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1 LA NATURA DELL’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE è definita da 3 elementi cardine 1. La sua genesi e l’intenzione del Fondatore, S. Francesco, sulla base dell’ispirazione ricevuta da Dio che ne ha voluto la fondazione. 2. La sua evoluzione storica 3. La volontà espressa dalla Chiesa mediante La legislazione che le ha dato Il Magistero della Chiesa stessa espresso dai Sommi Pontefici nel corso della sua storia gola stabilisce la natura, il fine e lo spirito dellOFS” Art 4.2 CC.

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LA NATURA DELL’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

è definita da 3 elementi cardine

1. La sua genesi e l’intenzione del Fondatore, S. Francesco, sulla base dell’ispirazione ricevuta da Dio che ne ha voluto la fondazione.

2. La sua evoluzione storica3. La volontà espressa dalla Chiesa mediante

La legislazione che le ha dato Il Magistero della Chiesa stessa espresso dai Sommi Pontefici nel corso della sua storia

“La Regola stabilisce la natura, il fine e lo spirito dellOFS” Art 4.2 CC.GG.

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L’orientamento del Concilio Vaticano II, che invita tutti gli Ordini religiosi a ritornare alle origini, alle fonti, è stata una intuizione veramente importante. Il motivo è quello di tornare alle parole stesse del Santo ispiratore, che sono fonti freschissime della sua spiritualità. E’ per questo che l’Esortazione di S. Francesco ai Fratelli e Sorelle della Penitenza è stato posto come prologo alla Regola stessa. Questo fatto conferma inoltre che è S. Francesco l’autore della Regola donata a noi da Paolo VI. Con “L’esortazione” si ha una rinnovata consapevolezza che Dio chiama chi vuole alla santità, e per tutti coloro che sono chiamati, la condizione è : che amino il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la loro forza..

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Francesco si caratterizza dunque, con questo

scritto, l’ispiratore anche della nuova Regola . Il Prologo ne è, infatti il

nucleo ispiratore, e possiamo quindi affermare

che, mentre il Prologo indica il cuore della vita evangelica, i 26 articoli in cui è suddivisa la Regola

indicano la via per incarnare, nel quotidiano, questa via di santità, quasi prendendoci per mano in

ogni circostanza della vita.

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E’ noto infatti, che il Concilio Vaticano II ha rivoluzionato la precedente ecclesiologia ridando spazio al Popolo di Dio come

soggetto primo e fondante della Chiesa, e riporta in superficie il ruolo di tutti i fedeli ed in particolare quello dei fedeli laici, da tempo privi di soggettività sostanziale e giuridica nella Chiesa. L’OFS è nella Chiesa una Associazione Pubblica di Fedeli a carattere universale costituita

dai fedeli ed eretta in persona giuridica dal Sommo Pontefice.

In quanto Associazione Pubblica, l’OFS gode di un privilegio e cioè di essere assistito pastoralmente e spiritualmente dai suoi fratelli del

Primo Ordine e del TOR, anziché dai Vescovi, ferma restando la dipendenza dagli stessi per le attività apostoliche condotte nelle

rispettive diocesi (art. 101.2 CC.GG).L’OFS è autonomo (ha la sua propria legge) e unitario, vive in pienezza la sua secolarità per servire, in pienezza, la missione

comune della Famiglia Francescana.Queste tre realtà, l’autonomia, l’unità e la secolarità sono

caratteristiche essenziali degli elementi costitutivi della stessa natura dell’OFS.

 

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LA TRILOGIA FRANCESCANA

Primo, Secondo e Terzo Ordine

è la prima (ed unica) esperienza religiosa, preordinata alla vita apostolica, nata contestualmente e coordinata coinvolgendo tutti gli stati di vita.

1. Tres ordines hic ordinat. (Questi istituisce tre Ordini)a. Comune fondatore.

2. Eiusdem corporis membra existentes (Esistenti come membra dello stesso corpo )

a. Stesso carisma.b. Stessa missione in diversi stati di vita, interdipendenti e complementari: tutti e tre per l’operazione meravigliosa.

3. Funiculus triplex difficile rumpitur. (Una corda a tre capi difficilmente si rompe)

a. Indipendenza e unità.b. Interconnessione vitale.

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1.Un gruppo di christifideles laici evangelicamente impegnati nella propria condizione di vita secolare per una risposta in pienezza alla chiamata a seguire Cristo umile, povero e crocifisso, come Francesco.

LA NATURA DEL NOSTRO ORDINE SI PUÒ COMINCIARE A DELINEARE, COSÌ:

2.I Francescani Secolari, unitamente ai fratelli e alle sorelle del Primo, del Secondo Ordine e del Terz’Ordine Regolare, sono impegnati a realizzare la missione che Dio affida a Francesco di riparare la sua casa che è la Chiesa, Corpo di Cristo, in ogni sua espressione, affinché essa possa assolvere alla sua missione di salvezza annunciando la conversione e l’annuncio del Vangelo a ogni creatura (convertitevi e credete al Vangelo).

3.I Francescani Secolari, pur non essendo “religiosi” in senso stretto, si impegnano mediante una vera e propria Professione “religiosa” a testimoniare la novità salvifica del Vangelo associandosi all’apostolato dei Frati del Primo Ordine e del Terz’Ordine Regolare e alla contemplazione delle religiose Clarisse.

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La nomenclatura francescana si ispira a questa realtà storico-giuridica, anche se con qualche variante:

primo ordine religiosi e chierici con voti;secondo ordine monache consacrate;terzo ordine uomini e donne sposati o celibi/nubili viventi in famiglia e lavoranti nel secolo.

S. Gregorio Magno (535-604) è il primo a pensare a tre distinti ordini o stati di vita con gerarchia in crescendo dai minimi ai massimi livelli di impegno di perfezione

1. laici cristiani,2. chierici dediti alla pastorale,3. monaci e monache dediti alla contemplazione.

Dal 1161, l’Ordine cavalleresco di Santiago adottò lo schema dei tre ordini, dal minimo al massimo:

primo ordine per i cavalieri sposati;secondo ordine per i cavalieri continenti perpetui;terzo ordine cappellani e precettori.

Dal 1201 gli Umiliati lombardi allargarono la portata dei 3 ordini, o classi, estendendoli a tutti e quindi non più riservati ai soli cavalieri. Il Papa Innocenzo III ne inverte la gerarchia muovendo dal massimo al minimo:

primo ordine per chierici e monache;secondo fratelli laici e sorelle converse;terzo laici impegnati uomini e donne che rimangono nelle loro case e sono liberi di contrarre matrimonio.

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L’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

L’Ordine Francescano Secolare è nella Chiesa una Associazione pubblica.Cost. Gen. OFS, art. 1.5 - (CIC 301 §3; 312; 313)

L’OFS, come Associazione pubblica internazionale, è legato con un vincolo particolare al Romano Pontefice da cui ha avuto l’approvazione della Regola e la conferma della sua missione nella Chiesa e nel mondo.Cost. Gen. OFS, art. 99.2

Associazione pubblica di fedeli- Internazionale

Legata da un particolare vincolo con il Romano Pontefice, che gli ha dato

la Regola e confermato la Missione nella Chiesa e nel mondo

Le Costituzioni Generali dell’OFS si aprono e si chiudono con queste due affermazioni fondamentali che caratterizzano la natura ecclesiale dell’OFS come:

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COSA SONO LE ASSOCIAZIONI PUBBLICHE DI FEDELIA NORMA DEL NUOVO CIC?

1. Associazioni erette dalla gerarchia come corporazioni di diritto, dotate di personalità giuridica pubblica nella Chiesa.

2. La gerarchia le assegna una missione canonica in quanto i fini di tali associazioni presuppongono una partecipazione

nella missione pastorale propria della gerarchia

3. Agiscono in nome della gerarchia (nomine Ecclesiae)4. I loro beni sono ecclesiastici

5. Sono sottomesse in tutto al governo dei sacri pastori:

• intervento nelle nomine e nelle rimozioni;• nomina del cappellano o assistente ecclesiastico• possibilità di nominare commissari;• statuti approvati dall’autorità ecclesiastica competente;• funzioni di controllo sul patrimonio.

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IN QUANTO ASSOCIAZIONE PUBBLICA DI FEDELI L’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE:

2. È ERETTO DALLA SANTA SEDE

3. È INTIMAMENTE LEGATO ALLA VITA DELLA CHIESA, DA CUI RICEVE UNA MISSIONE SPECIFICA DA SVOLGERE A SUO NOME.

1. ESISTE PER UN DELIBERATO ATTO DI VOLONTÀ DELLA CHIESA: è la Chiesa stessa che ne vuole l’esistenza in quanto l’OFS serve alla Chiesa,

..và e ripara la mia chiesa …..

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IN COSA DIFFERISCE L’OFS RISPETTO QUANTO INDICATO PER LE ASSOCIAZIONI PUBBLICHE?

1. La Gerarchia NON interviene nella nomina e rimozione: L’OFS ha nel suo diritto la facoltà di eleggere i suoi responsabili, senza l’intervento della Gerarchia. La rimozione avviene solo per casi estremi e non automaticamente.

2. Gli Assistenti non si identificano esattamente con gli assistenti ecclesiastici descritti nel Codice. Inoltre, vengono nominati dai Superiori Maggiori o dai Ministri Generali, su richiesta delle Fraternità e non per imposizione.

3. Regola e Costituzioni sono approvate dalla Santa Sede. Gli statuti sono approvati dall’OFS.

4. Le funzioni di controllo del patrimonio sono dell’OFS stesso, solo in casi di disputa o di estinzione dell’Associazione, la Gerarchia dispone dei beni.

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COS’È UN TERZ’ORDINE A NORMA DEL CANONE 303?

Canone 303:“Le associazioni, i cui membri, vivendo nel mondo e partecipando allo spirito di un istituto religioso, si dedicano all’apostolato e tendono alla perfezione cristiana sotto l’alta direzione dell’istituto stesso, si chiamano terzi ordini oppure hanno altro nome appropriato.”

I Terzi Ordini sono associazioni secolari affiliate ad un Istituto religioso. I loro membri:Vivono nel mondoSi dedicano all’apostolato e tendono alla perfezione cristiana partecipando allo spirito dell’Istituto religioso a cui sono associatiOperano sotto l’alta direzione dell’Istituto stesso (da cui concretamente dipendono, cfr T.O. carmelitano, agostiniano, domenicano)

Nel nuovo ordinamento del CIC:• Qualunque Istituto religioso potrà avere il suo Terz’Ordine, né si richiede un particolare

privilegio della sede apostolica• La revisione e l’approvazione degli statuti da parte della Santa Sede è necessaria solo se il T.O.

ha un carattere universale o internazionale.• Un religioso membro di un Istituto può far parte del T.O. di un altro Istituto, senza alcuna

incompatibilità (serve solo il consenso del suo superiore, Can. 307 §3)• Una medesima persona può essere ascritta a più T.O. di Istituti religiosi diversi senza

alcuna speciale autorizzazione, Can. 307 § 2.• A termine del Can. 303, i T.O. seguono le norme stabilite per le associazioni in genere

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CONFRONTO TRA UN “TERZ’ORDINE” E L’OFS

TERZ’ORDINE ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

Affiliato, associato a un istituto religioso

Non affiliato o associato al Primo Ordine o al TOR. L’OFS nasce autonomo e complementare agli altri due Ordini della Famiglia Francescana

Partecipa allo spirito dell’istituto religioso a cui è associato

L’OFS è parte della Famiglia religiosa fondata da san Francesco, nella sua triplice articolazione e partecipa dello spirito dell’intera Famiglia e non di una singola parte di essa, in quanto depositario diretto del carisma del comune Padre serafico , come il 1°, il 2°Ordine e il 3° Ordine Regolare.

Dipende da un istituto religioso L’OFS nasce autonomo e resta tale salvo la sua dipendenza dalla Chiesa, che ha affidato l’assistenza e la vigilanza al Prim’Ordine e al TOR.

Un religioso membro di un istituto può far parte del T.O di un altro istituto, senza alcuna incompatibilità

La nostra legge prevede l’esatto contrario (CC.GG. 2.1)

Una medesima persona può far parte di più T.O. di istituti religiosi diversi senza alcuna speciale autorizzazione

Questa possibilità è in contraddizione con la nostra legge (CC.GG. 2.1): “Vocazione specifica che informa la vita e l’azione apostolica dei suoi membri”

Qualunque istituto potrà avere il suo T.O., né si richiede un particolare privilegio della Sede Apostolica

L’OFS è una APF eretta dal Sommo Pontefice e non da un istituto religioso. Nessuno dei 3 Primi Ordini né il TOR detiene l’OFS come “cosa propria”.

L’OFS detiene il privilegio di essere assistito, collegialmente, dai suoi fratelli religiosi anziché dal Vescovo.

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COS’È L’OFS

1. L’OFS è nella Chiesa una Associazione Pubblica di Fedeli a carattere universale costituita dai fedeli ed eretta in persona giuridica dal Sommo Pontefice.

2. In quanto Associazione Pubblica, l’OFS gode di un privilegio e cioè di essere assistito pastoralmente e spiritualmente dai suoi fratelli del Primo Ordine e del TOR, anziché dai Vescovi, ferma restando la dipendenza dagli stessi per le attività apostoliche condotte nelle rispettive diocesi (art. 101.2 CC.GG).

3. L’OFS è autonomo (ha la sua propria legge) e unitario, vive in pienezza la sua secolarità per servire in pienezza la missione comune della Famiglia Francescana. Queste tre realtà, l’autonomia, l’unità e la secolarità sono caratteristiche essenziali ed elementi costitutivi della stessa natura dell’OFS.

4. L’OFS non è un “semplice” T.O. né una “semplice” APF. La sua natura si chiarisce completamente nella sua genesi fondazionale, nella sua storia e nella sua legislazione.

5. La sua natura specifica, anche se non inquadrabile in un Terz’Ordine a norma del CIC, ci pone (come i “terzi ordini”) sotto la giurisdizione della Congregazione degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica (per la vita interna dell’APF) e sotto quella del Pontificio Consiglio per i Laici (per l’attività apostolica).

6. L’OFS è, e resta sempre, “il” Terz’Ordine Francescano, lo stesso di sempre, in ininterrotta continuità con quello fondato da san Francesco. La nuova definizione codiciale di T.O. non ne ha cambiato la natura.

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IN CONTINUITÀ CON I NOSTRI FRATELLI E SORELLE DEL TEMPO DI SAN FRANCESCO … RIFLETTIAMO SUL NOSTRO “STATUS”

“Ordiniamo inoltre e stabiliamo che nessuno, dopo entrato nella fraternità, ne esca per ritornare al secolo; che possa tuttavia avere libero passaggio ad altra religione approvata”. (1Regola bollata OFS, Supra Montem Cap. 2)

1. Entrare nell’Ordine ed emettere la Professione costituiva, ed ancora costituisce, un impegno che segna ed abbraccia tutta la vita.

2. La Professione ci poneva in uno stato che richiama quanto lo stesso san Francesco ci narra nel suo Testamento: uscire dal secolo! Lo spirito, oggi, è sempre quello, secondo il dettato evangelico: nel mondo ma non del mondo, Gv 17, 14-18.

3. La nostra Professione resta pur sempre un atto consacratorio che ci costituisce in qualche modo in laici consacrati per il Regno (cfr. … mi consacro al servizio del suo Regno… Formula Professione).

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REGIME e APPARTENENZA

1. Durante i primi 7 secoli l’OFS ha avuto una struttura a regime decentralizzato: Fraternità sui iuris con rapporti del tipo confederato (sistema monastico). Unità voluta dal 1289. Avversata dai Religiosi.

2. Oggi, l’OFS ha una struttura a regime centralizzato voluto dalla Chiesa.

3. L’OFS ha acquisito la consapevolezza di essere un’unica Fraternità anche a carattere strutturale e ha superato le divisioni verificatesi nell’ambito del Primo Ordine.

4. Questa consapevolezza deve crescere e giungere fino alle più piccole e remote Fraternità locali per acquisire il necessario senso di appartenenza senza il quale entrare in un Ordine non ha senso.

5. La Professione incorpora la persona individuale nell’Ordine tutto intero e non solo in una Fraternità locale.

6. Solo nella consapevolezza della nostra appartenenza a tutto l’Ordine si può realizzare la nostra vocazione alla fraternità e rendere presente il carisma di san Francesco, singolarmente e come Ordine nel suo complesso, nella vita e nella missione della Chiesa.

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OBBEDIENZA

• I Francescani Secolari non fanno voto di obbedienza. Ciò sarebbe incompatibile con una vita di famiglia e di lavoro laico e secolare.

• Il Francescano Secolare vive lo spirito del consiglio evangelico dell’obbedienza che è obbedienza al Vangelo, alla Chiesa, alla Regola e alla coscienza.

• Concetto di obbedienza racchiuso nell’art. 10 della Regola, nella sua chiosa finale e nella formula della nostra Professione:

- “Unendosi all'obbedienza redentrice di Gesù, che depose la sua volontà in quella del Padre, adempiano fedelmente agli impegni propri della condizione di ciascuno nelle diverse circostanze della vita, e seguano Cristo, povero e crocifisso, testimoniandolo anche fra le difficoltà e le persecuzioni.”

- “E chiunque osserverà (ubbidirà) queste cose sia ricolmo in cielo della benedizione dell’altissimo Padre e in terra sia ripieno della benedizione del Figlio suo diletto con il Santissimo Spirito Paraclito...”.

- … Prometto di vivere il Vangelo di Gesù Cristo nell’OFS osservandone la Regola.

• L’obbedienza ai responsabili dell’OFS costituiti in autorità è sempre legata, e quindi riconducibile, all’obbedienza alla Regola che abbiamo promesso di osservare.

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NATURA DELL’AUTORITÀ - I

• Il nostro regime centralizzato, pur simile a quello dei religiosi, è sostanzialmente diverso e la natura dell’autorità dell’OFS è diversa da quella dei religiosi.

• Il regime dei religiosi si fonda sull’autorità di colui che ai vari livelli è eletto a guidare e servire i fratelli (obbedienza al guardiano, al ministro provinciale, al ministro generale). I definitori religiosi, di vario livello, seppur autorevoli, non possono limitare, di per sé, l’autorità del loro Ministro.

• La figura del ministro nella vita religiosa è diverso da quella di un ministro nell’OFS.

• Nell’OFS, c’è il Consiglio con il suo Ministro, e non viceversa. Il Ministro è tenuto a fare ciò che il Consiglio (di cui il Ministro fa parte e che presiede) stabilisce.

• il Ministro, nell’OFS non è il “padrone assoluto” della Fraternità. Questa è una realtà ancora non ben compresa e che va inculcata con forza. L’elezione di un ministro non gli conferisce il potere di fare ciò che vuole (ivi compreso l’uso della cassa), ma solo il potere di servire i fratelli e di vegliare su di loro e di amarli (cfr 31.2 CC.GG.).

• La natura dell’autorità nell’Ordine va compresa sempre secondo lo spirito dei due verbi che si ripetono nella nostra Regola e nelle nostre Costituzioni: animare e guidare. Non comandare e prescrivere.

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NATURA DELL’AUTORITÀ - II • La regola della sussidiarietà, poi, è fondamentale: le Fraternità locali sono il fulcro

dell’Ordine: in esse vivono i fratelli e le sorelle. Le Fraternità hanno (devono avere) una ampia capacità di autodeterminazione e ciò che esse possono rettamente fare, lo devono fare senza indebite intrusioni dei livelli superiori.

• Gli organi di governo regionali e nazionali sono organi di collegamento e coordinamento e non di comando assoluto. Sono strutture di garanzia e di servizio che, come primo scopo, hanno quello di servire, collegare, coordinare e, sempre, animare e guidare.

• Gli organi di governo dell’OFS sono, certamente, dotati di autorità. Questa si esplicita:

– nell’ammissione e nel ricevimento alla Professione in nomine Ecclesiae. – nella presidenza dei capitoli elettivi delle Fraternità di livello inferiore,– nelle visite fraterne, nelle quali il visitatore ha l’autorità, e il dovere, di suggerire e

a volte imporre misure, quando la fraternità venga calpestata o la Regola sia palesemente ignorata o, in genere, quando vi siano problemi oggettivamente gravi.

– nella possibilità di sospensione e dimissione dall’Ordine.– Nell’approvazione degli statuti particolari

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NATURA DEL RAPPORTO CON I RELIGIOSI FRANCESCANI E ASSISTENZA

• Nel contesto dell’attuale legislazione della Chiesa, non sono il Prim’Ordine e il Terz’Ordine Regolare che abbiano ottenuto il “privilegio” (can. 315) della giurisdizione sul Terz’Ordine (altius moderamen) ma è il Terz’Ordine che ha ottenuto dalla Sede Apostolica il privilegio (can. 312 §3) di essere sotto la giurisdizione del Primo Ordine e del Terz’Ordine Regolare, in ragione del proprio bene spirituale.

• Il Prim’Ordine e il Terz’Ordine Regolare devono offrire servizio di assistenza spirituale non per una legge istitutiva di san Francesco, né per propria iniziativa, ma per una esplicita disposizione da parte della Sede Apostolica.

• Il rapporto dell’OFS con i religiosi francescani è chiaramente introdotto dalla nostra Regola che recita: … in modi e forme diverse ma in comunione vitale reciproca essi (i fratelli e le sorelle dei tre Ordini) intendono render presente il carisma del comune padre serafico san Francesco nella vita e nella missione della Chiesa.

• Ne consegue che tanto l’assistenza spirituale quanto l’altius moderamen debbono essere sempre ricondotti alla reciprocità vitale e guardati con l’ottica della fraternità che lega indissolubilmente i tre Ordini dell’unica Famiglia Francescana. Da tale istanza scaturisce ancora l’esigenza vocazionale di una reciproca dipendenza spirituale e della mutua assistenza.

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NATURA DEL RAPPORTO CON I RELIGIOSI FRANCESCANI E ASSISTENZA - II

• Rapporto fraterno di parità, complementarietà, comunione intima e vitale, reciprocità di aiuto e collaborazione per uno scambio di doni ed esperienze tra fratelli e sorelle per compiere la missione affidata a Francesco da Dio.

• Rapporto di necessità per quanto riguarda l’assistenza spirituale e pastorale che la Chiesa, per privilegio, ci ha concesso di ottenere dai nostri fratelli religiosi, piuttosto che mediante il ministero dei vescovi: la fraternità e la solidarietà della missione di Famiglia è ritenuto bene maggiore da salvaguardare rispetto alla stessa disposizione codiciale.

• Rapporto di ubbidienza e di garanzia nel caso di vigilanza esercitata in nome della Chiesa, sui temi dell’altius moderamen, che come ben sappiamo si riferiscono alla fedeltà al carisma, alla comunione con la Chiesa e all’unione con la Famiglia Francescana (CC.GG. 85.2).

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CONCLUSIONI GENERALI

1. L’OFS, o Terzo Ordine Francescano (anticamente Fratelli e Sorelle dell’Ordine dei Continenti o della Penitenza istituito da san Francesco), fin dalla sua origine, è un gruppo di christifideles laici evangelicamente impegnati nella propria condizione di vita secolare per una risposta in pienezza alla chiamata a seguire Cristo umile, povero e crocifisso, come Francesco. Esso fa parte integrante e costitutiva della Trilogia Francescana fondata da san Francesco e preordinata alla missione apostolica affidatagli da Cristo.

2. La missione dei Francescani Secolari, unitamente ai fratelli e alle sorelle del Primo e del Secondo Ordine e del Terz’Ordine Regolare, si riassume nel comando del Crocifisso a Francesco di riparare la sua casa che è la Chiesa, Corpo di Cristo, in ogni sua espressione, affinché essa possa assolvere alla sua missione di salvezza annunciando la conversione e l’annuncio del Vangelo a ogni creatura.

3. I Francescani Secolari, pur non essendo “religiosi” in senso stretto, si impegnano mediante una vera e propria Professione “religiosa” a testimoniare la novità salvifica del Vangelo associandosi all’apostolato dei Frati del Primo Ordine e alla contemplazione delle religiose Clarisse. La Professione, vera e propria consacrazione, perpetua, pubblica e solenne, costituisce per i Francescani Secolari un impegno che segna ed abbraccia tutta la vita e li costituisce come laici consacrati per il Regno (cfr. … mi consacro al servizio del suo Regno… Formula Professione).

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CONCLUSIONI GENERALI II

4. L’OFS è nella Chiesa una Associazione Pubblica di Fedeli a carattere universale costituita dai fedeli ed eretta in persona giuridica dal Sommo Pontefice da cui ha avuto l’approvazione della Regola e la conferma della sua missione nella Chiesa e nel mondo. L’OFS gode del privilegio di essere assistito pastoralmente e spiritualmente dai suoi fratelli del Primo Ordine e del TOR, anziché dai Vescovi.

5. L’OFS è autonomo (ha la sua propria legge) e unitario, vive in pienezza la sua secolarità per servire in pienezza la missione comune della Famiglia Francescana. Queste tre realtà, l’autonomia, l’unità e la secolarità sono caratteristiche essenziali ed elementi costitutivi della stessa natura dell’OFS.

6. La sua natura specifica, anche se non inquadrabile in un terz’ordine, a norma del CIC, ci pone (come i “terzi ordini”) sotto la giurisdizione della Congregazione degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica (per la vita e disciplina interna) e sotto quella del Pontificio Consiglio per i Laici (per l’attività apostolica).

7. L’OFS non è un “semplice” terz’ordine né una “semplice” associazione pubblica di fedeli. La sua natura si chiarisce completamente nella sua genesi fondazionale, nella sua storia e nella sua legislazione. L’OFS è, e resta sempre, “il” Terz’Ordine Francescano, lo stesso di sempre, in ininterrotta continuità con quello fondato da san Francesco. La nuova definizione codiciale di terz’ordine non ne ha cambiato la natura.

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CONCLUSIONI GENERALI III

8. L’OFS ha una struttura a regime centralizzato ed ha acquisito la consapevolezza di essere un’unica Fraternità anche a carattere strutturale, superando le divisioni verificatesi nell’ambito del Primo Ordine. Questa consapevolezza deve crescere e giungere fino alle più piccole e remote Fraternità locali per acquisire il necessario senso di appartenenza senza il quale entrare in un Ordine non ha senso.

9. La Professione incorpora la persona individuale nell’Ordine tutto intero e non solo in una Fraternità locale. Solo nella consapevolezza della nostra appartenenza a tutto l’Ordine si può realizzare pienamente la nostra vocazione alla fraternità e rendere presente il carisma di san Francesco, singolarmente e come Ordine nel suo complesso, nella vita e nella missione della Chiesa.

10. I Francescani Secolari non fanno voto di obbedienza. Il Francescano Secolare vive lo spirito del consiglio evangelico dell’obbedienza, che è obbedienza al Vangelo, alla Chiesa, alla Regola e alla propria coscienza. L’obbedienza ai responsabili dell’OFS costituiti in autorità è sempre legata, e quindi riconducibile, all’obbedienza alla Regola che abbiamo promesso di osservare

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CONCLUSIONI GENERALI IV

11. Il nostro regime centralizzato, pur simile a quello dei religiosi, è sostanzialmente diverso e la natura dell’autorità dell’OFS è diversa da quella dei religiosi.

12. La figura del ministro nella vita religiosa è diverso da quella di un ministro nell’OFS. Il Ministro, nell’OFS non è dotato di autorità personale di governo nei confronti della Fraternità. Tale autorità risiede primariamente nel Consiglio di Fraternità. Nell’OFS, c’è il Consiglio con il suo Ministro, e non viceversa. Questa è una realtà ancora non ben compresa e che va inculcata con forza. L’elezione di un ministro non gli conferisce il potere di fare ciò che vuole, ma solo il potere di servire i fratelli e di vegliare su di loro e di amarli (cfr 31.2 CC.GG.) e di mettere in pratica le decisioni della Fraternità e del Consiglio (cfr 51.1 CC.GG.).

13. La natura dell’autorità nell’Ordine va compresa sempre secondo lo spirito dei due verbi che si ripetono nella nostra Regola e nelle nostre Costituzioni: animare e guidare. Non comandare e prescrivere.

14. La regola della sussidiarietà è fondamentale: le Fraternità locali sono il fulcro dell’Ordine: in esse vivono i fratelli e le sorelle. Le Fraternità hanno (dovrebbero avere) una ampia capacità di autodeterminazione e ciò che esse possono rettamente fare, lo devono fare senza indebite intrusioni dei livelli superiori.

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CONCLUSIONI GENERALI V

15. Gli organi di governo, regionali, nazionali e internazionale, sono organi di collegamento e coordinamento. Sono strutture di garanzia e di servizio che, come primo scopo, hanno quello di servire, collegare, coordinare e, sempre, animare e guidare.

16. Gli organi di governo dell’OFS sono dotati di autorità.Questa si esplicita:- nell’ammissione e nel ricevimento della Professione in nomine Ecclesiae. - nella presidenza dei capitoli elettivi delle Fraternità di livello inferiore,- nelle visite fraterne.- nella possibilità di sospensione e dimissione dall’Ordine.- nell’approvazione degli statuti particolari

17. Il rapporto dell’OFS con i religiosi francescani si fonda su quanto indicato dalla nostra Regola che recita: … in modi e forme diverse ma in comunione vitale reciproca essi (i fratelli e le sorelle dei tre Ordini) intendono render presente il carisma del comune padre serafico san Francesco nella vita e nella missione della Chiesa.

18. Ne consegue che tanto l’assistenza spirituale quanto l’altius moderamen debbono essere sempre ricondotti alla reciprocità vitale e guardati con l’ottica della fraternità che lega indissolubilmente i tre Ordini dell’unica Famiglia Francescana. Da tale istanza scaturisce ancora l’esigenza vocazionale di una reciproca dipendenza spirituale e della mutua assistenza.