzioni più semplici del linguaggio sono Le funzioni più semplici del linguaggio sono quelle che ognuno può facilmente comprendere:quelle che ognuno può facilmente comprendere:

- espressiva- espressiva - evocativa- evocativa - rappresentativa- rappresentativa - intra-individuale- intra-individuale

Page 49: 1 Prog. Tutor universitario di studenti sordi PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Catania 2006 Analisi e definizione della comunicazione: teorie psicologiche.

49

Realizzazioni Realizzazioni di ciascuna sfera di vitadi ciascuna sfera di vita

• Disinvoltura/sicurezza.Disinvoltura/sicurezza. La si conquista quando si arriva a La si conquista quando si arriva a destreggiarsi bene nella sfera pubblicadestreggiarsi bene nella sfera pubblica

• Auto-stima. Auto-stima. E’ la conseguenza di una soddisfazione dei bisogni E’ la conseguenza di una soddisfazione dei bisogni della sfera socialedella sfera sociale

• Auto-valorizzazione.Auto-valorizzazione. Sarà tanto più grande quanto più saranno Sarà tanto più grande quanto più sarannosoddisfatti i bisogni della sfera personalesoddisfatti i bisogni della sfera personale

• Amor di sé.Amor di sé. Sarà tanto più grande quanto più si soddisferanno i Sarà tanto più grande quanto più si soddisferanno i bisogni della sfera intimabisogni della sfera intima