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COMMITTENTE: OGGETTO: PIANO DI MANUTENZI ONE (Articolo 38 D.P.R. 207/2010) MANUALE D'USO Data, __________ IL TECNICO Pagina 1

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COMMITTENTE:

OGGETTO:

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 D.P.R. 207/2010)

MANUALE D'USO

Data, __________

IL TECNICO

Pagina 1

Autorità Portuale di Salerno

A U T O RI T A ’ P O RT U A L E DI S A L E R N O P O R T O C O M ME R C I AL E

L A V O R I D I P R O L U N G A M E N T O D E L MO L O MA N F R E D I E C O N S O L ID A M E N T O D E L L A T E S T A T A D E L MO L O 3 G E N N A IO

P R O G E T T O D E F I N I T I V O - A D E G U A M E N T O A L V O T O D E L C . T . A . N . 2 9 / 2 0 1 1

Manuale d'Uso

Elenco dei Corpi d'Opera:

° 01 Elementi strutturali e sovrastruttura

° 02 Impianti tecnologici e sovrastrutture

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Per il prolungamento del Molo Manfredi gli interventi strutturali previsti consistono in :

· opera di sostegno (paratia) realizzata con palancolato metallico vincolato in testa con tiranti di ancoraggio

metallici in barre di acciaio e trave di coronamento in c.a. realizzata in opera;

· formazione dei piazzali di banchina tra le due paratie eseguito mediante riempimento con materiale arido

di cava selezionato, idoneamente compattato e finitura superficiale con un pacchetto in conglomerto

bituminoso

Per il consolidamento della testata del Molo 3 Gennaio gli interventi strutturali previsti consistono in: · opera di sostegno (paratia) realizzata con tubo e palancolato metallico vincolato in sommità tramite tiranti

attivi a trefoli, eseguiti perforando la struttura dalla banchina esistente, e trave di correa in c.a. realizzata in opera;

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Opere di sostegno e contenimento

° 01.02 Strutture in elevazione in c.a.

° 01.03 Pavimentazione in conglomerato bituminoso

Elementi strutturali e sovrastruttura Corpo d'Opera: 01

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.01

Sono così definite le unità tecnologiche e/o l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal terreno e/o da eventuali movimenti franosi. Tali strutture vengono generalmente classificate in base al materiale con il quale vengono realizzate, al principio statico di funzionamento o alla loro geometria. In particolare il coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria del paramento del muro e dei terreni retrostanti, nonché dalle caratteristiche meccaniche dei terreni e del contatto terramuro. Nel caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla condizione di spinta attiva. Per la distribuzione delle pressioni interstiziali occorre fare riferimento alle differenti condizioni che possono verificarsi nel tempo in dipendenza, ad esempio, dell’intensità e durata delle precipitazioni, della capacità drenante del terreno, delle caratteristiche e della efficienza del sistema di drenaggio. Le azioni sull’opera devono essere valutate con riferimento all’intero paramento di monte, compreso il basamento di fondazione. Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno interagente con le opere (GEO) e al raggiungimento della resistenza degli elementi che compongono le opere stesse (STR).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Palancolato

° 01.01.02 Tiranti

Opere di sostegno e contenimento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Palancolato

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto: Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti (fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.). In fase di progettazione definire con precisione la spinta "S" derivante dalla massa di terra e le relative componenti. Verificare le condizioni di stabilità relative: - al ribaltamento; - allo scorrimento; - allo schiacciamento; - allo slittamento del complesso terra-muro. In particolare per i rivestimenti inerbati provvedere al taglio della vegetazione in eccesso.

Si tratta di strutture la cui funzione non si riduce soltanto a sostenere la spinta del terreno. Esse sono formate da elementi prefabbricati dette "palancole" in acciaio e/o in c.a. messe in opera mediante infissione. Sono indicate nei casi in cui gli spazi per la realizzazione di opere di sostegno sono limitati (ad es. in adiacenza a fabbricati).

Opere di sostegno e contenimento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.02 Tiranti

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto: Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti (fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.). In fase di progettazione definire con precisione la spinta "S" derivante dalla massa di terra e le relative componenti. Verificare le condizioni di stabilità.

Si tratta di elementi in acciaio realizzati secondo la tecnica dela precompressione utilizzando come contrasto le pareti di sostegno. Vengono generalmente usati come vincoli di rinforzo ulteriori a corredo di opere di sostegno, di altezza notevole, per una maggiore stabilità dell'opera. Sono disposti sulla parte retrostante delle pareti, ancorati nelle zone profonde e stabili del terrapieno. In questo modo risulteranno presollecitati il rivestimento di protezione in cls del tirante ed il terreno posto nella parte a monte del muro.

Opere di sostegno e contenimento

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.02

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Travi di coronamento in c.a.

Strutture in elevazione in c.a.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01 Travi di coronamento in c.a.

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.

E' un elemento strutturale orizzontale, di tipo lineare, a sezione variamente poligonale, per lo più rettangolare. La trave completamente gettata in opera dentro casseri in legno o metallici, necessita di opportune opere di puntellatura. La trave di coronamento della banchina viene realizzata per proteggere la testa del tirante e della palancola dalla corrosione dell'ambiente marino e dalle eventuali azioni accidentali dovute all'accosto dei natanti.

Strutture in elevazione in c.a.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.03

Rappresenta la parte superficiale dell'opera che permette il transito o la sosta dei mezzi portuali. Tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.03.01 Pavimentazione stradale in bitumi

Pavimentazione in conglomerato bituminoso

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.01 Pavimentazione stradale in bitumi

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valori delle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione.

Pavimentazione in conglomerato bituminoso

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Per il Molo Manfredi gli Impianti tecnologici previsti consitono in:

· impianto d'illuminazione, costituito da n. 6 torri faro a servizio dei piazzali del prolungamento Molo Manfredi ,alimentazione sistema di protezione catodica e installazione di un fanale di segnalamento marittimo;

· impianto di protezione catodica a correnti impresse;

· impianto di raccolta e regimentazione delle acque piovane oltre al trattamento delle acque di prima pioggia dei piazzali di banchina;

· predisposizioni impiantistiche e classici arredi di banchina sulla trave di correa quali: bitte di ormeggio, parabordi e scalette di risalita alla marinara.

Per il Molo 3 Gennaio gli Impianti tecnologici previsti consitono in:

· impianto di alimentazione del sistema di protezione catodica e monitoraggio dei tiranti

· impianti di protezione catodica a correnti impresse;

· impianto di raccolta e regimentazione delle acque piovane oltre al trattamento delle acque di prima

pioggia dei piazzali di banchina;

· l'impianto di rilevazione e registrazione dei dati di sollecitazione dei tiranti attivi a trefoli mediante

una rete composta da sensori di campo, unità di condizionamento e trasmissione dei segnali, linee

telematiche e di alimentazione, unità di acquisizione e monitoraggio delle variabili di campo

mediante dispositivo che dovrà integrarsi con il realizzando sistema "SCADA (Supervisory Control

And Data Acquisition, cioè controllo di supervisione e acquisizione dati) dell'Autorità Portuale di

Salerno;

· predisposizioni impiantistiche e classici arredi di banchina sulla trave di correa quali: bitte di

ormeggio, parabordi e scalette di risalita alla marinara;

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologiche:

° 02.01 Alimentazione dell'impianto di illuminazione e del sistema di protezione catodica

° 02.02 Impianto di illuminazione

° 02.03 Impianto di protezione catodica

° 02.04 Sistema di monitoraggio dei tiranti attivi a trefoli

° 02.05 Impianto di drenaggio delle acque meteoriche

° 02.06 Predisposizioni impiantistiche e arredi di banchina.

Impianti tecnologici e sovrastrutture Corpo d'Opera: 02

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.01

L'impianto elettrico ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. Per il Molo Manfredi: Per l’alimentazione è prevista una nuova fornitura con punto di allaccio da rete pubblica bassa tensione trifase+neutro 400 V 50 Hz Potenza 50 kW Un primo quadro denominato “Avanquadro” sarà collocato nelle immediate vicinanze dell’armadio stradale “ENEL” dove verrà allacciato il punto di consegna. Un secondo quadro denominato “quadro di distribuzione generale” sarà ubicato a monte delle dorsali dei principali circuiti previsti per la funzionalizzazione della banchina in argomento Le utenze previste sono: N. 5 alimentatori del sistema di protezione catodica; N. 2 circuiti di alimentazione dedicati all’impianto d’illuminazione; N. 1 circuito prese di servizio; N.2 circuiti di riserva; N.1 circuiti alimentazione ausiliari, telecontrollo e interconnessione con il sistemaSCADA; Il quadro sarà corredato di un micro PLC per l’interfaccia del sistema di protezione catodica e le apparecchiature previste per il sistema di telecontrollo punto-punto dell’impianto d’illuminazione che dovrà essere inglobato nel preesistente sistema di monitoraggio dell’impianto d’illuminazione del porto commerciale. Per il Molo 3 Gennaio: L'impianto prevede la fornitura con punto di allaccio da quadro bt cabina MT/bt “TR2 3 Gennaio” trifase+neutro 400 V 50 Hz Potenza 10 kW. La linea sarà attestata in un interruttore scatolato preesistente In 80 A. Potrà essre previsto un ulteriore allaccio derivato dalla sezione del quadro di bt preferenziale (sotto UPS9 per l’alimentazione del sistema di telecontrollo. Un quadro denominato “quadro di distribuzione generale” sarà ubicato nelle adiacenze della torre faro n.39 e a monte delle dorsali dei principali circuiti previsti per la funzionalizzazione della banchina in argomento. Le utenze previste sono: N. 1 alimentatore del sistema di protezione catodica; N. 1 circuito prese di servizio; N.1 circuiti di riserva; N.1 circuiti alimentazione ausiliari, telecontrollo e interconnessione con il sistema SCADA; Il quadro sarà corredato di un micro PLC e leapparecchiature previste per il sistema di monitoraggio dei tiranti e l’interfaccia del sistema di protezione catodica.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.01.01 Manufatto di alloggio quadri

° 02.01.02 Quadri elettrici di bassa tensione

Alimentazione dell'impianto di illuminazione e del sistema di protezione catodica

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.01 Manufatto di alloggio quadri

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto: L'uso del manufatto è possibile solo a personale autorizzato che, per accedere ai quadri, deve utilizzare apposita chiave per aprirne la porta in acciaio

Manufatto in c.a., munito di portella in acciaio INOX AISI 316L a protezione dei quadri elettrici

Alimentazione dell'impianto di illuminazione e del sistema di protezione

catodica

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.02 Quadri elettrici di bassa tensione

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.

Strutture in poliestere rinforzata con fibre di vetro, grado di protezione IP65. Nella carpenteria trovano alloggio tutti i dispositivi di comando e protezione dei vari circuiti così come previsto nel progetto.

Alimentazione dell'impianto di illuminazione e del sistema di protezione

catodica

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.02

L’impianto d’illuminazione è costituito da n. 6 torri faro a servizio dei piazzali del prolungamento Molo Manfredi è prevista l’installazione di un fanale di segnalamento marittimo. I centri luminosi sono del tipo con corpo in alluminio pressofuso, protetti dalla corrosione con processo di fosfatazione e strati successivi di vernici a polveri epossidiche. Ottica di tipo cut-off asimmetrica. Lampade a scariche con potenze 250 W e 400W di tipo Sodio Alta Pressione e Ioduri Metallici

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.02.01 Torre portafari

° 02.02.02 Lampade a vapore di sodio

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.01 Torre portafari

Unità Tecnologica: 02.02

Modalità di uso corretto: Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità delle torri ed in particolare degli elementi di fissaggio a terra (per evitare danni a cose o persone) e la tenuta degli sbracci. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.

Le torri portafari sono degli elementi simili ai pali per l'illuminazione con la differenza che questi sistemi possono avere altezze superiori; sono generalmente costituite da un elemento strutturale infisso ed ancorato al terreno e sormontati da un elemento al quale sono collegati i corpi illuminanti.

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.02 Lampade a vapore di sodio

Unità Tecnologica: 02.02

Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.

Possono essere del tipo a bassa o alta pressione del vapore di sodio. Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori. Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m.

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.03

Il sistema di protezione catodica atto ad inibire fenomeni corrosivi delle paratie metalliche realizzate per il Prolungamento del MoloManfredi e per il consolidamento della Testata del Molo 3 Gennaio del porto commerciale di Salerno è del tipo attivo “a corrente impressa”. Con il metodo a corrente impressa, la struttura metallica viene posta in un circuito elettrico in cui la corrente di protezione è fornita da generatori esterni di corrente continua (alimentatori catodici) i cui poli positivi verranno collegati al dispersore anodico composto da una serie di anodi in titanio attivato immersi in mare; i poli negativi verranno collegati alla struttura metallica da proteggere. Ciascun generatore sarà corredato da un sistema di telecontrollo GSM/GPRS/ETHERNET, integrato con il sistema SCADA dell’Autorità Portuale di Salerno, che consentirà la gestione e il monitoraggio di ciascuna stazione di protezione catodica.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.03.01 Stazione, alimentatore catodico e punti di controllo

Impianto di protezione catodica

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.01 Stazione, alimentatore catodico e punti di controllo

Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di protezione catodica

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.04

I tiranti sono posti in testa alle palancole protetti dal successivo getto della trave di coronamento secondo quanto previsto dagli elaborati di progetto l’impianto di rilevazione e registrazione dei dati di sollecitazione dei tiranti è composto da una rete si sensori di campo, unità di condizionamento e trasmissione dei segnali, linee telematiche e di alimentazione, unità di acquisizione e monitoraggio delle variabili di campo tramite dispositivo da integrarsi con il realizzando sistema “SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition, cioè controllo di supervisione e acquisizione dati) dell’Autorità Portuale di Salerno.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.04.01 Cella di carico

° 02.04.02 Apparato raccolta dati

Sistema di monitoraggio dei tiranti attivi a trefoli

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.04.01 Cella di carico

Unità Tecnologica: 02.04

La cella di carico misura le tensioni nei tiranti a trefoli, è accompagnata dalla centralina per la trasformazione del segnale analogico in digitale e dai cavi necessari per la trasmissione dei dati di campo salle centraline al realizzando sistema “SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition, cioè controllo di supervisione e acquisizione dati) dell’Autorità Portuale di Salerno.

Sistema di monitoraggio dei tiranti attivi a trefoli

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.04.02 Apparato raccolta dati

Unità Tecnologica: 02.04

Si intende per sistema l’insieme delle componenti HW e SW costituenti il centro di controllo, i dispositivi di interconnessione e le periferiche di servizio. Per queste è previsto un controllo con cadenza mensile per la verifica dello stato delle memorie di massa, dei sistemi operativi e delle utility di interconnessione e protezione (firewall ed antivirus)

Sistema di monitoraggio dei tiranti attivi a trefoli

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.05

L'impianto di drenaggio delle acque meteoriche è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque meteoriche dei piazzali. Gli elementi dell'impianto devono essere manutenutii per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.05.01 Chiusini e pozzetti

° 02.05.02 Vasche monoblocco prefabbricate

Impianto di drenaggio delle acque meteoriche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.05.01 Chiusini e pozzetti

Unità Tecnologica: 02.05

Modalità di uso corretto: Controllo del normale scarico di acque meteoriche. Controllo degli elementi di ispezione (scale interne, fondale, superfici laterali, ecc.). Controllo dello stato di usura e verifica del dispositivo di coronamento di chiusura-apertura. Pulizia dei pozzetti e delle griglie e rimozione di depositi e materiali che impediscono il normale convogliamento delle acque meteoriche.

Opere destinate a ricevere le acque meteoriche superficiali e a permetterne il convogliamento alle reti di smaltimento. A coronamento di esse sono disposti elementi di chiusura mobili con funzione di protezione e di smaltimento delle acque in eccesso. I dispositivi di chiusura e di coronamento trovano il loro utilizzo a secondo del luogo di impiego, ovvero secondo la norma UNI EN 124: - Gruppo 1 (classe A 15 minima) = zone ad uso esclusivo di pedoni e ciclisti; - Gruppo 2 (classe B 125 minima) = zone ad uso di pedoni, parcheggi; - Gruppo 3 (classe C 250 minima) = se installati in prossimità di canaletti di scolo lungo il marciapiede; - Gruppo 4 (classe D 400 minima) = lungo le carreggiate stradali, aree di sosta; - Gruppo 5 (classe E 600 minima) = aree sottoposte a carichi notevoli (aeroporti, porti, ecc.); - Gruppo 6 (classe F 900) = aree sottoposte a carichi particolarmente notevoli. I dispositivi di chiusura e/o di coronamento possono essere realizzati con i seguenti materiali: acciaio laminato, ghisa a grafite lamellare, ghisa a grafite sferoidale, getti di acciaio, calcestruzzo armato con acciaio e abbinamento di materiali.

Impianto di drenaggio delle acque meteoriche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.05.02 Vasche monoblocco prefabbricate

Unità Tecnologica: 02.05

Modalità di uso corretto: Per un corretto funzionamento deve essere rilevata, nella corrente in entrata ed in quella in uscita, le principali caratteristiche del fluido. Tale rilevazione deve essere condotta ad intervalli regolari in caso di impianti di piccola entità o quotidianamente nel caso di grandi impianti. Controllare la presenza di eccessivo materiale sedimentato sul fondo o la non defluizione dell'acqua presente nel pozzetto.

Si tratta di installazioni “monoblocco” prefabbricate composte da un unico manufatto (pozzetto) in cui trova recapito la canalizzazione di drenaggio costituita da una sezione a “c” chiusa superiormente con una griglia classe F900 di raccolta delle acque dai piazzali. All’interno del pozzetto sono alloggiate le cartucce filtranti e tutti i collegamenti tra i vari comparti e lo scarico. Le operazioni di manutenzione dell’impianto di trattamento prevedono la realizzazione delle seguenti attività: - Tenuta del quaderno di manutenzione e gestione; - Programma di manutenzione Semestrale - PULIZIA VASCA PREFABBRICATA; - Programma di manutenzione Annuale - RIGENERAZIONE CARTUCCE FILTRANTI

Impianto di drenaggio delle acque meteoriche

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.06

si tratta dei classici arredi di banchina sulla trave di correa quali: bitte di ormeggio, parabordi e scalette di risalita alla marinara

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.06.01 Bitte di ormeggio

° 02.06.02 Parabordi

° 02.06.03 Scalette alla marinara

Predisposizioni impiantistiche e arredi di banchina.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.06.01 Bitte di ormeggio

Unità Tecnologica: 02.06

Modalità di uso corretto: Utilizzata per vincolare le barche e le navi

Le bitte sono utilizzate per legarvi le catene o i cavi di ormeggio delle barche e delle navi

Predisposizioni impiantistiche e arredi di banchina.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.06.02 Parabordi

Unità Tecnologica: 02.06

Modalità di uso corretto: Sul bordo della banchina per attutire gli urti contro le banchine stesse o contro altri galleggianti

Elementi di materiale elastico, che si dispongono lungo le banchine dei porti e lungo le murate delle navi o i fianchi delle imbarcazioni per attutire gli urti contro le banchine stesse o contro altri galleggianti.

Predisposizioni impiantistiche e arredi di banchina.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.06.03 Scalette alla marinara

Unità Tecnologica: 02.06

Modalità di uso corretto: Pae accedere alle acque antistanti la banchina

Elementi di accesso allo specchio acqueo

Predisposizioni impiantistiche e arredi di banchina.

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Elementi strutturali e sovrastruttura_

Opere di sostegno e contenimento_ Palancolato_ Tiranti_ Strutture in elevazione in c.a._ Travi di coronamento in c.a._ Pavimentazione in conglomerato bituminoso_ Pavimentazione stradale in bitumi_

Impianti tecnologici e sovrastrutture _

Alimentazione dell'impianto di illuminazione e del sistema di protezione catodica_ Manufatto di alloggio quadri_ Quadri elettrici di bassa tensione_ Impianto di illuminazione _ Torre portafari _ Lampade a vapore di sodio_ Impianto di protezione catodica_ Stazione, alimentatore catodico e punti di controllo_ Sistema di monitoraggio dei tiranti attivi a trefoli_ Cella di carico_ Apparato raccolta dati_ Impianto di drenaggio delle acque meteoriche_ Chiusini e pozzetti_ Vasche monoblocco prefabbricate_ Predisposizioni impiantistiche e arredi di banchina._ Bitte di ormeggio_ Parabordi_ Scalette alla marinara _

Manuale d'Uso

INDICE 01 pag. 3

01.01 4

01.01.01 5

01.01.02 6

01.02 7

01.02.01 8

01.03 9

01.03.01 10

02 pag. 11

02.01 12

02.01.01 13

02.01.02 14

02.02 15

02.02.01 16

02.02.02 17

02.03 18

02.03.01 19

02.04 20

02.04.01 21

02.04.02 22

02.05 23

02.05.01 24

02.05.02 25

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02.06.01 27

02.06.02 28

02.06.03 29

IL TECNICO

Pagina 30